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Camminare con il TRENO VIGEZZINA la ferrovia di confine TOSCANA Treno Natura VULCANI Circumetnea e Circumvesuviana DOSSIER movimento sostenibile ALPI a bordo del Bernina Express SARDEGNA il Trenino Verde SPECIALE treni nel mondo

www.trekking.it

Euro 4 - Aprile 2012 - Anno XXIX - Mensile Nr. 3 Clementi Editore s.r.l. - 43100 Parma Sped. in a. p. - 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano

LA RIVISTA DEL

ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA

254 TREKKING DEL R I V I S TA LA CLEMENTI EDITORE

30-03-2012

CLEMENTI EDITORE


L’INTERVISTA

a Giuliano Pisapia In attesa della Prima Giornata Nazionale del Camminare, evento promosso da Federtrek e patrocinato dal Ministero dell’Ambiente e dalla Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione che si terrà in varie città italiane il prossimo 14 ottobre, il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ci spiega in un’intervista le motivazioni che hanno portato la sua amministrazione a partecipare attivamente alla realizzazione dell’evento, unitamente con le altre iniziative prese per favorire la riscoperta del camminare in città. Trekking - On. Sindaco, intanto un ringraziamento particolare per aver prestato fin da subito attenzione alla nostra proposta di organizzare la Prima Giornata Nazionale del Camminare attraverso l’assessore allo Sport e Benessere Chiara Bisconti. Questo evento che si terrà il 14 ottobre del 2012 ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e ha trovato dei Testimonial d’eccezione, tra cui la scrittrice Susanna Tamaro, il nutrizionista Prof Pietro Migliaccio e il filosofo Duccio Demetrio. Sappiamo che lei tiene molto al tema della mobilità sostenibile, conosceva i dati OMS che parlano dei forti benefici del camminare in città? Certo, è importante per il benessere psicofisico della persona percorrere almeno 4 chilometri a piedi al giorno anche nei centri urbani. Nonostante i problemi di inquinamento, l’attività fisica deve essere supportata a partire proprio dal camminare in città. Io stesso, quando il bel tempo lo permette, percorro a piedi il tragitto casa-ufficio. Un’attività poi che fa riscoprire la città, possiamo riappropriarci degli spazi e di una Milano slow a misura d’uo-


mo. La mobilità sostenibile è stata ed è una delle principali priorità di questa Giunta. Abbiamo il dovere di liberare la città dalla morsa del traffico privato a favore del trasporto pubblico, delle biciclette e proprio delle camminate. A questo proposito le azioni del Comune sono state parecchie, penso ad Area C, alle agevolazioni per giovani, anziani, disoccupati e cassintegrati per quanto riguarda l’utilizzo dei mezzi pubblici, penso ancora alla creazione delle nuove isole pedonali come quella di Piazza Beccaria e Piazzetta Liberty. Ormai a parte l’OMS, tutto il mondo scientifico è concorde nel ritenere che il camminare per almeno 4 o 5 chilometri in città o andare in bici per 8 chilometri determina dei benefici indiscutibili dal punto di vista psico-fisico. Sarebbe importante che città come Milano che hanno scelto con coraggio di ridurre il traffico privato nel centro storico lanciassero campagne informative incisive per modificare gli stili di vita dei cittadini. Sapeva che in tutte le città dove il coraggio degli amministratori ha portato alla pedonalizzazione di vaste aree, alle prime inevitabili opposizioni hanno fatto seguito consensi molto ampi? Area C in questi primi due mesi di attuazione ha dato risultati importanti sia dal punto di vista della riduzione del traffico (in centro è diminuito del 40%), sia dal punto di vista dell’inquinamento e quindi della salute dei cittadini. La presenza del black carbon la parte più nociva e pericolosa delle polveri sottili - è diminuita del 47%. Sono scelte coraggiose, è vero, ma ci stanno dando ragione. Possiamo dire quindi che l’avvio di Area C ha già iniziato a modificare le abitudini dei milanesi che hanno visto quanto sia più conveniente sotto tutti i punti di vista non utilizzare l’auto, quando non è indispensabile. Inoltre il Comune ha presentato insieme a Legambiente e ad altri soggetti la campagna “Con Stile” che vede l’adesione di 60 famiglie, destinate ad aumentare. La campagna nasce per promuovere un nuovo “patto di cittadinanza” che favorisca il cambiamento degli stili di vita e di mobilità anche in risposta alla crisi economica. “Con Stile” parte dalla consapevolezza che Milano e l’Italia del futuro si possano costruire con tante piccole “manovre” quotidiane. Cambiare abitudini significa, ad esempio, scegliere di usare di più i mezzi pubblici e la bicicletta invece dell’auto, regolare la temperatura di casa propria o dell’ufficio in modo da risparmiare energia, dedicare alcune ore al volontariato o all’aiuto degli altri. E come dicevo prima anche la creazione delle nuove isole pedonali rende Milano una città sempre più vivibile e a misura di camminata.

quotidianità, nonostante i ritmi frenetici di una grande metropoli come Milano. Il capoluogo lombardo deve poter essere vissuto dai suoi cittadini, dagli studenti, dalle migliaia di lavoratori che ogni giorno arrivano dai paesi vicini e dai turisti come una città amica e non ostile. Una città amica delle persone, della cultura, del benessere. Un percorso, questo, che Milano ha già avviato con Area C, ma anche con l’istituzione delle DomenicAspasso. Una domenica al mese, in concomitanza di grandi eventi, come la Stramilano, la Milano City Marathon o ancora la tappa finale del Giro d’Italia, la città rimarrà chiusa al traffico e i milanesi potranno sbizzarrirsi a girare per le vie tra mille opportunità: andare a piedi, in bicicletta, con i pattini o con lo skateboard, e ancora con i mezzi pubblici.

