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Morgan Tarditi
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Attraverso i gesti e le parole
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Copertina: Patrizia Marrocco Immagine di copertina: © Raskolnikova – Fotolia.com Illustrazioni: Chiara Sciannamblo; © Orlando Florin Rosu – Fotolia.com (pag. 5 in alto e segg.); © Mirka101 – Fotolia.com (pag. 5 in basso e segg.); © bluesky – Fotolia.com (pag. 6 in basso e segg; pag. 125) Fotocomposizione: Graphic Art 6 s.r.l. – Roma Stampa: Tipografica Artigiana s.r.l. – Roma Copyright L’Airone 2012 © New Books s.r.l. – Roma www.gremese.com Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, registrata o trasmessa, in qualsiasi modo o con qualsiasi mezzo, senza il preventivo consenso formale dell’Editore. ISBN 978-88-6442-114-8
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Indice Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . .
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Capitolo I TIPI DI DONNA LE DONNE NON SONO TUTTE UGUALI . . . .
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Capitolo II SINGLE: COME AFFRONTARE IL SESSO FEMMINILE COME APPROCCIARE UNA DONNA NEL MODO GIUSTO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . BACCO, TABACCO E VENERE . . . . . . . . .
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Capitolo III COME SOPRAVVIVERE ALLA VITA DI COPPIA QUELLO CHE INTENDONO DAVVERO LE DONNE QUANDO DICONO (O VOGLIONO) QUALCOSA . ODDIO! UN NUOVO CAPITOLO DI TWILIGHT! . . UOMO E DONNA: DIFFERENZE NELLA DOCCIA . .
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Capitolo IV NON C’È ROSA... SENZA SPINE CAPIRE TU NON PUOI. TU CHIAMALE, SE VUOI, EMOZIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . IL TEMPO CORRE! . . . . . . . . . . . . . . . IL NATALE QUANDO ARRIVA, ARRIVA!. . . . .
Appendice DONNE: COSA DICONO E COSA IN REALTÀ INTENDONO .
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Introduzione «Eppure è facile far felice una donna. Bastano due sole cose: una, lasciarle pensare che può fare tutto quello che vuole. Due, lasciarglielo fare». Chi è un appassionato di Dylan Dog avrà sicuramente notato questa frase tra i tanti aforismi di Groucho, lo spiritoso assistente dell’indagatore dell’incubo. E nonostante il sosia del baffuto comico americano sia abituato a farsi sbattere le porte in faccia, a farsi schiaffeggiare, maltrattare e umiliare dal gentil sesso, sembra aver capito le donne molto di più del suo datore di lavoro, noto latin lover. La vita dell’uomo non è poi così complicata, nonostante ogni giorno debba affrontare imprese apparentemente ardue: sin dalla prima mattina deve resistere alla tentazione di disintegrare la sveglia che si ostina a suonare sempre troppo presto, a sopportare con calma olimpica la coda in autostrada senza tirare giù tutti i santi del paradiso, compiere una ricerca certosina del dannato parcheggio, che gli viene puntualmente soffiato all’ultimo istante, soccombere agli sfottò dei colleghi dopo l’ennesimo derby perso, ingurgitare di corsa il pranzo durante una pausa risicata, e infine sperare di non trovare un’altra riga alla collezione in bella vista sulla por-
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tiera dell’auto. Finalmente il nostro eroe può ritornare a casa agognando il meritato riposo. Forse. Proprio quando l’impresa sembra ormai compiuta, ad attenderlo fra le mura domestiche, come un avvoltoio famelico di aspettative, ecco che compare lei: la donna! Chi è fidanzato o sposato spera, tornando a casa, che quella sia stata una “giornata sì” per la dolce metà, sia perché le vuole bene, ma anche per un po’ di egoistico amor proprio. In caso di “giornata sì”, l’uomo medio potrà sperare di consumare una cena tranquilla parlando del più e del meno, sedersi davanti alla tv e bere una birra per rilassarsi, o magari accendere la PlayStation, o andare al settimanale appuntamento per la partita di calcetto, o anche solo uscire per vedere gli amici. Ma se si è trattato di una “giornata no”, meglio dimenticare i sogni di gloria (e pace) e rassegnarsi a una via crucis che durerà fino al momento di spegnere le abat-jour sul comodino. Se tutto va bene. Se quella sera, invece, nella donna si risveglia il cromosoma dello sbuffo non ce n’è per nessuno, e ogni altra attività che non sia il parlare, e preferibilmente litigare, non è contemplata.
