TREKKING&Outdoor 277

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LA RIVISTA DEL

Bimestrale Nr. 2 - Anno XXXI - Verde Network s.r.l. - 16121 Genova - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1, LO/MI

ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA

&OUTDOOR 277

I SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA SPECIALE ALTOPIANO DI ASIAGO LIGURIA Portofino Outdoor

L’INTERVISTA Passi d’autore con DAVIDE SAPIENZA

NEPAL Nel santuario dell’Annapurna

Euro 4 Aprile / Maggio 2015

www.trekking.it VERDE NETWORK


IN QUESTO NUMERO

NON DI SOLO RICORDO… Il cuore di questo numero di TREKKING&Outdoor sta lì, in quelle 30 pagine che percorrono i sentieri del meraviglioso Altopiano di Asiago, dove Fabio Guglielmi, Serafino Ripamonti ed Enrico Bottino sono andati a riscoprire i segni dei terribili eventi bellici della Grande Guerra e quelli, ancora più remoti, di una civiltà montana fra le più originali ed antiche d’Europa. Ma il cuore serve per pompare linfa vitale al corpo e il ricordo è punto di partenza per vivere più intensamente l’oggi. Ecco quindi che il numero della rivista in edicola si arricchisce di tante altre idee e proposte di escursioni. È lo stesso Bottino a condurci dalle quote alpine alle coste liguri del promontorio di Portofino, all’ombra delle volte dell’Abbazia dei Doria, fra le case del piccolo villaggio di San Fruttuoso. Fra tanti luoghi da vedere e da camminare è doverosa una pausa di riflessione: ce la concediamo in compagnia di Davide Sapienza, scrittore di successo che del camminare ha fatto uno stile di vita e una filosofia. Il sentiero riprende fra Como e Lecco, dove Italo Clementi ci presenta un volto ancora poco conosciuto del territorio lombardo: quello dell’Alta Brianza e dei laghetti prealpini, ricchi di storia e di scorci paesaggistici suggestivi. Lo scorrere dell’acqua ci conduce verso sud, in compagnia di Massimo Clementi che propone un interessante dossier su un

Flavia M. Coccia

Paolo Piacentini

Massimo Clementi

Enrico Bottino

4 · TREKKING&Outdoor

Serafino Ripamonti

ingegnoso sistema per la raccolta del preziosissimo “oro liquido”, ideato prendendo spunto dalle strategie di sopravvivenza adottate dalle piante e dagli animali che vivono nei territori aridi. Con Flavia Coccia affrontiamo un tema da sempre caro alla nostra rivista: quello dell’ospitalità turistica, visto, questa volta, nella prospettiva di chi, a causa di difficoltà motorie o deficit sensoriali, è spesso costretto a misurarsi con i veri limiti di accessibilità del territorio. Dalla riflessione all’azione: Marco Bailetti ci presenta “Insieme si può” l’appuntamento organizzato da FederTrek nel comune laziale di Formello, che vedrà escursionisti normodotati e disabili percorrere assieme una delle più belle tappe della Via Francigena. Camminando con Tiziano Testa restiamo sempre su una storica via di transito e comunicazione, anzi, su una delle strade più antiche d’Italia: il Regio Tratturo, che quest’anno ospiterà la quarta edizione della “Via di Mezzo”, manifestazione imperdibile per gli appassionati di trekking. Chiudiamo questo frizzante numero con un balzo transcontinentale che ci porta ai piedi della cima himalayana dell’Annapurna, dove Odetta Carpi e Oreste Ferretti hanno percorso uno dei trekking più belli del mondo. Ecco, questi sono le idee e i sogni che vi abbiamo voluto raccontare. A voi ora il piacere di uscire di casa e realizzarli: buon cammino!

Tiziano Testa

Oreste Ferretti e Odetta Carpi

Fabio Guglielmi

Davide Sapienza


SOMMARIO

ARTICOLI

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Portofino Outdoor

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Camminare è un canto alto

52

40

66 74 82 86 92 96

104 IN COPERTINA altopiano di asiago - foto di marco cavazza

100 104

enrico bottino

massimo clementi

Sentiero della Pace fabio guglielmi

Sentieri della Memoria serafino ripamonti

Andiamo in Malga! enrico bottino

La via dei laghi italo clementi

Warka Water

massimo clementi

Italia paese ospitale flavia m.coccia

Insieme si può marco bailetti

La Via di Mezzo tiziano testa

Namastè Nepal!

odetta carpi e oreste ferretti

RUBRICHE

6 10 16 20 22 28 30 36

Agenda Università della Montagna Obiettivo Outdoor Emozioni di carta FederTrek Punto di vista Laboratori del Camminare Ambiente e dintorni


LIGURIA Testo e foto di Enrico Bottino

PORTOFINO OUTDOOR Assaporare camminando il senso di libertà a contatto con la natura e il fascino inalterato nei secoli dell’Abbazia dei Doria.

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GLI SCARPONI SONO UN ELEMENTO DETERMINANTE PER LA SICUREZZA E LA RIUSCITA DELLE NOSTRE GITE. QUESTO MESE ABBIAMO VOLUTO PROVARE UNA NUOVA LINEA DELLA SPORTIVA IN UNA DELLE PALESTRE OUTDOOR PIÙ AFFASCINANTI DELLA LIGURIA: IL PROMONTORIO DI PORTOFINO.

