8 minute read
Exploring the world of the "Made in Molise"
The Molise region is a niche area in the Italian textile industry, embedded with history, ideas and skills which are rarely spoken of. But, as it is a relatively small region, Molise as a whole is viewed as a sort of single textile district. We talked about it with Romolo D’Orazio, 48 years old, from Isernia, the CEO of ModaImpresa and the Presidente of Confartigianato Molise since last January. The textile-clothing industry is battling its way out of a dramatic situation. As an entrepreneur, how do you see the future and what measures have you taken to keep your business going in the past 18 months? The textile industry is still going through a severe crisis, which is far from being over and will require targeted interventions. Clothing stores were shut down for a very long time; over the Christmas period, which is the most lucrative time of the year, there were further restrictions. We were hoping for an upturn with the endof-season sales and Easter holidays, but we know how that turned out. Shopping centers were closed over the weekends for months on end. In short, the textile industry has been devastated by the pandemic and the whole supply chain is in financial distress: let’s not forget that the textile production sector is made up of thousands of micro to smallsized businesses which do not have the financial/ patrimonial resources to survive without any returns for too long. When retail stores had trouble paying for the goods purchased, producers, in turn, had trouble paying off their suppliers, which represent the chain’s real know-how, but are also the weakest link of the chain from the financial point of view. ModaImpresa, during the first stage of the pandemic, reconverted the production to face masks, which got us through the first wave of the Covid pandemic. We are currently reorganizing the company for the purpose of making it more dynamic, digital, efficient and projected into a future which will be very different from the pre-pandemic era. As President of Confartigianato, what do you Nel panorama del tessile italiano il Molise rappresenta una nicchia di competenze, idee e storie che difficilmente vengono evidenziate o raccontate. Ma è una regione che, considerate le distanze ridotte, rappresenta per intero una sorta di unico distretto. Lo descrive a Showcase Romolo D’Orazio, 48 anni, di Isernia, CEO di ModaImpresa e dal gennaio scorso presidente di Confartigianato Molise. Il tessile-abbigliamento esce, anche se non del tutto, da un periodo drammatico. Da imprenditore come vede il futuro e quali misure ha adottato per portare avanti l'attività negli ultimi 18 mesi? Il tessile è ancora in una crisi acuta e per uscirne servirà ancora tempo ed interventi mirati. I negozi di abbigliamento sono stati quasi sempre chiusi; durante il periodo natalizio, che rappresenta una importante per-
Il Molise è una zona centuale delle vendite annuali, ci sono state ulteriori restrizioni. Si sperava in un recupero nei saldi dichiarata area e a Pasqua ma sappiamo come sia andata. Nei weekend i centri comdi crisi complessa e tuttora carente merciali sono stati chiusi per mesi e mesi. Insomma, il settore è stato devastato dalla pandemia e l’intera di infrastrutture, filiera è in difficoltà finanziaria: non dimentichiamo che il comparto prodalle strade alla ferrovia duttivo del tessile è formato da migliaia di micro e piccole imprese che non hanno la capacità finanziaria/ patrimoniale di sostenere il blocco degli incassi degli ultimi mesi. Quando i negozianti hanno avuto difficoltà a pagare le merci alle aziende queste, a loro volta, hanno avuto difficoltà a rispettare le tempistiche di pagamento ai fornitori, che rappresentano il vero know how della filiera ma che sono allo stesso tempo l’anello più debole dal punto di vista finanziario. A ModaImpresa, nella prima fase della pandemia, ci siamo riconvertiti alla produzione di mascherine, attività che ci ha permesso di superare indenni la prima ondata. Oggi stiamo ridisegnando completamente l’organizzazione aziendale per rendere l’azienda più dinamica, digitale, efficiente e proiettata verso un futuro che non sarà più lo stesso pre- pandemia. Da presidente di Confartigianato cosa le pare sia stato fatto a livello pubblico per il
Romolo D'Orazio "If international brands keep working with Italians it is because we are known for our expertise and creativity". D'Orazio: " Le Maison si affidano agli italiani perché ne riconoscono competenza e estro".
