CORATO IN VIAGGIO NELLE TERRE
DI FEDERICO II
TRAVELLING THROUGH THE LANDS
OF FREDERICK II
In viaggio
CASTEL DEL MONTE
CORATO Travelling
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CASTEL DEL MONTE CORATO
IN VIAGGIO NELLE TERRE DI FEDERICO II Travelling through the lands of Frederick II
A
A
GAL Le Città di Castel del Monte
LAG Le Città di Castel del Monte
ndria, Corato e Castel del Monte, 365 giorni all’anno! Le città di Andria e Corato, insieme a Castel del Monte (monumento Patrimonio Mondiale UNESCO) e alle aziende agroalimentari che costellano il paesaggio dell’Alta Murgia sono uno straordinario serbatoio di identità, storia e produzioni di qualità che possono divenire il vero punto di partenza per esplorare un vitale tesoro di cultura, arte e tradizioni. Questa pubblicazione rappresenta una panoramica su uno straordinario “tratto di Puglia” che il Gruppo di Azione Locale “Le Città di Castel del Monte” di Andria e Corato ha voluto “dedicare” al turista che arriva per la prima volta in questo territorio e vuole iniziare a conoscerne il comprensorio. Senza fretta e senza obblighi. 365 giorni all’anno. Da gennaio a dicembre c’è un mix di itinerari e un mondo di “risorse” da scoprire. Nel corso della Programmazione Comunitaria 2007 – 2013, grazie alle risorse del FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) il GAL si è infatti impegnato nell’attuazione del proprio programma di sviluppo locale in coerenza con il P.S.R. della Regione Puglia, promuovendo le eccellenze paesaggistiche, turistiche, produttive e agroalimentari di Andria e Corato. Burrata, olio extra vergine, produzioni vitivinicole e il più noto maniero di Federico II, Castel del Monte, solo per citarne alcune. Queste pagine vogliono diventare allora, motivo di scoperta e conoscenza di tutto ciò che il GAL “Le Città di Castel del Monte” , insieme alle amministrazioni dei Comuni di Andria e Corato, sa offrire e presentare del suo meraviglioso “paesaggio” sospeso tra la Murgia e l’Adriatico. Buona lettura e …buon viaggio!
ndria, Corato and Castel del Monte, 365 days a year! The towns of Andria and Corato, together with Castel del Monte (a UNESCO World Heritage site) and the food and agricultural structures dotted throughout the Alta Murgia countryside are an extraordinary source of identity, history and quality products that can become the true point of departure for exploring a vital treasure of culture, art and traditions. This publication represents an overview of an extraordinary “section of Puglia” which the Gruppo di Azione Locale (Local Action Group) “Le Città di Castel del Monte” of Andria and Corato wishes “to dedicate” to the tourist who arrives for the first time in this area and wants to start to get to know the district. Without hurrying and without any obligations. 365 days a year. From January to December there is a mix of routes and a world of “resources” to discover. Thanks to the resources of FEASR (the European Agricultural Fund for Rural Development), during its Community Programming 2007 – 2013, the LAG in fact made a commitment to implement its own local development program coherent with the P.S.R. of the Region of Puglia, promoting the excellent landscape and the touristic, productive and food and agricultural aspects of Andria and Corato. Burrata, extra virgin olive oil, wine production and the famous castle of Frederick II, just to mention a few. So, the aim of these pages is to encourage you to discover and get to know everything that the “Le Città di Castel del Monte” LAG together with the administrations of the Municipalities of Andria and Corato can offer and present about their wonderful “scenery” suspended between the Murgia and the Adriatic. We hope you enjoy reading all about them and … that you will have a good trip!
SOMMARIO CONTENTS
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itinerario primaverile
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Spring route
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la scarcella Scarcella
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itinerario estivo Summer route
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mandorle & pomodori secchi Almonds and sun-dried tomatoes preserved in oil
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itinerario autunnale Autumn route
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pasta e taralli Pasta and taralli
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itinerario invernale Winter route
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canestrato dop & cime di rapa Canestrato DOP and Turnip tops
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BARLETTA
ANDRIA
TRANI
St ra da
Pr ov in cia le
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A14
SP13 SP13
Stra da P rovin ciale
SP231
SP231 181
A14
SP238
SP231
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SP43
SP231
SP30
SP43
SP2
SS170dir
SP19 SP174 SP103 SP19
CASTEL DEL MONTE
SP234
SP234
SP238 SP234
SP234
THE TOWNS
OF CASTEL DEL MONTE
BISCEGLIE SP13
MOLFETTA
CORATO Viabilità principale
SP85
Main roads
A14 SP86 SP56
TERLIZZI SP2
SP63
RUVO DI PUGLIA
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ANDRIA - Cattedrale Santa Maria Assunta ANDRIA – Santa Maria Assunta Cathedral
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CORATO - Chiesa Matrice di Santa Maria Maggiore CORATO – Chiesa Matrice di Santa Maria Maggiore
Parco Nazionale Alta Murgia The Alta Murgia National Park
Itinerario primavera Spring route
Itinerario estate Summer route
Itinerario autunno Autumn route
Itinerario inverno Winter route
CASTEL DEL MONTE CORATO
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itinerario primaverile
In viaggio
IL CLIMA È BELLO, UN INVITO AL VIAGGIO SPRING ROUTE TRAVELLING: THE CLIMATE IS FINE, AN INVITATION TO TRAVEL
Siete ospiti di Corato. Attorno alla cittadina si è sviluppato un vero e proprio polo dell’agroalimentare, specializzato soprattutto nella produzione di olio dalla cultivar locale Coratina e nella trasformazione del grano in farine e paste alimentari.
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CASTEL DEL MONTE CORATO
You are the guests of Corato. A veritable food hub has developed around the town, specialising above all in the production of oil coming from the local Coratina cultivar and in the transformation of wheat into flours and pastas.
CASTEL DEL MONTE CORATO
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IL CLIMA È BELLO, UN INVITO AL VIAGGIO The climate is fine, an invitation to travel BARLETTA
LOCALITÀ DI PARTENZA
LOCALITÀ DI ARRIVO
Castel del Monte
Corato
DEPARTURE FROM
ARRIVAL AT
TRANI
Pr ov in cia le
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BISCEGLIE
St ra da
A14
SP13 SP13
Stra da P rovin ciale
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CORATO
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SP231
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CASTEL DEL MONTE
SP234
SP234
SP238 SP234
SP234
RUVO DI PUGLIA
PUNTI D’INTERESSE POINTS OF INTEREST
Castello federiciano – Castel del Monte DOC – bosco ed erbe spontanee – trullo – scarcella – Corato – Dolmen dei Paladini. The castle of Frederick II – Castel del Monte DOC – woods and wild herbs – trullo – scarcella – Corato – Dolmen dei Paladini.
DISTANZA TOTALE TOTAL DISTANCE 29 chilometri
29 kilometres
Tutto intorno a Corato c’è la terra color ocra delle Murge, distese di filari, chiome verdi-argentee di ulivi, mandorli dal dolce e profumato frutto, immensi spazi tagliati solo dai muretti a secco e popolati dalle silenti masserie. È primavera! Viaggiamo. Partenza dal nostro “solito” punto di riferimento, ovvero Castel del Monte, perfetto ottagono fatto costruire dal monarca e le cui mura celano secolari misteri, legati soprattutto al rigore matematico e astronomico della sua planimetria basata sulla simbologia del numero otto. Federico II, soprannominato “Stupor Mundi” per l’eclettismo e la vastità della sua cultura, lasciò in eredità un castello nel quale l’orientamento degli otto lati e delle otto torri incontra precise corrispondenze astronomiche nel corso delle diverse fasi solari. Sul mosso altopiano questo grande principe rinascimentale ante-litteram, probabilmente si dilettava proprio qui (non esistono prove certe) con
Teatro Comunale, Corato The Municipal Theatre, Corato
Corato is surrounded by the orangecoloured earth of the Murgia hills, expanses of rows of green-silver olive trees, almonds with their sweet and perfumed fruit, immense spaces separated only by dry stone walls and populated by silent farmhouses. It is spring-time. Let’s travel. We depart from our “usual” reference point, in other words Castel del Monte, a perfect octagonal commissioned by the king and whose walls conceal centuries of mysteries, linked above all to the mathematical and astronomical rigour of its design based on the symbology of the number eight. Frederick II, nicknamed “Stupor Mundi” due to his eclecticism and the vastness of his culture, left to posterity a castle in which the orientation of its eight sides and the eight towers correspond exactly to the position of the stars during the various solar phases. On the varied plateau this great ante-litteram renaissance prince, probably entertained himself here (no certain proof exists) with CASTEL DEL MONTE CORATO
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la caccia con il falcone in compagnia di studiosi, artisti, poeti e donne di fulgida bellezza. Noi in queste terre vi accompagniamo per mostrarvi il paesaggio delle Murge e per il piacere di vedervi “sedotti” dalla burrata e dall’olio extravergine, tra un assaggio di orecchiette con ragù, un purè di fave con cicoriella selvatica, un calzone di cipolle, olive ed acciughe, confetti dal cuore tenero, il tutto impreziosito dal rosso e corposo Castel del Monte DOC. Nettare prediletto dai Romani, che erano soliti chiamarlo con il nominativo di “miere” , le varietà di uve che danno origine a questi vini (in primis il Nero di Troia) rappresentano per la Puglia un bene di valore assoluto, che cresce di anno in anno sui mercati nazionali e
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CASTEL DEL MONTE CORATO
falcon hunting in the company of scholars, artists, poets and beautiful women. We, in these lands, accompany you to show you the landscape of the Murgia hills and the pleasure of being “seduced” by the burrata and extra virgin olive oil, enjoying a taste of orecchiette con ragù, a purée of broad beans with wild cicoriella, an onion, olive and anchovy pie, sugar-coated almonds with a tender heart, all washed down with the red, and full-bodied Castel del Monte DOC wine. The favourite nectar of the Romans who used to call it “miere”, the varieties of grape that created these wines (first of all, the Nero di Troia) represent for Puglia an asset of absolute value, which grows year in year out on national and international markets thanks to the famous companies in the sector.
