45
review
prato n.
estate
2020
UN NUOVO MONDO La Prato che sarÃ
LA VISIONE SUL FUTURO CHE CI ASPETTA
Itinerari fuoriporta
A N T I C H I B O R G H I E PA S S E G G I AT E N E L V E R D E
Il ritorno di un rito I T E M P L I D E L G U S T O P R AT E S I
,
L ARTE DEI MESTIERI
VIA F. FERRUCCI, 240 - 59100 PRATO MAURIZIO 335/6697807
n. 45
review
prato
I L L U S T R A Z I O N E D I C AT E R I N A M E T T I
13 EDITORIALE
34 TIMORI DA COVID
Un nuovo presente
Da possibile opportunità a freno per il distretto: ecco come il virus
15 AGENDA MOSTRE
ha attaccato il tessile
18 AGENDA LIBRI
20 LO SGUARDO DA DENTRO Marco Wong.
di Matteo Grazzini
40 UNA STORIA DA NON DIMENTICARE
Quando Prato “stracciava” il mondo...
di Mila Montagni
La grande serrata di Chinatown di Maria Lardara
42 LA COMUNITÀ CINESE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS 22 LA PRATO CHE SARÀ Abbiamo chiesto ai personaggi più
L’analisi di due sociologhe, Laura Leonardi
e la pratese Giulia Marchetti
autorevoli della cultura e della società pratese come cambierà la nostra città
di Teresa Favi
Giagnoni
Tu invita chi vuoi...
al resto pensiamo noi!
Via dei Ciliani, 122 - Prato - 0574 466752
n. 45
review
prato
44 MODA
64 RIPARTIRE DAL GUSTO RealtĂ e futuro di un settore, quello
A new Era
della ristorazione, che si prepara per una grande(ri)apertura
di Sabrina Bozzoni
di Sabrina Bozzoni
52 TRA NATURA E CULTURA
Itinerari fuoriporta per scoprire le bellezze del nostro territorio di Virginia Mammoli
72 PASSIONE GELATO
In cono o in coppetta, tradizionale
oppure stravagante ma con gusto.
Ecco la nostra top 5
delle gelaterie pratesi di Virginia Mammoli
62 I CAVALLI SELVAGGI DELLA CALVANA
Uno spettacolo unico, da tutelare,
tra le praterie sconfinate
di una montagna carsica
nelle foto di Ottavia Poli
di Elisa Signorini
76 SHOT ON SITE
81 PRATO ESSENTIAL GUIDE
82 MESSAGGI DALLE STELLE
review
prato
DIRETTORE RESPONSABILE
Matteo Parigi Bini MODA
Sabrina Bozzoni, Teresa Favi REDAZIONE
Matteo Grazzini, Francesca Lombardi, Maria Lardara Virginia Mammoli, Mila Montagni, Elisa Signorini CONTRIBUTORS
Claudio Cannistrà FOTOGRAFI
Agnese Fochesato, Dario Garofalo, Francesco Giannella, Virginia Mammoli, Niccolò Orsi Battaglini, Pasquale Paradiso Ottavia Poli, Anita Scianò ILLUSTRAZIONE COVER
Caterina Metti GRAFICA
Martina Alessi, Melania Branca DIRETTORE COMMERCIALE
Alex Vittorio Lana PUBBLICITÀ
Gianni Consorti, Alessandra Nardelli SOCIETÀ EDITRICE
Comune di Prato
PIS TOI
A
>>> MINIMO ORDINE 50 EURO <<<
FIR
EN
ZE
A11
Figline Maliseti La Castellina S.Paolo Iolo Mezzana Le Badie Paperino Galciana
Alex Vittorio Lana, Matteo Parigi Bini via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato - Italia tel +39.0574.730203 - fax +39.0574.730204 redazione@gruppoeditoriale.com Registrazione Tribunale di Prato - n° 5/2009 del 10.03.2009 Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2, lettera b – legge 662/96 – Filiale di Firenze - Contiene IP STAMPA
Baroni & Gori - Prato Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
NEI NOSTRI SHOWROOM
APERTI PER IL PRANZO DI PASQUA E PASQUETTA
Possibilità di organizzare cene in sala privata
CHIUSO IL LUNEDÌ E IL SABATO A PRANZO
EDITORIALE
ph. Francesco Giannella
UN NUOVO PRESENTE I L N O S T R O G R U P P O D I N U O VO A L AVO R O : I L P R AT O R E V I E W D E L L A R I PA RT E N Z A È la prima: dopo due mesi di quarantena, di smart working per i contenuti online, la prima rivista con cui usciamo è proprio Pratoreview. E come ogni ripartenza, ci ha dato felicità: ha segnato il ritorno alla normalità, alla fisicità della carta e soprattutto al lavoro di squadra. Questo numero guarda ancora inevitabilmente al nostro passato recente ma con lo sguardo verso il futuro che ci attende attraverso il disegno inedito dell’illustratrice Caterina Metti che ci ha realizzato la cover, le interviste alle voci più autorevoli della cultura e della società pratese e i commenti degli imprenditori più importanti per la ripartenza del tessile. Ancora molte domande senza risposta ma una certezza comune: la paura ci ha fatto modificare la percezione di noi e degli altri. Siamo cambiati in meglio in questi due mesi, forzatamente. Il reale pericolo è che ora tutto torni come prima senza che questa esperienza ci lasci niente se non l’incertezza sul futuro. Abbiamo in ogni caso una nuova consapevolezza della nostra città: a gennaio, con una delle due comunità cinesi più importanti e numerose del paese, ci indicavano come un possibile - anzi no altamente probabile - focolaio europeo. Non è stato così: la nostra comunità cinese ha reagito benissimo dando prova di grande attenzione per la salute di tutti, di rispetto e senso civico per il luogo dove hanno scelto di vivere. Indubbiamente li vediamo oggi con occhi diversi, e questo non deve cambiare perché è una base importante per la ripartenza della città Se queste sono le paure e i pensieri che aleggiano nelle teste di noi tutti, gli occhi e soprattutto i desideri sono puntati avanti e esplodono in queste pagine con la libertà selvaggia dei cavalli della Calvana fotografati da Ottavia Poli. E poi gli itinerari fuoriporta - ora che finalmente possiamo assaporare questa primavera strana ma che sa comunque di rinascita - le gelaterie storiche ma non solo della città e i nostri piatti della tradizione. Piccoli piaceri quotidiani che oggi abbiamo capito ci rendono la vita veramente migliore. Fare questo numero di Pratoreview ci ha fatto stare bene. Ora che lo avete tra le mani, che sentite il rumore antico delle pagine che girano e l’odore della stampa, magari davanti a un espresso al bar, speriamo faccia stare bene anche voi. È la normalità, finalmente.
13 PRATOREVIEW
OTTICA
AGLIANA (PT)
Via Roma, 76 Tel. 0574.673.393
PRATO
Via Garibaldi, 117 Tel. 0574.607.575
PRATO DRY OUTLET Via Garibaldi, 72 Tel. 0574.25.838
WWW.DANIEL ARIGHI.IT |OTTIC A .RIGHI@GREENVISION.IT
AGENDA MOSTRE
PER ESSERE VICINI ALLA CITTÀ IN QUESTO MOMENTO DI RIPAR- a cura di Sara Alberani. TENZA, L’INGRESSO AI MUSEI DI PRATO SARÀ GRATUITO FINO Arrivato a Roma come rifugiato politico nel 2010, Keita è tornato in Mali per per creare uno spazio dove i ragazzi possano impaAL 3 GIUGNO. rare la fotografia come punto di partenza verso un’educazione CENTRO PECCI primaria e un accrescimento culturale. Nell’estate 2017, grazie Dopo 10 settimane di chiusura, con rinnovata energia riapre il all’incontro con Fondazione Pianoterra, Keita coinvolge 10 raCentro Pecci, con le mostre visitabili saranno The Missing Planet gazzi e avvia un vero e proprio laboratorio di fotografia. La foe KANE/Spazio. tografia si fa scambio, restituzione, ascolto, partecipazione, ma The Missing Planet ha inaugurato un nuovo programma di moanche opportunità di lavoro stre, ideato dalla direttrice Cristiana Perrella e dedicato ad apLa mostra documenta questa esperienza attraverso 5 fotograprofondire la collezione del Centro Pecci, affidandone di volta in fie di Mohamed Keita e circa 50 immagini realizzate dai giovani volta la cura ad un esperto invitato come guest curator. studenti in Mali. Acquistando una delle opere in mostra si potrà La cura di questa prima mostra è affidata a Marco Scotini che ha partecipare a questa avventura sostenendo le attività del labointegrato decine di opere della collezione del Centro Pecci con ratorio. altre provenienti da importanti collezioni e istituzioni italiane e Orario del Museo: dal giovedì alla domenica dalle 12 alle 20. internazionali, per ricostruire le principali ricerche sviluppate nelle ex repubbliche sovietiche tra gli anni Settanta e oggi. MUSEO DI PALAZZO PRETORIO Il progetto originale dell’allestimento è dell’artista Can Altay. Una mostra che stava avendo un grande successo, che come The Missing Planet rappresenta l’ultimo capitolo di una ideale molte altre è stata interrotta a causa dell’emergenza, ma che trilogia post-sovietica al Centro Pecci di cui fanno parte Artisti finalmente riapre al pubblico. Dopo Caravaggio. Il Seicento napoRussi Contemporanei, a cura di Amnon Barzel e Progressive No- letano nelle Collezioni di Palazzo Pretorio e della Fondazione De stalgia, a cura di Viktor Misiano. Vito è stata infatti prorogata fino al 6 gennaio. Dipinti ‘mai viIn dialogo con la mostra The Missing Planet, per la riapertura sti’ della Fondazione de Vito insieme alle tele più suggestive del è previsto anche una video installazione di Adrian Paci, dal ti- Seicento del Museo di Palazzo Pretorio.Un percorso espositivo tolo Interregnum, composta di un montaggio di sequenze dei che vuole raccontare l’impatto determinante della pittura di funerali di dittatori comunisti di diverse nazionalità ed epoche, Caravaggio su alcune delle personalità più rilevanti della scena recuperate dagli archivi di stato o dalle trasmissioni televisive artistica partenopea nel XVII secolo. “Dopo Caravaggio”, quindi nazionali. dagli inizi del naturalismo napoletano, che ha in Battistello il KENE/Spazio è il progetto dell’artista ivoriano Mohamed Keita, primo e più coerente interprete e trova un impulso determinan-
CENTRO PECCI E PAL AZZO PRETORIO
15 PRATOREVIEW
AGENDA MOSTRE
te nella presenza a Napoli dal 1616 dello spagnolo Jusepe de Ribera, per giungere, attraverso le declinazioni aggiornate sul classicismo romano bolognese e sulle correnti pittoriche neovenete di artisti come Massimo Stanzione e Bernardo Cavallino, a Mattia Preti, protagonista della scena artistica partenopea di metà secolo insieme a Luca Giordano. Sulle loro opere, già improntate al linguaggio barocco, matureranno ormai, alle soglie del Settecento, artisti come Nicola Malinconico, con il quale si chiude il percorso. Un vero e proprio spartiacque, quello sancito da Michelangelo Merisi, indagato mettendo in dialogo la ricca collezione di Palazzo Pretorio e quella più raccolta, ma infinitamente raffinata, messa insieme nell’ultima metà del Novecento da Giuseppe De Vito. In questi quadri si scoprono i rapporti con Roma, con Napoli e con i protagonisti dell’arte di allora, di alcune famiglie di Prato. Iconico Noli me tangeredi Battistello: con il suo Cristo con barba e cappello, che sfiora i capelli rossi della Maddalena, ma non la tocca e non la guarda, quasi non la vedesse, così come gli occhi di lei, che non riescono a incontrare quelli di lui. C’è tanto di Caravaggio, nella luce e nelle ombre, nella carnalità dei protagonisti e c’è già la consapevolezza del ‘dopo’ di una pittura che il genio del Merisi rompendo le regole aveva ormai cambiato. A livello di orari non ci sono variazioni: il Museo è aperto tutti i giorni, eccetto il martedì non festivo, dalle 10.30 alle 18.30.
