Suoni di Versi 2014

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Suoni di Versi

2014

Tipografia Triestina - g.E.&A. Trieste 2014


Nella poesia la parola vive una vita autonoma, è essa stessa suono e significato. Ma non è esente dal suo equilibrio armonico, ritmico, melodico paragonato alla canzone. Entrambe vivono di libertà letteraria e disciplina del suono. Creano un intreccio intorno ad un’idea nella sua essenza utopica. Sono poesie sonore. Graziella Valeria Rota

Testo per gentile concessione delle autrici. Copertina e realizzazione Graziella Valeria Rota Laboratorio Noumeno pratiche filosofiche www.noumenofvg.it - facebook.com/noumeno editore: g.E&A. genteadriatica@libero.it - n. copie 50 Allegato al libro d’arte - collana “Quaderni Poetici”


Suoni di Versi 2014 Antonella Barina

Ester Pacor Nuria Kanzian

Bianca Bonazzoli

Barbara Grubissa Gonca Ă–zmen

Nicoletta Nuzzo

Melita Richter Mara Bomben

Graziella Valeria Rota

Gabriella Musetti


Antonella Barina La poeta La poeta frange con i suoi versi la realtà che si ostina a non mutare. Allora rinomina se stessa in simmetria lessicale. Intercala con accenti epici le crudeltà quotidiane. Piccole cose ma non canto d’allodole. La dicessimo tutta sarebbe un calvario raccontare i muri e le batoste.

Ma a volte (la poeta lo sa) basta un accenno in dose omeopatica. Un fiato. Qualcosa di diverso per voltar pagina al mondo perché la poeta sa che la valanga parte sempre da un microscopico accento di gravità su di un granello. Per questo persiste disfa e fa.


Bianca Bonazzoli Un gatto di nome Nerino Si perdono i suoi passi leggeri nella rete dell’erba, con gli orecchi alitati da ogni piccolo rumore. Nel giorno dell’estate nascosto dietro le nubi, lui si è già avvolto dentro la scatola di cartone: se lo accarezzi senti un gradevole tepore e fusa rumorose. Prima che la fessura ammiccante degli occhi si assottigli lentamente, fino a spegnere la loro gialla e intensa luminosità.


Mara Bomben Notte di Pioggia Mani di notte stringono immagini di ieri disperato amore spento nelle cicche della sera passi veloce domani aspetta la pazzia di cittĂ incontro, follia, musica di te un maglione bianco sulla strada troppo freddo, troppa pioggia anima bagnata di dolore dove vai?


Barbara Grubissa Uno sconosciuto mi regalò un aforisma E poi mi raccontò del suo senso di colpa. E della fuga quando non aveva alternative e una moglie lasciata e una figlia mai vista Paesi attraversati e amanti e colori ricordo parole e aromi profumi cibi E quella voce che disse soltanto: “ho paura”. Non ricordo il contesto ma delle mani grosse e tozze e un sorriso e pantofole rotte E quell’aria comune che hanno tutti quando sospirano e guardano il cielo che credano o non credano e pensano a casa o alla madre e a stoviglie e brocche d’acqua E quella porta quella porta dove ci sono infermieri E si è vecchi non si ricordano volti o si confondono E le parole sfuggono, dove vanno le sillabe? Gli anni slittano forse sono adolescente e la famiglia la famiglia che è buona Ma è lontana e la saliva che scende e ho solo paura E quella nipote che legge un libro alla nonna ed il resto è solitudine e il carrello del pranzo La porta bloccata. Disse vecchio e saggio e un tempo viaggiatore e colto, disse: a pensarci, non ricordo cosa. Un saggio sconosciuto mi regalò parole quando Mi parlò di un suo senso di colpa E io immaginai una pietra dura.


Nuria Kanzian Lasciamo la cittĂ (Istanbul 2013) Lasciamo la cittĂ rendiamoci accessibili a dare forma ai pensieri di rinnovate vite sociali. Lasciamo le cittĂ Rendiamoci invisibili Alle velate menzogne che ci rubano il tempo.

Madre (2013) Madre madre che non ho mai avuto tu che non mi hai cresciuto eri la miglior amica e non ti ho mai perduta madre con un filo di voce sussurravi mi chiedevi perdono che non ti ho mai creduta.


Gabriella Musetti Confluenze metropolitane III Ho visto una bambina che giocava a palla - tra le siepi rincorreva incerta quella sfera sempre più in là Sopra la panchina Lo sforzo di un’azione - dicono un giornale spiegazzato si deve misurare al risultato traccia di passati convegni soltanto quella meta sembra degna ora è rifugio di un piccione e market strade grandiosi palazzi malandato concentrano l’economia Zoppica becchetta straccia sono un animale cittadino la carta arrendevole - in un gioco di segno femminile senza senso la linea del tramonto che utile ne avrà? attraversa l’aria porporina se tardo un poco la sera m’inquieta la paura non serve attraversare la savana qualcuno ha detto: la città è pietra focaia.


