Barry Lyndon anteprima

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I MIGLIORI FILM DELLA NOSTRA VITA Collana diretta da Enrico Giacovelli

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BARRY LYNDON [Barry Lyndon, 1975] di

STANLEY KUBRICK DAVIDE MAGNISI

A cura di Enrico Giacovelli

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BARRY LYNDON DI STANLEY KUBRICK

Cognome

Kubrick

Nome

Stanley

nato il

26 luglio 1928

a

New York (Stati Uniti)

Morto il a per

7 marzo 1999

St. Albans infarto

sepolto a

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Childwickbury (Regno Unito)

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LA CARTA D’IDENTITÀ DEL REGISTA

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Filmografia Day of the Fight [Il giorno del combattimento, 1950, cm] Flying Padre [Il padre volante, 1951, cm] The Seafarers [I marinai, 1953, cm] Fear and Desire [Paura e desiderio, 1953] Il bacio dell’assassino (Killer’s Kiss, 1955) Rapina a mano armata (The Killing, 1956) Orizzonti di gloria (Paths of Glory, 1957) Spartacus (1960) Lolita (1962) Il dottor Stranamore, ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba (Dr. Strangelove, or How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb, 1964) 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey, 1968) Arancia meccanica (A Clockwork Orange, 1971) Barry Lyndon (1975) Shining (The Shining, 1980) Full Metal Jacket (1987) Eyes Wide Shut (1999)

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BARRY LYNDON DI STANLEY KUBRICK

BARRY LYNDON (1975)

Regia: Stanley Kubrick; soggetto: dal romanzo picaresco Le memorie di Barry Lyndon di William M. Thackeray (1844); sceneggiatura: Stanley Kubrick; fotografia: John Alcott, Paddy Carey (seconda unità); adattamento obiettivi per la fotografia: Ed Di Giulio; scenografia: Ken Adam, Roy Walker (assistente), Jan Schlubach (assistente in Germania); arredamento: Vernon Dixon; caposquadra costruttori: Joe Lee; pittore di scena: Bill Beechman; tappezzeria: Richard Dicker, Cleo Nethersole, Chris Seddon; costumi: Milena Canonero, Ulla-Britt Soderlund; sarto: Ron Beck; realizzazione costumi: Gary Dahms, Yvonne Dahms, Jack Edwards, Judy Lloyd-Rogers, Will Rothery; aiuto sartoria: Gloria Barnes, Norman Dickens, Colin Wilson; acconciature e parrucche: Leonard di Londra; cappelli: Francis Wilson; trovarobe: Ken Dolbear; parrucchieri: Susie Hill, Joyce James, Maud Onslow, Daphne Vollmer; trucco: Ann Brodie, Alan Boyle, Barbara Daly, Jill Carpenter, Yvonne Coppard; selezione attori: James Liggat; coreografie: Geraldine Stephenson; montaggio: Tony Lawson, Peter Krook (aiuto); suono: Rodney Holland (montaggio), Robin Gregory (registrazione), Bill Rowe (missaggio), Gorge Akers (aiuto montaggio); aiuti regia: Brian Cook, David Tomblin, Michael Stevenson; operatori di macchina: Mike Molloy, Ronnie Taylor; aiuti operatori: Laurie Frost, Dodo Humphreys; addetti alla macchi-

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LA CARTA D’IDENTITÀ DEL FILM

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na da presa: Tony Cridlin, Luke Quigley; addetto alla messa a fuoco: Douglas

Milsone; verifica del colore: Dave Dowler; elettricista capo: Larry Smith; caposquadra elettricisti: Lou Bogue; capo attrezzista: Mike Fowlie; attrezzista: Terry Wells; consulente storico: John Mollo; consulente sul gioco d’azzardo: David Berglas; istruttore di scherma: Bob Anderson; coordinatore stuntmen: Roy Scammell; maestro di equitazione: George Mossman; addetto agli animali di scena: Peter Munt; armiere: Bill Aylmore; arrangiamenti musicali: Leonard Rosenman; musiche: Georg Friedrich Händel (Sarabanda dalla Suite n. 4 in re minore HWV 437), Franz Schubert (Trio per pianoforte n. 2 in mi bemolle maggiore op. 100, D 929; Improvviso in do minore op. 90 n. 1, D 899; Danza tedesca in do maggiore D 90 n. 1), Wolfgang Amadeus Mozart (Marcia da Idomeneo), Giovanni Paisiello (“Saper bramate, bella, il mio nome” da Il barbiere di Siviglia), Johann Sebastian Bach (Concerto in do minore per 2 clavicembali e orchestra BWV 1060), Antonio Vivaldi (Concerto per violoncello dalla Sonata n. 5 in mi minore RV 40), Federico il Grande (Hohenfriedberger March), Seán Ó Riada (Woman of Ireland, Tin Whistles), anonimi (Piper’s Maggot Jig, The Sea-Maiden, Lilliburlero, The British Grenadiers). Interpreti e personaggi: Ryan O’Neal (Barry Lyndon), Marisa Berenson (Lady Lyndon), Leon Vitali (Lord Bullingdon), Dominic Savage (Lord Bullingdon bambino), David Morley (Bryan Lyndon), Murray Melvin (reverendo Samuel Runt), Marie Kean (madre di Barry), Patrick Magee (Chevalier de Balibari), Gay Hamilton (Nora), Godfrey Quigley (capitano Grogan), Leonard Rossiter (capitano John Quin), Hardy Kruger (capitano Potzdorf), Diana Körner (Lischen), Frank Middlemass (sir Charles Lyndon), André Morell (Lord Wendover), Arthur O’Sullivan (capitano Feeny), Billy Boyle (Seamus, suo figlio), Philip Stone (Graham), Steven Berkoff (Lord Ludd), Anthony Sharp (Lord Harlan), Ferdy Mayne (arbitro del duello finale), Roger Booth (re Giorgio III), Pat Roach (Toole), Geoffrey Chater (dottor Broughton), Wolf Kahler (principe di Tübingen), John Bindon (reclutatore di soldati), Jonathan Cecil (tenente Jonathan Fakenham), Peter Cellier (sir Richard), Anthony Dawes, Pat Laffan e Barry Jackson (soldati inglesi), Liam Redmond (padre di Nora), John Sharp