costumista cinematografico Massimo Cantini Parrini, con icostumi realizzati per il film Pinocchio di Matteo Garrone, di recente premiato con 5 statuette del David di Donatello, tra cui, appunto, quella per il Miglior Costumista. La quarta per Cantini Parrini, in 5 anni di nomination, una percentuale di vittorie mai raggiunta prima da nessun costumista italiano. Premiato anche con due Nastri d’Argento, di cui uno aggiudicato per il lavoro svolto in un altro film del regista romano, Il racconto dei racconti - Tale of Tales, nel 2015. Un sodalizio, quello con Garrone, riconosciuto anche con un altro prestigioso premio: l’EFA (European Film Award) per i costumi di Dogman, nel 2018. Ma molti altri sono i registi, italiani e stranieri, con cui ha collaborato, come Terry Gilliam in The Wholly Family, Claire McCarty in Ophelia,Ettore Scola inÈ strano chiamarsi Federico e Paolo Virzì in Ella e John. Il percorso della mostra è articolato in due sezioni. La prima dedicata al costumista, alle sue fonti d’ispirazione e al suo lavoro creativo, con un allestimento fatto divideo, campionature di tessuti ecapi d’abbigliamento storici del XVIII e XIX secolo provenienti dalla sua straordinaria collezione personale, composta da più di 4.000 pezzi, che spaziano dal 1630 al 1990, tutti originali e di creatori e stilisti iconici. Una passione, quella per gli abiti d’epoca da cui spesso trae spunto e per cui è stato più volte definito dalla critica “l’archeologo della moda”. La seconda sezione prevede invece l’esposizione di oltre trenta costumi dei principali personaggi del film, accompagnati da immagini MUSEO DEL TESSUTO È stata prorogata fino al 25 ottobreprorogatala mostra Pinoc- tratte dal film stesso e da alcuni simbolici oggetti di scena. chio nei costumi di Massimo Cantini Parrini dal film di Matteo Fino al 2 giugno incluso, questi i nuovi orari: dal martedì al giovedì Garrone. Esposto l’ultimo straordinario lavoro del pluripremiato dalle 16 alle 20, dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 20.
PAL AZZO PRETORIO E MUSEO DEL TESSUTO
17 PRATOREVIEW
C O VA EGRE NSDTAO R Y T LE IABTRRIO
I misteri di Firenze Gigi Paoli
Carlo Alberto Marchi è un cronista fiorentino di “nera” e il padre single di una lucida e decisa adolescente. I primi tre romanzi editi da Giunti hanno tratteggiato un eroe che non si definisce tale e che si muove curioso e vigile in un Palazzo di Giustizia da lui ribattezzato “Gotham City”, alla ricerca di soluzioni di casi che impauriscono la città sull’Arno e richiamano alla memoria eventi che già hanno insanguinate le cronache. Una Firenze sconosciuta ai più fa da sfondo alle avventure di Marchi e del suo collega ormai noto come l’Artista. Euro 19
Misteri e manicaretti L’anno dei misteri con Pellegrino Artusi Marco Vichi La prefazione di Carlo Lucarelli conduce sulla buona strada e accompagna in un percorso che si snoda tra varie città d’Italia (Prato compresa!) che diventano il luogo in cui si sviluppano quindici racconti gialli dedicati appunto a celebri piatti che l’Artusi conosce per la prima volta e che, grazie a lui, diverranno alcuni dei piatti simbolo della miglior cucina nazionale. Per ogni pietanza un omicidio da risolvere e una ricetta dell’autore forlivese tratta del volume che, attraverso la cucina, racconta come sia nata l’Italia. Euro 9
Ancora il commissario Bordelli al centro di un romanzo che si muove lungo due binari d’indagine: quello di una ragazza trovata uccisa la sera in cui l’Italia intera è intenta davanti alla televisione a guardare la serata che decreta chi vincerà Sanremo 1969 e quello di un serial killer che ha trucidate ben sei prostitute. E anche se la pensione sembra avvicinarsi a grandi passi, il Commissario non intende abbandonare la sua ricerca di verità da trovare nelle sfumature noir di una storia che incatena l’attenzione e consente di conoscere ancora più in profondità questo tormentato investigatore, fin troppo cosciente della cattiveria del mondo che lo circonda. Euro 18
18 PRATOREVIEW
Beta zero
Claudio Vannacci Quella che racconta in prima persona la protagonista, Martina, è la storia di tante coppie e di tanti amori che lottano per diventare genitori e non si fermano dinanzi a niente. Il libro edito da Porto Seguro descrive anche il dolore di incontrare medici che poco hanno a che fare con il giuramento d’Ippocrate e molto con le preoccupazioni per il proprio benessere economico. Il contrasto tra il profondo desiderio di essere madre e l’avidità di alcune strutture fatte di uomini avidi tiene viva l’attenzione del lettore e disegna un mondo dalle sfumature sempre vive e nuove. Euro 12.70
ASCENSORI
VI PORTIAMO
IN ALTO
D A O LT R E 5 0 A N N I
VIA ETTORE SAMBO, 54 - 59100 PRATO - TEL. 0574 650050 FAX 0574 652472 - sartiascensori.it
LO SGUARDO DA DENTRO
LA GRANDE SERRATA DI CHINATOWN
P E R L E AT T I V I TÀ C I N E S I L A FA S E 2 P U Ò AT T E N D E R E . IL CONSIGLIERE COMUNALE MARCO WONG SPIEGA IL PERCHÉ DI MARIA LARDARA
VISTA LA SUA NUMEROSA COMUNITÀ CINESE, PRATO ERA DEPUTATA A DIVENTARE IL PRIMO FOCOLAIO D’ITALIA, MA NON È STATO COSÌ (PH. ERIKA PELLICCI)
20 PRATOREVIEW
LO SGUARDO DA DENTRO
«Così i capannoni erano passati ai cinesi, che dopo qualche anno di assoluto e silente dominio sulla città se ne andarono tutti, praticamente da un giorno all’altro, lasciandosi dietro interi quartieri svuotati…». Gira una profezia fra le pagine del romanzo L’età dell’oro. Era il 2006, lo scrittore Edoardo Nesi ambientava il suo racconto in un’epoca futura, quando dell’età dell’oro rimangono solo le ceneri. Quattordici anni dopo, il Covid-19 sta facendo fare le valigie ai cinesi che vivono a Prato. Attratti da una prospettiva di vita più solida nella madrepatria, non solo da un punto di vista sanitario. Non se ne andranno via tutti insieme gli orientali, come nella profezia raccontata da Nesi, ma la prima fase pandemica ha costretto tanti a rivedere i piani di vita. Alla fine di gennaio, quando si contavano 2.500 cinesi di ritorno dalle vacanze del Capodanno in Cina, la nostra città era deputata a diventare il primo focolaio d’Italia. E invece non è andata così. La comunità con gli occhi a mandorla si è messa subito in quarantena. Ha abbassato la serranda di negozi, pronto moda e ristoranti prima del blocco imposto dal governo Conte. Con un anticipo di almeno tre settimane rispetto ai primi provvedimenti, molte famiglie hanno deciso di ritirare i figli da scuola. Per loro la fase 1 non è ancora alle spalle. Così, se fra la fine di aprile e gli inizi di maggio i telai dei pratesi hanno ripreso a battere, le taglie e cuci delle confezioni sono ferme. Per questo la seconda fase è tutta da scrivere, secondo il consigliere comunale italo-cinese Marco Wong eletto a Prato alle amministrative di un anno fa. Ingegnere elettronico, titolare di un’azienda di famiglia specializzata in import-export di cibo da tutto il mondo, il 57enne Wong è presidente onorario di Associna. Siete stati precursori del lockdown mettendo in pratica prima le regole di contenimento del virus. Si può parlare di “modello cinese”? Più che un modello, una presa di coscienza anticipata. I cinesi sono stati subito bombardati dalle notizie provenienti dai familiari in Cina, dove l’epidemia era già scoppiata. Sulla piattaforma WeChat circolavano inviti a rispettare l’autoquarantena al ritorno dal Paese d’origine. Su base volontaria, le persone appena rientrate si “autosegnalavano”. Circolavano nelle chat elenchi di cittadini che inserivano i propri dati, compreso il giorno del rientro, per “tracciare” eventuali contagiati. Una versione anticipata dell’app Immuni di cui si parla tanto. Questo succedeva già a fine gennaio, un mese prima che scoppiasse il primo focolaio di Codogno.
Siamo a metà maggio e molte attività cinesi non hanno riaperto i battenti. Perché questa cautela ulteriore? Le considerazioni sono molteplici. Conta l’esempio della Cina, dove la ripresa delle attività è avvenuta quando i contagi erano più bassi. Alcuni imprenditori stanno soffrendo, si chiedono su quanto sia opportuno riaprire in mancanza di ordini. Altri si sono riconvertiti alla produzione di mascherine, comprando macchinari specifici. Altri ancora sono saliti su aerei speciali per fare rientro al loro Paese. Prato non è più una terra promessa? Non c’è solo una considerazione di tipo sanitario. Stiamo assistendo a un cambio di generazione. La maggior parte degli imprenditori arrivata qui negli anni ’90 ha circa sessant’anni. A quest’età in Cina significa andare in pensione. Ci si chiede se è venuto il momento di ritirarsi, se è il caso di riadattare alla vita in Cina. Come cambierà la comunità cinese nella fase 2? Cambierà come cambierà Prato, come cambierà l’Italia. Avverrà un processo di ricambio. Probabilmente, chi aveva aperto di recente un’attività non ce la farà ad andare avanti. C’è chi cambierà modo di lavorare per via della stretta sui viaggi internazionali. E MARCO WONG È CONSIGLIERE c’è chi, appunto, tornerà in Cina. COMUNALE ITALO-CINESE ELETTO A PRATO Siete stati testimoni di una UN ANNO FA E PRESIDENTE grande gara di solidarietà. QueONORARIO DI ASSOCINA sto coronavirus vi fa sentire più “pratesi”? Di sicuro ha creato una coscienza nuova, il sentirsi parte di un insieme comune più grande. La comunità è più consapevole del ruolo delle istituzioni. Nei giorni scorsi un’associazione cinese mi ha chiesto consigli su una donazione. Pensavano a un gesto di solidarietà verso il Comune, dopo averla manifestata nei confronti della Provincia.
21 PRATOREVIEW
U N A N U O VA E R A INTERVISTE
LA PRATO CHE SARÀ ABBIAMO CHIESTO AI PERSONAGGI PIÙ AUTOREVOLI D E L L A C U LT U R A E D E L L A S O C I E T À P R A T E S E COME CAMBIERÀ LA NOSTRA CITTÀ D I T E R E S A FAV I , F R A N C E S C A LO M B A R D I , V I R G I N I A M A M M O L I PHOTO LORENZO MARZANO
22 PRATOREVIEW
FOCUS FOOD
23 PRATOREVIEW
24 PRATOREVIEW
U N A N U O VA E R A INTERVISTE
M AT T E O BIFFONI UNA CITTÀ OLTRE GLI STEREOTIPI
S I N D AC O D I P R AT O
Questo tempo difficile che stiamo vivendo può trovare una dimensione provvidenziale se sapremo tornare a dare valore al significato della nostra vita e alle relazioni con gli altri, beni preziosi spesso travolti da un’esistenza frenetica che ha perso l’orizzonte del senso. Allora il Coronavirus diventa provocazione non solo per la scienza, che alla fine - sono sicuro - lo sconfiggerà, ma anche per la nostra vita quotidiana che non sarà più come prima. E’ in arrivo un mondo nuovo: dove il bene comune sappia comporre i pur legittimi interessi particolari, dove la legge prevalga sull’illegalità e lo sfruttamento, dove italiani e cinesi sappiano dar vita insieme a nuove opportunità economiche e di lavoro, dove tutte le principali componenti lascino da parte le proprie visioni particolari e sappiano disegnare un nuovo volto della città, perché solo insieme potremo salvarci.
