France BrĂŠcard
Traduzione a cura di: Elena Sacchini
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France Brécard è psicoterapeuta, formatrice e analista transazionale certificata. Ama aiutare i suoi pazienti a trovare il proprio posto nei rapporti con gli altri. Gli esercizi di questo libro si ispirano alla sua pratica terapeutica, poiché per lei saper dire di no è una delle tappe fondamentali del cammino verso l’autonomia.
Titolo originale francese: 50 exercices pour savoir dire non © 2009 Groupe Eyrolles, Paris, France Fotocomposizione: Graphic Art 6 s.r.l. – Roma Stampa: Grafiche del Liri – Isola del Liri (FR) Copyright edizione italiana: 2013 © L’Airone New Books s.r.l. – Roma www.gremese.com Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, registrata o trasmessa, in qualsiasi modo o con qualsiasi mezzo, senza il preventivo consenso formale dell’Editore. ISBN 978-88-6442-162-9
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Sommario E voi sapete dire di no?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Esercizio n° 1: Sapete dire di no? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 1. Siete troppo “adattati”? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 Esercizio n° 2: Alla scoperta dei vostri stati dell’io! . . . . . . . . . 10 Esercizio n° 3: Come un bambino…. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Esercizio n° 4: Una questione di persone. . . . . . . . . . . . . . . . . 14 Esercizio n° 5: Una questione di situazioni . . . . . . . . . . . . . . . 15 Esercizio n° 6: Perché adattarsi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 Esercizio n° 7: Giocata a fare i ribelli!. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 Esercizio n° 8: Diventate adulti!. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 Esercizio n° 9: Scoprite le altre sfaccettature della vostra personalità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 Esercizio n° 10: Disegnate il vostro egogramma. . . . . . . . . . . . 27 Esercizio n° 11: Imparate a non adattarvi. . . . . . . . . . . . . . . . . 30 Esercizio n° 12: Programmatevi per dire no. . . . . . . . . . . . . . . 32 Esercizio n° 13: Cominciate a dire no . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 2. Dite di sì per avere segni di riconoscimento?. . . . . . . . 35 Esercizio n° 14: Una questione di riconoscimento… . . . . . . . . 36 Esercizio n° 15: Trovate altre ragioni per dare una mano agli altri . 38 Esercizio n° 16: Essere o non essere ciò che gli altri si aspettano. . 39 Esercizio n° 17: Imparate a considerare i segni di riconoscimento sotto un’altra luce. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 Esercizio n° 18: Aiutate l’altro a dire ciò che vuole . . . . . . . . . 41 Esercizio n° 19: Imparate a regalarvi segni di riconoscimento positivi! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44 Esercizio n° 20: Alla scoperta delle vostre qualità. . . . . . . . . . . 47 Esercizio n° 21: Assumetevi la responsabilità dei vostri no!. . . . 48 Esercizio n° 22: Il coraggio di dire no. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51 Esercizio n° 23: La lista dei “regali-rifiuto”. . . . . . . . . . . . . . . . 53 3. Dite di sì per salvare gli altri?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 Esercizio n° 24: Siete un Salvatore? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56 3
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Esercizio n° 25: Siete Vittime dopo essere stati Salvatori? . . . . 58 Esercizio n° 26: Siete Persecutori dopo essere stati Salvatori?. . 60 Esercizio n° 27: Imparate a riconoscere le richieste implicite. . 62 Esercizio n° 28: Resistete alle richieste implicite. . . . . . . . . . . . 64 Esercizio n° 29: Imparate a dire di no senza trasformarvi in Persecutori. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68 Esercizio n° 30: Al bando le soluzioni già pronte… . . . . . . . . . 70 Esercizio n° 31: Imparate a proporre delle alternative . . . . . . . 73 4. A quali messaggi interni obbedite?. . . . . . . . . . . . . . . . 77 Esercizio n° 32: Alla scoperta dei vostri drivers!. . . . . . . . . . . . . 78 Esercizio n° 33: Il no degli empatici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 Esercizio n° 34: Il no dei maniaci del lavoro . . . . . . . . . . . . . . 