Presentazione TREKKING&Outdoor 257

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www.trekking.it

CLEMENTI EDITORE

R I V I S TA

DEL

TREKKING 257/258

LA RIVISTA DEL

Euro 4 - Luglio - Agosto 2012 - Anno XXIX - Mensile Nr. 6 Clementi Editore s.r.l. - 43100 Parma Sped. in a. p. - 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano

LA

ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA

&OUTDOOR 257/258

Vivere la natura

UN’ESTATE DI EMOZIONI TRA PARCHI, AREE PROTETTE, GRANDI E PICCOLI TESORI AMBIENTALI DA SCOPRIRE IN...

SPECIALE

144 pagine


Vivere la

un’estate d


Natura

di Emozioni

SPECIALE


Buon compleanno TESTO E FOTO DI CESARE RE

l Re cammina con passo spedito, fucile in pugno, mentre i battitori, qualche centinaio di metri a monte, si coordinano per attirare lo stambecco verso il sovrano. Ancora qualche passo e, poco dopo un tornante dietro una roccia, spuntano le possenti corna dell’ungulato, il tanto agognato trofeo. È facile immaginare l’epilogo della battuta di caccia…

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GRANPA! TRA BOSCHI DI LARICI, PIANORI E MORENE, CI TROVIAMO AL COSPETTO DI SCINTILLANTI GHIACCIAI E MAESTOSE GUGLIE INNEVATE, DOVE, PER VOLERE DI UN RE, SI VIVE ANCORA OGGI L’EMOZIONE DELL’INCONTRO CON LO STAMBECCO, SIMBOLO DEL PARCO NAZIONALE DEL GRAN PARADISO TREKKING

VALLE D’AOSTA/PIEMONTE

Un classico duello fra due stambecchi, padroni assoluti del Gran Paradiso.

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Il Parco della

Biodiversità ALLA SCOPERTA DEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE, ANTICO CUORE DELLE AREE PROTETTE ITALIANE

l Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise compie 90 anni e non è mai stato così giovane. L’area protetta custodisce la natura nel senso più ampio e nobile del termine: ecosistemi caratterizzati da straordinaria biodiversità convivono con la cultura dell’uomo.

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La vita del parco è la vita dei suoi animali, spesso minacciati e salvati dall’estinzione, ma anche quella delle popolazioni che hanno attraversato i secoli custodendo le proprie tradizioni e il buon vivere nella natura. Un’escursione nel Parco è un viaggio in questo universo attraversato da una rete di sentieri ben segnalati che uniscono, creando un legame secolare, i borghi dei tre versanti, tra boschi fitti che nascondono frutti preziosi e delicati, laghi e fonti sorgive cristalline, colline coltivate a olivo e vite,

montagne severe e aspre che regalano un rifugio sicuro a specie quali l’orso marsicano e il camoscio appenninico. La storia dellʼarea protetta

Il Parco Nazionale, istituito nel 1922 per tutelare appena 500 ettari di territorio, a seguito di successivi ampliamenti, si estende oggi su ben 50.000 ettari attraverso le province de L’Aquila, Isernia e Frosinone. Si tratta del più antico Parco dell’Appennino e ad esso si deve il merito della salvaguardia di


TESTO DI CARLO ROCCA FOTO DI MICHELE DALLA PALMA, V. MASTRELLA, ARCHIVIO PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO LAZIO E MOLISE E ARCHIVIO TREKKING&OUTDOOR

ABRUZZO/LAZIO/MOLISE

alcune specie che avrebbero altrimenti rischiato l’estinzione in Italia: il lupo e, soprattutto, l’orso bruno marsicano e il camoscio. Seppur il tratto caratteristico sia quello della montagna appenninica, il paesaggio si distingue per la sua varietà: si passa dalle linee morbide dell’Appennino e del preappennino a quelle più ispide e severe di carattere alpino. Il territorio è ricoperto per due terzi da faggete, sopra le quali il paesaggio e la vegetazione assumono caratteristiche tipiche dell’alta quota.

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STORIE TESTO E FOTO DI ENRICO BOTTINO

elle valli del Cuneese la gente che viveva in condizioni di estrema indigenza si vedeva costretta a mandare i propri ragazzi a lavorare oltralpe o presso i più ricchi contadini della pianura, così da avere una bocca in meno da sfamare e nella speranza di garantire loro un comodo giaciglio e un pasto dignitoso. Un aspetto culturale lontano dalla nostra quotidianità, ma che tra fine Ottocento e inizio Novecento rappresentava una pratica abbastanza comune tra le famiglie valligiane più povere, documentata con dovizia dal regista Carlo Alberto Pinelli nel lungometraggio “Ti tengo per mano”, dove, nell’incantevole location del Parco del Mercantour e della Valle Stura di Demonte, viene mostrato uno spaccato delle grandi lotte per la conquista dei diritti fondamentali.

