TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
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Anno XVI - Maggio 2014
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
ANDAMENTI GIARDINI. Il mercato cresce in tutta Europa ALLEGATO A QUESTO NUMERO 28 pagine sulle ENERGIE ALTERNATIVE
MERCATI PIANTE E FIORI Analisi delle vendite del primo trimestre
ESTERO INGHILTERRA Concorrenza GDO? Solo l’inizio
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GIMMY PIGNATELLI è proprietario dei tre punti vendita GIARDINIERA. Ha aperto il primo garden di Magenta nel mille982. Qui con Mario Camoletti (a sinistra), responsabile operativo del gruppo.
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Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)
PRODOTTI/news
LA SVOLTA
BIO
di
GIARDINIERA
businessverde.com PRIMO PORTALE WEB DI FILIERA L’INIZIO DEL GARDEN PAG. 52
Sogno floreale sul balcone Un autentico multitalento: con il terriccio universale Floragard e gli arbusti perenni si sentono a proprio agio nel vaso!
F
iori stagionali, come le primule in primavera, i classici estivi come i gerani e le petunie o i brughi richiesti in autunno, rientrano tra le specie con le quali si addobba e orna volentieri le cassette e i vasi. Mentre queste piante dopo un determinato periodo si congedano dal balcone per sempre, le piante perenni entusiasmano sempre di nuovo anno dopo anno. Alberi potabili come ligustri o bossi, forme a colonna o a nano, p. es. la mela ornamentale ‘Tina‘, creano uno sfondo permanente
per i suddetti alberi a breve durata. Una scelta ancora maggiore è offerta dal gruppo degli arbusti. Non c’è da meravigliarsi che soprattutto gli arbusti con foglie decorative, come la campanula rossa o la tiarella cordifolia vengano sempre di nuovo abbinati alle specie annuali. E non dovete rinunciare al colore, perché il fogliame si mostra spesso in sgargianti tonalità di arancione, rosso o giallo. Se preferite fiori colorati, consigliamo di scegliere piante perenni, come gerani, salvia, coreopsidi o nepete. Piantatele nel terriccio universale Floragard, in modo tale da alimentarle a lungo con tutte le sostanze nutritive necessarie. Aqua Plus® garantisce che le radici assorbono rapidamente acqua anche dopo periodi di siccità.
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Aprile
Maggio
Giugno
Luglio Agosto
Settembre
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Editoriale / QUESTO MESE di FRANCESCO TOZZI
Ora serve IN CRESCITA IL SETTORE DELLA PROGETTAZIONE E MANUTENZIONE PARCHI E GIARDINI IN EUROPA. AUMENTA IL GARDEN TOURISM IN ITALIA E SI ASSISTE A UN NUOVO DINAMISMO IMPRENDITORIALE. C’È SPAZIO PER CRESCERE
C’
è un forte richiamo all’Europa in questo nuovo numero di GreenUp. Perché è proprio dall’Europa che arrivano dati incoraggianti per il settore. Infatti, secondo
l’Ecla – associazione di aziende che si occupa di giardini e paesaggio – il numero delle imprese che operano nel settore della progettazione e manutenzione del verde è cresciuto del 20% ed è salito anche il dato relativo agli occupati con un +10 per cento. In totale il comparto vale più di 30 miliardi di euro, con tendenza ancora in salita. Numeri interessanti che fanno ben sperare, anche se in Italia i dati non sono così entusiasmanti, ma c’è un ampio margine di miglioramento. Di ripresa. E i segnali ci sono, basta intercettarli. Da una parte sembra rimettersi in moto un nuovo dinamismo imprenditoriale: l’apertura di nuovi negozi biologici all’interno dei garden center, come il caso di Giardineria (pagina 16); l’accordo raggiunto sulla nuova gestione di due punti vendita Botanic, per la precisione i garden di Vercelli e di Vigliano Biellese; l’apertura di nuovi importanti negozi, come Giardando con 4mila metri quadrati realizzato in provincia di Como e il quinto punto vendita Flover alle porte di Trento. Poi, non mancano possibili opportunità che arrivano da altri settori, vedi il turismo. Cresce, infatti, in Italia il garden tourism e nel 2014 i 100 più importanti giardini d’Italia supereranno i cinque milioni di visitatori e il fatturato, per il solo settore ricreativo, passerà dai 96 milioni del 2013 ai 113 milioni di quest’anno. Un fenomeno che conferma la sempre maggiore voglia di verde delle persone. E questo lo dimostra anche il boom di manifestazioni dedicate al consumatore che affollano i fine settimana di questo 2014. Sì, ci sono spazi e opportunità di crescita. Ora servono spirito e fantasia imprenditoriale.
TRADE MAGAZINE
EN SSIONALE DEL GARD RNAMENTO PROFE MENSILE DI AGGIO
E DELLE AGRARIE
UNO SPECIALE PER RISPARMIARE
Continua lʼimpegno di GreenUp per dare ai nostri lettori soluzioni pratiche per risolvere e ottimizzare la gestione del punto vendita. Dopo lʼiniziativa Gardeninfiore presentata sul numero 139, allegato a questo fascicolo uno speciale tutto dedicato alle energie alternative, soprattutto alle biomasse, realizzato in collaborazione con lʼAssociazione italiana energie agroforestali. 28 pagine con contributi pratici, case history e valutazioni su come migliorare i costi energetici. Per essere più competitivi.
FRANCESCO TOZZI - f.tozzi@laboratorioverde.net
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GREENUP
Editoriale / IL PENSIERO di ANNA PIUSSI
“Subito e mai” È LA RISPOSTA ALLA CLASSICA DOMANDA “QUANDO È FINITO UN GIARDINO?”. COSÌ PIANTE E AIUOLE CRESCONO CON IL TEMPO, SENZA ESSERE NÉ COMPLETE NÉ INCOMPLETE. MA IN EVOLUZIONE uando è finito un giardino? Quando è completo?”. Questa è la domanda più difficile da rispondere che mi viene sempre rivolta. “Subito e mai” è la risposta più onesta, ma visto che questa non soddisfa rispondo con una domanda: “Quando è completo un essere umano?” e vedete che non c’e’ risposta.
“Q
Anche oggi Henry mi ha fatto ammattire per vestirlo. I suoi pantaloni blu erano a lavare, tutte e due le paia, ma da due mesi vuole mettersi solo quei ‘ploni bu’ già pieni di strappi. Se non fossero stati letteramente in lavatrice, ancora in centrifuga, glieli lasciavo mettere per il terzo giorno di seguito, invece ho dovuto chiuderlo fuori di casa in mutande finché si è convinto che era davvero freddo e si è lasciato mettere un altro paio. Sarei tentata di comprarne 10 paia e metterglieli addosso in rotazione così per cinque anni almeno non si litiga alla mattina, ma sarebbe inutile. Primo: Henry crescerà e non gli staranno più. Secondo: Henry cambierà idea di colpo, e vorrà solo ‘ploni’ neri, o viola.
ANNA PIUSSI Garden designer, insegnante di storia dei giardini, medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.
Sarei più contenta se fosse bravo e facesse tutto quello che dico io? Penso che lo porterei dal medico, perché a tre anni e mezzo il lavoro dei bambini è farti ingrullire, saltare nelle pozzanghere, lasciare i pennarelli senza tappo, dirti “mamma sei bella”, dare coccole fino a strangolarti, ed essere straordinariamente testoni. È incompleto? No. Come ogni essere umano è completo dal momento della sua nascita, e ogni fase di crescita ha caratteristiche diverse, presenta nuove sfide per i genitori. Non nasciamo adulti, e sarebbe follia perderci tutto il piacere delle scoperte dei bambini, dei loro favolosi disegni e cavallette in casa, per averli disciplinati e disposti a mettersi esattamente quello che è già pulito nel cassetto. Se vuoi un bambino che faccia esattamente quel che gli dici, prendi una bambola. Se vuoi che un giardino resti fermo, fallo di plastica. Le piante crescono, è quello il loro bello, e vederle crescere fa parte delle attività di un giardino. Per chi vuole date un po’ più maneggevoli del “sempre e mai”, le piante perenni di un giardino raggiungeranno la loro dimensione matura in tre anni. E così pure arbusti e siepi piccole, ad esempio di lavanda o rosmari-
no, in capo a tre anni, se messe alla giusta distanza si saranno unite bene a formare una buona siepe. Arbusti più grandi e alberelli nel frattempo staranno ancora crescendo e per i cinque anni saranno una presenza più importante. Per gli alberi, dieci o vent’anni sono un punto di riferimento, ma continueranno a svilupparsi per altri decenni e anche secoli. I veri visionari piantano alberi nei giardini, sapendo che saranno i loro nipoti a goderseli davvero. Ma non è che nel frattempo il giardino non ci sia. È in crescita. E come con i bambini, sei sempre a rincorrerlo. C’è un detto inglese che aiuta a portar pazienza con piante e bambini: “First year: sleep. Second year: creep. Third year: leap”. Si potrebbe tradurre con: “Primo anno: dorme; secondo anno: gattona; terzo anno: corre.” La bordura che nel primo anno sembra scarna, in cui devi togliere erbacce fra le piante, nel secondo ha pochi spazi rimasti, e per il terzo le piante si toccano e si spingono a vicenda. Ma non finisce lì. Le piante perenni possono essere propagate dal terzo anno in poi, basta levarle, dividerle in gruppi che possono essere messi in altre parti del giardino, o date ad amici giardinieri, e ripiantarle. Accudire piante, liberarle da erbacce, vederle crescere, e poi dividerle e ripiantarle, fa parte delle attività del giardino. Non esiste un giardino di zero manutenzione, al massimo si può progettare per una manutenzione più o meno specializzata, più o meno impegnativa come tempo. Anche la persona meno dotata è in grado di falciare il prato, e potare le siepi una volta l’anno, ma via via che si aggiungono rose, altri arbusti, erbacee perenni e graminacee il giardino richiede un po’ più di conoscenza e specializzazione. Il mio giardino ha sei mesi meno dei bambini, a tre anni è anche lui nella sua infanzia. È ricco di erbacee perenni, per cui fino all’altezza di un moccioso si potrebbe anche dire “completo”, perché la prima bordura fatta sta esplodendo di piante. Ma alzate gli occhi oltre il metro e ci sono arbusti che stanno crescendo, alberelli che ancora richiedono un tutore e potature di formazione, e che di dire di quel noce in vaso che ancora devo piantare, e forse non vedrò mai maturo? Chi ama le piante inevitabilmente ne trova sempre una da aggiungere, o prova nuove combinazioni, e la cosa migliore che posso dire della primissima infanzia dei gemelli, quando dormivo forse cinque ore su 24, è che raramente ho avuto il tempo per il giar-
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GREENUP
dinaggio. Mentre prima le mie piante avrebbero voluto avere le ruote, da quanto le spostavo, una volta fatta la bordura era finita. A parte qualche perdita, qualche aggiunta, ci sono ancora le piante strutturali messe il primo anno e i gruppi di erbacee perenni originari si sono infoltiti al punto da fornirmi materiale per altre bordure – la cassettata di iris originaria è diventata un’armata per tutto il giardino. Come termine di confronto penso a una bordura analoga, della stessa età, fatta per un cliente. Nonostante il mio progetto di piantumazione desse la posizione esatta e numero preciso di piante, al cliente sembrava scarna e ne piantò almeno il 40% in più, dimininuendo la distanza fra le piante – lo voleva folto subito e nonostante i miei avvertimenti fece di testa sua. Ho rivisto la bordura a quattro anni di distanza ed è successo quello che temevo, complice anche un sistema di irrigazione installato contro il mio consiglio in una selezione di piante xerofile: piantati troppo stretti, gli arbusti si sono sviluppati male, sono filati in alto anziché svilupparsi armoniosamente tutto intorno, le piante perenni si sono allargate e spintonate fino a restringersi a vicenda, e intere specie sono scomparse – la santolina e la gaura, che nel secco della mia bordura diventano enormi, sono marcite per la troppa acqua.
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“Se
vuoi che un giardino resti fermo, fallo di plastica. Le piante crescono, è quello il loro bello, e vederle crescere fa parte delle attività di un giardino” Non si possono ignorare le caratteristiche delle piante. Se una santolina raggiunge oltre mezzo metro di diametro da matura, lo farà – nei tre anni canonici – e se all’inizio c’è spazio fra una pianta e l’altra si può riempire con piante annuali, da togliere a fine stagione, o con perenni che poi verranno spostate l’anno seguente. Non si può assolutamente contare sulla potature – sarebbe come se comprassi i 20 ‘ploni’ blu per Henry così non mi fa impazzire la mattina – le piante non stanno in una dimensione, per loro, infantile. Non fioriranno, saranno irte di stecchi lasciati dalla potatura, e nei punti di contatto fra di loro, che raggiungeranno troppo presto, si limiteranno a vicenda. Quanto all’irrigazione, metterla in una bordura di piante scelte per la resitenza al secco è l’equivalente di prendere dei bellissimi pesci tropicali per un acquario e poi farne frittura di paranza. Per un attimo, pure buona, perché le piante hanno reagito prima con una crescita straordinaria, poi, non avendo mai la possibilità di lignificare e restare al secco durante l’inverno, sono gelate e marcite. Come con i bambini, non puoi né chiedere alle piante di restare sempre piccole e carine, né chiedere loro di diventare subito grandi e ragionevoli. Bisogna capirle e seguire il giardino nel suo sviluppo, con la fiducia che con il nostro aiuto arriverà a maturità – senza mai essere né completo né incompleto, ma in crescita. A meno che non facciate un giardino di Lego, e i miei bambini ne fanno di bellissimi, il giardino richiede cura e la soluzione alle fatiche del giardino è non vederla come tali, ma come attività.
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Sommario 140
Maggio 2014
PRIMO PIANO 16 COPERTINA
di Francesco Tozzi La svolta bio di Giardineria colloquio con Gimmy Pignatelli
20 ANDAMENTI
a cura di Filippo Tommaseo Germania, +38% il settore giardino e paesaggio
23 ANDAMENTI
a cura di Filippo Tommaseo Il verde cresce anche in Europa
TENDENZE 36 ESTERE
pag - 16
di Stefania Medetti La concorrenza dei supermercati? È solo l’inizio
40 FIORI
di Matteo Ragni Per uno stile naturale colloquio con Silvia Lora Ronco
42 FIORI
a cura di Filippo Terragni Fiori recisi: belli, ma complicati
pag - 23
pag - 20
43 FIORI
a cura di Filippo Terragni Arte floreale, cosa succede in Europa
44 FIORI
di Matteo Ragni Petunie, alla ricerca del meglio
48 MERCATI
di Paola Lauricella Vendite, ritmo convincente
pag - 52
sostiene GREENUP
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LE RUBRICHE
pag - 44
14 GREENSHOP
Novità in giardino
24 NEWS
Brevi dal mercato TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
28 EXTRA
di Filippo Tommaseo
N° 140 - Maggio 2014
Ricorrenze, bene i fiori
DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni
29 ECONOMIA&GARDEN di Jessica Bertoni Nuovo decreto Irpef
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REDAZIONE Jessica Bertoni, Uberto Marni, Filippo Terragni
INFOGRAFICA Notizie incoraggianti dall’Europa
GRAFICA Karol Lazarz (Creative Way) PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon
14 QUESTO MESE
COLLABORATORI Mauro Consilvio (fotografo), Arturo Croci, Aldo Colombo, Charles Lansdorp, Paola Lauricella (ricercatrice Ismea), Stefania Medetti, Gabriele Parimbelli (esperto in visual merchandising), Nicolò Pensa, Anna Piussi, Filippo Tommaseo
34 IL PENSIERO
SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE A QUESTO NUMERO Chris Beytes, Jurg Burger, Mario Camoletti, Graham Dunn, Mario Ferrarini, Fondazione Minoprio, Silvia Lora Ronco, Gimmy Pignatelli, Mara Verbena
34 PEPE VERDE
PROMOZIONE E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net Ornella Zanetti
GLI EDITORIALI di Francesco Tozzi
di Anna Piussi “Subito e mai” di Arturo Croci Garden senza una meta precisa
SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello / info@laboratorioverde.net
pag - 28
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
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45%
Garden center e centri di giardinaggio
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Agrarie, consorzi e cooperative agrarie
FILOSOFIA EDITORIALE
DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi GreenUp, periodico mensile registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n. 64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. Spedizione posta target magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su GreenUp sono sotto la responsabilità degli autori.
