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ART DIALOGUES

Arturo Galansino and some of his most popular exhibitions at Palazzo Strozzi Arturo Galansino e alcune delle sue mostre più di successo a Palazzo Strozzi

text VIRGINIA MAMMOLI

Arturo Galansino, Director General of Fondazione Palazzo Strozzi since 2015. His prestigious career includes museums such as Paris’s Louvre, London’s National Gallery and Royal Academy. Then he decided to come back to Italy, to Florence, where he held some of Italy’s most successful exhibitions, both contemporary and traditional art. We talk about a few of them following the opening of the new exhibition Olafur Eliasson: Nel tuo tempo, at Palazzo Strozzi until January 22, 2023. What is your guiding principle when deciding upon Palazzo Strozzi’s exhibitions? Palazzo Strozzi’s mission is to bring to Florence unique events of international standing, exhibitions never held before and which probably had no chance of ever being held. Whether modern and contemporary, classical and renaissance art. As for contemporary art, we invite the greatest living artists to show their entire or most part of their artwork, but also to establish a dialogue with the city and its past. Exhibitions which introduce the public to contemporary art through wide-ranging retrospective never seen before in Italy, although we continue to work on classical and Renaissance art too. inaugurated the Foundation’s new course under your direction. How was it welcomed? We brought one of the greatest names of contemporary art to Florence, giving him the chance to work on the most challenging exhibition he has ever had anywhere. As a very politically committed artist, he had the brilliant idea of using Palazzo Strozzi as a megaphone for his messages which, back then, focused on the immigration and humanitarian crisis

‘PALAZZO STROZZI’S MISSION IS TO BRING TO FLORENCE UNIQUE EVENTS OF INTERNATIONAL STANDING’

Arturo Galansino, dal 2015 direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi. Nella sua importante carriera troviamo musei come il Louvre di Parigi, la National Gallery e la Royal Academy di Londra. Poi la decisione di ritornare in patria per il suo insediamento a Firenze, dove ha portato alcune delle mostre di maggior successo in Italia, tra contemporaneo e antico. Ne ripercorriamo alcune all’indomani dell’inaugurazione della nuova esposizione Olafur Eliasson: Nel tuo temp gennaio 2023. Come sceglie le mostre per Palazzo Strozzi? La missione di Palazzo Strozzi è portare a Firenze eventi unici e irripetibili di valore internazionale, mostre mai state fatte prima e che probabilmente non lo saranno mai. Sia riguardo l’arte moderna e contemporanea, ma anche antica e rinascimentale. Sul versante del contemporaneo invitiamo i più grandi artisti viventi non solo a presentare tutta o gran parte della loro carriera, ma anche a creare un vero dialogo con la città e il suo passato. Mostre, dunque, che educano al contemporaneo attraverso retrospettive di ampio respiro mai viste prima in Italia, pur continuando a lavorare sul Rinascimento e l’arte antica. Cominciamo con Ai Weiwei, il nome con cui ha uf zione sotto la sua direzione. Com’è stata accolta? Abbiamo portato uno dei più importanti nomi del contemporaneo a Firenze dandogli la possibilità di lavorare alla più grande mostra che avesse mai realizzato. In quanto artista molto polito e impegnato, fu sua l’intuizione geniale di usare Palazzo Strozzi come un megafono per i suoi messaggi, che in quel momento erano incentrati sui temi dell’immigrazione e della crisi umanitaria. È stato il nostro primo exploit nel contemporaneo ed è stata la mostra di

Olafur Eliasson, Firefly double-polyhedron sphere experiment (ph. Jens Ziehe)

and the most-visited contemporary art exhibition of all times in Italy back then. It was an explosive moment not only for Palazzo Strozzi, but also for the whole of Florence, which demonstrated that the city was able to speak of the “present” as well. Palazzo Strozzi enjoyed a special Renaissance: the electronic Renaissance of Bill Viola, the undisputed he lived in Florence. It was an important exhibition, which highlighted the modernity of the past and the classicism of the present. A real philological dialogue. a female artist, and not just any artist: Marina I believe it is still, to this day, the most-visited contemporary art exhibition in Italy, owing to which Palazzo Strozzi was transformed into a living theater of performance. The talk show at Maggio Musical Fiorentino, a theater with a seating capacity of 2,000, able to get everyone involved in her meditations, by creating a very moving moment of concentration. exhibition? The one that Tomás specially made for Palazzo Strozzi’s courtyard, which hopes for a new era for humanity allowing people to travel without using fossil fuels. It was 2020, the pandemic hit shortly after the opening of the exhibition. What we decided to do was to keep the courtyard open to allow Tomás’s work to be seen as a symbol of hope for a better future at a time when Florence was completely deserted because of the lockdown, Shine exhibition