84 Esercizio n° 35: Il no dei ribelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86 Esercizio n° 36: Il no dei promotori. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89 Esercizio n° 37: Il no dei sognatori. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92 5. Quali sono le vostre credenze?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95 Esercizio n° 38: Quali sono le vostre credenze negative su voi stessi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96 Esercizio n° 39: Quali sono le vostre credenze negative sugli altri?. . . 98 Esercizio n° 40: Quali sono le vostre credenze sulla vita in generale?. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101 Esercizio n° 41: Fate la tabella delle vostre credenze e dei vostri comportamenti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103 Esercizio n° 42: I retroscena dei vostri comportamenti . . . . . 105 Esercizio n° 43: Riprove e giustificazioni . . . . . . . . . . . . . . . . 107 Esercizio n° 44: Imparate a cambiare il vostro sistema. . . . . . 109 Esercizio n° 45: Costruite una nuova matrice di copione . . . . 114 6. Assumetevi le responsabilità delle vostre decisioni. . 117 Esercizio n° 46: Conosci te stesso. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118 Esercizio n° 47: Stabilite i vostri limiti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119 Esercizio n° 48: Sceglietevi i vostri amici . . . . . . . . . . . . . . . . 120 Esercizio n° 49: Patti chiari, amicizia lunga . . . . . . . . . . . . . . 122 Esercizio n° 50: Tempo di bilanci. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124 Conclusioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127 Per saperne di più. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128 4
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E voi sapete dire di no? Molti di noi fanno davvero fatica a dire di no. Tante volte ci risulta difficile dire no a chi ci chiede qualcosa che non abbiamo nessuna voglia di fare, dire di no alle incombenze che non sono strettamente indispensabili, dire di no all’autorità, dire di no alle persone che amiamo quando abusano del nostro affetto. Tutti questi “no” a volte sono indispensabili, ma spesso non ci riesce proprio di pronunciarli.
Esercizio
Sapete dire di no?
E voi, sapete dire di no? Un rapido test vi permetterà di stabilire se possedete questa dote di indubbia utilità. Rispondete alle seguenti domande, poi calcolate il punteggio ottenuto con l’aiuto della tabella che trovate a fine esercizio.
1.
Vostro marito vi chiede di fare la spesa per la madre malata, voi rispondete:
a) Sì, pensando però che non ne avete proprio voglia. b) Sì, con piacere. c) No, precisando che non spetta a voi fare la spesa per sua madre: quella è una sua responsabilità. d) No, con la scusa che non avete tempo.
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2.
Vostro figlio di dieci anni vuole restare a guardare Harry Potter fino a mezzanotte. Voi gli dite:
a) Di no, ma vi sentite in colpa. b) Di sì per farlo felice. c) Di sì, vostro malgrado. d) Di no, sentendovi una buona madre.
3.
Vostra madre vi invita a casa sua insieme a zia Mirella, che voi detestate. Rispondete:
a) Sì, pensando tra voi che è proprio una gran rompiscatole. b) No, spiegandole in modo pacato che non sopportate la zia. c) Sì, perché sapete che questo la renderà felice. d) No, facendole una scenata.
4.
Il vostro capo vi chiama durante il fine settimana chiedendovi di rivedere una pratica per le 9 di lunedì mattina, voi dite:
a) No, spiegandogli che non avete tempo. b) Sì, perché non avete altra scelta. c) Sì, perché ritenete che faccia parte del vostro lavoro. d) No, rispondendogli in malo modo.
5.
La vostra migliore amica vi chiama per raccontarvi le sue ultime disavventure amorose proprio quando siete oberate di lavoro, voi:
a) La ascoltate con partecipazione. b) La invitate a farsi una passeggiata, dicendole che avete da fare. c) La ascoltate ma nel frattempo fate altro. d) Le dite che la richiamerete più tardi, appena vi sarete liberate.
6.
Il vostro macellaio ha finito il pollo ruspante che comprate di solito, ma ve ne propone un altro di dubbia provenienza. Voi:
a) Non vi fidate, ma accettate perché vi manca il coraggio di rifiutare. b) Gli dite che non vi interessa. c) Accettate perché vi fidate dei suoi consigli. d) Rifiutate e girate i tacchi, furiose.