In apertura A due passi dall’Eden: l’insenatura di San Fruttuoso di Capodimonte con i due simboli della Famiglia Doria: la torre di avvistamento e la stupenda abbazia, oggi tutelata dal FAI.

Sulla pagina sucessiva Cala dell’Oro, riserva integrale delimiata da Punta Torretta e Punta del Buco. In questo tratto di mare è fatto divieto assoluto di navigazione, sosta, accesso, balneazione, pesca e immersioni subacquee.

U

no sperone di puddinga si allunga verso il mare per quattro chilometri delimitando ad ovest il Golfo Paradiso e ad est il Golfo del Tigullio. È il promontorio di Portofino, che come una scheggia impazzita rompe quel tratto di riviera che accoglie l’aspetto più chic e glamour della Liguria, fatto di spiagge eleganti, serate mondane e borghi raffinati. Sestri Levante, Chiavari, Rapallo, Santa Margherita Ligure e Portofino Mare da un versante, Camogli, Recco e Sori dall’altro, sono divise da un tratto di costa frastagliata che nasconde una natura incontaminata e dove la presenza umana è tollerata solo se rispettosa dell’ambiente e se capace di creare veri gioielli artistici, come l’Abbazia di San Fruttuoso di Capodimonte che si mostra ai naviganti e agli escursionisti solo all’ultimo, incastonata com’è in una profonda insenatura che custodisce nelle sue acque anche la celebre statua del Cristo degli Abissi. Questo rifugio per il cuore e la meditazione fa parte dei beni architettonici tutelati dal FAI (Fondo per l’Ambiente ItaliaTREKKING&Outdoor · 41


L’INTERVISTA

CAMMINARE È UN CANTO ALTO

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intervista a davide sapienza A cura di Massimo Clementi

TREKKING&Outdoor 路 47


SPECIALE GRANDE GUERRA ALTOPIANO DEI SETTE COMUNI Testo di Fabio Guglielmi – Foto di Mirko Carollo / Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, Marco Cavazza, Denis Lunardi, Archivio storico Dal Molin

SENTIERO DELLA PACE

C’È UN TERRITORIO CHE, PIÙ DI OGNI ALTRO, HA VISSUTO GLI EVENTI E LE VICISSITUDINI DELLA GRANDE GUERRA E CHE, PROPRIO QUEST’ANNO, COMMEMORA LA RICORRENZA DEL CENTENARIO DA QUEL LONTANO 1915: STIAMO PARLANDO DELL’ALTOPIANO DI ASIAGO “PROTAGONISTA” DI TUTTI I QUARANTUNO MESI DI COMBATTIMENTI.

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Alla scoperta delle fortezze e delle grandi battaglie avvenute sull’Altopiano

Comune di Asiago

Unione Montana Spettabile Reggenza dei 7 comuni

www.asiago.to


SPECIALE GRANDE GUERRA ALTOPIANO DEI SETTE COMUNI Testo di Serafino Ripamonti – Foto di Mirko Carollo/ Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, Marco Cavazza, Denis Lunardi, Archivio storico Dal Molin

SENTIERI DELLA MEMORIA 15 maggio 1916: primo colpo di cannone su Asiago. “18 maggio 1916: Asiago è in fiamme 19 maggio 1916: Asiago fu” Attilio Frescura 66 · TREKKING&Outdoor


Questa composizione si trova lungo il Sentiero del Silenzio; le due schiere di elmetti, corrispondenti a quelli in uso nei due eserciti italiano ed austro ungarico, esaltano il momento dello scontro, il cui solo risultato sarà la Morte, simboleggiata da quattro teschi collocati al centro.

DAI MARMI MONUMENTALI DEL SACRARIO DI LEITEN ALLE UMILI LAPIDI DEI CIMITERI INGLESI, FINO ALLE PAGINE DELLA GRANDE LETTERATURA, L’ALTOPIANO, DOPO I TRAGICI EVENTI DELLA GUERRA, È DIVENUTO IL LUOGO DEL RICORDO DELLE TRAGEDIE PASSATE E DELLA SPERANZA PER LA VITA CHE SEMPRE RINASCE DALLE CENERI.

N

ella primavera del 1915 le porte dell’inferno aprirono sull’Altopiano e si richiusero nel ’18, portandosi dietro tutto. La pioggia di fuoco e acciaio del milione e cinquecentomila ordigni esplosi dai diversi eserciti in conflitto fece letteralmente terra bruciata dei paesi e di migliaia di ettari di boschi e pascoli. Quello che per secoli era stato il territorio della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, il primo, orgoglioso, stato federale moderno, fondato sulla gestione comunitaria della terra, ricco di tradizioni, cultura e meraviglie paesaggistiche, alla fine del primo conflitto mondiale era semplicemente un nulla spoglio di genti, case e alberi. Ci vollero decenni di fatiche e speranze tenaci per ricostruire la vita su quel nulla, per fare di nuovo dell’Altopiano la meraviglia che oggi tutti possiamo ammirare e trasformare i luoghi dell’annientamento in luoghi della memoria.

