Saremo Famosi

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Gianluca Cerasola Paolo Taggi

SAREMO FAMOSI Come superare i casting dei reality e delle fiction

Prefazione di Giorgio Gori


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Copertina: Patrizia Marrocco Fotocomposizione: Redigraf sas Stampa: La Moderna – Roma

Copyright GREMESE 2011 © E.G.E. s.r.l. – Roma www.gremese.com Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, registrata o trasmessa, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, senza il preventivo consenso formale dell’Editore. ISBN 978-88-8440-674-3


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Indice Prefazione di Giorgio Gori............................................

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Capitolo 1 Il casting: struttura e ruolo ........... Il casting per i reality show................................................. Le scelte di base .................................................................. Il cast nazionale .................................................................. L’opinione di Leonardo Pasquinelli, direttore generale di Endemol ........................................................................

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Capitolo 2 Il cast dei format e dei reality show ................................................................................. Apparire in un reality ......................................................... Grande Fratello, un insieme di generi .................................... Survivor, la base dell’Isola dei famosi ...................................... Sopravvivenza: un casting da “duri” .................................. Una buona comunicazione migliora il cast ....................... Intervista a Marco Bassetti, presidente di Endemol World Le tecniche di comunicazione in un casting ...................... La dimensione nascosta della comunicazione ................... I messaggi del corpo ........................................................... Il casting sempre più futuristico degli USA ....................... La paralinguistica ............................................................... Come riconoscere le emozioni ........................................... Le “bugie” del corpo durante il casting ............................. Il contatto fisico come forma di comunicazione e adesione Aspettative deluse ............................................................... Elementi di valutazione ...................................................... Il casting e i minori.............................................................

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Capitolo 3 Gli errori e le tipologie del casting Gli errori di chi fa il casting................................................ Il vantaggio della bellezza: l’audizione di Costantino........ La tipologia “popolare” .....................................................

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Il modo di presentarsi ........................................................ Il punto di vista di Eleonora Daniele ................................. L’influenza dell’umore ........................................................ Gli stereotipi ....................................................................... La sensazione più frequente dei candidati ........................ Quando partecipare a un cast ............................................

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Capitolo 4 I candidati durante la selezione.... L’autostima nel candidato .................................................. Il candidato parla o lascia parlare?..................................... Il corpo comunica...............................................................

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Capitolo 5 Le tattiche ............................................ 101 Le tattiche degli intervistatori ............................................. 101 ...e quelle dei candidati ....................................................... 102 La dissimulazione secondo Patrick Ray Pugliese ............... 104 Le fasi di valutazione nei cast di tipo celebrity................... 106 Il parere di un autore esperto: Gianmaria Tavanti ........... 108 Capitolo 6 Conclusioni e consigli agli autori ....................................................................... 111 Claudio G. Fava, cinquant’anni di esperienza in tv ........... 111 Un collage di caratteri ........................................................ 117 Alessia Marcuzzi: «Il casting è fondamentale»................... 118 Alcuni suggerimenti pratici per gli autori .......................... 120 Le caratteristiche generali della televisività oggi ................ 125 Casting e sportivi ................................................................ 130 Intervista a Lorella Cuccarini............................................. 131 Appendice 1 Case history: progetto per il casting de La talpa ....................................... 135 Appendice 2 Questionario tipo ......................... 143 Gli autori ....................................................................... 159


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Prefazione di Giorgio Gori Ex direttore di Canale 5 e Italia 1, oggi produttore televisivo

«Un giorno si scriverà l’albero genealogico della telegenia. Quella collettiva, intesa come concetto che stabilisce di volta in volta il confine mutevole rispetto al quale qualcuno è o non è adatto o adattabile alla tv del suo tempo; quella individuale, intensa come la successione dei passaggi attraverso i quali un nuovo partecipante-protagonista arriva al video. La progressione “artistica”, lo scorrere sotterraneo di una futura carriera sullo sfondo di un’inquadratura… Un giorno, alla domanda chi è televisivo? gli addetti ai lavori avrebbero risposto: una persona simpatica, spigliata, brillante, sicura di sé, comunicativa... In questo nuovo scenario la telegenia è un valore vibratile. Le stesse caratteristiche che un giorno avvicinano un carattere alla tv, un altro giorno lo allontanano». Questo brano, tratto dal libro che avete tra le mani, mi è parso utile a introdurre il mio pensiero sul casting, parte essenziale dell’intrattenimento televisivo degli ultimi anni. Gli autori hanno lavorato sodo; non aggiungerò quindi troppe altre riflessioni a un volume che si propone di raggiungere un pubblico non solo di addetti ai lavori e che si presenta già denso di intuizioni, aneddoti e consigli. Il libro di Gianluca Cerasola e Paolo Taggi presenta molti spunti. Nel fingere di dare soprattutto consigli e risposte pratiche alle tante domande di chi si accosta a un casting televisivo in realtà ripercorre molte tappe della tv più recente e in qualche modo le svela. Cercherò quindi di estrarre dal libro alcuni passaggi, che ho 7


