GreenUp n. 138

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TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE

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Anno XVI - Marzo 2014

NUOVE ENERGIE

TENDENZE

ZOCCA GARDEN e l’impianto a biomassa

MERCATI ESTERI. Francia, come si stanno evolvendo i canali distributivi

Trentanni di attività Lorella e Claudio Morselli sono i titolari di GARDEN VIVAI MORSELLI, che nel 2014 compie 30 anni

ANDAMENTI PIANTE E FIORI Vendite in linea e con buone prospettive

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TRADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E AGRI CENTER Anno 0 - Numero 136 Gen/Feb 2014

DISTRIBUZIONE VIVAIO. Passione per le graminacee.

ANDAMENTI CONCIMI. Battuta d’arresto per il 2012. Cresce la fascia medio-bassa

ESPOSIZIO NE La “prop osta” giusta per emozionare il cliente

SPAZI VERDI PROGETTI. Approccio misurato per i piccoli giardini. Ecco cosa piace

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Periodicità: mensile Anno di fondazione: 1999 Uscite/anno: 8+1

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Lorem Ipsum 62 anni, è il titolare di due punti vendita a Biella e Alessandria. Il primo aperto più di 13 anni fa.

ECO/news

Verso l’alimentare

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Flortecnica e vivaismo

TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

TRADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO TECNICO E PROFESSIONALE DEL FLORICOLTORE E DEL VIVAISTA Periodicità: mensile Anno di fondazione: 1977 Uscite/anno: 8+1

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Editoriale / QUESTO MESE di FRANCESCO TOZZI

Qualcosa si muove RIPARTE LA STAGIONE E I SEGNALI SONO POSITIVI. C’È VOGLIA DI FARE E, IN ALCUNI CASI, ANCHE DI SPERIMENTARE. PERCHÉ È TEMPO DI INVADERE GIARDINI, CASE E STRADE DI PIANTE E FIORI sempre così, ogni anno. Basta un raggio di sole e alle persone ritorna la voglia di divertirsi con fiori e piante. E la stagione riparte e, certe volte, fa il botto. In questi due primi dell’anno ho viaggiato molto, tra centri di giardinaggio, aziende florovivaistiche e fiere, e l’umore è buono, nonostante le difficoltà che ancora persistono. Uno dei segnali più incoraggianti arriva dall’Emilia, dove mi ha raccontato Lorella Ansaloni (pagina 17), gli abitanti colpiti dal terremoto che vivono ancora nei container tornano ad acquistare piante, anche piccole, ma fiorite. E questo è un gran bel segnale di speranza. Una speranza che arriva anche da nuovi imprenditori della distribuzione che hanno voglia di investire in questo settore, come nel caso di Giardango (giardango.it), un nuovo garden center da 4mila metri quadrati che sta per aprire in provincia di Como. Insomma, qualcosa si muove, e me lo hanno confermato molti dei florovivaisti del comprensorio pugliese, che come ogni anno organizzano il Florbusiness (sul prossimo numero troverete un ampio reportage sull’evento). La stagione è iniziata bene, con un bel movimento. E questo lascia ben sperare. E ci sono anche interessanti opportunità dalla nuova Finanziaria con diversi vantaggi per gli imprenditori, come vi raccontiamo nella rubrica economia&garden a pagina 33. E qualcosa si muove anche sul fronte energetico. Sempre più aziende della filiera del calore offrono tecnologie per lo sfruttamento delle biomasse per serre e garden center (pagina 63). Potrebbe essere un’interessante opportunità per ottimizzare i costi di gestione, l’efficienza delle strutture e la competitività dell’azienda, sia a livello produttivo, che commerciale. Sì, qualcosa si muove, ci sono tanti segnali positivi. C’è voglia di fare. Ed è anche arrivata l’ora di smarcarsi definitivamente dalla grande distribuzione, come scrive Arturo Croci nel suo Pepe Verde a pagina 66. Qualcosa si muove, basta prendere il ritmo.

È

LA MIA NOTIZIA FLASH

Le piante sono in grado di apprendere e di conservare memoria delle informazioni. Lo ha dimostrato per la prima volta un esperimento realizzato al Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (Linv) dellʼUniversità di Firenze e descritto in un articolo pubblicato sullʼultimo numero della rivista scientifica Oecologia. Stefano Mancuso, responsabile del Linv, ha sottoposto a stimoli di varia natura alcune piante di Mimosa pudica, un arbusto che chiude le sue foglie non appena viene disturbato, dimostrando lʼabilità di distinguere tra i diversi stimoli e di memorizzare le informazioni per lunghi periodo di tempo.

FRANCESCO TOZZI - f.tozzi@laboratorioverde.net

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Il rendering del nuovo punto vendita in provincia di Como.


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Editoriale / IL PENSIERO di ANNA PIUSSI

Dalla parte dei pinguini IN OGNI GIARDINO E OGNI TERRENO C’È UNA POSSIBILITÀ E BISOGNA PARTIRE DA LÌ PER SCOPRIRE QUALI SONO LE PIANTE ADATTE, NON SI PUÒ ANDARE ALL’INVERSO. E QUESTO VALE ANCHE PER L’ESPOSIZIONE E LA VENDITA

C’

ANNA PIUSSI Garden designer, insegnante di storia dei giardini, medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.

è il detto: non esiste il cattivo tempo, solo abiti inadeguati al tempo. Allo stesso modo si può dire che non esiste un luogo inadatto alle piante, solo piante inadatte al luogo. Se solo avessi un centesimo per ogni volta che ho sentito dire: “Nel mio giardino non cresce nulla. La mia terra fa schifo, l’esposizione è sbagliata, mi muoiono tutte le piante che si metto”. Un centesimo alla volta mi sarei comprata almeno una decina di Hosta. Ma anche avendole le farei fuori, perché ho il luogo sbagliato – per le piante da ombra. Io ho un giardino in piano sole e terreno argilloso. Mi scelgo piante adatte al luogo, loro sono felici e io anche. Ci sono piante adatte a ogni terreno e ogni esposizione, basta guardare in natura, col tempo la vegetazione si insedia ovunque, dal Sedum spurium che ricopre un tetto di tegole in pieno sole ai muschi che segnano sul muro la traccia di una grondaia rotta. Guardiamo il luogo che abbiamo a disposizione, il terreno, l’esposizione, la percentuale di umidità, tutte le sue caratteristiche e consultiamo l’enorme libro della vegetazione disponibile: di sicuro qualcosa c’è. Certo, alle volte il terreno ha bisogno di essere ammendato. Mentirei se non dicessi che il mio primo giardino in Toscana aveva una terra che faceva schifo, un’argilla blu da vasai, senza una traccia di humus o un verme che fosse uno, ed era iniziato come una distesa di ghiaia compattata dalle macchine. Ma l’ho fatto dove prima c’era un parcheggio, piantando nel terreno sterile di sottosuolo, levandone pezzi di asfalto, di terra vera non ce n’era affatto. Scavavo le buche col piccone, e quando pioveva restavano le pozze per una settimana, era la definizione di un terreno asfittico, ma a forza di valanghe di letame e caldarelle di sabbia ce l’ho fatta, e in capo a tre anni di lavoro manuale e selezione naturale avevo una bordura rigogliosa. La Rosa chinensis, la Phlomis fructicosa e l’alloro hanno fatto da rompighiaccio, ma anche le Iris si sono arragiate bene grazie al ghiaino. Per la salvia non c’è stato niente da fare, dopo il terzo cadavere ho smesso di ucciderle, e anche il rosmarino ho faticato a farlo partire. Col tempo ho trovato le piante che ci stavano bene e che con le loro radici hanno coltivato il terreno aprendolo ad altre possibilità. In ogni giardino e ogni terreno c’è una possibilità e bisogna partire da lì per scoprire quali sono le piante adatte, non si può andare all’inverso, come spesso si vede fare, comprando piante a casaccio, perché sono le prime in fila, in fiore in quel momento, o sono belle nel giardino di qualcun’altro, ma sono inadatte al luogo in cui andranno. È come per una donna insistere a mettersi qualcosa inadatto al proprio corpo, al proprio colore, perché sta bene sull’altra. Adoro Michelle Obama e non mi sognerei di vestirmi come lei. L’importante è sapere che cosa hai a disposizione e valorizzarlo – da ragazza ho sprecato tempo (poco, è vero, ma l’ho fatto) volendomi mora e formosa, perché all’estero si immaginano le Italiane siano tutte Gina Lollobrigida o Maria Grazia Cucinotta, e invece sono bionda, alta e piallata, assomiglio solo a Meryl Streep – quando butta bene. Inutile litigare con la genetica, ho ereditato le origini danesi di mia madre e l’unico posto in cui regolarmente mi scambiano per una locale, al punto di chiedermi le direzioni stradali è stato ad Amsterdam. Ma va anche bene assomigliare a Meryl e avere tutta la sensualità di un ghiacciolo: io sto dalla parte dei pinguini. Oggi sto dalla parte dei pinguini, perché così come non credo che ci sia brutto tempo o un terreno inadatto, sono stufa di sentire la parola ‘microclima’. Microclima vuol dire né più né meno che ‘piccolo clima, o clima locale’, invece sta venendo utilizzato per dire ‘clima favorevole’. Nel mio giardino ad esempio ho un microclima caldo e riparato, favorevole a piante mediterranee e ortaggi.

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GREENUP


Si dà per scontato che un microclima secco e soleggiato sia sempre favorevole - beh, per le piante da ombra e umido non lo è. Non riesco a crescere felci, vinca, ellebori, sarcococca, Epimedium e altre piante alle quali mi ero molto affezionata durante i miei anni di giardinaggio nel clima di Oxford. Che per una pianta mediterranea è un clima orribile. Ma la questione che i giardini inglesi siano considerati fra i migliori al mondo dipende anche dal fatto che il clima temperato e umido su quell’isola toccata dalle correnti del golfo è particolarmente favorevole alle piante. Metti insieme il clima mite, una storia coloniale che ha esposto gli inglesi a una enorme varietà di piante (e soldi) nel corso di secoli, e quello che risulta è la Royal Horticultura Society, Kew Gardens, e la storia del giardinaggio. Va bene, a 60 anni gli inglesi sono tutti pronti a farsi cambiare l’anca, marcita dal profondo dell’umido, o stanno facendo le valigie per traslocare in Italia, Spagna o Turchia, ma per le piante l’Inghilterra è piena di microclimi ideali. Per i pinguini l’Antartide va benissimo. Ma dalle nostre parti non si vedranno mai, anche se c’è il “microclima”. Il nostro microclima va bene a vigne e oliveti, ma perfino alla Bergenia devo mettergli la flebo, e ho decimato le Heuchere che il vivaista mi aveva assicurato che ce la facevano anche da noi, in terra piena. Balle. Letteralmente decimate, di venti me ne sono rimaste due che ho messo in vaso, le sposto all’ombra quando sudano, manca poco le allatto. Ci sono quindi microclimi specifici, favorevoli a certe piante o animali, sfavorevoli ad altri, e non ce n’è di microclimi favorevoli e basta. Insisto su questo tasto, perché la chiarezza nei termini non è solo pignoleria lessicale e scientifica, ma perché conoscere il microclima di un giardino permette di assecondarlo, e avere piante felici.

PRODUZIONE | ESPORTAZIONE AGRUMI ORNAMENTALI

L’IDEA DA COMPRARE

Disporre piante in gruppi adatte a esposizioni specifiche, e non associate a caso per un display temporaneo, fa vedere con quali altre piante della stessa categoria possono essere associate, con cosa avranno più successo. Con le piante in vaso è particolarmente divertente, le raggruppi, le metti in piramidi, su scaffali degradanti, le appendi, le metti sui tavoli, ci potresti fare stanze intere, volendo, mescolandole allʼarredamento da esterni, invece di usare i fiori finti di cui sembrano infestati i gardens. Che lusso potrebbe essere, fare una stanza intera con piante da ombra, sotto una pergola, e unʼaltra in pieno sole, unʼaltra di piante da interni proprio vicino agli scaffali di libri da consultare. In un vivaio di rose qui vicino cʼè una bellissima bordura fra il parcheggio e la strada, in cui crescono rigogliose Rose chinensis, lentisco, Phlomis, rosmarino, e tanto altro. Parcheggi, poi stai lì con le chiavi in mano ad ammirare lʼinsieme. Compri la rosa, torni alla macchina, la metti dentro, ti gratti il capo e torni indietro a chiedere: “E quella pianta con le bacche rosse, hai detto si chiama Nandina domestica? Ne hai un paio?” e tiri fuori di nuovo il portafoglio. È così che si fa.

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pag - 14

Sommario 138

Marzo 2014

FORMAZIONE 57 GESTIONE

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60 PERCORSO

di Nicolò Pensa Esiste un garden soltanto?

di Francesco Tozzi Carattere emiliano colloquio con Lorella Ansaloni

LE RUBRICHE

MARKETING di Filippo Terragni Nuovo da sfogliare

24 NEWS

MERCATI

14 GREENSHOP

Novità in giardino Brevi dal mercato

26 EXTRA

di Alessandro Coraggio Esempio d’eccellenza italiana

38 ANDAMENTI

di Uberto Marini C’è uno spiraglio (di ripresa)

28 EXTRA

di Filippo Tommaseo Caldaie a biomassa gratuite

42 PIANTE E FIORI

di Paola Lauricella Ancora in difficoltà in collaborazione con ISMEA

44 PRODUZIONE

di Filippo Tommaseo Tecno supporto

TENDENZE

30 BUSINESS VERDE

50 ESTERE

di Aldo Colombo Istanbul, il garden è del comune

52 PRODUZIONI

di Alessandro Coraggio Arena Vivai punta sul servizio

54 IDEE

TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE

di Maddalena Bredice Benvenuta primavera

10%

32 INFOGRAFICA

Pronti a ripartire con slancio

10

%

33 ECONOMIA&GARDEN di Jessica Bertoni Nuova finanziaria, i vantaggi

46 ESTERE

di Stefania Medetti Francia, una passione contagiosa

pag - 46

In ed distr en ia ti

17 COPERTINA

GDS, GDO e grossisti

PRIMO PIANO

di Nicolò Pensa Perché si acquista?

61 CERCO&OFFRO

EDITORIALI

45%

Garden center e centri di giardinaggio

35%

Agrarie, consorzi e cooperative agrarie

6 EDITORIALE

di Francesco Tozzi Qualcosa si muove

8 EDITORIALE

di Anna Piussi Dalla parte dei pinguini

66 PEPE VERDE

di Arturo Croci Garden centre vs grande distribuzione

di Filippo Terragni Per l’ auto produzione domestica

FILOSOFIA EDITORIALE

Tendenze, consumi, leggi, normative e andamenti di mercato del settore green/gardening e della piccola agricoltura amatoriale. Reportage e analisi della distribuzione tradizionale e moderna italiana ed estera.

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TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE

N° 138 - Marzo 2014 DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni REDAZIONE Jessica Bertoni, Uberto Marni, Filippo Terragni GRAFICA Creative Way di Karol Lazarz PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon

COLLABORATORI Mauro Consilvio (fotografo), Arturo Croci, Aldo Colombo, Charles Lansdorp, Paola Lauricella (ricercatrice Ismea), Stefania Medetti, Gabriele Parimbelli (esperto in visual merchandising), Nicolò Pensa, Anna Piussi, Filippo Tommaseo SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE A QUESTO NUMERO Lorella Ansaloni, Gülşen Bay, Sytse Berends, Ferdinando Crespi, Gianfranco Giustina, Bérangère Lamboley, Claudio Morselli, Valentina Sech PROMOZIONE E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net Ornella Zanetti SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello / info@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi

e d i z io n i

GreenUp, periodico mensile registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n. 64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. Spedizione posta target magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su GreenUp sono sotto la responsabilità degli autori.

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Primo piano / COPERTINA di FRANCESCO TOZZI colloquio con LORELLA ANSALONI foto di MAURO CONSILVIO

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IL GARDEN VIVAIO MORSELLI IN QUESTI ULTIMI ANNI È STATO UN IMPORTANTE ESEMPIO DI IMPRENDITORIALITÀ. VOGLIA DI FARE, TENACIA E DETERMINAZIONE CONTRADDISTINGUONO I DUE TITOLARI, NONOSTANTE I PROBLEMI ANCORA LEGATI AL TERREMOTO

A

ANDAMENTI MIGLIORI • Serra fredda • Fiori recisi • Décor • Verde sintetico

ccogliente. Appassionata. Preparata. Saluta i clienti per nome. Con un bel sorriso. Così mi accoglie Lorella Ansaloni nel suo garden center di Medolla, in provincia di Modena, dove da trent’anni – proprio nel 2014 cade l’anniversario – con il marito Claudio gestisce nell’ordine: un’impresa agricola di 44 ettari, il Garden Vivai Morselli (vivaimorselli.it) e l’impresa di progettazione e manutenzione giardini. “Il garden è stato un’idea di mio marito, lui è il fondatore, che dopo un corso di formazione per il settore floricolo, ha iniziato l’attività di produzione con un piccolo tunnel, assieme ai suoi genitori e a mia mamma. Eravamo già fidanzati”, ci racconta Lorella Ansaloni mentre visitiamo il punto vendita. Ma non si occupa solo di garden. Da un anno è stata eletta responsabile nazionale Donne Impresa Coldiretti, una carica che le calza a pennello. E che per circa una settimana al mese la porta tra Roma e il resto d’Italia per rappre-

sentare e visitare tante tra le imprese al femminile più rappresentative del panorama produttivo del nostro Bel Paese. E ricopre (ancora!) nell’ambito di Agrifidi la carica di presidente per le provincie di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Ed è proprio Medolla, il Garden Vivaio Morselli, la seconda tappa delle nostre “prime di copertina” del 2014. Con Lorella e Claudio Morselli ho approfondito le difficoltà imprenditoriali che stanno sostenendo dopo il terremoto che ha colpito queste zone e alla recente alluvione, oltre a ragionare sull’andamento del mercato negli ultimi anni. “C’è spazio, sì. Nel settore del gardening vedo ancora una grande potenzialità di sviluppo e c’è voglio di fare, ne sono convinta”, chiosa la Ansaloni. Come si è chiusa la passata stagione? “Non possiamo lamentarci, nonostante l’incertezza del mercato e le tante difficoltà che stanno mettendo a

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ALCUNI NUMERI • 2.500 i metri quadrati coperti. • 600 i metri quadrati occupati da tunnel per la coltivazione. • 10 i dipendenti del garden center. • +5% lʼincremento di fatturato nella stagione 2013.

dura a prova il nostro territorio, dal terremoto alla recente alluvione. E i segni si vedono tutti, le ferite sono ancora aperte, in alcuni casi si fatica a tornare alla vita di tutti i giorni. Ma c’è voglia di ripresa, di andare avanti. Negli scorsi fine settimana, ho visto tra i clienti anche abitanti che ancora vivono nei container acquistare piante e fiori e la cosa mi ha mi ha fatto un gran piacere. È un segnale di speranza”. Cosa è cambiato dal terremoto nella vita di tutti i giorni? “È difficile da spiegare, ma sicuramente abbiamo cambiato prospettiva, impari a capire quali sono le cose importanti, gli aspetti essenziali. Non è semplice trovarsi in pochi minuti senza più niente”. Come procede la fase di post-terremoto, di ricostruzione? “Enti comunali e regione stanno facendo del loro meglio, dobbiamo apprezzare la grande buona volontà delle amministrazione, nonostante le difficoltà tecniche e burocratiche che spesso rallentano i piani di ricostruzione. Ora, però per quanto riguarda i rimborsi non devono assolutamente passare altri due anni, altrimenti sarà difficile sostenere le nostre attività”. Avete ricevuto solidarietà da parte dei vostri colleghi in questo periodo difficile? “C’è stato tanto tanto interesse da parte di molti, prima di tutto l’impegno della nostra associazione, AICG, nella figura di Silvano Girelli e Martina Schullian che ci hanno dimostrato personalmente la loro solidarietà visitando le zone terremotate. E non solo”.