Comune di Asiago

Unione Montana Spettabile Reggenza dei 7 comuni

www.asiago.to TREKKING&Outdoor · 67


SPECIALE GRANDE GUERRA ALTOPIANO DEI SETTE COMUNI Testo di Enrico Bottino – Foto di Mirko Carollo/Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, Marco Cavazza, Denis Lunardi, Archivio storico Dal Molin

ANDIAMO IN MALGA! Un viaggio nel tipico microcosmo rurale dell’Altopiano

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Malga Longara Gallio, ancora oggi le antiche consuetudini legate all’alpeggio estivo e autunnale verso i pascoli di alta montagna caratterizzano l’allevamento dell’Altopiano di Asiago.

IL SENTORE DI ERBE AROMATICHE, L’ARMONIA DELLO SCAMPANELLIO DELLE MUCCHE AL PASCOLO, QUATTRO CHIACCHERE CON IL CASARO, UNA NUOVA AMICIZIA STRETTA DA UN BUON BICCHIERE DI VINO E UN PEZZO DI FORMAGGIO: QUESTA È UN’IMMAGINE DI UNA SERA D’ESTATE QUALUNQUE IN MALGA, PER VIVERE APPIENO L’ALTOPIANO DEI SETTE COMUNI. FELICI DI ESSERCI!

O

ra vacche e vitelle, pecore e agnelle, cavalli e puledre sono sui pascoli alti... ieri sono risalito per la vecchia strada che facevo da ragazzo con mio nonno e mio padre per visitare le malghe più belle dell’altopiano di Asiago.... Così scriveva Mario Rigoni Stern nel suo libro “Amore di Confine”. Sono pagine di dolore e profondo amore per la sua terra e la sua gente, storie di guerra e pace, di uomini e animali, di boschi e alpeggi compresi nella catena delle Prealpi Venete. Pagine dove il grande scrittore descrive il suo mondo che sta cambiando. Lui amava passeggiare lungo le sterrate che lo traghettavano verso la cultura rurale fatta di semplicità e naturalità, verso i

Comune di Asiago

Unione Montana Spettabile Reggenza dei 7 comuni

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DOSSIER Testo di Massimo Clementi Foto Archivio Architecture and Vision

WARKA WATER l’ albero della vita che disseta il mondo! LA SOCIETÀ MODERNA, NELLA SUA COSTANTE E SPASMODICA RICERCA DEL “PROGRESSO” HA PRODOTTO GRANDI SQUILIBRI E VIVE INNUMEREVOLI PARADOSSI, MA SE DOVESSI RICERCARE UN CONCETTO CHE SIA IN GRADO DI SINTETIZZARE LA RADICE DI TUTTE QUESTE DINAMICHE, LO INDIVIDUEREI NEL VOCABOLO “INDIFFERENZA”. 86 · TREKKING&Outdoor


Q

uella minoranza di esseri umani che ha la fortuna di vivere nella parte del mondo che può permettersi di buttare via gli avanzi di un pranzo domenicale o di potersi fare tre docce al giorno col solo scopo di combattere l’afa estiva, è protagonista di una sorta di illusione di massa, derivante in buona parte da un continuo e costante bombardamento mediatico, di circo della tragedia, che ci ha reso talmente abituati alla disgrazia, da diventarne immuni. Ogni tanto capita però di imbattersi in alcune notizie in grado di riaccendere un raggio di speranza nella nostra società, capaci di risvegliare le nostre coscienze che, se non stimolate, corrono il serio rischio di addor-

mentarsi cullate dal nostro benessere. Provate a ripensare a quella giornata in cui, a causa di qualche guasto nelle tubature, il vostro bel quartiere era rimasto completamente privo di acqua, ricordate la spiacevole sensazione di alzarsi la mattina, ancora rapiti dal sonno, recandosi in cucina per bere un bicchiere di acqua e notare, con grande disappunto, che dal lavandino non ne scende nemmeno una goccia. Proprio come la saggezza popolare insegna, ci si rende conto dell’importanza di un bene solo quando si smette di averlo a disposizione, in quegli istanti si assiste infatti a delle vere e proprie scene di isteria di massa, famiglie che prendono d’assalto i centralini dell’azienda di gestione della rete idrica, chiedendo immediati TREKKING&Outdoor · 87


NEPAL Testo di Odetta Carpi Foto di Oreste Ferretti

NAMASTÈ Nel lontano Nepal una scalinata infinita porta nel Santuario dell’Annapurna dove abita la dea Lakshmi.

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Momento magico al Campo base dell’Annapurna a 4.200 metri di altezza, dove la casa di ghiaccio della Dea dell’abbondanza lascia senza fiato.