internazionali grazie a rinomate aziende del settore. Non tarderemo ad accorgerci che l’itinerario della primavera contiene i profumi, gli umori, persino i colori e le atmosfere di questa terra; colori che a fine marzo troviamo già confezionati nel paesaggio incantevole delle Murge, una vera e propria cartolina di fioriture e boschi verdi, una pinacoteca naturale capace di emozionare grazie all’armonia delle diverse tonalità e dei giochi di luce che lungo l’itinerario si scoprono grazie ad angolazioni sempre diverse. Superata la zona di Castel del Monte lungo la SS 170 dir, dopo circa 2 chilometri svoltiamo a sinistra per imboccare la SP 234, direzione Corato. Il viola e il rosa sono i colori della primavera e insieme al giallo, simbolo della luce del sole, ci ricordano le fioriture da ammirare al ritmo lento del camminare; basta abbandonare mo-
It won’t take us long to notice that the spring route contains the perfumes, humours and even the colours and atmospheres of this land; colours which at the end of March we already find in the wonderful scenery of the Murgia hills, a veritable postcard of blossoms and green woods, a natural picture gallery able to excite thanks to the harmony of the different shades of the play of light which, along the route, reveal themselves at many different angles. After passing the area of Castel del Monte along the SS 170 dir, after about 2 kilometres we turn left and take the SP 234, towards Corato. Purple and pink are the colours of spring and together with yellow, the symbol of sunlight, they remind us of the blossoms to be admired slowly as we walk; all we have to do is to leave our motor vehicle and take 14
CASTEL DEL MONTE CORATO
“TURISMO LENTO E INTEGRATO NEL TERRITORIO, RISPETTOSO DELL’ANTICO EQUILIBRIO UOMO-NATURA” “Slow tourism integrated in the territory, respectful of the ancient man-nature balance”
“Il Parco Nazionale Alta Murgia profuma di natura, quella autentica, pulita e rispettata” “The Alta Murgia National Park smells of nature, the authentic, clean and respected one”
mentaneamente il mezzo motorizzato e fare brevi passeggiate nella campagna di Corato, per meravigliarsi di fiori rari, tra cui la peonia, la clematide, oltre al gigaro e al più conosciuto ciclamino. In questa stagione il paesaggio è quello tipico della Murgia, le chiome sono più verdi che mai, soprattutto querce e roverella, ma anche leccio, cerro, quercia spinosa, quercia di Palestina, farnetto e il raro fragno. E poi ci sono le erbe spontanee che allietano la vista e il palato, perché utilizzate in diverse specialità della cucina locale. Il finocchietto, ad esempio, è utilizzato nell’impasto del tarallo per crearne una gustosa alternativa, oltre ai sivoni e la cicoria, solo per citarne alcuni. Il viaggio continua lambendo lunghi filari. La tipologia strutturale del trullo è di quelle che denotano il paesaggio lungo il nostro itinerario, in una terra decorata anche da antiche masserie che svolgevano l’importante funzione di aggregazione del popolo contadino. Sono soprattutto i viticoltori a plasmare il paesaggio, la vite è una coltura che necessita di cure costanti ed è per questo che in passato i contadini preferirono stabilire nel fondo di loro proprietà, la loro dimora. Con le pietre estratte durante l’impianto dei vigneti costruirono i trulli, abitazioni dalla caratteristica forma conica, testimonianza del connubio tra residenza e attività agricola. “Trullo” è parola derivante dal greco e significa cupola. Una cupola conica, infatti, costituisce il tetto della costruzione formato da schegge di calcare sovrapposte “a secco”. La muratura, che può raggiungere anche tre metri di spessore, è formata da due strati di grosse pietre con un’intercapedine di pietre più piccole. Per questo i trulli offrono una
a short walk through the Corato countryside to be amazed by the rare flowers, including the peony, clematis, the lily and the better known cyclamen. In this season, the landscape is the typical one of the Murgia hills, the branches are greener than ever, especially the oaks and the downey oak, but also the holm-oak, turkey oak, the thorny oak, the Palestine oak, the Hungarian oak and the rare black truffle. And then there are the wild herbs that delight our sight and palate, because they are reused in the different specialities of the local cuisine. Wild fennel, for example, is used in the dough to make the tarallo in order to give it a different taste, as well as the sivone and chicory, just to mention a few. The journey continues along rows of trees. The landscape along our route is characterised by the trullo, in a land also decorated by old farmhouses that used to carry out the important function of a meeting place for the farming people. The wine growers are, above all, the ones that shape the landscape; the vine is a crop that requires constant attention and this is the reason why the farmers, in the past, preferred to establish their residence on their own ground. With stones dug up when planting the vineyards, they built trulli, dwellings with the characteristic conical shape, proof of the union between residence and agricultural activity. “Trullo” is a word deriving from the Greek and means dome. In fact a conical dome forms the roof of the building formed by overlapping fragments of limestone laid without mortar. The walls, which can even reach a thickness of three meters, are formed by two layers of large stones with a hollow space filled with smaller stones. This is why the temperature CASTEL DEL MONTE CORATO
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temperatura sempre confortevole, soprattutto d’estate, eliminando ogni trasmissione di calore all’esterno e viceversa. La primavera, si sa, è la stagione della Pasqua e dell’immancabile Scarcella, che a Corato è chiamata in gergo dialettale “re scartcidde” o la “scartecedde”; il termine scarcella significa ciambella ed è la forma utilizzata per crearla. Essa è cucinata in diverse forme e decorazioni, ognuna di esse rappresenta una simbologia molto precisa che differenzia anche la zona di produzione: la sua tipica forma
inside the trulli is always comfortable, especially in the summer, preventing the transmission of heat outwards and vice versa. Spring, we know, is the season of Easter and the inevitable Scarcella, which in Corato is called in the local dialect “re scartcidde” or the “scartecedde”; the term scarcella means doughnut and is the shape used to create it. It is cooked in various shapes and decorations, each representing a very precise symbol which differs from one production area to the next: its typical round shape is meant to
rotonda vuole ricordare la fortuna, nel tempo la classica ciambella intrecciata si è evoluta verso altre forme diventate di uso comune come la colomba simbolo di pace, il cuore simbolo di amore e generosità, l’agnellino simbolo pasquale, la ruota (anche se ogni nonna coratina inventa una forma nuova per accontentare ospiti e nipotini). La Pasqua è anche un momento di condivisione e ricorrenza nella quale si svolgono molti eventi, fortemente sentiti nella tradizione popolare, come la solenne processione con rappresenta-
stand for good luck. Over the years the classical plaited doughnut shape changed into other shapes such as the dove, the symbol of peace, the heart, the symbol of love and generosity, the lamb, the symbol of Easter and the wheel (even if every Corato grandmother invents a new shape to please guests and grandchildren). Easter is also a time of sharing and celebration during which many events are held, very important in the local tradition, such as the solemn procession with representation of the Holy Mysteries and the
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CASTEL DEL MONTE CORATO
zione dei Santi Misteri e la Processione della Pietà del Sabato Santo. Corato non a caso è entrata a far parte recentemente dell’Associazione Puglia Autentica che valorizza in chiave turistica anche questi antichi riti religiosi. Riprendendo l’itinerario, dopo circa 6 chilometri percorsi sulla SP 234 si giunge ad un incrocio, deviando sulla sinistra si imbocca la SP 103. La primavera è la stagione dei fiori… stelle in terra e stelle in cielo, a pochi chilometri dal centro di Corato vi è, infatti, un osservatorio
Procession of the Pietà on Easter Saturday. It is no coincidence that Corato has recently become part of the Associazione Puglia Autentica (the Association of Authentic Puglia) which also valorises these ancient religious rites for the tourist. Let us get back to our route. After above 6 kilometres travelling along the SP 234 we come to a junction where we turn left onto the SP 103. Spring is the season of flowers – stars on earth and stars in the sky, just a few kilometres from the centre of Corato, in fact,
astronomico. Qui è possibile ammirare lo spettacolo della volta celeste e si possono frequentare corsi di astronomia, imparare i concetti di inquinamento luminoso e anche dedicare… una stella! Superato l’osservatorio manca poco alla meta finale, circa 3 chilometri per l’arrivo in città. Corato vanta le sue origini nell’età Repubblicana dell’antica Roma e prenderebbe il nome dal patrizio romano Caius Oratus (è una delle ipotesi più accreditate). Il suo centro è ricco d’arte e monumenti, l’ospitalità della gente è degna della
we find an astronomy observatory. Here it is possible to admire the spectacle of the sky at night and we can attend astronomy classes, learn the concepts of light pollution and even dedicate … a star! After we pass the observatory only 3 kilometres separate us from the end of our journey and our arrival in the town. Corato can date its origins back to the Republican age of ancient Rome and is said to take its name from the Roman patrician Caius Oratus (this is one of the most reliable hypotheses). Its centre is rich in art and CASTEL DEL MONTE CORATO
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“Il centro storico merita di essere vissuto nei suoi ritmi, riti e tradizioni. Palazzo di Città, ex convento francescano, è sede del municipio” “This historical town centre deserves a visit to experience its rhythms, rites and traditions. The Palazzo di Città, a former Franciscan convent, today houses the town hall”
migliore tradizione pugliese. Trovarsi a Corato ad aprile consente di assaporare il tipico calzone di cipolla o partecipare alle sagre dedicate alla ciliegia; inoltre a maggio sono previsti tradizionali eventi che celebrano sfilate di carrozze e attacchi d’epoca e il concorso internazionale di musica “Euterpe”. Da non dimenticare il dolmen Chianca dei Paladini, a circa 5 chilometri da Corato, monumento funerario del XIV secolo a.C., composto da grandi lastre di pietra poste in posizione verticale sul terreno e precedute da una galleria di lastre, anch’esse in pietra, disposte in successione su due file parallele. Particolare importanza assume il rinvenimento di una piccola tazza in ceramica, unico oggetto di corredo recuperato, che permette di collocare temporalmente il dolmen al XVI - XV secolo a.C. La leggen-
monuments, the hospitality of its people is worthy of the best traditions of Puglia. Being in Corato in April means that you can enjoy the typical onion pie or take part in the festivals dedicated to the cherry; moreover, May is the time of traditional events that celebrate parades of vintage carriages and pairs and the international “Euterpe” music competition. Not to be forgotten is the Chianca dei Paladini dolmen, about 5 kilometres from Corato, a burial monument of the XIV century B.C., composed of great slabs of stone laid in a vertical position along the ground and preceded by a tunnel, also in stone slabs, laid one after the other in two parallel rows. Of particular importance was the discovery of a small ceramic cup, the only one remaining of a set, which allows the dolmen to be dated as being built between the XVI CASTEL DEL MONTE CORATO
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CASTEL DEL MONTE CORATO
da vuole che ad erigere la struttura siano stati i potenti giganti, in gara tra loro su chi riuscisse a sollevare il monolite più grande per costruire una casa. I primi piantarono verticalmente le pareti, ognuno pretendeva di aver compiuto il massimo sforzo, ma vinse l’ultimo che da solo coprì la casa sollevando l’enorme lastrone che fa da tetto. La fantasia popolare ha arricchito di elementi irreali la storia della Chianca dei Paladini, contribuendo attraverso i secoli a salvare il monumento della distruzione; un aspetto quasi mitico per il suo carattere straordinario è invece quello legato a Luisa Piccarreta, serva di Dio. Vissuta per 62 anni in un letto, la mistica ogni mattina doveva essere sciolta dal rigor mortis… una rigidità cadaverica su un corpo vivo che ne contorceva e induriva le membra: rispondeva positiva-
and XV centuries B.C. Legend has it that the structure was built by powerful giants in a competition to see who could lift the largest monolith to build a house. The first laid the walls vertically; each thought they had made the maximum effort, but the competition was won by the last who, all on his own, covered the house lifting the enormous slab that formed the roof. Popular myth has enriched the story of the Chianca dei Paladini with unreal elements, contributing over the centuries to saving the monument from destruction; an almost mythical aspect due to its extraordinary nature is, however, the one linked to Luisa Piccarreta, a servant of God. She lived 62 years in a bed, and every morning the mystic had to be awakened from rigor mortis… a cadaver-like rigidity on a living body that twisted and hardened the limbs: she only
“I monumenti di Corato sono tenuti gelosamente nascosti nelle strette vie da percorrere doverosamente a piedi” “The monuments of Corato are jealously kept hidden in the narrow streets and the only way to see them is on foot”
mente solo alla benedizione quotidiana di un sacerdote. Una malattia la cui origine risultò sempre clinicamente misteriosa: seduta in letto, com’era vissuta sempre, dovettero metterla pure nella bara e seppellirla. Le esequie della piccola figlia della Divina Volontà furono celebrate nella Chiesa Matrice da più di quaranta sacerdoti, il Capitolo e il Clero locale. Oggi la notorietà della “Santa” coratina è nota in tutto il mondo e la devozione per Luisa attrae a Corato centinaia di devoti: Corea del Sud, Canada, Australia, U.S.A., Messico, solo per citare alcuni paesi.
responded positively to the daily benediction of a priest. A disease the origin of which has always been clinically mysterious: sitting in bed, as she had always lived, they even had to put her in a coffin and bury her. The funeral rites of the little daughter of the Will of God were celebrated in the Chiesa Matrice by more than forty priests, the Chapter and the local clergy. Today the Saint of Corato is famous all over the world and the devotion for Luisa attracts hundreds of worshipers to Corato: from South Korea, Canada, U.S.A and Mexico just to mention a few countries.
