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ART HAS MADE ME A BETTER PERSON

Piero Chiambretti, special guest of the XXXII edition of the BIAF Piero Chiambretti, ‘padrino’ d’eccezione della XXXII edizione di BIAF

text VIRGINIA MAMMOLI

Arazor-sharp TV writer and presenter capable of pungent and hilarious dialogues, but also a man of culture. For the opening of this edition of the BIAF, Fabrizio Moretti has chosen Piero Chiambretti, one of the most beloved faces of Italian television. “I am very pleased to be at the Biennale of Florence as Chiara Ferragni by Fabrizio Moretti. I will try That is how he answered, joking as usual, when we contacted him by phone a few days before the opening night. You and Fabrizio Moretti have known each other for a long time. Yes, we have been great friends for more than 20 years. I have great esteem for him as even today he is still an easy-going person, but at the same time I have seen him grow a lot professionally, and also artistically. I believe that you have to be an artist yourself to recognise art, to know what to buy and then resell it with the best results. Were you already passionate about art or did you come into contact with the art world thanks to this friendship? I have always loved art and I think it is a necessary element in a country’s health. Looking at a painting, I can become completely absorbed. The aspect that most fascinates me is the artist’s creativity, that typical mix of talented they must always improve themselves and also because the competition who always try to judge and say that something if beautiful or ugly, but has Dalì used to say: “Drawing is sincerity in art. There are no chances to cheat. explore the world of art, and this has also helped me to improve my taste as a television writer. What is your opinion of the world of antiques? I think it is a bit too closed. It needs events like the Biennale that has deep roots in the past but also an international reach and has the possibility of giving a contemporary look to this sector. A comment on Florence? Florence is a city that I know well thanks to some friendships, including the one with Fabrizio. Then there is the link with my city, Turin; they are sister cities, also in football. Two cities that have both been the capital of Italy in the past, and are still today two of the most important centres of culture. Autore e conduttore televisivo acuto, pungente quanto basta, ed esilarante, ma anche uomo di cultura. A dare il via a questa edizione di BIAF Fabrizio Moretti ha chiamato Piero Chiambretti, uno dei volti più amati della televisione italiana. “Sono molto lieto di essere alla Biennale di Firenze in qualità di Chiara Ferragni di Fabrizio Moretti. Cercherò di dare il massimo e avrò simpatia, quando lo raggiungiamo al telefono. Quella con Fabrizio Moretti è ormai una conoscenza di lunga data. Sì, siamo grandi amici da più di 20 anni. Lo stimo molto, perché è rimasto una persona semplice, ma allo stesso tempo l’ho visto crescere professionalmente e quindi anche artisticamente. Credo infatti che occorra essere a sua volta artisti, per riconoscere l’arte, saperla acquistare e poi rivenderla con i migliori risultati. Era già appassionato o quest’amicizia ha contribuito a farla avvicinare al mondo dell’arte? Ho sempre amato l’arte e credo che sia fondamentale per la salute di un Paese. Un quadro è capace di assorbirmi completamente e l’aspetto che più mi affascina è la creatività, mix di energia talentuosa e disperazione cronica, quella tipica dell’artista, disperato perché deve trovare l’idea, perché deve ogni volta superare sé stesso e perché la concorrenza è sempre stata forte, anche in epoche lontane. Senza contare la critica, che cerca sempre di giudicare cosa è più bello e cosa più brutto, quando invece, come diceva Dalì: “Il disegno è la mondo dell’arte e questo ha migliorato la mia sensibilità anche come autore televisivo. Cosa pensa del mondo dell’antiquariato? Credo sia un po’ chiuso su sé stesso, e che abbia bisogno di eventi come la Biennale, con radici profonde nel passato ma dallo sprint internazionale, capace di dare una veste contemporanea al settore. Un suo pensiero su Firenze? Firenze la conosco bene grazie ad alcune amicizie, come quella con Fabrizio. Poi c’è il gemellaggio, anche calcistico, tra Firenze e la mia città, Torino. Due città che sono state capitali d’Italia e ancora oggi due poli culturali di primissimo ordine.

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