PIEMONTE

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nella Valle Stura di Demonte STORIE DI BAMBINI “IN AFFITTO” E CONTRABBANDIERI. STORIE DI UOMINI VISSUTE SULLE ALPI CHE UNISCONO E DIVIDONO AL TEMPO STESSO

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VIAGGIO NEL

CUORE

TESTO DI ALFONSO LUCIFREDI / FOTO DI ARCHIVIO TURISMO PROVINCIA DI BIELLA


DE DEL

BIELLESE b re v e d i s t a n z a d a l l e grandi metropoli del Nord Italia, il Biellese si propone come la soluzione ideale per chiunque sia in cerca di ambienti incontaminati dove trascorrere le proprie giornate estive impegnato in attività outdoor. A partire dalla più classica di queste, il camminare: una fittissima rete di sentieri, interamente percorribili e ripristinati in tempi recenti, grazie all’azione del Piano di Sviluppo Rurale 20072013 della Regione Piemonte e alla sua Misura 313 A1, è a disposizione degli amanti del trekking, che possono contare attualmente su oltre 2000 chilometri di percorsi di ogni livello di difficoltà.

PIEMONTE

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RACCHIUSA DA UNA CORONA DI MONTAGNE, TRA BOSCHI E RISERVE, VALLI SCAVATE DA TORRENTI DI ACQUA CRISTALLINA, ANTICHI BORGHI E MAESTOSI SANTUARI, L’INCREDIBILE VARIETÀ DI ATMOSFERE CHE CARATTERIZZA LA PROVINCIA DI BIELLA OFFRE AI SUOI VISITATORI INFINITE OPPORTUNITÀ PER ENTRARE IN CONTATTO CON LA NATURA TREKKING

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I laghi valdo DOVE L’ACQUA SI FA TESTO E FOTO DI CESARE RE

ono incastonati tra pietraie e morene, circondati da fiori policromi o verdi e ondulati prati, alcuni cupi e profondi, altri sensibili alla piovositĂ di stagione o in procinto di essere inghiottiti da sabbia e terra e trasformati in zone umide ed erbose.

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stani VALLE D’AOSTA

SPECCHIO

LIMPIDI E CRISTALLINI, PLACIDI O INCRESPATI DAL VENTO, TRASPARENTI O TENUEMENTE COLORATI, SILENZIOSI O DAL MELODIOSO GORGOGLIO MUSICALE, BIANCHI DI GHIACCIO NELLE MEZZE STAGIONI, I LAGHI SONO UNA PRESENZA COSTANTE E PECULIARE DELLA VALLE D’AOSTA TREKKING

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Valtellina

cime di ghiaccio e laghi cristallini


TESTO E FOTO DI CESARE RE

LOMBARDIA

Dal rifugio Bertacchi, uno sguardo verso il fondovalle. A lato dall’alto: fioritura nei pressi del Passo Spluga; il lago d’Emet, situato in Alta Valle Spluga, a quota 2145.

rendiamo in considerazione le tre vallate principali del versante orografico destro valtellinese nella zona compresa tra Sondrio e Chiavenna, precisamente la Valmalenco, la Valmasino e la Valle San Giacomo – Spluga. Pur così vicine, queste vallate presentano notevoli differenze dal punto di vista estetico e paesaggistico.

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DAL PASSO DELLO STELVIO AL PASSO DELLO SPLUGA, DAL GRUPPO DELLE TREDICI CIME AL GRUPPO DEL BERNINA, LA VALTELLINA È UNA ZONA RICCHISSIMA DI AMBIENTI NATURALI DIVERSI, DALLE CIME AI GHIACCIAI, DALLE MORENE AI PASCOLI E ALLE GIOGAIE, SINO A BOSCHI E PRATI DI FONDOVALLE. LE POSSIBILITÀ DI SVOLGERE ATTIVITÀ OUTDOOR DI MONTAGNA SONO MOLTISSIME IN TUTTE LE DISCIPLINE TREKKING

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Intervista esclusiva di TREKKING&Outdoor a una leggenda dei nostri tempi

Le montagne di

Reinhold M

AI PRIMI DI GIUGNO HO AVUTO L’OPPORTUNITÀ DI VISITARE IL SISTEMA MUSEALE MMM NELLE VALLATE DELL’ALTO ADIGE INSIEME AL SUO IDEATORE, REINHOLD MESSNER. TRA UNA VISITA E L’ALTRA, INTERVALLATE DA PIACEVOLI ESCURSIONI NEI LUOGHI PIÙ SUGGESTIVI DI QUESTO TERRITORIO, IL GRANDE

ALPINISTA MI HA RACCONTATO LA SUA VISIONE E LE SUE UTOPIE SULLA MONTAGNA, LE SUE CULTURE E LE SUE DEBOLEZZE


Messner

ALTO ADIGE

TESTO DI MICHELE DALLA PALMA / FOTO MICHELE DALLA PALMA E ARCHIVIO ALTO ADIGE MARKETING

e brume che salgono dalla Val Venosta sfiorano appena Castel Juval, arroccato come un rapace su uno sperone di porfido, “buen retiro” di uno dei più grandi interpreti dell’alpinismo di tutti i tempi che, abbandonata la personalità da conquistatore di cime, è diventato un difensore a 360° dell’essenza più autentica della montagna. Questo amore primordiale, genetico e incondizionato l’ha portato, con la caparbietà e la determinazione che l’avevano contraddistinto nella vittoriosa corsa alla salita delle cime più alte del pianeta, a realizzare un autentico capolavoro: un complesso di sezioni museali dedicate alle culture, alla spiritualità, alla fisicità degli universi di pietra e ghiaccio del pianeta.

