Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
Gennaio/Febbraio 2014 n. 1/2 • anno XXXVIII
37 TENDENZE / Focus Turchia Forti investimenti nel SETTORE
58 TECNICHE / Energia Supporto concreto per le RINNOVABILI
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PRIMO PIANO / vivaismo
Coltivate in air-pot per L'EXPO
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L’ALTRA COPERTINA
Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
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Numeri e consumi in aumento per un mercato in continua espansione. E cresce l’interesse per il prodotto italiano. Così Flower Show fa il punto sul settore e lancia l’Expo floreale di Antalya. Inoltre, abbiamo visitato alcune aziende più rappresentative del paese. Realtà organizzate e con importanti rapporti con diverse società italiane. Forte l’impegno anche da parte dell’amministrazioni pubbliche
La Turchia investe nel florovivaismo a pag.37 Flortecnica e vivaismo
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EDITORIALE | questo mese
HO (RI)SCOPERTO UN SETTORE Grazie all’IPM di Essen, che ha saputo raccogliere imprese di primaria importanza, espositori di elevata professionalità e prodotti innovativi. Da qui nascono i presupposti per la “nuova”
N
on dovrei scriverlo, ma fa niente. Quest’anno, per la prima volta, ho partecipato all’IPM di Essen e mi sono meravigliato. Anzi, sono proprio rimasto a bocca aperta. Lavoro in questo mercato da poco più di 10 anni, dedicandomi principalmente al canale distributivo, quindi seguendo prodotti editoriali specializzati rivolti a centri di giardinaggio e garden center, e oggi che mi trovo a occuparmi anche di Flortecnica e vivaismo, sono venuto a conoscenza di un mondo molto più ampio, completo, strutturato e altamente professionale, con forti tradizioni. Espressione, almeno in parte, di questo mondo è stata proprio la fiera di Essen, che con IPM ha saputo convogliare nei quattro giorni della manifestazione imprese di primaria importanza, espositori di elevata professionalità e prodotti innovativi e di sicuro interesse per tutta la filiera del florovivaismo. IPM è stato un punto di incontro delle potenzialità di questo settore a livello internazionale, si è dimostrata la sintesi di un elevato livello di imprenditorialità del comparto e di tutto l’indotto. Italia compresa. Infatti, erano oltre 100 gli espositori provenienti da nostro paese. Sì, ho riscoperto un settore e ho ritrovato e ripensato alle parole e ai racconti che Arturo Croci e Aldo Colombo mi hanno riportato (e continuano a fare) su tante aziende italiane, sulle loro dinamiche e sul mercato del florovivaismo in generale. Con questo numero mi appresto a prendere a piene mani la grande eredità di Arturo e Aldo – che ringrazio per la loro instancabile dedizione dimostrata nei confronti di Flortecnica – e il mio intento sarà proprio quello di considerare Flortecnica e vivaismo un punto di incontro, un po’ come IPM. Una rivista altamente specializzata che sia un riferimento per i produttori, floricoltori e
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Flortecnica e vivaismo
vivaisti, e sappia interpretare necessità ed esigenze dell’anello primario della filiera del florovivaismo. E per svolgere al meglio questo compito, Flortecnica e vivaismo è entrata a far parte di Edizioni Laboratorio Verde, prima casa editrice di filiera del mercato. Una sterzata verso il futuro che rompe il grigiore e la monotonia attuale, promettendo un’offerta a tutto tondo, un unico interlocutore in grado di intercettare l’intera gamma di utenti legati al verde e al mondo che vi ruota attorno. Dall’imprenditore della distribuzione con GreenUp al consumatore finale con la rivista greenstyle, passando per il comparto della produzione di piante e fiori con Flortecnica e vivaismo. Poi, businessverde. com piattaforma internet – on line dai principi di marzo – in grado di raccogliere news, informazioni, contenuti extra in maniera puntuale e immediata per i differenti target di riferimento. E questo è solo un inizio e un invito alla continua (ri)scoperta del nostro settore.
di Francesco Tozzi
EDITORIALE | l’esperienza
DARSI ALL’IPPICA? CONVIENE Diversificare le strategie aziendali per rafforzare la posizione sul mercato. Ecco un esempio in Sicilia di integrazione imprenditoriale e sintonia nel passaggio generazionale
V
incenzo Alagna, Enzo per gli amici, dopo gli studi in agraria presso l’Istituto Damiani di Marsala per qualche anno lavora in una cooperativa specializzata in ortaggi ma poi, a trent’anni, prendendo spunto dal suocero che si occupava di giardinaggio e potature, negli anni Novanta avvia la propria azienda vivaistica su un ettaro di terreno. Il giovane Enzo è bravo nella progettazione e il vivaio inizialmente gli serve più che altro come deposito e per la coltivazione di qualche esemplare, la maggioranza del suo tempo, con successo crescente, la dedica alla progettazione e alla realizzazione dei parchi e giardini. Enzo effettua anche grandi lavori in Africa e fra i più importanti ricordiamo quello del centro turistico Zalu a Zanzibar. Il vivaio continua a espandersi per far fronte alle necessità crescenti della clientela ma anche per avere a disposizione specie ed essenze di difficile reperibilità. Il figlio Francesco ha una grande passione per i cavalli e in modo particolare per la specializzazione del salto ostacoli, Enzo fa di tutto per agevolare le aspirazioni del figlio e sette anni fa decide di affiancare al vivaio un centro ippico. Alla domanda, cosa c’entra l’ippica con il giardinaggio?, Enzo risponde così: “Da una parte agevolo volentieri le aspirazioni di mio figlio, anche se ci tengo a precisare che i cavalli piacciono anche a me, tuttavia si deve tener presente che i proprietari dei cavalli di solito hanno belle ville e bei giardini, quindi i cavalli e il giardinaggio si sposano benissimo”. La superficie complessiva del vivaio è di 20 ettari con annesso il “Centro Ippico il Vivaio” che per il momento occupa 6.500 metri quadrati. Al centro è affiancata una scuola di equitazione gestita da Francesco, mentre per i brevetti di primo grado è presente un istruttore di II livello. Il centro dispone, inoltre, di due campi, uno per l’allenamento e l’altro, in erba, omologato per le gare nazionali e internazionali; ovviamente
vi sono anche tutti i servizi annessi che vanno dal veterinario al maniscalco. Dice Enzo: “Presto dovrebbe entrare in funzione anche il ristorante e in seguito anche con la possibilità dell’alloggio con sei posti letto. Siamo già associati FISE, Federazione Italiana Sport Equestri, e una volta adempiute tutte le pratiche burocratiche e completato l’intero progetto, questo sarà un centro unico in Italia che coniugherà efficacemente il binomio sport-natura”. Dice Francesco: “Mi alzo presto al mattino, i cavalli abbisognano di cure, poi mi alleno e il pomeriggio insegno equitazione. È un lavoro impegnativo che occupa anche i fine settimana ma è bello e gratificante”. E in merito al vivaio e l’attività di giardinaggio, quali sono i programmi? “In questo momento il mercato è meno vivace e ci occupiamo prevalentemente di manutenzione e di qualche realizzazione specialmente locale, ma vi sono già in cantiere diversi nuovi villaggi turistici in Africa e noi saremo coinvolti per la realizzazione della parte a verde. Sono molto positivo per quanto riguarda il vivaismo, sia per la produzione sia per la realizzazione anche, perché è entrato in azienda Nicola, un altro dei miei figli e ci tengo a conservare una gestione il più possibile familiare”. di Arturo Croci
“I proprietari dei cavalli di solito hanno belle ville e bei giardini, quindi i cavalli e il giardinaggio si sposano benissimo”
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Flortecnica e vivaismo
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TRADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E AGRI CENTER Anno 0 - Numero 136 Gen/Feb 2014
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ANDAMENTI CONCIMI. Battuta d’arresto per il 2012. Cresce la fascia medio-bassa
ESPOSIZIO NE La “prop osta” giusta per emozionare il cliente
SPAZI VERDI PROGETTI. Approccio misurato per i piccoli giardini. Ecco cosa piace
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Periodicità: mensile Anno di fondazione: 1999 Uscite/anno: 8+1
ARGOMENTI PRINCIPALI
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Tendenze, consumi, leggi, normative e andamenti di mercato del settore green/gardening e della piccola agricoltura amatoriale. Reportage e analisi della distribuzione tradizionale e moderna italiana ed estera.
Lorem Ipsum 62 anni, è il titolare di due punti vendita a Biella e Alessandria. Il primo aperto più di 13 anni fa.
ECO/news
Verso l’alimentare
BIO
PAG.32
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Flortecnica e vivaismo
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
TRADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO TECNICO E PROFESSIONALE DEL FLORICOLTORE E DEL VIVAISTA Periodicità: mensile Anno di fondazione: 1977 Uscite/anno: 8+1
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SOMMARIO | 1-2 - 2014 Gennaio/Febbraio 2014
Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
Gennaio/Febbraio 2014 n. 1/2 • anno XXXVIII
20
37 TENDENZE / Focus Turchia Forti investimenti nel SETTORE
PRIMO PIANO / vivaismo
58 TECNICHE / Energia Supporto concreto per le RINNOVABILI
37
Coltivate in air-pot per L'EXPO
IN COPERTINA Barile Flower Service è un’ agenzia di acquisto specializzata nell’importazione di fiori recisi da tutto il mondo.
PRIMO PIANO
18 LA NOTIZIA di Ron van der Ploeg Diario di uno sciopero ha collaborato Aldo Colombo
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48
VIVAISMO di Matteo Ragni Coltivare in air-pt colloquio con Benedetto Selleri
62 MARKETING di Filippo Tommaseo Promuove il consumo di ortensie
63 SUPPORTI di Filippo Tommaseo Agrofarmaci: le soluzioni di Syngenta
24 SVILUPPO di Filippo Terragni Officinali, opportunità da sfruttare
LE RUBRICHE
6
TENDENZE
37
FOCUS TURCHIA di Aldo Colombo La Turchia investe nel florovivaismo In attesa di otto milioni di visitatori
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8
Soluzioni possibili
di Carlo Borelli In Campania più “cavolo ornamentale” ha collaborato Angelo D’Apuzzo
25 FATTI E BREVI 28 EXTRA di Arturo Croci Garofano d’argento, orgoglio italiano
TECNICHE
30 I NUMERI
53 COSTRUZIONI
di Filippo Terragni Germania, terzo mercato per l’Italia
di Uberto Marni Strutture, traina il vivaismo orticolo
32 TERRITORIO
56 IMPIANTI
di Filippo Tommaseo Accordo per garantire il credito
di Filippo Terragni Investimento per innovare
34 ECONOMIA&VERDE
58 ENERGIE
di Jessica Bertoni
di Filippo Terragni Al via il “Green Energy Desk” di Filippo Terragni Fresco Aroma da vendere
EDITORIALE di Arturo Croci L’esperienza
16 STRUMENTI OPERATIVI
48 COLTIVAZIONI
61 PRODUZIONE
EDITORIALE di Francesco Tozzi Questo mese
64 L’ULTIMA PAGINA
61
di Arturo Croci e Aldo Colombo Maestri di una volta Uomo d’altri tempi Flortecnica e vivaismo
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Flortecnica e vivaismo businessverde.com
Rivista fondata da ARTURO CROCI N° 1/2 - Gennaio/Febbraio 2014 Diretto da Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni COLLABORATORI Valeria Allegra, Jessica Bertoni, Maria Grazia Bellardi, Aldo Colombo, Arturo Croci, Giuseppe Di Vita, Massimiliano Gallina, Charles Lansdorp, Francesca Neonato, Werner Oschek, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo, Alfonso Silvio Zabrà GRAFICA Karol Lazarz PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE A QUESTO NUMERO Carlo Borelli, Antonio D’Ambrosio, Angelo D’Apuzzo, Davide Lucente, Uberto Marni, Alessandro Pagano, Benedetto Selleri, Paolo Tenca, Adriano Toniolo, Fabio Torrini, Ron van der Ploeg PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / Ornella Zanetti SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello / info@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO)
Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato precco il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe. e d i z io n i
PRESTO ON LINE
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Laboratorio
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riviste libri web Flortecnica e vivaismo è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: •francesco GreenUp tozzi Direttore editoriale •ftozzi@laboratorioverde.net Greenstyle • Businessverde.com • Bottega editoriale edizioni laboratorio verde
Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del+39 trattamento Tel. 0332989129 Cell. 3387171562dei dati relativi ai destinatari Via Pasubio 16 Fax 0332989122 21020presente Brebbia (VA) della pubblicazione, informa www.laboratorioverde.net che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
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CHIARI E SCURI Tra le novità 2014, PAGANOPIANTE presenta anche le varietà di SANSEVIERIA, BLACK CORAL e ZEYLANICA. La Black Coral caratterizzata dalle foglie color verde scuro molto intenso con striature ondulate di colore grigio verde, mentre la Zeylanica si contraddistingue per il colore verde chiaro con striature ondulate più scure. Due nuove possibilità per allargare la gamma di una pianta best seller.
MOLTO PIÙ SOSTENIBILE Molto Più Sostenibili: lo sono i fiori e le piante ornamentali del programma ambientale di coltivazione MPS. Non un semplice certificato di prodotto ma un marchio internazionale univoco che identifica una politica aziendale basata sulla tutela delle risorse naturali e costante orientamento alle aspettative del consumatore.
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Flortecnica e vivaismo
IN TRE VARIETÀ La BORONIA è un arbusto sempreverde originario dell’Australia e si caratterizza per la forte resistenza alle rigide temperature invernali e per l’appariscente e abbondante fioritura, oltre che per la gradevole fragranza delle proprie foglie. Per il 2014 FlorApulia è in grado di offrire un assortimento in tre varietà dalle profumazioni differenti e dalle fioriture prolungate che durano da marzo a ottobre.
SERRE FOTOVOLTAICHE Il continuo aumento dei prezzi dei combustibili fossili e il conseguente aumento del costo dell’energia, ha spinto IDROTERM SERRE allo studio di un sistema fotovoltaico completo. Si tratta di pannelli sia per il garden center, che per le serre di produzione, a integrazione totale, quindi soggetti al massimo contributo del GSE.
PROFUMA LA SERA JASMINUM NITIDUM, la novità di VIVAI STEFANO CAPITANIO, regala sempre qualche fiore in ogni stagione, soprattutto in climi miti. La fioritura è profumatissima, specie nelle ore serali, con fiori grandi e bianchi, preceduti da gemme fiorali rosse, anch’esse molto ornamentali.
RIDUCE I RISCHI SKUMIX, della società FLORAFIT, è un sistema di disinfezione a schiuma che consente un trattamento efficace su tutte le superfici e le attrezzature delle serre. In questo modo risulta molto più semplice preparare strutture e superfici alle nuove colture, per evitare possibili problemi durante la coltivazione.
IMBALLI PER TUTTI Essenziali gli imballi per personalizzare la propria offerta e diverse sono le opportunità presentate da PERIFLOR. Gli imballi flessibili spaziano dal cono per la floricoltura, a soluzioni per tutto il settore alimentare, fino ad arrivare alla busta per boutique.
POTATURA GARANTITA Sabart presenta per Barnel USA un prodotto innovativo e professionale nel campo della potatura: Troncarami by-pass BAB32A. Dotato di un sistema di ammortizzazione brevettato con bullone centrale autolubrificante, è prodotto in acciaio per lame in lega forgiata di Barnel Bartanium con tagliente temprato a induzione. La qualità di taglio, preciso e netto su rami che raggiungono fino a 60 mm di diametro, è garantita dal robusto e resistente troncarami, che si caratterizza anche per scorri-linfa profondo e curva sovradimensionata nella lama e nell’incudine, che tira il ramo all’interno del taglio.
SIMBOLO DI SPERANZA MELOGRANO ALBERELLO in vaso misura 17 è il nome del prodotto d’eccellenza per il nuovo anno di CAPORALPLANT. La scelta non è casuale: questo frutto è simbolo di speranza e prosperità. Richiede una lavorazione semplice, ma estremamente lenta e paziente. Fiorisce in estate, mentre a settembre spuntano rigogliosi i suoi frutti. Il prodotto ha tronco dritto e chioma rifinita a palla, perfettamente circolare.
LA FORESTA IN UN PALMO Oltre alle diverse innovazioni incentrate più sulla valorizzazione dei prodotti che non su una vera e propria novità vegetale, FLORPAGANO presenta MINIFOREST, combinazione di Podocarpus Nagi e Maki con Hylocereus undatus che dà l’effetto di una foresta in miniatura da tenere anche nel palmo di una mano. Presentato in simpatici vasi in ceramica di pronto effetto. Flortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO | la notizia
DIARIO DI UNO SCIOPERO Scontro tra FloraHolland e i sindacati olandesi sul piano sociale dell’asta più importante al mondo. A rischio gli affari per San Valentino. Poi, trovato l’accordo di Ron van der Ploeg ha collaborato Aldo Colomo
AALSMEER, 28 gennaio 2014
L’
asta olandese FloraHolland si trova di fronte alla concreta minaccia di giornate di sciopero totale a partire da giovedì dopo aver respinto l’ultimatum dei sindacati sulla loro richiesta di una migliore protezione nella situazione di esuberi generalizzati in cui si trovano. Il tema in discussione è un ‘piano sociale’ che comprende delle compensazioni che erano state stabilite in precedenza da FloraHolland. I sindacati FNV e CNV hanno messo in guardia che, se FloraHolland non avesse accettato l’accordo offerto entro martedì 4 febbraio, si sarebbe proseguito con delle ‘azioni’. FloraHolland ha risposto che i sindacati sono “caparbiamente arroccati sulla loro richiesta che il precedente piano sociale nella sua totalità costituisca la base per il nuovo. FloraHolland ha invitato diverse volte i sindacati a discute-
re questo punto e ad arrivare a un nuovo accordo, ma i sindacati non hanno ancora risposto. Siamo davvero delusi”. PRONTI ALL’AZIONE Stanotte le due parti apparivano più lontane che mai dal risolvere la vertenza, con ben poche possibilità di evitare uno sciopero. A FloraHolland era stato concesso fino alle 12.00 di martedì per accordarsi sul piano sociale ‘vecchio stile’ che
GERMANIA
OPPORTUNITÀ GASA La commerciale tedesca si presenta coi nuovi progetti 2014
“P
rogetto 2014”, questo è stato il motto di GASA Germany per l’IPM in Essen. L’azienda commerciale del Basso Reno ha elaborato chiari obiettivi e nuove possibilità di vendita, che sono state presentate durante l’evento tedesco. “Abbiamo scelto accuratamente le tematiche più importanti e attuali del settore verde – ha spiegato Michael Bongers direttore generale di GASA Germany –. Obiettivi ben definiti e concetti chiari sono sempre più importanti per il nostro lavoro”. Diversi i progetti: nuova logistica base sud-nord Europa, nuova sede, nuove possibilità (esempio offerta bio).
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Flortecnica e vivaismo
era scaduto nel luglio 2013. Nel loro comunicato stampa di oggi, FNV e CNV hanno annunciato che i lavoratori sono pronti all’azione. Una fonte del sindacato ha detto che il primo sciopero è stato indetto da giovedì notte a venerdì mattina e sarà programmato per provocare interruzioni del servizio, con gli addetti alle consegne che adotteranno delle iniziative che provocheranno il caos su tutta l’asta. Inoltre, le maestranze organizzeranno una manifestazione sul plateatico, durante la quale manifesteranno la loro frustrazione e la loro rabbia nei rispetti delle decisioni del consiglio di amministrazione dell’asta. Ora, FloraHolland sta prendendo i necessari provvedimenti affinché il processo logistico possa continuare nel caso che i sindacati s’imbarchino in uno sciopero. “Stiamo adottando tutti i passi necessari per sostenere una capacità di distribuzione sufficiente per i conferimenti durante la settimana di San Valentino, così
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RIDUZIONE DEL 5 PER CENTO AALSMEER, 12 febbraio 2014 Secondo FloraHolland lo sciopero annunciato sfida la e maestranze dell’asta dei logica. Sostiene il direttore, fiori olandese FloraHolRens Buchwaldt: “La minac- land hanno concluso martecia di azioni è irresponsabile dì 12 febbraio lo sciopero che per i nostri dipendenti, per avevano indetto cinque giorni l’azienda e per il settore. In fa per chiedere una migliore questo periodo tutte le parti protezione nella situazione interessate conseguono una di esuberi collettivi in cui si quota considerevole del loro trovano. I delegati sindacali reddito annuale”. Poi hanno annunciato LA PIÙ ha aggiunto: “Mi renl’accordo, che richieGRANDE do benissimo conto de ancora un’pproche i cambiamenti vazione da parte dei organizzativi potreb- FloraHolland membri del sindacato. bero avere notevo- è la più grande Secondo il portavoce lissime conseguenze asta floricola di FloraHolland, Lex personali per i nostri del mondo e van Horssen, i procesdipendenti. Stiamo ha un fatturato si di vendita all’asta di annuo di 4,4 prendendo queste oggi andranno a tutta miliardi di euro. decisioni per garanforza. L’asta impiega tire nel futuro una 4mila persone I lavoratori di FloFloraHolland sana e ha 5mila soci raHolland avevano ai nostri dipendenti, produttori, di abbandonato il lavoproduttori e commerro giovedì 6 febbraio cui 600 con cianti”. Nel frattempo, sede all’estero. dopo la rottura delle il consiglio interno di trattative. Ne era scaFloraHolland si è rivolto an- turito uno sciopero di 48 ore cora a dirigenti e sindacati per la settimana scorsa, quando cercare di adottare ulteriori gli addetti alle consegne aveprovvedimenti. Li sollecita a vano condotto delle azioni “fare del loro meglio per ar- che hanno provocato il caos rivare il più presto possibile a a livello di tutta l’asta. I dipenun piano sociale concordato”. denti di FloraHolland avevano La disputa tra FloraHolland e anche organizzato un raduno le sue maestranze ha avuto di protesta sul plateatico per inizio nell’ottobre del 2013, esprimere la loro frustrazione quando l’asta ha annunciato e la loro rabbia contro le deun ridimensionamento del- cisioni del consiglio di ammila propria attività. Il piano nistrazione dell’asta.
