Flortecnica e vivaismo n. 5

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Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

dal 1977 informa il settore

Maggio 2014 n. 5 • anno XXXVIII

7 case history di riferimento

Speciale

Energie rinnovabili, possibili soluzioni Nuovi impianti per riscaldare le serre

BIOMASSE con il patrocinio di

46 TENDENZE/ manifestazioni MYFLOR&GARDEN, nuovo appuntamento a Fiera Milano

55 ECONOMIA&VERDE ULTIMO DECRETO IRPEF Cosa cambia

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TENDENZE / estere

INGHILTERRA GIMB, una prima assoluta



Flortecnica e vivaismo per FLORMART INFORMAZIONE PUBBLIREDAZIONALE

Proposta rinnovata Così il “nuovo” Salone internazionale del florovivaismo e del giardinaggio si prepara all’edizione 2014. Formula nuova e ampliamento delle merceologie

L

’edizione 2014 di Flormart, da novità sono le chiavi di lettura di un mercoledì 10 a venerdì 12 set- Flormart 2014 ancora più attento e tembre, nasce con la premes- sensibile alle esigenze del settore. sa di essere una manifestazione di PadovaFiere, infatti, propone tariffe rinnovata proposta sia nei contenuti espositive più contenute (tra le più espositivi che nella veste grafica basse in Europa) e ingresso gratuito per tutti gli operatori del di presentazione, in IN BREVE settore. PadovaFiere linea con le esigenze di “cambiamento” Contenuti espositivi nuovi “assiste” la race innovativi. colta commerciaespresse nell’interesse Nuova veste grafica di le delle aziende, di crescita del comparto presentazione. entro un termine professionale sul mercaTariffe espositive più di convenienza to italiano. contenute. prefissato (fine Tra i punti essenziali va Ingresso gratuito per gli giugno), dando la considerata la strategia operatori del settore. relativa allo sviluppo Dimensioni stand small/ possibilità all’impresa espositrice di calcolare dei contenuti, a partire medium/large. con estrema razionalità dalla proposta econoAmpliamento a settori complementari. il proprio investimento mica, che quest’anno sarà particolarmente Maggior attenzione al sulla manifestazione. fiore reciso. Inoltre ci saranno dimenattenta all’andamento sioni di stand logiche del mercato nazionale e dei suoi fruitori: le aziende florovi- che contempleranno sostanzialmente tre dimensioni, small/medium/ vaistiche innanzi tutto. large, una extra large dedicata alle collettive. In questo modo le ESPRIMERSI AL MEGLIO Aggiornamenti, approfondimenti e varie merceologie troveran-

no la possibilità di esprimersi al meglio. Grazie a una più fitta campagna promozionale, inoltre, non solo La locandina di promozione 2014. italiana ma anche estera, Flormart 2014 sta registrando ALTRI importanti manifestazioni d’interesse INCONTRI di paesi non solo europei come Fran- Flormart è cia, Danimarca, Olanda e Germa- anche momento nia, ma anche paesi dell’Est Europa per l’approcome Polonia, Ucraina, Russia ed fondimento delle tematiche emergenti come la Turchia. ATTENZIONE AL FIORE RECISO Per Flormart 2014 si sta lavorando per l’ampliamento di alcuni settori complementari alla produzione florovivaistica e/o mancanti da tempo all’esposizione con particolare attenzione a: settore del fiore reciso attraverso il coinvolgimento dei produttori liguri, campani, pugliesi e siciliani e delle aziende di servizio a loro collegate (confezionamento, trasporto, distribuzione, packaging); reinserimento del settore dei terricci e dei substrati professionali, prevedendo la presenza diretta nella manifestazione di una serie di produttori di materia prima essenziale nel ciclo produttivo per l’ottenimento di un prodotto di qualità; sviluppo del settore delle energie complementari e alternative dove sono previsti per il futuro cospicui investimenti riservati al settore della produzione.

di maggior attualità grazie ad un nutrito programma convegnistico e formativo. È il caso di T-Verde, il Salone del Verde Tecnologico che permette di far conoscere tutte le fasi di produzione dei sistemi proposti in esposizione, dalla progettazione all’implementazione del progetto, dall’integrazione delle componenti tecnologiche e florovivaistiche, alla rappresentazione esecutiva.


EDITORIALE | questo mese

Un numero speciale che pone l’accento sull’ottimizzazione delle risorse energetiche, con un focus sui vantaggi dell’utilizzo delle biomasse. E sette case history di riferimento

L’

idea ci è venuta durante una visita alla manifestazione Progetto Fuoco, in occasione del workshop “Risparmio energetico e uso delle biomasse nelle serre riscaldate”, vedendo la grande partecipazione di pubblico e la professionalità delle tante aziende che operano nel settore. Così, confrontandoci con AIEL (Associazione italiana energie agroforestali), che ci ha supportato nella realizzazione di questo lavoro, con le aziende produttrici di caldaie a biomassa e con le società di consulenza che operano in questo ambito, abbiamo pensato di realizzare uno speciale che mettesse in risalto l’opportunità, per floricoltori e centri di giardinaggio, delle energie alternative. Soprattutto delle biomasse. Sappiamo tutti che uno dei punti deboli del processo produttivo di molte attività imprenditoriali nel nostro paese è proprio quello dell’approvvigionamento energetico, in genere più costoso rispetto ai competitor europei; aspetto che in diverse occasioni mette a rischio il grado di competitività delle nostre imprese. Ecco, a questo proposito, le biomasse possono essere la scelta giusta per ottimizzare i costi energetici e avere

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Flortecnica e vivaismo

maggiori opportunità di business. In queste pagine troverete sette case history riguardanti aziende che hanno convertito l’impianto di riscaldamento tradizionale con uno a biomassa. E i vantaggi sono innumerevoli, fino ad arrivare a una riduzione del 30% del costo dell’energia. Producendo, tra le altre cose, energia pulita. Ecco questo è un numero, per la sua metà, che vuole dare consigli pratici, attraverso delle testimonianze concrete, su come gestire al meglio la propria attività, soprattutto nel coso si coltivazioni sotto serra. Di sicuro un’opportunità, per essere più competitivi sul mercato.

di Francesco Tozzi


PRESENTAZIONE

SETTORE

Per maggiori informazioni www.aiel.cia.it

DINAMICO

La filiera agroenergetica dal bosco al camino secondo AIEL, associazione che raggruppa le aziende rappresentative del settore, fornendo supporto e assistenza di Francesca Maito

“D

al bosco al camino” è lo slogan scelto da AIEL, l’Associazione italiana energie agroforestali, per presentarsi e per presentare tutti i suoi 300 soci circa. 150 imprese del mercato (progettisti, installatori, aziende agricole, aziende costruttrici di impianti, banche, Esco), 50 istituzioni tra pubblico e privato e 100 imprese inserite in sei diversi gruppi di filiera: » Il Gruppo Produttori Professionali Biomasse, che riunisce 60 imprese boschive da tutta Italia che producono legna, cippato e pellet secondo standard qualitativi elevati per garantire il funzionamento ideale dell’impianto termico. » Il Gruppo Produttori e Distributori Pellet, che racchiude i produttori, rivenditori e distributori anche con autobotte esclusivamente di pellet certificato Enplus, come garanzia di combustibile di qualità a vantaggio della sicurezza per il consumatore. » Il Gruppo Caldaie e Minicogenerazione Biomasse, che comprende 29 aziende italiane che progettano e costruiscono caldaie a biomassa (22.000 pezzi venduti in Italia nel 2013) e che rappresentano il 75% del mercato nazionale. » Il Gruppo Installatore Manutentore Impianti a Biomasse, che è costituito dagli installatori professionisti, dotati, cioè, di lettera c) secondo l’art. 1 del decreto ministeriale 37/2008, che hanno scelto di fregiarsi dell’abilitazione allo Standard Formativo AIELplus, ulteriore prova di qualità e affidabilità del proprio lavoro. » Il Gruppo Apparecchi Domestici,

IN BREVE Sono circa 300 i soci aderenti ad AIEL, suddivisi in sei diversi gruppi di lavoro lungo tutto la filiera. Queste le aziende di riferimento: • 150 imprese del mercato (progettisti, istallatori, aziende agricole, aziende costruttrici di impianti, banche, Esco). • 50 istituzioni tra pubblico e privato. • 100 imprese inserite in sei gruppi di lavoro.

che rappresenta 18 aziende, e 32 marchi commerciali, che detengono l’85% del mercato. » Il Gruppo Biogas Biometano, che lavora per uno sviluppo del comparto coerente con il contesto aziendale e territoriale, privilegiando l’impiego di effluenti sottoprodotti e colture di integrazione. La suddivisione operativa in gruppi rispecchia la filosofia di filiera che AIEL persegue per fornire ai propri associati servizi ad hoc, in primo luogo la rappresentanza degli interessi specifici ai tavoli istituzionali a vari livelli, in un’ottica di coordinamento integrato dei diversi comparti della filiera legno-energia. Inoltre ai soci AIEL è garantita l’assistenza e la consulenza tecnica online e telefonica su questioni legate alla contrattualistica, alla compravendita, alla certificazione, alle emissioni e ai certificati bianchi, nonché la possibilità che siano redatti studi e progetti di fattibilità su misura.

6. Francesco Berno

1. Marino Berton Presidente

Referente tecnico

aiel@cia.it

GIMIB

2. Valter Francescato

berno.aiel@cia.it 7. Dario Ridolfi

Direttore tecnico francescato.aiel@

Referente tecnico

cia.it

normativa

3. Annalisa Paniz

ridolfi .aiel@cia.it 8. Francesca Maito

Referente tecnico GAD e GPDP ENplus

Responsabile

paniz.aiel@cia.it

editoriale

4. Marco Mezzadri

maito.aiel@cia.it 9. Debora Visentin

Referente tecnico

Segreteria tecnica

GBB mezzadri.aiel@cia.it 5. Massimo Negrin |

segreteria.aiel@cia.it 10. Laura Baù

Referente tecnico

Referente tecnico

GPPB

analisi di mercato

negrin.aiel@cia.it

bau.aiel@cia.it

Speciale biomasse | 5


| 5| -vivaismo PRIMO SOMMARIO PIANO 2014 Maggio 2014

Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

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dal 1977 informa il settore

Maggio 2014 n. 5 • anno XXXVIII

7 case history di riferimento

Energie rinnovabili, possibili soluzioni Nuovi impianti per riscaldare le serre

Speciale

BIOMASSE con il patrocinio di

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46 TENDENZE/ manifestazioni MYFLOR&GARDEN, nuovo appuntamento a Fiera Milano

55 ECONOMIA&VERDE ULTIMO DECRETO IRPEF Cosa cambia

TENDENZE / estere

INGHILTERRA GIMB, una prima assoluta

IN COPERTINA NUMERO SPECIALE BIOMASSE è un fascicolo principalmente dedicato alle nuove energie alternative in grado di sostituire i metodi di riscaldamento tradizionali. Un’opportunità per riuscire a essere più competitivi a livello produttivo.

SPECIALE BIOMASSE

5

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PRESENTAZIONE di Francesca Maito Settore dinamico

8

DEFINIZIONE a cura di Filippo Terragni È tempo di rinnovabili

Dinamica e affidabile Caldaie CT PRO, potenza e risparmio

22 SCHMID

di Valter Francescato Riscaldamento delle serre

Determinante la fase progettuale Risparmio calcolato

14 SUPPORTI

24 VIESSMANN

a cura di Filippo Terragni Chiarimenti sulla scheda 40E

Sinonimo di innovazione ed ecologia Ridotti interventi manutentivi

30 COMBUSTIBILI

28 ORIONPOWER

di Filippo Terragni Le biomasse agroforestali

Tra efficienza e sostenibilità GEA CUBE, la natura scalda la natura

32 LA MANIFESTAZIONE

PRODUZIONE

di Filippo Terragni Punto di riferimento

40 VIVAIO di Matteo Ragni Differenziarsi, per essere esclusivi

CASE HISTORY

16 D’ALESSANDRO

6

Flortecnica e vivaismo

“Preparati al meglio” Consumi ridotti del 40%

20 PALAZZETTI

11 FOCUS

TERMOMECCANICA Dal residenziale all’industriale Struttura completa

18 FROLING

44

42 GIOVANI PIANTE di Filippo Tommaseo Nulla nasce per caso


Flortecnica e vivaismo

46

Rivista fondata da ARTURO CROCI N° 5 - Maggio 2014 la fiera per il settore del florovivaismo Fiera Milano - Rho Pero

25-27 febbraio 2015

44 FLORICOLTURA di Paola Lauricella Lazzeri e l’impegno nella selezione

TENDENZE

46 FIERE di Francesco Tozzi Florovivaismo, nuovo appuntamento a Milano

48 REGIONI di Filippo Tommaseo Expo, opportunità di business

50 AREE VERDI di Filippo Terragni Il verde cresce in Europa

52 ESTERE di Stefania Medetti GIMB: una prima assoluta

Diretto da Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni COLLABORATORI Jessica Bertoni, Maria Grazia Bellardi, Arturo Croci, Giuseppe Di Vita, Charles Lansdorp, Paola Lauricella, Stefania Medetti, Francesca Neonato, Werner Oschek, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo, Alfonso Silvio Zabrà GRAFICA Creative Way di Karol Lazarz PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE A QUESTO NUMERO David Arnold, Enrico Cappellini, Valter Francescato, Cappellini Giorgio, Francesca Maito PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / Ornella Zanetti SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello info@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato precco il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe.

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QUESTO MESE di Francesco Tozzi Per essere più competitivi

36 L’ESPERIENZA di Arturo Croci Lo stile italiano nei fiori

38 FATTI E BREVI News dal mercato

55 ECONOMIA&VERDE di Jessica Bertoni Nuovo decreto IRPEF

e d i z io n i

LE RUBRICHE

Laboratorio

verde

Flortecnica e vivaismo è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • GreenUp • Greenstyle • Businessverde.com • Bottega editoriale Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

prezzo di copertina: 3,00 Euro • abbonamento da 8+1 numeri: 25,00 Euro

Flortecnica e vivaismo

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8 | Speciale biomasse


DEFINIZIONE

È TEMPO DI RINNOVABILI Tante le opportunità per ottimizzare l’efficienza energetica, ridurre i consumi e l’emissione di inquinanti. Per nuove forme pulite a cura di Filippo Terragni

C

on il termine energie rinnovabili si intendono le forme di energia prodotte da fonti derivanti da particolari risorse naturali che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano almeno alla stessa velocità con cui vengono consumate o non sono “esauribili” nella scala dei tempi di “ere geologiche” e, per estensione, il cui utilizzo non pregiudica le stesse risorse naturali per le generazioni future. Sono dunque forme di energia alternative alle tradizionali fonti fossili (che sono invece parte delle energie non rinnovabili) e molte di esse hanno la peculiarità di essere anche energie pulite ovvero di non immettere in atmosfera sostanze nocive e/o climalteranti quali ad esempio la CO2. Esse sono dunque alla base della cosiddetta economia verde. A RIDOTTO IMPATTO AMBIENTALE Le risorse rinnovabili, sia di materia, sia di energia sono risorse naturali che, per caratteristiche naturali o per effetto

della coltivazione dell’uomo, si rinnovano nel tempo e risultano, quindi, disponibili per la sopravvivenza umana pressoché indefinitamente, cioè non esauribili. Per quanto attiene alle risorse “coltivabili” – quali foreste, pascoli e, generalmente, suolo agricolo – il mantenimento delle caratteristiche di rinnovabilità dipende dall’abilità e dall’attenzione del coltivatore e dal clima. Una risorsa rinnovabile si dice anche “sostenibile” se il tasso di rigenerazione della medesima è uguale o superiore a quello di utilizzo. Tale concetto implica la necessità di un uso razionale delle risorse rinnovabili ed è particolarmente importante per quelle risorse – ad esempio, le forestali – per le quali la disponibilità non è indefinita, rispetto ai tempi d’evoluzione della civiltà umana sulla Terra, quali invece, ad esempio, le fonti solari o eoliche. Le risorse rinnovabili presentano numerosi vantaggi, di cui i maggiori sono senza dubbio l’assenza

di emissioni inquinanti durante il loro utilizzo e la loro inesauribilità. L’utilizzo di queste fonti non ne pregiudica la disponibilità nel futuro e sono preziosissime risorse per creare energia riducendo al minimo l’impatto ambientale. In questo modo si tutela la natura nel rispetto delle prossime generazioni e, oltretutto, si limitano i costi di produzione e distribuzione di energia (ma in generale solo in una visione di lungo termine). LE ALTERNATIVE POSSIBILI Per quanto riguarda le risorse rinnovabili di tipo energetico, si considerano tali: » L’irraggiamento solare (per produrre energia chimica, energia termica ed energia elettrica). » Il vento (fonte di energia meccanica ed energia elettrica). » Le biomasse (combustione, in appositi impianti per generazione termica e cogenerazione di calore ed elettricità).

Speciale biomasse | 9


» Le maree e le correnti marine in genere. » Le precipitazioni meteoriche, utilizzabili tramite il dislivello di acque (fonte idroelettrica), In senso lato, si possono considerare “fonti” rinnovabili anche i “pozzi” termici utilizzabili per il raffrescamento passivo degli edifici: aria (se a temperatura inferiore a quella dell’ambiente da raffrescare – raffrescamento microclimatico); terreno (raffrescamento geotermico); acqua nebulizzata (raffrescamento evaporativo); cielo notturno (raffrescamento radiativo). Le fonti di energia rinnovabili associate a tali risorse sono quindi l’energia idroelettrica, quella solare, eolica, marina e geotermica, ovvero quelle fonti il cui utilizzo attuale non ne pregiudica la disponibilità nel futuro. Al contrario, le energie non rinnovabili, sia per avere lunghi periodi di formazione, di molto superiori a quelli di consumo attuale (in particolare fonti fossili quali petrolio, carbone, gas naturale), sia per essere presenti in riserve esauribili nel giro di poche centinaia di generazioni umane. SEMPRE GRAZIE AL SOLE È utile sottolineare come le forme di energia presenti sul nostro pianeta hanno quasi tutte origine dall’irraggiamento solare. Fanno eccezione l’energia nucleare, l’energia geotermica e quella delle maree. Senza il sole non ci sarebbe infatti il vento, causato dal non uniforme riscaldamento delle masse d’aria, e con esso l’energia eolica. L’energia delle biomasse è energia solare immagazzinata chimicamente, attraverso il processo della fotosintesi clorofilliana. L’energia idroelettrica, che sfrutta le cadute d’acqua, non esisterebbe senza il ciclo dell’acqua dall’evaporazione alla pioggia, innescato dal sole. Anche i combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale) derivano dall’energia del sole immagazzinata nella biomassa milioni di anni fa attraverso il processo della fotosintesi clorofilliana, ma non sono rinnovabili in tempi storici umani.

