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Indice Introduzione 11

Vita pratica

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Cambiare colore al legno 15 Per le zampe corte dei mobili 15 Riparare i mobili rigati 16 Lucidare i mobili 17 Restaurare vecchi mobili 18 Scurire le macchie sugli strumenti musicali di legno 21 L’anticalcare più efficace del mondo 22 Pulizia con gli scarti: un modo in più per riciclare 23 S.O.S. bambini 24 Fare il vetro smerigliato in casa 30 Guerra alla ruggine 31 Ricavare una coperta da vecchi maglioni 32 Come fare una borsa della spesa 35 Come fare il vino in casa 37 Il pane è sacro! 39 Il pancotto 40 Torta di pane con frutta 40 Polpette di pane e carne 42 L’orto cittadino 42 Gennaio 43


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Febbraio 43 Marzo 44 Aprile 45 Maggio 45 Giugno 45 Luglio 45 Agosto 46 Settembre 46 Ottobre 46 Novembre 46 Dicembre 47 Come fare il compost senza la compostiera 47 Come profumare gli armadi e salvarli dalle tarme 50 Scarafaggi: fuori di qui! 50 Muffa, non mi avrai! 52 Come ripescare il tappo di sughero dalla bottiglia 53 Regali di natale (ma anche di compleanno) 54 Marmellata di petali di rosa 54 Sapone fatto in casa 55 Carta da lettere fatta in casa 59 Il cuscino “sogni d’oro” 61 Candele artigianali 61 Liquori fatti in casa 63 Regali con oggetti di recupero 64 Per concludere: fritto misto di consigli express 65 Come evitare che i libri ingialliscano? 65 Come scollare le pagine dei libri vecchi? 65 Come recuperare la pallina da ping pong ammaccata? 65


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Come recuperare i pennelli vecchi? 67 Come riutilizzare i vecchi collant? 67 Come inamidare un centrino, se non c’è amido in casa? 67 Come si recupera un capo di lana infeltrito? 67 Come mantenere candide le maglie di lana bianca? 68 Come lavare una camicetta di seta senza rovinarla? 68 Come recuperare un vestito le cui tinte si sono macchiate a vicenda? 68 Come ridare lucentezza al velluto? 69 Come ottenere un bucato bianchissimo? 69 Come rendere meno scivolose le suole della scarpe nuove? 69 Come salvare le scarpe di pelle inzuppate dal temporale? 69 Come si tengono alla larga le lumache? 70 Come si eliminano le macchie di sudore dai vestiti? 70 Come eliminare i cattivi odori nel frigo? 70 Come pulire una pentola molto unta? 71 Come si puliscono i tappeti? 71 Come eliminare l’odore dei gatti in casa? 71 Come dissuadere un gatto dal frequentare certe zone della casa? 71 Come tenere lontani i piccioni dalle finestre? 71 Come sfilare un anello incastrato? 72 Che farsene dei cucchiaini di plastica del caffè? 72 Come prevenire il malfunzionamento delle chiavi? 72 Come prevenire l’ostruzione dei tubi di scarico? 73 Come prevenire il cattivo odore dai tubi di scarico? 73 Come prevenire il cattivo funzionamento delle cerniere lampo? 73 Come ravvivare i colori smorti del tappeto? 73


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Come sciogliere il ghiaccio sul parabrezza? 73 Come recuperare una pentola bruciata? 74 Come eliminare l’odore di cibo bruciato dal forno? 74 Come evitare che i vetri si appannino? 74 Come riparare buchini e fessure nel parquet? 76 Come affilare la lama delle forbici? 76 Come sistemare una porta cigolante? 76 Come pulire il frigorifero senza detersivi? 76 Come rimuovere l’odore di cipolla dalle mani? 77 Come prevenire la muffa sui formaggi? 77 Come evitare che le candele colino sulle tovaglie? 77 Come eliminare le macchie di frutta? 77

Cura della persona

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Pensiamo alla salute! 81 Affaticamento 81 Alitosi 81 Anemia 82 Arteriosclerosi 83 Artrite 84 Cistite 84 Contusioni 84 Diarrea 84 Digestione difficile, coliche, flatulenze & Co. 85 Emorroidi 87 Fegato affaticato 88


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Geloni 88 Infiammazioni della gola e della bocca 89 Insonnia 90 La crusca: un aiuto all’intestino 90 Ipertensione 91 Malanni stagionali 94 Menopausa 95 Nausee di gravidanza 97 Piedi 97 Qualche bel pediluvio 99 Reumatismi 99 Scottature 101 Singhiozzo 103 Sinusite 104 Mi scoppia la testa! 104 Vene varicose 105 E per finire, i prodigi di un prezioso alleato della nostra salute: il miele 108 Specchio specchio delle mie brame… 110 Pelle secca 111 Pelle delicata e sensibile 112 Pelle con acne giovanile 113 Peli incarniti 113 Incompatibilità con i deodoranti 114 Olio da bagno 114 Ricci senza bigodini 116 Impacchi per capelli 117