Sono convinto che ora più che mai è fondamentale rafforzare il senso di comunità. La fase 1 dell’emergenza sanitaria ha dimostrato ancora una volta che Prato ha una comunità coesa, solidale, dal cuore grande. Prato ha sempre avuto la capacità di guardare avanti, affrontare le sfide e rialzarsi. Certo, tutto deve essere rivisto. E anche il distretto tessile dovrà affrontare con nuova compattezza di filiera la sfida dei mercati. Ma ce la faremo anche questa volta. Vedo una nuova immagine di Prato, fuori dagli stereotipi che per troppo tempo l’hanno stigmatizzata. A gennaio tanti, anche nostri concittadini purtroppo, erano pronti a scommettere su Prato come focolaio d’Europa. Invece non è stato così, la città è stata capace di affrontare la pandemia nel migliore dei modi possibili. Un impegno che metteremo tutti insieme anche per la ripresa.
G I O VA N N I NERBINI È IN ARRIVO UN MONDO NUOVO
V E S C O VO D I P R AT O
25 PRATOREVIEW
U N A N U O VA E R A INTERVISTE
ALBERTO B AT I S T I SENZA MUSICA, RESTA IL SILENZIO
DIRETTORE ARTISTICO DELLA C A M E R ATA S T R U M E N TA L E
Il mondo che si sta delineando è più intraprendente, coraggioso, veloce. Cambiamenti impensabili fino a pochi mesi fa, con più diritti e stili di vita più smart: lavoro da casa e moneta elettronica stanno già modificando le nostre vite. Ci stiamo allenando ad essere flessibili, audaci e determinati per cogliere le opportunità”. “A causa del distanziamento sociale oggi viviamo solo ciò che è superfluo dello spettacolo (streaming, spettacoli-museo, intrattenimento) e rischiamo che gli spettatori, fino a che non arriverà il vaccino al Covid-19, non siano nelle condizioni di vivere nuovamente l’esperienza dello spettacolo dal vivo. Noi operatori culturali dovremo essere capaci di riaccompagnare l’artista a produrre e il pubblico a partecipare per ricostruire la caratteristica principale dello spettacolo. Qui, stiamo già pensando a piccoli progetti, produzioni locali, in luoghi con capienza molto limitata per l’estate.
In un futuro che si mostra incerto, una sola cosa mi sembra certa. Il ritorno a una sanità pubblica rafforzata e a uno spirito di solidarietà che è stato troppo pregiudicato da egoismi, nazionalismi e sovranismi. Una piccola ma tragica lezione di uguaglianza ci è stata data. Saremo in grado di imparare qualcosa?” “Per noi, per i musicisti e per il pubblico la difficoltà è poter tornare a suonare in sicurezza. Senza pubblico la musica muore e se muore la musica si inaridisce l’anima e la facoltà di sentirsi fratelli nella condivisione di bellezza e emozioni. L’idea di rimediare con musica riprodotta o con strumenti audiovisivi è l’anticamera della solitudine. Dobbiamo attendere istruzioni per la ripresa delle attività sociali e per la riapertura degli spazi di spettacolo. Ora queste indicazioni sono indispensabili.
FRANCESCO FANTAUZZI IL CAMBIAMENTO È LA MIGLIORE OPPORTUNITÀ
P R E S I D E N T E F O N D E R I A C U LT A R T p h . L u c a F a r i n i
26 PRATOREVIEW
27 PRATOREVIEW
PIAZZ A DEL COMUNE AI TEMPI DEL LOCKDOWN DOVUTO AL CORONAVIRUS
29 PRATOREVIEW
30 PRATOREVIEW
U N A N U O VA E R A INTERVISTE
CRISTIANA PERRELLA NUOVA GLOBALIZZAZIONE
D I R E T T R I C E D E L C E N T R O P E C C I D I P R AT O
Il pericolo, la paura, e il senso di morte ci hanno resi più uniti e umanamente più disponibili, ma poi, inesorabilmente, ritorneremo quelli che eravamo. Si tratta di un mondo che avrebbe bisogno di essere completamente rigenerato e non saranno due mesi di paure e restrizioni a rimettere l’uomo al centro dell’universo.ì Si deve ripartire, e la bellezza, l’arte e e la cultura saranno al centro di questa rinascita. Da che esiste il mondo è sempreì stato così. Le difficoltà saranno soprattutto di carattere economico, per tutti, anche per chi produce Bellezza. Dobbiamo confidare nei nostri politici, e sperare che anche loro possano capire quanto siamo importanti. Basterebbe solo pensare per un attimo a come saremmo stati in questi terribili giorni senza la musica, senza un film da guardare, senza un libro da leggere. Saremmo tutti morti, ne sono certo!
La pandemia dimostra che nessuno si salva da solo e che sono urgenti un pensiero e una solidarietà che allarghino i loro orizzonti oltre i nazionalismi. Credo che il COVID abbia dato un significato diverso alla parola globalizzazione: non interdipendenza delle nostre economie o delle nostre culture ma interconnessione dei nostri destini. Certo le difficoltà sono molte, in tutti i settori. Molte imprese culturali, gallerie, editori, associazioni, sono piccole o piccolissime realtà e faticheranno a rimanere in piedi. D’altra parte, anche alcune grandi realtà, che si reggono su flussi imponenti di visitatori e su sponsorizzazioni potranno avere grossi problemi con il turismo fermo e gli ingressi contingentati. Di contro le opportunità sono date dalla possibilità di rafforzare il dialogo con la propria comunità e di intrattenere un rapporto più profondo e più lento con le cose che ci interessano. Tutte le energie del Centro Pecci a partire da questi giorni di riapertura andranno in questa direzione.
ANDREA MARTINELLI RIPARTIRE DALLA BELLEZZA
ARTISTA
31 PRATOREVIEW
32 PRATOREVIEW
U N A N U O VA E R A INTERVISTE
SANDRO VERONESI IL CORAGGIO DI CAMBIARE
SCRITTORE
L’incertezza è diventata una scomoda, petulante compagna di vita per tutti noi, ed è ormai diventato inutile e fuorviante leggere o ascoltare le previsioni sul futuro che ormai ognuno si sente intitolato a fare sui giornali e in tv. Come diceva il Guicciardini, De’ futuri contingenti non v’è scienza, e mai come oggi è stato più vero. Nessuno sa nulla, insomma, di come andrà a finire col virus, e quale mondo ci verrà lasciato quando tutta questa storia finirà. Perché finirà, deve finire, no? La cultura non muore mai, finché la pratichiamo e l’amiamo. L’atto di leggere un libro, d’ascoltare un disco o di vedere un film non ci è stato impedito né dalla pandemia né dalla quarantena, per fortuna. Bisogna però che riaprano cinema, i musei, e le biblioteche, e tutti gli altri luoghi del sapere che in questi mesi siamo stati costretti a disertare.
Siamo ancora tutti traumatizzati e non è possibile fare previsioni. Di sicuro, i cambiamenti che auspico dovranno derivare da scelte precise e consapevoli e non dal condizionamento per la difesa dal contagio. Sarà necessario un movimento collettivo, ma per adesso non c’è nessun nuovo mondo all’orizzonte, solo il collasso di quello vecchio. Per quanto riguarda la cultura posso auspicare un equilibrio diverso tra offerta e fruizione, facendo tesoro delle soluzioni alternative che il lockdown ci ha costretto a trovare, senza tuttavia rinunciare alla fisicità e alla materialità della trasmissione della cultura. Un mutamento dei mezzi e della proporzione tra essi. Ci vorrà coraggio, e siccome la cultura è anche industria, ci vorrà coraggio imprenditoriale e, per parte pubblica, la messa a disposizione di infrastrutture potenti per poter dare a tutti le stesse opportunità.
EDOARDO NESI L’ESERCIZIO DELLA CULTURA
SCRITTORE
33 PRATOREVIEW
TESSILE PROSPETTIVE
TIMORI DA COVID
DA POSSIBILE OPPORTUNITÃ&#x20AC; A FRENO PER IL DISTRETTO: E C C O C O M E I L V I R U S H A AT TAC C AT O I L T E S S I L E D I M AT T E O G R A Z Z I N I
35 PRATOREVIEW
3
DALLâ&#x20AC;&#x2122;ALTO A SINISTR A IN SENSO OR ARIO: FR ANCESCO BELLUCCI, FR ANCESCO MARINI, MARCO MANTELL ASSI E ENRICO BANCI
TESSILE PROSPETTIVE
Il Coronavirus resterà scolpito nella memoria di tutti per ovvi motivi ma Prato, la sua economia e il suo distretto tessile lo rivivranno come un incubo ogni volta che qualcuno ne pronuncerà il nome. Prima ancora che diventasse noto come Covid-19 il tessile pratese aveva fatto la conoscenza del coronavirus alla vigilia delle due principali fiere di settore, Milano Unica e Première Vision, nella prima metà di febbraio. “Se la Cina si è chiusa in se stessa la faccenda è seria” dicevano in tanti fra gli stand milanesi prima e soprattutto parigini poi, quando l’assenza dei clienti cinesi e orientali in genere era evidente ad occhi nudo, senza bisogno di rilevazioni e cifre. All’inizio quello che sembrava più un problema di approvvigionamento di materie prime e di incontro con i clienti cinesi fu visto anche come un’opportunità per il made in Italy: “Vista la chiusura delle fabbriche cinesi magari qualcuno pensa a riportare la produzione in Europa e soprattutto in Italia” era l’altro commento, stavolta ottimistico, in voga alle fiere. Quando nel breve volgere di quindici giorni
anche l’Italia ha iniziato a fermarsi è apparso evidente che l’opportunità era già sfumata, che la stagionalità del prodotto era un limite quasi invalicabile e che il Covid-19 avrebbe segnato in negativo i fatturati di un intero distretto. “Fare previsioni è impossibile - spiega Francesco Bellucci del Lanificio Bellucci - perché la ripresa dopo il lockdown è stata a pieno ritmo, all’80% del potenziale, grazie al completamento degli ordini arrivati dopo le fiere e rimasti fermi in magazzino o sui macchinari, ma se non ci sarà un seguito da parte dei clienti non so cosa potremo fare a giugno”. E anche la ipotizzata opportunità per Prato di prendere fette di mercato non si è concretizzata: “Noi non prenderemo quote alla Cina spiega ancora Bellucci - né loro ne prenderanno a noi, ma ovunque ci saranno cali di fatturato. Noi prevediamo un -40% a fine 2020”. Anche per un’azienda in crescita costante negli anni pre-virus come Manteco ritornare alla normalità post lockdown è estremamente complicato: “Lavoriamo agli ordini precedenti alla chiusura - dice Marco Mantellassi - ma i clien-
RIMANE ANCHE L’INCOGNITA PER LE FIERE
37 PRATOREVIEW
jeans
INOLTRE CAMICIE E ABITI SU MISURA by Alessandro Gherardi e Corneliani
T E L . E FA X 0 5 7 4 4 4 8 7 3 8 | I N F O @ V I A L E P I A V E 3 . I T | W W W. V I A L E P I A V E 3 . I T
TESSILE PROSPETTIVE
ti hanno budget limitati e questo impedisce la programmazione. L’unico piccolo vantaggio che sembra aver portato il virus è l’accorciamento della supply chain per il made in Italy ma niente più”. E per un distretto che vive di export e di rapporti con i clienti esteri nel 2020 ci sarà un’altra incognita, le fiere: “Sappiamo che le più importanti sono già state confermate - continua Mantellassi - ma in che condizioni, anche mentali, potremo farle? Non si sa se noi ed i clienti potremo andarci in aereo, che situazione sanitaria ci sarà, che atmosfera regnerà tra gli stand”. Stesse considerazioni anche da Enrico Banci, vice presidente di Pontetorto: “È presto per decidere in modo definitivo sulle fiere - dice - ma tra voli fermi, hotel chiusi e clienti cinesi e americani che hanno già anticipato che non verranno non è azzardato pensare a un 2020 senza altri saloni”. A pesare sulle decisioni future è anche il cambiamento di strategia e comportamenti dei clienti, anche quelli più importanti: “Fino a giugno spediremo gli ordini già ricevuti - conclude Banci - ma ogni volta
che ne prendiamo in mano uno per ridefinire i tempi di consegna ci troviamo davanti il vero dramma del distretto, ovvero gli annullamenti, i clienti falliti e le richieste di sconti, che sono una mancanza totale di etica e di tutela della filiera. I brand più noti stanno sacrificando la manifattura, le confezioni e tutto quello che c’è a monte. Questo ha instaurato un clima triste e preoccupante”. Sulla bilancia del dareavere con la Cina vede i piatti pendere verso Oriente Francesco Marini, vice presidente di Confindustria Toscana Nord: “La Cina - spiega - di fatto non ha mai smesso di produrre e ora può fare anche dumping perché ha là un mercato enorme e magari ha riguadagnato clienti che noi non possiamo più recuperare. Per quanto ci riguarda la riapertura un po’ anticipata rispetto al previsto ci ha consentito di non perdere altri ordini e salvare i tempi tecnici necessari ai clienti finali per allestire i negozi. Ma visti i budget ridotti molto sarà fatto con gli stock. Il virus farà mutare anche i modelli di consumo, già da questa estate”.
