TREKKING&Outdoor 282

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LA RIVISTA DEL

Bimestrale Nr. 1 - Anno XXXII - Verde Network s.r.l. - 16121 Genova - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1, LO/MI

ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA

VERDE NETWORK

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Euro 4,00 - Febbraio / Marzo 2016

&OUTDOOR 282

GOLFO DI GUINEA

VUDÙ E I GUARDIANI DELLA NOTTE

GAL TERRA DEI MESSAPI

UN TERRITORIO DA VIVERE


SOMMARIO

ARTICOLI

44

44

Grands Balcons

54

Nella Terra dei Messapi

64

Natura autentica in Val Verzasca

74

Le pietre di San Benedetto

82 86

94 IN COPERTINA NELLE TERRE DEL VUDÙ FOTO DI ORESTE FERRETTI

fulvia negro

enrico bottino

marco carlone

serafino ripamonti

Valle Cembra: i sentieri di Albrecht Dürer massimo clementi

Le terre dei Walser fulvia negro

94

Furore: mare e cielo

102

Nelle terre del Vudù

flavio pagano

odetta carpi e oreste ferretti

RUBRICHE

8

Focus

14 18 22 26 28 30 32 38

Senza lasciare traccia

40

I consigli di TREKKING: attrezzatura e sicurezza

Turismo sostenibile e dintorni

Università della Montagna Obiettivo Outdoor FederTrek Punto di vista Emozioni di carta Laboratori del Camminare Ambiente e dintorni


IN QUESTO NUMERO

VOGLIA DI PRIMAVERA Non si può certo dire che quello che ci stiamo lasciando alle spalle sia stato “l’inverno del secolo”, anzi… Forse proprio per questo siamo in tanti a non vedere l’ora di salutare una stagione così ambigua e andare di slancio incontro a una nuova primavera, si spera “fatta come si deve” e foriera di tante opportunità per gite alla scoperta di una natura che si risveglia e si mostra in tutto il suo splendore. Gli articoli di questo numero vogliono essere spunto per le vostre escursioni primaverili, quasi un aperitivo di quello che (speriamo!) il 2016 ci saprà regalare. Senza troppi timori reverenziali cominciamo subito con la visita a Sua Maestà il Monte Bianco, dove ci accompagna Fulvia Negro, con l’articolo dedicato ai Balcons, gli itinerari della valle di Chamonix che offrono impareggiabili vedute sulle grandi cime del massiccio. Il candore delle vette alpine ci rimanda al bianco abbagliante dei borghi di Puglia. Qui seguiamo Enrico Bottino, nostra guida in un suggestivo tour della Terra dei Messapi, fra le testimonianze di una cultura plurimillenaria, paesaggi plasmati da una rara armonia fra uomo e natura e sapori della tradizione. Marco Carlone è invece la nostra guida nell’universo selvaggio della Val Verzasca, un angolo di wilderness nascosto fra le pieghe del Canton Ticino, dove dominano le grandi pareti granitiche e i segni della presenza umana si fanno timidi e rari. Ci sono invece la fatica e la sapienza dell’uomo dietro l’armonia delle pietre con cui è stata costruita l’abbazia di San Pietro

Serafino Ripamonti

Marco Carlone

4 · TREKKING&Outdoor

Flavio Pagano

Enrico Bottino

al Monte, meraviglia dell’arte romanica che sorge sui monti di Civate, in Lombardia, e che raggiungiamo risalendo un’antica mulattiera in compagnia di Serafino Ripamonti. Massimo Clementi ripercorre invece le orme di Albrecht Dürer, assaporando i colori, la natura e la magia del Trentino che nel 1494 stregarono l’animo e il pennello dell’artista che li riprodusse fedelmente, quasi en plein air, in dodici famosi acquarelli. Facciamo un nuovo balzo Oltralpe per atterrare questa volta nella Valle del Rodano. Qui è di nuovo ancora Fulvia Negro a indicarci i sentieri che conducono alla scoperta dei segni della civiltà alpina dei Walser e portano a contemplare alcune fra le meraviglie naturalistiche più note delle Alpi: dai grandi Quattromila come il Cervino e il Monte Rosa, fino all’immenso ghiacciaio di Aletsch, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Identico riconoscimento appartiene al borgo e al territorio di Furore, nella Costiera Amalfitana. Qui certo non ci sono ghiacciai e grandi montagne, ma, seguendo le orme di Flavio Pagano, scopriremo i sentieri che attraversano un mondo di rocce e boschi “verticali”, a picco sulla distesa orizzontale del Mediterraneo. Come di consueto chiudiamo viaggio con una tappa in terre esotiche. Questa volta ci spostiamo nel Golfo di Guinea dove Odetta Carpi e Oreste Ferretti hanno realizzato un memorabile reportage dedicato ai riti e alle tradizioni dell’antica e misteriosa religione del Vudù. Buona lettura e buon cammino!