“Dobbiamo smussare gli spigoli dell’eccessiva burocrazia, che in alcuni casi si trasforma in una

zavorra per lo sviluppo del nostro settore” 18

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C’è stata voglia di ripartire dopo il terremoto? “Una gran voglia di ripartire. Per esempio noi abbiamo aperto un’unità locale nell’ottobre del 2012 in centro a Mirandola e abbiamo assunto un bravo fiorista che aveva visto distrutto il suo negozio dal terremoto”. E a livello di numeri, come si è chiuso il 2013? “Di sicuro è stata una stagione piuttosto difficile, vuoi per la situazione economica, vuoi per le condizioni meteo che hanno contraddistinto la scorsa primavera, ma siamo riusciti a tenere e a chiudere il 2013 con un +5%”.


Primo piano / COPERTINA

Quali i reparti che hanno registrato gli andamenti migliori? “Per quanto ci riguarda la ‘serra fredda’ continua a dare buoni risultati, come il reparto dei fiori recisi e il décor”.

“Negli ultimi tempi sta aumentando la fascia giovane, anche grazie alla diversificazione del tipo di proposta commerciale”

Dove acquistate le piante, più all’estero o in Italia? “Principalmente in Italia, in quanto cerchiamo di privilegiare produttori del nostro territorio. Acquistiamo da Ferrara, Rovigo, dalla Toscana e dal sud Italia. All’estero, invece, ci forniamo principalmente per le piante di piccole dimensioni”. Chi è il ‘cliente tipo’ del vostro garden? “Principalmente la signora dai 40 ai 60 anni, ma negli ultimi tempi sta aumentando la fascia giovane, anche grazie alla diversificazione del tipo di proposta commerciale”. Soddisfatti del lavoro di AICG? “Siamo molto contenti della nascita di AICG, questa è la volta buona. C’è voglia di fare, di confrontarsi, di scambiare esperienze e questo è determinante per il nostro settore. Dobbiamo smussare gli spigoli dell’eccessiva burocrazia, che in alcuni casi è come fosse una zavorra per lo sviluppo del nostro settore”.

Diversificare grazie all’agricoltura

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ll’interno del Garden Vivai Morselli è attivo un Punto Campagna Amica di Coldiretti (campagnamica.it). Si tratta di un’iniziativa che dal 2009 promuove la vendita e il consumo di “prodotti agricoli di filiera” italiana che aderiscono alla piat-

taforma di Coldiretti. L’obiettivo è quello di valorizzare il vero Made in Italy, dare valore aggiunto agli agricoltori italiani, riequilibrare i rapporti di forza all’interno della filiera agroalimentare e consentire ai consumatori di fare acquisti sani e consapevoli. “Un’idea che richiama le nostre radici di coltiva-

SERVIZI OFFERTI

• Progettazione computerizzata giardini. • Progettazione impianti di irrigazione. • Allestimento per cerimonie, matrimoni o altre manifestazioni. • Noleggio piante e materiali. • Sopralluoghi per arredare aree verdi, uffici e studi. • Credito al consumo. • Studio di accostamenti delle piante e pianificazione delle varie tipologie di fioritura.

tori, di agricoltori e ci permette di creare un legame più stretto anche con il cliente del garden center”, racconta la Ansaloni. Una scelta che per molte realtà che hanno alle spalle un’azienda agricola, si potrebbe rivelare un’opportunità di business, soprattutto per fidelizzare i propri clienti.

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Primo piano / MARKETING di FILIPPO TERRAGNI

NUOVO DA SFOGLIARE

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Il primo catalogo commerciale pubblicato nel 1884.

l catalogo, secondo le ultime definizioni, è un elenco ordinato e sistematico di più oggetti della stessa specie, come per esempio libri, opere d’arte, prodotti artigiani o industriali, con le indicazioni necessarie a individuarli e talora, come nei cataloghi di vendita, con il prezzo segnalato. Il termine, derivante dal greco, già nell’antichità classica veniva applicato a un elenco di cose e persone. Gli antichi grammatici indicarono con la parola catalogo, l’elenco delle truppe achee fornito da Omero nell’Iliade, mentre Senofonte indicò come quelli del catalogo i cittadini ricchi e importanti. Il primo catalogo commerciale è stato pubblicato nel 1884 da Eaton, negozio di Toronto posizionato sulla Younge Street. Ma queste sono solo curiosità… Qui di seguito una breve selezione di otto (più un marchio) cataloghi per differenti tipologie merceologiche. Un semplice consiglio per migliorare e diversificare l’offerta.

VASI, DEDICATO A CHI SA APPREZZARE

NATURA, RITROVARE UN CONTATTO

Punta sul Made in Italy Nicoli, azienda vicentina specializzata nella produzione di vasi in plastica. Nel suo catalogo formato pocket da 114 pagine sottolinea i suoi valori: ambiente, know how, etica, qualità attenzione al cliente e, appunto, Made in Italy. Con ben otto novità per il 2014, Nicoli rafforza la sua ampia gamma di prodotti leggeri e resistenti, dedicati a chi apprezza la funzionalità. Forme progettate per abbinare estetica e praticità, con dettagli tratti dal mondo del florovivaismo.

E per il 2014, Bavicchi presenta la linea più completa di prodotti per gli uccelli selvatici del giardino e della biodiversità in ambiente family. Alimenti, mangiatoie, nidi, accessori e soluzioni espositive per assecondare una “passione” sempre più diffusa tra i consumatori: il contatto con la natura. In tutto 48 pagine con tanti prodotti utili e curiosi, oltre a espositori da posizionare sul punto vendita tutti in legno e strumenti di marketing per valorizzare il prodotto all’interno del garden.

CURA, MARCHI DI PRESTIGIO

LEGNO, DAGLI ARREDI ALLE CASETTE

Importante lo sforzo fatto da Ital-Agro per il rilancio del marchio e di alcuni suoi brand di punta come KB, Roundup e Osmocote. Il risultato? Un bel catalogo di 114 pagine con ben 10 prodotti novità per la stagione 2014. Sette gli ambiti dell’offerta: terricci, nutrizione, tappeto erboso, Linea Magic (innovativa substrato+semente per tappeto erboso), linea biologica, protezione piante e protezione casa. Una gamma decisamente ampia con marchi di assoluto prestigio.

Da decenni Cherubin è impegnata nel settore legno ed è un’azienda di riferimento nella produzione e fornitura di pali in legno, sistemi di recinzione e una gamma completa di arredi per esterni. Il tutto viene articolato e spiegato nel catalogo diviso in diverse sezioni: dai pannelli decorativi alle strutture in kit, dalle fioriere ai giochi per gli spazi verdi, alle casette. L’azienda di Pordenone, inoltre, è in grado di realizzare anche progetti su misure. GREENUP

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IL MARCHIO Arena Vivai, società agricola veronese, ha lanciato il nuovo marchio Segreti del Bosco. Si tratta di una bella collezione di piccoli frutti, piante e varietà sempre più richieste dai consumatori. Tutta produzione italiana.

DÉCOR, COLLEZIONE COMPLETA

ATTREZZI, BELLI QUELLI FORGIATI

Oltre 174 pagine di catalogo per la collezione primavera/ estate 2014 di Blumissima. In tutto, una gamma molto ampia di articoli e accessori per fioristi e garden center, oltre a referenze per la decorazione di ogni genere. Ecco alcuni dei temi décor del nuovo catalogo: pink e orange, lavanda time, rose & rosa, nature & garden e love & hearts. L’azienda di Bolzano, inoltre, organizza dimostrazioni tenute da maestri fioristi e mette a disposizione il suo showroom per tutto l’anno.

È la tradizione che contraddistingue la produzione di Fergros, che con il marchio Green presenta una linea di qualità realizzata ad hoc per i centri di giardinaggio. Un catalogo che pone l’accento sul prodotto forgiato, sintesi della tradizione aziendale e ancora oggi punta di diamante dell’attività di Fergros. Badili e vanghe, zappe e rastrelli, forche e spaccalegna, insieme ad altre attrezzature per il giardinaggio, rappresentano l’ampia offerta proposta all’interno del nuovo catalogo dell’azienda lecchese.

VIVAIO, ETTARI ED ETTARI COLTIVATI

TERRICCIO, REFERENZE SPECIFICHE

È una delle aziende più rappresentative del panorama vivaistico italiano e lo si percepisce dalle oltre 500 pagine di catalogo. Solo alcuni numeri per capire la portata di Vannucci Piante, che lo scorso anno ha festeggiato i suoi 75 anni di attività: 220 ettari di colture in piena terra, 240 ettari di piante in vaso, di cui 50 ettari di colture prottete, uno showroom di oltre 3mila metri quadrati e un nuovo parco vivaistico di 10 ettari. Il tutto più di 1.500 varietà coltivate.

Un catalogo interamente dedicato ai terricci specifici dal marchio TerraBrill, distribuito in Italia da Agrochimica. Ben 26 referenze per le diverse esigenze di coltivazione, anche per l’agricoltura biologica. Sono prodotti con torbe bionde, brune, scure e cocco. Così gli elementi organici di origine vegetale con l’aggiunta, quando necessario, di inerti come pomice, argilla, lapillo, perlite e sabbia conferiscono alle miscele le caratteristiche strutturali e di durata ideali per le diverse colture.

Internet

RITORNA GESAL, ANCHE ONLINE Dal sito aziendale ai social network www.gesal.it, il sito che informa sulla cura delle piante con i prodotti Gesal, si presenta rinnovato in toto, per seguire il concetto di totale riposizionamento del marchio sul mercato italiano da parte di Compo Italia. Innovativo fin dalla presentazione del marchio al mercato di riferimento, con un evento fuori dal comune, ora Gesal presenta al grande pubblico web la sua nuova veste anche nel sito. La presenza di Gesal nel mondo web, non si ferma al solo sito dell’azienda: il marchio “navigherà” anche attraverso i social networks, quali Facebook e Instragram, grazie ad un’azione di comunicazione mirata a fare parlare di Gesal a 360 gradi. Durante la primavera, infatti, Gesal sarà protagonista di un concorso fotografico, con in palio tre magnifici viaggi, e di un’azione di prova del consumatore, che potrà ricevere a casa un campione di un prodotto Gesal selezionato e raccontare la propria esperienza sul web. Se Gesal ha osato con una ristrutturazione profonda della propria immagine sin dal prodotto, ora si confronta direttamente con il grande pubblico senza alcuna remora.

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News / INDUSTRIA, DISTRIBUZIONE, TENDENZE, GDS, GARDEN, FIERE

CRESCONO LE VENDITE A DOMICILIO

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nivendita chiude il 2013 con un fatturato delle aziende associate pari a 1 miliardo e 220 milioni di euro, con un incremento del 3,5% rispetto al 2012. La vendita a domicilio d’eccellenza continua a crescere, nonostante la crisi nel paese duri ormai da oltre cinque anni. Dal 2009, infatti, anno di inizio della crisi economica, le aziende associate Univendita hanno incrementato il proprio business di oltre il 30 per cento. “In anni difficili per il sistema italiano siamo cresciuti in modo costante e significativo, mentre gli altri canali tradizionali del commercio hanno perso quote – sottolinea il presidente di Univendita Ciro Sinatra –; penso e voglio credere che, con la ripresa nel nostro paese, questa tendenza sarà rinforzata. Così come abbiamo fatto la nostra parte sostenendo l’economia in anni di crisi, infatti, potremo contribuire alla risalita». Nel dettaglio, il comparto più dinamico è stato “alimentari e beni di consumo casa” con un incremento del 5%, seguito dai “beni durevoli casa” (+2,8%) che, con una quota di mercato del 65%, si conferma il comparto di maggior rilievo della vendita a domicilio. A seguire la “cosmesi e cura del corpo” con un +2,7%. In netta crescita il comparto “altri beni e servizi” (+22%) trainato dal risultato positivo del settore viaggi e turismo. Sul fronte occupazionale i venditori a domicilio sono oltre 71mila, in crescita del 4,5% rispetto al 2012, con una componente femminile pari all’88 per cento. (ALTRI MERCATI)

STABILE IL CARNEVALE Il desiderio di divertimento e di allegria non conosce crisi: lo confermano i dati relativi al mercato degli articoli da Carnevale raccolti da Assogiocattoli, l’associazione che riunisce tutti i più importanti players del settore degli addobbi e ornamenti natalizi, giocattoli, giochi, articoli per carnevale e feste, modellismo e prodotti di puericultura. Secondo le stime dell’associazione, anche per il 2014 il mercato degli articoli per carnevale (che include i costumi e tutta l’accessoristica, dalle trombette alle stelle filanti in spray) mostra una sostanziale tenuta, con un volume di vendite al consumo pari a circa 90 milioni di euro. Una cifra che risulta comunque fortemente influenzata dal fattore meteorologico e che, complice bel tempo e temperature miti che incoraggiano feste e sfilate, può registrare un incremento anche del 20% per cento. (PROMOZIONE/1)

STRETTE COLLABORAZIONI

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empre attiva la collaborazione di Viridea con alcune delle aziende più importanti del panorama produttivo. Tra i tanti appuntamenti in programma per i consumatori, a partire dal prossimo 29 marzo, in collaborazione con Bayer Garden, propone un corso gratuito sul tema della cura e protezione della piante, sia da orto che ornamentali. Tema tra i più interessanti per la clientela. Ogni incontro, della durata di due ore, sarà tenuto da un esperto Bayer Garden che illustrerà nel dettaglio le cure necessarie per avere piante ben nutrite, il primo passo per mantenerle sempre rigogliose e in salute. Saranno fornite, inoltre, indicazioni sulle più diffuse malattie dell’orto e del giardino, analizzando i metodi migliori per prevenirle e curarle.

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(PROMOZIONE/2)

FIDELIZZARE IL CONSUMATORE In attesa della Crespi Cup 2015, Crespi Bonsai propone un week-end (22-23 marzo) dedicato a tutti coloro che amano i bonsai, agli appassionati ma anche ai semplici curiosi, che potranno accedere alle serre Crespi per ammirare da vicino più di 100mila bonsai da interno e da esterno, fra cui centinaia di esemplari e un’ampissima scelta di piante da lavorare e d’accompagnamento. Tantissimi saranno i nuovi arrivi dal Giappone e tantissimi gli articoli in vendita a prezzo promozionale. Un’occasione unica per trascorrere del tempo immersi nel mondo bonsai, ma anche per contemplare i meravigliosi giardini giapponesi e visitare il Crespi Bonsai Museum. Si potranno inoltre ammirare in esposizione alcuni esemplari provenienti dal villaggio bonsai di Omiya, giunti appositamente dal Giappone per questa eccezionale occasione, che vedrà protagonista il maestro Takahiro Kato, discendente del famosissimo maestro Saburo Kato. Un’altra bell’iniziativa per fidelizzare il consumatore.


(INIZIATIVE)

FLOVER APRE LE SUE STANZE In programma presso tutti i punti vendita Flover il Villaggio di Primavera per festeggiare l’arrivo della primavera. Il tutto è declinato in differenti aree di attrazione, le stanze tendenza, che invitano a lasciare alle spalle l’inverno per immergersi nei colori della primavera. La prima stanza ricorda l’ambientazione incantata del Villaggio, è la Stanza della Natura con rami di pesco, tanto verde e un tocco colorato di ali di farfalla. La primavera entra anche nella Stanza delle Rose, con tavoli ricoperti d’erba, vasetti di cotto con piantine colorate: una sfiziosa serra con romantiche tavole apparecchiate tra verde e rose. Il profumo dei fiori si ritrova anche nella Stanza Provenza, dove tra il viola e il lilla, lavanda e saponette profumate, ci si lascia avvolgere dai colori della Francia del sud. Poi la Stanza tropicale: un’ambientazione tipicamente hawaiana con ombrelloni di paglia, ghirlande, pappagalli e all’orizzonte l’oceano con elementi marini, conchiglie, per rilassarsi come se si fosse sdraiati su una spiaggia davanti a un mare cristallino. Se si ricerca la tranquillità dopo la frenesia della stagione invernale l’ideale è la Stanza Oriente, dove tra giardini zen e canne di bambù si trova una stanza del tè in perfetto stile orientale. La primavera si ritrova in tutta la sua forza nella Boutique dei profumi, dove è stato ricreato un bagno vintage con tutti i prodotti della francese linea Mathilde M. con profumi per il corpo, per cassetti, da interno e saponi. Un’iniziativa per strutturata per conquistare il consumatore. (AGRICOLTURA)

CIFO E IL LEGAME CON IL VINO

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a Selezione del Sindaco” è l’unica rassegna enologica internazionale che prevede la partecipazione congiunta dell’azienda che produce il vino e del comune in cui sono localizzati i vigneti, che fa propria la sinergia fra pubblico e privato, dove il sindaco si unisce ai viticoltori per fare da testimonial ai vini del territorio. “La Selezione del Sindaco” 2014, promossa dall’Associazione Nazionale Città del Vino, sarà di scena in Alto Adige a Bolzano dal 29 maggio al 1 giugno. Il Concorso ha l’autorizzazione del Ministero delle Politiche Agricole e il patrocinio dell’Oiv, Organisation Internazionale de la Vigne e du Vin, ed è riservato ai vini Docg, Doc e Igt. All’interno della rassegna trova spazio il premio “Impronte d’eccellenza.Tecniche agronomiche sostenibili per una viticoltura di valore” assegnato alle migliori tre cantine “green”. È promosso da Città del Vino insieme a Cifo, azienda italiana di riferimento nella produzione di preparati naturali per la nutrizione delle piante e dedicato alle buone pratiche amiche dell’ambiente messe in atto dalle aziende vitivinicole in vigna e in cantina. Il premio Cifo è assegnato alle aziende che hanno conquistato almeno una Medaglia d’Oro a “La Selezione del Sindaco” e che, sulla scorta di un questionario, risulteranno praticare le migliori tecniche agronomiche sostenibili.