RECUPERARE CLIENTI IN CINA È MOLTO DIFFICILE
39 PRATOREVIEW
40 PRATOREVIEW
P R AT O STORIA
UNA STORIA DA NON DIMENTICARE Q U A N D O P R A T O “ S T R A C C I A V A” I L M O N D O . . . DI MILA MONTAGNI
Quando si parla di ripresa, in città, il ricordo che immediato affiora è quello dei giorni terribili della Seconda guerra mondiale seguiti dalla Liberazione, nei primi giorni di settembre del 1944. L’industria pratese, che pure durante la Grande guerra aveva lavorato alacremente per l’esercito - producendo il tessuto per coperte militari e uniformi, si trovò a fare i conti con i danni provocati dalle bombe (sganciate sulla città lungo un intero anno) e con la pervicacia dei soldati tedeschi che avevano minato e fatto saltare moltissime aziende. Nel 1912 era nata l’Unione degli industriali pratesi e furono loro a elaborare il triste bilancio imprenditoriale: 45 aziende distrutte, 70 gravemente danneggiate, 78 colpite ma recuperabili e 82 che si rivelarono lievemente danneggiate; secondo le fonti ufficiali, dunque, 1331 furono i telai che mancarono all’appello, inservibili ormai o distrutti, che riducevano del 30% le fabbriche tessili capaci di ricominciare a lavorare. Ma se il prezzo imprenditoriale e umano si rivelò pesante, lo spirito individualista e tenace dei pratesi non cedette (e non mancano nelle famiglie più antiche racconti sui fortunosi, e fortunati, recuperi di pezzi di telai messi in salvo sotto terra o in edifici lontani dal centro!) e anche grazie agli aiuti arrivati con l’European recovery program (il cosiddetto piano Marshall, che interessò l’Italia dal 1948 al 1952) fu avviata la modernizzazione delle imprese e dei servizi. Una modernizzazione che si affiancò a
una tradizione caratterizzata da un attento sfruttamento delle risorse idriche - già organizzate in una complessa struttura - e da un approccio al mercato davvero unico: infatti, accanto a figure come quella del mezzano, intermediario nella compravendita, si definì meglio quella dell’impannatore, il fabbricante di tessuti che non aveva (o ne aveva poche) macchine di proprietà e affidava le diverse fasi del lavoro a imprese e microimprese che lo realizzavano per terzi. Una figura che oggi non esiste quasi più, come quella del cenciaiolo, l’operaio che degli stracci mai dimenticati di Malaparte sapeva scegliere e classificare pesantezza, composizione e colore al punto tale che da questi le aziende riuscivano nel finale a realizzare tessuti colorati senza tintura. Il prezzo della lana così rigenerata finiva per essere inferiore di un quarto rispetto a quella vergine e, per chi aveva la fortuna di poter ancora usare i vecchi telai, per lavorarla si potevano usare le macchine per la produzione della lana. Con in più una maggior resistenza, stabilità e lavorabilità. Erano arrivati i primi anni Cinquanta e la fame di lavoro che tormentava alcune regioni italiane e alcune province della stessa Toscana portarono in città una numerosa manodopera, che contribuì a rispondere alla domanda costante di prodotti tessili che la città si trovò ad affrontare per una ventina d’anni, segnati da uno spirito quasi epico quanto a imprese e lungimiranza e fantasia.
41 PRATOREVIEW
I CL ASSICI FESTEGGIAMENTI DEL C APODANNO CINESE CHE QUEST’ANNO SONO STATI ANNULL ATI PER L’EMERGENZA COVID19
42 PRATOREVIEW
CORONAVIRUS SOCIETÀ
LA COMUNITÀ CINESE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS L’ A N A L I S I D I D U E S O C I O L O G H E , L A U R A L E O N A R D I E L A P R AT E S E G I U L I A M A R C H E T T I D I T E R E S A FAV I P H O T O F R A N C E S C O G I A N N E L L A
Quando in Italia si è cominciato ad avvertire la serietà dell’emergenza sanitaria per il Coronavirus, la comunità cinese di Prato una delle più grandi d’Europa (circa 25.000 residenti, quasi il 13% dell’intera popolazione) era sotto tutti i riflettori. Era stimato che in quel periodo circa 2000 persone stavano tornando a Prato dalla Cina. Molti si aspettavano che Prato sarebbe stata l’epicentro della pandemia italiana. Questo però fortunatamente non è avvenuto, grazie anche al contributo della stessa comunità cinese. Un fenomeno che sta ridisegnando, in positivo, i rapporti sociali tra cinesi e italiani residenti a Prato e che due sociologhe - Laura Leonardi, docente di Sociologia all’Università di Firenze e Giulia Marchetti, ricercatrice pratese alla University of Western Australia (UWA) - ne hanno analizzato in tempo reale le dinamiche. Ripercorriamone brevemente le tappe. Laura Leonardi I cinesi di Prato hanno iniziato l’auto-isolamento verso la fine di gennaio, quasi un mese prima del contagio di Codogno. Il tempio buddista ha rinunciato a organizzare come di consueto la sfilata del dragone prevista nel primo fine settimana di febbraio e ha invece raccolto 10mila mascherine per la popolazione di Codogno. Poco tempo dopo, quando il lockdown è stato esteso a tutto il territorio nazionale, molti pratesi hanno trovato nelle loro cassette delle lettere le mascherine donate dai loro concittadini cinesi. Italiani e i cinesi di Prato si sono sentiti uniti di fronte a questa sfida globale. Perché i cinesi a Prato si sono auto-isolati prima che entrassero in vigore le misure go-
vernative? Giulia Marchetti La nostra ricerca è partita proprio da questo interrogativo. La comunità cinese di Prato è immigrata relativamente di recente rispetto ad altre realtà della diaspora cinese (pensiamo gli Stati Uniti o all’Australia), molti hanno i familiari ancora in Cina con una esperienza diretta del virus e del conseguente lockdown, e i loro racconti circolavano attraverso i social media WeChat e Huarenjie. Inoltre, essendo quella di Prato una comunità piuttosto incapsulata, erano proprio i cinesi i soggetti più a rischio di contrarre il virus dai compatrioti di ritorno dalla Cina. Da qui sono derivate prudenza e paura con cartelli appesi ai negozi e gruppi di WhatsApp che ricordavano a tutte le persone di ritorno dalla Cina di rimanere in isolamento per due settimane. Quanti cinesi residenti a Prato si sono ammalati o sono deceduti per Coronavirus? GM Per il momento i dati disponibili sono quelli dell’ARS Toscana. Sono a livello regionale, aggiornati al 26 aprile 2020 e riportano solo i casi di positività. Tra la popolazione cinese ne compare uno solo. Questa vicenda modificherà in positivo i rapporti tra cinesi e pratesi anche nel lungo periodo secondo voi? LL Ci sono elementi che fanno pensare ad un cambiamento dei comportamenti nei confronti delle persone di origine cinese, che passa dal riconoscimento pubblico del ruolo positivo che hanno avuto nella vicenda del Coronavirus. Guardando al futuro rapporto tra cinesi e pratesi, saranno le istituzioni pubbliche locali ad avere un ruolo fondamentale.