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Vacanze

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Partenza intelligente 121 Prima di tutto, che tempo farà? 125 Mal d’auto e mal di mare 127 Incidenti di mare 130 Maledetti insetti! 131 Api 134 Calabroni 136 Formiche 136 Pappataci 139 Vespe 139 Zanzare 140 Altri rimedi per le punture di insetti misteriosi 141 Fuochi da campo 143 Fuoco con lente e archetto 144 Accendere un caminetto 146 Pronto soccorso in gita 146 Collassi 148 Colpi di calore 148 Crampi e contratture 149 Escoriazioni 149 Distorsioni 151 Fratture 151 Sangue dal naso 151 Morsi di vipera 152

Indice per argomenti

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ome facevano gli antichi? Male, ecco perché sono tutti morti, dice sempre un nostro amico in vena di battute. È vero, sicuramente la medicina e la tecnologia hanno fatto molti passi avanti, col passare dei decenni. Eppure, ci sono un sacco di rimedi, di ricette, di accorgimenti efficaci a cui facevano ricorso i nostri nonni e che sono andati persi a favore del consumismo. Con i tempi che corrono, invece, conviene rispolverarli e rimetterli in pratica. Perché sono più economici, perché inquinano di meno e non hanno bisogno di essere testati, visto che lo hanno già fatto a loro spese le generazioni precedenti. In questo manuale troverai una raccolta di consigli pratici che riguardano tutte quelle piccole esigenze quotidiane (qualche volta emergenze) in cui incappiamo tutti, almeno una volta nella vita. Una serie di idee che, è vero, potresti forse trovare anche in rete, ma la fregatura di internet è che non ti mostra nulla, se non sai già cosa cercare. Questo manuale serve invece a farti da balia, da governante e/o da badante, a seconda della tua fascia d’età; dopo averlo letto, magari ti sentirai addirittura un po’ scioccherello a ricordare tutte le volte che hai gettato la spugna di fronte a un piccolo problema domestico che sembrava insormontabile o quanto meno complicato. Quel che è certo è che, a soluzione conquistata, sentendo affiorare sulle labbra un sorriso di soddisfazione ti ritroverai a mormorare: «Fatto!».


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n casa c’è sempre qualcosa da fare, che si tratti di una riparazione, di una miglioria o di un piccolo restauro. Nella

vita moderna si è un po’ persa l’abitudine del “fai da te”, che invece va ancora per la maggiore negli Stati Uniti. Solo che gli americani hanno un prodotto per ogni necessità, anche quelle più assurde, mentre noi – almeno per i lavoretti di una certa semplicità – vogliamo cavarcela da soli. Ecco qualche idea da mettere in pratica: da come restaurare un mobile, a come sconfiggere muffa e scarafaggi, da come fare il vetro smerigliato in casa, a come realizzare le simpatiche creazioni artigianali con cui farai un figurone a compleanni e feste comandate.


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Cambiare colore al legno La scellerata moda di cambiare mobili come mutande sta cambiando. Quando si sposavano, i nostri nonni compravano una camera da letto “buona” e se la tenevano per tutta la vita, rispettando inconsapevolmente l’ambiente, vessato dal consumismo dei nostri tempi. Oggi la tendenza torna attuale – complice anche la crisi economica. Ma cosa fare quando un mobile viene a noia? Se si tratta di legno, e non di laminato plastico, se ne può cambiare il colore senza verniciarlo. I nonni lasciavano a macerare una presa di tabacco a bagno in mezzo litro d’ammoniaca per una settimana e ottenevano un mordente economico che, una volta filtrato, si poteva spennellare sul legno per scurirlo. Se il mobile è di rovere, possiamo ottenere anche un elegante tonalità di grigio passandoci sopra un batuffolo intriso di sola ammoniaca, tenendo bene a mente che si tratta di un’operazione irreversibile. Ricordati di non soggiornare nello stesso locale in cui si trova il mobile per almeno ventiquattro ore, in modo da lasciar evaporare l’odore dell’ammoniaca!