Nicoletta Nuzzo Grembo sono uscita dal seme e mi sono riposta subito accanto alla scorza per non dimenticare l’inizio, dal davanzale alla stanza il passo è stato chiaro avevo lasciato le mie tracce nel caso di un ritorno, ero uno stelo non più racchiuso ma appena fiorito, il fiato non era più sospeso, l’ora era tiepida. Forse sto vivendo.


Gonca Özmen Vecchia asperità (tratta dal ‘Mare dentro’) Traduzione dal turco di Nuria Kanzian 2013 Se potessi attrarre pioggia al mattino e metterla sul tuo collo senza gioia saremmo come voci udite dai fiumi. Attraverso le acque riversate (su di noi) silenzi e astrazioni (su di noi). Abbiamo visto la nostra sofferenza come un velo che abbiamo chiuso. Ora, se solo fermassi e toccassi la solitudine e se solo quella solitudine e pioggia si adattassero... se potessimo scorrere fino alla fine del tempo lì c’è una collina, un punto di fuga e se solo potessimo scalarlo... mi han posto una vecchia asperità davanti e con quella ho compreso gli uccelli.


Ester Pacor Attimi (2012) Ci sono attimi in cui sento voglia di un esuberante vento di rose di lenzuola srotolate che schizzano acqua sulla pelle e di mare cristallino ondoso come quello di ieri pomeriggio al bivio il mio nido di pensiero.

Ho uno sconfinato desiderio d’ amore di jazz passione di stravolgimenti che sconvolgano schemi regole ossessioni paure. Ieri, un primo segnale, una farfalla celeste atterrata sul mio naso mentre dormivo e sognavo sotto il sole.


Melita Richter A piccole dosi

Annuso questa vita

a volte sa di tappo ed io non so che farmene allora svuoto la bottiglia cospargo la tavola di liquido odoroso lo spalmo lecco le dita a piccole dosi assaporo l’essenza a piccole dosi avverto l’esistenza di un sapore aspro remoto raccolgo il vuoto lo svuoto nel pieno il pieno stivo con cura nella valigia da fuga foderata da sughero dorato non sento il peso né la leggerezza di questo fardello fuori misura che trascino sul sentiero immaginario fuori dalla stanza fuori dall’guscio cambio la mano la mano destra la mano sinistra permutante maldestra in cerca di replica speranza perlata quest’ultima inseguo a piccole dosi senza voltarmi sull’uscio.

Le indiane hanno il sari Le indiane hanno il sari che le avvolge ben bene come scrive Moniza Alvi e sussurra loro: Il tuo corpo è il tuo paese. Sul mio corpo non ci sono codici tatuati di appartenenza nella loro assenza non avverto la prigionia del canone. Ma qualcuno dia la sbirciatina sotto la pelle nelle pieghe dell’animo dove debordano cicatrici, dolori, sofferenze e brillano i rimandi della memoria. Lì abita la mia storia lì duole il paese lì il mio mondo s’arrese.


Graziella Valeria Rota È troppo… (2012) Non ho nulla da dirti in più di quello che so, non ho nulla da darti di più del tanto che hai già, so solo che troppa costrizione in te in noi è troppo per vivere così. Gli avanzi Quando è troppo, gli altri non hanno vanno avanti a compilare altri non danno e pensano altrove. a declamare C’è chi ancora tace e come sempre ride a rifilare del sonno profondo che si offre nel mondo. l’abuso. E se il troppo diventa un tappo? E quando E’ troppo vecchia è troppo sicura è troppo grossa. il troppo è troppo è troppo giovane è troppo alta è troppo in vista di quello che sai quella che sei è troppo mmmmm... che fai …allora te ne vai.


