Jessie Girl Magazine 01

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C

Tania Detomas Itw

Issue 1 FreePress






r. Sina Candrian

ph. Cyril

l. Laax, CH


Drop into the lifestyle enjoyed by the entire Burton team. Drop into the Channel with EST Rider Service Europe 00800 287 866 13 (tollfree) / www.burton.com


Action A N N E F LO R E M A R X E R -

P I C . M AT T G E O R G E S

Anne è una delle riders con cui mi diverto di più a lavorare...è sempre sorridente ed ha una voglia matta di snowboardare. Passo da Jibbate come questo stilosissimo Handplant a cacciarsi giù da cliff enormi. E’ una snowboarder completa, ha fatto moltissimo per la scena femminile, aprendo gli occhi a molte ragazze che prima che la vedessero girare pensavano che molti trick e molte situazione erano esclusive per i maschietti. Brava Anne continua così!

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Action MARGOT ROZIES -

P I C . M AT T G E O R G E S

Ci sono molti terreni che le riders non riescono ad esprimere ciò che vorebbero, ma sicuramente non è uno di questi la fresca ed il freeride. Margot in fresca ha uno stile incredibile, gioca con la neve come un bambino con lo zucchero filato. I suoi occhi brillano quando raida terreni immacolati, è un piacere fotografarla!!!


Action TORAH BRIGHT

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P I C . M AT T G E O R G E S

Torah è indubbiamente una delle più affascinanti snowboarder femminili del pianeta...ma oltre ad essere estremamente carismatica e anche una rider completa. Il suo stile gli permette di adattarsi con estrema facilità ad ogni situazione, è molto facile lavorare con lei e... se devo essere sincero anche molto divertente, ci facciamo un sacco di risate!

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Edito

Anne Flore Marxer Pic. Matt Georges

C I V U O L E C O STA N Z A

Quando penso ad una donna particolarmente dotata di questa qualità mi

viene irrimediabilmente in testa il nome di alcune icone femminili dello sport passato e presente: Vezzali,

pagnoni, Pellegrini, Belmondo, Idem…

Com-

Questo perchè, chi ha praticato uno spor t a buoni livelli fin da bambina, sa c h e l ’e l e m e n t o fondamentale p e r r i u s c i r e e d a v e r e s u c c e s s o e’ p r i n c i p a l m e n t e q u e l l o . Una parola che racchiude in sé tutto il significato dello sport: t e n a c i a , p e r s e v e r a n z a , s a c r i f i c i o , f o r z a d i v o l o n t à . . . p i a c e r e . Certo, perchè in fin dei conti nessuno ti punta una pistola alla tempia e ti obbliga a fare uno sport, quindi se lo fai e’ perche’ ti piace, ti soddisfa e ti gratifica… ti fa stare bene . E anche quando questa attività non è la tua ragione di vita ma il semplice passatempo della domenica, senza la costanza, finisce per diventare una meteora di qualche giorno, che non colpisce e non lascia segno. Si dice che lo snowboard sia uno sport un po’ “ r u v i d o” soprattutto i primi tempi...il consiglio che mi è stato dato all’inizio è stato: “Sembra difficile, le prime piste sono solo cadute, botte e lividi ma se tieni duro qualche giorno e capisci un minimo come funziona.. e’ fatta .. non smetti piu’ ” E’ stato così: sono 10 anni ormai che è cosi’, è bastato un minimo di costanza iniziale e via… quello che non viene specificato è che non smetti veramente più. Q u e s t o s p o r t , s e t i e n t r a d e n t r o , ti condiziona. Sei tu che lo cerchi e vuoi essere costante...vuoi dedicarci ogni momento libero, ogni giorno di ferie, d’inverno, d’estate, in gruppo o da sola, con - 1 5 o + 3 0 g r a d i , con la pappa o il gelo.. chissenefrega!!! Purchè sia snowboard ... costanza che diventa quasi ossessione...ma a noi... “quelle dello snowboard” ...sta bene cosi’. 12

Ilenia Cavallini



collo

JESSIE CREW

To r a h

ED ITO R Pao lo Sal vat ore , Den is Pic col o, Cri stia n Mu rian ni DIR ETT OR E Den is Pic col o den is@ den ispi cco lo.c om CO OR DIN AM EN TO ED ITO RIA LE Ma rgh erit a Bor san o PH OT O ED ITO R Ma rgh erit a Bor san o DE SIG N & AR T DIR ECT OR Den is Pic col o PH OT O SEN IOR Ma rgh erit a Bor san o Ele ono ra Rag gi SEG RET ERI A AB BO NA ME NT I Mic hae la Ste fan ia CO NTAT TI EST ERI Ma rtin a Min etti FO TO GR AFI & FIL ME R Den is Pic col o, Mu rio, An dre a Rig ano Ma tt Geo rge s, Eri c Ber ger i, Van ess a An rieu x ED ITO RE JPG edi zio ni di Sal vat ore Pao lo Pic col o Den is Cri stia n Mu rian ni Via Col le di Me zzo , 70 512 7 Pes car a Tel . +39 .08 5.9 151 471 Fax . +39 .08 5.9 151 230 ww w.li kem ilk. com info @se que nce ma gaz ine .ne t pao lo@ seq uen cem aga zin e.n et STA MPA Gra fich e Am ber t Via per Chi vas so, 27 Ver ole ngo - TO 011 .24 953 71 DIS TR IBU ZIO NE Fre ePr ess JES SIE MA GA ZIN E CO VE R Tan ia De Tom as Pic s. Ma tt Geo rge s

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Sommario GLI INGREDIENTI DI JESSIE

big stories

4 2 TA N I A D E T O M A S I T W 50 GIRLS ROCK

06 ACTION 1 8 A LT O S Y B A J O S 2 0 TA M A S U M O I T W 22 SOME

58 GIRLS SHREDDING

26 ILENIA VS CONTEST

64 AUTUMN IN SENALES

2 8 VA L E N T I N A V I TA L E

72 PINK GALLERY

30 MARTINA JOLE 31 JANE BRUNOTTI 3 2 E L E N I A B E R R E T TA 33 GAIA GIACOMAZZI 34 ERIKA & BIBI 36 MANUELA MARIANI 3 8 LY N Z - A D A M S

Anne Flore Marxer

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contents



(A)

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SAHARA HOTNIGHTS ‘Sparks’ (Universal) Dalla Svezia, capitale del rock alternativo moderno per eccellenza, arrivano le Sahara Hotnights al capitolo numero 5 della loro carriera musicale;stilisticamente irriconoscibili da quando si esibivano di spalla ai loro mentori The (International) Noise Conspiracy, ma quelli erano i tempi in cui dovevano dimostrare quanto la grinta femminile potesse convenire al glamour maleducato di certi ambienti. Ma ‘Sparks’ oggi evidentemente rappresenta lo step successivo, il valore aggiunto di chi ha cambiato in maniera definitiva residenza; prodotto da Bjorn Yttling, il disco è una raccolta più o meno discutibile di classici che include artisti come Dusty Springfield, Janet Jackson, Suzi Quatro, Redd Kross, Foo Fighters, Steve Miller Band, Pentagram e altri. Il singolo ‘In Private’ da cui è stato estratto il video omonimo si sta rivelando un’ottima scelta promozionale visto le posizioni in classifica guadagnate dalla band ultimamente, ma detto fra noi, che bisogno avevamo di ascoltare un prodotto così inutile?!

VIVIAN GIRLS ‘S/T’ (In The Red) Tre giovani fanciulle newyorkesi di Brooklyn e New Jersey, la cui batterista, Frankie Rose. Hanno pubblicato il loro disco di debutto prima sotto Mauled by Tigers e dopo le numerosissime copie vendute e il tam tam via internet, di nuovo sotto l’etichetta In the Red Records. La band propone un garage-rock con influenze decisamente punk unite ad un suono grezzo e graffiante, volutamente sporco e impreciso (diciamo pure assemblato con GarageBand). Il tutto unito da una sensazione di presa diretta a tratti eccessiva come vuole il bon ton del lo-fi, ma il loro album tira dritto per 22 minuti senza rallentare un solo istante. Ci sono tanto i bostoniani Pixies, basti prendere l’inizio di ‘Such A Joke’ per averne la prova, ma le tre ragazze son brave a non fossilizzarsi solo su uno schema, trovando un punto di equilibrio ed unione tra le atmosfere surf e il folk minimale. Le Vivian Girls sono le esponenti perfette del ‘nu-female-indie-rock’ che va per la maggiore nel 2009. 18

Altos y Bajos

KITTIE ‘In The Black’ (Koch) 10 anni di carriera festeggiati egregiamente con il quinto album in studio dalle Kittie, provano quanto la band canadese sia in grado di produrre ottima musica anche senza l’aiuto di agenti esterni: ‘In The Black’ segna il ritorno nella line up della prodigiosa chitarrista Tara McLeod, vera e propria madrina di ognuna di queste 12 tracce. Se siete amanti di death metal e affini, ma credete che una ragazza oggi non sia in grado di farlo, dovete assolutamente ricredervi ascoltando quanto il quartetto in questione è riuscito a ottemperare nel suo ultimo disco; Morgan Lander dirige con superba maestria un’ugola che passa dal throat più profondo ad un melodico disarmante, mentre la sezione ritmica (Mercedes e Ivy) assembla cazzute e martellanti ritmiche. Metallica, Death, Carcass, Thin Lizzy diventano delle priorità cui far riferimento,predisponendole volontariamente alle visioni che l’universo femminile ha; Anthrax e Killswitch Engage poi concludono l’opera rendendo ‘Whiskey Love Song’, ‘My Plague’, ‘Red Aim Riot’, ‘Kingdome Come’, ‘Die My Darling’ delle testimonianze credibili di quanto ‘l’altro’ sesso sia in grado di fare. Sdoganiamo quindi preconcetti e disparità sociali anche nell’extreme metal! FLYLEAF ‘Memento Mori’ (A & M/Octone) Il nuovo disco degli Flyleaf altro non è che il classico release per gli alternativi in giacca e cravatta, un compendio radiofonico da Virgin Radio per intenderci: melodico, finto ‘hard-rock’, patinato e ‘scuoti classifiche’. ‘Memento Mori’ incarna alla perfezione quella voglia di trasgredire senza sporcarsi le mani…quasi totalmente incentrato sulle indubbie doti vocali della bella Lacey Mosely, il seguito del pluri decorato (platino) ‘self-titled’ del 2005 offre ad un pubblico ‘mainstream oriented’ 14 brani di puro christian rock che si divide equamente fra POD e Chevelle; un’azzeccatissima formula incassa lodi e denaro si sta materializzando in America dopo il clamoroso exploit degli Evanescence, Avril Lavigne e Lacuna Coil (anche se questi ultimi hanno decisamente un altro spessore musicale): voce femminile e chitarre plasticamente distorte. Il quintetto texano ha intrapreso la strada giusta

BY R I G A B LO O D S I LV I A R A P I S A R D A

verso il successo, a cominciare dal primo singolo ‘Again’ per finire con ‘Arise’, traccia conclusiva dell’album THE DONNAS ‘Bitchin’ (Purple Feather) ‘Bitchin’’ è il settimo album della rockband californiana Donnas, uscito nel 2007 con la loro nuova etichetta Purple Feather Records e distribuito dalla RedEye Distribution, dopo l’addio annunciato con la major Atlantic. Ma qualcosa sembra essere mutato rispetto a quando l’hobbie preferito delle Donnas era quello di far incavolare i ragazzi. Emerge infatti una nuova soggezione e spudorata sensualità nei confronti dell’altro sesso, ben controbilanciata però in pezzi come ‘Don’t Wait Me Up’, ‘Give Me What I Want’. In questo release il quartetto è costretto a rifarsi pure il look: vestono allegramente i panni delle metal-queen smettendo per sempre quelli delle nerd un po’ kitch un po’ freak. Per quanto riguarda le loro influenze invece continuano a rispecchiare principalmente i Kiss periodo senza make up e i Motley Crue di ‘Too Fast For Love’; il disco è indubbiamente un ottimo compendio di classici ‘80s hair metal, risolto nella maniera meno impeccabile di Joan Jett/Lita Ford CRUCIFIED BARBARA ‘Til Death Do Us Party’ (Indie Europe/Zoom) Le Crucified Barbara combo totalmente femminile composto da: Mia Coldheart, Clara Force, Ida Evileye and Nicki Wicked. Un paio di discreti albums alle spalle precede questo accattivante e selvaggio ‘Til Death Do Us Party’, ultima fatica in ordine di tempo delle 4 fatine metalliche, prodotto da un Mats Leven (Therion, Malmsteen, Swedish Erotica) in forma smagliante, sigla il passaggio successivo verso la taratura perfetta che i grandi del genere hanno nel DNA; riffs taglienti, assoli più credibili e ritmi sempre al massimo delle possibilità rendono ‘Dark Side’, ‘Sex Action’, ‘Jennifer’, ‘Creatures’ dei validi hits da metal chart. Potuto ammirarle anche in versione live almeno un paio di volte, confermano tutta la loro autenticità e l’attitudine oltre che quella proverbiale bellezza scandinava, un cocktail micidiale che rende le 4, se adeguatamente supportate, una delle “next big thing” dell’heavymetal tournament



Presentati e parlaci del nuovo ‘Panorama 2.0’ mix CD. Ciao a tutti, sono Tama Sumo (o Kerstin Egert nella vita di tutti i giorni), vivo a Berlino dal 1990. La mia vita e la mia passione sono la musica, specialmente la musica elettronica, almeno finché che questa mi aprirà il cuore e la mente… e adoro condividere ciò con altre persone. Dal 1993 lavoro come Dj e nel 2008 è uscito il mio primo 12” su Ostgut Ton – una coproduzione con Prosumer. Nel 2009 l’etichetta Ostgut Ton mi chiese di produrre il loro secondo ‘Panoramabar Mix’ CD. Il primo fu prodotto da Cassy nel 2006, hanno anche prodotto 3 ‘Berghain Mix’ CDs fatti da André Galluzi, Marcel Dettmann e Len Faki. Tutti ‘Berghain / Panoramabar’ Mix CDs furono fatti da Djs interni, un po’ come dare un biglietto da visita musicale e personale del locale dove suonavamo. Panoramabar è un qualcosa dove diverse varietà di house, tech-house, minimal o disco e pop music trovano una casa. Per me è stato veramente qualcosa di importante trasportare il mio personale Panoramabarfeeling in questo CDs praticamente house ma fatto con un suono autentico. Volevo ricreare quell’atomsfera soulful, powerful, funky, rough e dirty house mixata a un buon flow e a tutta la musica che mi ha ispirato in tutti questi anni, vecchia o nuova che sia. Un’impresa non semplice, ma con un po’ d’impegno direi fattibile.

