Presentazione del numero 242 di TREKKING&Outdoor

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Speciale


NEVE

nverno, una stagione magica che in molti attendono per tutto l’anno. Una grande sensibilità e la passione per la natura inducono i nostri escursionisti a cercarne la dimensione outdoor, per vivere in prima persona questa stagione meravigliosa.

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Suggestioni dell’inverno, foto di Denis Lunardi e Matteo Casula


L’ALTOPIANO DEI SETTE COMUNI È UNO DEI LUOGHI PIÙ AFFASCINANTI DELLE ALPI DOVE LA NATURA È ANCORA PROTAGONISTA DI UN MONDO VALLIGIANO

Magie

INTATTO NEI SUOI PAESAGGI, NELLE TRADIZIONI

VENETO

E NEI RITI DI UN POPOLO ANTICO VENUTO DA LONTANO

TESTO E FOTO DI DENIS LUNARDI

TREKKING

gennaio - febbraio 2011


d’Inverno

profili dolci dell’Altopiano, i suoi colori pastello. Il sole si nasconde dietro i grandi boschi di abeti che l’inverno ricama di bianco, disegnando misteriosi chiaroscuri. Nella luce calda della sera un orizzonte di alberi carichi di neve, ingemmati dalle luci delle case, riflessi diamantini che si perdono nel cielo. Come un grande presepio. Ekar, Ferragh, Puffele, tracce sbiadite dei guerrieri Cimbri venuti da lontano, nomi familiari della mia infanzia. Ho forse tre anni e mi rotolo nella neve fredda come un cucciolo d’animale. La mamma un po’ in disparte, attenta. Ogni tanto la spio, per leggere nel suo sorriso l’approvazione ai miei giochi… Sono frammenti di memoria, indelebili, inesorabile imprinting che accompagna da sempre la mia passione per la montagna e per gli uomini che la abitano. L’Altipiano di Asiago è stato il palcoscenico delle mie avventure infantili, tra boschi e praterie d’alta quota, fino alle creste calcaree del Gruppo di Cima XII e dell’Ortigara. Ancora oggi è un territorio che sa raccontare senza parole, solo con immagini e visioni, come quelle, magnifiche, di Denis Lunardi, vecchio amico innamorato delle sue montagne. Che propone, oltre che nelle sue incantevoli fotografie, anche in tre itinerari invernali, di diversa difficoltà, per avvicinare questo stupefacente angolo di Natura alpina. Michele Dalla Palma

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Dall’alto: vita in montagna, perfetto equilibrio. Nel rigido inverno in Altopiano, la morte di un cervo rappresenta la sopravvivenza per un picchio rosso che si nutrirà con le larve e gli insetti che attaccano la carcassa; il “passo nel vuoto” di una cinciallegra in procinto di spiccare il volo.

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In alto e in basso: le cortecce di abeti e larici d’inverno, ospitando piccoli insetti e parassiti, rappresentano un’importante riserva di cibo per la cincia dal ciuffo e la ghiandaia.

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Speciale

Ciaspole

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Scopriamo le magie dell’inverno camminando con le racchette da neve. Questi attrezzi consentono di muoversi in paesaggi intatti, di riappropriarsi di ambienti selvaggi e incontaminati, di entrare in piena sintonia con la natura esaltata dal silenzio ovattato dalla neve. In questa stagione ogni escursione può trasformarsi in un’entusiasmante avventura. Ciaspole ai piedi, camminiamo alla scoperta della neve in questo “Speciale” ricco di proposte per vivere da protagonisti l’inverno in ogni regione d’Italia!


ESCURSIONISMO INVERNALE AI PIEDI DELLA PARETE EST DEL MONTE ROSA E DELLA PIRAMIDE DEL PIZZO ANDOLLA, ALLA SCOPERTA DEL PARCO VEGLIA-DEVERO E DELL’ALTA VAL FORMAZZA

Ciaspolare in Val

a “regione” Ossolana conta numerose valli, parchi e riserve naturali, laghi e cime imponenti e suggestive. In Valle Anzasca troneggia il Monte Rosa, con la parete Est, ben visibile anche dalla pianura padana; poco più a Nord svettano le imponenti piramidi del Pizzo Andolla (m 3653), in Valle Antrona, e del Monte Leone (m 3553), spettacolare punta che domina la conca dell’Alpe Veglia, nel Parco Veglia Devero, ove si ergono anche il Cervandone (m 3210) e la Punta d’Arbola (m 3235), al confine con la Val Formazza, delimitata dalle catene montuose del Blinnenhorn (m 3374) e del Basodino (m 3273).

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TESTO E FOTO DI CESARE RE


PIEMONTE

d’Ossola

In senso orario: verso il rifugio Zamboni, ai piedi della parete Est del Monte Rosa, la più alta delle Alpi; il lago Cavalli, all’Alpe Cheggio, uno dei luoghi più suggestivi della valle Introna e sullo sfondo il gruppo del Pizzo Andolla e la Weissmies; il rifugio Zamboni, classica meta della valle Anzasca.


TESTO DI ENRICO BOTTINO / FOTO DI DARIO DE SIENA E LUCIANO RAMIRES – ARCHIVIO PNGP

inverno nel Gran Paradiso ha qualcosa di magico, qualcosa di inconfondibile che si scorge nei profili fieri delle sue alte vette, nelle forme di ghiaccio delle cascate congelate, nei fili di fumo che salgono dai camini in pietra, nelle impronte sulla neve degli abitanti del bosco. Il primo parco nazionale italiano, l’unico a vantare una vetta oltre i quattromila interamente nel nostro territorio, regala 71.000 ettari prevalentemente montagnosi in cui l’attività sportiva outdoor assume un’importanza straordinaria in tutte le stagioni.

