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ITALY IN THE WORLD
from Biaf n.04
Keith Christiansen from the Met in New York, a distinguished member of the BIAF Vetting Committee Dal Met di New York, Keith Christiansen, autorevole membro del Comitato Vetting di BIAF
text VIRGINIA MAMMOLI photo COURTESY METROPOLITAN MUSEUM OF ART
Keith Christiansen’s career begins at one of the world’s most important museums, the Metropolitan Museum of Art in New York, where he was chairman of the department of European paintings. An art historian specialising in Italian painting, he has curated major Met exhibitions on prominent Italian artists from the Renaissance to the Baroque. He is invited to Florence to join the Vetting Committee of the International Antiques Biennale, whose role is to verify the authenticity of information provided by exhibitors about the works on offer, from the identity of the artist to more technical aspects. The committee has the power to the piece. During your long career at the New York Met you have curated and coordinated a huge number of exhibitions by the greats of Italian art. Can you tell us about the most important ones? Thanks to the collaboration of distinguished colleagues, many of them Italian, I have been able to coordinate exhibitions at the Met on Caravaggio, Mantegna, Tiepolo, and Orazio and Artemisia Gentileschi, but also on 15th-century painting in Siena, 16th-17th-century painting in Emilia, Italian portraiture of the 15th century and, most recently, portraiture at the court of Cosimo I de’ Medici (thanks to Carlo Falciani). And many other artists with links to Italy, such as El Greco, Ribera, Valentin de Boulogne and Poussin. Your favourite Italian artist? I honestly don’t know… it depends on the day
THE COMMITTEE HAS THE POWER TO CORRECT SPECIFICATIONS OF THE WORKS AND ULTIMATELY TO REJECT THE PIECE
La carriera di Keith Christiansen inizia da uno dei più importanti musei al mondo: il Metropolitan Museum of Art di New York, a cui si del Dipartimento di dipinti europei. Storico dell’arte specializzato nell’arte italiana, per il museo newyorkese ha curato grandi mostre dedicate ad alcuni dei più illustri nomi italiani dal Rinascimento al Barocco. A Firenze è stato invitato a fa parte del Comitato Vetting della Biennale Internazionale dell’Antiquaria delle informazioni fornite dagli espositori riguardo alle opere proposte, a partire dall’au tare l’opera. Nella sua lunga carriera al Met di New York ha curato e coordinato moltissime mostre con grandi autori dell’arte italiana. Ci racconta le più importanti? Grazia alla collaborazione con colleghi insigni, spesso italiani, ho potuto coordinare per il Met mostre su Caravaggio, Mantegna, Tiepolo, Orazio e Artemisia Gentileschi, ma anche sulla pittura del ‘400 a Siena, e la pittura del ‘500/‘600 in Emilia, il ritratto italiano nel ‘400 e, ultimamente, il ritratto alla corte di Cosimo I de’ Medici (grazie alla collaborazione di Carlo Falciani). Oltre ad altri artisti legati all’Italia come El Greco, Ribera, Valentin de Boulogne, e Poussin. Sempre lavorando con un collega, che è un’esperienza unica. L’artista italiano che ama di più? Francamente non saprei… dipende del giorno e dove sono. Simone Martini? Tiepolo? Poussin? Di recente sono stato a Venezia.
A room The Medici. Portraits & Politics, 1512-1570 exhibition at the Met
and where I am. Simone Martini? Tiepolo? Poussin? I was in Venice recently; so perhaps Giovanni Bellini, a painter who touches the soul. And one associated with Florence? gelico. What kind of Italian art is most highly valued on the foreign market? gious subjects, unfortunately. In general, I think European collectors are more open to works with a strong presence and distinctive quality, not necessarily by well-known artists. Record-breaking sales in recent years? In terms of Italian works by old masters, I believe it’s Orazio Gentileschi’s beautiful painting Danaë and an important Giovanni Segantini work, both acquired by the Getty Museum. In addition, Botticelli’s Christ sold in New York in canvas sold in Paris almost three years ago; not to mention the Christ attributed to Leonardo da Vinci. An unexpected attribution that shocked the art world? Undoubtedly the Ecce Homo by Caravaggio, which was offered for sale last year in Madrid (at the Ansorena auction house). I can’t think of another example of an unknown work that gained the consensus of nearly all the experts so quickly. The conversation on WhatsApp was remarkable. But there are often noteworthy discoveries. If I may say so, I believe the small devotional panel by a 14th-century Bohemian artist bought by the Met at an auction in Dijon is one of the most unexpected and important discoveries of recent years.
Dunque, forse Giovanni Bellini, un artista che parla al cuore. E quello legato a Firenze? Fra’ Angelico? A livello di mercato estero, cos’è più apprezzato dell’arte italiana? In America senz’altro grandi nomi e soggetti non religiosi, purtroppo. Credo che, in generale, i collezionisti europei siano più aperti a opere con una forte presenza e notevole artista ben noto. Le vendite record degli ultimi anni? Parlando di opere italiane di antichi maestri penso al bellissimo quadro di Danae dipinto da Orazio Gentileschi e l’importante Giovanni Segantini comprati tutte e due dal Getty Museum. Inoltre, il Cristo di Botticelli venduto a New York a gennaio e certamente anche la piccola tavola dipinta da Cimabue venduta a Parigi quasi tre anni fa. Per non parlare del Cristo attribuito a Leonardo da Vinci. Un’attribuzione inaspettata che ha ‘sconvolto’ il mercato? Certamente l’Ecce Homo di Caravaggio messo in vendita a Madrid (alla casa d’asta Ansorena) l’anno scorso. Non conosco un altro esempio di un quadro sconosciuto che ha attirato così rapidamente il consenso di quasi tutti gli specialisti. La conversazione su WhatsApp è stata notevole. Ma ci sono spesso scoperte notevoli. Se posso dire, penso che la piccola tavola devozionale di un artista boema del Trecento comprata dal Met in asta a Digione sia una dei più inaspettate e importanti scoperte degli ultimi anni.