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Scoprire la M I TESTO DI MICHELE DALLA PALMA FOTO DI MICHELE DALLA PALMA E ARCHIVIO TRENTINO MARKETING

TRENTINO

l modo migliore per esplorare un ambiente naturale affascinante come le Dolomiti è, probabilmente, il più semplice che si possa immaginare. Quello utilizzato dai primi escursionisti alla fine del Settecento, quando si avventuravano sopra quote alle quali nemmeno le popolazioni locali osavano spingersi per la paura dell'ignoto, scoprendo invece panorami memorabili. Camminare. Non importa la velocità di marcia, né il dislivello coperto, quando si segue un sentiero conta solo il contatto diretto che si stabilisce con ciò che ci circonda. In Trentino ai cinquemila chilometri di percorsi ben tenuti e segnalati, per scoprire a piedi ogni valle, si accompagna uno sforzo costante per arricchire l’offerta, con nuovi anelli da percorrere in diverse giornate di cammino e un numero sempre crescente di escursioni.


Montagna

BENIGNA È STATA LA NATURA TRA VALLI, CIME, FORESTE E ALTIPIANI DEL TRENTINO… UNA TERRA AUTENTICA E SALDAMENTE LEGATA ALLE PROPRIE TRADIZIONI, DOVE TUTTO PARLA DI MONTAGNA, DELLE SUE PECULIARITÀ AMBIENTALI, DELLE SUE CULTURE RADICATE NELL’ANIMA DI ANTICHE CIVILTÀ CONTADINE

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INTERVISTA DI MICHELE DALLA PALMA A GIGI ZOPPELLO FOTO DI GIGI ZOPPELLO

Camminando nell’

anima della m

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n “trekking psico-geografico”. Così Gigi Zoppello, colonna storica del quotidiano “L’Adige”, definisce la sua recente esperienza che l’ha portato a percorrere a piedi il territorio trentino seguendo i principali fondovalle. La passione per la montagna l’ha coltivata sulle Dolomiti, ha esperienze di trekking in Nepal, negli Stati Uniti, in Grecia, ma un giorno ha deciso che si poteva vedere anche un’altra faccia della sua provincia, camminando nelle vallate, per attraversare il Trentino in lungo e in largo, alla ricerca dell’essenza del “camminare per conoscere”. Il risultato è stato un percorso di 16 tappe, 285 chilometri totali, realizzato in gran parte da solo, nei mesi primaverili appena trascorsi, e racconta un territorio montano diverso dalle immagini stereotipate di cime e valli dolomitiche che siamo abituati ad ammirare.

TRENTINO

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mia terra


Dolomiti Friulane

TESTO DI ALFONSO LUCIFREDI / FOTO ARCHIVIO PARCO NATURALE DOLOMITI FRIULANE / GIUSEPPE GIORDANI - MARIANNA CORONA - PAOLO PELLARINI - ENNIO RIZZOTTI, AGENZIA PER LO SVILUPPO DEL TURISMO FRIULI VENEZIA GIULIA E DAVIDE ERBETTA

Baluardi di roccia LONTANE DAL CAOS CITTADINO, TRA LE IMPONENTI CIME DEL FRIULI OCCIDENTALE, SILENZIOSE SENTINELLE DI PIETRA SEMBRANO OSSERVARE L’AZIONE DELL’UOMO E TALVOLTA GIUDICARE LE SUE MALEFATTE: QUASI CINQUANTA ANNI FA LA TRAGEDIA DEL VAJONT SCONVOLGEVA QUESTE VALLATE


conosciute, impervie, selvagge, difficili da raggiungere, eppure maestose, affascinanti, misteriose: le Dolomiti Friulane sembrano essersi dimenticate dell’uomo. Il Parco naturale che da loro prende il nome non ha sul suo territorio grandi centri abitati, e tutta l’area all’interno dei suoi confini è da sempre poco abitata. Un’incredibile successione di vette di rara bellezza disegna il paesaggio e domina l’alta pianura friulana occidentale: guglie, pinnacoli, giganti di roccia, pareti verticali e sorprendenti formazioni carsiche rendono queste montagne un’esperienza indimenticabile per chiunque abbia la fortuna di inoltrarsi lungo i loro sentieri.

La val Montanaia offre agli escursionisti un’ampia scelta di attività outdoor, tra cui spiccano le pareti verticali adatte alle arrampicate.