Fulvia Negro

Oreste Ferretti e Odetta Carpi

Massimo Clementi


OBIETTIVO OUTDOOR

DATEMI UN PUNTO D’APPOGGIO IL TREPPIEDE, IL TELEOBIETTIVO E LO STABILIZZATORE

> FOTOGRAFIA IN LUCE SCARSA E ISO Ci sono situazioni in cui è sufficiente scattare a mano libera, perché la luce è abbondante, perché stiamo utilizzando un supergrandangolare, ottica leggera, o perché non possiamo sobbarcarci il peso del treppiede. In casi di luce scarsa, però, il treppiede diventa indispensabile, a causa dei tempi di posa che divengono ovviamente più lunghi. Per fotografare un’alba, un tramonto, un cielo stellato diventa impossibile fare a meno di questo strumento fotografico che non è per nulla un accessorio, ma un elemento indispensabile per ottenere immagini di qualità. Anche per la macrofotografia, il cavalletto è determinante. In macro, infatti, si scatta spesso con diaframmi chiusi, per avere profondità di campo elevata e, quindi, si otterranno tempi di posa lunghi. Alzare gli iso per abbreviare i tempi comporterebbe un decadimento della qualità e un aumento del rumore digitale. Per fotografare in esterni, infatti, si utilizza la sensibilità del sensore più bassa possibile, tra i 50 e i 100 iso, per intenderci. In questo modo avremo file digitali di elevata qualità, con rumore assente e immagini ben contrastate già in fase di ripresa. > COMPOSIZIONE Spesso la fotografia di qualità necessita di calma e attenzione per i particolari, soprattutto per quel che riguarda il paesaggio. Quante volte vi è capitato di trovare in inquadratura, a casa sullo schermo del computer, elementi indesiderati, tipo pali della luce, spazzatura e simili? Queste situazioni accadono anche perché, a volte, si inquadra con una certa fretta, senza badare ai dettagli. Utilizzare il treppiede, invece, “costringe” a ragionare, a compiere una serie di operazioni lente nel regolare tutte le ghiere, 22 · TREKKING&Outdoor

A cura di Cesare Re

le gambe, la colonna centrale, la testa e così via, facendo sì che si presti maggiore attenzione a tutti i particolari della composizione. > MICRO MOSSO Tutte le volte che scattiamo una foto si creano una serie di vibrazioni che rischiano di compromettere la nitidezza dell’immagine. Il ribaltamento dello specchio di una fotocamera reflex, il movimento del dito che preme sul pulsante di scatto, l’eventuale tremolio della mano del fotografo sono cause di mosso o micro mosso. Il primo è un effetto evidente che si nota subito. Il secondo è più subdolo e si osserva ad ingrandimenti più spinti, magari una volta stampata la foto. Utilizzare un treppiede consente di ovviare anche a questi problemi. > IL TREPPIEDE Brutte notizie: più pesa e più è stabile. In linea di massima è così. Si dice, empiricamente, che il cavalletto dovrebbe pesare circa 1,5 volte quello


che si intende posizionarci sopra. Fanno eccezione quelli in carbonio; leggeri e costosi sono molti stabili, e ideali per le attività outdoor e per escursioni in montagna. I treppiedi migliori sono composti da due parti: le gambe e la testa. Le gambe, estensibili, comprendono anche una colonna centrale che si può alzare ulteriormente. Più gambe e colonna vengono estese e più si perde in stabilità. Si rischia, quindi, non solo di ottenere foto mosse, ma anche veder cadere a terra la nostra preziosa attrezzatura, magari per il vento. I produttori di cavalletti indicano il peso sostenibile per ogni testa e treppiede. Se montiamo pesanti teleobiettivi (500 mm, 600 mm), è necessario utilizzare un supporto particolarmente robusto ed un’apposita testa, sufficientemente stabile e adeguatamente dimensionata. Esistono molti tipi di teste, con scopi, funzioni e nomi diversi, a seconda delle marche. Ci sono “teste a sfera”, joystick, panoramiche e a tre movimenti, ecc. Le teste professionali hanno una piastra (ad attacco rapido) che si aggancia alla fotocamera o agli obiettivi,