News / EXTRA di ALESSANDRO CORAGGIO

LʼIsola Madre e la primavera in arrivo.

PERCHÉ VISITARE IL GIARDINO

• Valida esperienza formativa. • Elevato numero di specie raccolte. • Elevata qualità di piante coltivate. • Completezza dello spazio verde progettato.

ESEMPIO D’ECCELLENZA ITALIANA Gianfranco Giustina premiato dalla Royal Horticultural Society con il “Nobel” per il giardinaggio. Un riconoscimento che raramente è stato assegnato al nostro paese

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a comunicazione della Royal Horticultural Society, a firma del suo presidente sir Nicholas Bacon, è giunta a Palazzo Borromeo sull’Isola Bella negli scorsi giorni. E ha, ovviamente, fatto piacere innanzitutto al mastro giardiniere di Casa Borromeo, Gianfranco Giustina, appunto. Ma anche ai Principi che gli hanno affidato da anni la direzione tecnica dei loro magnifici giardini sull’Isola Bella e sull’Isola Madre.

La meraviglia dellʼIsola Bella.

La collezione di proctee, i cosiddetti fiori del fuoco, di origine sudafricana. Gianfranco Giustina si è diplomato presso la Scuola di Floricoltura di Sanremo.

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COME FOSSE UN OSCAR Il 10 aprile a Londra nella Lindley Hall, sede della RHS Awards Ceremony, Gianfranco Giustina sarà insignito della RHS Veitch Memorial Medal che, annualmente, viene assegnata alla perso-

na che ha contributo maggiormente, nel mondo, ai progressi delle conoscenze scientifiche in orticoltura, anzi più esattamente all’ “Avanzamento dell’arte, della scienza o della pratica dell’orticoltura”. Va detto che la traduzione di

Horticultural in “orticoltura” è limitativa. Nel linguaggio del settore non si fa riferimento all’orto, ma più estesamente al giardinaggio. Nel novero dei premi del settore al mondo i RHS Awards sono considerati equivalenti ai Nobel che si assegnano per altre discipline. Va anche notato come raramente uno di questi riconoscimenti sia stato assegnato a un italiano. Particolarmente interessante il percorso di nomina, molto simile a quello che porta all’assegnazione dei premi Oscar. Ogni anno, i membri della Royal Horticultural Society procedono a formulare le loro nominations. I candidati che hanno ottenuto più segnalazioni entrano nella fase finale e da questa ulteriore, durissima selezione esce il nome del vincitore.

ESEMPLARI UNICI “Sono naturalmente onorato di essere


stato scelto per questo importante riconoscimento”, ha affermato Gianfranco Giustina. “Lo considero mio quanto della famiglia Borromeo che in questi anni mi ha consentito di gestire i giardini delle Isole Borromeo con assoluta libertà. È un Premio che dedico ai miei collaboratori, persone di grande professionalità con cui ho condiviso ogni momento del mio

lavoro. Sono davvero molte le esperienze che qui ho vissuto in queste meravigliose isole. Prima fra tutte il salvataggio di quello che è stato popolarmente definito come il “Grande Vecchio dell’Isola Madre”, l’esemplare pluricentenario di Cipresso dell’Himalaya che, completamente deradicato otto anni fa da un fortunale, è stato riposizionato con l’aiuto di

CHI È?

elicotteri, curato con flebo e trattamenti diversi e che ora è considerato “fuori pericolo”. “Mi fa piacere ricordare anche la recente acclimatazione sul Lago Maggiore delle proctee, i cosiddetti fiori del fuoco, di origine sudafricana, delle quali offriamo ai nostri visitatori una collezione che non ha pari in Italia”.

Gianfranco Giustina, originario di Borgomanero, tra il lago dʼOrta e il lago Maggiore, è nato in una famiglia di origine contadine. Il bisnonno materno durante lʼinverno lavorava nei giardini delle ville di Stresa, dove ebbe modo di conoscere molte rare varietà di piante. Il nonno materno, emigrato in Francia, al ritorno portava con sé fiori e piante sconosciute. Giustina ha frequentato il biennio della Scuola di Giardinaggio di Solcio di Lesa (Lago Maggiore) e ha poi conseguito la maturità presso la Scuola di Floricultura “Domenico Aicardi” di Sanremo dove si è perfezionato, visitando assiduamente i più bei giardini della Riviera e della Costa Azzurra. Giustina lavora per la Famiglia Borromeo sin dagli anni successivi al termine dei suoi studi essendo entrato allʼIsola Madre come giardiniere con incarico temporaneo, ed essendo giunto in appena due anni dopo ad esserne capo giardiniere. Questa posizione gli ha consentito di venire in contatto con i più grandi botanici dʼEuropa e approfondire le sue conoscenze internazionali. Dal 2006 è diventato ufficialmente Curatore dei giardini Borromeo (Isola Bella e Isola Madre). Al suo enorme lavoro di ricerca e innovazione si deve lʼinserimento delle Isole Borromee, sul Lago Maggiore, nel prestigioso circuito della RHS-Royal Horticultural Society.

LE QUALITÀ

• Terrazza dei Coleus. • Collezione di Protea. • Esemplare di Ficus pumila. • Piccole Begonie semperflorens e Iresine. • Introduzione di un Hibiscus acetosella ʻMahogany Splendorʼ. • Angoli di Salvia amistad dai colori blu-violacei.

E’ arrivata la nuova collezione...

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News / EXTRA di FILIPPO TOMMASEO

Due impianti realizzati da Innovatec con tecnologia Uniconfort.

Davide Scarantino, amministratore delegato di Innovatec.

CALDAIE A BIOMASSA GRATUITE Un progetto di Innovatec che consentirà agli operatori del settore un risparmio considerevole sul costo dell’energia. Per migliorare efficienza e competitività

I

nnovatec, azienda specializzata in progettazione e realizzazione di interventi di efficienza energetica, presenta un progetto all’insegna dell’energy saving e del rispetto per l’ambiente, rivolgendosi al settore del florovivaismo, del comparto ortofrutticolo e della serricoltura.

IN COMODATO D’USO Nell’ottica di una diffusa promozione della propria tecnologia a biomassa presso il settore serricolo, Innovatec promuove l’installazione di caldaie a biomassa (pellet, cippato) per il riscaldamento del sistema serra, in sostituzione o integrazione delle caldaie esistenti tradizionali. L’azienda di Trento tratterrà i Titoli di Efficienza Energetica erogati per l’intervento

COSTO ENERGIA PRIMARIA

(EURO/MWH, GENNAIO 2014)

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Gasolio da riscaldamento

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Gasolio agricolo e per serre

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Metano (domestico)

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Pellet in sacchi (15 chili)

71

Pellet in autobotte

68

Legna da ardere sfusa M20

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Cippato M35

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al fine di ripagare le spese sostenute, negoziabili all’interno di uno specifico mercato gestito dal GME (Gestore dei Mercati Energetici), dove aziende che usano ad esempio combustibili fossili potranno riequilibrare il proprio business acquistando certificati bianchi.A Le caldaie, assegnate in comodato d’uso gratuito per cinque anni, saranno dunque fornite e installate con un investimento completamente a carico di Innovatec, mentre al serricoltore resterà solo l’onere della biomassa. Al termine dei cinque anni la caldaia sarà ceduta a titolo gratuito al proprietario della serra.

RAZIONALIZZARE I CONSUMI Oltre a diminuire le emissioni in atmosfera, tali soluzioni permetteranno ai serricoltori, senza alcun investimento privato,

BREVI SULL’AZIENDA

di ottenere un “risparmio immediato di circa il 50% del costo dell’energia”, di razionalizzare i consumi grazie alle nuove tecnologie impiegate e persino di utilizzare la biomassa autoprodotta con certificazione di qualità, o in alternativa acquistare il nuovo combustibile dall’azienda trentina. Gli operatori del settore vedranno così accrescere la propria competitività sul mercato, nonché aumentare il proprio periodo di produzione di fiori, ortaggi e primizie durante il corso dell’anno. In qualità di Energy Service Company, Innovatec combina l’esperienza nella gestione degli incentivi a favore dei propri clienti con la propria capacità tecnica di ricerca delle migliori soluzioni di efficienza energetica, in particolare quelle combinate con le fonti rinnovabili.

Il Gruppo Innovatec nasce dallʼunione di quattro operatori attivi nel settore dellʼefficienza energetica (Sun System, Innovatec Energy, Stea e Roof Garden). Lo sviluppo di tecnologie, prodotti e servizi smart per la clientela retail e corporate, in Italia e allʼestero è lʼanima del business di Innovatec. Smart Grid, Smart City e Smart Home sono i soggetti intelligenti e interconnessi che creano la rete di interscambio dellʼenergia, ognuno produttore e consumatore allo stesso tempo. Innovatec sviluppa le tecnologie innovative che permettono la costruzione di questo scenario smart, nellʼambito della generazione distribuita, dellʼefficienza energetica e dello storage di energia, grazie alla creazione di una piattaforma web based per la condivisione e il trasferimento di energia e informazione.


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Business verde / TREND di MADDALENA BREDICE

Benvenuta primavera! LE ESSENZE DA SCEGLIERE • Gerbera hybrid • Primula vulgaris • Ranunculus hybrid • Crocus hybrid

La stagione sembra essere partita con il piede giusto e dal nord Europa arrivano le nuove tendenze per le composizioni. Vince il colore

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NTICIPA LA BELLA STAGIONE. E l’atmosfera primaverile può irrompere nelle case dei nostri clienti anche quando le temperature esterne non sono ancora del tutto adeguate. E a darci un segnale deciso che riporta la primavera nelle case del consu-

con le gerbere, che sembrano quasi galleggiare nelle nuoce composizioni che danno il benvenuto alla nuova primavera. NUOVO SPIRIT COLOURFUL. Dalla Danimarca arriva uno dei nuovi trend per la prossima primavera, che richiama colori e ritmi del Sud America e i

Nelle composizioni, i colori possono essere uguali, oppure si può accostare piante con sfumature tono su tono, anche per quanto riguarda i contenitori. I colori scelti per Spirit Colourful si raggruppano in una scala che va dal rosso al bordeaux al rosa e, per armonizzare la composizione, si può scegliere un contrappeso dalle sfumature che richia-

È lʼarancione uno dei colori top che arriva dalla Danimarca in queste composizioni con gerbere, primule e ranuncoli.

matore è senza dubbio la Primula vulgaris, che può essere fornita in moltitudine di forse e colori diversi. E, soprattutto, composizioni. Con vasi vivaci, anche insoliti, oltre alle trasparenze del vetro. Altro presagio di primavera è di sicuro il ranuncolo con i suoi boccioli di fiori riempiti di intense tonalità: dal bianco al giallo, dall’arancio al viola al rosso. Ed è una pianta che si abbina perfettamente con cesti intrecciati, quasi a richiamare i nidi tra i rami. E la magia della primavera continua

profumi dell’oceano. Così floradania. dk lancia Spirit Colourful, che secondo gli esperti di moda e tendenze, racchiude nuovi stimoli per ripensare l’arredo green da parte dei consumatori. Tratti di natura esotica trovano spazio nelle nuove composizioni da proporre ai clienti e i materiali tornano flessibili e funzionali. Il colore vince sempre e permette di mescolare tanti tipi di piante. Troveremo tante piante fiorite dai colori caldi, combinate con vasi dalle forme divertenti e dai motivi grafici decisi e supporti di rame, legno e plastica.

mano i colori dell’acqua dell’oceano, con una luce blu e verde menta.

LE PIANTE UTILIZZATE

• Asplenium nidus • Hydrangea macrophylla • Nematanthus australis • Ranunculus hybrid • Rhipsalidopsis hybrid • Sansevieria trifasciata • Saintpaulia ionantha • Trifolium repens

Composizioni che richiamano la nuova tendenza Spirit Colourful lanciata da floradania.dk.


Champion Red

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L’incredibile intensità del colore

Pianta dell’anno 2014

fiore doppio resistente al calore e alla siccità ideale per balconi, aiuole e vasi grandi

CHAMPION RED – Quest’ibrido interspecifico unisce le migliori caratteristiche di due specie, del geranio pendente e del geranio eretto. Il risultato è una pianta robusta con ottima resistenza al grande calore e alla siccità, e si adatta per essere piantata in vasi grandi, cassette per balconi ed aiuole. Il fiore doppio ha un colore incredibilmente intenso. Visita il sito www.provenwinners.it


Infografica / I NUMERI DI GREENUP

PRONTI A RIPARTIRE CON SLANCIO PRIMI SEGNALI DI RIPRESA PER LA PRIMAVERA 2014. E IL GARDEN REGISTRA BUONE VENDITE CON L’INIZIO DELLE BELLE GIORNATE

6

+2,3%

-1,3%

2014

+15%

PRODOTTI novità da esporre sugli scaffali

LA CRESCITA di fatturato dei prodotti per la difesa nel 2012 sell-in

LA PERDITA nella vendita dei fertilizzanti nel 2012

ANNO in cui GARDEN VIVAI MORSELLI compie 30 anni

L'INCREMENTO delle vendite e-commerce in Francia

7,4 miliardi di euro

il giro d’affari del gardening in Francia

3

80 milioni di dollari il valore delle esportazioni in Turchia

33 euro/MWH

Riparte la stagione e i primi segnali sono positivi. Dai primi dati che arrivano da garden center e centri di giardinaggio i fine settimana di sole hanno portato un buon flusso di

32

GREENUP

il costo del cippato per riscaldamento delle serre

5 novità

le pagine dedicate alle novità sulla nuova finanziaria

visitatori nei punti vendita, con andamenti positivi negli incassi. Bene anche la festività di San Valentino che ha registrato risultati in linea con lo scorso anno e, in alcuni casi, anche

-10/15% la riduzione dell’offerta in sell-in per piante e fiori nel 2013

sopra la media. Continua la stagione felice per il florovivaismo mediterraneo, con importanti aziende di riferimento del comprensorio di Latina, Puglia e Sicilia che stanno

di design “fai da te” a pagina 54

lavorando con ritmi interessanti e il prodotto è sempre più apprezzato da rivenditori e consumatori. I presupposti ci sono, ora speriamo che il tempo regga!


economia&garden

www.greenhouseitalia.com

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di JESSICA BERTONI j.bertoni@laboratorioverde.net

Nuova finanziaria, i vantaggi BOCCATA D’OSSIGENO PER LE IMPRESE CON LA NUOVA LEGGE DI STABILITÀ. LEASING PIÙ CONVENIENTE, DEDUCIBILITÀ DELLE PERDITE SU CREDITI, COMPENSAZIONI DI DEBITI TRIBUTARI E TANTE ALTRE NOVITÀ

O

rmai il 2014 si è avviato, con tutte le incertezze del momento storico attuale, ma anche con tutti i buoni propositi di inizio anno e le aspettative per un futuro migliore che tutti noi auspichiamo per il nostro bel paese. La nuova legge di stabilità (n.ro 147 del 27 dicembre 2013) ha in serbo una moltitudine di novità che ci riguardano da vicino, alcune delle quali vale la pena osservarle nel dettaglio, perché di sicuro condizioneranno le scelte aziendali di buona parte dei nostri lettori. Dal 2014 ci saranno, infatti, mutamenti favorevoli dal punto di vista anche fiscale, per le imprese su diversi fronti. Nel dettaglio, di seguito, si richiama l’attenzione su alcuni importanti argomenti che verranno trattati nel corso di questo numero in maniera più approfondita perché, a parere di chi scrive, potrebbero generare importanti ripercussioni sulla determinazione del reddito di impresa, tra cui: • I contratti di Leasing e le nuove regole sulla deducibilità dei canoni. • Deducibilità delle perdite su crediti. • Compensazione dei crediti tributari e visto di conformità. • Aumento deduzione ACE. • Le plusvalenze di cessione partecipazioni reinvestite in startup.