Ha mai sentito parlare del progetto Città del Trekking? Se si cosa ne pensa? Certo che ho sentito parlare del progetto Città del Trekking. Un’iniziativa ambiziosa quanto innovativa, se pensiamo che anche le metropoli possono essere parte di questo progetto. Ma come anche Milano ha dimostrato non è poi così impensabile da realizzare. Anche la nostra città sta riscoprendo se stessa ed esistono percorsi bellissimi, angoli nascosti, che le persone spesso perdono di vista. Spesso ci passiamo vicino, ma non ci fermiamo o non abbiamo il passo giusto per riconoscerli. Serve il passo di una camminata, serve il passo di una pedalata. Il prossimo ottobre, come dicevamo, ci sarà la 1a Giornata del Camminare. Milano è in prima fila. Siamo in prima fila quando ci sono delle iniziative di buon senso. E con la nostra città ci sono anche Firenze, Genova, Bari, Reggio Emilia, Torino e molte altre ancora. Anzi, invito tutti i Comuni italiani e le associazioni a aderire. La Prima Giornata Nazionale del Camminare sarà un appuntamento di festa, un momento di riscoperta che dovremo poi essere capaci di riproporre nella

VISITA IL SITO DELLA FEDERTREK

www.federtrek.org


Il Biellese TESTO DI ALFONSO LUCIFREDI / FOTO DI FABRIZIO LAVA, ANTONIO CANEVAROLO, MARCO VERONESE, CARLO GABASIO, LUCIANO ROSSI, STEFANO CERETTI, FRANCO VOGLINO, ASCOM BIELLA E ARCHIVIO TURISMO PROVINCIA DI BIELLA


TRA MONTAGNE E COLLINE, ANTICHI BORGHI E SANTUARI RICCHI DI STORIA E CARICHI DI MISTICISMO, LA PROVINCIA DI BIELLA OFFRE AGLI AMANTI DELL’OUTDOOR INFINITE POSSIBILITÀ DI TURISMO LENTO A STRETTO CONTATTO CON LA NATURA

aspetto che più di ogni altro colpisce chi viene per la prima volta a scoprire il territorio del Biellese è la sua incredibile ricchezza e varietà di paesaggi, che si sviluppa all’interno di un anfiteatro di montagne che lo circonda creando un’atmosfera magica; a cominciare dall’affascinante città di Biella, con le sue testimonianze archeologiche, artistiche ed architettoniche, tutto il territorio è impreziosito dai rinvenimenti di epoca romana, dai borghi e dalle roccaforti medievali come il Piazzo di Biella o il Ricetto di Candelo, per arrivare all’architettura romanica e rinascimentale di chiese e palazzi nobiliari.

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PIEMONTE

tra natura e spiritualità

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Camminare con il TRENO


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a comodità di un mezzo pratico e moderno come il treno, comunque molto piÚ ecosostenibile dell'automobile, si adatta perfettamente alla nostra filosofia del turismo lento e a stretto contatto con la natura e garantisce una migliore opportunità per la conoscenza, conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio culturale e naturale. Questo numero rappresenta un’affascinante viaggio alla scoperta di tesori nascosti, spesso raggiungibili solo lungo le antiche linee ferrate, utilizzando una nuova forma di escursionismo originale e sostenibile.

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IL TRENO RAPPRESENTA UN’OPPORTUNITÀ ECO-COMPATIBILE PER DARE INIZIO ALLE NOSTRE ESCURSIONI E DIFFONDERE IL MESSAGGIO DELLA CULTURA DEL RISPETTO DELL’AMBIENTE

l treno rappresenta il mezzo ideale, se non unico, per esplorare paesaggi incantati e scorci di natura incontaminata: certe prospettive sono godibili solo a bordo di un piccolo scompartimento che avanza lentamente nel paesaggio miracoloso della natura italiana.

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TESTO DI ENRICO BOTTINO / FOTO DI ENRICO BOTTINO, ALDO FREZZA E ARCHIVI FERROVIE

Movimento s


DOSSIER

sostenibile

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SICILIA

CIRCUM

In viaggio attorno al grande TESTO DI ENRICO BOTTINO / FOTO DI ENRICO BOTTINO E ARCHIVIO CIRCUMETNEA

ella Sicilia orientale, eternamente baciata dal sole, il treno della Circumetnea avanza sui binari, lungo le campagne rese fertili dalla lava, in vista dei numerosi coni avventizi che come tante piaghe si sono aperti attorno all’Etna grazie a eruzioni susseguitesi nei millenni. Alcune di queste hanno invaso con le loro colate laviche le rotaie della Circumetnea, interessando talvolta anche le zone abitate, costringendo la ferrovia a lavori di ripristino e rifacimento della linea a scartamento ridotto.

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ETNEA La Circumetnea, costruita negli ultimi decenni dell’Ottocento, segue il periplo del vulcano toccando tutti i borghi costruiti lungo i pendii che dominano la piana di Catania.

GRANDI SCRITTORI E POETI HANNO TRASFERITO LE LORO EMOZIONI NELLA POESIA E NELLA NARRATIVA, ISPIRATI DAL VIAGGIO IN TRENO ATTORNO ALL’IMMENSO VULCANO DELLA SICILIA ORIENTALE

vulcano


Il Treni Treno delle terre selvagge VIAGGIANDO LUNGO I BINARI DEL TRENINO VERDE È POSSIBILE RESTARE INEBRIATI DAI COLORI, DAGLI ODORI E DALLE TRADIZIONI DEL CUORE SELVAGGIO DELLA PIÙ AUTENTICA

SARDEGNA


“Il trenino ci viene incontro, sbuffa, si arrampica, ridiscende come giù per una scala, si dimena e si ritorce come a volersi mordere la coda. Sembra correre in libertà, conquistando il binario via via” (Elio Vittorini “Sardegna come un'infanzia” - 1952)

