Sequence Magazine 64 IT

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Sonnenkopf

Benny & Dominic

Every pro snowboarder knows it for being the holy grail of kicker spots and powder lines.

They’ve got different mindsets, different backgrounds and different styles. So, what’s the deal?

Hands down Images speak louder than words, a trick of eternal beauty which looks pretty darn good in picture.




Edito°

Perché lo snowboarding non può essere considerato semplicemente” uno sport? Attenzione, non stiamo dicendo che non è uno sport, ma è sicuramente molto di più di una attività sportiva fatta di performance, training e figure. La causa è la sua importante componente culturale. TEXT

Matteo Rossato PHOTO

Markus Rohrbacher

Citando le parole di PJ Gustafsson che abbiamo intervistato in questo numero, lo snowboarding non è uno sport ma una “way of life”. La Mecca mondiale dello snowboarding Laax non smette mai di promuovere il termine lifestyle associato allo snowboarding, perché esso è parte integrante e imprescindibile del suo DNA. E questa foto che ritrae parte del team Nitro - guarda caso proprio a Laax - agghindato come Yung Doli, rappresenta perfettamente il concetto di lifestyle. I detrattori di Lucas Baume diranno che è solo un party boy che bonka tutto con i pantaloni

del pijiama: noi invece diciamo che ha letteralmente dato vita a una rivoluzione, sia a livello di moda, sia a livello di riding style. Nessuno - almeno in Europa - prima di lui, aveva sdoganato in tal modo quel riding fatto di butter e bonks. E in un momento dove i rider si cominciano a comportare come atleti, lui ha sbattuto in faccia a tutti il suo modo di vivere lo snowboarding. E adesso, spuntano come funghi qua e là emulatori del buon Lucas, che oltre a divertirsi un sacco, ha sancito che è cool divertirsi anziché fare il trick più peso che avete visto in video. Mentre leggerete questo edito, i trade show di inizio anno saranno in pieno svolgimento e le company più importanti del settore avranno svelato cosa vi attende sugli scaffali dei negozi per il prossimo inverno. E se l’istinto non ci inganna, sarà un’altro anno pieno di bellissime novità per lo snowboarding e il suo intramontabile lifestyle.


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Snowboarding simplified for everyone.

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Editor In Chief Denis Piccolo

Editorial Coordinator Matteo Rossato

Creative Director George Boutall

Crew Editor In Chief

Sequence-Magazine.com

Editorial Coordinator

Photographers & Filmers

Denis Piccolo denis@hand-communication.com Matteo Rossato ross@hand-communication.com Advertising Office

hello@hand-communication.com +39 333 7741508 Creative Director

George Boutall george@evergreendesignhouse.com

Federico Mura hello@hand-communication.com Matt Georges, Dominic Zimmermann, Markus Rohrbacher, Gianfranco Battaglia, Claudio Foco, Cyril, Silvano Zeiter, Kevin Kok, Achille Mauri, Migi, Roberto Bragotto, Alex Steward, Francesco Zoppei, Scotty Stephenson, Ben Gavelda, Aaron Schwartz, Andrea Schilirò, Thomas Monsorno Collaborators

Graphic Design

Francesca Pagliaro, Diego Marmi, Stefano Luongo

Lisa Filippini, Elisa Maria Ferrari, Giulia Boccola, Silvia Galliani, Marta Manzoni, Luca Albrisi, Enrico Santillo, Antonio Isaja, Sofia Parisi, Fabrizio Bertone, Simone Lovera, Tommaso Bernacchi e Natalie Mühlmann

Editing & Translation

Cover

Giacomo Margutti

Deniz Cinek by Claudio Casanova

Company Editor

Hand Communication Corso Francia 17 - Torino hello@hand-communication.com Store Magazine Map

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L’artistica Savigliano Savilgiano - Cuneo - Italy lartsavi.it Distribution

25.000 copies distibuted in +500 European stores: Italy, Switzerland, Austria, Germany, France, England, Spain, Belgium, Finland, Holland, Czech Republic, Slovakia & Portugal


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9/16/19 6:18 PM


102° Benny & Dominic

76° Spirits of the Chedars 82° Sonnenkopf

62° On the Lookout

94° Hands Down

114° Offline in Czech

52° 2021 Product Highlights

Index 8° The daily Pill

26° Boa Fit System

42° Burton Mountain Mash

12° Fresh Made

38° PJ Gustafsson

44° Ursus Snowpark

16° Killer Collabs

32° Laax Open

48° Alpe di Siusi

20° Eco News

34° Adam Ellis

60° Yes, JP Solberg can!

22° Now A.I. Binding

36° Firetruck 2.0

72° Stale Saandbech

24° K2 clicker X HB

38° Vans Snowboarding Days

128° Word Out


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K2SNOW.COM

SINCE 1987

K2 proudly welcomes Kennedi Deck to the International AM Team. Snowboarding by Kennedi Deck. She is riding the Cold Shoulder board and Meridian binding. Photos by Marc O’Malley. Location: Washington, USA.

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KENNEDI DECK


The Daily Pill B Y D AV I D E F I O R A S O

Markus Keller nuovo Global Team Rider di TSG TSG è entusiasta di annunciare Markus Keller come nuovo rider del Global Team. Dopo aver affinato le sue abilità allo Sportgymnasium di Davos, lo snowboarder svizzero ha scelto la strada dei circuiti internazionali, rappresentando la sua nazione per oltre una decade tra competizioni FIS e Olimpiadi. Sebbene il pipe rimanga uno dei suoi campi di gioco preferiti, l’esperienza lo porta a muoversi con disinvoltura tra park, backcountry e big mountain in egual misura. “Sono entusiasta di lavorare con perfezionisti che la pensano al mio stesso modo, che sostengono e proteggono ciò che ci piace fare di più” - sottolinea Markus.

La crew di ThirtyTwo è felice di accogliere tra i suoi ranghi Bode Merrill! Originario di Salt Lake City, Bode ha sperimentato vari aspetti dello snowboard durante la sua carriera: dallo street a folli linee in Alaska, Bode ha dimostrato di poter fare tutto ciò che vuole su una tavola. La sua creatività e il suo senso dell’umorismo non conoscono confini, da anni sta spingendo i limiti di ciò che è possibile fare su uno snowboard, guadagnandosi al tempo stesso il rispetto di tutti i colleghi snowboarder del panorama internazionale. Nel 2014 è stato premiato come Snowboarder Magazine Rider of the Year e ha vinto gli X Games Real Snow due volte nelle categorie Real Snowboarding Backcountry e Real Snow Street in anni consecutivi, l’unico snowboarder a farlo.

Apre ufficialmente il nuovo snowpark DC di Tignes DC Shoes prosegue la sua avventura nelle Alpi francesi inaugurando il nuovissimo DC Park di Tignes, accessibile dalla seggiovia Gratallu e dalla draglift Col du Palet. Aperto ufficialmente all’inizio di gennaio, il park presenta kicker e rails per tutti i livelli. Si divide in due Easy Zone, progettate per scoprire e perfezionare la tecnica freestyle, ed una Expert Zone riservata ai pro. Nel corso della stagione sarà mantenuto dalla squadra di Ravach, un team di shaper professionisti guidato nientemeno che da Benjamin Ravanel, l’uomo responsabile del Superpipe degli Winter X Games 2013. DC ospiterà atleti, clienti e VIP nel nuovo lodge situato ai piedi delle piste.

Being Green: un tributo a Dillon Ojo e la crew di Landline Ragazzi che hanno dedicato la propria vita allo snowboard, leggende viventi che lo hanno trasformato in quello che è oggi, giovani talenti che alimentano il progresso. Being Green è il nuovo libro curato da Tanner Pendleton che racconta il dietro le quinte dell’epico Landline, il primo snowboard movie mai realizzato da Vans. 136 pagine che documentano viaggi, ricordi prezioni e momenti intimi che hanno cementando un legame familiare. Un legame profondamente segnato dalla prematura scomparsa del rider canadese Dillon Ojo, a cui va questo tributo. Raccoglie, tra gli altri, parole di Pat Moore, Mike Ravelson, Cole Navin e fotografie di Oli Gagnon e Jake Price.

CURATOR Volume II CURATOR Volume II parla del culto segreto dello snowboard e presenta immagini esclusive di Jake Burton, John Cardiel, Denis Leontyev, Fridtjof Tischendorf, Nicholas Wolken, Steve Gruber, Rene Rinnekangas, Niklas Mattsson, Lonnie Kauk, PJ de Villiers, RP Roberts, Mads Jonsson, Tommen, Nicolas Müller, Marie-France Roy, Gigi Rüf, Maria Thomsen, Ethan & Annika Morgan, Hampus Mosesson, Jakob Wilhelmson e tanti altri ancora. L’intero contenuto di un anno di abbonamento alla tua rivista di snowboard preferita racchiuso in un libro dal design elaborato. Ma con storie, foto e illustrazioni che non verranno stampate in questo modo su nessuna rivista di snowboard. Niente pubblicità, solo contenuti!


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The 3 asymmetrical functions FIT - FEEL - FLEX are combined in an asymmetric shape and closure system that delivers optimum support and flex. The result is the highest performance and most incredible feeling boot on snow.


The Daily Pill B Y D AV I D E F I O R A S O

Jones presenta la Flagship 10th Anniversary in Limited Edition Al suo debutto, nel 2010, la Flagship ha ridefinito il concetto di tavola da freeride. Per celebrare il decimo compleanno di questo leggendario modello, Jones Snowboard presenta a sorpresa una nuovissima edizione speciale che ne amplifica il look e le prestazioni. Stessa forma, stesso profilo direzionale e stessa 3D Contour Base 3.0 del modello 2020, ma nuovi materiali di alta qualità (topsheet in frassino, soletta Ultra Base, stringers in Flax/Basalt). La grafica è stata disegnata da RP Roberts e rappresenta alcune delle montagne preferite da Jeremy Jones. Disponibile solo presso i retailers autorizzati.

L’intesa vincente di Burton con Get My Car e ParkinGO Una collaborazione che vede il mondo dello snowboard e della neve abbracciare la città. GetMyCar è l’innovativa piattaforma di car rental e car sharing che mette in contatto chi ha bisogno di noleggiare un’auto e chi desidera condividere la propria. Grazie a questo incontro, Burton avrà l’opportunità di far scoprire anche Get My Water, la prima acqua in Treta Pak che riduce lo spreco di plastica. ParkinGo è invece il network di parcheggi per aeroporti con supporto alla mobilità sostenibile e alle auto elettriche. Tanti gli appuntamenti e le iniziative per scoprire questa partnership: dal Mountain Mash di Madonna di Campiglio all’AK Experience di Livigno.

Patagonia presenta la Dirksen Derby Splitboard Race 2020 Dirksen Derby, uno degli eventi più iconici nel mondo dello snowboard, debutterà in Europa il prossimo 21-22 marzo ad Axamer Lizum, in Austria. Lo storico banked slalom sarà sostituito da un nuovo format dedicato alle splitboard con due run di salita e discesa. Lanciato nel 2007 a Mt. Bachelor, Oregon, il Dirksen Derby riunisce ogni anno snowboarder, artisti, musicisti e filmmaker. Nel corso delle edizioni ha raccolto oltre 250.000 dollari a sostegno di associazioni e ONG ambientaliste. Fondato dall’ambassador Patagonia Josh Dirksen, oggi è un appuntamento imperdibile per l’intera community. Dirksen Derby sarà anche tappa del tour Worn Wear.

Il libro di Method Mag “Hold Fast Tweak Hard” Per il loro 25° anniversario, gli illustri colleghi di Method Mag hanno pubblicato un libro sulla storia dell’iconica rivista, iniziato nel 1994 da un appartamento nella campagna svedese, da cui Anders Hagman e Calle Eriksson hanno lanciato una rivista di snowboard online. Method Mag, quello era il nome, non era solo uno dei primi siti web di snowboard, ma uno dei primi siti web in generale, pubblicato non molto tempo dopo che le prime immagini apparvero sul World Wide Web. Il libro è disponibile in vendita su methodmag. com e contiene 216 pagine della storia dello snowboard rappresentate da una foto iconica su una bella copertina rigida.

Rome dà il benvenuto a Nate, Nial e Joey Una nuova ondata di energia colpisce il sindacato! Rome Snowboards è entusiasta di dare il benvenuto a Nate Haust, Nial Romanek e Joey Leon, tre riders che rappresentano pienamente la mentalità All Ways Down di Rome SDS. Originario del Massachusetts, ma residente a Tahoe, Nate Haust è puro stile e controllo su qualsiasi rails. Nial Romanek, @bigmountainjibber, si è affilato i denti nel Minnesota guadagnandosi un nome nelle riprese con la troupe di Think Thank. Joey Leon, rider e filmaker del Vermont, è uno che non ha paura di prendere la videocamera, costruire uno spot e gettare la sua carcassa giù per le scale.

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Fresh Made B Y D AV I D E F I O R A S O

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1. Quiksilver Forever 2L Gore-Tex

2. Capita Spring Break Ultralight Powder Displacement Snowcraft

3. Demerbox DB2 Speaker

Impermeabile, traspirante e antivento: il guscio perfetto per le tue lunghe giornate sulla neve. Forever è la giacca in Gore-Tex che racchiude le migliori tecnologie a disposizione, come le cuciture totalmente termosaldate e le zip YKK Aquagard. Include prese d’aria in mesh sotto le braccia, un cappuccio regolabile in tre differenti posizioni, il sistema di aggancio giacca-pantaloni, tasche scaldamani con anello portachiavi e ghetta antineve elasticizzata, sistema interno per la pulizia delle lenti.