“I CLASSICI SCORCI DEL CENTRO STORICO DI CORATO SI RIVELANO PER GRADI” “The classic views of the historical centre of Corato reveal themselves a bit at a time” Corato, Chiesa Incoronata Corato, the Incoronata Church
Corato, Chiesa Matrice Santa Maria Maggiore
Sapori in viaggio Flavours along the route
LA SCARCELLA
Scarcella
Non c’è pasqua senza Scarcella e non c’è massaia che nella sua giovinezza non abbia appreso l’arte della preparazione di questo dolce tradizionale, la cui cultura è tramandata di madre in figlia, ormai da generazioni, facendo si che ancora oggi sia fedele alla sua ricetta originale. Difficile credere come un dolce possa regalare così tanta gioia e allegria quando è servito a tavola, ma nel caso della Scarcella è davvero così. Questo dolce ha una simbologia forte, non solo si ritiene sia foriero di buona sorte ma, in particolare, simboleggia la nascita di una nuova vita ed è questo uno dei legami più forti con la tradizione e con la Resurrezione di Cristo. Un prodotto dal sapore antico che ha sempre rappresentato la più importante usanza pasquale per i coratini.
There is no Easter without Scarcella and no housewife who, in her youth, did not learn the art of preparing this traditional cake, the culture of which has been handed down from mother to daughter for generations, so that even today they are faithful to its original recipe. It is difficult to understand how a cake can bring so much joy and cheer when it is served at table, but in the case of the Scarcella that is what happens. This cake has a strong symbology. Not only is it believed to bring good luck, but, in particular it is a symbol of the birth of a new life and this is one of the strongest links with tradition and the Resurrection of Christ. A product with an ancient flavour which has always represented the most important Easter tradition for the people of Corato. CASTEL DEL MONTE CORATO
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itinerario estivo
In viaggio
LUMINOSA, INTENSA, PIENA SUMMER ROUTE TRAVELLING: BRIGHT, INTENSE, FULL
Le Murge offrono un ottimo diversivo “naturalistico” alla ricchezza di chiese e palazzi d’epoca presenti nella città di Corato: nelle giornate assolate il paesaggio tipico sembra richiamare alla steppa. Attenzione però! I viaggiatori troveranno un fascino particolare ad attraversare il “mare di pietra” delle Murge alternato a boschi di querce, seminativi, ulivi grondanti di olive e vigne che disegnano le geometrie dei campi. E lì vicino c’è un territorio plasmato nei millenni dalle forze dell’erosione, tutelato dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Qui lo scorrere dell’acqua è tutto sotterraneo, in superficie non affiorano solo i suoi “frutti”.
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CASTEL DEL MONTE CORATO
The Murgia hills offer an excellent “naturalistic” change from the wealth of churches and old palazzi in the town of Corato: on sunny days the typical scenery seems to call us to the steppe. Beware however! Travellers will find a particular charm in crossing the “stone sea” of the Murgia hills alternating with oak woods, sown fields, olive trees full of olives and vines which create the shapes of the fields. And close-by there is a land that has been shaped over the centuries by the forces of erosion, protected by the Alta Murgia National Park. Here water runs underground; on the surface not only its “fruits” emerge.
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LUMINOSA, INTENSA, PIENA Bright, intense, full
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LOCALITÀ DI PARTENZA
LOCALITÀ DI ARRIVO
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DEPARTURE FROM
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BISCEGLIE
St ra da
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Stra da P rovin ciale
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SP234
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PUNTI D’INTERESSE POINTS OF INTEREST
Castello di Federico II – Festa patronale di San Cataldo – Estate Coratina - mostra “Il Pendio” – Palazzo Gioia. Castle of Frederick II – Feast of the Patron Saint, Saint Cataldo – Summer in Corato - “Il Pendio” exhibition – Palazzo Gioia.
DISTANZA TOTALE TOTAL DISTANCE 18 chilometri
18 kilometres
La campagna è il luogo del passato e del presente, quello descrittivo, contemplativo. Ulivi e mandorli in fiore. E gli edifici. L’architettura delle masserie racchiude la storia e la conserva. Le case abitate, dentro le vite vissute secondo ritmi imposti. La terra e la sua coltivazione sancivano un tempo i battiti dell’orologio della produttività contadina. In questi siti Federico II ritrovava probabilmente serenità per lo spirito e la gioia di vivere (non è certa la sua presenza a Castel del Monte), guardando magari i falchi che con le ali si stagliavano contro il sole dell’estate, una stagione tanto bella che le altre le girano attorno. È una luce che sa di campagna ma anche del mare vicino, un paesaggio a tutto tondo che richiama le magie e i colori delle terre d’Oriente, i luoghi della Terra Santa e alle Crociate. Popolazioni provenienti dall’Illiria e dall’Epiro abitarono la regione già dal
The countryside is the place of past and present, descriptive and contemplative. Olive and almond trees in flower. And the buildings. The architecture of the farmhouses encloses history and preserves it. The inhabited houses, within the vines lived according to imposed rhythms. The land and its crops once beat with the strokes of the rural production clock. In these sites Frederick II probably used to re-discover serenity for the spirit and the joy of living (his presence at Castel del Monte is not certain), perhaps watching the falcons that with their wings were silhouetted against the summer sun, such a beautiful season that the others rotate around it. It is a light which tastes of the countryside but also of the nearby sea, an all-round landscape that recalls the magic and the colours of Eastern lands, the places of the Holy Land and the Crusades. Populations coming from the Illyria and the Epirus were living in the region from the III millenCASTEL DEL MONTE CORATO
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III millennio a.C. Poi arrivarono i greci che diedero vita alla civiltà della Magna Grecia nel sud della regione. Hanno lasciato ben evidente il segno la romanità d’Occidente e bizantina, il Cristianesimo, i Normanni, gli Angioini e gli Aragonesi, i Borboni, soprattutto gli Svevi con Federico II. Non può dunque sorprendere che una simile stratificazione abbia influenzato l’arte, il folclore, l’artigianato e la
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CASTEL DEL MONTE CORATO
nium B.C. Then the Greeks arrived and gave life to the civilisation of the Magna Graecia in the south of the region. They left very clear signs of the Eastern Roman and Byzantium worlds, Christianity, the Normans, Angevins and the Aragonese, the Bourbons, and above all the Swabians with Frederick II. So, we cannot be surprised that such stratification has influenced the art, folklore, handicrafts and food and wine of the area where the
gastronomia dell’area dove è ubicato anche il comprensorio di Corato. Soprattutto i sapori, sono sempre loro a tracciare il nostro viaggio baciato dal sole dell’estate. Federico II, sempre affamato di sapere, ha trasmesso ai posteri studi e ricerche sull’attività agricola locale, criteri che sono attualissimi ancor oggi nonostante siano trascorsi otto secoli. Il monumento più prestigioso del monarca svevo, Castel
district of Corato is also located. Above all flavours, they are always the things that trace our journey kissed by the summer sun. Frederick II, always hungry for knowledge, left for posterity studies and research into local agricultural activities, criteria that are still relevant today even though eight centuries have gone by. The most prestigious monument to the Swabian monarch, Castel del Monte, offers an excellent change to the
“QUALE TERRENO MIGLIORE PER RIAPPROPRIARSI DEL GUSTO SE NON LE TERRE DI FEDERICO II”
“What better a land to discover taste again than the lands of Frederick II”
del Monte, offre un ottimo diversivo alle ricchezze delle città di Andria e Corato, sia in chiave storico-culturale che paesaggistica. Non dimentichiamoci che gli ambienti di allora erano davvero molto diversi, ricchi sia di boschi di latifoglie che di macchia mediterranea. Oggi si attraversano ampie zone grondanti di grappoli d’uva e di olive, che tra le zolle smosse e scure dei campi trasmettono il senso di nuovo ammantato d’antico. È estate. Si respira l’erba fra le pietre dei muretti a secco, l’erba che cuoce adagio sulla terra. I due leoni accovacciati ai
“PAUSE DI PIACERE GOLOSE TRADIZIONI GASTRONOMICHE” “Breaks of pleasure delicious grastronomic traditons”
“Le masserie rurali, simboli della tradizione e luoghi di interesse per ogni turista che giunge in Puglia” “The rural farmhouses, symbols of tradition and places of interest for every tourist who visits Puglia”
lati del portale d’ingresso di Castel del Monte, entrambi rivolti verso i punti dove sorge il sole nei solstizi d’inverno e, appunto, d’estate, segnano l’inizio del nostro itinerario. La collina, 540 metri sul livello del mare, è circondata da pascoli naturali e praterie, che fanno risaltare ancor di più l’imponenza del castello. Scendiamo. Una volta immessi sulla SS170 dir, si prosegue per circa 2 chilometri fino a raggiunger un bivio, si svolta sulla destra in direzione Corato, immettendosi così sulla SP 234 che si percorrerà per circa 6 chilometri tra seminativi e
wealth of the towns of Andria and Corato, in terms of history, culture and scenery. Let us not forget that the environments of those times were really very different, rich in forests and Mediterranean scrubland. Today we cross expansive areas dripping with bunches of grapes and olives, which, through the dark ploughed clods of earth in the fields, transmit a sense of the new, shrouded by the old. It is summer. We breathe the grass among the stones of the dry stone walls, grass that slowly cooks on the ground. The two lions lying in wait at the sides of the entrance gate of Castel del Monte, both pointing in the direction of where the sun rises during the winter, and of course the summer, solstices, mark the start of our route. The hill, 540 meters above sea level, is surrounded by wild pastures and meadows, which make the grandeur of the castle stand out even more. Let’s descend. We join the SS170 dir, and follow it for about 2 kilometres until we come to a junction where we turn right towards Corato, joining the SP 234 for about 6 kilometres across sown ground and wheat fields. Cereals have fed generaCASTEL DEL MONTE CORATO
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campi di grano. I cereali hanno nutrito generazioni, erano a volte l’unico mezzo di sussistenza per intere famiglie. Un altro prodotto tipico della tavola coratina sono i pomodori secchi: sanno di Puglia, del suo sole, della sua semplicità. Fatti essiccare al sole, tagliati in due per tutta la loro lunghezza e cosparsi di sale, vengono posati su grandi graticci affinché l’aria calda dell’estate faccia il suo dovere. Pazienza e tanto rispetto per la tradizione, solo così la trasformazione esalterà l’originale sapore dei pomodori. Questo ortaggio è l’ideale ornamento culinario di molti altri prodotti locali, quali le friselle, le bruschette o per aggiungere sapore al classico primo piatto a base di orecchiette e cime di rape. I pomodori secchi sono utilizzati anche per le conserve, che
tions; sometimes they were the only means of sustenance for entire families. Another typical product of Coratino tables is sundried tomatoes: they taste of Puglia, of its sun and simplicity. Dried in the sun, cut in half lengthwise and sprinkled with salt, they are placed on large trellises so that the hot summer air can do its duty. Patience and so much respect for tradition, only in this way will the transformation enhance the original flavour of the tomatoes. This vegetable is the ideal culinary ornament of many other local products, such as friselle, bruschettas or to add flavour to the classic first course of orecchiette and turnip tops. Sun-dried tomatoes are also used to make preserves and they owe their unique and unmistakeable flavour to the few and simple ingredients with which they are made,
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debbono il loro sapore unico ed inconfondibile ai pochi e semplici ingredienti con i quali sono realizzate, come l’olio di oliva. Questa variante si presta benissimo per essere degustata come antipasto, sia nella loro naturalezza che eventualmente conditi con capperi, aglietto e prezzemolo fresco. Lungo la SS 234, dopo circa 6 chilometri si giunge ad un bivio: si prende a destra per imboccare la SP 172. Dopo circa 500 metri, ad un altro bivio si prende a destra, direzione sud, per raggiungere un tratto di una delle piÚ importanti opere infrastrutturali della regione, l’Acquedotto Pugliese, portato a termine nel 1914, quando le fontane di Bari e altri paesi del Sud, compresa Corato, cominciarono a erogare acqua nelle pubbliche piazze. Il tratto in