SARDEGNA

TESTO DI ALFONSO LUCIFREDI / FOTO DI MATTEO CASULA - LABORATORIO DEL CAMMINARE ANTICHI CAMMINI E UFFICIO TURISTICO ARST

no Verde

on’t fasten the seat belts, ovvero non allacciate le cinture, dicono ancora adesso gli inglesi quando hanno la fortuna di salire a bordo del Trenino Verde. E non è certo un caso: la filosofia del turismo lento, di un treno che fa parte del paesaggio ma non lo domina e non lo rovina, di velocità ridotte per poter godere di natura e panorami incantevoli, è il principio fondamentale che ha segnato la rinascita di questa ferrovia, un piccolo gioiello incastonato tra le valli dell’entroterra della Sardegna. La riscoperta della natura dell’isola a bordo del treno viaggia lungo i binari dello sviluppo sostenibile: ripristino e ristrutturazione di vecchie linee e di motrici d’epoca, minimo impatto sull’ambiente grazie all’assenza quasi totale di nuove costruzioni lungo il percorso e quattro tratte che coprono differenti aree del territorio della Sardegna, lungo vallate, montagne, boschi e tratti lungo costa.

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Phlegrayon O

Il gigante addormentato UN SENTIERO AEREO SCORRE SULLE CRESTE DELL’ANTICO CRATERE, DOVE UNA VEGETAZIONE PARTICOLARISSIMA, CONCREZIONI SULFUREE, SCORIE DI LAPILLI E SABBIE CINEREE FORMANO LA STRUTTURA LAPIDEA DELLE PARETI DEL CONO PIÙ CONOSCIUTO AL MONDO


CAMPANIA

Oros

el lontano I secolo la campagna vesuviana, meglio nota come pianura campana (o “Terrae Felix”), presentava una forte e crescente presenza urbana. Città come Ercolano, Oplonti, Pompei e Stabia erano importanti centri commerciali, ricchi di vita, di cultura e d’arte, mentre la fertile pianura era costellata di ville. Fu esattamente nell'anno 63 d.C. che si ebbe il primo segnale di un imminente risveglio della montagna di fuoco, quando un sisma di origine vulcanica, con epicentro proprio sotto il Vesuvio, distrusse molti edifici pubblici.

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TESTI E FOTO DI ANDREA PERCIATO, MARIA RITA LILIANO E MARIO LUCIANO

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Treno Natur TESTO DI MILENA LOMBARDO / FOTO DI ENRICO BOTTINO, MICHELE DALLA PALMA, ARCHIVIO PROVINCIA DI SIENA

ome chiudere gli occhi, addormentarsi e sognare di compiere un viaggio a ritroso nel tempo: è questa la sensazione magica che si prova all'istante nel mettere piede sulle locomotive turistiche della magnifica terra che si dispiega a sud-est della città di Siena, per seguire la scia di uno dei numerosi percorsi che ci svelano il cuore verde di questo territorio inconfondibile, tutti diversi ma ugualmente affascinanti.

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ranelle Terre di Siena

TOSCANA

Un mezzo antico che torna a vivere in tutto il suo splendore, per chiedere con delicatezza alla campagna senese il permesso di essere scoperta, a passo lento, tranquillo, lasciandosi alle spalle tutti i problemi del mondo moderno, per riportarci ad assaporare il profumo genuino del passato.

IL TRENO NATURA È UN INSIEME DI SUONI, ODORI E COLORI CHE PRENDONO VITA: I FISCHI DEL CAPOTRENO, IL CARBONE CHE LENTAMENTE BRUCIA, I CIGOLII DEI MACCHINARI, GLI SBUFFI DEGLI STANTUFFI, LE NUBI LEGGERE DEL VAPORE, I SEDILI IN LEGNO, TUTTO SEMBRA RIPORTARCI A FIANCO DEI NOSTRI NONNI, CHE UTILIZZAVANO PROPRIO QUESTI PITTORESCHI CONVOGLI PER I LORO SPOSTAMENTI QUOTIDIANI TREKKING

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Strade ferr SULLE STRADE FERRATE DELL’EMILIA, SU E GIÙ PER LE COLLINE:

UN PATRIMONIO STORICO RECUPERATO IN NOME DELL’AMBIENTE

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In viaggio dalla pianura all’Appennino

EMILIAROMAGNA/TOSCANA

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ue ferrovie nel cuore dell’Emilia, un unico destino. Che sembrava segnato per entrambe, almeno fino a una decina di anni fa. La linea Bologna – Vignola e la Porrettana, dopo aver percorso la campagna bolognese e scavalcato i crinali dell’Appenino Tosco-Emiliano per più di un secolo, sembravano arrivate al capolinea. Vetture che all’epoca della loro inaugurazione erano considerate all’avanguardia della tecnica, come nel caso della Bologna – Vignola, dopo aver visto diminuire il numero delle corse ed essere adibite dal trasporto passeggeri a quello merci, sembravano destinate ad arrugginire nel dimenticatoio di qualche sperduta rimessa della periferia bolognese. Analoga nefasta sorte sembrava scritta per la Porrettana.

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TESTO DI CARLO ROCCA FOTO DI RICCARDO SOLMI, LUCIANO MARCHI E RICCARDO VLAHOV


Ferrovia

Cuneo Nizz

Sui binari delle Alpi del S TESTI DI ITALO CLEMENTI E MICHELA DEL TORCHIO / FOTO ASSOCIAZIONE G. BIANCHERI - LINEA FERROVIARIA VAL ROYA


Sole

PIEMONTE / LIGURIA

za

COMPIE IL TRATTO FERROVIARIO PIÙ ARDITO D'EUROPA. ATTRAVERSA DUE STATI E OTTANTUNO GALLERIE IN MENO DI 100 CHILOMETRI. AFFRONTA GRANDI DISLIVELLI E PENDENZE FORTISSIME. COLLEGA LA PIANURA CUNEESE CON LE ALPI MARITTIME E I LITORALI DEL MAR LIGURE: È IL TRENO DELLE MERAVIGLIE, UN PICCOLO CAPOLAVORO DELL'INGEGNERIA FERROVIARIA ITALIANA E FRANCESE

a prima idea di linea ferroviaria tra Cuneo e Nizza prese forma nel 1851 da un’iniziativa del governo sabaudo, in un momento di grande prosperità seguito alla rivoluzione industriale, come primo concreto tentativo di ampliare gli scambi commerciali tra Piemonte e Francia.