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Tendenze, consumi, leggi, normative e andamenti di mercato del settore green/gardening e della piccola agricoltura amatoriale. Reportage e analisi della distribuzione tradizionale e moderna italiana ed estera.
Laboratorio
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GreenUp è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice:
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Flortecnica e vivaismo greenstyle businessverde.com Bottega editoriale
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LEGNO E FERRO Ecco la nuova collezione Bistrot di Fiorirà un giardino, dalle linee essenziali e con quel naturale gusto di un tempo. E lʼabbinamento è questo: tavolo in legno con struttura in ferro pieghevole (misura 90x90, altezza 78 cm) e la sedia sempre in legno con struttura in ferro pieghevole (50x42 altezza 90 cm). E il resto è decoro.
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GREENUP
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Primo piano / COPERTINA di FRANCESCO TOZZI colloquio con GIMMY PIGNATELLI | foto di MAURO CONSILVIO
LA SVOLTA bio
di Giardineria Aperto il primo negozio alimentare biologico e la parafarmacia all’interno del punto vendita di Olgiate Olona. Un progetto che verrà replicato anche a Magenta, “per ritrovare una nuova identità del garden”
I TRE NEGOZI • Magenta (MI), aperto nel 1982, superficie coperta di 12.000 mq.
I
l garden center del prossimo futuro sarà il luogo ideale dove vendere i prodot ti biologici. Siano essi alimentari o strettamente legati al giardinaggio. Perché, oggi più che mai,
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GREENUP
• Olgiate Olona (VA), aperto nel 2000, superficie coperta di 7.000 mq.
il garden è diventato il centro dove si incontrano la passione per la coltivazione e l’idea di cucina: si compra la pianta, si coltiva e alla fine diventa protagonista nei piatti dei consumatori. Soprattutto se stiamo parlando di orto. E se al garden ci affianchiamo
anche uno spazio o addirittura un negozio di prodotti alimentari biologici, il cerchio si chiude. La sintesi di una “nuova” idea di benessere è fatta. Ed proprio seguendo questa filosofia che Gimmy Pignatelli, proprietario dei garden Giardeneria, ha aperto all’interno
• Travagliato (BS), aperto nel 2001, superficie coperta di 9.000 mq.
GREENUP
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Primo piano / COPERTINA
del punto vendita di Olgiate “La grande distribuzione è Olona (VA) un’area dedicata al sempre più agguerrita biologico e alla farmaceutica che e sta svilendo fortemente i presto replicherà anche nel garprodotti che un tempo erano den di Magenta ( MI ). “Il futuro il del è sicuramente quello del bio, perché è tempo che il moderno garden center si differenzi dalla grande distribuzione, che è sempre più agabbiamo fatto in un giorno di pioggia, guerrita e sta svilendo fortemente i ma questo non ha influenzato l’umore prodotti che un tempo erano il core della nostra chiacchierata. Almeno. business del nostro canale distributiD. È stato semplice organizzare l’avo: le piante e i fiori”, questo il compertura del negozio bio e della paramento di Gimmy Pignatelli durante il farmacia di Olgiate Olona? nostro incontro. Con lui e con Mario R. “Diciamo che non è stata una pasCamoletti, responsabile operativo di seggiata, ci sono stati diversi ostacoli Giardineria, ci siamo confrontati un burocratici che hanno rallentato i lapo’ sullo “stato dell’arte” del canale vori, come spesso accade nel nostro garden center, soffermandoci sui punti settore”. critici e su possibili scenari futuri. E lo
core business
nostro canale distri-
butivo: le piante
e i fi ori”
ALCUNI NUMERI
• 3 garden center in Lombardia. • 75 dipendenti totali per tutti i punti vendita. • 15.000.000 di euro il fatturato consolidato.
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D. Le lungaggini burocratiche rimangono sempre un problema, quindi… R. “Più che un problema. La fortissima burocrazia che contraddistingue il sistema imprenditoriale italiano, in modo più accentuato per quanto riguarda il canale dei garden center, è un freno tirato per lo sviluppo di tutto il settore”. D. Avete inserito anche il fresco nel negozio bio?
R. “Abbiamo selezionato con molta attenzione l’offerta e la gamma, che prevede anche l’introduzione di prodotti freschi, soprattutto nel nuovo negozio che apriremo a settembre nel punto vendita di Magenta”.
del consumatore o l’andamento sfavorevole delle condizioni meteo? R. “Nonostante i consumi si siano ridimensionati e il valore dello scontrino medio abbassato, è ancora il brutto tempo a condizionare gli acquisti da parte dei consumaD. E i fornitori? R. “Per quanto riguarda il prodotto tori. Ma c’è un altro aspetto non fresco ci siamo rivolti ad aziende che secondario”.
mo fatica a difendere la nostra marginalità su queste referenze, che in realtà dovrebbero essere il nostro core business. Per non parlare poi delle liberaliz zazioni del G overno M onti, che hanno p ermesso ai centri commerciali le aper ture domenicali, un duro colpo per la distribuzione tradizionale”.
D. A seguito delle liberalizzazioni avete registrato una diminuzione di fatturato? R. “Oggi la domenica, che una volta era il giorno della settimana in cui il fatturato era più alto, vale come un sabato. Negli ultimi cinque anni il fatturato si è ridimensionato del 30-40 per cento”.
operano nella cintura del Parco del Ticino, incentrando l’offerta anche sul concetto di filiera corta”. D. Il bio alimentare sta conoscendo un crescita costante, mentre i prodotti biologici strettamente legati all’ambito del giardinaggio non brillano nelle vendite. Come ve lo spiegate? R. “È sicuramente una questione di prezzi. In generale i prodotti utilizzabili in agricoltura biologica proposti dalle aziende produttrici, quali ad esempio terricci, ammendanti e concimi costano relativamente di più rispetto a quelli tradizionali, con incrementi del 40% circa, e questo scoraggia l’acquisto da parte del consumatore”. D. In questo periodo di difficoltà, il garden center subisce più l’influenza delle ristrettezze economiche
D. E quale? R. “La for te concorrenza della grande distribuzione, che ormai ef fet tua politiche molto aggressive sul prodotto vivo – piante e fiori – con l’unico intento di attirare la clientela, con prezzi assurdi e questo istaura sempre più un circolo vizioso, in cui il cliente non è più in grado di apprez zare la qualità del prodotto. Ormai faccia-
“Il garden ha bisogno di
riscoprire la sua identità e una strada
percorri-
bile è sicuramente quella del biologico”
LA CURIOSITÀ
• Il garden Giardineria con lo scontrino medio più alto è quello di Olgiate Olona, in provincia di Varese, che opera su un bacino d’utenza che registra un reddito pro capite più alto della media. Ecco anche perché il progetto del biologico è partito da questo negozio.
D. Quando è stato aperto il primo garden Giardineria? R. “Il primo è stato quello di Magenta nel 1982, poi un’esperienza a Bologna nel 1996 e durata qualche anno, nel 2000 il garden di Olgiate Olona e nel 2001 quello di Brescia”. D. Un settore in espansione negli ultimi anni? R. “Di sicuro l’orto che sta riscontrando apprezzamenti sempre maggiori da parte dei consumatori, grazie a un interesse sempre più diffuso nella popolazione italiana. Da qui la logica del biologico anche alimentare”. D. Quindi il futuro è bio? R. “Il futuro deve essere bio. Il garden ha bisogno di riscoprire la sua identità e una strada percorribile è sicuramente quella del biologico”.
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Primo piano / ANDAMENTI a cura di FILIPPO TOMMASEO foto NÜRNBERG MESSE
GERMANIA, +38% IL IN BREVE
SETTORE GIARDINO E PAESAGGIO
• Il verde elemento ambientale di forte richiesta.
È quanto emerge dai dati della BGL e il trend è ancora in ascesa. Il verde è considerato un elemento strategico per il benessere dei cittadini e il valore degli immobili
• Effetti di crescita positivi in tutti gli ambiti del verde.
• Sempre più apprezzato il „giardino per il tempo libero“. • Sempre più richiesti gli elementi d’arredo. • Giardini sempre più adatti alle esigenze die proprietari. • Verde elemento irrinunciabile per le strutture pubbliche e le aziende private.
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el settore giardini e aree paesaggistiche si delineano da tempo effetti di crescita positivi. Il numero delle imprese è in salita e, negli ultimi dieci anni, il fatturato è aumentato in tutto il comparto di quasi il 38%, raggiungendo i 6,33 miliardi di euro. “Il fatto che la gente desideri avere più verde vivo nelle sue immediate circostanze porta a un incremento della domanda di servizi legati alle realizzazioni verdi”, questo il commento di Hermann Kurth, amministratore delegato capo della Federazione tedesca delle aziende che si occupano della realizzazione di giardini, soluzioni paesaggistiche e campi da gioco (BGL). Il verde come elemento ambientale progettato e creato da giardinieri e paesaggisti gode di una stima e una richiesta sempre
maggiori, indipendentemente dal fatto che si tratti di giardini privati o di verde aziendale e pubblico. Sia la realizzazione che la manutenzione delle aree verdi seguono qui numerosi trend che mutano in continuazione. È quanto emerso alla presentazione del GaLaBau 2014 che si terrà dal 17 al 20 settembre a Norimberga.
TUTTO PERSONALE Il trend di avere un proprio giardino domestico resta immutato. Radicalmente cambiato negli ultimi anni è, invece, l’aspetto di tali giardini. I desideri della clientela vanno chiaramente in direzione del ‘giardino per il tempo libero’. Alcuni desiderano giardini a orto e frutteto, altri giardini per hobby. Forme particolari rappresentano i giardini per non vedenti e quelli per persone diversamente abili, ad esempio per gli utilizzatori
esso deve apparire “finito” appena dopo il suo impianto e non dopo cinque anni di crescita e assestamento. Oggi vale più che mai la massima: i giardini devono essere adattati alle esigenze dei loro proprietari, ovvero delle famiglie. Infatti, a seconda dell’età dei bambini che li utilizzano e quella dei proprietari, sono eventualmente necessari ripetuti riassetti. Hermann Kurth, amministratore delegato capo di BGL.
IL BIGLIETTO DA VISITA DELLE IMPRESE
Il verde nelle strutture pubbliche come, ad esempio, scuole, ospedali o di sedie a rotelle. In linea di principio edifici amministrativi, è un elemento emerge che oggi a occupare il priirrinunciabile dell’odierna politica urmo posto sono il riposo e il relax in banistica. Tuttavia anche le strutture giardino. “Il riposo e il mantenimento commerciali e industriali non devono di un’ottima qualità di vita sono oggi più essere necessariamente un amuno dei compiti principali del settore masso di costruzioni funzionali gridei servizi legati alla realizzazione gie e tristi. Per molte imprese l’arredo di giardini e aree paesaggistiche e si attraente, ben inserito nel paesaggio riflettono soprattutto nel comparto del circostante e adeguato alle esigenze privato. Le soluzioni verdi individuali degli utenti degli edifici e delle aree e qualitativamente alte che creano esterne appartenenti all’azienda è un collegamento sempre maggioormai diventato un biglietto da visita re tra spazi interni ed esterni sono verde. “Gli spapiù richieste zi aziendali verche mai”, spie“Le soluzioni di di rappresenga Hermann tanza rendono Kur t h. Nella individuali piacevole l’amproget tazione e qualitativamente biente di lavoro e manutenzioalte, che creano un per i dipendenti, ne dei giardini accrescendo la gli esperti del produttività e la verde tengono sempre maggiore motivazione desempre più contra spazi ed gli stessi grazie to di elementi a zone verdi di arredo. Ad , sono più in cui possono esempio si comrichieste che mai” ritirarsi nei mobinano tra loro menti di pausa. materiali ricerLe aziende approfittano, inoltre, cati come il cemento e la pietra nadell’immagine positiva trasmessa da turale, oppure installazioni luminose un ambiente verde, specialmente nele d’acqua di grande effetto. Oggila fidelizzazione e nell’acquisizione giorno un giardino privato realizzato di collaboratori”, spiega Kurth. Oltre e arredato con qualità non soddisfa a ciò gli aspetti ecologici giocano soltanto le esigenze del suo proprieun ruolo sempre più importante tario come oasi di benessere, anzi: nell’assetto esteriore del sito azienesso contribuisce anche ad aumendale. Oggi le superfici sigillate che tare il valore dell’immobile. Oltre a si ritrovano ancora di sovente nei ciò la crescente mobilità della società viottoli, nei piazzali, nei parcheggi e il cambio sempre più frequente di e nei cortili possono essere sostituite abitazione e di spazi di vita hanno dai giardinieri paesaggisti con rivestimodificato i requisiti posti alla realizmenti permeabili all’acqua. Il verde in zazione di un giardino. Ad esempio
ALCUNI NUMERI
• 38% la crescita del comparto in Germania. • 6,33 miliardi di euro il valore del mercato tedesco. • 103.551 gli addetti che operano nel settore.
verdi
collegamento
interni esterni
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Primo piano / ANDAMENTI
facciata e in copertura contrasta altresì la sorda ermeticità delle superfici e aumenta ulteriormente l’attrattività di un sito aziendale. Giusto negli edifici di vasto utilizzo, ad esempio complessi industriali, ospedali, case di riposo, i tetti verdi possono fungere da piattaforma di comunicazione e luogo d’incontro aggiuntivo. In questi luoghi la realizzazione di percorsi praticabili e terrazze con attraversamenti privi di barriere architettoniche da parte dei giardinieri paesaggisti assume un’importanza del tutto particolare.
RUOLO DECISIVO “Al fine di sottolineare l’importanza del verde aziendale, proprio in Germania quest’anno l’ELCA, quale associazione europea degli operatori attivi nella realizzazione di giardini, soluzioni paesaggistiche e campi da gioco, ha deciso di assegnare il suo premio delle tendenze a un proget-
to nell’ambito del verde aziendale in Germania. L’obiettivo è quello di informare l’opinione pubblica e le aziende sulle possibilità e i vantaggi del verde aziendale”, continua Kurth. Oltre a ciò continuerà ad aumentare il fabbisogno di strutture per il gioco, lo sport e lo svago. In futuro i tetti verdi, tenuto ovviamente conto dei requisiti e dei presupposti statici e costruttivi, potrebbero essere utilizzati maggiormente come impianti ricreativi in pieno centro città. “Le tematiche della qualità di vita e della multifunzionalità acquistano sempre più rilievo proprio nel campo del verde aziendale e di quello pubblico. In futuro il settore che realizza giardini e aree paesaggistiche potrà giocare qui un ruolo decisivo e attirare l’attenzione su di sé con soluzioni innovative nelle realizzazioni verdi”, commenta Hermann Kurth, convinto del perdurare del trend della richiesta di più verde vivo.
Punto di incontro DEL SETTORE
È il GaLaBau che nell’edizione 2014 lancia la mostra speciale “Giardino dei sogni personalizzato”
Dal 17 al 20 settembre 2014 il Centro Esposizioni Norimberga sarà nuovamente tutto all’insegna del verde. In questa data, infatti, il GaLaBau aprirà le sue porte per la 21esima volta. In occasione della quattro giorni fieristica si attendono nel 2014 più di 1.200 espositori e pressoché 62mila visitatori professionali. Per quattro giorni, su ben 13 padiglioni, le aziende internazionali mostreranno una proposta merceologica completa per la progettazione, la realizzazione e la manutenzione di giardini, parchi e aree verdi. Ente promotore e padre fondatore del GaLaBau è il Bundesverband für Garten-Landschafts- und Sportplatzbau - BGL (Federazione tedesca delle aziende che si occupano della realizzazione di giardini, soluzioni paesaggistiche e campi da gioco). Parallelamente al salone si terranno le due sezioni speciali PLAYGROUND e Deutsche Golfplatztage. Un vasto programma collaterale con il nuovo forum pratico GaLaBau “Progettazione e sapere compatti”, varie mostre speciali, convegni specialistici, premiazioni e concorsi fa del GaLaBau il principale punto d’incontro europeo del settore verde. (galabau-messe.com)
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Primo piano / ANDAMENTI a cura di FILIPPO TOMMASEO
IL VERDE CRESCE ANCHE
in Europa Trend positivo per il settore dei giardini: aumentano aziende, occupati e fatturati. Questa la fotografia di ECLA, l’associazione delle aziende che si occupa di giardini e paesaggio gioco. I giardinieri paesaggisti offrono l’intero ventaglio dei servizi legati ai giardini privati e al verde pubblico e aziendale. Oltre a chi sa fare di tutto, tra le aziende ci sono tuttavia anche gli specialisti che si concentrano su ambiti specifici come, ad esempio, la cura di giardini monumentali storici o la realizzazione di impianti sportivi e strutture ricreative.