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PRIMO PIANO | vivaismo
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Selezionate le alberature per EXPO 2015, tutte schedate ed etichettate, in modo da avere un’opportuna tracciabilità. Preferite le piante autoctone e policormiche. Pronte per essere esposte colloquio con Benedetto Selleri di Matteo Ragni
I
l motivo per il quale Benedetto Selleri mi ha colpito, la prima volta che l’ho incontrato a “Vestire il paesaggio” a Pistoia, è la sua pacatezza e chiarezza nel parlare, raccontare e descrivere il suo lavoro: Benedetto Selleri è il progettista del paesaggio di EXPO
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2015 e il direttore lavori di parte dei cantieri. Per intenderci, si occupa delle tematiche riguardanti il paesaggio e l’ambiente all’interno di Expo. Il mio interesse non è legato solo a Expo 2015, è legato soprattutto alla figura del professionista, nonché a come sta cambiando il
LE PIANTE DI EXPO • Autoctone • Grandi dimensioni • Portamento naturale
verde in città. Benedetto Selleri è nato a Milano, si è laureato in Scienze Forestali a Firenze e con il padre, il fratello e altri soci ha fondato PAN associati (www.panassociati. it), un’azienda che si occupa di ingegneria e architettura. La società nasce dall’intuizione di concepire il
lavoro in modo multidisciplinare; è infatti composta da architetti, ingegneri, agronomi e forestali. FERITE DA CURARE La società si occupa, in particolare, di progettazione ambientale con un occhio di riguardo alla Urban Forest concepita in modo diffuso e sistemico per il quale è appropriato riferirsi al concetto di “Green Infrastructure”, all’inserimento paesaggistico e naturalistico di grandi opere e alla conservazione e promozione della natura. Natura che l’ha colpito e se l’è preso a 15 anni, scendendo un sentiero di montagna con gli amici. Quel pomeriggio sulle Alpi, Benedetto Selleri, ha capito che da grande avrebbe voluto “curare” la natura e il territorio, troppo spesso feriti dall’attività dell’uomo. Da quel giorno in poi decide di approcciarsi alla natura in modo organico. Un albero piantato in viale Monza a Milano è ben più che un semplice elemento estetico, è la natura che avanza, un essere vivente caratterizzato da una grande forza intrinseca capace di trasformazione. Fa parte della vita di Benedetto Selleri anche la dedizione all’ambiente, che ha potuto concretizzare diventando coordinatore italiano di un progetto europeo per il monitoraggio delle
foreste urbane e periurbane. L’obiettivo del progetto è di proteggere le foreste urbane e periurbane e guidarle nella loro evoluzione futura. Per proteggere bisogna conoscere, da qui nel 2011 parte un’attività di monitoraggio in diversi siti regionali e in Slovenia che è un partner di progetto. “Grazie a questa iniziati-
CHE COS’È L’air-pot è un vaso di plastica riciclabile e riutilizzabile, che permette di accrescere in modo attivo la qualità dei sistemi radicali delle piante eliminando la spiralizzazione delle radici, riducendo i tempi di crescita in vivaio e assicurando una migliore reazione della pianta agli stress da trapianto, allo scopo di garantire un immediato attecchimento e migliori performance di accrescimento.
va abbiamo verificato come queste foreste siano in grado di fornire una serie di ‘servizi ecosistemici’, tra cui la riduzione del fenomeno della ‘isola di calore’, la riduzione degli inquinanti, l’aumento della biodiversità e più in generale l’incremento della qualità della vita”, sottolinea Selleri. DIMENSIONI ECCEZZIONALI È la città il luogo dove viviamo ed è alla città che guarda Selleri soprattutto per il suo lavoro in Expo. Si dice soddisfatto del lavoro svolto fino ad ora, avendo trovato persone e aziende desiderose di mettersi in gioco per la realizzazione di un progetto unico. “È stato difficile trovare quello che cercavamo, sia perché si trattava di specie autoctone, sia perché dovevano avere in gran parte portamento naturaliforme ed essere principalmente policormiche” (cioè con i fusti che partono da un medesimo ceppo). La fase di scelta delle piante si è conclusa in estate, ora è in corso il periodo di coltivazione. Questa è la cosa unica di questa avventura: “Attraverso Expo – continua Selleri – e i contratti di coltivazione abbiamo dato la possiFlortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO | vivaismo I VANTAG
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Benedetto Selleri è laureato in Scienze Forestali e ha fondato lo studio PAN associati.
bilità agli appaltatori ed ai vivaisti di coltivare e preparare le piante secondo gli standard richiesti. Ciò ci consente inoltre di avere una scelta anticipata di tutta la fornitura del verde”. È una dinamica nuova in Italia almeno in questi termini, ma sicuramente ci sarà sempre più richiesta di piante autoctone e dalla forma libera, naturale. Le piante scelte sono state selezionate con il supporto delle imprese esecutrici, tra cui Peverelli, la società che realizzerà il lavoro di impianto; inoltre, sono state schedate ed etichettate, in modo da avere una opportuna tracciabilità sia in fase di coltivazione, che di impianto, oltre che di successivo riutilizzo una volta terminato l’evento. “La fase di coltivazione è importantissima. Abbiamo
predisposto dei grandi piazzali per effettuare la coltivazione in air-pot e stiamo formando le piante in modo che siano pronte per l’inizio dell’evento”. Molte piante presentano dimensioni davvero eccezionali con altezze che raggiungono i 12 metri, proprio per la necessità di avere un pronto effetto. PORTAMENTO “NATURALE” La mia domanda a Selleri su come giudica il vivaismo italiano, e in particolare quello dei grandi vivai da dove le piante di Expo sono state scelte, arriva alla fine della nostra
LE ISOLE DI CALORE Fenomeno che determina un microclima più caldo all’interno delle aree urbane cittadine rispetto alle circostanti zone periferiche e rurali, a causa della diffusa cementificazione e delle superfici asfaltate che prevalgono nettamente rispetto alle aree verdi, oltre che delle emissioni degli autoveicoli, degli impianti industriali e dei sistemi di riscaldamento.
lunga chiacchierata e da buon professionista, abituato a fare i conti con politici e burocrati, la sua risposta è stata diplomatica: “I vivaisti che ho incontrato e che ho avuto modo di conoscere durante il mio lavoro hanno dimostrato grande professionalità e hanno una produzione di grande qualità”. Le produzioni prevalenti seguono ovviamente quanto richiesto dal mercato. Nel caso di EXPO le esigenze sono molto particolari: piante autoctone, di grandi dimensioni e a portamento “naturale”. Penso che l’utilizzo di specie autoctone e a portamento naturale sia una sfida per tutti. Vanno valorizzate a mio giudizio le potenzialità intrinseche e specifiche degli alberi e degli arbusti. Potenzialità in termini di risorse e di bellezza. “Queste scelte divengono anche motivo di sostenibilità ambientale, vista la maggiore capacità di adattamento e sviluppo e i minori interventi manutentivi necessari per questo tipo di alberi. Non è il mio campo, ma se fossi un vivaista oggi orienterei la mia produzione in tal senso”, conclude Selleri.
LA CURIOSITÀ
Presentata la mascotte che Disney Italia ha disegnato per l’Esposizione Universale del 2015, il cui tema è quello di nutrire il pianeta. Non un solo personaggio, ma un’intera famiglia composta da 11 alimenti. Ci sarà l’aglio, l’anguria, l’arancia e la banana; e poi il fico, il mais blu, il mango, la mela, il melograno, la pera e i ravanelli. Saranno loro, con volti allegri e simpatici, a comporsi e animarsi per raccontare e interpretare il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.
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LA DITTA INDIVIDUALE MONACO ANGELA DI MARSALA (TP) comunica di avere amichevolmente composto una vertenza con la MEILLAND INTERNATIONAL S.A. di Le Luc en Provence (Francia) sulla base del pieno riconoscimento dei diritti di esclusiva in campo alla società francese riguardo alla produzione delle varietà di rosai create e brevettate dalla Meilland ed all’uso commerciale in campo florovivaistico delle denominazioni costituenti marchi registrati che contraddistinguono le suddette varietà. Tra queste, in particolare, la varietà MEIBURU, protetta dal Cetificato di Protezione Comunitaria n. EU 6308, commercialmente conosciuta con la denominazione LOVELY® RED, protetta dal marchio internazionale d’impresa n. 16266. La ditta MONACO ANGELA pertanto, riconosce senza riserve che per la produzione legittima delle varietà brevettate da Meilland, in particolare con riguardo alla MEIBIRU, e per l’uso a scopo commerciale della denominazione LOVELY® RED è necessaria l’autorizzazione della stessa Meilland o della sua licenziataria esclusiva per l’Italia U.R.S. MEILLAND ITALIA S.r.l. via Braie 189 - Camporosso Mare (IM). Viceversa, la produzione, coltivazione e detenzione a fini commerciali di piante appartenenti a varietà protette e brevettate da Meilland, così come l’uso a scopi commerciali delle denominazioni costituenti marchi registrati da Meilland, senza l’autorizzazione di quest’ultima e la corresponsione dei diritti (royalties) ad essa spettanti, costituisce violazione e contaffazione delle corrispondenti privative, con ogni conseguenza prevista dalla legge.
www.meilland.com
PRIMO PIANO | sviluppo
OFFICINALI, OPPORTUNITÀ DA SFRUTTARE Il Ministero dell’agricoltura ha approvato il programma di lavoro per la promozione di queste essenze. La coltivazione diventerà strategica nei prossimi anni. Un’interessante occasione di diversificazione produttiva a cura di Filippo Terragni
È
stato recentemente approvato, presso il Ministero dell’agricoltura, il nuovo piano di sviluppo per le colture officinali, e sono stati istituiti i tavoli di lavoro per indirizzare produzioni, trasformazioni e promozioni dei prodotti. Si tratta della logica conseguenza del lavoro svolto dall’Osservatorio economico di filiera, in collaborazione con Ismea, Piante officinali in Italia: un’istantanea sulla filiera e dei rapporti tra i diversi attori” che ha permesso di descrive il settore con dati aggiornati, al fine di fornire agli operatori alcuni indirizzi per orientare la propria attività economica e produttiva, che di quella industriale e distributiva. ANALISI STRUTTURALE È evidente come la coltivazione delle piante officinali diventerà strategica negli anni a venire rispetto alla raccolta di stock naturali. Due condizioni concorreranno a orientare il fenomeno in tale direzione. Da una parte il prevedibile aumento degli impieghi di piante da parte della popolazione mondiale: circa 2,5 miliardi di individui, tra
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India e Cina, dipendono dalla medicina tradizionale per l’assistenza sanitaria di base. Dall’altra, l’inarrestabile fenomeno delle migrazioni verso le aeree urbane della popolazione rurale, che causa il declino dei mestieri ad alto contenuto di lavoro manuale e di tempo, come la raccolta spontanea di piante. L’obiettivo del rapporto è stato quello di descrivere le caratteristiche strutturali ed economiche dell’intera filiera delle piante officinali in Italia, collocandola nel contesto internazionale. All’origine del lavoro, c’è la costituzione presso il Ministero delle politiche agricole e forestali di un tavolo tecnico di filiera per le piante officinali, nell’ambito del quale si è deciso di promuovere la creazione di un Osservatorio economico per il settore. Per ricostruire il quadro aggiornato della filiera, è stato necessario un lavoro di definizione, inquadramento e descrizione del settore dalla produzione agricola al consumatore finale, di individuazione dei dati disponibili e delle carenze informative e di progettazione e realizzazione di un’indagine sul campo.
ALCUNI NUMERI 142 le specie coltivabili in Italia. 25.000 le tonnellate totali impiegate annualmente. 18.000 le tonnellate potenziali di produzione italiana. 115.000 euro il valore in fase d’ingrosso. 89 le specie che hanno un’area di produzione in Europa (30%).
POTENZIALITÀ SIGNIFICATIVE L’elenco delle piante officinali coltivate in Italia è stato realizzato con la collaborazione della Federazione Italiana Produttori Piante Officinali (FIPPO), di Assoerbe (Associazione Italiana che rappresenta i coltivatori, raccoglitori, trasformatori, importatori, esportatori, grossisti e rappresentanti di case estere di piante medicinali, aromatiche, spezie, estratti vegetali, oli essenziali e loro derivati) e SISTE (Società Italiana Scienze applicate alle piante officinali e ai prodotti per la salute) e contiene complessivamente informazioni relative a 296 specie provenienti da diversi paesi del mondo che sono utilizzate come piante officinali in Italia. Per ciascuna specie sono riportate le seguenti informazioni: nome botanico, nome volgare (in italiano), habitat, area di produzione, indicazione se la specie è coltivata oppure se è raccolta in natura (spontanea), gli impieghi principali e le parti della pianta utilizzate. Per quanto riguarda la differenza tra quelle coltivate e quelle spontanee, delle 296 specie complessivamente censite, 160 specie sono coltivate (54%), 73
specie sono spontanee (25%) e le restanti 63 specie sono sia coltivate che raccolte in natura. Con riferimento all’Italia, tra le 296 specie censite, ben 142, corrispondenti al 48% del totale, sono coltivate o coltivabili nel nostro paese. Inoltre, Assoerbe ha provveduto a stimare il consumo (utilizzo) da parte delle imprese operanti in Italia, espresso in kg/anno, nonché il valore all’ingrosso a prezzi 2012. Si stima che l’impiego di officinali ammonti a circa 25mila tonnellate l’anno, per un valore alla fase d’ingrosso di circa 115 milioni di euro. I volumi d’impiego potenziali per una produzione italiana ammonterebbero a quasi 18 mila tonnellate, pari al 73% del totale; in termini di valore, si stima un valore del mercato all’ingrosso di 74 milioni di euro, con un’incidenza inferiore rispetto ai volumi (64%). ELEVATA VALENZA ECONOMICA Tra i prodotti che hanno la maggiore valenza economica spiccano: il mirtillo nero (frutti) con impieghi stimati in 15 milioni di euro; gli stigmi di zafferano (9,8 milioni di euro); la radice di ginseng (9,4 milioni di euro); il pepe (Piper nigrum, 8,1 milioni di euro). Tra le prime venti specie a maggior valenza economica solamente ginseng, pepe nero, noce moscata, china, tiglio e ippocastano non sono coltivate in Italia. Le principali specie per valore di mercato tra quelle coltivabili (e in piccola parte già coltivate) in Italia sono, oltre a mirtillo nero e zafferano, vite rossa, Ginkgo biloba, cardo mariano, passiflora. Di queste ultime solo la passiflora è coltivata su superfici e con quantità compatibili con i fabbisogni nazionali. I maggiori volumi d’impiego (prime venti specie) riguardano: mirtillo nero, vite rossa, gingko, cardo mariano, finocchio, passiflora incarnata, camomilla, cipolla, origano, rosmarino, liquirizia, assenzio romano, aglio, coriandolo, valeriana, anice, meliloto, carciofo, rabarbaro, aloe. Per quanto concerne l’habitat delle 296 specie censi-
NEL DETTAGLIO 296 le specie selezionate in totale. 160 le essenze coltivate (54%). 73 le specie spontanee. 63 quelle sia coltivate che raccolte in natura.
LE PIÙ REDDITIZIE Mirtillo nero 15 milioni di euro Stigmi di zafferano 9,8 Radice di ginseng 9,4 Pepe 8,1
te, ben 32 specie corrispondenti all’11% del totale sono cosmopolite. Le specie che hanno un habitat in Europa sono la maggioranza, 89 specie, corrispondenti al 30% del totale, a cui occorre aggiungere le 56 specie euroasiatiche, le 33 specie mediterranee e le 6 specie alpine (achillea moscata, alchemilla alpina, genepì maschio, genepì femmina e imperatoria). C’È MOLTO SPAZIO Per quanto riguarda la coltivazione, spesso è realizzata anche in aree geografiche diverse dall’habitat. I casi più evidenti sono quelli delle specie che hanno una coltivazione cosmopolita, pur avendo un habitat specifico come ad esempio si rileva per il mais che è coltivato in tutto il
mondo, pur avendo un habitat sud americano, l’eucalipto (habitat Australia), il cerfoglio, il dragoncello, la cicoria, l’iperico, la rosa canina, il fieno greco ed il basilico (habitat euroasiatico), il cardo mariano (habitat Europa), il lino, la salvia, la salvia sclarea, la vite rossa, il finocchio (habitat mediterraneo). È importante sottolineare come al momento una quantità compresa fra il 75% e il 90% delle piante officinali commercializzate al mondo derivi dalla raccolta spontanea e che la coltivazione, pur in costante incremento è ancora una realtà marginale. Sicuramente in Europa, per le specie di maggiore impiego, si sta sviluppando un sistema agricolo e agricolo-industriale, basato sulla coltivazione, ma in diverse parti del mondo, specie Africa e Asia, la coltivazione è ancora lungi dallo svilupparsi. Ma anche nel nostro paese rimane un’opportunità interessante. Un’occasione per diversificare l’attività produttiva, almeno in parte.
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FATTI E BREVI | news dal mercato
Charles Lansdorp con Clarence Seedorf, quest’ultimo coinvolto nella Fondazione i Felini.
Energia virtuosa
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holos, ESCo certificata UNI CEI 11352 che opera nel settore dell’efficienza energetica (white economy) con un’offerta organica anche per la filiera del florovivaismo, ha ricevuto il riconoscimento di eccellenza green del 2013 nel corso del CleanTech Summit di Milano organizzato dalla società Tech Tour e da IVC International Venture Club, in collaborazione con Intesa San Paolo e sostenuto dall’agenzia ICE, l’Agenzia Italiana per la promozione all’estero. Le 20 aziende sono selezionate su un campione internazionale in base ai risultati conseguiti, al modello di business e al piano industriale. Il titolo è stato assegnato a un panel di 20 aziende europee che si sono distinte nel corso dell’anno nel settore delle tecnologie pulite, operando in modo economicamente vantaggioso e perseguendo obiettivi di sviluppo rispettosi dell’ambiente e delle risorse. Le aziende premiate provengono da Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Israele, Regno Unito, Svezia e Ungheria e sei di loro sono italiane. Tholos ha ottenuto questo prestigioso titolo non solo in virtù della continua crescita registrata nel corso dell’anno, ma, soprattutto, per la mission perseguita dall’azienda, ovvero generare valore economico dall’efficienza energetica. Tholos lavora per concretizzare e massimizzare i vantaggi economici derivanti dall’efficienza energetica. Attraverso i suoi servizi, incrementa l’utilizzo di tecnologie efficienti e riduce l’utilizzo di energia da fonte fossile, contribuendo alla diffusione di una maggiore coscienza ambientale nelle realtà industriali.
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Flortecnica e vivaismo
Chiude un’istituzione
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al 2014 l’Ufficio Olandese dei Fiori sospenderà la promozione rivolta ai consumatori del mercato italiano. La decisione è stata presa a seguito dell’insufficienza del contributo da parte dei commercianti, che rappresenta circa il 40% del budget per le attività di promozione. L’Ufficio Olandese dei Fiori porterà avanti le proprie campagne
promozionali di fiori e piante in Francia, Germania, Gran Bretagna e Paesi Bassi. Charles Lansdorp, da 25 anni rappresentante del Flower Council of Holland in Italia, da gennaio 2014 sarà il diretto referente per il settore della floricoltura olandese. La Festa dei Nonni, riconosciuta ormai a livello internazionale, sarà portata avanti dallo Charles Lansdorp a livello europeo;
questo avverrà tramite la fondazione olandese “The Felini Foundation”, nata nel 2006 e che racchiude concetti e progetti creativi. La Festa dei Nonni 2014 farà parte dei temi principali del progetto “Plants connect people”, il cui scopo è far comprendere come i fiori e le piante siano importanti per la loro capacità nel diventare strumento di legame tra le persone.