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VALLE D’AOSTA / PIEMONTE

Neve in Paradiso


Non esiste periodo dell’anno in cui le cime, i boschi e i pascoli di quest’area protetta meravigliosa non possano offrire proposte all’aria aperta adeguate ad ogni età. Nei mesi invernali, il manto candido che copre le montagne del Parco e veste di bianco gli abeti, diventa un territorio particolarmente indicato per vivere l’emozionante esperienza di un’escursione con le racchette da neve. Se si è alla ricerca di una dimensione outdoor rilassante, lontana dalle caotiche località sciistiche, che consenta un salutare movimento fisico ma

Come arrivare

ôItinerari

anche un contatto ravvicinato con la natura del Parco, la rete escursionistica invernale sempre ben tracciata e segnalata è l’ideale per scoprire il re di pietra e il suo regno nella stagione più fredda. Le guide del Parco propongono una moltitudine di itinerari in base alle preferenze e alla capacità dei singoli partecipanti, con un’attenzione tutta particolare per i più piccoli che potranno affrontare percorsi pensati apposta per loro e, con un po’ di fortuna, spiare stambecchi e camosci che si muovono sulla superficie immacolata.

sicurezza sui sentieri con

1° itinerario A5 Torino – Aosta – Monte Bianco, uscita Aosta. Si prosegue su SS26 fino a Aymavilles, poi SR47 che conduce a Cogne. 2° itinerario A5 Torino – Aosta – Monte Bianco, uscita Ivrea. Con SS565 fino a Salassa, segue SS460, si raggiunge Pont-Canavese e si segue la Val Soana fino a Molino di Forzo.

1º itinerario

Cogne, il bosco di Sylvenoire Località di partenza parcheggio limitrofo al ristorante “Lou Reussignon”, Cogne (m 1540) Località di arrivo pianoro di Sylvenoire (m 1680) Difficoltà T Dislivello ñ200 metri Tempo di percorrenza 1.30 ore (a/r)

L’itinerario che si propone è in Valle di Cogne, esattamente appena sopra il centro abitato, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso (per informazioni: segreteria turistica Tel. 011.8606233, 9-12 lunven, info@pngp.it, www.pngp.it). Descrizione: dal parcheggio si prosegue sulla stradina a monte che sale sulla destra fino ad arrivare alla sede dei guardaparco; da lì per il ripido sentiero ci si inoltra nel bosco (è questa la parte più ripida dell’intero percorso), per “scollinare” in una radura pianeggiante, dove una bellissima casa detta la “stambeccaia” segna il termine della zona abitata. Proseguendo sempre lungo la pista per racchette che conduce nel fitto del bosco, dopo l’incrocio con le piste di sci di fondo, si raggiunge il primo pianoro di Sylvenoire di Cogne dove è presente anche l’omonimo bar. Questo bel-

lissimo bosco di larice, abete rosso, pino cembro, betulla e pioppo tremulo si trova in esposizione Nord, ed è una ricolonizzazione vegetale ad alto fusto di una vecchia pietraia. I “piani” di Sylvenoire si percorrono fiancheggiando la pista da fondo in direzione Lillaz; prima dell’inizio della discesa su Champlong seguire le indicazioni della pista da racchette da neve che riporta verso Cogne. Da qui si sviluppa un anello che sale e scende nella profonda intimità di questo bosco, detto per l’appunto ”il bosco incantato”. Soste più o meno prolungate e silenziose permetteranno di ascoltare i cinguiettii delle cince dal ciuffo e delle cinciarelle che si incrociano con i vocalizzi delle nocciolaie ed il tambureggiare del picchio rosso maggiore. Facilmente visibili anche i camosci, che popolano questo bosco in ogni stagione, oltre ai più elusivi caprioli. 2° itinerario

Valle Soana – Forzo Boschietto Località di partenza Molino di Forzo (m 1159) Località di arrivo Boschettiera (m 1486) Difficoltà T Dislivello ñ300 metri circa Tempo di percorrenza 2.30 ore (a/r)

Un’esperienza diversa per chi vuole scoprire le valli del Parco del Gran Paradiso in questa stagione (in questo caso la Val Soana) godendo dei paesaggi intatti, senza cannoni sparaneve o piste illuminate a giorno. Descrizione: la partenza può avvenire sia dal piccolo villaggio di Forzo sia da quello vicinissimo di Molino di Forzo, salendo a Tressi e da qui seguendo il sentiero che sale nel medio Vallone di Forzo. Partiti da Tressi, dopo aver oltrepassato uno sperone roccioso dove si può notare un bellissimo pilone votivo inserito nella roccia, si prosegue in fondovalle arrivando ai piedi di una balconata su cui sorge l’abitato di Boschietto e la sua caratteristica chiesetta restaurata di recente. Superato Boschietto, si giunge rapidamente all’abitato di Boschettiera e, volendo, si può proseguire con un percorso di media difficoltà fino al bivacco Davito ed alle Grange Pian Lavina. Per entrambi i percorsi consultare sempre il bollettino valanghe ed informarsi sulla situazione metereologica. (per il Davito, m 2360) occorre un tempo aggiuntivo in salita di circa 2.30 ore; solamente 1 ora per le Grange Pian Lavina).

Il Gran Paradiso, montagna che supera i 4000 metri e fulcro dell'omonimo Parco Nazionale che comprende oltre alle valli di Cogne, Valsavarenche, Rhêmes e Valgrisenche anche i pendii che dal fondovalle salgono verso il Mont Fallère e il vallone di Vertosan.


l fascino delle Dolomiti, imbiancate di neve fresca, è un richiamo irresistibile per gli amanti dell’escursionismo invernale. Eleganti e spettacolari, le splendide montagne bellunesi propongono percorsi che si insinuano nell’anima di questi luoghi, circondati da atmosfere d’incanto che appartengono solo all’inverno. Silenzi ovattati, spazi raggiungibili solo con le racchette da neve, di antica memoria, “galleggiando” leggeri sul manto nevoso.