IN BREVE
• In aumento il numero di aziende e occupati. • Elevato grado di professionalità dei giardinieri. • Ampia offerta dei servizi: realizzazione di giardini, soluzioni paesaggistiche e campi da gioco.
INTERESSI COMUNI
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l comparto europeo della realizzazione di giardini, aree paesaggistiche e campi da gioco continua a essere un settore in pieno sviluppo e ha ogni ragione di guardare fiducioso al futuro. In virtù del trend dell’edilizia verde, negli anni scorsi sono aumentati costantemente sia il numero delle aziende sia quello dei dipendenti. Negli ultimi anni, ad esempio, il numero delle imprese che si occupano di giardini e soluzioni paesaggistiche è cresciuto del 20%, portandosi a più di 88.000. Anche il numero degli addetti è cresciuto di quasi il 10% e supera ormai i 375.000. Il costante aumento dell’esi-
genza di più verde vivo (piante e fiori) ha altresì risvolti positivi sull’andamento dei fatturati del rispettivo settore che, attualmente, registra un volume complessivo pari a oltre i 30 miliardi di euro, con tendenza in salita.
ALTA PROFESSIONALITÀ Il presupposto per la straordinaria posizione del settore giardini e aree paesaggistiche in Europa risiede nel fatto che le aziende sfruttano tutto il loro potenziale imprenditoriale. Nella loro qualità di esperti, infatti, le imprese forniscono una gamma di prestazioni enorme. Dai lavori di posa, la manutenzione e l’inverdimento di tetti fino alla realizzazione di campi da
Al fine di continuare a fungere da motore di crescita del settore verde si tratta di rifornire anche in futuro mercati stabili e fiorenti. Soltanto le aziende di successo si affermano sul mercato, assicurando nel contempo posti di lavoro e, con ciò la sopravvivenza economica. L’European Landscape Contractors Association (ELCA) è l’associazione europea degli operatori attivi nella realizzazione di giardini, soluzioni paesaggistiche e campi da gioco. Fondata nel 1963, l’associazione cura e tutela gli interessi del settore a livello europeo per oltre 88mila aziende. Tra le altre cose ELCA si impegna a favore di uno stretto scambio di informazioni ed esperienze, di un’intensiva formazione professionale delle nuove leve all’interno del settore, di esposizioni dei giardini europee, nonché di uno sviluppo urbano paesaggistico. Attualmente l’ELCA è sostenuta da 21 associazioni nazionali che si occupano di giardini, aree paesaggistiche e campi da gioco e, tra i suoi soci, conta inoltre cinque associazioni partner.
ALCUNI NUMERI
• 20% la crescita del numero delle imprese che si occupano di giardini. • 88.000 il numero totale delle aziende attive. • 10% l’incremento degli addetti. • 375.000 il numero totale di addetti. • 30 milioni di euro il giro d’affari del settore in Europa. GREENUP
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News / INDUSTRIE, DISTRIBUZIONE, TENDENZE, GDS, GARDEN, FIERE
CRESCE IL GARDEN TOURISM I giardini acquatici del Parco Sigurtà.
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ono sempre più le persone che si dedicano al garden tourism. I 100 più importanti giardini d’Italia supereranno nel 2014 i cinque milioni di visitatori e il fatturato, per il solo settore ricettivo, passerà dai 96 milioni del 2013 ai 113 milioni di quest’anno. Un dato assolutamente incoraggiante. I Giardini della Reggia di Venaria, quelli di Villa Demidoff, il Castello di San Pelagio, la Reggia di Villa Arconati, Villa Cicogni Mozzoni, Villa Farnese di Caprarola, il Parco Giardino di Sigurtà. E la lista potrebbe continuare e continuare. Ormai la passione per il verde prende forma anche in questa “nuova” alternativa turistica, che piace sempre di più, come fosse una contaminazione positiva.
(INIZIATIVE/1)
SABART E L’ARBORICOLTURA
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abart, una delle maggiori realtà italiane per ricambi e accessori nel settore del verde, ha partecipato come Platinum sponsor alla Conferenza Europea di Arboricoltura che è tenuta a maggio a Torino e ai Campionati Italiani di Tree Climbing. La manifestazione è stata anche l’occasione per incontrare Sabart e toccare con mano la qualità dei suoi prodotti: la gamma di utensili professionali da potatura Barnel USA, la gamma prodotti a marchio Oregon, riferimento nella produzione di catene da taglio, barre guida e accessori per motoseghe e macchine harvester oltre all’abbigliamento protettivo antitaglio, distribuiti in esclusiva per l’Italia dall’azienda emiliana. (PERSONAGGI)
NUOVO PRESIDENTE PER CFADDA
B
ricolife ha annunciato che l’assemblea dei soci ha eletto all’unanimità quale nuovo presidente del consorzio Roberto Fadda, che si sussegue a Cosimo Fadda. Il neo presidente, 43 anni, amministratore delegato del Gruppo CFadda, ha ringraziato tutti per la fiducia accordatagli, in particolar modo il past president, che ha avuto il difficile compito di guidare Bricolife nel corso dei primi anni dalla sua costituzione. La guida di Bricolife cambia, ma l’obiettivo principale rimane il medesimo: agevolare la crescita dei suoi associati, per migliorare i servizi offerti ai suoi clienti. (NOVITÀ)
PER I GIARDINIERI URBANI
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e novità Fiskars Garden 2014 sono dedicate sia ai professionisti del verde, sia a coloro che fanno del giardinaggio la loro passione. A cominciare dalle linee SmartFit, con i nuovi attrezzi telescopici, e WoodXpert, dedicata ai possessori di asce, fino ai nuovi prodotti Fiskars Inspiration pensati per chi ama dedicarsi al giardinaggio senza rinunciare a un tocco di stile e di colore. Fiskars ha presentato inoltre il suo Vaso per erbe aromatiche, un’innovativa soluzione per i giardinieri urbani più esigenti.
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I PREMI DI MCCULLOCH
NASCONO LE GRILL ACADEMY
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cCulloch, Puoi vincere azienda spe1 ANNO DI BENZINA cializzata in 3 BuONI BENZINA DA 500 EurO 15 BuONI BENZINA DA 100 EurO attrezzature per la cura del prato e del giardino, ha promosso lo scorso autunno il concorso a premi ‘FAI IL PIENO CON McCULLOCH’, mettendo in palio un montepremi di 5.000 euro in buoni La cartolina del concorso. benzina, Oggetto del concorso la vasta gamma di motoseghe, elettroseghe e soffiatori McCulloch. Alla fine del concorso un’estrazione, alla presenza di un notaio, ha svelato i nomi dei vincitori. Il primo premio di 1.500 euro in buoni benzina è stato assegnato al fortunato Piero Rosazza, farmacista di Andorno Micca (BI) e il prodotto McCulloch che gli ha permesso la vittoria è un soffiatore GBV 325. La consegna ufficiale del premio è stata organizzata lo scorso aprile presso l’OBI di Ponderano (BI), punto vendita in cui è stato acquistato il prodotto vincente. 1 ANNO DI BENZINA = 1.500 €
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i alzano i sipari sulle prime tre Grill Academy italiane di Weber-Stephen, azienda di riferimento nel settore del barbecue. Milano, Vicenza e Torino le location prescelte per il lancio di quelli che diventeranno i luoghi di incontro di appassionati di cucina alla griglia, professionisti o liberi cultori. Coordinata dallo chef e grill master di Weber Gianfranco Lo Cascio, già fondatore di BBQ4All, la più grande community di appassionati del barbecue composta ad oggi da 50mila utenti, la Grill Academy di Weber si trasforma da itinerante a realtà stabile ubicata presso sedi qualificate in tutta Italia dove propone eventi, attività e corsi per migliorare le abilità al barbecue degli iscritti. Tre i principali format di insegnamento previsti. Con il corso WE SHOW i neofiti potranno apprendere le basi della cottura al grill, con WE COOK i corsisti sperimenteranno sul campo situazioni più elaborate, con la formula WE EXPERIENCE sarà invece possibile usufruire di veri e propri corsi di cucina su misura, a richiesta, oltre a utilizzare la Grill Academy per iniziative aziendali di team building e formazione. Eccezionali le location operative, a cominciare dal multifunzionale garden Agri Brianza di Concorezzo, a Milano. Non meno prestigiosa la Grill Academy vicentina, ospitata dalla rinomata Università del Gusto e con apertura ufficiale il 25 maggio. Di grande impatto anche la sede di Torino ubicata presso il ristorante del Peraga Garden Center e operativa dal primo giugno.
News / INDUSTRIE, DISTRIBUZIONE, TENDENZE, GDS, GARDEN, FIERE (APPUNTAMENTI) Il tablet all’interno del punto venedita.
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“M
ostra bene, vendi meglio. Esponi bene, vendi meglio. Vende facile? Esponete meglio”. È con questo motivo che AICG, l’Associazione italiana dei centri di giardinaggio, ha presentato la giornata studio “La vetrina come strumento di vendita”, organizzata in collaborazione con l’azienda Bulzaga. Un’occasione per ragionare sul concetto di visual merchandising e sui nuovi strumenti espositivi di vendita. (www.aicg.it)
(MANIFESTAZIONE)
RECORD PER ORTICOLA
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hiusa con un record la diciannovesima edizione di Orticola con 129, di cui 96 vivaisti eccellenti. “È stata bucata la soglia dei 30mila visitatori”, attestandosi su un numero di 31mila passaggi, con un aumento del 10% anche per la vendita di biglietti on-line. “In chiusura del nostro lavoro per l’espansione di Orticola – ha commentato Gianluca Brivio Sforza, presidente di Orticola di Lombardia – è una grande soddisfazione vedere i nostri risultati e, soprattutto, per annunciare che la ventesima edizione della mostra-mercato sarà il primo grande appuntamento dopo Gianluca Brivio l’apertura di Expo 2015”. Sforza.
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Un’angolo dell’esposizione milanese.
News / EXTRA di FILIPPO TOMMASEO
RICORRENZE, IN BREVE/ MIMOSA • 12 milioni di ramoscelli venduti. • 20% la flessione delle vendite rispetto al 2013. • La maggior parte del prodotto è coltivato in Italia. • Alto valore ambientale della coltivazione. • 1.600 i produttori in provincia di Imperia. • 95% della produzione nazionale in Liguria. • 6-7 euro al chilogrammo il valore allʼingrosso.
IN BREVE/ SAN VALENTINO • 12 milioni di fiori acquistati. • Fiori preferiti a gioielli, borse e profumi. • Italia secondo produttore di fiori in Europa. I più richiesti • Rose • Primule • Bulbose • Azalee • Orchidee
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bene i fiori
Nonostante la crisi e il calendario poco favorevole, gli italiani prediligono gli omaggi floreali
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er la prima volta la maggioranza delle donne non ha ricevuto la mimosa che è stata comunque distribuita in circa 12 milioni di ramoscelli, con un taglio del 20 per cento rispetto allo scorso anno dovuto al segno dei tempi, alla crisi e al fatto che quest’anno la ricorrenza è caduta di sabato con molti uffici chiusi.
MIMOSA, OTTIMA PRODUZIONE È quanto ha stimato la Coldiretti nel sottolineare che il tradizionale omaggio del fiore simbolo della festa della donna donato nelle case, nei negozi, nei posti di lavoro e di svago ha anche un importante valore ambientale, perché sostiene una coltivazione realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili, soprattutto, nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all’abbandono. I ramoscelli offerti – ha sottolineato Coldiretti – sono praticamente tutti di produzione nazionale, in alcuni casi identificati an-
I DATI
Dallʼultimo censim ento del settore agricolo fatto in Italia, ecco la fotografi a nel settore florov ivaistico: • 20.500 aziende florovivaistiche • 120.000 adde tti • 36.000 ettari • 3 milioni di eu ro di giro dʼaffari
azalee e orchidee, meglio se italiane. I dati arrivano sempre da Coldiretti, confermando che i fiori e le piante battono infatti gioielli, borse e profumi, in un momento di crisi economica, permettendo di esprimere, con classe, fantasia e prezzi ragionevoli, i propri sentimenti senza intaccare sensibilmente il proprio bilancio, e sono più graditi dei cioccolatini. I fiori italiani a “chilometri zero” – ha sottolineato Coldiretti – sono coltivati nel rispetto delle norme ambientali e sociali, mentre quelli importati devono spesso percorrere migliaia di chilometri con mezzi inquinanti, ma sono stati anche denunciati ripetuti casi di sfruttamento del lavoro e di uso di pesticidi pericolosi. che dal marchio valoriale (FAI) firmato dagli agricoltori italiani, che per la prima volta viene utilizzato nel settore florovivaistico. In provincia di Imperia in Liguria dove operano circa 1.600 produttori si realizza oltre il 95 per cento della produzione nazionale che – ha precisato Coldiretti – per ben il 40 per cento viene destinata all’esportazione sul mercato olandese, ma anche in quello svizzero, francese e del nord Europa. Nonostante l’andamento climatico anomalo la qualità delle piante – conclude Coldiretti – è stata ottima e il prezzo all’ingrosso è risultato stabile attorno ai 6-7 euro al chilogrammo e quindi non si sono verificati rincari anomali nella vendita al dettaglio.
SAN VALENTINO, BUONE LE VENDITE Nonostante le difficoltà economiche, l’omaggio floreale resiste e si è confermato, anche quest’anno, simbolo della festa degli innamorati con una stima di almeno 12 milioni di fiori acquistati, con la tendenza a diversificare comprando oltre alle rose primule, bulbose
ITALIA, SECONDA IN EUROPA L’Italia è all’avanguardia nella coltivazione di fiori e piante a livello internazionale e comunitario, dove il Tricolore è al posto d’onore dopo l’Olanda che spesso è però solo il crocevia di triangolazioni commerciali, come accade per le produzioni di paesi extracomunitari come Thailandia, Brasile, Perù o, per le rose, Kenia. Peraltro i fiori italiani – secondo Coldiretti – sono senza dubbio i più profumati, non solo perché non devono affrontare lunghi tempi di viaggio che fanno arrivare quelli stranieri meno freschi alla meta, ma anche perché molti produttori nazionali sono impegnati a selezionare varietà che presentano aromi più intensi e caratteristici. In base ai risultati dell’ultimo censimento dell’agricoltura in Italia – conclude Coldiretti – risultano attive circa 20.500 aziende florovivaistiche, che danno occupazione ad oltre 120mila addetti, con una superficie coltivata di oltre 36mila ettari e che generano un valore che supera i tre miliardi di euro.
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di JESSICA BERTONI j.bertoni@laboratorioverde.net
Nuovo decreto Irpef SGRAVI E TAGLI PER LE IMPRESE, OLTRE ALLA RESTITUZIONE DEI DEBITI DELLA PA. ECCO COSA CAMBIA E QUALI SARANNO I VANTAGGI
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iato sospeso e conto alla rovescia per scoprire le sorprese del tanto atteso decreto Irpef che doveva rendere meno poveri gli italiani! Così con il Dl 66/2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 aprile scorso, sono stati affrontati alcuni degli argomenti che ci si aspettava venissero chiariti: bonus IRPEF di 80 euro (anche per i parasubordinati), il taglio IRAP per le aziende, la restituzione dei debiti PA alle imprese, l’incremento delle tasse sulle rendite finanziarie, le misure di spending review. Vediamo sinteticamente quali sono le misure previste.
dite finanziarie. Restano esclusi i titoli di Stato tassati al 12,5% e la previdenza complementare (che resta all’11%). Aumentano invece gli interessi su conti correnti e conti deposito. La misura è contenuta nell’articolo 3 del decreto. L’articolo 4 prevede infine l’annunciato aumento dal 12 al 26% dell’imposta sostitutiva dovuta dalle banche per la rivalutazione delle quote della Banca d’Italia. Infine, è stato cancellato l’obbligo di ritenuta d’acconto del 20% sui trasferimenti di denaro provenienti dall’estero costituenti redditi da investimenti o da attività di natura finanziaria per gli intermediari finanziari.