Usseaux si candida per Entente
È
Renzo Marconi, a sinistra, con Angelo Siniscalco.
stata annunciata la candidatura del comune di Usseaux (To) a Entente Florale 2014, l’avventura europea del Concorso “Comuni Fioriti” che, a livello internazionale, premierà i paesi e le città più fiorite del continente. In rappresentanza del comune di Usseaux, era presente l’Assessore Cristina Cappelletti. Il circuito europeo di Entente Florale vede ogni anno concorrere un villaggio e una città per ognuno dei dodici stati
europei che vi aderiscono: oltre all’Italia, la Francia, la Gran Bretagna, l’Irlanda, il Belgio, i Paesi Bassi, la Germania, l’Austria, la Slovenia, l’Ungheria, la Repubblica Ceca e la Croazia. Coordinatrice dei giudici italiani è la paesaggista Anna Furlani Pedoja, mentre i nostri Comuni Fioriti sono rappresentati nella dirigenza del circuito europeo da Renzo Marconi, presidente dell’Associazione Produttori Florovivaisti As.Pro.Flor.
Impegno ecologico
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Al centro: Jean - Marc Vandoorne, CEO di Biobest.
ORTICOLARIO E IL SUO “SENSO” Il senso conduttore sarà l’olfatto: Orticolario 2014 accompagnerà i visitatori all’interno di questo senso che nella natura trova ampia espressione. Annusare, sentire, odorare, percepire. Dalle gradazioni tenui, lievi e leggere, a quelle penetranti, robuste, aspre e acute... Il fiore protagonista della nuova edizione sarà invece l’Aster, la “stella” del giardino. Il genere, costituito da più di 250 specie, si trova allo stato spontaneo in tre continenti, dall’Eurasia al Nord America. www. orticolario.it
a rivista belga Trend Business ha premiato per la categoria “Gestione Sostenibile” la società Biobest. “Un premio per il riconoscimento di una gestione sostenibile è un importante attestazione per i continui sforzi della nostra realtà – ha dichiarato Jean - Marc Vandoorne, CEO dell’azienda. I nostri prodotti contribuiscono a sviluppare un’agricoltura rispettosa dell’ambiente. I nostri bombi garantiscono alti rendimenti e offriamo anche una vasta gamma di soluzioni per il controllo biologico. In questo modo, aiutiamo i produttori a offrire al consumatore prodotti sani e privi di residui chimici”. Biobest NV è un player riconosciuto a livello globale nell’impollinazione e la lotta biologica. Come pioniere nello sviluppo del calabrone per impollinazione dal 1987, l’innovazione rimane il nucleo della strategia aziendale. Insieme ai partner internazionali, Biobest aiuta i coltivatori di tutto il mondo a raggiungere i loro obiettivi economici ed ecologici.
Garden center, buona la seconda
A
lta la partecipazione al secondo congresso nazionale di AICG, Associazione Italiana Centri di Giardinaggio, che si è svolto ai primi di gennaio in Versilia. Tante le adesioni sia da parte del mondo della distribuzione, che di quello produttivo che si sono confrontati in una due giorni di dibattiti e approfondimenti su diversi temi. “Stupire per
ripartire”: questo il titolo, sonoramente e spiritosamente toscano, scelto dal comitato organizzativo per esorcizzare la crisi e rispondere, già nelle battute d’inizio, all’esigenza di individuare strategie creative e intelligenti per affrontare le sfide con il mercato. Un parterre di quasi 200 iscritti e una schiera di 15 relatori, conterranei e stranieri. Un appuntamento
che già dopo due anni, e dopo quattro anni dalla nascita di AICG da quel convegno internazionale che ha visto l’Italia protagonista, è diventato un punto di riferimento. Una sorta di speranza per tutti quegli imprenditori che hanno a cuore il nostro settore e la voglia di dare la giusta importanza al mercato del gardening. Per un’identità comune e riconosciuta.
Il consiglio direttivo di AICG.
FATTI E BREVI | extra
GAROFANO D’ARGENTO, ORGOGLIO ITALIANO Come ogni anno, l’iniziativa sottolinea le personalità del settore, e non, che si sono contraddistinte per professionalità e impegno. In vari e differenti ambiti di Arturo Croci
anziani fragili dell’associazione Alberto Sordi onlus di Roma. Il convegno ha visto l’intervento di medici, specialisti e operatori del settore. Il 14 dicembre, nella mattinata, si è invece svolto il Concorso di Arte Floreale presentato dal maestro Rosario Alfino al quale hanno partecipato fioristi professionisti da tutta la Sicilia. Roberta Morello è stata la concorrente con il maggior punteggio e a lei è stato assegnato il Premio “Garofano d’Argento 2013”.
C’
è stata un’ovazione e un lunghissimo applauso quando il dottor Carlo Calì, con il suo sguardo sereno, ha fatto l’ingresso nella prestigiosa Sala degli Specchi del Comune di Giarre, per la cerimonia di consegna dei Garofani d’Argento 2013. Il programma della 39° edizione della Festa dei Fiori – Garofano d’Argento era iniziato lo scorso 12 dicembre con l’inaugurazione della mostra fotografica sui fiori organizzata dall’Associazione Culturale “I Fiori di Giarre e dell’Etna” e dall’Associazione Fotografica “Foto per Passione” presso la sala Messina di Giarre ed è proseguito con il convegno del 13 dicembre alla Camera di Commercio di Catania avente per tema gli “Anziani Fragili che Amano i Fiori… anche i Fiori nei Cassetti della Mente”, organizzato dall’Associazione Culturale “I Fiori di Giarre e Dell’Etna” in collaborazione con il centro diurno
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Flortecnica e vivaismo
L’intero gruppo dei premiati.
Da destra, Arturo Croci, Anna Rapisarda e Moritz Mantero.
IN TUTTO IL MONDO Il Garofano d’Argento è assegnato ogni anno a persone che si sono distinte nella loro professione contribuendo a elevare l’immagine della Sicilia e del nostro paese nel mondo. Esistono diverse sezioni del premio che prevedono l’assegnazione a operatori del florovivaismo, della cultura e dello spettacolo. Nel corso delle passate edizioni sono stati assegnati quasi 400 garofani d’Argento a personalità italiane e internazionali. Ci sono premiati con il Garofano d’Argento negli Stati Uniti, in Sud America, in Asia e in molte
nazioni d’Europa. Una caratteristica importante è che, salvo casi particolari, il premiato deve presentarsi a Giarre per ritirare il premio, questo è importante perché permette alle varie personalità di prendere consapevolezza della realtà siciliana, superando così qualsiasi pregiudizio. ECCO I PREMIATI Garofano d’Argento per la fiorista Roberta Morello, il premio è stato consegnato dal Maestro Rosario Alfino e dall’attore Bruno Torrisi. Il premio la donna e il lavoro intitolato a Antonella Matacera, anima di Euroflora e capo-ufficio stampa della fiera di Genova, è stato assegnato ad Anna Rapisarda di visual designer di Como per aver dato vita all’immagine che ha contraddistinto e resa famosa la manifestazione Orticolario “per un giardinaggio evoluto” che si svolge da cinque anni ai primi di ottobre presso Villa Erba a Cernobbio. L’immagine creata da Anna è stata selezionata ed è entrata nella rosa delle finaliste delle migliori pagine pubblicitarie orticole internazionali del 2013. Il premio è stato consegnato da Moritz Mantero presidente del Comitato Strategico di Orticolario. Il premio Internazionale alla professionalità intitolato a Franco Locatelli è stato assegnato, per il settore florovivaistico a Francesco Mati, titolare dell’azienda Piante Mati di Pistoia per essere stato molto attivo a livello associativo ed essersi distinto nella promozione del vivaismo in Italia e nel mondo. Il premio è stato conse-
Perchè comprare talee radicate in Tecnoroll®? Al centro: Francesco Mati, titolare dell’azienda Vivai Piante Mati.
gnato da Silvano Frigo, membro del tavolo florovivaistico, ex rappresentante della IPM Essen per l’Italia e collaboratore da molti anni della Festa dei Fiori-Garofano d’Argento. Garofano d’Argento anche per Antonio Michelucci, ex funzionario di Confagricoltura, che nella sua intensa vita professionale si è dedicato alla formazione professionale e culturale degli operatori florovivaistici a Como, a Savona e in Italia, stimolando la nascita e la crescita di molte associazioni, cooperative e aziende ortofloricole. Il Premio è stato consegnato da Pippo Toscano, presidente dell’Associazione Regionale Florovivaisti della Sicilia. Il Garofano d’Argento per il sociale è stato assegnato al Centro Diurno Anziani Fragili, Associazione Onlus “Alberto Sordi” di Roma ed è stato ritirato da Ennio Di Filippo e da Anna Maria Parisi,
rispettivamente vice presidente e direttrice del centro.
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Ciclo più breve (fino a 8 settimane in meno); Maggiore uniformità (100% di piante vendute); Basso impatto ambientale (assenza di plastica da smaltire); Facilità di lavoro e di approvvigionamento.
LEGAME CON IL TERRITORIO Pietro Agen presidente della Confcommercio di Catania ha consegnato il Garofano d’Argento a Francesco Costanzo, direttore regionale della Confederazione Italiana Agricoltori. Garofano d’Argento anche per Orazio Di Bella, primo ballerino dello Slovak National Theatre nato a Trepunti (Giarre) dove è nato il Premio. Garofano d’Argento per l’attore Bruno Torrisi di Giarre; consegnato dal sindaco di Riposto Enzo Caragliano e da Maria Carmela Calì, presidente dell’associazione culturale “I Fiori di Giarre e dell’Etna”. E infine, è stato consegnato un Mini Garofano d’Argento all’Associazione Fotografica “Foto per Passione” per la professionalità degli elaborati.
www.tecnopiante.it Antonio Michelucci, ex funzionario di Confagricoltura.
Contrada Conghia, n.c. - 70043 Monopoli (BA) - Italia Tel/Fax +39 080 801014 - +39 080 690 2933 Cell. +39 393 937 2629 e-mail: info@tecnopiante.it
PRODUZIONE | i numeri
SECONDO MERCATO PER L’ITALIA
I VALORI/2
In crescita l’esportazione (+0,9%) verso la Germania e, nel complesso, l’incremento è dell’1,6 per cento. Bilancio positivo nell’interscambio per il nostro paese a cura di Filippo Terragni dati ITA, Italian Trade Agency
cento. Particolarmente vivaci sono stati gli acquisti dalla Svizzera (+18,4%), dalla Turchia (13,5%) e dalla Francia (+12,1%), mentre le esportazioni verso la Spagna hanno registrato un calo di quasi 21 punti percentuali (20,9%). Sono anche diminuiti gli acquisti dalla Romania (-14,1%), dai Paesi Bassi (-8%) e dal Belgio 8-5,7%).
I VALORI/1
L
a Germania, con i suoi 82 milioni di abitanti, è dopo la Francia il secondo mercato per i prodotti florovivaistici italiani. Nel 2012 lo stato tedesco ha assorbito il 22,4% del valore totale delle esportazioni italiane del settore. Nel dettaglio, si osserva un modesto aumento delle nostre esportazioni (+0,9%) rispetto all’anno precedente, mentre il totale delle esportazioni italiane in valore è aumentato dell’1,6 per
Importazioni tedesche dell’Italia per piante e fiori. Principali prodotti nel 2012 (in valore). 27,5% piante da fiore con boccioli o fiorite 16,1% alberi e arbusti da piena aria 12,7% piante vive da piena aria 11,2% piante da appartamento 11,2% fiori e boccioli di fiori recisi 9,5% fogliame, foglie, rami e altre parti di pianta 3,8% garofani recici 1,9% cespugli 1,6% piantine da orto e di fragole 1% talee (senza radice) e marze 3,4% altri prodotti
Ecco di seguito il valore delle esportazioni italiane nel settore florovivaistico nel 2102. Quote di principali acquirenti (in valore, 2012). 23,2% Francia 22,4% Germania 11,4% Paesi Bassi 6,4% Svizzera 4,6% Regno Unito 3,3% Austria 2,9% Belgio 2,6% Spagna 2,4% Romania 2,3% Turchia 18,6% altri paesi
AL TERZO POSTO L’importazione tedesca nel 2012 ha registrato un totale in valore di 2.434,9 milioni di euro. I Paesi Bassi, con la quota d’importazione di oltre l’80%, è il fornitore dominante sul mercato tedesco. L’Italia, dopo la Danimarca, occupa il terzo posto. Il principale gruppo dei prodotti importati dai tedeschi è rappresentato da rose, crisantemi e garofani (48,2%); seguono: fiori e boccioli (21,8%), rose recise (12%), fogliame, foglie, rami e altre parti di piante (5,9%), bulbi, cipolle, tuberi, radici tuberose e “zampe” (5,6%). Per quanto riguarda le importazioni dall’Italia, le piante più richieste sono state quelle da fiori con boccioli o fiorite (27,5%), poi alberi, arbusti e piccoli arbusti da piana aria (16,1%), piante stagionali da piena aria (12,7%), piante da interno (11,2%), fiori recisi (11,2%). PAESI BASSI, PRIMI ACQUIRENTI Di contro, per quanto riguarda le esportazioni, i principali acquirenti dei prodotti tedeschi, sempre in relazione al 2012, sono stati i Paesi Bassi, la Svizzera e l’Austria. L’Italia, con acquisti in valore di 20,2 milioni di euro, si è posizionata all’11simo posto. Nel complesso, la Germania registra un saldo passivo nel commercio estero del settore florovivaistico, che nel 2012 si è attestato a -1,7 miliardi di euro. Anche nell’interscambio italo-tedesco il bilancio è negativo per i tedeschi (-100,3 milioni di euro).
L’ITALIA A ESSEN
Più di 100 espositori della passata edizioni di IPM sono arrivati dall’Italia, la maggior parte posizionati nel padiglione 6, il padiglione Italia. Per la prima volta, inoltre, presente anche l’ANPFI (Associazione nazionale piante e fiori d’Italia). Ha fatto visita all’evento anche Alberto Manzo, della direzione generale del Ministero dell’agricoltura.
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Flortecnica e vivaismo
Flortecnica e vivaismo per FLORMART | INFORMAZIONE PUBBLIREDAZIONALE
Inversione di tendenza Pronto il piano per il “nuovo” Salone del Florovivaismo. L’appuntamento è per il 10-12 settembre 2014
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osa sarà Flormart 2014? Sarà un evento che vuole segnare una decisa inversione di tendenza rispetto alla scorsa edizione. Se inquadriamo il 2013 nelle grandi difficoltà del settore promozione nella sua interezza e delle fiere in particolare resta comunque un’indicazione decisiva, il settore del florovivaismo ha bisogno di un appuntamento importante.
alle start up e ai giovani imprenditori che vanno a rafforzare e integrare un settore che è stato colpito duramente dalla crisi e che devono avere una vetrina nazionale e internazionale.
COMPATTA E ORDINATA Ci saranno dimensioni di stand logiche che contempleranno sostanzialmente tre metrature, small/medium/large, più una extra large dedicata alle collettive. In questo TARIFFE ADEGUATE Flormart deve tornare a giocare il ruolo modo le varie merceologie troveranno la di grande aggregatore che ha accompa- possibilità di esprimersi senza sprecare e gnato la crescita del florovivaismo in Italia senza l’assillo di apparire meno importane in questo momento deve saper ricreare ti del concorrente. Il terzo passo è quello le condizioni per far si che le aziende e di offrire soluzioni allestitive assolutamente gli operatori del settore si riuniscano in competitive che migliorino il lay out della un contesto vissuto in maniera positiva e mostra, diano certezza dei costi, razionalizcostruttiva. La fiera è un atto di fiducia e zino l’investimento sia in termini economici Flormart deve premiare chi ha il coraggio che temporali permettendo all’espositore di credere nella crescita anziché rifugiarsi di concentrarsi sul business piuttosto che nello scetticismo. Condizione fondamentale sugli aspetti organizzativi. Il tutto a fronte di è che il settore deve essere il vero prota- un’adesione che premia non il last minugonista di questo evento, non deve essere te, nell’immaginario collettivo piuttosto che il Flormart di PadovaFiere ma il Flormart nella realtà, ma chi crede per tempo nel progetto e può sostenere quel del Florovivaismo, aziende, ruolo di testimonial positivo di operatori, istituzioni, appassioIN BREVE Necessità di un un evento in cui crede. Ognunati devono avere un ruolo e a appuntamento no è libero di fare quello che PadovaFiere compete l’onere importante. vuole, ma non di condizionare di creare i presupposti perché Ridimensionamento negativamente gli investimenti questo possa avvenire. Come? del prezzo della degli altri, chi non partecipa In primo luogo attraverso una superficie. fa una scelta legittima, ma chi politica commerciale che punti Progetto ad hoc aderisce per tempo deve essere a razionalizzare gli investimendestinato alle premiato con un trattamento di ti. Non vuol dire semplicemente start-up Soluzioni allestitive sicuro privilegio. Flormart 2014 costare meno, è una condizione competitive. sarà una manifestazione granimportante ma da sola non baRecupero de, ma soprattutto compatta, sta. Bisogna che la logica della della filiera. ordinata ed efficiente. La parte grande aggregazione che ha più rilevante della sfida, però, decretato storicamente il sucè quella della promozione da giocare tra cesso di Flormart sia il denominatore cogli espositori e PadovaFiere. Flormart 2014 mune di ogni azione. Una tariffa adeguata alla difficoltà del momento e che renda vedrà il concreto ingresso delle aziende più accessibile l’evento è il primo passo, il nella cabina di regia per rendere le inisecondo è creare i presupposti per cui non ziative promozionali realmente aderenti ai ci siano i grandi stand che nei momenti di bisogni del settore. PadovaFiere garantirà crisi finiscono col rendere la partecipazione l’investimento e l’ottimizzazione della massa meno efficace sotto il profilo economico. critica dello stesso, un comitato di esposiUn progetto ad hoc sarà destinato anche tori deciderà su cosa puntare. Al comitato
competerà anche la condivisione delle scelte sulle iniziative speciali e promozionali nell’ambito della manifestazione. ESTERO, PATRE INTEGRANTE Sempre nella logica dell’evento condiviso Flormart si muoverà “collettivamente” nei confronti delle istituzioni che storicamente non sempre hanno accordato al florovivaismo la giusta attenzione, per renderle parte integrante della manifestazione e fare di Flormart non solo un momento commerciale, ma anche una vetrina che dia spazio ad aspetti politici, normativi, scientifici ed energetici. E che introduca un concetto di marketing ulteriore attraverso il coinvolgimento di chi fa cultura, arte e passione, di coloro che rappresentano o anticipano le tendenze del consumo, ovviamente una fiera che resta B2B ma nella quale una sintesi qualitativa del mercato e dei consumatori trovi spazio. Il recupero della filiera è un’altra componente decisiva della sfida 2014. L’estero, poi, sarà parte integrante del progetto con una condivisione della strategia con le aziende, così come per le Pubbliche Amministrazioni che rappresentano un aspetto del consumo al quale dedicare grande attenzione. Per il resto si continuerà a lavorare e a integrare l’attività dei consorzi di promozione e con le aziende, mantenendo quella capacità di dialogo che ha caratterizzato la storia di Flormart. Flortecnica e vivaismo
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PRODUZIONE | territorio
Importante collaborazione firmata tra Confagricoltura Liguria e Banca Popolare di Vicenza. Un’intesa strategica in vista delle sfide del nuovo PSR 2014/2020 a cura di Filippo Tommaseo
IMPEGNO PER IL DISTRETTO Confagricoltura Liguria associa oltre 1.500 aziende che rappresentano la massima datorialità lavorativa in agricoltura. Presente in cinque recapiti e in oltre 15 sportelli territoriali, Confagricoltura Liguria rappresenta le imprese da sempre impegnate nella ricerca, nell’internazionalizzazione e nelle produzioni nel comparto florovivaistico, vitivinicolo, olivicolo e agroalimentare ligure.
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Flortecnica e vivaismo
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anca Popolare di Vicenza e Confagricoltura Liguria hanno siglato un accordo di collaborazione a sostegno delle imprese agricole liguri. L’istituto vicentino, infatti, ha messo a disposizione delle imprese associate la gamma di finanziamenti Mondo Verde, pensata su misura per le particolari esigenze del settore agricolo, e la gamma di conti correnti SemprePiù a condizioni riservate esclusivamente alle aziende aderenti all’associazione, agli imprenditori e ai dipendenti per le loro posizioni personali. Particolarmente innovative sono, inoltre, le soluzioni a disposizione delle imprese associate che riguardano l’operatività con l’estero. L’intesa con Confagricoltura Liguria ha lo scopo di dare un sostegno concreto alle imprese e di rafforzare il rapporto di fiducia tra la banca e l’associazione. Così, facendosi promotrice di un sistema di relazioni con gli operatori economici del territorio, Banca Popolare di Vicenza persegue da tempo un significativo programma di supporto alle PMI che si conferma banca del territorio, vicina alle famiglie e alle imprese, e attenta al benessere della collettività. All’atto della firma Confagricoltura Liguria ha sottolineato come l’accordo quadro risulti strategico in vista delle sfide del nuovo PSR 2014/2020, in cui le imprese agricole dovranno avere tutto l’appoggio possibile nell’accesso al credito per permettere quell’innovazione di processo tecnologico e di prodotto necessaria a rilanciare il comparto nella penetrazione di nuovi mercati.