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Candide

Un’area protetta al margine delle Alpi Sud-orientali, nata per tutelare un’eccezionale varietà di ambienti e zone spesso ancora incontaminate. Tante le idee per pianificare, grazie anche al supporto delle guide del Parco, interessanti itinerari sulla neve, come le belle escursioni al Pian d’Avena e in Val Canzoi. Tra Pedavena e Croce d’Aune, il Pian d’Avena è un rilassante pianoro bianco adatto a facili passeggiate per famiglie con bambini, attorno alle antiche casere spesso abitate solo nella bella stagione. Lunga e profonda, la Val Canzoi è paesaggisticamente molto spetta-

TESTO DI DOMENICO CACIOPPO / FOTO ARCHIVIO PARCO NAZIONALE DOLOMITI BELLUNESI

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colare; dalla diga del Lago de La Stua partono i più classici sentieri per raggiungere la casera Feltre, Alvis, le malghe EreraBrendol. La Val Canzoi presenta numerose vallette laterali, piccoli paradisi nascosti per gli amanti della natura; frequentemente si notano le tracce della presenza umana in valle, elemento che conferisce un importante valore storico-culturale all’area. Abbiamo scelto due itinerari molto diversi tra loro per soddisfare sia gli escursionisti più instancabili, sia chi desidera semplicemente rilassarsi con una bella passeggiata nella natura.


VENETO

Dolomiti

Come arrivare

ôItinerari

sicurezza sui sentieri con

1° itinerario A27 Venezia – Belluno, uscita Belluno. Proseguire su SS50 fino a Santa Giusta, da qui indicazioni per Casiomaggiore. 2° itinerario A27 Venezia – Belluno, uscita Belluno. Proseguire su SS50 fino a Feltre, da qui indicazioni per Pedavena.

1º itinerario

Erera-Brendol e i Piani Eterni Località di partenza bar ristorante “4 Pass” (ex Albergo Alpino Boz), Cesiomaggiore (m 660) Località di arrivo casera Brendol (m 1686) Difficoltà E/EE Dislivello ñ1050 metri Tempo di percorrenza 4 ore

L’impegnativa salita ai Piani Eterni è una delle escursioni “classiche” nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi (Tel. 0439.3328 - www.dolomitipark.it). Lungo la strada che collega Feltre a Cesiomaggiore si imbocca, all’altezza dell’abitato di Soranzen, la stra-

2° itinerario

Il Monte Avena

da asfaltata che risale la Val di Canzoi e la si percorre tutta per circa 7 chilometri, fino al parcheggio che si trova poco prima del bar-ristorante 4 Pass (ex albergo Alpino Boz) a quota 660 metri. Descrizione: da qui si sale alla diga del lago artificiale de La Stua e si percorre la strada che costeggia il lago. Poco dopo il ponte sul torrente Caorame si imbocca, sulla destra, la mulattiera identificata dal segnavia CAI nr.802 che sale ripida nel bosco di faggio fino a quota 1417. Qui si lascia la mulattiera per imboccare il sentiero sulla sinistra detto del Porzil, che attraverso una stretta vallecola conduce ad una sella. Da qui si ammirano la splendida conca di Erera – Brendol e l’altipiano dei Piani Eterni, nel cuore del Parco. Una breve discesa conduce alla casera Brendol e alla sua splendida pendana, una stalla aperta con 25 grandi archi in pietra. L’altipiano ospita una ricca fauna con camosci, cervi e mufloni, mentre nelle viscere dei Piani Eterni si sviluppa uno dei più grandi e profondi complessi carsici d’Italia, con decine di chilometri di gallerie e pozzi esplorati dagli speleologi fino a quasi 1000 metri di profondità. Il ritorno avviene per la stessa via della salita.

Località di partenza Malga Casera dei Boschi – Pedavena (m 1250) Località di arrivo Malga Campon – Pedavena (m 1454) Difficoltà T Dislivello ñ200 metri Tempo di percorrenza 1 ora

Poco all’esterno dei confini del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, all’estremità Sud-occidentale dell’area protetta, questa facile escursione conduce alla vetta del Monte Avena, splendido balcone panoramico. Da Feltre si sale al passo Croce d’Aune (m 1015) e, da qui, si imbocca la strada che conduce a malga Casere dei Boschi (m 1250) dove si può parcheggiare l’auto (area attrezzata del Parco). Descrizione: dalla malga una strada sterrata conduce alla cima del Monte Avena e alla malga Campon. Una volta raggiunta la malga è consigliabile proseguire poco oltre per arrivare alla vicina croce d’Avena, da cui si gode una vista panoramica d’eccezione verso il Monte Grappa e l’altipiano di Asiago. Il ritorno avviene per la stessa via della salita.

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Sulle tracce del sci di fondo

OUTDOOR itinerari e viaggi nella natura

TESTO DI ELISA CANEPA, ALDO FREZZA E CLAUDIO TROVA / FOTO DI GIACOMO CANEPA, ALDO FREZZA E CLAUDIO TROVA

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NEI SILENZI FATTI DI NEVE, LE PISTE DI FONDO ATTENDONO TUTTI: CHI HA APPENA INIZIATO A SCIARE E CHI NON SMETTERÀ

MAI DI FARLO, I PICCOLISSIMI E LE FAMIGLIE, CHI SI ALLENA CON

IMPEGNO E CHI SI INCANTA DAVANTI AL PAESAGGIO

fondo In senso orario sulla doppia pagina: uno sguardo alla carta lungo le numerose piste che percorrono l’altopiano di Seefeld; sciando sulle splendide piste del Parco Nazionale del Gran Paradiso; un momento di relax dopo una bella sciata; un borgo caratteristico ai margini della pista della Valnontey.

o sci di fondo, specialità invernale che coinvolge tutta la muscolatura, migliora la resistenza, il senso dell’equilibrio e le capacità di coordinamento, è forse una delle attività su neve più complete, proprio come l’escursionismo con le ciaspole. Sport per tutti significa anche accessibilità dal punto di vista economico; il fondo non delude nemmeno sotto questo aspetto grazie a biglietti d’ingresso mai troppo costosi e a soluzioni particolarmente ragionevoli per il noleggio dell’attrezzatura.

