LA RIVISTA DEL
Bimestrale Nr. 3 - Anno XXXII - Verde Network s.r.l. - 16121 Genova - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1, LO/MI
ITINERARI E VIAGGI NELLA NATURA
ESTATE IN CAMMINO
&OUTDOOR 284
MOLISE REGINA DISCRETA DI BELLEZZE NASCOSTE
BASILICATA UN CUORE VERDE TRA JONIO E TIRRENO
NEPAL UN ANNO DOPO
Euro 4,00 - Giugno / Luglio 2016
www.trekking.it
VERDE NETWORK
SOMMARIO
ARTICOLI
50
50
Val di Fassa, orizzonti sulle Dolomiti
54
Fiemme, estate “rosso” trekking
56
La Basilicata che non ti aspetti
66
Molise, grande terra
74
Arezzo, una città da camminare
78
Trekking con i cani
michele dalla palma
michele dalla palma
marco carlone
marco carlone
marco carlone
enrico bottino
88
Sabbioneta, il sogno dei Gonzaga
98
Nepal, un anno dopo
carlo rocca
michele dalla palma
RUBRICHE
98 IN COPERTINA PANORAMA DELLE DOLOMITI DI BRENTA DAL LAGO NERO (FOTO MICHELE DALLA PALMA)
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Focus La voce della Terra Università della Montagna Senza lasciare traccia Cogli l’Attimo Provati per Voi Obiettivo Outdoor Emozioni di carta FederTrek Punto di Vista Ambiente e dintorni Laboratori del Camminare
IN QUESTO NUMERO
SENTIERI FAMOSI E SENTIERI SELVAGGI Potrebbe essere in questa contrapposizione (sentieri famosi contro sentieri selvaggi) il segno distintivo di questo nuovo numero della rivista. Il nostro percorso comincia, infatti, con due articoli che portano la firma del direttore Michele Dalla Palma e hanno come scenario due delle più belle vallate dolomitiche, quella di Fassa e di Fiemme, i cui percorsi escursionistici possono di sicuro entrare nella top ten dei più conosciuti d’Italia. La proposta di Enrico Bottino invece suona già più “esotica”. Certo, la meta è la celeberrima terra di Sicilia, ma per una volta il riflettore non è puntato sulla costa e sul turismo balneare. La Sicilia che il caporedattore ci racconta è un territorio dalle straordinarie potenzialità, in gran parte ancora tutte da scoprire, per la pratica del turismo lento e outdoor. Continuando a guardare le cose consuete con occhio differente scopriamo che anche le città d’arte possono diventare meravigliosi luoghi da camminare. È questo il caso bella città toscana di Arezzo, fra le cui vie ci fa da guida Marco Carlone. È ancora lui a condurci nella regione selvaggia e
“sconosciuta” per antonomasia: la Basilicata. Dalle coste dei due mari che la bagnano, ai millenari Sassi di Matera, passando per le colline dolcissime dell’entroterra e le aspre montagne del Pollino, quello che si svela è il volto di una terra meravigliosa, che sembra fatta apposta per essere vissuta camminando o pedalando. Non ci sono sorprese fra i monasteri e le distese verdi del Parco delle Foreste Casentinesi, ma splendide certezze di storia, arte e natura, alla cui visita ci introduce Carlo Rocca. Il timone torna ancora nelle mani di Marco Carlone che ci conduce in luoghi ai più conosciuti, fra i sentieri selvaggi delle meravigliose zone rurali del Molise. Un grande reportage di Michele Dalla Palma apre infine il sipario sul lontano regno del Nepal, alla ricerca (per fortuna coronata da successo) della bellezza sopravvissuta al terribile terremoto dello scorso anno e della tenacia di un popolo che ha avuto la forza di ricominciare. Buona lettura e buon cammino a tutti!
Serafino Ripamonti
Michele Dalla Palma
Carlo Rocca
Marco Carlone
Enrico Bottino
Massimo Clementi
4 · TREKKING&Outdoor
OBIETTIVO OUTDOOR
LA RINASCITA IN MONTAGNA NUOVA LUCE SULLE ALPI: COME FOTOGRAFARLE A cura di Cesare Re Il clima è mite, nell’aria risuona la melodia delle cascate e gli animali riprendono le loro consuete attività, tutti spunti fotografici interessantissimi che caratterizzano la bella stagione, che in quota arriva in momenti diversi, praticamente a strati, dal basso, dove la temperatura aumenta prima, verso l’alto, dove la neve si scioglie più lentamente. Ma cosa possiamo fotografare nella stagione della luce, del colore e del calore?