AUMENTO IN BUSTA PAGA
RIVALUTAZIONE BENI IMPRESE
Al comma 1, articolo 1 si prevede l’impegno del governo a rendere strutturale, con la Legge di Stabilità 2015 (prossima manovra finanziaria), l’aumento di 80 euro fissi al mese per i redditi da 8mila a 24mila euro, decresce fino ad azzerarsi a quota 26mila euro. Il bonus consiste in un credito d’imposta di 640 euro da maggio a dicembre (80 euro per otto mensilità). L’aumento va a tutti i dipendenti (anche a termine) e a svariate categorie di redditi assimilati, tra cui anche soci lavoratori delle cooperative e compensi per collaborazioni coordinate e continuative.
SCONTO IRAP Il taglio del cuneo fiscale per le aziende è previsto dall’articolo 2. Si tratta di una rimodulazione delle aliquote, che corrisponde a una riduzione del 10% a regime. Attenzione: per questo 2014, lo sconto parte da maggio, e sarà quindi del 5%.
RENDITE FINANZIARIE E CONTI BANCARI
Dall’1 luglio 2014 sale dal 20 al 26% la tassazione sulle ren-
Attenzione, l’imposta sostitutiva sulla rivalutazione dei beni aziendali, pari al 26%, non si può più spalmare su tre annualità, ma va pagata in un’unica soluzione, qui entro il termine di versamento del saldo delle imposte sui redditi per il periodo d’imposta 2013. La misura è contenuta nel comma 12 dell’articolo 4.
DEBITI PA VERSO LE IMPRESE Ci sono 13 miliardi in più per la restituzione dei crediti certi ed esigibili vantati dalle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni e ci sono varie misure per eliminare strutturalmente il problema dei ritardi di pagamento: termini massimi di 90 giorni nel 2014 e 60 giorni a partire dal 2015. In nome della trasparenza e della semplificazione, le PA dal prossimo 1 luglio dovranno tenere un registro unico delle fatture. Ecco come cambiano le aliquote e quanto si paga in sede di acconto 2014: 3,5% per imprese dal 2015. Per l’acconto 2014, l’aliquota è di 3,75%.
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economia&garden 1,7%, per agricoltura e cooperative di piccola pesca. Acconto 2014 all’1,8%. 4,2%, per banche e altri soggetti finanziari. Acconto 2014 al 4,5%. 5,3%, per imprese di assicurazione. Acconto 2014, 5,7%. 3,8%, per imprese titolari di concessioni per la gestione di servizi e opere pubbliche diverse da quelle di costruzione e gestione di autostrade e trafori. Acconto 2014, aliquota al 4%.
COMPENSAZIONI ESTESE
I contribuenti possono utilizzare in compensazione tutti i crediti nei confronti della PA, non solo quelli maturati entro il dicembre 2012: lo prevede l’articolo 39 del decreto, modificando l’articolo 28-quinquies del Dpr 602/1973. Per quanto riguarda invece i crediti per somministrazioni, forniture, ap-
palti e prestazioni, la possibilità di compensarli con i debiti a ruolo relativi a tributi erariali, regionali e locali, contributi previdenziali e assistenziali, premi Inail, è estesa a cartelle e atti esecutivi notificati entro il 31 dicembre 2013.
VERSAMENTI IN F24
Fra le misure di spending review ci sono alcune novità mirate a diminuire i costi della riscossione che interessano anche i contribuenti. Dal prossimo 1 ottobre 2014, i versamenti in F24 che, per effetto delle compensazioni effettuate, hanno saldo finale pari a zero, vanno effettuati esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Se invece il saldo è positivo, si possono utilizzare anche i servizi telematici degli intermediari convenzionati con l’Agenzia delle Entrate.
Risparmio: le forme d’investimento convenienti LE POSSIBILITÀ MIGLIORI PER GESTIRE I PROPRI RISPARMI TRA FONDI COMUNI, CONTI DEPOSITO, TITOLI DI STATO E BUONI FRUTTIFERI POSTALI
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n questo periodo di difficile congiuntura economica investire i propri risparmi può risultare una scelta vincente, ma alcuni profili d’investimento risultano più convenienti di altri.
FONDI COMUNI Tra le forme di investimento più diffuse ci sono i fondi comuni di investimento che permettono di ridurre il rischio, massimizzando il rendimento, investendo in un insieme di titoli finanziari. Il concetto fondamentale sul quale si basa il fondo comune è che investendo in un certo numero di azioni, l’eventuale crollo di una di queste può essere controbilanciato dal valore delle altre. Un buon metro di paragone per capire in quale tipologia di fondo comune conviene investire risiede nell’analizzare le performance a un mese delle diverse offerte presenti sul mercato italiano. Essenzialmente esistono tre tipologie di fondi comuni: • Azionari, l’investimento riguarda principalmente azioni o obbligazioni convertibili. Si tratta di investimenti un po’ più rischiosi, ma con rendimenti elevati e oscillazioni inferiori a quelle dei titoli azionari semplici. • Obbligazionari, gli investimenti riguardano prevalentemente obbligazioni ordinarie e titoli di Stato. Si tratta di investimenti meno rischiosi ma anche meno redditizi. • Bilanciati, si tratta di una forma di investimento in grado di equilibrare vantaggi e svantaggi dei fondi azionari e obbligazionari, garantendo prestazioni e profili di rischio medio. Secondo le analisi degli esperti nel mese di dicembre 2013, il mercato italiano dei fondi ha registrato perdite maggiori rispet-
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to ai guadagni e non è andata meglio per l’azionario dei Paesi emergenti e delle materie prime. A farla da padrone sono state invece le azioni europee avendo premi di rischio con un forte potenziale di ribasso ed essendo attualmente scambiate ai minimi della loro fascia di oscillazione storica. In vista della ripresa economica sembra poi più promettente investire nelle imprese che operano nei settori che probabilmente traineranno la ripresa economica come l’e-commerce, i social network, l’additive manufacturing (stampa in 3D) e il cloud computing.
CONTI DEPOSITO, TITOLI DI STATO E BUONI FRUTTIFERI
Attualmente i conti deposito offrono tassi d’interesse fino al 2,56% l’anno, per cinque anni, con una media del 2,38%. Tassi che portano a un guadagno quasi quattro volte superiore a quello che sono in grado di garantire i titoli del debito pubblico. Lo svantaggio di questo tipo di investimenti risiede nella minore liquidità che i conti deposito sono in grado di offrire e alla necessità di vincolare le somme per un certo periodo di anni. BTP, BOT, CTZ e buoni fruttiferi postali, avendo tassi d’interesse molto bassi a livello europeo, dal canto loro non sono in grado di garantire una sufficiente protezione dall’inflazione.
BLOCCO CONTO CORRENTE: LE NUOVE NORME ANTIRICICLAGGIO Hanno preso il via con il 2014 le ultime direttive, in linea con le direttive europee, in tema di controllo sulle transazioni finanziarie che prevedono l’obbligo per i possessori di un conto corrente di presentarsi in filiale per consegnare una nuova copia dei documenti di identità (o di inviarli via fax o in formato elet-
economia&garden tronico) e firmare una informativa anti-riciclaggio sul patrimonio personale. Le nuove norme anti-riciclaggio sono volte a prevenire l’utilizzo di sistemi di riciclaggio e il terrorismo, attraverso la collaborazione attiva delle banche (che prevede anche la conoscenza approfondita dei clienti). Per questo, le banche sono chiamate a sottoporre ai propri clienti il questionario, a monitorare le operazioni ed eventualmente inviare, in caso di sospetti, una segnalazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia.
NON TUTTI PERÒ SAREBBERO STATI INFORMATI… Non tutti i clienti sarebbero stati informati dalle proprie banche dei nuovi obblighi in maniera efficace: il questionario sui propri dati sensibili è stato inviato per posta ordinaria senza alcun controllo in merito all’effettiva ricezione. Questo espone al rischio di blocco e chiusura del conto corrente se non si provvede a fornire entro 60 giorni dalla notifica la documentazione richiesta, che
serve a evitare di essere coinvolti in potenziali denunce per sospette attività di riciclaggio.
BANCHE A RISCHIO SANZIONE, SE NON SEGNALANO
Le banche rischiano una sanzione pecuniaria da 2.600 a 13.000 euro per ogni omesso controllo. La procedura di verifica sul titolare del conto da parte degli intermediari finanziari e banche deve essere operata qualora sul conto vengano effettuate operazioni di deposito, prelievo e pagamento contante per importi da 200 a 500 euro. Nel caso in cui il cliente si rifiuti di fornire le dovute informazioni, la normativa prevede la restituzione forzata da parte della banca delle somme presenti sul conto e, nel caso di movimentazioni sospette, la verifica dei dati del cliente o dell’esecutore dell’operazione. L’obiettivo è quello eliminare gli scambi sospetti di denaro, nonché incentivare l’uso di moneta elettronica più facile da tracciare.
Controlli fiscali sui conti bancari ANAGRAFE DEI CONTI CORRENTI E DEI MOVIMENTI BANCARI: IL FISCO HA A DISPOSIZIONE TUTTI I DATI, OLTRE A SPESOMETRO E REDDITOMETRO, PER COMBATTERE L'EVASIONE FISCALE
A
seguito dell'entrata in vigore della legge europea 97/2013 che ha rivisto la disciplina relativa ai trasferimenti da o verso l’estero di denaro e altri mezzi di pagamento attraverso gli intermediari finanziari, l'Agenzia delle Entrate ha comunicato le nuove modalità e i termini di trasmissione delle segnalazioni da parte degli intermediari finanziari. Le modifiche introdotte dalla legge comunitaria hanno lo scopo di allineare la disciplina del monitoraggio fiscale a quella in materia di antiriciclaggio, innalzando quindi la soglia che fa scattare l’obbligo di comunicazione da 10 mila euro agli importi pari o superiori a 15 mila euro. Per stanare gli evasori fiscali, individuando chi dichiara redditi inferiori a quanto guadagna e spende, il Fisco ha ora a disposizione uno strumento in più oltre a redditometro e spesometro. Si tratta della super anagrafe dei conti correnti e dei mobimenti bancari. Tra i dati analizzati con i vari strumenti ci sono dunque le informazioni relative ai movimenti bancari e finanziari (redditometro e super anagrafe), gli acquisti di importo superiore ai 3.600 euro (spesometro) e i beni aziendali concessi in godimento a soci o familiari. I mezzi di pagamento che devono essere comunicati sono: denaro contante, assegni bancari e postali, assegni circolari e altri a essi assimilabili o equiparabili, vaglia postali, ordini di accreditamento o di pagamento, carte di credito e altre carte di pagamento, polizze assicurative trasferibili, polizze di pegno e ogni altro strumento che permette di trasferire, movimentare o acquisire, anche telematicamente, fondi, valori o disponibilità fi-
nanziarie. Le nuove soglie e la nuova comunicazione si applicano a partire dalle operazioni effettuate nel 2014, anche nel caso in cui il trasferimento avvenga con più operazioni che appaiono collegate tra loro per realizzare un’operazione frazionata. Il primo invio delle nuove comunicazioni avverrà quindi nel 2015, utilizzando l’infrastruttura informatica Sid (Sistema di interscambio dati), secondo le modalità fornite con il provvedimento 25 marzo 2013. Entro cinque giorni lavorativi l’agenzia certificherà l’avvenuta presentazione della comunicazione tramite una ricevuta, in caso di controllo formale positivo, o fornirà una ricevuta di scarto in caso contrario. Entro il 31 dicembre 2014 l’Agenzia delle Entrate pubblicherà sul proprio sito entro il tracciato record da utilizzare per la trasmissione dei dati e entro il 31 marzo 2015 renderà disponibile il software di comunicazione. La comunicazione andrà trasmessa, con cadenza annuale, entro il termine di presentazione della dichiarazione del sostituto d’imposta relativa all’anno di riferimento della comunicazione. I dati che banche e intermediari verranno incrociate con le informazioni ricavate dalle comunicazioni relative allo Spesometro (la segnalazione effettuata dai negozianti e dagli esercenti relativamente agli acquisti e alle operazioni tra partite IVA per le quali viene emessa fattura di importo superiore ai 3.600 euro e dagli intermediari finanziari per le operazioni effettuate con bancomat e carte di credito di pari importo) e dal redditometro (lo strumento del fisco che analizza lo scostamento tra il reddito dichiarato e le spese effettuate) e serviranno per combattere la piaga italiana dell’evasione fiscale.
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Business verde / TREND a cura di FILIPPO TERRAGNI
Estate,
LE PIANTE DA PROPORRE Ecco alcuni suggerimenti di nuove varietà da presentare nel punto vendita per stimolare gli acquisti. Anche nei mesi più caldi dell’anno già tempo di pensare ai mesi estivi e, di conseguenza, alle piante da proporre nel punto vendita che meglio si adattano ai climi del periodo più caldo dell’anno. E per rispondere a questa esigenza (anche) commerciale, Arena Vivai (arenavivai.com) ha risposto studiando un’offerta ad hoc per i garden con piante proprio dalla fioritura estiva e dalla lunga durata.
È
PER OGNI DIMENSIONE Da sottolineare in particolare la Buddleja ‘Blue Chip’ da fiore azzurro, la Buddleja ‘Lilac Chip’ dal fiore lilla e la Buddleja ‘White Chip’ con il fiore bianco. Tutte e tre di recente in-
troduzione sul mercato. La Buddleja chiamata comunemente “pianta delle farfalle”, per i suoi fiori a pannocchia che attirano questi delicati insetti, sono normalmente piante caratterizzate da uno sviluppo non proprio contenuto che non si sposa ottimamente con le attuali dimensioni del giardino che mediamente si riscontra in Italia. La ricerca e gli incroci, però, hanno finalmente prodotto queste essenze con spighe numerose e profumate e con la fioritura che dura quasi per tutta l’estate, ma con dimensioni contenute che vanno da 30 a 50 centimetri in altezza e in diametro: una vera rivoluzione, perché trattasi di materiale adatto al terrazzo per soluzioni in vaso, o al giardino di piccole dimensioni.
STRAORDINARIA FIORITURA Arena Vivai inoltre propone anche le Salvie jamensis, caratterizzate da una durata straordinaria della fioritura e ordinabili in diverse colorazioni della fioritura. Varietà da proporre in estate sono poi gli Hibiscus moschetos, Hibiscus syriacus, tra cui spiccano le varietà francesi ‘Chiffon’ con fiore doppio resistente alla pioggia, l’Hibiscus mutabilis e le Potentille (tra cui la nuova varietà ‘Pink Paradise’ con fiori rosa che non sbiadiscono al sole). Queste sono solo alcune delle proposte che Arena Vivai ha a disposizione affrontare l’estate nel migliore dei modi. E stimolare i vostri clienti verso nuovi e colorati acquisti.