LEASING, NUOVE REGOLE

immobili determinata in 12 anni indipendentemente dal coefficiente di ammortamento; • per i lavoratori autonomi per i beni mobili ammortizzabili la durata minima permane al 50% del periodo di ammortamento, mentre per quelli immobili la deducibilità torna ad essere ammessa per un periodo non inferiore a 12 anni. Con riferimento agli autoveicoli si segnala che: • per quanto attiene le autovetture rimane confermato nell’intero periodo d’ammortamento (4 anni) il periodo minimo di durata del leasing avente a oggetto i veicoli a deducibilità limitata (art. 164 c. 1 lett. b Tuir) anche nell’ambito del reddito di lavoro autonomo; • per i veicoli commerciali/industriali (autocarri, camion, ecc.), autovetture strumentali nell’attività propria (per es. autonoleggi) e autovetture assegnate in uso promiscuo al dipendente (per i quali non opera la durata minima di 4 anni) si verifica la riduzione del periodo di deducibilità nell’ambito del reddito d’impresa. Ai fini della deduzione dei canoni si può ancora determinare un doppio binario civile-fiscale a causa della mag-

S i riduce la durata minima fiscale dei contratti, ovvero il periodo minimo entro il quale ripartire ai fini fiscali il monte canoni totale, e si provvede a equiparare il trattamento dei professionisti a quello delle imprese. Ecco quali sono gli effetti in termini di deducibilità dei canoni. In particolare le nuove regole si applicano ai contratti stipulati a decorrere dal 1° gennaio 2014, mentre per i contratti stipulati in precedenza resta ferma la “vecchia” disciplina. Per effetto di tali modifiche: • per le imprese la durata minima fiscale relativa ai beni mobili ammortizzabili passa dai due terzi del periodo di ammortamento, determinato con i coefficienti ministeriali, al 50% del suddetto periodo, mentre per i ben

GREENUP

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economia&garden giore durata del periodo di deducibilità fiscale dei canoni rispetto alla durata contrattuale. In particolare si potranno verificare le seguenti ipotesi: • se la durata contrattuale risulta essere pari a quella minima di deducibilità fiscale i canoni imputati a conto economico sono ordinariamente deducibili per competenza non essendovi alcun disallineamento tra valori civili e fiscali; • se la durata contrattuale risulta essere superiore a quella minima di deducibilità fiscale, le variazioni in aumento possono derivare solo da altre norme (es.: quota relativa all’area sottostante per i leasing immobiliari; quota di interessi in applicazione del ROL per le società di capitale) in quanto si ritiene che la deduzione fiscale debba avvenire comunque lungo la durata effettiva del contratto; • se la durata contrattuale risulta essere invece inferiore a quella minima di deducibilità fiscale i canoni sono deducibili in un arco temporale maggiore rispetto a quello civilistico, verificandosi dunque un disallineamento tra i valori civili, che osservano la competenza economica, e quelli fiscali con la necessità di effettuare le corrispondenti variazioni in aumento del reddito in sede di dichiarazione dei redditi. A tal riguardo la quota residua fiscale presente alla scadenza del contratto viene dedotta attraverso variazioni in diminuzione per un importo annuale pari al canone fiscalmente deducibile fino al riassorbimento dei valori fiscali sospesi. La nuova normativa riguardante i leasing incide anche sulla determinazione della base imponibile IRAP. A tal proposito dobbiamo distinguere i soggetti che applicano il criterio contabile da quelli che adottano il criterio fiscale: • i primi non determinano alcun effetto ai fini della base imponibile IRAP rilevando sempre l’importo dei canoni imputati a conto economico, a prescindere dalla durata del contratto; • invece per i secondi i canoni deducibili sono assunti secondo gli stessi importi deducibili ai fini dei redditi (ex art. 102 v. 7 Tuir).

DEDUCIBILITÀ DELLE PERDITE SUI CREDITI Una delle problematiche di maggior rilievo sorta negli ultimi anni con l’acuirsi della crisi finanziaria mondiale riguarda la sempre maggior difficoltà nell’incasso dei crediti. Per far fronte a tale criticità, il legislatore ha apportato una modifica volta ad agevolare la deducibilità fiscale connessa alle perdite derivanti da valutazione dei crediti. Si prevede che gli elementi certi e precisi per la deducibilità delle perdite su crediti sussistano in caso di cancellazione dei crediti dal bilancio, operata in applicazione dei principi contabili. In altri termini, a partire dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2013, la cancellazione di un credito dal bilancio configura un presupposto per il riconoscimento della relativa deducibilità fiscale, a prescindere dagli standard contabili adottati. Nella stessa relazione illustrativa della legge di stabilità, il legislatore, con la modifica in commento, ha ritenuto di eliminare un’ingiustificata disparità di trattamento tra imprese che applicano i LAS (principi contabili internazionali) e quelle che invece

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GREENUP

applicano i principi contabili nazionali. Infatti, le imprese che adottavano i principi contabili nazionali, in base alla precedente formulazione dell’articolo 101 del TUIR, non potevano ritenere comprovati i requisiti di certezza e precisione della perdita sul credito, sul mero presupposto della relativa cancellazione dal bilancio. Con le modifiche normative del TUIR si potrà fruire della deducibilità automatica delle perdite su crediti in ragione del loro stralcio dal bilancio. In ogni caso rimane intatto la possibilità dell’amministrazione finanziaria di disconoscere la deducibilità della perdita in presenza di un’errata applicazione dei principi contabili o, comunque, di sindacare la congruità della perdita sotto il profilo dell’elusività dell’operazione, ai sensi dell’articolo 37-bis del Dpr 600/73. In pratica la norma va applicata a tutti gli eventi che danno luogo alla cancellazione dei crediti dal bilancio, anche se non dipendenti da un atto di realizzo o di estinzione del credito sotto il profilo giuridico.

COMPENSAZIONE E VISTO DI CONFORMITÀ Viene introdotto un nuovo limite nel regime della compensazione tributaria esterna, questa volta riferito ai crediti relativi alle imposte sui redditi, alle ritenute, alle imposte sostitutive delle imposte sul reddito e all’IRAP. Nello specifico, è stabilito che i contribuenti che utilizzano in compensazione mediante modello F24 i crediti risultanti dalle dichiarazioni fiscali per importi superiori a 15.000 euro devono richiedere l’apposizione del visto di conformità sulle singole dichiarazioni dalle quali emerge il credito (art. 1 comma 574 della L. 147/2013). Occorre ricordare, come regola generale, che i crediti in questione possono essere compensati dal giorno successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta relativamente al quale deve essere presentata la dichiarazione. Quindi, facendo riferimento a soggetti solari, dal 1° gennaio di ogni anno è possibile compensare il credito che si è formato nel periodo d’imposta precedente. A tal proposito, si rammenta che l’art. 9 comma 2 del DL 35/2013, proprio a decorrere dall’anno 2014, ha innalzato a 700.000 euro il limite alla compensazione di 516.000 euro previsto dall’art. 34 comma 1 della L. 388/2000. La norma fissa solo l’obbligo di apposizione del visto di conformità, a differenza di quanto previsto per la compensazione del credito IVA, rispetto al quale l’art. 17, comma 2 del DLgs. 241/1997 ne ammette la compensazione per importi superiori a 5.000 euro solo a partire dal giorno sedici del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione (fermo restando che, per gli importi superiori a 15.000 euro, occorre anche il visto). Quindi, dal punto di vista operativo, il contribuente che intende compensare un credito IRES fino all’importo di 15.000 euro non deve fare nulla. Se l’importo è superiore, può comunque procedere alla compensazione, fermo restando che la sua dichiarazione dovrà essere certificata o da un professionista abilitato (es. dottore commercialista) oppure, in alternativa, dal soggetto che esercita la revisione legale di cui all’art. 2409-bis del codice civile.


GESTIONE, FINANZIAMENTI E INVESTIMENTI PER L’IMPRESA CHE VUOLE INNOVARE

INCENTIVI PER LE START-UP Incentivi fiscali in arrivo per chi scommette sulle start-up. Le plusvalenze realizzate attraverso la cessione di partecipazioni e reinvestite entro due anni in aziende di nuova o recente costituzione non sono soggette a tassazione. Condizione indispensabile per cogliere l’opportunità offerta è che la società in cui avviene il reinvestimento deve svolgere la stessa attività di quella a cui si riferiscono le quote cedute. Dal valore di questa operazione dipende l’ammontare della misura dell’esenzione, che non può però superare il quintuplo del costo sostenuto nei cinque anni precedenti la cessione, per l’acquisizione o la realizzazione di beni materiali ammortizzabili, esclusi gli immobili, di beni immateriali ammortizzabili e per spese di ricerca e sviluppo. Un’agevolazione che si concretizza solo se nei due anni successivi al loro conseguimento le plusvalenze vengono utilizzate per finanziare altre imprese che svolgano la stessa attività e che siano operative da non più di tre anni. Un requisito, quest’ultimo, che individua le imprese in fase di startup. La norma specifica, inoltre, anche le modalità del finanziamento, che deve avvenire attraverso “la sottoscrizione del capitale sociale o l’acquisto di partecipazioni al capitale”. La manovra economica riconosce l’esenzione dalle imposte non solo alle operazioni di cessione di partecipazioni, ma anche a quelle che comportano la cessione di strumenti finanziari e di contratti di associazione in partecipazione e di cointeressenza, purché questi si riferiscano sempre a società costituite da non più di sette anni. L’esenzione massima concessa non ha valore illimitato, ma è pari, per espressa previsione normativa, a cinque volte gli investimenti complessivamente effettuati nel quinquennio anteriore alla cessione dalla società le cui quote sono state cedute. Di conseguenza, per calcolare lo sconto fiscale è necessario tenere conto dei costi per l’acquisto di beni e per le attività di ricerca. Più precisamente, per citare le parole del provvedimento, le spese devono essere effettuate “per l’acquisizione o la realizzazione di beni materiali ammortizzabili, diversi dagli immobili, e di beni immateriali ammortizzabili, nonché per spese di ricerca e sviluppo”. AUMENTO DEDUZIONE ACE (aiuto per la crescita economica) È stata elevata la percentuale di deducibilità del nuovo capitale proprio investito in azienda, deducibile dal reddito d’impresa. Rispetto all’attuale 3%, la quota di rendimento nozionale salirà al 4% nel 2014, al 4,5% nel 2015 e al 4,75% nel 2016. I soggetti che beneficiano della deduzione ACE determinano l’acconto delle imposte sui redditi dovute per i periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2015, utilizzando l’aliquota percentuale per il calcolo del rendimento nozionale del capitale proprio relativa al periodo d’imposta precedente. A partire dal periodo di imposta in corso al 31.12.2017 la misura dell’aliquota sarà fissata con decreto del ministro dell’Economia e delle Finanze da emanare entro il 31 gennaio di ogni anno, tenendo conto dei rendimenti finanziari medi dei titoli obbligazionari pubblici, aumentabili di ulteriori tre punti percentuali a titolo di compensazione del maggior rischio.

INCENTIVI PER BENI STRUMENTALI Il Decreto del Fare (D.L n. 69/2013) ha introdotto, con l’articolo 2, un incentivo per l’acquisto di beni strumentali. Tale misura è stata ribattezzata “Sabatinibis”. Le condizioni che le PMI devono soddisfare al fine di poter essere ammesse all’agevolazione in argomento sono: avere la propria sede operativa nel territorio italiano; essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle Imprese; non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali; non aver ricevuto e non rimborsato aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione Europea; non essere in condizioni di difficoltà economico-finanziarie. Il finanziamento deve essere interamente utilizzato per l’acquisto, o l’acquisizione in leasing finanziario, dei seguenti beni: macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché hardware, software e tecnologie digitali, classificabili nelle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’attivo di Stato patrimoniale. Gli investimenti devono essere capitalizzati e figurare nell’attivo dell’impresa per almeno tre esercizi. Restano esclusi: i costi relativi a commesse interne, le spese relative a macchinari, impianti e attrezzature usati, le spese di funzionamento, le spese relative a imposte, tasse e scorte, i costi relativi al contratto di finanziamento, i singoli beni sotto i 500 euro (Iva esclusa). Il finanziamento potrà coprire fino al 100% dell’investimento, con un ammontare minimo di 20mila euro e un limite massimo di 2 milioni di euro (anche relativi a diversi acquisti) per ciascuna impresa. LA DOMANDA Le istanze possono essere presentate, alla banca o all’intermediario finanziario, dalle ore 9:00 del 31 marzo via PEC. Sulla base dello schema di domanda già fornito (allegato 1), il MiSE pubblicherà entro il 10 marzo i modelli da utilizzare, nella sezione “beni strumentali (nuova Sabatini)“.




Mercati / ANDAMENTI di UBERTO MARNI

IN BREVE

• Pil diminuito dell’1,8% nel 2013. • Domanda estera netta e in crescita. • Previsione di crescita del Pil nel 2014 dello 0,7%. • Spesa delle famiglie diminuita del 2,4% nel 2013. • Stima della crescita per gli investimenti del 5,5%. • In lieve ripresa gli investimenti delle costruzioni nel 2014.

C’È UNO SPIRAGLIO (DI RIPRESA) Le stime per il 2014 mostrano un cauto ottimismo, soprattutto per il tessuto imprenditoriale. Mentre, la propensione di acquisto per le famiglie è ancora incerta. E il sell-in ne risente

L

e ultime previsioni disponibili per il Pil del 2013, da fonte Istat, sono per una contrazione di quasi due punti percentuali: -1,8 per cento. Il principale driver di crescita per il 2013 (e purtroppo l’unico) è rappresentato dalla domanda estera netta, quindi dalle esportazioni che si sono sviluppate più delle importazioni (+1,1%). Le previsioni di sviluppo per il 2014 sono invece più ottimistiche e, anche se in misura contenuta, il Pil crescerà quest’anno per +0,7 per cento. È evidente come la domanda interna influenzi in maniera preponderante i consumi, se consideriamo che, a partire da quest’anno la crescita sarà sostenuta sia dalla domanda interna,

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GREENUP

oltre che dalla domanda estera netta come è stato nel 2013. La spesa delle famiglie, infatti, l’anno scorso ha fatto registrare una contrazione del 2,4%; mentre le stime per il 2014, anche tenuto conto del permanere delle difficoltà sul mercato del lavoro e del contenuto potere d’acquisto delle famiglie, si prevede una crescita moderata nella spesa dei consumatori (+0,2%).

IN CRESCITA GLI INVESTIMENTI Ancora i dati Istat stimano una riduzione degli investimenti fissi lordi del 5,5% nell’anno appena concluso, mentre nel 2014, in base alle prospettive, relative a una leggera ripresa della produzione, dovremmo assistere a un recupero dei tassi di accumulazione, che si

prevede assumeranno valori positivi (+2,2%). Il miglioramento negli investimenti privati dovrebbe risentire dell’allentamento delle condizioni del credito. Quindi, sia una migliore disposizione da parte del credito nazionale, sia il pagamento dei debiti commerciali accumulati dalle amministrazioni pubbliche nei confronti delle imprese. Ci si aspetta una dinamica più rapida per gli investimenti in macchine e attrezzature, mentre il ciclo degli investimenti in costruzioni sarà, con ogni probabilità, in lieve ripresa. Se queste previsioni saranno confermate, si potrà finalmente ritenere conclusa la fase di contrazione degli investimenti, che ha portato nel triennio 2011-2013 a una riduzione cumulata


superiore al 15 per cento. Il 2013 è stato ancora un anno di grande sofferenza e difficoltà, sia per i consumi delle famiglie, sia per gli investimenti aziendali. Le previsioni sono tuttavia confortanti: anche se i consumi delle famiglie non si stima cresceranno notevolmente (+0,2%), la componente relativa all’inflazione, che sarà tenuta sotto controllo soprattutto per effetto delle dinamiche economiche, aiuterà a sostenere il potere d’acquisto. Ma più importante appare la dinamica prevista per gli investimenti aziendali, che se opportunamente indirizzati, potranno innescare un circolo virtuoso sull’occupazione che ci aiuterà a uscire dalla attuale fase critica.

SITUAZIONE POCO CHIARA È soprattutto l’incertezza a guidare lo stato di fiducia delle famiglie italiane: la situazione economica è poco chiara e l’imposizione fiscale resta elevata, mettendo in maggiore difficoltà le famiglie che hanno intenzione di progettare in-

vestimenti per il 2014. Confcommercio effettua periodicamente un approfondimento sulla fiducia ed è a partire da dicembre 2013 che si verifica il peggioramento più notevole della fiducia dei consumatori, contemporaneamente all’inizio del dibattito sull’imposizione pubblica per quest’anno. Le aspettative delle famiglie, ancora una volta, tendono a deprimere la domanda interna per consumi. Al contrario la fiducia delle imprese sta lentamente recuperando, basata su prospettive che vedono la situazione in miglioramento. Lo stato attuale, sempre a parere dell’Ufficio Studi di Confcommercio, è di sfiducia, non di depressione. La propensione al consumo nel 2012 è cresciuta, anche se i segnali sono per una diminuzione graduale. Ovviamente, se allo stato di sfiducia temporanea subentrerà la depressione, gli effetti della crisi saranno certamente più pesanti e duraturi.

COSTRUZIONI IN CRISI Continua la situazione di grave cri-

si nell’ambito delle costruzioni. I dati Istat, riferiti ai primi 11 mesi del 2013, mostrano un’ulteriore caduta dell’indice della produzione nelle costruzioni dell’11,1% nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente. L’attività edilizia in Italia, nella prima metà del 2013 mostra segnali allarmanti: il numero di permessi rilasciati per la costruzione di nuove abitazioni, registrano una ulteriore e significativa flessione del 37,2% rispetto alla prima metà dell’anno precedente. La previsione Ance per il 2014 è ancora negativa (-2,5%). L’unico elemento che tende ad attenuare la contrazione rispetto agli anni precedenti è relativo agli incentivi fiscali per gli interventi di riqualificazione patrimonio abitativo ed alle misure di rilancio del mercato dei mutui. Per un rilancio del settore, occorrono ulteriori azioni finalizzate a potenziare qualitativamente e quantitativamente le infrastrutture e a rendere certa e non penalizzante la tassazione immobiliare.

FOCUS EDILIZIA

Caduta dell’indice della produzione per tutto il 2013. • -11,1% la perdita dell’indice di attività. • -37,2% la diminuzione della richiesta per i permessi di nuove costruzioni. • -2,5% la previsione di andamento per il 2014.

E PER QUANTO RIGUARDA IL GIARDINAGGIO?

F

ino a questo punto abbiamo cercato di vedere più chiaro le caratteristiche della difficile congiuntura in cui siamo immersi da qualche anno, ma nel dettaglio cerchiamo di capire cosa sta accadendo nelle singole categorie del green per quanto riguarda il sell-in.