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Sul trenino PIEMONTE

UN PICCOLO TRENO CHE ATTRAVERSA LE FRONTIERE. UN VIAGGIO TRA NATURA, STORIA E TRADIZIONE, ALLA SCOPERTA DEI MILLE COLORI DELLA VAL VIGEZZO


bianco e blu treno di confine

TESTO DI CARLO ROCCA / FOTO ARCHIVIO FOTOGRAFICO SSIF

iaggiando sulla vecchia ma perfettamente funzionante ferrovia che da quasi un secolo trasporta passeggeri tra Domodossola e Locarno, ci accorgiamo che qualche volta l’uomo riesce a trovare un modo per entrare silenziosamente in relazione con la natura senza ferirla. La Vigezzina ci svela, dietro i finestrini, un territorio colmo di ricchezze naturali e artistiche: torrenti, montagne, borghi d’arte e antichi monasteri scorrono davanti allo sguardo dei passeggeri, lungo viadotti che entrano nelle faggete, sfiorano cascate e accarezzano le rocce.

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Il Treno Blu UNA MANCIATA DI CHILOMETRI DI FERROVIA DAL LAGO D'ISEO ALLA PIANURA. UNA LINEA NATA PER L'ACCIAIO E IL CEMENTO, OGGI DIVENUTA LA VIA DI FUGA

VERSO UN ANGOLO DI NATURA E BELLEZZA


Una favola a vapore

LOMBARDIA

TESTO DI SERAFINO RIPAMONTI FOTO DI ISEO BIKE, PRO LOCO SARNICO, ARCHIVIO PROVINCIA DI BRESCIA, BRESCIA IN VETRINA, ASSOLATO, IRENE SACCO, ASSOCIAZIONE STRADA DEL VINO FRANCIACORTA

rano gli anni del cemento, del ferro e dell'acciaio. Il tramonto dell'Ottocento annunciava l'alba delle macchine e della velocità. La Lombardia voltava le spalle all'agricoltura per abbracciare le meravigliose e progressive sorti dell'industria, i bresciani e i bergamaschi svestivano in massa i panni contadini, per indossare quelli della fabbrica.

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LOMBARDIA/SVIZZERA

Trenino Ross


so del Bernina

TESTO DI MILENA LOMBARDO / FOTO DI ANDREA GUSMEROLI E TRENINO ROSSO BERNINA MEDIA

a voglia di staccare un po’ la spina e di prendere le distanze da tutto ciò che costituisce il nostro quotidiano, dove fretta e stress costante fanno spesso da sfondo ad intere giornate, ci coglie all’improvviso, negli ultimi tempi sempre più frequentemente: affidarsi ad un mezzo ecosostenibile come il treno per la realizzazione immediata di un tale desiderio è probabilmente la migliore scelta possibile. Se poi il treno in questione è il Bernina Express, che con delicatezza si inserisce nell’ambiente per raggiungere in poco tempo un insieme di bellezze naturali sorprendentemente variegato, il discorso automaticamente assume un tono particolare.

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La ferrovia delle Alpi


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Ferrovia Camuna

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LOMBARDIA

TESTO DI MICHELE VACCARI / FOTO DI L. BANFI, ARCHIVIO FERROVIE TURISTICHE ITALIANE, ASSOCIAZIONE STRADA DEL VINO FRANCIACORTA, ISEO BIKE, IRENE SACCO

egli ultimi decenni i margini delle nostre metropoli non sono più i luoghi ideali per le gite fuori porta. Nonostante lo scarso aumento demografico, la fame di cemento sembra implacabile, e quella campagna in cui molti di noi hanno ancora radici solide che, specie in tempi di crisi come questo, poteva rappresentare un'alternativa economica per il tempo libero delle famiglie, lo sfogo ideale per rigenerarsi da ore di ufficio e traffico soffocanti si è trasformato in un non luogo di palazzine dormitorio, di piloni monolitici per raccordi autostradali che ci permetteranno di viaggiare sempre più veloci relegando le poche aree verdi al ruolo di testimoni di un mondo in via d'estinzione.

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turistica

Il treno della memoria


TRENI

TESTO E FOTO DI MICHELE DALLA PALMA

DUE LINEE D’ACCIAIO SEGNANO LA PRESENZA DEGLI UOMINI ANCHE

DENTRO PAESAGGI APPARENTEMENTE IMMUNI DA OGNI CONTAMINAZIONE.

QUANTE VOLTE MI HANNO PORTATO VERSO LE MIE FANTASIE D’AVVENTURA? 94

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n trent’anni di vagabondaggi in ogni angolo della Terra ho incontrato spesso la rassicurante presenza di un treno. Nel cuore dell’Africa Nera così come nelle solitudini glaciali della Siberia e dell’Alaska, e sempre ho associato a questo feticcio tecnologico l’idea di ignoto. Un treno è capace di portarti oltre il confine delle tue sicurezze, costruite su parole comprensibili e scenari consueti, superando la frontiera del conosciuto per perderti dentro realtà nuove, sconosciute. La corsa sui binari diventa allora attesa di qualcosa che cambia di continuo, pur nell’assoluta immobilità e apparente certezza di un percorso già segnato.