L’OFFERTA TIPO
• Buddleja ‘Blue Chip’ • Buddleja ‘Lilac Chip’ • Buddleja ‘White Chip’ • Hibiscus moschetos • Hibiscus syriacus (varietà francesi ‘Chiffon’) • Hibiscus mutabilis • Potentille var. ‘Pink Paradise’
VISUAL
PER ESPORRE AL MEGLIO
Il primo corner realizzato in un garden center del nord Italia Il garden center deve lavorare le piante esprimendo una professionalità che lo possa differenziare dagli altri canali del mercato del verde. A questo proposito, Gardenline (web.shop.garden-line.nl) ha realizzato il primo corner presso un garden center del nord Italia, interamente con piante di alta qualità selezionate attraverso Decorum, che propone esclusivamente articoli selezionati secondo un rigido disciplinare di produzione. Gardenline ha affiancato Decorum in questa prima esperienza italiana: “Crediamo che questo innovativo sistema di presentazione e di comunicazione di prodotto possa tracciare una nuova linea di sviluppo della vendita delle piante da interno”, hanno sottolineato i responsabili dell’azienda. GREENUP
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Infografica / I NUMERI DI GREENUP
NOTIZIE INCORAGGIANTI DALL’EUROPA BENE IL MERCATO COLLEGATO ALLA REALIZZAZIONE DI GIARDINI E SPAZI VERDI
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+22%
+2,9%
6,33
+20%
PRODOTTI novità da esporre sugli scaffali
L’AUMENTO MEDIO delle vendite in sell-in di piante e fiori
L’INCREMENTO delle vendite nel canale garden nel primo bimestre
MILIARDI di euro vale il mercato “giardini e aree verdi” in Germania
LA CRESCITA del numero delle imprese che si occupano di giardini in Europa
30 miliardi di euro
il valore del settore “realizzazioni giardini e aree verdi” in Europa
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12 milioni i fiori venduti in occasione di San Valentino
28 pagine
Ci sono tanti segnali positivi che arrivano da diversi indicatori, sia in ambito italiano, sia dal panorama europeo. Il primo bimestre segna vendite positive di piante e fiori lungo tutta la
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di speciale sulle biomasse allegato a questo numero
6 novità
le pagine dedicate al nuovo decreto IRPEF
filiera (sell-in e sell-out) e le ricorrenze hanno fatto registrare numeri interessanti, soprattutto San Valentino. Dati incoraggianti si registrano in tutto il Vecchio Continente per quanto
2014 anno in cui il garden tourism conterà 5 milioni di visitatori
riguarda il settore della costruzione e manutenzione di giardini e aree verdi, con un mercato che vale più di 30 miliardi di euro, registrando un trend in continua ascesa. Il giardino
prodotti biologici a pagina 55
privato è sempre più apprezzato dal consumatore, ormai è diventato sinonimo di relax e benessere. Non resta che assecondare (e stimolare) le nuove esigenze dei consumatori.
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Tendenze / ESTERE di STEFANIA MEDETTI
LA CONCORRENZA DEI SUPERMERCATI? IN BREVE
• Tesco registra un giro d’affari di 25 milioni di sterline con la vendita dei fiori recisi. • Presenza dei “corner pod” nei supermercati Waitrose. • Primi esperimenti si “vivai-outlet”.
È solo l’inizio La moltiplicazione dei punti vendita e i trend emergenti sul fronte demografico proiettano gli operatori in uno scenario dove vigono regole nuove e più aggressive. Ecco cosa succede in Inghilterra e Stati Uniti
• Diffusione di contratti “margin relief”, che obbligano i vivaisti a riconoscere il perduto profitto ai grandi magazzini nel caso di mancata vendita dei prodotti. • Aumento del giro d’affari del settore nel suo complesso grazie ai supermercati. • Minor ‘trasporto emotivo’ da parte dei grandi magazzini nella vendita delle piante.
S
econdo Graham Dunn, i supermercati non hanno nemmeno iniziato a grattare la superficie del business del florovivaismo. L’annuncio è stato dato pochi mesi fa, nel corso della conferenza “Seasonal Plants Focus”, promossa dalla britannica Horticultural Trades Association, a Stratford upon Avon (www.
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seasonalplantsfocus.co.uk/). Dunn, che ha recentemente contribuito al lancio del vivaio Cresco Horticulture, di cui è direttore generale, è un esperto nella supply chain per supermercati e centri per il fai da te. In base alle sue stime, se Tesco, una fra le catene più importanti del Regno Unito, possedesse nel caso delle piante perenni la stessa market share che detiene nel caso dei fiori
recisi, potrebbe contare su giro d’affari annuale di 170 milioni di sterline, contro i 25 milioni attuali. Uno scenario che, ovviamente, contribuirebbe a far crescere l’intera categoria. Ma finora la vendita di piante nei supermercati è stata inferiore alle attese.
POSSIBILE CHOC «Si tratta di una grande opportunità per
TREND SECONDO NATIONAL GARDENING ASSOCIATION (USA)
• Passione emergente per le piante edibili. • Diminuzione della spesa individuale (per il quinto anno consecutivo). • In aumento il numero degli acquirenti.
i vivaisti. Non c’è dubbio, infatti, che le catene della grande distribuzione contribuiranno ad allargare il giro d’affari del settore e la sfida per i vivaisti è quella di fornire prodotti di qualità che possono essere venduti secondo le logiche della grande distribuzione». Con il concept dei cosiddetti “garden pod”, i corner dedicati al verde posizionati all’ingresso dei suoi punti vendita, la catena di supermercati Waitrose ha dimostrato di aver già colto chiaramente l’opportunità (vedere GreenUp n. 139). Attenzione, però, avverte l’esperto, perché per i manager della grande distribuzione l’approccio alla categoria è diverso da quello dei produttori e degli operatori del verde: «Non c’è un impegno emotivo nei confronti dell’industria del garden – ha aggiunto Dunn –, perché questo non fa parte delle loro preoccupazioni». Il passaggio dalla vendita tradizionale alle modalità e alle logiche operative della grande distribuzione può essere uno choc. Gli accordi con le grandi insegne, molto spesso, comprendono Vendor-Management Inventory (VMI), una tecnica che dà al venditore il compito di pianificare, controllare e gestire il magazzino, in modo tale che siano
• Cresce la dimensione del mercato del giardinaggio. • Diminuiscono gli acquisti per gli articoli più costosi. • I NUMERI • 29,4 miliardi di dollari il giro d’affari. • 85 milioni di persone statunitensi interessate ai prodotti per il giardino. • 72% la percentuale di famiglie americane attratte dal giardinaggio.
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Tendenze / ESTERE
DINAMICHE DI CONSUMO IN USA
• Il nuovo consumatore punta soprattutto sulla decorazione e su prodotti di “auto-indulgenza”. • Ortaggi, frutta ed erbe aromatiche continuano a dominare la tendenza. • Si prediligano i centri per la casa negli acquisti di prodotti da giardino. • Il centro di giardinaggio ha perso terreno sulle preferenze dei consumatori. • Acquirenti più accaniti sono gli under 34 e gli over 55.
loro (e non i manager dei supermercati) a prendersi tutta la responsabilità per le piante presenti sul punto vendita, migliorandone l’esposizione e, auspicabilmente, le vendite. Chris Beytes, direttore del magazine “GrowerTalks” e di “Green Profit” ha spiegato come molti vivaisti americani abbiano iniziato ad utilizzare tattiche e strategie apprese nel lavoro gomito a gomito con i grandi nomi della distribuzione organizzata, tipo condividere i profitti e accettare il rischio di incoraggiare gli stockisti a speculare sul surplus di fine stagione.
ACCORDI “BRUTALI” Non mancano vivaisti che hanno scelto di sperimentare la strada della vendita diretta ai consumatori – come nel caso di Lancaster Farm che si è poisizonata come un “vivaio-outlet”, con tanto di video su Youtube per segnalare le promozioni –, per sottrarsi ai meccanismi darwiniani della grande distribuzione organizzata. I player del settore, infatti, operano basandosi esclusivamente sui dati e gli operatori più grandi fanno il bello e il cattivo tempo con i produttori che hanno poca voce in capitolo. La formula “Pay by Scan”, per esempio, è molto diffusa e prevede che i produttori siano pagati solo dopo che il cliente finale ha acquistato le piante. Addirittura, gli operatori della grande distribuzione si aspettano anche un “margin relief”, ovvero sottoscrivono con i vivaisti accordi che obbligano questi ultimi a contribuire al mancato profitto, quando le vendite non raggiungono il target previsto. «È per tutte queste ragioni che non possiamo che definire “brutali” le nuove regole del gioco – ha proseguito Dunn –, perché questo è il contesto in cui i rivenditori della grande distribuzione si trovano a loro volta a operare, sta a noi entrare nella mentalità di margini, scarti, quote di mercato e via dicendo».
CRESCE LA DIMENSIONE Dall’altra parte dell’Oceano, una ricerca della National Gardening Association fotografa l’evoluzione della spesa annuale alla voce giardinag-
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gio e conferma la passione emergente per le piante edibili, a spese delle tradizionali categorie e l’ingresso dei giovani uomini fra i principali spender del settore. La spesa individuale si è abbassata, fa sapere la rivista di settore Today’s Garden Center, ma il trend è compensato da un aumento del numero degli acquirenti. Per il quinto anno consecutivo, dunque, la spesa delle famiglie dedicata al giardino è calata (e, con 347 dollari in media, è il valore più basso dalla metà degli anni Novanta), per contro, poiché è cresciuto il numero di clienti, è cresciuta la dimensione del mercato del giardinaggio, che (esclusi i servizi di cura del paesaggio) si aggira 29,4 miliardi di dollari. In base ai dati, negli Stati Uniti, gli amanti del verde rappresentano un pool di clienti che si conta nell’ordine di 85 milioni di persone, pari al 72% delle famiglie americane. Il quadro complessivo della spesa è dominato da due grandi categorie: la cura del prato e il paesaggio, che rappresentano circa il 48% del mercato totale fai da te, ma le vendite in queste due categorie sono diminuite di 6,4 miliardi di dollari ovvero -30% dal 2007. Cosa che dimostra che gli acquisti sono cresciuti, ma non per gli articoli più costosi. Per contro, sono cresciuti gli articoli nelle altre categorie del giardinaggio, soprattutto per quanto riguarda l’area legata alle edibili, ma l’importo degli scontrini in questo ambito resta basso, cosa che – secondo gli esperti – suggerisce che i clienti non siano ancora pronti per grandi investimenti nei propri giardini, al netto dell’impatto della situazione economica che continua a farsi sentire.
NUOVE VARIABILI DEMOGRAFICHE La fisionomia emergente dell’acquirente, dunque, è quella di una persona che punta soprattutto sulla decorazione e sui prodotti di auto-indulgenza. Non è un caso se ortaggi, frutta ed erbe aromatiche continuino a dominare la tendenza. A questo punto, è interessante notare come sta evolvendo la scelta del punto vendita. Il 54% degli acquisti è avviene presso le grandi
catene dedicate alla casa, come Home Depot, Lowe, Menards, Orchard Supply Hardware, ma anche presso insegne della grande distribuzione come Wal-mart e K-mart e supermercati che sfruttano lo spazio antistante l’ingresso con banchi dove proporre piante e fiori per il take-away. Ai garden center indipendenti resta solo il 17% del mercato, mentre il 15% va ai centri indipendenti per il fai-da-te. È la domanda relativa alla divisione di spesa fra i vari canali di vendita per le diverse componenti del giardino che svela le preferenze dei consumatori fra centri per la casa, grossisti, garden centre indipendenti e così via. Risultato: i centri per la casa catalizzano il 59% di ogni dollaro speso per quanto riguarda prato e giardino. Il 51% va ai centri commerciali e il 47% ai negozi di ferramenta, dati che dimostrano quanto il centro di giardinaggio locale abbia perso terreno sul fronte delle preferenze dei consumatori. In gioco, in realtà, entra anche
la variabile demografica. Secondo la ricerca, infatti, gli acquirenti più accaniti si rivelano essere gli under 34 e gli over 55. In pratica: la partecipazione al giardino dei membri di una famiglia mostra un aumento molto grande alle estremità opposte. Gli acquisti dei 18-34 e degli over 55, infatti, hanno toccato un punto massimo da sei anni a questa parte. In particolare, gli uomini sotto i 34 anni detengono il record della spesa con 441 dollari di media contro i cento dollari di media nazionale, battendo gli over 55, tradizionalmente orientati a progetti di maggior respiro e le donne, da sempre lo spender più attivo in questo settore.
CAMBIANO LE PREFERENZE Ovviamente, le statistiche di un anno non sono sufficientI per trarre conclusioni a lungo termine, ma sembrerebbe che la polarizzazione in due fasce di età delle attività legate al giardino, apparsa recentemente, continui. Soprattutto considerato che, in maniera diametralmente opposta, la spesa dei clienti
nella fasca 35-54 anni continua a calare. La spiegazione? Potrebbe essere un effetto della crisi che ha impattato sul reddito, ma anche un cambio di paradigma negli acquisti, per cui la preferenza di spesa per i consumatori 34-55enni si sia orientata verso prodotti di intrattenimento come film on demand, concerti e una maggiore frequentazione di ristoranti. I giovani uomini, infine, si dimostrano particolarmente interessanti nelle lezioni, nei laboratori e nella formazione online, ma sono anche gli unici a scegliere i negozi di hardware indipendenti come punto di riferimento per i propri acquisti. Per il secondo anno consecutivo, infatti, i negozi di ferramenta conquistano i consumatori più giovani. Infine, è proprio la polarizzazione degli acquirenti su due fasce agli antipodi può aiutare a comprendere la nuova distribuzione del successo, quando si tratta di canali di vendita e può essere un’occasione per prepararsi a gestire la nuova fisionomia del consumatore e della concorrenza.
CURIOSITÀ
• Gli uomini sotto i 34 anni detengono il record della spesa con 441 dollari di media contro i cento dollari di media nazionale, battendo gli over 55, tradizionalmente orientati a progetti di maggior respiro e le donne, da sempre lo spender più attivo in questo settore.
DINAMICHE
LA GUERRA DEI PREZZI
Anche la grande distribuzione ha paura, ecco perché
nche se le grandi catene di supermercati possono contare su una massa critica sufficiente a garantire prezzi altamente competitivi, le insegne della distribuzione non dormono comunque sonni tranquilli. A rendere agitate le notti dei manager e ad assottigliare i profitti ci hanno pensato le catene di discount. Le tedesche Aldi e Lidl, per esempio, continuano a conquistare nuovi clienti a colpi di prezzi bassi. Lo scorso anno, Aldi ha visto le proprie quote di mercato crescere del 35,3% e Lidl ha messo a segno +17,2%, mentre i primi quattro operatori inglesi della distribuzione organizzata hanno chiuso in pareggio, ma i conti ne hanno risentito. Per competere con le insegne tedesche, infatti, le insegne hanno dovuto abbassare i loro prezzi, ma non hanno potuto farlo imponendo un ribasso alla filiera produttiva, perché – come dimostra il recente caso della carne di cavallo venduta per manzo - i clienti sono molto sensibili ai temi della qualità e del rispetto dei produttori. Il risultato è che il margine medio del 5% che caratterizza le operazioni del Regno Unito si sta abbassando, in Francia e negli Stati Uniti, per esempio, si attesta sul 2 per cento. Per cercare di migliorare i conti, un’alternativa che i supermercati iniziano a percorrere è quella di un aumento dell’automazione sul fronte delle casse, per esempio.
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Tendenze / FIORI di ALESSANDRO CORAGGIO colloquio con Silvia Lora Ronco
PER UNO STILE naturale Dove la creatività è il segreto per nuove composizioni e interpretazioni floreali. Soprattutto in un momento di crisi del reciso. Che non risparmia il garden center
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ilvia Lora Ronco, per tutti Silviadeifiori, presenta un nuovo trend: Lo stile naturale. E con la sua ormai nota travolgente passione e generosità lo presenta ai lettori di GreenUp in anteprima, nell’intervista in esclusiva qui di seguito. D. Silvia che cos’e’ Lo stile naturale? R. “Lo stile naturale è il risultato di un percorso creativo che ho custodito e sviluppato con amore e passione in me quest’ultimo anno. È nato da due esigenze: da una parte il mio desiderio di entrare ancor più in empatia con i fiori e con la natura in generale, la voglia di chiudere gli occhi e sentirmi parte di una vera e propria fusione con essa. In secondo luogo la voglia di continuare a meravigliare e soprattutto dare qualcosa alle mie allieve o comunque a
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tutti coloro che mi seguono sempre in attesa di nuovi stimoli, con la stessa voglia di stupirli, di fargli sgranare gli occhi con qualcosa di bello, inedito e assolutamente nuovo”.
D. Hai lanciato Lo stile naturale con due appuntamenti a Roma e uno a Milano a chi erano rivolti? R. “Erano rivolti a tutti. Mi chiedono spesso se si deve essere esperti, ebbene: può essere la vostra prima lezione, il vostro primo incontro con i fiori, perché Lo stile naturale è nuovo e inedito, ed è come ripartire da zero. Lo è stato anche per me, perché per creare un determinato risultato ho dovuto capovolgere completamente le regole classiche, vedere l’arte floreale da punti di vista totalmente diversi: direi che potrebbe essere più facile per un neofita che per una persona esperta
“Lo stile naturale è nuovo e inedito. È come ripartire da zero”
e le proposte che potranno fare ai loro stessi clienti”.