10 | Speciale biomasse

LA NOTIZIA

SERVE PROMUOVERE IL CONTO TERMICO Per diffondere l’opportunità di un nuovo modo di produrre energia

D

a parte di alcuni soci di AIEL (Associazione italiana energie agroforestali) giungono segnalazioni circa la posizione dei professionisti che scoraggiano i clienti a beneficiare del sistema di incentivi del conto termico a causa dell’esaurimento dei fondi per questo scopo da parte del GSE. AIEL precisa – e anche questo speciale ne è una conferma – che questa notizia è priva di qualsiasi fondamento. Nell’audizione presso la Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati dello scorso 17 marzo, il GSE ha reso noti i dati a consuntivo del 2013 della spesa complessiva sugli incentivi previsto dal conto termico. In totale il volume di risorse impiegato a sostegno del conto termico nel primo anno della sua applicazione ammonta a 3,89 milioni di euro, dei quali ha beneficiato per il 45% il settore del solare termico. Apparecchi e impianti alimentati a biomasse il valore degli incentivi è stato pari al 28%, mentre per tutti gli altri interventi le percentuali sono rispettivamente: 9,3% isolamento termico superfici opache, 7,2% generatori di calore a condensazione, 4,5% impianti di riscaldamento a pompe di calore a condensazione, 4,5% impianti di riscaldamento a pompe di calore, 3,5% sostituzione di chiusure trasparenti, 1,3% diagnosi e attestati di certificazione della prestazione energetica edifici, 0,7% scaldacqua a pompe di calore, 0,3% schermature esterne. Le risorse potenzialmente disponibili possono arrivare a una soglia annuale di 900 milioni di euro all’anno (700 milioni per gli interventi da parte di soggetti privati, 200 milioni da parte delle pubbliche amministrazioni), quindi nel 2013 sono stati utilizzati appena lo 0,43% delle risorse disponibili. Secondo il GSE la bassa adesione al conto termico è determinata da tre fattori: provvedimento in fase di avvio (attivato nel corso del 2013), la compresenza delle detrazioni fiscali, la bassa partecipazione delle pubbliche amministrazioni. L’opinione di AIEL è che vi siano anche altre ragioni che concorrono alla scarsa adesione al conto termico: in primo luogo il fatto che questo sistema di incentivi è pressoché sconosciuto al grande pubblico. Rispetto agli ecobonus che sono stati oggetto di campagna di informazione su tv, radio, carta stampata da parte dei ministeri competenti, nessuna iniziativa di promozione è stata rivolta al conto termico. In secondo luogo il meccanismo di accesso agli incentivi, il Portaltermico, è strutturato in modo talmente complesso da scoraggiare i beneficiari, soprattutto nelle richieste che riguardano gli apparecchi domestici. Servono maggiori e più semplici iniziative per promuovere il conto termico così da diffonderne l’applicazione.


FOCUS

RISCALDAMENTO DELLE SERRE Soluzioni per il risparmio energetico abbinate alle moderne caldaie a biomasse. Così da ottimizzare i costi di gestione per le colture protette di Valter Francescato | francescato.aiel@cia.it

I

n Italia oltre 30.000 aziende agricole coltivano in ambiente protetto ortaggi e fiori su una superficie che raggiunge circa 35.000 ettari. Si tratta di una realtà vasta e diffusa in tutto il paese, con una produzione lorda vendibile che supera i 3 miliardi di euro. I costi energetici per il riscaldamento, soprattutto per i 6.000 ettari di serre permanenti, possono essere stimati in 350 milioni di euro l’anno che pesano sul bilancio delle imprese agricole chiamate a competere sui mercati nazionali e internazionali. Attualmente gli imprenditori cercano soluzioni che, in un quadro di sostenibilità e di promozione delle risorse rinnovabili, possano dare un’efficace risposta al problema. Questo breve articolo ha l’obiettivo di introdurre alcuni concetti di base per realizzare un progetto di successo sotto il profilo tecnico-economico.

ALCUNI NUMERI • 30.000 aziende agricole coltivano in ambiente protetto ortaggi e fiori. • 35.000 ettari la superficie totale interessata. • 3 miliardi di euro la produzione lorda vendibile. • 350 milioni di eruo l’anno i costi energetici per il riscaldamento. • 5-30% la percentuale di risparmio energico possibile.

PRIMA IL RISPARMIO ENERGETICO L’uso razionale dell’energia è più facile e conveniente di quanto si pensi. Spesso un significativo risparmio energetico è conseguibile con semplici mezzi tecnici e costi relativamente bassi. Nel comparto delle colture protette sono conseguibili risparmi energetici nell’ordine del 5-30% in molti

settori produttivi. Nelle serre più del 90% del fabbisogno energetico complessivo è attribuibile al riscaldamento. Biomasse per riscaldare la serra: quando e quanto conviene? Se nella vostra azienda agricola sono verificate le seguenti condizioni: » Sufficiente disponibilità di biomasse per tutto l’anno o preSpeciale biomasse | 11


€/MWh 201

ANDAMENTO DEL COSTO DELL’ENERGIA PRIMARIA (€/MWH) A CONFRONTO NEGLI ULTIMI

GPL 115 Gasolio riscaldamento

88

Gasolio agricolo

62 40

Pellet in autobotte Legna da ardere (M2O)

31

Cippato (M3O)

dic - 13

giu - 13 dic - 12

giu - 12

dic - 11

giu - 11 dic - 10

giu - 10

dic - 09

giu - 09 dic - 08

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derna caldaia a biomasse è sicuramente interessante. COMPETITIVITÀ DELLE BIOMASSE VS GASOLIO Le biomasse legnose, in particolare il cippato, hanno mantenuto negli ultimi tredici anni un andamento dei prezzi molto più stabile rispetto al gasolio agricolo. Attualmente il cippato e il pellet costano rispettivamente il 30% e il 60% in meno rispetto al gasolio per il riscaldamento delle serre.

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senza di produttori di biomasse entro un raggio di circa 100 chilometri in grado di garantire la qualità della biomassa richiesta dall’impianto. Disponibilità di spazio in azienda per la collocazione della centrale termica e del deposito del biocombustibile. Prezzi delle biomasse competitivi rispetto al gasolio e stabili nel medio-lungo periodo. Fabbisogno termico aziendale medio-alto (> 200 MWh ~ 20.000 litri gasolio). Valutazione dell’investimento positiva (tempo ritorno < 5-7 anni, VAN e SRI positivi). Allora l’installazione di una mo-

12 | Speciale biomasse

Raccomandazioni tecniche Per realizzare un progetto di successo è importante affidarsi a un progettista esperto. La fase del dimensionamento del generatore è particolarmente importante, va evitato assolutamente il sovradimensionamento della potenza termica nominale. Per questo motivo, dove si può, è raccomandabile mantenere in attività una delle caldaie a gasolio presenti con funzione di emergenza e back-up e dimensionare il generatore con una potenza pari a circa il 60-70% della potenza di picco calcolata con la temperatura di progetto. Con questa configurazione si riesce a coprire oltre il 90% del fabbisogno termico stagionale (MWh/anno). In funzione del profilo termico, fatta salva la fattibilità economica, nel caso di

impianti di potenza > 1 MW è raccomandabile considerare il frazionamento della potenza (caldaie in cascata). È sempre raccomandabile l’installazione di un accumulatore, dimensionato correttamente dal progettista. L’accumulatore consente di abbassare la potenza nominale necessaria, allungando i tempi di lavoro a potenza nominale e quindi migliorando le condizioni della combustione. Di conseguenza si ottiene un maggiore rendimento d’impianto, un minore consumo di biocombustibile, l’allungamento della vita utile della caldaia e una riduzione dei fattori di emissione. Indicativamente un accumulatore con funzione di compensatore di carico ha una dimensione di circa 20-30(40) litri per kW di potenza nominale. SCELTA DELLA CALDAIA Il generatore di calore deve essere in possesso di una certificazione emessa da un ente accreditato, fino a 500 kW la norma tecnica di riferimento è la UNI EN 303-5:2012. Gli attuali sistemi incentivanti richie-


FOCUS

dono la conformità del generatore alla classe 5 di questa norma. Per le caldaie di maggiore potenza la certificazione avviene in opera, quindi va richiesto al costruttore garanzia di rispetto dei valori limite di emissione e rendimento della classe 5, in funzione del biocombustibile che si intende impiegare. È raccomandabile, dove si può e per maggiori potenze, prevedere un impianto in grado di funzionare sia a cippato sia a pellet. Il tipo di generatore deve essere individuato sempre in funzione del tipo di biocombustibile che si intende utilizzare e del suo livello di qualità. Per caldaie con potenza termica intorno a 1 MW è raccomandabile l’installazione di un sistema di abbattimento del particolato (elettrostatico o a maniche), per avere piena garanzia del rispetto dei limiti di emissione richiesti dai sistemi incentivanti e dalle leggi regionali in vigore. Nel sito di AIEL (www.aiel.cia.it), gruppo caldaie, trovate i più importanti costruttori di generatori di calore a biomasse già con numerose referenze per il settore delle colture protette.

I TOP 10 DEL RISPARMIO ENERGETICO

N

AZIONE

RISPARMIO ENERGETICO CONSEGUIBILE %

1

SCHERMI ENERGETICI

20-40

2

ISOLAMENTO DELLE COPERTURE E DEI SISTEMI DI AERAZIONE

10-20

3

COIBENTAZIONE E MATERIALI DI COPERTURA

7-10

4

SISTEMI DI DISTRIBUZIONE DEL CALORE

10-18

5

OTTIMIZZAZIONE DELL’IMPIANTO DI RISCALDAMENTO

10-15

6

REGOLAZIONI CLIMATICHE

10-20

7

SISTEMI DI RILEVAZIONE

5-10

8

OTTIMIZZAZIONE DELLO SFRUTTAMENTO DELLA SUPERFICIE COLTIVABILE

8-10

9

RISPARMIO D’ACQUA E DI ENERGIA PER L’IRRIGAZIONE

5-10

10

LAMPADE A BASSO CONSUMO O DI TIPO LED

50-80 Speciale biomasse | 13


SUPPORTI

CHIARIMENTI SULLA SCHEDA

40E

L’incentivazione nel settore della serricoltura è possibile grazie al meccanismo dei TEE. Ecco delle brevi definizioni in materia a cura di Filippo Terragni

P

er poter usufruire dell’incentivazione delle biomasse nel settore della serricoltura tramite il meccanismo dei TEE, i comuni certificati bianchi, è determinante la presentazione della scheda tecnica 40E. Grazie agli appunti di Domenico Rotiroti, tecnico di GSE (Gestore Servizi Energetici) e dell’Unità Certificati Bianchi, vi segnaliamo alcuni punti essenziali riguardanti la scheda tecnica 40E, utili per procedere alla richiesta degli incentivi.

CONDIZIONI DI APPLICABILITÀ La scheda standard 40E si applica alle istallazioni di dispositivi alimentati a biomasse sia in nuove realizzazioni serricole, sia in serre già realizzate, in cui vengono sostituiti generatori di calore esistenti, alimentati da fonte non rinnovabile. Le caldaie incentivabili devono soddisfare i seguenti requisiti: » Efficienza di conversione non inferiore all’85%. » Rispetto delle emissioni come previsto nella classe 5 della UNI EN 303-05. Le tipologie di biomasse ammissibili sono: » Pellet » Bricchette » Ciocchi » Cippato Il caricamento della biomassa può essere sia manuale, sia automatico. TRE DEFINIZIONI DA SAPERE Cosa si intende per Ac?

14 | Speciale biomasse

Parametri principali nell’identificazione della scheda tecnica 40E Unità fisica di riferimento – UFR Tipologia di copertura ammissibile Categoria di intervento Vita utile Vita tecnica Coefficiente di durabilità Coefficiente di addizionalità Risparmio netto contestuale Risparmio netto anticipato Risparmio netto integrale Tipologia di TEE riconosciuti

La superficie Ac è la superficie totale che delimita il volume della serra disperdente verso l’esterno, ovvero la somma delle superfici del tetto e delle pareti laterali (di qualunque materiale esse siano) disperdenti verso l’ambiente esterno, comprese le eventuali strutture opache (muretti laterali di contenimento, pareti scure isolanti). Le superfici che non possono essere contabilizzate sono tutte quelle che non dividono la serra dall’ambiente esterno, ad esempio le pareti laterali di divisione della serra da altri ambienti (riscaldati o meno), le superfici del suolo, eccetera. Cosa si intende per As? La superficie As rappresenta la superficie del suolo coltivato, ovvero la superficie derivante della proiezione al suolo della copertura (tetto), riscaldata e costituente l’habitat della coltura di riferimento (compresa la parte di terreno tra filare e filare) ovvero di tutti i suoi

1 m2 di serra (al suolo) » Film plastico » Lastre in policarbonato plastico » Lastre in vetro Settori residenziali, agricolo e terziario: generazione di calore/freddo per climatizzazione e produzione di acqua calda. U = 5 anni T = 15 anni » τ = 2,65 A = 100% RNc = a x RSL x NUFR RNa = (τ - 1) x RNc RNI = RNc + RNa = τ x RNc » Tipo II – per risparmi ottenuti in zone metanizzate. » Tipo III – per risparmi ottenuti in zone non metanizzate.

spazi vitali. Cosa si intende per UFR – 1 m2 di superficie di serra al suolo? Ai fini del calcolo del RNC, il valore di UFR da considerare rappresenta la superficie (m2) di serra al suolo coltivata, riscaldata e asservibile alla potenza termica del generatore di calore a biomassa per il quale si richiede il riconoscimento dei TEE. La superficie di serra al suolo coltivata è rappresentata dalla proiezione al suolo della superficie della copertura, cui devono essere sottratte le superfici di serra non destinate alla coltivazione, quali ad esempio le aree di vendita, di magazzino, di camminamento.

Classi di qualità delle biomasse Tipologia di biomassa

Classe di qualità

Normativa di riferimento

Pellet

A1 - A2

UNI EN 14961-2

Bricchette

A1 - A2 - B

UNI EN 14961-3

Cippato

A1 - A2

UNI EN 14961-4

Ciocchi

A1 - A2 - B

UNI EN 14961-5


LE AZIENDE

DAL RESIDENZIALE ALL’INDUSTRIALE STRUTTURA COMPLETA

“PREPARATI AL MEGLIO” CONSUMI RIDOTTI DEL 40%

DINAMICA E AFFIDABILE CALDAIE CT PRO, POTENZA E RISPARMIO

DETERMINANTE LA FASE PROGETTUALE RISPARMIO CALCOLATO

SINONIMO DI INNOVAZIONE ED ECOLOGIA RIDOTTI INTERVENTI MANUTENTIVI

PIOGGIA DI EURO

TRA EFFICIENZA E SOSTENIBILITÀ GEA CUBE, LA NATURA SCALDA LA NATURA

Speciale biomasse | 15


L’AZIENDA |

C. DA CERRETO 55 | 66010 MIGLIANICO (CH) TEL. 0871950329

DAL RESIDENZIALE ALL’INDUSTRIALE Una vasta gamma di prodotti per rispondere alle esigenze di privati e aziende

L’

azienda D’Alessandro Termomeccanica produce, dal 1980, generatori di calore a biomassa rivolgendo particolare attenzione alla progettazione e alla ricerca tecnologica di sistemi alternativi di riscaldamento. L’elevato standard qualitativo dei prodotti e dei servizi è certificato secondo le norme UNI EN ISO 9001:2008 e secondo la norma Europea EN 303-5:2012 (classe 5) e EN 303-5:2004 (classe 3) La D’Alessandro Termomeccanica propone soluzioni per il riscaldamento nel settore residenziale, agricolo e zootecnico, per l’applicazione dei propri generatori in impianti industriali e di teleriscaldamento offrendo un ampio range di potenze: da 20 kW a 4.100 kW. Le caldaie sono costruite per essere alimentate con combustibili solidi, in particolare pellet e biomasse provenienti dalla lavorazione dei residui agricoli e forestali (legna, sansa di olive, gusci e noccioli di frutta triturati, cippato, trucioli, segatura e così via). Tra le fonti energetiche rinnovabili, le biomasse rappresentano una grande risorsa per l’uomo e per la salvaguardia dell’ambiente. Nel 2010 la D’Alessandro Termomeccanica decide di ampliare la propria produzione ed entrare anche nel settore industriale del vapore analizzando così nuove realtà e i molteplici campi di applicazione dei propri generatori. La costante ricerca ha spinto la

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I CAMPI DI INTERESSE • Residenziale • Agricolo • Zootecnico

I PRODOTTI PROPOSTI • Caldaie • Generatori di aria calda • Bruciatori • Termocamini • Caldaie a vapore

D’Alessandro Termomeccanica ad accrescere il proprio know-how tecnico costruttivo al servizio di impianti tecnologici industriali e di cogenerazione, con la produzione di caldaie a vapore, ad acqua surriscaldata (sia a tubi d’acqua, sia a tubi di fumo) e di caldaie ad olio diatermico. La nuova gamma è dedicata principalmente alla realizzazione di impianti ad uso industriale come ad esempio per l’industria agro-alimentare (macellerie, caseifici, ecc.), per il settore agricolo e zootecnico (es. fungaie e coltivazioni simili), per l’industria tessile (lavanderie, asciugatrici, stirerie ecc.), per l’industria della carta, del legno e così via. In generale, le potenze disponibili variano da 100 kW a 7000 kW in base ai modelli, con pressioni da 5 bar a 24 bar.