Concettualizzata da Corey Smith e realizzata da Capita, questa tavola raccoglie il meglio in termini di leggerezza e galleggiamento in powder. Un matrimonio perfetto fra stile, funzionalità e design, come tutti i modelli della serie Spring Break. Sotto ai piedi un cuore ultraleggero in Surflite 2.0, l’anima più tecnica mai costruita finora, completa di rinforzi in Forged Carbon e la nuovissima base Powder Drive.

Ci sono speaker robusti, e poi c’è DemerBox DB2. Utilizza la migliore tecnologia wireless Bluetooth con una qualità del suono così nitida e bassi così potenti che Zac Brown, tre volte vincitore del Grammy, nonchè irriducibile fan DemerBox, ha acquistato la società. Il sistema ha un’autonomia di oltre 40 ore e una porta USB per ricaricare altri dispositivi; il tutto è racchiuso in una custodia Pelican ultra robusta e resistente all’acqua, con un alloggiamento in cui tenere al sicuro gli oggetti.

4. Jones Talon Pro Splitboard Poles

5. Mammut Nirvana 25L Backpack

6. Msr Lightning Ascent Snowshoes

Il non plus ultra dei bastoncini da touring, progettati per offrire prestazioni senza pari. Con un peso di appena 466 grammi a coppia, Talon Pro è costituito da due sezioni in carbonio e una in titanio a prova di bomba, con una lunghezza variabile da 105 a 135 cm. Grazie all’impugnatura in schiuma EVA potrai usarlo comodamente anche durante lunghe scalate. Ciliegine sulla torta? La punta Ice-flex Tungsten e il Dual Density Scraper Grip che può essere utilizzato per rimuovere il ghiaccio dalla soletta.

Per il 2020 Mammut rinnova la storica serie Nirvana offrendo capienze da 15 a 35L. Nirvana 25 è uno zaino da freeride compatto altamente performante e funzionale, dotato di spallacci e fianchi con fodera in tessuto elasticizzato, tasca per stivare l’attrezzatura antivalanga, sistema di trasporto per picozza e bastoncini e un confortevole dorso imbottito in EVA. Design accattivante, materiali riciclati, ed una zip posteriore a tutta lunghezza che permette un facile accesso allo scomparto interno anche quando lo snowboard è fissato frontalmente.

L’apice in termini di prestazioni e leggerezza. Aggressive su tutti i terreni, le nuove Lightning Ascent sono dotate dell’avanzato sistema Paragon, un attacco progettato per avvolgere lo scarpone senza punti di pressione, con un collarino in mesh che garantisce il massimo controllo del piede. Il telaio 360 Traction offre un’impareggiabile aderenza, soprattutto sui famigerati traversi, mentre i robusti ramponi DTX in acciaio forniscono una presa affidabile anche in condizioni difficili. L’alza tacco Ergo Televator si innesta con un semplice tocco.

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ADDITIONAL INFORMATION ONLINE:UNIONBINDINGCOMPANY.COM SOCIAL:@UNIONBINDINGCO

UNION BINDING COMPANY JESS KIMURA TRILOGY RIDER

RIDING

CONTACT

California Sports tel:00390119277943 www.californiasport.info

PHOTO Ashley Rosemeyer

YR.15


Fresh Made B Y D AV I D E F I O R A S O

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7. Horsefeathers Halen Jacket

8. Drake Podium FF Bindings

9. Anon Prime MIPS Helmet

Halen è la giacca super tecnica realizzata per fornire comfort in ogni momento. Tessuto UltraTech 20/20 (impermeabile 20.000 mm e traspirante 20.000 gm) con trattamento DWR C6 e l’ultimo ritrovato Horsefeathers in fatto di isolamento: il Clo Teknica Vivo, riciclabile al 93%. Include tasca foderata in pile, orlo inferiore regolabile con gonnellino antineve, pannelli ergonomici per favorire la mobilità, cerniere YKK, prese d’aria con supporto in mesh, snap magnetici, polsini con chiusura in velcro.

Podium è quanto di meglio possa offrire Drake in fatto di attacchi: precisissimo in conduzione, affidabile per portare a terra qualche trick di spessore. L’highback in Biomap Carbon Fiber e la base Omnicrom Light consentono una trasmissione completa della potenza e un impulso diretto. Per la stagione 2019/2020 Podium è stato equipaggiato con il nuovo sistema Easy-Entry, che semplifica l’entrata dello scarpone, e con il nuovo strap Grandmaster in materiali 3D sovrainiettati che incrementano risposta e leggerezza.

Il massimo in termini di sicurezza, leggerezza e prestazioni. Anon Prime vanta il sistema In-Shell 360° Boa Fit per una facile regolazione della vestibilità, anche in movimento. La costruzione della scocca Hybrid 50/50 combina resistenza e peso contenuto. La tecnologia MIPS offre la miglior protezione contro gli impatti multidirezionali, mentre l’ICEdot Emergency ID memorizza i contatti e le informazioni mediche per i soccorritori.

10. Ride A-10 Special Edition

11. Nidecker Liberty Snowboard

12. DC Travis Rice Boots

Inutile cercarli in qualche snowboard store o su qualche commerce online. Questa edizione speciale dell’attacco A-10 di Ride è unicamente prodotta in 180 pezzi al mondo ed inviata a tutti coloro che in questi anni hanno collaborato e supportato Ride. Superfluo parlare della parte tecnica, che è ottima come i prodotti Ride, perché qui si va molto oltre, qui si entra a far parte di una famiglia, quella di Ride.

Il 2020 segna il rilancio di Liberty, popolare modello Nidecker del 1986. Surfate in pow fluide e facili, carvate nel firn primaverile e ride assurde giù dai pendii più ripidi. La Liberty è 100% freeride. Lo shape direzionale aumenta il galleggiamento e la stabilità ad alte velocità, il profilo CamRock libera quella particolare sensazione che la nuova generazione di freerider cerca disperatamente. Con un lungo rocker sul nose ed il regular camber nella sezione mediana e sul tail, ha tutta la reattività necessaria per raidare con un setback pauroso.

Disegnato, costruito, testato e migliorato di anno in anno. Il signature model DC per Travis Rice è uno scarpone ricco di tecnologia e stile, concentrato sulla performance e caratterizzato da un design asimmetrico che ne massimizza la potenza laterale. La tecnologia Super Fabric lo rende rigido e stabile, la ventilazione Aerotech regola umidità e temperatura, la combinazione di memory foam e materiale EVA formato a caldo offre una comodità assolutamente personalizzata, mentre le barre anatomiche in lattice assicurano che il tallone rimanga sempre stabile.

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Y S A E IT ND A T I T T E E S G R O F

SPEED-ENTRY SYSTEM ”INTRODUCING THE NEW FENIX „ Set-it and forget-it means always benefiting from the perfect and consistent tightness of your straps, and no hassling with ratchets in the snow. Flow PowerStraps are 3D-shaped and cover a larger surface of your foot. This results in more control over your snowboard and better energy transfer into your turns.


Killer Collabs B Y D AV I D E F I O R A S O

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1. Pow x Simon Riviere All Day Glove

2. Globe x 686 Option Evo Shoes

3. TSA x Mizu M8 Bottle

Parte della collezione Art Series di Pow, All Day è il guanto perfetto per solcare il park, il pipe o affrontare la montagna nei giorni più caldi. Presenta un caratteristico rivestimento in corded nylon sul dorso, fodera interna in micropile, inserti idrorepellenti in Hipora e un palmo Amara “Amphib” Grip personalizzato dall’illustrazione dell’artista inglese Simon Riviere. Una guanto multiuso leggero e semplice con polsini slip on in neoprene.

Parte della collezione The Channel Zero con 686, Option Evo in versione Triple Pine/Black rispolvera la silhouette chunky dall’archivio heritage di Globe ma viene equipaggiata con tecnologie moderne e materiali più leggeri. Mescola suede, mesh, pelle, nylon ripstop e dettagli 3M riflettenti ad un’intersuola Nitrolite con un aggressivo supporto gommato ultra resistente che fuoriesce dalla punta e dagli spoiler laterali.

M8 è il prodotto più popolare di Mizu, il brand fondato nel 2008 da Jussi Oksanen, uno dei migliori freerider di tutti i tempi. Per dimensione e peso è la bottiglia perfetta da alloggiare nel tuo zaino o nel trasporto quotidiano: 800 ml di capacità, acciaio inossidabile per uso alimentare 18/8, 100% BPA free e 100% riciclabile. Ora in questa nuova veste per The Snowboard Asylum, il più grande snowboard retailer di tutto il Regno Unito.

4. Arva Equipment x Picture Calgary 26 Backpack

5. Nitro x Volcom Beast Snowboard

6. Dragon x Faction Skis PXV Goggle

Progettato in collaborazione con Picture Organic Clothing e realizzato con materiali eco-compatibili, Calgary 26 è lo zaino da freeride più tecnico e completo della gamma Arva. E’ stato aggiornato con nuovi materiali e un nuovo pannello frontale rinforzato resistente all’acqua. Cintura lombare con due grandi tasche, sistema di trasporto per lo snowboard o le ciaspole ed una grande tasca dedicata al tuo equipaggiamento di sicurezza.

Continua la collaborazione tra Volcom e Nitro, due marchi che condividono reciproca stima e fedeltà. La grafica della Beast è stata totalmente ridisegnata rispetto alla versione originale con uno stile attinente all’iconico brand del diamante. Grazie alla combinazione di lamine Railkillers, Diamond Band e Ballistic Impact Panels è una vera macchina da park assemblata da top riders come Markus Kleveland e Torgeir Bergrem.

PXV di Dragon Alliance porta la visibilità ad un livello completamente nuovo. L’esclusiva curvatura Panotech offre una visione periferica eccezionale. Abbina una visibilità panoramica alla tecnologia Lumalens che ottimizza la definizione in ogni condizione di luce. Questa colorazione è il risultato della collaborazione con Faction Skis e abbina una lente principale Red Ionized, adatta a condizioni di luce intensa, ad una seconda lente Rose per condizioni di nuvolosità.

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Killer Collabs B Y D AV I D E F I O R A S O

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7. The James Brand x Raen Essential Kit

8. The North Face x Brain Dead Capsule Collection

9. Stance x Sage Kotsenburg 6999 Socks

The James Brand ha collaborato con il marchio di occhiali californiano Raen per una combo coordinata in Sierra Tortoise. Ricavato da un unico foglio di acetato, il duo si traduce in un’opzione straordinariamente elegante: il coltello tascabile Elko rimane fedele alla sua costruzione originale e presenta una lama in acciaio Sandvik 12C27, mentre gli occhiali Wiley sono impreziositi da lenti Carl Zeiss CR-39 polarizzate.

Con un lancio al Dover Street Market di Los Angeles, The North Face ha presentato la capsule collection in collaborazione con il collettivo di artisti e stilisti Brain Dead. Colori e fantasie che si ispirano alla storia del brand e alle sue origini californiane. Interpretando lo spirito di avventura come un vero e proprio stato mentale, Brain Dead ha rivisitato alcuni tra i capi TNF più rappresentativi, celebrando l’istinto di esplorazione che ha caratterizzato la Bay Area negli anni 60-70.

Da una medaglia d’oro olimpica come Sage Kotsenberg ci si aspetta prestazioni all’altezza e uno stile senza eguali. Beh, la sua calza 6999 non è diversa. Pannelli in mesh posizionati strategicamente, supporto plantare, punta e tallone rinforzati e tecnologia Feel360, un trattamento della fibra brevettato che si adatta e reagisce al piede donando freschezza e sensazione di asciutto. Ammortizzazione massimizzata e una robusta protezione dagli impatti.

10. Vans x Bryan Iguchi Signature Verse Snowboard Boot

11. Pomoca x K2 Splitboard Backside Skins

12. Now x Yes Bindings

Pronta a festeggiare un quarto secolo nel mondo dello snowboard, Vans cerca ispirazione in uno dei rider più rispettati della storia: Bryan Iguchi. La sua esperienza e competenza si traducono nel nuovo Verse, lo scarpone all-mountain backcountry più reattivo e ammortizzato della collezione. Dotati di tecnologia Ultracush, sono realizzati in tessuto FlashDry a rapida asciugatura. Il sistema BOA Custom Focus Plus presenta due efficientissime rotelle che controllano tre zone di chiusura.

Per realizzare le sue pelli K2 si affida da tempo al leader mondiale del settore, il brand svizzero Pomoca. Sono dotate del pratico sistema Z-Clip per un comodo aggancio al nose e riconoscibili dalla classica colorazione verde sgargiante. L’iconica fibra tessile 100% Mohair garantisce performance su ogni terreno, soprattutto in condizioni fredde e polverose. Disponibili in 4 differenti misure, si adattato universalmente a tutti i modelli di splitboard K2, compresa la Split Bean.

Quando ti svegli con il desiderio di un buon riding vecchia scuola, non dovrai far altro che montare gli attacchi della rinnovata collaborazione tra Yes e Now Bindings. Leggeri, flessibili, potenti, sono la scelta preferita da DCP e JP Solberg. Baseplate Hanger 1.0 in nylon rinforzato con il 30% di fibra di vetro, Highback 2.0 con Flex Hinge, nuove leve dei cricchetti PA66-C realizzate con la stessa miscela composita del gancio O-Drive. Grazie alla tecnologia Skate Tech, il tuo stile migliorerà ad ogni curva.