Il libro di Silvia Lora Ronco.
abituata a seguire determinate linee e schemi. Il bello è questo! Per i neofiti è un approccio davvero ‘naturale’ e istintivo al mondo dell’arte floreale e
D. Ci esprimi il tuo concetto di creatività? R. “Qui tocchi le mie corde più profonde… Più spirituali. La creatività è in tutti e non credo a chi mi dice ‘non sono creativo’, lo guardo e sorrido e sono convinta che questa persona non lo sa, ma è creativa quanto me. Per creatività si intende la scintilla divina che è in noi, e non a caso si dice il ‘sacro fuoco’ dell’arte. Creatività è aprire una finestra su un mondo che ancora non esiste, è ascoltare, coglierne l’intuizione. Immaginarlo, quindi crearlo”. D. Quando pensi a un progetto da creare la tua mente dove ti porta? R. “Non lo so spiegare. Spesso prima di un sopralluogo penso ‘speriamo mi venga una bella idea’, poi quando arrivo osservo, con gli occhi con le
parte la magia e comincio a vedere. Per me questo è il momento più bello, perché è esattamente in quel preciso momento che vedo già tutto, lo vedo in modo così chiaro e nitido, definito in ogni dettaglio che non vedo l’ora di renderlo vero e realizzarlo. A questo punto la sfida è solo con me stessa: riuscire a ricreare quella suggestione nella realtà”. D. In un momento particolare e di crisi come questo come si può continuare a essere creativi? R. “Senza ombra di dubbio citerei Einstain: ‘Non pretendiamo che le cose cambino, se facciamo sempre la stessa cosa. La crisi è la migliore benedizione che può arrivare a persone e Paesi, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dalle difficoltà nello stesso modo che il giorno nasce dalla notte oscura. È dalla crisi che nascono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato’. Ho risposto? Nella crisi gli unici che possono dare risposte concrete sono proprio i più creativi, dunque rimbocchiamoci le mani e forza!”. D. Il tuo metodo di insegnamento è cambiato o è sempre generoso alla “Silviadeifiori?” R. “Il mio metodo è fedelissimo a “Silviadeifiori” accessibile,diretto e chiaro, senza limiti. Ma questo lo lascio dire a chi ha frequentato i miei corsi”.
per gli esperti è uno stimolo meraviglioso che li renderà ancora più versatili arricchendo il loro panorama
orecchie, con le mani, con il naso e con la bocca, con tutti e cinque i sensi e così, senza che io faccia niente,
D. Cosa si porta a casa chi fa frequenta corso? R. “Porterà a casa l’opportunità di fare tanto di più. Per se stesso e per i professionisti per il proprio lavoro. Si porterà a casa strumenti concreti, pratici e inediti per creare finalmente qualcosa di nuovo, di bello e di utile che permetta a chi, dell’arte floreale ne fa un mestiere, di ampliare il proprio lavoro con strategie legate anche al risparmio sui materiali, il loro utilizzo che oggi deve essere ‘scientifico’. Per arrivare a tutto questo ho unito la mia parte artistica a quella pratica e concreta e l’ho fatto partendo dagli stimoli arrivati dalle persone, ho ascoltato tanto, ho pensato e ho studiato… Per continuare a comunicare l’originalità dell’arte floreale”.
È INIZIATO COME UN GIOCO • Silvia Lora Ronco da bambina, invece di giocare alla mamma con le bambole, invitava le sue piccole amiche per un tè o per una festa in grande stile e si divertiva ad apparecchiare e decorare la tavola: quello che per gli altri era un pensiero angoscioso per lei era un entusiasmante gioco. Crescendo, il suo gioco è diventato una passione e poi anche una professione, grazie all’incontro con l’affascinante mondo dei fiori. Oggi Silviadeifiori è maestra di arte floreale, diplomata alla Scuola d’Arte Floreale (Siaf), flower designer e wedding designer. (silviadeifiori.com) GREENUP
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Tendenze / FIORI a cura di FILIPPO TERRAGNI ha collaborato MARA VERBENA
CURIOSITÀ
• Le scatole DALI sono composte da un fondello con nastro, comune a tutti I modelli, e da una gamma di coperchi con vari soggetti adeguati alle ricorrenze. In questo modo il fiorista potrà approntare piccoli arrangiamenti floreali o anche oggettistica da regalo all’interno del fondello ed il cliente potrà scegliere il coperchio da abbinare al regalo prescelto. Il punto di forza della proposta sta nel consentire una grande flessibilità di scelta da parte del cliente e soprattutto permette al fiorista di lavorare fiori che hanno perso valore commerciale (corti, rotti o in fioritura). Ritrovare una moda antica, regalare fiori in scatola: un regalo elegante con messaggio ed effetto sorpresa.
Fiori recisi: BELLI, MA COMPLICATI Così per organizzare al meglio l’esposizione sul punto vendita, ecco la soluzione di Fior d’Acqua che prolungare la vita dei fiori. E la qualità
C
he siate un fiorista o che siate un garden s a p e t e b e nis sim o quanto è importante offrire ai vostri clienti i fiori recisi, ma contemporaneamente il grande dilemma di come conservarli vi assilla. Non è più tempo di grandi quantità, grandi esposizioni, grandi consumi, bisogna ragionare in termini di qualità e soddisfazione del cliente. È ormai inevitabile essere premurosi come le formichine, deve regnare il poco ma buono. Nella foto numero 1 potete vedere l’esposizione classica in una normale giornata di lavoro: molti vasi sparsi, mezzi vuoti, fiori freschi troppo vicini a fiori vecchi con foglie ingiallite, magari aggiungiamo anche cattivo odore da acqua stagnante senza dimenticare il costo del nostro dipendente che cambia l’acqua e riordina.
NUOVE STRUTTURE Come non preferire un angolo dei fiori con un effetto scenico più accattivante:
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niente acqua stagnante, niente fiori mal fioriti con foglie gialle, più ordine e meno confusione, valorizzando anche tre tulipani perché vicini ad altri fiori. Poi, lunga durata dei fiori che il vostro cliente apprezzerà una volta a casa e possibilità di realizzare composizioni più fresche e affascinanti. Quando l’ambiente è decisamente “caldo” come all’interno dei garden, meglio ricorrere a strutture vetrina/frigorifera come nella foto numero 2 che permettono di: • Conservare bene il prodotto. • Esporlo in maniera elegante ed efficace. • Garantire all’operatore condizioni ambientali non • pericolose per la salute. • Avere basso impatto barriera con il cliente. • Avere basso impatto energetico. • Usare materiali e tecnologie eco friendly.
MATERIALI NATURALI Tutto questo è stato possibile utilizzando materiali naturali quali il legno, il vetro, la lana di roccia, smalti all’acqua, una costruzione artigianale su misura, con un sistema di refrigerazione moderno ed efficiente. Inoltre la scelta di tenere la temperatura a “misura d’uomo” garantisce sempre qualità dei fiori e permette di accontentare in tutto i vostri clienti sempre più attenti alle spese ed esigenti. Questo è il mio parere: Mara Verbena fiorista da 30 anni e titolare di Fior d’Acqua da 20 anni.
Tendenze / FIORI a cura di FILIPPO TERRAGNI Foto UFFICIO OLANDESE DEI FIORI
Arte floreale,
COSA SUCCEDE IN EUROPA Serve il riconoscimento della figura professionale del fiorista. Per maggiori opportunità di business. Anche nei centri di girdinaggio
F
lorcert Italia e Fondazione Minoprio si stanno adope rando per il riconoscimento della figura professionale del fiorista. In Italia, di fatto, il fioraio è una professione che non esiste, non rientra nell’elenco dei mestieri dell’Istat, dove è inquadrato come “venditore di fiori, bulbi e sementi”, impedendo la partecipazione a qualsiasi tipo di iniziativa pubblica. È per questo che Florcert Italia e la Scuola di Minoprio stanno sensibilizzando le istituzioni competenti, affinché questa professione possa essere riconosciuta a pieno, alla pari di molte altre categorie lavorative. Per capire un po’ cosa succede nel resto d’Europa ecco alcune brevi sullo stato dell’arte.
OLANDA In Olanda, vengono offerte diverse opzioni formative. Ogni tipo di istruzione è caratterizzato da attestati di profillo professionale. È possibile frequentare la scuola secondaria superiore, sia a livello giornaliero che di part time. Nel sistema olandese, per il settore dell’arte fl oreale sono previsti diversi titoli di studio, fino ad arrivare a ottenere una laurea specifica. In base a vari livelli di studio e di certificazioni, il fiorista/floral design, può operare nel settore produttivo in base alle competenze acquisite.
GERMANIA In questo paese la preparazione dei
futuri fioristi è attuata nel seguente modo: dopo una istruzione primaria e secondaria, una persona può scegliere se inserirsi nel mondo del lavoro o imparare un mestiere. Oltre il 90% dei fioristi vengono formati da scuole private specifiche, riconosciute ed equiparate a quelle statali.
INGHILTERRA L’Inghilterra, come molti paesi europei, ha moltissime possibilità di istruzione secondaria per i giovani dai 16 ai 18 anni. Dopo i 18 anni, si può scegliere tra il lavoro, l’università o una scuola professionale di settore. Gli istituti formativi per l’agricoltura hanno nel loro interno dei corsi con frequenza giornaliera e di durata da un (commessi e futuri fi oristi) a tre anni (fl oral design o direttori di negozio).
FRANCIA
gatorio l’apprendistato.
DANIMARCA Nel paese ci sono diversi istituti secondari agronomici dove si possono frequentare corsi per diventare fioristi. Con altri corsi aggiuntivi si può perfezionarsi nella figura di designer o direttore dei negozi.
NORVEGIA, SVEZIA, FINLANDIA, AUSTRIA, UNGHERIA, SLOVENIA, CROAZIA, SLOVACCHIA In questi paesi, esistono scuole di formazione secondaria superiore con indirizzo specifico di arte floreale. Dopo i 16 anni, gli studenti possono scegliere un percorso formativo di tre o cinque anni, con rilascio del diploma statale. Normalmente, i corsi di studio vengono svolti all’interno degli istituti con indirizzo agrario.
Ci sono istituti che hanno nei loro programmi didattici dei corsi specifi ci. Ci sono anche scuole private equiparate che hanno un percorso completo di floral design; in ogni caso, i fioristi francesi, dopo il percorso formativo, sono obbligati a imparare bene la professione come apprendisti in un’azienda.
LUSSEMBURGO, PORTOGALLO, SPAGNA, MALTA, CIPRO, IRLANDA, ROMANIA, ESTONIA, LETTONIA, LITUANIA, POLONIA, BULGARIA
BELGIO
GRECIA, ITALIA
In Belgio non ci sono scuole specifiche statali di settore, il fiorista acquisisce la propria preparazione nelle scuole della vicina Olanda. Obbli-
In questi paesi non esiste alcun tipo di riconoscimento da parte dello stato. La formazione viene affidata alle scuole private.
Non ci sono in questi paesi istituti professionali per fioristi, l’istruzione è affidata a scuole private, dove i percorsi formativi sono riconosciuti dallo stato.
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Tendenze / FLORICOLTURA di MATTEO RAGNI
PETUNIE, ALLA RICERCA LE AZIENDE • Planta
• Psenner • Selecta • Sentier • Syngenta
I BREVE
• Serra con strutture in ferro-verde. • Bancali dotati di flusso e riflusso. • Tunnel con copertura doppia strato PE. • 290 varietà coltivate. • Vaso termoforato diametro 14.
DEL
meglio
Ecco in anteprima i risultati condotti dal Centro Sperimentale Ortofloricolo ‘Po di Tramontana’ su 290 differenti varietà. Ne abbiamo selezionate 15, per nuove opportunità commerciali. Da vendere
Q
uest’anno al Centro Sperimentale Ortofloricolo ‘Po di Tramontana’ di Veneto Agricoltura si sono tenute le prove di confronto varietale sulle Petunie, a cura di Giovanna Pavarin. Il mio interesse per l’ibridazione delle Petunie da talea è stato così finalmente appagato. Le prove si svolgono all’interno delle strutture del centro Po di Tramontana, che consistono in una serra in ferro-vetro con bancali dotati di un sistema di irrigazione a flusso e riflusso e due tunnel coperti con PE a
Petunia Sanguna Twirl Purple (Syngenta). Un’ottima e inusuale variazione di colore, calice bianco e bordo colorato. Di grande effetto. È una varietà recentemente aperta per il mercato italiano. PLUS: doppio colore inusuale.
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doppio strato e sistema di irrigazione a goccia. Le varietà mostrate, più di 290, sono state coltivate in vaso termoformato del 14 con inizio coltura da talea radicata con piantagione dalla settimana 8 alla 9. Il mio punto di vista è stato assolutamente parziale, interessato e sfacciato, non perché lavoro per un produttore di talee, ma perché vedo talmente tante varietà diverse che ho bisogno di raccapezzarmi e di trovare sempre il meglio. E il meglio è difficile da trovare soprattutto su un prodotto ampio e ricco di possibilità come le Petunie. Per me “meglio”
Petunia Sanguna Patio Purple (Syngenta). Anche in questo caso un Purple di successo che permette di avere piante naturalmente compatte, ben accestite, che non hanno bisogno di cimature e pronte già dall’inizio di marzo. PLUS: buon accestimento.
significa proporzionato, innovativo e facile. All’interno del vasto assortimento che comprende genetica diversa, le aziende che hanno partecipato all’iniziativa fornendo le talee radicate sono state: Selecta, Dummen, Syngenta, Florensis, Sentier, Planta, Psenner e Podere Luen. Alcune di queste realtà hanno genetica propria altre, come Planta e Podere Luen, non avendo genetica propria offrono una selezione di varietà ibridate da altri. Ecco la mia scelta.
Petunia Veranda Orchid (PW offerta da Psenner). Il calice della petunia veranda Orchid è scuro, questa caratteristica rende il fiore molto evidente e interessante. PLUS: colore scuro del calice.
Petunia Purple 1 Experimental (varietà sperimentale di Sentier non in commercio). Per finire la selezione di Petunia Purple questo ibrido ottenuto da Sentier ha un bel fiore, sia per le dimensioni, sia per la consistenza, e risulta essere decisamente resistente, almeno a inizio stagione. PLUS: buona dimensione e consistenza.
Petunia Ray Bordeaux (Danziger offerta da Planta). Sempre di genetica israeliana un colore fashion e molto evidente. PLUS: colore molto evidente.
Petunia Sanguna Purple Picotee (Syngenta). Tra le Picotee una delle varietà meglio riuscite. Ottimo portamento, forma della pianta tonda e compatta, centra perfettamente i criteri di scelta commerciali. PLUS: forma tonda e compatta.
Petunia Great Marvel Purple (Danziger offerta da Planta). Tra le varietà a fiore bicolore di successo commerciale e dall’ottimo risultato. Leggermente tardivo, ma resistente al caldo. PLUS: ottimo fiore doppio.
Petunia Veranda Magenta (PW offerta da Psenner). Sui balconi si comporta benissimo e ha un risultato impressionante anche in coltura. PLUS: ottima per i balconi.
Petunia Happy Sofia Fringe new (Breier offerta da Planta). Forma del fiore interessante, resistente al trasporto e mediamente precoce. PLUS: resistente al trasporto. GREENUP
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Petunia Famous Sky Blue -7245 (Selecta). Questo blu celeste ha più carattere del precedente e soprattutto la pianta ha un ottimo comportamento in vaso. PLUS: ottimo comportamento in vaso.
Petunia Famous Red 17 (Selecta). Di questa varietà apprezzo la “rotondità” del risultato, oltre che la bella taglia del fiore. PLUS: buona taglia del fiore.
Petunia Designer Pink Star (Kerley offerta da Planta). Candido bianco e rosa, un tocco di morbidezza tra le Petunia. PLUS: insieme delicato tra fiore e colore.
Petunia White 4 Experimental (varietà sperimentale di Sentier non in commercio). Ammetto che non capisco il nome di questa varietà sperimentale ibridata da Sentier, di certo è un colore interessante, così come la forma della pianta ricadente e ben ramificata. PLUS: bel colore e ben ramificata.
LA STRUTTURA
di ricerca
olo tecnologico d’avanguardia nell’ambito della ricerca e sperimentazione il Centro Sperimentale Ortofloricolo Po di Tramontana (RO) opera nei settori orticolo e floricolo veneto. Collocato lungo la fascia del litorale adriatico a circa 2 km dal mare, vicino ad Albarella, si estende, con i suoi 33 ettari, lungo una lingua di terra che, partendo dal ramo del fiume Po di Levante, arriva alle prime valli da pesca del Comune di Rosolina (RO). L’ambiente della zona è caratterizzato da suoli prevalentemente sciolti, con una forte presenza di sabbia, che ben si prestano alla coltivazione di specie orticole, molto diffuse nelle zone limitrofe.