Per le zampe corte dei mobili Che fastidio i mobili che traballano: verrebbe voglia di gettarli dalla finestra! Se si tratta di pochi millimetri di scompenso, a volte basta un feltrino. Tuttavia, è noto che il feltrino vive di vita propria e anche quando è collocato sotto la zampa di un pesante comò, che spostiamo sì e no due volte l’anno per le pulizie di fino, tornati a ca-


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sa dal lavoro lo ritroviamo al centro della stanza, o dietro una porta, ridotto a un grumo spiegazzato e peloso di fronte al quale ci interroghiamo sui misteri della telecinesi. Per ovviare al problema, basta comprare in ferramenta della pasta di legno, modellarne una pallina grossa come una mezza noce, sollevare un po’ il mobile, piazzare la pallina su un foglio di carta oleata posata sul pavimento, poggiare la zampa sulla pasta di legno e lasciare che il peso la schiacci fino allo spessore necessario a renderlo stabile. Con un coltellino di plastica taglieremo via la pasta che sporge dalla circonferenza della zampa, stando bene attenti a non bucare la carta oleata, e lasceremo asciugare per ventiquattr’ore. Trascorso il tempo, basta sfilare il foglio di carta. La zampa sarà a posto, e ci rimarrà per sempre.

Riparare i mobili rigati Hai presente la pubblicità di quella nota marca di arredamenti dove una modella invidiosa riga il ripiano di una libreria con l’anello? Bene, non dare mai per scontato che nella tua cerchia di amici non ci sia un bastardo dello stesso tipo, che serba un segreto rancore nei tuoi confronti da quella volta in cui non l’hai accompagnato in macchina all’aeroporto alle 5.30 di mattina per l’Erasmus. Ora che siete grandi e che le priorità di entrambi sono passate da “imparare a suonare come Jimi Hendrix”, ad “arredare la casa come quella dell’ultima edizione del Grande Fratello”, l’amico rancoroso potrebbe trovare l’occasione per rifarsi sui tuoi mobili di design con la chiave della macchina, mentre sei distratto.


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più banalmente, un graffio te lo posso-

no fare i trasportatori durante il trasloco. È

noto, infatti, che tra le qualifiche necessarie

per portare avanti il mestiere di traslocato-

re si annovera l’occultamento dello sbrego tramite un incantesimo i cui effetti svaniscono solo dopo aver saldato la parcella.

Come metterci rimedio? Che non ti venga in mente di buttare il mobile e piuttosto segui l’esempio del nonno, sciupone! Quando il graffio si presentava su un ripiano scuro, il nonno mescolava qualche goccia di tintura di iodio con dello stucco. Poi lo spatolava sul graffio, rimuoveva rapidamente la parte in eccesso con un pezzo di carta assorbente asciutta (oggi quella da cucina andrà benissimo) e poi rilucidava la parte con olio per mobili e un panno morbido. Bastava per risolvere il problema allora, e basterà anche oggi.

Lucidare i mobili In commercio esistono un sacco di prodotti per rendere splendenti le superfici dei mobili. I mobili ben cerati e lucidati trattengono meno la polvere e fanno risparmiare sui prodotti di pulizia. Gli scaffali dei supermercati sono carichi di flaconi che promettono performance abbaglianti, ma il più delle volte, diciamola tutta,


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si limitano a ripulire il ripiano e a tenere lontana la polvere per qualche giorno grazie all’effetto antistatico. I mobili in legno vero, invece, meritano di meglio. Quante volte t’è capitato di visitare un agriturismo che vende i prodotti delle api? La prossima volta, oltre al miele all’orchidea e tiarè (per carità, nulla contro il famoso fiore bianco tahitiano dalle eccezionali proprietà), o al propoli al sapore d’arancia, chiedi più realisticamente all’apicultore anche un paio di etti di cera pura. Sciogline un po’ in un pentolino a fuoco lento, mescola altrettanta essenza di trementina, comprata in ferramenta, lascia raffreddare e usa il composto per massaggiare il mobile – già ben spolverato – con un vecchio maglione di lana morbida. Lascia assorbire e poi lucida ancora tutto con un panno pulito e soffice che non lasci pelucchi. Il risultato è da baciare!

Restaurare vecchi mobili Ok, per rimettere in movimento l’economia bisognerebbe far circolare il denaro. Ma a farlo circolare ci deve pensare chi ne ha troppo, non tu, che arrivi a stento a fine mese. Quindi, se vuoi recuperare dei vecchi mobili e trasformarli in pezzi d’autore, risparmiando con un passatempo economico e divertente, non devi preoccuparti delle sorti del prodotto interno lordo. Quand’ero bambina, mia madre aveva una fissazione per le sedie da buttare. Se mio padre non l’avesse tenuta a freno, avrebbe recuperato ogni divano sfondato, ogni libreria sgangherata, ogni seggiola tarlata e abbandonata vicino alla spazzatura e se li sarebbe portati a