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Analisi delle risposte Calcolate il punteggio ottenuto con l’aiuto della tabella sottostante, poi annotate il totale di , ♥, ♦ e ♣. a 1 2 3 4
♥ ♦ ♥ ♣
5 6
♥
b
♣ ♥ ♦ ♣
c
d
♦ ♥
♣ ♣ ♦ ♦ ♣ ♦
♥
Totale di : Totale di ♥ : Totale di ♦ : Totale di ♣ : Maggioranza di : siete generosi, attente agli altri e sempre pronti a dire di sì. Ma così facendo non rischiate di sacrificare i vostri desideri? Maggioranza di ♥: dite di sì ma vorreste dire di no. Se non lo fate è perché non avete il coraggio di dire ciò pensate davvero. Maggioranza di ♦: sapete dire di no, ma rifiutare qualcosa vi fa immancabilmente sentire in colpa e a disagio. Maggioranza di ♣: siete abbastanza sicuri di voi da riuscire a dire di no in modo fermo e pacato se qualcosa non vi va a genio. Dire di no è un modo per proteggerci, una maniera di fissare dei limiti, una necessità se vogliamo educare i nostri figli al rispetto per gli altri. In teoria questo principio ci trova tutti d’accordo, ma a volte non è facile metterlo in pratica. Abbiamo paura di dare un dispiacere, non ci piace essere il guastafeste della situazione, non vogliamo fare la parte del genitore cattivo. Eppure basterebbe saper dire di no quando serve. Senza aggredire l’interlocutore, ma opponendo un rifiuto fermo e definitivo. Un rifiuto perentorio, sul quale non si è disposti a negoziare. 7
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D’accordo, è più facile a dirsi che a farsi. Spesso possiamo riproporci di dire di no, ma poi, alla prova dei fatti, ci facciamo catturare nell’ingranaggio della nostra gentilezza, della nostra buona volontà, della nostra incapacità di deludere gli altri. Questo libro non ha certo la pretesa di trasformarvi dall’oggi al domani. A mano a mano che procederete nella lettura, cercheremo, grazie a un certo numero di esercizi, di aiutarvi a cambiare il vostro modo di rispondere alle sollecitazioni, a riflettere prima di lanciarvi in azioni che non avete voglia di compiere. A tal scopo, ci serviremo degli apporti dell’analisi transazionale. Questa teoria è al tempo stesso un tentativo di comprensione della natura umana e un modello comunicativo, ma anche un metodo terapeutico volto a favorire lo sviluppo personale. Perciò, nel corso dei capitoli, faremo riferimento ad alcuni concetti dell’analisi transazionale che vi aiuteranno a comprendere l’origine di alcuni vostri comportamenti. Svolgendo i test e gli esercizi, imparerete a conoscervi meglio, a capire ciò che volete e soprattutto a dirlo. Lo scopo di questo libro, ovviamente, non è fare di voi individui che dicono di no a tutto, bensì rendervi capaci di dire di sì quando lo pensate davvero, e di no quando non vi sentite di fare qualcosa. Percorrendo i diversi capitoli, potrete imparare a poco a poco a dire di no. Questi sono gli obiettivi che ci proponiamo di raggiungere nel corso della lettura: – imparare a liberarci da un eccessivo adattamento; – capire il vostro bisogno di segni di riconoscimento; – scoprire qual è la vostra posizione sul triangolo psico-drammatico; – imparare a riconoscere i propri messaggi interni; – individuare le proprie credenze; – assumersi la responsabilità dei propri no e dei propri sì.
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1 • Siete troppo “adattatiâ€??
S
Succede a tutti di comportarsi in modo inadeguato rispetto alla situazione. A volte ci comportiamo come facevano i nostri genitori durante la nostra infanzia. Altre volte abbiamo l’impressione di regredire e di agire come bambini di 6 o 7 anni quando invece siamo adulti da un pezzo. Altre volte ancora, ci sentiamo in armonia con la situazione, prendiamo le decisioni giuste, siamo lucidi ed efficienti nel nostro modo di considerare gli eventi.
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E
sercizio
Alla scoperta dei vostri stati dell’io!