SVILUPPO Investimento, altro che spesa
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onfagricoltura con molte aziende associate è stata presente all’International Plant Messe, di Essen, in Germania, una delle principali fiere del comparto florovivaistico a livello mondiale. Una delegazione del Ministero delle politiche agricole ha visitato gli stand delle aziende di Confagricoltura presenti in fiera, tra le più strutturate e competitive del settore, tra cui quelle liguri altamente specializzate nel miglioramento varietale del comparto floricolo.L’incontro ha dato anche l’occasione di ribadire l’importanza e il ruolo del verde pubblico per un rilancio dell’economia che apra le porte a una ripresa dei consumi delle famiglie. Da Essen gli imprenditori vivaistici di Confagricoltura lanciano la proposta di una public spending sul fronte del verde pubblico. Ritenendolo un investimento e non una spesa. A riguardo il Centro Studi di Confagricoltura sottolinea che il verde urbano nazionale “conta” per poco più di 106 metri quadrati pro-capite in media. Se solo si riuscisse a incrementare dell’1% questa dotazione, si aggiungerebbero circa 64 milioni di metri quadrati di verde gestito dagli enti pubblici a disposizione dei cittadini. Da segnalare che un investimento in verde pubblico comporta una serie di vantaggi non solo di tipo economico (aumento della manodopera del settore, oggi pari al 10% del totale di quella agricola, e di quella dell’indotto, incremento del turismo), ma anche e soprattutto di tipo ambientale (tutela del territorio, salute pubblica, risparmio energetico, miglioramento del clima, del benessere e della qualità della vita dei cittadini). Se è vero che un chilometro di asfalto costa circa un milione di euro – ha rimarcato Confagricoltura – è altrettanto vero che con la stessa cifra si potrebbe riqualificare il verde pubblico di una piccola cittadina o di diversi quartieri di una grande città o di una grande zona industriale. Infine Confagricoltura ha ribadito alla delegazione ministeriale la volontà di realizzare nei prossimi mesi un “Vertice nazionale sul vivaismo italiano”, per mettere a sistema il patrimonio di conoscenze e gli strumenti di tutti i partecipanti, con l’obiettivo di trovare le migliori soluzioni per sviluppo economico e ambientale del comparto, e quindi del Paese, sensibilizzando le istituzioni e l’opinione pubblica sulla necessità di operare scelte rapide ed effettuare investimenti.
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ACCORDO PER GARANTIRE IL CREDITO
STRUMENTI | suggerimenti&consigli di Jessica Bertoni - mail j.bertoni@laboratorioverde.net
economia&verde Gestione, finaziamenti e investimenti per l’impresa che vuole innovare
Cari lettori, il florovivaismo è un mondo molto particolare, dove si “produce” il risultato senza, spesso, avere il tempo di fermarsi a osservare lo scenario esterno e i mutamenti civilistico-fiscali che potrebbero essere di interesse per il settore. Ma voi sapete meglio di chiunque altro che siete produttori in quanto imprenditori. E quello dell’imprenditore è un mestiere dal quale non si stacca mai, un mestiere difficile specie oggi alla luce dell’attuale congiuntura socio-economica. Una situazione nella quale, oltre alla crisi occorre, come mai era accaduto prima, fare i conti con una sfrenata liberalizzazione del mercato che è globale e vede i propri confini delinearsi prima ancora che geograficamente, a livello culturale. Questo dunque deve essere il piano su cui costruire la propria competitività: quello della moderna mentalità dell’imprenditore di successo! Un vigile attento sul proprio fare e sul resto del mondo, senza farsi sfuggire l’informazione. Perché, ripensando alle vostre concrete esperienze potrete certo trovare testimonianze a supporto della convinzione di quanto sia significativo, in termini di raggiungimento degli obiettivi, non perdere mai di vista l’informazione giusta per voi. Spesso, infatti, anche solo uno spunto che nasce da un aggiornamento normativo casualmente recepito, può tradursi in una scelta aziendale in grado di produrre vantaggi o evitare complicazioni operative e/o economiche, nel presente o nel futuro. Ma avere l’occhio attento su questioni così generali e allo stesso tempo difficili, perché presuppongono mediamente competenze specifiche per essere giustamente colte, richiede tempo e possibilità. Fattori questi spesso carenti per chi lavora in prima linea, cercando, specie in questo difficile momento, di non perdere mercato e di garantire il servizio/prodotto offerto. È per questo che con il restyling di Flortecnica e vivaismo si è deciso di far nascere economia&verde: una rubrica per agevolare l’imprenditore in questo difficilissimo compito di monitoraggio normativo e non solo. Una rubrica dunque tutta dedicata al fare impresa e agli approfondimenti di quegli argomenti trasversali che sono l’ossatura di un agire imprenditoriale, a prescindere dal settore in cui concretamente si opera, con un’attenzione particolare all’attualità e al settore agricolo. Un appuntamento con il lettore, che qui può trovare risposte che stava cercando o informazioni che gli aprono nuove prospettive, approfittando di uno strumento che, nell’ambito di un momento di lettura ordinaria, può diventare percorso formativo alla portata di tutti e utile per la propria attività. Quindi un
nuovo servizio offerto nell’ambito di Flortecnica e vivaismo, per mettere periodicamente e con continuità a disposizione del lettore fidealizzato, una competente sintesi delle questioni di maggior interesse per gli investitori in capitale di rischio, che unitamente alle novità normative, si possono orientare verso nuove politiche e decisioni aziendali con maggiore cognizione di causa. Particolare attenzione verrà riposta nel costante monitoraggio e aggiornamento dell’informazione relativa a bandi per contributi economici alle imprese. Al riguardo, per poter garantire la possibilità di presentare le domande entro le scadenze, che potrebbero essere anteriori alla pubblicazione del numero di economia&verde immediatamente utile, si avvisa sin da ora dell’importanza e dell’opportunità di accedere quotidianamente al sito businessverde.com (attivo dai primi di marzo) dove verrà aggiornata in tempo reale la notizia.
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STRUMENTI | suggerimenti&consigli
INCENTIVI PER GLI INVESTIMENTI Dalla Camera di Commercio di Lodi: contributi per gli investimenti La Camera di Commercio concede contributi in conto capitale pari al 50% delle spese sostenute e fino a un massimo di 7.500 euro (in caso di investimenti di valore pari o superiore a 15mila euro). Le domande possono essere inviate dal 10 febbraio fino al 30 aprile 2014. Le imprese possono richiedere gli incentivi per coprire i costi relativi all’acquisto di sistemi informatici hardware o software gestionali, per i macchinari e le attrezzature purché siano funzionali all’attività d’impresa, per i sistemi destinati alla sicurezza e per le consulenze finalizzate alla registrazione di marchi e brevetti, nonché per l’acquisto stesso di marchi e brevetti (sostenuti a partire dal 1 gennaio 2014).
IN PRIMO PIANO Società agricole, torna la tassazione catastale
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orna dal 2014 il regime di tassazione catastale, ripristinato con l’ultima Legge di Stabilità, quindi da quest’anno le società agricole potranno sceglierlo in alternativa al regime ordinario. Il regime di tassazione del reddito su base catastale era stato introdotto con la Finanziaria 2007, come opzione al posto della tassazione a bilancio, per le società di persone (snc e sas) e le srl e le società cooperative con qualifica di società agricola, così come previsto per gli imprenditori individuali e le società semplici esercenti attività agricola. Poi la Finanziaria 2013 aveva soppresso tale possibilità. La Finanziaria 2007 prevede all’articolo 1, commi 1093 e 1094, il passaggio dalla tassazione ordinaria di impresa a quella catastale per le società di persone e di capitali “agricole”, eccezion fatta per le Spa e le Sapa. Le società di persone, le società a responsabilità limitata e le società cooperative, che rivestono la qualifica di società agricola, ai sensi della normativa sopra richiamata, possono optare per l’imposizione dei redditi ai sensi dell’ar-
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ticolo 32 del Testo Unico delle imposte sui redditi. Dove per reddito agrario si intende quello costituito dalla parte del reddito medio ordinario dei terreni imputabile al capitale d’esercizio e al lavoro di organizzazione impiegati, nei limiti della potenzialità del terreno stesso, nell’esercizio di attività agricolo su di esso. L’opzione della scelta in favore della tassazione catastale, in luogo di quella ordinaria, è vincolante per un triennio ed è riservata alle sole società che rivestono la qualifica di società agricole ai sensi dell’articolo 2 del decreto legislativo n. 99 del 2004, vale a dire le società che prevedono nel loro oggetto sociale l’esercizio esclusivo di attività agricole e nella loro ragione sociale o nella loro denominazione l’indicazione di “società agricola”. Si osserva come il comma 1093, prevedendo la tassazione catastale per le attività di cui all’articolo 32 del Tuir, ovvero per le attività di coltivazione del terreno, silvicoltura, allevamento di animali con terreno potenzialmente in grado di produrre almeno un quarto del mangime necessario, e attività connesse del decreto
Dall’Emilia Romagna: fondo per l’accesso al credito delle PMI romagnole Grazie al fondo di controgaranzia le imprese della Provincia di ForlìCesena potranno contare su un plafond complessivo di finanziamenti compreso tra i 25 ed i 40 milioni di euro. Un nuovo fondo finalizzato ad agevolare l’accesso al credito: con l’accordo siglato tra la Camera di Commercio di Forlì-Cesena, la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e l’Amministrazione comunale locale, infatti, sarà creato un fondo di controgaranzia a favore delle PMI. Le risorse stanziate sono destinate a rilanciare l’economia del territorio. Dalla Regione Lazio: incentivi per gli investimenti delle PMI È stato attivato dal 3 febbraio il nuovo “Fondo per il finanziamento del capitale circolante e degli investimenti produttivi delle PMI”, finalizzato a promuovere la realizzazione di progetti d’investimento. Potranno beneficiare delle risorse tutte le imprese (anche cooperative e consorzi) attive nel territorio della Regione e operanti in regime di contabilità ordinaria. Il Fondo potrà essere utilizzato per portare avanti una pluralità di interventi differenti, dallo smobilizzo dei crediti all’anticipo degli ordini e dei contratti, passando per il finanziamento di operazioni come l’acquisto di materie prime e di immobilizzazioni materiali e immateriali. Attraverso il fondo saranno concessi finanziamenti chirografari alle imprese attraverso due componenti differenti (una quota a tasso agevolato pari al 75% del finanziamento totale e una quota a tasso ordinario pari al restante 25% del prestito).
ministeriale 19 marzo 2004, esclude dal suo campo di applicazione sia l’allevamento che eccede i limiti, per il quale è invece prevista una tassazione parametrale (articolo 56, comma 5, del Tuir), sia le attività connesse non contemplate dal richiamato decreto ministeriale del 2004, per le quali è prevista una tassazione forfetaria. Il comma 1094 dispone poi, che si considerano imprenditori agricoli le società di persone e le società a responsabilità limitata, costituite da imprenditori agricoli, che esercitano esclusivamente le attività dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti agricoli ceduti dai soci. Si tratta, dunque, in buona sostanza, di un’assimilazione alle cooperative, allorché due o più imprese costituiscano una società commerciale al fine di trasformare e vendere i propri prodotti. Per siffatte fattispecie, il comma 1094 prevede che l’impresa determini il suo reddito applicando all’ammontare dei ricavi il coefficiente di redditività del 25 per cento. In queste ipotesi, la tassazione con metodo forfetario rappresenta il regime naturale e non è prevista alcuna possibilità di optare per una tassazione di impresa. I DETTAGLI Per effetto del ripristino: • chi ha iniziato l’attività nel 2013 dovrà calcolare il reddito per tale anno in base al Conto economico, poi dal 2014 potrà optare per la tassazione catastale; • le società in attività almeno dal 2012 che hanno optato per la tassazio-
PER IL FOTOVOLTAICO La Regione Liguria sostiene le imprese locali (cooperative e consorzi) che potenziano la produttività attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili fotovoltaiche. Beneficiarie degli incentivi sono le cooperative e i consorzi attivi nella produzione di beni e/o servizi, purché ubicate sul territorio e interessate a promuovere investimenti mirati a realizzare impianti fotovoltaici di potenza superiore o uguale ai 20 kWp e inferiore o uguale a 200 kWp (sono finanziabili le spese relative alla progettazione, all’acquisto dei materiali e all’installazione dell’impianto, come anche all’eventuale smaltimento della copertura in amianto). Il bando regionale si basa sulla concessione di un contributo in conto capitale variabile tra il 40 e il 50% delle spese ammesse. Le imprese che vogliono essere ammesse al bando e ottenere i contributi possono inviare la richiesta dal 25 febbraio fino al 25 marzo 2014. Tutti i dettagli sul bando sono pubblicati sul sito del Filse.
ne catastale hanno potuto mantenere il regime agevolato anche nel 2013, poiché la Finanziaria 2013 aveva lasciato la possibilità alle opzioni già esercitate di continuarne l’applicazione fino al periodo successivo a quello in corso al 31/12/2014, quindi senza il ripristino della Legge di Stabilità 2014 sarebbero diventate inefficaci dal periodo d’imposta successivo
• nel caso si scelga il regime di tassazione catastale, l’opzione va esercitata all’inizio del periodo d’imposta e va comunicata nel quadro VO della dichiarazione annuale IVA . Come già detto sopra, una volta esercitata, l’opzione vale ed è vincolante per un triennio e dacade a decorrere dal periodo d’imposta nel quale vengono meno i requisiti.
Bando per start up della rete Incubatori Per le micro e piccole imprese startup è disponibile il nuovo bando per ricevere gli incentivi del Fondo Rete Incubatori: l’avviso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 gennaio 2014 e si può trovare sul sito di Invitalia. Le agevolazioni consistono in contributi a fondo perduto fino a 200mila euro per ogni impresa (limite dei contributi de minimis imposti agli aiuti di Stato alle aziende), fino al 65% delle spese di investimento e cumulabili con altre agevolazioni finanziarie pubbliche. Le domande possono essere presentate dal
4 aprile 2014. Per partecipare, le start-up devono essere insediate in uno degli incubatori della rete Invitalia e in regola con gli obblighi nei confronti del gestore dell’incubatore, o aver presentato domanda di insediamento ad incubatori. Le domande vanno presentate a partire dal 4 aprile 2014, esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura che sarà disponibile sul sito https:// incentivincubatori.invitalia.it. Il ricevimento delle domande proseguirà fino a esaurimento delle risorse, pari a 5.145.457 euro.
ATTENZIONE PER LE START UP Start up innovative: aperte le iscrizioni al GoToWeb Talent Il 13 gennaio 2014 è a data ufficiale di apertura per la registrazione come singolo innovatore o come team con la propria idea innovativa in ambito web, digital e mobile (app e servizi web-based dalla forte impronta innovativa). In palio ci sono premi in denaro, visibilità e la possibilità di dare vita alla propria idea imprenditoriale. Per iscriversi al concorso è sufficiente collegarsi alla sezione “iscriviti” di Gotowebtalent.com e lasciare il proprio indirizzo e-mail, quindi GTWT farà il resto.
Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | focus Turchia
LA TURCHIA INVESTE NEL FLOROVIVAIMO
Al centro dei due padiglioni superiori, sotto i riflettori lo stand di Ağaç Ve Peyzay, l’azienda del Comune di Istanbul.
Numeri e consumi in aumento per un mercato in continua espansione. E cresce l’interesse per il prodotto italiano. Così Flower Show fa il punto sul settore e lancia l’Expo floreale di Antalya di Aldo Colombo
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ià da qualche anno, la Turchia è in una crescita costante di tutti i parametri economici, e non mi ha stupito di leggere, un po’ di tempo dopo il mio ritorno dalla fiera, come l’attenzione degli economisti a livello internazionale sui Paesi emergenti si stia spostando dai paesi BRIC
(Brasile, Russia, India, Cina) ai paesi MIKT (Messico, Indonesia, Sud Corea e, appunto Turchia). Notizia poi contraddetta, se vogliamo, da quella successiva su una forte svalutazione della lira turca. In ogni caso, le principali città del Paese (da Istanbul ad Ankara, da Izmir ad Antalya), sono un enorme cantiere. Zone residenziali, alberghi, resort, Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | focus Turchia
Spettacolari, ampi e ben allestiti molti degli stand della fiera.
centri commerciali, campi sportivi spuntano come funghi dappertutto e, ovviamente, tra loro ci devono essere collegamenti adeguati. Alcuni di questi progetti sono estremamente ambiziosi, davvero enormi, e molto controversi per il loro consumo di suolo, come quello della penisola Yenikapi, sulla sponda Europea del Bosforo (che ricorda per certi versi le ‘Palme’ di Dubai) o il ‘Terzo Ponte’ tra i due continenti nella zona orientale di Istanbul. E per tutto questo, c’è in questo momento una domanda di piante, di ogni tipo e misura, davvero impressionante. PONTE PER LE REPUBBLICHE EX-SOVIETICHE Il Flower Show di Istanbul, giunto alla sua terza edizione, si conferma quindi una manifestazione sempre
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Flortecnica e vivaismo
Le autorità inaugurano l’Istanbul Flower Show 2013. Al centro, il Sindaco di Istanbul Kadir Topbaş.
più importante per il nostro settore, non solo per chi produce piante, ma anche per chi le commercializza o per chi offre servizi. Erano presenti quasi 300 espositori da oltre 20 Paesi, e si sono avuti circa 9.500 visitatori nelle quattro giornate di apertura, dal 28 novembre al 1 dicembre. I numeri sono in leggero calo rispetto all’edizione precedente, anche se la superficie espositiva è rimasta stabile, ma ha sicuramente avuto un peso la prolungata crisi in Europa. Il centro fieristico di Istanbul è a poche centinaia di metri dall’Aeroporto Internazionale Ataturk: si tratta di una bella struttura, con buone strutture e servizi. Volendo, si potrebbe criticare il fatto che sia su due piani, ma non è così scomodo come altre strutture fieristiche, perché entrambi i piani sono accessibili dalla strada.
Un altro ‘problema’ è rappresentato dal terribile traffico di Istanbul: ad esempio, dal nostro albergo, uno tra i più vicini all’aeroporto e quindi al quartiere fieristico, si può arrivare in fiera in cinque minuti o in un’ora a seconda del momento della giornata. Gli operatori in genere gradiscono la collocazione a fine novembre/inizio dicembre dell’evento, anche se si tratta di un
maggiori possibilità rispetto agli europei con le vicine repubbliche ex-sovietiche di lingua turca (come Turkmenistan e, soprattutto, Azerbaijan). MERCATO PER LE TAGLIE GRANDI Anche quest’anno la partecipazione delle aziende italiane è stata piuttosto nutrita, anche se abbiamo osservato che molte del-
Tutti sull’attenti per l’inno nazionale turco.