such as olive oil. This variation is ideal to be enjoyed as an appetizer, both in their natural version and possibly dressed with capers, garlic and fresh parsley. Along the SS 234, after about 6 kilometres we come to a junction: we turn right onto the SP 172. After about 500 meters, we turn right at another junction and head south before reaching a section of one of the most important infrastructural works of the region, the Puglia Aqueduct, completed in 1914, when the fountains of Bari and other towns in the South, including Corato, began to supply water in public squares. The section over which the Puglia Aqueduct passes is popular with many cycling enthusiasts. The offer and the commitment are varied, with some easy routes and some not so easy ones. We continue our journey along the SP 172 and at kilometre 2 we turn left towards Corato. We have now joined a secondary road, 36
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“La raccolta delle olive è un rito e come tutti i riti ha il suo cerimoniale…” “The olive harvest is a rite and like all rites it has its own etiquette…”
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cui passa l’Acquedotto Pugliese diventa motivo d’interesse per gli amanti della bicicletta, l’offerta è varia, l’impegno anche, da percorsi facili ad altri più ostici. Riprendiamo a viaggiare lungo la SP 172, all’altezza del chilometro nr 2 si devia a sinistra in direzione Corato. Si entra così su una via secondaria, strada esterna viale Reggio, ricca di coltivazioni e arbusti che riportano alla mente del visitatore i sapori della terra e delle coltivazioni locali. In questa stagione è impossibile che l’occhio non cada sui mandorli con i loro magnifici e gustosi frutti, tappa obbligata per il palato. La pianta viene coltivata nelle terre di Federico II (Corato, Andria, Castel del Monte) con le sue varietà Filippo Cea, Tuono, Genco, Ferragnes, Supernova. La loro raccolta avviene
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the external Viale Reggio, rich in crops and bushes that bring to the mind of the visitor the flavour of the land and local crops. In this season, the eye cannot fail to notice the almond trees with their magnificent tasty fruits, an obligatory stopping place for the palate. The tree is grown in the lands of Frederick II (Corato, Andria, Castel del Monte) in its Filippo Cea, Tuono, Genco, Ferragnes and Supernova varieties. The harvest usually takes place in August and September using the beating method which consists in beating the branches with long poles to dislodge the almonds. Once picked and shelled they are dried to reduce their water content (around 7%), a technique designed to ensure that the product has a good conservation. When the sum-
in genere in agosto e settembre mediante la bacchiatura, che consiste nel battere con delle lunghe pertiche i rami per far cadere a terra le mandorle. I frutti raccolti e liberati dal mallo, vengono posti ad asciugare affinché il contenuto dell’acqua risulti minimo (circa il 7%), tecnica ideata per assicurare una buona conservazione del prodotto. Quando l’afa estiva si fa sentire, il latte di mandorle porta conforto, infatti la bevanda vegetale ottenuta dalla infusione e dalla spremitura in acqua delle mandorle è davvero dissetante. Estasiati dai frutti delle terre coratine e dalle piccole costruzioni che si possono ammirare immerse nel verde degli uliveti, si percorrono ancora 4,5 chilometri: quando la strada termina e si giunge ad un bivio, si prende a sinistra e si imbocca
“IL MANDORLO CON LA SUA AUREOLA DI FIORI CANDIDI È AL CENTRO DI MITI E FOLCLORE” “The almond with its candid halo of flowers is at the centre of myths and folklore”
mer mugginess makes itself felt, almond milk brings comfort. In fact the drink obtained from infusing and squeezing almonds into water is really thirst-quenching. Enraptured by the fruits of the Coratino lands and by the small buildings that we can admire in the
“Sulle terre di Federico II risplende il fascino della cultura mediterranea” “The magic of Mediterranean culture shines on the lands of Frederick II”
una piccola stradina, Strada esterna Parete di Tullo; ancora poche decine di metri e ad uno stop si svolta a sinistra sulla SP 19. Dopo circa 2 chilometri si giunge ad una ciclo stazione dove rilassarsi ed eventualmente organizzare escursioni guidate in bicicletta (è possibile affittarle in loco). Corato potrebbe quasi passare inosservato. La cosa cambia quando ci avviciniamo al suo centro: con le sue case e i suoi monumenti scopriremo un tesoro fatto di arte, natura e buon cibo. Ora però sediamoci a tavola e lasciamoci inebriare da una bruschetta condita dal sapore unico e inconfondibile dell’olio extravergine coratino. Intanto non c’è fretta, il centro storico può aspettare. Del resto è una cittadina che si svela piano piano, i secoli si rincorrono in uno sguardo osservando i suoi monumenti principali: il Palazzo
midst of the green olive groves, we travel another 4.5 kilometres: when the road ends we come to a junction and turn left onto a small road, the Strada esterna Parete di Tullo; just a few dozen meters more and we come to a stop where we turn left onto the SP 19. After about 2 kilometres we come to a cycle station where we can relax and possibly organise guided bike tours (they can be hired on site). Corato could almost pass unobserved. Things change when we approach its centre: with its houses and monuments we discover a treasure of art, nature and good food. Now, however, let us sit at a table and allow ourselves to be intoxicated with a bruschetta dressed with the unique and unmistakeable flavour of the extra-virgin olive oil of Coratino. Meanwhile, there’s no hurry, the historical centre can wait. Besides, it’s a town that 40
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“Nella cornice incantevole del centro storico emerge la storia e la cultura di Corato” “In the charming surroundings of the historical centre the history and culture of Corato emerges”
di Città, ex convento francescano di San Cataldo (nel chiostro sono conservate alcune pietre miliari che si trovavano ai lati della via Appia), il caratteristico Palazzo delle Pietre Pizzute, ornato da tredici bugne a forma piramidale che rivestono il piano nobile, il Palazzo de Mattis e il Palazzo Gioia che spicca possente in Piazza Sedile, nel centro della vita cittadina. Ristrutturato da poco, è utilizzato per ospitare iniziative culturali e promozionali. Assolutamente da visitare. Queste attrattive vengono valorizzate grazie ai
reveals itself a little at a time, the centuries can be seen at a glance by looking at its main monuments: the Palazzo di Città, the former San Cataldo Franciscan convent (the cloisters contain some mile stones that used to be found along the sides of the via Appia), the characteristic Palazzo delle Pietre Pizzute, decorated by thirteen pyramid-shaped ashlars that clad the upper floor, the Palazzo de Mattis and the Palazzo Gioia which stands out powerful in Piazza Sedile, in the centre of town life. Renovated recently, it is used as a venue for cultural and promotional events. CASTEL DEL MONTE CORATO
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numerosi eventi del cartellone dell’Estate Coratina che raggiunge il suo culmine con le celebrazioni della Festa del Santo Patrono, l’“irlandese” San Cataldo (la maggior parte dei coratini di sesso maschile non a caso si chiama “Cataldo”). Numerose le sagre e gli eventi degustativi. Corato infatti, oltre ad essere circondata da una terra prodiga di prodotti, ha un vero e proprio culto per le antiche tradizioni culinarie. Dipende tutto dalla natura, dal clima e dall’alternarsi delle stagioni, una meravigliosa combinazione di elementi naturali. È proprio così, la varietà e la qualità delle materie prime dipende dalla natura.
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Not to be missed. These attractions are valorised by the numerous events held during the Estate Coratina which reaches its peak with the celebrations of the Patron Saint, the “Irishman” Saint Cataldo (most male natives of Coratino are called “Cataldo”). Numerous festivals and tasting events are organised. In fact, not only is Corato surrounded by a land fertile in products, but it also has a veritable cult for ancient culinary traditions. It all depends on nature, the climate and the alternating seasons, a wonderful combination of natural elements. That’s the way it is, the variety and quality of the raw materials depend on nature.
Sapori in viaggio Flavours along the route
MANDORLE E POMODORI SECCHI SOTT’OLIO
Almonds and sun-dried tomatoes preserved in oil
Nella bibbia il mandorlo è un albero prezioso, simboleggia la Redenzione del popolo di Dio per opera del Creatore. La radice della parola significa “vegliare” che per noi fa rima con mangiare, infatti, il frutto delle varietà Filippo Cea, Tuono, Genco, Ferragnes e Supernova è un vero alimento nutriente ed energetico grazie alla equilibrata composizione di grassi, proteine e sali minerali. I frutti raccolti in agosto-settembre sono utilizzati per ottenere il latte di mandorle, ottimo dissetante, ma anche per prodotti dolciari, come la pasta di mandorle, gli amaretti, il torrone e i confetti. La mandorla è inserita nella lista di Prodotti Agroalimentari Tradizionali italiani (P.A.T.). Un altro prodotto che rende l’idea di quanto amore si possa avere per la propria terra è il pomodoro secco sott’olio. Il sole nei mesi primaverili ed estivi non manca mai di illuminare e scaldare questa terra, fondamentale anche per la procedura di essicazione. Un prodotto semplice, come semplici sono i suoi ingredienti, in particolare l’olio di oliva, vera essenza della cultura agraria e culinaria coratina.
In the bible, the almond is a precious tree. It symbolises the Redemption of God’s people by the Creator. The root of the word means “vegliare” (to keep watch) which for us rhymes with “mangiare” (to eat). In fact, the fruit in its Filippo Cea, Tuono, Genco, Ferragnes and Supernova varieties is a veritable nutritious and energy-giving food due to its balanced composition of fats, proteins and mineral salts. The nuts gathered in August-September are used to obtain almond milk, an excellent thirst-quenching drink, but also to make confectionary products, such as marzipan, amaretto, nougat and sugar-coated almonds. The almond is on the list of Prodotti Agroalimentari Tradizionali italiani (P.A.T.) (Traditional Italian Food Products). Another product which gives the idea of how much love people can have for their own land is the sun-dried tomato preserved in oil. The sun, during the spring and summer months, never fails to light up and heat this earth, fundamental also for the drying procedure. A simple product, as simple as its ingredients, in particular olive oil, the true essence of the agricultural and culinary culture of Corato. CASTEL DEL MONTE CORATO
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itinerario autunnale
In viaggio
SCOPRIRE, VIVERE, ASSAGGIARE AUTUMN ROUTE TRAVELLING: TO BE DISCOVERED, ENJOYED AND TASTED
Corato prende probabilmente il nome dal patrizio romano Caius Oratus che fu il suo dominus e unico signore. La sua posizione geografica privilegiata ha favorito il diffondersi di coltivazioni come la vite, gli ulivi e i mandorleti. Dove si sono incontrate due delle pi첫 grandi culture vitivinicole di tutti i tempi, quella italica e quella greca, possiamo riscoprire le tracce di un pensare, di un produrre e di un bere enoico che non hanno eguali.
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Corato probably gets its name from the Roman patriarch Caius Oratus who was its dominus and only lord. Its privileged geographical position has fostered the spread of crops such as grapes, olives and almonds. Where two of the greatest grape cultures of all times, the Italic and the Greek, meet, we can discover the traces of a way of thinking, producing and drinking wine that has no equal.
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SCOPRIRE, VIVERE, ASSAGGIARE To be discovered, enjoyed and tasted BARLETTA LOCALITÀ DI PARTENZA
LOCALITÀ DI ARRIVO
Castel del Monte
Corato
DEPARTURE FROM
ARRIVAL AT
TRANI
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BISCEGLIE
St ra da
A14
SP13 SP13
Stra da P rovin ciale
SP231 181
SP13
A14
SP238
SP231
CORATO
SP43
SP231
SP85
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SP30
SP43
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SP2
SS170dir SP19
SP2
SP174 SP103
SP63
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CASTEL DEL MONTE
SP234
SP234
SP238 SP234
SP234
RUVO DI PUGLIA
PUNTI D’INTERESSE POINTS OF INTEREST
Castel del Monte – cerealicoltura – pasta – vino DOC Castel del Monte – ulivi – muretti a secco e paralupi – taralli.