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fatto miei e di confrontarli con la mia lunga esperienza in tv. Partendo proprio dal come questo libro è nato: Paolo Taggi era direttore creativo della Endemol e docente universitario, Gianluca Cerasola, oltre che giornalista e produttore di documentari, si occupava di provini e selezioni che in quel periodo, come adesso, affollavano gli studi televisivi dei diversi reality nascenti. Da allora i due ogni tanto, mi hanno raccontato, si sono incrociati qua e là come avviene nel piccolo-grande mondo della tv, promettendosi a vicenda di non disperdere quel prezioso nucleo di partenza e di farlo conoscere al maggior numero di persone possibile. Otto anni dopo, hanno mantenuto la reciproca promessa, raccogliendo materiali inediti e scritti precedenti (completamente ripensati), che costituiscono il frutto delle loro diverse esperienze in tv riguardo al casting nell’era della post-tv. Un libro che volutamente dichiara le parti scritte da ognuno dei due e alterna la rielaborazione teorica con una serie di riflessioni dettate dall’esperienza e soprattutto uno straordinario materiale che proviene dai laboratori segreti dei programmi. Nelle pagine troviamo un’analisi profonda dei cambiamenti del casting negli anni (attraverso i quali si può ricostruire un’inedita storia della tv degli ultimi trent’anni) e un capitolo dedicato ai questionari che vengono proposti ai candidati al momento dei provini. Ho fatto il direttore di rete, e poi il produttore, e mi ha sempre incuriosito studiare gli accorgimenti e i trucchi del mestiere utilizzati dagli autori dei programmi che, negli anni, mi sono trovato a promuovere o a realizzare. Come direttore ho tenuto a battesimo il Grande Fratello, quello della prima mitica edizione, e come produttore mi sono cimentato in programmi come l’Isola dei famosi e X Factor, tra gli altri. Sono in qualche modo corresponsabile, dunque, di un ulteriore avanzamento del ruolo e del concetto stesso di casting nei programmi televisivi. Scrivono gli autori a proposito di questi programmi: «Nei 8


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Prefazione

reality di prima generazione, negli emotainment1 e nei game le persone vengono “fissate” in un momento cruciale stabilito dalla trasmissione (mancanza non colmata/mancanza colmata nel caso degli emotainment; non vincita/vincita nel caso dei game). Viceversa, nei reality di seconda generazione le persone devono essere sempre viste in prospettiva dinamica, ovverosia suscettibili di continui e inaspettati sviluppi. In altre parole, nei casting per gli emotainment, le persone vengono scelte per come sono, mentre nei casting degli psycho2 vengono scelte per come potrebbero essere». Nei reality il casting riveste una funzione fondamentale, perché trasforma in azione e drammaturgia le regole che gli autori hanno pensato. Non solo quando si tratta di vip, ma anche di gente comune, o come dicono gli anglosassoni, ordinary people. È proprio rispetto alla gente comune che il discorso sul casting che propone questo libro è particolarmente interessante. Come definire oggi chi è “televisivo”? E, soprattutto, che cosa compone il suo kit necessario? Il libro ci suggerisce, dettagliandole, alcune caratteristiche di fondo: sensibilità, capacità di coinvolgere, carisma, caratterizzazione, capacità di interagire, disponibilità al rapido cambiamento (plasmabilità), raccontabilità, segreto da rivelare (non necessariamente estremo), forte motivazione a partecipare. Ma sono solo indizi parziali. E qualche volta false piste. Chi, come me, ha conosciuto da vicino il fenomeno dell’emittenza locale, sa che nell’evoluzione del casting televisivo e nel cambiamento profondo della tv di questi anni ha influito profondamente quella che venne poeticamente definita “la stagione dei mille fiori” (dal numero delle tv italiane che all’inizio degli anni Novanta erano attive nel nostro Paese, un fenomeno unico al mondo). La prossimità della tv, l’avere gli studi a pochi passi da casa è stato uno degli stimoli che ha spinto tante persone ad avvici1 2

Programmi che hanno come tema, fra l’altro, le emozioni. Programmi che hanno come tema, fra l’altro, la psicologia.