consentendo di fissarli velocemente sulla testa del cavalletto. Eccellenti sono i cavalletti che consentono di abbassare la macchina fotografica quasi al livello del terreno, utili per fotografare i fiori, o per scattare da un punto di vista vicino al suolo. Citiamo anche il monopiede, ovvero una sorta di bastone allungabile,

“ARTICO. IMMAGINI DA UN MONDO BIANCO” Presente a Milano, la mostra del fotografo Vincent Munier sull’Artico. Sono 30 le opere esposte che raccontano un mondo freddo con le magiche atmosfere bianche, magistralmente rappresentate dal talentuoso autore. La mostra “Artico” si trova alla Galleria Contrasto, via Ascanio Sforza 29, sino al 27 febbraio 2016. Ingresso gratuito.

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FRANCIA

Testo e foto di Fulvia Negro

GRANDS BALCONS vista sul Monte Bianco

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I GRANDS BALCONS MOSTRANO IL GRANDE SPETTACOLO SUL BIANCO, LO SGUARDO ABBRACCIA IL TETTO D’EUROPA E I GIGANTI DI GHIACCIO CHE DA SEMPRE ISPIRANO, STUPISCONO E AFFASCINANO ESCURSIONISTI E ALPINISTI. NON A CASO È IL TERZO SITO NATURALE PIÙ VISITATO AL MONDO!

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PUGLIA Testo di Enrico Bottino / Foto di Alessandro Franza

NELLA TERRA dei MESSAPI

colori e sapori di un territorio da vivere


IL SOLE INCANTA IL CANDORE DEI BORGHI, DELLE CHIESE, DEI LASTRICATI E DELLE PIAZZE! DA QUI PRENDE IL VIA IL NOSTRO VIAGGIO ATTRAVERSO SUGGESTIVI ITINERARI CULTURALI, PAESAGGISTICI ED ENOGASTRONOMICI NELLA TERRA DEI MESSAPI.

Sulla scia delle antiche rotte navali dei Micenei, la prima terra che dopo la traversata egea appariva all’orizzonte era quella salentina. Per identificarla i Greci la chiamarono Messapia, la “terra tra le acque”. Qui, la campagna è il luogo dell’infinito, del passato e del presente, quello descrittivo, contemplativo; ospita i borghi, dove l’architettura sacra e profana racchiudono la storia e la conservano. Il cammino lungo la terra dei Messapi, dove il sole abbaglia, scandisce il tempo della cultura agreste. Scopriamola!

“Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali”

Aggiungi valore al tuo territorio

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SVIZZERA

VAL VERZASCA

la pi霉 selvaggia del Canton Ticino

64 路 TREKKING&Outdoor


Testo di Marco Carlone Foto di Marco Carlone, Paride Dedini e Daniele Maini A UNA MANCIATA DI CHILOMETRI DALLE RIVE DEL LAGO MAGGIORE C’È UNA VALLE ANTICA E NASCOSTA, UN LUOGO DI VILLAGGI IN PIETRA E TORRENTI DI ACQUA CRISTALLINA, DOVE LA MANO DELL’UOMO VIENE MESSA IN SECONDO PIANO DA UNA NATURA MAGNILOQUENTE. BENVENUTI IN VAL VERZASCA.

TREKKING&Outdoor · 65


GOLFO DI GUINEA Testo di Odetta Carpi / Foto di Oreste Ferretti

102 路 TREKKING&Outdoor


NELLE TERRE DEL VUDÙ UN VIAGGIO FRA GHANA, TOGO E BENIN, LUNGO LA FAMIGERATA COSTA DEGLI SCHIAVI, TERRITORIO DELLA TRATTA NEGRIERA E DEL VUDÙ

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