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EDITORIAL

Chiara and Dario Nardella with Fabrizio Moretti

IN PERSPECTIVE

Aiming for the future: the 2022 Biennale Il futuro come obiettivo: la Biennale 2022

A parallel course that began in 2015 and is punctuated with achievements and satisfaction, and which marks a real turning point for the city. If we want to take stock of recent editions of the Florence International Antiques Biennale, we have to begin with the partnership between the city’s mayor Dario Nardella and BIAF general secretary Fabrizio Moretti. Enthusiasm, passion and vision for the future are the values shared by both men, unmistakable signs of strong, forceful personalities. We asked them to tell us about this 32° edition of the Biennale, which marks 63 years of the event. What are the values shared by Florence and the BIAF? Dario Nardella: There’s no doubt in my mind: originality, passion, meticulousness and vision for the future. What does the 2022 edition represent? DN: It’s a moment of recovery: the BIAF once again opens its doors to Florence and the world after a three-year hiatus due to the Palazzo Corsini, the perfect venue for an event of this kind, will be really exciting. Fabrizio Moretti: We’re presenting a programme based on quality, chosen by the world’s greatest art patrons with passion and enthusiasm. It’s an exhibition that seeks to pay homage to Florence as a whole; it encourages satellite activities and - without a shadow of doubt - constitutes an important benchmark for the world market in ancient art. In addition to the Biennale, Florence Art Week is an important moment for the city, bringing together art, fashion and hospitality. Can you give us a brief summary from your privileged viewpoint? DN: Florence Art Week was conceived as an ideological - and certainly not exhaustive - framework to contain a concentration of high-level cultural events; a pilot project which we hope to build on and make permanent in the years to come. The various cultural organisations of the city responded to our call, so we’re in a position to showcase Florence’s extraordinary capacity to create networks Un percorso parallelo, iniziato insieme nel 2015, costellato di successi e soddisfazioni, che ha segnato una vera e propria svolta per la città: se si deve tracciare un bilancio di questi anni di attività della Biennale internazionale di Antiquariato di Firenze bisogna partire dal sodalizio che lega il Sindaco Dario Nardella e il Segretario Generale di BIAF Fabrizio Moretti. Entusiasmo, passione, sguardo rivolto al futuro sono i valori che condividono, segni distintivi di due personalità forti e volitive. A loro abbiamo chiesto di raccontarci questa 32° edizione della Biennale, che segna 63 anni di attività della stessa. Quali sono i valori condivisi di Firenze e BIAF? Dario Nardella: Non ho dubbi: originalità, passione, meticolosità, sguardo rivolto al futuro. Cosa rappresenta questa edizione del 2022? DN: L’edizione della ripartenza: la Biaf apre di nuovo le sue porte a Firenze e non solo dopo tre anni di stop dovuto alla pandemia. Tornare nello splendido Palazzo Corsini, luogo ideale per una manifestazione di questo genere, sarà davvero una forte emozione. Fabrizio Moretti: Sicuramente rappresenta la rinascita dopo un periodo dei più grandi mercanti d’arte al mondo, passione e entusiasmo. E’ una mostra che vuole omaggiare tutta la città di Firenze, che favorisce l’indotto e - possiamo dire senza ombra di dubbio – rappresenta un punto di riferimento fondamentale per il mercato mondiale di arte antica. Oltre Biennale, la Florence Art Week è un momento importante per la città che coinvolge arte, moda e accoglienza. Ce la racconta in poche parole dal suo osservatorio privilegiato? DN: La Florence Art Week è stata concepita come una cornice ideale e non certo esaustiva in cui inserire una concentrazione di eventi culturali di altissimo livello, un progetto pilota che vogliamo strutturare e rendere permanente negli anni a venire. I diversi attori culturali della città hanno risposto al nostro appello e siamo così in grado di dimostrare una straordinaria capacità della città di fare rete e

and present a varied programme in line with current trends in different artistic disciplines. The BIAF has been by our side from the outset. Digitalisation is a major development in the recent history of the city, and also of the Biennale. Why is it increasingly important to keep looking to the future? DN: Thanks to Fabrizio Moretti’s farsightedness, for some time the Biennale has had a strong contemporary character, with a programme that includes many parallel events and whose audience is no longer just experts, but truly heterogeneous and interested. FM: As with previous editions, in the months leading up to the Biennale, we’ve publicised it on our Facebook and Instagram pages, featuring interviews with all our partners and previews of the latest news. This year we’ve gone much further, creating a video game in Italian and English which aims to raise awareness among young people all over the world about Florence’s history, so that they appreciate the present and, we hope, invest in the future of our city. We’ve touched on three important topics: Florence, young people DN: Young people are part of the new audience I mentioned earlier: touch with the new trends in art and contemporary art collecting. FM: As I always say, the Biennale is a genuine museum for sale, wonderful to visit even for young people, who perhaps dream of becoming tomorrow’s collectors. I’d really like the Biennale to be seen above all as an opportunity for cultural exchange, with enormously beautiful and valuable objects selected by an extremely rigorous and professional vetting process. Works which could genuinely be in museums, and often actually end up there. The Biennale is a veritable patron of the city: can you tell us about the operations it funds? FM: In addition to the considerable satellite activities around the sculpture and decorative arts - worth some 10,000 euros - are an which will go to some wax items at the Ginori Museum. The painting . di proporre un’offerta variegata e in sintonia con l’attualità dei diversi linguaggi artistici. La BIAF La digitalizzazione è un capitolo importante della storia recente della Città e anche della Biennale. Perché oggi è sempre più importante mantenere uno sguardo proiettato verso il futuro? DN: Da tempo, grazie alla lungimiranza di Fabrizio Moretti, la Biennale ha acquisito una forte connotazione contemporanea con un programma composto anche da molte iniziative collaterali e richiama un pubblico non più di soli addetti ai lavori ma davvero eterogeneo e interessato. FM: Come per le precedenti edizioni, nei mesi che hanno preceduto la mostra abbiamo raccontato la Biennale attraverso le piattaforme Facebook e Instagram, lanciando interviste a tutti i nostri partner e notizie in anteprima. Quest’anno abbiamo fatto molto di più, abbiamo creato un videogioco in italiano e inglese che ha come scopo sensibilizzare i giovani di tutto il mondo sul passato di Firenze, per apprezzare di più il presente e speriamo investire sul futuro della città. Abbiamo toccato tre temi importanti: Firenze, i giovani e la Biennale. Mi costruite questa equazione? DN: I giovani fanno parte di quel pubblico nuovo di cui ho accennato sopra: chi pensa che l’antiquariato sia roba appunto del passato è rimasto decisamente indietro con le nuove tendenze dell’arte e del collezionismo contemporanei. FM: Come dico sempre la Biennale è un vero e proprio museo in vendita, bello da visitare anche quando si è giovani, per sognare magari di diventare collezionisti domani. Vorrei davvero che si vedesse la Biennale soprattutto come un momento di scambio culturale, con oggetti di grande valore e bellezza selezionate da un vetting molto attento e preparato. Opere che davvero possono stare in un museo, e spesso ci arrivano davvero. La Biennale è un vero e proprio mecenate per la città: entriamo nel FM: Oltre all’importante indotto che la Biennale porta alla città, per quanto riguarda le opere mirate, i tre Premi Pittura, Scultura e Arti Decorative, tre premi di circa 10 mila euro, sono un pretesto potrebbero essere recuperate. Abbiamo già deciso il Premio Scultura, che andrà a delle cere del Museo Ginori. Il Premio Scultura andrà

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