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Il volto outdoor

AL CENTRO DELLA NOSTRA PENISOLA, NEL CUORE DEL MEDITERRANEO C’È UNA TERRA DI GRANDI MONTAGNE, LE CUI ALTE CIME ROCCIOSE CHE SEMBRANO SFIORARE IL CIELO, CUSTODISCONO UN INCREDIBILE PATRIMONIO IN TERMINI DI VALORI AMBIENTALI E UMANI


dell’inverno

a Majella, il Gran Sasso, i Monti della Laga, il gruppo del Sirente – Velino sono l’orgoglio dell’Abruzzo e del suo territorio idiscutibilmente vocato all’outdoor. La stagione invernale, con il suo manto bianco ricamato dal ghiaccio e dal vento, riesce a valorizzare alla perfezione la qualità, la completezza e l’unicità dell’offerta outdoor di questa regione.

ABRUZZO

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TESTO DI ELISA CANEPA E ITALO CLEMENTI FOTO ARCHIVIO ABRUZZO PROMOZIONE TURISMO

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neve

il senso degli

TESTO DI MARCO MASTRORILLI / FOTO DI MARCO MASTRORILLI, SIMONE BOTTINI, CLAUDIO CRESPI, HELVE SOIRENSEN / ILLUSTRAZIONI MARK RADLEY E VALENTINO CAMILLETTI

QUALCHE ANNO FA PETER HØEG DIVENNE FAMOSO SCRIVENDO UN ROMANZO

GIALLO NEL QUALE SI NARRAVA DI UNA PROTAGONISTA CHE AVEVA PERCEZIONI SENSORIALI IN AMBIENTI INNEVATI: UN THRILLER DAL TITOLO “IL SENSO DI SMILLA PER LA NEVE” POI DIVENUTO UN CULTMOVIE E PARAFRASANDO QUEL TITOLO SCOPRIAMO INSIEME ALCUNE MERAVIGLIE ETOLOGICHE DELLA FAUNA CHE INCONTRIAMO DURANTE I NOSTRI TREK

Ph Simone Bottini

Gufo di palude (Ph Marco Mastrorilli)

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Cinciarella (Ph Claudio Crespi)

Lupo e civetta capogrosso in una splendida tavola di Valentino Camilletti (tratto dal libro Il Fantastico mondo dei gufi)

animali per la hi ama la natura sa che nel periodo invernale gli animali mostrano abilità e adattamenti formidabili in un momento dell’anno durante il quale la stretta della mortalità riesce a falcidiare molte specie in modo inesorabile.

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Cincia dal ciuffo (Ph Simone Bottini)

SPECIALE

Pannello didattico nel London Wetland Centre (Ph Marco Mastrorilli)


Freeride

DA QUALCHE STAGIONE, GLI APPASSIONATI DI SCI SI ALLONTANANO SEMPRE PIÙ DALLE PISTE AFFOLLATE PER RISCOPRIRE LA MAGIA DELLA NATURA “SELVATICA”. COMPLICI ATTREZZATURE SEMPRE PIÙ FACILI DA USARE, LO SCI FUORIPISTA TESTO DI SILVIA DELLA ROCCA / FOTO DI MICHELE DALLA PALMA

È ORMAI UNA ENTUSIASMANTE ATTIVITÀ ALLA PORTATA DI MOLTI SCIATORI

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SPECIALE ultima frontiera “bianca” sci freeride

OUTDOOR itinerari e viaggi nella natura

ino a qualche inverno fa, quello che distingueva dalla “massa” lo sciatore eccellente era la capacità di destreggiarsi in evoluzioni nella neve fresca, lontano dalle piste battute. Tecnica, abilità motorie e allenamento erano indispensabili per affrontare l’attività sportiva più impegnativa dell’inverno: lo sci fuoripista. Oggi, grazie alle soluzioni innovative che caratterizzano gli attrezzi attuali, la magia e l’adrenalina della neve vergine sono un traguardo alla portata degli sciatori di medio livello, che mai avrebbero pensato di poter uscire dai tracciati battuti delle stazioni invernali.

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Lapponia I CANI SONO I MIGLIORI COMPAGNI

PER AFFRONTARE LE SPETTACOLARI SCENOGRAFIE DEL GRANDE NORD ARTICO, CON I SUOI PAESAGGI DI FIABA

sleddog

OUTDOOR itinerari e viaggi nella natura

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e lame degli sci da fondo tagliano le lastre di ghiaccio, i respiri accompagnano le braccia. Il vento freddo è la cornice più adatta a questa straordinaria bellezza candida. La temperatura oscilla tra -20° e -30°. Le piante coperte di neve, i larici sagomati e piegati dall’inverno lappone, sono gli unici protagonisti dello scenario che costeggia la pista verso Kolari. Procediamo in silenzio, sperando di vedere uscire qualche renna dalla foresta silenziosa. Il bianco può essere uno spazioso silenzio, un accumulo di colori rotanti veloci verso un unico soffio di quiete. Il ritmo dei respiri viene interrotto bruscamente dal guaire, latrare di 47 bellissimi cani.

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universo


di ghiaccio

FINLANDIA

TESTO DI CLAUDIO ASSENZA / FOTO DI CLAUDIO ASSENZA, MARCO PALUMBO E MARCO POIANI


A CURA DI MICHELE DALLA PALMA

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Provati per voi Prima, seconda, terza pelle…

inverno è uno straordinario banco di prova per testare tessuti e sistemi costruttivi all’avanguardia; la tecnologia offre oggi capi di abbigliamento quasi “perfetti” nel garantire comfort e performances in ogni condizione climatica. Nell’abbigliamento da escursionismo vengono impiegati materiali con caratteristiche e utilizzi diversi, e prima di fare una scelta, è utile valutare pro e contro di ogni fibra. Le principali sono: COTONE - Confortevole sulla pelle, è ideale per climi temprati, ma assorbe acqua e sudore e asciuga lentamente. È usato per magliette, calze, calzoni, cappelli da sole. LANA - È il primo isolante utilizzato, a contatto della pelle può dare prurito, ad esclusione di cachemire e merino che sono leggere e confortevoli anche nei capi a pelle. È usata per maglie, maglioni, guanti e berretti.