Tama Sumo

P I C S R I G A B LO O D TEXT DARIO BEDIN

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Parlaci del tuo background musicale e club culture. Mi sono trasferita dalla Germania del sud a Berlino durante il processo di riunificazione. Fu un momento storico di una certa importanza, anche per quanto riguarda la scena dei club. C’erano molto posti nella allora Berlino Est, e alcuni di questi posti in centro erano più o meno non ufficiali e usati dalla gente per fare dei party. L’atmosfera allora era veramente grandiosa, tutto era nuovo, grezzo, innovativo, improvvisato, sporco e sexy e la gente era curiosa di sapere che cosa sarebbe successo… La colonna sonora di Berlino in quel periodo era principalmente la Techno, ed era questa che veniva proposta maggiormente nelle “eastern party locations”. Adoravo la techno ma allo stesso tempo ero molto attratta dalla più calda e soulful musica house, che al tempo non era molto popolare a Berlino. Ero sempre in giro in quel periodo e compravo un sacco di dischi, ma cominciai a fare la Dj soltanto nel Settembre del 1993 in un bar chiamato Drama, un adorabile bar di Berlino-Kreuzberg che è la zona dove la gente va a divertirsi una volta uscita dai club. Qualche settimana dopo il mio primo vero concerto al Drama diventai presto una Dj regolare dietro i tecnici durante il sabato gay al Cafè Moskau. Nel 1994 cominciai a suonare regolarmente al leggendario techno-club Globus / Tresor e sono stata una Dj fissa per 11 anni. Fino al 2001 ho anche suonato regolarmente al Dance With The Aliens, un party che si teneva al vecchio OstGut, il famigerato bar di Berghain. Di conseguenza diventai una Dj fissa al nuovo Panoramabar e Berghain. Durante tutti questi anni ho sperimentato un sacco di stili diversi e differenti Dj sets variando l’house in tutte le sue sfaccettature, combinato con techno, old electro,


vado più spesso, sono tanti Il miglior posto per la musica…in tutto il mondo? Secondo la tua personale opinione nella scena. Berghain / Panoramabar, The Südelectronic Parties a Londra, Pacotek Parties in Jerusalem & Tel Aviv, La Villa a Oslo, Cassero a Bologna, Techstock @ Reitschule Bern, Unit a Tokyo, Bar Sartea a Vicenza, T-Bar a London, Nefertiti a Göteborg, Loaded @ Rashomon a Roma. Samples or Analog equipment?! Sto costruendo in questo momento il mio piccolo studio personale. Il mio analogue equipment è molto funzionale e a casa ho: un Roland SH 101, un Roland TR 808 e un Nord Lead 2.

disco e pop. Il tutto molto profondo, sexy, sporco, jacking, grezzo e funky. Tu che ne pensi della scena Techno-House di Berlino? Rimane sempre l’Olimpo europeo del genere? La scena di Berlino è molto versatile per quanto riguarda la musica elettronica e la scena party. Senza dubbio la musica che ha dominato negli ultimi 20 anni è la techno, da quella grezza industrial o Detroit techno o minimal techno, quest’ultima fu portavoce di una grande scena intorno 2000. Allo stesso tempo sembra che gli Housecrowd a Berlino stiano crescendo molto, è nei club e ai parties dove vengono proposte queste sonorità che mi puoi trovare. Per citarne qualcuno: a parte il Panoramabar, c’è il Tape Club, Horst o party come Retreatnight. Quando

suono o esco cerco sempre posti che credano molto nel buon suono, nelle persone e in un’atmosfera rilassata, oltre a questo sono i posti più trashy o che seguono una certa idea di veramente sperimentale che catturano la mia attenzione. Musicalmente rimango fortemente impressionata se un Dj ha il coraggio di suonare non solo qualcosa di funzionale ma, anche, musica che magari risulti più difficile da consumare a primo impatto; se hai questo tutto può essere più interessante e divertente. Che cosa cerchi in un beat? Da dove continui a trarre l’ispirazione che motiva i tuoi mixing? Il funk e la diversità sono quello che cerco in un beat. L’ispirazione invece la traggo soprattutto dai miei amici e Dj colleghi che mi ispirano tanto quanto i negozi di dischi e i club dove suono o

Parlaci della tua passione per i vinili, sappiamo che viene definita leggendaria e infinita… collezioni? Ci sono diverse ragioni che rendono il vinile il mio formato preferito: il suono e la maneggevolezza. Lo sento più tridimensionale rispetto a un suono freddo e pulito. L’analogico emana un calore particolare. Per quanto riguarda la maneggevolezza: la musica per me è qualcosa di estremamente sensuale e lavorare con i dischi per me è la stessa cosa; quindi direi che è una scelta perfetta. Adoro il look dei dischi, cercarne uno in particolare nel mio caso, tirarlo fuori dall’involucro, metterlo sul piatto e iniziare a mixarlo. Comunque mixare vinili rimane un lavoro manuale, il quale può non essere perfetto tutte le volte, ma è proprio questo punto che lo rende così affascinante per me. Oltre a questo, quello che davvero non mi piace è la “cheaper mentaility” che si combina con i CDs o il download. Penso che il lavoro di produzione che sta dietro ad un vinile giustifichi i suoi costi. Ho dovuto fare un sacco di lavori che non mi piacevano per potermi comprare i miei dischi ma, in un certo senso, questo li rende ancora più preziosi per me. Spero davvero che il prezzo di un disco forse possa salvare un minimo da un facile uso e consumo di questo prodotto. E alla fine c’è un aspetto sociale: io amo condividere musica con le persone e un record shop è una buona opportunità per fare questo. Spesso vado a comprare dischi con i miei amici e colleghi e molto spesso accade che trovi già qualcuno che conosci all’interno del negozio. Mi piace molto che si combinino queste cose mentre compro musica. Infine, non meno importante: non mi piace vedere i Dj che guardano la prossima traccia sul loro computer, ho sempre avuto la sensazione che in realtà si stiano controllando l’e-mail, non è sexy secondo me!!! Parlando del futuro, riguardo il tuo suono, la musica, la ritmica…che hai in mente? Anticipazioni? Lavorerò a qualcosa di molto interessante state tranquilli e rilassati… CONTACT www.myspace.com/tamasumo


some

ROBA DA SNOWBOARD

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BURTON LIPSTICK

DC BFF

FORUM AMOR

NITRO RUNAWAY

Tavola con sistema VRocker che rialza i punti di contatto in punta e coda concentrando il controllo dei piedi in mezzo agli attacchi. Il risultato è una tavola facile da pressare evitando il rischio di controlamina.

La BFF è perfetta per i riders al femminile, è semplice da usare e si adatta ad ogni condizione e ad ogni stile grazie alla sua grande flessibilità e al Directional Twin che permette anche un utilizzo freeride.

La Amor è una tavola all mountain polivalente per rider di livello intermedio. Ottima per le giornata in fresca, la Amor sarà l’oggetto del desiderio per le ragazze che hanno chiuso con i controlamina e non vogliono più stare col sedere sulla neve. Shape direzionale; laminati biassiali.

Tutta al femminile è la Runaway, adatta a chi affronta i rail e gira fuori dai kicker. Combinando shape twin, camber low e flex morbido, questa board risulta tecnica al punto giusto ma anche divertente! Soletta Scratch e Rip a doppio strato resistente e veloce per ogni abuso possibile.


a cura di P a o l o S a l v a t o r e b y 5 t h S e a s o n

ROME DETAIL Silvia Mittermuller, una delle più forti snowboarder del momento, ha scelto come propria tavola la Detail…il motivo??? Bronze Edges per assorbire ogni tipo di impatto con i rails, profilo Gumby-Like Flex, True Twin e grande leggerezza.

BURTON LEXA EST

NITRO ERIS

Il Lexa EST trasuda freestyle. Il nuovo SensoryBED II aumenta l’ammortizzazione e amplifica sia la sensibilità sulla tavola che il controllo. L’hi-back con canting anatomico dona un comfort totale.

Attacchi da donna dal comfort estremo che danno un controllo preciso della tavola. Materiali ultraleggeri, nuovo Asym Women’ s Highback, Airbag Dampening, Speedwheel Buckle s e S-curved Ratchets.

UNION CADET-LADY Splendida estetica per le ragazze e accorgimenti come il cicchetto posteriore con regolazione ultra-veloce e straps regolabili rapidamente che non tralasciano la resistenza grazie all’alluminio.

ROME VAMP BOA I Vamp Boa accompagneranno le ragazze in fresca con gli amici, in park per chiudere fantastici tricks o su piste impervie! Conformist.3 Liner, tecnologia Boa e Ergonomic PF Panels on Liner!

DC W’S PHASE Splendida estetica per le ragazze e accorgimenti come il cicchetto posteriore con regolazione ultra-veloce e straps regolabili rapidamente che non tralasciano la resistenza grazie all’alluminio.


some

ROBA DA SNOWBOARD

SPECIAL BLEND HOT BOX

ROXI TORAH BRIGHT

DC GAMUT

ZIMTSTERN SNOWY PROTEST SILVESTER

NITRO WORLDS AWAY

ROXI JBL 24


WAY

25.000 mag for 600 shops


ilenia vs contest C O M E S O P R AV V I V E R E A D UN CONTEST

“Perché andare a una gara di snowboard?” Moltissime volte me lo sento chiedere quando cerco di convincere qualche amica ad accompagnarmi a qualche contest….”Mi stresso, non mi diverto, non mi piace la competizione…ecc.” Le obiezioni sono sempre le solite.. spesso realmente sentite, altre volte invece subentra la paura di mettersi in gioco e di confrontarsi…. Però devo dire che ultimamente, quando vengono e partecipano, alla fine si divertono e questo soprattutto quando i contest sono “only for girls” ovvero progettati e organizzati a misura di donna: format del contest, snowpark, party e ambiente .. tutto dedicato a noi… E’ pur vero che purtroppo queste sensazioni si ritrovano solo all’estero. E capita anche che proprio quando meno te lo aspetti, quando ti ritrovi in mezzo a così tante ragazze che vivono l’esperienza in modo leggero ma “competitivo” ti butti e provi e migliori .. e non vedi l’ora di ritornarci… Quest’anno (come l’anno passato) anche l’Italia avrà un proprio camp: contest and meeting femminile e, strano ma vero, questo avverra’ nel centro Italia. Dopo Ovindoli, quest’anno sarà la volta di Campo Felice il 19-20-21 Febbraio 2010: il Chicks On Board.. Un evento da vivere a tutti i costi e dove spero ci sarà un grosso riscontro anche da parte delle ragazze del centro nord.. 26

Nel momento in cui, dopo un piccolo esame di coscienza si decide di prendere il “toro per le corna” e di provare a buttarsi nella mischia di una competizione, si deve programmare per tempo l’”avventura”: Cercare più informazioni possibili sulla gara, sull’iscrizione, sulle modalità e i tempi. Di solito in internet si trova tutto e magari scrivere una mail agli organizzatori non fa mai male. Se possibile arrivare nel resort almeno un giorno prima, in modo da poter vedere e provare le strutture, immaginarsi la run vincente e provarla e riprovarla Il giorno del contest fare qualche pista e un po’ di stretching prima del training e soprattutto fare amicizia con le altre ragazze. E’ molto utile, per scaricare la tensione, scambiare opinioni e vivere l’esperienza in modo molto easy.. Al momento dell’inizio del contest prendersi 5 minuti per sé, concentrarsi e riflettere sul da farsi, fare un bel respiro, recuperare tutta la voglia di fare e l’adrenalina che c’e’ nel corpo eeeee droppare…. Serve tantissimo osservare le altre, la loro carica e gasarsi il più possibile per osare qualcosa di più. Dopo aver dato tutto e anche di più cercare di essere soddisfatti di quello che si è riusciti a fare, sia che il risultato arrivi, sia che non arrivi. Andarsi a complimentare con le più forti e stare sempre vicino alla vincitrice perchè di sicuro pagherà

da bere… Io consiglio davvero a tutte l’esperienza di un contest all’estero .. fa capire le dimensioni del mondo che ci sta intorno, fa capire il valore che abbiamo (non siamo così diverse dal resto d’Europa come vogliono farci credere, fidatevi...) e allo stesso tempo potrebbe servire per ridimensionare un ego che alle volte va un po’ oltre la realtà delle cose… Le bastonate servono e spesso, dopo poco, arrivano delle belle soddisfazioni con un po’ più di umiltà. Segue un breve e provvisorio elenco dei contest-meeting femminili (o comunque dove anche le girls possono partecipare) che secondo me andrebbero presi in considerazione per farci un salto.. qualcuno forse solo per vedere (a seconda del livello) altri per partecipare.