Castel del Monte – cereal growing – pasta – Castel del Monte DOC wine – olives – dry stone walls and paralupi – taralli.
DISTANZA TOTALE TOTAL DISTANCE 29 chilometri
29 kilometres
La Murgia è terra, terra che più terra non si può. Qui, anche d’autunno vi si respira piena la serenità agreste. Grano, uva e olive, si diceva sino a qualche anno fa, per indicare i tre pilastri della produzione agricola pugliese. La cerealicoltura dominava la campagna della regione; oggi anche la vite e l’ulivo sono diventati protagonisti del paesaggio rurale. Ma torniamo a Castel del Monte. Lo si può intendere come punto di arrivo e come punto di partenza, come meta da raggiungere per godere. Oggi è uno dei castelli meglio conservati in tutta l’Italia meridionale, dal 1996 iscritto alla lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO per la perfezione delle sue forme e per l’armoniosa unione degli elementi culturali del Nord Europa, del mondo islamico e dell’antichità classica. Così famoso che con l’introduzione in Italia dell’euro è stato raffigurato sulla moneta da 1 centesimo. Negli ultimi decenni sono stati fatti progressi importanti per migliorare l’accesso, la visita e la perma-
The Murgia is earth, and more earth than that is impossible to find. Here, in Autumn too we can fully breathe the serenity of the fields. Wheat, grapes and olives, it was said until a few years ago, to indicate the three pillars of the agricultural production of Puglia. Cereal growing dominated the countryside of the region; today grapes and olives have also become protagonists of the rural landscape. But let us return to Castel del Monte. This means our points of departure and arrival, places to be reached and enjoyed. Today it is one of the best preserved castles in the whole of southern Italy, since 1996 included in the list of UNESCO World Heritage Sites due to the perfection of its shapes and the harmonious blend of the cultural elements of Northern Europe, the Islamic world and ancient antiquity. So famous that with the introduction of the Euro into Italy it was depicted on the 1 cent coin. In the last decades important progress has been made to improve the access, visits and stays at the castle, not least of all the venture organised by the Local Action Group “Le CitCASTEL DEL MONTE CORATO
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nenza al castello, non ultimo l’intervento voluto dal GAL “Le Città di Castel del Monte” nell’area antistante il maniero, dove è stato allestito un punto espositivo permanente, un’area di accoglienza pubblica che rappresenta un fondamentale collegamento con le città di Corato e di Andria. La sistemazione degli spazi verdi disegna un punto fondamentale di riferimento per le migliaia di turisti che visitano annualmente Castel del Monte, crocevia tra il tour al castello e quello nelle zone e nei comuni limitrofi. E allora mettiamoci in movimento, scendiamo dal castello federiciano, oltrepassiamo il nuovo e ampio piazzale, dove sostare,
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tà di Castel del Monte” in the area adjacent to the castle, where a permanent exhibition centre has been established, an area in which to welcome the public which represents a fundamental link with the towns of Corato and Andria. The re-landscaping of the gardens has created a fundamental reference point for the thousands of tourists who visit Castel del Monte every year, the cross-roads between the castle and the surrounding areas and towns. So, let’s get going; we leave the Castle of Frederick and cross the new and large square where we can stop, rest and gather information about the points of interest of the area. We take the SS 170, leaving the green scrub-
rinfrancarsi e apprendere le informazioni sui punti d’interesse del territorio. Imbocchiamo la SS 170, lasciamo alle spalle la verde macchia della collina per attraversare quei bei campi arati, pronti a “partorire” dal loro grembo i cereali che daranno origine al pane e alla pasta, prodotto simbolo della città di Corato: lasagne, strascenate, cavatiedde... ma se si potessero usare tutte le espressioni dialettali esistenti in materia di pasta, la lista si allungherebbe all’infinito, perché ogni località ha le sue specialità, piccole variazioni sul tema. I pranzi vedono il pane come ingrediente base, per esempio cotto e condito con olio d’oliva, pomodo-
land of the hills to cross fine ploughed fields, ready to “give birth” to the cereals that will be used to create bread and pasta, the symbol of the town of Corato: lasagne, strascenate, cavatiedde... but if we could use all the existing dialectal expressions, the list would never end, because each place has its own specialities, small variations on the theme. Lunch sees bread as the basic ingredient, for example baked and dressed with olive oil, cherry tomatoes, rocket and vegetables. There was a time when housewives used to bake it at home. In the evening they used to call in at the bakery to get their yeast and to book their turn to use the oven for the following day. When the bread finished baking,
“Castel del Monte, simbolo magniloquente del potere dello stupor mundi Federico II” “Castel del Monte, a bombastic symbol of the power of the stupor mundi Frederick II”
“IL TURISTA PUÒ TROVARE LA NATURA NEL GUSTO DI PIATTI UNICI E TIPICI GRAZIE ALL’AGRITURISMO” “The tourist can find nature in the taste of its unique and typical dishes thanks to agricultural tourism”
rini, rucola e verdure. C’era un tempo in cui le massaie lo preparavano in casa. La sera passavano dal fornaio a prendere il lievito e prenotavano l’infornata dell’indomani. Cotto il pane il fornaio riportava le pagnotte alla massaia. Con il passare degli anni e la crescita della produzione, le forme e le tipologie di pane hanno visto aumentare la loro varietà, in soccorso delle semplici mani sono intervenuti raffinati macchinari che non hanno intaccato gusti e sapori tipici delle produzioni artigiane. Il castello ormai dista 2 chilometri, ad un bivio svoltiamo a destra, direzione Minervino, immettendoci sulla SP 234. Una volta girato, l’ambiente che si presenta è quello tipico delle zone cerealicole: le macchie verdi dei fondi agricoli 50
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the baker used to deliver the loaves to the housewife. As the years went by and production grew, the shapes and types of bread have increased in variety; sophisticated machines were invented to help the simple hands which have not spoilt the typical tastes and flavours of artisan productions. The castle is now 2 kilometres away. At a junction we turn right onto the SP 234 towards Minervino. After the turn the environment is typical of cereal growing areas: the green patches on the autumn and winter fields tell us about the golden ears of wheat in the summer. The road is touched by fields of durum wheat, one of the pillars of the food and agricultural economy of the town of Corato. The synergy between the raw material and the high technology of the production
d’autunno e d’inverno racconteranno di spighe dorate in estate. La strada è lambita da campi di grano duro, tra i pilastri dell’economia agroalimentare della città di Corato. La sinergia tra la materia prima e l’elevata tecnologia del processo produttivo, hanno consentito ad aziende innamorate dei sapori e fedeli alle proprie radici – come Casillo, Tandoi, Granoro e Riscossa – di esportare i loro prodotti locali su mercati internazionali. L’introduzione di sistemi tecnologici all’avanguardia hanno migliorato l’arte molitoria senza alterare la genuinità della pasta secca. Il nostro viaggio dettato dai sapori più che dai luoghi prosegue lungo la SP 234, attraverso lunghe distese di uliveti che godono dei venti freschi dell’Adriatico, dell’accogliente terra rossa, del sottosuolo calcareo e permeabile. Qui le prime coltivazioni di ulivi risalgono a 5000 anni prima di Cristo, e sono
process has allowed companies enamoured with flavours and faithful to their own roots – such as Casillo, Tandoi, Granoro and Riscossa – to export their local products onto international markets. The introduction of cutting edge technological systems has improved the milling art without changing the wholesomeness of the dry pasta. Our journey, dictated more by flavours than by places continues along the SP 234, across long expanses of olive groves that enjoy the cool winds of the Adriatic, the welcoming red earth and the limestone and permeable soil. Here the first crops of olives date back to 5000 years before Christ, proved by the coins that have been found showing olive leaves and branches and various other objects showing scenes of the olive harvest and sale.
“Grazie ai viticoltori locali, il vino è divenuto oggi una vera e propria eccellenza” “Thanks to the local wine growers, today wine has become a veritable excellence”
testimoniate da ritrovamenti di monete raffiguranti foglie e rami di ulivo e di vari altri oggetti che mostrano scene di raccolta e vendita di olive. Si prende ora il bivio per San Magno, sulla sinistra, per immettersi sulla SP 19 e attraversare campi coltivati a cereali, “disegnati” dai tipici muretti a secco che delimitano i confini delle proprietà contadine. Presso le masserie troviamo i paralupi, muretti alti che hanno la parte terminale costituita da un cordolo rialzato di grandi pietre piatte sporgenti verso l’esterno, dettaglio costruttivo che impediva agli animali selvatici di arrampicarsi e penetrare all’interno dei recinti dove si trovavano conigli, galline e le greggi. L’itinerario prosegue fino ad un incrocio, seguiamo la direttrice verso Corato che immette nella SP 234. È una terra riarsa 52
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We now take the turning for San Magno, on the left, joining the SP 19 crossing fields growing cereals, “designed” by the typical dry stone walls that mark the borders of the farming properties. At the farmhouses we find the paralupi, high walls ending in a raised strip of large flat stones protruding outwards, a building detail that prevented wild animals from climbing up and getting inside the fences containing rabbits, hens and flocks of sheep. The route continues until we come to a crossroads. We follow the road towards Corato which then joins the SP 234. It is a parched, arid land due to the outcrops of limestone just below ground level, but it is also because of this that the crops do so well: the low-growing vines are proof of the perseverance of man who has learned how to dominate adverse nature. Not only does
ed avara perché appena sotto il livello del suolo coltivato vi sono i calcari affioranti, ma proprio per questo motivo le colture sono privilegiate: le basse viti testimoniano la perseveranza dell’uomo che ha saputo dominare la natura avversa. Oltre ad attrarre turisti da tutto il mondo per avvolgerli con il suo alone di misteri, Castel del Monte imprime anche il nome alla DOC che include il bianco, il rosato e il rosso. I suoi acini crescono su un territorio che si estende per una lunghezza di circa 40 chilometri da sudest a nord-ovest, comprendendo i territori dei comuni di Andria e Corato. Qui, nelle terre di Federico II, la vite spande al sole i suoi grappoli e con le sue radici così profonde sembra arrivare al cuore del viticoltore, un saldo connubio capace di dare un ottimo vino a Denominazio-
Castel del Monte attract tourists from all over the world to envelop them in its mysterious aura but it also gives its name to the DOC (Controlled Designation of Origin) wines including white, rosé and red. Its grapes grow over an area that extends for 40 kilometres from south-east to north-west, including the lands of the municipalities of Andria and Corato. Here in the lands of Frederick II, the vines spread out their bunches of grapes in the sunshine and with their deep roots they seem to reach the heart of the winegrower, a first alliance capable of producing an excellent Denominazione di Origine Controllata (Controlled Designation of Origin) wine. We owe the winegrowers, unaware inspirers of this scenario, our greatest appreciation for having made this miracle possible, a miracle which continues year after year, a healthy, wholesome fraternity between the hard work CASTEL DEL MONTE CORATO
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ne di Origine Controllata. Ai viticoltori, inconsapevoli ispiratori di questo scenario, va il riconoscimento più grande per aver reso possibile questo miracolo che si perpetua nel tempo, una fratellanza sana e genuina tra laboriosità contadina, ambiente e prodotto unico. I colori sono quelli dell’autunno, i vigneti sono carichi del frutto di Dionisio, i grappoli turgidi e pieni aspettano il grande momento della vendemmia. Da questo delizioso nettare si sviluppano vini di qualità eccelsa come il Castel del Monte Uva di Troia, il Castel del Monte Bianco da Pinot Nero, il Castel del Monte rosato. La lista è davvero lunga e invitiamo tutti gli appassionati di enologia e gli amanti del vino a scoprirli attraverso le degustazioni organizzate dalle tante aziende presenti sul territorio. Pensiamo all’evento “Cantine Aperte” organizzato dal Movimento Turismo del