N

amastè Nepal! Dopo mille giuramenti che non saremmo tornati mai più, eccoci di nuovo qui, nello splendido regno degli Dei. Il repentino passaggio dal medioevo ad una realtà moderna e convulsa ci aveva fatto disinnamorare ma qualcosa covava sotto la cenere e, all’improvviso, il grande amore si è riacceso. Ecco perché siamo ancora qui! Dopo aver vagato alcuni giorni per Kathmandù e la sua valle, sempre emozionante, specialmente per chi và per la prima volta, lasciamo la grigia cappa di smog per raggiungere le vette himalayane. Percorriamo una strada che, dopo 6 ore di precipizi, polvere, incidenti evitati ed altro, ci porta a Pokhara, ultima frontiera prima di arrampicarsi lungo i ripidi sentieri che conducono nel cuore delle montagne di ghiaccio. La tranquilla cittadina ha l’atmosfera ideale per accogliere

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UNIVERSITÀ DELLA MONTAGNA

I GIOVANI IMPRENDITORI DI MONTAGNA

A cura di Anna Giorgi

UNIVERSITÀ DELLA MONTAGNA, UN CENTRO (E UN NETWORK) D’ECCELLENZA

La sede universitaria dedicata alla montagna di Edolo si caratterizza oggi per la sua unicità sul piano nazionale. Si tratta infatti dell’unico centro che fa formazione specifica sulla montagna e che propone e favorisce l’incontro culturale e scientifico tra ricercatori e tecnici operanti su tematiche rilevanti per le aree montane, promuovendo attività formativa specifica, seminari, ricerche e studi ed implementando programmi di collaborazione e di scambio con il contesto internazionale. L’unicità dell’esperienza 10 · TREKKING&Outdoor

e la sua positiva evoluzione sono state riconosciute dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca che, mediante specifico accordo di programma di durata quinquennale (prot. 1293 del 05/08/2011), ha dato mandato all’Università degli Studi di Milano di promuovere l’evoluzione del polo universitario edolese in un centro di eccellenza, denominato “Università della Montagna”, che aggreghi competenze e favorisca e coordini iniziative formative, di ricerca e sperimentazione scientifica per le aree montane del Paese, coinvolgendo università, enti e istituzioni nazionali ed europei competenti. L’offerta didattica è stata ampliata

mediante l’erogazione di corsi su tematiche strategiche quali turismo, energie rinnovabili ed europrogettazione alle quali hanno partecipato studenti e operatori economici rurali provenienti da tutta Italia. L’utilizzo del web (aula virtuale e antenne per lo streaming) per l’erogazione di attività seminariale e didattica, altro pilastro fondante dell’accordo di programma, consente agli utenti di tutta Italia di partecipare alle numerosissime iniziative organizzate, finalizzate a promuovere la qualificazione del capitale umano, valorizzare le buone pratiche e la diffusione dell’utilizzo della tecnologia e della promozione dell’innovazione a vantaggio dei territori montani.


UN’INTENSA ATTIVITÀ DI NETWORKING COMPLETA IL QUADRO DELLE INIZIATIVE CON MANDATO MINISTERIALE. CONSAPEVOLE CHE UN APPROCCIO STRATEGICO AI CONTESTI MONTANI DEVE AVVALERSI

quali UNCEM, Corpo Forestale dello Stato, Federbim, Federforeste, Cervim, Istituto Zooprofilattico, Comitato Ev-K2-CNR, ARS.UNI.VCO, Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia, CAI. A livello internazionale

MEGA GRIP.

MEGA ADVENTURE.

DI COMPETENZE MULTIDISCIPLINARI E RIVOLGERSI AD UN CONTESTO NAZIONALE, L’UNIVERSITÀ DELLA MONTAGNA HA COINVOLTO NELL’OPERATIVITÀ LE UNIVERSITÀ DI BRESCIA, PADOVA, TORINO E FIRENZE, CHE CON MILANO HANNO COSTITUITO IL PRIMO “SODALIZIO ACCADEMICO” PER LE AREE MONTANE. L’ELABORAZIONE DI PROPOSTE FORMATIVE INTERATENEO E INTERDISCIPLINARI, È L’OBIETTIVO PRIORITARIO DELL’ANNO ACCADEMICO IN CORSO. Inoltre, il polo di Edolo sta diventando sempre più un punto di riferimento per lo sviluppo della montagna. Con essa sono convenzionati e operano enti nazionali competenti

sono state instaurate collaborazioni con Euromontana, “Casa Lombardia” delegazione Lombarda a Bruxelles, ISCAR International Scientific Committee on Research in the Alp, MRI Mountain Research Initiative, SAB Svizzera, Convenzione delle Alpi e CBE Cooperation bancaire pour l’Europe. Una rete rilevante di soggetti cooperanti per lo sviluppo delle aree montane, che vede nell’università della montagna un soggetto attivo e propositivo, animatore di iniziative che sempre di più toccano e vogliono incidere sui territori montani, ruolo efficacemente svolto anche attraverso il portale dell’Università della Montagna (www.unimont.unimi.it), punto