MERCATO FERTILIZZANTI 2009/2012 – TASSI DI CRESCITA E VALORI IN MILIONI DI EURO

35 30

-8,3% +3,2% -1,3%

3,2

2,7

2,8

FERTILIZZANTI, COLPA DEI LIQUIDI

3,0

25 20

13,6 12,5 13,0 13,1

15 10 5

14,2 13,2 13,5 12,9 2009

2010

2011

2012

Diamo un’occhiata al segmento in una serie storica: per il 2012 il dato è per una contenuta contrazione, per circa il -1,3%, con un valore totale pari a 28.960.589 euro, a fronte di 29,3 milioni circa per il 2011, che aveva visto un lieve incremento (+3,2%), comparato con l’anno precedente. Il peggiore risultato è relativo al periodo 2010/2009, con un -8,3%, per un valore di circa 28,4 milioni, a fronte di quasi 31. I valori sono simili, in termini generali, mentre nel dettaglio, nel 2012, crescono di quasi il 4% i concimi in polvere; i granulari aumentano di poco meno dell’1%; mentre i liquidi fanno segnare un -4,5%, trascinando verso il basso l’intero comparto, che, appunto, in totale vale l’1,3% in meno rispetto al 2011.

in Polvere

Granulare

Liquidi GREENUP

39


Mercati / ANDAMENTI

MERCATO DIFESA 2009/2012 – VALORI IN MILIONI DI EURO

50 45

-5,3% 40 35 2009

40

GREENUP

2012

2011

56.900.000

-0,06%

+0,5% 56.100.000

56.023.572

55.987.465

-0,2% 56.148.587

55.500.000

2009

2010

2011

2012

54.700.000

TERRICCI, CRESCONO GLI “ESTREMI”

MERCATO TERRICCI, VALORI IN EURO E CRESCITE 2010/2012

83.500.000

+3,4% +6,1%

73.500.000

63.500.000

84.254.756

78.500.000

81.452.657

In generale, il 2012 non è stato un anno di sofferenza per quanto riguarda i terricci: al netto delle difficoltà economiche e finanziarie, in termini di potere d’acquisto delle famiglie e delle piccole realtà della distribuzione, il meteo nella primavera dell’anno scorso è stato piuttosto favorevole per sell-in, anche se la concentrazione delle precipitazioni nei fine settimana ha complicato le attività di sell-out. Abbiamo stimato una crescita del +3,4%, rispetto al 2011, che comunque aveva fatto registrare un + 6,1% sull’anno precedente. Il terriccio universale e quello dedicato ai prati restano le “teste di serie”, mentre si affacciano sul mercato nuove referenze, seguendo un trend generale che vede soprattutto nell’auto-coltivazione di ortaggi e frutta il principale razionale di sviluppo per gli hobbisti. Le vendite tendono a concentrarsi sulle fasce più “estreme” di prodotto: prezzi contenuti o qualità elevata; l’ampliamento della base clienti e dei canali distributivi spinge le vendite dei prodotti entry-level, mentre il progressivo sviluppo della cultura del verde affina le esigenze dei consumatori più smaliziati, che chiedono e ottengono prodotti via via più specifici per il proprio verde. La guerra dei prezzi continua, con effetti che tendono a comprimere le marginalità del segmento che, per i produttori, erano già piuttosto contenute, ma la buona notizia è che il continuo sviluppo delle attività della grande distribuzione contribuisce all’allargamento delle famiglie acquirenti, anche in una fase di contrazione dei redditi disponibili come quella attuale.

2010

MERCATO UTENSILI MANUALI 2009/2012 VALORI IN MILIONI DI EURO

UTENSILI, BENE L’ESPORTAZIONE Nel corso del 2012, dal punto di vista dei produttori, il segmento degli attrezzi manuali per il giardinaggio ha conosciuto una fase di sviluppo prevalentemente sui mercati d’esportazione. Il mercato è piuttosto fermo, con contrazioni contenute, un andamento dovuto al perdurare degli effetti della crisi, che si vedono sommare alle difficoltà per il pagamento dei crediti. Secondo le nostre stime, il valore di mercato per il 2012 è stato di poco meno di 56 milioni di euro, rispetto a 56,023 del 2011. Le fluttuazioni, in quest’ambito di mercato, non sono molto elevate: si è passati da una crescita di mezzo punto percentuale tra il 2009 e il 2010, a un -0,2% per il 2011, fino a una variazione inferiore all’uno per cento (-0,06%) per l’anno scorso. L’impatto in negativo è soprattutto sul mercato nazionale, che soffre una crisi a catena, mentre le imprese che hanno sviluppato le esportazioni registrano vendite in crescita e livelli di sofferenza sui crediti più contenuti rispetto a quelli nazionali. L’eccezione è per chi esporta prevalentemente nei paesi dell’Europa meridionale, in cui la crisi è più drammatica che in Italia.

+2,3%

76.745.895

Se il 2011 è stato un anno di mantenimento, con livelli di fatturato paragonabili a quelli del 2010 e tassi di crescita contenuti; il 2012 si è dimostrato, invece, un anno di relativa contrazione. A parere di molti operatori, infatti, il piccolo incremento di fatturati, che stimiamo in circa il +2,3%, è originato dalla differenza dei prezzi, con volumi costanti o in contrazione. La crisi, ma soprattutto le condizioni meteorologiche sono le principali cause di questo risultato. Pesa, infine, sul segmento una generale incertezza, dovuta alla legislazione specifica, che dovrà tenere conto delle direttive europee, separando le norme che regolano l’utilizzo di strumenti di difesa nel settore professionale da quelle relative all’utilizzo degli hobbisti e anche dei garden farmer.

+2,4%

55.854.762

DIFESA, CRESCITA DEI PREZZI

2010

2011

2012


PRESTO ON LINE

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Mercati / PIANTE E FIORI di PAOLA LAURICELLA

con la collaborazione di ISMEA

ANCORA IN DIFFICOLTÀ Sempre negative le vendite, seppure con maggiore dinamicità in alcuni mesi del secondo semestre. Bene le aziende laziali e pugliesi

I

IN BREVE • Mesi estivi buoni per le piante da esterno. • Bene le vendite nel mese di novembre. • Diminuzione nelle produzioni di importanti specie (Poinsettia, ciclamino e crisantemo). • 10-15% la riduzione dellʼofferta in sell-in. • In calo le vendite delle composizioni.

caduca, gli alberelli sempreverdi e a foglia caduca, nonché gli arbusti a foglia caduca e le graminacee, ma anche gli arbusti mediterraneei. Inoltre, le abbondanti piogge hanno arrecato danni alle alberature o provocato ritardo nell’accrescimento. Per le piante in vaso si va dal giudizio quasi del tutto negativo delle aziende lombarde, liguri e venete a quello moderatamente positivo della Versilia e decisamente più positivo delle aziende laziali, pugliesi e dell’entroterra siciliano. Per le aziende del nord Italia la tendenza a riscontrare difficoltà di vendita si è registrata su tutto il territorio nazionale ed è stata pesante soprattutto nel primo semestre, che è quello più importante, di contro nel secondo vi è stata una diminuzione della produzione di alcune importanti specie come ciclamini, Poinsettie

dati definitivi provenienti dal panel delle aziende di produzione di piante, alberi e arbusti di Ismea relativi al secondo semestre del 2013 mostrano un andamento abbastanza uniforme nei risultati dei vari mesi, cominciati con un’estate che per le piante da giardino ha rappresentato motivo di ripresa dopo i mesi negativi della primavera. In autunno, invece, la stagione ha registrato vendite decisamente rallentate, aggravando la situazione delle aziende già penalizzate nel primo semestre.

OFFERTA NAZIONALE IN CALO Da diverse zone è stato indicato il mese di novembre come quello con domanda sufficiente e le piante più richieste sono state le conifere da siepe, gli alberi a foglia

CONFRONTO DELLA QUOTA DEI CANALI CALCOLATA SUL TOTALE ACQUIRENTI PIANTE 75%

Dicembre ʻ11 (B: 5.806.665)

GARDEN, BENE GLI ULTIMI MESI

Dicembre ʻ12 (B: 5.287.205) Dicembre ʻ13 (B: 5.320.204)

50% SALGNONO • Phalenopsis • Anthuryum • Ellebori • Viole SCENDONO • Ilex • Skimmie • Ardesie

42

GREENUP

41% 45%

41% 44%40%

48%

29%29% 29%

25% 11%

10%

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22%

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0%

Negozio

Chiosco

Garden center/ vivaio

e nel centro Italia anche di crisantemi. Un andamento, soprattutto per quanto riguarda i crisantemi, che ha giovato alla vendita delle aziende laziali che hanno esaurito la disponibilità molte settimane prima rispetto al medesimo periodo del 2013. L’offerta a livello nazionale si stima sia diminuita mediamente del 10-15% e ha riguardato soprattutto ciclamini e Poinsettie. Il buon livello qualitativo della produzione offerta e la mancanza di esuberi hanno consentito di vendere in alcune zone a prezzi più elevati, ma solo per le piante fiorite più richieste, tutto il resto ha registrato andamenti poco soddisfacenti e le piante più costose, come le composizioni hanno segnato un calo. Le uniche regioni in cui le aziende del panel Ismea hanno palesemente dimostrato un po’ di entusiasmo per come si sono svolte le vendite sono il Lazio e la Puglia, stabile la Toscana e leggermente positive le vendite Veneto.

Altro

Super/Iper

Tutte le aziende concordano in un periodo estivo da luglio a settembre particolarmente negativo, con il blocco inaspettato anche a settembre (eccetto la Versilia, ma a prezzi molto bassi) e una ripresa in alcune zone più marcata a novembre in altre a dicembre, mese durante il quale si sono vendute praticamente solo Stelle di Natale delle taglie fino al vaso 17, seguite dal ciclamino dai vasi piccolissimi a quelli in coccio più tradizionali, mentre i vasi grandi sono tra le rimanenze. Bene anche le vendite


VAR. % ACQUIRENTI PRESSO I CANALI RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE 50%

Dicembre ʻ12 vs. Dicembre ʻ11 Dicembre ʻ13 vs. Dicembre ʻ12

25%

27,2%

24,9%

7,3% 0,8%

1,4%

0% -25% -50%

-1,8% -7,0%

Negozio

-17,5%

Chiosco

-9,0%

-18,7%

Garden center/ vivaio

di Phalenopsis, Anthuryum, ellebori e viole, meno bene le vendite di piante baccate natalizie quali Ilex, Skimmie e Ardesie. Anche il canale dei garden center

Altro

Super/Iper

Ismea mostra la stessa evoluzione descritto da quello delle aziende di produzione con gli ultimi due mesi dell’anno in miglioramento congiunturale rispetto ai mesi estivi

ORTO CHE PASSIONE! DOVE E COME VUOI TU.

e di inizio autunno, ma comunque negativi rispetto ai corrispondenti mesi del 2012. Anche gli acquisti delle famiglie italiane (campione Ismea) sono abbastanza deludenti con una spesa in piante, alberi e arbusti nel bimestre novembre-dicembre, influenzato dalla ricorrenza dei Defunti, che tiene rispetto allo scorso anno solo nel nord Italia, mentre nel centro e nel Meridione è in calo anche se nella seconda area è la spesa per acquirente a diminuire, ma il numero di acquirenti è stato più elevato a novembre e stabile a dicembre.

ANDAMENTO PIANTE IN VASO • Negativo per le aziende lombarde. • Moderatamente positivo per le realtà della Versilia. • Più che positivo per Latina, Puglia e Sicilia.

Con I LOVE ORTO hai tutto l’occorrente per avviare una piccola coltivazione sul tuo balcone o sul davanzale di casa, ma anche per trasformare il tuo giardino in un’oasi ricca di frutti, aromi ed ortaggi. I LOVE ORTO è una linea di prodotti efficaci e di facile utilizzo che puoi trovare presso tutti i rivenditori Verdemax®.

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foto: Michele Ercolani


Mercati / PRODUZIONE di FILIPPO TOMMASEO

TECNO SUPPORTO FUNZIONI EXTRA

Utilizzando il sistema Peak Retail, le vendite aumenteranno, perché le persone possono così trovare i prodotti di cui effettivamente necessitano. Ma il sistema può effettuare anche altre funzioni: • Mostrare la quantità di piante per metro lineare o per metro quadrato, per vendere più pezzi della stessa pianta. • Suggerire i prodotti correlati allʼacquisto della pianta, come i terricci, i fertilizzanti e gli attrezzi. • Mostrare le possibili combinazioni tra le piante, così che il cliente venga invitato ad acquistare anche altre piante.

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Incremento delle vendite, migliore qualità del servizio e clienti soddisfatti. Questi alcuni dei vantaggi del sistema Peak Retail

O

ggi, e soprattutto nel prossimo futuro, tutti i centri di giardinaggio avranno una grande sfida da proporsi. Il cliente è sempre più esigente, e allo stesso tempo, è più difficile che mai trovare (e potersi permettere) bravi dipendenti. Peak Retail è entrata nel mercato italiano con una soluzione interessante. I tablet e gli schermi touch sceeen che mette a disposizione sembrano dei semplici strumenti informativi per la selezione dei prodotti, ma in realtà sono dispositivi di vendita per i garden center a disposizione dei loro dipendenti. Più vendite, quindi, e un servizio migliore.

A PORTATA DI MANO Quando si entra nel negozio, il cliente vuole essere sostenuto nel fare le scelte giuste: Che tipo di piante sempreverdi rampicanti avete? Di quante piante ho bisogno per due metri quadrati? Di quale forbice da potatura ho bisogno? Quali piante d’appartamento crescono bene in piccole situazioni con scarsa illuminazione? Queste possono essere alcune delle domande dei consumatori. Grazie al sistema di vendita Peak Retail sarà possibile rispondere a queste domande. E ad altro ancora. Il sistema si ispira a possibili idee e combinazioni da suggerire al cliente. Il sistema mostra anche i prodotti correlati, come terriccio, concimi eccetera. I risultati ottenuti da Peack Retail in altri paesi mostrano che il 60% dei clienti serviti con l’ausilio di questo sistema acquistano anche prodotti aggiuntivi correlati. Ciò significa non solo un incremento del fatturato, ma anche soddisfare e fidelizzare il consumatore che tornerà a visitare il negozio. I clienti, inoltre, possono

utilizzare il touch screen in negozio facilmente e da soli, oppure possono essere aiutati dai dipendenti del negozio. Gli addetti alla vendita, inoltre, possono anche essere equipaggiati con un semplice e compatto tablet da 7’’, dispositivi a portata di mano che possono aiutare il cliente a fronte di ogni domanda e in ogni momento.

CONOSCERE COSA CERCA IL CLIENTE Tutti i dati relativi ai prodotti sono già inseriti nel sistema, da un team di esperti del settore. Per esempio, il database delle piante da esterno contiene più di 13mila piante ricco di informazioni, tra cui migliaia di immagini. Ci sono anche le banche dati disponibili con le piante d’appartamento e banche dati con gli attrezzi da giardino. Lo stesso sistema di Peak Retail può essere utilizzato in altri reparti, come mobili da giardino e barbecue. Le impostazioni dei criteri di scelta del sistema sono gli stessi, cambiano solo i contenuti, quindi il cliente capisce e riconosce le funzioni così come i dipendenti di ogni reparto. Ma il servizio consente anche di monitorare il comportamento del consumatore sul punto vendita. Di fatto, ogni selezione fatta dal cliente, viene registrata e le statistiche prodotte dal sistema permettono di conoscere ciò che il visitatore vuole veramente. Oggi si sa che cosa la gente compra,

ESCLUSIVA PROMOZIONE CON

ma domani si potrà capire ciò che le persone stanno in realtà cercando. L’assortimento del negozio e le vendite possono essere efficacemente migliorati con queste informazioni.

PREZZI ADEGUATI Praticamente tutte le funzionalità possono essere attivate o disattivate, così il centro di giardinaggio potrà iniziare con il sistema più semplice. L’applicazione Peak Retail è quasi “plug and play”, non servono lunghe configurazioni o processi di installazione, inoltre il costo è in relazioni alle funzioni utilizzate. Il prezzo del sistema, infatti, dipende dalle sezioni utilizzate: con un ricco pacchetto di funzionalità, tra cui il database di piante, il costo è di circa 70 Euro al mese per ogni dispositivo siano essi touch screen o tablet. Appositi tablet pre-configurati possono essere acquistati per circa 300 euro. E i grandi touch screen per l’uso al dettaglio sono venduti a 2.400 euro ciascuno, compreso il sistema di montaggio. Benché Peak Retail sia una società olandese, alcuni suoi rappresentanti sono in Italia quasi settimanalmente ed entro la prossima primavera sarà aperta una filiale italiana. A tale proposito, Peak Retail sta assumendo personale per la vendite e dipendenti di sostegno per il mercato italiano (mandare le candidature a: jobs@peak-retail.com).

Vuoi aumentare le vendite subito da questa stagione? In esclusiva per i lettori di GreenUp, Peak Retail offre una promozione limitata. Tutti i nuovi abbonati possono utilizzare il database piante gratuitamente fino al primo maggio 2014. Per accedere a questa promozione, contattare Peak Retail (+31 ( 0 ) 6 5273 6490 o sales@peak-retail. com) e fare riferimento alla segnalazione letta su GreenUp.


GreenUp

per TRIFLOR

informazione pubbliredazionale

LE PRIMIZIE SONO SEMPRE BUONE Ci sono piante che portano la primavera più di altre. Ci sono piante che “sono la primavera” ma che possono essere usate tutto l’anno. L’importante è essere sempre pronti!

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hi è pronto da tempo e da tempo cerca di offrire il meglio ai suoi clienti è un’azienda pugliese, giovane e capace di giocare con i migliori produttori di piante fiorite e steli da reciso d’Italia. TRIFLOR di Luigi Tricarico in modo semplice e deciso riesce a offrire il meglio delle selezioni varietali ai suoi clienti. Lo fa “sfruttando” il suo alleato più importante: la Puglia! Da questa terra arriva spesso la primavera nel nord Italia e in tutta Europa non solo grazie al sole e al clima favorevole, ma anche grazie all’industria e al lavoro dei giovani pugliesi. L’azienda Triflor fornisce ai suoi clienti in Puglia e in altre regioni italiane un assortimento di piante con caratteristiche innovative che permettono di coltivarle in modo da essere pronte sul mercato nazionale e per l’esportazione quando fa ancora freddo. Un esempio di prodotto è la Violacciocca che viene coltivata dal 1800 allo scopo di abbellire le case quando di fiorito c’è poco. Tra le varietà a fiore doppio, sempre dall’aspetto incantato, il colore che va per la maggiore è il porpora, anche se la gamma, della serie la Nano® comprende molti altri colori come fucsia, rosa, rosso, bianco, giallo, albicocca e azzurro. Restando tra le prime fioriture, ci sono anche i garofanini da vaso, specie quelli coltivati in inverno beneficiano delle calde giornate e freddi nottate del sud Italia. In questo modo possiamo avere sui nostri bancali per la vendita l’allegro carosello di colori che i garofanini ci offrono. I garofanini da vaso, così come le varietà dal sapore alpino usate in giardino hanno, da sempre, momenti di grande consumo e momenti dove non si riesce a vendere

quasi niente. Negli ultimi anni la selezione genetica ci ha regalato forme e colori sempre nuovi, abbiamo così forme e colori nuovi e più accattivanti. Tra i “nuovi” criteri, o meglio tra i criteri riscoperti, c’è quello del profumo dolce e fresco del garofano. TRIFLOR sta introducendo da qualche anno con risultati molto apprezzati dai coltivatori e dal consumatore finale la serie MENORCA® che è un Dianthus caryophillus coltivato in numerose colorazioni. La serie MENORCA®, invece, si caratterizza per l’alta resistenza al freddo, la naturale compattezza e per i fiori grandi e perOrnitogallo sistenti si nel giallo punto vendita che a casa del consumatore. Sempre tra i garofani altra specialità è il garofanino di tipo Speciale denominato PEMAN®, cioè una selezione di colori fucsia molto profumati e facili da coltivare, estremamente resistente al freddo e al caldo tanto da assicurare una fioritura conti-

nua. C’è poi l’Ornitogallo, bulbosa dal fiore spiccatamente arancione e dal bel fogliame verde che assicura buone vendite e una lunga fioritura nelle case dei nostri clienti. Il prodotto disponibile sul mercato introdotto diversi anni fa da TRIFLOR con il marchio SUNSHINE®, che deve essere sempre accompagnato da etichetta, è vario: abbiamo vasi piccoli con un bulbo e quindi un fiore, vasi più grandi con una pianta più matura e vasi a tre bulbi che offrono un risultato ancora diverso. Il modo per scegliere la migliore qualità è quello di cercare la taglia più bassa! La stagione dell’Ornitogallo può iniziare già con le feste natalizie, ma offre il meglio di sé alla fine dell’inverno quando il desiderio di comprare fiori e colori dei nostri clienti cresce e la nostra voglia di offrire la primavera nel massimo del suo splendore è appagata.