Ca len dario Eventi Fe mm

ini li

27/12/09 Obereggen Rail Contest (Obereggen) Rail 8-10/01/10 Roxy Chicken Jam (Saalbach) Slope 9-16/01/10 Burton European Open (Laax) Slope-Pipe 16/01/10 Nikita Chickita Tour (Villars Surollon) Slope 18-20/02/10 Chicks on Board (Campo Felice) Slope 4-7/03/10 Austrian Master (Westendorf ) Slope 6-7/03/10 Pimp My Riding (Montebondone) Slope 6/03/10 Nikita Chickita Tour (Cransmontana) Slope 14/03/10 Volcom Peanut Butter Jam (Alagna) Rail 20/03/10 Final Nikita Chickita (Thyon) Slope 24-28/03/10 Roxy Chicken Jam (Mammoth Mtn.) Slope-Pipe 4/04/10 Volcom Peanut Butter Jam (M.Campiglio) Rail 10/04/10 Nikita Chickita Europe (Serfaus) Slope


Five Issue October November December January Febrary


valentina vitaleR

JESSIE’S FRIENDS

Sono nata a Roma il 2 novembre 1984 e ho sempre vissuto ad Ostia (il mare di Roma). Amo il mare, la natura, lo sport, leggere, scrivere, suonare il piano, viaggiare. Sono una studentessa della facoltà di lingue e civiltà orientali di Roma e venerdì prossimo mi laureo! Ho una scuola di surf ad Ostia (Ostia Surf School www.ostiasurf.it ) insieme al mio ragazzo e amo tantissimo il mio lavoro perchè mi permette di trascorrere moltissimo tempo in spiaggia. Pics: D a n i e l e S t a n i c i Itw : D e n i s P i c c o l o

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Cosa significano per il te il surf ed il mare. Il surf è la mia vita, la mia più grande passione oltre che il mio lavoro. Non riesco ad immaginare me stessa senza il surf. Grazie al surf e alla passione per il mare ho avuto la possibilità di viaggiare molto e di visitare dei luoghi fantastici del nostro pianeta e in Italia. Giusto per citarne alcuni: Australia, Fiji, Tonga, Marocco, Indonesia, Europa.

Surf, Skate e Snowboard. Sono in molti a pensare che siano sport similari. Altri credono invece che siano pianeti diversi. Credo che Surf, Skate e Snowboard siano tre mondi completamente diversi ma paralleli. Tutti e tre hanno in comune una tavola, ma l’elemento in cui lo sport viene praticato è totalmente diverso. A dire il vero tra gli altri due sport ho praticato solo un pò di snow, lo skate mi spaventa molto, con tutte quelle cadute sull’asfalto e cemento. Lo snowboard è divertente ma credo proprio che il freddo non faccia per me! L’ultima volta che sono stata in montagna ho avuto dei terribili geloni ai piedi. Preferisco un pò di acqua

“fresca” di gennaio e febbraio o ancor meglio un bell’inverno ai tropici in costume! Qual’è il tuo segreto... A dire il vero non credo ancora di surfare molto bene. Ho tanto da imparare e spero di migliorare ogni giorno di più. Credo che nel surf,comunque, come in tutti gli altri sport “estremi”, conti molto la “pazzia” e allo stesso tempo l’esperienza di un atleta. Fortunatamente sono nata e cresciuta in un luogo di mare e quindi sin da piccola ho avuto esperienza di mare mosso e onde. Credo che i “segreti” per surfare bene siano prima di tutto avere tanta acquaticità e avere molta resistenza in acqua, qualità che si possono acquistare con molto allenamento, anche in piscina. Inoltre credo sia importante viaggiare molto e surfare in spot diversi, in modo da avere esperienza con qualsiasi tipo di condizione. Penso che un punto a mio favore in questo argomento vada ad Alessandro Clinco, il mio ragazzo e il mio coach, che ogni giorno (con molta pazienza) mi dà tantissimi consigli e suggerimenti su come migliorare la mia tecnica.


surf sk8 snow

Come mai ci sono poche ragazze che surfano in Italia e dove piazzeresti l’Italia sulla Mappa delle scena Europea. In Italia le ragazze che surfano non sono affatto poche, anzi! Di sicuro sono poche quelle che partecipano ai contest, forse per una loro paura di mettersi in competizione. Sarebbe molto bello poter partecipare a delle gare con una ventina di ragazze o più! Credo che l’Italia stia crescendo sempre di più nella scena surfistica Europea, ma di sicuro abbiamo ancora molto da imparare. Purtroppo ci manca la “materia prima”, ovvero le onde…quindi per noi italiani non è facile arrivare a dei livelli alti come gli altri paesi d’Europa, come Francia, Spagna e Portogallo.

JESSIE’S FRIENDS La tua vita: come volevi che fosse e cosa cambieresti. Sinceramente mi reputo una ragazza molto fortunata, perchè ho potuto trasformare la mia passione nel mio lavoro. Forse l’unica cosa che cambierei è il paese di residenza. Se fossi nata in Australia mi riterrei ancora più fortunata :-) La tua giornata perfetta. Sveglia all’alba, colazione veloce, surfata con pochi amici in acqua e onde glassy. Pranzo, seconda session, cena, serata con gli amici o con il mio ragazzo Il tuo spot preferito e perchè. Il mio spot preferito è Banzai (S.Marinella) perchè quando surfo lì, mi sento veramente a casa. Anche se sono di Ostia, Banzai è comunque un luogo di ritrovo per tutti i surfisti di Roma e dintorni, quindi quando ci sono onde è un’occasione per incontrare amici e surfare onde fantastiche. Unica pecca, l’affollamento, ma quando le onde sono un po’ più impegnative la situazione è più rilassata perchè i surfisti in acqua sono molti di meno.

NatA: ROMA 02/11/84 Home: ROMA Home SURFING: BANZAI SAN MARINELLA Sponsor: ROXI, WAXY WAX, SURFTOLIVE, SURFBOARD

Dove devi migliorare come persona e dove come surfista. Credo di essere una persona testarda, a volte questo aspetto del mio carattere può essere positivo, ma spesso è negativo. Dovrei essere meno testarda quando chi mi vuole bene mi dà consigli che io non so accettare o capire in quel momento. Come surfista ho ancora molto da migliorare, una cosa che mi piacerebbe imparare è saper fare i tubi. Raccontami la cosa più pazza che hai combinato. Forse lo scorso anno, un giorno il mio ragazzo mi dice: andiamo in Australia? Ed io: sì!!!! e dopo poche ore siamo andati a comprare i biglietti!

La sera prima di addormentarti cosa sogni di sognare? Spesso sogno di sognare onde perfette da surfare in compagnia di pochi amici. Come mai nel surf esiste il localismo? E’ un bene o un male? Penso che il localismo sia a volte un bene, ma il più delle volte un male. Se il localismo serve per tutelare la sicurezza dei surfisti in uno spot può essere un bene: se per esempio in uno spot impegnativo se si presentano dei surfisti principianti non in grado di surfare in sicurezza per sé stessi e per gli altri, magari un pò di localismo può essere utile per tutti. Ma il più delle volte il localismo si trasforma in violenza o in maleducazione da parte dei surfisti “locals”, gelosi del loro spot, e in questo caso penso sia negativo. Se ci sono delle onde belle perchè non condividerle con altri? Il mare è di tutti e non è proprietà privata. Sarei proprio curiosa di vedere come si comportano questi “locals” negli spot in cui non sono local! Cosa vuol dire far parte di un team importante come quello di Roxy. Far parte di un team Europeo, come il team Roxy è sicuramente un’esperienza unica e incredibile. Grazie al mio sponsor, ho avuto molte opportunità di viaggiare e di surfare con ragazze molto forti da cui c’è molto da imparare. Inoltre Roxy è una grande famiglia ed è bello farne parte!!! Sei campionessa italiana, cosa significa per te e quanto è veramente importante questo traguardo? Essere diventata campionessa significa il raggiungimento di un bel traguardo ed è una grande soddisfazione. Ma ho obiettivi più importanti che mi piacerebbe raggiungere, come per esempio visitare altri paesi e surfare onde impegnative. Inoltre mi piacerebbe migliorare sempre di più nel mio surf e poter partecipare a qualche contest internazionale. Se dovessi farti una domanda che domanda ti faresti? L’esperienza più bella che ti è capitata in acqua? Cosa risponderesti? 2 NOVEMBRE 2008, Australia: cosa c’è di meglio per festeggiare il compleanno? Onde perfette e cuccioli di delfino che saltano da una parte all’altra e nuotano sotto di me! Saluti e ringraziamenti. Ringrazio il mio coach e ragazzo Alessandro, la mia famiglia, i miei sponsor: Roxy, RT Surfboards, Waxy Wax, SurfTOlive. Saluto tutti i ragazzi e bambini dell’Ostia Surf, che mi fanno diventare matta ogni giorno d’estate ma che sono anche la mia più grande soddisfazione!


Pics: F i z z a Itw : D e n i s P i c c o l o

martina jole

Sono nata a Milano nel 1990 e dall’età di 4 anni mio padre ha iniziato a portarmi in montagna, in un resort della Valle d’Aosta: Champoluc. Ho fatto sci per 9 anni e a 12 anni ho iniziato un po’ a snowboardare oltre che a sciare.. ed in breve ho abbandonato gli sci! A 16 anni ho iniziato a “prendere la cosa più seriamente” ed a spostarmi ogni week end in resort differenti: ho girato un po’ a Livigno, Cervinia ed in Alto Adige. A 17 anni sono andata in America a studiare e girare. Recentemente mi sono trasferita in Alto Adige, dove frequento la 5a liceo e giro il più possibile! Dove hai iniziato a Snowboardare. In un paesino in Valle d’Aosta, Champoluc. Con chi ti piace snowboardare. Con i miei amici Benni, Alexander, Paggi, i fratelli Terlan e Demi, se possibile con delle donne, Jane, le Ylenie :) e Monica! Come sei arrivata alla sponsorizzazione? Sono stata notata da Enrico Cavada e Simon Gruber che mi hanno proposto a Nitro…e poi 30

stando parecchio in giro.

Lo snowboard è uno sport maschilista? Si e “chissenefrega”

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JESSIE’S FRIENDS

Cosa significa per te la neve e la montagna. Il mio più grande amore, senza dubbio! Come mai ci sono molti ragazzi che vanno in snow e poche ragazze? Ma non è vero. Ci sono molte ragazze adesso che iniziano a provare...magari si notano di meno. Cosa deve avere una ragazza in più di un ragazzo per riuscire in questo sport? Niente... Devono essere un po’ strane rispetto a quelle “normali”.. A quale rider ti ispiri maggiormente. Johnny Miller e Laura Heather. Mi diverte guardarli! Invece a quale non vorresti mai assomigliare. Jeremy Jones perchè è sempre incazzato Ti senti più a tuo agio in aria o su del ferro? In aria tutta la vita.

Lo snowboard a bisogno di... Sciolina Invece non ha bisogno di... Poser La frase che ricordi che ti appartiene di più. Peace and Love

NatA : MILANO 08/03/90 Home: BOLZANO Home Snowboarding: SIUSI, VAL SENALES Sponsor: NITRO, RAIDEN, SKULLCANDY, GIRO, ELM


Sono una ragazza di origine italo-Thailandese. Metà della mia famiglia vive a Bangkok un paese caldissimo, ma sono cresciuta a Roma, dove sono nata. Mi è sempre piaciuto andare in skate sin da piccola e l’ambiente e la cultura street hip hop è ciò di cui mi sono sempre circondata. Amo le forme di stile più disparate ecco il perché del mio interesse nel writing e per tutta la cultura che vi ruota intorno: rispetto reciproco, il b-boyng, la breakdance e quindi in line skate e evoluzioni street e skatepark. Il resto viene da se. Ho sempre cercato, nonostante gli studi, di lavorare in quello che considero un mio habitat naturale, fatto di colori, sport amici e divertimento semplice e puro. Ora lavoro per ROXY che rappresenta un po’ quello che sono io..una ragazza a cui piace divertirsi !!!