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casa, che per altro non era nemmeno così grande. La sua maestria nel restyling la sfogava, quindi, con la roba vecchia che le affibbiavano i parenti, ben lieti di non doversi sobbarcare un viaggio alla discarica. Mamma era brava a rinnovare i rivestimenti delle poltroncine vecchie, ma anche a rendere veri capolavori le sedie di legno o di impiallacciato. Prima fissava bene con dei chiodini piccoli piccoli tutte le parti traballanti e iniettava colla vinilica diluita in acqua in quelle scollate, che teneva pressate per ventiquattr’ore con dei morsetti, o con un peso. Poi rinforzava la seduta con una sagoma di compensato, anche doppio, se necessario. Dopo aver consolidato la struttura, cominciava a scartavetrare tutto con carta fine. Quest’operazione riportava alla luce piccole fessure e buchini, che mamma riempiva spatolando attentamente lo stucco da legno. Quando lo stucco era asciutto, scartavetrava ancora un pochino le parti riparate, per pareggiarle col resto. A questo punto, comprava in ferramenta un prodotto chiamato cementite, un fondo coprente bianco da passare col pennello dopo che lo si è diluito in acquaragia (la cementite serve a levigare e impermeabilizzare la superficie). Quando la cementite era completamente asciutta, passava ancora la carta vetrata fine, e a quel punto la sedia era pronta per qualunque decorazione, dal decoupage alla pittura. Quando invece voleva lasciare intatto il colore naturale del mobile, mamma ci passava due mani di turapori, anche questo reperibile a poco prezzo in ferramenta. Personalmente, preferisco il secondo, ma de gustibus…


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Per i più temerari: uno sciroppo preparato con un bulbo d’aglio, acqua e zucchero. Pare sia miracoloso per la salute. Ma certo l’alito… (Vedi pag. 91)


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Scurire le macchie sugli strumenti musicali di legno Capita che su un mobile o su uno strumento musicale, in particolar modo sul manico di una chitarra, ci sia una macchia più chiara. Questo succede quando i produttori hanno utilizzato legni più economici di quelli naturalmente scuri. Per eliminare la macchia chiara, basta immergere una paglietta da cucina o della limatura di ferro nell’aceto bianco, meglio se di mele, e conservare il bizzarro composto in un barattolo di vetro non tappato (perché la reazione chimica sprigiona un po’ di gas che potrebbe farlo esplodere).

Fai

in modo che la paglietta sia comple-

tamente immersa nell’aceto, altrimenti si ossiderà.

Dopo una mezza giornata, se qualche familiare non ha trovato i barattolo e ha già buttato tutto pensando che una misteriosa entità aliena abbia preso possesso del tuo cervello costringendoti a fare cose strane, puoi spennellare il liquido ottenuto sulla macchia più chiara, facendo attenzione a non toccare col pennello il resto del legno. Il tannino nel legno reagirà al composto, scurendosi indelebilmente.


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L’anticalcare più efficace del mondo Da qualche decennio, la pubblicità ha intrapreso una crociata contro il calcare, presentato come un’entità misteriosa e quasi invincibile, più tenace e aggressivo di Voldemort (l’acerrimo nemico del “maghetto” Harry Potter). La natura, invece, ha sempre fornito un sacco di rimedi non inquinanti ed economici con i quali si può eliminare il calcare senza rovinare i sanitari e la rubinetteria. Il migliore in assoluto è, ovviamente, l’aceto. Per far risplendere il lavandino basta spruzzarci sopra (rubinetteria compresa) una miscela di due parti d’aceto e una d’acqua, lasciare agire una buona mezz’ora e rimuovere tutto con una spugnetta umida (nota bene: l’odore svanisce rapidamente). Anche il sifone della doccia otturato torna come nuovo lasciandolo immerso nell’aceto per tutto il tempo necessario, ovvero fino a quando, aprendo il getto, non vedrai scorrere bene l’acqua da ogni forellino. L’aceto è così miracoloso che a volte è l’unico rimedio per riportare alla luce anche la maiolica di un wc molto ingiallito. Basta aggiungerne regolarmente nell’acqua dello sciacquone. Stessa efficacia per le bocchette del miscelatore intasate: è sufficiente svitarle e immergerle in mezzo bicchiere d’aceto e recuperarle dopo un paio d’ore, per vedere schizzare fuori l’acqua dal rubinetto col getto omogeneo di quando era nuovo di zecca. E se la bocchetta del miscelatore non si svita perché troppo incrostata? Si taglia a metà un limone, un altro anticalcare naturale, e ci si tappa la bocchetta, dalla parte della polpa, fissandola con una cordicella e lasciandolo lì almeno un’ora. Ti stupirai del risultato.


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