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Eco News B Y D AV I D E F I O R A S O

Morzine guida la lotta contro i cambiamenti climatici nelle Alpi Montagne Verte è un’associazione no-profit che mira a ridurre l’impatto ambientale nell’Alta Savoia e rendere Morzine la località turistica più sostenibile delle Alpi. Lavorando su 3 concetti fondamentali (comunità, affari e infrastrutture), e collaborando a stretto contatto con istituzioni e parti interessate, Montagne Verte fornisce a residenti, visitatori e aziende gli strumenti e i consigli per trasformare tempestivamente le idee in azioni. In meno di un anno, ha organizzato una serie di eventi comunitari di successo, lanciato un programma di impegno ambientale per le imprese e reclutato quasi 100 membri donatori.

Il Worn Wear Tour di Patagonia ritorna sulle nevi europee Riparare l’attrezzatura riduce l’impatto ambientale complessivo. Ideata nel 2013, la campagna Worn Wear di Patagonia ha lo scopo di incoraggiare le persone a prendersi cura dei propri capi, aggiustandoli se necessario, per fare in modo che durino il più a lungo possibile. Patagonia offre una riparazione gratuita a chiunque porti un capo usato (e usurato), di qualunque marchio esso sia. Cerniere, zip, bottoni, tessuti bucati o lacerati e altro ancora; chiunque potrà usufruire delle riparazioni gratuite. 15 le tappe europee del tour che toccherà località come La Clusaz, Crans Montana, Andermatt, Champoluc e terminerà il 3 aprile a La Grave.

Gogglesoc: dalla plastica riciclata l’accessorio che mancava Una soluzione pratica ad un problema comune: proteggere dai graffi le costose lenti delle maschere. Gogglesoc è una società fondata nel 2016 a Whistler BC e cresciuta a livello globale nel giro di pochi anni con una distribuzione in 21 paesi e oltre mezzo milione di unità vendute. I suoi prodotti fondono funzionalità e personalità in modo sostenibile. Sono difatti realizzati con rPET, polimero ottenuto dal riciclo completo del PET. Questo ha permesso di versare finora nei propri prodotti oltre 150.000 bottiglie di plastica riciclata post-consumo. Gogglesoc collabora con Protect Our Winters dal 2017 ed ha già donato all’organizzazione oltre 25.000 dollari.

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Il lavoro di squadra è un lavoro da sogno, giusto? Non è una novità che un collettivo di cervelli creativi ottenga risultati migliori rispetto a qualsiasi idea di un singolo cervello. Questa deve essere stata anche la motivazione di tutti i cervelli dietro l’innovativo marchio di snowboard NOW, Nidecker Group e Addit-ion. Orchestrando il loro know-how e le loro abilità individuali sono riusciti a creare qualcosa che è assolutamente sbalorditivo. Possiamo presentarvi la prima di una nuova specie: l’attacco da snowboard forse più intelligente che è stato interamente progettato da un’Intelligenza Artificiale!

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Natalie Mühlmann

Per avere successo nella creazione del primo attacco A.I. del mondo, NOW ha usato la tecnologia brevettata Skate Tech, Nidecker Group ha fornito alla crew la propria conoscenza approfondita della costruzione di attacchi e Addit-ion ha aggiunto il sale con la loro esperienza nella progettazione AI e nella stampa 3D. Le intenzioni alla base della costruzione del primo attacco A.I. sono state sicuramente quelle di creare un trend setting. Al giorno d’oggi, molte nuove tecnologie come la stampa 3D si sono evolute, quindi perché non farne un uso corretto? In tal modo, il team di produzione ha sicuramente spianato la strada a uno sviluppo di prodotti ancora più innovativo, più ottimizzato e più personalizzato nel settore dello snowboard. È giunto il momento di dire che non è più un pensiero utopistico ottenere prodotti con un fit su misura e unico, in grado di soddisfare qualsiasi nostra richiesta! Quindi, cosa ha da offrire un attacco AI.? Innanzitutto, è più leggero del 25% rispetto agli attacchi tradizionali, il che è incredibile! Una riduzione di peso ha un effet-

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to positivo sulla risposta dell’attacco. Ciò significa che l’attacco AI. consente un controllo immediato delle lamine e quindi curve super potenti. Inoltre, quest’attacco sarà S-T-A-B-I-L-E! Dopo aver emulato lo stress che gli attacchi devono sopportare durante curve e carvate aggressive, e dopo aver analizzato i rispettivi dati e aver completato innumerevoli ore di simulazione, questi attacchi innovativi sono stati tutti impostati e pronti per la stampa. Naturalmente, la decisione di stampare un attacco in 3D non è stata del tutto casuale, né è stato un esperimento tipo Ghostbusters. Si è semplicemente rivelato essere un metodo di produzione che si adatta perfettamente allo sviluppo e alla produzione di attacchi da snowboard. Hai la possibilità di stampare qualsiasi forma dopo esser stata solo uno sketch. Inoltre, l’ottimizzazione è diventata molto più semplice e divertente, poiché gli esperti ora possono riprogettare le parti degli attacchi tradizionali e, con ciò, i tuoi prossimi attacchi potrebbero anche essere personalizzati esclusivamente secondo i tuoi gusti. Infine, gli algoritmi contribuiscono a perfezionare gli attacchi; tuttavia, la perfezione può essere raggiunta solo in combinazione con il capitale umano, poiché tutto ciò sarebbe inutile se lo snowboarder del futuro avesse un cuore d’acciaio. Shoutout a NOW, Nidecker e Addit-ion per aver osato compiere un passo così coraggioso e veramente innovativo nel settore degli attacchi, migliorando così il nostro modo di concepire lo snowboard. Probabilmente ora stiamo parlando per ogni shredder che vuole il massimo, dicendo che non possiamo aspettare cos’altro ci riserva il futuro!


Alberto Maffei, Italian Snowboard Freestyle Team:

“ If I don’t reach a goal that I’ve set, I Just need to work harder and never give up! ”

campigliodolomiti.it | ursus-snowpark.com

ph. by A.Botto

One of the best freestyle area in the Alps.


Please, strap step in! K2 clicker X HB K2 ha contribuito alla crescita del mercato della tavola con continue innovazioni per più di 30 anni, e la prossima stagione non sarà differente. Verrà infatti introdotto sul mercato un nuovo sistema di attacco step-in chiamata K2 Clicker X HB, pensato sia per uomo che donna.

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Natalie Mühlmann

In contemporanea verranno lanciati tre modelli di scarponi compatibili: il Maysis Clicker X HB e il Boundary Clicker X HB da uomo, il Kinsley Clicker X HB da donna. Tutti con il nuovo sistema H4 Boa e i liner Intuition Control Foam 3D per un fit perfetto.

Il nome del nuovo prodotto – K2 Clicker X HB – lascia già intendere quello che ci sta sotto. Per cominciare, il “Clicker” è un attacco step-in super comodo perchè non dovete più avere a che fare con gli strap. Alla fine dovete solo “saltare dentro” (step-in) all’attacco con uno scarpone K2, e un punto metallico di attacco in punta e sul tallone faranno il resto per voi, garantendo un feel sicuro ed immediato. Inoltre, senza gli strap tradizionali avrete un fit perfettamente comodo dato che non si sono più punti di pressione come sugli attacchi tradizionali.

Quindi, in cosa consiste questa combo Clicker così innovativa? Possiamo già rivelarvi due segreti. Numero uno, il Clicker è quello che vi serve se siete degli snowboarder che chiedono tanto in termini di confort e supporto. Numero due, possiamo dire che questa combinazione aumenta il fun level in tutte le vostre curve! Gli amanti di K2 si ricorderanno che esisteva già un sistema originale K2 Clicker, che rimarrà nella collezione K2.

Passiamo ora all’etichetta “HB” e a cosa essa significhi. Indovinate? No, non è una birreria bavarese! Alla fine siamo contenti di rivelarvi che HB sta per il vecchio e caro “highback”! Grazie a questa caratteristica l’attacco assicurerà il supporto tipico di un tradizionale attacco da snowboard, e la vostra voglia di avere sempre un controllo di lamina eccezionale sarà soddisfatto. L’highback è stato pensato con bisogni specifici del genere maschile o femminile, ecco perchè esistono i Clicker X HB sia da uomo che da donna.

Ciononostante, il nuovo Clicker X HB è la ciliegina sulla torta. È il risultato di uno sforzo considerevole per avere la tecnologia più performante e ottimizzata possibile, per quanto riguarda la compatibilità attacco-scarpone.

Ulteriori caratteristiche includono una possibilità di regolazione del forward lean senza utensili, una scocca con un cant al 3°, e una costruzione globale che consente una mobilità laterale naturale. Tutti questi elementi contribuiscono alla tecnologia di

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questi attacchi, che rispondono all’esigenza di avere uno strumento facilmente regolabile, flessibile e reattivo. Abbiamo avuto l’opportunità di testare questi nuovi attacchi. Le nostre conclusioni sono: sono comodi, flessibili e stabili, e le loro performance sono assolutamente di primo livello! E anche se all’inizio sembra strano fare uno step-in al posto di fare uno strap-in, vi possiamo già assicurare che questi attacchi sono perfetti al 100% per shreddare! Convincetevi che un altro passo da gigante è stato fatto nell’era moderna degli attacchi!

Abbiamo avuto l’opportunità di testare questi nuovi attacchi. Le nostre conclusioni sono: sono comodi, flessibili e stabili, e le loro performance sono assolutamente di primo livello! E anche se all’inizio sembra strano fare uno step-in al posto di fare uno strap-in, vi possiamo già assicurare che questi attacchi sono perfetti al 100% per shreddare! Convincetevi che un altro passo da gigante è stato fatto nell’era moderna degli attacchi! 25°


Burton Ion Boa

Deeluxe ID dual Boa

K2 Estate

Nitro Club Boa

Nitro Cypress Boa

Salomon Launch

Boa Fit System: H4 & Boa TX3 Boa ha da poco introdotto due grandi innovazioni nel mercato dello snowboard. Stiamo parlando del nuovo sistema H4, l’evoluzione della piattaforma H-series, capace di garantire ai rider più esigenti alte prestazioni e fit preciso, e del TX3, il primo laccio in tessuto specificamente progettato per gli scarponi da snowboard. Il Boa Fit System H4 setta un nuovo

standard di performance e precisione della calzata. L’interno della rotella H4 presenta un nuovo meccanismo e una baionetta, con un innovativo design a strappo progettato per garantire grande affidabilità e prevenire i possibili danni anche in condizioni estreme di utilizzo. Il meccanismo si sgancia senza danneggiarsi in caso di forte impatto e la baionetta può essere inserita di nuovo senza alcuno sforzo. La tecnologia Boa Coiler, inoltre, aumenta la velocità di entrata e recupero del laccio. Ogni click della rotella offre una regolazione di precisione e senza sforzo.

Il laccio TX3 è invece stato specifica-

mente progettato come alternativa al

classico laccio in acciaio inossidabile di Boa, la sua morbidezza e flessibilità lo rendono simile ad un tradizionale laccio per stivali ma, al contrario di questo, presenta un diametro molto più piccolo per funzionare all’interno del Boa Fit System pur soddisfacendo i requisiti di resistenza necessari per gli scarponi da snowboard. Boa offre diverse configurazioni per una massima personalizzazione della calzata: Focus, Dual Zone, Conda, STR8JKT e l’ultimo, chiamato Sequence, che grazie a due innovativi percorsi del laccio, garantisce una chiusura simultanea e un fit immediato e uniforme. La combinazione della rotella H4 e del laccio TX3 sono la configurazione ideale per Sequence, soddisfacendo i requisiti estetici e di design del settore.

La configurazione Sequence Dual Zone di Boa è composta da due rotelle che offrono ai riders una chiusura precisa sia nella parte superiore che in quella inferiore usando lacci asimmetrici. La chiusura è concentrata sul collo del piede per ridurre il movimento dinamico spostando la tensione nel laccio mentre lo scarpone si flette. In questo modo non c’è nessun allentamento ma solo ridistribuzione della tensione per garantire un fit confortevole e controllato. Molti sono i brand che hanno già adottato le innovazioni proposte da Boa. Burton, Deeluxe, Head, K2, Nitro e Salomon hanno presentato i propri nuovi modelli ad ISPO e questi saranno disponibili al pubblico già dalla prossima stagione invernale 2020-21. TEXT

Silvia Galliani

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PJ Gustafsson, Death Label ’til I die. Ci conosciamo già dopo un paio di chiacchiere e di una precedente intervista che ho fatto con te per Sequence qualche tempo fa, quindi so già alcune cose su di te. I tuoi figli ti considerano ancora un rad dad? Haha... lo

spero. Immagino che lo pensino da quando faccio del mio meglio per passare il più tempo possibile con loro, mostrare loro quanto li amo e fare molte cose divertenti e interessanti con loro. Non mi importa se pensano che io sia davvero stiloso. Voglio solo che sappiano e sentano quanto li amo e li sostengo. È tutto quello che conta davvero nel lungo periodo.

Come riesci a dividerti tra le tue numerose attività lavorative con la tua società di skateboard (Kaleidoscope Skateboard Co), lo snowboard professionale e la famiglia? Dato

PJ Gustafsson è uno degli ultimi punk puristi nello snowboard. Fedele alle sue radici, vede ancora lo snowboard come uno stile di vita e non come uno sport. Nel 2007 ha lasciato il suo sponsor per sentirsi libero di esprimersi, e ha improvvisamente incrociato la strada con una core company giapponese chiamata Death Label, che più di dieci anni dopo considera ancora come la sua famiglia e l’aiuta a crescere al di fuori della terra del Sol Levante. È anche un designer, un imprenditore e, ultimo ma non meno importante, un rad dad Quindi facciamola corta ed entriamo nel mondo di PJ Gustafsson.