Misurandovi con le situazioni quotidiane presentate qui di seguito, scoprirete i diversi lati della vostra personalità. Immaginate di dover preparare una cena per una decina di persone. Barrate le caselle che corrispondono alla vostra personalità. 1. Il menu è pronto da due settimane e voi preparate i vari piatti il giorno prima per poter godere della compagnia dei vostri amici la sera della cena.
n
2. Lo scorso fine settimana avete chiamato vostra madre per mettere a punto il menu e raccogliere i suoi consigli.
n
3. Avete deciso di ordinare delle pizze: dieci persone sono davvero troppe!
n
4. Maledite vostro marito che ha organizzato la cena quando voi non ne avevate proprio voglia.
n
5. Venite a sapere che proprio quella sera un amico si ritroverà da solo: lo chiamate subito per invitarlo a unirsi a voi anche se rischiate di non avere abbastanza cibo per tutti.
n
6. La prima cosa che fate è armarvi di calcolatrice per verificare se potete permettervi di fare la favolosa ricetta dei fichi al forno con foie gras di cui andate matte.
n
7. Rabbrividite al ricordo dell’ultima cena, nella quale avevate bruciato il cosciotto d’agnello, e avete voglia di mettervi a piangere.
n
8. Non siete certo cuoche provette, ma decidete di puntare sull’accoglienza calorosa piuttosto che sulla perfezione dei piatti.
n
9. Avete visto vostra madre dare cene ogni fine settimana: non sarà certo una cena di dieci persone a mettervi paura!
n
10. Cominciate a preparare i piatti all’arrivo del primo invitato e trascorrete in cucina gran parte della serata.
n
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Analisi delle risposte
1. Adulto: vi conoscete bene e vi organizzate in modo da potervi godere la cena e i vostri ospiti. Sapete programmare. 2. Bambino: pensate che vostra madre sia infallibile e preferite rimettervi al suo giudizio in ogni circostanza difficile. 3. Bambino: se agire in questo modo è per voi un modo per aggirare le difficoltà, anche a costo di contravvenire alle più elementari convenzioni sociali. Adulto: se vi assumete piena responsabilità dell’opzione scelta e i vostri ospiti, conoscendovi, si aspettano un’accoglienza di quel genere, per cui accettano l’invito in totale cognizione di causa. 4. Bambino: subite le scelte altrui senza trovare in voi le risorse per rifiutare categoricamente la cena. 5. Genitore: amate prendervi cura del prossimo e condividere sempre qualcosa, talvolta a scapito del vostro equilibrio personale. Vi sembra inutile ritagliarvi del tempo per voi e avete la tendenza a trascurarvi. 6. Adulto: siete una persona profondamente realista; fate il punto sulle possibilità materiali prima di realizzare ragionevolmente ciò di cui avete voglia. 7. Bambino: siete stati traumatizzati da un’esperienza passata e non riuscite a recuperare fiducia in voi stessi. 8. Adulto: vi conoscete bene e sapete riconoscere i vostri punti di forza e le vostre debolezze. Sarete in grado di far passare a tutti una piacevole serata anche se non sarà tutto perfetto. 9. Genitore: avete interiorizzato i modi di essere, di pensare, di sentire e comportarsi dei vostri genitori e vi fate riferimento in ogni circostanza. 10. Bambino: siete incapaci di organizzarvi e di muovervi con anticipo. Nonostante ne abbiate già fatto le spese, ricadete sempre negli stessi errori senza riuscire a modificare questa tendenza. 11
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Osservazioni L’analisi transazionale ha individuato tre diversi stati dell’io: – lo stato dell’io Genitore: è quella parte di noi che ha interiorizzato i modi di essere, di pensare, di sentire e comportarsi dei nostri genitori; – lo stato dell’io Adulto: è quella parte della nostra personalità che pensa, sente e si comporta in armonia con il presente, nel qui e ora; – lo stato dell’io Bambino: è quella parte della nostra personalità che ha immagazzinato tutte le esperienze del passato, buone o cattive che siano, piacevoli o dolorose, a volte traumatiche. Di volta in volta noi ci troviamo alternativamente, in modo più o meno sfumato, in uno di questi tre stati dell’io.