Dove hai iniziato a Snowboardare. Ho iniziato nel 1997 con un gruppo di amici di famiglia che abitavano in svizzera. Ho poi ripreso costantemente qui nel centro Italia nel 1999, quando mio padre mi ha regalato per il compleanno la tavola. Ho iniziato così a trascorrere l’estate a Les Deux Alpes, dove passavo quasi tutta la stagione . Con chi ti piace snowboardare. Con le mie amiche!!! Mi piace rincontrarmi nei diversi luoghi con le altre ragazze d’Italia (Ilenia, Yle, Ele.. ) e ovviamente con Martina Jole la mia amichetta patachick! Qui in centro cerco sempre di girare con le ragazze ma mi diverto anche con i miei amici maschietti che sono comunque stati i primi con cui ho iniziato a snowbordare. Adoro anche girare da sola mi rilassa un casino a volte! Come sei arrivata a farti sponsorizzare. All’inizio sono stata supportata da un negozio poi è stato tutto abbastanza veloce e naturale: ho partecipato a molti eventi in street, mi piaceva fare i rail, che qui in centro non sono mai mancati. Qualcuno mi ha notato e basta. Fondamentalmente mi piaceva molto il fatto di girare per fare i contest e conoscere tanta gente nuova. Nel mio caso è stato premiato anche lo sbattimento di partire e mollare tutto: credo di essere una delle ragazze che parte da più a sud di tutte. Perciò sono la più lontana. Ma non è stato altro che uno stimolo in più. Raccontami l’ultima cazzata che hai fatto. Tracannare un bicchiere di grappa convinta che fosse acqua. Cosa significano per te la neve e la montagna. Rilassarsi, pensare, respirare e prendersi il proprio tempo… adrenalina, energia e sorrisi! E’ una parte di me molto importante.

jane brunotti

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Come mai ci sono molti ragazzi che vanno in snow invece poche ragazze? Credo di aver già risposto in parte a questa domanda.. comunque credo che si creda poco nella scena femminile e di conseguenza si investe ancora poco. Comunque ricordo ancora che, in un contest, una ragazza svedese, mi disse che da lei non c’erano eventi completamente femminili quindi credo che dovremmo aspettare ancora un po’ per far si che la percentuale di donne rider diventi il più vicino possibile a quella maschile. Ma negli ultimi anni le cose vanno migliorando sempre di più e le ragazze dimostrano che non hanno più nulla da invidiare ai ragazzi. Cosa deve avere una ragazza in più di un ragazzo per riuscire in questo sport? Deve avere molta più determinazione e forza di volontà, non deve avere paura di migliorare e a volte farsi male! Fa parte del gioco. A quale rider ti ispiri maggiormente. Kiersty Buass perché si diverte ed è una matta.

JESSIE’S FRIENDS

Invece a quale non vorresti mai assomigliare. Non credo di avere rider donne a cui non vorrei mai assomigliare! Ti senti più a tuo agio in aria o su del ferro? Qualche anno fa ti avrei risposto sicuramente sul ferro senza batter ciglio…ora come ora ti dico in aria. tirsi.

NatA: ROMA 06/08/81 Home: ROMA Home Snowboarding: CAMPO FELICE, OVINDOLI Sponsor: NITRO, ROXI, SKULLCANDY, GIRO, RAIDEN


Pics: L u c i o P e r g o l a Itw : D e n i s P i c c o l o

elenia berretta JESSIE’S FRIENDS

Ho frequentato la scuola di grafica pubblicitaria, è li che ho conosciuto il mio migliore amico Daniele che mi ha introdotto nel mondo dello skateboarding, skateo dal 2004, finita la scuola ho cominciato subito a lavorare come grafica, dal 2008 sono sponsorizzata Vans e Eastpak. Grazie allo skate mi ha fatto conoscere i miei migliori amici. Qui a Bergamo siamo in un bel pò sopratutto ultimamente da quando hanno iniziato a costruire delle strutture. Lo skate mi ha aiutato parecchio a crescere, e soprattutto ad uscire da un paesino pieno di gente bigotta e ignorante.

Dove hai iniziato a Skateare. Ho iniziato nel parcheggio vicino a casa poi mi sono spostata a Dalmine dove ci sono degli amici che sk8ano, e subito dopo andavo quasi tutti i pomeriggi a Bergamo in centro. Con chi ti piace Skateare. Con il mio gruppo di amici di bergamo BERGAMO FESCION! Come sei arrivata a farti sponsorizzare. Mi è capitata l’occasione ed ho accettato, girando 32

nel mondo dello skate conoscevo gia da un bel po’ i team manager Eastpak e Vans, Fede e Simo che tra l’altro sono molto amici, e cosi mi è capitata l’opportunità. Li ringrazio molto perchè mi sostengono sempre e non solo per quanto riguarda lo skate, sono delle belle persone.

Lo Skate è uno sport maschilista? Questo dipende dalle singole persone, non si può generalizzare...ci sono persone che non ti calcolano, e altre che ti supportano al 100% perche sei una femmina, ad altri non importa, è soggettivo. Sinceramente non mi interessa, basta che mi diverto con i miei amici. Cosa significa per te uscire con lo skate. Andare a skateare e divertirsi con i miei amici o da sola, scaricare le tensioni e gasarmi per i tricks. A quale skaters ti ispiri maggiormente? Mi piaceva un sacco John Cardiel ai tempi d’oro, e poi Dennis Busenitz. Ti senti più a tuo agio in street o in skatepark? In street dipende ovviamente dal tipo di spot, comunque mi piace molto, in sk8park anche... diciamo che dipende dalle giornate.

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Pero mi piace variare tra uno e l’altro. Lo skate a bisogno di... Più persone che si sbattano veramente. Invece non ha bisogno di... Invidie, pettegolezzi, cose che purtroppo ci sono, tutti sanno tutto di tutto... La frase che ricordi che ti appartiene di più. Direi la parola... dove mi riconosco un pò tutti ‘NCULET (bergamasco). NatA: BERGAMO 20/02/87 Home Snowboarding: BERGAMO, MILANO TRICK: FLIP Sponsor: VANS, EASTPAK


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Sono nata a Lugano (Svizzera) dove vivo attualmente. Sin da piccola mi sono sempre piaciuti gli sport all’aria aperta, e dopo aver sperimentato un bel pò di discipline sportive ho scoperto lo snowboard. I primi anni praticavo snowboard solo durante le vacanze di Natale, poi nel marzo 2006 mi sono iscritta a un camp per ragazze dove per la prima volta ho messo piede in uno snowpark. Un mese più tardi ho partecipato a delle selezioni per entrare nella federazione ticinese di snowboard, e con mia sorpresa mi hanno ammessa nel team. Ho cominciato quindi ad allenarmi per tutta l’estate e tutto l’autunno a Saas Fee e a Zermatt, la disciplina principale era l’Halfpipe. Putroppo però a metà gennaio del 2007 durante il training di una gara mi sono strappata il legamento crociato anteriore e il menisco e sono dovuta restare ferma fino a settembre. Questo evento mi ha segnato molto, restare ferma un intera stagione é davvero un brutto colpo: ogni volta che nevicava sapevo che tutti i miei amici potevano prendere la tavola e farsi una bella giornata in neve fresca mente io dovevo rimanere a casa e fare fisioterapia. Ripresa dall’infortunio ho smesso di allenarmi con la federazione e ho cominciato a partecipare in tutta Europa a gare TTR cercando di portare a casa buoni risultati, come il 3° posto al Burton AM Tour. La scorsa stagione mi sono allenata molto nello Slope Style, per partecipare a gare importanti come il Roxy Chicken Jam e i Burton European Open, e ho dovuto lavorare sodo, tra shootings e contest per fare contenti gli sponsors! Quest’anno spero di fare una stagione ancora migliore, anche se dovrò diminuire il tempo che passo sulla tavola e aumentare il tempo per lo studio se voglio ricevere la maturità, ma ormai una delle prime cose che si impara quando si pratica uno sport e che i sacrifici da fare per arrivare dove si vuole sono molti. Dove hai iniziato a Snowboardare. La prima volta che ho messo un piede su una tavola é stato nel 2001 a St.Moritz, non ho un bel ricordo di quella giornata! 5 anni più tardi mi sono decisa ad imparare sul serio, e a Bosco Gurin in Svizzera ho cominciato a snowboardare sul serio. Lo snowboard è uno sport maschilista? Non credo sia maschilista, é solo che ci sono meno ragazze rispetto ai ragazzi che vanno bene...Più che maschilista direi che in certi casi é uno sport delle “conoscenze”. Se hai talento non importa che tu sia un ragazzo o una ragazza, arriverai di sicuro da qualche parte. Purtroppo ci sono troppi casi di riders che arrivano lontano grazie alle “conoscenze” che hanno, trovo sia un

gaia giacomazzi JESSIE’S FRIENDS

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pò ingiusto rispetto a chi si fa un mazzo così per arrivare a certi livelli. Raccontami l’ultima cazzata che hai fatto? Mmmmh, ho “preso in prestito” l’auto di mia zia e sono stata a guidare illegalmente (non ho ancora fatto la patente). Purtroppo ho rigato la fiancata dell’auto! Cosa significa per te la neve e la montagna. Fin da piccola ho sempre adorato la montagna, con mio padre andavo ogni estate a fare escursioni e mi piaceva molto. La neve invece ha sempre rappresentato un occasione di conoscere altre persone, da piccola mi piaceva frequentare i corsi di sci perché avevo la possibilità di stare in mezzo ad altri bambini e divertirmi.

Senza dubbio in aria, ma anche il contatto con il ferro non mi dispiace, e sembrerebbe esserci alchimia.

Ti senti più a tuo agio in aria o su del ferro?

NatA: LUGANO 14/12/90 Home Snowboarding: ALL SWISS MNT. Sponsor: DC, UNION, AIRBLASTER

Ti senti più a tuo agio in aria o su del ferro? Senza dubbio in aria, ma anche il contatto con il ferro non mi dispiace, e sembrerebbe esserci alchimia.


mammaeerika bibi maiocco Testo & Pics: N i k k a

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Lo scorso Luglio ho avuto l’occasione, grazie ad Erika, di trascorrere una settimana presso il resort “Facciosnao”, a Les 2 Alpes. Dovevo documentare un evento e fare alcune foto che raccontassero il suo nuovo progetto rivolto ai ragazzini, quelli che lei chiama affettuosamente i suoi “cuccioli”. Si tratta di un team tutto nuovo che riunisce piccole e grandi promesse dello snowboard italiano. “Mamma Erika” si preoccupa di tutto: dalla sveglia al mattino (a che ora sei andata a dormire ieri sera?), agli allenamenti, alla scuola (“hai fatto i compiti?”)… Svolge quindi il ruolo di un vero e proprio tutor, un punto di riferimento, un’amica oltre che un attento team manager. Erika è navigata in questo ambiente: ha cominciato ad andare in snowboard nel 1992. Poco dopo inciampa in un tale, detto Poldo che porta la sua esperienza nel campo turistico e la mette a disposizione dei giovani riders. Insieme organizzano uscite domenicali con i pullman, una delle principali caratteristiche degli albori dello snowboard, che hanno poi portato alla nascita dei primi club Italiani. Comincia così un susseguirsi di frenetiche attività: dalle settimane bianche ai camp estivi a Les 2 Alpes passando per l’organizzazione di grandi eventi a livello Nazionale ed Europeo. Erika viene chiamata dalla Comvert per seguire il progetto “Lady Bastard”, collabora con BACO Magazine e alla sera riesce perfino a fare la spesa e cucinare! Si sa, le grandi donne son fatte così... E ora questo progetto legato agli under 18, alle sue gioie, in cui Erika crede tantissimo e in cui riversa tutte le sue energie. Mi spiega che quello che cerca di realizzare con tanti sforzi e tanta passione, è di dare a questi ragazzi l’opportunità di crescere atleticamente, portandoli a confrontarsi con esperienze diverse, anche oltre confine, permettendo loro di competere con riders a livello europeo. Erika mi spiega che tra lei e i ragazzi si è creato un rapporto bellissimo, di fiducia e stima reciproca, in particolare con Bibi Maiocco. Bibi è l’unica donnina non solo del gruppo ma anche della sua famiglia: 5 fratelli, 4 maschi e lei, la piccola. Piccola si! Perchè è del 1996, ha 13 anni e frequenta la seconda media ma sono già da sei anni che va in snowboard…la ragazza! Dalla sua un 1° posto al World Rookie Fest. Erika e Bibi si sono incontrate lo scorso inverno a Bardonecchia, dove Bibi la peperita girava su e giù per il pipe accompagnata come sempre dai fratelli, tutti attivi in questo mondo. Come non notarla!? Un puntino sorridente che usciva dal coping del maestoso pipe olimpico! In questo ambiente prettamente maschile Bibi ti sbatte in faccia uno switch backside 360… non è cosa di tutti i giorni. Così eccola anche al Kratter’s Kamp, insieme al fratello Gian Marco e