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OBIETTIVO OUTDOOR

LEGGERE, CAMMINARE & FOT GRAFARE A cura di Cesare Re La fotografia è un fenomeno globale. Il passaggio dall’analogico al digitale ha rappresentato una vera rivoluzione copernicana, da un’attività d’élite si è passati ad una appendice dell’occhio, perché tutti fanno o credono di fare fotografia, sempre e ovunque. Ed è quell’ovunque che per noi di TREKKING&Outdoor riserva un significato particolare: infatti, il paesaggio è quanto di più vero può vedere l’escursionista che cammina per scoprire nuovi luoghi, nuovi orizzonti. Ed è dal paesaggio che il più delle volte scaturisce e cresce la passione per la fotografia. Sono sempre di più le persone che scelgono il linguaggio dell’immagine per raccontare la loro esperienza, la loro escursione, oppure, più semplicemente, per fare belle foto. A ragionarci bene è quanto di più scontato ci si possa aspettare da chi cammina: il trekker nelle sue escursioni alpine si trova sempre davanti un pentagramma, ossia il confine fra cielo e terra, da riempire con delle note… le montagne. Questa nostra incursione tra le note è solo un gioco, noi in verità vogliamo parlarvi di fotografia, in modo semplice, nessuna elucubrazione, nessuna analisi e nessuna ricerca di possibili o improbabili verità sulla materia fotografica. Noi di TREKKING&Outdoor vogliamo dare un contributo responsabile e preparato a questo argomento ormai universale. Per parlare di fotografia con semplicità e chiarezza ci viene in soccorso Cesare Re, lo farà da questo numero della rivista con la sua tranquilla capacità espositiva, con la semplicità e la chiarezza di chi conosce a fondo la sua materia. La fotografia è intuito, spontaneità, creatività, ma richiede anche conoscenza e preparazione: ci siamo quindi assicurati la colla16 · TREKKING&Outdoor

borazione di un amico, di uno storico collaboratore della testata, di un vero professionista dell’immagine. Ma Cesare Re non è solo specializzato in fotografia di natura e montagna nei suoi diversi aspetti, è anche autore di guide e libri di montagna, quindi è un fine conoscitore dell’altra materia a noi tanto cara: il trekking. Non a caso i maestri classici della fotografia che più ammira sono Ansel Adams e John Shaw. “Durante il servizio militare, un commilitone mi prestò una rivista di fotografia. Ho, quindi, iniziato a interessarmi a tutto ciò che riguarda la fotografia. In seguito è stato praticamente automatico abbinare la fotografia alla mia passione per la natura, la montagna e l’alpinismo. Da quel momento in poi, non sarei più andato in montagna senza la macchina fotografica e un ben nutrito (e pesante!) corredo di obiettivi. Poi, con il tempo, ho iniziato a scrivere articoli a corredo delle fotografie ed a pubblicarli sulle riviste specializzate di viaggio, montagna, ambiente e natura. Poi il passo successivo, ovvero la scrittura di libri, manuali e guide turistiche”. In quanti come lui si sono avvicinati alla fotografia


attraverso la natura e il paesaggio? Tocca a voi trovare qualcosa di nuovo dove altri tirerebbero dritto. Leggete queste pagine perché come dice Cesare “fare fotografie significa continuare a imparare, tenersi sempre informati e non finire mai di migliorarsi”.

UNA MONTAGNA DI FOTO

LOWEPRO ROVER PRO

Il trasporto dell’attrezzatura è sempre un problema per il fotografo di montagna. Esistono molti zaini fotografici capienti che permettono di riporre in sicurezza tutto l’equipaggiamento, comprensivo di treppiede e numerosi accessori; non consentono, però, di sistemare anche la normale dotazione da montagna: vestiario di ricambio, cibo, acqua e altro materiale. Il Rover Pro, nelle due versioni da 35 e 45 litri, sembrerebbe essere la giusta soluzione: è un normale zaino da trekking, con in più un generoso scomparto per attrezzature che consente di stivare da una fotocamera, 4 ottiche, oltre computer portatile e accessori.

È una bellissima giornata di sole. Una leggera brezza carezza gli aghi dei larici. Il bianco del ghiaccio si staglia nitido e scintillante sulla testata della valle. Un gruppo di escursionisti cammina, con passo lento e cadenzato, lungo il sentiero che si snoda lungo il docile fianco erboso. Ognuno di loro, a volte, spesso oppure sempre, scatta alcune fotografie durante le proprie escursioni. È proprio questa la tendenza degli ultimi anni, ovvero cercare di immortalare i propri ricordi, i propri momenti di vita. Sembra quasi che non esista più una netta distinzione tra eventi importanti e non. Ogni attimo di vita viene registrato in maniera veloce e immediata. Che si scatti con una macchina fotografica, o con un cellulare, spessissimo, la destinazione delle immagini è il web, probabilmente un account di qualche social network, o semplicemente il proprio diario di facebook. Il numero delle fotografie scattate è aumentato esponenzialmente negli ultimi dieci anni, grazie al progresso tecnologico e alla “democratizzazione della fotografia”, arte difficile nella sua espressione chimica e, molto più semplice, nella sua accezione digitale. Quante di queste immagini vedono la luce, stampate su un supporto cartaceo? Si calcola che non siano più del 10%. Una memoria storica effimera, TREKKING&Outdoor · 17