Esercizio
Come un bambino…
Leggete le frasi seguenti e barrate le caselle che vi corrispondono. Nel corso della settimana scorsa:
n n
Avete fatto più di tre cose vostro malgrado e controvoglia. Al termine di una conversazione avete pensato: «Non sono riuscito a dire ciò che avrei voluto».
n
Vi siete ritrovati in un posto nel quale non volevate andare, o con persone che non avevate voglia di vedere.
n n n
Avete accettato un lavoro straordinario anche se non avevate tempo. Avete acconsentito senza riflettere a una richiesta di vostra figlia. Avete comprato un articolo che non faceva per voi perché la commessa vi aveva assicurato che vi stava a meraviglia.
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n
Avete messo da parte un progetto che vi stava a cuore a beneficio del progetto di qualcun altro.
n
Avete cambiato idea perché qualcuno ha alzato la voce.
n
Avete fatto qualcosa che detestate solo per fare piacere a qualcuno.
n
Vi siete stancati nell’eseguire compiti, intellettuali e non, troppo difficili per voi.
Analisi delle risposte e osservazioni Se avete barrato più di 7 caselle, avete la tendenza a adattarvi agli altri come fa un bambino con i propri genitori. Vi sentite piccoli, avete difficoltà a esprimere liberamente il vostro pensiero o i vostri desideri. Si tratta di un atteggiamento che tante volte vi gioca brutti scherzi: non riuscendo a formulare i vostri desideri, potete ritrovarvi in situazioni che non fanno per voi. Se avete barrato tra le 4 e le 6 caselle, spesso e volentieri vi sentite come un bambino al cospetto degli adulti. Quando vi capita, per quanto vi sforziate di essere razionali, vi sentite piccoli e vi piegate sistematicamente ai desideri e alle richieste altrui. Non ne andate certo fieri, ma non sapete come uscirne. Se avete barrato 3 o 4 caselle, ogni tanto vi adattate alle richieste altrui. La cosa non vi crea problemi perché non capita spesso. Tuttavia, certe persone e certe situazioni vi fanno un effetto particolare, tanto che finite per regredire. In quelle circostanze, smettete di essere adulti solidi per diventare bambini che fanno fatica a comunicare ciò che vogliono. Se avete barrato meno di 2 caselle, in voi è rimasto ben poco del Bambino spaurito al cospetto dell’autorità. Ciò detto, se non riuscite a dire di no probabilmente è perché dinanzi agli altri vi sentite il Genitore e il Salvatore (si vedano gli esercizi n° 10 e n° 24). Quando una determinata persona o una determinata situazione ci intimoriscono, ci può succedere di adattarci all’altro come farebbe un bambino con un adulto. Abbiamo denominato questo stato “il Bambino adattato”. Questo adattamento ci era necessario durante l’infanzia. Oggi, può dimostrarsi una risorsa utile alla sopravvivenza, ma talvolta è assolutamente fuori luogo.Tante volte pensiamo di non 13
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poter rifiutare una richiesta perché non si fa, o perché chi l’ha formulata ci mette in soggezione. Ma se ci fermiamo a riflettere, rifiutare probabilmente non comporterebbe alcuna conseguenza. Ecco perché è importante diventare adulti nella testa e nel cuore per potere tenere testa a tutti coloro davanti ai quali, oggi, ci sentiamo vulnerabili e inferiori.
Esercizio
Una questione di persone
Sapete riconoscere le persone con le quali vi comportate da Bambino adattato? L’esercizio seguente vi aiuterà, all’occorrenza, a prenderne coscienza. Tra le situazioni descritte di seguito, barrate quelle in cui avete l’impressione di tornare vulnerabili come bambini, poi rispondete alla domanda che segue.
1.
Avete l’impressione di tornare bambini in presenza:
n
Del vostro capo.
n
Dei vostri colleghi.
n
Dei vostri subordinati.
n
Dei vostri familiari.
n
Di vostro marito o di vostra moglie.
n
Dei vostri amici.
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n
Dei vostri genitori.
n
Dei vostri suoceri.
n
Dei vostri figli.
2.