In basso da sinistra: le visite guidate presso la diga del Vajont ripercorrono i luoghi della tragedia dell’ottobre 1963; tra le varie pratiche sportive che si possono affrontare all’interno del territorio del Parco c’è anche il torrentismo

FRIULI VENEZIA GIULIA

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FURONO TEATRO DI ALCUNE

Cengio

TRA LE PIÙ SANGUINOSE BATTAGLIE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE. OGGI IL MONTE CENGIO E L’ORTIGARA, SULL’ALTOPIANO DI ASIAGO, PORTANO ANCORA LE FERITE DI QUEI COMBATTIMENTI, A PERENNE RICORDO DEGLI ORRORI DELLA GUERRA E DEGLI ERRORI DELL’UOMO

Sulle montagne d

La colonna mozza “Per non dimenticare” eretta sull’Ortigara.

a montagna è luogo di pace. Ci comunica sensazioni di distacco, di ritorno alla natura, di libertà, di rispetto e amore per i propri simili. Eppure ci sono luoghi in cui questo non avviene: le tracce e le ferite di un passato fatto di violenze e di inutili sofferenze si possono incontrare lungo tutto l’arco alpino, che è da sempre non solo un paradiso naturale, ma anche uno spartiacque, un confine sfruttato dagli uomini per dividersi e isolarsi, quando addirittura non diventa un teatro di guerra.

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L’altopiano di Asiago, con le sue trincee, le antiche costruzioni militari e i crateri di scoppio, conserva intatte le cicatrici lasciate dai combattimenti della Grande Guerra.


e Ortigara TESTO DI ALFONSO LUCIFREDI FOTO DI MICHELE DALLA PALMA, PIETRO MOLINI E COMUNITÀ MONTANA SETTE COMUNI

VENETO

ella Grande Guerra

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Alpi Apuane Esperienze forti TESTO E FOTO DI FILIPPO GALLUZZI

SEMBRA IMPOSSIBILE CHE MONTAGNE AGUZZE ED IMPERVIE POSSANO CONVIVERE CON UN PAESAGGIO MORBIDO E RILASSANTE COME QUELLO TOSCANO.

E INVECE LE APUANE SONO DURE PROPRIO COME IL CUORE DI MARMO CHE LE HA RESE TANTO FAMOSE, E CHE HA PURTROPPO ANCHE CONTRIBUITO AL LORO SCEMPIO


TOSCANA

Sulla doppia pagina: meraviglioso tramonto scendendo dal monte Procinto. A lato: un tratto scorrevole del sentiero nr. 129. Pagina a lato: taglio del marmo con la sega ad acqua. In basso: stupendo singletrack al cospetto della Pania della Croce.

ueste non sono montagne facili: a dispetto della loro bassa quota, che sfiora ma non supera mai i duemila metri, ci troviamo di fronte a vette severe. La breve distanza dalle rilassanti spiagge della Versilia contrasta decisamente con il loro carattere forte fatto di vallate strettissime e di fianchi tremendamente scoscesi, sopra ai quali si ergono giganti di pietra calcarea vertiginosi.

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mountain bike

OUTDOOR itinerari e viaggi nella natura

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Rock village TESTO DI SILVIA DELLA ROCCA / FOTO DI MICHELE DALLA PALMA

Nel cuore della Liguria d IL PONENTE LIGURE È UNO SCRIGNO DI STORIA E NATURA CHE RACCHIUDE IN UN UNICO SGUARDO L’AZZURRO INFINITO DEL MARE E GLI SCENARI DI ALTI MONTI, UNENDO DUE MONDI APPARENTEMENTE CONTRAPPOSTI, QUELLO MEDITERRANEO E QUELLO ALPINO 92

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i Ponente

LIGURIA

Particolare del suggestivo ponte ad unica arcata di Dolceacqua, dipinto anche da Monet: arte, paesaggio, cultura e tradizioni autentiche rendono questi piccoli gioielli medievali meta ideale del turismo più attento.

asciata la costa, caratterizzata da promontori rocciosi a picco su acque cristalline alternati a spiagge di sabbia e ghiaia, è l’entroterra a regalare una successione di paesaggi variegati: dalle serre agli ulivi fino alle vigne che profumano di mare e adornano i terrazzamenti sostenuti da muretti a secco che nei secoli hanno strappato alla montagna preziosi angoli di terra da coltivare, fino alle zone più selvagge.

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Apricale abbarbicata su uno dei rilievi dell’Imperiese


FORESTECA S

Dove uomo e natura s’

TESTO DI MILENA LOMBARDO / FOTO DI ARCHIVIO PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA E CAMPIGNA, ARCHIVIO TREKKING&OUTDOOR E A. ANTONUCCI

ltissimi, maestosi, generosi. Gli alberi delle foreste che ricoprono quasi la totalità del Parco infondono insieme timore e rispetto, da millenni, rigogliose e testimoni di una storia che le ha viste prestissimo protagoniste di un forte interesse di tutela. Ancora oggi si percepisce immediatamente quella sensazione di entrare in un sistema delicato, in un patchwork paesaggistico e culturale particolarmente prezioso. Un lembo di Appennino che ha incantato e ispirato nel corso dei secoli scrittori, pittori e santi che trovarono in questi luoghi le immagini e la pace ricercate.

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’incontrano

L’ambiente fiabesco delle Foreste Casentinesi possiede le caratteristiche ideali per ospitare una variegata presenza faunistica. Sono ben cinque – cervo, daino, capriolo, cinghiale e muflone – le specie di ungulati che possiamo incontrare nei nostri trekking. A lato: i giganti delle Foreste Casentinesi.