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Petunia Presto Ruspberry Burst (Kerley offerta da Planta). Un bel rosa anemone, l’ha definito mia moglie. Non so di che colore sono le anemoni o gli anemoni, di certo si tratta di un bel fiore grande stellato. PLUS: colore ricercato.
Petunia Famous Red and White (Selecta). Ottima combinazione di colori e fiore grande abbastanza resistente al trasporto. PLUS: mix di colori.
Il centro sperimentale è formato da: • 18 ettari adibiti all’attività sperimentale in pieno campo. • 6 ettari a bosco ceduto. • 2 ettari adibiti all’attività sperimentale in coltura protetta. • Laboratorio di micropropagazione destinato alla ricerca applicata su alcune specie vegetali. • Impianti di forzatura per radicchio. • Impianti di coltivazione fuori suolo. • Celle frigorifere normali e ad atmosfera controllata. • Impianti di fertirrigazione. • Magazzini e sala di lavorazione. • Sala convegni predisposta per ospitare incontri tecnici. Per maggiori informazioni sulle tecniche colturali contattare: giovanna.pavarin@venetoagricoltura.org.
Giovanna Pavarin, responsabile delle prove condotte sulle petunie.
Mercati / PIANTE E FIORI di PAOLA LAURICELLA in collaborazione con ISMEA
VENDITE,
ritmo convincente
I BREVE
• In aumento gli acquisti nel nord Italia. • In diminuzione gli acquisti nel Meridione. • In generale buoni segnali di ripresa. • Bene le vendite per la ricorrenza di San Valentino. • Aumento medio delle vendite a livello produttivo del 22% (su base annua). • Indietro le vendite delle piante da esterno (per il blocco dei lavori pubblici) • Buone le vendite verso il mercato estero. • Ancora seri problemi nella vendite delle piante vivaistiche da esterno. • Forti difficoltà nella riscossione dei crediti.
FOCUS DETTAGLIO
• Incremento medio nel primo bimestre del 2,9%. • Aumento di fatturato per San Valentino del 6%. • In Meridione privilegiata la produzione italiana.
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Segnali di ottimismo nel primo bimestre del 2014. Registrano un segno positivo quasi tutti gli indicatori della filiera, tranne il comparto vivaistico delle piante da esterno
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ituazioni differenti a diverse latitudini per le vendite di piante, alberi e arbusti nel bimestre gennaio-febbraio secondo quanto dichiarato dalle aziende di produzione del panel Ismea, dal panel dei garden center e dall’evoluzione degli acquisti domestici delle famiglie italiane. Quest’ultimi indicano un piccolo aumento nel nord Italia e una diminuzione soprattutto nel Meridione (si veda www.ismeaservizi.it - rubrica consumi).
DATI INCORAGGIANTI Soffermandosi principalmente sui primi due livelli di osservazione, i due mesi anche se contano poco sul fatturato annuale, hanno inciso sugli umori e hanno evidenziato qualche segnale se non ancora di vera ripresa, sicuramente non di peggioramento. Febbraio, infatti, con la ricorrenza di San Valentino, ha innescato un ritmo più convincente dello scorso febbraio 2013. Il mese di marzo, in base a dati ancora provvisori, sono incoraggianti sia per le indicazioni provenienti dalle aziende di produzione, sia da parte del panel dei garden center della rete Ismea. L’aumento medio, su base annua, delle vendite è del 22%, anche se vi sono realtà con andamenti inferiori al 20 per cento. D’altronde è anche impossibile, dato il clima più
mite rispetto allo scorso anno, che si verifichi una contrazione. La categoria delle piante da esterno, secondo i vivaisti, rimane indietro soprattutto per il blocco dei lavori pubblici. Buone le vendite, non legate esclusivamente ai fiori, per la ricorrenza dell’8 marzo.
BENE NORD E CENTRO Nel bimestre gennaio-febbraio, in base alle aree geografiche il nord e il centro hanno manifestato un giudizio tra “sufficiente e discreto verso il mercato nazionale e finanche buono nei confronti del mercato estero”. Non tutte le tipologie di piante però hanno goduto di una positiva richiesta: le aziende del nord ovest indicano le piante da interno fiorite, gli arbusti aromatici, le cactacee e gli agrumi, tra le preferite. In Veneto era iniziata molto bene la vendita delle primule e delle viole. Tuttavia nel prosieguo di stagione la produzione ha sofferto a causa di un abbassamento qualitativo determinato dall’alto livello di umidità e di attacchi fungini, contro i quali i produttori hanno dovuto aumentare il riscaldamento nelle serre. Nel complesso si sono registrati lievi aumenti su base annua a febbraio, stabile gennaio. Solo le piante fiorite stagionali e quelle in alveolo non hanno beneficiato di questa evoluzione. Buone le vendite in Liguria sia sul mercato
Andamento delle vendite floroornamentali di un garden center di medie dimensioni interno che estero e anche le aziende toscane interpellate, anche se con giudizi non prevalenti, hanno registrato vendite migliori rispetto al primo bimestre dello scorso anno. Più omogeneo il livello di soddisfazione tra le aziende laziali, le cui vendite sono anch’esse cresciute su base annua, le acidofile e le piante fiorite da interno, qui come in Toscana, hanno dato buoni risultati.
VIVAISMO, ANCORA IN DIFFICOLTÀ Nel Meridione solo la Puglia ha indicato come pienamente positivi i primi due mesi e soprattutto febbraio, ma non per le tipologie da giardino la cui richiesta diviene importante solo a marzo e aprile; è iniziata bene, invece, la vendita di piante stagionali da esterno e di begonie forzate, stabili le piante da interno verdi. Il resto del Meridione, se si
febbraio
gennaio
fa eccezione del ragusano, dove 2 la scarsa offerta locale non è stata sufficiente a soddisfare le richieste della clientela, evidenzia ven7 dite allineate a quelle del 2013, quest’ultime di 4 contrazione rispetto al 2012. Le aziende vivaiVARIAZIONE 2014/2013 stiche, eccetto quelle pugliesi e INCIDENZA % su VEN. del territorio canIl panel dei Garden Center è costituito da 35 garden distribuiti in Lombardia, Piemonte, Friuli V. G., Veneto, Emilia Romagna - la netese in provinsuperficie media espositiva è 1400 mq. Tra i reparti generalmente cia di Mantova, sono esclusi l'animaleria e il fiore reciso fresco. non registrano piante, in prevalenza le aziende vivaistil’avvio di vendite adeguate alle aspetche sia del nord Italia sia della Toscana, tative. Anzi, i problemi nelle riscossioni indicano vendite insufficienti, probabildi crediti pregressi rimangono al primo mente anche a causa di un aumento posto e il mercato estero non è sufficiendella fornitura di piante da esterno dai temente attivo. Paesi Bassi.
13,
3,
2,
-3
IN RIPRESA IL DETTAGLIO
Dal lato della vendita al dettaglio, il panel Ismea che conta oltre una trentina di punti vendita distribuiti nel nord Italia con riferimento al fatturato globale, la somma dei due mesi non ha dato un impulso determinante nel rassicurare gli animi (+2,9%), però a San Valentino il fatturato è cresciuto del 6% e quasi esclusivamente nella seconda metà, stimolato dal clima favorevole. Le piogge e il freddo manifestatesi negli altri periodi sono alla base di una minore affluenza della clientela. La media dei risultati indica nel bimestre le piante verdi da interno in risalita su base annua, solo a gennaio, e in diminuzione a febbraio, quando si sono preferite le piante fiorite da interno. La motivazione è data sia dall’assortimento statico, sia perché sono ritenute più costose delle altre. Al contrario nel Meridione secondo le aziende, prevale la stabilità o l’aumento e, anzi, i grossisti privilegiano le produzioni italiane per la maggiore durata rispetto a quelle olandesi. Molto buone sono state le richieste di piante da esterno, in quanto lo scorso anno nel nord Italia, il clima era stato davvero avverso. Su questa tipologia di
Variazione % fatturato 2014/2013
gennaio
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LE AREE GEOGRAFICHE • NORD OVEST: bene piante da interno fiorite, arbusti, aromatiche, cactacee e agrumi. • VENETO: buon inizio di stagione per primule e viole, poi problemi di qualità. • LIGURIA: bene le vendite su mercato interno ed esterno. • TOSCANA: migliori le vendite rispetto al 2013. • LAZIO: si registrano buone vendite, soprattutto su acidofile e piante fiorite da interno. • PUGLIA: andamento delle vendite pienamente positivo. • MERIDIONE: vendite il linea con il 2013.
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Formazione / PERCORSO di JURG BURGER
L’identità degli uomini e delle organizzazioni trova origine nella loro storia. Ripercorriamo insieme, in una serie di articoli, le tappe che hanno contraddistinto l’evoluzione del canale in Italia. Per ragionare sugli scenari futuri
L
a storia dei garden center in Italia inizia a Roma il 20 febbraio 1960 con l’inaugurazione dell’Ansaloni Garden Center, uno spazio commerciale di 1.300 metri quadrati coperti più 4mila esterni, concepito secondo un modello affermatosi in America nella seconda metà degli anni ’50. L’idea innovativa che diede l’avvio a una crescente diffusione dei garden center, fu quella di vendere le piante e i fiori in una struttura commerciale basata sul self-service.
QUANDO NON C’ERA INTERNET Oggi, che siamo abituati a fare la spesa nei supermercati e ad acquistare ogni sorta di prodotti in punti vendita dotati di self-service, fatichiamo a percepire quanto sia stato rivoluzionario il connubio tra la produzione florovivaistica tradizionale e la vendita in spazi commerciali di moderna concezione. Dobbiamo ricorrere alla memoria storica di chi è nato prima della metà degli anni ’40 per avere un’idea di come si vivesse allora e di come fosse il mondo a cavallo tra il ’50 e il ’60. Vi racconterà una vita quotidiana e abitudini che osserviamo come una vecchia fotografia in bianco
e nero, cercando il lato “pittoresco”, e senza poter fare a meno di guardare con un senso di superiorità gli abiti, gli utensili e le automobili che all’epoca rappresentavano la modernità. Il confronto con ciò che abbiamo oggi è inevitabile e il passato appare come un lungo periodo di incubazione che alla fine ha dato vita a tutto ciò che oggi è scontato: la telefonia mobile, l’informatica, Internet, i social media, le auto sicure e la possibilità di volare in Europa e nel mondo a prezzi accessibili. Forse per capire come eravamo quando è nato il primo garden center dobbiamo procedere “per sottrazione”, immaginando come sarebbe la nostra vita senza quella serie di oggetti e di tecnologie che l’impiego quotidiano induce a ritenere sempre esistite. Iniziamo allora a togliere i cellulari e, visto che dobbiamo tornare agli anni ’60, anche Internet, la posta elettronica, il fax e le chiamate dirette all’estero. Per trasmettere un ordine a un ipotetico fornitore olandese bisogna usare la posta ordinaria o il telex, oppure chiamare il centralino della SIP e chiedere il collegamento internazionale. Altro che inviare una mail e ricevere una conferma d’ordine in pochi minuti!
Le tappe dell’evoluzione dei garden center 1960 - 1980
Il principio
1981 - 1990
La nuova era del giardinaggio
1991 - 2000
La modernizzazione del sistema distributivo
2001 - 2008
L’evoluzione delle scelte
dal 2009 in poi
Una sfida complessa
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PRELEVATE AL MOMENTO Superato il primo ostacolo, se ne presenta subito un altro: come far arrivare a destinazione le piante ordinate? La rete autostradale europea, con le sue dorsali nord-sud non esiste ancora. Solo per attraversare la Svizzera e superare le Alpi si impiega una giornata, viaggiando su strade normali nei mesi estivi e mettendosi in coda per imbarcarsi sul treno del San Gottardo nel periodo invernale. E lungo questo tortuoso percorso ci sono le dogane con le loro pratiche da sbrigare e i loro regolamenti nazionali. Il Mercato Europeo Comune nascerà solo nel 1968 e bisognerà aspettare altri 25 anni per arrivare alla libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone. Se poi volgiamo lo sguardo alla distribuzione, dobbiamo togliere i grandi magazzini, gli ipermercati e i supermercati. Si va dal fornaio a comprare il pane, dal fruttivendolo per le verdure, dal macellaio per la carne e dal lattaio per il latte e i formaggi. Il primo supermercato alimentare con il self-service aprirà a Milano alla fine del 1957. E le piante? Si comprano dal fiorista oppure dal floricultore o nel vivaio. Le piante sono coltivate in terra e vengono prelevate al momento, fatte su in un foglio di carta o di giornale e consegnate al cliente. Se si ha bisogno di un po’ di terra, bisogna attrezzarsi con dei sacchi di tela. La plastica è già nata, ma diventerà il materiale insostituibile che è oggi solo nel corso degli anni ’60. In questo scenario, in cui il commercio e la circolazione delle merci sono frenati da barriere geografiche e vincoli legislativi,
LA CUR
IOSITÀ Ansalon i Garden Center, uno spa zio comm erciale d 1.300 m i etri quad rati cope più 4mil rti a estern i, concep condo u ito sen modell o afferm si in Am atoerica ne lla secon metà de da gli anni ʼ50.
Time line 18.6.1956
Congresso mondiale sulla distribuzione dei prodotti alimentari all’EUR di Roma
27.11.1957
Apre il primo supermercato self-service a Milano
20.2.1960
Inaugurazione dell’Ansaloni Garden Center a Roma
1.7.1968
Nasce il Mercato Europeo Comune con l’abolizione delle barriere doganali
29.7.1970
Nasce Assogarden, prima Associazione dei garden center d’Italia
11.4.1971
Completamento dell’autostrada del Brennero
6.10.1973
Guerra del Kippur tra Israele, Egitto e Siria
5.9.1980
Apertura della galleria autostradale del San Gottardo, che diviene il collegamento più breve tra Amburgo e la Sicilia
muove i primi passi quella che nella seconda metà del ‘900 diventerà la grande distribuzione organizzata.
IL PRIMO MODELLO Intorno al 1960 nacquero contemporaneamente in diversi paesi europei i primi garden center. In molti casi furono giornalisti o viaggiatori tornati dall’America a raccontare di spazi commerciali a self-service nei quali si vendevano piante verdi e fiori, insieme alle terre, ai contenitori, agli attrezzi da giardino e a tutto ciò che serviva per la cura e la coltivazione del verde. I vivaisti più intraprendenti e aperti all’innovazione investirono in un viaggio studio negli Stati Uniti per visitare i garden center che si erano già conquistati un’identità autonoma rispetto alle catene di supermercati. In Italia lo spirito pionieristico lo impersonò Edo Ansaloni, intuendo le potenzialità di sviluppo di un “supermercato delle piante”. Da un viaggio in America nel 1956 riportò idee, fotografie e filmati che utilizzò per progettare il primo garden center italiano. Un garden che suscitò l’interesse e la curiosità di numerosi floricultori e vivaisti europei che lo visitarono e lo presero a modello nei primi anni ’60.
MODERNO SIN DALLA NASCITA Osservando, con l’esperienza acquisita
nei 54 anni di sviluppo del gardenismo in Italia, le fotografie scattate durante l’inaugurazione e i primi anni di vita dell’Ansaloni Garden Center, ci stupisce quanto fosse moderno e “maturo” sin dalla nascita. Per alcune caratteristiche ben precise: • L’accurata progettazione dell’architettura e degli spazi che reinterpretavano in chiave moderna gli elementi tradizionali della fattoria emiliana; non una costruzione qualsiasi o una serie di serre affiancate, ma un edificio progettato con una visione chiara della sua funzione. • Un’insegna ben visibile e riconoscibile dalla strada statale Pontina, lungo la quale sorgeva il garden center. • Un assortimento di piante verdi e fiorite, piante da frutteto, bulbi e sementi, accompagnate da attrezzi da giardino, prodotti per la cura delle piante e prodotti complementari per il giardino; piante di produzione propria e di provenienza italiana, poiché non esistono ancora i presupposti per il commercio europeo dei fiori. • Le prime piante coltivate in pack e in contenitori, innovazione grazie alla quale era possibile esporre le diverse varietà di piante da fiore e da vivaio su ampi tavoli dove i clienti potevano sceglierle e prelevarle liberamente. • La vendita in self-service: i clienti potevano prelevare i prodotti come nei
primi supermercati alimentari che iniziavano allora a diffondersi.