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CURA DI ITALO

CLEMENTI

aboratori del L

per vivere natura e ambiente in compagnia I più esperti conoscitori del territorio, che aderiscono al progetto “Laboratori del Camminare”, sono i partners ideali per scoprire luoghi e suggestioni con la garanzia dell’esperienza e competenza del marchio TREKKING&Outdoor. Con la nostra supervisione, guide alpine, escursionistiche, ambientali, organizzate in gruppi e società locali, offrono

proposte e servizi escursionistici di alto livello per indimenticabili gite a piedi, in bicicletta o a cavallo. Non solo sport e attività ricreative nella natura, ma anche e soprattutto cultura del territorio sono le caratteristiche principali delle proposte offerte dai “Laboratori del Camminare”, in armonia con la filosofia che da sempre distingue TREKKING&Outdoor

Le proposte del mese

Laboratorio del Camminare GENIUS LOCI

Laboratorio del Camminare CAMMINARE CON GUSTO Domenico Boccia e gli amici di Camminare con Gusto ci invitano a trascorrere i giorni dal 22 al 25 aprile nel Carso triestino, terra di confine, luogo magico e misterioso. Si va da Campo Sacro a Prosecco lungo il Percorso Natura “Alpe Adria” il primo giorno, poi a zonzo per la Val Rosandra e dintorni: da S. Dorligo della Valle per un’escursione ad anello, a cui seguirà una giornata dedicata ai misteri del Carso di Basovizza e infine, per chiudere in bellezza, un altro itinerario ad anello con partenza e arrivo a Campo Sacro, passando per il Monte San Leonardo e Sales, alla scoperta del Carso preistorico. Livello di difficoltà turistico, con zaino leggero. È previsto pernottamento in ostello e pause di degustazione. Dal 28 aprile al 3 maggio invece i nostri amici ci propongono un radicale cambio di location e ci portano a Cocullo, un paesino d’Abruzzo sconosciuto ai più, che conserva una tradizione antichissima, il Rito dei Serpari: da tempi immemori il 1° giovedì di Maggio la statua di San Domenico viene infatti porta-

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ta in processione coperta di serpi vive. Arrivo a Pescasseroli il 28 aprile, il giorno successivo escursione nella splendida faggeta della Difesa fino a raggiungere le doline carsiche di Camporotondo e poi il borgo di Opi, dopo aver visitato uno stazzo di pastori e degustato formaggio pecorino e ricotta fresca. Per il 30 aprile è prevista un’escursione nella Riserva Integrale della Camosciara, con visita alle Cascate delle Ninfe e delle Tre Cannelle. Il 1° maggio è in programma un Itinerario del Gusto presso un caratteristico alpeggio ovino, con escursione fino a un agriturismo noto per la produzione di formaggi. Per il 2 maggio visita ai borghi medievali di Scanno e Castrovalva, con pause di degustazione dei tipici dolci abruzzesi. Infine il 3 maggio il gran finale: trasferimento a Cocullo per assistere alla processione di San Domenico e al rito dei Serpari. Livello di difficoltà turistico, con zaino leggero. Per informazioni Cell. 338.6903250 Tel. 031.5001734 www.camminarecongusto.it info@camminarecongusto.it

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Elisa e Valentina vogliono sfruttare appieno il risveglio della natura primaverile per portarci alla scoperta delle meraviglie dell’Appennino: domenica 22 Aprile visita alle “Cascate dell'Acquacheta” nel Parco delle Foreste Casentinesi, a San Benedetto in Alpe. Quando si vuole che il tempo trascorra al ritmo giusto, allora lasciamo che l’acqua del torrente ci conduca in questo luogo ricco di storia naturale: un ambiente unico, colline ricche di boschi, prati d’altura e meravigliose cascate. Pranzo al sacco, si consiglia di indossare scarponcini. Difficoltà escursionistica. Domenica 6 maggio si va alla Riserva Naturale di Sassoguidano per un mini corso fotografico sul campo tra i prati e i boschi della riserva, per ammirare i piccoli miracoli floreali dell’Appennino e imparare a fotografarli con i consigli di un professionista. Prima dell’uscita sul campo è prevista la visita alla mostra fotografica delle orchidee selvatiche per illustrare brevemente le basi della fotografia macro. Pic nic (autogestito) nell’area attrezzata adiacente e a seguire visione delle foto scattate durante la mattina per un'analisi del lavoro svolto. Domenica 13 Maggio si va a Lama Mocogno (MO) e, come i viandanti del Quattrocento, si scende al fiume, si passa al mulino, si riposa all'ombra del Monte Mocogno. In questo risveglio di primavera, tra le prime orchidee selvatiche e gli alberi da frutto in fiore, scopriremo tra antichi insediamenti, anche la villa di Roncidoro, immersa nelle dolci colline animate dal fiume Rossenna. Pranzo al sacco. Escursione di media difficoltà. Per informazioni Cell. 347.7418152 (Valentina Parenti) - Cell. 339.3480730 (Elisa Montorsi) info@geniusloci-escursioni.it

Laboratorio del Camminare TERRE DEL GATTOPARDO Domenico Cacioppo ci porta alla scoperta della Sicilia più autentica il 15, 22 e 29 aprile, per visitare il Memoriale di Portella delle Ginestre, in un itinerario ad anello con partenza e arrivo a Piana degli Albanesi, per un’escursione che ci permetterà di godere di panorami suggestivi. Dal paese di Piana degli Albanesi, la più importante delle colonie albanesi dell’isola, si procede verso Portella del Ladrone e fino alla grotta dello Zubbione, con magnifica vista sulle Serre del Fassino e sul Vallone delle Neviere, incrociando la deviazione per la grotta del Ladrone, dove un microclima particolare consente la crescita di felci rarissime. Altra tappa del percorso che riveste particolare importanza storica è l’escursione al Memoriale delle vittime della strage mafiosa di Portella della Ginestra, a danno dei contadini inermi che celebravano la Festa del Lavoro. Dalla cima sarà possibile godere di bellissimi panorami sulla Valle dello Jato e sul lago di Piana degli Albanesi. Successivamente dalla Riserva Naturale Orientata Serre della Pizzuta (costituita da una singolare dorsale rocciosa, irta di punte e creste), al Lago di Piana degli Albanesi (oasi del WWF) attraverso verdeggianti paesaggi si ritorna a Piana degli Albanesi. Al termine dell’escursione non si può lasciare Piana senza gustare alcuni dei prodotti tipici della gastronomia locale: il celeberri-