CI SONO AMBIENTI NATURALI IN CUI ANCORA OGGI SI AVVERTE MOLTO DISTINTAMENTE QUELLO CHE PUÒ ESSERE DEFINITO IL “RESPIRO DELLA FORESTA”. AMBIENTI IN CUI È PROPRIO LA NATURA A FARE DA PADRONA DI CASA, PRONTA AD ACCOGLIERE L’UMANO VISITATORE CON IMPREVEDIBILI SORPRESE, VERTIGINOSE SFUMATURE CROMATICHE E INDIMENTICABILI PRESENZE. LE FORESTE CASENTINESI SI INSERISCONO CON ORGOGLIO TRA QUESTE PERLE VERDI DELLA NOSTRA PENISOLA

TOSCANA/EMILIA ROMAGNA

SENTINESI


Monti della L

Un mosaico di na

a millenni l’uomo abita e modella questi territori, integrando il genio creativo di aria, fuoco, acqua e terra con opere mirabili e incredibili. A piedi, in bici o a cavallo, gli innumerevoli sentieri guidano alla scoperta di borghi incastonati nel paesaggio e ben conservati, chiese, abbazie e castelli, vie, grotte, necropoli, città e templi che dalla preistoria e dall’epoca romana sono giunti fino a noi carichi di mistero e di fascino.

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ABRUZZO

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Le pendici erbose delle montagne della Laga sono ideali per il pascolo: molti sono i bovini che nella stagione estiva tornano a popolare gli alpeggi in quota.


Laga

TESTO DI MILENA LOMBARDO / FOTO DI ARCHIVIO PARCO NAZIONALE GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA, M. ANSELMI E ARCHIVIO TREKKING&OUTDOOR

atura, storia e tradizioni


Aspromont Terre alte tra lo Jonio e il Tirreno TESTO DI FRANCESCO BEVILACQUA / FOTO DI FRANCESCO BEVILACQUA E GABRIELE MASTRILLI

iaggiatori stranieri, giunti sin quaggiù tra il Settecento e la prima metà del Novecento, come Edward Lear, Charles Didier, Craufur Tait Ramage, Norman Douglas, ma anche studiosi italiani e locali, come Francesco De Cristo, Francesco Perri, lo stesso Zanotti Bianco avevano già compreso quale era la vocazione dell’Aspromonte: lasciarsi scoprire, fin nei suoi recessi più remoti e nascosti, attraverso una forma di turismo leggero, rispettoso dell’ambiente, teso a risvegliare quell’antropologia dei luoghi che fa dell’Aspromonte, con buona probabilità, la più identitaria tra le montagne dell’Appennino.

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CALABRIA

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L’ASPROMONTE È UN IMPERVIO MASSICCIO ROCCIOSO COSTITUITO DA UN MOSAICO DI AMBIENTI DIVERSI CHE CONTRIBUISCONO A FARNE UN AUTENTICO SANTUARIO DELLA NATURA

Sulla doppia pagina: il verde intenso della valle del piccolo torrente Barvi si evidenzia anche nei particolari delle cortecce degli alberi. A destra dall’alto: i sentieri del Parco regalano incontri sempre curiosi e affascinanti: è possibile trovarsi al cospetto di castagni che superano i 25 metri di altezza; la sopravvivenza delle farfalle è un buon indicatore della qualità ambientale.


San Pietro

L’ISOLA DI SAN PIETRO, A SUD OVEST DELLE COSTE DEL SULCIS, TERRA SARDA IN CUI CULTURA ARABA E GENOVESE SI FONDONO DA ANNI ED ANNI, CREANDO UN CASO UNICO IN TUTTO IL MEDITERRANEO


SARDEGNA

Il nome dell'isola ha origine molto antiche, e fu scelto come riferimento alla devozione della popolazione verso il Santo che, secondo una leggenda, vi approdò nel 46 d.C.

TESTO E FOTO DI MATTEO CASULA

tutto il Mediterraneo S

iamo nel Settecento: un gruppo di pescatori liguri di Pegli, in fuga dall’isola tunisina di Tabarka, infestata dai pirati, si ferma a San Pietro e fonda la città di Carloforte, in onore del re Carlo Emanuele III di Savoia. Sarda nella geografia, essa è però diventata luogo d’incontro di civiltà mediterranee: qui si mangiano sia il cous cous che la farinata ligure, e non mancano l’abbondantissimo pesce o i piatti della tradizione agropastorale sarda. TREKKING

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Ustica Sulla doppia pagina: veduta dall’alto del Faro di Punta Omo Morto. Pagina a lato: un esemplare di Oriolus oriolus, rigogolo; le meduse confermano l’assenza di inquinamento delle acque.