Il polipropilene è il miglior alleato del trekker, rimuove il sudore e mantiene la pelle asciutta. Con questo filato vengono realizzati anche slip e reggiseni.

PILE, FLEECE e MICROFLEECE - Ha sostituito egregiamente la lana, è un tessuto sintetico leggero che trattiene il calore corporeo anche bagnato. È utilizzato per maglie, berretti, guanti e interno di giacche pesanti.

Il fleece è un ottimo capo di abbigliamento anche nella quotidianità. I capi tecnici più sofisticati sono realizzati in lana merino

SETA - Gradevole e leggera, ma trattiene l’umidità. Viene utilizzata per maglieria intima e calze. POLIPROPILENE - Questa fibra mantiene la temperatura corporea, ma soprattutto allontana il sudore dalla pelle, mantenendola asciutta. È la base della maglieria intima tecnica e di magliette.

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MICROFIBRA - È un tessuto elastico ideale per capi aderenti, protegge da vento e umidità. Ottimo per maglieria tecnica, indumenti da pioggia, asciugamani. GORE-TEX® - È una membrana impermeabile e traspirante, utilizzata per realizzare capi da esterno antipioggia (giacche, pantaloni, guanti, cappelli, ghette e fodere per calzature).

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Il “guscio” in Goretex® è il capo più importante nel corredo del trekker.

SOFT-SHELL - Tessuti traspiranti per capi da esterno adatti alla protezione dal vento e pioggia leggera, sconsigliati per condizioni di maltempo estremo.

dell’acquisto di una giacca himalayana da millanta euro, che non portava alcun sollievo al sentirsi addosso una maglia fradicia. Poi finalmente è arrivato il polipropilene, e con lui la sensazione di essere sempre asciutti… ma non era ancora abbastanza. Avete mai provato, nonostante tutto il meglio che indossate, la sgradevole sensazione di sentire l’elastico dello slip, fradicio, avvolgervi dalla schiena alla pancia col gelido abbraccio dell’anaconda? Oggi anche questo problema è debellato, anche se a costo di qualche decina di euro per avere il privilegio di indossare intimo “tecnico”… ma non si può chiedere tutto, anche che il comfort sia economico! L’obiettivo dei capi “a pelle” più attuali è quello di mantenere il più possibile le condizioni ottimali del corpo nelle situazioni più diverse: caldo, freddo, secco, umido, etc, comportandosi e reagendo proprio come ulteriori strati di pelle sul corpo.

I soft shell sono capi versatili con un’ottima tenuta di vento.

CALDI E ASCIUTTI SULLA PELLE Fino a qualche tempo fa, l’abbigliamento tecnico per l’outdoor riguardava soprattutto la “carrozzeria” esterna: maglie, pantaloni e giacche dalle prestazioni superlative, che venivano vanificate da mutande, calze e magliette di cotonaccio che si imbevevano di sudore come spugne e ci costringevano ad interrogarci sul motivo

Una delle caratteristiche dei capi intimi tecnici sono le cuciture “piatte” che non danno fastidio neanche sotto gli spallacci dello zaino.

Mantenendo sempre asciutto il contatto con la pelle, i capi realizzati con queste tecnologie proteggono le parti più delicate, come la schiena, da colpi d’aria e di freddo che, soprattutto in montagna, rappresentano un pericolo per la salute.


In un mondo ormai dominato dalle fibre sintetiche, è piacevole scoprire che alcuni produttori, in controtendenza con il trend “sintetico”, si affidano alle qualità insuperabili della lana merinos per realizzare capi dal comfort ineguagliabile. L’intimo in lana merinos è ideale per attività outdoor, capace di garantire la massima traspirazione, regolazione della temperatura corporea e libertà di movimento in ogni

gare in un baleno e di proteggere dai raggi solari nocivi: è oggi il tessuto più avanzato per l’abbigliamento “active”, con tecnologia brevettata “Odor Resistant” (l’integrazione di ioni d’argento nel tessuto garantisce una resistenza permanente alla formazione di odori, anche durante il più intenso sforzo fisico). Pile e Fleece sono oggi la base irrinunciabile per tutta la gamma di maglie tecniche per gli sport outdoor, in particolare per escursionismo e alpinismo. In varie grammature, propongono una gamma ampia di maglie intermedie, chiuse, aperte, gilet… utilissimi, questi, in una escursione estiva per proteggersi da un colpo di

Lana merinos 100% per i capi a pelle Devold, una delle più antiche e blasonate marche norvegesi oggi importata anche in Italia da Prealpina Email: prealpinacom@gmail.com

situazione.

GLI STRATI INTERMEDI… CALDI E “PELOSI” Oggi i capi intermedi sono realizzati con un tessuto, “pelosetto” e morbido, che ha mandato in pensione i maglionazzi di lana della nonna… il pile, punto di riferimento nei tessuti tecnici, ha rivoluzionato l’abbigliamento per gli sport in montagna: accanto ai Polartec‚ Classic, nelle varie grammature, extra-leggeri, traspiranti, morbidi sulla pelle, l’innovativo Power Stretch‚ elasticizzato in larghezza e lunghezza è ultratraspirante, asciuga istantaneamente e resiste al vento e alle abrasioni; leader dell’ultima generazione di tessuti soft shell, Power Shield‚ protegge perfettamente dagli elementi atmosferici (acqua, vento) in tutta leggerezza e traspirabilità. È stretch in larghezza e in lunghezza, resiste all’abrasione e a qualsiasi sfida. Il nuovo Polartec‚ Power Dry‚ è ultra-traspirante, leggerissimo, super-confortevole a contatto con la pelle, capace di asciu-