Camminare dei migliori professionisti

mo pane, l’olio d’oliva, i prodotti caseari e naturalmente il cannolo, un dolce a base di ricotta arricchita da pezzetti di cioccolata e zuccata. Escursione di circa un’ora e mezza, con difficoltà turistica. Per informazioni Cell. 333.8066163 (Domenico Cacioppo) i.mediterraneo@libero.it Laboratorio del Camminare MONTE MERU C’è tanta voglia di Appennino anche nelle proposte dei nostri amici Marco Fazion e Silvio Piorigo: si inizia il 25 aprile con un’escursione guidata a Sasso Borghese, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Ritrovo dal piazzale di Castelluccio di Norcia, l'incantevole borgo che domina i grandi piani tettonico carsici. Qui possibilità al rientro di degustare e acquistare i pregiati prodotti tipici locali (lenticchie, farro e norcinerie). Si raggiunge in auto il punto di partenza dell’escursione, il parcheggio degli impianti sciistici del Monte Prata. Proprio nel cuore del Parco Nazionale dei Monti SIbillini, si va ad intraprendere una facile salita ricca di soddisfazione che ci porta a Sasso Borghese, uno sperone di roccia calcarea, sospeso su un piccolo pianoro carsico isolato dal mondo. Da qui la vista può spaziare, nelle giornate più limpide, fino alla costa del Mar Adriatico. Difficoltà media, durata: 6 ore soste incluse. Equipaggiamento occorrente: pranzo al sacco, borraccia piena, scarponi, abbigliamento adeguato, crema solare. Prenotazione obbligatoria. Il 6 maggio si va alle Gole del Forello, Parco Regionale del Fiume Tevere: ritrovo

presso Collestrada (PG). Con auto proprie ci recheremo a Titignano, borgo in posizione panoramica sul Lago di Corbara. L'escursione va alla scoperta delle Gole del Forello, strette pareti di roccia scavate del corso del Tevere, dove scoveremo antichi luoghi di culto che hanno restituito reperti risalenti al Neolitico e all'Età del Bronzo e scenari che non immagineresti. Difficoltà facile, durata 4,5 ore soste incluse. Equipaggiamento occorrente: pranzo al sacco, borraccia piena, scarponi. Prenotazione obbligatoria. Per informazioni Tel. 0758.197105 Cell. 347.3782818 (Marco Fazion) Cell. 348.5216981 (Silvio Piorigo) Laboratorio del Camminare OFFICINAE ITINERIS Ancora una volta quella inesauribile fucina di idee che è Andrea Perciato ci porta alla scoperta delle zone più belle della Campania da camminare. Si comincia il 14-15 aprile con un’escursione al “Cerchio di Apollo” nel Parco Nazionale del Pollino (CS), con una traversata ad anello di due giorni lungo i versanti lucani del Pollino, dove determinante è la presenza della cultura ellenica, tra romantici panorami, brulli altipiani, estesi manti

erbosi e ondulate conche carsiche, immensi orizzonti e copiose faggete e – ad alta quota – antichi e imponenti esemplari di pini loricati. Domenica 22 si va lungo la “Via Athena/Minerviae fino a Punta Campanella sui Monti Lattari, in un itinerario che si svolge a circuito lungo l’estremità della dorsale montuosa della Penisola Sorrentina, là dove i monti Lattari si protendono verso l’isola “azzurra” di Capri. Da un Santuario rupestre per una pineta sull’orlo di balconate naturali, si aprono panorami mozzafiato su entrambi i golfi di Salerno e Napoli. Domenica 29 si va nel “regno” della lontra alle gole del Calore di Felitto nel Parco Nazionale del Cilento, dove l’acqua, nel suo millenario scorrere attraverso salti, cascate, zampilli e sifoni, ha eroso la roccia calcarea. Per domenica 6 maggio, infine, è previsto un viaggio nella preistoria alle miniere di Ittiolo di Giffoni nel Parco Regionale dei monti Picentini, a cavallo tra le province di Avellino e Salerno, lungo il naturale spartiacque di Varco della Colla. Da un improvviso taglio laterale tra le rocce si apre l’ingresso alle antiche miniere di Ittiolo, operanti fino alla metà del XX secolo, da cui si estraeva l’impasto estratto dai fossili di pesci preistorici, utilizzato in campo farmaceutico in caso di ustioni e scottature. Per informazioni Cell. 339.7456795 (Andrea Perciato) Cell. 339.3707097 (Mario Luciano) www.trekkingcampania.it info@trekkingcampania.it Laboratorio del Camminare ORIZZONTE OUTDOOR Massimo Civalleri ha grandi idee per la primavera: la Compagnia del Birun, in collaborazione con Orizzonte Outdoor – Laboratorio del Camminare, organizza infatti per il 25 aprile l’ottava edizione della Viasolada (dal peveragnese “viasola”: strada sterrata), un’escursione guidata a piedi o in mountain bike, che porterà i partecipanti in giro per i dintorni di