LABORATORI DEL CAMMINARE

GLI SPECIALISTI DELL’OUTDOOR

per vivere insieme natura e ambiente NEW ENTRY

UNA MONTAGNA DI SENTIERI Diamo un caloroso benvenuto al nuovo Laboratorio del Camminare Una montagna di Sentieri che ci farà scoprire le bellezze del territorio trevigiano e bellunese. L’associazione è nata nell’agosto del 2013 per iniziativa di un gruppo di amici che condividono la passione per l’escursionismo e per la montagna. In particolare, l’associazione ha come oggetto lo sviluppo sostenibile e la conoscenza del proprio territorio, sotto il profilo escursionistico, naturalistico e storico. A tal fine il Laboratorio del Camminare si propone di promuovere visite guidate, per adulti e bambini, nell’ambiente prealpino Trevigiano, nelle dolomiti 30 · TREKKING&Outdoor

Bellunesi ma anche nei luoghi della Grande Guerra e di organizzare eventi socio-culturali a tema. A questo proposito “Una montagna di Sentieri” annovera tra i propri iscritti accompagnatori di media montagna e guide naturalistiche riconosciute dalla Regione Veneto, nonché appassionati di fotografia e di ripresa video. Si occupa altresì della promozione del sentiero europeo E7 che collega l’arcipelago delle Canarie alla Grecia passando lungo il crinale delle Prealpi Trevigiane. Le escursioni classiche proposte percorrono la dorsale Prealpina trevigiana e bellunese, dal massiccio del monte Grappa sino ai monti dell’Alpago e alla foresta del Pian Cansiglio, passando per la dorsale del Monte Cesen, il Passo S. Boldo e il Col

Visentin. Sono territori ricchi di storia e di cultura che conservano anche le testimonianze del primo conflitto mondiale. Offrono agli appassionati facili percorsi sulla sommità della dorsale, sul versante bellunese e sulla piana del Cansiglio, nonché itinerari più impegnativi sui ripidi versanti trevigiani e sui selvaggi rilievi dell’Alpago. Il laboratorio organizza anche visite alla scoperta dei gruppi montuosi del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi dalle Vette Feltrine alla Schiara, nonché più a nord, i grandi massicci Dolomitici delle Alpi Orientali. È possibile prendere visione del programma del Laboratorio del Camminare “Una montagna di Sentieri” sul portale www.trekking.it


Via dei Buschè 19, Sernaglia della Battaglia - (TV) info@alfazulo.com www.alfazulo.com Ambito e attività outdoor. Escursionismo a piedi. Serate culturali di proiezione e reportage sulla Montagna.

Tuscia alla costa degli Etruschi. Maggio si apre con l’Anello Etrusco del Miracolo, da Orvieto a Civita di Bagnoregio a Bolsena (17 maggio): seguendo il sorgere del sole si giungerà a Orvieto e poi a Civita di Bagnoregio, Bolsena ed il suo lago, infine ritorno a Velzna, la meravigliosa città sulla rupe. Dal 21 al 24 maggio week-end in Maremma: alloggiando in bungalow o tende si camminerà al mattino per poi rilassarsi nel pomeriggio ad appena 400 metri dal mare.

TREKKING CAMPANIA OFFICINAE ITINERIS

Il Laboratorio del Camminare capitanato da Andrea Perciato, offre una ricchissima gamma di appuntamenti. Si parte il 19 aprile con il circuito Lingue parlate: Inglese Iniziative ed eventi periodici: Manifestazione annuale PreLePrealpi Riferimenti: Emanuele Meneghello (Cell. 338.4394815), Michele Baradel (Cell.370.3019373), Gianni Meler (Cell. 333.7446946), Monica Dal Piva (Cell. 348.3655980)

delle “Coste Acernesi” (SA), una terrazza panoramica nel cuore verde dell’Appennino Campano. Il mese si conclude nei giorni dal 25 al 29 aprile, con la “Via di Francesco” da Spoleto ad Assisi (PG), tra paesaggi, natura e Medioevo nel cuore della valle umbra. Il 9 maggio si scopriranno le gole del fiume Calore di Felitto (Parco Nazionale del Cilento); si prosegue il 24 maggio con il trekking ai “Morskye Oko” (Grava di Vesalo da Laurino, SA), bizzarrie della natura carsica e ipogeica nel cuore del Parco Nazionale del Cilento. Il mese finisce con il “viaggio” sulle tracce di Pietro (31 maggio) alla scoperta del fiordo di Crapolla, penisola dei monti Lattari, a Sant’Agata dei Due Golfi (NA). Infine, il 7 giugno trekking sul Monte Monna, nel Parco Regionale dei monti Picentini. Officinae Itineris

THESAN

Pietro Labate e gli amici del Laboratorio del Camminare Thesan propongono come da tradizione interessanti e affascinanti escursioni. Si parte nei giorni dal 12 al 18 aprile con la rassegna “Sulle orme dei briganti-dalla Tuscia alla Maremma”: si cammina come antichi fuorilegge per strade poco battute, dai freschi boschi dell’alta