of the winegrowers, the environment and the unique product. The colours are those of autumn; the vineyards are full of the fruit of Dionysus, the swollen, full bunches await the great moment of the harvest. Wines of exceptional quality are developed from this delicious nectar such as Castel del Monte Uva di Troia, Castel del Monte Bianco da Pinot Nero and Castel del Monte rosato. The list is really long and we invite all wine enthusiasts and lovers to discover them through the tastings organised by the many vineyards in the area. We are thinking about the “Cantine Aperte” (Open Wine Cellars) event organised by the Movimento Turismo del Vino Puglia. Thanks to the approximately 2,000 hectares of vineyards in the area, the wine growing sector also produces excellent dessert grapes including the Baresana. 54
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Vino Puglia. Il settore vitivinicolo, grazie ai circa 2.000 ettari di vigneti presenti, produce anche ottima uva da tavola, tra cui la baresana. L’itinerario prosegue per circa 2,5 chilometri sulla SP 234, superando l’incrocio con la SP 19, in direzione Ruvo di Puglia; i successivi 3 chilometri accompagnano il turista lungo le vigne e altre coltivazioni tipiche. Solo mani innamorate e tenaci potevano partorire un paesaggio così bello e fonte d’ispirazione; la stessa passione che sin dall’antichità portò la dea Atena a piantare il primo ulivo destinato, con i suoi frutti, a donare un succo meraviglioso, e Dionisio ad introdurre presso i popoli la coltura della vigna e l’arte del vino. La divinità dell’Olimpo condannato ad errare per il mondo intero nelle sue frequenti estasi mistiche, non si scordò certo di questa terra che rappresenta uno
The route continues for around 2.5 kilometres along the SP 234, crossing the junction with the SP 19 and heading for Ruvo di Puglia; the next 3 kilometres take the tourist through vines and other typical crops. Only enamoured and tenacious hands could produce such a beautiful landscape, the source of inspiration; the same passion which in ancient times saw the goddess Athena plant the first olive tree, destined, with its fruits, to produce a wonderful juice, and Dionysus introduce winegrowing and the art of wine to the population. The god of Olympus condemned to wander all over the world in his frequent mystic raptures, certainly did not forget this land which represents a stimulus for a tempting journey to discover precious nectars. Educated men, stubborn men, incomparable gods: an earthly and divine association capable of producing the wholesome Mediterranean diet. We are now
“Viaggiare è anche conoscere i sapori di una terra e il vino, apprezzato anche da Federico II di Svevia, rappresenta un bene di valore assoluto” “Travelling also means getting to know the flavours of a land and the wine; appreciated also by Frederick II of Swabia, it represents an asset of absolute value”
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“L’ANDATURA È QUELLA GIUSTA. A RITMO LENTO. INIZIA LA VISITA AL CENTRO STORICO DI CORATO” “The pace is the right one. Slow. The visit to the historical centre of Corato begins”
stimolo per un viaggio stuzzicante alla scoperta di nettari preziosi. Uomini colti, uomini caparbi, ineffabili dei: un sodalizio terreno e divino capace di dare vita alla genuina dieta mediterranea. Ormai siamo prossimi a Corato, ad un incrocio, sulla sinistra ci s’immette sulla SP 238 che ci accompagnerà fino all’arrivo nel centro cittadino, sempre più spesso palcoscenico di kermesse dedicate ai prodotti della tradizione contadina. Siamo così giunti a Corato che vanta le sue origini nell’età Repubblicana dell’antica Roma, quando Scipione l’Africano, dopo la vittoriosa campagna contro i Cartaginesi, decise di premiare i suoi soldati spartendo tra loro le terre di Puglia: una di queste era la colonia di Corato, vicina alle pendici orientali delle Murge. Oggi, il centro di Corato è ricco d’arte e monumenti, il paese è caratteristico e l’ospitalità della gente è degna della migliore tradizione pugliese. Non ci resta che procedere a passo lento, verso Palazzo di Città (in Piazza Marconi), ex convento francescano di San Cataldo, costruito 58
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approaching Corato. At a junction we turn left onto the SP 238 which will accompany us to our final destination in the town centre, more and more often the scene of events dedicated to traditional farming products. So, we have finally arrived at Corato which boasts that its origins date back to the Republican age of ancient Rome, when Scipio the African, after the victorious campaign against the Carthaginians, decided to reward his soldiers by dividing the lands of Puglia among them: one of these was the colony of Corato, near the eastern slopes of the Murgia hills. Today the centre of Corato is rich in art and monuments. The town is characteristic and the hospitality of the people is worthy of the best tradition of Puglia. Now, all we have to do is to walk slowly, towards Palazzo di
nel 1506. Nel chiostro sono conservate alcune preziose pietre miliari che, un tempo, si trovavano sulla Via Traiana. Da non dimenticare la scultura della Madonna del Latte e il prezioso affresco che rappresenta la Deposizione. La visita al centro storico ci porta ora al Teatro Comunale, risalente al 1874. Imboccando Via Duomo, il campanile trecentesco annuncia la Chiesa della Matrice (sec. XIII), che occupa l’area sede di un tempio dedicato ad una divinità pagana. Sono da vedere l’affresco della Madonna di Costantinopoli, la Madonna con Bambino, le raffigurazioni di San Pietro e San Paolo e le reliquie e la statua di argento di San Cataldo, patrono della città. Alle spalle della Chiesa Madre sorge una costru-
Città (in Piazza Marconi), the former Franciscan convent of Saint Cataldo, built in 1506. In the cloisters we can find some precious mile posts which were once found along the Via Traiana. We mustn’t forget the sculpture of the Madonna del Latte and the precious fresco representing the Deposition. Our visit to the historical town centre now takes us to the Town Hall, dating back to 1874. Starting along Via Duomo, the fourteenth century bell tower announces the Chiesa della Matrice (XIII century), which is built on the site of a temple dedicated to a pagan god. Not to be missed are the fresco of the Madonna di Costantinopoli, the Madonna con Bambino, the depictions of Saint Peter and Saint Paul and the relics and the silver statue of Saint Cataldo, the patron saint of the town. Behind CASTEL DEL MONTE CORATO
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zione cinquecentesca, Palazzo Gentile. I vicoli del centro storico offrono scorci deliziosi e pittoreschi, come l'Arco di San Michele e, sempre in Via Roma, Palazzo De Mattis, appartenuto alla famiglia dei Patroni Griffi, e Palazzo Catalano con le sue vivaci decorazioni di gusto tipicamente popolare. In Piazza Plebiscito è collocata la statua di bronzo di Matteo Renato Imbriani, famoso uomo politico passato alla storia per aver perorato la causa della realizzazione dell’acquedotto pugliese. A pochi metri, in Piazza Sedile il monumentale Palazzo Gioia, da poco restaurato, splendido esempio di palazzo signorile della città di Corato. Uscendo da Palazzo Gioia e tornando sulle strade già
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the Chiesa Madre we find a sixteenth century building, Palazzo Gentile. The alleyways of the historical centre offer delightful, picturesque views, such as the Arch of San Michele and, still in Via Roma, Palazzo De Mattis, which used to belong to the Patroni Griffi family, and Palazzo Catalano with its bright typically folkloric decorations. In Piazza Plebiscito is located the bronze statue of Matteo Renato Imbriani, a famous politician remembered for having advocated the cause of the building of the Puglia aqueduct. Just a few meters further ahead, in Piazza Sedile we come to the monumental, recently restored Palazzo Gioia, a splendid example of an aristocratic palazzo of the town of Corato. Coming out of Palazzo Gioia and returning
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visitate, proseguiamo per la caratteristica Via Roma: giungiamo prima in Piazza Di Vagno (centro della movida giovanile) e poi a Via Monte di Pietà dove è ancora presente un antico forno a legna che prepara il classico “pane coratino” , squisito connubio di croccante crosta e morbida mollica, prodotto straordinario che resta buono e fragrante per un intera settimana. Di rigore il suo utilizzo una volta rappreso, per la classicissima “cialletta” (detta anche “acqua sala”) con acqua, sale, pomodorini, origano e olio extra vergine di “Coratina”. Non dimentichiamoci nel nostro girovagare per Corato di acquistare dopo il pane, anche i taralli veri e propri simboli del Made in Italy pugliese in tutto il mondo!
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to the roads already visited, we follow the characteristic Via Roma: first of all we come to Piazza Di Vagno (a popular gathering place for the young people of the town) and then Via Monte di Pietà where we can still find an old wood-burning oven which prepares the classic “Coratine bread”,an exquisite blend of crusty crust and soft crumb, an extraordinary product that keeps fresh and fragrant for a whole week. A must, to be used when no longer fresh, to make the very classic “cialletta” (also called “acqua sala”) with water, salt, cherry tomatoes, oregano and “Coratina” extra-virgin olive oil. On our walk around Corato, let us not forget to also buy, after the bread, the taralli, the veritable symbols of Made in Italy from Puglia all over the world!
Sapori in viaggio Flavours along the route
PASTA E TARALLI Pasta and Taralli
Indubbiamente a Corato le produzioni cerealicole sono da sempre la vera punta di diamante del territorio, già dai tempi di Federico II, il quale avrà probabilmente più volte gustato il sapore del pane “casareccio” confezionato con farina, lievito e sale. Dalle farine alla pasta, un processo continuo frutto della terra coratina e dell’attenta lavorazione e cura del territorio da parte degli abitanti. L’industria molitoria come Casillo, Tandoi e di lavorazione della pasta di Corato, Granoro, Riscossa e Pedone sono marchi famosi e riconosciuti in tutto il mondo. Così come il tarallo. La sua storia ha inizio nel lontano 1400, quando i contadini li offrivano agli ospiti e amici, accompagnati da un bicchiere di vino. Il tarallino di Corato è piccolo e liscio e fatto con l’olio d’oliva, elemento principe della ricetta pugliese. Il tarallo nasce dal termine greco “daratos” tradotto in una “sorta di pane”. L’esportazione del tarallino, ormai consolidata, nasce principalmente dall’uso di questa specialità come aperitivo.
Without a doubt, in Corato cereal production has always been the real jewel of the area, back as far as the times of Frederick II, who will probably have tasted many times the flavour of the “rustic” bread made from flour, yeast and salt. From the flours to the dough, a continuous process, the result of the Coratine land, careful processing and care for the land by the inhabitants. The flour-milling industries, such as Casillo and Tandoi and the pasta production industries of Corato, Granoro, Riscossa and Pedone are famous brands recognised all over the world. As is the tarallo. Its history started in far off 1400, when the peasants offered them to guests and friends, together with a glass of wine. The tarallino of Corato is small and smooth and made with olive oil, the main element of the recipe in Puglia. The term “tarallo” comes from the Greek “daratos” which translated means a kind of bread. The now consolidated exportation of the tarallino is mainly due to the use of this speciality as an aperitif. CASTEL DEL MONTE CORATO
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itinerario invernale
In viaggio
LA STAGIONE OPEROSA PER L’UOMO WINTER ROUTE TRAVELLING: THE BUSY SEASON FOR MAN
Omero nel libro IX dell’Odissea esalta un formaggio la cui forma era data da “canestri in giunco”. Che fosse il canestrato non è dato sapere, è indubbio però che arrivò anche il tempo in cui i pastori con le loro greggi percorrevano chilometri di sentieri tracciati dai loro stessi viaggi. Era la transumanza!
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Homer in book IX of the Odyssey sings the praises of a cheese whose shape was given by “rush baskets”. Who the basket-makers were we were not told; however, there is no doubt that the time came when the shepherds with their flocks used to travel along kilometres of paths traced by their very own journeys. It was the transhumance!