43 PRATOREVIEW
BEST OF MODA
A New Era
LA MODA E IL DESIGN RINASCONO, PIÃ&#x2122; BELLI CHE MAI
BEST OF MODA
RTI FALIERO SA pa m a st n co ne r stola in coto za a B odello e ricamo, m
VIALE PIAVE 3 TAILORING viale Piave, 3 Prato
GEOX scio m in ca o A N Sandalo IA Z N E G modello
CONFEZIONI SANTINI via delle Pleiadi, 35 Prato
BEST OF MODA
-King etual Air rp e P r te rsteel Oys io Oyste ROLEX in accia
st 36 al Dateju di tu e rp e Oyster P combinazione ROLEX 8 ct. o, or bianc l e oro bianco 1 s in Role e te rs te Oys acciaio
CASSETTI - RIVENDITORE AUTORIZZATO ROLEX via G. Garibaldi, 121-123-125 Prato
BEST OF MODA
CHANEL Occhiali da sole a farfalla
OTTICA DANIELA RIGHI via G. Garibaldi, 109 Prato
BEST OF MODA
HER M Carn ÈS Piat ti ets d ’Équ collezio ateu ne r
LES OT T B S a ’ LLI mic C HY ccia ter a Borr
SALVADORI - LISTE NOZZE DAL 1960 via Pomeria, 79/81 Prato
A9 L AY ers P O BE peak B & O room S ti Mul
BEST OF MODA
STONE IS LAND giacca leg gera SS20
stoneisland.com
BEST OF MODA
MARTINELLI LUCE Lâ&#x20AC;&#x2122;iconica Lampada da tavolo Pipistrello
FLOS La storica Ta lampada d ccia, a tavolo
STIL LAMP via Marino, 1 Prato
ITINERARIO FUORIPORTA
TRA NATURA E CULTURA
ITINERARI FUORIPORTA PER SCOPRIRE LE BELLEZZE DEL NOSTRO TERRITORIO DI VIRGINIA MAMMOLI
ARTIMINO (PH. PASQUALE PAR ADISO)
IN ALTO: PAESAGGIO DI C ARMIGNANO (PH. DARIO GAROFALO). IN BASSO: VITI DI C ARMIGNANO (PH. PASQUALE PAR ADISO)
54 PRATOREVIEW
ITINERARIO FUORIPORTA
MUSEO ARCHEOLOGICO DI ARTIMINO F. NICOSIA (PH. NICCOLÒ ORSI BAT TAGLINI)
Piccoli borghi, magnifiche passeggiate nel verde, siti archeologici. Il territorio pratese offre l’imbarazzo della scelta per chi ha voglia di fare una gita fuoriporta tra cultura e natura. Partiamo da un borgo piuttosto conosciuto, ma che riserva alcune sorprese anche per chi abita vicino, ovvero da Artimino, deliziosa cittadella murata in cima al Montalbano, con la sua iconica torre orologio e, appena fuori dalle mura, una delle più importanti ville medicee che costellano la Toscana, chiamata La Fernanda o Villa dei Cento Camini, bene protetto dall’Unesco. Con una passeggiata appena più lunga si arriva alla Pieve di Santa Maria e di San Leonardo, risalente all’anno 1000. Raro trovarla aperta, ma è estremamente bella anche dall’esterno, con le sue tre absidi e i suoi ‘inserti’ nella muratura fatti di urne etrusche. Sono copie, ma per vedere gli originali basta andare al Museo Archeologico di Artimino, intervento architettonico molto riuscito, custode di importanti reperti,
tra cui il noto incensiere in bucchero di 2.600 anni fa. Il Museo fa parte del Parco Archeologico di Carmignano, così come la Necropoli di Prato Rosello, a soli 5 minuti di macchina (sicuramente interessante da visitare all’interno, ma già apprezzabile anche dall’esterno), ma anche il Tumulo di Montefortini e la Tomba dei Boschetti, entrambi a Comeana, e il sito di Pietramarina, abitato fortificato dagli etruschi a partire dal VII secolo a.C., un insediamento molto particolare per l’epoca, bello anche solo per una passeggiata, immerso com’è in un bosco di lecci secolari fitto di misteri, come quello del cosiddetto Masso del diavolo. Un grande monolite di arenaria con una serie di gradini scavati, su cui qualcuno ha riconosciuto l’impronta della zampa caprina del Maligno. C’è chi pensa a un altare, magari etrusco, ma probabilmente i gradini sono più recenti e servivano per ammirare il bellissimo panorama, che al tempo, con il bosco meno sviluppato, arrivava appun-
LA VIA MEDICEA È UN PERCORSO DI 76 KM, IN 4 TAPPE
55 PRATOREVIEW
ITINERARIO FUORIPORTA
C ARIGIOL A
to al mare e alla lontana isola della Gorgona (per informazioni su orari e modalità di visita del Museo, della Necropoli e del Tumulo di Montefortini, andare sul sito parcoarcheologicocarmignano.it). Tutto questo si trova nel comune di Carmignano, terra di uno dei vini più antichi d’Italia, disciplinato fin dal 1716. Nella parte alta una Rocca medievale, mentre nella chiesa principale, ovvero all’interno della Propositura dei Santi Michele e Francesco, si trova nientemeno che uno dei capolavori del Pontormo: la sua magnifica Visitazione. Qui vicino passa anche un tratto della Via Medicea, quello che va dalla già citata Artimino fino a Bacchereto. La seconda delle quattro tappe di un suggestivo percorso lungo la storia e la leggenda di questa potente famiglia, che nel complesso unisce Prato, a partire dalle storiche Cascine di Tavola, e Fucecchio, passando anche da Vinci, intrecciando così la
Via della Lana e della Seta all’antica via Francigena. Ci spostiamo sul versante opposto, a nord ovest di Prato, e andiamo al Castello di Montemurlo, il borghetto medievale che sovrasta la parte moderna della città. Qui si trova la bellissima Rocca, fulcro del sistema di fortificazioni del castello, ma anche la Pieve di San Giovanni Battista Decollato, di cui si trovano testimonianze già prima dell’anno 1000. Lasciamo queste antiche mura per immergersi nel verde, a nord est della provincia. A a cominciare dalla Carigiola, uno dei due fiumi, insieme alla Fiumenta, che alimenta Bisenzio. Un rinfrescante rifugio nei mesi più caldi, sia per la temperatura dell’acqua, sia perché molto ombreggiato. Da qui, andando in direzione di Gavigno - dove si trova il famoso tabernacolo a cui molti pratesi sono affezionati - si trovano le Cascate del Cigno Bianco, con sopra le Cascate dell’Alta Carigiola, meno alte,
QUELLA DEL COMUNE DI CARMIGNANO È UNA RICCHISSIMA ZONA ARCHEOLOGICA
56 PRATOREVIEW
ITINERARIO FUORIPORTA
1
2
3
1. 3. C ASINE DI TAVOL A 2. ‘L A VISITAZIONE’ DI PONTORMO, CUSTODITA ALL’INTERNO DELL A PROPOSITUR A DEI SANTI MICHELE E FR ANCESCO, A C ARMIGNANO 4
57 PRATOREVIEW
IN ALTO: VALICO DELLA CROCETTA TRA MUGELLO E MONTEPIANO. IN BASSO: PONTE DI CERBAIA SUL BISENZIO (PH GIOVANNI COPPINI)
58 PRATOREVIEW
ITINERARIO FUORIPORTA
MAUSOLEO DI CURZIO MAL APARTE SUL MONTE SPAZZ AVENTO
ma comunque affascinanti. Un volta a Gavigno siamo a un soffio dalla Valle della Limentra, nelle terre di Matilde di Canossa, dove si possono visitare in breve un paio di piccoli borghi pittoreschi: Fossato e la vicina - siamo in provincia di Pistoia, ma concedetecelo - Torri, il cui nome è tutto un programma. Per tornare a parlare di fresche acque, c’è anche la zona delle Fonti del Bisenzio raggiungibile con una passeggiata piuttosto pianeggiante all’interno della riserva naturale di Acquerino-Cantagallo. Oppure il torrente Rio Buti, che con la sua erta discesa dal Monte della Calvana, forma anche lui particolari cascatelle e grotte. Restiamo sul versante est della Valle del Bisenzio. Una delle passeggiate più conosciute di questa zona è quella che arriva a Casa Bastone, costruita, si pensa, nei primi anni del Novecento. Adibita praticamente fin da subito a rifugio alpino, è da sempre un luogo magico di incontro e riposo per gli escursionisti. I più allenati la possono raggiungere da Santa Lucia - vale la pena, ma vi avvisiamo, si tratta di almeno un’ora di trekking su un sentiero molto ripido -, altrimenti si può seguire un percorso che parte da Filettole, più lungo,
ma con pendenza un po’ inferiore. Dall’anfiteatro di Santa Lucia si può partire anche per una passeggiata a mezzacosta meno impegnativa, che attraversa assolati borghetti come Filettole stessa, Carteano e Canneto, chiudendo magari il cerchio passando, di rientro, dalla Diga del Cavalciotto, un pezzo di storia della città, poiché alimentava le gore di Prato, che a loro volta davano forza motrice alle fabbriche. Cambiamo versante e andiamo sul lato ovest della valle, che offre altrettante piacevoli camminate e non solo. Qui si trova ad esempio il borgo di Luicciana, nel comune di Cantagallo, che dal 1982 è diventato una sorta di piccolo museo a cielo aperto, accogliendo diverse opere d’arte contemporanea, comprese alcune di artisti di punta dell’avanguardia fiorentina degli anni ‘60 e ‘70, come Vinicio Berti, Silvio Loffredo e Gualtiero Nativi. Sempre in questa parte della valle, sulla cima del Monte Le Coste, si trova - raggiungibile solo con una camminata abbastanza faticosa ma altrettanto bella - il Mausoleo di uno dei più illustri pratesi: Curzio Malaparte, esattamente secondo le volontà che scrisse nel suo celebre Maledetti toscani: “...e vorrei avere la tomba lassù, in vetta allo Spazzavento, per sol-
59 PRATOREVIEW
ITINERARIO FUORIPORTA
ROCC A DI MONTEMURLO (PH. PASQUALE PAR ADISO)
levare il capo ogni tanto e sputare nella fredda gora del tramontano”. Frase riportata sulla tomba insieme a “Io son di Prato, m’accontento d’esser di Prato, e se non fossi nato pratese vorrei non esser venuto al mondo”, dello stesso libro. Si arriva invece anche in macchina in Vallupaia, una piccola incantevole radura, con una sorgente d’acqua freschissima, grandi castagni cavi e soffice praticello. Da qui parte il sentiero che porta sulla cima del Monte Javello. Salendo i castagni lasciano lo spazio a bellissimi faggi dai tronchi argentati. Alcuni molto grandi. Tutto l’anno per terra un manto di foglie secche e una volta spuntati fuori dal bosco, una vista strepitosa. Risalendo la valle si trovano le ultime due piccole perle di questo nostro racconto del territorio: il Ponte e la Rocca di Cerbaia a Carmignanello. Un ponte a tre arcate a sesto ribassato in pietra arenaria, risalente all’alto medioevo, quando venne costruito per agevolare il passaggio delle merci verso
Bologna. La rocca, dalla particolarissima forma pentagonale, fu edificata su insediamenti precedenti datati addirittura all’età del bronzo, e diventò, prima una sorta di torre di guardia, poi dimora fortificata dei Conti Alberti, ai quali venne concessa nel 1164 dall’imperatore Federico Barbarossa. Esistono due curiosità che legano Dante alla Rocca di Cerbaia. Il Sommo Poeta, nella Divina Commedia, racconta infatti di questa famiglia in più occasioni: di Napoleone e Alessandro degli Alberti e di Alberto II, figlio del primo, nell’Inferno e di Cunizza da Romano, figlia di Adelaide degli Alberti e Ezzelino II da Romano, nel Paradiso. Ma non solo, una leggenda fiorentina narra che il conte Alberti non concesse a Dante, in viaggio verso Bologna, di passare la notte nella sua dimora, costringendolo a dormire nella capanna di un pastore, che viene identificata con la casa diroccata posta ai piedi del castello. Chissà… ma perché non dare un’occhiata?
DA VEDERE LE CASCATE E LE GROTTE CHE CARATTERIZZANO SIA LA CARIGIOLA CHE RIO BUTI
60 PRATOREVIEW
ITINERARIO FUORIPORTA
IN ALTO: FAGGI DI JAVELLO. IN BASSO: VISTA DA MONTE JAVELLO (PH. VIRGINIA MAMMOLI)
61 PRATOREVIEW
PIÙ DI 1000 C AVALLI SELVAGGI SONO TUTEL ATI OGGI DALL’ASSOCIAZIONE SALVAGUARDIA E SVILUPPO C ALVANA
62 PRATOREVIEW
FOTO CHARITY
I CAVALLI SELVAGGI DELLA CALVANA
U N O S P E T TAC O LO U N I C O , D A T U T E L A R E , T R A L E P R AT E R I E S C O N F I N AT E D I U N A M O N TAG N A C A R S I C A D I E L I S A S I G N O R I N I P H O T O O T TAV I A P O L I
Non è la Camargue, ma anche qui ci sono cavalli selvaggi che corrono, non nell’acqua delle rive paludose del delta del Rodano, ma su sassi carsici e secchi. E’ la Calvana, la montagna affascinate che domina sulle province di Prato e Firenze. Natura carsica unica, insolita, misteriosa, che ricorda i paesaggi della Sardegna. Grotte e doline. Praterie a perdita d’occhio dove, insieme alle capre e alle pecore dei pochi pastori che abitano la montagna, pascolano e corrono più di 100 cavalli selvaggi. Un’insolita comunità che da tempo ha dimenticato la sella, tornando alle origini. Facile capire che, a due passi da Prato e a tre da Firenze, questa realtà è davvero eccezionale e come tale merita una tutela. Per questo è nata l’Associazione Salvaguardia e Sviluppo Calvana per volontà di un gruppo di grintosi appassionati, che vivono, lavorano e frequentano questo territorio. Un territorio che va tutelato per la sua particolare ricchezza naturalistica e storica, e che proprio da questi cavalli è impreziosito: i branchi al galoppo o che brucano tranquilli lasciano in effetti a bocca aperta il camminatore di
questi aspri sentieri. Non si tratta di una realtà così conosciuta, pertanto neanche protetta. Ecco allora che è importante l’attività di A.S.S.C., è importante per Crostino trovato incastrato in una pozza di fango ad appena un giorno di vita; per Nina, che nel suo secondo giorno di vita è caduta in un dirupo pieno di rovi e la madre l’ha abbandonata dopo aver perso la speranza; per Margot, che stava morendo di parto; per Neri, che stava tentando di sopravvivere con una gamba rotta da molti mesi. I volontari che fanno parte di A.S.S.C. sono veterinari, fotografi, guide ambientali e giornalisti, persone comuni che, innamorate di questo territorio, hanno deciso di occuparsi anche di questi bellissimi esemplari. Fra questi la fotografa Ottavia Poli autrice di bellissimi scatti in bianco e nero, protagonisti di un’asta a favore dell’Associazione che si è svolta nel dicembre 2019, in occasione di un evento organizzato a Firenze per presentare l’Associazione e raccogliere fondi. Chiunque desidera fare qualcosa per questo progetto e può scoprirlo su www.calvana.it.