Maria Delfina Maiocco “Bibi” - Les2Alpes

poi di nuovo a Les 2 Alpes ad allenarsi insieme a tutti gli altri. Erika ha notato il suo talento e le ha dato la possibilità di potersi allenare a 2 Alpes per la stagione estiva e Bibi l’occasione non se l’è fatta proprio sfuggire. E’ stata dieci settimane in ghiacciaio in compagnia di un altro talento nascente, Benedetta Piller, nientemeno che cugina dei fratelli Kratter. Direi che la passione per la tavola c’è e soprattutto, cosa che non manca, è il legame con gli altri componenti del team. Bibi racconta…“viviamo tutti insieme in appartamento ci divertiamo davvero tanto…”. Anch’ io mi sono accorta, mentre scattavamo le foto per il servizio, di quanto sia bello il rapporto d’amicizia che lega il gruppo. Bibi è beata tra gli uomini e si trova molto bene… è un vero maschiaccio: oltre ad andare in snowboard gioca a calcio e va in skate. Ci piace così, una vera piccola rockettara… Le chiedo “Cosa ascolti!?” lei mi risponde “AC/ DC e Eminem” ma la cosa che più mi sorprende è come risponde alla domanda “chi sono i tuoi eroi?”. Rambo e Kid Vicius. Rambo!? ma che

giusta è una ragazzina di 13 anni che ha come mito Rambo!? e Kid Vicius? Pensavo avesse sbagliato a scrivere il nome di Sid Vicious, quindi faccio una ricerca approfondita su internet, chissà che magari non sia io a dare i numeri! Invece Kid Vicious non è il bassista dei Sex Pistols ma suo fratello maggiore Gian Maria, maestro di snowboard, con il quale ha un rapporto davvero speciale! Bibi non è passata inosservata nemmeno alle grandi aziende: è supportata da NITRO, RAIDEN, GIRO e ROXY e inoltre aiuta il suo fratellone ha promuovere “FATALITY”, un progetto di famiglia! Che dire di questa piccola grande Bibi? Innanzitutto c’è da dire che dietro di lei c’è la grande Erika. Sicuramente queste sono donne che ci daranno grandi risultati e soddisfazioni! Speriamo che Bibi arrivi ai livelli della nostra Tania De Tomas…le carte in regola le ha proprio tutte!!! Bibi, gioca bene le tue carte! Con affetto. Nikka....


manuela mariani CHICKS ON BOARD Itw : L a u r a F u s c o Rockinthemiddle.com

Pics: D a n i e l e M e i

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Finalmente Italia si comincia a parlare di snowboard al femminile ma questo non significa che il gentil sesso si è affacciato alla scena da poco. Ci sono alcune girls che da tempo sostengono la causa e portano avanti progetti ed idee con l’intento di promuovere lo snowboard tra le ragazze. Manuela Mariani è una di queste. Rider storica della scena centroitaliana, da sempre convinta che questo sport non sia un’esclusiva maschile e per dimostrarlo ha inventato il Chicks On Board, un evento che ha realizzato tutto da sola e che è ormai giunto alla sua terza edizione e che ha riscosso tantissimo successo tra le ragazze e non solo...


Ciao Manu, raccontaci qualcosa di te. Oddio non so proprio da dove cominciare… Che vi posso dire? Amo lo snowboard, sono 10 anni che vado sulla tavola e questo sport è diventato la mia passione. Vivendo nel centro Italia i resort che frequento maggiormente si trovano in Abruzzo e sono principalmente lo Swup the park di Campo Felice e, fino alla passata stagione, il “defunto” Alien Park di Ovindoli. Nei miei primi anni di snowboard mi sono sempre trovata da sola in mezzo a tanti uomini e pochissime erano le donne che incontravo sulle piste e nei rari snowpark esistenti all’epoca. Fortunatamente negli ultimi anni la situazione è cambiata un bel po’ e finalmente non sono l’unica ad accorgersene... Com’è nata l’idea del Chicks On Board? Tutto è partito da una scommessa tra me e Gabriele De Angelis. Si parlava di costruire in park delle strutture più adatte per le ragazze dove avrebbero potuto provare manovre anche un po’ più tecniche. Purtroppo 3 anni fa la credibilità della scena femminile era scarsa e così mi sono sentita dire: «tanto voi donne dove andate, siete sempre le solite tre che girate e sempre le solite ‘pippe’!». La mia contro risposta è stata quella di proporgli di organizzare un camp, una festa, un meeting di ragazze che potesse coinvolgere quante più girls possibili qui in centro Italia, cercando di unire l’apprendimento e il miglioramento della disciplina nel freestyle al divertimento. Tutto condito da tanta musica, regali e perché no… anche da una garetta finale che potesse tirar fuori quel briciolo di competizione che si nasconde sotto l’aspetto docile di ogni donnina. Come si è evoluto il Chicks On Board in questi tre anni? Dalla semplice manifestazione della prima edizione, che si è svolta in un solo park, siamo passati a realizzare un tour che comprendeva più tappe, precisamente 3, coinvolgendo i due snowpark principali del centro e un appuntamento finale con un contest di tutto rispetto… il Chicks’Games. In palio x la vincitrice c’era l’invito ad una gara internazionale riservata a sole donne “Nikita Chikita”. A prescindere da quanto il Chicks On Board crescerà e a prescindere da quelli che saranno i progetti e i sogni del futuro, il concetto rimane sempre quello di cercare di coinvolgere tantissime donne, facendo capire che il park esiste anche per loro. Nessuna nasce “imparata” e soprattutto che il freestyle non è un argomento per soli maschi. Qual è stata la partecipazione delle ragazze? Ti ritieni soddisfatta? Beh la scommessa iniziale con Gabriele l’ho chiaramente vinta io! Le ragazze che hanno partecipato sia al camp che alla gara sono state tante. E chi le aveva mai viste girare in un park più di 50 ragazze tutte quante insieme? E’ proprio

l’entusiasmo delle partecipanti che ogni anno mi spinge a riproporre il Chicks On Board. Penso che il successo ottenuto sia dovuto al fatto che è una donna ad organizzare l’evento, che quindi è in grado di capire meglio di un uomo quali sono le esigenze delle ragazze e cosa si aspettano da una manifestazione di snowboard. Nel corso degli anni ho organizzato parecchie gare qui in centro Italia e mi sono sempre dispiaciuta per la poca considerazione e lo scarso spazio lasciato alle donne. Alla fine il Chicks On Board è l’evento a cui da sempre speravo di partecipare. Quali sono i tuoi progetti per la prossima stagione invernale? Come sarà la terza edizione del Chicks On Board? Sicuramente girare il più possibile in snow, concentrarmi di più sul jibbing… Non a caso l’edizione di quest’anno si svolgerà il 19-20-21 Febbraio allo Swup the park di Campo Felice, dove di jibbing ce n’è per tutti i gusti…

manuela mariani Anche quest’anno il Chicks On Board proporrà il ‘Chicks’Games’, 3 giornate di giochi e contest che coinvolgeranno le ragazze di ogni livello e preparazione. Il clue sarà sabato e domenica: sono previste diverse attività con una scaletta che riempirà tutta la giornata…gara di jam session, gara a team, camp per le principianti e due contest super divertenti -al quale potranno partecipare tutte le ragazze, indipendentemente dal proprio livello di partenza- il ‘limbo ollie contest’ e l’altro non ve lo dico per lasciare un po’ suspence. Ah quasi dimenticavo…montepremi di tutto rispetto per le ragazze in gara: oltre al materiale messo a disposizione degli sponsor, ci saranno ben 1.000 euro di price money.

Qual è stata la reazione da parte di media e sponsor quando hai proposto l’evento? Ti hanno supportato? I media hanno risposto subito positivamente, l’idea del Chicks è piaciuta da subito, probabilmente per l’originalità, visto che di cose così non

se ne trovano facilmente in giro… soprattutto in Italia. Con gli sponsor invece all’inizio è stata dura coinvolgerli e soprattutto convincerli a credere nel progetto. Pian piano, anno dopo anno, dopo diverse proposte e infinite chiacchierate sono riuscita ad acquistare la fiducia di alcune aziende, soprattutto quelle che si occupano esclusivamente del settore femminile. Il main sponsor del Chicks On Board 2010 sarà infatti Roxy, azienda leader nel campo delle donne e già affezionatissima al Chicks dalla sua prima edizione. La marketing manager di Quicksilver e Roxy Italia, Roberta Trabattoni, con cui ho instaurato un rapporto di simpatia e stima reciproca, ha voluto che Roxy partecipasse come sponsor principale dell’evento poichè crede nelle potenzialità del Chicks On Board ed è rimasta piacevolmente affascinata dalle edizioni precedenti. Secondo te come mai fino adesso la scena femminile non è mai stata presa sul serio in Italia? Secondo me perché non c’è stato mai nessuno che l’ha spinta abbastanza. Probabilmente mancavano le motivazioni. Ora le tendenze sono un po’ cambiate… Basta considerare che sull’ultimo numero di Transworld snowboarding, la rivista più importante nel mondo per quanto riguarda lo snowboard, ci sono intere pagine dedicate alle donne e molti più spazi pubblicitari riservati ai brand femminili. Considerando che in Italia le montagne non ci mancano quali sono i motivi delle differenze tra la nostra scena e quella internazionale? Penso che le aziende, i board shop, i gestori dei tanti snowpark italiani e le scuole di snowboard dovrebbero promuovere più iniziative rivolte alle donne e lanciare messaggi indirizzati alle ragazze più giovani, in modo da coinvolgerle a 360° in progetti validi e non utili soltanto a guadagnare qualche cliente, cosa che da tempo si fa in Europa. Cosa ti aspetti dal Chicks On Board 2010? Che dopo tante ansie e stress che precedono l’ organizzazione possa riuscire a divertimi insieme a tutte le ragazze, a gasarmi insieme a loro durante la gara e l’intera manifestazione. Quando si gira tutte donne sicuramente lo spirito è diverso, il fomento prende il sopravvento e si riesce a dare molto di più, spingendo il proprio livello al massimo. Ti lascio lo spazio per i ringraziamenti. In primis voglio ringraziare gli sponsor del Chicks On Board 2010, Roxy, Völkl, Skullcandy, Ashbury, e Flux. Poi Laura e Alberto di RITM, Daniele Mei, Roberta Trabattoni, la mia amica Jane Brunori, Uzzo, Gabriele, Matteo, Vittoria, Rossella, Marco Navarra, Fabrizio Messineo, Denis Piccolo che mi offre questa occasione su Sequence e tutte le persone che mi hanno dato una mano in questi tre anni di Chicks On Board.


lyn-Z adams hawkins LA PRIMA DONNA A CHIUDERE MC TWIST IN VERT

Nel corso di un evento di skate, arte e musica tenutosi nello storico Grand Palais di Parigi, costruito in occasione dell’esposizione mondiale di Parigi svoltasi nel 1900, Lyn-Z Adams Hawkins si è consacrata alla storia come la prima donna a chiudere un Mc Twist in skateboard dentro un gigante halfpipe, sotto lo sguardo attento di Tony Haws e molti altri pro e qualche migliaia di teste che gridavano gasate!!! L’evento, intitolato “Quiksilver Tony Hawk Show”, ha miscelato diverse collaborazioni: Bára Prásilová per la fotografia, André per il live painting, musica dei Dead By Sunrise, DJing di Mix Master Mike e come grande protagonista… lo skate. A rendere indimenticabile lo show, oltre all’ultra declamata chiusura da parte di Tony Hawk di un 900, ci ha pensato Lyn-Z Adams Hawkins girando a livello di molti uomini.

Itw : D e n i s P i c c o l o Pics: D e n i s P i c c o l o Rigablood

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Il Tony Hawk Show si è svolto all’interno del Grand Palais. Cos’hai provato mentre skateavi in un edificio storico così meraviglioso? E’ stato a dir poco incredibile. E’ un luogo così bello ed emozionante. Mi sono sentita davvero onorata al solo pensiero di poterci entrare, figurati a skatearci!!! Eri mai stata a Parigi prima dell’evento? Si, ero già stata a Parigi, all’età di 14 anni. Il mio unico pensiero all’epoca era dormire e non ero affatto interessata a visite e robe del genere. Questa volta è stato completamente diverso. Ho iniziato ad amare questa città così bella e ricca di storia. Ho adorato il fatto che l’hotel si trovasse a solo un isolato dalla Tour Eiffel. Come ci si sente ad essere l’unica donna ad aver chiuso un Mc Twist? Non ho parole per descrivere la sensazione che ho provato...surreale. L’hai chiuso di fronte ad un sacco di persone che erano presenti al Grand Palais. L’avevi mai fatto prima? Noooo.. e questo è il motivo per il quale tutti sono impazziti!!! Nessuna donna era mai riuscita a fare un Mc Twist in vert ramp...MAI!!! è incredibile che sia io la prima! Eri in una delle più belle città del mondo. Hai festeggiato dopo l’evento? Bè...mi sono state versate alcune bottiglie di champagne in testa da Tony; in sostanza una doccia di champagne, mi piace definirla così. Poi, siccome c’era un VIP party in zona, ci sono andata con un paio di amici per festeggiare. Secondo te ci sono altre ragazze che vanno in skate che sarebbero capaci di tirare fuori un Mc Twist? Non ne ho la più pallida idea. Sono quasi sicura che Karen Jonz stia tessendo un indy 540s. Penso però che dovremo ancora attendere per vederlo.