IL PROGETTO | D’ALESSANDRO www.caldaiedalessandro.it

STRUTTURA COMPLETA Due caldaie a pellet per riscaldare al meglio un’azienda agricola di produzione orticola

L’

impianto realizzato dalla Termomeccanica D’Alessandro è stato commissionato dall’Azienda Agricola Capoto di Lusia (Rovigo) e ha visto l’intermediazione di Tecnova Serre di Mantova. L’intervento è stato possibile grazie all’istallazione di due caldaie, nel dettaglio: una da 2 MW e una da 1 MW in container; una struttura che consente di riscaldare 6 ettari di serre coperte dedicati alla coltivazione di insalata. Le caldaie sono dotate di filtro a maniche per la filtrazione dei fumi e utilizzano come combustibile pellet certificato in base alle normative di legge. DETTAGLI DELLA STRUTTURA La nuova centrale termica è stata posizionata in un apposito locale ricoverato adiacente alla serra. L’impianto prevede l’utilizzo di combustibile solido proveniente da risorse rinnovabili: pellet, gusci di nocciole o mandorle triturate, sansa di olive. La potenza resa è di 2.000 kW (1.720.000 Kcal/h cadauna). Di seguito in dettaglio caratteristiche e dotazioni delle caldaie: » Caldaia per acqua calda. » Corpo caldaia in acciaio con tubi di fumo. » Dotazione completa interna in pietra refrattaria (isolante). » Porta isolata per ispezione e pulizia interna. » Bruciatore a griglia fissa. » Pannello di controllo per partenza automatica e controllo fiamma minima e sonda. » Lambda per controllo combustione. » Serbatoio di avviamento con agitatore meccanico e vite di

estrazione. » Carico combustibile a velocità variabile. » Turbolatori per trattenimento calore fumi. » Sistema di combustione con aria primaria e secondaria. » Valvola sicurezza antiritorno di fiamma. » Valvola idrica di raffreddamento. » Estrazione automatica delle ceneri con timer programmabile e con sistema di estrazione sul lato della caldaia. Le ceneri estratte vanno in un serbatoio spostabile. » Camera di combustione a secco. » Kit pulizia pneumatica tubi di fumo. » Multiciclone per depolverazione fumi e attuazione tiraggio. ANNESSO IL BUFFER Si tratta di un serbatoio in lamiera d’acciaio al carbonio certificato 6 bar con dimensioni da 5.000 litri, compreso di 4 attacchi per circuiti, pozzetti e boccaporto. Nel dettaglio: » Manometri e termometri » Verniciatura esterna con primer antiruggine » Isolamento in pannelli di polistirolo sinterizzato sp. 10 cm protetto da lamierino in alluminio sp. 0,6 mm fissato con rivetti in alluminio. SILOS CARICAMENTO PELLET Per completare la messa in opera della struttura, sono stati posizionati due silos in vetroresina per il caricamento del pellet. Si tratta di due serbatoi verticali da 40 mc che sono stati posti in zona adiacente alla centrale termica su apposita platea. Speciale biomasse |

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L’AZIENDA |

VIA RESSEL 2/4 | 39100 BOLZANO TEL. 0471060460

“PREPARATI AL MEGLIO” Queste le parole dell’amministratore delegato di Froling. Per rispondere alle tante esigenze del mercato

Le aule dell’Accademia Froling.

F

roling riveste un ruolo da pioniere nell’ambito dei moderni sistemi di riscaldamento a legna. Che si tratti dell’innovativa e moderna invenzione della caldaia a legna con combustibile ad alta temperatura, della caldaia a cippato con tecnologia Lambda o dello sviluppo di caldaie a pellet premiate a livello internazionale, Froling ha messo a punto una soluzione per ogni alternativa. Di fatto, per poter offrire una risposta di qualità, i prodotti Froling vengono progettati e realizzati direttamente negli stabilimenti in Austria e Germania sulla base del know-how aziendale; così, l’azienda austriaca riesce a proporsi come fornitore completo per locali caldaia e partner di riferimento per le più svariate soluzioni di sistemi di riscaldamento a legna, cippato e pellet, partendo dalle piccole caldaie fino ad arrivare agli impianti industriali.

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| Speciale biomasse

Mayr Horst, amministratore di Froling srl. >> Froling in Italia ha sede a Bolzano.

IN BREVE • Stabilimenti: Grieskirchen (AUT), Stritzing (AUT), Marzahna (GER) • Centri di distribuzione/ formazione/ competenza: Grieskirchen (AUT), Monaco (GER), Strasburgo (FRA), Bolzano (ITA) • Dipendenti: 600 • Quota esportazione: 70%

ELEVATI INVESTIMENTI Un’azienda familiare ricca di tradizioni, tanto che i riscaldamenti a legna a marchio Froling vengono utilizzati con successo in molti paesi del mondo. Una quota di esportazione superiore al 70% testimonia l’orientamento internazionale della società. Un risultato che deriva dall’effetto dell’esaurimento dei combustibili fossili e dal fabbisogno energetico in forte crescita in tutto il pianeta, dinamiche che favoriranno molto rapidamente e a livello mondiale la tendenza e lo sviluppo dei sistemi di riscaldamento a biomassa. “E noi siamo preparati al meglio. In questo contesto possiamo fare affidamento su circa 50 anni di esperienza, sugli impianti di produzioni interni all’azienda e su elevati investimenti nella ricerca e nello sviluppo. Un processo che portiamo avanti con passione giorno per giorno. Un impegno

che ci consentirà anche in futuro di adempiere al nostro ruolo di azienda leader che anticipa i tempi e traccia la direzione da seguire per il mercato”, questo il commento del Dr. Ernst Hutterer, titolare del gruppo Froling. IN TUTTA EUROPA Da sottolineare anche l’impegno dell’azienda austriaca per la formazione, tanto che istallatori, progettisti, architetti e utenti finali apprezzano molto la vasta gamma di servizi offerti da Froling: consulenza, progettazione, servizi di montaggio e assistenza tecnica. L’offerta commerciale, poi, è molto ampia e spazia da impianti a uso civile a quelli industriali, da 7 a 1.000 kW. Esperienza, gamma completa e supporto tecnico adeguato hanno permesso all’azienda tedesca di istallare a oggi oltre 150.000 impianti in tutta Europa.


IL PROGETTO | FROLING www.froeling.com

CONSUMI RIDOTTI DEL 40% Grazie a un impianto di tre caldaie con riempimento a pellet sfuso

I

l progetto Froling ha interessato la riqualificazione dell’impianto di riscaldamento dell’azienda agricola Floricoltura Girardi, società specializzata nella produzione di piante da fiore e vendita al dettaglio. L’azienda è posizionata nel comprensorio della provincia di Treviso, a Signoressa, e occupa una superficie coperta e riscaldata di circa 2.000 metri quadrati, oltre all’area vendita e a un piccolo ufficio di 80 metri quadrati. L’azienda, prima dell’intervento di Froling, era riscaldata con un impianto da sette generatori ad aria calda da 350 kW complessivi, tutti alimentati a gasolio. Il consumo si attestava su una cifra approssimativa di 30.000 euro annui, usufruendo delle tariffe agevolate in vigore per le aziende agricole. Il nuovo intervento ha previsto l’istallazione di tre caldaie a pellet modello Froling P4-100 kW con sistema di riempimento pellet sfuso, tramite autobotte a insufflaggio. Nello stesso intervento è stato combinato anche il sistema di riscaldamento ad aria calda a ventilatori. L’investimento sostenuto dai titolari della Floricoltura F.lli Girardi si è attestato su una spesa di 100.000 euro per la trasformazione dell’impianto a gasolio con un sistema a pellet, oltre alla modifica dell’apparato di riscaldamento delle serre da aria calda a ventilconvettori (praticamente l’aria viene riscaldata tramite l’acqua calda prodotta dalle caldaie). Grazie a questa operazione, il costo del combustibile si è ridotto del 40%, passando a una cifra di circa 17.500 euro all’anno. Inoltre, attraverso la redazione dei “certificati bianchi” e la collaborazione di una ESCO è stato possibile recuperare circa 20.000 euro.

Le serre di produzione di circa 2.000 mq e le tre caldaie del nuovo impianto.

DETTAGLI • Azienda: floricoltura con vendita al dettaglio • Impianto: tre caldaie Froling modello P4-100 kW • Investimento: 100.000 Euro • Riduzione costo combustibile: 40% • Tempo di ammortizzamento: 6 anni

<< Il sistema di alimentazione del modello P4100 kW. Speciale biomasse |

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VIA ROVEREDO 103 | 33080 PORCIA (PN) TEL. 800 018186

L’AZIENDA |

DINAMICA E AFFIDABILE Palazzetti è sinonimo di Made in Italy ed esprime nei suoi piani industriali la capacità di creare e innovare

È

una storia di un’azienda familiare tipicamente italiana, di quel Made in Italy così prepotentemente affermatosi a partire dagli anni ‘50/’60, quelli del così detto “miracolo economico”. È la storia di un’iniziativa imprenditoriale che ha portato alla nascita, nel 1954, di un’azienda che oggi è di respiro internazionale, leader in Italia e tra le prime in Europa – con un fatturato di 75 milioni di euro e una presenza in 36 paesi del mondo – nel competitivo comparto di caminetti, stufe e caldaie che hanno innovato il mercato: non solo belli e costruiti bene, ma anche, e soprattutto, efficienti, facili da installare e da utilizzare. LEGAME CON IL TERRITORIO Una vasta gamma di prodotti in grado di sposare qualsiasi esigenza architettonica e tecnica, conforme alle più articolate richieste delle sfere dell’élite dell’”house-design”, che ha portato anche a prestigiose collaborazioni creative di grandi designer di fama internazionale. Prodotti innovativi, sviluppati nel tempo in conformità con i più elevati standard tecnologici e nell’assoluto rispetto dell’ambiente, testati e certificati dai più prestigiosi istituti europei e dalle associazioni a tutela del consumatore e dell’ambiente. È anche la storia di un particolare le-

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L’azienda si sviluppa su una superficie di 150.000 mq

IN BREVE • Fondata nel 1954 • Fatturato 2013 di 75 milioni di euro • Presente in 36 paesi nel mondo • Superficie complessiva di 150.000 mq • 300 addetti • 500 persone assorbite dall’indotto

game con un territorio, quello della provincia di Pordenone, che da sempre ha ospitato l’espansione di Palazzetti. Un legame affettivo reciproco, testimoniato dalla presenza di ben tre stabilimenti produttivi, per una superficie complessiva di oltre 150.000 mq, con oltre 300 addetti e un indotto di circa 500 persone. Sono da segnalare iniziative finalizzate al rafforzamento dei rapporti di amicizia e collaborazione, come l’appuntamento annuale del Family Day, i corsi di formazione e di aggiornamento permanente, le campagne di comunicazione e sensibilizzazione per la valorizzazione del lavoro in Italia. Un lungo percorso, estremamente dinamico, che ha visto l’azienda, da tre generazioni guidata dalla famiglia Palazzetti, mettere in campo energia e volontà e quella marcia in più che esprime la capacità di creare, di innovare, di realizzare una visione, traducendola via via in nuovi progetti. MIGLIORAMENTI CONTINUI Ogni periodo di questa lunga storia è stato segnato dalla costante innovazione tecnologica e dall’attenzione all’ambiente nel significato più ampio che spazia dall’ecologia dei prodotti all’ecologia in senso stretto: è del 1993 la tecnologia della doppia combustione che ha contribuito alla riduzione delle emissioni di monossido di carbonio nell’aria e all’aumento della resa termica del camino. Del 1994 la produzione della prima stufa a pellet italiana: l’Ecofire®. Una La famiglia Palazzetti.

vera rivoluzione nell’utilizzo della stufa per il riscaldamento domestico, un prodotto completamente automatico e programmabile con emissioni di monossido di carbonio e polveri più basse di due ordini di grandezze rispetto al passato o alla combustione della legna. Basti dire che oggi le stufe a pellet costituiscono oltre il 60% del mercato italiano. Dieci anni dopo, un’altra rivoluzione: la stufa combinata Multifire, che ha consentito al consumatore di non dover più scegliere fra legna o pellet tra la tradizione del riscaldamento a legna e la praticità del pellet: si può decidere di usare in tutta sicurezza entrambi i combustibili. Questa innovazione è stata premiata da numerosi riconoscimenti internazionali (Grand Prix de l’innovation di Bois Energie in Francia, Vesta Award di Hearth&Home negli USA). Nel 2009 nasce la prima stufa a pellet ermetica. Una tecnologia necessaria per le recenti esigenze delle case passive e/o a basso consumo. Fiore all’occhiello dell’azienda sono i laboratori per la ricerca tecnologica che occupano oggi 23 persone in costante contatto con le analoghe realtà internazionali per lo studio di soluzioni che anticipino i tempi. Palazzetti si conferma un’azienda in prima linea, pronta ad assecondare con dinamismo e affidabilità i mercati del futuro e a operare con successo in una competitiva realtà globale, che continuerà ad apprezzare la sua forte identità italiana.


L’OFFERTA | PALAZZETTI www.palazzetti.it

CALDAIE CT PRO, POTENZA E RISPARMIO

Caldaie CT Pro • Dimensioni: cm 70,2x81,8 x142,3h • Capacità serbatoio: max 120 kg

Una gamma completa per rispondere a diverse esigenze

I

l calore a costi contenuti e in armonia con la natura: con CT Pro della gamma di caldaie professionali Palazzetti, finalmente si può. Sono progettate per cedere tutto il calore all’acqua, limitando al massimo la dispersione. Funzionano come fonte di riscaldamento unico o possono integrare l’impianto di riscaldamento tradizionale esistente. Sono ecologiche e rientrano perfettamente nel ciclo della natura. Inoltre, i bassissimi valori di emissioni e i dati di efficienza fanno sì che rispondano ai requisiti più restrittivi imposti. MASSIMA SICUREZZA Le CT Pro sono caldaie a pellet superprestazionali, certificate secondo la prEN 303-5:2011 e tutte in classe 5. Sono disponibili in tre ver-

sioni: CT Pro 24, CT Pro 28, CT Pro 35, e assicurano rendimenti elevati, ai massimi livelli di efficienza. Inoltre, l’ampio e comodo serbatoio contiene fino a 120 kg di pellet, per una lunga autonomia di funzionamento. Si tratta di caldaie dotate di braciere autopulente e di un gruppo idraulico formato da trasduttore di pressione, vaso di espansione da 10 litri, valvola di sicurezza e circolatore. Inoltre, per avere una garanzia in più, sulla portina del focolare è presente un microinterruttore di sicurezza. Grazie ad una tecnologia avanzatissima, la resa del combustibile è massima e il risparmio sui costi di gestione notevole. CT Pro è uno dei prodotti Palazzetti incentivabili attraverso il Conto Termico.

LA NOVITÀ La nuova caldaia a pellet Termoeasy perfetta per integrare sistemi di riscaldamento esistenti o di ultima generazione con il calore naturale del pellet e con un ingombro minimo. La caldaia è disponibile in quattro differenti versioni ed è uno dei prodotti Palazzetti incentivabili attraverso il Conto Termico.

COS’È IL CONTO TERMICO Il Conto Termico, in vigore dal 03.01.2013, incentiva e finanzia la sostituzione di generatori di calore per la climatizzazione invernale con generatori di calore alimentati da biomassa (Art. 4 comma 2, lettera b). Il principio fondamentale su cui si basa questo incentivo, è che un buon prodotto, ben installato che consumi un combustibile di qualità e sia sottoposto alla giusta manutenzione, consente di mantenere le prestazioni nel tempo e quindi garantire il risparmio promesso nel rispetto dell’ambiente. Gli utenti con vecchi impianti hanno quindi la possibilità di installare un nuovo prodotto che, grazie agli incentivi e alla maggiore efficienza, non costerà quasi nulla e consentirà loro di risparmiare nel tempo. Dei 900 mln di euro stanziati dal Governo, 700 mln sono riservati al finanziamento degli interventi realizzati da parte dei soggetti privati, siano esse persone fisiche, condomini o soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario. Sono incentivabili, con tempi di liquidazione pari a 2 anni, tutti gli interventi che prevedano la sostituzione, con generatori di calore alimentati da biomassa, di: » Generatori di calore a biomassa, a carbone, a olio combustibile o a gasolio per la climatizzazione invernale. » Generatori di calore a biomassa, a carbone, a olio combustibile o a gasolio per il riscaldamento delle serre esistenti. » Generatori di calore a biomassa, a carbone, a olio combustibile o a gasolio per il riscaldamento dei fabbricati rurali esistenti.

CT Pro 24 • Potenza termica al focolare max 18.230 kcal/h 21,2 kW • Potenza termica al focolare min 5.850 kcal/h - 6,8 kW • Potenza termica utile max 17.200 kcal/h - 20kW • Potenza termica utile min 5.600 kcal/h - 6,5 kW • Rendimento al massimo ~ 94,6% • Rendimento al minimo ~ 94,9% • Autonomia di funzionamento max (h) 78 • Capacità serbatoio di alimentazione kg 120 • Consumo orario pellet 1,4 ÷ 4,3 • Raccordo fumi posteriore ø cm 10

CT Pro 28 • Potenza termica al focolare max 22.960 kcal/h - 26,7 kW • Potenza termica al focolare min 5.850 kcal/h - 6,8 kW • Potenza termica utile max 21.500 kcal/h - 25 kW • Potenza termica utile min 5.600 kcal/h - 6,5 kW • Rendimento al massimo ~ 94 % • Rendimento al minimo ~ 94,9 % • Autonomia di funzionamento max (h) 78 • Capacità serbatoio di alimentazione kg 120 • Consumo orario pellet 1,4 ÷ 5,4 • Raccordo fumi posteriore ø cm 10

CT Pro 35 • Potenza termica al focolare max 29.600 kcal/h - 34,4 kW • Potenza termica al focolare min 8.250 kcal/h - 9,5 kW • Potenza termica utile max 27.500 kcal/h - 32 kW • Potenza termica utile min 7. 570 kcal/h 8,8 kW • Rendimento al massimo ~ 93,1 % • Rendimento al minimo ~ 93 % • Autonomia di funzionamento max (h) 58 • Capacità serbatoio di alimentazione kg 120 • Consumo orario pellet 1,9 ÷ 7 • Raccordo fumi posteriore ø cm 10

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L’AZIENDA |

C.SO REPUBBLICA 5 | 10090 S. GIORGIO CANAVESE TEL. 012432167

DETERMINANTE LA FASE PROGETTUALE Lo studio preliminare e l’analisi della fattibilità dell’impianto aspetti da non sottovalutare

Matteo Pippa, responsabile progetti Italia nord-est.

su ogni componente dell’impianto. Inoltre, un’altra caratteristica che ci contraddistingue è la piena responsabilità dei processi e dei materiali, producendo internamente, installando le macchine direttamente e curando l’assistenza tecnica post impianto.