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Matteo Rossato PHOTOS

L.Eberhardt Yuya Take

Ciao Pj, come stai? Come sono state le tue vacanze di Natale nel tuop chalet a Sälen?

Tutto bene qui. Sono stato qui nella mia cabin con la mia fidanzata e i nostri tre figli per 10 giorni ed è stato davvero bello girare in tavola ogni giorno, divertirsi, giocare e guardare cartoni animati con tutta la mia famiglia durante le vacanze.

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che tutto ciò che faccio per vivere c’entra con lo snowboard o lo skateboard in un modo o nell’altro, e tutta la mia famiglia ama lo snowboard e lo skateboard, provo a coinvolgerli il più possibile. E quando il tuo lavoro è anche la tua passione, non è mai davvero “lavoro” nel senso che sarebbe per qualcuno con un vero lavoro normale dalle 9 alle 5. La vita familiare con tre bambini piccoli (3, 7 e 9) ha bisogno di molta pianificazione e struttura in generale, ma è qualcosa che impari, immagino. Sono tutt’altro che bravo a farlo, ma credo che sto migliorando. Stiamo cercando di farlo funzionare come una vera famiglia e fortunatamente ho una donna meravigliosa che è sempre al mio fianco al 100% e mi aiuta con tutto, dalle piccole alle grandi cose. Lei è fantastica e probabilmente non sarei in grado di vivere la mia vita come faccio oggi se non fosse per lei. Anche i miei genitori sono sempre stati di grande supporto e ci aiutano molto con i bambini quando ho bisogno di andare in snowboard e così via. Grazie mamma e papà!

Parliamo di PJ e Death Label. Come sei entrato in contatto con un’azienda giapponese?

Alla fine del 2007 ho lasciato DC, il mio sponsor di lunga data perché volevo solo concentrarmi sullo snowboard nel modo in cui volevo, vestirmi e raidare come volevo senza che nessuno mi dicesse come farlo. Volevo davvero girare per un’azienda che avesse un’immagine che corrispondesse alla mia. Alla fine di marzo 2008 ho trovato il sito web di Death Label dopo aver sentito parlare di questa company da parte di un vecchio amico e rider svedese di Allian. Solo il nome Death Label mi ha davvero interessato al loro marchio e quando ho visto la grafica sulle tavole e l’intera immagine del brand mi ha gasato tantissimo. Ho scritto una


e-mail a Taka (boss / proprietario di Death Label) e gli ho raccontato la mia storia e che mi sarebbe piaciuto iniziare a girare per Death Label ed essere il loro primo rider non giapponese nel loro team. Due settimane dopo aver inviato a Taka la mia prima e-mail, ho ricevuto una scatola con cinque nuove tavole a casa. Death Label come marchio si adatta tantissimo a me e considero Death Label come facesse parte della mia famiglia e i propri membri come miei amici, e non solo il mio sponsor. Ora è Death Label fino alla morte!

Sei un uomo dalle mille risorse, ma fermiamoci sulla tavola che hai progettato per la collezione 2021, la Boneless di Death Label. Come ti è venuto in mente il design? E le caratteristiche tecniche della tavola in generale? Ho girato

con il modello Boneless per molti anni e quest’anno, proprio come con i tre precedenti che ho progettato, volevo qualcosa che somigliasse molto a me e a Death Label. Come sapete adoro lo skateboard, il vecchio punk rock, il black metal e l’heavy metal e ne sono influenzato molto in generale. Death Label ha sempre avuto un’immagine molto punk rock / heavy metal / skate quando si tratta dell’immagine e della grafica del marchio, quindi quelle cose fighissime come tristi mietitori, teschi, ossa, scheletri, coltelli ecc. È stata una parte importante della grafica sin dal primo giorno. Ho trovato questo torvo mietitore di un vecchio fumetto che mi è davvero piaciuto e ci ho lavorato sopra. L’ho fatto sembrare un po’ più simile a Skeletor di He-Man con cui ho giocato molto da bambino. Mi piacciono molto anche le tavole bianche poiché penso che appaiano più leggere e mi piace tenerle abbastanza pulite con la grafica sul topsheet in modo da poter mettere gli adesivi sulla tavola senza coprire la grafica. Sono abbastanza contento di come è venuta.

positivo. Adoro Jay, cazzo! È un essere umano straordinario, un grande amico e una delle persone più vere che io conosca.

Gestisci skateboard Kaleidoscope da 11 anni… Non hai mai pensato a una collaborazione con Death Label, come quella che hai fatto con Horsefeathers attraverso i fratelli Helgason? Sì. L’ho sicuramente pensato e ne ab-

biamo parlato ad un certo punto, quindi vedremo cosa porterà il futuro. Forse accadrà o forse no. Il tempo lo dirà. Ma sarebbe sicuramente una collaborazione fighissima.

Potresti dirci qualcosa sulla linea di prodotti del prossimo inverno per Death Label? Non

tanto, perchè è sempre tutto molto riservato. Ad essere sincero, non ho ancora visto l’intera linea, ma quello che ho visto sembra fantastico! La nuova

Parliamo un po’ di più del tuo talento per il design per un minuto. Hai anche progettato la Buck Ferton degli snowboard Smokin, che sappiamo essere una delle tavole più controverse fino ad oggi. Perché la pecora nera?

Perché Smokin Jay è la pecora nera dello snowboard haha. Allora. A me e Jay piacciono entrambi i Minor Threat e abbiamo condiviso momenti e ricordi davvero belli ascoltando l’album Out of Step dei Minor Threat nel furgone di Jay durante la settimana di Holy Bowly a Timberline. Ho pensato che questa grafica sarebbe stata un grande tributo a una band che entrambi amiamo e condividiamo i valori, oltre che molto adatta dal momento che Jay e le tavole Smokin sono le vere pecore nere dello snowboard e intendo in senso

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“Il freestyle e il jibbing saranno sempre una parte importante dello snowboard, ma ciò che penso abbia contribuito a rendere lo splitboard e il carving così popolari è che lo snowboarder medio può vedere foto e videoclip di persone che lo fanno e si relazionano con esso.” Dopo diverse stagioni in cui lo snowboard ha guardato più ai riders più anziani e lo split boarding e il carving sono stati cool, vedi un ritorno del movimento freestyle / jibbing? Il

freestyle e il jibbing saranno sempre una parte importante dello snowboard, ma ciò che penso abbia contribuito a rendere lo splitboard e il carving così popolari è che lo snowboarder medio può vedere foto e videoclip di persone che lo fanno e si relazionano con esso. La gente vede questa cosa qui e pensa “Ehi, probabilmente potrei farlo anch’io” o “voglio andare a fare un’uscita in splitboard con i miei amici questo fine settimana”. Lo snowboarder medio non può relazionarsi con qualcuno che fa un bs lipslide su un triple kink o praticamente nulla quando si tratta di girare sui rails, e sicuramente non c’entrano nulla con chi fa un backside 1800 su un cazzo di salto gigantesco che non si sognerebbero mai di affrontare nemmeno in primo luogo. Al rider medio piacciono e vogliono cose con cui possono relazionarsi, e quindi credo che il “movimento freestyle / jibbing” debba concentrarsi di nuovo maggiormente sullo stile e la semplicità fino a che il rider medio ritorni ad interessarsi a queste cose più alla sua portata e comprarsi il materiale inerente a queste discipline.

Sappiamo che sei un aficionado di Howly Bowly, inoltre sei uno dei pochi rider europei che viene sempre invitato da Snowboy Productions. Che cosa ne pensi di questo format e setup unici? Holy Bowly rappresenta tutto ciò

grafica della tavola del mio amico Andrew Brewer sembra davvero bella e pulita e ci sarà anche una tavola segreta / un’edizione super limitata della Boneless che sarà disponibile solo in alcuni negozi selezionati. Ho realizzato anche quella grafica ma non posso dirti di più tranne che… Fuck the police.

PJ e social media? Li odio tutti! Lo snowboard

non dovrebbe essere quanti likes e views fai su Instagram. Alcuni ragazzini non girano nemmeno in tavola a meno che qualcuno non venga a filmarli in modo da poter pubblicare le clip su Instagram. È pazzesco. Anche perchè ce ne sono così tanti fake. Le persone si comprano i likes e le views e i followers solo per apparire più fighi e più popolari di quello che sono veramente. Quasi nessuno legge più... Non ci sono più molte buone riviste e siti web di snowboard in giro e penso che molto abbia a che fare con le persone che sono troppo occupate con Instagram.

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che è lo snowboard, non è una gara. È tutto quello che un evento di snowboard può essere. È una sessione da sogno lunga una settimana piena di alcuni dei migliori snowboarder del mondo (young guns, leggende vecchie e viventi) che girano su alcune delle più epiche e creative strutture di snowpark mai create dall’uomo mentre i migliori media / fotografi / filmers di snowboard al mondo sono lì per coprire tutte le figate pazzesche che vengono compiute ogni giorno. È l’unico evento di snowboard che riunisce tutti i diversi tipi di snowboarder professionisti per una settimana. Famosi riders di contest, i ragazzi e le ragazze dei video di snowboard, le star dello snowboard di Instagram di oggi e di domani, le leggende, gli OG, gli eroi underground e così via. Praticamente tutti quelli che sono fortunati e abbastanza bravi da essere gettati nel mix dell’Holy Bowly.

Qualche ultima parola? Grazie alla mia fanta-

stica famiglia e a tutti i miei amici e sponsor per tutto il vostro amore e supporto e ovviamente a te Matteo per avermi fatto quest’intervista. Stay wild!



Laax Open.

Esco dal mio cubo del Rockresort e già nell’aria si sente qualcosa di diverso dal solito. Tavola, scarponi e tutti verso la cabinovia. Basta poco per rendersi conto che ci si trova in un posto speciale: mi aggrego alla coda per i tornelli e guardando sotto le braccia di chi mi stava attorno e vedo solo tavole. Mi giro nell’altra direzione e vedo già un tappeto di snowboard di chi è ancora alla colazione. Non c’è dubbio: Laax è un posto speciale.

Sembra quasi che il mondo dello snowboard che conosciamo prenda un altro taglio. Una volta entrati nei cancelli della zona pre-gara si può percepire un’atmosfera diversa. Diversa da tutto ciò che siamo abituati a vedere su YouTube e nei feed dei nostri modelli aspirazionale. Qui si tratta di una delle più importanti competizioni del mondo. E quella è una gabbia con una sola via d’uscita. E quella via d’uscita ha centinaia di migliaia di occhi puntati addosso, senza un ciak n°2.

E una volta l’anno da quindici anni a questa parte la grande Famiglia si ritrova in questo posto, per un evento che ormai come notorietà ha quasi raggiunto gli Xgames. Parliamo dei Laax Open, e oggi è proprio il giorno della finale. Venerdì. Precisamente finale di slopestyle. Questa volta il designer Lucas Kuppelwieser e il suo team di shapers hanno fatto un lavoro a dir poco impeccabile. Certo la location dà sicuramente una mano: shapeare un kicker che lancia direttamente sul panorama dell’immensa vallata di Laax ha decisamente un suo effetto scenografico. Ma detto ciò ogni linea è perfetta. Ogni angolo calcolato alla perfezione e ogni feature studiata appositamente per far gola a ogni singolo pro rider sulla faccia di questa terra.

Gli approcci alla tempesta di emozioni prima della run sono diversi. Staale è stranamente pacato e si limita a guardare gli altri riders dal maxischermo e commentarlo con Spenny. Seb Toutant è chiuso nella sua bolla di concentrazione dietro la sua maschera specchiata mentre Fridge si aggira con aria serena e saluta chiunque gli si pari davanti con un sorriso più che rilassato.

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Federico Mura

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E tu da giornalista puoi solo osservare, dimenticandoti delle centinaia di domande che vorresti fare a ognuno di loro. Due run, la migliore conta. Le prime riders a scendere in campo sono le ladies. Griglia di partenza con un’assente importante dal nome di Anna Gas-


ser, che essendo impegnata in altri progetti non sta prendendo parte in competizioni. Il livello di quest’anno è altissimo, e le ragazze settano a fuoco le feature del NoName Park. Duecento metri di lunghezza, quando lo standard è tra i centotrenta e i centocinquanta; 22,6 piedi invece dei regolari 22 per quanto riguarda l’altezza. Stiamo parlando del superpipe che si affaccia sulla vallata proprio di fronte Galaaxy building di Laax. Questi numeri fanno sì che si sia guadagnato il titolo dell’halfpipe più grande del mondo. I duecento metri di lunghezza, oltre a renderlo incredibilmente immenso alla vista, lasciano spazio ai rider per una progressione, mettendo una marcia in più allo spettacolo. Spettacolo che è reso ancora più magico dalle luci dei lampioni che puntano i riflettori direttamente sulla gara. L’halfpipe è la specialità più storica per quanto riguarda le competizioni; fino da quando lo snowboard è entrato nelle Olimpiadi è sempre stato protagonista della specialità, e chi ha mai avuto la fortuna di assistere dal vivo ad una di queste gare, può facilmente capire il perché. È il turno del “king”, che oggi veste il pettorale giallo dato che è al comando della classifica mondiale. Le aspettative date da quel colore e il gradino più alto del podio conquistato nel 2019 di fronte allo stesso pubblico fa si che le aspettative siano alle stelle. Tutti gli occhi sono rivolti verso

il centro del pipe in attesa di vedere cosa il rider australiano abbia in serbo per la finale. Drop in switch. Tail rivolto verso il muro di destra, e Scotty lancia niente meno che uno switch backside 1260, uno dei trick più tecnici e difficili da fare in un pipe. Laggiù in fondo è rimasto ancora un po’ di spazio, e cosa sceglie Scotty? Un fantastico front double 1440: trick mai chiuso da Scotty James in una competizione. In conclusione, incoronati re e regina dello slopestyle rispettivamente Sebastien Toutant e Julia Marino, e per quanto riguarda l’halfpipe, Scotty James e la rider spagnola Queralt Castellat. Cosa dire di questo Laax Open; come conclusione, come tutti gli anni non ha deluso le aspettative. Se proprio vogliamo mettere i puntini sulle i l’unica cosa in più che poteva fare comodo poteva essere un bel carico di neve fresca per godersi i fantastici boschetti e le linee di freeride delle alpi svizzere come l’anno scorso.