PAESAGGIO, GRANDANGOLO E TELE
Per ottenere immagini interessanti è necessario chiedersi quale sia il soggetto principale e, generalmente, non piazzarlo al centro dell’inquadratura, ma leggermente di lato. Se utilizziamo obiettivi grandangolari, prestiamo attenzione al primo piano, occupandolo con qualche soggetto, tipo fiori, rocce, ecc; il concetto è valido soprattutto utilizzando grandangolari molto spinti (tipo 15mm e 20mm su FX) che allontanano troppo le montagne sullo sfondo. Usiamo diaframmi chiusi (f 11, f 16 ecc), in modo da ottenere a fuoco sia il primo piano, sia lo sfondo. Oltre al grandangolo, si possono ottenere immagini interessanti anche con i teleobiettivi (tipo 85 mm, 180 mm), isolando il soggetto principale – magari una bella cima – e scattando come se si stesse facendo una sorta di ritratto. La luce migliore è quella vicina all’ora del tramonto o dell’alba, comunque, quella radente che evidenzia le forme. In quota, dove la neve persiste, il bianco è spesso preponderante sulle cime, è necessario, quindi, prestare attenzione all’esposizione. Si preferisce, in genere, 30 · TREKKING&Outdoor
misurare la luce sul cielo, oppure il bianco della neve in spot e sovraesporre di due stop.
VEGETAZIONE, TREPPIEDE, OTTICA MACRO, LENTI ADDIZIONALI E TUBI DI PROLUNGA
Altra caratteristica della bella stagione è la presenza dei fiori, soprattutto dei crocus, soggetti ottimi sia per panorami d’ampio respiro, con i petali e sepali in primo piano, sia per immagini di macro o close up. Un prato fiorito può essere fotografato con un grandangolo, magari sdraiandosi a terra, oppure in ginocchio, cercando sempre di cambiare il punto d’inquadratura. Con diaframma chiuso, otterremmo molti fiori a fuoco e, magari, anche lo sfondo. Per questo genere di foto è utile un cavalletto per via dei tempi di otturazione lunghi. Portarsi il peso del treppiede sulle spalle in montagna può essere faticoso ma oggi esistono anche strumenti piuttosto leggeri, in carbonio; nonostante il loro peso limitato, sono comunque in grado di supportare il
peso di una reflex con relativa ottica, anche teleobiettivi. Eccellenti sono i cavalletti che consentono di abbassare la macchina fotografica quasi al livello del terreno, utili per fotografare i fiori. Per isolare, invece, un singolo soggetto botanico può essere utile l’obiettivo macro che consente di mettere a fuoco da molto vicino. Cerchiamo di far sì che il fiore risulti leggermente staccato dallo sfondo – per esempio il prato – in modo da farlo risaltare, usando diaframmi medi, tipo f 5,6 o f 8; avremo così il fiore ben nitido e lo sfondo leggermente sfocato. Gli alberi possono essere fotografati da vicino, con ottiche grandangolari, oppure scattando a soggetti arborei che si trovano sul lato opposto della valle, usando i teleobiettivi. In questo caso, si possono sfruttare interessanti situazioni di luce, come le ombre, al calar del sole, che si proiettano solo su alcune piante, lasciandone altre al buio; è importante, con luci e ombre nell’inquadratura, esporre in spot nella parte più luminosa. Sono interessanti anche i particolari, foglie e gli aghi dei larici ad esempio, così come i germogli che
LA “SOCIAL REFLEX” DI CANON
La Eos 1300D viene definita da Canon, la “social reflex”, grazie alla sua capacità wi-fi consente un rapido trasferimento delle immagini su smartphone, tablet, computer, con possibilità di interfacciarsi con facilità con i vari social network. L’interaccia di connessione è stata facilitata per aiutare chi non è esperto in questo settore. Il sensore è uno CMos, Aps-C con 18 megapixel. Vista la vocazione social della refllex, sono state aggiunte alcune funzioni curiose, come un programma “fotocamera giocattolo”, per simulare gli effetti delle toy camera e una funzione fish eye. Sensibilità da 100 a 6400 iso.
EARTH DAY
LA VOCE DELLA
terra
L’EDIZIONE 2016 DELLA GIORNATA DELLA TERRA HA DATO INIZIO A UNA NUOVA IMPORTANTISSIMA STAGIONE DI IMPEGNO GLOBALE PER SALVARE IL PIANETA. LA COP21, INFATTI, NON PUÒ ESSERE CONSIDERATA UN PUNTO DI ARRIVO MA L’INIZIO DI UNA SFIDA SENZA PRECEDENTI PER DARE ALLE NUOVE GENERAZIONI UN FUTURO MIGLIORE.