Una spettacolare moschea topiaria nello stand di Ubaldo Tesi.
periodo di intensa attività nei vivai. Nella fiera si può trovare un po’ di tutto, con le piante da esterno come protagoniste principali, ma con un buon contorno di piante da interno, fiori recisi, attrezzature, macchinari e altro. Il layout è abbastanza razionale e le caratteristiche estetiche degli stand sono davvero al di sopra delle aspettative, veri e propri giardini dimostrativi. Un aspetto importante è come, accanto a questo imponente mercato interno, per ragioni geografiche e politiche, gli operatori turchi abbiano accesso a molti dei mercati più ambiti di questi tempi, in particolare le repubbliche ex-sovietiche. Fondamentale è disporre di un buon interprete/rappresentante, perché la lingua (anche l’inglese) è una grossa barriera per gli operatori turchi, che hanno a loro volta
le realtà che avevano partecipato l’anno scorso non erano presenti quest’anno. Ma, come ci ha spiegato Ugo Musso, che coordinava già nel 2012 lo stand collettivo di ATS Florovivaistica, molti dei partecipanti dell’edizione passata hanno trovato subito un partner commerciale in Turchia e, quindi, non hanno avvertito la necessità di tornare. Numerosi erano i pistoiesi e comunque i ‘big players’ del vivaismo nazionale, alcuni dei quali operano già da anni in Turchia, alcuni direttamente, altri attraverso partnership consolidate. Chi lavora con questo paese da molto tempo, ha avuto negli anni alti e bassi, ma in questi ultimi periodi la situazione permette di lavorare piuttosto bene. Le piante italiane vengono utilizzate soprattutto per le realizzazioni di alta qualità, Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | focus Turchia
Yasin Otuzoğlu, titolare di Adaplant Fidancilik.
opportunità che non mancano di sicuro in questo momento. Certo, che nella situazione attuale del mercato interno italiano e dell’esportazione verso i paesi importatori tradizionali, la fiera di Istanbul offre una valvola di sfogo importante, quasi imprescindibile per alcune aziende del Bel Paese. Un aspetto particolare è che qui, ad esempio, ritornano vendibili taglie molto grandi che non vengono più appetite dal mercato italiano. Può darsi che il prezzo sia un po’ più basso rispetto al reale valore, ma perlomeno si liberano spazi importanti nei vivai. SPINTA VERSO L’ESPORTAZIONE Qualche dettaglio in più sulla situazione del florovivaismo in Turchia ci è stato fornito durante una conferenza stampa dedicata appositamente ai giornalisti esteri. La segretaria dell’Unione degli Esportatori turchi (OAIB), Gül en Bay, ha aperto presentando i dati sulla produzione e sulle esportazioni del paese. Il settore si è molto sviluppato negli ultimi anni: l’Unione degli Esportatori, fondata nel 1999 ha oltre 500 membri e si è posta l’ambizioso obiettivo di passare dai 73 milioni di dollari di esportazioni nel 2012 (quando fu elaborato il piano decennale) a 500 milioni di dollari nel 2023. Nel suo ambito si è costituita l’Associazione per la Promozione delle piante ornamentali turche, che vuole promuovere
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Flortecnica e vivaismo
Hakan Yüksel, Direttore di CYF Fuarcilik, ente organizzatore del Flower Show di Istanbul.
all’estero i prodotti del paese. Il settore ornamentale è molto importante per l’economia turca, visto che dà lavoro direttamente a 25mila persone, che salgono a 300mila con l’indotto (es. fioristi), e l’associazione lo sostiene tanto in Turchia quanto all’estero. Il paese ha un clima favorevole per la
IN BREVE Terza edizione del Flower Show di Istanbul. 300 gli espositori presenti. 20 i paesi rappresentati. 9.500 circa il numero dei visitatori. Alberature e piante da esterno i prodotti più richiesti. Buona la partecipazione delle aziende italiane. Piante italiane utilizzate per realizzazioni di alta qualità. Clima favorevole per la produzione tutto l’anno. Il settore dell’ornamentale in Turchia assorbe 25.000 addetti. L’intero indotto porta circa 300.000 addetti. Cresciute le importazioni da Italia e Olanda.
Folta la partecipazione degli operatori italiani. Cominciamo con i Vivai Torsanlorenzo.
Piante Faro.
produzione tutto l’anno, si trova vicino a importanti mercati per l’esportazione, sta evolvendo le strutture per la produzione (serre) con tecnologie moderne e ha manodopera specializzata con un costo del lavoro relativamente basso. La superficie maggiore è quella dedicata alle piante da esterno e da interno (2.082 ha), mentre quella per i fiori recisi è di 1.212 ha e quella per i bulbi di 65 ettari. Le esportazioni riguardano soprattutto le piante (52%), seguite dai fiori recisi 36%, dalle fronde recise (9%) e dai bulbi (3%). I principali mercati sono il Regno Unito, l’Olanda, la Germania, ma sono importanti anche alcuni stati vicini, come Iraq, Turkmenistan, Azerbaijan e Georgia, e alcuni Stati dell’Europa dell’Est (Ucraina, Romania e Russia). Il totale in valore dovrebbe essere salito a 80 milioni di dollari alla fine del 2013. C’è un piano per aumentare le esportazioni nei mercati dell’Europa Centrale (Rep. Ceca, Slovacchia, Austria, Ungheria, Germania, Francia e Svizzera). Gülşen ha poi ricordato le principali attività dell’Associazione (Fiere e missioni all’estero), con un accento particolare all’adesione alla Union Fleurs e alla AIPH. Ha citato poi l’Expo 2016 di Antalya, che attirerà un altro fiume di piante verso la Turchia e altre manifestazioni, come il Flower Festival di Antalya e l’atteso Festival dei Tulipani di questa primavera a Istanbul.
TENDENZE | focus Turchia
IN ATTESA DI OTTO MILIONI DI VISITATORI
Osman Bagdatoglu, Presidente dell’OAIB.
A
nche Osman Bagdatoglu, presidente della stessa OAIB, ha sottolineato l’importanza del settore tanto per lo sviluppo del mercato interno quanto per la possibilità di attirare valuta estera, visto che negli ultimi anni l’immagine del florovivaismo turco all’estero è notevolmente migliorata. Per quanto riguarda il mercato interno, Bagdatoglu ci ha informato che i consumi per i fiori recisi sono passati in pochi anni da 1 dollaro a 20 dollari pro capite (perlomeno nelle principali città, Istanbul in primis). Nel contempo sono cresciute moltissimo le importazioni, soprattutto da Italia e Olanda, che, secondo il presidente, hanno comunque contribuito come stimolo per migliorare la qualità del prodotto turco. Attualmente le importazioni ammontano a circa 50-60 milioni di dollari. Sta migliorando anche la cultura sui fiori e sulle
piante, che comunque faceva già parte della tradizione della Turchia. Per il futuro i produttori si propongono di centrare il loro ambizioso obiettivo, anche migliorando l’assortimento, le attrezzature e le tecniche, nonché facendo leva sulla cultura. Un importante contributo lo porterà l’Expo floreale che si svolgerà ad Antalya nel 2016: quattro anni fa la Turchia è entrata tra i membri della AIPH, l’associazione che raggruppa le manifestazioni del settore e ha partecipato a manifestazioni come la Floriade in Olanda e la Expo di Xi’an in Cina. Per i produttori turchi l’Expo di Antalya è un sogno in corso di realizzazione, perché in pochi credevano che questo paese fosse in grado di concretizzarlo. Ma ora, secondo Bagdatoglu, anche grazie al coinvolgimento anche delle principali autorità politiche, la maggior parte della popolazione è a conoscenza dello svolgimento di que-
sta manifestazione, che dovrebbe quindi raggiungere il suo obiettivo di otto milioni di visitatori, per la maggior parte dal paese stesso. NASCONO LE UNIONI COMMERCIALI È poi intervenuto Abdullah Okul, presidente dell’Associazione dei Produttori turchi (Süs LE Bitkileri – da ricordare che ESPORTA ZIONI comunque molti produt52% pian te tori sono membri di ambe36% fiori recisi due le associazioni), che ha 9% fronde recise voluto enfatizzare il valore 3% bulbi della Expo 2016 per i propri associati e non solo, che sarà importante anche per innalzare il livello della qualità dei prodotti del paese a confronto con quello dei paesi europei. Naturalmente, nell’attuale ci sono dei problemi per i produttori turchi, soprattutto per quello che riguarda la qualità, l’assortimento, la standardizzazione dei prodotti e l’efficienza della Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | focus Turchia
Gülşen Bay, Segretaria dell’OAIB.
Coplant.
Vivai Capitanio.
Innocenti & Mangoni.
Carlesi Vivai.
Consorzio Fiori Tipici del Lago Maggiore.
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Flortecnica e vivaismo
Abdullah Okul, Presidente di Süs Bitkileri.
produzione. D’altra parte, un vantaggio è costituito dai differenti climi nelle sei diverse regioni della Turchia, e questo potrà consentire la produzione di un assortimento completo e profondo. Ad esempio, il clima della zona di Antalya, nel sud del paese, è ottimo per i fiori recisi, mentre le aree di Sakaria e di Yalova sono vocate per le piante da esterno. Si stanno facendo grossi sforzi per migliorare la produzione e ci sono diversi progetti: un’iniziativa molto importante è quella di Yalova Garden, in cui 42 aziende preesistenti si sono riunite in una sola organizzazione commerciale, con un’unica ‘vetrina’ di oltre 620 ettari! Progetti analoghi si stanno estendendo ad altre zone. Per ultimo, Ozkan Aydin, segretario generale dell’OAIB ha fatto il punto sulla situazione della promozione su fiori e piante in Turchia, che all’inizio si è accentrata soprattutto sui fiori recisi: si è cominciato con la distribuzione gratuita di bouquet in alcune occasioni per dimostrarne l’uso. Ad esempio, viste le intemperanze dei tifosi alle partite di calcio, sono stati regalati mazzi consigliando di non tirare le
ALCUNI NUMERI
I relatori della conferenza stampa per la stampa estera: da sinistra Abdullah Okul, Osman Bagdatoglu, Ozkan Aydin e Gülşen Bay.
sedie agli avversari, ma di lanciare dei fiori. Ultimamente, anche i politici hanno cominciato a utilizzare i fiori per la loro propaganda, ma l’attività principale di promozione resta quella classica in centri commerciali e punti vendita. Ovviamente sono importanti le ricorrenze, tra cui hanno preso piede anche alcuni classici occidentali come la Festa della Mamma, San Valentino e (anche se siamo in un paese islamico), Natale. La Turchia ha scelto
alcuni paesi esteri su cui concentrare i propri sforzi promozionali: oltre alle ex Repubbliche Sovietiche, anche diverse nazioni dell’est e del nord Europa, con delegazioni commerciali, brochure, materiale promozionali. Se la situazione si stabilizzasse, dovrebbero riprendere le esportazioni in Libia, paese che prima della primavera araba era già al centro di estesi scambi commerciali. E, comunque sia, la Turchia sta investendo.
80.000.000 di dollari il valore totale del mercato delle esportazioni. 2082 ha la superficie dedicata alla coltivazione di piante da esterno. 1.212 ha la superficie impegnata per i fiori recisi. 65 ha quella dedicata alla coltivazione di bulbi. 20 dollari pro capite il consumo dei fiori recisi (lo scorso anno era di un dollaro).
IL RITORNO DEL TULIPANO
L
a fiera è stata inaugurata dal sindaco di Istanbul, Kadir Topbaş, che nel suo discorso, oltre a sottolineare la notevole partecipazione delle aziende turche del settore, ha annunciato e messo in primo piano una manifestazione che si terrà questa primavera in diverse zone della città: il ‘Festival del tulipano’, giunto all’ottava edizione, ma che quest’anno assumerà dimensioni molto maggiori e avrà un’enfasi particolare. Come è noto, la Turchia è uno dei centri di origine di questo fiore, che però, oltre 400 anni fa è stato portato in Europa e in particolare in Olanda, che è diventata la sua patria di adozione. Ora, con un’operazione di importanza maggiormente culturale che non commerciale (la produzione di bulbi e di fiori recisi di tulipano in Turchia è ancora molto limitata), si punta a ‘riportare’ questo fiore alle sue origini. Se ne è parlato anche nel corso della conferenza stampa dei presidenti delle associazioni e durante la visita all’azienda florovivaistica del Comune di Istanbul, Ağaç Ve Peyzaj. Si tratta appunto di riavviarne la produzione, un po’ come simbolo culturale, ma anche come mezzo per propagandare all’estero la produzione del settore ornamentale della Turchia. Attualmente, la produzione di fiori recisi in Turchia, concentrata soprattutto nella zona di Antalya, nel sud, quella più vocata, è costituita in gran parte da garofani (400 ettari), crisantemi, ranuncoli e fronde verdi. Però la presenza di diverse zone climatiche, permetterebbe la coltivazione di molte altre specie, tulipani compresi. Durante la nostra visita alla città, nel grande Parco Gülhane, che costeggia il magnifico palazzo Topkapi, per secoli sede dei Sultani di Istanbul, abbiamo potuto osservare la messa a dimora di migliaia di bulbi di tulipano in preparazione del Festival. Un aspetto che può stupire noi europei è la quantità di personale utilizzata: solo in questo parco erano all’opera diverse decine di persone. (www.turchia.it, promozione turistica)
Il Sindaco di Istanbul, Kadir Topbaş durante il discorso di inaugurazione della fiera.
La messa a dimora dei tulipani nel Parco Gülhane, adiacente al Topkapi.
Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | focus Turchia
OFFERTA BEN STRUTTURATA Visita ad alcune delle aziende più rappresentative del paese. Realtà organizzate e con importanti rapporti con diverse realtà italiane. Forte l’impegno anche da parte della amministrazioni pubbliche di Aldo Colombo
I
l gruppo formato da AdaPlant (azienda di produzione, con sede principale a Sakaria) e Karaoğlu Peyzaj (azienda di progettazione e costruzione, con sedi a Istanbul e Ankara) è stato fondato nel 1994 dai coniugi Yasin e Nesrin Otuzoğlu. Yasin, il marito, cura maggiormente l’aspetto della produzione, mentre Nesrin coordina l’attività di progettazione e realizzazione, forte anche della laurea in Progettazione Paesaggistica presso l’Università di Ankara e dell’esperienza di uno stage di di-
versi anni in Olanda presso alcuni produttori. Abbiamo parlato con Yasin in fiera, che ci ha spiegato come mai è stata creata l’azienda di Sakaria: all’inizio degli anni ‘2000 è cominciata la ‘fame’ per le piante in Turchia, ma all’epoca si faceva fatica a reperire sul mercato locale del materiale di qualità, soprattutto per quello che riguardava le taglie medio-grandi. Così, in collaborazione all’inizio con un partner olandese, nel 2005 è stata creata AdaPlant. Sakaria è ideale per la produzione
L’area dimostrativa di Karaoğlu Peyzaj, dove viene effettuata anche un po’ di vendita ai privati.
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Flortecnica e vivaismo
delle piante da esterno, soprattutto per le alberature: il clima è buono, si può lavorare bene per nove mesi l’anno, l’assortimento può essere molto ampio e l’azienda si è ben dotata di attrezzature e macchinari. In effetti, le piante portate in fiera, tra le prime a essere coltivate nell’azienda, erano di ottima qualità. GRANDI LAVORI A VERDE Karaoğlu Peyzaj, l’azienda delegata a progettazione e costruzione del verde, è stata la prima tappa delle nostre visite, nella zona asiatica di Istanbul, bel quartiere di Beykoz, ma ha anche una filiale all’Ankara. In totale, nel gruppo lavorano in piena stagione oltre 400 persone. Nell’azienda che abbiamo visitato c’è anche una piccola area dimostrativa all’aperto dove viene anche effettuata la vendita ai privati, ma il punto di forza del gruppo è la progettazione e la realizzazione di giardini e di arredi di ogni tipo, in tutta la Turchia (soprattutto Istanbul e Ankara) e anche all’estero, ad esempio in Libia e nell’Europa dell’Est. Un altro punto di forza è costituito dalla realizzazione e manutenzione di verde autostradale su oltre 400 chilometri di strade, compresa la stabilizzazione delle scarpate con idrosemina. Una realizzazione recente è l’arredo a verde dell’imponente Zorlu Center di Istanbul: si tratta di un complesso di oltre 600mila metri qudrati nel quartiere di Besiktas (zona europea della città), inaugurato l’autunno scorso, dove si trovano residenze, hotel e ristoranti (c’è anche Eataly) centri commerciali, uffici, negozi e quant’altro. Qui Karaoğlu Peyzaj ha realizzato 52mila metri quadrati
IN BREVE Sakara ideale per la produzione di piante da esterno. Realizzazioni diffuse di grandi progetti a verde. Di buona qualità le piante dell’azienda vivaistica comunale. Ağaç è autorizzata alla distribuzione e vendita di rose Meilland. Forte politica di recupero dei terreni incolti.
La facciata del Garden Center Bahce.
di giardini pensili, 1.500 metri quadrati di giardino interno e 12mila metri quadrati di corsi e specchi d’acqua, comprendenti piscine, fontane, cascate e giochi d’acqua. L’investimento totale è stato di oltre 2,5 miliardi di dollari! Fa comunque piacere che si sia pensato (e in grande) anche al verde. E l’elenco delle realizzazioni dell’azienda comprende anche prestigiosi lavori ad Istanbul, Ankara, Izmir e su molte delle principali autostrade (www.zorlucenter.com). Nesrin va giustamente orgogliosa dei premi e delle nomination ricevute, come il Netuba Turkey Trade Award 2007, che premiava le joint venture tra Olanda e Turchia o la candidatura per il 2014 agli European Business Awards, in cui competono oltre
500 aziende in rappresentanza di 32 paesi. IMPONENTE DOMANDA Già l’anno scorso avevamo visitato una delle aziende, quella di Yalova, del gruppo Büyük Çamlica. Quest’anno è toccato a quella di Istanbul, nella parte asiatica, e più precisamente a Üsküdar: tra l’altro il nome dell’azienda è quello di un vicino parco in una posizione particolarmente panoramica. La prima cosa che si può notare è un continuo viavai di camion, che rendono estremamente fastidioso restare all’aperto e quasi impossibile ascoltare quello che ci viene detto sull’azienda: poi il mistero si rivela, perché proprio qui arriverà il contestatissimo terzo ponte sul
La zona per le piante da esterno del Garden Center Bahce.
Bosforo e i camion sono diretti proprio dietro l’azienda dove si sta spianando tutto! Quindi, questa azienda, da cui era partito tutto il gruppo, entro un paio di anni sparirà definitivamente. Büyük Çamlica produce (su oltre 100 ha) e fa produrre in diverse località in tutta la Turchia e quelli che abbiamo visitato, tanto l’anno scorso quanto quest’anno sono un misto tra esposizione dimostrativa e centro logistico. Anche qui, come a Yalova, i tempi di permanenza delle piante sono brevissimi, tre mesi al massimo, perché vengono subito utilizzate nelle numerose realizzazioni dell’azienda in tutto il paese. A un assortimento molto ampio (piante in zolla e in contenitore, latifoglie caducifoglie e sempreverdi, conifere), a da contraltare una qualità abbastanza al di sotto degli standard europei, ma adattissima a soddisfare l’imponente domanda di piante della Turchia. BELLE LE PIANTE COMUNALI A sorpresa, quello che avevamo vanamente cercato finora in Turchia, una qualità a livello degli standard europei, lo troviamo presso Istanbul Ağaç Ve Peyzaj (Istanbul Alberi e Paesaggio), Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | focus Turchia
nominato Bahce, in una zona (per il momento) periferica di Istanbul, nel quartiere di Alibeköi, lato europeo, con 1.180 metri quadrati di serra, 4mila meri quadrati all’aperto per piante fiorite e aromatiche e 300mila metri quadrati sempre all’aperto per arbusti e alberature. Un centro che servirà da modello per altri analoghi in tutta la Turchia, abituando i consumatori a scegliere piante, accessori, attrezzature e vari prodotti correlati. Ci sono poi una serie di punti vendita disseminati in tutta la città.
l’azienda del verde del Comune di Istanbul. Dall’anno della sua fondazione, nel 1997, Ağaç ha piantato 15 milioni di alberi e un’infinità di arbusti e di piante da fiore, cercando continuamente di abbellire la città (ad esempio proprio nel periodo in cui si svolgeva la fiera, l’impianto di migliaia di tulipani). Ma l’azienda si occupa anche di ricerca sul paesaggio, di progettazione ambientale e paesaggistica, nonché di manutenzione di tutto il patrimonio a verde. È molto lunga la lista delle realizzazioni, in tutte le zone della città, di tutti i tipi e di tutte le dimensioni, dal piccolo giardino pubblico all’inverdimento di strade e autostrade, ma c’è anche un aspetto che può apparire ‘anomalo’, almeno per la nostra mentalità: sfruttando l’effetto di ‘trascinamento’ del verde pubblico, Ağaç vende ai privati. Per questo è stato costruito un garden center ‘all’europea’, de-
Il reparto per le piante da interno del Garden Center Bahce.
TERRENI INCOLTI DA RECUPERARE Tra le realizzazioni e i progetti più importanti di Ağaç, quello per l’azienda idrica di Istanbul (ISKI) per i bacini di approvvigionamento, quello per l’Autostrada Trans Europea Mahmutbey-Kinali e lo Stadio Olimpico Ataturk. Un accordo importante è stato raggiunto con Meilland per la distribuzione e la vendita delle rose della casa francese. Vi abbiamo già riferito anche del progetto del ritorno del tulipano in Turchia, cui possono contribuire anche i privati, acquistando i bulbi nei punti vendita. E ai privati è offerto anche un servizio di progettazione e realizzazione di giardini; non manca
Nesrin Otuzoğlu, titolare di Karaoğlu Peyzaj, pluripremiata per i suoi progetti e le sue realizzazioni.
neppure un servizio analogo per le tombe nei cimiteri. Molto importanti sono i progetti di responsabilità sociale: tra questo il recupero come aree agricole dei terreni incolti, in cui molto incoraggiata è la coltivazione di bulbi di tulipano. Ai produttori viene garantito da parte di Ağaç l’acquisto dei fiori recisi: i periodi sono due, messa a dimora a settembre/ottobre con raccolta a novembre/dicembre o messa a dimora febbraio/marzo e raccolta a giugno/luglio. Lo stesso avviene con le rose Meilland, con consegna dei portainnesti a marzo/aprile, innesto tra luglio e settembre e raccolta entro novembre dell’anno successivo. Ağaç tiene poi corsi per giardinieri in cui sono contemplati tutti gli aspetti professionali, teorici e pratici. Infine un aspetto davvero importante: i fornitori sono sia turchi sia europei e devono sottostare a stringenti capitolati di qualità e rispettare sempre i tempi di consegna. Questo sta aiutando molto i produttori locali a crescere, anche perché se rispettano gli standard, Ağaç è un cliente davvero importante in termini di quantità acquistate e paga entro termini più che accettabili. Nel corso della nostra visita, abbiamo davvero apprezzato le piante esposte nel garden center e nelle
Metin Gümüş, uno dei titolari di Büyük Çamlıca.