I Laax Open possono essere l’occasione perfetta per shreddare un park shapeato alla perfezione, mentre là sotto girano i maestri della tavola a caccia della gloria del primo gradino del podio. E poi perché no, se siete fortunati potrete trovarvi per caso a tenere in mano un boccale di birra al Riders Hotel di fronte ad uno dei suoi ospiti più illustri.

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Adam Ellis, Blue Tomato CEO.

Il primo negozio che Gerfried aprì fu nel garage di sua madre e il nome del negozio era Gerry’s Garage. Quando è stato il momento di aprire un nuovo negozio e trasferirsi in una posizione nel centro della città, ai ragazzi venì in mente che a meno di due settimane prima dell’apertura che avevano bisogno di un nuovo nome. Uscirono a far festa e buttarono lì un po’ di nomi mentre si davano da fare con un po’ di drinks. Ad un certo punto, qualcuno se ne è saltato fuori con questo “Blue Tomato” e la mattina dopo, tra le nebbie dell’alcool, è stato quello che ci è rimasto più in testa.

ITW

Matteo Rossato

ha subito un cambiamento abbastanza radicale poiché le esigenze del cliente sono cambiate. Pensiamo che i cataloghi siano una rappresentazione del marchio che arriva in casa dei clienti. Sono un ottimo modo per raccontare storie e sostenere lo snowboard come lifestyle. Ai vecchi tempi i cataloghi erano più orientati agli oggetti mentre oggi servono per raccontare storie ed esprimere stili di vita. Nel 2019 il catalogo snowboard e il catalogo freeski sono stati integrati nel Winter Book 2019/20 per questa stagione. Ciò significa una selezione più ampia e più storie per i nostri clienti.

Blue Tomato - come Zumiez - è un rivenditore multicanale: perché migliorare i negozi fisici di mattoni mentre siete i rivenditori online più forti? Non crediamo davvero

Domanda piccante: cosa ne pensi di quei rivenditori (non facciamo nomi ma hai capito a cosa mi riferisco) che sono diventati fornitori e spingono fuori i marchi veri diventando loro stessi un brand? Pensiamo che il ruolo dei

Nello schema sopra, immagino che i cataloghi Blue Tomato abbiano un ruolo cruciale. Perché nel 2019 un catalogo cartaceo ha ancora senso? Negli ultimi anni il nostro catalogo

In un’ intervista hai dichiarato che il segreto per mantenere il successo di Blue Tomato è capire e soddisfare le esigenze potenziate dei clienti. Cosa intendi esattamente con cliente

di avere clienti di un solo canale, abbiamo solo clienti. I negozi sono un ottimo modo per connettersi alle comunità di snowboard e supportare le comunità intorno alle nostre sedi fisiche. I negozi sono un altro modo di servire il cliente dove e come vuole. I negozi ci consentono di servire i clienti in modo più rapido e conveniente.

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rivenditori sia quello di connettere clienti e marchi. Crediamo davvero in storie forti di brand dei nostri fornitori e il nostro ruolo è supportare tali storie. Siamo il punto di collegamento per i clienti e quelle storie. Tutti fanno diverse cose molto bene e crediamo di curare le migliori storie dei marchi e portarle ai clienti nella maniera migliore.


potenziato? E perché pensi che abbiano un ruolo così importante nel ratail? Riteniamo che

il cliente si sia evoluto in funzione della tecnologia. Con un telefono in tasca ogni cliente ha un potente strumento che ha creato l’accesso a tutto, comprese informazioni e prodotti. Il rivenditore era quello che decise in una certa misura a che cosa era esposto il cliente, ma a questo punto il cliente ha una maggiore capacità di auto-selezionare ciò che desidera. Come rivenditore devi rispettare questo nuovo cliente e considerare davvero ciò di cui ha bisogno da te come rivenditore. Stiamo lavorando per migliorare le cose che attirano il cliente come la velocità per soddisfare le sue esigenze.

Sembra che i tuoi dipendenti abbiano un ruolo importante nell’esperienza del cliente nei tuoi negozi fisici. Come fate a mantenerli sempre motivati? Incoraggiamo i nostri dipen-

denti a vivere quello stile di vita che proponiamo. Sappiamo che la nostra conoscenza diretta è una parte importante dell’esperienza di Blue Tomato. Vogliamo che i nostri dipendenti portino davvero questa conoscenza diretta ai nostri clienti. Pertanto, consentiamo loro di andare in tavola il più possibile ad esempio con orari di ufficio flessibili, partnership con surfcamp e supporto per skipass. Offriamo sconti ai dipendenti per acquistare i prodotti in modo che possano fare ciò che amano. Ospitiamo anche un evento ogni anno che ho chiamato Gerry’s Garage, dove riuniamo i nostri migliori venditori e celebriamo il loro lavoro con una giornata di riding, premi e una festa in ga-

rage. Cerchiamo anche di dedicare davvero del tempo per ringraziare e riconoscere l’operato dei nostri dipendenti attraverso tutta la nostra organizzazione. Quando qualcuno sta facendo un ottimo lavoro, si merita che gli venga riconosciuto.

Qual è il tipo di esperienza che Blue Tomato vuole offrire ai propri “clienti potenziati” e come migliorare la loro fedeltà? In ogni punto

di contatto con i nostri clienti vogliamo che abbiano un’esperienza coerente con noi. Vogliamo che le esperienze siano autentiche, di tendenza, orientate all’esperienza, stimolanti e divertenti. Pensiamo anche che il cliente potenziato voglia che lo ascoltiamo, non solo gli raccontiamo cose. Ci impegniamo a interagire al meglio con i nostri clienti. Vogliamo anche fornire un valore ai clienti anche se non acquistano qualcosa. Il valore potrebbe essere l’ispirazione per uscire nella neve e fare un’esperienza su una tavola o condividere conoscenze di prima mano su un prodotto o raccontare una storia di un brand. Questo arricchimento dell’esperienza è la chiave per favorire fidelizzazione.

Continueremo a fare ciò che facciamo e cercheremo di spingere più in là il nostro gioco. Vogliamo essere il meglio che possiamo essere. La parte più interessante della nostra crescita è creare delle opportunità per i nostri clienti e i nostri dipendenti, per far parte della comunità e far crescere tale opportunità a livello globale.

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Austin Smith’s firetruck 2.0.

Hai mai sognato di fare un road trip molto avventuroso per inseguire semplicemente la neve e liberare la tua mente, ma tutto questo con un camion dei pompieri? Tutto ciò si è trasformato in realtà nell’ultimo progetto video di Austin Smith Firetruck 2.0.

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Natalie Mühlmann

Il titolo perfettamente scelto già la dice lunga: è infatti esattamente ciò che Austin ha fatto la scorsa stagione, ovvero è riuscito a prendere il camion dei pompieri del 1953 di suo fratello, rimodellando gli interni in un qualcosa che possiamo chiamare una culla su ruote (!) e con questa è partito da Bend, Oregon alla volta dell’Alaska. Il regista e montatore Jeremy Thornburg ha perfettamente catturato i normali momenti di un viaggio alquanto fuori dal comune. La vita nel furgone è stata molto semplice e rappresenta sicuramente un promemoria di ciò che è veramente importante nella vita. Detto questo, la necessità di un bagno, dell’acqua corrente o di una stufa era quasi una cosa sopravvalutata. Finché hai il tuo fedele snowboard, una

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neve perfetta e una buona compagnia (che puoi sicuramente trovare nei parcheggi casuali), sembra che nulla possa andare storto. Come ha dimostrato Austin, le sfide sono quello che tu vuoi che siano alla fine, e superarle può tradursi in puro piacere e in uno dei periodi migliori della tua vita! Lo scopo alla base di questo viaggio con il camion dei pompieri era quello di arrivare fino in Alaska e andare ovunque quell’affare li avrebbe portati lungo il viaggio. Per Austin, questo ha significato un ritorno al suo sé di 15 anni, un momento in cui la sua vita praticamente ruotava solo attorno al girare in tavola. Era giunto proprio il momento di rivivere quel sogno di “fare snowboard ogni giorno” e combinare quel piano con un tipo viaggio del genere si è proprio rivelato perfetto. Questo è il pezzo d’arte che si è evoluto da quel viaggio pazzesco, che ci ha dato la pelle d’oca grazie a tutte quelle linee morbide di polvere, fantastici pillows e un airtime fighissimo sopra a un qual-


cosa che assomiglia - spoiler alert- a dei crepacci spaventosi (dai un occhio a quello che succede al sesto minuto)! Tutto ciò si conclude con una bella sessione di pala su un tetto freddissimo per mantenere la casa mobile, appunto, “mobile”, e forse anche per elaborare l’eccitazione del giorno. I camion dei pompieri sono destinati a salvare vite umane, e potrebbe essere valido affermare che questo è stato anche il caso di Austin. Tutti coloro che lo hanno seguito negli ultimi anni sanno che ha avuto diversi interventi chirurgici al ginocchio, e che sfortunatamente ciò ha avuto un impatto devastante sul suo rapporto con lo snowboard. Dover attraversare un periodo simile nella vita è un vero inferno e alla fine la passione viene messa in discussione, e neanche a uno snowboarder super bravo come Austin viene risparmiato un bel giro sulle montagne russe come quel brutto periodo. Ma realizzare un viaggio come quello, tornare alle origini e ricominciare a connettersi con lo snowboard in una maniera nuova, beh tutto ciò ha completamente rinvigorito il fun-factor nella vita di Austin! Chapeau, signor Smith, per averci mostrato come vivere la vita e goderne appieno!

E ora andatevi a guardare il video prima di partire e vivere il vostro sogno! E non dimenticatevi mai: una sfida non è niente di più e niente di meno di quello che TE STESSO ne ricavi da essa!

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Vans Snowboarding Days. TEXT & PHOTOS

Matt Georges

Una crew composta da 60 membri di media, negozi e riders di Vans come Bryan Iguchi, Jake Kuzyk, Sam Taxwood, Benny Urban, Alek Oestreng, Enni Rukajarvi, Antti Jussila, Nikita Sekh, Will Smith, Sebi Springeth e Sparrow Knox erano la base per una tre-giorni di snowboard, motoslitte, immersioni nel ghiaccio, mangiare renne e alcool. Un sacco di alcool! Dalle novità delle prossima stagione insieme alla strategia del marchio per l’autunno 2020, con la presenza dei gran capi del settore come Kevin Casillo, Matt Patti, Kyle Martin, Ben Sooprayen e Bruno Rivoire, eravamo in ottime mani per scoprire tutto quello che il futuro di Vans ci riserva. I Vans Snowboarding Days non sono solo una presentazione del brand, è un test di usura nei migliori modi. Dopo l’incontro di benvenuto, abbiamo provato i boots per capire i numeri giusti e li abbiamo messi alla prova sulle piste mentre seguivamo in tavola artisti del calibro di (o dovrei dire, cercando di tenere il passo con) Bryan Iguchi, Jake Kuzyk, Sam Taxwood e tutte le restanti leggende del team Euro! Non c’è modo migliore per comprendere veramente le tecnologie innovative e lo sviluppo del prodotto dietro ogni scarpone se non provarli.

Quando controllammo la nostra app quella prima notte, avevamo il 28% di possibilità di vedere l’aurora boreale a Ruka, Lapponia finlandese. Beh, non è successo, la probabilità del 72% di non vederla si rivelò giusta. Ad ogni modo volammo tutti lì (o abbiamo guidato – tipo quei russi pazzi) da 13 paesi diversi non solo per guardare il cielo. Il responsabile del prodotto Snow, Matt Patti, ci ha spiegato come stanno usando la loro profonda storia nello snowboard per essere ispirati sui prodotti che fanno. Il team di sviluppo del prodotto produce scarponi da snowboard da 28 anni. Fate un po’ voi. La leggenda dello snowboard Bryan Iguchi ha inventato il riding in park ed è da questa cosa che Matt si ispira quando progetta una nuova linea. Quest’anno ci sarà anche il lancio del loro nuovo premium boot “Hi-Country and Hell-Bound”, che sarà usato dalla prossima stagione dal pro-rider Sam Taxwood. Questo scarpone ha tutto quello che serve per essere un premium boot, essendo costruito da oltre 200 pezzi singoli: una vera impresa nella produzione di scarponi da snowboard, un vero capolavoro!