UN MARE CRISTALLINO DAI COLORI VARIEGATI, CHE SPAZIANO DAL BLU COBALTO AL VERDE INTENSO, E AL CENTRO UN’ISOLA PICCOLISSIMA DALLE ORIGINI CHE SI PERDONO NEL MITO, DIVENUTA DAL 1987 AREA MARINA PROTETTA, E META OGNI ANNO DI MIGLIAIA DI TURISTI, SPECIALMENTE APPASSIONATI DI SUBACQUEA, PROVENIENTI DA OGNI DOVE


emozioni cromatiche sopra e sotto il mare

SICILIA

TESTI DI GABRIELE MASTRILLI E MATHIA COCO / FOTO DI GABRIELE MASTRILLI, MATHIA COCO E DAVIDE PERRICONE

snorkelling

stica sorge a poche decine di chilometri dalle coste siciliane. Dal punto di vista geologico è affine alle Eolie, ma non fa parte dell’arcipelago. La grande diversità di ambienti fa sì che l’isola costituisca il sito ideale per variegate fauna e flora marine. Secche, scogli, grotte sommerse, dolci pendii e ripide falesie arricchiscono i fondali formando un vasto e complesso mosaico di habitat.

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Nella terra dei

VULC


CANI

INDONESIA TESTO E FOTO DI MARCO TOMASELLO

l dubbio è bici o trekking. La positiva esperienza del mio ultimo viaggio in bici in Madagascar mi farebbe optare per la prima ipotesi ma le poche testimonianze che sono riuscito a trovare in qualche blog ciclistico non sono tanto positive. Dopo varie riunioni con i miei compagni di viaggio si decide: abbandoniamo l’idea della bici e si parte per un viaggio in punta di… scarponi! La meta? Un posto che sogno di visitare da parecchio tempo: l’Indonesia, la terra con la più alta densità di vulcani al mondo. Il gruppo sembra il titolo di una barzelletta: “Tre Siciliani e un Valdostano”. Io e mio cugino Davide (entrambi guide vulcanologiche), Cristiano (un maestro di sci siciliano), e Matteo (guida alpina valdostana).

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Il GPS ha rivoluzionato l’approccio alle attività outdoor divenendo un’autentica “guida esperta” capace di accompagnarci, se correttamente utilizzato, su ogni itinerario. In collaborazione con , leader nel settore

Più grande dell’Oregon?

In alto: Oregon e Montana a confronto. A destra: la confezione comprende il navigatore, cavo USB dati, il caricabatteria con l’ormai collaudato sistema multispina e un battery pack. Pagina a lato: l’altoparlante per le funzioni di guida vocale è installato nel supporto GPS da cruscotto, peccato solo non sia stato previsto un supporto auto/moto in bundle con l’unità; Garmin Montana funziona sia con il battery pack dedicato, sia con tre normali batterie formato stilo.


della strumentazione GPS dedicata all’outdoor, eccoci a un nuovo appuntamento di questo “corso sul campo” che insegna a sfruttare al meglio, nell’uso pratico, tutte le funzionalità di questo utile – a volte anche indispensabile – strumento tecnologico.

Il Montana

TESTI E FOTO DI MASSIMO RAVARA

guardare la cartina degli Stati Uniti d’America, la differenza tra i due stati che danno il nome a due tra i prodotti di punta di Garmin non sembra così evidente. Ma basta prendere in mano il nuovo Garmin Montana per rendersi conto che la differenza tra questo modello e il suo fratello minore Oregon non è solo questione di chilometri quadrati, pardon, centimetri.

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Utilizzando da tempo un Garmin Oregon mi ero abituato ad avere anche sul navigatore quell’approccio tremendamente “easy” che oramai, dagli smartphone in avanti, sta contagiando quasi tutti i prodotti di elettronica consumer, e quando ho preso in mano per la prima volta il Montana ho pensato semplicemente che si trattasse di un modello con lo schermo più grande. Mi sbagliavo, e me ne sono accorto subito. Il nuovo Garmin Montana è uno strumento del tutto nuovo e che mancava. È veramente polifunzionale poiché è in grado di passare agilmente dal cruscotto dell’auto alla moto, alla plancia della barca

per poi essere staccato in qualsiasi momento per diventare un ottimo GPS outdoor; il tutto grazie alla possibilità di gestire qualsiasi tipo di cartografia ad oggi pensata come compatibile Garmin. Per chi ama l’avventura e i grandi viaggi in luoghi remoti, questo navigatore dal grande display e dallo scafo decisamente robusto ma poco ingombrante può essere finalmente la valida soluzione per sostituire l’ottima, ma oramai obsoleta serie GPSmap 276/278, probabilmente ad oggi il più diffuso navigatore tra i “malati d’Africa”. A differenza dell’Oregon che fondamentalmente è un navigatore handheld, pen-

sato soprattutto per essere tenuto in mano, il Montana è studiato per funzionare indifferentemente in verticale o in orizzontale, dato che il sistema rileva l’orientamento dello strumento e automaticamente ruota il display riordinando icone e tasti-funzione nella maniera più opportuna. L’unità risulta circa 100 grammi più pesante dell’Oregon e le dimensioni maggiorate sono perfettamente avvertibili sin dalla prima presa di contatto. Un po’ troppo grande per essere riposto in tasca come è possibile fare con Etrex o Dakota, Montana ha una predisposizione a passante per una fettuccia che può essere uti-