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narsi con più coraggio al mezzo televisivo, non più solo come spettatori, ma come protagonisti, in tutti i ruoli che la tv offriva loro. Oggi la presenza di gente comune in tv è prassi normale, e molte trasmissioni anche prestigiose sono costruite sulla complicità e l’empatia con il pubblico. L’allargamento dei partecipanti possibili ha comportato una serie di conseguenze: la prima di tutte è che presto ogni cittadino italiano sarà stato almeno una volta in tv. Quella che sembrava un tempo una meta irrangiungibile è quindi diventata una prassi quasi normale, e non del tutto negativa se contribuisce a smitizzare il mezzo e a renderlo più utile e vicino alle persone. Nel loro libro Cerasola e Taggi ci dicono cosa cercano gli autori, definendo con molta attenzione le differenti attese da un programma all’altro, da un genere all’altro: e soprattutto mettendo in risalto i diversi gradi di difficoltà e di responsabilità che i programmi affidano a chi li deve animare con la sua presenza. La telegenia di un candidato, nell’attuale televisione, è frutto del rapporto tra la formula del programma, le caratteristiche degli altri ospiti che si sono succeduti nel corso della serie, le esigenze del programma stesso… E poi ancora se il programma conta su di un solo personaggio alla volta (protagonista singolo), su coppie simmetriche o complementari, su un gruppo di protagonisti (fissi o mobili), o su gruppi o squadre di protagonisti. Il libro vi guiderà nei meandri di queste sfumature, ma in linea di massima la tesi degli autori è che oggi la chiave per attrarre le attenzioni della tv su di sé (almeno per cinque minuti) è una particolare ingenuità televisiva: l’ibrido che nasce quando la persona rimane vera, ma sa essere personaggio: «La telegenia non è un valore morale. Anzi, sfugge alla morale e spesso le si oppone. I telespettatori cercano infatti, attraverso i personaggi televisivi, emozioni “vere” e “autentiche” e, se questa sensazione di “realtà” dovesse venire a mancare, subentra subito una disaffezione immediata e irreversibile (gli scandali di personaggi truccati, come quello storico del format americano Twenty-one negli anni Cinquanta, sono ancora ben vivi nella memoria collettiva)». 10


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Prefazione

Nella seconda parte degli anni ’50 anche l’oggi mitizzato Lascia o raddoppia? era bandito dalla critica perché sfruttava il bisogno delle persone di vincere soldi, offrendo in cambio il rischio della loro sconfitta pubblica. Oggi viene da sorridere pensando a quanto il clima è cambiato. L’estensione della chiamata “a tutti i riservisti” ha trasformato completamente le regole della telegenia: se un tempo nei quiz si cercava la competenza, oggi si cerca la disponibilità a raccontarsi (sì, anche in un quiz). Se un tempo era fondamentale la bella presenza, oggi è la “particolarità” a vincere. Se un tempo era la pronuncia perfetta, oggi è la caratterizzazione. Competenza, abilità, espressività, simpatia, intraprendenza, stranezza… Ogni tipologia di programma richiede caratteristiche diverse. Nel casting continuo e ininterrotto della nostra vita nessuno può più pensare di non essere adatto. Gli scartati di un tempo diventano, proprio per la delusione subita allora, la merce rara di oggi. Le signore attempate non devono rimpiangere il tempo perduto, perché proprio la loro età le rende perfette “velone”. Chi fa tv da anni sa che ogni programma “formatta” il suo pubblico e lo indirizza, tanto che dopo qualche mese di trasmissione il lavoro degli autori diventa opposto: non si tratta più di adattare il candidato al linguaggio del programma, ma, al contrario, di liberarlo dagli schemi di comportamento che ha assorbito, per lasciare che esprima la sua personalità. Molto più in là dell’identificazione, lo spettatore di oggi è diventato trifronte: mentre guarda si immagina già al posto di chi gli sta di fronte, e si immagina seduto sul divano, con gli amici e i parenti, a rivedere la sua performance fuggitiva. Nel casting ininterrotto che è diventata la nostra vita nessuno può più pensare di non essere adatto a stare in tv. Almeno una volta. Questo libro ci aiuta a superare le ultime incertezze. E a guardare la tv con un occhio più partecipe, senza dissolvere la magia, dando anche un contributo a chi fa casting e a chi ci si deve confrontare. 11


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