LA FOTOGRAFA OTTAVIA POLI, VOLONTARIA DELL’ASSC HA SCATTATO DELLE IMMAGINI INCREDIBILI PER RACCOGLIERE FONDI
63 PRATOREVIEW
IN ALTO: LOGLI (PH. ANITA SCIANÃ&#x2019;). IN BASSO: SCHIACCINO
FOOD ITINERARIO
RIPARTIRE DAL GUSTO R E A LT À E F U T U R O D I U N S E T T O R E , Q U E L L O D E L L A R I S T O R A Z I O N E , C H E S I P R E PA R A PER UNA GRANDE (RI)APERTURA DI SABRINA BOZZONI
Mai dare niente per scontato. Potremmo definire questo concetto come la grande morale di questo periodo appena concluso? Cenare al tavolo del nostro ristorante preferito, ordinare quel piatto che tanto ci piacque, parlare con l’oste di una cultura culinaria che ci nutre anche solo a sentirne parlare, ordinare quel vino e brindare alla nostra. Di tutto questo, negli ultimi tre mesi che sono passati, abbiamo dovuto fare a meno, per il nostro bene e per il bene di una collettività intera. Racchiusi tra le quattro mura domestiche, con la primavera che fuori cantava, ci siamo scoperti cuochi, panificatori, pasticceri e sommelier. E abbiamo riscoperto, come se qualcuno o qualcosa avesse dovuto ricordarcelo, la bellezza di stare e sopratutto mangiare insieme. Ora che una nuova estate ci aspetta, siamo andati a bussare alle porte di chi, nella nostra città, sul cibo ha fondato la propria professione. Partendo dal centro di Prato per poi salire sù, dove il paesaggio si fa più verde, vi raccontiamo di un universo di gusto che ci aspetta a braccia aperte, per tornare, con qualche accorgimento in più, a goderci la bellezza del “mangiar fuori”. Incastonato in una città antica e nascosta, racchiuso in via dell’Accademia, Baghino è il luogo cult per farsi incantare da una cucina pratese orgogliosa e sincera. Gli alti soffitti a volta, i muri a cera e gli arredi del buon gusto toscano creano una calda atmosfera di casa, l’ampio spazio degli ambienti saranno appositamente studiati per accoglie-
re il commensale secondo le nuove regole dettate dalla fase che stiamo vivendo, così come l’ambiente della meravigliosa cucina. E per chi sceglie di gustare il suo Baghino a casa, niente paura: c’è la “Bottega di Baghino a casa vostra”: tutti i giorni, a pranzo e a cena, vi aspetta un menù ampio e curato. Un consiglio? Da Baghino è un peccato non ordinarlo: stiamo ovviamente parlando del Sedano alla pratese, antica ricetta dal sapore unico creata come per magia con coste di sedano, ragù, uova, parmigiano e noce moscata. Piazza Mercatale è luogo prediletto per un ristorante dove la cucina di pesce si rende davvero indimenticabile. Siamo al ristorante I Corti, dove i padroni di casa sono due giovani fratelli Lorenzo in cucina e Marco in sala, che hanno stoffa da vendere. Ormai una garanzia per una cena o un pranzo al sapore di mare direttamente nella vostra sala da pranzo, I Corti effettuano consegne a domicilio o take-away (per il fritto di pesce, è l’unica formula). Il menù? E’ il pesce nella sua massima espressione: dai crudi di mare, agli antipasti, i condimenti per primi, secondi, contorni e dolci. Un vero successo di pubblico che ha reso il take-away de I Corti un momento di allegria e spensieratezza, e ci sono molti clienti che si vestono eleganti nelle loro case e si divertono a creare gli impiattamenti più sbalorditivi, ci racconta Marco, uno dei proprietari. Seguiteli sui loro canali social per restare aggiornati! Ma i Corti hanno in serbo nuove sorprese in vista della loro attesissima apertura: il
65 PRATOREVIEW
IN ALTO: SCHIACCINO. IN BASSO: I CORTI
FOOD ITINERARIO
DELFINA (PH. ANITA SCIANÒ)
servizio a domicilio e asporto continuerà e si arricchirà, visti i feedback più che positivi dei clienti e poi, non appena la situazione lo consentirà, I Corti sarà pronto ad aprire. Fateci un favore: ordinate la loro Ricciola nostrale marinata con asparagi e pepe rosa. Se vi diciamo Schiaccino che cosa vi viene in mente? A noi la contemporaneità e la freschezza di un luogo di cucina unico nel suo genere. E vi spieghiamo perchè. Siamo nella centralissima via Verdi, crocevia di teatranti e non (data la stretta vicinanza con il celebre Teatro Metastasio, ndr). Dentro un locale dove si respira fin da subito l’amore per il ben fatto, anche dal punto estetico, un’ampia cucina a vista è il teatro culinario di una panificazione fatta di grani speciali con cui si sperimenta l’amore per gli ingredienti autoctoni di una Toscana fatta di produttori e realtà davvero uniche. E poi? Immancabili per una “Schiaccino Experience” arrivano i vini naturali, protagonisti assoluti di una carta di tutto rispetto, che aggiunge le sue piccole perle settimana dopo settimana, anche da asporto. Ad accompagnarci in sala in questo viaggio naturale e speciale, Roberto Moradei, una delle tre giovani anime di Schiaccino, insieme a Filippo Vezzosi
e Alberto Gramigni, entrambi in cucina. Durante la sua chiusura (soltanto fisica) Schiaccino si è buttato a capofitto nel suo servizio delivery Schiaccino a Casa Tua, ormai una garanzia pratese. Dentro il Kit Schiaccino gli ingredienti per giocare a creare Focacce e Pizze assolutamente da provare e infine: le ormai “virali” serate a tema, come la recente Taco Night o quella tutta dedicata ai prodotti di Dario Cecchini di Panzano in Chianti. Ad attendervi nel ristorante invece un ampio spazio interno ed esterno (quella di Schiaccino è una delle corti più grandi del centro storico) e tavoli distanziati che ci faranno dimenticare il passato e brindare al futuro. Ordinate il pane di Schiaccino fatto con lievito madre: è (quasi) un ordine. Siamo sicuramente nel cuore sociale del centro storico di Prato. In una piazza delle Carceri che brilla di luce propria, tanta è la sua bellezza, vivono due creature culinarie legate dal fil-rouge della qualità. Il Dek Italian Bistrot e Shark Wine Bar sono da molti anni ormai tra i protagonisti di una nuova cultura del mangiare in città, dove il tradizionale e appagante rapporto “da oste” con i commensali si lega ad un’atmosfera trendy e easy chic. Nell’attesa di gustarci tutto
67 PRATOREVIEW
1
2
3
DAL CENTRO STORICO FINO ALLE COLLINE, UN UNIVERSO DI GUSTO CHE CI ASPETTA A BRACCIA APERTE 1. SCHIACCINO 2. I CORTI 3. L A C ASTAGNA 4. DEK (SHARK)
68 PRATOREVIEW 4
FOOD ITINERARIO
TO WINE
questo ai tavoli all’aperto vista castello, il Dek si è organizzato con servizi take-away o a domicilio dedicati a chi ama gustarsi la sua cucina ricercata comodamente a casa, ma anche in ufficio, attraverso pratiche “Box Lunch”, tutte da provare. Una dritta: ordinate il loro Vitel Tonnè, soddisfatti o rimborsati. Anche Shark ha le sue proposte da mille e una notte a base di pesce e sushi per aperitivi, pranzi e cene. Provate la loro pensa romana con i salumi di pesce toscani. Ci dirigiamo in viale della Repubblica per approdare in un’altra mecca per gli amanti del vino a Prato. To Wine è un’enoteca giovane e dinamica dove poter trovare Vini e Champagne di altissima qualità, affiancati da una proposta gastronomica ricercata in continua evoluzione. In attesa di un’apertura coi fiocchi, a domicilio e take-away una vasta offerta culinaria da abbinare a una selezione di vini davvero esclusiva. Curiose e davvero ottime le To Wine Box offrono 5 pietanze di altissima qualità da gustare insieme ad una grande etichetta, direttamente a casa vostra. Alla domanda: che cosa dovrei ordinare sicuramente da To Wine? Vi risponderemmo la Tartare di Fassona Piemontese, in questa stagione provatela con
i Porcini Freschi o la Contadina, con tuorlo marinato e giardiniera di verdure fatta in casa e la Alsaziana, con Foie Gras al Calvados e cipolline all’agro. A pochi minuti dal caos della città sorge Filettole. Vicino alla graziosa Chiesa, centro del borgo, si trova il ristorante Logli, ricco di storia e tradizione. Una leggenda che nasce per volontà di Mario e Ada che diedero avvio alla ristorazione con piatti semplici, come le penne “strasciate”, (ancora oggi in carta) la conduzione si è poi tramandata per arrivare oggi alla terza generazione. In questo periodo dove la natura è stata spesso al centro dei nostri pensieri, per riscoprire la bella e antica tradizione dei pranzi nei campi, arriva la super proposta di Logli di un cestino Take way da ritirare al ristorante per poi proseguire la passeggiata tra i monti della Calvana. Oltre a questa bella idea è attivo anche il servizio da asporto e delivery che propone alcuni dei cavalli di battaglia del celebre ristorante come il pollo alla griglia: un vero must, davvero gustoso. Logli si sta anche attrezzando per un’apertura in grande stile: tavoli distanziati, una terrazza panoramica dal fascino indimenticabile anch’essa con tavoli a due metri di distanza
69 PRATOREVIEW
FOOD ITINERARIO
BAGHINO
e tutto lo stile Logli. E’ tempo di lasciare la città, per salire verso una natura intensa e incontaminata che circonda Migliana, piccolo paese dove si respira ancora a pieni polmoni la Prato di una volta, è qui che vive sano e vegeto il Ristorante La Castagna, presidio del “cibo lento” (per il terzo anno consecutivo sulla guida “Osterie d’Italia” di Slow Food), la cui cucina profuma davvero di famiglia, con la stragrande maggioranza degli ingredienti di provenienza locale. Un’esperienza completa, insomma, che i proprietari del ristorante hanno promesso di compensare in questo periodo in cui le distanze saranno obbligatorie trasmettendo tutto l’affetto che provano per i loro clienti (che per loro sono quasi “affetti stabili”) con la passione che trovano nei piatti, cucinati amorevolmente e con i sorrisi che vengono dagli occhi. Cuore del ristorante una sala molto grande completamente finestrata e un terrazzo dove, stagione permettendo, si potrà mangiare all’aperto. Sabato a cena e domenica a pranzo è attivo anche il servizio asporto. Tra i piatti che contraddistingue il favoloso mondo de La Castagna c’è sicuramente il tortello di patate, simbolo di un territorio e semplice nella sua preparazione. La maestria tutta emiliana (dalle origini
del titolare/cuoco, Paolo) nello stendere la pasta si accompagna ad ingredienti scelti acquistati dai produttori locali, come la farina (Mulino Bardazzi) le uova e le patate (aziende agricole di Migliana). Dulcis in fundo ci troviamo ad Artimino. La Ferdinanda è lì, da più di quattro secoli, che guarda austera, con i suoi tanti camini, regalando nobiltà a un borgo ricco di storia e tradizioni. Una di queste tradizioni è un ristorante, termine riduttivo per la Delfina, che con la sua cucina fa di questo piccolo e seducente paesino un paradiso per gli amanti della buona tavola. E poi c’è quella veranda che guarda verso la Villa regalando un panorama amato tanto dai turisti quanto dai clienti fedeli. Un grande spazio aperto dove sarà certamente possibile godersi la propria esperienza culinaria in tranquillità e assoluto relax, anche in questa fase di maggiori accorgimenti. Se voleste invece provare a casa tutto il mondo di sapori della Delfina, vi basterà prenotare per il venerdì a cena, sabato e domenica a pranzo per i servizi asporto e servizio a domicilio. Non dimenticatevi di ordinare la Ribollita. Ma non una ribollita qualsiasi, quella recuperata dalla Minestra di pane e poi ripassata in padella.
