Jean-Philippe Vidal è un coach che si è formato seguendo diversi approcci allo sviluppo personale. È vicepresidente della Federazione francese di PNL. Fondatore della società EnVOLUTION (http://www.envolution.fr), si occupa di coaching, consulenza e formazione partendo da un approccio centrato sull’enneagramma.
Jean-Philippe Vidal
Titolo originale francese: 50 exercices pour mieux communiquer avec les autres © 2009 Groupe Eyrolles, Paris, France Fotocomposizione: Graphic Art 6 s.r.l. – Roma Stampa: Grafiche del Liri – Isola del Liri (FR) Copyright edizione italiana: L’Airone 2012 © New Books s.r.l. – Roma www.gremese.com Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, registrata o trasmessa, in qualsiasi modo o con qualsiasi mezzo, senza il preventivo consenso formale dell’Editore. ISBN 978-88-6442-138-4
Traduzione a cura di: Sabrina Leo
Sommario Nella stessa collana:
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
Laurence Levasseur, 50 esercizi per imparare a vivere nel presente
1. Essere presenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Esercizio n° 1: Siete estroversi o introversi?. . . . . . . . . . . . . . 14 Esercizio n° 2: Alla ricerca dell’equilibrio. . . . . . . . . . . . . . . 16 Esercizio n° 3: Respirate!. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Esercizio n° 4: Abbiate fiducia in voi stessi! . . . . . . . . . . . . . 19 Esercizio n° 5: Il linguaggio del corpo . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 Esercizio n° 6: Accettate le vostre emozioni!. . . . . . . . . . . . . 22
Jacques Regard, 50 esercizi per non rimandare tutto a domani Cristophe Carré, 50 esercizi per imparare l’arte della manipolazione Laurie Hawkes, 50 esercizi per migliorare la propria autostima Paul-Henri Pion, 50 esercizi per allentare la tensione
2. Accettare la diversità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 Esercizio n° 7: Diversi punti di vista. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Esercizio n° 8: La macchia magica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 Esercizio n° 9: La lettura del pensiero. . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 Esercizio n° 10: Qual è il vostro istinto prioritario? . . . . . . . 28 Esercizio n° 11: Quando gli istinti prioritari divergono…. . . 31 3. Lavorare sulla chiarezza del messaggio . . . . . . . . 33 Esercizio n° 12: Le generalizzazioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34 Esercizio n° 13: Le omissioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 Esercizio n° 14: Le distorsioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 Esercizio n° 15: Non esitate a chiedere al vostro interlocutore!. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46 Esercizio n° 16: I canali di comunicazione. . . . . . . . . . . . . . 48 Esercizio n° 17: Scegliete il canale giusto!. . . . . . . . . . . . . . . 50 Esercizio n° 18: La scelta delle parole. . . . . . . . . . . . . . . . . . 52
5
4. Incontrare l’altro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57 Esercizio n° 19: La distanza di sicurezza. . . . . . . . . . . . . . . . 58 Esercizio n° 20: La sincronizzazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59 Esercizio n° 21: Sincronizzate il vostro respiro!. . . . . . . . . . . 60 Esercizio n° 22: Provate a desincronizzarvi! . . . . . . . . . . . . . 61 Esercizio n° 23: L’arte della riformulazione . . . . . . . . . . . . . 62 Esercizio n° 24: Esercitatevi nella riformulazione!. . . . . . . . 65 Esercizio n° 25: Le preferenze sensoriali. . . . . . . . . . . . . . . . 66 Esercizio n° 26 a: Individuate le preferenze sensoriali nello scritto!. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69 Esercizio n° 26 b: Individuate le prefereze sensoriali nell’orale!. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 Esercizio n° 27: Sincronizzate il vostro linguaggio!. . . . . . . . 72 Esercizio n° 28: Effetti di stile. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73 Esercizio n° 29: Piccola composizione . . . . . . . . . . . . . . . . . 74 Esercizio n° 30: L’ascolto attivo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75 Esercizio n° 31: Il linguaggio degli occhi. . . . . . . . . . . . . . . . 79 Esercizio n° 32 a: Abbiate occhio!. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81 Esercizio n° 32 b: Il rivelatore di bugie. . . . . . . . . . . . . . . . . 83 Esercizio n° 33: Da un’altra angolazione…. . . . . . . . . . . . . . 84 Esercizio n° 34: Andate in fondo alle cose!. . . . . . . . . . . . . . 86