Antonella Barina Veneziana, ma con il cuore anche nella Sicilia materna è indubbiamente uno dei massimi e più completi esponenti del mondo della letteratura e dell’informazione del triveneto oggi, anche se risulta assai difficile, collocarla “geograficamente” dato il suo costante porsi “al di là” di ogni demarcazione territoriale- Laureata al Dams di Bologna in comunicazioni di massa ha fatto proprio lo spirito più autentico e “coerente” della comunicazione e dell’arte, della fecondità e pluralità dei linguaggi espressivi liberi, mai schiavi di alcun potere-sistemamorale-opportunità. Con questo spirito ha vissuto e interpretato profondamente gli anni di storia di straordinaria ricchezza che vanno dal pre ’68 ai giorni nostri; fondendo sempre in un tutt’uno “olistico” il suo essere donna e abitante di questo pianeta, la sua esperienza di figlia e madre, la sua natura di ricercatrice infaticabile e la sua fede nell’intelligenza umana. La produzione letteraria di Antonella Barina è tale per cui la sola elencazione delle opere richiederebbe pagine e pagine. Fondamentale quindi il rimando ai due siti Web in cui si può trovare una parte considerevole del suo lavoro: www.edizionedellautrice.it, che riporta in ordine cronologico tutti i fascicoli editi, tranne alcune opere la cui distribuzione resta privata; e www. autoeditoria.it, dal quale pure si può scaricare gran parte della sua produzione. Bianca Bonazzoli È una donna di lotte politiche, ma soprattutto una poeta. Tenera e appassionata. Ha al suo attivo il libro del 2009 “Controluce” e il libro che ha pubblicato recentemente “Tra sogno e realtà”.


Mara Bomben Mara Bomben vive a Trieste ed è una studiosa di storia e arte medioevale. Ha collaborato ad alcuni giornali e pubblicato un libro di poesie correlato dalle illustrazioni di Furio Bomben “Cittavecchia e nuovi amori”. Dopo un romanzo d’amore ambientato a Venezia “Concerto per un amore”, ha iniziato a scrivere la trilogia “mistery” dedicata a Luca Viviani, scrittore ed investigatore dell’occulto. Barbara Grubissa È nata a Trieste, città dove vive e fa la libraia. Ha esordito nel 1997 con il racconto lungo Mosaico d’anime folli, libro italiano, Ragusa, con cui ha vinto il Premio Selezione. Nel 2010 ha pubblicato il suo primo libro di poesie Son stufadiza, edizioni Kappavu, Udine con cui ha avuto un premio come finalista al concorso “Città di Fucecchio 2010” ed è arrivata fra i finalisti nella sezione poesia del premio CARVER. Per la collana della Alpha beta verlag di Merano “ 180 Archivio critico della salute mentale”, diretta da Peppe Dell’Acqua e Pier Aldo Rovatti ha curato edizione e note di : E.Buccaccio, K.Kolja, A.Sermoneta, M.Turco, C’era una volta la città dei matti, con interventi di Fabrizio Gifuni e Vittoria Puccini. Il testo contiene il trattamento e la sceneggiatura di uno dei più grandi successi Tv del 2010 e i 2 dvd del film. Si occupa, inoltre, di fiabe e della divulgazione scientifica per ragazzi. www.barbaragrubissa.com


Nuria Kanzian Nata a trieste, insegnante, scrittrice, musicista e giornalista si occupa di filosofia orientale e progettazione sociale. Ha al suo attivo una serie di libri sulla comunicazione e l’informazione, come il manuale universitario “comunicare nel non profit” del ’99, “autobiografia e conoscenza del sé” e la raccolta di poesie “it is almost today” con la presentazione di Andrea Zanzotto, è presidente dell’associazione Noumeno FVG di pratiche filosofiche. E-mail: noumenofvg@libero.it

Gabriella Musetti Vive a Trieste. Dal 2000 organizza “Residenze Estive” Incontri di poesia e scrittura a Trieste e nel FVG. Dirige “Almanacco del Ramo d’Oro”, semestrale di poesia e cultura. Collabora a diverse riviste. Fa parte della SIL – Società Italiana delle Letterate. Ultime pubblicazioni: Sconfinamenti. Confini passaggi soglie nella scrittura delle donne, a cura di A. Chemello, G. Musetti, (2008); Guida sentimentale di Trieste, a cura di (2011), Racconti triestini. Antologia di scrittrici contemporanee, a cura di (2012). In poesia: Obliquo resta il tempo, (2005); A chi di dovere, (2007), Premio Senigallia Spiaggia di Velluto; Beli Andjeo, (2009), Le sorelle, (2013).