Sede principale di Schmid Energy Solutions (Svizzera, cantone Turgovia)

S

chmid Energy Solutions è il più grande produttore svizzero di impianti di combustione che da 75 anni e per tre generazioni ha riscaldato il freddo cuore svizzero. Da cinque anni ha aperto i propri uffici anche in Italia, a Torino e a Verona. Preparando lo Speciale Biomasse abbiamo incontrato l’ingegnere Matteo Pippa, responsabile progetti Italia nord est. D. Ingegner Pippa qual è l’approccio di Schmid Energy Solutions quando incontrate un cliente? R. Il nostro è un approccio partecipato, cioè intendiamo stabilire un rapporto con il cliente nella consapevolezza che per i 25 anni di vita dell’impianto resteremo in contatto. Le fasi iniziali sono molto importanti, per questo all’interno di Schmid i tecnici sono

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IN BREVE • Schmid AG è un’azienda svizzera a conduzione familiare che da 75 anni si occupa dell’energia del legno e conta 280 collaboratori. La sede centrale si trova a Eschlikon, è presente con diverse filiali in Svizzera ed è rappresentata anche in Germania, Francia, Austria, Polonia e Italia con punti vendita e assistenza.

i primi e unici venditori. Il nostro è quindi un approccio consulenziale, cioè cerchiamo come prima cosa di far immaginare al cliente come cambierà la sua vita in azienda con l’impianto a biomassa. Schmid investe affinché il cliente non abbia rimpianti; ciò significa migliorare il lavoro del cliente in termini di tempo e di energie da dedicare all’impianto. D. Quali le prerogative sotto il profilo tecnico? R. Cerchiamo di progettare i nostri impianti con un approccio tecnologico mirato, partendo dalle esigenze del cliente anche economiche, ma non mettendo il prezzo come principale criterio. Ci sono sempre più opzioni, si tratta di scegliere la soluzione migliore anche sotto il profilo economico. Le nostre macchine sono prodotte su misura e internamente, possiamo quindi agire

D. Qual è il criterio da usare per la scelta del giusto impianto? R. L’impianto si disegna intorno alle caratteristiche del combustibile. Quando incontriamo i clienti chiediamo sempre cosa bruceranno, dove andranno a prendere il cippato e le caratteristiche. È importante conoscere la quantità di corteccia, perché conoscendo questo fattore si determina quanta cenere si produce. Il secondo fattore da tenere in considerazione è la percentuale di umidità del combustibile: più un biocombustibile è umido, più pesa e necessita di impianti diversi. Molti costruttori sono legati alla regola del “poco umido griglia fissa, tanto umido griglia mobile”. L’approccio Schmid non è quello classico, ma si basa sempre sul doppio valore “umidità assoluta e quantità di corteccia presente”. Il terzo criterio fondamentale quando si sceglie un impianto a biomassa è la logistica dell’impianto che è strettamente legata allo spazio disponibile in azienda. Vuol dire, per esempio, rispondere ad alcune domande semplici: Come carico l’impianto? Chi si occupa dello scarico delle ceneri? Quante volte deve venire il camion con il biocombustibile? Domande


IL PROGETTO | SCHMID www.schmid-energy.it

semplici che possono far capire al floricoltore interessato alle biomasse che è importante pianificare bene tutte le operazioni. D. Una volta deciso di passare alle biomasse, quali sono le fasi di pianificazione di un impianto? Due sono i criteri da prendere in considerazione quando si decide di convertire il proprio impianto a combustibile fossile (gasolio, BTZ, GPL, metano) in un impian-

COSTI ANTE IMPIANTO • Consumo gasolio (l/ anno) 200.000 • Costo gasolio (Euro/anno) 200.000

to a combustibile solido come il cippato. Nell’ordine: 1. Analisi energetica: diagnosi energetica, cioè il fabbisogno di calore. Con un’attenta conoscenza delle esigenze aziendali, coltura per coltura, posso capire quanto devo bruciare per raggiungere il mio fabbisogno. In questa fase si vagliano e si studiano tutti i fattori e si cercano le prime ipotesi risolutive. È in questa fase che ci si la-

2.

scia coinvolgere di più nel progetto ed è in questa fase che è importante l’approccio partecipato. Un’attenta analisi logistica del sito permetterà di risolvere problemi futuri che potrebbero compromettere la buona riuscita dell’impianto, soprattutto in merito alla fonte e ai sistemi di approvvigionamento. Determinante per la tenuta e l’efficienza dell’impianto.

RISPARMIO CALCOLATO Grazie all’istallazione di una caldaia a cippato e a un nuovo impianto di distribuzione

L’

Azienda Agricola Bertolotto Enrico, situata a Valeggia-Quiliano (SV), produce circa 200.000 piante orticole ogni anno: pomodori, zucchine, zucche, insalate e basilico. Tutte le coltivazioni avvengono a terra e solamente il basilico è coltivato su banco (500 metri quadrati) per facilitare le operazioni di raccolta. L’azienda ha una superficie protetta di 22.000 metri quadrati, così articolata: 6.000 metri quadrati di serre in vetro multi-falda e 16.000 metri quadrati di tunnel in triplo strato di film plastico. L’azienda ha istallato recentemente una caldaia a cippato che riscalda le serre in vetro e parte dei tunnel per un totale di 7.500 metri quadrati. Contestualmente all’istallazione della caldaia è stato completamente rifatto e ampliato anche l’impianto di distribuzione del calore, eliminando i vecchi termoconvettori alimentati da un circuito ad acqua ad alta temperatura. Il sistema di irrigazione, poi, è completamente automatizzato e avviene con distribuzione a pioggia e a goccia.

LA STRUTTURA TERMICA • Tipo di produLa caldaia a zione: orticola cippato ha una • Potenza istalpotenza di 900 lata: 900 kW kW, è del tipo a • Superficie griglia mobile riscaldata: piana con puli7.500 mq zia automatica (120 W/mq) degli scambia• Energia pritori. La caldaia maria: 2.000 è abbinata a MWk (267 un puffer da kWh/mq) 17.000 litri ed • Consumo cipè in funzione da pato: 600 t fine settembre • Gasolio sostialla fine di aprituito: 200.000 le. Il deposito litri del cippato è fuori terra, in cemento con tetto a doppia falda, ha una capienza di 180 metri cubi ed è posizionata L’AZIENDA

La caldaia con una potenza da 900 kW.

a fianco della centrale termica, anch’essa di recente costruzione ex-novo. Il sistema di estrazione è del tipo a rastrelli.

L’impianto di carico e di stoccaggio del cippato.

COSTI POST IMPIANTO

Investimento iniziale • Corpo caldaia + istallazione completa + supporti (Euro) 500.000 (senza contributi) • Contributo PSR 50% • Totale al netto dei contributi (Euro) 250.000 • Costi di gestione • Consumo di cippato – M30; 3,4 kWh/kg (t) 600 • Costo cippato (Euro/t) 93 • Costo cippato (Euro/anno) 55.800 • Costo manutenzione e gestione (Euro/anno) 2.000 • Totale costi annui (Euro/ anno) 57.800 • Mancati costi annui gasolio (Euro/anno) 142.200 Speciale biomasse |

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L’AZIENDA |

VIA BRENNERO 56 | 37026 BALCONI - PESCANTINA (VR) TEL. 0456768999

SINONIMO DI INNOVAZIONE ED ECOLOGIA Forte l’impegno di Viessmann per la sostenibilità sociale e la riduzione dei combustibili fossili L’azienda è stata fondata nel 1917 nel land tedesco dell’Assia.

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l Gruppo Viessmann è leader a livello internazionale nella produzione di sistemi per il riscaldamento. Fondata nel 1917 ad Allendorf/Eer, nel land tedesco dell’Assia, oggi Viessmann è guidata dal Prof. Dott. Martin Viessmann. Il gruppo occupa 11.400 dipendenti nel mondo, 27 siti produttivi in 11 Paesi, organizzazioni di vendita in 74 Paesi e 120 punti vendita in tutto il mondo, numeri che esprimono il suo forte orientamento all’internazionalità, confermato anche dalla quota di fatturato realizzato all’estero, pari al 55% del totale. In Italia Viessmann ha sede a Balconi di Pescantina (VR) e nel 2013 ha realizzato un fatturato superiore ai 110 milioni di euro e conta circa 240 dipendenti. Sul territorio Viessmann è presente con una rete di funzionari commerciali diretti, in grado di garantire un ottimo servizio al cliente. PUNTI DI FORZA Da sempre il marchio Viessmann è sinonimo di qualità, competenza e innovazione, che dal 1966 costituiscono i principi aziendali e ancora oggi sono punti di riferimento dell’agire in azienda: » Innovazione: da sempre Viessmann è leader dal punto di vista tecnologico e il suo contributo è

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IN BREVE • Fondata nel 1917. • 11.400 dipendenti in tutto il mondo. • Fatturato 2013 di 2,1 miliardi di euro. • In tutto 27 siti produttivi • 110 milioni di euro di fatturato. • 240 circa i dipendenti in Italia.

I PLUS • Riduzione del 40% del consumo di energia fossile. • Ricco programma di seminari tecnici. • Rete capillare di imprese istallatrici.

decisivo per tutto il settore. » Eccellenza nella qualità: l’azienda offre prodotti di qualità eccellente. » Gamma completa: soluzioni complete per il riscaldamento adeguate a ogni esigenza. » Efficienza: applica i principi di efficienza sia ai prodotti che produce, sia alle proprie strutture e processi per garantire il massimo rispetto per l’ambiente. » Sostenibilità: Viessmann è attenta all’impatto ambientale di tutti i suoi processi e promuove l’impiego di sistemi a energie rinnovabili. » Affidabilità: leader sul mercato internazionale con prodotti che si distinguono per prestazioni e durata. RIDOTTA L’ENERGIA FOSSILE La competenza acquisita in quasi cento anni di esperienza nel settore e l’applicazione dei principi aziendali si traduce in un’offerta di prodotti e soluzioni ideali per la climatizzazione invernale ed estiva, per tutte le fonti di energia e tutte le applicazioni: residenziali, commerciali, industriali, fino alle reti di teleriscaldamento. Viessmann vanta, infatti, un’ampia offerta di prodotti disponibili da 1,5 a 120.000 kW, che include caldaie a condensazione a gasolio e a gas, pannelli solari, moduli fotovoltaici, caldaie a biomassa e cogeneratori. Completano l’offerta un’ampia serie di accessori d’impianto e numerosi servizi a supporto dell’attività quotidiana dei propri partner commerciali. I prodotti Viessmann sono sinonimo di tecnologia di altissimo livello e innovazione, che garantiscono prestazioni elevate, massima affidabilità e lunga durata, ponendosi come punto di riferimento dell’intero settore per lo sviluppo di sistemi ad alta efficienza energeti-

ca, da sempre al centro della ricerca del marchio tedesco. Efficienza e sostenibilità sono, inoltre, garantite dal progetto Effizienz Plus, concepito e messo in pratica dalla sede centrale ad Allendorf, con un risultato che ha già portato a una riduzione del 40% del consumo di energia fossile e di circa un terzo delle emissioni di CO2. Il programma si applica in tutte le sedi e filiali nel mondo, presso le quali viene promosso l’impiego delle fonti rinnovabili per l’approvvigionamento delle stesse strutture aziendali, a dimostrazione dell’attenzione per il territorio in cui operano. PROGRAMMA FORMATIVO Consapevole della necessità di un aggiornamento continuo dei propri partner commerciali, Viessmann propone un ricco programma di seminari tecnici attraverso l’Accademia Viessmann, che si rivolge in primo luogo alle imprese installatrici, ai progettisti, agli architetti, ai verificatori e ai costruttori edili. I seminari vengono organizzati presso i centri informativi di Verona, Milano, Torino, Bolzano, Firenze e Roma e sono tenuti da un team di relatori esperti. A Bressanone si trova il centro di competenza per le caldaie a biomasa Viessmann, così come Köb e Mawera, marchi acquisiti dal gruppo. Il focus dell’offerta formativa è concentrato sui prodotti a energie rinnovabili, ai quali sono dedicati numerosi seminari di carattere teorico e pratico, affiancati dai seminari che illustrano gli ultimi sviluppi normativi. Tutto questo a dimostrazione che Viessmann è leader del settore, grazie all’ampia gamma di prodotti offerti, sinonimo di qualità, innovazione e sostenibilità e ai servizi che offre a supporto dell’attività quotidiana dei suoi partner.


IL PROGETTO | VIESSMANN www.viessmann.it

RIDOTTI INTERVENTI MANUTENTIVI Nuovo impianto con biomassa a cippato di legna per una serra floricola da circa 23mila metri quadrati

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a serra agricola esistente della società F.lli Cattaneo, situata a Felizzano (AL), ha accolto una nuova caldaia a biomassa che, in abbinamento a un sistema radiante, garantisce una continuità produttiva di estrema efficienza oltre a significativi risparmi energetici. LA STRUTTURA ESISTENTE Il complesso delle serre era dotato, già prima dell’intervento di rinnovamento della centrale termica, di moderni sistemi di captazione e schermatura solare. Le porzioni trasparenti sono state realizzate in policarbonato alveolare. L’involucro e le preesistenti dotazioni impiantistiche hanno determinato un fabbisogno energetico per il riscaldamento di circa 3.000 MWh/anno. L’INTERVENTO DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO Il progetto ha comportato la ristrutturazione dell’esistente impianto termico per il riscaldamento del complesso di serre. L’obiettivo era quello di utilizzare la biomassa legnosa quale principale combustibile e lasciare le caldaie esistenti a gas metano quale back up di emergenza. È stata scelta una caldaia a biomassa Pyroflex FSB1700 da 1.700 kW di Mawera/Viessmann Group, caldaia a griglia mobile piana ad azionamento idraulico dotata di ampia modulazione di potenza e di un elevato rendimento di combustione. La nuova caldaia si abbina al sistema già esistente di trasmissione del calore radiante a media temperatura e all’accumulo inerziale da 400.000 litri;

DATI STRUTTURA • Localizzazione: Felizzano (AL) • Anno di realizzazione: 2013 • Destinazione d’uso: agricolo • Committente: Azienda agricola di floricoltura F.lli Cattaneo • Tipologia di progetto: riqualificazione • Progettista: Studio Tecnico Associato Bianco, Burrata - Gasca (TO)

questo mix di impianti assicura un corretto e costante flusso termico necessario a evitare che le coltivazioni subiscano danneggiamenti. La nuova centrale termica, moderna ed efficiente, ha una bassa richiesta di interventi manutentivi e possiede una grande capacità di accumulo inerziale che consente il massimo del rendimento del generatore in grado di assecondare le richieste di calore dell’intero complesso agricolo. La ristrutturazione dell’impianto consente inoltre di ottenere anche importanti risparmi in termini di energia primaria, nonché la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera. Il tempo di rientro dell’investimento (break even point) è previsto in sei anni. Altro aspetto interessante è la possibilità di gestione remota di tutti i parametri di funzionamento, un aspetto spesso trascurato che obbliga gli imprenditori agricoli a eseguire delle attività sull’impianto.

Mawera Pyroflex FSB 1700 è la caldaia utilizzata per il progetto della serra di Felizzano.

La coltivazione di Stelle di Natale nelle strutture dell’azienda F.lli Cattaneo. Speciale biomasse | 25




L’AZIENDA |

VIA BOSCALTO 10 | 31023 RESANA (TV) TEL. 0423716734

TRA EFFICIENZA E SOSTENIBILITÀ Competenze progettuali, verifica della fattibilità e analisi delle soluzioni tecniche. Tutto “chiavi in mano” pianti, buona parte dei quali realizzata direttamente “chiavi in mano” seguendo i propri clienti in tutte le fasi della costruzione dell’impianto, a partire dal progetto preliminare fino all’ottenimento degli incentivi. All’attività di progettazione e di installazione si è affiancata una costante attività di organizzazione di corsi di formazione/ aggiornamento tecnico per i clienti e partner. Nel 2011 l’azienda ha ottenuto le certificazioni aziendali ISO 9001:2008 e OHSAS 18001:2007, naturale conseguenza della filosofia adottata di miglioramento continuo e di orientamento alla soddisfazione del cliente.

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rion Power è stata fondata nel 2008 con l’obiettivo di fornire ai propri clienti soluzioni personalizzate per il risparmio energetico e nasce dalla fusione delle competenze specifiche dei soci fondatori, imprenditori con lunga esperienza nei settori delle costruzioni ad alta efficienza energetica e tecnici specializzati nella qualificazione e certificazione di prodotto. PIÙ DI 1.200 PROGETTI È un’azienda che può vantare un’esperienza pluriennale nell’ambito delle energie rinnovabili e che lavora quotidianamente nella consapevolezza che, per costruire un mondo in cui etica e sviluppo possano coesistere, bisogna progettare e investire oggi. Per questo motivo Orion Power progetta e realizza sistemi tecnologici integrati per il risparmio energetico, il benessere e la migliore gestione delle risorse, al fine di ottenere il massimo dalle tecnologie disponibili. Dal 2008 al 2013 Orion Power ha portato a compimento con successo più di 1.200 progetti di im-

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NUOVE TECNOLOGIE Dal 2011, all’attività rivolta in prevalenza al settore foto-

I SERVIZI ORION • Studi di fattibilità • Progettazione e sviluppo delle autorizzazioni • Gestione degli incentivi • Servizio ESCo • Fornitura e messa in opera impianti

voltaico è stato affiancato lo sviluppo di altre tecnologie legate all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, quali il biogas e la valorizzazione della biomassa, inserite in sistemi di generazione di energia elettrica e sistemi di generazione di calore. Dal 2013 sono state implementate e realizzate le prime centrali termiche a biomassa containerizzate, anche in ESCo. In qualità di energy service company Orion Power è in grado di proporre una soluzione per l’efficienza energetica che coniuga benefici economici e sostenibilità finanziaria. L’esperienza nella gestione degli impianti e degli incentivi fa sì che l’ESCo condivida con il cliente una parte dei rischi organizzativi e di investimento.


IL PROGETTO | www.orionpower.it

GEA CUBE, LA NATURA SCALDA LA NATURA Una serra a impatto zero grazie all’istallazione di un impianto abbinato

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EA CUBE, la centrale termica containerizzata, rappresenta il fiore all’occhiello dell’ingegneria Orion Power a servizio del mondo del florovivaismo e della coltivazione in serra. Grazie a questo prodotto i floricoltori troveranno, nell’utilizzo della biomassa, il naturale perfezionamento della loro attività di produzione puntando a un miglioramento significativo dei costi energetici, investendo nella competitività dell’azienda e nella salvaguardia dell’ambiente: GEA CUBE “La natura scalda la natura”. In una situazione di mercato dove l’attenzione al risparmio energetico assume un peso rilevante in termini di gestione aziendale, l’investimento nell’utilizzo delle biomasse legnose risulta vincente per diversi motivi. GEA CUBE consente, infatti, di svincolarsi dall’uso dei combustibili fossili per l’approvvigionamento energetico, introducendo nell’attività produttiva un notevole fattore di risparmio. Interamente realizzata con processo industriale, GEA CUBE arriva al sito di installazione già pronta per essere rapidamente collegata all’impianto esistente, minimizzando il disagio all’attività produttiva della serra e senza occupare spazio ad essa dedicato. IL CASO: L’ORTO DI NONNO GIORGIO Nella serra di Vedelago Orion Power ha installato la centrale GEA CUBE nella sua configurazione contenente due caldaie a biomassa utilizzanti come combustibile il pellet, per una potenza complessiva di 600 kW. Il sistema di generazione di calore è stato inserito all’interno di un container standard da 12 metri completato da un elegante rivestimento composto da tavole in legno nella parte centrale del container avente fun-

GEA CUBE con vista sulla caldaia interna.