Thesan TREKKING&Outdoor · 31


PUNTO DI VISTA

COMUNITÀ OSPITALE

L’esempio di Sutrio

Penso che la parola “turismo” in Italia sia una delle più pronunciate e declinata in mille modi, si potrebbe quasi paragonare a una ricetta della ricca cucina italiana che ciascuno interpreta, elabora, definisce a modo suo ma sempre convinto, ovviamente, che il piatto da lui cucinato sia il migliore in assoluto. Nel nostro paese di turismo se ne parla e se ne dibatte da sempre, ma poi le scelte, le risorse e le pianificazioni economiche sono state indirizzate verso la grande industria che sembrava la panacea per ogni nostro male. Industria che a fronte di una ricchezza spesso molto aleatoria, ha contribuito non poco a distruggere beni ambientali, a incidere in modo devastante sul paesaggio, grande risorsa per il nostro paese, a disperdere intere comunità sradicandole dal loro territorio per inserirle in contesti urbani anni luce lontani dal loro sistema dove la socializzazione e la solidarietà rappresentavano valori forti e condivisi e nello stesso tempo destinando al degrado borghi e paesi dal potenziale economico fortissimo in un mercato turistico di qualità. Come molti amici lettori sanno bene, sono anni che mi occupo con grande passione e 28 · TREKKING&Outdoor

A cura di Italo Clementi

entusiasmo di turismo sostenibile, di un turismo che metta a valore le nostre tipicità fatte di unicità di luoghi, paesaggi, culture, tradizioni e di accoglienza da parte di variegate comunità che arricchiscono culturalmente e umanamente il nostro paese e sono il vero valore aggiunto in un mercato turistico che vuole ritrovare identità territoriale e autenticità. Devo dire, e lo faccio con estremo piacere, che finalmente stiamo assistendo ad alcune importanti evoluzioni nel mondo del turismo e tra queste mi preme evidenziarne in particolare due, che ritengo assolutamente fondamentali: si sta prendendo atto e coscienza che il turismo, dopo il crollo dell’industria è il vero e unico motore di sviluppo per il nostro paese ma, fatto ancora più importante e determinante è che per la prima volta abbiamo un Ministro per i Beni Culturali e il Turismo come Dario Franceschini che, concretamente, abilmente e in modo assolutamente convinto, si sta preoccupando di incidere in modo forte sul fronte del turismo mettendo a sistema tutte le nostre risorse, per dare sviluppo e economia al nostro Bel Paese! E’ naturale che tutto


questo comporti una serie di cambiamenti, di scelte, di adattamenti in ogni settore del policromo mondo del turismo, a iniziare dalla ricettività alberghiera e extra alberghiera. A questo proposito, un fenomeno che seguo con particolare attenzione, proprio perché va nella direzione di quel turismo realmente sostenibile, è l’albergo diffuso, che non è e non deve essere proposto come una diversificazione di ospitalità alberghiera, non

Debora Serracchiani Presidente Regione Friuli Venezia Giulia e Italo Clementi Vice presidente FederTrek

mi bastano le camere in hotel e risolvo sistemandoti in una sorta di dependance, ma deve essere visto come un fondamentale componente dell’accoglienza in una comunità ospitale. L’albergo diffuso è il modo migliore per permettere all’amico ospite di immergersi profondamente nel tessuto della comunità partecipando alla vita della comunità, vivendo il territorio “dal di dentro” conoscendolo profondamente sino ad arrivare a sentirsene parte integrante. La comunità ospitale è la vera chiave di volta per lo sviluppo territoriale delle aree interne e marginali. Va anche detto che l’albergo diffuso interpretato secondo questa filosofia stenta ancora molto a farsi strada, ma un importante segnale in questa direzione ci arriva da un territorio che sta lavorando con molta efficacia sul fondamentale concetto “dall’albergo diffuso alla comunità ospitale”. Mi riferisco al territorio carnico dove ho avuto l’onore di essere invitato, come Vice Presidente Nazionale FederTrek a un interessantissimo convegno, tenutosi nel bellissimo borgo di Sutrio che insieme a Sauris, Sappada e Werfnweng in Austria ha lavorato

e sta lavorando a un sistema di sviluppo territoriale fondato sul modello della comunità ospitale, che potrà essere preso come esempio da altre comunità per impostare le loro linee di sviluppo territoriale basandole sulla Comunità Ospitale. Il convegno, che ho trovato di grandissimo interesse, molto partecipato anche dalla popolazione locale ha visto numerosi e interessanti interventi tra i quali segnalo Manlio Mattia Sindaco di Sutrio, Enzo Marsilio Presidente Albergo Diffuso di Sutrio, Markus Klein di Werfnweng Austria, Pietro Gremese Sindaco di Sauris, Loris Toneguzzi Direttore Servizio Montagna Regione FVG, Stefano Lucchini Presidente Uncem FVG, Fabrizio Piller Roner Presidente del Consorzio Turistico Sappada. Molto apprezzata anche la partecipazione della Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che ha pienamente condiviso il concetto di Comunità Ospitale come leva per lo sviluppo delle numerose aree montane e non solo montane della Regione. E’ evidente che gli ingredienti, se così li vogliamo definire; borghi e paesi non devastati dall’edilizia selvaggia, ambiente, paesaggi, cultura, storia, tradizioni, tipicità agroalimentari e coltivazioni tradizionali fortemente radicati e espressione vera del territorio, sono molteplici e tutti ugualmente importanti. Per ottenere un prodotto turistico di qualità, sostenibile e foriero di forti ricadute economiche sul territorio ridando vita e linfa vitale a intere comunità, fermando lo spopolamento e innescando addirittura un fenomeno di migrazione di ritorno da parte di molti giovani che hanno fatto la scelta di spostarsi verso i grandi centri urbani, dove spesso la delusione ha preso ben presto il posto della speranza, è necessario creare un progetto integrato che metta a sistema tutti gli ingredienti per realizzare un prodotto specifico e ritagliato su misura per quel determinato territorio. TREKKING&Outdoor · 29