LA CURIOSITÀ
Il Comune di Istanbul ha creato un vivaio di produzione, Istanbul Ağaç Ve Peyzaj (Istanbul Alberi e Paesaggio), tra i più rappresentativi della Turchia, con piante di notevole qualità. Visto l’interessamento da parte del consumatore alla produzione, ha realizzato e aperto un garden center in una zona periferica della città.
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Flortecnica e vivaismo
aree all’aperto, di una qualità davvero senza paragoni rispetto a tutte le altre aziende visitate. Da ricordare infine che Ağaç è da sempre presente all’Istanbul Flower Show occupando la posizione più importante, al centro dei due padiglioni superiori. BUON VALORE AGGIUNTO È già pomeriggio inoltrato quando arriviamo all’ultima tappa del nostro press-tour. Le ombre della sera sono già calate, quindi non è possibile fare una visita vera e propria dei vivai: a Istanbul Tunali Çiçekçilik si trova nella zona di Küçükçekmece non lontano dall’aeroporto internazionale Ataturk e quindi dalla fiera, in un’area dove una volta non c’era niente e ora sta diventando piuttosto appetita. L’azienda è stata fondata nel 1992 e, come molte altre oltre alla coltivazione di piante si dedica, oltre
che alla produzione, anche alla realizzazione di giardini e altre opere a verde, mentre non c’è attività di progettazione. Ha forti legami con due aziende pistoiesi, Tesi Ubaldo e Arcangeli Giovanni, di cui è distributore ufficiale. Infatti, nella nostra breve visita spiccavano le piante topiarie, di tutte le forme e di tutte le dimensioni. Molte piante arrivano anche da Olanda e Germania e l’assortimento è molto ampio. C’è anche un’azienda di 30mila metri quadrati (serre ed esterno) nella vicina Silviri (a meno di 50 chilometri), da cui Tunali serve tutto il mercato turco e esporta in diversi paesi, come nell’Europa dell’Est (Ungheria) o in Libia. Nell’azienda lavorano 24 persone nelle due unità. Nelle loro realizzazioni, le piante sono sempre l’aspetto più importante e si vantano di poter utilizzare piante di tutte le forme e di tutte le dimensioni. Anche qui, i tempi
Le piante di Tunali Çiçekçilik provengono soprattutto dall’Europa.
ALCUNI NUMERI 3359 ha l’area di produzione. 73,1 milioni di dollari il valore all’esportazione. 50 paesi interessati dall’esportazione. 95% il valore aggiunto.
di giacenza delle piante dall’arrivo dal fornitore alla vendita al cliente sono molto brevi, a partire da una sola settimana fino a un paio di mesi, assecondando la grande domanda per le piante che si sta manifestando negli ultimi anni in Turchia, in cui spesso i progetti edilizi incorporano grandi aree a verde. E i progetti che incorporano del verde ‘spuntano’ un buon valore aggiunto e sono molto appetiti dalle classi medio-alte della popolazione.
TENDENZE | coltivazione
IN CAMPANIA PIÙ “CAVOLO ORNAMENTALE” L’individuazione di nuovi areali e l’adozione di idonee tecniche colturali hanno consentito di estendere la produzione a circa sei mesi. Un’opportunità commerciale, vista la crescente richiesta del mercato. Anche estero di Carlo Borelli*
La coltivazione può essere fatta in pieno campo o sotto serra.
* L’autore ringrazia l’agrotecnico Angelo D’Apuzzo dell’omonima azienda florovivaistica per le preziose informazioni tecnico– economiche fornite.
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L
a crescente richiesta di cavoletto ornamentale (Brassica oleracea), essenza floricola valida nel periodo invernale, ha spinto i floricoltori campani ad ampliare il calendario dell’offerta. Pertanto, la coltivazione, un tempo confinata nell’areale costiero, si è diffusa anche in aree interne montuose più fredde dove è possibile ottenere il prodotto con circa due mesi di anticipo. Fino a qualche anno fa la produzione era concentrata nei mesi di dicembre e gennaio; ora il calendario produttivo copre circa sei mesi con inizio a set-
Flortecnica e vivaismo
tembre, sui monti della provincia di Avellino (in Italia prodotto precoce si ottiene anche in Calabria, sui monti della Sila), mentre è possibile procrastinare la “maturazione” fino a febbraio, trapiantando in serra a metà settembre. Le produzioni precoci sono favorite dall’ottimale escursione termica che si rileva negli ambienti di coltivazione individuati. In Campania, questa specie si è ritagliata uno spazio consistente, passando da prodotto di “nicchia” a uno di “massa” e, negli ultimi anni, le produzioni si sono incrementate (+20/25%) a danno di altre essenze floricole. DAL NATURALE AL GLITTERATO La gran parte del prodotto, comunque, è commercializzato nel periodo natalizio, mentre si rileva una crescente richiesta dall’estero, in particolare da Germania e Inghilterra, in virtù dell’ottima qualità del prodotto campano. Una discreta quota è anche commercializzata nella ricorrenza di San Valentino e in parte questo ornamento è impiegato nella “mazzetteria” o anche singolarmente per la preparazione
di bouquet. In Italia la richiesta (grandine in primis). La coltivaè ancora in gran parte orien- zione in serra viene praticata tata verso il prodotto colorato per ritardare la colorazione; e la richiesta di colori natura- nella struttura protetta, inoltre, il li (bianco, rosso, rosa, lilla e ciclo di coltivazione si accorcia e si bicolore) è ancora contenuta può trapiantare più tardivamente, (10%). Diversamente, all’estero si riducono gli attacchi parassitari la domanda di prodotto colorato e si evita il pericolo di grandinate. naturalmente è decisamente più La coltivazione sotto rete bianelevata (40%). Nel periodo natali- ca non comporta significative difzio viene richiesto principalmente ferenze con la piena aria, tuttavia (80%) prodotto colorato migliora la qualità del artificialmente (rosso IL CONSIGLIO prodotto proteggendo oppure argentato o dole piante da eventi meterato) e “glitterato” con Si suggerisce orici sfavorevoli (sopratbrillantini di vario colo- l’impiego di tutto dalla grandine). fitoregolatori re. Per San Valentino, Circa un mese prima di allorquando invece, le proporzioni il trapianto effettuare il trapianto, tra prodotto colorato e è avvenuto che si realizza tra la metà naturale si invertono e con eccessivo di luglio fino a fine agosto si preferiscono colori anticipo, o in in pieno campo e nella più tenui. Tendenzial- concomitanza prima quindicina di setmente, il mercato campa- con un autunno tembre in serra, si proceno richiede un prodotto particolarmente de alla disinfestazione con “testa” medio-grande caldo; le alte del suolo a cui segue mentre al settentrione e temperature, la distribuzione di un anche nei Paesi del nord infatti, concime organico pelfavoriscono Europa la domanda è lettato (2-3 q/1.000 mq), l’allungamento orientata verso tipolo- degli internodi le normali lavorazioni del gie con dimensioni più e squilibrano la terreno (aratura a 40 cm contenute e la richiesta pianta in altezza. ed erpicatura) e la prepasi concentra nei periodi razione delle prode (15più freddi. 20 cm di altezza e 50 di larghezza). Poi si sistemano i paletti di altezza COLTIVAZIONE, pari a 120 cm (due file per proda, TRE LE POSSIBILITÀ distanziati di 150 cm sulla fila) e la Il cavolo ornamentale può essere rete (maglie con larghezza 15 x 17 coltivato in aria aperta, in serra cm) per il sostegno delle piante, oppure sotto rete bianca al 50 per nonché le ali gocciolanti, in numecento. Quando il ciclo colturale si ro di due al centro di ogni proda. effettua in pieno campo la cresci- Qualche floricoltore tende ad ta è più lenta, ma la colorazione si anticipare o posticipare l’epomanifesta prima; questa scelta im- ca di trapianto in pieno campo: plica, comunque, una serie di rischi nel primo caso lo scopo è quello di legati ai maggiori attacchi parassitari migliorare la qualità del prodotto e agli sfavorevoli eventi meteorici (altezza ottimale dello stelo e roESIGENZE CLIMATICHE Per raggiungere un’altezza adeguata (almeno 60 cm) il cavoletto ha bisogno di crescere per almeno 85 giorni, a temperature medie comprese tra i 20 e i 30°C, prima che le basse temperature ne permettano la colorazione (T<5°C), anche se un ciclo di coltivazione normale si conclude in 90-120 giorni. Normalmente il seme (non pillolato, perché già naturalmente sferico) ha un’energia germinativa media del 90-95% e la germinazione, con temperatura intorno ai 21-22°C e U.R. del 90-95%, avviene in 36-60 ore. Il seme va coperto con vermiculite e disposto in substrato con una buona ritenzione idrica, ma che consenta un’adeguata circolazione dell’aria nella rizosfera.
Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | coltivazione
IN BREVE Aumento della coltivazione anche in aree interne. Allungamento della coltivazione a 6 mesi. In Campania aumento della coltivazione del 25%. Forte richiesta durante il periodo invernale. Buona richiesta da Germania e Inghilterra. Impiego nella “mazzetteria” per la preparazione di bouquet. Maggiormente richiesto prodotto colorato artificialmente. Prodotto a ‘testa piccola’ più indicato per il mercato del nord Europa. Di notevole importanza l’irrigazione. Preferita l’irrigazione a goccia.
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La coltivazione dura circa 85 giorni.
bustezza dello stesso); nel secondo, la scelta può essere obbligata, in quanto il terreno è ancora occupato da una precedente coltura (in questo caso si rischia di arrivare alla colorazione con un prodotto di dimensioni insufficienti). La pianta è pronta per il trapianto quando presenta 2-3 foglie vere (circa 20-25 giorni dopo la germinazione del seme), e viene messa a dimora con una densità d’impianto pari a 30-40 piante/mq lordo (vedi fig. 1 e 2), lasciando corridoi tra le prode della stessa larghezza delle stesse. È possibile anche aumentare la densità (fino a 50 piante/mq lordo) di coltivazione se si vuole ottenere un prodotto con “testa” più piccola che è apprezzato dai mercati del nord Europa e consente anche di ridurre i costi di trasporto. La colorazione delle foglie centrali avviene quando le basse temperature, influendo negativamente sulla concentrazione di clorofilla, consentono l’espressione del colore: bianco, rosa, rosso, lilla, bicolore. IRRIGAZIONE E CONCIMAZIONE SOTTO CONTROLLO Considerato che il trapianto si esegue nel periodo estivo, l’irrigazione assume un’importanza notevole soprattutto in pien’aria e
Flortecnica e vivaismo
La produzione è relativamente aumentata negli ultimi anni in Campania.
FIG.1
FIG.2
Disponendo due piantine per ogni maglia (17 x 15) si ottiene una densità di 40 piante/mq netto.
Lasciando una sola pianta nella maglia centrale, la densità si riduce a 33 piante/mq netto.
nei primi periodi di coltivazione. L’insufficiente apporto irriguo può causare raccorciamenti degli internodi, ingiallimenti e rotture delle foglie. Ristagni idrici, invece, possono diffondere funghi e batteri che sono in grado di provocare anche la morte della pianta. L’impiego dell’impianto di irrigazione a goccia risulta ottimale e va supportato da opportune lavorazioni al terreno, che hanno il fine di migliorarne la struttura, per permetterne un adeguato e costante sgrondo dell’acqua in eccesso. L’apporto di acqua coincide, in gran parte, con quello degli elementi
nutritivi (fertirrigazione) e i volumi somministrati variano in funzione della tipologia del terreno, mentre la frequenza dipende dalla stagione e dall’ambiente colturale (serra, pieno campo). Per quanto riguarda le esigenze nutritive, il cavoletto ornamentale cresce in condizioni ottimali se il pH del substrato presenta valori compresi tra 5.8 e 6.5. Se il valore di alcalinità è elevato, per correggerlo è importante utilizzare acido nitrico o fosforico, secondo le esigenze. Oltre la concimazione di fondo, eseguita con apporto di pellettati, si interviene con
la fertirrigazione. La prima concimazione deve avvenire a 7-10 giorni dal trapianto, con un concime ad alto titolo in fosforo (esempio: 5:45:10 + microelementi) per favorire la radicazione delle piantine, con dosi variabili secondo la qualità dell’acqua d’irrigazione. Seguono 4-5 interventi con nitrato di calcio e 1-2 interventi nella fase conclusiva del ciclo con un concime equilibrato (tipo 20:20:20 + microelementi) e con nitrato di potassio. Qualora se ne riscontrasse l’esigenza si può intervenire con un concime fogliare contenente azoto, calcio e magnesio alla dose di 300 gr/1000 mq (disciolto in 150 litri di acqua). L’EC, durante l’intero periodo di crescita deve essere contenu-
essere ragione di inscurimenti anomali dei piccioli fogliari: ad esempio eccesso di fosforo, in combinazione con un’insufficienza di potassio. La carenza di boro si manifesta con maculature marroni sulle foglie apicali: questo sintomo può essere causato sia da carenza dell’elemento nella soluzione nutritiva o nel substrato sia da un eccesso di calcio, elemento con il quale il boro va in competizione, nonché conseguenza di un pH eccessivamente basso (a pH inferiori al 6.5 la disponibilità del boro decresce). DIFESA, PER EVITARE INCONVENIENTI Nel corso del ciclo colturale la rete di sostegno va sollevata a intervalli Il prodotto pronto e colorato per la ‘mazzetteria’.
sate da crittogame si segnalano: il marciume dello stelo (o mal dello sclerozio) dovuta allo Sclerotium rolfsii, la muffa grigia causata da Botrytis cinerea che va prevenuta favorendo la circolazione dell’aria nei locali di coltivazione, i marciumi basali i cui agenti possono essere Rhizoctonia solani, Pythium debarianum e Phytophtora spp. (colpiscono soprattutto le giovani piante in semenzaio ma anche soggetti adulti, generando annerimenti e marciumi dei tessuti basali) e la Peronospora, il cui agente è la Peronospora parasitica. Meno frequenti sono le maculature fogliari (Alternaria spp.) e le tracheomicosi (Fusarium oxysporum e Verticillium albo-atrum). Tra i parassiti animali ricordiamo: afidi (Myzus persicae e Neotoxoptera violae) che possono trasmettere virosi, i lepidotteri defogliatori (Mamaestra brassicae e Maestra oleracea), la bega del garofano (Cacoecimorpha pronubana), il tripide Frankliniella occidentalis e il ragnetto rosso (Tetranichus urticae). Nelle tabelle 1 e 2 sono riportati i principali principi attivi utilizzati per la difesa dai parassiti summenzionati.
TAB. 1 – Principali parassiti animali del “Cavolo ornamentale” e alcuni principi chimici utilizzati per la difesa
ta sempre entro valori compresi tra 1.0 e 2.5 mS/cm. Eccesso di nutritivi, in particolare di azoto, può ostacolare la colorazione, mentre bassi livelli di fertilizzazione possono generare ingiallimenti (deficienza di azoto), arrossamenti (scarsità di fosforo) oppure filloptosi delle foglie basali. Deficienze di calcio possono causare marciumi alle foglie interne. Le piante appartenenti alla famiglia delle crucifere, infatti, richiedono un elevato apporto di calcio, e somministrazioni comprese tra i 50 e i 100 ppm possono apportare notevoli benefici. Squilibri nutrizionali possono
di circa 10 giorni e sarebbe opportuno effettuare un intervento di pulizia delle foglie basali (vecchie e/o danneggiate). Questa operazione, effettuata in campo, oltre a favorire il passaggio d’aria ed evitare attacchi parassitari, facilita la cicatrizzazione delle ferite provocate dall’asportazione delle foglie. Quando l’eliminazione delle foglie è fatta al momento della selezione gli steli posti in acqua per la conservazione emanano un odore sgradevole causato dai parassiti (per lo più batteri) che si instaurano sulle ferite. Tra le principali malattie cau-
Parassita
Principio attivo
Afidi
Imidacloprid, Etofenfox
Ragnetto rosso
Tebufenpirad, Fenbutatinossido, Flufenoxuron
Larve di lepidotteri
Emamectina benzoato, Alfacipermetrina
Tripidi
Methomyl. Alfametrina. Acrinatrina
TAB. 2 – Principali parassiti vegetali del “Cavolo ornamentale” e alcuni principi chimici utilizzati per la difesa Parassita
Principio attivo
Botrytis cinerea
Iprodione, Chlortalonil
Phythium spp. e Phytophtora cryptogea
Furalaxil, Propamocarb
Rizoctonia solani
Boscalid + Pyraclostrobin, Iprodione
Peronospora parasitica
Pyraclostrobin, Initium + Dimetomorf
Sclerotium rolfsii
Iprodione, Boscalid Flortecnica e vivaismo
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TECNICHE | costruzioni
STRUTTURE, TRAINA IL VIVAISMO ORTICOLO Battuta d’arresto per il comparto delle realizzazioni di serre. Da una parte crescono i progetti per l’orticoltura, ma la stretta creditizia impone un ripensamento sugli investimenti di Uberto Marni*
I
l settore del florovivaismo in Italia, che ha conosciuto incrementi di tutto rispetto fino al 2008, da qualche anno è in maggiore difficoltà. A partire dal 2009, anno di inizio della crisi, le “carte sul tavolo” sono cambiate molto: non è che gli operatori e i consumatori si siano disaffezionati al mercato, che continua a registrare crescite per le vendite di beni e servizi di fascia più elevata, sono gli acquisti più voluttuari che tendono a contrarsi, con la diminuzione dei redditi disponibili per le famiglie italiane. E a ritroso, tutto questo, investe anche il settore produttivo. IL PUNTO DEBOLE Le offerte di maggiore successo, a
parere dei principali fornitori, sono quelle concernenti l’orticoltura, mentre fiori, piante e ornamenti sono più in difficoltà, mettendo in chiaro come siano più i neofiti del giardinaggio a guidare la contrazione, che non i clienti più evoluti e attenti alle proprie aree verdi. Inoltre, argomento in dibattito di questi tempi, coloro che operano nel settore florovivaistico sono preoccupati per l’impatto che avrà la nuova Tares (ex IMU), sia per quanto riguarda il calcolo, che è basato sulle dimensioni degli immobili, sia per l’ulteriore diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie, sia, inoltre, per l’impatto del tributo sulle attività imprenditoriali, che si stima crescerà anche di più
ALCUNI NUMERI 480 milioni di euro il valore di mercato nel 2010. 2-3% la percentuale di crescita registrata ogni anno dal 2010. 30% la crescita delle commesse relative al settore orticolo.
del doppio, rispetto alla “vecchia” tassazione. La necessaria premessa ci è utile per comprendere le attività attuali degli operatori dedicati al supporto del canale: costruttori di serre e di impianti specifici, fornitori di servizi di logistica, servizi dedicati al lay-out e fornitori di soluzioni tecnologiche dedicate. Avevamo stimato il valore di mercato per la realizzazione di serre in circa 480 milioni di euro a fine 2010, e possiamo ipotizzare, anche in base alle interviste effettuate, che la crescita sia stata contenuta in 2-3 punti percentuali ogni anno, con il maggiore sviluppo nelle fasce più basse dell’offerta e le contrazioni più notevoli nelle realizzazioni più costose. CALANO I CLIENTI Tra i principali operatori nella realizzazione di serre, abbiamo sentito Rabensteiner, azienda di Bressanone con filiali in Germania e Ucraina, che offre servizi di costruzione di serre, allestimento di Flortecnica e vivaismo
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IMPIANTI PER SERRE: SOLO SE INCENTIVATI Del medesimo tenore anche il contributo di Paolo Tenca, amministratore di Tecnova, che realizza impianti per serre: “La domanda
di impianti è oggi quasi esclusivamente di produttori di ortaggi con grandi strutture: la realizzazione di strutture che utilizzano fonti rinnovabili, come le biomasse, è sovvenzionata da incentivi comu-
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impianti fotovoltaici e progettazione di aree di coltivazione e percorsi di vendita diretta al consumer. “Le principali aree di sviluppo – ci ha detto Antonio D’Ambrosio, responsabile progettazione e vendita del mercato nazionale – sono oggi per la realizzazione di serre di produzione per l’orticoltura e, meno frequenti, dedicate al florovivaismo”. Rabensteiner si colloca su una fascia alta nella realizzazione di strutture, con l’offerta che prevede anche attività consulenziali e, se richiesto, anche il supporto continuativo a vivaisti e gestori degli spazi; ambito che, in questa fase di mercato, caratterizzato dalla stretta creditizia e dall’incertezza sul futuro, si è notevolmente ridimensionato nell’ultimo biennio. “La quota delle commesse per l’orticoltura è passata dal 20 al 50% nell’ultimo periodo, anche se il numero di clienti è calato decisamente; anche i garden center hanno sviluppato la produzione di ortaggi, così come cresce la quota dei privati che coltivano orti, tuttavia molto spesso la richiesta è per economici tunnel in plastica senza impianti, materiali che noi non forniamo”.