‘BILL VIOLA’S EXHIBITION WAS THE EXAMPLE OF A REAL PHILOLOGICAL DIALOGUE’

allora, in Italia. Fu un momento detonante non soltanto per Palazzo Strozzi, ma per tutta Firenze, che dimostrò di poter parlare anche del presente. tutto particolare: quello elettronico di Bill Viola, i suoi video con le opere che lo avevano ispirato cinquant’anni prima, quando viveva a Firenze. È stata una mostra molto importante, che ha messo in luce l’attualità del passato e la classicità del presente. Un un’artista donna, e certo non una qualunque: Ma Credo sia tuttora la mostra d’arte contemporanea più visitata in Italia, che ha visto Palazzo Strozzi trasformarsi in teatro vivente di performance art. Toccante fu sicuramente il talk al Maggio Musicale Fiorentino, un teatro con circa 2000 posti. Vendemmo i biglietti in un paio di ore e Marina riuscì a coinvolgere tutti nelle sue meditazioni, creando un momento di raccoglimento molto commuovente. Quella che Tomás creò appositamente per il cortile di Palazzo Strozzi, che auspicava una nuova era per l’umanità dove fosse possibile viaggiare senza combustibili fossili. Era il 2020, poco dopo l’inaugurazione ci fu l’arrivo della pandemia. Quello che decidemmo di fare fu lasciare aperto il cortile, in modo che nel deserto della Firenze del lockdown l’opera di Tomás potesse essere un simbolo di speranza per un futuro migliore. Shine insieme a Jeff Koons? Con Jeff si è creato un grande rapporto. Ama Firen-

Jeff Koons. Shine (ph. Tom Powel Imaging)

alongside Jeff Koons? Jeff and I established a great relationship. He loves Florence and Palazzo Strozzi. His exhibition was the person and there was nothing better than his mirrored works which interact with viewers. Among all these contemporary geniuses, two ex How did you manage the return to the past? As I said, our contemporary exhibitions are often speaking, I have never abandoned traditional art, city such as Florence, the Verrocchio and Donatello exhibitions had to be unprecedented in order to make an impact. And so it was. They changed the It is a technological revolution that is changing our world. I believe that the themes of works associated with blockchain documents and the relationship between the digital and physical worlds are going to be increasingly present in our lives, not only in the art world. Of course, all trends are short-lived, and we have already seen a fall in the value of NFT works, but this does not stop research. art continues with . How did this exhibition come to life? time and was struck by the Renaissance architecture, thus, starting a long conversation between exhibition is the synthesis of this complex dialogue.

‘KOONS’S MIRRORED WORKS, WHICH INTERACT WITH VIEWERS, WERE PERFECT FOR THE RETURN TO NORMALITY’

Marina Abramovic (courtesy Marina Abramovic Archives) ze e Palazzo Strozzi. La sua è stata la grande mostra della ripartenza. Le persone avevano voglia di tornare a godere di persona dell’arte e niente poteva essere più adatto delle sue opere specchianti che si attivano in presenza del visitatore. riuscito a bilanciare questo ritorno al passato? Come detto le nostre mostre contemporanee dialogano spesso con il passato, ma in generale non abbiamo mai rinunciato all’arte antica, che rimane un’importante parte della nostra produzione. Lavorando in una città come Firenze, perché fossero d’impatto, le mostre sul Verrocchio e Donatello dovevano necessariamente essere inedite. E così è stato. Hanno cambiato il modo di vedere tutto il ‘400. te perplessità e anche polemiche. Qual è la sua Si tratta di rivoluzione tecnologica che sta cambiando il nostro mondo. Credo che i temi delle opere legate a documenti blockchain e del rapporto tra ti aspetti delle nostre vite, non soltanto nel mondo dell’arte. Poi certo, tutte le mode passano, e già si è visto un crollo di valore delle opere NFT, ma que La serie di esposizioni dei maggiori protagonisti dell’arte del presente continua con Olafur Elias . Come è nata questa mostra? Nel 2015 Olafur visitò per la prima volta gli spazi di Palazzo Strozzi e rimase colpito dalla architettura rinascimentale, cominciando così una lunga conversazione tra lui e il palazzo quattrocentesco. La mostra odierna è la sintesi di questo complesso dialogo.

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