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una mostra al mese: Riaprono i musei, ma solo in zona gialla

Dal 18 gennaio hanno riaperto alcuni musei, in zona gialla, ma solo nei giorni feriali per un pubblico strettamente locale dato che, secondo le nuove disposizioni, non è possibile spostarsi tra regioni diverse. Provvedimento, quest’ultimo, che ha suscitato non poche perplessità nel mondo della cultura, tanto che AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani) ha inviato una lettera al Presidente Conte e al Ministro per i beni e le attività culturali Franceschini sottolineando come “questa riapertura parziale rischi di penalizzare ulteriormente il loro ruolo e la loro funzione sociale, mettendo a rischio la sostenibilità, non soltanto economica e finanziaria, per molti di essi. I musei e i luoghi di cultura non sono tutti uguali tra loro. A undici mesi dall’inizio della pandemia, l’indice di contagio in territori vasti come le Regioni non può più essere l’unico elemento a determinare la chiusura o la riapertura di queste istituzioni. AMACI chiede che i musei e i loro rappresentanti vengano coinvolti nella valutazione sulle riaperture di questi luoghi in relazione, non soltanto all’indice del contagio, ma anche alla densità della popolazione e alla media annuale dei visitatori, in modo che possano essere fatte tutte le valutazioni necessarie e riescano a

mantenere vivo il legame con il proprio pubblico e

con il proprio territorio. Chi riapre? Vediamo in dettaglio. In Trentino. Il Mart di Trento e Rovereto con le due grandi mostre: Caravaggio. Il contemporaneo, inaugurata il 9 ottobre 2020, e la retrospettiva Giovanni Boldini, Il Piacere, di cui ricorre quest’anno il novantesimo anniversario della morte. In Toscana. Dopo una chiusura lunga 77 giorni, la più lunga dalla seconda Guerra Mondiale, gli Uffizi hanno riaperto i battenti. Un simbolo di rinascita e di speranza per una battaglia che dobbiamo vincere. Hanno riaperto anche i musei civici di Firenze (Musei del Bargello, le Cappelle medicee, Palazzo Davanzati, il Museo dell’Opificio delle Pietre Dure, il Giardino di Boboli, il parco granducale di Palazzo Pitti popolato da statue antiche e rinascimentali che, grazie alla sua estensione, potrà garantire una visita all’aria aperta in tutta sicurezza). Ripartono anche il Museo dei Bozzetti a Pietrasanta (Lucca), Casa Carducci a Valdicastello, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. In Campania. La Reggia di Caserta con i nuovi allestimenti della collezione Terrae Motus e del Presepe Reale, gli spazi restaurati, i cantieri “parlanti” nei cortili, le nuove prospettive offerte dai corridoi degli Appartamenti Reali. In questi mesi sono inoltre proseguiti i lavori di restauro dei cortili, dei tetti, dello Scalone reale, dei pavimenti in encausto degli Appartamenti reali, della Peschiera, della Cascata e delle serre del Giardino Inglese. Sarà di nuovo possibile ammirare le collezioni permanenti e le esposizioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: tra le mostre “KENE/Spazio”, allestimento dedicato al progetto di inclusione sociale promosso in Mali dal giovane artista Mohamed Keita, e naturalmente Gli Etruschi e il MANN, grande mostra che attraverso seicento reperti racconta le radici del meltin’ pot culturale della Campania. In Sardegna. Il museo stazione dell’arte di Ulassai riapre con la mostra “Maria Lai. Fame d’infinito”. Percorribili anche gli ampi spazi all’aperto che accolgono il museo, caratterizzati dal verde di un grande parco in cui sono posizionate diverse installazioni realizzate da Maria Lai, come Fiabe intrecciate. Omaggio a Gramsci (2007) veri e propri simboli distintivi della Stazione dell’Arte. Si ricorda infine il Museo a cielo aperto Maria Lai, composto da oltre dieci opere e interventi ambientali realizzati, tra gli altri, da Costantino Nivola, Guido Strazza, Luigi Veronesi e Marcello Maloberti.

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