6. Gestire i conflitti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113 Esercizio n° 46: Non confondete valutazione e osservazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114 Esercizio n° 47: Esprimete i vostri sentimenti. . . . . . . . . . . 115 Esercizio n° 48: Esprimete i vostri bisogni . . . . . . . . . . . . . 117 Esercizio n° 49: Formulate una richiesta . . . . . . . . . . . . . . 119 Esercizio n° 50: Il processo completo della comunicazione non violenta. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122 Conclusione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125 Per saperne di più. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127
5. Interagire. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87 Esercizio n° 35: Il disegno guidato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88 Esercizio n° 36: I buoni feedback. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89 Esercizio n° 37: Feedback, opinione o sensazione . . . . . . . . . 92 Esercizio n° 38: Le posizioni esistenziali. . . . . . . . . . . . . . . . 94 Esercizio n° 39: Il triangolo drammatico . . . . . . . . . . . . . . . 96 Esercizio n° 40: Le sedie musicali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98 Esercizio n° 41: Quali sono i vostri messaggi imperativi?. . 100 Esercizio n° 42: Le vocine interiori. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104 Esercizio n° 43: Uscite dai messaggi imperativi!. . . . . . . . . 107 Esercizio n° 44: Il bastone e la carota. . . . . . . . . . . . . . . . . 108 Esercizio n° 45: Accordo, disaccordo. . . . . . . . . . . . . . . . . 110 6
7
Introduzione All’entrata del porto di Copenhagen, una statua di bronzo raffigura la Sirenetta, il personaggio nato dall’immaginazione dello scrittore danese Hans Christian Andersen, autore delle celebri favole per bambini. La storia narra di una sirena che s’innamora di un principe dopo averlo salvato da un naufragio. Ma lui vive sulla terra e lei in fondo all’oceano. La comunicazione sembra impossibile, a meno di non ricorrere ai sortilegi di una strega, che dona alla Sirenetta le gambe in cambio della voce. I due esseri finalmente possono incontrarsi, ma non possono scambiare neanche una parola… Metaforicamente, questo racconto evidenzia la difficoltà che possono avere due persone nel comunicare, nonostante la loro volontà. Aspiriamo tutti a farci capire meglio e a capire meglio gli altri. L’obiettivo di quest’opera è fornire, attraverso una selezione di esercizi, una “cassetta degli attrezzi” per riuscirci. Osserviamo innanzitutto brevemente quello che si nasconde dietro la nozione di comunicazione. Riflettere su quest’argomento corrisponde a porsi quattro domande: • Chi comunica? • Che cosa dice questa persona? • A chi lo dice? • Come lo dice? Per comunicare bisogna essere almeno in due. Se uno 9
dei partner del dialogo è assente, in senso proprio o figurato, sarà difficile trasmettere il messaggio. Inoltre, nello scambio con l’altro esiste non solo il contenuto ma anche la forma. Se dite cose molto importanti in un tono scherzoso, per esempio, probabilmente i vostri discorsi non avranno l’impatto desiderato… La comunicazione in fin dei conti è un’alchimia che si gioca a tre: voi, l’altro e la relazione che si stabilisce tra voi due. Abbiamo articolato la nostra “cassetta degli attrezzi” in sei grandi parti, che affrontano le diverse sfaccettature della comunicazione. 