emergente legata alle questioni ambientali. Anche quest’anno, a distanza di quarantasei anni, si è continuato a portare avanti idee innovative per salvaguardare la salute del pianeta, promuovendo l’uso delle energie rinnovabili e bocciando quelle provenienti dalle fonti fossili. Quindi la Giornata della Terra, momento fortemente voluto dal senatore statunitense Gaylord Nelson (l’idea prese definitivamente forma nel 1969 a seguito del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi al largo di Santa Barbara, in California) e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald Kennedy, coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in Era il 22 aprile del 1970 quando negli Stati Uniti d’A- ben 192 paesi del mondo. La prima Giornata della merica 20 milioni di cittadini americani, tra studenti Terra del 1970 diede una spinta determinante alle e appassionati, diedero vita a centinaia di manife- iniziative ambientali internazionali e contribuì alla stazioni e di incontri in tutto il Paese: per la prima realizzazione del Vertice delle Nazioni Unite del 1992 volta si parlò di ambiente, inquinamento, biodiver- a Rio de Janeiro. sità. Quella giornata storica è ormai per convenzione considerata la data di nascita del primo vero IL LINGUAGGIO DELL’IMMAGINE movimento ambientalista ed è ricordata ogni anno Anche una semplice immagine digitale può mostracon la Giornata della Terra. L’Earth Day rappresenta re agli Stati il nostro interesse e impegno sociale nei l’evento propulsore del movimento di una coscienza temi che la crisi comporta, e la vicinanza e la passione 12 · TREKKING&Outdoor
Fiori e foreste, fiumi e deserti, animali: la Terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla Terra. L’umanità l’ha trasformata nel tempo. Ora bisogna adoperarsi per conservare ogni forma di vita e salvaguardare le risorse naturali del nostro pianeta.
per ciò che andrebbe fatto per il pianeta che abitiamo. Per questo la NASA, in occasione del 22 aprile ha invitato la gente a dare il proprio contributo alla celebrazione dell’Earth Day con una foto o un video focalizzati sull’attività che si stava svolgendo, per poi postarle con l’hashtag #24Seven sui social Facebook, Instagram e Twitter; le attività monitorate durante le 24 ore e i migliori contenuti verranno utilizzati per creare un video che mostri l’unione dei cittadini del mondo per la salvaguardia del pianeta. In Italia invece, tutte le iniziative nazionali sono state
seguite da Earth Day Italia (www.earthdayitalia.org), che gestisce incontri, strumenti di comunicazione e tutte le varie iniziative volte alla sensibilizzazione sul tema. Anche per l’edizione 2016 della “Giornata della Terra”, tutti hanno contribuito a fare sentire la propria voce con una foto o un video che testimoniassero i tanti aspetti della crisi ambientale in atto, dall’inquinamento di aria, acqua e suolo, e quindi la distruzione degli ecosistemi, alle migliaia di piante e specie animali che scompaiono, fino all’esaurimento delle risorse non rinnovabili. TREKKING&Outdoor · 13
TRENTINO Testo e foto di Michele Dalla Palma
VAL DI FASSA, ORIZZONTI sulle
DOLOMITI
QUARANTA MILIONI DI ANNI FA, DOVE OGGI SI POSSONO PERCORRERE MAGNIFICI SENTIERI AMMIRANDO LE MONTAGNE PIÙ BELLE DEL MONDO, IL PAESAGGIO ERA CARATTERIZZATO DA UN MARE PROFONDO IN CUI EMERGEVANO, A PELO D’ACQUA, GRANDI ATOLLI COME QUELLI CHE OGGI IMPREZIOSISCONO GLI OCEANI TROPICALI. 50 · TREKKING&Outdoor
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ell’epoca successiva, l’azione combinata dell’impatto della placca africana con la piattaforma continentale europea e l’erosione degli agenti atmosferici creò la regione di valli e gruppi rocciosi che oggi chiamiamo Dolomiti. La Val di Fassa è un balcone privilegiato su questo grandioso scenario naturale, che tutto il mondo invidia. Un universo di pietra che racconta, come sulle pagine di un libro, la storia del pianeta, e dove si può camminare sui resti di antiche isole o scendere dirupi che un tempo erano scogliere inabissate nel mare. La valle è circondata da alcuni dei più importanti massicci dei “Monti Pallidi”: la Marmolada, il Gruppo del Sella, il Gruppo del Sassolungo, il Gruppo del Catinaccio, ma anche da montagne a litologia non dolomitica quali il Buffaure e i Monzoni.
Sono state le acque impetuose dell’Avisio, sgorgando dai ghiacciai della Marmolada, a plasmare questa valle dolomitica che, molto dopo, ha accolto un’altra espressione unica di queste montagne: la cultura ladina, che la Val di Fassa condivide, custodisce e conserva con i confinanti territori di Gardena, Badia e Livinallongo.