LA STAGIONE OPEROSA PER L’UOMO The busy season for man
BARLETTA
LOCALITÀ DI PARTENZA
LOCALITÀ DI ARRIVO
Castel del Monte
Corato
DEPARTURE FROM
ARRIVAL AT
TRANI
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BISCEGLIE
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A14
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Stra da P rovin ciale
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A14
SP238
SP231
CORATO
SP43
SP231
SP85
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SP30
SP43
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SP2
SS170dir SP19
SP2
SP174 SP103
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CASTEL DEL MONTE
SP234
SP234
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SP234
RUVO DI PUGLIA
PUNTI D’INTERESSE POINTS OF INTEREST
Castello federiciano – DOP Terra di Bari – Castel del Monte – Santa Lucia – masserie – necropoli contrada San Magno – cime di rapa – tratturo Barletta-Grumo – transumanza – Canestrato – erbe spontanee – lampascioni – Corato.
Castle of Frederick II – DOP Terra di Bari – Castel del Monte – Santa Lucia – farmhouses – necropolis contrada San Magno – turnip tops – the Barletta-Grumo sheep track – transhumance – Canestrato – wild herbs – lampascioni – Corato.
DISTANZA TOTALE TOTAL DISTANCE 29 chilometri
29 kilometres
La transumanza è il periodico migrare alla ricerca di pascoli migliori, lungo una terra plasmata dall’uomo che nei secoli ha reso fertile e ricca, erigendovi dolmen e santuari, palazzi e cattedrali, castelli e masserie, torri e trulli. A Corato e nei dintorni si può restare per più giorni perché c’è tanto da scoprire, anche d’inverno. Cordone ombelicale di questo itinerario sono i tratturi che attraversavano pascoli e seminativi, in un territorio ricco delle diverse espressioni del carsismo, che incontrano campi di pietre e scarpate, per giungere fino alle lame, le doline e gli inghiottitoi. In questa landa, oggi coltivata, dove per le esigenze legate alla transumanza sorgono masserie, jazzi, locande, cappelle e viabilità di raccordo, si
The transhumance is the periodic migration of sheep in search of better pastures, along a land transformed by man, who over the centuries made it fertile and rich, building dolmens and sanctuaries, palaces and cathedrals, castles and farmhouses, towers and trulli. You can spend several days in Corato and its surroundings because there is so much to discover, even in winter. The umbilical cord of this route are the sheep-tracks that cross pastures and crops, in a land rich in the various expressions of the karst phenomena, that meet fields of stone and slopes, to arrive at the swamps, dolines and swallow-holes. In this barren land, today farmed, where for needs linked to the transhumance, farmhouses, jazzi, inns, chapels and roads were built, fields can be found here and there enclosed by rows CASTEL DEL MONTE CORATO
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articolano qua e là i campi chiusi con i filari di vigneti e i mandorleti, oltre naturalmente agli ulivi. Anche l’itinerario invernale è segnato dalla presenza imponente e solenne di Castel del Monte, oggi patrimonio UNESCO, simbolo magniloquente del potere imperiale dello “Stupor Mundi”. A questo luogo imperdibile e unico, sintesi di stili diversi – dal classico al romanico, dal gotico ai raffinati mosaici islamici – s’ispirò anche il regista Jean-Jacques Annaud ne “Il nome della Rosa” , film del 1986 tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco del 1980: vi ambientò la biblioteca dei monaci dell’abbazia dove a fatica riuscirono ad orientarsi il dotto frate Guglielmo da Baskerville (interpretato da Sir Thomas Sean Connery), insieme al suo giovane novizio 68
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of vines and almond groves, as well as, of course, olive groves. This winter route is also marked by the impressive and solemn presence of Castel del Monte, today a UNESCO world heritage site, a momentous symbol of the imperial power of the “Stupor Mundi”. This unique place, not to be missed, a synthesis of various styles – from the classic to the romantic, from the gothic to the refined Islamic mosaics - also inspired the film director Jean-Jacques Annaud in “The name of the Rose”, the film made in 1986 is based on the novel with the same name by Umberto Eco written in 1980: it is set in the library of a monastery where friar William of Baskerville (played by Sean Connery), and his novice Adso da Melk struggle to find their way around . We too, in the land of Frederick II, as in a great library, can look for our “books”
“IL SUCCEDERSI DELLE STAGIONI QUASI NON SI AVVERTE TANTO IL CLIMA È MITE” “The climate is so mild that you hardly notice the passing of the seasons”
Adso da Melk. Anche noi nelle terre di Federico II, come in una grande biblioteca, possiamo cercare i nostri “libri” tra i piccoli agglomerati rurali, inseriti con grande armonia nel paesaggio circostante: trulli, jazzi e masserie dove si è sempre conservata l’integrità storica e culturale del mondo contadino. Nelle Murgie si respirano i sapori di terra, di campagna, del mare vicino, che ci riportano indietro nel tempo, ad una storia millenaria. Di quando, lungo i tratturi, per secoli si sono spostate le greggi e tutto il movimento culturale ed economico del Centro Italia e del Meridione, tra nord e sud, tra monti e mare. Oggi, con la fine della transumanza, il tratturo sta scomparendo, invaso dalla vegetazione, dai campi coltivati e dall’asfalto, ma vi sono tratti ancora esistenti e riconoscibili che rappresentano un patrimonio storico e ambientale di
among the small rural hamlets, located with great harmony within the surrounding landscape: trulli, jazzi and farmhouses where the historical and cultural integrity of the farming world has always been preserved. In the Murgia hills we breathe the flavours of the earth, the countryside and the nearby sea, which take us back in time, to a centuries’ old history. To a time when, for centuries, flocks of sheep and the whole cultural and economic movement of Central and Southern Italy moved along the tratturi (sheep tracks), between north and south, between the mountains and the sea. Today, now that the transhumance has ceased, the sheep track is disappearing, taken over by weeds, farmed fields and asphalt. But there are still some existing and recognisable sections that represent a historical CASTEL DEL MONTE CORATO
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grande importanza che va difeso e conservato. “Settembre, andiamo. È tempo di migrare. / Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori / lascian gli stazzi e vanno verso il mare: / scendono all’Adriatico selvaggio / che verde è come i pascoli dei monti.” Ricordi di scuola e scuole di vita. È giunto ora il momento per percorrere il nostro itinerario invernale. Pronti, via! Si attra-
and environmental wealth of great importance that must be defended and preserved. “Settembre, andiamo. È tempo di migrare. / Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori / lascian gli stazzi e vanno verso il mare: / scendono all’Adriatico selvaggio / che verde è come i pascoli dei monti.” (September, let’s go. It is time to migrate. / Now in Abruzzi my shepherds / leave their folds and head towards
“IL PROFUMO INTENSO DEI CASEIFICI, DOVE OGNI GIORNO SI PRODUCONO ECCELLENTI LATTICINI E DERIVATI” “The intense perfume of the cheese-makers, where excellent cheeses and dairy products are made every day” versa la zona circostante il castello federiciano seguendo la SS 170 dir. Dopo circa 2 chilometri, ad un bivio si svolta a destra, direzione Minervino, e si imbocca la SP 234 che si percorre per circa 4 chilometri prima di giungere ad una seconda diramazione dove si prende la strada per San Magno. Lungo la SP 19 l’ambiente è prevalentemente agricolo con campi di seminativi alternati a uliveti e vigneti. Incontriamo i “boschi” di uliveti di una delle varietà più diffuse e pregiate della Puglia, la Cultivar Coratina, nota anche per le proprie qualità salutistiche grazie all’elevato contenuto di polifenoli. L’olio extravergine che se ne ricava è di altissima qualità, con il suo fruttato deciso ed intenso di oliva, i profumi netti di carciofo e mandorla, il gusto un po’ piccante ed amarognolo, un lieve pizzicore nel retrogusto. Siamo nelle terre della DOP Terra di Bari - Castel del Monte, dove prima i Greci e i Romani, e dopo i monaci basiliani, si dedicarono all’olivicoltura, trasformando in uliveti estese zone boscose. I primi a beneficiari dell’olio d’oliva sono i piatti più semplici e poveri della tradizione mediterranea: minestre, sughi, condimenti, antipasti e contorni, piatti a base di verdure ed erbe spontanee, legumi, carni, pesce, luma-
the sea: / they go down to the wild Adriatic / that is as green as the mountain pastures”. Memories of school and school life. The time has come to start our winter route. Get set, go! We cross the area surrounding the castle of Frederick II following the SS 170 dir. After about 2 kilometres, at a junction we turn right, towards Minervino and take the SP 234 which we follow for about 4 kilometres before reaching a second junction where we take the road for San Magno. Along the SP 19 the landscape is mainly agricultural with crop-growing fields alternating with olive groves and vineyards. We meet “woods” of olive trees of one of the most widespread and best quality varieties in Puglia, the Cultivar Coratina, also famous for its healthy qualities due to its high polyphenol content. The extra virgin olive oil obtained from it is of the highest quality, with its sharp, fruity, intense olive flavour, clear artichoke and almond perfumes, a spicier, bitter taste with a slight tingly after-taste. We are in the lands of the DOP Terra di Bari - Castel del Monte, where first of all the Greeks and Romans and then the Basilian monks dedicated themselves to olive growing, transforming the extensive woody areas into olive groves. The first to benefit from the olive oil are the simplest and poorest dishes of the Mediterranean tradition: soups, saucCASTEL DEL MONTE CORATO
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che, fritture, insalate, friselle, conserve, dolci. La campagna è un luogo infinito, lungo il percorso si trovano storiche masserie accanto alle quali capita di assistere alla tradizionale raccolta delle olive e dei grappoli d’uva: infatti anche il vino rappresenta un bene di valore assoluto per queste terre, nettare prediletto dai Romani e tutelato e apprezzato anche da Federico II di Svevia. A circa 9 chilometri dall’imbocco della SP 19, un bivio segna a sinistra la direzione per
“LE MASSERIE SONO SIMBOLO DI TRASFORMAZIONE DEL TERRITORIO RURALE”
“The farmhouses are a symbol of the transformation of the rural territory”
es, dressings, starters and side dishes, dishes based on vegetables and wild herbs, pulses, meats, fish, snails, fried dishes, salads, friselle, preserves and sweet dishes. The countryside is an infinite place, along the route we find old farmhouses alongside which we can experience the traditional harvest of olives and bunches of grapes: in fact wine is also a product of absolute value for these lands, the favourite nectar of the Romans and also protected and appreciated by Frederick II of Swabia. At about 9 72
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Contrada San Magno; si resta sulla provinciale, lungo i successivi 700 metri è sufficiente svoltare a destra in una delle strade laterali che conducono alla necropoli, estesa in senso nord-sud per circa 2 chilometri e in senso est-ovest per circa un chilometro. A 13 chilometri in direzione sud-sud-est rispetto a Corato, ad un periodo antecedente il consolidarsi del potere della Roma antica, sono stati riportati alla luce sepolcri a tumulo: la struttura delle tombe ritrovate presenta,
kilometres from where we join the SP 19, we turn left at a junction and head towards Contrada San Magno; we stay on the provincial road and after 700 meters we turn right onto one of the side roads leading to the necropolis, spreading north-south for about 2 kilometres and in an east-west direction for about one kilometre. 13 kilometres away from Corato, in a south-south-east direction, during a period prior to the consolidation of the power of ancient Rome, burial mounds were discovered: in the centre of the structure
nel mezzo, una cista prevalentemente rettangolare e abbastanza ampia, contornata da blocchi e da lastre più o meno megalitiche che le fanno sembrare di tipo dolmenico e chiaramente collegabile alle ciste del sepolcro dolmenico a tumulo della tarda età del bronzo. Di forte interesse storico-culturale sono anche gli oggetti ritrovati all’interno delle tombe: si tratta di utensili in bronzo e in ferro, dipinti in stile geometrico in argilla depurata, tra cui spicca una coppetta di
of the tombs a mainly rectangular and rather large cist was found surrounded by various sizes of blocks or slabs of stone giving it the appearance of a dolmen and clearly linked to the cists of the dolmenic burial mounds of the late Bronze age. Also of great historical-cultural interest are the objects discovered inside the tombs: these are tools in bronze and iron, painted in geometrical style in purified clay, and include a Greek-oriental chalice which can be dated at between the last quarter of the VII and the CASTEL DEL MONTE CORATO
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tipo greco-orientale databile tra l’ultimo quarto del VII e il primo quarto del VI secolo a.C. Anche il repertorio vascolare, sia pure frammentario, ha offerto numerosi elementi che hanno permesso l’identificazione e la collocazione culturale e cronologica dei sepolcri esaminati, tra questi si distinguono frammenti di un vaso filtro, anse e appendici cornuti. Ci sono oltre una sessantina di tumuli ancora da indagare che presto arricchiranno sicuramente la bellezza e l’attrattività del sito. Riprendiamo ora il tracciato lungo la SP 19, l’ambiente è caratterizzato da alti arbusti ma anche vari appezzamenti dove si coltivano le cime di rapa, ortaggio tipico di Corato, onnipresente nella cucina, soprattutto nell’accoppiamento con le orecchiette, oppure i tradizionali “strascinati e cime di rape” , “rape
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first quarter of the VI century B.C. The repertory of vases, although reduced to fragments, has also aided the cultural and chronological identification and dating of the examined tombs and includes a filter vase, handles and horned appendices. There are more than sixty burial mounds still to be investigated and which will soon certainly enrich the beauty and attraction of the site. We now return to the SP 19, the surroundings are characterised by tall bushes but also by various plots growing turnip tops, the vegetable typical of Corato, always present in the cuisine of this area, especially when accompanying the orecchiette, or the traditional “strascinati and turnip tops”, “turnip tops stuffed with chilli pepper”, “broad beans and chicory” and boiled turnip tops dressed with extra virgin olive oil from Corato.