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CURA DI ITALO

CLEMENTI

aboratori del L

per vivere natura e ambiente in compagnia I più esperti conoscitori del territorio, che aderiscono al progetto “Laboratori del Camminare”, sono i partners ideali per scoprire luoghi e suggestioni con la garanzia dell’esperienza e competenza del marchio TREKKING&Outdoor. Con la nostra supervisione, guide alpine, escursionistiche, ambientali, organizzate in gruppi e società locali, offrono

proposte e servizi escursionistici di alto livello per indimenticabili gite a piedi, in bicicletta o a cavallo. Non solo sport e attività ricreative nella natura, ma anche e soprattutto cultura del territorio sono le caratteristiche principali delle proposte offerte dai “Laboratori del Camminare”, in armonia con la filosofia che da sempre distingue TREKKING&Outdoor

Le proposte del mese Laboratorio del Camminare ANTICHI CAMMINI Escursioni notturne, luna piena e solstizio fino al 2 settembre nella lunga serie di uscite prevista dal Laboratorio del Camminare di Matteo Casula, che è qui a ricordarci che si può godere delle bellezze naturali anche dopo il calar del sole, quando le temperature si fanno più sopportabili e i paesaggi acquistano una bellezza particolare. Tutto il fascino della notte e della luna piena in questo ciclo di escursioni in luoghi scelti per poter ammirare degli splendidi panorami sulla città di Cagliari, per mostrarvela come non l'avete mai vista. Dalla Sella Del Diavolo ai Monti Dei Sette Fratelli, alle montagne di Capoterra, facili escursioni tra boschi e macchia mediterranea, che al tramontare del sole emana tutto il suo profumo. Per giovedì 2, venerdì 3 e sabato 4 agosto uscita al Monte Conca d’Oru (Capoterra), venerdì 31 agosto,

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sabato 1 e domenica 2 settembre si vivrà invece “La notte del cervo” (Sette Fratelli): a settembre, come sempre, i cervi riprenderanno i loro corteggiamenti che noi andremo ad ascoltare senza disturbare. Dal 15 al 21 luglio invece si va in visita ad Asinara, l'isola sinuosa, ora un vero paradiso, come una gemma di turchese su una corona di granito, ma che per molti è stata un vero inferno. Oggi vi prevale il silenzio perché pressoché disabitata ed appare come una delle più selvagge e solitarie isole del Mediterraneo, tra la profumata macchia mediterranea, i graniti lavorati dal mare e dal vento e cinghiali e mufloni veri padroni dell’isola. Camminiamo alla ricerca delle cale più belle, dei punti panoramici, ma anche della storia di quest’isola che ha ospitato per decenni le pene dei prigionieri che qui risiedevano. Per informazioni Cell. 340.6768153 (Matteo Casula)

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Laboratorio del Camminare AVANGUARDIE Una lunga serie di escursioni proposte da Emanuela e Salvatore di Avanguardie ci accompagnerà per tutta l’estate alla scoperta delle terre salentine, con uscite sia a piedi che in bicicletta. Tutti i lunedì, mercoledì e giovedì sono previsti brevi itinerari da percorrere su due ruote, adatti anchi ai più piccoli, nel Parco Regionale Naturale “Portoselvaggio e Palude del Capita-

no” e dintorni, per conoscere l’area protetta ed i prodotti tipici: vino, olio e gelatine. La proposta prevede tre differenti itinerari a seconda del giorno della settimana, con inizio e arrivo presso la masseria Torre Nova. Tutti i giovedì pomeriggio d’estate, oltre al 3 luglio e al 12 agosto in orario serale, ci sarà invece “Attraverso il paesaggio”, una rassegna completa dei paesaggi neretini e delle loro emergenze. Ogni giovedì mattina e ogni domenica pomeriggio d’estate si partirà per il “Tour tra torri e masserie” per parlare di storia lontana, di presidio del territorio, di mare, di terra e di grandi architetture. Tutti i giovedì pomeriggio d’estate sarà in programma “Nardò medievale e barocca”, una visita guidata a piedi nel centro storico di Nardò, tra pittaci, chiese e castelli. Il progetto di ecoturismo “Acqua & Macchia”, nell’area del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”, è previsto nei pomeriggi del 3, 10, 17, 19 e 31 luglio. In contemporanea è in programma “PARCheggia Qui”, visita guidata (anche) per bambini nel Parco Regionale Naturale “Isola di S.Andrea e Litorale di Punta Pizzo”. Per tutti gli appuntamenti la difficoltà è turistica, è neces-