Quando Alberto mi ha avvertito della presenza del team internazionale di Elan Chicas a Folgaria, non ci ho pensato due secondi a caricarmi nello zaino la Canon e partire immediatamente!!! Si! è tutto vero. Una volta raggiunta la località mi rendo effetivamente conto che Lisa Filzmoser, ConnyBleicher e Dominique Vallee sono realmente a mia disposizione per shootare qualche giorno...incredibile. La loro disponibilità da subito è coinvolgente, e traspare attraverso le loro parole una voglia matta di snowboardare le nostre montagne. Le condizioni di neve sono a dir poco strepitose, e nonostante stia ancora nevicando e il tempo non sia dei più sublimi, partiamo subito alla ricerca di nuovi spot. Oltre alla mia presenza fotografica, c’è anche il foto senior di Onboard Europe, che da quanto mi dice e un pò di tempo che segue le ragazze per un

Pics & Testo: R i g a b l o o d grosso servizio che uscirà su Cooler. Direi una persona speciale, oltre che un ottimo fotografo, creiamo subito un feeling di collaborazione e stima reciproca, non avrei mai immaginato di trovarmi a scattare di fianco ad un dei migliori fotografi della scena europea. Le ragazze anche se le condizioni di visibilità erano pessime devo dire che si sono date veramente da fare. Abbiamo spaziato da un wallride dentro una

elan chicas tour

L E P R O D I E L A N FA N N O TA P PA A F O LG A R I A

Lisa Filzmoser

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galleria, alcuni drop con super atteraggi in flat fino a sgummare in fresca...le nostre montagne le hanno offerto la possibilità di sfoggiare tutto il loro repertorio. Nonostante siano state giornate impegnative sono riuscite a trovare anche le forze per fare una session in notturna al Jurassik Park tutta sul gelido ferro dei rail. Che dire... complimenti alle signorine!


Conny Bleicher


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ania De Tomas i n t e r v i e w Fotografie: D e n i s P i c c o l o & M a t t G e o r g e s Itw : M a r g h e r i t a B o r s a n o

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ania De Tomas i n t e r v i e w

Sono cresciuta in Val di Fassa e ho sempre praticato molto sport da piccola. Non sono mai stata una secchiona e ho sempre invidiato chi mi sembrava non fare sforzi per imparare le cose. Così dopo la seconda superiore ho lasciato la scuola per fare solo ed esclusivamente snowboard. Dopo di che, all’età di vent’anni, con grande sforzo ho ricominciato a studiare. Ho fatto gare di coppa del mondo fino al 2006, anno in cui ho partecipato alle Olimpiadi di Torino. Dopo quet’esperienza mi sono dedicata solo a fare photo shooting e a filmare. Ho filmato per un’anno con snowbox e quest’anno ho una vera e propria parte nel video “gimme some” filmato e prodotto da Random Production. Sono un insegnante di yoga e mi piace vagabondare per conoscere il mondo.

Perchè hai iniziato a snowboardare? I miei genitori hanno un negozio e noleggio di snowboard e quando ero piccola tutta la mia famiglia faceva già snowboard. Mio padre, all’età di sette anni, mi portava a fare i salti dai cliff con i big foot (piccoli sci). Probabilmente se guardassi oggi quei cliff vedrei delle roccette che spuntano dalla neve, ma a quei tempi sembravano per me dei saltoni. In sostanza facevo già il mio primo approccio con il freestyle. Mi piaceva già da piccola l’idea di fare snowboard. Le prime volte che ho toccato una tavola era nel campetto di fronte a casa mia e usavo lo snowboard per lo più come un bob o per giocarci. Quanto è importante, per uno sport come lo snowboard, il rapporto che hai verso la montagna? Per me il rapporto con la montagna è una cosa molto personale. Se si ha passione nel fare neve 44

fresca, il rapporto con la montagna diventa solitamente più profondo col passare degli anni. Stare in mezzo alla natura e camminare per ore, lì, dove la potenza della montagna a volte può essere incontrollabile, ti da’ un rapporto con la montagna diverso. Per quanto mi riguarda questo tipo di rapporto con la montagna è solo all’inizio. Vorrei sapere meglio come comportarmi in alcuni casi, vorrei poter conoscere la neve e capire se è pericolosa o meno e in casi estremi conoscere bene cosa fare. Ora sto facendo esperienza e con il tempo spero di rendere il mio rapporto e la conoscenza che ho della montagna molto più profonda. Dividi la tua storia di rider in tre parti: l’inizio, i primi sponsor e la consacrazione e spiegami le cose positive e negative di ogni passaggio. Ho iniziato a fare snowboard per gioco e il mio primo sponsor e’ stato il negozio dei miei genitori, che mi forniva qualunque cosa. Il primo anno in cui mio padre mi portò ha fare delle gare, mi ricordo che non eravamo molte a partecipare ed erano tutte molto più grandi di me. Facevo gare di pali con la tavola soft, qualche boardercross e qualche gara di jump. Iniziai subito a preferire la creatività e l’emozione dei salti e con il passare del tempo mi sono fatta dieci anni fra park, pipe e qualche volta anche street. Ora invece adoro fare fresca, specialmente saltare in fresca, oppure adoro i salti grossi nei park quando sono fatti bene. Penso sia sublime la sensazione che si prova nel chiudere qualcosa di difficile. Le cosa spiacevole che mi ha accompagnato per tutta la carriera è il fatto che non ho mai avuto una compagna della mia età che condividesse con me queste esperienze. Ho viaggiato tantissimo da sola. Ma.. chi lo sa…magari è proprio questo il motivo del mio successo. Girando sempre con gli uomini ho imparato da loro, aumentando così il mio potenziale. La cosa negativa oggi, è che il mondo dello snowboard mi appare come una sorta di trappola di Peter Pan: la gente di questo mondo sembra essere colpita dal desiderio si restare “eterni ragazzi”. Come se le cose prendessero un valore diverso da ciò che si considera ‘normale’. Sembra il paese dei balocchi dal quale non si riesce più ad uscire. In fondo però è un ambiente nel quale si sta bene e che mi ha sempre dato la possibilità di studiare, di viaggiare e di conoscere le lingue. Sei sponsorizzata da uno dei top brand del settore femminile: Roxi. Che rapporto hai con le altre compagne? Essendo cresciuta in mezzo ai maschietti,

Pic. Denis Piccolo Prato Nevoso



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ania De Tomas

sono un po’ maschiaccio sotto molti aspetti e ho sempre fatto fatica ad aggregarmi a gruppi totalmente femminili. Ho qualche amica stretta ma non riesco a stare in gruppi di sole donne. Il mio rapporto con le altre ragazze del team non è quindi un’amicizia forte… Ma sono tutte belle persone e posso dire di volergli bene. Ho legato invece, in maniera stretta, con Suray, una ragazza spagnola del team Roxy europeo. Abbiamo fatto amicizia dal primo istante e l’anno scorso siamo state in Argentina a fare neve fresca insieme. Ci siamo divertite tantissimo. E’ difficile essere una pro donna? Intendo dire, pensi che ci siano delle effettive discriminanti fisiche e emotive (del tipo: “se mi butto da lì sopra mi faccio troppo male quindi non ci provo) che frenano una ragazza dall’osare e dal provarci tanto quanto un uomo? Le donne solitamente hanno una struttura fisica 46

più fragile e hanno un istinto di preservazione della specie scritto nel DNA, quindi sicuramente abbiamo qualche freno maggiore rispetto agli uomini. Psicologicamente i ragazzi già da piccoli vengono spesso spinti a fare i duri perché non si può sembrare femminucce o piangere. E’ questo tipo di comportamento che crea un forte senso di orgoglio e che spinge in maniera considerevole gli uomini a rischiare di più. Perciò conservano quella spinta egoistica del dimostrare di essere forti e bravi. Noi donne invece veniamo solitamente cresciute con qualche paura in più: “non fare quello o ti fai male”, “attenta, quel gioco e’ pericoloso!”. In molte tribù indigene le donne vengono cresciute insegnando loro tutto a partire dalla tenera età e non viene esiste tutta quest’enfasi nell’insinuare la paura nel bambino. In queste tribù i corpi delle donne sono più robusti e meno fragili. L’aspetto psicologico contribuisce a creare la struttura fisica e una struttura cresciuta nella paura non può che essere debole. Qual è il tuo primo ricordo legato allo snow? Quando ero piccola mi piacevano i colori della tavola Crazy Banana che avevano i miei genitori

Pic. Denis Piccolo Chamoix


in negozio e volevo sempre usarla, ma mio padre mi ripeteva: e’ troppo grande per te! Parlami dello Yoga e i cambiamenti ha portato. Ho iniziato a fare yoga più o meno cinque anni fa. Mia madre aveva un libro molto interessante di Gabriella Cella che illustrava alcune sequenze, abbastanza semplici, di posizioni yoga. L’anno successivo ho fatto una scuola a Milano per diventare insegnate. Ora sto facendo la tesi e ho già insegnato alcune volte. Io, come molte altre persone, ho conosciuto lo yoga attraverso le posizioni classiche con cui si tende ad identificare lo yoga, ma è un mondo estremamente ampio che comprende qualunque aspetto della vita: filosofia, poesia, musica, arte, cultura, alimentazione.. Lo yoga è una forma di disciplina che fornisce gli strumenti per mettere in pratica un percorso di vita in continua evoluzione e scoperta interiore e questo lo puoi applicare in qualunque aspetto della vita. Per quanto mi riguarda ha portato tanti cambiamenti che sono tutt’ora in continua evoluzione. Lo scorso inverno hai filmato una grossa parte per Random Video. Che impegno serve per riu-

scire a produrre una parte così completa? L’ anno scorso ci ha aiutato molto la neve, che è scesa a palate! L’impegno che io cerco di mettere in ciò che faccio è cercare di dare sempre il meglio. Spesso però ci si dimentica di chi sta dietro al video… Alessandro (Killer) si è occupato del montaggio e di filmare il video e ha fatto proprio un bel lavoro. Grazie Killer. Che rapporto hai con la crew di Random? Raccontami un episodio carino. Mi ricordo il giorno in cui eravamo a Chamois per uno shooting di un salto in fresca e Denis, nonostante stesse poco bene, é venuto a fotografare il salto in fresca comunque. Soffriva di attacchi di mal di pancia che lo facevano andare spesso dietro gli alberi a liberarsi… He! He! Noi lo vedevamo dalla partenza del kicker con la camera in mano, che si contorceva dal dolore e ci dava il ‘via libera’ per radio per saltare mentre era sdraiato a terra e ogni tanto scompariva nel bosco.. ma nonostante ciò ha tenuto duro fino all’ultimo. Grande Denis!!

Pic. Denis Piccolo Gaver


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Che rapporto hai con gli shooting e con i fotografi? Mi diverto molto a fare gli shooting. Certo, qualche volta le condizioni sono brutte ed è un po’ stressante, ma si cerca di trovare sempre un buon compromesso fra il pericoloso e ciò che si pensa siano le proprie capacità. Io penso di avere un bel rapporto con i fotografi, si scherza, si lavora e si condivide la stessa passione... Certo ho le mie preferenze..ma bene o male mi trovo bene proprio con tutti. Adoro filmare con Killer: è artistico e ha tanta passione. Il tuo fidanzato Matteo Borgardt, detto Whazza, è un pro della scena italiana molto forte. E’ un vantaggio avere un ragazzo che condivide le tue stesse passioni? Si, per me è un vantaggio. Imparo molto da lui, ha un bello stile e riesce sempre a spiegarmi bene come fare i trick. Poi condividere le stessa passione dello snowboard è proprio bello! Parlami del vostro rapporto e di lui. Io mi diverto molto quando sto con lui. Quando si rompono le barriere e si riesce ad essere totalmente se stessi, il rapporto prende una piega molto profonda. Si sta bene e si riesce a far uscire quella parte di noi che non potrebbe esprimersi altrimenti. Ti senti sottovalutata rispetto al livello della scena europea? Pensi che il fatto di essere Italiana ti abbia portato degli svantaggi? Sinceramente non riesco a capire molto bene come sono valutata nella scena europea. Non posso dire di sentirmi sottovalutata. E se devo essere sincera mi piacerebbe molto meno se la gente mi sopravvalutasse; se tu sei un signor nessuno quando sei in giro pensi solo a divertirti e se sei forte la gente ti guarda con ammirazione, chiedendosi: ‘” chi e’ quella li?”. Invece se sei considerato forte, tutti ti guardano e si aspettano che tu faccia qualcosa di straordinario. Ma se quel giorno hai avuto una giornataccia o se ti fa male una caviglia!?!! Ti faccio un esempio: l’anno scorso sono stata in America al Auperpark di June e c’era Thara Dakines che provava un trick su una struttura staranissima, tipo una parabola, un disco gigante.. Comunque, lei ci provava e riprovava e niente.. poi arrivo io che nessuno conosce e lo chiude alla seconda volta. E’ bello essere sottovalutata, a volte, perchè puoi sempre stupire tutti! Pic. Matt Georges Tu r c h i a