stufate col peperoncino” , “fave e cicorie” e cime di rapa lesse condite con olio extravergine di oliva, rigorosamente di coratina. Lungo la SP 19 poco prima di entrare nel centro di Corato, s’incontra il tratturo Barletta-Grumo, testimonianza della passata transumanza insieme al Tratturo Regio e ai tratturelli Canosa-Ruvo e Corato-Fontana d’Ogna (quest’ultimo usciti dalla cittadina continua sull’attuale Via San Magno). Proprio dalla transumanza delle greggi nasce un formaggio rigorosamente DOP, il Canestrato, che trae il nome dai canestri di giunco in cui viene messo durante la lavorazione. In passato la sua preparazione era legata alla transumanza dei pastori, segnata da due date fondamentali: il 28 settembre in occasione della Festa di San Michele e l’8 maggio quando l’arcangelo Michele
Along the SP 19 just before we enter the centre of Corato, we come to the Barletta-Grumo sheep track, proof of the transhumance of the past together with the Tratturo Regio and the small sheep tracks of Canosa-Ruvo and Corato-Fontana d’Ogna (the latter after leaving the town continues along the present-day Via San Magno). In fact there is a strictly DOP cheese, the Canestrato, named after the rush baskets in which it is put during processing, which derives its origins from the transhumance of the flocks. In the past its preparation was linked to the transhumance of the shepherds, marked by two fundamental dates: the 28th September during the Feast of Saint Michele and the 8th of May when the archangel Michele appeared at the cave of Monte Sant’Angelo sul Gargano. Where previously these
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apparve presso la grotta di Monte Sant’Angelo sul Gargano. Dove prima passavano questi larghi sentieri erbosi o in terra battuta, “sagomati” dal passaggio e dal calpestio degli armenti, oggi nascono le erbe spontanee. Si colgono nei campi e ogni stagione ha le sue: cotte o crude, sott’olio o per aromatizzare altri piatti, non possono mancare sulla mensa dei pugliesi. In passato c’erano i “terrazzani” , i mercanti di erbe. Nei terreni incolti e nei vigneti, laddove la transumanza lasciava inattivi per lunghi periodi interi campi coltivati, là crescevano saporite erbette selvatiche nutrite del concime naturale offerto dagli armenti. Per antico patto non scritto, i proprietari dei fondi consentivano ai “terrazzani” di raccogliere lampascioni, cardoncelli, cicoria, marasciuoli, salicornia, natica, asparagi selvatici, crespini (o longhi),
borragine, caccialepre, finocchietto, bietola selvatica.... Oggi l’usanza di raccogliere le erbe spontanee continua in molte zone, anche se le moderne tecniche di coltivazione hanno modificato i ritmi della natura e dell’agricoltura. Per fortuna le tradizionali colture sopravvivono. Lungo l’itinerario si possono cogliere anche i lampascioni, che possono crescere anche spontaneamente nei prati pianeggianti e ancora oggi sono presenti sulle tavole sotto forma di contorni o come pietanza a sé. I fiori violacei di questa liliacea sbocciano in primavera fino alla fine dell’estate, mentre i bulbi si raccolgono a fine estate e inizio autunno. Si prosegue lungo la SP 19, dopo circa 12 chilometri siamo prossimi alla città: in epoca romana, derivata da un castrum romano e soprannominata dunque “quadrata” , nacque la colonia di Corato, il cui
wide grassy or dirt paths passed, “shaped” by the passage and treading of the feet of the flocks, today wild herbs grow. They are picked in the fields and each season has its own: cooked or raw, preserved in oil or used to flavour other dishes, they are a must on the tables of the people of Puglia. In the past, there were the “terrazzani”, the herb merchants. On overgrown plots of land and in the vineyards, where the transhumance used to leave entire cultivated fields unused for long periods of time, there tasty wild herbs used to grow, fed by the natural manure left by the flocks. There was an unwritten agreement according to which the land owners allowed the “terrazzani” to pick hyacinth bulbs, cardoncelli, chicory, marasciuoli, samphire, , natica, wild asparagus, berberry (or longhi), borage, caccialepre, wild fennel,
wild beetroot... Today the habit of picking wild herbs continues in many areas, even if modern farming techniques have changed the rhythms of nature and agriculture. Fortunately the traditional crops survive. Along the route we can also pick the lampascioni (hyacinth bulbs), which can also grow wild in the flat meadows and still today are present on tables in the form of side dishes or a dish in their own right. The purple flowers of the type of lily bloom in springtime until the end of the summer, while the bulbs are picked at the end of summer-beginning of autumn. We continue along the SP 19 and after about 12 kilometres we approach the town: in the Roman period, deriving from a Roman castrum and therefore nicknamed “quadrata” (“square”), the colony of Corato was founded, the name
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“Palazzo Gioia troneggia in Piazza Sedile” “Palazzo Gioia dominates the Piazza Sedile”
“Il dolmen dei Paladini: nel territorio di Corato riemergono le tracce di antiche civiltà” “The Paladini dolmen: the traces of ancient civilizations re-emerge in the territory of Corato”
nome sembra derivi dal patrizio romano Caius Oratus che ne fu l’indiscusso signore. In verità la presenza dell’uomo nell’agro coratino è ancora più antica, risalente a quel profondo e tuttora in parte sconosciuto Neolitico a cui si fanno risalire la necropoli di San Magno e il dolmen dei Paladini. La tomba megalitica, conosciuta anche come la Chianca dei Paladini (già citata nel nostro itinerario primaverile), altro non è che un imponente monumento funebre che si staglia in contrada Colonnelle, a metà strada tra Corato e Bisceglie. Corato è la città dal sapore di storia, cultura e forti tradizioni, un mix che caratterizza da sempre le sue origini, come testimonia il caratteristico Carnevale coratino, uno degli eventi più importanti di tutto il nord barese. A memoria di tale tradizione restano vecchi racconti e le due maschere più tipiche:
of which seems to derive from the Roman patrician Caius Oratus who was its undisputable lord. In actual fact, the presence of the man in the town of Corato is even older, dating back to that profound and still today partially unknown Neolithic period to which the necropolis of San Magno and the dolmen of the Paladines can be attributed. The megalithic tomb, also known as the Chianca dei Paladini (already mentioned in our spring route), is nothing more than an impressive funereal monument which stands out in contrada Colonnelle, half way between Corato and Bisceglie. Corato is a town with the flavour of history, culture and strong traditions, a mixture which has always characterised its origins as proved by the characteristic Corato Carnival, one of the most important events in the whole of the northern Bari area. In memory of such a tradition we still have
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Sapori in viaggio Flavours along the route
CANESTRATO DOP & CIME DI RAPA
Canestrato DOP and Turnip tops
CANESTRATO DOP La tecnica di produzione consisteva nel far asciugare “la pasta dura” del latte intero di pecora di “razza gentile” nei tipici canestri di giunco intrecciato, artefici della forma cilindrica di questo formaggio. Anche il metodo di stagionatura non è cambiato, a conferma di una tradizione che si vuole mantenere a presidio della qualità del prodotto dal sapore forte, deciso e inconfondibile. Il gusto caratteristico è piccante, marcato nel prodotto più stagionato, maggiormente delicato in quello fresco.
CIME DI RAPA È celebre per essere il condimento principe delle tipiche orecchiette pugliesi, ma il suo utilizzo nella cucina coratina è molto più ampio di quello che comunemente si crede. La presenza della cima di rapa in numerose ricette della cucina locale (si consumano anche fritte e cotte come contorno con olio e sale), portabandiera della tipica dieta mediterranea, ha fatto si che questa verdura sia stata tra le regine nei consumi nazionali, con un importante incremento di consumo negli ultimi 20 anni.
CANESTRATO DOP The production technique consisted in drying “the hard curd” of the full-fat milk of the “gentle breed” of sheep in the typical plaited rush baskets, which give this cheese its cylindrical shape. The maturing method has also not changed, confirming a tradition that must be kept in order to protect the quality of the product with its strong, sharp and unmistakeable flavour. The characteristic taste is spicy, particularly in the more mature product, while it is more delicate in the fresh one.
TURNIP TOPS It is famous for being the main dressing of the typical Puglia orecchiette, but its use in local cuisine is much wider than commonly believed. The presence of the turnip top in numerous local recipes (it is also eaten fried and cooked as a side dish with oil and salt), the standard-bearer of the typical Mediterranean diet, has ensured that this vegetable has become one of the national culinary queens, with an important increase in consumption in the last 20 years. CASTEL DEL MONTE CORATO
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“U Panzone” (il Panzone) e “La Vecchiaredd” (la Vecchierella) che deriverebbe dai riti misterici della tradizione pagana. Nel cuore della città, per fornire ulteriori informazioni su tradizioni e attrattive, è previsto un Centro di Informazione Turistica (realizzato grazie alle risorse gestite dal GAL “Le Città di Castel del Monte”), punto di approdo ideale per i turisti che al termine dell’itinerario giungono nel centralissimo Vico San Francesco. Il Centro di Informazione Turistica, una volta ultimato, offrirà un servizio di accoglienza e d’informazione per far conoscere e scoprire le suggestioni di Corato che rivendica la paternità sulla cultivar Coratina. Monumenti, chiese, mostre, manifestazioni, compresi gli eccellenti prodotti del paniere enogastronomico di Corato, prolungheranno piacevolmente la permanenza e la visita della cittadina.
the old tales and the two most typical masks: “U Panzone” (the Panzone) and “La Vecchiaredd” (the Old Woman) which is supposed to derive from the mystery rites of pagan tradition. To provide further information about traditions and attractions, in the centre of the town a Tourist Information Centre is planned (funded by the resources managed by the “Le Città di Castel del Monte” GAL), an ideal destination for tourists who finish the route in the very central Vico San Francesco. The Tourist Information Centre, once completed, will offer a service providing a welcome and information to help tourists discover the Corato area and the paternity of the Coratina cultivar. Monuments, churches, exhibitions, events, including the excellent food and wine products of Corato, will pleasantly prolong your stay and visit of the town.
Corato, Palazzo ex Prefettura, Piazza Sedile Piazza Sedile, Corato, the building that used to house the Prefecture
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In viaggio
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Programma di Sviluppo Rurale della Puglia
PSR PUGLIA 2007/2013 - Asse III Misura 313 - Fondo FEASR: l’Europa investe nelle zone rurali