Le maglie in pile e fleece sono iol capo più versatile del corredo tecnico di un escursionista

vento improvviso. LA FILOSOFIA DEL “GUSCIO” SHELL, o “guscio”, è il termine che ha sostituito l’onesto concetto di “giacca”, e sta a identificare la capacità di questi capi di proteggerci esattamente come la corazza esterna di un uovo o di una noce. È il capo da indossare sopra tutti, che deve rispettare ed esaltare le caratteristiche degli strati interni: traspirabilità e idrorepellenza. Gli Shell si dividono in SOFT e HARD; nulla a che vedere con i film a luci rosse, più semplicemente la prima categoria offre il massimo comfort, leggerezza e comprimibilità, garantendo una buona protezione dagli agenti atmosferici in condizioni “normali” di utilizzo, mentre i capi hard sono

indicati per condizioni estreme e dove è necessaria una barriera totale dalle condizioni climatiche: alta quota, freddo, climi particolarmente umidi, etc. WINDSTOPPER – è la capacità del tessuto di impedire il passaggio dell’aria attraverso le fibre; solitamente i capi antivento sono anche in grado di resistere a leggere pioggerelline. STRETCH - è il termine che garantisce massima mobilità nei movimenti, grazie all’elasticità di alcuni tessuti. TERMOSALDATURA - le giacche realizzate in tessuti waterproof vengono lavorate con un nastro adesivo a caldo che sigilla ogni cucitura. In tal modo il vostro capo potete anche usarlo, extrema ratio, come “tanica di emergenza” dopo averlo riempito d’acqua; non ne perderete una goccia!

LA MAGIA DEL PTFE Nel comparto tessuti protettivi (da pioggia, vento, neve e ogni sorta di intemperia climatica) sono molte le aziende che producono tessuti “spalmati” (cioè impregnati, solitamente all’interno, di sostanze impermeabili e idrorepellenti), ma questa soluzione ha l’inconveniente negativo di trattenere all’interno anche l’evaporazione corporea, trasformando spesso la giacca o il sovrapantalone in uno “scafandro” soffocante. Molto più avanzate sono le “membrane osmotiche” che funzionano in modo estremamente semplice: si tratta di uno spessore di PTFE (politetrafluoretilene) che viene “stirato” trasformandolo in un sottilissimo “foglio laminato” da accoppiare ad altri tessuti esterni. La caratteristica della membrana così ottenuta è di

avere, nella struttura, miliardi di micropori che sono in grado di far passare il vapore acqueo, in forma gassosa, ma sono troppo piccoli per permettere il passaggio alla molecola d’acqua. In questo modo, esattamente come la nostra pelle, la membrana di PTFE montata sulla nostra giacca permette al sudore di evaporare verso l’esterno ma non alle gocce d’acqua, più grandi dei fori della membrana, di penetrare all’interno del capo. Leader in questo settore di ricerca è l’azienda americana Gore, depositaria dei brevetti Gore-Tex®, da sempre all’avanguardia nella ricerca di soluzioni che migliorino il comfort e incrementino le prestazioni dell’abbigliamento tecnico impiegato nelle attività sportive outdoor. L’ultima realizzazione nel mondo dei laminati, (membrane waterproof traspiranti accoppiate a tessuti esterni) è il GORE-TEX® PACLITE® Shell con cui si ottengono tessuti più leggeri e di minore ingombro per un comfort straordinario. I capi d’abbigliamento realizzati con questa tecnologia sono ideali per trekking, alpinismo, e altri sport outdoor dove si cerca di evitare il peso superfluo e si ricerca la massima leggerezza; garantiscono estrema traspirabilità e protezione duratura contro vento e pioggia insieme a leggerezza e minimo ingombro. Utilizzano una specifica membrana GORE-TEX® con uno strato protettivo sul lato interno composto da una sostanza oleorepellente e carbonio, grazie al quale non è più necessario inserire una fodera separata. Per questo motivo i capi GORE-TEX®

“Esploso” di una giacca in Goretex®

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A

CURA DI

MICHELE DALLA PALMA

AZIENDA DEL MESE

N

Il Design Award a Dolomite

el mondo dell’outdoor, il mercato tedesco è sicuramente all’avanguardia per numero di praticanti, numero di aziende impegnate nel settore, numero di riviste specializzate. Non a caso le due principali fiere europee del comparto, Ispo a Monaco e Outdoor a Friedrichshafen, sono nate e vivono in terra di Germania. E all’Italia, i tedeschi sicuramente “invidiano” la cultura delle calzature da montagna, una leadership mondiale che ha il suo epicentro in una piccola cittadina del Veneto orientale, Montebelluna. Qui, dove in anni recenti si è sviluppata un’industria e una specializzazione che non ha paragoni al mondo, hanno sede alcune delle aziende più antiche e prestigiose nella produzione di scarponi e pedule per tutti gli sport alpini, dallo sci all’alpinismo, dal trekking all’escursionismo. Tra tutte, il brand Dolomite è un unicum che può vantare oltre un secolo di storia ininterrotta: a partire dal 1897, questo calzaturificio ha prodotto milioni di scarpe che hanno calpestato tutte le montagne del mondo, arrivando per primi, nel 1954, sulla vetta del K2, la montagna più ostile del pianeta. Negli ultimi decenni, questa azienda, che rappresenta il meglio della produzione calzaturiera trevigiana, ha continuato ad evolversi raggiungendo traguardi importanti, sempre sostenuti da una continua e costante ricerca tecnologica che colloca oggi il marchio Dolomite al vertice della qualità tecnica nel settore delle calzature da montagna. Coguar, eccellenza certificata Posizione certificata, quest’anno, anche dalla prestigiosa vittoria del suo scarpone di punta, il Coguar Hp Pro Gtx, al Design Award of the Federal Republik of Germany 2011, il più alto riconoscimento per il design in Germa-