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TECNICHE | costruzioni
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Flortecnica e vivaismo
IN BREVE Bene il comparto dell’orticoltura. In affanno fiori, piante e ornamenti. Preoccupazione per la tassazione elevata. In crescita le strutture per l’orticoltura. Il sviluppo il commercio elettronico.
nitari, tanto più convenienti quanto più ampia è la serra da riscaldare”. Tecnova ha assorbito numerosi disoccupati, proprio in base alla crescente domanda di impianti, che sono incentivati solo se indirizzati all’industria, all’artigianato o all’agricoltura, mentre per le strutture dedicate alla vendita non sono disponibili. “Dal punto di vista delle strutture florovivaistiche, la clientela è diminuita notevolmente: la dimensione minima per delle strutture di produzione per ottenere i vantaggi degli incentivi è di un ettaro, meglio se più estesa; una scala difficilmente raggiungibile dai florovivaisti e meno ancora dai garden center, che dovrebbero disporre di tali strutture esclusivamente per la produzione e escludere ogni attività di vendita per l’accesso ai finanziamenti”.
riscuotendo notevole successo tra i nostri clienti, anche se abbiamo contenuto gli investimenti per marketing e comunicazione”. Un’offerta che permette di incrementare le vendite con investimenti modesti, che sul mercato ha riscosso un successo tale da spingere Florsistemi all’estensione verso i devices mobili, con specifiche applicazioni, in fase di presentazione proprio in questi ultimi mesi del 2013. ESPORTAZIONE DI TECNOLOGIE Ancora, nell’ambito delle soluzioni dedicate al giardinaggio, l’offerta di Florinfo, che realizza software a pacchetto, importa, distribuisce e fornisce assistenza sugli apparati hardware dedicati. La tecnologia, come si definisce il software, è proprietaria e sviluppata dall’azienda, che si sta muovendo verso i mercati esteri per incrementare le vendite: qualche installazione è già stata collocata, ma a partire da gennaio è offerto formalmente anche ai paesi d’oltralpe. Fabio Torrini, uno dei soci fondatori ci ha raccontato: “Abbiamo sentito un po’ di crisi quest’anno, soprattutto dovuta a fattori climatici, anche se già oggi A BASSO COSTO Per quanto riguarda le novità a livello di software, abbiamo sentito Davide Lucente direttore commerciale di Florsistemi. L’offerta è stata recentemente arricchita di soluzioni web per il commercio elettronico e per la gestione della forza vendita, proposte sia nell’ambito del giardinaggio, sia per settori differenti con quel tipo di richiesta. “Sono le strutture meglio organizzate e in grado di creare fiducia nella clientela a fare la differenza”, ci ha detto il manager. “Il successo, di questi tempi, è dovuto a soluzioni a basso costo e in grado di incrementare le vendite nel Business to Business, come è il caso della nostra soluzione di e-commerce Webshop, offerta in modalità Software as a Service, quindi con un contenuto costo di start-up e un minimo contributo mensile, che sta
notiamo un po’ di ripresa; forse siamo al cambiamento di mentalità, le attuali condizioni del mercato rendono evidente la necessità di nuove idee e iniziative indirizzate all’implementazione di soluzioni professionali anche per la singola azienda, lo abbiamo notato anche alla fiera di Padova, con grande successo di pubblico e numerosi nuovi contatti, che hanno reso evidente il maggiore interesse verso la nostra offerta”. Il cambiamento di mentalità è spinto dal “basso”: a parere del dirigente, la domanda di servizi più specializzati e di consulenza “fine”, per servizi che interessano le singole piante in vendita emerge dai consumatori/hobbisti, che chiedono ai dealer locali un livello di attenzione crescente. “Da quest’anno saranno offerti anche servizi basati su QR Code, oltre all’accesso a banche dati informative con Brand personalizzato e servizi di consulenza per conto terzi”. Accesso a tutto campo, quindi via Internet per le banche dati o tramite smartphone in grado di leggere i QR Code e indirizzare l’acquirente verso l’approfondimento delle informazioni disponibili sul singolo prodotto.
IL PROBLEMA DEI PAGAMENTI Il mercato risente dell’incertezza e della mancata spinta alla spesa colloquio con Adriano Toniolo
A
driano Tonoli, socio amministratore di GS Global Service, azienda specializzata nei servizi a valore aggiunto per fiori e piante, ha affermato che: “Sul fronte delle piante da orto o per il giardino non possiamo certo lamentarci, la domanda continua e non sembra mostrare segni di stanchezza; mentre per quanto riguarda le composizioni, sia come regali, sia per eventi particolari o per il mercato business, abbiamo notato una notevole contrazione: il superfluo con i redditi attualmente disponibili è decisamente meno richiesto”. Oltre al citato ambito aziendale, che tende a contenere le spese per i regali floreali ai propri dipendenti, anche l’ospitalità è una nota dolente: tendono a rinnovare con minore frequenza gli spazi verdi e a distanziare maggiormente le piante, per contenere i costi fino al 50% della spesa precedente. “L’allungamento dei termini di pagamento è ormai diventato una politica di marketing – aggiunge Adriano Tonoli, che prosegue – sembra oggi la ‘parola magica’ per l’accesso a nuovi clienti e per conquistare posizioni di mercato; è ormai percepito come una forma di sconto sulle forniture molto apprezzata dal mercato, che ha minori disponibilità per la contrazione dell’offerta di credito da parte delle banche”. L’offerta di GS, oggi, è veicolata con successo anche da una soluzione dedicata per il commercio elettronico, ambito in notevole sviluppo, anche se, tiene a sottolineare l’amministratore: “Di contro, abbiamo avuto un calo nelle vendite della struttura cash & carry”, diminuzione che, confidiamo sia meno significativa dell’incremento dovuto alle tecnologie e che, presto o tardi, si rivelerà come un canale alternativo a quello tradizionale, affiancandolo invece di cannibalizzarlo.
Flortecnica e vivaismo
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TECNICHE | impianti
INVESTIMENTO Florpagano ha recentemente inaugurato il nuovo show room per rispondere al meglio alle esigente di garden e fioristi. Uno spazio ideale per apprezzare l’intera proposta dell’azienda a cura di Flippo Terragni
S
i è tenuta lo scorso dicembre, a Ruvo di Puglia, l’apertura di un nuovo settore dell’azienda Florpagano, realizzato secondo le più moderne tecnologie per il comparto florovivaistico attualmente disponibili in Europa. L’azienda del comprensorio barese, tra le realtà leader nel settore della coltivazione, produzione e vendita di piante ornamentali e orchidee, ha aperto le porte a fioristi e garden center: un appuntamento programmato per presentare le novità floricole a ridosso delle festività natalizie, ma anche per sottolineare la volontà di un’azienda italiana a voler andare avanti con determinazione e a investire senza indugio nonostante la morsa della crisi abbia più volte “depresso” l’imprenditoria nazionale ed europea.
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Flortecnica e vivaismo
LAGAME CON IL TERRITORIO “Arrendersi alla crisi vorrebbe dire accettare supinamente una condizione che non ci piace, tradire i nostri sogni e passare dalla parte dei perdenti”, ha commentato Antonio Pagano, responsabile dell’azienda. La ricetta per vincere la crisi? Passare dalla difesa all’attacco, affinché gli imprenditori italiani non si facciano prendere dalla
Il nuovo show room è stato realizzato dall’azienda olandese Zwirs ed è una struttura che consentirà a Florpagano di ottimizzare l’offerta della produzione all’interno dell’azienda. Nelle foto, la fase di realizzazione dell’impianto, dall’abbattimento della vecchia struttura, alla costruzione del nuovo apparato.
IL COSTRUTTORE L’azienda olandese è specializzata nella costruzione di serre per la produzione e garden center. Tutti i progetti di Zwris sono calcolati secondo le norme e gli standard in vigore nei diversi Paesi e vengono realizzati sulla base del programma TNO Casta. Disponibili anche supporti e materiali extra per le strutture orticole. Zwirs-Knijnenburg Export BV si occupa di esportazione dei prodotti e servizi in tutto il mondo. Finora l’azienda olandese ha lavorato in più di 35 Paesi, in molti collaborando con gli stessi agenti che si occupano del mercato locale. In questo modo può garantire la qualità e l’efficienza dei progetti. Zwirs-Knijnenburg Export BV funziona con un’enorme rete internazionale in modo da poter rispondere rapidamente ai nuovi sviluppi del mercato. Zwirs Costruzioni, inoltre, è il reparto che si occupa della produzione dei vari steelconstructions per i nostri progetti a effetto serra.
I PLUS
• 70.000 m q di serre tecnologic he. • Certific “Prodotto azioni MPS e di Q • Nuova a ualità Puglia”. rea cash & carry di 4.000 m q. • Legame con il te con il marc rritorio hio Daddò.
La nuova struttura si estende su una superficie di 4mila mq.
PER INNOVARE L’OFFERTA 2014
sfiducia, ma, al contrario, perché diano fiducia alle proprie capacità e non smettano mai di credere nella ripresa. Questo il messaggio forte che ha voluto lanciare Flopagano. “Nell’ottica di una ripresa – continua Pagano – che dobbiamo soprattutto alle future generazioni: qui da noi il ricambio generazionale e il futuro dell’azienda è già partito con Alessandro e Gianluca”. L’azienda ha voluto ringraziare in particolar modo tutti i collaboratori del settore che stanno condividendo la frizione dell’economia nazionale, ma che, – dicono Alessandro e Gianluca, “come noi hanno intrapreso il cammino del rilancio
Questa l’ampia offerta di Florpagano che trova spazio sui 14 ettari di superficie aziendale: Phalaenopsis, Anthurium, Spathyphyllum, bonsai, Dracaena (Marginata, Massangeana, Janet, Dorado, Lemon, Hawaian, Cintho), Yukka, Pachira, gardenia, ortensia, Begonia, Saintpaulia, mini rose, Pelargonium, Gazania, Osteospermum, Dipladenia, garofanino, Cineraria, Petunia, ciclamino, Poinsettia.
con passione e spirito di squadra”. Un rilancio dell’imprenditoria che deve partire innanzitutto dal territorio. Proprio come le orchidee e le piante a “kilometro zero” Daddò – special brand di Florpagano: vero generatore di una ricchezza locale che non va dispersa e simbolo di un’attenzione sempre maggiore alla lotta all’inquinamento ambientale. SUPERARE LA CRISI Un giorno senza un sorriso è un giorno perso, diceva Charlie Chaplin. E così che a chiusura di serata, per scacciare via ogni pensiero negativo, Florpagano ha offerto a tutti gli invitati più di un’ora di risate e gag in compagnia di Uccio De Santis, in arte Mudù. Il popolare
comico pugliese ha portato a Ruvo di Puglia il suo repertorio comico, aggiungendo alle irresistibili battute anche una parte di spettacolo che ha visto il pubblico direttamente coinvolto nella performance. Le note della serata, infine, sono state affidate alla Birbantband Street di Ruvo: un gruppo di 13 componenti ispirati dalla tradizione delle street band di New Orleans e da artisti come Stevie Wonder, Berry White e Michael Jackson. La crisi? Non sarà stata certamente del tutto debellata in una sola serata, ma sicuro da oggi ha qualche oppositore in più. “Pensa, credi, sogna e osa”, un tempo lo diceva Walt Disney – ricorda Antonio Pagano che aggiunge: “Oggi quel motto è la nostra bandiera”.
La serata di inaugurazione della nuova struttura. Flortecnica e vivaismo
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TECNICHE | energia
AL VIA IL “GREEN Un supporto concreto a chi vuole investire in fonti rinnovabili… E risparmiare fino al 30%. Lo offrono FederBio e Officinae Verdi. Anche per le imprese florovivaistiche, ma con produzioni bio
di Filippo Terragni
U
n dato su tutti: un recente dossier della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che analizza le performance economiche del settore energetico (che rappresenta in Italia quasi il 20% del PIL e 500 mila posti di lavoro) indica che la “bolletta energetica” pagata da famiglie e imprese in Italia è del 18% più alta rispetto alla media europea. Allineare i prezzi dei prodotti energetici italiani (energia elettrica, gas e carburanti) a quelli medi europei vorrebbe dire risparmiare ogni anno 25 miliardi di euro. Spostandoci nel nostro settore, le aziende agricole sono molto penalizzate da un costo dell’energia elettrica superiore del 27% al costo medio dell’energia pagato dai competitor europei. Inoltre, su 22 miliardi di euro sprecati ogni anno per inefficienze energetiche, il 42% sono a carico del settore industriale: otto miliardi di euro che ogni anno
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Flortecnica e vivaismo
potrebbero essere recuperati grazie a interventi di efficienza energetica sugli stabilimenti e sugli impianti (fonte Confindustria). I margini di miglioramento che le imprese possono raggiungere sul fronte del recupero e della riqualificazione energetica sono quindi ampi, diciamo intorno al 19%-30%, in base al settore merceologico e allo “stato di salute” impiantistico ed edilizio dell’azienda (si arriva al 40% laddove si intervenga su impianti che non hanno mai provveduto a un
approccio di riqualificazione energetica integrato: elettricità, riscaldamento). Da qui parte il progetto Green Energy Desk FederBio – Officinae Verdi, rivolto ad aziende che vogliono tagliare i costi energetici per recuperare competitività e risorse da investire nel proprio business e puntare sull’eccellenza e la sostenibilità dei prodotti. La mission? Sviluppare energie rinnovabili ed efficienza energetica nel comparto delle coltivazioni biologiche.
LA SOLUZIONE/1 Elettrogreen Power è una società di servizi nata a Genova nel 2006 da un team di ingegneri con competenze specialistiche nel campo della consulenza energetica, nella realizzazione e gestione di interventi di risparmio energetico, nella gestione commerciale di impianti di cogenerazione e di impianti alimentati a fonti rinnovabili. Il progetto Calore da biomassa si rivolge a serre agricole, agriturismi, aziende agricole precedentemente alimentate a gasolio o gas metano che vogliano convertirsi alla tecnologia delle caldaie alimentate a biomassa. Parliamo di biomassa vegetale di origine forestale, preferibilmente cippato, pellet da legno vergine essiccato e pressato, nocciolino o sansa da spremitura di oli, scarti di legname e di vegetazione forestale. Il risparmio? Presto calcolato: 1 MWh termico da cippato costa circa 30/35 euro, 1 MWh termico da gas naturale costa circa 55/60 euro, 1 MWh termico da gasolio costa circa 100 euro. www.elettrogreenpower.it
ENERGY DESK” SOLUZIONE/2 F.A.R.E. HABITAT è un Finanziamento ad Alto Rendimento Energetico pensato specificatamente per le aziende che operano nel comparto florovivaistico, ortofrutticolo e della serricoltura in generale. Un servizio innovativo attraverso il quale Tholos (una ESCo certificata UNI CEI 11352 specializzata nell’attività di supporto e sostegno alle aziende che adottano soluzioni tecnologiche che permettono un risparmio di energia nella gestione dei loro impianti) finanzia fino al 100% degli interventi strutturali finalizzati a ottimizzare la resa energetica e minimizzare le spese energetiche. Uno degli interventi proposti alle aziende florovivaistiche consiste nell’installazione di una nuova caldaia a combustibile rinnovabile (cippato/pellet), in sostituzione o affiancamento di una caldaia a combustibile fossile, che consente di dimezzare i costi di riscaldamento delle serre. Obiettivo di F.A.R.E. è consentire al cliente di utilizzare l’energia in modo razionale e di beneficiare di una consistente riduzione sui costi energetici, con il vantaggio di non dover investire il suo capitale per effettuare l’intervento. www.tholosgreen.com
ANCHE PER PICCOLE-MEDIE TAGLIE Presentato nell’ambito del workshop “Green Economy applied”, il progetto rappresenta il primo risultato concreto della collaborazione siglata da Officinae Verdi (società partecipata da UniCredit e WWF che promuove un nuovo modello di sviluppo energetico sostenibile) e FederBio (la Federazione di riferimento per il mondo del biologico in Italia e l’agricoltura bio) nel corso di Vinitaly 2013. Il Green Energy Desk, attraverso gli esperti di Officinae Verdi, supporta le imprese che vogliono investire in tecnologie quali fotovoltaico in grid parity, solare termico, biomasse, biogas, minieolico, minidro, cogenerazione ed efficienza energetica per abbattere i costi energetici e recuperare competitività. Le imprese sono supportate dal Desk Energia attraverso: audit energetico, studio di fattibilità tecnico ambientale economico finanziario (TAEF) per
ALCUNI NUMERI 20% la quota rappresentata dall’energia per quanto riguarda il PIL. 500.000 i posti di lavoro assorbiti dal settore energetico. 27% il surplus di costo pagato dagli italiani a differenza dei competitor europei. 22 miliardi lo spreco per inefficienza energetica. 42% la quota relativa all’inefficienza energetica nel settore industriale.
ottimizzazione degli investimenti e individuazione delle soluzioni finanziarie (attivabili con UniCredit), realizzazione impiantistica, gestione delle pratiche autorizzative e ottenimento degli incentivi, sino alla certificazione degli interventi realizzati. Le soluzioni e i prodotti finanziari
(UniCredit) collegati ai progetti di eco-sostenibilità sono pensati non solo per impianti di grandi dimensioni, ma anche e soprattutto per piccole-medie taglie, da 20 a 200 kWp, in una logica di autoconsumo in linea con gli ultimi decreti sulle rinnovabili. Flortecnica e vivaismo
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TECNICHE | energia
VANTAGGI CONDIVISI “L’agricoltura e la deforestazione – ha dichiarato Paolo Carnemolla Presidente FederBio – sono tra i fattori che più contribuiscono al cambiamento climatico: dal 1990 al 2004, la produzione di CO2 collegata ai processi produttivi agricoli è passata da 39 milioni di tonnellate a 49 miliardi, a causa di un sempre maggiore utilizzo di fertilizzanti, lo sviluppo della zootecnia, la produzione dei reflui. Senza un’inversione di rotta, secondo l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) in pochi anni assisteremo a un aumento tra il 35% e il 60% di ossido di azoto e di 60% di metano associato alle produzioni”. “Non bisogna dimenticare inoltre – ha aggiunto Carnemolla – che esiste una relazione positiva tra salvaguardia della biodiversità che il metodo di coltivazione biologica permette, miglioramenti della produttività dei terreni e delle rese agricole e protezione dell’ambiente: incentivare tutti gli attori delle filiere agricole a sostenere lo sviluppo tecnologico e l’innovazione per un’agricoltura sostenibile non è solo un’azione di etica ambientale, ma anche una strategia per il contenimento dei consumi energetici e dei costi”. RIQUALIFICAZIONE POSSIBILE “L’esigenza di recupero di competitività che vive oggi le imprese,
penalizzate da un costo dell’energia più alto rispetto ai loro competitor europei – ha dichiarato Giovanni Tordi, amministratore delegato LE ALTERNA Officinae Verdi – può partire TIVE POSSIBIL proprio dal taglio dei consumi I •Fotovolta energetici, secondo quanto ico •Solare te rmico indicato anche dalla Strategia •Biomass e energetica nazionale e dalla •Biogas Direttiva europea in materia •Minieoli co di efficienza energetica. •Minidro Obiettivo dell’accordo Officinae Verdi - FederBio è proprio quello di supportare le aziende che vogliono intraprendere concretamente un percorso di riqualificazione energetica, per recuperare risorse abbat-
RISPARMIARE BRUCIANDO NOCCIOLI DI PESCA La Floricultura Chiara Mario & Figli di Oderzo, Treviso, produce 30 milioni di piante all’anno grazie a 22mila metri quadrati di serre modernissime, oltre ai 35mila metri quadrati del corpo aziendale originario. Uniconfort (specialista nella produzioni di impianti per la conversione energetica delle biomasse provenienti dall’industria agro-forestale e alimentare, dalla lavorazione del legno e dall’Industria del pellet) ha installato qui una centrale termica con caldaia a biomasse a griglia mobile di 3,5 MWt, alla quale è affiancata una caldaia a gasolio, per la copertura di eventuali picchi improvvisi di carico termico. La caldaia - che brucia cippato derivante da una locale industria del legno mescolato a noccioli di pesca – produce un rismarmio di circa 150 mila euro l’anno per il combustibile. www.uniconfort.com
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Flortecnica e vivaismo
tendo i costi dell’energia e raggiungere l’eccellenza sul piano della sostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. E siamo certi che questo modello ci consentirà di accelerare il cambiamento verso una new economy improntata al recupero degli sprechi, non solo in campo energetico”. INTEGRARE LA SCIENZA “L’importanza del metodo biologico delle produzioni agricole – ha concluso Riccardo Valentini, direttore della divisione Impatti del Clima del CMCC – è sempre più evidente come strumento per tutelare la salute dell’uomo e dell’ambiente. L’agricoltura biologica non è un semplice ritorno al passato: non si tratta di rinnegare le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche, ma di utilizzare saggiamente gli strumenti che la scienza e il progresso ci mettono a disposizione. La Regione Lazio si impegna a sostenere l’agricoltura biologica nel proprio territorio con l’obiettivo di tutelare l’ambiente e promuovere uno sviluppo agricolo durevole, per garantire la produzione di cibi di alta qualità nutrizionale e privi di residui chimici, mantenere la biodiversità e l’equilibrio dei microrganismi del suolo e ridurre l’inquinamento che può derivare dalle pratiche agricole”.