MARKETING INTUITIVO Un altro aspetto di sorprendente modernità che caratterizzò la vita dell’Ansaloni Garden Center fu quello che oggi chiamiamo marketing. Ricordiamo che il marketing come lo intendiamo oggi si sviluppò in Italia soprattutto negli anni ’70, quando la crisi petrolifera innescata dal conflitto arabo-israeliano del 1973 pose fine al boom economico e in numerosi mercati l’offerta iniziò ad essere superiore alla domanda. Racconta Antonio Piazzi, in un articolo scritto nel 2011 in occasione del cinquantenario della nascita del Garden Ansaloni, come Edo Ansaloni presentò la sua idea innovativa in una conferenza stampa che precedette l’inaugurazione, usando i “media“ di allora: fotografie e filmati. La conferenza stampa la organizzò presso la Galleria Colonna, storico luogo d’incontro frequentato da giornalisti, uomini di cultura e parlamentari. Un vero e proprio “lancio” pubblicitario, come lo farebbe oggi un’azienda innovativa per un servizio assai meno rivoluzionario. Sempre in tema di marketing, l’Ansaloni Garden Center è un ottimo esempio di buona gestione del rapporto con i clienti. Se pensiamo che i primi supermercati self-service non erano troppo amati per-
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Formazione / PERCORSO
ché mancava il rapporto umano con il negoziante, perché prelevare da soli i prodotti da uno scaffale e pagare alla cassa era vissuto come una cosa “asettica”, impersonale e priva di emozioni, non può che suscitare la nostra ammirazione la capacità della famiglia Ansaloni di accogliere con calore i propri clienti, di intuirne bisogni e desideri e di coinvolgerli in una serie di iniziative che ebbero
successo. La signora Ansaloni ideò ogni sorta di corsi e mostre che avevano per oggetto i fiori, le piante, l’arredo della casa, le feste, trasmettendo la sua passione per i fiori e mostrando cosa si poteva creare con le piante e gli oggetti proposti nel Garden. Per ragioni diverse, allora come oggi non basta avere un punto vendita ben organizzato e un assortimento completo
LE TAPPE
I PRIMI 20 ANNI I fattori favorevoli e quelli che ostacolarono lo sviluppo del canale in Italia enché il garden realizzato da Edo Ansaloni fosse straordinariamente moderno per l’epoca e potenzialmente un buon esempio da imitare, lo sviluppo del canale in Italia procedette con passi più lenti rispetto al resto d’Europa. Non mancarono certo le condizioni favorevoli, tra le quali vale la pena ricordare: • Il boom economico degli anni ’60: quando nacque il primo garden center, l’Italia viveva un periodo di sviluppo economico che portò un certo benessere anche alle fasce sociali meno abbienti; non era rara tra i muratori l’abitudine di costruirsi una casa aiutandosi a vicenda; la casa era il sogno di tutte le famiglie e le condizioni per realizzarlo erano quanto mai favorevoli; dalla casa al giardino, poi, il passo era breve. Oggi che viviamo in tempi di recessione, guardiamo con una certa invidia quegli anni, che spesso premiavano chi era intraprendente ed esplorava strade nuove, ma nel contempo frenavano l’innovazione perché nel mercato c’era spazio per tutti; la concorrenza non era così agguerrita e spesso era suf-
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ficiente saper produrre per riuscire a vendere; mancava lo stimolo per fare meglio degli altri e la necessità di prendersi cura dei propri clienti. • La crisi petrolifera del 1973: anche se l’improvviso aumento del costo del petrolio segnò la fine del boom economico, fece nascere nella coscienza collettiva la consapevolezza che la natura è un bene prezioso, da proteggere e salvaguardare; le domeniche a piedi quando con mille lire si compravano sette litri di benzina, risvegliarono una prima coscienza ecologica che negli anni a venire fornirà anche ai garden center opportunità e trend da valorizzare. Sul versante opposto, tuttavia, bisogna fare i conti con alcuni fattori che ostacolarono, o perlomeno rallentarono, l’espansione dei garden center in Italia: • L’ambiguità normativa: dove le leggi non sono capaci di adeguarsi alle trasformazioni in atto nei mercati, finiscono per ostacolare lo sviluppo anziché promuoverlo; sono trascorsi più di 50 anni dalla nascita dei garden center e ancora non esiste un inquadramento nor-
per avere successo. Il commercio è prima di tutto un servizio che si offre ai propri clienti. La differenza la fa la qualità del rapporto che si riesce a instaurare con le persone che entrano nel garden center. Dove percepiscono passione, gentilezza, competenza e fantasia, torneranno volentieri, perché sanno di trovare qualcosa che altrove non c’è: emozioni, sentimenti, stimoli e idee.
IN BREVE
• Idea innovativa di vendere piante e fiori in una struttura commerciale basata sul self-service. • Prima dei garden le piante venivano coltivate a terra e prelevate direttamente al momento della vendita. • Nel 1960 nascono i primi garden in tutta Europa. • Lʼidea di garden center arriva dallʼAmerica. • Pioniere del garden italiano fu Edo Ansaloni intuendo le potenzialità di sviluppo, dopo un viaggio in America nel 1956.
mativo adeguato per questo tipo di attività. • L’identità di florovivaista: molti garden center nati negli anni ’60 e ’70 costituivano in realtà un’attività di supporto alla produzione florovivaistica; si creava uno spazio commerciale con prodotti complementari alle piante per vendere al cliente il terriccio, i vasi, i concimi e i curativi che altrimenti avrebbe dovuto comprare altrove; servizio al cliente per un verso, e arrotondamento dei ricavi per l’altro. Ma un conto è essere commerciante e gestire un punto vendita con le competenze e la logica di un’azienda commerciale e un altro è essere un eccellente e appassionato florovivaista e vendere qualche prodotto complementare alle piante quando si presenta l’occasione; commerciante e floricultore o vivaista sono identità professionali assai diverse: diversi sono i valori, le passioni, le soddisfazioni e le sfide; e naturalmente le competenze necessarie per esercitare con successo il proprio mestiere. Nel 1970 diversi florovivaisti riconoscono che Vedremo la strada del futuro è nei prossimi articoquella del garden li come tra la fine degli center e fondano anni ’70 e la prima metà degli anni ‘80, i garden cenper iniziativa di ter conosceranno un periodo Antonio Piazzi di sviluppo e si affermeranno Assogarden, la anche in Italia come canale di prima associadistribuzione privilegiato per zione italiana dei le piante e i prodotti per il giardino. garden center.
eco di FILIPPO TERRAGNI
Bio. Naturale. Sostenibile NATRIA PER UN GIARDINO SOSTENIBILE Natria è la linea studiata da Bayer Garden per rispondere al trend del giardinaggio sostenibile e comprende prodotti con nuovi e migliori principi attivi che richiedono un minor numero di trattamenti e applicazioni più mirate. Inoltre, è responsabile anche l’approvvigionamento e il confezionamento. Qui il prodotto lumachicida da giardino PPO (esca in granuli) a base di una sostanza attiva comunemente presente in natura. La formulazione “a umido” lo rende particolarmente resistente all’acqua.
ARRICCHISCE IL TERRENO Ampia la gamma di concimi naturali proposta da Altea, azienda veronese specializzata in prodotti ammessi in agricoltura biologica, e tra le novità 2014 spicca Pollina, prodotto a base di pura pollina di avicoli (polli e tacchini), perfettamente matura, concentrata e pellettata. Arricchisce il terreno di sostanza organica stabile e di microrganismi che ne migliorano la fertilità chimica, fisica e biologica.
14 REFERENZE BIO La linea biologica di Ital-Agro si chiama Naturen con 14 referenze tra concimi, ammendanti e prodotti per la protezione delle piante. Biolid UP è un olio paraffinico in formulazione emulsionate ad elevato grado di insulfonabilità. Insetticida-acaricida adatto particolarmente a impieghi primaverili-estivi su colture arboree ed erbacee.
“MANGIAR SANO” Una vera alternativa alla gamma “classica” per i consumatori che danno la priorità al “mangiar sano” con un ampliamento della linea a 24 referenze orticole scelte tra varietà indispensabili per l’orto di tanti clienti. Questa la scelta di Vilmorin per la nuova linea Bio, con buste pratiche e di facile lettura.
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Editoriale / XXXXXXXXXX di FRANCESCO TOZZI
eco
NATURALE ANCHE SUL BALCONE
MIX DI AROMATICHE
NUTRIMENTO INNOVATIVO
Verde Vivo Bio è un concime organico-minerale biologico consentito in agricoltura biologica che assicura alle colture una nutrizione completa e bilanciata. L’impiego di materie prime naturali di qualità e l’attenta lavorazione, lo rendono il prodotto ideale per chi vuole, anche sul proprio balcone o terrazzo fare una scelta di prodotti naturali. Di VerdeVivo Home Garden.
L’azienda agricola biologica RaveraBio propone un vasto assortimento di piante aromatiche biologiche. Tutte le varietà coltivate sono disponibili singolarmente nei vasi di diametro 9 e 12. Inoltre è disponibile l’innovativa confezione BoxMix, primo prodotto della linea NaturaVeraBio, che con eleganza e originalità raccoglie un insieme di diverse specie.
Il marchio Natura è vita di Biotres racchiude una linea di nutrimento naturale innovativa per gli effetti benefici che apporta sia alle coltivazioni dell’hobbista, sia a quelle professionali. Da oltre 25 anni il prodotto di punta Nutrimento Biologico Universale è apprezzato da rivenditori e consumatori ed è concepito per concimare in modo naturale fiori, piante, orti e tappeti erbosi. Ricco di elementi nutritivi è ideale in agricoltura biologica.
TENDENZE
Il trend del sinergico Il consumatore è sempre più alla ricerca di soluzioni naturali per coltivare il proprio orto
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iace sempre più ai consumatori coltivare in modo responsabile, soprattutto quando si tratta di orto. E le pratiche che si richiamano a vecchi metodi naturali trovano apprezzamenti, condivisioni e sostenitori. Così è necessario che gardenisti e responsabili di punti vendita assecondi questo trend, mettendo in evidenza soluzioni e pratiche di possibile interesse. A partire dalla coltivazione sinergica: il suo principio è di produrre più energia di quanta se ne consumi, così si crea un piccolo ecosistema in grado, o quasi, di badare a se stesso, in modo da poter risparmiare tempo, soldi e guadagnare in salute. Un orto sinergico esprime al meglio le sue potenzialità lasciando fare alla natura, questo vuol dire cercare il meno possibile di ostacolare il normale sviluppo della natura. Qui, fiori e verdura hanno lo stesso valore, perché agiscono in armonia fra loro favorendo sia la parte aerea sia quella radicale. I fiori aiutano non solo ad abbellire l’orto, ma anche ad attirare le api che contribuiscono all’impollinazione, per ricavare i semi per le produzioni. Alcuni fiori, per esempio, con il loro profumo e colore allontanano i parassiti dalle piante. Poi, molte erbe spontanee sono molto utili per la concimazione verde dell’orto, così da limitare al necessario le concimazioni. Così, erbe, fiori e frutti vivono in stretta sinergia. Ci sono vari modi per la preparazione dell’orto sinergico, soprattutto legati alla grandezza dell’appezzamento. La preparazione delle aiuole, non serve rifarla ogni anno, perché queste possono durare a lungo e dovranno essere protette solo da una buona pacciamatura. Per chi ha poco spazio, sono consigliabili gli orti di forma rotonda, facili da gestire per la loro funzionalità, mentre per superfici più grandi e bene organizzare dei filari e una spirale finale per accentuare ancora di più la sinergia. Ecco suggerire questo trend in un angolo del garden non è certo una brutta idea!.
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Pepe verde di ARTURO CROCI
Garden
senza una meta precisa
ARTURO CROCI Esperto del comparto florovivaistico e fondatore della rivista Flortecnica. Oggi è consulente per aziende e importanti manifestazioni del settore.
NONOSTANTE UNO SVILUPPO POCO SOSTENUTO E UN CONSUMO NON DEL TUTTO QUALIFICATO, IL MERCATO CONTINUERÀ A CRESCERE. MA È IL MOMENTO DI COMINCIARE A PENSARE E AD AGIRE DIVERSAMENTE
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a diversi anni a questa parte, in Italia, le spese per fiori e piante si sono ridotte, un po’ per l’effetto della situazione economica, un po’ per l’andamento stagionale. Questa primavera è andata meglio dal punto di vista climatico, anche se la marginalità è sempre in riduzione e i risultati economici, seppur positivi, non sono sufficienti a coprire il fabbisogno di liquidità delle aziende. Questo dato, pur mostrando un orientamento stagionale positivo del mercato, ne rileva la sua crescita modesta e fragile. Gli italiani non sono dei veri “intenditori” di fiori e piante: acquistano istintivamente e soprattutto con gli occhi, guardano molto al prezzo e non amano essere consigliati. Continua il rapporto fra produzione e commercio, anche se ultimamente c’è stato un certo sforzo, da parte dei garden migliori, di darsi una connotazione più professionale. Dei 7mila garden-plant-agri-center sono 6-700 possono essere considerati dei “veri” garden. Il mondo dei garden è quindi universo eterogeneo in mezzo a migliaia di punti vendita. In Italia non esistono poche aziende con più garden e pochi sono i canali dove è possibile acquistare, quindi non si può sicuramente prevedere un grande sviluppo a medio termine. Il Garden tipo italiano è una piccola impresa familiare con superficie compresa tra i 3mila e i 10mila mq, composta da quattro a 10 collaboratori, un fatturato ufficiale da 100 a 400mila euro, dove la vendita delle piante continua a rappresentare il 60-70% del fatturato. La maggior espansione dei garden è avvenuta in passato, soprattutto nel nord Italia, in prossimità delle grandi aree urbane, meno nel centro e nel sud. Questa crescita si è fermata con il progredire della crisi economica. Il risultato elettorale del 2014 lascia chiaramente intravedere da parte degli italiani il grande desiderio di stabilità e certezze, anche se difficilmente sarà così.
Dove acquistano i garden centre. Per quel che riguarda le piante verdi da interno, anche se in crisi, è confermata la supremazia olandese: l’Italia è il terzo cliente dell’Olanda (dopo la Germania e la Francia). I garden centre acquistano per il 60-70% direttamente dai grossisti olandesi e il rimanente, in modo particolare piante in vaso fiorite e annuali, dai produttori o grossisti italiani. Le piante da esterno provengono dai vivaisti italiani che producono il 70% del fabbisogno dei garden centre, specialmente nelle taglie medio grandi. La Toscana, la Lombardia e il Veneto costituiscono le principali regioni di approvvigionamento. Le piante mediterranee provengono anche da altre regioni in particolare Marche, Lazio, Puglia e Sicilia. Prospettive. Il numero dei “veri” garden centre è destinato ad aumentare in città grandi, ma anche medie e piccole. Il modello familiare sarà ancora quello predominante; le decisioni d’acquisto resteranno frammentate. In queste condizioni si può prevedere un certo incremento delle piante da esterno (in contenitore), consegnate alla fine dell’inverno per tutta la stagione. Per le piante da interno meglio fare riferimento a punti di approvvigionamento locali (grossisti/acclimatatori). Le vendite di piante soffrono della quasi inesistenza di un marketing sviluppato: etichettatura accurata, poster, informazioni, marchi, confezionamento pratico e attraente, forse è il momento di cominciare a pensare e ad agire diversamente.
numero dei ‘veri’ garden centre è destinato ad aumentare in “Il
città grandi, ma anche medie e piccole”
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Come sempre Viva la vita!
Mod.Orvieto
Calde emozioni. L’emozione del fuoco, i sapori di una cucina genuina dove puoi preparare le tue specialità preferite e condividere atmosfere felici in piacevole compagnia. Un focolare che esalta il fascino del fuoco a vista, realizzato in refrattari pregiati ad alto spessore, per arredare, cucinare alla piastra, alla griglia o allo spiedo e riscaldare rapidamente in modo uniforme lo spazio circostante. Vivi la tua casa in maniera naturale per scoprire calde emozioni.
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