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Se lui capisce l’antifona, comincerà a camminare sulle uova; ascolterà con estrema attenzione le domande trabocchetto che gli vengono poste, cercando tra i milioni di risposte possibili quella meno sbagliata; rifletterà attentamente se sia il caso di ricordarle l’impegno con gli amici, per poi rassegnarsi a darsi inevitabilmente per malato; tenterà di interpretare il temutissimo inarcamento del sopracciglio; cercherà di essere il più confortante possibile, ma non così tanto da farla sentire debole e indifesa; sfoglierà mentalmente la rubrica per capire se avesse malauguratamente dimenticato l’anniversario del matrimonio o il suo compleanno, quello della madre o del gatto. E, cosa più importante, cercherà di rispondere alle sue domande come lei vorrebbe che lui le rispondesse. Quando una donna pronuncia le due paroline magiche “dobbiamo” e “parlare”, l’uomo viene catapultato in un labirinto dal quale ha pochissime possibilità di uscire indenne. Ma cosa vogliono le donne? Tutto sommato è semplice, alle donne basta poco per potersi considerare soddisfatte della propria metà: è sufficiente che l’uomo sappia lavare, stirare, cucinare, rassettare, riordinare, spolverare, lucidare, fare il cameriere, riparare mobili ed elettrodomestici, e ma-
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gari essere un vampiro luccicante (ma di questo parleremo più tardi). E poi deve saper ascoltarla nei momenti di sconforto; consolarla ma anche scuotere; adularla e riempire di complimenti ma nel contempo essere sincero; essere un buon amante ma anche rispettare la sua sensibilità; essere sexy ma anche dolce; essere timido ma intraprendente; brutale ma gentile. Se poi di tanto in tanto lui torna a casa con un fiore, un cioccolatino, o un gioiello (le misure qui contano davvero!), tessendo le sue lodi rispetto alla ex di turno… beh, ci si potrebbe avvicinare a un modello accettabile di uomo perfetto. E anche se l’uomo riuscisse a soddisfare tutte queste condizioni, non sarebbe mai abbastanza. Perché, ahinoi, la donna è molto esigente, ma nemmeno lei sa bene cosa vuole. L’unica strada da percorrere per poter (soprav)vivere con la dolce metà è amarla, rispettarla e non tentare mai di capirla, rassegnandosi a qualche discussione fuori programma. D’altronde solo loro sanno come farci girare la testa. Il gioco vale la candela! Discorso diverso va fatto per i single, che sono letteralmente ossessionati dal sesso femminile, e tentano in ogni modo di capire per quale motivo tutti siano felicemente accoppiati e loro no. Il single si scervella per scoprire il segreto di un
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Proprio quando l’uomo può finalmente tornare a casa, agognando il meritato riposo, ecco che compare ad attenderlo lei: la donna!
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abbordaggio anche solo dignitoso, non necessariamente vincente. Si chiede come ci si debba comportare di fronte a una donna che lo attrae e si prepara mentalmente a evitare ogni tipo di atteggiamento che possa farlo sembrare impacciato e imbranato. La vita del single si divide tra casa, lavoro, famiglia e amici, ma in tutti e quattro gli ambienti il fantasma della partner immaginaria è pronta a sbucare fuori quando meno se lo aspetta. Può essere un pensiero un po’ malinconico mentre prepara la cena, o la solita frase fuori luogo della mamma («Quand’è che metti la testa a posto e ti trovi una ragazza per bene?») che non capisce per quale motivo il suo bel figliolo non voglia fidanzarsi (“Ogni scarrafone è bello a mamma soja”). Quando poi si incontrano gli amici, il single non riesce mai a godersi pienamente la loro compagnia, perché l’attenzione si dissocia anche dai discorsi più interessanti, e si trasforma in un detector di donna single che possa provare interesse per lui. Dopo mesi e mesi di buchi nell’acqua, però, anche il più tenace dei single può mollare la presa e decidere di dedicarsi a faccende più “produttive”, come la PlayStation, il calcio, la musica, la birra o il Grande Fratello.