Violaciocca Nano Cherry

Violaciocca Nano Lovely Pink

Violaciocca Nano Red

Violaciocca Nano Yellow Cream

Garofano Carnelia

TRIFLOR • C.da Cicalito sn 70038 - Terlizzi (BA) • Tel. +39 080.3516074 • info@triflor.it www.triflor.it GREENUP

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Tendenze / ESTERE di STEFANIA MEDETTI

FRANCIA, UNA PASSIONE CONTAGIOSA I nostri vicini d’oltralpe si sono innamorati del verde, ma il settore in questi anni deve fare i conti con un ridotto potere d’acquisto delle famiglie. Intanto, crescono garden e “lisa” IN BREVE • Nei primi cinque anni del 2000 le principali catene hanno registrato incrementi del fatturato dal 20 al 30%. • Le piante da esterno sono i prodotti più richiesti. • Si prevede una riduzione del reddito medio nel 2013 (-0,9%). • I garden e la distribuzione agricola self-service continuano a conquistare quote di mercato. • Lʼe-commerce è cresciuto del 15%.

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osa è successo ai francesi? La domanda se l’è posta The Economist che già nel 2005 si chiedeva – con una punta di ironia tutta britannica – come e perché i vicini dell’altra parte della Manica avessero barattato la loro passione la carne con il verde. La cosa notevole, infatti, è che in Francia, a differenza di quanto avviene nel Regno Unito, non esiste storicamente una cultura del verde. Tradizionalmente, l’approccio alla natura dei francesi è di due tipi: pragmatico, ovvero volto alla produzione alimentare, o estetizzante, ovvero guidato dal formalismo di André le Nôtre, il giardiniere che ha gettato le fondamenta dei giardini di Versailles. Ma da qualche anno a questa parte, le cose sono cambiate.

INIZIO SCOPPIETTANTE Soprattutto, l’inversione di rotta è un evento molto interessante che affonda le radici in tre macro-fenomeni che, effettivamente, hanno trasformato i francesi in un popolo di appassionati del verde. Il primo fenomeno è la suburbanizzazione dei francesi. La nascita delle città satellite fuori da Parigi e dai centri abitati maggiori si è tradotto in

un incremento verticale del numero dei giardini: nel 2004, il 61% delle case aveva un pezzo di verde, fa sapere l’associazione dei garden Promojardin. Il conto è al netto delle persone che hanno un terrazzo o che sfruttano lo spazio sui propri balconi. La seconda variabile è sempre legata alla suburbanizzazione che ha portato con sé lo sviluppo di ipermercati e garden center periferici. I primi sono dotati di aree dedicate al fai da te e al verde che, anche qui, vanno di pari passo

come in Germania (vedere GreenUp n.ro 137). La crescita è stata stellare. Fra il 1999 e il 2004, il mercato dei garden è crescuto del 17%, fino a raggiungere un giro d’affari di sei miliardi di euro. E poi, ancora, nei primi cinque anni del nuovo millennio, insegne del verde come Truffaut, Jardiland e Gamm Vert hanno registrato incrementi che vanno dal 20 al 30% del proprio giro d’affari. E I francesi comprano tanto, ma soprattutto piante da esterno, proprio in virtù del pas-


saggio dalla città alla periferia. La seconda novità, secondo Bérangère Lamboley, responsabile del marketing dell’insegna Gamm Vert, è di tipo culturale: “Il ritorno alla natura è diventato di moda”. Non a caso, infatti, i garden si posizionano nell’area del divertimento e del piacere e le insegne sono state abili a cogliere e a cavalcare questa opportunità per crescere. Infine, c’è anche l’elemento politico: il precedente governo socialista che ha introdotto le 35 ore in Francia all’inizio del 2000, ha di fatto allungato il tempo libero a disposizione dei francesi che hanno cominciato a dedicarsi maggiormente al giardino e al fai da te, considerati due modi economici di impegnare il tempo libero. E, da tendenza, sono diventati un fenomeno collettivo.

DA SETTE MILIARDI Il risultato è un settore che, nel 2012, ha fatturato 7,4 miliardi di euro. Lo certificata Promojardin, l’associazione a cui fanno capo 135 aziende, di cui 71 fabbricanti del settore giardino, 28 di prodotti per animali, 12 aziende di servizi e 24 aziende della distribuzione. Il giro d’affari del settore è passato da 6,9 miliardi di euro del 2006 a 7,5 del 2011, per poi rallentare lo scorso anno, ma il dato che resta, comunque, il secondo miglior risultato del decennio. Il 2009, infatti, aveva totalizzato

FOCUS DISTRIBUZIONE

Sul fronte dei canali di vendita, i grandi centri del bricolage catalizzano il 30% degli acquisti. Seguono in seconda posizione i garden center con il 22% e la grande distribuzione organizzata (supermercati e ipermercati) con il 19 per cento. Ma i circuiti evolvono: la grande distribuzione alimentare, per esempio, perde il 6% delle vendite, i grandi centri del bricolage lʼ1%, gli specialisti della motocultura segnano -3%, mentre guadagnano il 2% i garden e le distribuzioni agrarie. Secondo le stime, il grande salto degli ultimi anni è tutto a beneficio di internet: lʼecommerce, infatti, mette a segno una crescita del 15% nel 2012. E il valore dovrebbe rimanere invariato anche questʼanno.

7,3 e il 2010, 7,2 miliardi di euro. Quanto alle categorie merceologiche, le piante da esterno fanno la parte del leone, con un giro d’affari di 1,7 miliardi di euro che nel 2012 è cresciuto del 6 per cento. Quelle da interno valgono 464 milioni di euro e segnano +2 per cento. La categoria più toccata nel 2012 (chiude a -8%) è il settore dei mobili da giardino che è anche le seconda più ampia merceologia, il cui valore si attesta su 1,4 miliardi di euro. Il calo delle attrezzature e dei prodotti per giardino è più contenuto, fra il 2 e il 3 per cento.

NUOVE SFIDE Alla voce consuntivi, per il 2013 l’istituto di ricerca Xerfi Precepta mette in bilancio un rallentamento del 2% che

CURIOSITÀ

Il giro dʼaffari del settore è passato da 6,9 miliardi di euro del 2006 a 7,5 del 2011

dovrebbe scendere a -1% nel corso di quest’anno. L’analisi di mercato, però, tiene conto anche del settore bricolage che, dicono i numeri, dovrebbe registrare performance leggermente migliori del garden. La vera variabile che impatterà sugli acquisti quest’anno non è legata tanto a un rallentamento della domanda dei francesi, che continua a rimanere robusta, ma è la conseguenza di un ridotto potere d’acquisto. Secondo le statistiche, infatti, il reddito medio disponibile dovrebbe calare dello 0,9% quest’anno, ovvero per il terzo anno consecutivo. Per le aziende del settore, il rallentamento è un invito a riconsiderare canali di vendita alternativi come la rete e il consumo collaborativo. L’alternativa è rappresentata dalle case history di ca-

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Tendenze / ESTERE

ALCUNI NUMERI +17% la crescita del mercato dal 1999 al 2004. 6 miliardi di euro il picco di giro dʼaffari raggiunto nei primi anni 2000. 7,4 miliardi di euro il giro dʼaffari nel 2012. 1,7 miliardi di euro il fatturato delle piante da esterno (+6%). 464 milioni di euro il valore delle piante da interno (+2%). 1,4 miliardi di euro il giro dʼaffari per i mobili da giardino (-2%). -3% la quota di perdita per le attrezzature e i prodotti. -1% la previsione di perdita di fattura nel 2013.

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tegorie merceologiche alternative, come Fnac e Ticketmaster, per esempio, che hanno affiancato al core business anche il noleggio di attrezzature. Una buona notizia c’è: secondo l’istituto di ricerca, infatti, la passione per il verde dei francesi non accenna a diminuire. Il giardino, infatti, è considerato come una seconda stanza della casa e riceve le conseguenti attenzioni e cure. È dunque probabile che cresceranno le vendite durante i saldi e le promozioni.

LA FISIONOMIA DELLA CONCORRENZA Chi guadagna terreno in questa situazione sono i punti vendita specializzati e i grandi centri del bricolage come Castorama, Mr Bricolage e Leroy Merlin che possono permettersi prezzi molto vantaggiosi e benefi ciano

dell’elevato traffico in-store. In questi punti vendita, l’offerta delle piante è ancora poco sviluppata, ma sono particolarmente ben posizionati per intercettare gli acquisti di attrezzature meccaniche e motorizzate, oltre ai prodotti per la decorazione. I garden e la distribuzione agricola self-service (chiamati “lisa”) continuano a conquistare nuove quote di mercato, grazie al fatto che continuano ad allargare la propria rete di

affiliati. I leader come Gamm Vert e Jardiland lavorano per assorbire sempre nuovi rivenditori indipendenti che operano in tutto il Paese. Quanto agli ipermercati, questi ultimi pagano il prezzo del rallentamento del traffico sul punto vendita, analogamente i piccoli rivenditori come fioristi, vivaisti e negozio di motocultura risentono dei tempi che premiano i canali di vendita digitali, se adeguatamente sostenuti.

CAMBIAMENTI

INTERNET:UN MERCATO INESPLORATO La rete è usata ancora come vetrina, ma la crescita annuale del giro d’affari è promettente e a doppia cifra

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differenza di quanto avviene per il settore tessile e alimentare, l’approccio alla vendita online per il giardino e il bricolage continua a essere caratterizzato soprattutto per l’uso della rete come vetrina e come calamita per attirare i consumatori sul punto vendita. Sono migliaia, infatti, i siti dove trovare informazioni, suggerimenti, scambiare esperienze e anche video su come gestire il proprio spazio verde, ma il salto verso la vendita non si è ancora completamente compiuto. Con 4,2 milioni di visitatori unici al mese, Leroy Merlin è il 13° sito di e-commerce più popolare in Francia, una posizione che lo mette a fianco di giganti come Amazon o Carrefour. Nonostante questo potenziale, il giro d’affari è ancora

limitato: nel 2012 è stato di 5,4 milioni di euro, ovvero lo 0,1% del fatturato dell’insegna. E questo a dispetto del fatto che il 95% dei clienti visualizza il sito prima di passare all’acquisto. Leroy Merlin è stata la prima insegna ad affacciarsi alla rete nel 1998, mentre operatori come Jardiland e Gamm Vert hanno esordito rispettivamente nel 2010 e nel 2012. Il secondo, con il sito www.plantes-et-jardins.com, mette a disposizione consigli degli esperti, consegna a domicilio e prodotti scontati. Secondo la società di consulenza Argon Consulting, la quota di mercato dell’e-commerce per garden e bricolage si aggira sul 2-3% del giro d’affari complessivo, con prospettive di crescita del 15% l’anno. Considerata la tipologia di prodotti, la vera variabile che pesa sullo sviluppo è rappresentata

dalla consegna. Per questa ragione, il settore ha iniziato a sperimentare con la formula “web-to-store”. Ovvero: acquisto online e ritiro nel negozio più vicino a casa. Una soluzione che evita anche la messa a punto e la gestione di costosi magazzini per la vendita online. Dal punto di vista tecnico, le grandi insegne del verde preferiscono non costruire da zero, ma procedere per acquisizioni, inglobando le competenze di player digitali specializzati nell’e-commerce. La vera concorrenza su questo fronte arriva dai player che hanno fatto dei canali di vendita alternativi un punto di forza, come Willemse (www.willemsefrance.fr), un garden multicanale accessibile tramite catalogo, telefono e online che tallona i due leader delle vendite online in Francia, eBay e Cdiscount.



Tendenze / ESTERE di ALDO COLOMBO Lʼingresso del garden center Bahce Market di proprietà del comune di Istanbul.

ISTANBUL, IL GARDEN È DEL COMUNE La Turchia sta vivendo un periodo particolarmente felice nel campo del florovivaismo, sotto tutti i punti di vista. E anche il privato apprezza ALCUNI NUMERI

• 80.000.000 di dollari il valore totale del mercato delle esportazioni. • 2082 ha la superficie dedicata alla coltivazione di piante da esterno. • 1.212 ha la superficie impegnata per i fiori recisi. • 65 ha quella dedicata alla coltivazione di bulbi. • 20 dollari pro capite il consumo dei fiori recisi (lo scorso anno era di un dollaro).

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ià da qualche anno, la Turchia è in una crescita costante di tutti i parametri economici, e non mi ha stupito di leggere, un po’ di tempo dopo il mio ritorno dalla fiera, come l’attenzione degli economisti a livello internazionale sui paesi emergenti si stia spostando dai paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) ai paesi MIKT (Messico, Indonesia, Sud Corea e, appunto Turchia). Notizia poi contraddetta, se vogliamo, da quella successiva su una forte svalutazione della lira turca. In ogni caso, le principali città del paese (da Istanbul ad Ankara, da Izmir ad Antalya), sono un enorme cantiere. Zone residenziali, alberghi, resort, centri commerciali, campi sportivi spuntano come funghi dappertutto e, ovviamente, tra loro ci devono essere collegamenti adeguati. Alcuni di questi progetti sono estremamente ambiziosi, davvero enormi, e molto controversi per il loro consumo di suolo, come quello della penisola Yenikapi, sulla sponda Europea del Bosforo (che ricorda per certi versi le ‘Palme’ di Dubai) o il ‘Terzo Ponte’ tra i due continenti nella zona orientale di

Il reparto per le piante da interno. La superficie coperta è di 1.180 mq.


BAHCE IN BREVE

La zona per le piante da esterno del garden che in totale occupa 4mila mq.

Istanbul. E per tutto questo, c’è in questo momento una domanda di piante, di ogni tipo e misura, davvero impressionante. Tanto che una delle produzioni di maggiore qualità è quella del comune di Istanbul, proprietario anche di un moderno garden.

ESPORTAZIONI RECORD Qualche dettaglio in più sulla situazione del florovivaismo in Turchia ci è stato fornito durante una conferenza stampa dedicata appositamente ai giornalisti esteri durante il recente Flower Show di Istanbul. La segretaria dell’Unione degli Esportatori turchi (OAIB), Gülşen Bay, ha aperto presentando i dati sulla produzione e sulle esportazioni del paese. Il settore si è molto sviluppato negli ultimi anni: l’Unione degli Esportatori, fondata nel 1999 ha oltre 500 membri e si è posta l’ambizioso obiettivo di passare dai 73 milioni di dollari di esportazioni nel 2012 (quando fu elaborato il piano decennale) a 500 milioni di dollari nel 2023. Nel suo ambito si è costituita l’Associazione per la Promozione delle piante ornamentali turche, che vuole promuovere all’estero i prodotti del paese. Il settore ornamentale è molto importante per l’economia turca, visto che dà lavoro direttamente a 25mila persone, che salgono a 300mila con l’indotto e l’associazione lo sostiene tanto in Turchia quanto all’estero. Il paese ha un clima favorevole per la produzione tutto l’anno, si trova vicino a importanti mercati per l’esportazione, sta evolvendo le strutture per la produzione (serre) con tecnologie moderne e ha manodopera specializzata con un costo del lavoro relativamente basso. La superficie maggiore è quella dedicata alle piante da esterno e da interno (2.082 ha), mentre quella per i fiori recisi è di 1.212 ha e quella

TERZA EDIZIONE

Il Flower Show di Istanbul, giunto alla sua terza edizione, si conferma quindi una manifestazione sempre più importante per il nostro settore, non solo per chi produce piante, ma anche per chi le commercializza o per chi offre servizi. Erano presenti quasi 300 espositori da oltre 20 Paesi, e si sono avuti circa 9.500 visitatori nelle quattro giornate di apertura, dal 28 novembre al 1 dicembre. I numeri sono in leggero calo rispetto allʼedizione precedente, anche se la superficie espositiva è rimasta stabile, ma ha sicuramente avuto un peso la prolungata crisi in Europa.

per i bulbi di 65 ettari. Le esportazioni riguardano soprattutto le piante (52%), seguite dai fiori recisi 36%, dalle fronde recise (9%) e dai bulbi (3%). I principali mercati sono il Regno Unito, l’Olanda, la Germania, ma sono importanti anche alcuni stati vicini, come Iraq, Turkmenistan, Azerbaijan e Georgia, e alcuni Stati dell’Europa dell’Est (Ucraina, Romania e Russia). Il totale in valore dovrebbe essere salito a 80 milioni di dollari alla fine del 2013. C’è un piano per aumentare le esportazioni nei mercati dell’Europa Centrale (Rep. Ceca, Slovacchia, Austria, Ungheria, Germania, Francia e Svizzera). Gülşen ha poi ricordato le principali attività dell’Associazione (Fiere e missioni all’estero), con un accento particolare all’adesione alla Union Fleurs e alla AIPH. Ha citato poi l’Expo 2016 di Antalya, che attirerà un altro fiume di piante verso la Turchia e altre manifestazioni, come il Flower Festival di Antalya e l’atteso Festival dei Tulipani di questa primavera a Istanbul.