Camminare dei migliori professionisti sario abbigliamento comodo e la prenotazione è obbligatoria. Per informazioni Cell. 349.3788738 (Emanuela Rossi) Cell. 347.952770 (Salvatore Inguscio) Laboratorio del Camminare GENIUS LOCI Le infaticabili Elisa e Valentina di Genius Loci ci offrono una serie di imperdibili escursioni sui sentieri dell’Appennino, alla scoperta dei suoi profumi, colori e sapori. Il 7 luglio, e poi in “replica” l’11 agosto, ci sarà la tradizionale uscita notturna “La luna del giardino romantico” nel giardino storico di Villa Sorra, a Castelfranco Emilia (MO). Le stelle e la luna guideranno come per incanto i nostri passi. Poesie e tè fresco concluderanno la serata. Il 15 luglio tocca alla “Via delle marmotte”, sull’Alta Via tra Lago Santo, il Lago Baccio e il sistema Monte Giovo-Monte Rondinaio oltre il limite del bosco e attraverso massi erratici di antica memoria fino alla finestra del Rondinaio... e se saremo fortunati non mancheranno le marmotte! Il 22 luglio visita alla “Valle Incantata”, all’interno delle Dolomiti del Lagorai, patrimonio mondiale dell'UNESCO, per scoprire la meraviglia di questo angolo di Trentino e approdare al Lago Erdemolo, perla alpina di grande fascino.

“Matilde e la Bibulca al calar del sole” sarà invece in programma per il 28 luglio: una volta all’anno in Appennino si rinnova l’appuntamento con il Medioevo, che rivive nelle strade di Frassinoro i suoi antichi splendori. Il nostro facile percorso notturno ci permetterà infatti di fare un salto nel passato, lungo le antiche rotte dei pellegrini. Per il 5 agosto, infine, è prevista una gita “Sulla pancia del Gigante”: il monte Cusna è la maggiore cima dell'Appennino Reggiano, anche chiamato l'Uomo Morto per il profilo che ricorda quello di un uomo disteso. Avete presente la canicola del mese di agosto? Bene, sulla pancia del Gigante tutto questo sarà solo un ricordo. Dopo la salita in mezzo al bosco, verrete accarezzati dalla brezza di crinale e arrivati sulla cima potrete ammirare un panorama meraviglioso, che spazia a 360 gradi su tutte le nostre montagne. Quindi perché restare in città? Per informazioni Cell. 347.7418152 (Valentina Parenti) Cell. 339.3480730 (Elisa Montorsi) info@geniusloci-escursioni.it Laboratorio del Camminare MONTE MERU Marco e Silvio di Monte Meru, per l’estate imminente, ci propongono a metà e fine luglio due escursioni guidate alla sco-

perta delle più belle aree protette dell’Appennino umbro. Per domenica 15 luglio è infatti in programma una risalita al Monte Vettore, il tetto dell’Umbria, partendo da Forca di Presta e gustando passo passo i panorami straordinari sui Piani di Castelluccio e sui Monti della Laga. Una volta arrivati in cima, l'occhio potrà spaziare su tutte le Marche, sul Gran Sasso e sull'Adriatico, immersi nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il percorso è di difficoltà escursionistica, adatto ai bambini dai dieci anni in su, e richiede prenotazione e abbigliamento adeguato alla quota. Il 29 luglio invece si va in visita al Parco Regionale del Monte Cucco, addentrandosi in ombrose faggete secolari, attraversando prati sommitali, passando accanto a impressionanti fenomeni carsici, circondati da panorami a perdita d’occhio, sino a toccare la cima di Monte Cucco a quota 1566. Anche in questo caso l’escursione è adatta alle famiglie e ai bambini dai dieci anni in su, è obbligatoria la prenotazione così come l’abbigliamento adeguato, compresi gli scarponi. Per informazioni Cell. 347.3782818 (Marco Fazion) Cell. 348.5216981 (Silvio Piorigo)

TREKKING

Laboratorio del Camminare OFFICINAE ITINERIS Andrea Perciato e soci non si lasciano sfuggire neanche un’occasione per accompagnarci nelle aree naturali più belle della Campania, alla scoperta dei suoi meravigliosi paesaggi estivi. Si comincia domenica 8 luglio lungo un “inedito” Sentiero degli Dei, tra i monti Lattari e la costiera amalfitana, paragonabile, per bellezza e suggestioni, ad una passeggiata in Paradiso. Domenica 15 è in programma “Foreste Aperte” 2012, una visita guidata alle fasce boscate del “Real Bosco” di Persano (SA), mentre domenica 22 si risale la “Montagna Madre” del Parco dei Picentini, il monte Acellica, “Luogo degli Dei”, o “luogo vicino al cielo”. La montagna, aspra e selvaggia, è solcata da numerosi canaloni da cui sgorgano le acque che confluiscono nei fiumi Calore, Sabato e Picentino. Il weekend del 28-29 luglio prevede un week-trek per orientarsi con le stelle lungo le “Montagne del Silenzio”, i Monti Alburni. La settimana dal 5 al 12 agosto Officinæ Itineris va in “trasferta” in Trentino, alla volta delle leggendarie Tre Cime di Lavaredo, ma si torna prontamente in Campania il weekend del 18-19, per un’ascesa al monte Miletto, la montagna tra 2 mari nel Parco del Matese. Sempre domenica 19 è in programma un’uscita lungo la “Via Maestra dei Villaggi” da Amalfi ad Agerola (costa d’Amalfi). Per domenica 26 agosto il programma prevede il trekking lungo le “Rue del Ducato”, attraverso uno dei comuni più

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