A partire dalle vostre risposte, identificate la sfera o le sfere nelle quali siete più vulnerabili, poi la persona o le persone al cospetto delle quali regredite maggiormente. _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
E
sercizio
Una questione di situazioni
Sapete riconoscere le situazioni nelle quali vi comportate da Bambino adattato? L’esercizio seguente vi aiuterà, all’occorrenza, a prenderne coscienza. Tra le situazioni descritte di seguito, barrate quelle in cui avete l’impressione di tornare vulnerabili come bambini, poi rispondete alla domanda che segue.
1.
Avete l’impressione di tornare bambini:
n n
Quando il vostro capo vi convoca nel suo ufficio. Quando parlate di argomenti “seri” con gli amici.
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n n n n n n
Quando cercate di evitare un litigio in famiglia. Quando in un negozio andate alla cassa per pagare. Quando sentite che qualcuno ha bisogno di voi. Quando vi credete indispensabili. Quando avete paura di sembrare stupidi se non sapete qualcosa. Quando vi riprendono sul lavoro.
2.
Soffermatevi sulle frasi che avete barrato e cercate di individuare un punto comune tra tutte le situazioni.
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Osservazioni Ci possono essere diverse ragioni per le quali un adulto si sente tornare bambino. Alcuni di noi regrediscono quando si credono indispensabili, oppure se colti in flagrante delitto di ignoranza, o ancora ogniqualvolta temono il giudizio altrui: se rifiutiamo questo lavoro straordinario, penseranno che siamo degli scansafatiche‌ Tuttavia, se la regressione può presentarsi in qualsiasi momento e in qualsiasi contesto, si manifesta sempre sotto forma di adattamento.
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Esercizio
Perché adattarsi?
Quando una persona non sa dire di no, è costretta a adattarsi di continuo alle persone e alle situazioni che incontra. L’obbligo di adattarsi alle circostanze è vissuto da ciascuno in maniera diversa. Soffermatevi sulla situazione che vi viene proposta e cerchiate i comportamenti che vi corrispondono di più. L’ultima volta che avete detto di sì quando in realtà avreste voluto dire di no… 1. Quale pensiero vi ha attraversato la mente un attimo prima di dire sì? a) «Non posso permettermi di dire di no». b) «Se dico di no mi ameranno di meno». c) Non ho pensato a niente, ho detto di sì e basta. d) «Se dico di no, succederà un casino». 2. Che cosa avete provato? a) Rabbia che non potevo esternare. b) Una pulsione irresistibile. c) Un’angoscia insostenibile. d) Un disagio indefinibile. 3. Che cosa avete pensato dentro di voi? a) «Perché no, non sarà poi tanto duro o complicato da fare». b) «Adesso stanno proprio esagerando, che razza di pretesa!». c) «Non ne ho la minima voglia, ma mi tocca farlo». d) «Non ne ho la minima voglia, ma non posso dire di no».
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4. Qual è stato il vostro primo pensiero dopo avere detto di sì? a) «Perché capita sempre a me?». b) «Certo che la gente è proprio egoista». c) «Questa è l’ultima volta che mi faccio fregare». d) «La prossima volta conterò fino a dieci prima di dire di sì».
Analisi delle risposte Calcolate il punteggio ottenuto con l’aiuto della tabella sottostante, poi annotate il totale di , ♥, ♦ e ♣. a 1 2 3 4
♥ ♦ ♥
b
c
d
♥
♣ ♣ ♣
♦ ♦ ♥ ♦
♣
Totale di : Totale di ♥: Totale di ♦: Totale di ♣: Maggioranza di : dire di sì per voi è quasi un automatismo. Lo stato del Bambino adattato vi è talmente familiare che è soltanto dopo averlo detto che vi rendete conto di quali siano i vostri reali desideri. Maggioranza di ♥: avete la tendenza a adattarvi agli altri per essere amati. Regredite allo stato del Bambino adattato perché avete paura di scontentare gli altri se non fate quello che vi chiedono. Maggioranza di ♦: vi adattate agli altri perché avete paura dei conflitti. Chiamate allora in aiuto il Bambino adattato che è in voi perché non volete affrontare i problemi che un vostro eventuale rifiuto solleverebbe. Maggioranza di ♣: scaricate sugli altri la responsabilità delle vostre esigenze. Vi trovate nello stato del Bambino adattato perché pensate che gli altri siano tenuti a rispettare i vostri limiti senza che voi abbiate bisogno di formularli. 18
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