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LE DONNE NON SONO TUTTE UGUALI Prima regola per riuscire a mantenere un rapporto ottimale con il sesso opposto: le donne NON sono tutte uguali, anzi, ognuna è unica. MAI tentare di classificare una ragazza, almeno in sua presenza. E mai dire: «Mi ricordi tanto una ragazza che conoscevo». O peggio ancora: «Mi fai venire in mente la mia ex». Sarebbe un affronto in piena regola all’orgoglio femminile, nascosto dietro le parole “fragilità” e “sensibilità”. È meglio sapere a cosa si va incontro quando ci si imbatte in una ragazza sconosciuta; riuscire a capire che tipo è, e sapersi comportare di conseguenza, può far sì che una donna arrivi a pensare: «Finalmente un uomo che capisce le donne»; oppure no.
La Donna in Tailleur Se siete fra i pochi che hanno visto Il Diavolo veste Prada (magari trascinati a forza per com-
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piacere una fidanzata che nonostante tutti i vostri atti di zerbinaggio vi ha lasciato lo stesso), non potete aver dimenticato la terribile Miranda Priestly, interpretata da Meryl Streep. Miranda Priestly è l’icona perfetta della Donna in Tailleur, chiamata anche Donna in Carriera: forte, dominante, testarda, egocentrica, ambiziosa e anche carogna. Difficilmente la Donna in Tailleur smette la divisa da arrampicatrice professionale, a meno che non debba recarsi a una festa di gala (aziendale) o a un vernissage di arte moderna (di opere della figlia dell’Amministratore Delegato), dove è richiesto un dress code ufficioso. È oberata da un notevole bagaglio culturale, legge molto e viaggia con una certa frequenza verso villaggi benessere prestigiosi o mete esotiche, per ampliare la conoscenza del mondo. Infatti, la citazione preferita, rubata alla giornalista di moda Diana Vreeland è «l’occhio deve viaggiare». La Donna in Carriera è una shopping-dipendente, e dedica il poco tempo libero che le rimane a saziare questo bisogno: è un’ottima estimatrice delle boutique metropolitane; si tiene sempre al passo con tutte le ultime tendenze; raramente con-
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I. Tipi di donna 15
serva un abito, una borsa o un paio di scarpe per più di una stagione, a meno che non ci siano buone probabilità di trasformarli nei fantomatici “pezzi vintage”, vecchi stracci strausati che, invece di finire nelle raccolte di abiti per la Croce Rossa, aumentano il loro valore, proprio come il vino, solo perché c’è cucita sopra una targhetta firmata da qualche tizio. La Donna in Tailleur vanta una profonda dimestichezza con le creme cosmetiche, di cui conosce le proprietà e i difetti a menadito, e ha molta cura dell’aspetto fisico, con una pericolosa tendenza alla chirurgia estetica. Sbandiera una spiccata autosufficienza che a sua detta le permette di fare a meno del sesso opposto. In realtà, lo dice per convincere se stessa più che gli altri e, quando riesce a sposarsi, sforna subito due o tre marmocchi per dimostrare al mondo intero di essere in grado di gestire bene sia l’ambito lavorativo che il nucleo familiare. In linea di massima, tutto quello che si frappone tra la Donna in Carriera e il suo obiettivo verrà spazzato via senza battere ciglio e, se un uomo dovesse mai innamorarsi di lei, nonostante spesso la Donna in Tailleur sia single e senza figli, dovrà rassegnarsi a essere esibito come parte della dote du-
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rante le innumerevoli feste mondane a cui non può assolutamente mancare.
La Femme Fatale Vestiti succinti, ritocchi estetici, ciglia lunghe come autostrade, rossetto e smalto appariscenti, tacchi altissimi. La Femme Fatale, nota anche come Vamp o Mangiatrice di Uomini, si riconosce senza alcuna difficoltà; e l’uomo annusa la sua carica sexy da un miglio di distanza. È una maestra nell’arte del flirt, e sa far cascare l’uomo ai propri piedi anche con un battito di ciglia. Le sue armi sono il sorriso, le movenze sinuose e l’innata attitudine alla battuta provocante, spesso accettata volentieri dal sesso opposto. Vittima preferita del pettegolezzo delle comari, la Femme Fatale non ama legarsi a un partner troppo a lungo e, quando lo fa, è per manipolarlo, farsi promettere la luna, per poi pretenderla a tutti i costi, e infine gettarlo via come un calzino sporco una volta spremuto per bene. Una vera mantide religiosa dal carattere forte, deciso e risoluto, che va avvicinata soltanto quando si sa bene a cosa si va incontro.