1. Essere presenti: comunicare con l’altro significa essere presenti nello scambio e disponibili nei confronti di colui al quale vogliamo trasmettere qualcosa. È quindi necessario impegnarsi, metterci una parte di noi. Essere presente può voler dire offrirsi all’altro, essere un presente. In questa sezione vi daremo dei suggerimenti per sviluppare una reale disponibilità mentale nelle situazioni di scambio con gli altri. 2. Accettare la diversità: l’abbiamo detto prima, non si comunica da soli. L’atto ha senso se c’è qualcuno a riceverlo. Per comunicare bene, bisogna sapere accettare l’altro così com’è, nella sua diversità. In questo modo saremo in grado di accettare la nostra diversità e oseremo esprimerla appieno. Gli esercizi proposti in questa sezione vi permetteranno di mettere in evidenza la natura profondamente “altra” dei vostri interlocutori. 3. Lavorare sulla chiarezza del messaggio: ogni ambiguità di linguaggio può provocare una potenziale incomprensione. È il vecchio principio del “telefono senza fili”: una persona 10
dice una cosa a un altro, che la ripete a modo suo a un terzo, e così di seguito. Ognuno omette di dare alla frase tutta la chiarezza necessaria e alla fine la prima persona della catena riceve un messaggio che, dopo essere passato di bocca in bocca, può significare l’opposto di ciò che quella aveva voluto dire! Vedremo in questa sezione come essere il più possibile chiari nei nostri interventi. 4. Incontrare l’altro: per comunicare, costruiamo un ponte tra due territori radicalmente distinti, poiché l’altro è profondamente diverso da noi. Incontrare l’altro significa avviarsi su questo ponte per assicurarsi che il proprio messaggio sia ricevuto correttamente. Troverete in questa sezione gli esercizi che permetteranno questo incontro. 5. Interagire: la comunicazione è una danza che si esegue in due. In ogni momento gli interlocutori devono rimanere sincronizzati su uno stesso ritmo per ottenere uno scambio facile e piacevole. Imparerete in questa sezione alcune tecniche che vi permetteranno di mantenere tale fluidità e di evitare lo slittamento. 6. Gestire i conflitti: quante volte i conflitti nascono dalle incomprensioni, e quindi dalle cattive comunicazioni? Senza sbagliare di molto, potremo rispondere: «Sempre!». Vedremo in questa sezione i metodi da utilizzare per lo scambio in situazioni conflittuali, quando la minima scintilla può dare fuoco alle polveri. Gli esercizi proposti in questo libro si basano sostanzialmente su alcuni approcci elaborati sull’argomento, che sono: • l’analisi transazionale (AT): fondata da Eric Berne negli anni Cinquanta, questa teoria della personalità e della 11
comunicazione tra individui – da cui la nozione di transazione – permette di prendere coscienza di quello che accade nei rapporti tra persone o all’interno di un gruppo. Propone le modalità per risolvere i problemi individuati; • la programmazione neurolinguistica (PNL): sviluppata da John Grinder e Richard Bandler negli anni Settanta, quest’insieme di tecniche è destinato al miglioramento della comunicazione tra gli individui; • la comunicazione non violenta (CNV): codificato da Marshall Rosenberg negli anni Settanta e ispirato ai lavori di Carl Rogers e di Abraham Maslow, questo processo di comunicazione tende a migliorare la qualità dei rapporti tra gli individui. È particolarmente interessante da utilizzare nei contesti conflittuali. All’interno di ogni sezione, gli esercizi sono organizzati secondo una logica di complessità crescente. Il tutto è concepito per poter lavorare su ogni aspetto del processo di comunicazione senza avere bisogno di approfondire in anticipo gli altri punti. Potete quindi farvi guidare dal vostro istinto e svolgere gli esercizi che volete, senza rispettare necessariamente l’ordine proposto. Buona comunicazione!
12
1 • Essere presenti
P
Per comunicare bisogna essere almeno in due! Prendiamo in considerazione il primo interlocutore: voi. Se non siete presenti per la persona a cui vi rivolgete (se per esempio state pensando a qualcos’altro mentre parlate o ascoltate), non comunicate veramente… Gli esercizi che seguono vi aiuteranno a essere disponibili per lo scambio, nel momento in cui si svolge.