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Quello che si dice in giro degli snowpark finlandesi che sono ghiacciati non è sicuramente una leggenda: sono MOLTO, MOLTO GHIACCIATI. È incredibile vedere come la local Enni Rukajaervi spacchi su questi salti di 25 metri con atterraggio duro e liscio come il marmo come se niente fosse. Il park di Ruka è shapeato e progettato molto bene, ma devi davvero avere quel sangue finlandese dentro di te per apprezzare in toto quest’ enorme pista di ghiaccio puro. Girare in tavola per il resto del resort è davvero un’esperienza pazzesca soprattutto di notte (anche perchè già alle 13:00 è già buio). Sembra di essere sulla luna, è diverso da qualsiasi altra parte del mondo. Sì, lo so che non sono mai stato sulla luna, ma Neil Armstrong me l’ha detto. 40°


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Benny Urban TOP

Antti Jussila ABOVE

Fridge Tischendorf

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Burton Mountain Mash 2O2O Cinque giorni a Madonna di Campiglio, dal 29 gennaio al 2 febbraio, che rendono giustizia allo snowboard come un lifestyle aggregante in cui nessuno viene escluso: il Burton Mountain Mash è proprio questo, un mix di un po’ di tutto in cui tutti sono accolti come membri della stessa famiglia e riuniti dall’amore e dalla passione per la tavola. E i numeri di quest’edizione del Mountain Mash 2020 non mentono, raccontando di un movimento snowboard costantemente in crescita. Una quarantina di professionisti che hanno gareggiato nello slopestyle e nel contest di stile, tantissimi bambini che hanno fatto la loro parte imparando ad andare in tavola al Riglet Park e alcuni di loro hanno partecipato all’Anon Banked Slalom insieme ai loro genitori e a tantissimi altri semplici appassionati mischiati a veri e propri pro-riders (150 - centocinquanta! - tutti quelli che hanno preso parte al Banked Slalom in memoria di Jake Burton), 50 (cinquanta!) ragazze hanno formato il gruppo del camp tutto al femminile, una decina di giornalisti, media, influencers e amici del brand hanno toccato con mano quanto in Italia sia ancora molto alto l’amore per questo sport-lifestyle, 300 persone hanno testato le tavole e gli attacchi di quest’anno e le tavole dell’anno prossimo (sì, le tavole 2020-21 – vi possiamo rivelare che la Deep e Free Thinkers hanno una grafica fighissima come sempre approvata Danny Davis, a personalmente anche la Custom in bianco e nero con un fulmine sul nose ha il suo perchè, oltre alla Fish con coda 3D e alla Skeleton Key che fa sempre la sua gran bella figura nelle carvate in pista da manuale e... tantissime altre primizie). Tra l’altro si potevano provare i famosi Step-On che sono andati letteralmente a ruba negli store durante le ultime tre stagioni: ai piedi dell’Ursus Park davanti al ri-

fugio Boch ben 70 erano le paia del sistema attacco-scarponi più innovativo degli ultimi 20 anni. Pietro Colturi, Country Manager Burton Italia, ha così commentato lo straordinario successo di pubblico dell’edizione 2020: “Nato dall’entusiasmo e dalla passione di chi crede in questo sport al 100%, il Burton Mountain Mash è l’espressione più vera e più pura di quello che lo snowboard in realtà è: un mix di un po’ di tutto. Non solo gare, ma anche divertimento e partecipazione, sia di professionisti che di semplici appassionati della tavola, di grandi e di più piccoli. Il nostro obiettivo è sempre quello di toccare tutte le sfaccettature del mondo dello snowboard.”

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Giacomo Margutti PHOTOS

Roberto Bragotto LOCATION

Madonna di Campiglio RIGHT

Marco Grilc


Erano presenti anche due atleti del nuovissimo Burton Team Europe di parasnowboarding, l’olandese Renske Van Beek e l’italiano Jacopo Luchini (quarto in snowboard cross alle Paralimpiadi di PyeongChang 2018). La gara di slopestyle ha visto la partecipazione di oltre 40 riders, italiani e internazionali, divisi in tre categorie. Negli under 16 ha vinto l’italiano Alex Lotorto, atleta del Team Burton Italia, mentre nelle donne e negli uomini il podio è stato conquistato da due svizzeri protagonisti anche nelle gare di Coppa del Mondo, Lia Mara Boesch e Nicholas Huber (secondo un altro svizzero pro-rider di fama mondiale, Jonas Boesiger). L’italiano Nicholas Bridgman si è aggiudicato la vittoria dello style contest. L’Anon Banked Slalom ha chiuso in bellezza il Burton Moutain Mash 2020, un’ultima gara molto significativa perchè dedicata alla memoria della leggenda dello snowboard Jake Burton Carpenter. 150 partecipanti, 30 under 12, il rider più giovane di 6 anni (sì, nato nel 2013!!!), quello più anziano di 51. Pietro Colturi, Burton Italy Country Manager, ha

vinto la gara ma ha ceduto il primo premio in palio al secondo classificato della classifica overall, Alessandro Cloch, che potrà partecipare al mitico Mount Baker Legendary Banked Slalom in USA, spesato di viaggio aereo, hotel e iscrizione. Melina Merkhoffer, la vincitrice nella categoria Overall femminile ha invece conquistato un pass per lei e una sua amica alla prima edizione europea dell’AK Freeride Experience organizzata da Burton a Livigno nel mese di marzo.

“Nato dall’entusiasmo e dalla passione di chi crede in questo sport al 100%, il Burton Mountain Mash è l’espressione più vera e più pura di quello che lo snowboard in realtà è: un mix di un po’ di tutto. Non solo gare, ma anche divertimento e partecipazione, sia di professionisti che di semplici appassionati della tavola, di grandi e di più piccoli. Il nostro obiettivo è sempre quello di toccare tutte le sfaccettature del mondo dello snowboard.”

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Ursus Snowpark is our place.

Se fai snowboard a Madonna di Campiglio per un motivo o per l’altro ci passi. Passando per l’Ursus Snowpark con molta probabilità è facile incontrare uno dei più forti rider italiani e il più giovane e più forte rider italiano con più talento di sempre. Parlo di Alberto Maffei e Nico Bondi, che passano più tempo a Campiglio nell’Ursus Snowpark che a casa. In una pausa tra un trick e l’altro sono riuscito a fargli qualche domanda. Descriviti:

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Alby - Sono un ragazzo di 24 anni che è riuscito a far diventare la propria passione il suo lavoro. Sono estremamente testardo e determinato, cerco di dare sempre il 100% e sono fiero di dire che fino a ora non ho nessun rimpianto. Ah, e oltre a questo ogni tanto vado anche in snowboard. Nico - Un grom italiano di 9 anni.

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Parlatemi l’uno dell’altro:

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Denis Piccolo Roby Bragotto Madonna di Campiglio

A - Nico è un bambino di 9 anni che ha una strana

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e fantastica particolarità: il suo gioco preferito è snowboardare, skateare o surfare. Si potrebbe pensare che siano i genitori che lo spingono in modo opprimente e lo costringano ad allenarsi in questi sport, ma la cosa bella di Nico è che è l’esatto opposto. Si sveglia ogni mattina prima di tutti e saltando sul letto l’unica cosa che chiede è di andare a snowboardare. Adoro girare con Nico soprattutto perché è un vero amante di questo sport, si mette costantemente alla prova per fare di più, perché è lui a volere di più. É estremamente intelligente e ascolta ogni consiglio, ci ragiona e lo fa, e soprattutto si diverte un mondo mentre lo fa. Keep on nano. N - Il professionista con cui ho girato di più da quando sono piccolo. Forte e umile.

Trick che vorresti chiudere questa stagione?

A - Troppi trick e troppe idee. In generale vedremo cosa la stagione mi porterà a fare. Ormai è un po’ che lavoro sul Fs triplo ma l’infortunio al gi-


nocchio ha un po’ rallentato la mia progressione. Un’altra idea che ho in mente da un po’ è il Cab 1620... ma vedremo, è sempre difficile da dire. N - Fs 1080.

Il trick che vorresti Alby / Nico chiudesse?

A - Non vorrei trick particolari per Nico, vorrei semplicemente che rimanesse com’è: un bambino che si diverte. N - Fs Triplo.

Fresca o park?

A - Fresca tutta la vita. Come dico sempre, un bel park lo trovi quasi sempre, mentre la giusta condizione per divertirsi in fresca è sempre più rara. N - Entrambi.

Ursus Snowpark è lo snowpark di casa tua. Qual è secondo te la sua caratteristica principale?

A - Sono orgoglioso di poter chiamare l’Ursus Snowpark casa e devo dire che la progressione che

ha avuto negli ultimi anni è sbalorditiva. Sono felicissimo di vedere come la crew degli shaper e le Funivie di Madonna di Campiglio stiano spingendo al 100% su questo progetto e rendendolo una delle realtà più belle d’Europa. Il suo punto di forza è l’essere estremamente versatile, infatti è il park perfetto dai principianti fino a un livello “Pro”, una caratteristica che sembra scontata ma che è estremamente difficile da trovare. A dimostrazione di questo veniteci a trovare e vedrete quanti snowboarder e skier girano nel park. N - I salti sono davvero perfetti e divertenti e ci sono linee per tutti i livelli. All’Ursus posso girare insieme alla mia sorellina e ognuno fa la struttura che vuole adatta al suo livello.

Una struttura che vorresti avere all’Ursus?

A - Mi piacerebbe tantissimo un pipe (ma forse è esagerato). N - Un pipe mini o una spina.

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LEFT

Alberto Maffei BELOW

Nico Bondi by Armando Boatto


ABOVE & RIGHT

Alberto Maffei LEFT

Nico Bondi

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In una parola come definiresti l’Ursus Snowpark? A - Eccezionale. N - Fantastico.

Il tuo futuro?

A - Domanda da un milione di dollari. In questo momento la mia mente ha tanti obiettivi e un paio di sogni… ma per ora preferisco tenerli per me. N - Un pro di snowboard.

Il futuro di Alby / Nico come lo vedi?

A - Non so dove arriverà Nico, anche perché essendo cosi giovane è impossibile da dire. L’unica cosa di cui sono certo è che qualsiasi cosa deciderà di fare, che sia nello sport, nello studio o nella vita

in generale, la farà al massimo e sarà difficile per tutti stargli dietro. N - Quando avrà finito la sua carriera di professionista spero, perché no, di averlo al mio fianco come allenatore.

Oltre allo snowboard?

A - Qua la differenza tra me e Nico è abissale. Nico non sta mai fermo: skate, surf, palestra, giocare, saltare etc. Io ormai da buon vecchietto mi sono un po’ più specializzato e uso quasi tutte le mie energie per progredire nel mio sport, quindi tanta fatica, tanto allenamento e palestra. Ma quando riesco anche io cerco di skatare e surfare un po’ (ma non tanto con Nico, è troppo forte per me). N - Every day skate & surf.

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Alpe di Siusi, home of the Italian national team. Sono nato a cresciuto come fotografo di snowboard insieme ai fratelli Kratter, con loro ho condiviso viaggi, emozioni e soddisfazioni professionali. Oggi Giacomo allena la Nazionale di Snowboard Svizzera, Filippo invece è il coach di quella Italiana. Sono andato a trovare Fil nella loro casa invernale, all’Alpe di Siusi ed ho scambiato 4 piacevoli chiacchiere. Ciao Filippo, parlami della Nazionale Italiana. Da chi è composta e quali sono i vostri programmi futuri? La Nazionale Italiana è com-

ITW

Denis Piccolo LOCATION

Alpe di Siusi

posta principalmente da due gruppi, Nazionale A e Nazionale B. Nel primo ci siamo io e Benussi come tecnici, mentre gli atleti sono Nicola Liviero, Alberto Maffei, Emil Zulian, Emiliano Lauzi e Loris Framarin. Il gruppo B è seguito da Davide Ciccioni e Jacopo Tomei ed è composto da ragazzi e ragazze

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più giovani: Emma Gennero, Marilù Poluzzi, Matilde Pizzuto, Elia Fuser, Leo Framarin, Milco DeFeo, Ian Matteoli, Edo Giovannini. La squadra A gareggia nelle Coppe del Mondo ed eventualmente alle Olimpiadi, mentre la squadra B cerca di creare talenti che poi andranno ad inserirsi nella squadra A.

Com’è cambiata la Nazionale Italiana di snowboard rispetto a 10 anni fa? Seguo la Na-

zionale da circa 5 anni, da dopo le Olimpiadi di Sochi nel 2014. In questi anni è cambiata parecchio, prima era composta da personaggi del mondo dello snowboard di spessore notevole che facevano altre cose tra le quali c’era anche essere atleti della Nazionale. Ora invece chi è in squadra si dedica anima e corpo a questo progetto. Se si vuole tenere il passo con le altre squadre rimane davvero poco tempo per fare altro.

Parlami del livello internazionale, a che pun-


to è rispetto al nostro? È sempre stato altissimo.

Il nostro, rispetto alle top nazioni, è buono e continua a migliorare. Manca un po’ la solidità che hanno rider forti da tanti anni e anche una cultura più capillare di come è lo snowboard fatto bene. Spesso arrivano in Nazionale ragazzi autodidatti o comunque seguiti al massimo delle potenzialità, certamente, ma non ai livelli di altre nazioni. Non siamo più cosi indietro come una volta, ci facciamo rispettare, ma c’é ancora molto lavoro da fare.

Quali sono le Nazionali ed i rider più forti?

Stati Uniti, Giappone, Norvegia e Canada. Sono tutte nazioni che hanno una storia importante nello snowboard ed i rider che ne fanno parte sono seguiti bene dai primissimi anni di attività fino alle squadre di Coppa del Mondo. A livello europeo, senza contare la Scandinavia, l’Italia e la Svizzera sono le più forti. I rider di spicco del momento sono tutti nomi famosi: Sven Thorgren, Red Ge-

rard, Mark McMorris, Stale Sandbech, Yuki Kadono.