I titolari dell’azienda L’Orto di nonno Giorgio.

L’EFFICIENZA IN NUMERI (dati annui) • 54 le tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera • 2710 gli alberi che servirebbero per assorbire la stessa quantità di CO2 qualora venisse immessa in atmosfera • 100% il fabbisogno energetico termico soddisfatto da energia rinnovabile grazie al pellet • 93% il rendimento delle caldaie • 238.500 i kWh erogati • 18.336,00 i metri cubi di volume riscaldato

zione di magazzino. Ogni caldaia ha una potenza nominale di 299 kW, modulante fino a un minimo di 76,8 kW, i due generatori sono collegati in cascata e dotati di camere di combustione in SiC, calcestruzzo resistente al fuoco fino a 1550° C, questo materiale permette di portare in temperatura le macchine in brevissimo tempo perché, contrariamente a quanto avviene per i normali materiali refrattari, non necessità di un riscaldamento controllato al fine di non danneggiarlo. Il sistema di caricamento, costituito da coclee che prelevano automaticamente il combustibile contenuto all’interno del deposito pellet (di circa 20 mc), è dimensionato in modo da contenerne la quantità trasportabile in un carico standard in autobotte, ottimizzando così anche i costi di trasporto. Sono possibili entrambe le tipologie di carico del pellet: in pressione con consegna tramite autobotte e un sistema di carico per i big-bag. Per il corretto funzionamento del

generatore di calore a biomassa, sono stati installati dei serbatoi inerziali di accumulo per un totale di 15.000 litri di volano termico e i relativi vasi di espansione, posizionati all’interno della serra e collegato il tutto all’impianto di distribuzione esistente. ABBINATA AL FOTOVOLTAICO Grazie alla scelta di installare GEA CUBE, abbinata a un impianto fotovoltaico della potenza di 20 kWp per la produzione di energia elettrica, l’Orto di Nonno Giorgio può considerarsi una serra a impatto zero. Un cartello illustrativo, posto nella parte esterna della centrale, è stato realizzato al fine di descrivere il progetto e diffondere, anche tra i non addetti ai lavori, la cultura dell’efficienza energetica. Grazie alla scelta di investire in efficienza energetica, Orto di Nonno Giorgio riceverà, inoltre, i contributi previsti dal meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica. Speciale biomasse |

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COMBUSTIBILI

LE BIOMASSE AGROFORESTALI Le possibilitĂ presenti sul mercato e le caratteristiche delle varie tipologie a cura di Filippo Terragni

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BIBLIOGRAFIA Risparmio energetico e biomasse agroforestali per il riscaldamento delle serre. Di Enama, in collaborazione con Aiel

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e biomasse combustibili sono definite dal Dlgs 3 aprile 2006 n. 152 “Norme in materia ambientale” (allegati alla parte quinta, Allegato X – sezione 4). Tra queste rientrano tutte le biomasse di origine agricola, forestale e industriale che abbiano subito nel corso del processo produttivo solo lavorazioni di tipo meccanico, per questo anche definite “biomasse vergini”. Tra le biomasse combustibili rientrano anche i “materiali vegetali prodotti da interventi di potatura” ovvere le potature delle coltivazioni legnose agricole (vigneti, frutteti, oliveti, noccioleti, eccetera) oltre a sottoprodotti dell’attività agricola quali sansa e nocciolino.

CIPPATO DA LEGNO L’Italia ha raddoppiato la sua superficie forestale negli ultimi cinquant’anni, oggi supera i dieci milioni di ettari, con 2-3 milioni di ettari in fase di conversione verso il bosco. La causa è la cessazione delle attività primarie e quindi l’abbandono di ampie porzioni di territorio montano e collineare, che sono state colonizzate dal bosco. Attualmente preleviamo in media solo il 20% dell’incremento legnoso annuo (36 Mm3), pertanto nella maggior parte delle regioni alpine e appenniniche le biomasse legnose risultano molto abbondanti e sotto utilizzate. Il cippato di legno è ottenuto dalla cippatura dei residui delle utilizzazione boschive. La qualità del cippato e il suo costo di produzione sono influenzati dal tipo di materiale di partenza e dall’articolazione del processo produttivo. Le caratteristiche qualitative del cippato sono importanti sia per la scelta della tecnologia di combustione sia per la definizione del prezzo d’acquisto. CIPPATO DA POTATURE AGRICOLE In Italia ci sono circa 2 milioni di ettari di oliveti e vigneti che producono ogni anno oltre 2 milioni

di tonnellate di potature (circa 10 milioni di MWh primari) quasi sempre inutilizzate o bruciate a cielo aperto, con pesanti ripercussioni sulla qualità dell’aria. Un’interessante coltura legnosa per l’impiego energetico è rappresentato anche da noccioleti che coprono in Italia quasi 70mila ettari, principalmente in Lazio, Campania e Piemonte. Tali potature, previa raccolta, stagionatura e trinciatura, possono esprimere un grosso potenziale energetico, basti pensare che la produttività annuale per ettaro varia mediamente da 1,5 a 4,5 tonnellate. La qualità del cippato è influenzata principalmente dalla macchina impiegata per la raccolta e dal tipo di specie legnosa. Da questo punto di vista la vite rappresenta il materiale più problematico. Nel caso dell’olivo e del nocciolo si ottengono invece i migliori risultati in termini di pezzatura del cippato. I costi di produzione di cippato da potature variano ampiamente in funzione del tipo di cantiere, di raccolta e dalle macchine impiegate.

PELLET , BRIQU ETTES E CIALDE Sono dis p o nibili a legnose nch cialde. in forma di pe e potature Questi b ll iocomb et, briquettes e di origin u e a g r potatur icola, ris stibili densific e, sono ati pe c a ratteriz tto al cippato standar z d a a d ti iz d z az a omogen ea, con ione qualitati una maggiore te v a nuto id (pezzatu densità rico ra e offrono nergetica. Qu <10-14%) ed e este car levata vantagg a i sia in (fattori fase di c tteristiche di emis o s mb io n (traspo rtabilità e), sia in fase ustione logisti , s pa Tuttavia , sono c zi di stoccaggio ca a ). ra maggio re costo tterizzate da dell’ene rgia primar ia.

delle innovazioni tecnologiche recentemente introdotte sul mercato che consentono la denocciolatura in pre-spremitura. Rispetto alla sansa, il nocciolino è un biocombustibile ancor meno problematico e diffusamente impiegato nell’alimentazione di caldaie automatiche. Il prezzo di mercato della sansa esausta può variare da 120 a 140 euro/tonnellata, mentre il nocciolino ha un prezzo un po’ più elevato, 150-160 euro/ tonnellata (trasporto compreso).

SANSA E NOCCIOLINO Nei frantoi tradizionali la sansa prodotta, almeno in parte, è spesso impiegata a fini energetici principalmente per l’auto-consumo. Mentre per i frantoi con lavorazione continua è conferita ai sansifici che previa disoleatura la re-immettono sul mercato come biocombustibile sfuso o confezionato. Tra i possibili utilizzi del sottoprodotto sansa vi è appunto quello energetico, praticato più o meno diffusamente nel centro e sud Italia. Da un punto di vista normativo la sansa è contemplata nel Testo Unico Ambientale (Dlgs. 152/2006) sia come “materiale vegetale prodotto dalla lavorazione esclusivamente meccanica di prodotti agricoli” sia come “sansa di oliva disoleata”. Un’ulteriore filiera commerciale molto consolidata nel centro-sud riguarda l’uso energetico del nocciolino di sansa, specie alla luce Speciale biomasse |

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LA MANIFESTAZIONE

PUNTO DI

RIFERIMENTO È Progetto Fuoco, fiera internazionale biennale organizzata da Piemmeti in collaborazione con Veronafiere. Evento leader per le tecnologie che sviluppano l’utilizzo delle biomasse

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Ritornerà a Verona dal 24 al 28 febbraio 2016 Progetto Fuoco, fiera leader mondiale del settore e prima vetrina della capacità di innovazione delle aziende che hanno saputo integrare lo sviluppo tecnologico di stufe e camini con il design, proponendo macchine in grado di inserirsi perfettamente in qualsiasi contesto architettonico, facili da installare e

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da usare, ecologiche e ad altissima resa, il cui impiego è reso vantaggioso anche dal sistema di incentivi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per gli interventi nel campo dell’efficienza energetica in cui rientra il settore delle biomasse. La fiera veronese metterà in mostra – come negli anni passati – le ultime proposte nell’ambito del riscaldamento a biomassa, stufe e camini a legna, a pellet o altro tipo di combustibile di derivazione naturale. La proposta è tanto ampia e diversificata da offrire sempre e comunque la soluzione più adatta per ciascuno grazie a soluzioni compatte, dal design attuale, dall’impronta grintosa, tutte dotate di tecnologie che permettono una gestione personalizzabile secondo necessi-

IN DETTAGLIO • Nome manifestazione: PROGETTO FUOCO • Cadenza: BIENNALE • Date: 24 - 28 febbraio 2016 • Luogo: Veronafiere • Organizzazione: Piemmeti Spa • progettofuoco.com

tà. Infatti, oggi il mercato propone anche stufe di dimensioni ridotte, che ben si adattano alla taglia media delle abitazioni, che consentono di limitare le opere murarie alla sola uscita della canna fumaria e della presa d’aria, magari nella versione a pellet, combustibile più facilmente stoccabile che permette di ridurre l’impatto ambientale aumentando l’efficienza degli apparecchi. Ampio spazio sarà dedicato anche alla filiera legno-energia, argomento di più attuale interesse per le aziende serricole e i centri di giardinaggio, al fine di ottimizzare le risorse energetiche interne e produttive. Nella passata edizione è stata organizzata proprio un’area dedicata, PF TECHNOLOGIE, in collaborazione con AIEL, che ha visto una forte partecipazione.


Rinvasi estivi?

Concimi Osmocote Exact di quarta generazione: la soluzione per concimare anche in condizioni difficili Come tutti sanno, la terza generazione di concimi avvolti (Osmocote Exact) garantisce uno schema prestabilito di rilascio dei nutrienti. Osmocote Exact DCT rappresenta la quarta generazione: ai granuli di Osmocote Exact viene applicato un secondo, diverso rivestimento (DCT “Dual Coating Technolgy”) che influisce sull’avvio della cessione dei nutrienti, posticipandone l’inizio a circa due mesi dopo l’applicazione. Variando la percentuale di granuli con doppio rivestimento, è possibile ottenere nuovi schemi di rilascio. La cessione, che per i prodotti fino alla terza generazione è controllata, con DCT diventa programmata. E’ la possibilità di programmare la cessione che rende Osmocote Exact con tecnologia DCT la soluzione perfetta per concimare con prodotti avvolti anche in condizioni di coltivazione che fino ad oggi non lo consentivano. Ad esempio i trapianti estivi. Infatti la mancanza di tempo o la tipologia di coltura possono rendere necessario rinvasare a ridosso dell’estate anche se il periodo estivo è un momento delicato per il trapianto. Se tale operazione non è compiuta nei modi e con i

materiali corretti può portare alcuni svantaggi perchè con le alte temperature le piante non si trovano nella situazione ideale per la crescita e l’assorbimento radicale dei nutrienti è molto rallentato. Questa condizione genera un potenziale pericolo per l’eccessivo accumulo di salinità nel vaso, causando danni alle radici soprattutto nelle specie più sensibili.

Osmocote Exact DCT Protect è il prodotto per eccellenza in caso di rinvasi tra inizio giugno e fine luglio perchè la doppia membrana di avvolgimento permette di posticipare di circa 2-3 mesi il rilascio delle sostanze nutritive evitando così il rilascio dei nutrienti nella stagione calda. Al momento dell’abbassamento delle temperature e della conseguente ripresa vegetativa, Osmocote Exact DCT Protect inizia a rilasciare gli elementi nutritivi, permettendo il regolare sviluppo delle piante anche quando le condizioni di coltivazione sono difficili. Avevate mai pensato fosse possibile produrre piante di qualità riducendo i pericoli? Osmocote Exact Protect con tecnologia DCT rappresenta un valido alleato per i vivaisti.

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L’ALTRA COPERTINA

Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

Ecco le date della nuova fiera per il settore del florovivaismo, MYFLOR & GARDEN. La manifestazione si svolgerà presso i padiglioni di Rho di Fiera Milano e sarà strutturata in sei macrosettori: esporranno aziende di produzioni affini al florovivaismo, a complemento di ambientazioni che richiameranno con forza il benessere del vivere gli spazi aperti.

Fiera Milano - Rho Pero

25-27 febbraio 2015

Nasce la nuova fiera del FLOROVIVAISMO a pag.46 Flortecnica e vivaismo

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EDITORIALE | l’esperienza

ITALIANO NEI FIORI LO STILE

In programma un corso di alta specializzazione sulle composizioni floreali il prossimo agosto a San Marino. Un’occasione unica per il settore. E per miglirare

ARTURO CROCI Esperto del comparto florovivaistico e fondatore della rivista Flortecnica. Oggi è consulente per aziende e importanti manifestazioni del settore.

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ono passati molti anni dal 1999, quando, ospite dell’Ufficio Olandese dei Fiori, mi accingevo, come per gli anni passati, alla visita della prima Hortifair organizzata al RAI Centrum di Amsterdam. Gli organizzatori riservavano ai giornalisti la visita in anteprima alle sette del mattino, occorreva alzarsi presto ma ne valeva la pena. Per la prima volta esponeva anche il Mercato dei Fiori di Sanremo e di questo ero felice, poiché all’inaugurazione ufficiale non vi era mai nessuna delegazione diplomatica italiana. Nei corridoi incontrai Jan van Doesburg, allora presidente dell’Ufficio Olandese dei Fiori, Wim van Meeuwen, direttore dell’Ufficio di Milano, il presidente della fiera e altre autorità che mi chiesero di unirmi a loro per visitare lo stand di Sanremo. Inutile dire che fu una delusione bruciante: la qualità dei fiori era eccellente, ma le composizioni piccole, banali e sproporzionate rispetto allo spazio a disposizione. Il pomeriggio, con Wim, visitai la Zuidkoop di Naaldwijk, un’azienda specializzata nei grandi allestimenti floreali, un po’ come la nostra Rattiflora. In un momento di tranquillità comunicai il mio disappunto per la figuraccia del mattino a Piet Vellekoop, uno dei titolari e dei creativi. Piet ascoltò pazientemente e alla fine mi disse: “Arturo, non lasciarti demoralizzare da un singolo fatto, guardati in giro. Noi abbiamo disperatamente bisogno della creatività italiana, con la tua rivista datti da fare, continua a stimolare la gente…”. Tornato a casa, trovai una mail di una fiorista di New York che mi chiedeva foto di composizioni italiane, perché voleva presentare in modo nuovo il suo negozio. La settimana dopo, a Sanremo, incontrai Giancarlo Cassini, allora Presidente dell’UcFlor Mercato dei Fiori, in modo molto ironico gli raccontai la brutta figuraccia che avevo fatto a causa del brutto stand ad Amsterdam, ma anche quello che mi aveva suggerito Piet Vellekoop, visto che gli italiani erano bravi nell’arte, nella moda, perché non dovevamo esserlo anche nei fiori? Così, da creare un vero e proprio Italian Style. Cassini ci pensò un po’ e alla fine disse: “Sono disposto a supportare quell’idea, ma si dovrà chiamare ‘Sanremo Italian Style’”. Mi fermo qui con il racconto e non commento ulteriormente, comunque sia quell’esperienza e tante altre hanno portato La Guida ai Fioristi Italiani, capeggiata da Chicco Pastorino e da Mara Verbena a presentare un progetto teso a innalzare la professionalità e il livello dei fioristi italiani per avvicinar-

si seriamente verso “Lo stile Italiano dei Fiori”. Il progetto è stato accolto e organizzato dall’Associazione Nazionale Piante e Fiori d’Italia, con il patrocinio della Segreteria di Stato all’Istruzione, la cultura e la collaborazione dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, e così, il “Corso di Alta Specializzazione “Stile italiano”: Storia, Innovazione e Cultura nella Composizione Floreale” si svolgerà per la prima volta dal 24 al 31 agosto a San Marino. Fra i relatori del corso: Vittorio Sgarbi (critico e storico dell’arte); Robert F. Zurel (già amministratore delegato della Zurel International leader mondiale dell’export di fiori e piante); Giorgio Salvadori (reporter artistico); Sandro Polci (vice presidente nazionale Comitato Scientifico Legambiente) e Arturo Croci (esperto in floricoltura). Il corpo docente è composto da insegnanti delle varie scuole italiane che aderiscono all’iniziativa e si coordineranno assieme ai professori: Massimo Brignoni e Riccardo Varini, docenti del corso di laurea in design dell’Università di San Marino. Queste sono le considerazioni pubblicate alla fine della stesura del programma ufficiale del corso: “Tornare alle origini, facendo tesoro delle tecniche innovative emerse, è quasi un dovere e da tale considerazione scaturisce l’esigenza della presente iniziativa, per armonizzare i contributi delle diverse scuole e dei maestri che hanno saputo esprimere il meglio in tale materia. Da questo incontro dovrà scaturire una nuova linea che rappresenti lo stile Italiano soprattutto valorizzando i prodotti dei nostri vari mercati floricoli italiani”. Quindi, auguri allo ‘Stile Italiano nei Fiori’ e sempre viva la vita! di Arturo Croci

Info: Associazione Nazionale Piante e Fiori d’Italia | Tel.: 0183 76 70 71 Mail: b.pietrolucci@pianteefioriditalia.it

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Flortecnica e vivaismo



FATTI E BREVI | news dal mercato

ESCLUSIVAMENTE ITALIANE Sono in tutto 1.371 le piante che oggi crescono spontanee esclusivamente in Italia. È questo il risultato del primo censimento delle specie e sottospecie endemiche del nostro paese realizzato da Lorenzo Peruzzi, ricercatore del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, in collaborazione con Fabrizio Bartolucci e Fabio Conti, botanici del Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino, ente co-gestito dal Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga e dall’Università di Camerino. La ricerca, durata quattro anni, è stata appena pubblicata sulla rivista internazionale Phytotaxa. “Il nostro studio ha messo in evidenza che quasi il 19% della flora Linum usitatissimum, spe nazionale è costituito da piante endemiche – ha spiegato Lorenzo cie endemica del Massi ccio del Pollino (Calabria), dove vive in Peruzzi – e oltre la metà delle specie e sottospecie si trova nelle una sola remota localit à in prossimità del la vet ta del Monte Manfrian due principali isole, Sardegna e Sicilia, seguite in classifica da Caa. labria, Toscana e Abruzzo”. Fra le 1.371 piante superiori (come ad esempio felci e affini, conifere, piante a fiore) censite non mancano curiosità o sorprese. Come ad esempio la “Pinguicola di Poldini” tipica dell’Italia nord-orientale, una pianta carnivora (o meglio, insettivora) che cattura le prede grazie alle foglie trasformate in trappole adesive. Oppure il “Lino di Katia”, una specie endemica del Massiccio del Pollino in Calabria che vive in una sola remota località in prossimità della vetta del Monte Manfriana. “La conoscenza delle specie endemiche è indispensabile dato che la loro eventuale estinzione sarebbe sotto la piena responsabilità dell’Italia – ha concluso Lorenzo Peruzzi – questo studio rappresenta quindi un punto di partenza fondamentale da cui partire per approfondire la conoscenza di queste piante sia dal punto di vista evolutivo che conservazionistico”.