Esercizio
Siete estroversi o introversi?
4. Se il telefono suona: A) vi precipitate a rispondere. B) sperate che qualcun altro vada a rispondere.
Se siete estroversi, privilegiate il mondo esterno; se siete introversi, il vostro mondo interiore. Nessuna delle due tendenze è giusta o sbagliata per comunicare bene, ma l’eccesso in un senso o nell’altro è negativo. Troppo estroversi, non lascerete posto al vostro interlocutore, e la comunicazione si trasformerà presto in un monologo. Troppo introversi, non andrete incontro al vostro interlocutore, e resterete nel vostro universo interiore. L’atteggiamento corretto consiste quindi nel cercare un equilibrio tra le due posizioni poiché così comunicherete al meglio. Per ogni frase seguente, scegliete la risposta che vi
rappresenta. Fatevi il regalo di rispondere il più sinceramente possibile! 1. Quando aspettate in fila, avete l’abitudine di:
5. Durante una festa, cercate piuttosto: A) di incontrare il più possibile persone nuove. B) di passare la serata con amici intimi. 6. L’idea di conoscere uno sconosciuto: A) vi dà la carica. B) vi stanca. 7. Vi sentite più portati per: A) condurre la conversazione. B) ascoltare gli altri. 8. Ritenete di essere persone: A) aperte. B) riservate. 9. Avete la tendenza a:
A) iniziare una conversazione con le persone che vi circondano.
A) parlare molto.
B) aspettare senza dire nulla.
B) essere attenti agli altri.
2. I vostri amici direbbero di voi che siete:
10. Avete l’abitudine di:
A) alla mano.
A) dare subito il vostro punto di vista.
B) piuttosto riservati.
B) ascoltare quello che si dice.
3. In ambito professionale, avete la tendenza a: A) mostrarvi socievoli con i vostri colleghi. B) rimanere nel vostro angolino.
14
Analisi delle risposte Contate il numero di risposte A e il numero di risposte B che avete scelto.
15
Qual è il più alto? _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Se avete un maggior numero di risposte A, avete verosimilmente una tendenza estroversa. Siete orientati verso “l’esterno”: tirate fuori la vostra energia e lasciate che si esprima nel mondo esterno. Siete attivi, socievoli e avete tante relazioni. Espansivi, siete a vostro agio con la gente. Se avete un maggior numero di risposte B, avete verosimilmente una tendenza introversa. Siete orientati verso “l’interno”: raccogliete la vostra energia e lasciate che si esprima nel mondo interiore. Siete meditativi, riservati e avete un numero limitato di relazioni. Di natura tranquilla, siete a vostro agio con la riflessione.
E
sercizio
Alla ricerca . dell’equilibrio
Lo scopo di questo esercizio consiste nel prendere coscienza del modo in cui è ripartito il peso del vostro corpo e delle conseguenze di tale posizionamento sulla vostra voglia di comunicare.
4.
Dove è rivolto il vostro sguardo?
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
5.
Immaginate di dover comunicare in questo momento. Come vi sentite al pensiero di tale prospettiva?
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
6.
Sedetevi più comodamente sulla sedia, in modo da avere la schiena dritta. Immaginate adesso di dover comunicare. Come vi sentite al pensiero di tale prospettiva? _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Variante Sedetevi sul bordo di una sedia e ponetevi le seguenti
domande.
1. 2. 3.
Dove si collocano i vostri piedi rispetto al vostro centro di gravità?
Potete provare diverse posture, con o senza sedia, e constatare quanto la posizione assunta vi renda presenti o meno rispetto al mondo: potete sentirvi più o meno aperti o disponibili verso l’altro, oppure imbarazzati o ripiegati su voi stessi. L’ideale è un equilibrio tra la contrazione e l’apertura, favorevole alla comunicazione.
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Che cosa succederebbe se improvvisamente non ci fosse più la sedia?
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Quale forma prende la vostra schiena?
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
16
17