70 PRATOREVIEW
a prato la tua concessionaria volvo ĂŠ nuova 4m La Concessionaria Volvo Nuova 4M ti aspetta con le novitĂ della gamma Volvo, servizi esclusivi e personalizzati e tutta la professionalitĂ dei tecnici specializzati Volvo.
PRATO Via dei Palli 2/4/6
Tel 0574.1945100
0-12 AT T I V I TÀ
IL LATO PIÙ FRESCO DELL’ARTE DOLCIARIA
72 PRATOREVIEW
FOOD ITINERARIO
PASSIONE GELATO
I N C O N O O I N C O P P E T TA , T R A D I Z I O N A L E O P P U R E S T R AVA G A N T E M A C O N G U S T O . E C C O L A N O S T R A T O P 5 D E L L E G E L AT E R I E P R AT E S I DI VIRGINIA MAMMOLI
Prato è una città dal cuore dolce. Pastry chef pluripremiati e maestri cioccolatieri ne fanno una piccola sweet valley italiana, con chicche secolari, come le Pesche di Prato, fatte risalire alla seconda metà dell’Ottocento e riportate in auge prima che diventassero solo un dolcissimo ricordo da Paolo Sacchetti, anima della Pasticceria Nuovo Mondo; e i famosissimi cantucci, che portano egregiamente più di 150 anni di storia, grazie alle coccole del Biscottificio Antonio Mattei. E le gelaterie? Non sono certo da meno, ecco perché abbiamo deciso di raccontarvi le nostre preferite.Partiamo da un nome che affonda le proprie radici nella prima metà degli anni ‘40, Il Morino (via Palermo 4, angolo via del Romito - tel. 0574 27310), nato per opera di Ivo e Enzo Silvestrini, che nel primo dopo Guerra si fecero conoscere in città in sella ai loro tricicli carichi di squisiti gelati. Anni difficili ma pieni di speranza, tanto che per qualche tempo cambiarono il nome in “Gelateria la Pace”. A loro si unì poco dopo Liberio Diddi. Oggi il triciclo è diventato un apino, ma la passione è sempre la stessa, grazie ai figli di Liberio e Alessandra Silvestrini, Mirco e Lirio Diddi, che insieme alle mogli portano avanti la tradizione di famiglia con grande fantasia. I gusti cambiano infatti ogni mese e accanto a quelli più classici si trovano ricette originali come il Cocco nero, Pera e karcadè, il Rosmorino (frutti di bosco e rosmarino), Santorini (yogurt greco e sesamo caramellato). Era invece 1949 quando Ubaldo e Marianna
fondarono la Gelateria Roberta (via Benedetto Cairoli, 21 - tel. 348 7959327), battezzata con il nome della figlia. Inizialmente una latteria. Poco dopo, l’inizio della produzione di panna montata e successivamente quella del gelato, trasformandosi in quella che per tutti i pratesi è diventata la “gelateria di piazzetta delle Bigonge”. Un piccolo rifugio per chi ama i gusti tradizionali, corposi, preparati ancora con le antiche ricette di famiglia e riscoprire così i sapori di una volta. L’insegna non porta il nome di Roberta, ma tutti sanno che è lei ad aspettarci con la sua Stracciatella con pezzi grossi di cioccolata e la sua famosa Cioccolata, ma anche con i suoi Semifreddi Gianduia, Panna, Caffè e Tiramisù. Facciamo adesso un salto in avanti, nel 1999 quando aprì Il Lingotto (piazza Mercatale, 145 - tel. 0574 441677), chiamato così per le originali vaschette con cui si presentò, a forma appunto di lingotto, per sottolineare la preziosità del loro contenuto. Caso ha voluto che proprio questa gelateria inventasse qualche anno dopo quella che è diventata un’altra eccellenza pratese, ovvero il gelato Cioccolato, pere e oro 24 carati. A crearlo Pino Marinaccio, fondatore e maestro gelatiere, affascinato dall’impiego alimentare e medicinale che veniva fatto di questo metallo già molti secoli fa, come ad esempio nel Medioevo, quando l’oro veniva utilizzato durante importanti banchetti per mostrare la grandezza dei signori, ma anche come rimedio medico. Unica gelateria con laboratorio a vista,
73 PRATOREVIEW
FOOD ITINERARIO
GEL ATERIA IL MORINO
utilizza ancora oggi macchinari degli anni ’50 e ’60 e metodi rigorosamente artigianali. Da non perdere anche le Pesche di Prato di Paolo Sacchetti farcite con la loro crema, delizioso matrimonio nato un paio di fa, riproposte dalla fine di maggio fino ad agosto.Una storia che inizia ad Agliana è quella invece di Anisare (viale della Repubblica, 138A - tel. 0574 572188). Non soltanto un nome inventato per indicare un luogo in cui si produce gelato, ma il nome di una persona che con la sua passione ha dato vita, nel lontano 1941, a una piccola bottega, amore e ritrovo di molti golosi. Da qui partì una tradizione di famiglia. A fare il grande passo verso Prato sono stati Susanna e Stefano, che ancora oggi seguono le orme del vecchio Anisare e l’arte dell’usare materie prime genuine, di saperli lavorare, amalgamare ed equilibrare in giuste dosi. Da provare, se già non l’avete fatto, la loro famosissi-
ma Crema, oppure, per uscire dai gusto più classici, la loro Ricotta al miele di spiaggia della pineta di San Rossore con pinoli crudi, o il Pesto di pistacchio al sale di Cervia. Buon sangue non mente, ed ecco che un anno fa il figlio di Stefano e Susanna ha aperto la propria gelateria in pieno centro storico, per l’esattezza in piazza Santa Maria delle Carceri, al civico 12, creando il suo piccolo regno, ricco oltre che di gusto di colori: Il Gelato del Liga. Qui prepara tutto con le sue mani, cialde e coni compresi. Materie prime ricercate, del territorio o dal mondo, danno vita a gusti strepitosi e inaspettati come quello alla Castagna, fatto con farina dolce di castagne di Vernio, latte, zucchero e farina di carrube, la Vaniglia Grué con vaniglia del Madagascar e coulis di lamponi freschi, o il gelato al Ronchi Pichi, con base di fiordilatte e cioccolato e profumato con marmellata di arance amare.
INDIRIZZI STORICI E NEW ENTRY. PRATO HA DELLE VERE CHICCHE IN FATTO DI GELATERIE
74 PRATOREVIEW
1
2
3
1. IL FAMOSO GEL ATO CIOCCOL ATO, PERE E ORO DE IL LINGOT TO 2. ANISARE 3. GEL ATERIA ROBERTA 4. IL GEL ATO DEL LIGA 4
5
FOOD RISTORANTE
PRATOREVIEW N.44. NUOVA USCITA, NUOVO EVENTO Il party per la presentazione del numero invernale di Pratoreview. Negli eleganti spazi della boutique di arredo Eclettico, insieme alla Mostra di Modernariato arte & design a cura di Leonardo Marchi. Partner: Banca Mediolanum e Armanda Gori Arte.
76 PRATOREVIEW
FOOD RISTORANTE
CASSETTI E L’ARTE DELL’OROLOGERIA La boutique pratese Cassetti, eccellenza nel mondo dell’alta orologeria e gioielleria, e il primo evento tutto dedicato ai segnatempo a cui è data una seconda vita, revisionati dagli esperti del laboratorio della maison. Pratoreview Media Partner.
77 PRATOREVIEW
FOOD RISTORANTE
ARTE PARTY In occasione del 500enario dalla morte del Genio vinciano, lo Studio Legale TML ha ospitato, per l’annuale cocktail party natalizio, la mostra dell’artista Franco Fossi, scegliendo alcune delle sue opere più significative nate in 40 anni di riflessione su Leonardo e la sua Gioconda.