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BARRY LYNDON DI STANLEY KUBRICK

(Doolan), Roy Spencer (venditore di cavalli), Norman Gay (sarto), Harry Towb (oste), George Sewell e Gary Taylor (secondi di Barry), Katharina Kubrick (una danzatrice), Vivian Kubrick (una spettatrice allo spettacolo di magia). Voce narrante edizione originale: Michael Hordern; voce narrante edizione italiana: Romolo Valli. Origine: Gran Bretagna / Stati Uniti. Produzione: Stanley Kubrick, Jan Harlan (esecutivo), Bernard Williams (associato), Andros Epaminondas (assistente), Douglas Twiddy, Terence Clegg e Rudolf Hertzog (direttori di produzione) per Warner Bros / Hawk Films / Peregrine Productions. Location: Gran Bretagna, Irlanda, Germania. Prima proiezione pubblica: 11 dicembre 1975 (Londra). Prima proiezione italiana: 16 settembre 1976. Durata cinematografica: 185 minuti. Formato: 1.66:1.

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LA CARTA D’IDENTITÀ DEL FILM

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Plot Irlanda di metà Settecento. Redmond Barry, orfano di padre, s’innamora, apparentemente corrisposto, della cugina Nora. Quando lei sta per andare in sposa al capitano Quin, Barry sfida il rivale a duello e lo uccide. Costretto ad andarsene, viene rapinato strada facendo e decide di arruolarsi nell’esercito inglese. Qui viene a sapere che il duello era truccato e che il capitano è felicemente sposato con Nora. Barry combatte nella Guerra dei Sette anni. Disgustato dalla vita militare riesce a disertare, ma, dopo una breve relazione con la giovane Lischen, viene scoperto dal capitano prussiano Potzdorf e indotto ad arruolarsi nuovamente per evitare la prigione. Nuove battaglie, nuovi pericoli. Finita la guerra, Barry, ormai nelle grazie di Potzdorf, viene incaricato di sorvegliare un compatriota, lo Chevalier de Balibari, andandone a servizio. Barry confessa la sua missione allo Chevalier e per un po’ fa il doppio gioco, finché non trova l’occasione di fuggire con lui, iniziando l’attività di giocatore d’azzardo. A Spa seduce la ricca Lady Lyndon, sposandola dopo la morte del marito. Barry fa vita da gran signore, tradendo la moglie e attirandosi l’odio del figliastro Bullingdon. Barry tenta una rovinosa scalata sociale per ottenere il titolo di Lord: sperpera moltissimo denaro, ma è costretto a rinunciare definitivamente ai sogni di gloria dopo aver brutalmente risposto a una provocazione del figliastro durante un concerto. L’ultima speranza di Barry, suo figlio Bryan, muore in un incidente. Lui sprofonda nell’alcolismo e Lady Lyndon tenta il suicidio. Bullingdon sfida a duello il patrigno e lo ferisce. Barry perde una gamba ed è costretto a lasciare, insieme alla madre, per sempre, l’Inghilterra, dietro il pagamento d’una misera pensione.

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a

c

Illustrazione della prima edizione del Dracula di Stoker (ungherese, del 1898) [a]; spartito del Dracula cha cha dal film di Steno Tempi duri per i vampiri (1959) [b]; illustrazione di Tyra Kleen per La Fontaine de Sang di Baudelaire (1903) [c]; manifesto cinematografico del Dracula di Tod Browning (1931) [d].

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d

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INTRODUZIONE

Barry Lyndon è la nostra storia. Il romanzo di formazione di un giovane che s’innamora e viene deluso, che si batte lealmente per mostrare chi è e viene ingannato, che trova l’indipendenza inquadrandosi nella società e nelle sue regole del gioco e, quando crede di dominarle, ne è sconfitto. Barry Lyndon è il nostro romanzo di formazione, con i tempi e la bellezza ideale, calligrafica, dei quadri del Settecento. Il film è nei volti e nei gesti di due protagonisti meccanici, stritolati negli ingranaggi della società e della storia. Due attori che, a volte, sembrano due manichini (Marisa Berenson era, realmente, una mannequin, un manichino della moda), due figure nella folla di quadri che ricordano, due volti che – come in tutti i finali – sono vinti dal destino. Barry Lyndon trasfigura il film in costume, l’idea di film storico, gelando esteticamente passioni e melodrammi, ma, contemporaneamente, esaltando la bellezza sensoriale dell’arte cinematografica, accompagnandoci, apparentemente attraverso le convenzioni del genere, a scoprire un tempo lontano che è, malinconicamente, una forma di coscienza del nostro. Barry Lyndon è il miglior film della nostra vita, il più ricco visivamente tra quelli di Kubrick, il più prezioso per conoscere la sua idea del mondo e la parabola esistenziale che ci attende, riflessa in questo maestoso acquario del tempo cinematografico.

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