La vostra casa è Alpe di Siusi, come mai? Com’è nata questa collaborazione? Il tutto

è nato ai tempi di Mazzonelli, il mio predecessore. Alpe di Siusi ci ha offerto alloggio e skipass in cambio di venire ad allenarci da loro. Credo sia un rapporto vincente per entrambi perché a noi fa molto comodo avere un posto dove stare durante la stagione senza che nessuno debba tornare a casa propria nelle varie parti d’Italia. Ci hanno sempre trattato molto bene, ci sentiamo a casa e ci alleniamo in un park fantastico, che altre Nazionali ci invidiano.

F-tech è sempre molto maniacale nella preparazione dei jump, che tipo di strutture prediligi per allenare i ragazzi? In F-tech sono tutti

bravissimi e disponibili, sempre attenti ai feedback degli atleti. Per allenare i ragazzi è importante avere sempre qualcosa di nuovo. Allenarsi trop-

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TOP LEFT

Italian national Team by Roberto Bragotto ABOVE

Emil Zulian by Alex Berger LEFT

Davide Boggio

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po tempo su delle strutture sempre uguali porta a perdere un po’ di creatività e l’adattabilità che servono ad un rider ai massimi livelli. Prediligo strutture nuove e fortunatamente viaggiando tanto questo ci viene facile. Il mio allenamento preferito comunque, dato il mio background, rimane un bel kickerone su cui fare mille trick diversi, possibilmente in fresca.

Come saranno gli snowpark del futuro? A giu-

dicare da come si sta evolvendo la situazione gli snowpark del futuro continueranno ad avere delle strutture sempre più accessibili a tutti perché non sono destinati interamente ai soli atleti professionisti. C’è sempre un contorno di strutture più semplici e creative, la gente ha bisogno di novità, di esprimersi su cose diverse. Quindi credo che saranno più a misura d’uomo, più creativi e con più transizioni e combo di strutture.

Come sarà lo snowboard del futuro? È veramen-

te difficile dirlo. Spesso i rider più vecchi guardano allo snowboard attuale sostenendo che non sia più lo sport che era ai loro tempi d’oro. Ma io vedo negli occhi dei ragazzi la stessa passione. Probabilmente cambierà perché e uno sport che evolve costantemente, continuerà a sfaccettarsi in varie discipline sempre diverse. Ad oggi si tratta di uno sport super creativo e, anche a livello atletico, si tende a non vincolarlo. È un’arte, un modo di esprimersi e di interpretare la montagna con creatività.

Ci dai qualche nome di qualche giovane promessa dello snowboard italiano? Lo snowboard

italiano si sta muovendo nel verso giusto. Ci sono tantissimi ragazzi bravi che hanno grande stile e passione. Nico Bondi ha 10 anni ma è già famoso a livello internazionale. Oppure Tommy De Martin, Marcello Grassi, Ian Matteoli, Federico Giovannini, Andrea Benvenuti. Ci sono veramente tanti rider bravi, quindi iniziate a seguirli su instagram perché sicuramente ci riserviranno belle sorprese!

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Natalie Millman

2021 Product Highlights Vuoi dare una sbirciatina a ciò che il mondo dello snowboard ha da offrire nella prossima stagione 2020/2021? Allora troverai tutto nelle pagine seguenti! Ancora una volta, abbiamo avuto l’onore di avere un piccolo assaggio dei migliori highlights dei prodotti. Tutto ciò che ci resta da dire è che non vediamo l’ora di mettere le mani su tutta quella roba super ultra figa ASAP. Quindi iniziamo a scoprire di più!

686

Arbor

Bataleon

Gore Tex Smarty 3-1 Weapon Jacket

Draft 2020

Push Up

686 è più che entusiasta di annunciare che la leggenda vivente Gigi Ruf si unirà al team Global Glove. Tutto ciò doveva essere celebrato, quindi assaporiamo un po’ di “gusto Gigi” con il suo guanto pro-model E la sua firma GLCR SMARTY 3-in-1 Gore Tex Weapon Jacket. Un’altra cosa da celebrare è l’aumento della sostenibilità della collezione GLCR. Il suo nuovo isolamento è costituito da un isolamento riciclato al 70%.

The Draft is the ultimate weapon for a delicate park ride. The board’s soft flex with its true twin and updated nose and tail shape enables it all – no matter whether you’re into the butter game, the jib-to-bonk stuff or a stylish smooth glide through the air. And if you think it can’t get any better… your edge control will still be on point during all those maneuvers thanks to the System Camber profile.

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Shoutout a tutte le ragazze! Prendi la tua nuova tavola Bataleon Push Up e spingi il tuo riding al next level con essa! È la tavola perfetta per un’esperienza freestyle all-mountain e la sua qualità, trovandosi nello spettro di fascia alta, sicuramente non ti deluderà. Camber e flex medi per un riding controllato ma comunque divertente.


Black Diamond

Canary cartel

Trasform

1. Recon Access Mitts Black

Dogo

Heritage

Questi guanti a moffola sono indispensabili se sei il cameraman della tua crew o se fai parte del gruppo di persone che si mettono e si tolgono i guanti ogni due secondi. Come il nome già prefigura, questi guanti garantiscono l’accesso più rapido alle tue mani tramite una cerniera laterale impermeabile. Altri bonus: laccetto per il polso, tasca sul polsino e guanto interno con dita touchscreen!

Canary Cartel è una nuovissima azienda di snowboard di Innsbruck. La Dogo è stata progettata per alzare il tuo riding game, caratterizzata da uno shape medio-largo che rende questa tavola stabile e galleggiante, mentre l’esclusivo bend Clutch assicura un riding estremamente precisa. Ultimo ma non meno importante, il core in BPBA Bamboo mantiene la Dogo reattiva e poppy per tutta la sua lunghezza.

Il mitt Heritage è super stiloso grazie al suo esterno in corduroy 10k e il suo liner in falso pelo. Ma questi guanti non solo sono fighissimi, ma sono altrettanto performanti. Combinano un isolamento Primaloft Gold con inserti Hipora resistenti all’acqua, oltre a pelle totale sul palmo per un grip extra. Infine questi mitt sono anche compatibili con i touchscreen, così potrete stare su Instagram pure in seggiovia.

Death Label

Dragon

Boneless

PXV2 Split Purple Ion

Sei ancora alla ricerca della tavola da jibbing definitiva per farti dei bei rail da paura? Allora la Boneless è la tua scelta - la sentirai anche nelle tue ossa! Un camber abbinato a un rocker centrato garantirà un riding divertente (proprio quello che stavi cercando!) stupendoti con una porzione extra di pop. La lamina smussata per il freestyle eviterà ulteriormente qualsiasi caduta.

Questa maschera senza frame schiarifica la tua vista, sfidando qualsiasi previsione meteorologica! Con la sua tecnologia Swiftlock, composta da piccole leve integrate, le lenti possono essere cambiate in un secondo. Le lenti sono dotate di un rivestimento antiappannamento e sono resistenti all’acqua, allo sporco, all’olio e ai graffi.

Drake

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1. Battle X Rusty Toothbrush

Shape direzionale, nose leggermente più largo rispetto alla coda, flex medio rigido e camber leggero sono la combinazione ottimale per un grande divertimento in neve fresca e tanta manovrabilità in street. I punti di contatto rialzati facilitano l’ingresso sui rail. Una tavola pronta per colmare il gap tra backcountry e street.

2. Supersport X Rusty Toothbrush

Ai ragazzi di Rusty Toothbrush piace “al dente” sia nel fuoripista che in street, quindi la scelta del Supersport come base è stata ovvia per questo pro model per la crew. “In più di 10 anni di snowboard questi sono decisamente i migliori attacchi che abbia mai messo ai miei piedi.” - Alex Stewart

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2.


Giro 1. Axis Vivid

1.

2.

La Axis è una delle maschere più rappresentative della linea Giro, design unico, audace e pulito, ideale per chi desidera un ampio campo visivo e non vuole rinunciare allo stile.

2. Grid MIPS SP

Con i suoi 400 grammi il nuovo GRID Mips è stato progettato per essere uno dei caschi più leggeri presenti sul mercato ma in grado di garantire sempre sicurezza e resistenza agli urti in ogni situazione: sia che risaliate il Monte Bianco con la vostra splitboard in una uscita in backcountry, sia che vi godiate qualche discesa in pista o in park con gli amici la domenica.

Northwave

Deeluxe

Domain

TEAM-ID Blood Line

Il nuovo Super Lace Single ha rivoluzionato complessivamente il fit con una maggiore facilità di entrata ed uscita, la nuova Power Strap sulla parte più alta della tomaia mantiene il tallone incollato allo scarpone ed Il nuovo sistema di tenuta della caviglia avvicina ulteriormente la lingua dello scafo avvolgendo il collo del piede.

Il brillante TeamID Bloodline rende omaggio al team Deluxe e a tutti coloro che condividono la loro passione. Questa colorazione in edizione limitata presenta una doppia Power Strap e fa un cenno al sangue, al sudore e alle lacrime che i rider mettono nel perseguire i propri sogni ogni stagione.

Flux

Gara

Jones

OM-Boa

TEAM-ID bloodline

Stratos

OM-BOA è un prodotto realizzato da snowboarder dedicati per tutti voi shredders. Questo scarpone di flex medio segue il tradizionale nonché perfetto mix di reattività e prestazioni. Equipaggiato con un nuovo cuffcut, rete isolante in alluminio, una suola FYT e il sistema Sequence Dual Zone con la sua nuova piattaforma del dial H4, sei pronto per il tuo riding.

La splitboard che vi farà ricordare quelle stupende session di surf nell’Oceano. Usa la tecnologia Pow Surf X che vi perdonerà tutti i vostri piccoli errori, combinata con legni speciali con strisce di carbonio per curve rapide e un extra carico di pop. Inoltre, un tuning in generale più tranquillo vi darà quell’impagabile feeling da “fish” che aspettavate da tanto.

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Questa tavola combina tutto: freeride, freestyle, carving. Tutti coloro che cercano un’ottima all-round dovrebbero optare per questo modello. La tavola è dotata di un profilo direzionale a bilanciere e di Traction Tech 3.0, che consente un massiccio controllo delle lamine e grazie a ciò curve molto incisive. Inoltre, il chattering della tavola è limitato e gli inserti Float Pack consentono un setback.


1.

Howl + Airblaster

2.

1. Sexton Mitt

Howl ritorna in tutto il suo splendore con l’elegante mitt pro-model di Joe Sexton. La morbida pelle di capra con inserti in pelle scamosciata sui palmi manterrà le tue mani calde e asciutte quotidianamente, mentre la sua struttura traspirante manterrà l’odore iniziale simile a una margherita.

2. Airblaster trenchover Jacket & Elastic Boss pant

La Trenchover è una giacca stile giacca a vento con vestibilità regolare e leggermente più lunga nella parte posteriore. Le cerniere laterali lo rendono estremamente comodo e pratico da indossare. Colonne 15K di impermeabilizzazione e 10K g / m2 di traspirabilità per le massime prestazioni in tutte le condizioni. Nel 2004 furono i primi a presentare il pantalone Elastic Boss, un pantalone da neve in stile jogger tra incredulità e alcune critiche. Ad oggi, è ancora un best seller tra tutti i park rats del mondo.

K2

1.

2.

1. Alchemist

Questa tavola combina tutto: freeride, freestyle, carving. Tutti coloro che cercano un’ottima all-round dovrebbero optare per questo modello. La tavola è dotata di un profilo direzionale a bilanciere e di Traction Tech 3.0, che consente un massiccio controllo delle lamine e grazie a ciò curve molto incisive.

2. Mens Clicker

I nuovissimi attacchi Step-in Clicker da uomo con un flex medio sono realizzati appositamente per lo snowboarder esigente che deve fare affidamento su comfort e prestazioni. I sicuri punti di attacco in metallo in punta e sul tallone migliorano notevolmente la reattività sulla lamina, mentre il telaio con la sua inclinazione di 3° ti costringe ad adottare automaticamente una posizione di riding naturale. Punto bonus: la regolazione dell’inclinazione in avanti senza attrezzi - ottieni il tuo stance preferito in un batter d’occhio.

3.

3. Maysis Clicker

Il boot compatibile per gli attacchi Mens Clicker è sicuramente un must nel campo degli step-in. Questo modello di scarpone di fascia alta piuttosto rigido è dotato di ritenzione del tallone Boa Conda, una fodera 3D Intuition Control Foam modellabile a caldo e perfettamente adattabile e un plantare in EVA formato 3D. Infine, la colorazione Realtree aggiunge un sapore speciale al boots dei tuoi sogni!

Korua

Level

Otto plus

Easy Rider

Questa Otto Plus è una tavola che spacca veramente. Realizzata con i materiali più pregiati, i ragazzi di Korua sono riusciti a creare una tavola più leggera, veloce e reattiva che mai. Otto è il vostro modello se state cercando uno shape più orientato al freestyle, e vi offrirà innumerevoli ore di divertimento.

Mostra il tuo amore per lo snowboard con il nuovo guanto Easy Rider. È super comodo da indossare grazie al suo fit rilassato e ai polsini corti. Inoltre, i guanti sono dotati di palmo Griptex, chiusura a strappo e tecnologia a secco Membra-Therm Plus.

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Mervin 1. Gnu Gremlin

Costruita a mano nella fabbrica di tavole ecologica di Mervin, il Gremlin può vontare una combinazione di legni di alta qualità. La base sinterizzata ti aiuta ad accelerare quando sei sul piatto. Lo shape direzionale in combinazione con il camber ti assicura un controllo affidabile della tavola.