Come ti eserciti e mantieni allenata? Solitamente faccio snowboard tutto l’anno. Poi faccio yoga e vado ogni tanto dal fisioterapista o da un massaggiatore per riassettare un po’ il fisico. Quest’estate però ho trovato una nuova potente passione: l’arrampicata. Mangi sano o te ne freghi? Mangio abbastanza sano. Noi siamo fatti di

ciò che mangiamo e penso sia una cosa molto importante scegliere la propria alimentazione. Non bisogna fissarsi sulle cose però penso che avere un’alimentazione completa e sana significa star bene, fisicamente e psicologicamente. Non si considera mai quest’aspetto dell’alimentazione ma influisce tantissimo anche a livello emozionale e psicologico. L’essere vegetariana è una scelta? Perchè? Potrei darti mille ragioni per essere vegetariani: impatto ambientale, ragioni etiche, politiche, economiche, riguardanti la sanità… Ma io non voglio convincere nessuno. Se una persona sente il bisogno di essere vegetariano e vuole avere delle risposte sul perchè essere vegetariano, può trovare informazioni sul sito internazionale della sanità o farsi una ricerca personale. La mio motivazione principale è la meditazione: il tipo di meditazione che pratico riesce a crescere la sensibilità sia a livello fisico che ad un livello più sottile. Che valore dai al giudizio altrui? Molte volte prendo il giudizio altrui sul personale e posso essere molto permalosa, ma se poi mi fermo e cerco di essere oggettiva posso dare il giusto peso ad ogni cosa. Non sempre ci riesco ma mi sto allenando! In snowboard sei sicuramente una ragazza competitiva, lo sei anche nella vita privata? No, cerco di non esserlo. Io sono molto competitiva soprattutto con me stessa. Il mio orgoglio è molto forte e a volte mi fa fare delle cose pazzesche. Non solo per dimostrare agli altri ma spesso anche per dimostrare a me stessa che posso andare oltre! Ora, però, ho incontrato un freno, perchè nell’arrampicata se ti spingi troppo oltre è facile farsi molto male o peggio… Quindi sono costretta a smetterla di fare cose troppo estreme e devo saper valutare molto bene i miei limiti. Sei vendicativa? No, cerco di essere comprensiva, non mi interessa la vendetta. Perchè mai devi vendicarmi? Per aumentare l’odio dell’altra persona.. non mi piace questo genere di filosofia di vita. Non sono neanche però sul.. porgi l’altra guancia. Penso che essere sinceri sia molto meglio che essere vendicativi. Qualcuno a cui vorresti dire grazie? Ringrazio Whatza perché mi sta sempre vicino. Ringrazio la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto. Ringrazio Francesco perchè e’ il mio migliore amico e mi accompagna sul cammino spirituale. Ringrazio gli sponsor che mi aiutano: Roxy, Northwave e Doors…la crew di Random e tutti gli amici della Val di Fassa.


GIRLS ROCK

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Le ragazze del team burton nell’esclusivo shooting di transworld team shootout


Fotografie: B l o t t o Testo: S u s i e F l o r o s


Natasza

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Zurek


GIRLS ROCK Kelly Clark, Gabi Viteri, Hannah Teeter, Spencer O’Brien & Natasza Zurek hanno dato una bella scossa nel primo Annual Team Shoot Out della rivista americana Transworld Snowboarding. Questa crew di donne Burton è nata in seguito ad un contest di creatività che ha miscelato Forum, Rome e DC. Due settimane di tempo a disposizione di ogni team, ognuno in un resort diverso, per ottenere dei grandi scatti fotografici ed aggiudicarsi la vittoria. Una di queste settimane era dedicata alla realizzazione e all’organizzazione dello shooting. Ogni team aveva come regola quella di avere almeno 5 riders nella propria crew selezionata, uno di questi doveva essere necessariamente una donna. Le due principali menti creative di Burton, Evan Rose e Lance Violette, hanno deciso di non coinvolgere una sola donna, ma hanno deciso di stupire, creando una crew composta da sole ragazze. Il vincitore avrebbe avuto in premio la copertina della prima uscita di Transworld della stagione. L’evento si è svolto durante la seconda settimana di Aprile. Ciò significava che avevo tra i miei compiti di team manager quello di assicurarmi che tutte le crew si trovassero sul posto e si sentissero pronte e motivate dopo una stagione ricca di contest. Kelly arrivava fresca fresca da un inverno composto da quattordici contest importanti, nei quali si è classificata sempre prima o seconda e ha vinto tre gare, incluso il Dew Tour Pipe, l’US Grand Prix e il TTR. Spencer ha invece vinto la gara di SlopeStyle al Dew Tour, ha conquistato l’argento agli X-Games e ha duellato con Kelly per consacrarsi come miglior riders dell’anno. Hannah si è dedicata principalmente ai contest di pipe, raggiungendo importanti risultati. Kelly & Hannah avevano inoltre pianificato di seguire il team Americano di Pipe durante la stessa settimana, ma allo stesso tempo avevano deciso di partecipare a questo shooting. Natasza e Gabi arrivavano da una stagione di foto e video molto intensa. Comunque, senza preoccuparsi troppo di tutti questi impegni, le ragazze sono riuscite a ritrovarsi a Snowmass per questo evento, peraltro decisamente gasate. Una delle cose più fike


GIRLS ROCK G ab i Vit e r i H a n n a h Te e t e r Kelly Clark

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di questo shooting composto solo da ragazze, era che la shaper del park era lei stessa una donna: Isabelle Falardeau ha imposto tempi molto rigidi alla sua squadra di costruzione delle strutture create da Rose e Lance. Le strutture erano veramente un’opera d’arte: un bellissimo e scolpito Stepdown Jump con una larghezza e una lunghezza di 5 metri, un Quarterpipes su entrambi i lati e un Wallride nel gap in cui potevano slaidare. Il wall era disegnato con molti quadrati colorati, ideali per realizzare grandi foto, che a loro volta si combinavano con l’abbigliamento delle riders. Ogni rider ha scelto il proprio colore preferito. Hannah è stata soprannominata Sexy Santa perchè era in rosa. Il primo giorno le ragazze lo hanno dedicato ad impratichirsi con le strutture, raidando in tutti modi possibili sulla struttura, preparando i trick preferiti in testa. La prima cosa che ci ha lasciati totalmente sbalorditi è stata una perfetta clip coerografata su ogni ragazza che si avvicinava alla struttura, tutte in contemporanea. Alcuni momenti importanti dello shooting sono stati realizzati di notte: ciò ha significato prendere i gatti alla chiusura degli impianti e restare fino alle due di notte in montagna. Questo è una dei fattori che ha permesso di realizzare materiale estremamente valido. Un altro aspetto molto importante, che ha garantito la riuscita dell’evento, è stato è stato

proprio il ritrovarsi tutti insieme su questa montagna. Le ragazze Burton della crew non avevano avuto grandi occasioni per stare insieme durante la stagione ed è stato molto bello e positivo incontrarsi e vivere a stretto contatto. Ritengo che sia entusiasmante il fatto che ragazze così differenti abbiano creato un’unione così forte che ha permesso di ottenere grandi risultati. Il fotografo senior di Transworld, Frode Sandbech, ha catturato immagini per la sua rivista e Blotto Photto ha scattato immagini da un’altra angolatura per garantire differenti sfaccettature di immagine. Frode ha scattato foto di un certo livello creativo utilizzando gelatine fotografiche nei flash e illuminando tutta la struttura con precisione e in modo molto meticoloso. Blotto ha invece lavorato confermando il suo style creativo, lasciando la sua firma su ogni scatto. Brad Kremer è stato il nostro riferimento per quando riguarda il filming dell’evento e Aaron Leyland ha lavorato da assistente riprendendo da angoli diversi. Posso dire che la media crew era il top che esistesse in circolazione. Devo purtroppo riconoscere che il nostro team non ha vinto la cover sul magazine ma ha riscosso molto successo il nostro coraggio nello scegliere un team tutto al femminile. Siamo riusciti a dimostrare che anche una crew di ragazze può ottenere grandi risultati e realizzare bellissimi scatti fotografici. Sono stati giorni intensi e molto faticosi, ma ora che guardo le immagini dal mio Mac, riconosco il fortissimo legame che siamo riuscite a creare e da questo ufficio riconosco tutto l’impegno che le ragazze hanno profuso per riuscire nell’evento. Che dire...divertitevi con le stupende immagini che abbiamo riservato per Jessie.


Kelly Clark


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GIRLS ROCK Natasza

Zurek & Co


Girls Shredding Fotografie e Testo: E l e o n o r a R a g g i

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Iaia

Girls Shredding E’ troppo semplice fermarsi alla critica superficiale secondo la quale in Italia possano rimanere direttamente tutte a casa, a parte una sola rider a cui si deve sicuramente molto, e che si è vista in ben due movie questa stagione. Un’ intro che potrebbe sembrare dura, dovuta da certe risposte o argomentazioni che hanno stancato tutte. Se si vuole cambiare la situazione, o quantomeno renderla più dignitosa, è arrivato il momento di esporsi e scommettere! Si sentono voci secondo le quali sarebbe meglio nascondere la realtà del livello femminile italiano, finché non avvenga un miglioramento o un cambio generazionale. Sconforto, voglia di cambiare, poco tempo da dedicare allo snow, pochi eventi femminili, poco impegno, non si può avere tutto. Il 99% delle rider ha un’ occupazione a tempo pieno e si dedica alla tavola nei weekend, e quando possibile a nei giorni di vacanza, l’ 1% fa scuola sport o ha decide di passare tutta la stagione ad allenarsi. E’ scontato che non ci possano essere le percentuali di altri paesi, o riscontri media come negli anni passati quando c’erano contributi più sostanziali da parte della scena femminile, questo perché le rider della generazione Comi, Masolini, Serblin, Detomas & C. avevano fatto dello snow la propria vita e professione. Quindi le cose sono due, o non c’è più talento e voglia di sbattersi, o chi vorrebbe provare riceve un sacco di schiaffi (come in ogni settore) e dopo un paio di stagioni molla tutto. Durante la scorsa stagione si sono visti tre tour, uno interamente femminile e due con categoria dedicata: il Chicks On Board, il Rookie Tour e la


Bibi

Snowboard Challenge nello specifico. Il primo ha avuto un discreto successo anche perché l’unico in centro Italia, il secondo ha dato la possibilità alle più giovani di incontrarsi, anche se il numero di iscritte è stato minimo. Il terzo un ‘ploff ’ visto che alla finale di Campiglio si sono contate quattro iscritte, di cui una infortunata. Sicuramente si è trattato di un contest poco sentito da tutti, che vedeva un gap enorme tra i montepremi delle categorie e l’assenza della sezione rookie per le ragazze. Poi ci sono stati dei camp come l’ Elan Chicas Camp, il Pimp My Riding Camp by Roxy, e altri sparsi, che hanno avuto più o meno successo. Già qualcosa rispetto alla stagione precedente. Da questo recap parte un ragionamento, la maggior parte delle rider afferma di fare snow per divertirsi e non si sente predisposta ai contest, quindi se si vuole fare qualcosa per le rider forse è necessario far evolvere il concetto di gara che è radicato nel nostro Paese prendendo esempio da eventi di successo come il Nikita Chickita, che ha visto un afflusso 62

di italiane più alto del passato. Seconda cosa, come mai per questo camp-training hanno dato disponibilità più rider che ha qualunque gara della stagione? Forse la voglia di non entrare troppo in competizione, e di divertirsi imparando qualcosa di nuovo, potrebbe essere la formula per cambiare e smuovere la situazione di cui ci si lamenta. Un photoshooting ha connotati leggermente diversi da quelli che ha assunto il progetto che vedrete in queste pagine, si potrebbe definire come un camp-training, dedicato alla realizzazione di una session. Si è trattato di un lavoro di squadra volto ad insegnare qualcosa di nuovo alla maggior parte delle ragazze presenti, aiutandosi a vicenda. Per cause al di sopra dell’umano controllo non è stato possibile per tutte riunirsi come da programma a Gaver. Un’ idea che aveva preso forma nei mesi precedenti a livello astratto, e che ha trovato il supporto di questo resort grazie a Gigi Gas e Massi. Tre giorni in

uno chalet tagliate fuori dal mondo circostante con una gatto delle nevi e delle pale, cosa si può chiedere più? Non è sempre possibile coinvolgere tutte a causa di imprevisti e sfighe, durante questa terza stagione si proverà nuovamente a portare avanti il progetto e a migliorarlo!