Gonca Özmen Nata a Burdur (Turchia meridionale) nel 1982. Si è diplomata presso il Dipartimento di Lingua e Letteratura Inglese dell’Università di Istanbul nel 2004. Ha preso la laurea MA nel 2008, ed è ora un dottorato di ricerca. Studentessa nello stesso reparto. La sua prima poesia è stata pubblicata quando aveva quindici anni. Nello stesso anno, 1997, fu segnalata dalla Yaşar Nabi Nayir Premio Giovani “una poeta degna di attenzione”. Nel 1999, ha ricevuto il Rιza Ali Ertan Premio di Poesia Il suo primo libro di poesie, Kuytumda (In My Nook), è stato pubblicato nel 2000, e ha vinto il “Orhon Murat Arıburnu” Premio di Poesia. Nel 2003 ha vinto il “Berna Moran Poetry Prize”, promosso da Università di Istanbul. Nel 2005 un saggio che ha scritto il poeta turco Edip Cansever ha vinto un premio Critica Homeros. Il suo secondo libro Belki Sessiz (Calma, forse) è stato pubblicato da Yapi Kredi Casa Editrice nel febbraio 2008. Dal 1997 ha pubblicato in diverse riviste letterarie. È coinvolta nella traduzione, e, insieme con i suoi amici, ha contribuito ad avviare una rivista di traduzione letteraria chiamato Ç. N. (per Çevirmenin Notu, o Nota del traduttore) e anche Paltò (cappotto), una rivista letteraria pubblicata mensilmente in Istanbul. Ha partecipato a letture di poesie internazionali in Heidelberg, Amburgo, Parigi e Slovenia, così come negli eventi di poesia in Turchia. Un certo numero di sue poesie sono state tradotte in spagnolo, francese, inglese, tedesco, sloveno, italiano e Farsi. Dal 2000 risiede a Istanbul.


Ester Pacor Diplomata nell’anno scolastico 1970-1971 al Liceo Scientifico “G. Oberdan” e laureata in Lettere all’ Università degli Studi di Trieste con una tesi in “Metodologia della ricerca storica” sulle donne e i loro movimenti a Trieste dal 1943 al 1970. Fondatrice della “Consulta femminile di Trieste” nell’ 88 e del “Forum delle donne di Trieste” nel 2006. È componente della Commissione Regionale per le pari opportunità (CPO). L’ 8 marzo 2011 ha fatto nascere, insieme a rappresentanti della Slovenia e della Croazia, l’ Associazione transnazionale “Donne d’ Europa” , dove è vice presidente, con sedi a Buie, a Capodistria e a Trieste con la segreteria Italiana. Nicoletta Nuzzo “Mettersi al mondo”, diventare se stesse è un percorso faticoso. Del processo di identità al femminile ho scritto in due libri: “Cronache di un gatto perfezionista” (Manni, 2006) e “Un gatto senza vanità” (Rupe Mutevole, 2010): in questi libri il gatto si pone come alleato psichico ed iniziatore alla vita ed alla scrittura. Ho pubblicato Portami negli occhi (Rupe Mutevole 2011, Collana Poesia) che ha ricevuto il Premio Nazionale de “Il Paese delle donne” 2011 e la Menzione d’onore del Premio Lorenzo Montano- Anterem 2012, e Grembo (Rupe Mutevole 2012, Collana Poesia). Ho presentato Un gatto senza vanità e Portami negli occhi al Festival della Letteratura al Femminile a Narni rispettivamente nel 2010 e nel 2011. Ho ricevuto il Premio della Provincia di Trieste nell’ambito del Concorso internazionale di scrittura femminile 2012.


Melita Richter Nata a Zagabria, Jugoslavia, vive a Trieste. Scrive poesia e di poesia. È sociologa, saggista, docente universitaria. Collabora a molte riviste nazionali e internazionali sui temi dell’interculturalità, questioni balcaniche e l’integrazione europea. Fa parte della SIL per la quale ha curato il Quaderno no.1 sul tema “Terzo spazio”, ed. SIL Trieste, 2011. Ha promosso la raccolta dei testi di autori migranti a Trieste diventata collana editoriale del CACIT di Trieste, di cui è curatrice di quattro antologie. È socia della Compagnia delle poete, fondata da Mia Lecomte a Roma nel 2009. Tra le ultime pubblicazioni (a cura con Silvia Caporale Bizzini) il libro Teaching Subjectivity. Travelling Selves for Feminist Pedagogy, book series by ATHENA, Centre for Gender Studies, Stockholm University, 2009; e Soggetti itineranti. Donne alla ricerca di sé, Albo Versorio, Milano 2013. Emai: melitarichter@outlook.com Graziella Valeria Rota Artista d’origine origine istro-slovena, nata a Trieste, città dove risiede alternandosi tra Romans d’Isonzo (Go) e Sočerga - Seki (Slo). Ha lavorato nell’arte visiva e nello spettacolo e praticato negli anni diverse professioni e specializzandosi in varie discipline. Ha bubblicato Politiche e Progetti per disabili nelle province di Trieste, – ed. F. Rosso e CrCs progetto G.e.&A, il libro “Contovello rustica e aromatica”. “TULASI” libro d’arte. L’audiolibro “La Memoria è vita” con CD- collana della memoria. “AcquarellARTI” propri racconti brevi con poesie e immagini. “Espansioni” libro d’arte nel 2012 ed Tip. Triestina. Poesie nella collana Poeti Contemporanei– n 33-ed. “Pagine” diretta da E. Pecora 2013. Organizza ArteVita Gente Adriatica.


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