believe has been achieved for the textile industry so far and what has yet to be done? Very little has been achieved. Relief money, redundancy funds and moratoriums on loans have lessened the effects of the pandemic for a few months, but they were nothing more than stopgap measures. When these “subsidies” will be withdrawn, the country will have to face severe national debt, poor economic resources and reduced market competitiveness. We need interventions targeted at the textile industry, which is at the core of the “Made in Italy” and for which we are worldwide renowned. If international designer brands keep working with Italian manufacturers it is because we are known for our expertise and creativity. But this human capital is at risk of being dispersed. Back credit, tax credit and digitization incentives are the first concrete measures on our priority list. The recovery plan will partially support the economic growth, but we will need to move fast and in a targeted manner. What can you say about ModaImpresa, six years after its establishment, an entrepreneurial venture that is perhaps unique of its kind. What is left of the former Ittierre? The company was established in Molise, an objectively complex and difficult region for starting one’s own business ( no highway system, the railway network is not completely electrified yet, no street lights in our industrial area…). So we are very pleased with and proud about what we were able to create and develsettore e cosa ancora resta da fare? E’ stato fatto molto poco. I ristori, la cassa integrazione e la moratoria sui mutui hanno mitigato per qualche mese gli effetti della pandemia ma si è trattato di misure “tampone”, non strutturali. Ora che verranno meno questi “sussidi” ci si troverà in una situazione di forte indebitamento, scarse risorse economiche e quote di mercato da recuperare. Occorre pensare ad interventi ad hoc per la filiera del tessile, che rappresenta l’essenza del made in Italy e ci contraddistingue a livello mondiale. Se Maison internazionali continuano ad affidarsi ai laboratori italiani è solo perché ne viene riconosciuta la competenza e l’estro; il rischio che si corre è che questo capitale umano vada in parte a dissolversi. Credito bancario di filiera, crediti di imposta ed incentivi alla digitalizzazione possono rappresentare le prime misure concrete da porre in essere. Il recovery plan potrà sostenere in parte la ripresa ma occorre muoversi celermente ed in maniera mirata per i singoli settori. Ad ormai sei anni dalla nascita di ModaImpresa che bilancio può fare per questo caso imprenditoriale forse unico nel suo genere? Cosa è rimasto dell'allora Ittierre? L’azienda è nata in Molise, zona dichiarata area di crisi complessa e territorio difficile per fare impresa (mancano reti autostradali, la rete ferroviaria non è ancora del tutto elettrificata, nella zona industriale dove ci troviamo manca ancora l’illuminazione pub-
D'Orazio con tutto il team di ModaImpresa
op. Before the pandemic, the situation was definitely rosier and we saw sales figures increase by 100% on average, year by year. Now we need to rethink the company’s organizational model, mostly in terms of digitization. As for Ittierre, what is left is a part of local know-how and the gratitude of those who began their working experience with the company. But 12 years after the completion of the contractual procedure, we need to look ahead and not think back to an experience which, although wonderful, has come to a final end. The textile-fashion industry in Molise: the regional district’s figures, characteristics and markets. There'e no updated data available. Molise has a central and, thus, strategic position for clothing production, and still a lot of workshops specializing in high-end womenswear. Molise borders Campania, which specializes in top-quality outerwear, Abruzzo for denim and Puglia for sweatshirts and t-shirts. It could be described as one single textile district within a 2 to 3-hour drive. I have been dreaming for years to create a consortium gathering the various regions for the purpose of managing together a wider range of productions which the companies are unable to manage on their own.
blica…) quindi siamo molto soddisfatti ed orgogliosi di ciò che abbiamo creato e sviluppato. Prima della pandemia la situazione era molto più rosea ed i numeri crescevano del 100% medio, di anno in anno. Ora occorre ripensare ai modelli organizzativi, soprattutto in chiave digital. Dell’Ittierre è rimasto una parte di know how sul territorio e la gratitudine di chi ha creato la propria esperienza lavorativa grazie "Coltivo l'idea a quell’azienda. Ma a distanza di 12 anni dalla procedura contrattuale bisodi formalizzare gna andare oltre e non pensare più ad un consorzio tra un’esperienza che, seppure bellissima, è ormai chiusa definitivamente. le varie regioni Il tessile-moda in Molise: numeri, peculiarità e mercati di confinanti. riferimento del distretto. Noi, Campania, Non ci sono dati aggiornati. Il Molise ha una "centralità" che lo pone in una Abruzzo e Puglia" posizione strategica per produrre abbigliamento, conta ancora molti laboratori specializzati nel prodotto Donna alto di gamma. Tra le regioni confinanti abbiamo la Campania che offre lavorazioni di alta qualità nel capospalla, l’Abruzzo per la parte denim, la Puglia per felpe e t-shirt. Di fatto si tratta di un vero e proprio distretto nel raggio di 2-3 ore di auto; una delle idee che coltivo da anni sarebbe quella di formalizzare un vero e proprio consorzio tra le varie regioni, per provare a gestire insieme produzioni di più ampia portata che le singole aziende non sarebbero in grado di gestire.