BELLE LE PIANTE COMUNALI Un’altra sorpresa arriva dal comune di Istanbul, proprietario di Istanbul Ağaç Ve Peyzaj (Istanbul Alberi e Paesaggio), azienda di produzione vivaistica dagli elevati standard di qualità, che dalla sua fondazione, nel 1997,

Ağaç ha piantato 15 milioni di alberi e un’infinità di arbusti e di piante da fiore, cercando continuamente di abbellire la città (ad esempio proprio nel periodo in cui si svolgeva la fiera, l’impianto di migliaia di tulipani). Ma la società si occupa anche di ricerca sul paesaggio, di progettazione ambientale e paesaggistica, nonché di manutenzione di tutto il patrimonio a verde. È molto lunga la lista delle realizzazioni, in tutte le zone della città, di tutti i tipi e di tutte le dimensioni, dal piccolo giardino pubblico all’inverdimento di strade e autostrade, ma c’è anche un aspetto che può apparire ‘anomalo’, almeno per la nostra mentalità: sfruttando l’effetto di ‘trascinamento’ del verde pubblico, Ağaç vende ai privati. Per questo è stato costruito un garden center ‘all’europea’, denominato Bahce, in una zona (per il momento) periferica di Istanbul, nel quartiere di Alibeköi, lato europeo, con 1.180 metri quadrati di serra, 4mila meri quadrati all’aperto per piante fiorite e aromatiche e 300mila metri quadrati sempre all’aperto per arbusti e alberature. Un centro che servirà da modello per altri analoghi in tutta la Turchia, abituando i consumatori a scegliere piante, accessori, attrezzature e vari prodotti correlati. Ci sono poi una serie di punti vendita disseminati in tutta la città.

• Garden center di proprietà del comune di Istanbul. • Superficie di vendita di 1.180 mq. • La zona per lʼesposizione di piante fiorite e aromatiche è di 4mila mq. • Per la coltivazione e lʼesposizione di arbusti e alberature la superficie è di 300mila mq.

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Tendenze / PRODUZIONE di ALESSANDRO CORAGGIO

ARENA VIVAI PUNTA sul servizio

TRE SONO LE PERSONE DI CUI VOGLIO RACCONTARE: ALBERTO, FABIANO E MARIO. TRE GIOVANI IMPRENDITORI, TRE UOMINI DETERMINATI CHE FANNO DEL LAVORARE ANCHE UN DIVERTIMENTO: ALBERTO È L’ORGANIZZATORE, FABIANO VENDE CON GUSTO E MARIO, L’ESTETA, SCEGLIE PER TUTTI

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i lavoro fanno i vivaisti, concepiscono e diffondono l’idea di un vivaismo moderno, fatto di piante in vaso di medio-piccola misura, belle etichette e un ampio assortimento che spazia dalla classica e nostalgica rosa all’avveniristica Spirea thumbergii “Fujino Pink”. La loro fortuna si basa sulla tipologia di servizio che hanno approntato e che sono in grado di offrire alla propria clientela; tale servizio consta di tre prerogative fondamentali: la qualità del prodotto, le belle etichette e la rapidità di consegna. Aspetti apparentemente semplici ma che, racchiusi nello stesso pacchetto, fanno la differenza.

te si ottengono vegetazioni proporzionate alla dimensione del vaso in tempi economicamente sostenibili per un vivaio. Il tutto, ovviamente, rispettando il naturale portamento di ogni singola varietà, senza rovinarlo con potature inadeguate o forzature dannose. Qualità delle piante per Arena Vivai vuol dire anche garantire ai propri clienti piante sane, adeguatamente nutrite e protette dalla presenza di infestanti. Gli arbusti in assortimento vengono proposti in vasi nuovi, con la zolla coperta da uno strato di corteccia in modo da assicurare, oltre che una bella presentazione, anche una buona resistenza all’interno del punto vendita.

CURA DEL DETTAGLIO

Così a marzo si possono ordinare carrelli CC composti da molteplici varietà in modo da colorare il garden center con un ventaglio ottimale di piante da esterno. L’ossatura del carrello può essere garantita ad esempio da un 30% di cespugli colorati, come le Abelia grandiflora Kaleidoscope, Diervilla sessilifolia “Cool Splah”, Loropetalum chinensis “Black Pearl”, Elaeagnus ebbingei “Viveleg”. Il resto del carrello può parimenti ospitare, senza che ciò vada a turbarne l’equilibrio, le prime Rose paesaggistiche non ancora in fiore come “Caramba”, “Red Mirato” e “Saphyr”, ma deve poi anche

Così funziona Arena Vivai, una società nata da un’idea e dall’entusiasmo per il vivaismo, nonché dalla convinzione di dover offrire nuove soluzioni ad un settore in continua evoluzione: partendo da una semplicità efficiente che diventa poi piena soddisfazione per chi usufruisce della varia tipologia di servizi offerti. Arena Vivai è specializzata nella produzione di piante in vaso da esterno, destinate ai garden center e ai vivai di qualità. Poiché è evidente quanto l’esigenza di poter usufruire di prodotti di alto livello nasca dalle richieste di una clientela che è sempre più esigente e attenta, Arena Vivai ha fatto propria questa domanda, arrivando a soddisfarla in tutte le sue sfaccettature variopinte. Poi si sa che le proporzioni e le misure contano. Partendo da materie prime eccellenti, solitamen-

I tre soci titolari di Arena Vivai.

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GREENUP

CARRELLO TIPO

SENZA MINIMI D’ORDINE

contenere gli arbusti da fiore con splendide fioriture di inizio primavera, come i Prunus da fiore, i Malus da fiore, le Spiraee primaverili, il Viburnum “Dawn”, i Chaenomeles particolari (come “Kinshiden”) e le Forsythie; infine non risulterà stonato un tocco naif, con la presenza di qualche graminacea sempreverde, come il Carex “Evereste”. Oltre all’ampia e attenta selezione di prodotti offerti Arena Vivai si distingue anche perché segue una strategia che risulta quanto mai attenta ai costi di gestione. Possedere un magazzino oggi rappresenta un notevole costo, per questo l’azienda veronese ha deciso di consentire ai propri clienti di ordinare solo quello che serve e quando serve, nonché di ri-assortire periodicamente il prodotto senza che si verifichino mai sovraccarichi di sorta. Insomma, tre sono le persone che ci mettono la faccia ma tante sono le persone che in Arena Vivai ci mettono le mani per ottenere un buon ri- Wisteria brachybotrys sultato. Shiro Capitan

Arena Vivai si contraddistingue per la consegna su carrelli CC, a distanza di 2-4 giorni dallʼordine; lʼassenza di minimi dʼordine e la presenza di foto aggiornate, etichette a fascetta con ean code, prezzo di vendita e informazioni varietali e colturali; anche la varietà del formato dei vasi è importante, dal classico vaso 18 (ottima soluzione per il rapporto qualità-prezzo e trasportabilità), si passa a un vaso 24, anche per le piante coltivate su spalliera da 90 cm, come ad esempio i glicini, specialità di Arena Vivai, che vengono consegnati con boccioli: tra le varietà di glicine offerte possiamo trovare la brachybotrys ʻIko Yama Fujiʼ dai boccioli blu scuro e dai fiori molto profumati di color viola, la Wisteria brachybotrys ʻShiro Kapitan Fujiʼ, dai grappoli corti ma dai fiori grandi, profumatissimi e caratterizzati da un color bianco puro, così anche la Wisteria brachybotrys ʻ Showa Beniʼ, che è la versione rosa di ʻShiro Kapitan Fujiʼ.



Mercati / IDEE di FILIPPO TERRAGNI a collaborato FERDINANDO CRESPI

I PLUS

Ecco alcuni vantaggi dellʼautoproduzione: • Si produce solo ciò che realmente si usa. • Si usano materie seconde facilmente reperibili a km zero. • Si responsabilizza lʼutente sullʼimpronta ecologica della produzione. • Si dà la possibilità di usare prodotti di scarto che già si possiedono. • Si stimola la cultura del fare.

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di chi acquista a un costo simbolico i pieghevoli IFU, con le istruzioni per i materiali e gli strumenti necessari: poche le mosse per costruire il prodotto e con ampi margini di personalizzazione (misura, colore, dettaglio, rifinitura) e un QRcode linkato al video tutorial a prova di… imbranati.

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Formazione / GESTIONE di NICCOLÒ PENSA

PERCHÉ SI

acquista?

Un breve vademecum sulle principali regole per organizzare al meglio il flusso di spesa. Dalla scelta dell’assortimento alla definizione del prezzo, dai quantitativi d’ordine alla gestione del magazzino

U

n garden center è un’attività multispecializzata che trae il proprio guadagno dalla vendita di piante e prodotti per il giardino, per l’orto, il terrazzo e la casa. Si acquistano i prodotti per offrirli ai propri clienti, con un margine di guadagno che serve a coprire i costi d’esercizio. Per acquistare i prodotti e tenere una scorta di magazzino occorrono delle risorse finanziarie che, se non disponibili, hanno un costo e quando non sono ben gestite generano facilmente problemi di liquidità. La buona gestione degli acquisti riveste un’importanza centrale nella conduzione del garden center, perché da essa dipendono: • La soddisfazione dei clienti, la loro fedeltà e il “passa parola” verso altri potenziali clienti. • Il fatturato e i margini di guada-

gno che determineranno l’utile a fine anno. • La liquidità e la solidità finanziaria dell’azienda, da cui dipende la possibilità di fare gli investimenti necessari per garantirne lo sviluppo. • L’immagine dell’azienda, la sua identità e le opinioni dei clienti sul garden.

PROCESSO COMPLESSO Oggi anche sotto la spinta della “crisi” generatasi con il 2012, acquistare o comprare o approvvigionarsi è un’azione che richiede rifl essioni accurate. Spesso però acquistare è più l’espressione emotiva del singolo individuo che non un effettivo ragionamento. Con la nascita della grande distribuzione e i suoi punti vendita multi-merceologici, il processo d’acquisto è diventato complesso e strategico.

Ad esempio, se l’interesse del piccolo fiorista è quello di acquistare a prezzi convenienti, perché il suo guadagno nasce dalla differenza tra il prezzo d’acquisto e il prezzo di vendita, gli interessi del gardenista sono più sfaccettati e complessi. Anch’egli realizza il suo guadagno con il ricarico sui prodotti, ma i fiori che mette in mostra nel reparto fioreria non sono gli unici prodotti che vende. Potrebbe avere più convenienza a vendere le composizioni, perché i margini sono più alti. Oppure potrebbe avere interesse a vendere le orchidee che ha acquistato per pochi euro sfruttando un’occasione irripetibile. E prima ancora di acquistare i fiori ha dovuto fare una scelta: inserire o no i fiori recisi nel proprio assortimento? L’acquisto è un processo complesso che avviene in fasi diverse:

QUALI STRUMENTI AIUTANO IL GARDENISTA A MIGLIORARE I PROPRI ACQUISTI? Gli strumenti utili per ottimizzare gli acquisti

• Dati statistici e

informazioni sull’andamento del mercato del verde • Dati sull’an-

damento delle vendite nel Garden estrapolati dal controllo di gestione • Le opinioni dei

clienti sui prodotti proposti dal Garden • Le osservazio-

ni e i pareri del personale addetto alla vendita sui prodotti e il loro gradimento • Il monitoraggio

delle campagne pubblicitarie dei fornitori. GREENUP

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FASI DEL PROCESSO DI ACQUISTO

1

7

2

SCELTA DELL’ASSORTIMENTO

MONITORAGGIO DELLE VENDITE

RICERCA DEI POTENZIALI FORNITORI

6

3 CONFRONTO E VALUTAZIONE

COMUNICAZIONE AL CLIENTE

5 FORMAZIONE DEL PERSONALE

Ognuno di questi elementi va definito e ponderato accuratamente per non creare problemi a valle, dopo l’atto di acquisto; problemi come rotture di stock, o all’opposto un invenduto.

LE TIPOLOGIE D’ACQUISTO • L’acquisto per amicizia Compro da te perché sei un amico.

• L’acquisto emotivo Compro perché mi piace e mi gratifica. • L’acquisto emulativo Compro gli stessi prodotti dei Garden di successo. • L’acquisto timoroso Compro il minimo necessario, meglio non correre rischi. • L’acquisto abitudinario Compro i prodotti che acquisto da sempre.

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GLI ASPETTI TECNICI Si potrebbe definire l’acquisto come la ricerca di un equilibrio ottimale tra i seguenti fattori: • La necessità di soddisfare le esigenze e le aspettative dei clienti. • L’acquisto dei prodotti alle condizioni più favorevoli. • La realizzazione di un margine capace di generare un utile. • La corretta gestione delle scorte di magazzino, che devono garantire un adeguato. riassortimento nei momenti di punta e, nel contempo, evitare un inutile appesantimento finanziario dell’azienda. E poi, come si valuta la convenienza di un acquisto? I principali criteri di

4 DEFINIZIONE DEL PREZZO

valutazione utili per la determinazione degli acquisti sono: • Il prezzo d’acquisto • Il prezzo di vendita • Il margine operativo lordo realizzabile • I quantitativi minimi d’ordine • Le condizioni di pagamento • La giacenza di magazzino • L’indice di rotazione dei prodotti • L’incidenza del buttato: per i prodotti vivi e per quelli deperibili • L’andamento delle vendite del prodotto • I risparmi attuabili grazie ai servizi offerti dal fornitore: per esempio la prezzatura dei prodotti Insomma, comprare è un piacere, un gioco soddisfacente e appagante, a patto che si conoscano tutte le regole per giocare una buona partita, ancor più soddisfacente perché valorizza il vostro denaro.

CHECK LIST ACQUISTI

Prezzo e margine • Qual è il prezzo d’acquisto? • Con quale ricarico è possibile vendere i prodotti? • Qual è l’incidenza del buttato? • Quali fattori possono erodere il margine di guadagno? Il magazzino • A quanto ammonta la giacenza del magazzino? • Qual è l’indice di rotazione del prodotto? • Quali quantitativi abbiamo venduto nei 3 anni precedenti? • Quali tendenze possono influire positivamente o negativamente sull’andamento delle vendite del prodotto? Le condizioni di fornitura • Esistono quantitativi minimi da ordinare? • I tempi di consegna sono adeguati alle necessità? • Le condizioni di pagamento sono compatibili con le esigenze del Garden? I servizi offerti • Quali servizi interessanti per noi offre il fornitore? • Quali risparmi possiamo realizzare grazie a questi servizi? • In quale misura i servizi compensano un eventuale maggior prezzo?


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Formazione / PERCORSO di NICCOLÒ PENSA

ESISTE UN GARDEN

soltanto? PREZZO E DIFFUSIONE

Per contattare con sicurezza il nostro cliente utilizziamo, sfruttiamo, adeguiamo due strumenti fondamentali per ogni attività: prezzo e comunicazione, che permettono di parlare al cliente. Il primo, perché gli racconta della convenienza, di come offriamo buoni prodotti a costi adeguati. La seconda per dire tutto di noi per raccontare la nostra strada, il cosa facciamo e faremo, il dove vogliamo andare insieme ai nostri clienti.

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Eco-garden, country-garden e city-garden, queste le tre differenti tipologie di negozi che riassumono il concept del moderno punto vendita. E poi, giochiamo su collezioni, novità e insolito

I

l 2013 ha certamente lasciato un segno importante nella nostra storia di produttori, garden center e rivenditori. È come se avessimo raggiunto una boa attorno alla quale è divenuto importante virare per nuove rotte. I risultati ottenuti hanno forse insegnato che se un’attività è ben pensata può reggere anche un anno come quello passato. Di certo abbiamo compreso che: • È importante che i punti vendita, qualunque essi siano, debbano essere in equilibrio con il loro mercato di riferimento. • Che i mercati di riferimento possano ospitare garden center di dimensioni adeguate. • Che gli assortimenti devono essere costanti, freschi seguendo l’andamento stagionale. Se così non fosse, abbiamo come risvolti negativi, tra cui maggiori costi di: • Struttura • Personale • Immobilizzo di merce a terra Di conseguenza, si verificheranno diseconomie che si tradurranno in sofferenza già nel medio periodo, inoltre si scontenteranno clienti in virtù della

mancanza di assortimento presentata e si correrà il serio rischio di perdere non solo la spesa media, perché il prodotto manca sul bancale, sullo scaffale, ma anche il cliente stesso, stanco di non trovare una proposta interessante.

L’IDEA E LA STRUTTURA Quanto grande? Di che tipo perché sia adeguato al proprio mercato ed ai desideri della clientela? Ma soprattutto come realizzarlo e con che caratteristiche che lo rendano unico tra tutti gli altri? Nel tempo abbiamo tutti utilizzato e padroneggiato termini quali: format, concept, layout, display, oggi è fondamentale, anzi vitale che tali termini siano ben chiari a ognuno di noi e che vegano usati come strumenti di crescita e non come semplici esempi realizzativi. Vediamo di fare chiarezza e di volgere a nostro favore tali elementi. Concept è l’idea che abbiamo del nostro garden, che trasformata in struttura è alla base di ciò che verrà da noi offerto alla clientela. Pertanto avremo concept per il nord Europa, per il nord Italia, per il Sud Italia, concept per centro abitato, concept per campagna, concept per vie di grande comunicazione. All’attualità possiamo identificare

un’idea che caratterizzi un garden per una città ben popolata come un ECO-GARDEN dove l’attenzione al risparmio energico, allo sfruttamento delle risorse naturali e di conseguenza l’immagine che il garden ha di sé è quello di “compatibile con la natura” dove si offre uno spazio “natura” per chi volesse evadere dalla caotica città. Per contro, in zone rurali si può concepire un COUNTRY GARDEN, tarato su dimensioni in grado di attrarre clienti in zone rurali offrendo loro anche possibilità di svago collaterali (fattorie didattiche, area pic-nic, eccetera) Infine, un CITY GARDEN che si orienta verso l’utenza cittadina in quanto inserito all’interno di abitazioni e quartieri dove vi è necessità del verde, e del bello per contribuire a rendere più gioioso lo spazio urbano. In ogni caso, ogni concept avrà preponderatamente una presenza di vegetali ovvero di “vivo” coerentemente con la sua identità e l’assortimento. Dall’idea trasformata in struttura, si arriva a definire le dimensioni di tale struttura, ovvero il format.