Peveragno, alla scoperta di antiche vestigia ed angoli nascosti dei paesi ai piedi della Bisalta. Quest’anno l’itinerario condurrà i partecipanti da Peveragno nel territorio di Boves, paese confinante. In particolare, durante il percorso, si farà tappa alla cappella di Madonna dei Boschi, famosa per la presenza di importanti cicli pittorici di diverse epoche artistiche. Al rientro a Peveragno sarà possibile consumare una “merenda sinoira” a prezzo convenzionato. Come lo scorso anno, questa manifestazione sarà anche la “Giornata dei Laboratori del Camminare 2012” e sarà un’opportunità per far conoscere ai partecipanti le iniziative di Orizzonte Outdoor per l’estate. Legata a questa iniziativa, il 21 aprile si svolgerà l’edizione 2012 di “Alla Riscossa: doumse n’andi!” (Alla Riscossa: diamoci una mossa!): giornata di pulizia del territorio peveragnese e in particolare dei sentieri utilizzati durante la successiva Viasolada. Sarà questa una nuova occasione per conoscerci e scoprire un angolo di Piemonte, ricco di sorprese e di piccoli gioielli naturalistici e paesaggistici. Equipaggiamento: scarponi, abbigliamento adeguato al clima, borraccia e pranzo al sacco. Per informazioni Cell. 338.9479171 (Massimo Civalleri) www.orizzonteoutdoor.com info@orizzonteoutdoor.com Laboratorio del Camminare THESAN Oggi la Via Cassia, moderna strada carrabile, collega Roma a Siena; in compagnia di Pietro Labate e degli amici di Thesan percorreremo il tratto centrale di quella che un tempo fu una delle arterie

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A

CURA DI

MICHELE DALLA PALMA

Provati per voi Zaino, il miglior compagno del trekker n questa rubrica, che curo ormai da oltre un decennio, ho cercato di fornire man mano che evolvevano informazioni sui progressi tecnologici nei materiali, negli assemblaggi, nell'ergonomia delle attrezzature indispensabili per affrontare l'avventura outdoor. Alcuni lettori, molto attenti, mi “accusano”, a volte, di essere ripetitivo nelle indicazioni fornite in questa rubrica… è parzialmente ma inevitabilmente vero, perché le informazioni tecniche non cambiano così rapidamente, e la mia attenzione, innanzitutto, è focalizzata su chi, per la prima volta, si avvicina al mondo e alle attrezzature per l'escursionismo. In secondo luogo, ritengo che “ripetere” indicazioni, informazioni, consigli e “piccoli segreti” non sia mai sbagliato, neppure nei confronti di chi, a ragion veduta ma a volte anche un po’ presuntuosamente, si ritiene un “esperto”. Perciò ecco, ancora una volta, i miei consigli per la scelta del vostro più importante compagno di viaggio!

I

LA REGOLA AUREA DEL PESO “MASSIMO” L’errore più frequente di un “apprendista trekker” è sovraccaricare lo zaino, riempiendolo di materiali e attrezzature inutili; a prescindere però dal tipo di bagaglio scelto, esiste un parametro abbastanza preciso su quanto deve pesare lo zaino:

dal 15 al 25% del peso di chi lo porta, a seconda dell’allenamento. Un uomo di 80 chili in buona forma fisica può trasportare in modo continuativo uno zaino di circa 20 chili; lo stesso individuo, poco allenato e con qualche chilo di troppo, dovrà accontentarsi di una quindicina di chili per non “soffrire” più del necessario. “LITRI”, QUESTI SCONOSCIUTI… Il volume (cioè la capienza) di uno zaino si misura in “litri”; si passa dai micro zaini da corsa che hanno un volume interno di 10/12 litri, ai giganti da carico che possono superare i 100 litri. Il peso rappresenta un’altra caratteristica fondamentale per questo attrezzo: più pesante sarà la struttura “a vuoto” dello zaino, minore sarà il peso del materiale che potremo stivarci dentro senza renderlo troppo pesante! Il peso di uno zaino è determinato dai materiali impiegati, dal numero di tasche, dalle imbottiture di spallacci e fascia ventrale, ma anche dagli accessori: copri zaino, fondo, cerniere, fettucce, ganci, etc. Ecco perché più sobrio e “spartano” sarà il vostro zaino da carico, e più saranno le soddisfazioni che vi darà nei lunghi trekking sui sentieri del mondo. Non esistono “regole” precise, tuttavia è possibile stabilire una sorta di “tabella” tra volume e peso di uno zaino

Volume zaino per escursione facile

Peso a vuoto

25/35 litri meno di gr 1.200

zaino per escursione giornaliera 35/50 litri gr 1.400/1.700 zaino per trekking plurigiornaliero 60/80 litri gr 2.000/2.500

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tecnico da trekking: Quale zaino? Lo zaino altro non è che un “sacco” fissato a un telaio; la grande differenza, a parità di peso e caratteristiche, la fa la struttura del basto e dello schienale. I prodotti tecnici per il trekking e l’alpinismo dispongono di utili accorgimenti per migliorare il comfort e la distribuzione del carico sulla schiena; strutture interne o esterne, rigide o semirigide, consentono di distribuire il peso in modo omogeneo dalle spalle al bacino, sfruttando l’ergonomia di spallacci sagomati e della fascia ventrale, ben imbottiti e in materiali traspiranti. L’IMPORTANZA DEL DORSO Nelle ultime stagioni, le aziende all’avanguardia si sono concentrate soprattutto sui dorsi, che sono la “cerniera” tra la nostra schiena e il contenitore col carico. Realizzati in materiali ipertraspiranti, solitamente a cellula chiusa che non assorbe sudore e umidità, i dorsi si differenziano in base alla capacità di carico dello zaino; in quelli leggeri e per escursioni giornaliere il dorso è solitamente in pezzo unico, curvato in modo da creare una zona libera tra corpo e zaino, in grado di garantire la massima areazione. Negli zaini per trekking plurigiornalieri, che devono sopportare carichi decisamente più impegnativi, la caratteristica principale è la disposizione di zone di appoggio e ammortizzanti distribuite in base alla fisiologia della schiena, e tra queste si creano delle zone libere dove l’aria può circolare liberamente, evitando il ristagno del sudore. Un altro dettaglio fondamentale riguarda le dimensioni dello schienale: un marcantonio di due metri ha esigenze diverse da una ragazza alta