LE ATMOSFERE DEL MONDO LADINO Nei paesi della valle ogni dettaglio, ogni particolare racconta la storia di uomini di montagna che, tra questi pascoli arrampicati fino al limite della cattedrali di pietra delle Dolomiti, hanno trovato un rifugio sicuro.
Circondato, come tutti i paesi della valle, da verdi prati e fitti boschi, l’abitato di Soraga è probabilmente uno degli insediamenti più antichi della Val di Fassa, ed è facile comprenderne il motivo. Qui, infatti, l’Avisio dilaga in un’ampia ansa che arricchisce di azzurro lo scenario verde e grigio degli abeti che si confondono tra le rocce, e sulle sue rive si sono stabiliti i primi abitanti della valle. Il suo nome, infatti, significa, nella lingua ladina, “Sopra l’acqua”. Scendendo un paio di chilometri in direzione ovest, circondato dalla magnifica cornice del Catinaccio, dei Monzoni e del Latemar, ci accoglie Moena, il paese principale della valle per abitanti e importanza TREKKING&Outdoor · 51
BASILICATA Testo di Marco Carlone / Foto archivio Apt Basilicata
LA BASILICATA CHE NON TI ASPETTI Ci sono le Dolomiti, ma non siamo in Veneto, le montagne sono rocciose ma non siamo in America. Il suo è un profilo sinuoso, tondeggiante nelle colline della Murgia, irto e verde man mano che le alture si infittiscono e si diramano ai piedi del Pollino, il gigante del Sud. Adagiati sui dolci fianchi dei colli o incastonati sui crinali più aspri, i suoi piccoli
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borghi sembrano fatti apposta per essere il set ideale di un film ambientato nel passato. C’è il Parco Nazionale più grande d’Italia e una costa magniloquente, rocciosa sul versante tirrenico, sabbiosa su quello jonico. È la Basilicata, l’antica Lucania, la regione dai due nomi, una perla verde di bellezze storico-naturalistiche.
P
er troppo tempo la Basilicata si è ingiustamente ritrovata tra le regioni “dimenticate” dell’Italia, nonostante non abbia nulla da invidiare alle sue “sorelle maggiori” pugliesi, campane e calabresi che ne lambiscono i confini. Chi è stato in Basilicata capirà subito ciò di cui stiamo parlando: accanto ai paesaggi ondulati, ingialliti dal sole estivo e ai calanchi spazzati dal vento del Sud, si alternano montagne dove la vegetazione assume toni intensi e le conifere si stagliano verso il cielo con i loro profili slanciati. Basta un rapido colpo d’occhio sul Parco del Pollino, sulla Val d’Agri, sulle Dolomiti Lucane, sulla Murgia o sulle chiese rupestri del Materano, per avere la migliore risposta a chi – scherzosamente – dice che “la Basilicata non esiste”…
Contenuto sponsorizzato dall’Apt Basilicata
Se l’Umbria è considerata il “Cuore Verde” del Centro Italia, lo stesso si può dire della Basilicata al Sud. Con un’estensione territoriale di poco inferiore ai 10.000 km2, il territorio lucano è uno tra i più protetti d’Italia: le 11 aree protette sottoposte a tutela ambientale e naturalistica occupano, infatti, circa il 30% dell’intera superficie lucana.
REGIONE BASILICATA TREKKING&Outdoor · 57
MOLISE Testo di Marco Carlone / Foto Archivio Regione Molise
PICCOLA REGIONE, GRANDE TERRA
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Campobasso
MOLISE: REGINA DISCRETA DI BELLEZZE NASCOSTE, TERRA CORIACEA DI STORIA E TRADIZIONI ANTICHISSIME, ANGOLO D’ITALIA CHE ATTENDE PAZIENTEMENTE DI ESSERE SCOPERTO PER LE SUE RISORSE NATURALISTICHE, PER I SUOI PAESAGGI E I SUOI PREZIOSI MONUMENTI.
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DOSSIER Testo e foto di Enrico Bottino
VITA da CANI sui sentieri con il vostro amico a quattro zampe DESIDERATE CONDIVIDERE CON I NOSTRI AMICI A QUATTRO ZAMPE LA PASSIONE PER IL CAMMINARE? CI SONO POCHE MA IMPORTANTI REGOLE DA SEGUIRE, DETTATE DAL BUONSENSO E DAL RISPETTO PER GLI ANIMALI SELVATICI. SCOPRIAMO INSIEME QUALI SONO.
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TREKKING&Outdoor · 79
NEPAL, UN ANNO
98 · TREKKING&Outdoor
Testo e foto di Michele Dalla Palma
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Abbonati e regala &OUTDOOR
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