LE GIUSTE MISURE Format, ovvero le dimensioni che diamo all’idea, devono essere coerenti con il mercato, non è più tempo di realizzare grandi strutture non efficienti,


come qualche esempio sotto i nostri occhi, perché terminate le risorse che hanno permesso di realizzarle, le diseconomie “uccidono” letteralmente i risultati economici che la strutture avrebbe dovuto conseguire. Pertanto, semplificando e raggruppando le differenti tipologie, possiamo avere FORMAT: • MINI • MIDI • MAXI o di ATTRAZIONE La categoria è in funzione del bacino in cui si opera. Un mini-garden che orientativamente può essere di circa 500 metri quadrati coperti, più spazi esterni, è adatto per mercati piccoli, per centri urbani minori sempre ben collocato per essere raggiunto e visibile, esempio: cittadina con abitanti entro i 10 chilometri di almeno 30mila. Un midi garden, per medio centro urbano o periferia adiacente con una superficie di circa 1.500-2.000 metri quadrati coperti, pertanto inserito in un bacino che disponga almeno di 60-80mila abitanti entro un raggio di 15 chilometri. Infine, un maxi garden o di attrazione sarà adatto per una periferia di grande centro urbano, lungo una direttrice comoda che faciliti le visite, potendo così ampliare la propria area sino a un massimo di 20 minuti di auto in entrambe le direzioni. La superficie coperta sarà da 2.500 ad un massimo di 4mila, con un bacino superiore ai 100mila abitanti almeno

nelle adiacenze più quella attraibile. Da quanto qui esposto si rende evidente come se talune premesse non ci sono, sia difficile poi mantenere e sostenere i fatturati, ma soprattutto definire l’esatto format permette di gestire i costi di personale e generali in maniera efficiente. A questo punto definite le dimensioni corrette si passa a disporre gli spazi, perché la proposta sia accattivante e conquisti la clientela a cui puntiamo.

TRASFORMAZIONE DELL’ASSORTIMENTO I termini layout e display indicano all’interno del format che è stato realizzato con una ben precisa idea, come arredamenti, percorsi e prodotti sono disposti per ottenere il miglior risultato possibile. Essi sono la trasformazione pratica dell’assortimento, ovvero gli strumenti con i quali il garden center presenta alla propria clientela la sua offerta. A tale proposito occorre ricordare che nel definire il concept va tenuto conto delle piante che “pesano” dal 50 al 60% del fatturato annuo. Ma (per cortesia) basta con assortimenti banalizzati, realizzati più sull’abitudine che su di un effettivo ragionamento commerciale. Incominciamo a dare valore alla nostra professione propendo: • Assortimenti innovativi • Che privilegiano il Made in Italy • Assortimenti Completi • Assortimenti coerenti con concept e format

Usciamo dall’idea banale, piatta di vivaio, di serra, proponiamo qualcosa di “diverso” come: • Collezione • Esclusività • L’insolito • La novità Tutte queste azioni, se coordinate e ben evidenti ci permettono di fare cultura del verde, potendo sfruttare sinergie importanti ed uniche verso i consumatori. Noi produciamo, distribuiamo, vendiamo prodotti e piante, ma non dimentichiamoci di vendere contenuti, informazioni utili quanto il prodotto stesso, perché creano attenzione, cultura e pertanto fidelizzazione.

LA PROMESSA

Quando realizziamo e apriamo un garden center, un vivaio, un agricenter facciamo una promessa alla nostra clientela: • Saremo con

voi nel migliore dei modo per offrirvi il meglio. • Attenzione che

le promesse non mantenute minano la fiducia del cliente e la nostra immagine.

Cerco&Offro

Inviaci la tua comunicazione in merito alla vendita di attività, strutture, arredi, eccetera. Oppure cerchi elementi espositivi (bancali, espositori, eccetera) o sei interessato ad acquistare delle serre? Invia una mail a info@laboratorioverde.net Provincia di Torino, ubicazione eccellente, ampio parcheggio disponibile, CEDESI ATTIVITÀ DI FIORERIA/GARDEN CENTER CON VIVAIO ANNESSO. Portfolio clienti per manutenzione già attivo. Info: info@laboratorioverde.net Toscana, CEDESI GARDEN CENTER 1.200 metri quadrati di superficie, con licenza commerciale e ampio vivaio per vasetteria e piena terra compreso. No concorrenza diretta in zona. Info: info@greenhouseitalia.com Veneto, CEDESI MULTI-TUNNEL di 972,3 metri quadrati mai montato: campate con testata ml 6,4/cad., altezza in gronda ml 3,6 e al colmo ml 4,55. Adatto per ombraio. Info: thiene.infiore@libero.it

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eco di FILIPPO TERRAGNI

Biomassa, quanto e quando conviene Sempre più diffusi gli impianti di energia alternativa in serre e garden center. Migliorano l’efficienza aziendale e la competitività

N

el bacino del mediterraneo il consumo di energia dei sistemi serricoli si attesta tra i 5 e i 7 chili equivalenti di petrolio l’anno, ovvero 60-80 kWh/ mq, mentre nell’Europa centro settentrionale, dalla Germania all’Olanda, si arriva a 40-80 chili equivalente di petrolio. In Italia attualmente il costo di riscaldamento incide indicativamente per il 30% sul costo di produzione in serra

(fonte Enea) e oggi, che le serre riscaldate sono ormai molto diffuse nel nord Italia e stanno diventando sempre più frequenti anche nelle regioni del sud, fare dei ragionamenti sensati e costruttivi sull’efficienza energetica è determinante. Per garantire la giusta competitività delle aziende sul mercato europeo. TROPPI SPRECHI

Considerando una superficie complessiva di 6mila ettari sul territorio nazionale,

LIVELLI DI INVESTIMENTO

Se da un lato le biomasse risultano attualmente molto più convenienti del gasolio agricolo in termini di energia primaria, dall’altro, le caldaie e gli impianti comportano investimenti sensibilmente maggiori rispetto ai combustibili convenzionali.

Potenza

Investimento

Consumi (indicativi)

kW

Euro

t/anno

35 - 70

20.000 - 40.000

30 - 60

70 - 140

40.000 - 65.000

60 - 120

140 - 300

65.000 - 150.000

120 - 250

300 - 500

170.000 - 250.000

250 - 400

500 - 1.000

250.000 - 400.000

400 - 800

Livelli di investimento indicativi (tutto incluso).

si stima un consumo per il solo riscaldamento di 3.500-5.800 GWh/anno e in termini di biomassa corrispondono a 1,4-2,3 milioni di tonnellate. A titolo esemplificativo questo quantitativo di biomassa corrisponde alla quantità consumata annualmente da circa 30 centrali elettriche caratterizzate da un rendimento elettrico medio del 25%, che dissipando tutto il calore di processo “sprecano” oltre l’80% dell’energia primaria della biomassa. Qiundi, supponendo che le serre permanenti usino tutte gasolio per il riscaldamento e impotizzando un consumo medio di 5 chili equivalente di petrolio, si tratta di un consumo annuo di 350 milioni di litri, ovvero circa 350 milioni di euro di controvalore economico “perso” – in termini di potere di acquisto – dalle imprese e dal paese ogni anno per la fornitura di questo combustibile fossile. L’uso del gasolio e delle fonti fossili per il riscaldamento delle serre causa, inoltre, un significativo impatto sulle emissioni di sostanze clima alteranti. Insomma, tutto questo preambolo per arrivare a un dunque dal quale non ci

CURIOSITÀ/1 Un’ottimale occupazione della superficie serricola, ad esempio attraverso l’uso di bancali mobili, e un’esatta progettazione logistica degli spazi, aumenta la produttività per metro quadrato e di conseguenza riduce i costi energetici per pianta. A seconda della situazione di partenza si può ottenere un risparmio energetico del 10 per cento.

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PER SAPERNE DI PIÙ Per avere maggiori informazioni sull’argomento, scarica sul sito dell’Associazione Italiana Energie Agroforestali l’intero studio realizzato da Enama, in collaborazione con AIEL, sull’utilizzo della biomassa in ambito serricolo. È un ottimo strumento di lavora ed è realizzato con estrema accuratezza: www.aiel.cia. itbiocombustibili-solidi/manuali-e-brochure.html

CURIOSITÀ/2

“Secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico, nel 1997 il parco circolante a metano in Italia era di 260.000 veicoli, mentre le stazioni di distribuzione erano poco più di 270. Oggi, a distanza di poco più di 15 anni, le vetture a metano sono triplicate, ben 750mila e i nostri mille distributori rappresentano un record europeo”, racconta Nicola Ventura, dal 2007 fondatore del portale Ecomotori.net, per annunciare il traguardo storico, degno del primato europeo.

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si può più sottrare: è necessario imporre un’eversione di rotta e cercare, dove è possibile, l’integrazione di altre fonti di energia. Prima fra tutte, le biomasse. Questo perché, uno dei principali obiettivi di una moderna impresa agricola che opera nella filiera delle colture protette – garden center compreso – è, da un lato, l’abbassamento dei costi di produzione e dall’altro l’aumento dell’efficienza produttiva. L’impiego razionale dell’energia è uno dei presupposti più importanti per raggiungere questi obiettivi, considerato il peso del costo energetico sui cicli produttivi dei ‘sistemi serra’. STRADA POSSIBILE

Una delle possibili alternative è l’utilizzo delle biomasse, quindi. Tra queste rientrano tutte le biomasse di origine agricola, forestale e industriale che abbiano subito nel corso del loro processo produttivo solo lavorazioni di tipo meccanico, per questo definite anche “biomasse vergini”. Questi tipologie di biomasse sono impiegate principalmente e in modo molto consolidato per la produzione di energia termica e sono, inoltre, disponibili sul mercato soluzioni tecnologiche affidabili sia per il raffresacamento, sia per la minicogenerazione applicabili al settore delle colture protette. Con interessanti vantaggi per la riduzione dei costi. Ma in senso pratico, quando e quanto

Editoriale / XXXXXXXXXX di FRANCESCO TOZZI

eco conviene istallare una centrale termica a biomassa in serra o nel garden? Ecco, nel caso nella vostra azienda siano presenti i seguenti requisiti: • Sufficiente disponibilità di biomassa per tutto l’anno. • Presenza di produttori di biomassa entro un raggio di circa 100 chilometri. • Presenza di produttori professionali in grado di garantire la qualità della biomassa richiesta dall’impianto. • Disponibilità di spazio in azienda per la collocazione della centrale termica e del deposito. • Prezzi delle biomasse competitivi rispetto al gasolio e stabili nel medio-lungo periodo. • Fabbisogno termico aziendale medio-alto (> 150 MWh - 15.000 litri gasolio). • Valutazione dell’investimento positiva (tempo di ritorno < 5-7 anni, VAN e SRI positivi). • Allora l’istallazione di una moderna caldaia a biomassa è sicuramente interessante. CIPPATO, RISPARMIO ELEVATO

Per poter confrontare il costo dell’energia termica prodotta con diversi combustibili è necessario calcolare il costo dell’energia primaria, espresso in €/ MWh. Questo si ottiene semplicemente

dividendo il prezzo del combustibile per il suo potere calorifico. La valutazione di convenienza delle biomasse rispetto ai combustibili fossili convenzionali deve essere valutata caso per caso, partendo dal confronto dell’energia primaria, per calcolare il livello del risparmio annuo, includendo poi nel calcolo il costo dell’investimento. Il prezzo del gasolio per il riscaldamento delle serre, che dal 2010 è soggetto a un’accisa del 22%, è quasi triplicato nell’ultimo decennio passando da circa 0,3 €/l del 2001 (31 €/ MWh) all’attuale (gennaio 2014) valore medio di 1,4 €/l, ovvero 106 €/MWh. Le biomasse legnose, in particolare il cippato, hanno mantenuto negli ultimi decenni un andamento dei prezzi molto più stabile rispetto ai combustibili fossili. Nel 2004 il prezzo del cippato (M30) era di 60 €/t (17,6 €/MWh), nel 2008 è arrivato a 85 €/t (25 €/ MWh) e attualmente (gennaio 2014) costa poco meno di 132 €/t, ovvero 33 €/ MWh. Negli ultimi dieci anni il prezzo è cresciuto del 60% circa e negli ultimi cinque anni l’aumento rilevato è stato solo del 12 per cento.Tutte le biomasse agroforestali sono attualmente molto più convenienti rispetto al gasolio per la produzione di calore, il primato spetta al cippato con un risparmio che arriva quasi al 70% per cento.

Il caso del garden Zocca Nell’estate del 2013 il Garden Zocca a Saccalongo, in provincia di Padova, ha realizzato un mordenissimo impianto con caldaia a biomassa avvalendosi del supporto tecnico di Herz. La scelta è stata per un sistema di caldaia da 600 kW con una predisposizione potenziale da 2.000 kW. L’impianto soddisfa le esigenze dei 5mila metri quadrati della struttura – oltre ad eventuali allestimenti di altri 4mila metri quadrati – e l’investimento si è aggirato sui 250mila euro. I consumi di gasolio prima dell’investimento erano di circa 50.000/60.000 litri. Qui di seguito alcune foto esemplificative.

Il Garden Zocca ha una superficie complessiva di 5mila mq.

Le bocche di carico del cippato.

Lo spazio di stoccaggio per la garanzia della materia prima.

Il sistema di caldaia. GREENUP

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Pepe verde di ARTURO CROCI

ARTURO CROCI. Esperto del comparto florovivaistico e fondatore della rivista Flortecnica. Oggi è consulente per aziende e importanti manifestazioni del settore.

Garden centre vs grande distribuzione ALCUNI CONSIGLI SU COME SMARCARSI DALLA CONCORRENZA DEI MODERNI MAGAZZINI. LA STRADA È QUELLA DELLA SPECIALIZZAZIONE CON CONCETTI ESPOSITIVI UNICI

I

l primo garden centre in Italia è stato fondato nel 1974 a Bologna da Edo Ansaloni, sono poi arrivati i pionieri come Alfredo Ratti, Antonio Piazzi, Giorgio Barassi e infine… gli altri. Alcuni dei garden centre di costituzione più recente, come la Valle dei Fiori e Flover, hanno anche introdotto innovazioni importanti (ad esempio il Villaggio di Natale, le esposizioni e le collezioni monotematiche, i video didattici, eccetera), seguite poi dal settore, ma in linea generale il modello espositivo del garden è stato “adottato dalla grande distribuzione” e vale a dire: percorso obbligato, prodotti prezzati e suddivisi per categoria su scaffale o bancale, self service, pagamento alla cassa. Sino a qualche anno fa la concorrenza della grande distribuzione organizzata e specializzata non preoccupava il comparto dei garden centre, che godeva di una crescita a due cifre ogni anno, adesso che i margini si sono drasticamente ridotti le cose sono cambiate. Il trovarsi di fronte a un grande supermercato per qualcuno che ha cercato la competizione con il prezzo ha rappresentato il fallimento e per altri, approfittando dello “spill-over” (traffico incrementato) e offrendo beni e servizi diversi, la fortuna. Come competere contro la grande distribuzione (ma anche nella Garden-strasse da Milano a Como) è sicuramente la sfida più importante che devono affrontare i titolari dei garden centre. Tenete dunque presente che:

 Le catene GDS e GDO vinceranno sempre per quanto riguarda i prezzi. Tuttavia il loro assortimento è limitato rispetto

preoccupava, ora che i si sono

margini

ridotti

problema in più c’è”

qualche

GREENUP

 Sconti e offerte. Anche i garden hanno iniziato a effettuare campagne sconti e di offerte, esattamente come la grande distribuzione, ad esempio “la settimane delle viole” con riduzioni del prezzo che vanno dal 10-20% e più. A volte queste operazioni sono positive perché, ad esempio, riducono l’invenduto, a fine stagione evitano le rinvasature, ma occorre tenere presente che è difficile generare interesse nelle vendite dopo che i consumatori hanno già speso i loro soldi senza dimenticare che un grande sconto spesso indebolisce il valore del prodotto nella mente del consumatore. Qualsiasi azienda che deve sopravvivere con le vendite continue è in competizione con altri venditori di articoli d’impulso e ancora una volta la qualità percepita è minore. Quindi, invece di esagerare con gli sconti e le campagne promozionali è meglio limitare gli acquisti e aumentare l’assortimento e i servizi.

“Fino a qualche anno fa la GD non

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a quello di un garden, così come sono limitate le taglie e spesso l’esposizione è effettuata in maniera tale da velocizzare il percorso dei carrelli e delle persone. I loro clienti acquistano prevalentemente d’impulso e sulla base del prezzo. Abbastanza ovvio poi che i clienti utilizzano il prezzo della GDS come base per giudicare anche i prezzi del vostro garden o prodotti identici o simili (viole, primule, gerani), quindi per quei prodotti accetteranno al massimo un aumento non superiore al 10-20%, ma non avranno nessun riferimento sui prodotti “ciechi” o che non trovano comunemente o su confezioni, taglie e misure al di fuori dell’ordinario.

La scelta dei prodotti. I titolari dei garden centre dovrebbero visitare spesso i supermercati e i negozi GDO-GDS per sviluppare servizi e gamme di prodotti che la grande distribuzione non potrà mai offrire. Se la grande distribuzione punta su un particolare articolo, cercate un assortimento varietale diverso e completo, ben etichettato e presentato. Gli appassionati del pollice verde potranno trascorrere diverso tempo a guardare un display che li spinge a esplorare tutte le diverse cultivar di una particolare pianta. In conclusione, se fino ad oggi la grande distribuzione è stata considerata “la sorella maggiore” è bene cambiare opinione e sviluppare concetti espositivi unici e quella magia espositiva che solo un buon garden centre può dare. Sul prossimo numero di Greenup la seconda parte di quest’articolo con il marketing di nicchia e i servizi personalizzati, per il momento viva la vita e buona primavera a tutti.


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La nostra prima scelta è green L’azienda floricola Paganopiante, specializzata nella fornitura di piante tropicali per interni ed esterni rende il mondo più green e più elegante, con una vaseria dal design ricercato. Un team di tecnici e collaboratori altamente qualificati garantisce: un servizio clienti e post vendita efficiente; consegne personalizzate in tempi rapidi ed un interessante rapporto qualità-prezzo che fa dell’azienda una realtà leader nel mercato della floricoltura nazionale. Paganopiante, storie di un mondo più sostenibile.

Paganopiante S.S. di Raffaele e Carlo Pagano & Co. 803665

Via dei Fiori, 3 - 70037 Ruvo di Puglia (Bari) | Italy Servizio Clienti: (+39) 080 3613701 | Fax (+39) 080 3602169 www.paganopiante.it | info@paganopiante.it



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