Il giardino d’acqua del Parco della Sigurtà.

PRIMO CORNER DECORUM Il garden center deve lavorare le piante esprimendo una professionalità che lo possa differenziare dagli altri canali del mercato del verde. A questo proposito, Gardenline (web. shop.garden-line.nl) ha realizzato il primo

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Flortecnica e vivaismo

corner presso un garden center del nord Italia, interamente con piante di alta qualità selezionate attraverso Decorum, che propone esclusivamente articoli selezionati secondo un rigido disciplinare di produzione. Gardenline ha affiancato Decorum

in questa prima esperienza italiana: “Crediamo che questo innovativo sistema di presentazione e di comunicazione di prodotto possa tracciare una nuova linea di sviluppo della vendita delle piante da interno”, hanno sottolineato i responsabili dell’azienda.

CRESCE IL GARDEN TOURISM Sono sempre più le persone che si dedicano al garden tourism. I 100 più importanti giardini d’Italia supereranno nel 2014 i cinque milioni di visitatori e il fatturato, per il solo settore ricettivo, passerà dai 96 milioni del 2013 ai 113 milioni di quest’anno. Un dato assolutamente incoraggiante. I Giardini della Reggia di Venaria, quelli di Villa Demidoff, il Castello di San Pelagio, la Reggia di Villa Arconati, Villa Cicogni Mozzoni, Villa Farnese di Caprarola, il Parco Giardino di Sigurtà. E la lista potrebbe continuare e continuare. Ormai la passione per il verde prende forma anche in questa “nuova” alternativa turistica, che piace sempre di più, come fosse una contaminazione positiva.


UN KILIM DI BEGONIE È per celebrare un cinquantennio di immigrazione e integrazione turca a Bruxelles che la capitale d’Europa dedica la prossima edizione del celeberrimo Tappeto dei Fiori (dal 14 al 17 agosto 2014) al kilim, uno dei simboli più noti della cultura dell’artigianato anatolico. Le begonie che occuperanno con motivi geometrici e con tutta la varietà cromatica dei kilim più ricercati la splendida piazza, formeranno una composizione di 1.800 metri quadrati. Il primo Tappeto dei Fiori venne ufficialmente realizzato nel 1971 dall’architetto Etienne Stautemans, che si rifaceva a una tradizione già ben radicata nelle città fiamminghe. Dopo anni di prove e tentativi, grazie ai quali divenne un indiscusso punto di riferimento nella composizione floreale e nell’accostamento cromatico, Stautemans raggiunse una fama tale da essere invitato a realizzare composizioni analoghe in tutta Europa e nel mondo.

LA PIÙ PROFUMATA In occasione della 50a edizione dei Concorsi Internazionali per Nuove Rose, organizzato dall’Associazione italiana della rosa, gli esperti “profumieri”, Philippe Sauvegrain e Maurizio Cerizza, hanno dato la loro preferenza alla rosa rossa n. 28, di Alain Meilland (Francia). È potente – nonostante la pioggia caduta durante i giorni del premio – e il suo odore è floreale rosato, tipo R. Damascena, fruttato cassis (ribes nero) con una nota di testa agrumata (bergamotto), che le dona un sentore di the Earl Grey.

FALLIMENTO PER ZWIRS-KNIJNENBURG Zwirs-Knijnenburg Serre Bv Hoek van Holland dell’Olanda meridionale è stata dichiarata fallita dal tribunale dell’Aia. Le principali attività di Zwirs-Knijnenburg Serre Ltd erano quelle relative alla progettazione e realizzazione di serre per coltivazioni floricole e orticole, oltre che di garden center. Diverse i progetti e le strutture anche in Italia.


PRODUZIONE | vivaio

DIFFERENZIARSI, PER ESSERE ESCLUSIVI Enrico e Giorgio Cappellini.

È il caso dei Vivai Cappellini specializzati in alberature e piante insolite. La tendenza? Meno conifere e più sempreverdi a foglia larga, apprezzati anche dai mercati del nord Europa di Matteo Ragni

Q

uello che resta dopo aver visitato i vivai Cappellini è la consapevolezza di quanto ancora c’è da fare a casa propria. Si ha finalmente la chiara certezza di quello che ancora vorresti nel tuo giardino. Avendo la famiglia Cappellini in generale e i due fratelli Enrico e Giorgio in particolare, incentrato il proprio lavoro sulle piante insolite, si lascia il vivaio brianzolo con il desiderio di piantare qualcosa che cambi e modifichi il giardino di casa in maniera tale da seguire i preziosi consigli ricevuti. VOGLIA DI FORMA La ragione dell’eccellenza dei vivai Cappellini sta nella capacità di scegliere le piante da coltivare e da proporre ai propri clienti. Le scelte fatte in questi anni, cioè le specie scelte per essere piantate in questi anni in vivaio, saranno la cifra dei giardini futuri.

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Flortecnica e vivaismo

Il fogliame del Quercus marilandica.

IN BREVE • Coltivazione di piante insolite. • Vivaio con piante da collezione. • Ampia offerta di piante da noleggio (catalogo Noleggio06metri) • Ampio catalogo di esemplari di piante topiate. • Offerta di piante con colorazioni autunnali. • Meno interesse pre le conifere. • Sempre più apprezzate le sempreverdi a foglia larga. • Torna l’interesse per le classiche piante a ‘forma d’albero’. • Ampia coltivazione di querce sempreverdi.

La foglia del Quercus myrsinifolia.


Il fogliame colorato del Quercus velutina.

E le piante scelte dai Cappellini diventano collezioni che sono un riferimento, come le Hamamelis, le Magnolie, i Malus. Enrico Cappellini dice che in vivaio, come in giardino, si deve avere pazienza e si deve essere capaci di “arrangiare”, cioè di assecondare le piante. Questa adattabilità, che cerca di trasferire anche ai colleghi e ai clienti è nata in lui da ragazzino, mandato in Germania a imparare il mestiere. Ed Enrico ragazzino ha visto che la differenza tra la Brianza e la Baviera sta nella capacità di programmare sia il lavoro, sia le piante da coltivare. Da una buona programmazione del lavoro, degli spazi e della logistica è nata la grande serra che ospita le piante da noleggio, racchiuse nel catalogo noleggio06metri, progetto nato per rispondere ai desideri di un cliente che per un allestimento aveva scelto solo piante grandi. Da quel giorno la linea “giardini” a noleggio è diventata indipendente e usata per matrimoni, sfilate e ricevimenti. Per resistere sul mercato bisogna differenziare e innovare. Anche per le grandi case di giardinieri lombardi il modo per continuare e progredire nel lavoro iniziato con i primi giardini sviluppatisi nell’800, è quello di coltivare ciò che piace. “Il bravo giardiniere si vede quando pota” mi ammoniva

il mio severissimo nonno quando pretendevo di tagliare le rose. La potatura in vivaio è importante, soprattutto se uno dei modi scelti per differenziarsi sul mercato è quello di andare fuori misura. Il catalogo delle piante topiate dei Cappellini fa venire voglia di formalismo, di giardino all’italiana. Le piante sagomate che, anno dopo anno, in vivaio e in giardino, acquistano valore e bellezza maturando nella forma, permettono ai Cappellini di avere sempre a dispozione del cliente la pianta giusta: l’esemplare di Parrotia persica che caratterizza un lato del giardino, o un filare di Carpinus betulus che ci aiuti con le prospettive. COLORAZIONI AUTUNNALI Per tutta la durata dell’intervista, mentre camminavo per il vivaio e le serre dell’azienda di Como parlando con i fratelli Cappellini, ho inseguito e cercato di cogliere nella sua essenza il profumo che c’era nell’aria. All’inizio pensavo fossero delle Edgeworthia crisanta fiorite prematuramente, poi ho scovato una parcella di Sarcococca hookeriana, spudoratamente semplice e profumata al punto che ti vien voglia di mangiarla da quanto è bella. Distratto dal profumo non mi sono accorto che mi stavano parlando di Nyssa sylvatica e dell’importanza delle piante

Il classico Quercus ilex.

LE QUERCE • Quercus hispanica dalla corteccia grigia e suberosa e dalle belle foglie fiammate. • Quercus castaneifolia, ombrosi e ricchi di linfa. • Quercus coccifera dalla foglia crenata. • Quercus velutina dalle belle venature rosse e dal verso delle foglie irsuto.

LE COLLEZIONI Alcune delle piante scelte dai Vivai Cappellini diventano collezioni di riferimento, come nel caso di: • Hamamelis • Magnolie • Malus

a colorazione autunnale per i paesi del nord. I fratelli Cappellini hanno intuito, già da qualche anno, che il futuro degli alberi da giardino sta cambiando. Ora le mode stanno cambiando e le conifere perdono di importanza, non si usano più e si cercano sempreverdi a foglia larga. Oggi che le temperature climatiche delle città si modificano, quello che un tempo gelava in inverno a Como ora resiste; ora che l’esigenza di privacy aumenta e che quindi le piante hanno evidentemente una funzione di barriera, torna il desiderio di avere piante a forma d’albero (cioè la forma degli alberi disegnati dai bambini con tronco che sostiene la chioma). Ai vivai Cappellini tornano le querce sempreverdi, non solo lecci ma anche Quercus hispanica dalla corteccia grigia e suberosa e dalle belle foglie fiammate, i Quercus castaneifolia, ombrosi e ricchi di linfa, il Quercus coccifera dalla foglia crenata, così come i Quercus velutina dalle belle venature rosse e dal verso delle foglie irsuto. Sono tornato a casa dalla visita al vivaio Cappellini pieno di idee e anche con una pianta, la classica Vitex agnus ‘Castus’, un bellissimo e delicato cespuglio dai fiori blu che colora, riempie e rende elegante anche un giardino piccolo e già troppo pieno come il mio. Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | giovani piante

NULLA NASCE PER CASO

Primavita è specializzata nella produzione di piantine da ricoltivare, con un’ampia offerta e cultivar tipicamente mediterranee. Forte l’impegno per recuperare e valorizzare il patrimonio florovivaistico di Filippo Terragni

P

rimavita è il primo anello della filiera vivaistica, specializzata nella produzione e moltiplicazione di oltre 500 specie di piante ornamentali ed essenze mediterranee. L’obiettivo dell’azienda è quello di recuperare e valorizzare il patrimonio florovivaistico mediterraneo attraverso un’intensa attività di ricerca, prendendosi cura delle piante nelle primissime fasi della loro crescita, conciliando competitività economica, innovazione tecnologica e attenzione nei confronti dell’ambiente. Dal seme, al germinello, alla pian-

tina: ogni singolo esemplare è allevato con cura e scrupolosa attenzione, costantemente assistito dal punto di vista agronomico e fitosanitario da personale qualificato. Prodotto finale di questo percorso sono giovani piante mediterranee da ricoltivare in vaso 7 x 7cm e/o paper-pot, su richiesta, per il conferimento in vivai specializzati. L’azienda si colloca in agro di Molfetta (BA), scelta dettata dalle caratteristiche pedoclimatiche di codesto comprensorio. Primavita comprende campi di piante madri per la produzione di talee e semi, ombrai per la colti-

ATTENZIONE ALL’AMBIENTE • La serra è dotata di doppio film plastico e schermo termico per limitare le perdite di calore e di un sistema di riscaldamento basale e aereo ad acqua calda, alimentato a GPL. I parametri ambientali sono costantemente rilevati e analizzati da un computer climatico, attraverso il quale è gestita la funzionalità degli impianti. Inoltre sono presenti tre cisterne per la raccolta di acque meteoriche.

vazione di astoni su oltre 25mila metri quadri e 20mila metri quadri di serra, progettata secondo criteri innovativi al fine di assicurare il benessere e la sanità delle piante e al contempo garantire la riduzione degli sprechi e delle emissioni. La serra principale è dotata di doppio film plastico e schermo termico per limitare le perdite di calore e di un sistema di riscaldamento basale e aereo ad acqua calda alimentato a GPL. I parametri ambientali sono costantemente rilevati e analizzati da un computer climatico, attraverso il quale è gestita la funzionalità degli impianti. Sono presenti, inoltre, tre cisterne per la raccolta delle acque meteoriche. Primavita è particolarmente attiva anche per quanto riguarda la ricerca ed è stata tra le prime 10 giovani aziende agroalimentari selezionate dal ministero delle Politiche Agricole nell’ambito del bando del progetto OIGA 3. Infatti, l’azienda di Molfetta collabora con la facoltà di Agraria dell’Università di Bari per realizzare un programma mirato a ottenere conoscenze tecniche, scientifiche e operative per poter produrre direttamente i substrati di coltivazione per le piante in vaso da utilizzare nel proprio ciclo produttivo.

LA NOVITÀ Lo s c o r s o a n n o , l a s t r u t t u ra a z i e n d a l e h a v i s t o u n a u m e n t o d e l l a s u p e r f i c e , d o p o l ’a c q u i s i z i o n e d i c i r c a 1 5 m i l a m e t r i q u a d ra t i , s u i q u a l i è s t a t o g i à i n s t a l l a t o u n o m b ra i o d i 4 m i l a m e t r i q u a d ra t i p e r c o l t i v a z i o n e d i a s t o n i e p i a n t e da sottobosco.

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Flortecnica e vivaismo


I titolari di Primavita.

I PLUS • 500 specie di piante coltivate. • Recupero e valorizzazione del patrimonio mediterraneo. • Forte attenzione per l’ambiente.

QR CODE

LE DOMANDE D. Quali i punti di forza della vostra produzione? R. “La nostra produzione è caratterizzata da un monitoraggio costante in tutte le fasi del ciclo produttivo. Le specie, con le rispettive cultivar, coltivate sono in grado di soddisfare tutte le esigenze specifiche dei nostri clienti nazionali ed esteri”. D. Quali le vostre principali produzioni? R. “Siamo in grado di riprodurre oltre 500 specie: piante annuali, piante aromatiche, piante da esterno, piante ornamentali, piante perenni, piante tappezzanti, piante succulente, piante mediterranee e australiane. Giovani piante in: paper-pot di diverso diametro, vaso 7x7 cm ed astoni in vaso 15x15 e con altezza 2,10 centimetri”.

Il nuovo Dianthus brillancy.

innovazione competenza qualità

Bio Bio

Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | floricoltura

LAZZERI

E L’IMPEGNO NELLA SELEZIONE La Calibrachoa nella varietà ‘TUTTI FRUTTI’.

LE ULTIME NOVITÀ

Ampio catalogo ricco di piante da aiuola e balcone, frutto di un lungo lavoro di ibridazione e di ricerca. Con nuove varietà interessanti per crescita e colore di Paola Lauricella

L

a visita all’azienda Lazzeri nella sede di Merano (una seconda sede italiana è a Latina e un’altra in Brasile) ci permette di conoscere il lungo lavoro di ibridazione che negli ultimi dieci anni ha consentito, tramite la ricerca condotta dal Johannes Nebelmeir, di costituire un catalogo nutrito di piante da aiuola e da balcone, oltre a rinforzare con nuove varietà anche il catalogo del prodotto di punta di Lazzeri rappresentato dalla Poinsettia.

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Flortecnica e vivaismo

PORTULACA, VENDITE RADDOPPIATE Come prima serra abbiamo visitato quella che ospita le nuove varietà di portulaca bicolore disponibili in quattro varietà e il secondo tipo a fiore doppio anche queste in quattro varietà. Il primo tipo di fiore bicolore è stato indotto dall’ibridatore sulla pianta madre originaria ben dieci anni fa e gli anni successivi sono serviti per stabilizzare e selezionare la mutazione e trovare le quattro varietà in colori diversi. I colori accesi

• Nuove varietà di portulaca bicolore a fiore semplice e doppio. Disponibili in quattro varietà. • Nuove varierà di Osteospermum disponibili in 23 specie varietali. • Esclusivo il colore arancione della calibracoa ‘Mille Baci’. • Ultima varietà geranio zonale ‘Gran Gala’, con tre serie diverse: • Foglia chiara e crescita medio-compatta • Foglia chiara e crescita medio-forte • Foglia scura ad alto valore decorativo

di questo tipo di portulaca hanno in breve tempo conquistato una buona quota di mercato italiano, tanto che rispetto al primo anno di commercializzazione, le vendite sono già raddoppiate. La seconda serra visitata è stata quella dei vasi di Osteospermum disponibili in 23 specie varietali, la ricerca è durata otto anni per avere la serie completa dell’ampia gamma di colori e ogni due-tre anni inseriscono due o tre varietà nuove. La selezione avviene negli anni addietro su di un patrimonio di 200mila piante per arrivare a 2mila e poi scendere a mille. La varietà ‘Leonardo’, per esempio, si suddivide in Compact e Vigor. La prima ha una crescita compatta e un ridotto bisogno di nanizzanti ed è disponibile in 13 colori; la seconda ha una crescita generosa che si può controllare secondo il bisogno con i nanizzanti è disponibile in dieci colori. In base alle vendite in Europa, Nebelmeir afferma che


nel nord i colori più richiesti sono l’arancio e il giallo scuro, mentre in Italia sono il viola e il lilla. Il bianco è un colore che incontra i gusti di tutti i mercati. Vi sono le varietà con occhio scuro e petali chiari a colore omogeneo o sfumato dal centro verso

La varietà ‘DUNA YELLOW’, tra le ultime portulache.

colore arancio l’esclusività di un tono assai raro da trovare e che dura inalterato per tutta la stagione di fioritura, inoltre è adatta nella coltivazione dei vasi a “tris”. Di questa varietà si producono ancora piccoli numeri, ma si è sviluppata molto la ven-

La varietà di Calibrachoa ‘MILLE BACI’.