78 PRATOREVIEW
L’Istituto della tua città Una presenza costante 24 ore su 24 365 gg l’anno
Abbiamo scelto gli uomini giusti per far sentire sereni i nostri clienti Via Onorio Vannucchi 7, 59100 Prato Tel 0574 194 0306 Fax 0574 194 0307
PRATO ESSENTIAL GUIDE I luoghi del gusto in città e dintorni APERITIVO APOTHEKE Via Verdi, 17 ph. +39 0574 25099 BAR MAGNOLFI Piazza San Francesco, 24 ph. +39 0574 25633 BIG EASY Piazza Mercatale, 177 ph. +39 0574 1824218 BARTAT Via Pugliesi, 24 ph. +39 0574 35613 CAFFE’ 21 Viale Piave, 5 ph. +39 0574 42064 CUL DE SAC Via Santa Trinita, 25 ph. +39 348 8950467 DA LUCIO Piazza del Comune DA TOMMI RIDAMMI UN BACINO Via Cesare Guasti, 11 ph. +39 0574 1594200 FIASCHEMBERG Via Settesoldi, 42 ph. +39 393 3827850 FITZ GIN BAR Via Cesare Guasti, 14 GRADISCA 1973 Via Settesoldi, 30 ph. +39 0574 1827470 I FRARI Via Garibaldi, 120 ph. +39 334 3442532 I FRARI DELLE LOGGE Piazza del Comune,16 ph. +39 0574 35490 LAB 59100 Via Settesoldi, 25 ph. +39 348 0588472 LA DOLCE VITA Via Traversa Pistoiese, 37 ph. +39 0574 814748 LA GIOCONDA Via Raffaello Lambruschini, 25 ph. +39 0574 603091 LA TAZZA D’ORO Viale della Repubblica, 290 ph. +39 0574 593771 LE BARRIQUE Via G. Mazzoni, 19 ph. +39 0574 30151 MAG56 Via Don Giuseppe Arcangeli, 58 ph. +39 389 1689731 OPIFICIO JM Piazza San Marco, 39 ph. +39 0574 870500 OZNE Via Pugliesi, 35 ph. +39 0574 076857 PINCHOS BAR Via Settesoldi, 11 ph. +39 329 3925185 PO’STO Via Borselli, 89 ph. +39 0574 965208 PRATO CITY Via Valentini, 7 ph. +39 0574.1821183 SQUISIO Via Santa Trinita, 87 ph. +39 328 4269495 ZERO Via Garibaldi, 65 ph. +39 0574 35041
RISTORANTI A CASA GORI Piazza Sant’Agostino, 14 ph. +39 0574 24893 ANTICHI SAPORI Via F. da Filicaia, 40/A ph. +39 0574 461189 ARDENGO Via dei Cimatori, 6 ph. +39 366 5318415 BAGHINO Via dell’Accademia, 9 ph. +39 0574 27920 BOCCONDIVINO Via Mascagni, 59 ph. +39 0574 22957 BOVES Via dei Lanaioli, 31 ph. +39 0574 742052 CHE CICCIA C’È Piazza del Collegio, 9 ph. +39 0574 30416 CHEF REPUBLIC Viale della Repubblica, 236 ph. +39 0574 072744 OSTERIA DA NEDO Via Verdi, 15 ph. +39 0574 49027 DE’STO Via Modesti, 7/9/11/13 ph. +39 0574 1582336 I CORTI Piazza Mercatale, 136 ph. +39 0574 606082 IL DECANTER Piazza delle Carceri, 1/2 ph. +39 0574 475476 L’ANTILOPE Via Pistoiese, 248 ph. +39 0574 21033 ENOTECA BARNI Via Ferrucci, 22 ph. +39 0574 607845 IL CAPRIOLO Via Roma, 306 ph. +39 0574 1825326 IL MERCANTE Via Traversa il Crocifisso, 47 ph. +39 0574 627174 IL PIRANA Via Valentini, 110 ph. +39 0574 25746 INTERLUDIO Via Pomeria, 64 ph. 0574 605200 L’ALTRA CALAFURIA Piazza Filippo Lippi, 9 ph. +39 0574 26697 LA LIMONAIA DI VILLA ROSPIGLIOSI Via Firenze, 83 ph. +39 0574 592515 LA VERANDA Via dell’Arco, 10 ph. +39 0574 38235 LE FONTANELLE Via Traversa del Crocifisso, 7 ph. +39 0574 622316 LE GARAGE BISTROT Piazza San Domenico, 26 ph. +39 0574 24842 LE GARAGE CAVEAU Via Settesoldi, 36/38 ph. +39 0574 063153 LO SCOGLIO Via Giuseppe Verdi, 42 ph. +39 0574 22760 MADDALENA Piazza Sant’Agostino ph. +39 0574 31734
MANGIA Via Ferrucci, 175 ph. +39 0574 57291 MEGABONO Via Ser Lapo Mazzei, 20 ph. +39 347 8908892 MOKHA Piazza San Marco, 5 ph. +39 0574 400412 MYO BISTROT MYO RISTORANTE Viale della Repubblica, 277 ph. +39 0574 1597312 MYSEA Via Benvenuto Cellini, 9 ph. +39 375 6088656 OSTERIA SU SANTA TRINITA Via Neroni, 4 ph. +39 0574 605899 PACA Via Fra’ Bartolomeo, 13 ph. +39 0574 1820222 PEPE NERO Via Zarini, 289 ph. +39 0574 550353 RAGIONA Via del Melograno, 40 ph. +39 0574 1597416 SCHIACCINO Via Giuseppe Verdi, 28 ph. +39 0574 1826528 SOLDANO Via della Sirena, 10 ph. +39 0574.830913 Via Pomeria, 35 ph. +39 0574 34665 TONIO Piazza Mercatale, 161 ph. +39 0574 21266 TO WINE Viale della Repubblica, 23 ph. +39 0574 550462 TO WINE IN PIAZZETTA Via Cairoli, 15 ph. +39 0574 965874 TRATTORIE LA FONTANA Via di Canneto, 1 ph. +39 0574 27282 LAPO Piazza Mercatale, 141 ph. +39 0574 23745 OSTERIA CIBBÈ Piazza Mercatale, 49 ph. +39 0574 607509 OSTERIA LE CENTO BUCHE Via degli Abatoni, 7 ph. +39 0574 694312 PIZZERIE CAVALLINO ROSSO DA GIOVANNI Via Pistoiese, 26 ph. +39 0574 23143 FANCY KING Via Valentini, 21 ph. +39 0574 581343 IL BORGO ANTICO Via Gherardacci, 25/27 - Iolo ph. 0574 622707 I CAVALIERI DI PIAZZA MERCATALE Piazza Mercatale ph. +39 0574 400830 LA TORTELLERIA Via Bologna, 196 ph. +39 0574 692641
81 PRATOREVIEW
IL RAGNO Via Valentini, 133 ph. +39 0574 596700 KING’S PUB Via Garibaldi, 148 ph. +39 0574 28641 KELLER GARAGE Via dei Migliorati, 7 ph. +39 0574 448884 NOMAD Via Carradori, 50 ph. +39 392 0575675 PASSAPAROLA Viale Galilei, 8 ph. +39 0574 468350 PIZLAND Via Gelsomino, 7 ph. +39 0574 35081 8 LANTERNE BLU Vicolo degli Arrigoni, 4 ph. +39 0574 33139 PIZZA E BOLLICINE Via Quirico Baldinucci, 3 ph. +39 0574 1825821 PIZZERIA MAGGIE Via Bologna, 326 ph. +39 0574 460493 VOGLIA ‘E TURNA! Via dei Lanaioli, 30 ph. +39 0574 754592 CUCINA ETNICA E BIO ANDALOUSSIA Piazza del Duomo, 44 ph. +39 0574 1746380 CIBINO Via Pomeria, 84 ph. +39 0574 23989 ELEMI Via Roma, 74 ph. +39 0574 055536 FUJIYAMA Via Valentini, 5 ph. +39 0574 623857 KALDI’S KAFFE Via Settesoldi, 31 ph. +39 339 535 5010 KOTO RAMEN Via Valentini, 102 ph. +39 0574 603162 LA COVA TAPAS BAR Via Santa Trinita, 3 LA FABBRICA ALIMENTARE Via Valentini, 102 ph. +39 0574 870315 L’ORTO DI NENÈ Via Santa Trinita, 47/A ph. +39 349 8478186 MOI SUSHI LAB Viale Piave, 14 ph. +39 0574 065595 NAGOYA Via Avignone, 34 ph. +39 0574 400183 NAGA THAI Via Santa Trinita, 53 ph. +39 0574 074031 RAJA Piazza del Collegio, 8 ph. +39 0574 32032 RAVIOLI LIU Via Fabio Filzi, 39 ph. +39 0574 830973 RAVIOLI DI CRISTINA Via Cavallotti, 36 ph. +39 0574 1820920 YOP Via Santa Trinita, 80 ph. +39 0574 1823429
YOXI YOXI Via Valentini, 61 ph. +39 0574 596942 OUTSIDE ARTIMINO BIAGIO PIGNATTA Viale Giovanni XXIII, 1 ph. +39 055 8718086 CANTINE DEL REDI Via 5 Martiri, 29 ph. +39 055 8751408 DA DELFINA Via della Chiesa, 1 ph. +39 055 8718074 CANTAGALLO IL GHIRIGHIO Loc. Migliana, 29 ph. +39 0574 981103 LA BUA DELLA TONIA Via S. Quirichello, 2 ph. +39 0574 956171 LA CASTAGNA Via di Migliana, 40 ph. +39 0574 981791 CARMIGNANO ANTICA TORRE Piazza G. Matteotti, 15 ph. +39 055 8712096 IL BARCO REALE P.zza Vittorio Emanuele II, 28 ph. +39 055 8711559 SU PE’I’ CANTO Piazza Matteotti, 25/26 ph. +39 055 8712490 FILETTOLE LOGLI MARIO Via Carteano, 1 ph. +39 0574 23010 GALCIANA A MANGIA’ FORA Via Sant’Ippolito, 16 ph. +39 328 3032343 MONTEMURLO LA TAVERNA DELLA ROCCA Piazza Castello, 2 ph. +39 0574 680459 VICTORY CAFÉ Viale A. Labriola, 243 ph. +39 0574 650438 POGGIO A CAIANO IL VECCHIO CASALE Via Carmignanese, 127 ph. +39 055 877427 LA FURBA Via Statale, 99 ph. +39 055 8705316 LA FRUGOLA Via Aldo Moro, 33 ph. +39 055 8778143 VAIANO LA LOCANDA DEGLI ARTISTI Via Bertini 76 - Schignano ph. +39 0574 983436 LA NUOVA TIGNAMICA Via Val di Bisenzio, 112 ph. +39 0574 984424 VERNIO CIRCOLO ARCI Via Del Bisenzio 292 ph. +39 0574 957466
OROSCOPO P R I M AV E R A - E S TAT E 2 0 2 0
MESSAGGI DALLE STELLE
Consigli a trecentosessanta gradi seguendo il percorso degli astri ARIETE (21 marzo - 20 aprile)
BILANCIA (23 settembre - 22 ottobre)
Siete in ripresa, ma la spinta offerta da Marte risulta eccessiva: siate prudenti in estate! Ottime le promesse affettive di Venere. Periodo di grande realismo per tutti i nati intorno al 21 marzo.
A Giunone, sempre nel segno, si aggiunge Venere nell’amico Gemelli fino a inizio agosto: offrono occasioni per scambi sociali e incontri sentimentali. In estate Marte ostile invita ad essere molto prudenti e ad evitare i rischi.
TORO (21 aprile - 20 maggio)
SCORPIONE (23 ottobre - 22 novembre)
I nati in aprile avvertono sempre di più le tensioni e le insofferenze di Urano che passa sui gradi del loro Sole. Buona la lucidità mentale per tutta l’estate. Marte vi appoggia in primavera. Terza decade in espansione.
Con Marte in Acquario avete segnato il passo, ma avete a disposizione maggio e giugno per rifarvi. I nati 23-25 ottobre si confrontano con i problemi pratici posti da Saturno. Terza decade molto determinata.
GEMELLI (21 maggio - 21 giugno)
SAGITTARIO (23 novembre - 21 dicembre)
Gli affetti tornano con prepotenza in primo piano, accompagnati dai romantici influssi di Venere, che staziona nel segno fino a inizio agosto: è un’occasione da non perdere! Marte vi appoggia e vi trascina in estate.
Marte in luglio e in agosto vi offre tanta energia, mentre Saturno aiuta i nati 2324 novembre a porre solide basi di vita. Solo Venere vi è ostile, consigliando di rimandare i progetti amorosi.
CANCRO (22 giugno - 22 luglio)
CAPRICORNO (22 dicembre - 20 gennaio)
I nati fine giugno/inizio luglio hanno a disposizione cambi fruttuosi e creativi, legati alla realizzazione personale. Devono evitare di voler strafare i nati 15-22 luglio: i mesi estivi richiedono la massima prudenza.
I nati 10-18 gennaio godono ancora dell’appoggio di Giove, che si ferma sui gradi del loro Sole: gli impegni dei mesi passati si allentano. Da metà maggio, energie in ripresa, ma scarsa lucidità mentale.
LEONE (23 luglio - 23 agosto)
ACQUARIO (21 gennaio - 19 febbraio)
Sotto pressione i nati intorno al 23 luglio per Saturno nell’opposto Acquario e più in generale un po’ tutta la prima decade. Tuttavia, Venere offre sempre dolci tentazioni! In luglio e agosto tornate a… ruggire con forza!
Venere dai Gemelli supporta i sentimenti fino a inizio agosto, purché si eviti la precipitazione. Per i nati 21-23 gennaio qualche ostacolo e tristezze fino a inizio luglio. Marte offre tante energie per tutta l’estate!
VERGINE (24 agosto - 22 settembre)
PESCI (20 febbraio - 20 marzo)
I nati fine agosto/inizio settembre hanno dalla loro parte il potente trigono di Urano, che aiuta nei cambiamenti. Non mancano, tuttavia, malumori e tensioni, tra maggio e giugno con un’ottima ripresa lavorativa in estate.
Da metà maggio l’arrivo di Marte nel segno si somma alla quadratura di Venere. Il vento cambia direzione e vi invita a ridurre le vele per viaggiare sicuri. Agosto ottimo per gli affetti. Terza decade sempre protetta.
a cura di Claudio Cannistrà, la “Bottega dell’Astrologo” Per informazioni sui corsi e le attività culturali organizzate scrivere a: labottegadellastrologo@gmail.com; canniclau@libero.it Disegni dei segni zodiacali opera di Pacpainter - www.pacpainter.it 82 PRATOREVIEW
via Mozza sul Gorone, 20 - Prato tel +39 331 4433523 barbacchino@gmail.com