nia. Viene assegnato dal Ministero dell’economia e della tecnologia tedesco e organizzato dal German Design Council. La singolare particolarità di questa competizione è di essere riservata ad oggetti che hanno già vinto un premio. Su 1500 prodotti il Design Council ne ha selezionati 50: 25 per la categoria Product and Industrial Design e 25 per la categoria Communication Design. Tra questi, la Cougar Pro ha vinto il Silver Award. Un traguardo senza precedenti per questo prodotto italiano, che dopo aver conquistato l'Outdoor Industry Award nel 2009 con la Cougar HP, impone il marchio Dolomite come azienda leader nel settore dei prodotti tecnici per gli sport outdoor in montagna. “È con orgoglio – ha commentato Giancarlo Zanatta, presidente del Gruppo Tecnica – che ho appreso la notizia di questo riconoscimento. Dolomite si dimostra una volta ancora competitiva e forte nei mercati internazionali grazie alla passione e alla professionalità di tutte le persone che vi lavorano e di un’azienda che investe sempre su nuove tecnologie, sulla ricerca e sul design”. Un progetto rivoluzionario La grande innovazione di design della Cougar Hp Pro Gtx sta in un rivoluzionario sistema di allacciatura blocca-laccio a scomparsa che è gli valso il premio conferito dalla German Design Council. Fiore all’occhiello della nuova collezione Dolomite, questo modello è dotato di una suola in Vibram e del sistema Dolomite Anatomic System: la sicurezza si sposa con il benessere del piede. L’allacciatura è nascosta con blocca-laccio a scomparsa. La ghetta elasticizzata, che consente il perfetto avvolgimento del piede, e il collarino a soffietto sono soluzioni innovative per il comfort di tutto il corpo. La suola è ramponabile mentre l’intersuola “insole board” è in

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gennaio - febbraio 2011


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✔ Genova Città del Trekking

3 giorni 2 notti Una proposta turistica inedita ed originale, che inaugura un nuovo modo di vivere, e scoprire al passo lento e attendo dell'escursionista, le meravigliose città italiane. Un trekking fra carrugi e crêuze per "sentirsi sulla pelle" l'anima più autentica, le suggestioni, i sapori e la storia e le tradizioni della Città della Lanterna. A partire da euro 280,00 a persona (pensione completa)

✔ Con le ciaspole sui Monti Lessini

4 giorni 3 notti D'inverno la neve trasforma magicamente il paesaggio dei Monti Lessini, creando atmosfere tipiche del grande Nord e con limpide giornate terse i panorami spaziano dalle vette delle Alpi Centrali e Orientali fino alla Pianura Padana solcata dalle anse del Po con in lontananza le vette dell’Appennino tosco-emiliano. Gli itinerari giornalieri offriranno ai visitatori intense emozioni e le fatiche delle camminate saranno ricompensate da momenti di relax nell’accogliente centro benessere dell’hotel e dai gustosi piatti tipici della montagna veronese. A partire da euro 310,00 a persona

✔ In bici alla scoperta della Sardegna

8 giorni 7 notti Un viaggio sulle due ruote nel cuore antico di una delle più belle isole del mondo. Dopo aver attraversato i paesaggi ancora incontaminati e selvaggi dell'entroterra, tra Nuraghe e piccoli paesi ricchi di storia, cultura, e tradizioni, raggiungeremo le incantevoli coste del sud-est Sardegna dove il mare limpido e cristallino e il cielo si fondono in uno spettacolare orizzonte. A partire da 870,00 euro a persona (mezza pensione)

✔ A piedi nella Toscana più bella

5 giorni 4 notti Un grande itinerario che congiunge due centri dalle origini antiche che hanno segnato la storia e l’arte italiana. Dal centro di Firenze al centro di Siena in meno di cinque giorni, passando per i luoghi più significativi del Chianti e della campagna senese, ammantata da vigneti a perdita d’occhio e da piccoli borghi abbandonati che si ergono su colli circondati da cipressi dalle forme bizzarre. A partire da euro 290,00 a persona (pensione completa)

✔ Un weekend alla scoperta del Gargano

3 giorni 2 notti Dalla montagna al mare alla scoperta di un Gargano nascosto,di luoghi rimasti intatti nel tempo, ricolmi di storia e di tradizioni, immersi in una natura ricca ed ancora incontaminata.Cammineremo insieme sull’antico percorso dei pellegrini di san Michele,alloggiando in confortevoli agriturismi dove potremo godere della calorosa ospitalità e della buona cucina dei pastori garganici, gelosi custodi di antiche e gustose ricette. A partire da euro 260,00 a persona (mezza pensione)

✔ In bici fra i vigneti della Valle Umbra

4 giorni 3 notti Un tour sui pedali fra il verde della valle su si affacciano le città più famose dell’ Umbria, come Perugia, Assisi, Spello, Foligno e Spoleto. La Valle Umbra, però, non è solo un gioiello per gli amanti della clutura e dell'arte: le sue dolci colline sono offrono uno dei paesaggi più suggestivi del territorio italiano, dal quale nascono prodotti tipici e vini di straordinaria qualità, che allieteranno le nostre escursioni. A partire da euro 430,00 a persona

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per vivere natura e ambiente in compagnia I più esperti conoscitori del territorio, che aderiscono al progetto “Laboratori del Camminare”, sono i partners ideali per scoprire luoghi e suggestioni con la garanzia dell’esperienza e competenza del marchio TREKKING&Outdoor. Con la nostra supervisione, guide alpine, escursionistiche, ambientali, organizzate in gruppi e società locali, offrono

L’evento del mese BIANCORIZZONTE 2011

Gli intraprendenti Massimo Civalleri e Enrico Brondino hanno preparato un inverno davvero speciale per gli escursionismi che amano l’attività sulla neve. Biancorizzonte prevede un calendario ricco di appuntamenti, un grande evento che il Laboratorio del Camminare Orizzonte Outdoor dedica all’intera stagione. La “ciaspolenta” di sabato 8 gennaio prevede un’escursione guidata in notturna lungo l’anello delle borgate a Peveragno, con una polenta in compagnia presso la malga alle Meschie. Più impegnativa l’escursione del 16 gennaio all’alpeggio Gias Pittè, sul versante orientale della Bisalta. Sabato 22 gennaio si torna alle Meschie, ma questa volta il menù cambia e si assaggia un’invitante carne alla brace. La domenica successiva gli escursionisti possono salire all’alpeggio Gias Sella, nel Vallone Antrodù. La ciaspolenta, con lo stesso