TECNICA | produzione
FRESCO AROMA DA VENDERE L’Azienda Florovivaistica Federico Bonato lancia una nuova linea di aromatiche. In tutto 20 referenze per rispondere al crescente interesse del consumatore verso orto, cucina e cibo a cura di Filippo Terragni
P
resentata la nuova linea di prodotti FRESCO AROMA dall’Azienda Florovivaistica Federico Bonato, che ha come obiettivo quello di creare uno stretto legame tra il piacere dell’orticoltura e quello della cucina. E del cibo. Nuove referenze di aromatiche che si inseriscono in un’operazione di marketing più ampia: prodotto/pianta, vaso di un colore riconoscibile (verde acido), packaging di riferimento e abbinato un ricettario. Il tutto per promuovere un’idea di consumo, più che un semplice prodotto. MARKETING COMPLETO Nel complesso, si tratta di 20 varietà di essenze certificate GLOBALG.A.P., marchio che garantisce qualità, sostenibilità e buone pratiche di lavorazione agricola. L’intera gamma è stata messa sul mercato con gli inizi di quest’anno e sarà pubblicizzata per tutta la stagione con un’intensa campagna mediatica radiofonica e su riviste specializzate e di settore. Inoltre, sono previsti anche dei supporti espositivi per il punto vendita: tabelloni, kit fotografici e opuscoli. Con questa operazione, l’azienda veneta vuole approcciare ancora con maggior decisione il mercato delle piante aromatiche e andare a intercettare quel consumatore attento all’orto, alla cucina e al cibo. Una scelta commerciale che vuole asseconda-
ALCUNI NUMERI 30.000 la superficie totale dell’azienda. 1.300.000 le piantine prodotte in un anno. 0,90 euro il prezzo minimo di vendita di una piantina. 70% la quota di fatturato assorbita dal canale tradizionale. 30% il giro d’affari realizzato con la Gdo. Federico Bonato, titolare dell’azienda di Montagnana.
Il soggetto della campagna pubblicitaria per il lancio di FRESCO AROMA.
re anche l’andamento del mercato e delle vendite. Di fatto, le aromatiche negli ultimi anni sono tra i prodotti verdi più venduti in centri di giardinaggio e garden center. Prodotti dal facile utilizzo e collocazione, che trovano sempre più interesse da parte dei consumatori. Oltre che come elemento decorativo in molteplici attività commerciali, spuntano nelle vetrine dei negozi, come motivo promozionale per eventi internazionali. E trovano sempre più spazio nei punti vendita con ampie aree commerciali dedicate ed esposizioni accattivanti. DIVERSIFICAZIONE STRATEGICA L’Azienda Florovivaistica Federico Bonato è stata fondata dal capostipite Valerio Bonato circa 60 anni fa. L’attività iniziò con gli ortaggi, a seguire il melone che produceva reddito estivo, poi il radicchio rosso di Verona da reddito invernale. Dopo vent’anni il testimone è passato a Federico che oggi guida l’azienda. L’esperienza acquisita dal padre, l’evoluzione del mercato e l’attenzione costante alle richieste del consumatore lo hanno portano ad affacciarsi al vasto mondo del fiorito. La produzione si orienta verso il fiorito annuale e ornamentale, specializzandosi nella produzione di brassicacee ornamentali, coltura da reddito invernale e nelle primule veris, da reddito primaverile. I mercati in continua e costante evoluzione, la selezione naturale delle cultivar e del reddito porta a un nuovo cambiamento, lo studio e la ricerca del mondo delle erbe officinali. Che oggi rimane il core business dell’azienda, capace di diversificare produzioni e mercati di riferimento, al fine di soddisfare al meglio le esigenze dei consumatori.
INFO
Azienda Florovivaistica Bonato Federico Via Busi 18, 35044 Montagnana (PD) E-mail: info@azienda-bonato.com Flortecnica e vivaismo
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TECNICHE | marketing
PROMUOVE IL CONSUMO DI ORTENSIE Grazie a Hydrangea Living Series, Alex Schoemaker Nursery svilupperà un progetto integrato di comunicazione su questo prodotto. Per soddisfare le esigenze di tutta la filiera a cura di Filippo Tommaseo
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urante la fiera internazionale IPM di Essen (Germania), Alex Schoemaker Nursery ha presentato la novità Hydrangea Living Series. Alex Schoemaker era già noto per la qualità dei suoi prodotti e sistemi, ma con quest’ultima innovazione è in grado di offrire un concetto visivamente più attraente. Un sistema che trova spazio all’interno del marchio Living Creations e raccoglie oltre 40 tipi di Hydrangea, che Alex Schoemaker ha selezionato nel corso degli ultimi anni. UN MIX DI INFORMAZIONI Con questo strumento, il vivaista è in grado di fornire non solo informazioni per la coltivazione e la vendita di queste piante, ma è in grado di svolgere anche attività rivolte alla promozione del prodotto, così da ottimizzare la comunicazione lungo tutta la filiera: dal vivaio al consumatore. Il risultato? Un concetto di vendita a tuttotondo, promuovendo un marchio unico: l’Ortensia Living Series. Un’idea che parte da un’esigenza concreta del consumatore. Di fatto, per ottenere il meglio delle prestazioni da una pianta, sappiamo benissimo che la corretta informazione sulle caratteristiche, le applicazioni e le cure è di vitale importanza. Tuttavia, in pratica, spesso le etichette delle piante sono illeggibili e incomplete. Hydrangea Living Series vuole superare questo problema con un concetto interattivo di presentazione della pianta, in grado
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Flortecnica e vivaismo
Il sistema è trasferibile anche su supporti tablet e smartphone.
di ispirare il consumatore e fornire tutte le possibili notizie per vendere e coltivare al meglio le diverse specie. Il testo, per ora, è disponibile in tre lingue, con informazioni presentate principalmente attraverso delle icone, quindi immediate e di facile lettura. E il tutto è trasferibile su tablet e smartphone. L’applicazione permette di comprendere meglio le molteplici caratteristiche e le applicazioni dell’Hydrangea; uno strumento, che oltre a essere promozionale, diventa un contenitore di notizie, un mix tra una rivista e un’enciclopedia, con foto e video a disposizione. DAL VIVAISTA AL CONSUMATORE Quali sono le origini di questa pianta? Quali le migliori tecniche di coltivazione? Come opera il vivaista che la coltiva? Oggi i consumatori sono interessati a conoscere quasi tutto sul prodotto che acquistano. Ecco perché è determinante che il produttore, vivaista e coltivatore, si faccia conoscere, che informi il cliente su quali sono caratteristiche e punti di forza della sua azienda. Al fine di creare un ampio assortimento, inoltre, Alex Schoemaker collabora con coltivatori in tutto il mondo. La qualità dell’offerta proposta è fondamentale e viene costantemente aggiornata. Il concetto di vendita Hydrangea Living Series sarà presto disponibile in tutta Europa e consentirà ai vivaisti di lavorare direttamente con il consumatore, di offrire piante adeguate e di effettuare consegne su misura. Così da aumentare, nel complesso, la richiesta di questo prodotto.
TECNICHE | supporti
AGROFARMACI: LE SOLUZIONI DI SYNGENTA Un appuntamento formativo per tecnici vivaisti. Tra le tematiche affrontate, l’impiego degli agrofarmaci nei programmi di coltivazione integrati e il bilancio del mercato floricolo italiano a cura di Filippo Tommaseo
IN PIÙ DI 900 PAESI
Fabio Inglese, durante la presentazioni presso la sede dei Florovivaisti Bresciani.
U
n incontro tecnico dedicato agli imprenditori del verde e ai professionisti del settore per approfondire le conoscenze in materia di agrofarmaci. Questo il tema portante del seminario gratuito “Agrofarmaci e Genetica Syngenta: Soluzioni per la Floricoltura Italiana”, organizzato martedì 11 febbraio dall’Associazione Florovivaisti Bresciani in collaborazione con Syngenta Lawn & Garden. Nel corso dell’appuntamento formativo è stato approfondito il ruolo e la strategia Lawn & Garden di Syngenta, l’attività commerciale che offre soluzioni integrate per il florovivaismo professionale. L’incontro si è focalizzato principalmente sul tema degli agrofarmaci, un aspetto centrale dei programmi di coltivazione. L’intervento di Matteo Garrone, business manager di Syngenta Lawn &
Garden Italia, ha delineato dunque il portafoglio di agrofarmaci per il florovivaismo professionale e fornito un decalogo per l’uso responsabile e sostenibile di questi prodotti. Il seminario ha rappresentato, inoltre, l’occasione ideale per tracciare l’andamento del mercato floricolo italiano: secondo la banca dati Istat, l’import-export nazionale di piante vive e prodotti della floricoltura ha registrato nel 2012 un saldo commerciale positivo, con un incremento pari al 23% rispetto all’anno precedente. Tra i comparti che hanno influito maggiormente sull’import di prodotti vivaistici ci sono le piante vive con il 52% delle importazioni, in calo del 2,4% rispetto al 2011; foglie e fogliame, ancora una volta insieme alle piante vive, sono invece i settori trainanti dell’export.
FloriPro Services è la società del gruppo Syngenta che distribuisce ai floricoltori professionisti un vasto assortimento di piante e fiori in forma di giovani piantine, sementi e talee in erba. Il gruppo impiega più di 27mila persone in oltre 90 paesi che operano con un unico proposito: Bringing Plant Potential to Life (sviluppare il potenziale delle piante al servizio della vita). Attraverso la competenza scientifica, la presenza su scala mondiale e l’impegno nei confronti dei clienti, mira ad accrescere la produttività delle colture, a proteggere l’ambiente e a migliorare la salute e la qualità della vita.
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boccia WePlant! Nata da un’idea di Vivai Capitanio Stefano, per Android e OS X, permetterà di ricercare “la pianta giusta al posto giusto” secondo criteri specifici e caratteristiche botaniche che guideranno l’utente alla scelta della specie più indicata per le proprie esigenze. WePlant è un valido strumento di consultazione, facile, intuitivo, completo, sempre a portata di mano. Adatto indistintamente a tutti: vivaisti, addetti alle vendite, realizzatori del verde, hobbisti o semplicemente appassionati. Per diffondere la cultura del verde.
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L’ULTIMA PAGINA | ricordi
MAESTRI DI UNA VOLTA Abbiamo chiesto ad Arturo Croci di raccontarci alcune delle figure di riferimento del nostro settore, che ci hanno lasciato a cavallo dell’anno. Per esprime il nostro grazie particolare
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ANTONIO TRAPANI, una passione per l’agricoltura
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ntonio Trapani è scomparso all’età di 90 anni lo scorso 29 dicembre a Marsala. Ultimo rampollo di una famiglia della borghesia agricola della fine dell’800 abbandonò gli studi di ingegneria a un soffio dalla laurea per dedicarsi, anima e corpo, alla passione della sua vita: l’agricoltura. L’attività imprenditoriale di Antonio si è sempre caratterizzata per la sua lungimiranza e il suo spirito pioneristico: nella metà degli anni ’50 i primi agrumeti industriali nel comprensorio marsalese; nella viticoltura fu tra i primi negli anni ’60 ad abbandonare la coltivazione del tradizionale alberello per il più performante sistema di allevamento a controspalliera e fu tra i fondatori della Cantina Sociale Europa che amministrò, quale membro del consiglio di amministrazione e come vicepresidente fino alla metà degli anni ’80, contribuendo a farla diventare la più importante cantina sociale della provincia di Trapani. All’inizio degli anni Sessanta fondò, unitamente ad altri imprenditori, la Sicilfiori srl, che iniziò la coltivazione del garofano e della rosa. La società ebbe vita breve, ma l’esempio fu seguito da altri imprenditori del territorio. La sua attività, negli anni seguenti, si concentrò nello sviluppo delle piante ornamentali in vaso che poi fu portata avanti in modo egregio dai figli Vincenzo (Enzo) e Giacomo. Indipendentemente dalle innovazioni in campo agricolo Antonio Trapani, insieme a Michele Canale, è da annoverarsi fra i fondatori della coltivazione delle piante ornamentali nel marsalese. La sua etica, i suoi insegnamenti alla correttezza e all’onestà di comportamento sono il più grande patrimonio che Antonio abbia trasmesso ai figli, ai nipoti ma anche alle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
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ATTILIO MARGHERITI e il suo premio
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ttilio Margheriti è scomparso all’età di 70 anni lo scorso 12 dicembre a Lucca. Attilio, a differenza dei fratelli Enzo e Mario, invece di occuparsi di florovivaismo si era dedicato all’attività editoriale e commerciale, quindi non era conosciuto dalla maggioranza degli operatori del nostro settore. Io ho avuto modo e il privilegio di fare la sua conoscenza nel 2003, in occasione della prima edizione del “Premio Internazionale Torsanlorenzo” e da allora è nata una profonda amicizia che non potrà essere cancellata dal tempo. Attilio, come tutti e tutte i Margheriti, è stata una persona solare, molto aperta e cordiale, lui diceva di “non sapere di vivaismo”, ma non poteva “non dare una mano a Mario e alle nipoti in occasione di un grande evento come il Premio Torsanlorenzo”.
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LUIGI (GINO) POLLEDRI, un punto di riferimento
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ino Polledri è scomparso a Vimercate il 6 dicembre del 2013 all’età di 70 anni. Nato nelle colline del piacentino, più esattamente a Gropallo, aveva iniziato l’attività come ambulante; Si è poi trasferito in Lombardia e diventò il più fidato collaboratore della società Magnani Sementi di Vimercate (Giuliano Magnani è pure di origine piacentine), ne contribuì allo sviluppo e mantenne questo incarico per 35 anni sino al pensionamento. Gino era molto conosciuto nel mondo degli ambulanti e in quello sementiero, ma anche nell’ambito della GFA, Giovani Florovivaisti Associati, frequentò per molti anni i congressi e gli incontri semplicemente come amico e simpatizzante.
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LUCIANO AGOSTINI, precursore marchigiano
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uciano Agostini è scomparso lo scorso 28 dicembre all’età di 80 anni a Martinsicuro (Teramo) ed è stato il fondatore delle aziende Agoflor e Agopiante di Martinsicuro e veniva annoverato, nonostante fosse di origini marchigiane, fra i pionieri del florovivaismo abruzzese. Da diversi anni l’attività era proseguita con i generi Claudio e Domenico, dalla figlia Silvana e sorelle. Luciano si era “ritirato” dalla vita commerciale, ma era facile trovarlo in serra a lavorare fra le sue piante; era una persona schietta e con una grande volontà, dotato della giusta caparbietà e della testardaggine tipica dei marchigiani, lui non aveva mai pensato di emigrare in regioni più favorevoli e ha lavorato con passione e professionalità dando vita, per quei tempi, a una grande azienda. Flortecnica e vivaismo
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L’ULTIMA PAGINA | il ricordo
UOMO D’ALTRI TEMPI Il saluto affettuoso a Renzo Riccò da parte del fondatore di Flortecnica e dal suo vecchio direttore. Per ringraziarlo dei sui tanti insegnamenti
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enzo, 61 anni, era fra gli operatori italiani del florovivaismo il più conosciuto in Europa e in modo particolare in Olanda, Belgio, Germania e Francia. Aveva iniziato a operare come agente di vendita nei primi anni Settanta del secolo scorso presso l’azienda Perfumo di Sarzana; dopo una breve collaborazione con Walter Romagnoli, supportato dai suoi amici e clienti, si mise in proprio fungendo da intermediario fra le aziende italiane ed estere, dapprima in Olanda e poi negli altri paesi d’Europa. Con una grande esperienza alle spalle, Renzo era oggi una delle persone professionalmente più stimate nel mondo del florovivaismo e non solo per la sua indiscussa affidabilità, ma anche per la grande professionalità e conoscenza delle piante e soprattutto delle esigenze di ogni suo singolo cliente-amico. Come diceva Roberto Zurel: “Occorre vedere le piante e i fiori con gli occhi del cliente” e Renzo è stato per oltre quarant’anni gli “occhi” delle migliori aziende italiane, ma anche un ponte fra la cultura italiana e quella olandese e nord-europea. Mercoledì 11 dicembre 2013 Renzo era in Olanda per gli ultimi acquisti natalizi, dopo essersi sentito male a Honselersdijk, presso la sede di Plantas Noa dell’amico Gino Selis, è stato ricoverato
Arturo Croci in compagnia del suo amico Renzo Riccò.
in ospedale ed è morto dopo a una crisi cardiaca. Quanto sopra è il comunicato “giornalistico” e “asettico” che riporta in modo succinto la scomparsa di uno dei migliori operatori florovivaistici italiani. Renzo, incontrato durante il primo Flormart del 1975, è diventato uno dei miei più grandi amici; il suo carattere era a volte ombroso a volte giocoso, era preciso, senza mezze misure, era stimato o detestato; molti cercavano di capire perché i migliori clienti erano “i suoi”, ma pochi hanno compreso che quello che Renzo dava in più “non era scritto in fattura”. Con Renzo ho acquisito molte esperienze professionali e ho fatto tanti viaggi in molti paesi del mondo. Renzo rappresentava la mia fonte di verifica delle notizie, fatti, aziende. Ci si sentiva alla sera, spesso fra le 22 e le 24. Ho accompagnato Renzo e gli amici-clienti per anni in Olanda, Belgio, Francia, anche 10 volte l’anno e ogni volta avevo le notizie di prima mano, conoscevo “i fatti prima dei fatti” e questo mi permetteva di essere sempre “un passo avanti”. Insieme abbiamo trascorso notti insonni sulle strade d’Europa, bruciato centinaia di pacchetti di sigarette, insieme abbiamo condiviso i momenti più brutti e più belli della nostra vita. Ciao Renzo da Arturo… Viva la vita, soprattutto adesso.
Ciao Renzo, è difficile aggiungere qualcosa dopo quello che ha scritto il tuo amico del cuore, il ‘Pennivendolo’ Arturo, ma ci tengo anche io a darti il mio saluto. Vi avevo conosciuto insieme, quasi 30 anni fa, in quel ‘mitico’ viaggio in Israele, che non sapevo ancora che avrebbe cambiato la mia vita. Mi incutevi un po’ di rispetto, con quella tua testa precocemente bianca, che avrei poi imparato a riconoscere, con gioia, a distanza nelle fiere e nelle manifestazioni in tutto il mondo. E, subito, come a tutti, mi avevi affibbiato un soprannome, ‘Joe Termite’, perché, ogni volta che ci veniva offerto qualcosa da mangiare, io ingurgitavo senza nemmeno chiedermi cosa fosse. Poi, quando ho cominciato a lavorare per Flortecnica, sei stato il punto di riferimento tutte le volte che dovevo andare in Olanda. Ho fatto il viaggio per darti l’ultimo saluto con alcuni della tua ‘banda’: ti assicuro che abbiamo passato delle ore piacevolissime all’insegna del “Ti ricordi quella volta…”. Con te, si sapeva sempre da dove e (più o meno) quando si partiva e dove e (più o meno) quando si sarebbe tornati. In mezzo si poteva cambiare itinerario dieci volte, fermo restando che tutte le tappe previste sarebbero state rispettate. Con te, il cliente aveva sempre ragione, anche quando aveva torto marcio. Tutti si ricordano le tue inca…re con i ‘tuoi’ referenti olandesi, quando magari era il cliente che voleva l’impossibile. Altri momenti belli erano le cene nei tuoi ristoranti favoriti, sempre quelli, a Scheveningen come a Padova, salvo chiusure o cambi di gestione. Avevi saputo creare un gruppo, come ha scritto Arturo, dei ‘migliori’ clienti: avresti potuto, soprattutto nei tempi d’oro, averne molti di più, ma hai sempre voluto scegliere solo quelli con cui era un piacere lavorare. Fare quattro chiacchiere con te e con i tuoi era sempre una gioia e un divertimento: mi mancherà il modo con cui mi guardavi, apparentemente incavolato con me, per poi scioglierti in quel tuo sorriso inconfondibile. Tutti eravamo ‘Testa da ….”, ma il tono rivelava a chi lo dicevi in modo affettuoso e a chi perché lo era veramente. Con te, anche a parere di molti con cui ho parlato, scompare anche un modo di lavorare ‘d’altri tempi’, che molti rimpiangeranno a lungo. Ciao Renzo e grazie di tutto anche da Aldo ‘Joe Termite’ Colombo.
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