Osteospermum var. ‘LEONARDO’.

IN BREVE

Alcuni degli ultimi colori delle nuove varietà di portulaca.

l’apice del petalo e naturalmente le “bicolori” (bellissima la varietà con petali che da bianchi finiscono con le punte lilla). UN BANCALE DI PIANTE MADRI Nelle altre serre le piante disponibili in catalogo di calibracoa, geranio e margherite. Si tratta di essenze da aiuola tra le più richieste. La calibracoa nelle varietà ‘Tutti frutti’ e ‘Mille Baci’ solo recentemente sono state immesse sul mercato (novità 2013). La ‘Mille Baci’ è la serie compatta, non ha bisogno di nanizzanti e offre nel

dita in vasi piccoli: le giovani piantine vengono acquistate e immesse nei vasi di diametro 6 o 8 centimetri pronte per la vendita alla ristorazione; di recente si è diffusa anche presso il grande pubblico delle famiglie. Nel geranio zonale l’ultima varietà testata e disponibile si chiama ‘Gran Gala’ e vi sono tre serie diverse (a foglia chiara e crescita medio-compatta, a foglia chiara e crescita medio-forte per vasi medio-grandi richiesti soprattutto nell’Europa meridionale e la serie a foglia scura per piante ad altro valore decorativo)

• Importante lavoro nel campo dell’ibridazione. • Ampia offerta di piante da aiula e da balcone. • Riqualificazione del catalogo dedicato alla Poinsettia. • Clibracoa, geranio e margherite le piante da aiuola maggiormente richieste.

la cui omogeneità nella crescita, nella serra visitata, era veramente straordinaria; inoltre, l’enorme varietà di colori a fiore semidoppio consente di soddisfare un ampia gradualità all’interno dello stesso colore. Nel 2013 sono state testate 81 varietà, nel 2014 si è scesi a 60 circa selezionando le varietà che si distinguono di più dalle altre per caratteristiche e per colore. Per ogni varietà esiste un bancale di piante madri conservato in Brasile, dove si verifica la produttività. Le riserve di piante madri vengono rinnovate molto spesso per evitare il rischio di malattie, poi per le specie con crescita più veloce, come le petunie, ogni anno le piante madri vengono buttate. Attualmente, la Stella di Natale è la pianta di punta per la quale Lazzeri è ben conosciuta in diversi paesi europei e, nonostante la diminuzione nella produzione degli ultimi due anni, la loro quota è rimasta stabile. Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | fiere

FLOROVIVAISMO,

NUOVO APPUNTAMENTO A MILANO Una manifestazione “che ridarebbe linfa e ricchezza a un mercato importante e d’eccellenza”. Per sostenere tutto il settore. Queste le ambizioni di Myflor&Garden di Francesco Tozzi

IL COMITATO PROMOTORE • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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Flortecnica e vivaismo

AG Sanremo Altiflor Borrigarden Cactusmania Cattaneo Bruno Christensen Diem Dymak Florinfo Florpagano Florsistemi Garden Service Giambò Piante Libreria della Natura MH Cactiland Modiform Nicoli Nippontree Norcom Orlandelli Ortomio Pandozzi Paolelli Garden Piante e Fiori d’Italia Pisapia Floricoltura RB Plant Vettori Giovani Piante Vigo Gerolamo Vivai D’Adda

U

n nuovo progetto espositivo che nasce dalla volontà e dall’esigenza del settore, principalmente florovivaistico, di avere una piazza rappresentativa per una manifestazione B2B riservata agli operatori del settore. Il nome? Myflor&Garden, International Green Expo. Un richiamo al passato, a ricordare i vecchi splendori del Miflor, e una visione internazionale, assolutamente necessaria. La location? I padiglioni di Rho di Fiera Milano. PROPRIETARIO DEL MARCHIO Myflor&Garden è voluta e attivamente sostenuta dal Consorzio Myflor, formato da un ampio gruppo di imprese rappresentative del settore ed è organizzata da VG Crea, società di servizi già best partner e consulente di Fiera Milano. Il consorzio, proprietario del marchio della manifestazione e con una formula associativa senza scopo di lucro, è nato per promuovere l’iniziativa in Italia e all’estero, e funge da comitato tecnico facendo da tramite fra le richieste le esigenze degli espositori e la società organizzativa. VG Crea da oltre 16 anni collabora attivamente con Fiera Milano e altri enti, ideando, organizzando e gestendo mostre e format espositivi. Negli ultimi anni, è stata la protagonista dell’ingresso dei comparti outdoor e garden nei padiglioni di Fiera Milano, soprattutto per la manifestazione Macef e poi Homi. E la nuova fiera si inserisce in un anno importante per la città di Milano – e


LE DATE • Durata: 3 giorni • Orari: 9.00 – 18.30 • Cadenza: annuale • Date: mercoledì 25 / giovedì 26 / venerdì 27 febbraio 2015 • Luogo: Fiera Milano (Rho, Milano)

MACROSETTORI

LA SEGMENTAZIONE DEL MERCATO ITALIANO IL VERDE VIVO (piante, semi, arbusti, alberi, fiori, bulbi, compost, fertilizzanti domestici eccetera) ammonta al 51,6% (3,2 miliardi di dollari) del valore totale. LE COSTRUZIONI DA GIARDINO (serre, pergole, tendaggi, schermature, gazebo, pavimenti eccetera) sono al 15,6% del totale. GLI ARREDI E ACCESSORI OUTDOOR sono al 12,7% (bbq, arredi, ornamenti, ombrelloni e accessori di vario genere). LE ATTREZZATURE DEL VERDE, quali tubi, canne, annaffiatoi, accessori vari al 10,5% e gli utensili monitorati, che consistono in attrezzi manuali ed elettrici per la cura del verde 9,6% del totale.

• Vivaio (piante da esterno e interno) • Fiori recisi • Tecnica (terricci, sementi, serre, vasi) • Servizi per le aziende (software, hardware, gestionali) • Attrezzature e macchine (giardinaggio, manutenzione garden) • Edilizia per il giardinaggio

per l’Italia intera –, infatti, Fiera Milano, nell’anno dell’EXPO 2015, “fornirà i migliori servizi per l’occasione, dando ancor più sostanza ad una collaborazione con Myflor&Garden”, fanno sapere gli organizzatori. La nuova fiera beneficerà degli sforzi logistici, organizzativi e di comunicazione (pubblicità, articoli, inviti) a favore dei visitatori italiani e internazionali. FARÀ TENDENZA “Oltre a essere un’occasione espositiva importante che ha l’obiettivo di dare nuovi stimoli al mercato – sempre secondo gli organizzatori –, Myflor&Garden farà tendenza in ambito internazionale grazie allo sviluppo della cultura del verde verso un mondo sempre più ecosostenibile”. Inoltre, è prevista la creazione di modelli funzionali per migliorare la qualità della vita all’aria aperta, il coinvolgimento di giardinieri e paesaggisti per ambientazione ad hoc e di flower decorators per la creatività dei decori, con seminari e dimostrazioni. Poi, l’integrazione dell’evento nei programmi del territorio. E dal consorzio arriva il messaggio chiaro che si tratta di un’iniziativa aperta a tutte le aziende del settore che intendono collaborare per la crescita, lo sviluppo e il successo della nuova manifestazione. “Un successo che ridarebbe linfa e ricchezza a un mercato importante e d’eccellenza, e che già in questo momento – grazie a un passaparola iniziato dalle aziende sostenitrici – può vantare solide basi su cui crescere e consolidarsi”, concludono gli organizzatori nella loro presentazione.

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TENDENZE | regioni

Expo, opportunità di business Presentate presso la Regione Lombardia le aziende florovivaistiche aderenti a Confragricoltura. Un appuntamento per promuovere le realtà lombarde di Filippo Tommaseo

L

o scorso maggio al 39° piano di Palazzo Lombardia, si è svolto l’evento Expo in Bloom, durante il quale durante il quale sono state presentate le aziende florovivaistiche di Confagricoltura Lombardia ai consoli dei Paesi partecipanti a Expo 2015. La manifestazione, che è stata organizzata da Confagricoltura in collaborazione con Regione Lombardia, ha voluto porre l’attenzione sulle eccellenze florovivaistiche lombarde: ne sono testimonianza i giardini verticali, le architetture green e in generale tutto l’allestimento a verde degli spazi dedicati a Expo 2015 (a poco meno di un anno dalla sua inaugurazione) che verranno messi in mostra. LAVORO DI SQUADRA Un appuntamento che ha consentito ai futuri partecipanti di Expo di apprezzare la professionalità delle realtà coinvolte, con l’auspicio di creare contatti e rapporti utili per gli attori internazionali riconducibili alla filiera produttiva, nonché per le delegazioni e gli organismi che avranno necessità di usufruire dei servizi offerti da questo settore in vista di della manifestazione universale. Durante l’incontro, è stato dato il giusto risalto alla qualità del prodotto, alla competitività dei prezzi e all’efficienza della logistica che caratterizzano la produzione florovivaistica lombarda e che sono

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Flortecnica e vivaismo

possibili anche grazie alle associazioni di produttori e a una consolidata organizzazione di tipo cooperativo, attraverso la quale si è riusciti ad adattare la produzione tipica locale alle esigenze dei mercati internazionali. “Il settore florovivaistico rappresenta un’importante realtà economica nel contesto agricolo lombardo, in particolar modo per l’aspetto occupazionale, data la necessità per le aziende che operano in questo comparto di avvalersi costantemente e in grande misura di manodopera qualificata”, ha affermato il presidente di Confagricoltura Lombardia Matteo Lasagna. “Una realtà che costituisce certamente l’attività agricola più rilevante nell’area pedemontana della nostra Regione, ma che interessa in maniera trasversale l’intero territorio lombardo”. “SERVIZIO ECCELLENTE” “In questi ultimi anni di crisi economica, il settore florovivaistico ha sicuramente sofferto più di altri, dato l’inevitabile calo della domanda sia da

parte dei privati, sia da parte dei committenti pubblici ed è per questo che Expo 2015 deve rappresentare una grande opportunità di rilancio anche per questo comparto – ha proseguito Matteo Lasagna –. Questa nostra iniziativa non intendeva essere una semplice celebrazione, per quanto meritata, della bravura delle nostre aziende, ma si proponeva anche, in maniera coerente con la mentalità di noi imprenditori agricoli, un obiettivo molto più pragmatico: quello di dimostrare agli ospiti stranieri che dovranno allestire e gestire i propri padiglioni nell’ambito dell’Expo che le aziende florovivaistiche lombarde possono garantire un servizio eccellente sul piano della qualità, efficiente su quello della logistica e competitivo per quanto riguarda i prezzi”. “Sono certo – ha concluso il presidente di Confagricoltura Lombardia – che i partecipanti abbiano percepito il nostro messaggio e che lo sforzo compiuto per allestire appuntamento darà i suoi frutti nei mesi a venire”.

19MILA IMPRESE Confagricoltura Lombardia oggi rappresenta, a livello regionale, le Unioni Provinciali Agricoltori della Lombardia (Bergamo, Brescia, Como e Lecco, Cremona, Mantova, Milano e Lodi, Pavia, Sondrio, Varese), nonché i loro soci e le categorie professionali, sindacali ed economiche, inquadrate al loro interno. I servizi di Confagricoltura Lombardia, attraverso le UPA, sono rivolti agli imprenditori agricoli quali beneficiari diretti delle attività statutarie: a oggi, Confagricoltura Lombardia è centro di riferimento per circa 19mila imprese agricole presenti sul territorio regionale dedite alla produzione di cereali, di vino, all’allevamento di vacche da carne, di vacche da latte, di suini, oltre che alle coltivazioni florovivaistiche.


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TENDENZE | aree verdi

IL

VERDE

CRESCE IN EUROPA

Trend positivo per il settore dei giardini: aumentano aziende, occupati e fatturati. Questa la fotografia di ECLA, l’associazione delle aziende che si occupano di giardini e paesaggio di Filippo Terragni

I

l comparto europeo della realizzazione di giardini, aree paesaggistiche e campi da gioco continua a essere un settore in pieno sviluppo e ha ogni ragione di guardare fiducioso al futuro. In virtù del trend dell’edilizia verde, negli anni scorsi sono aumentati costantemente sia il numero delle aziende sia quello dei dipendenti. Negli ultimi anni, ad esempio, il numero delle imprese che si occupano di giardini e soluzioni paesaggistiche è cresciuto del 20%, portandosi a più di 88.000. Anche il numero degli addetti è cresciuto di quasi il 10% e supera ormai i 375.000. Il costante aumento dell’esigenza di più verde vivo (piante e fiori) ha altresì risvolti positivi sull’andamento dei fatturati del rispettivo settore che, attualmente, registra un volume complessivo pari a oltre i 30 miliardi di euro, con tendenza in salita. ALTA PROFESSIONALITÀ Il presupposto per la straordinaria posizione del settore giardini e aree paesaggistiche in Europa risiede nel fatto che le aziende sfruttano tutto il loro potenziale imprenditoriale. Nella loro qualità di esperti, infatti, le imprese forniscono una gamma di prestazioni enorme. Dai lavori di posa, la manutenzione e l’inverdimento di tetti fino alla realizzazione di campi da gioco. I giardinieri paesaggisti offrono l’intero ventaglio dei servizi le-

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Flortecnica e vivaismo

IN BREVE • In aumento il numero di aziende e occupati. • Elevato grado di professionalità dei giardinieri. • Ampia offerta dei servizi: realizzazione di giardini, soluzioni paesaggistiche e campi da gioco.

ALCUNI NUMERI • 20% la crescita del numero delle imprese che si occupano di giardini. • 88 mila il numero totale delle aziende attive. • 10% l’incremento degli addetti. • 375 mila il numero totale di addetti. • 30 milioni di euro il giro d’affari del settore in Europa.

gati ai giardini privati e al verde pubblico e aziendale. Oltre a chi sa fare di tutto, tra le aziende ci sono tuttavia anche gli specialisti che si concentrano su ambiti specifici come, ad esempio, la cura di giardini monumentali storici o la realizzazione di impianti sportivi e strutture ricreative. INTERESSI COMUNI Al fine di continuare a fungere da motore di crescita del settore verde si tratta di rifornire anche in futuro mercati stabili e fiorenti. Soltanto le aziende di successo si affermano sul mercato, assicurando nel contempo posti di lavoro e, con ciò la sopravvivenza economica. L’European Landscape Contractors Association (ELCA) è l’associazione europea degli operatori attivi nella realizzazione di giardini, soluzioni paesaggistiche e campi da gioco. Fondata nel 1963, l’associazione cura e tutela gli interessi del settore a livello europeo per oltre 88mila aziende. Tra le altre cose ELCA si impegna a favore di uno stretto scambio di informazioni ed esperienze, di un’intensiva formazione professionale delle nuove leve all’interno del settore, di esposizioni dei giardini europee, nonché di uno sviluppo urbano paesaggistico. Attualmente l’ELCA è sostenuta da 21 associazioni nazionali che si occupano di giardini, aree paesaggistiche e campi da gioco e, tra i suoi soci, conta inoltre cinque associazioni partner.


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TENDENZE | estere

GIMB: UNA

PRIMA ASSOLUTA

È nato nel Regno Unito ed è un organismo di marketing fondato dal settore e per il settore del giardino. In cantiere ha una campagna per conquistare i 30-45enni, un target potenziale di 14 milioni di clienti di Stefania Medetti

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Flortecnica e vivaismo

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Non era mai successo prima e accade adesso nel Regno Unito che l’industria del verde unisse le forze per stimolare la crescita del mercato. Lo racconta in esclusiva a Flor-

IN BREVE • Iniziativa promossa dalle tre principali associazioni di categoria, a partire dai vivaisti. • Mercato potenziale da 14 milioni di persone. • Campagna pubblicitaria realizzata esclusivamente per i clienti potenziali. • Potenziamento di operazioni di guerrila gardening. • Ideata operazione itinerante nelle principali città del paese. • Bistrol nominata capitale verde d’Europa 2015. • 430.000 euro l’investimento per lanciare il progetto GIMB.

tecnica e vivaismo David Arnold, imprenditore con trent’anni di esperienza alle spalle e adesso project manager della nuovissima GIMB, Garden Industry Marketing Board, il comitato dedicato al marketing per l’industria del giardino. L’iniziativa è stata promossa dalle tre principali associazioni del settore: HTA, GCA e GIMA. La prima, Horticultural Trades Association (www.the-hta.org.uk), è l’associazione che, dal 1899, rappresenta l’industria del garden nel Regno Unito e che conta oggi 2.700 membri fra cui rivenditori, vivaisti, paesaggisti, produttori e distributori di materiale per il giardino. Di GCA (www.gca.org. uk), Garden Center Association fanno parte 200 garden center, mentre GIMA (www.gima.org.uk/), Garden Industry Manufacturers Association, aggrega i produttori di articoli per giardino. L’industria, nel complesso, genera oggi un giro d’affari di cinque miliardi di sterline, pari a 6,1 miliardi di euro. INSIEME PER COLLABORARE Ecco come è nata Gimb: «Per far crescere l’interesse per il giardino e per la vita all’aria aperta, ci siamo resi conto che occorreva un’organizzazione separata per comunicare con il consumatore finale, così come avviene, per fare un esempio, nel caso dell’industria casearia», racconta Arnold. Il primo step è stato capire come affrontare il mercato. «Nell’ottobre dello scorso anno, ci siamo incontrati con vivaisti, produttori, rivenditori, giornalisti, garden center indipendenti, catene di garden e grandi rivenditori del fai da te. È stata l’occasione per riunire professionisti che si occupano di marketing, acquisti e vendite. Abbiamo messo insieme un paniere con oltre 100 idee per incoraggiare i consumatori a vivere lo spazio all’aperto». Per capire come fare arrivare il messaggio correttamente, le idee sono state testate sul campo in una serie di focus group e interviste individuali a casa dei potenziali clienti. «Abbiamo commissionato una ricerca che ci ha permesso di profilare per età e distribuzione geografica i

David Arnold, manager della nuovissima GIMB.

clienti. Dai dati, è emerso che le persone di età compresa fra 30 e 45 anni sono le meno coinvolte dallo spazio all’aperto. Ed è per questa ragione che abbiamo deciso di eleggerli destinatari della nostra campagna di comunicazione che prenderà il via nel 2015». I risultati della ricerca, dunque, hanno mostrato che davanti agli operatori si apre un mercato potenziale rappresentato da 14 milioni di persone che amano il verde, ma non sanno – praticamente – da che parte cominciare. SI COMINCIA DA UN VASO «È stata un’occasione per scoprire come il nostro target potenziale vive il giardino, per parlare delle ragioni per cui non si sentono coinvolti e di come vorrebbero che fosse il proprio spazio verde», prosegue Arnold. Sì, perché dalla ricerca emerge che tutti vorrebbero un giardino dove rilassarsi, dove intrattenere gli amici, dove coltivare le piante e permettere ai propri figli di giocare e divertirsi, ma pochi di loro sanno come fare, considerato che hanno anche poco tempo a disposizione. Dai focus group, dunque, è emerso anche qualcosa di inatteso: «Abbiamo scoperto che, proprio per la loro inesperienza, le persone si sentono intimidite e, molto spesso, non si avvicinano ai garden, non osano chiedere informazioni o consigli per paura di fare una brutta figura». La Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | estere

i legami con Edible Bus Stop (www. theediblebusstop.org/), un’organizzazione che ha iniziato a trasformare le fermate degli autobus di Londra in oasi verdi belle da guardare, ma anche buone da mangiare, perché le verdure cresciute in questi spazi sono a disposizione delle comunità che li ospitano. «In tandem con EBS, abbiamo deciso di utilizzare dei container – che possono dunque essere trasportati su strada – per dimostrare come cambia uno spazio prima e dopo essere trasformato in un giardino», racconta Arnold.