programma, si ripete sabato 5 febbraio e, domenica 13 febbraio, l’anello delle borgate attende gli innamorati che saranno festeggiati con un menù per l’occasione (sconto per le coppie). La malga delle Meschie ospita anche la divertente “con le racchette, senza forchette”: al termine dell’escursione si mangia senza posate. Chi vuole camminare più a lungo può partecipare, domenica 27 febbraio, all’escursione di Costa della Mula, lungo la dorsale che da Punta Besimauda, scende in Valle Pesio, con eventuale salita in punta alla Bisalta. Sabato 5 marzo, le guide invitano gli escursionisti sull’anello delle borgate per un’escursione in maschera. Per informazioni: Cell. 338.9479171 (Massimo Civalleri) 335.8216227 (Enrico Brondino) info@orizzonteoutdoor.it www.orizzonteoutdoor.com

proposte e servizi escursionistici di alto livello per indimenticabili gite a piedi, in bicicletta o a cavallo. Non solo sport e attività ricreative nella natura, ma anche e soprattutto cultura del territorio sono le caratteristiche principali delle proposte offerte dai “Laboratori del Camminare”, in armonia con la filosofia che da sempre distingue TREKKING&Outdoor

Le proposte del mese Laboratorio del Camminare ANTICHI CAMMINI

Il Laboratorio del Camminare Antichi Cammini propone una serie di escursioni nella splendida Sardegna alla scoperta dei luoghi più caratteristici, dai vulcani spenti (con le escursioni del 16 gennaio a Monte Arcuentu – Guspini e del 20 marzo a Montiferru – Cuglieri) alle dune di

sabbia bianchissima in riva al mare (il 13 marzo Montevecchio-Piscinas – Guspini), dai boschi più fitti alle bianche pareti calcaree strapiombanti (23 gennaio – Anello di Antas – Fluminimaggiore), tra resti di antiche civiltà (20 febbraio – Giro dei nuraghi – Macomer) e testimonianze del recente passato (6 febbraio – Via dell’argento – Burcei). Il nostro Matteo Casula è deciso ad accontentare proprio tutti con un fitto calendario di uscite settimanali dedicato a chi vuole iniziare a conoscere la zona ma anche a chi desidera riscoprire il piacere di camminare su questa meravigliosa isola. Altri appuntamenti da segnalare sono il 30 gennaio con l’escursione sul Lago Mulargia – Orroli; il 13 febbraio da Piscina Irgas a Villacidro; il 27 febbraio, Giro della strega e Monti Sette Fratelli; il 6 marzo, Bruncu Matzeu – Ulassai. Inoltre, dal 9 gennaio al 16 gennaio, il Laboratorio del Camminare Antichi Cammini parte per una settimana interamente dedicata alle racchette da neve nel


Camminare dei migliori professionisti cuore delle Dolomiti. Per informazioni: Cell. 340.6768153 (Matteo Casula) info@antichicammini.it www.antichicammini.it Laboratorio del Camminare GENIUS LOCI

Ecco l’inverno di Elisa Montorsi e delle sue colleghe di Genius Loci. Il 16 gennaio, con le inseparabili racchette da neve, si parte da Poggiolforato e, grazie a uno dei più classici sentieri del Parco del Corno alle Scale, si raggiungono le cascate del Dardagna. Dalle cascate è facilmente raggiungibile il Santuario di Santa Madonna dell’Acero, reso ancora più suggestivo dal paesaggio innevato. Per il 23 gennaio è previsto un itinerario sulla neve in uno degli angoli più belli dell’Appennino settentrionale tra il Lago Santo, il Monte Giovo e il crinale della Nuda. Salendo tra boschi di fag-

gi fino al passo della Boccaia si raggiungono i piedi della Nuda, tra panorami che spaziano dal Cimone, al Cusna. Ancora nel Parco del Frignano, il 6 febbraio, si cammina da Capanna Tassone a croce Arcana per ammirare le bellezze del bianco Appennino. Con le ciaspole sulle tracce dei pellegrini, il 13 febbraio, lungo le antiche vie di valico, si attraversa il Giro del Diavolo fino a San Pellegrino in Alpe (possibilità di pranzo tipico). Una ciaspolata eccezionale porterà a scoprire, il 20 febbraio, l’ambiente di crinale tosco-emiliano: uno straordinario colpo d’occhio sulle Apuane attraverso passi frontalieri, per arrivare al panoramico e suggestivo passo del Giovarello con la sua cima della Nuda nel Parco del Frignano. Per informazioni: Cell. 334.3799202 347.7418152 (Valentina Parenti) 339.3480730 (Elisa Montorsi)

info@geniusloci-escursioni.it www.geniusloci-escursioni.it Laboratorio del Camminare LERKA MINERKA

Come sempre, il Laboratorio del Camminare Lerka Minerka, organizza per voi interi weekend. Sabato 22 gennaio si arri-

TREKKING

va a Benevento, per godersi poi, domenica 23, la bella escursione al Monte Pentime con visita alle cantine del territorio del Taburno. Tutte le iniziative prevedono l’arrivo alla stazione di Benevento il giorno che precede l’attività. La visita del Parco del Vesuvio comporta l’arrivo il venerdì 28, un itinerario geonaturalistico nella Valle dell’Inferno sabato 29 e il trekking urbano della città la domenica. È possibile visitare la città, con degustazione di olio, anche domenica 6 febbraio, arrivando sul posto sabato 5. Sabato 12 (arrivo venerdì 11), si cammina da San Lupo a Leonessa e, il giorno dopo, si abbina all’escursione la visita dei centri storici di Cerreto Sannita, Cusano, Mutri, e della Forra del Titerno. Il 19 e 20 week-end dedicato al percorso delle Surte e alla visita delle cantine del Greco di Tufo. Dopo essere arrivati venerdì 25 in città, sabato 26 si raggiunge il Monte Taburno e domenica 27 è la volta del trekking urbano. Il 5 e il 6 marzo (con arrivo a Benevento il 4), emozionante trekking someggiato in due giorni da Altilia a Cirello passando per Santa Croce del Sannio. Per informazioni: Cell. 347.8896433 (Roberto Pellino) •

gennaio - febbraio 2011


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