AMBIENTI EEDINTORNI AMBIENTE DINTORNI

PROFESSIONE NATURA A cura di Paolo Piacentini È arrivata la primavera e sarà straordinario vivere di nuovo l’esperienza dell’escursionismo lungo i sentieri del nostro Belpaese. Quest’anno, soprattutto in Appennino, a seguito delle abbondanti nevicate che si sono protratte fino a marzo, i colori delle fioriture donano ancora più bellezza alle nostre montagne che magari vorremmo silenziose, almeno nei cammini d’altura. Purtroppo le avvisaglie non sono delle migliori perché arrivano già segnalazioni di uno scatenarsi di quel falso escursionismo nella natura che non si vuole fare con i piedi, in bici o a cavallo ma con i Suv, i Quad, le moto da trial, ecc. Eppure la Commissione Europea ci ricorda con le sue agenzie specializzate e sempre con più insistenza, che il turismo del futuro dovrà essere prima di tutto sostenibile ed accessibile, se lo si vuole anche competitivo. Allora ben vengano nuovi corsi per guide ed accompagnatori professionali come si sta facendo in Abruzzo, giusto per fare un esempio di quelli più recenti, con il corso di Accompagnatori di Media Montagna, che dopo una prima selezione delle domande presentate da oltre 120 candidati, inizierà in autunno per andare 36 · TREKKING&Outdoor

a formare 45 nuovi professionisti della montagna. Questa è la strada giusta per creare le condizioni di una fruizione del territorio che si leghi sempre di più al cosiddetto “turismo d’esperienza”, mentre l’andare a far rumore nei boschi o lungo i sentieri non ha nulla del turismo emozionale che può fidelizzare i viaggiatori. Mentre scrivo, in Abruzzo stanno presentando un bel progetto di valorizzazione a cura del GAL Gran Sasso - Velino che dovrebbe promuovere la rete dei percorsi legati alla Transumanza e agli itinerari storico culturali e religiosi. Questi sono i progetti che possono coordinarsi in modo ottimale con nuove professionalità come quelle degli Accompagnatori di Media Montagna. Gli itinerari in moto o in auto lungo le strade secondarie dell’Abruzzo, o in generale dell’Appennino, ormai dimenticate per la prevalenza dei percorsi autostradali o delle grandi arterie, vanno incentivati perché possono essere “intermodali” e complementari con l’escursionismo, se fatti lentamente e rispettando il cicloturismo. Quello che invece non può essere compatibile è l’attività a motore nei “percorsi natura” dove gli Accompagna-


tori professionali o volontari accompagnano centinaia di migliaia di turisti tutto l’anno a ricaricarsi nel corpo e nello spirito. Le camminate brevi o i trekking di più giorni, vissuti in sicurezza con una brava guida locale, contribuiscono a fare del soggiorno breve, o ancor più del viaggio lungo, un’esperienza originale e formativa perché fanno vivere in una dimensione diversa la città. Se un comune come Pescasseroli ad esempio, con migliaia di posti letto a disposizione, riuscisse a mettere in campo una promozione del territorio sempre più legata al suo essere capitale di uno dei Parchi Naturali di maggior richiamo a livello nazionale, potrebbe creare le condizioni per un’occupazione giovanile qualificata che ad oggi non trova spazio. Con il richiamato corso di Accompagnatori di Media Montagna, molti giovani residenti nel territorio del PNALM - Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, sperano di poter essere selezionati e quindi arrivare ad ottenere, dopo un corso impegnativo e ad alta qualificazione, un titolo che li abilita alla libera professione. Sarebbe importante che le istituzioni locali prendessero spunto da questa

nuova opportunità di lavoro qualificato che interesserà alcune persone molto motivate a “resistere” nei territori delle aree interne, per provare a disegnare nuove strategie locali in collaborazione con il PNALM. Ora un interessante progetto di Unioncamere – Laboratorio Abruzzo, sembra voler lavorare ad una sensibilizzazione degli operatori turistici per indirizzarli verso una gestione sostenibile delle loro attività. Termino lanciando l’idea di un progetto pilota per l’Alto Sangro, in cui la manifestazione “La Via di Mezzo” prevista anche quest’anno per metà giugno, possa diventare nei prossimi anni un esempio di come una comunità riscopra nel senso di appartenenza ad un altopiano la propria nuova identità. Un salto dalla dimensione arcaica della transumanza verso la post-modernità, che prova ad organizzarsi secondo un turismo totalmente recettivo e pronto ad accoglie i consapevoli e responsabili viaggiatori del XXI secolo che badate bene, arriveranno anche dai cosiddetti paesi emergenti. Non si tratta di chiudere con il turismo classico ma di avere più coraggio per sposare anche il nuovo: noi ci siamo. TREKKING&Outdoor · 37


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