un metro e sessanta. Gli zaini migliori vengono ormai proposti in diverse misure e con molte possibilità di adattamento alla schiena. In commercio si trovano anche zaini “modulari”, con il corpo centrale di ampie dimensioni (sempre superiori ai 70 litri) e una parte (solitamente il cappuccio o la tasca centrale) “estraibile” che diventa a sua volta un piccolo zaino da 10/12 litri. Utilizzati come zaini di viaggio, non sono molto pratici per il trekking anche per il peso eccessivo. ISTRUZIONI PER L’USO Come per tanti altri prodotti tecnici, spesso i costruttori tendono ad “arricchire” eccessivamente i modelli, dotandoli di dettagli e accessori che spesso vanno poi eliminati per rendere “perfetto” il proprio zaino. In particolare cinghie, fettucce e altri particolari esterni e sporgenti sono quasi sempre un fastidio; evitate di trasformare lo zaino in un “albero di natale” addobbato all’esterno di oggetti e orpelli vari. Il carico va sempre e solo compattato all’interno, e nulla deve “penzolare” al di fuori di esso. Molto più utile, in fase di acquisto, verificare la qualità dei materiali impiegati e dei particolari (cerniere, ganci, imbottiture, telaio, etc); la solidità delle cuciture, soprattutto sull’attacco degli spallacci; tutti gli zaini di marca presenti sul mercato offrono buone garanzie, e a quel punto si potrà anche dedicarsi a scegliere il… colore preferito. Mai esagerare col volume delle tasche esterne, che se non perfettamente equilibrate possono sbilanciare il carico; meglio quelle a scomparsa, comprimibili, che seguono la sagoma dello zaino. A mio parere l'unico accessorio importante, strategico in caso di pioggia, è il coprisac-


co in tessuto impermeabile, di solito integrato in una tasca sul fondo nei modelli di fascia medio/alta. Molto utile, soprattutto per trekking lunghi ma anche per gite di qualche ora, la separazione della parte superiore da quella inferiore, e la possibilità di accedere ad entrambe dall’esterno; di solito, nello scomparto inferiore vengono messi indumenti e saccoletto, e sopra i viveri, le cose di più frequente utilizzo e l’attrezzatura fotografica. Per i grossi zaini da carico, utile ma senza esagerare il “prolungamento” che permette un aumento di una decina di litri del volume interno; ricordarsi tuttavia che uno zaino troppo “alto” oltre la linea delle spalle sbilancia e rende più faticosa la progressione, costringendo il busto ad una postura innaturale. IL DILEMMA DEL VOLUME Non esiste uno zaino “universale”, che possa andare bene per tutti e in ogni situazione; meglio poter disporre di almeno due zaini, uno da 40/50 litri per escursioni brevi, e uno da 70/90 litri per i trekking plurigiornalieri. Utilizzare infatti un unico zaino, di grande volume, anche per escursioni brevi, magari semivuoto, può intralciare i movimenti e la progressione. E anche se si prevede di fare molta strada, diffidare degli zaini enormi, con una miriade di tasche esterne, scomparti, asole, fettucce, e macchinetta del caffè inclusa… così belli da ammirare adagiati nel baule dell'auto, ma impossibili da portare!

Zaini per escursioni giornaliere Ideali per contenere le poche cose che servono per un’escursione giornaliera: una borraccia d’acqua, qualche cibaria di conforto, una maglietta di ricambio e una

giacca anti-pioggia/vento. Più è essenziale, più ce lo godremo; niente cinghie e fronzoli esterni, inutili le tasche esterne, deve sembrare un “prolungamento” del nostro corpo e consentire di muoversi con la massima agilità, camminando dovremmo addirittura dimenticarci di averlo addosso! Importante, in ogni caso, il dorso che deve permettere una buona areazione alla schiena. Il volume può variare da 20 a 40 litri, e il peso a vuoto non dovrebbe superare i 1.000/1.300 grammi. SALEWA ASCENT 42 42 litri, 1,5 kg a vuoto. La tecnologia Motion-Fit consente allo zaino di seguire ogni movimento della schiena, aumentando notevolmente il rendimento del portatore. Comode la tasca e le asole portamateriale applicate sulla cintura a vita. Il comparto di fondo separato, le tasche laterali e la tasca anteriore indipendente offrono ulteriore

le e compatto; dorso PRO BACK SYSTEM con stecche d'alluminio estraibili, spallacci e cintura a vita imbottiti e regolabili, cinturino pettorale scorrevole. Cappuccio regolabile in altezza, accesso allo scomparto principale dalla tasca laterale con zip. MAMMUT CREON PRO 45L 45 litri, 1,4 kg a vuoto. Questo zaino stabilisce un nuovo riferimento grazie al suo innovativo sistema di sospensione. Con un semplice movimento si può passare da uno schienale staccato e perciò molto ventilato ad uno full-contact che offre un miglior controllo in caso di terreni accidentati. Zip laterale di accesso al

in montagna. Scompartimento principale dotato di soffietto impermeabile, tasca frontale con zip e soffietto estendibile. FJÄLL RÄVEN FRILUFT 35 35 litri, 1,3 kg a vuoto. Dorso con “Ventilazione Aria Aperta” in maglia a rete che favorisce il giro d’aria sulla schiena. Cintura ventrale con scomparti per GPS, chiavi, telefonino e macchina fotografica. La tasca davanti è elastica e può contenere, per esempio, il

completo da pioggia.

compartimento principale. LAFUMA FASLITE 40 Zaino iperleggero – meno di un chilo per 40 litri di volume e accessoriato per l’hiking veloce e la camminata ripida spazio. MARSUPIO GUIDE PRO 25+10 30 litri, 1,4 kg a vuoto. Nuovissimo zaino leggero, funziona-

FERRINO FERRINO BOULDER 38 1,6 chili per 38 litri di carico, uno zaino all around con profilo lineare, dotato di dorso supertraspirante con struttura in acciaio flessibile, che ottimizza la distribuzione del carico. Regolazione superiore spallacci, tasca sul cappuccio e tasca interna di sicurezza con portachiavi, tasche laterali a soffietto, doppio fondo a soffietto con accesso frontale,


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