La campagna banner sui social media.

nuova campagna, in programma per il 2015, dunque parlerà la lingua di questi consumatori potenziali. Il claim: “Whatever space you’ve got… it starts with a pot” (“Qualsiasi spazio abbiate a disposizione, si comincia da un vaso”), infatti, è un invito a considerare il giardino come qualcosa di facile. Il concept sarà veicolato soprattutto sui social media, in quanto si sono rivelati il canale preferenziale dove le persone cercano e trovano informazioni. «Abbiamo intenzione di lanciare un canale Youtube dedicato a video istruttivi e stiamo lavorando a un’iniziativa di guerrilla marketing molto impattante», rivela il manager. GIMB, infatti, ha stretto

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Flortecnica e vivaismo

TENERE ALTA L’ATTENZIONE L’operazione intinerante, programmata nelle principali città del Paese – in agenda attualmente ci sono Edimburgo, Belfast, Manchester/Liverpool/Leeds, Birmingham, Londra e Bristol, che è stata nominata capitale verde d’Europa per il 2015 – coinvolgerà anche i rivenditori locali che, a questo modo, avranno l’occasione per incontrare e comunicare con i potenziali clienti e generare traffico sul proprio punto vendita. «La ricerca ha dimostrato chiaramente che non è il giardinaggio come processo che può accendere l’attenzione di questi consumatori – ha commentato Carol Paris, amministratore delegato HTA –, ma il fatto di usare il loro spazio verde ed è con questa chiave di lettura

GIMB nasce dalla collaborazione delle tre principali associazioni di categoria dell’Inghilterra.

che possiamo entrare in contatto e coinvolgere nuovi clienti in questo target demografico». Quanto al budget dell’iniziativa, per il lanciare il progetto GIMB ha calcolato che occorre una dotazione di partenza di 350mila sterline (430mila euro), autofinanziata dai partecipanti. «Ovviamente, più fondi raccoglieremo, più iniziative potremo lanciare – prosegue il project manager –, perché la campagna di GIMB non vuole essere un’iniziativa isolata, ma vuole aprire un canale di comunicazione per tenere alta l’attenzione sul piacere di vivere il giardino, coinvolgendo in futuro – auspicabilmente – anche media lifestyle e food». Per ora, è stato raccolto il 10-15% del finanziamento necessario, ma GIMB è ottimista, senza contare che la presenza di pesi massimi del settore come la Hta, inoltre, è quasi una garanzia di successo. «L’organismo, infatti, è indipendente e senza fini di lucro e, nelle intenzioni, dovrebbe contare su un ampio consiglio di amministrazione in rappresentanza delle parti coinvolte, con 35-40 membri con diritto di voto e un gruppo di lavoro più piccolo e agile, ma comunque rappresentativo dell’intera industria. Finora, è stato un percorso molto eccitante e, nonostante la mia esperienza trentennale nel settore, è una vera sfida», conclude Arnold.

IL CLAIM DELLA CAMPAGNA

La nuova campagna, in programma per il 2015, dunque parlerà la lingua di questi consumatori potenziali. Il claim: “Whatever space you’ve got… it starts with a pot” (“Qualsiasi spazio abbiate a disposizione, si comincia da un vaso”), infatti, è un invito a considerare il giardino come qualcosa di facile. Il concept sarà veicolato soprattutto sui social media, in quanto si sono rivelati il canale preferenziale dove le persone cercano e trovano informazioni.


STRUMENTI | suggerimenti&consigli di Jessica Bertoni - mail j.bertoni@laboratorioverde.net

economia &verde

Gestione, finanziamenti e investimenti per l’impresa che vuole innovare

NUOVO DECRETO IRPEF Sgravi e tagli per le imprese, oltre alla restituzione dei debiti della PA. Ecco cosa cambia e

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quali saranno i vantaggi. Poi chiarimenti su IMU, Mini IMU e rinnovabili

iato sospeso e conto alla rovescia per scoprire le sorprese del tanto atteso decreto Irpef che doveva rendere meno poveri gli italiani! Così con il Dl 66/2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 aprile scorso, sono stati affrontati alcuni degli argomenti che ci si aspettava venissero chiariti: bonus IRPEF di 80 euro (anche per i parasubordinati), il taglio IRAP per le aziende, la restituzione dei debiti PA alle imprese, l’incremento delle tasse sulle rendite finanziarie, le misure di spending review. Vediamo sinteticamente quali sono le misure previste.

AUMENTO IN BUSTA PAGA Al comma 1, articolo 1 si prevede l’impegno del governo a rendere strutturale, con la Legge di Stabilità 2015 (prossima manovra finanziaria), l’aumento di 80 euro fissi al mese per i redditi da 8mila a 24mila euro, decresce fino ad azzerarsi a quota 26mila euro. Il bonus consiste in un credito d’imposta di 640 euro da maggio a dicembre (80 euro per otto mensilità). L’aumento va a tutti i dipendenti (anche a termine) e a svariate categorie di redditi assimilati, tra cui anche soci lavoratori delle cooperative e compensi per collaborazioni coordinate e continuative.

SCONTO IRAP Il taglio del cuneo fiscale per le aziende è previsto dall’articolo 2. Si tratta di una rimodulazione delle aliquote, che corrisponde a una riduzione del 10% a regime. Attenzione: per questo 2014, lo sconto parte da maggio, e sarà quindi del 5%.

RENDITE FINANZIARIE E CONTI BANCARI Dall’1 luglio 2014 sale dal 20 al 26% la tassazione sulle rendite finanziarie. Restano esclusi i titoli di Stato tassati al 12,5% e la previdenza complementare (che resta all’11%). Aumentano invece gli interessi su conti correnti e conti deposito. La misura è contenuta nell’articolo 3 del decreto. L’articolo 4 prevede infine l’annunciato aumento dal 12 al 26% dell’imposta sostitutiva dovuta dalle banche per la rivalutazione delle quote della Banca d’Italia. Infine, è stato cancellato l’obbligo di ritenuta d’acconto del 20% sui tra-

sferimenti di denaro provenienti dall’estero costituenti redditi da investimenti o da attività di natura finanziaria per gli intermediari finanziari. Ecco come cambiano le aliquote e quanto si paga in sede di acconto 2014: 3,5%, per imprese dal 2015. Per l’acconto 2014, l’aliquota è di 3,75%. 1,7%, per agricoltura e cooperative di piccola pesca. Acconto 2014 all’1,8%. 4,2%, per banche e altri soggetti finanziari. Acconto 2014 al 4,5%. 5,3%, per imprese di assicurazione. Acconto 2014, 5,7%. 3,8%, per imprese titolari di concessioni per la gestione di servizi e opere pubbliche diverse da quelle di costruzione e gestione di autostrade e trafori. Acconto 2014, aliquota al 4%.

RIVALUTAZIONE BENI IMPRESE Attenzione, l’imposta sostitutiva sulla rivalutazione dei beni aziendali, pari al 26%, non si può più spalmare su tre annualità, ma va pagata in un’unica soluzione, qui entro il termine di versamento del saldo delle imposte sui redditi per il periodo d’imposta 2013. La misura è contenuta nel comma 12 dell’articolo 4.

DEBITI PA VERSO LE IMPRESE Ci sono 13 miliardi in più per la restituzione dei crediti certi ed esigibili vantati dalle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni e ci sono varie misure per eliminare strutturalmente il problema dei ritardi di pagamento: termini massimi di 90 giorni nel 2014 e 60 giorni a partire dal 2015. In nome della trasparenza e della semplificazione, le PA dal prossimo 1 luglio dovranno tenere un registro unico delle fatture.

COMPENSAZIONI ESTESE I contribuenti possono utilizzare in compensazione tutti i crediti nei confronti della PA, non solo quelli maturati entro il dicembre 2012: lo prevede l’articolo 39 del decreto, modificando l’articolo 28-quinquies del Dpr 602/1973. Per quanto riguarda invece i cre-

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STRUMENTI | suggerimenti&consigli

diti per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni, la possibilità di compensarli con i debiti a ruolo relativi a tributi erariali, regionali e locali, contributi previdenziali e assistenziali, premi Inail, è estesa a cartelle e atti esecutivi notificati entro il 31 dicembre 2013.

POSSIBILI TASSE SULLE RINNOVABILI Il settore delle rinnovabili potrebbe andare a finanziare in parte gli 80 euro in più in busta paga. Infatti, dalla lettura dell’articolo 22, al comma 1 si desume l’introduzione del reddito forfettizzato per l’agroenergia. Viene quindi modificata a partire dal periodo di imposta 2014 la determinazione del reddito imponibile derivante dalla produzione e cessione di energia elettrica e calore da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche, nonché di carburanti prodotti da coltivazioni vegetali provenienti prevalentemente dal terreno effettuata dagli imprenditori agricoli. Così tutte le entrate che derivano dalla produzione di energia pulita saranno tassate al 25%, mentre finora potevano essere tassate tramite rivalutazione delle rendite catastali. Da questa operazione il governo si aspetta un recupero di gettito IRPEF di circa 45 milioni di euro l’anno dal 2015 e 33,8 per il 2014. La novità produrrà, infatti, spiega Agriinsieme, “effetti dirompenti sui piani d’investimento e sulle fonti di finanziamento bancario… Occorre assolutamente rivedere l’impianto delle nuove norme, al fine di assicurare un futuro alle rinnovabili agricole che stanno dando un grande contributo alla diminuzione delle emissioni e più in generale alla tutela dell’ambiente. In questo ambito è indispensabile rilanciare una strategia di settore che eviti provvedimenti estemporanei, con effetti retroattivi”.

IMU E MINI IMU SUI TERRENI AGRICOLI Con la risoluzione n. 41/E/2014, arrivano i chiarimenti sul principio di sostituzione IMU-IRPEF dei terreni agricoli da parte dell’Agenzia delle Entrate: per i redditi derivanti dai terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali per i quali è dovuta la cosiddetta Mini IMU per l’anno 2013 vale il principio l’imposta municipale unica sostituisce l’IRPEF. SOSTITUZIONE IRPEF-IMU Il riferimento è alle norme previste dall’articolo 8, comma 1, del

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decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 il quale ha disposto che l’IMU sostituisca, per la componente immobiliare, l’IRPEF e le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari relativi ai beni non locati. Con riferimento ai terreni agricoli la sostituzione dell’IRPEF si applica alla componente dominicale dei terreni non affittati. MINI IMU Su tali terreni, per il 2013 i possidenti sono stati esonerati dal versamento dell’IMU (decreti legge nn. 54, 102 e 133 del 2013) poi però, così come avvenuto per i proprietari di prime case, il governo ha stabilito il pagamento della Mini IMU entro il 24 gennaio 2014, ovvero di una quota pari al 40% della differenza tra l’IMU risultante dall’applicazione di aliquota e detrazioni ordinarie e quelle deliberate dal Comune per l’anno 2013. Tale disposizione ha visto coinvolti anche i proprietari di terreni agricoli, quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola. NELLA DICHIARAZIONE Per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi 2014 il provvedimento 41/E/2014 dell’Agenzia delle Entrate ha fissato come regola generale che l’IMU sostituisce l’IRPEF e le relative addizionali sul reddito dominicale del terreno anche se per il 2013 è dovuta esclusivamente la mini IMU: • Per i terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali per i quali è dovuta la mini IMU per l’anno 2013 nel quadro A non va compilata la colonna 9 “IMU non dovuta” e il reddito dominicale del terreno non affittato non è assoggettato all’IRPEF e alle relative addizionali. • Per i terreni ricadenti in aree montane o di collina e terreni posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola, esentati dall’IMU 2013 il reddito dominicale del terreno, anche se non affittato, deve essere assoggettato all’IRPEF e alle relative addizionali, e pertanto va compilata la colonna 9 “IMU non dovuta” del quadro A; in particolare, per i terreni di coltivatori diretti e Iap deve essere indicato il codice “2”.


RISPARMIO: LE FORME D’INVESTIMENTO CONVENIENTI Le possibilità migliori per gestire i propri risparmi tra fondi comuni, conti deposito, titoli di Stato e buoni fruttiferi postali In questo periodo di difficile congiuntura economica investire i propri risparmi può risultare una scelta vincente, ma alcuni profili d’investimento risultano più convenienti di altri.

FONDI COMUNI Tra le forme di investimento più diffuse ci sono i fondi comuni di investimento che permettono di ridurre il rischio, massimizzando il rendimento, investendo in un insieme di titoli finanziari. Il concetto fondamentale sul quale si basa il fondo comune è che investendo in un certo numero di azioni, l’eventuale crollo di una di queste può essere controbilanciato dal valore delle altre. Un buon metro di paragone per capire in quale tipologia di fondo comune conviene investire risiede nell’analizzare le performance a un mese delle diverse offerte presenti sul mercato italiano. Essenzialmente esistono tre tipologie di fondi comuni: • Azionari, l’investimento riguarda principalmente azioni o obbligazioni convertibili. Si tratta di investimenti un po’ più rischiosi, ma con rendimenti elevati e oscillazioni inferiori a quelle dei titoli azionari semplici. • Obbligazionari, gli investimenti riguardano prevalentemente obbligazioni ordinarie e titoli di Stato. Si tratta di investimenti meno rischiosi ma anche meno redditizi. • Bilanciati, si tratta di una forma di investimento in grado di equilibrare vantaggi e svantaggi dei fondi azionari e obbligazionari, garantendo prestazioni e profili di rischio medio. Secondo le analisi degli esperti nel mese di dicembre 2013, il mercato italiano dei fondi ha registrato perdite maggiori rispetto ai guadagni e non è andata meglio per l’azionario dei Paesi emergenti e delle materie prime. A farla da padrone sono state invece le azioni europee avendo premi di rischio con un forte potenziale di ribasso ed essendo attualmente scambiate ai minimi della loro fascia di oscillazione storica. In vista della ripresa economica sembra poi più promettente investire nelle imprese che operano nei settori che probabilmente traineranno la ripresa economica come l’e-commerce, i social network, l’additive manufacturing (stampa in 3D) e il cloud computing.

CONTI DEPOSITO, TITOLI DI STATO E BUONI FRUTTIFERI Attualmente i conti deposito offrono tassi d’interesse fino al 2,56% l’anno, per cinque anni, con una media del 2,38%. Tassi che portano a un guadagno quasi quattro volte superiore a quello che sono in grado di garantire i titoli del debito pubblico. Lo svantaggio di questo tipo di investimenti risiede nella minore liquidità che i conti deposito sono in grado di offrire e alla necessità di vincolare le somme per un certo periodo di anni. BTP, BOT, CTZ e buoni fruttiferi postali, avendo tassi d’interesse molto bassi a livello europeo, dal

canto loro non sono in grado di garantire una sufficiente protezione dall’inflazione.

BLOCCO CONTO CORRENTE: LE NUOVE NORME ANTIRICICLAGGIO Hanno preso il via con il 2014 le ultime direttive, in linea con le direttive europee, in tema di controllo sulle transazioni finanziarie che prevedono l’obbligo per i possessori di un conto corrente di presentarsi in filiale per consegnare una nuova copia dei documenti di identità (o di inviarli via fax o in formato elettronico) e firmare una informativa anti-riciclaggio sul patrimonio personale. Le nuove norme anti-riciclaggio sono volte a prevenire l’utilizzo di sistemi di riciclaggio e il terrorismo, attraverso la collaborazione attiva delle banche (che prevede anche la conoscenza approfondita dei clienti). Per questo, le banche sono chiamate a sottoporre ai propri clienti il questionario, a monitorare le operazioni ed eventualmente inviare, in caso di sospetti, una segnalazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia.

NON TUTTI PERÒ SAREBBERO STATI INFORMATI… Non tutti i clienti sarebbero stati informati dalle proprie banche dei nuovi obblighi in maniera efficace: il questionario sui propri dati sensibili è stato inviato per posta ordinaria senza alcun controllo in merito all’effettiva ricezione. Questo espone al rischio di blocco e chiusura del conto corrente se non si provvede a fornire entro 60 giorni dalla notifica la documentazione richiesta, che serve a evitare di essere coinvolti in potenziali denunce per sospette attività di riciclaggio.

BANCHE A RISCHIO SANZIONE, SE NON SEGNALANO Le banche rischiano una sanzione pecuniaria da 2.600 a 13.000 euro per ogni omesso controllo. La procedura di verifica sul titolare del conto da parte degli intermediari finanziari e banche deve essere operata qualora sul conto vengano effettuate operazioni di deposito, prelievo e pagamento contante per importi da 200 a 500 euro. Nel caso in cui il cliente si rifiuti di fornire le dovute informazioni, la normativa prevede la restituzione forzata da parte della banca delle somme presenti sul conto e, nel caso di movimentazioni sospette, la verifica dei dati del cliente o dell’esecutore dell’operazione. L’obiettivo è quello eliminare gli scambi sospetti di denaro, nonché incentivare l’uso di moneta elettronica più facile da tracciare. Flortecnica e vivaismo

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