Girls Shredding


Monica Romigi

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AUTUMN IN SENALES

end 6 am iche in un gelido week s ale sulle piste della Val Sen wboard sno far con una voglia matta di

Fotografie: M a r g h e r i t a B o r s a n o Testo: G i o v a n n a S e r b l i n

Elisa Picchiotti

Giovanna Serblin Ylenia Giachetti

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Alessia Poli

Ilenia Cavallini


“ERAVAMO 4 AMICHE IN SNOW, che volevano cambiare il mondo, destinate a qualche cosa in più, che ad un uomo ed un impiego in banca… si parlava con profondità, di strutture e poi di libertà… tra un bicchier di vino ed un caffè, tiravi fuori i tuoi perché ed i farò…..” Invece, quel gelido weekend di fine Novembre eravamo in 5, anzi in 6 e forse più, il mondo lo vogliamo cambiare ancora, si, ma più o meno un uomo ce l’abbiamo e c’è chi ha pure un impiego in Banca!! Infatti Ilenia Cavallini miei cari, udite udite.. oltre a girare i suoi stilosissimi e ben piazzati bs5 sui kickeroni, è laureata in economia aziendale, si è trasferita a Riva del Garda per amore ed è vicedirettore di una banca a Rovereto! Poi c’è l’altra Ilenia, Giachetti, che, fiorentina d’oc, ha invece fatto trasferire il suo, di uomo, nella sua splendida città, dove gestisce un ramo della ditta Mawi Design. Laureata in interior design, ricerca e progetta, assieme ad una collaboratrice, forme nuove per complementi d’arredo. Anzi, alcuni suoi pezzi sono attualmente in esposizione ad una galleria d’arte di Firenze. Ci tiene

Ilenia Cavallini

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a far sapere che adora il vino, ama il suo cane lupo femmina alla follia.. e non ha tatuaggi!! Alessia Poli, anche lei toscana, ma residente nella splendida Versilia, non si capisce come mai… non surfa, non le piace il caldo, l’impatto dolce con l’acqua di mare che ti leviga e pigmenta la pelle a farti assomigliare ad una bella caribica.. No! Le piace rischiare le ossicine sul metallo dei rail! A vederla ti viene in mente Joni Malmi qualche anno fa, mahh!! Sposata da circa 5 anni, col marito è andata in viaggio di nozze a Mammoth Mountain e Salt Lake, il sogno di ogni snowboarder, ed ora gestisce il meraviglioso ristorantino “ La canonica” a Pruno, un paesino dell’alta versilia, vicino a forte dei marmi. Gira spesso con Elisa Picchiotti, nata a Livorno 27 anni fa. Qui, da 1 anno divide la casa con un’amica in un appartamento in centro. Dopo essersi da poco laureata in Agraria, ha scelto di lavorare col babbo, che è un agente di commercio nel settore elettronico, facendogli ufficialmente da segretaria e svolgendo prevalentemente lavoro di ufficio. Cosi, almeno, può gestirsi il lavoro come vuole, permettendosi di dedicarsi alle sue passioni per le tavole! Infatti, oltre a snowboardare da 10 anni, pratica windsurf e dalla scorsa estate si è avvicinata anche al kitesurf, sport fantastico e ricco di emozioni che l’ha appassionata a tal punto che tra pochi giorni se ne andrà

in Brasile in cerca di vento! A prima vista potresti anche definirla timida… e magari un po’ paurosa.. ma evidentemente ha un pulsante segreto che quando lo clicca lei si trasforma e non la riconosci più! Magari ti spara il trickone super stiloso e tu ti chiedi: “Ma chi era quello li?? Pure figo!!?”..era Lei, quella paurosa di prima! Vabbeh! Ci sarebbe anche Monica, bellissima bionda, ex ballerina che a soli 15 anni faceva stendere tutti gli sballati in discoteca sotto la sua gabbia, ed ora fa stendere tutti gli sciatori che la vedono togliersi la giacca XXL da rapper quando va a prendersi un panino in baita. Attenzione però, guardare e non toccare, altrimenti vi stende lui, Matteo, bellissimo pure lui, ex atleta nazionale di scherma. Ovviamente dal loro amore non poteva che nascere una bimba bellissima, pure lei! (P.S. Anche la cagnolina ed il cane di casa… di splendida razza, bianchi immacolati entrambi.. sono bellissimi, si, pure loro!! …qualche mese fa mi hanno invitata a cena, con GG, Ciube e Yulo.. se qualcuno ci avesse osservati dall’esterno, avrebbe affermato con certezza che noi eravamo di un altro pianeta.. 2 hobbit, un uomo-lupo ed il pronipote di zio Fenster! Per fortuna che con noi c’era Oscar, ad alzare la media, il cane bellissimo ed elegantissimo di GG!!)

Elisa Picchiotti

AUTUMN IN SENALES


Ylenia Giachetti

AUTUMN IN SENALES

Con l’Ale ci conosciamo da tanto tempo, ma solo ultimamente abbiamo iniziato a girare insieme perche’ comunque e’ difficile trovarsi anche se siamo in resort cosi’ vicini (n.d.r.Cimone e Abetone).. L’ho conosciuta già come “vera donna rider”.. mi ricordo che vederla girare è sempre stato uno spettacolo: quando la sua tavola si appoggia al rail, lei se lo grinda ferma e rilassata con il suo stile da: “ho tutto sotto controllo”. Lei per me è stata davvero un grosso stimolo. Dopo il weekend appena trascorso, visto quanto ci siamo divertite, mi sono resa conto che e’ d’obbligo girare piu’ spesso insieme, anche a costo di farsi mille chilometri, dormire poco e spendere tanti soldi..perchè fare snowboard tra donne ti da’ una carica diversa.. piu’ forte!

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Dice Yle di Alessia Poli

Eli è la mia compagna di snow dopo mio marito (dato che lui sparisce sempre...mah!). Elisa è una persona determinata che, se spinta nella maniera giusta riesce a fare quello che vuole! Adesso è un pò troppo appassionata di kite...va in brasile a gennaio...eh sì! La stiamo proprio perdendo...ahahaha!!

Dice Alessia di Elisa Pichiotti



Giovanna Serblin

E’ dalla prima gara alla quale partecipai nel 2004 che sento parlare di Ilenia Cavallini come una che spacca di brutto in snowboard. In effetti ancora oggi dà del filo da torcere un pò a tutte in Italia!! In tutti questi anni, oltre ad essersi fatta notare per i suoi tricks e per le rotazioni da paura che si spara sui jump, conoscendola personalmente, ho anche potuto apprezzare la sua simpatia, la sua passione e l’entusiasmo che trasmette nel fare snowboard e nello stare insieme. Infatti è impossibile non sentirsi a proprio agio in sua compagnia! Visto il suo grande spirito di aggregazione, è facile sentirsi parte di un tutto quando si è a snowboardare con lei!! Durante questa deliziosa esperienza, anche se fugace, non si è smentita: al secondo giro in park già si sparava backside 3 cork sul 15 mt senza mai smettere di pomparci tutte a continuare a girare nonostante il gelo!!...non è niente male per una vice direttrice di banca e tra l’altro anche ottima donnina di casa e fa delle ottime tigelle!!

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Dice Elisa su Ilenia Cavallini

Io faccio snowboard dal 2000 e nel 2001 andai ad alleghe per un contest.. li’ ho visto questa tipa allucinante che girava sul jumpone insieme agli uomini.. ho pensato che un giorno avrei voluto essere come lei.... dopo siamo diventate amiche, molto amiche, e abbiamo condiviso un sacco di uscite in snow, una vacanza a biarritz e molto altro. Lo scorso week end e’ stato incredibile, c’era un affiatamento tra donne mai visto: tutte gasate e felici!! La Gio’ rimane un punto di riferimento per me. E’ un’ esplosione di energia, ti trasmette sempre la carica e ti motiva a 1000! Una persona che ha deciso di vivere per lo snowboard, e che io non smetterò mai di ammirare… nemmeno adesso che sono passati tanti anni da quel famoso 2001!!

Dice Ile su Giovanna Seblin


AUTUMN IN SENALES

Alessia Poli

Poi non so dove fosse finita la Rita con Ylenia e la loro combriccola in quei giorni successivi, ma il mercoledì mi chiama: -Oh!!!! Troppo simpatica la morosa del Pina! Mi sono divertita un sacco con lei! Devi troppo conoscerla!!- Si era innamorata pure lei!! Comunque, ogni volta che sono un po’ giù e vago per i park senza seria direzione, o sento un “Gio” deciso con l’accento emiliano, oppure sento quel “Gjio” caldo e grosso con l’accento fiorentino.. allora sorrido: O è l’una oppure l’altra Ilenia!! Così è successo anche Sabato.. Giornata splendida, ma freddo polare.. Tutto ghiacciato e il sole lo si intravedeva lassù, mentre la vetta lasciava che la sua ombra si appoggiasse come un drappo grigio su tutto il park.. Incredibile come Margherita sia riuscita a rendere così colorati i suoi scatti con i suoi giochi di luce! Io non sapevo che fare.. Seconda uscita in snow della nuova stagione.. Il salto con l’atterraggio di marmo, i rail non li provo da quando mi hanno insegnato il front to front di lamine, uhm... vedo la palla!! Una palla di bronzo grande come quelle con cui saltavi come un canguro da piccolo.. Divertente!!

Poi, facendo un altro giro, sento “Gjio”! (accento toscano) ..”Prova il Ratatatà!” Inchiodo! “Cos’è il Ratatatà????” Il tubo, zigrinato, in salita con l’uscita tipo cliffetto. “Dici??” Si, dai dai dai!!!!! Vabbeh, provo! Stavo congelando! Le dita non le sentivo più, ho pensato che andare su e giù a piedi con l’Yle mi avrebbe scaldata. L’ho fatto!! Vincendo le mie stupide paure che mi invadono per provare ormai qualsiasi stupidaggine... Da quando sono maestra riesco a girare molto meno, e mi sento destabilizzata. Ma basta che uno mi inciti un po’ e tutto ritorna! E ti ringrazio proprio tanto Yle!! Mi sono davvero divertita! Ringrazio Ilenia Cavallini per essere il supporto della mia passione per i park ormai un po’ deviata dagli oceani. Ringrazio Elisa ed Alessia per essere sempre così disponibili pur dovendosi fare sempre tutti quei kilometri! Da ammirare con “chapeau”! Ringrazio anche Margherita perché siamo riuscite a lavorare molto bene in tempi e condizioni ristrettissime.. Mi son sentita un po’ come ai vecchi tempi! (Solo senza Martino o Torella che mi insultavano per buttarmi giù da un cliff mentre loro giocavano a tresette sulla mia vita lì sotto! O Denis che mi gridava:”Dai Gio! Che se salti questa sera limoniamo!!!”, scherzando, ovviamente!) Quel sabato eravamo tutte serene, in amicizia, in scioltezza.. Non molto in relax, ma di certo non stressate. Se c’è una cosa che non mi piace più dell’andare in snowboard, specialmente nei park italiani, è quello stress poco pulito che aleggia nell’aria ogni volta che uno ha voglia di provare una st***zata.. Tutti lo guardano ma solo per giudicare, allora quello guarda l’altro per sapere se fa il trick meglio o peggio di lui, secondo il canone dell’ultimo video uscito.. E così le ragazze che un po’ vogliono andare sono ancora più inibite! Ma non è così! Lo snowboard è come la musica.. Ognuno ha il suo stile, il suo genere, il suo modo di suonare con le dita o con il plettro, in piedi o seduto, saltando o rotellando.. Che è come il passo che usi, lo stance, le bonate, la taglia dei pantaloni o semplicemente come fai una curva: ognuno ha il suo modo ed il suo piccolo mondo in cui sentirsi felice. Ed è tutto bello perché lui o lei che sia, ha fatto quel trick in quel momento, per il suo livello, nelle sue sensazioni o stati d’animo, e si è divertito a farlo! Basta, vi prego, col portare lo snowboard alla pura esecuzione tecnica come nello sci o nella ginnastica artistica.. Questo lasciamolo agli atleti, quelli veri, quelli che mangiano bene e vanno a letto alle 22. (Anzi, speriamo di crescerne un po’ di atleti così, che in Italia ne abbiamo bisogno!) Ma noi, tutti gli altri, anzi, almeno noi tutte.. Divertiamoci come siamo apprezzando la neve e la montagna che ci permette di scivolare con la tavoletta!!! Grazie ragazze per la giornata di questo ultimo sabato di novembre 2009.. E speriamo di fare altre uscite insieme con neve più soffice e temperature più miti!!



Pink Gallery Piccolo Denis Matt Georges Andrea Rigano Eric Bergeri

Li s a Wii k Pic. Matt Georges


Pink Gallery Lisa Filzmoser Pic. Matt Georges


Conny Bleicher Pic. Andrea Rigano


Pink Gallery Ta n i a D e To m a s Pic. Denis Piccolo


Anne Flore Marxer Pic. Matt Georges


Pink Gallery Caroline Beliard Pic. Eric Bergeri


Souray Pic. Matt Georges


remember PER NON DIMENTICARE

Te s t o + f o t o : D e n i s P i c c o l o

La mia amica Giovanna Serblin era a

comando di un gruppo di snowboarder scalmanate chiamato “Sophia”. In quel periodo rappresentava la fortissima scena femminile, tra cui Tania . Qui eravamo nella pausa durante lo shooting fotografico per il loro secondo calendario annuale distribuito in allegato con la rivista Snowboarder... purtroppo fù l’ultimo . Ma ancora adesso dopo tanto tempo di sente l’eco di quel movimento di amiche che ancora adesso spingono in tutti i modi immaginabili la sfumatura rosa dello snowboard italiano.




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