2. Lib Tech Sk8 Banana Sweetin

Questa tavola è tutta per gli amanti del jibbing e del floating. Ha un camber ma anche un rocker ancora più sviluppato per aumentare tuoi spin ma con ancora le prestazioni del classico camber per stompare tranquillamente i tuoi trick.

Nidecker + Flow

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3. Bent Metal Nicolas Müllair Pro Model

Chiunque conosca lo stile di riding di Nicolas Müllair sa che lui è il modello per eccellenza per trick potenti ma anche molto giocosi ed eleganti. Per eccellere nelle manovre è indispensabile un attacco di alta qualità.

2.

Classic Air Pipe

HOORAY: è tornata una leggenda! Gli shredders della vecchia scuola riconosceranno sicuramente quella tavola dei tempi passati. Sono passati infatti 30 anni da quando nel 1990 Nidecker ha lanciato sul mercato l’Air Pipe con un design simile, dando il via a una nuova ondata di freestyle riding. Questa tavola è una bomba che spingerà la tua progressione.

Kaon-X

Tre parole chiave per descrivere questi attacchi: easy, resistenti ed efficienti. Chiunque cerchi un modello di attacco affidabile deve assolutamente dare un occhio qui. Tutte le sue parti sono realizzate con materiali di alta qualità, e non vediamo l’ora di attaccarci ai piedi la nostra tavola grazie allo strap alla caviglia ExoFrame, il toecap Hexo e i cricchetti in alluminio Axion.

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Flow Omni

L’attacco Flow Omni è il modello perfetto per le ragazze che cercano un extra di supporto e flessibilità. L’highback asimmetrico con il suo taglio basso e largo, così come l’EVA ExoKush PowerStrap completamente rivisto e la tecnologia ActiveStrap soddisferanno sicuramente le tue esigenze!

Oakley Fall Line XL

La maschera Fall Line XL è il fratello maggiore della sorellina Fall Line XM e quando ci sono problemi di visibilità è la numero uno. Poiché l’obiettivo include la tecnologia Prizm, la gamma visiva garantita non lascia nulla a desiderare. I contorni appaiono ancora più chiari e i colori ancora più luminosi, e tutto questo indipendentemente dalle condizioni meteorologiche.

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Nitro 1.

2.

1. Banker

Se ti piace andare veloce è tempo di fare spazio tra gli scafali di casa tua perché la Banker è stato progettata per portarne a casa un po ‘ di trofei di nella gare di banked slalom.

2. Ventura

L1 Premium Goods stupisce ancora e si rinnova con questo capo di chiara ispirazione sportiva. Seguendo un trend molto forte tra alcuni riders questo completo è una vera bomba di stile, punto di incontro ta le tute sportive anni 90 e l’abbigliamento tecnico da snowboard moderno: 20k / 20K di impermeabilità e traspirabilità è disponibile in tre varianti colore.

3. Nitro X Spark Vertical binding

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Il nuovo attacco Nitro specifica da splitboard era atteso da molti. Progettato insieme a Spark - azienda leader in questo settore - unisce la semplicità e la durata del design della piastra base Sparks Tesla T1 con la qualità, il comfort e l’affidabilità Nitro.

4.

4. Incline

Altra grande novità Nitro dedicata al mondo dello splitboarding. Questo scarpone è versatile e altamente funzionale: una vera macchina da montagna, attrezzata con la nuova suola Vibram® Backcountry realizzato in Icetrek ™ e Arctic Grip Vibram®. Uno scarpone da snowbaord che è anche uno scarpone tecnico da montagna: performante in discesa, sicuro nelle fasi di salita. Leggero ( tra i più leggeri del mercato a parità di prestazioni tecniche ) comodo e dalle alte prestazioni è un boots che fare sicuramente parlare di se tra gli appassionati del magico mondo del backcountry.

Now

Mons Royale

B Line

Yotei powder hood

I nuovissimi attacchi all-mountain B-Line ti fanno diventare la star del tuo home resort grazie al loro flex numero quattro, le loro ankle straps comode e resistenti, oltre ai loro toe-strap minimalisti 3-D, tutti regolabili senza NESSUN strumento. Infine, lo stile di questi attacchi è una figata pazzesca!

L’ideale per le migliori giornate in neve fresca e perfetto per ogni giornata in montagna, un capo 100% in lana merino progettato per chi ama vivere la montagna a 360°. Questo baselayer long sleeve è un mix di stile e comodità e alte prestazioni, che grazie al passamontagna integrato fornirà la protezione necessaria per i giorni di freddo.

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O’neill

Pow + Rojo

B Line

1. Rojo Aiden Jacket Houndstooth Plaid

Questa O’Riginal Anorak è un capo unico per quanto riguarda silhouette e funzionalità. Il livello di impermeabilità 10k / 10k collegato alla nano-tecnologia O’Neill Hyper Dry ti impedisce di bagnarti mentre ti diverti, il tutto con una trama altamente traspirante. Un altro fattore sorprendente è il tessuto in uso, costituito da materiale privo di PFC riciclato e rigenerato al 100%. È così che ci piace!

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ROJO dedica tutta la sua passione alla progettazione di outerwear per le ragazze, da ragazze stesse! Questa giacca fighissima è un pezzo di vera moda che rappresenta tonnellate e tonnellate di potere femminile. Ciò che attira davvero molta attenzione è l’interessante mix di materiali riciclati della giacca. Ultimo ma non meno importante, questa giacca sarà la tua migliore amica al freddo: un rating di 20k / 15k.

2.

2. KB Pro Mitt

Ride

I POW si trovano costantemente tra i guanti più performanti. La storia non è diversa con questo sgargiante pro-model Mitt di Kevin Backstrom che presenta una scocca in poliestere riciclato W / DWR e un inserto impermeabile HIPORA, solo per citarne alcuni elementi. La grafica è stata realizzata dallo stesso KB.

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1. Warpig

Questa tavola direzionale tapered è stata pensata per tutti i rider di livello intermedio o avanzato. È sicuramente l’arma giusta per un all-mountain riding che farà incrementare il vostro grip ed equilibrio. Ancora una volta, la combinazione di diversi legni di alta qualità come Aspen, Bamboo e Paulownia consente alla Warpig di essere leggera come una piuma.

Yes 1. Pro20

Questa tavola ha la caratteristica principale nella disposizione della sua superficie per creare galleggiamento e una stabilità con un peso di oscillazione molto inferiore a causa della sua lunghezza ridotta. Un raggio di curva ridotto facilita le vostre missions nella polvere bianca nei boschetti, e una linea rocker custom mantiene il nose sollevato a qualsiasi velocità.

2. A-Series Binding

Questo stupendo attacco Ride A-Series è dotato di una nuovissima costruzione per migliorare le tue riding missions. L’attacco si avvale di un tallone in alluminio forgiato in connessione con un nuovo tray in alluminio stampato. Come puoi ben capire, avrai un attacco in alluminio ottimizzato che è leggero, resistente, reattivo e, soprattutto, sicuro.

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2. Now X Yes binding

3. Lasso Pro Boot

Il Lasso Pro boot è abbastanza rigido e con una reattività rapida come un flash e si può adattare individualmente. Sia il coiler H4 BOA che la BOA Tongue Tied consentono una vestibilità micro-regolabile sicura che elimina persino l’uso di un’imbracatura tradizionale. Inoltre questo boot è dotato di una suola Michelin Summit super leggera ed è disponibile anche in versione wide!

1.

Se stai cercando il design dirompente e minimalista che ha reso Yes. quello che Yes. è, questo è l’attacco che ti serve. Quest’attacco ha tutto quello è essenziale e molto altro. Il Kingpin senza attrezzi ti permetterà di passare dalla PYL alla 420 in pochissimo tempo e l’highback Flex hinge 2.0 è la combinazione perfetta di supporto e libertà che il team di YES. ha bisogno quando gira in tavola.

3.

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2.


1.

Rome

2.

1. Stale Crewzer

Come già dice proprio il suo nome, il pro-model di Staale Sandbech garantisce un riding solido in pista e in park, con quella attitude speciale tipica del rider norvegese un po’ hang-loose. Il suo design twin direzionale su uno shape funky e un po’ retrò consente di avere un riding molto easy, tutti i giorni. La nuova party wagon norvegese!

2. 390 Boss

State disperatamente cercando il vostro miglior attacco freestyle che vi farà oltrepassare i vostri limiti? Ecco il 390 Boss proprio per realizzare i vostri sogni. Le ankle straps Pure Flex sono il perfetto compromesso per un flex e una tenuta più che desiderabili, mentre la ridisegnata piattaforma Full Wrap e il nuovo highback aumentano la stabilità e la reattività.

3.

3. Bodega BOA

Rome è stata molto diligente e ha rinnovato la sua linea di boots per il 2021. Ci saranno quattro modelli differenti e – fate attenzione ora – saranno TUTTI disponibili con lacci tradizionali, con hybrid BOA e allacciatura BOA. Detto questo, lo scarpone Bodega avrà, per la prima volta, il sistema di allacciatura double BOA. Scegliere lo scarpone giusto per il 2021 sarà semplicissimo.

Slash

SP

West

1. ATV

Core

Salaz

La ATV è la nonna nella linea all-mountain di Slash. Il suo core leggero di legno, reso possibile grazie a un mix di legni premium, e il suo sidecut progressivo oltre a una reattività di trazione massima rendono questa twin direzionale con flex medio una tavola per ollare altissimi e carvare sempre più bassi.

L’attacco Core non è chiamato all-rounder per niente. Con il modello Core, potrete raidare su qualsiasi terreno in tranquillità e comodità. Quello che risalta è il nuovo highback che consente un’entrata posteriore più facile così come un flex ottimizzato e un gran controllo.

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La famiglia svizzera dietro a West Snowboarding continua a seguire l’impronta dei design che ispirano. Hanno per esempio fatto un lavoro magnifico con questa tavola Salaz, che ci fa tornare in mente ricordi di quando eravamo piccoli. Ma questa tavola non solo è bella da guardare, è anche fighissima da usare! È snappy al punto giusto nonchè leggera – per migliorare il vostro freestyle semre di più.


Ten years strong: JP Solberg & Yes YES. Snowboards ha compiuto dieci anni nel 2019. Dieci anni di snowboard progressivo e tecnologie esclusive sviluppate silenziosamente dal team di all star. YES. è stata fondata nel 2009 da DCP, Romain de Marchi e JP Solberg: tre ripper di alta classe, veri amici e amanti dello snowboard con l’obiettivo comune di rendere lo snowboard un posto migliore. Durante la parata dei trade shows, abbiamo avuto una bella chiacchierata con JP, che festeggia - insieme alla sua creatura - un decennio con YES e altri dieci anni di carriera da pro rider. Ehi JP, che stai facendo in questo momento? E tu dove sei? Hey! In questo momento torno a INTERVIEW

Matteo Rossato

casa a Bergen in Norvegia, dove vivo e mi riposo un po’ prima di andare al SIA e poi in Giappone per un po’ di neve prima dell’Interstyle. Sarà un lungo viaggio!

Dieci anni di YES. sono un traguardo piuttosto importante, ma ne sono già passati quasi altri 10 dall’uscita della tua iconica parte in Trascendence nel costume da coniglio. Il tem-

po vola sicuramente soprattutto quando sei uno snowboarder che insegue pow, cibo e onde!

Provieni da quell’ondata magica di Scanners che sono stati in grado di raidare qualsiasi cosa, dai rail ghiacciati e persino salti in pow. Cosa ne pensi delle ultime generazioni di shredders? Questa ondata di riders che stia-

mo vedendo in questo momento sta facendo cose che non avremmo mai potuto immaginare, è un momento storico diverso. È divertente osservare la progressione e il livello di riding, è divertente vedere a dove ci porta tutto ciò, ma sono un po’ triste nel vedere che non è sempre in termini di “snowboard” vero e proprio e quindi sono preoccupato del fatto che noi una volta ci divertivamo di più ahah.

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Hai iniziato YES. insieme a Romain e DCP molto tempo fa. Qual è il tuo ricordo più profondo di quel tempo? Quando ripenso a quei

giorni, penso che ci trovassimo a un bivio. Per me è stato un “OK, cosa stiamo facendo qui, smettiamo di fare snowboard perché non siamo in grado di pagarci uno stipendio dalla testa ai piedi e torniamo a scuola a ridefinire chi siamo o vogliamo ancora essere snowboarder e contribuire a cose che ci ha dato così tanto?”. Abbiamo visto che c’era ancora tantissimo potenziale non solo nello sport ma anche negli affari. Burton era un’azienda così grande e c’erano cose che volevamo fare per influenzare il gioco che semplicemente non potevamo fare a causa degli aspetti legali o perché non aveva senso finanziariamente immagino. Quando abbiamo iniziato YES. non avevamo nulla da perdere, quindi alla fine quello significava essere molto liberi in un certo senso e volevamo andare avanti a spingere con nuovi shape e grafiche che lo snowboard non aveva ancora visto.

Un paio di parole sui tuoi due partner Romain e DCP? Mi sento di vivere due vite (snow-

board / privato) ed entrambi fanno parte della mia famiglia. Switchiamo spesso i ruoli a seconda di chi è sensibile, audace, pazzo, divertente e radicato, quindi la dinamica è a dir poco speciale. Vedo


entrambi come fratelli maggiori e ammiro davvero come siano dei bravissimi padri, considerando che siamo tutti bambini ahah.

Qual era il messaggio nascosto dietro il nome YES.? Ricordo ancora i primi “prototipi” con Yes We Can sulla base. Prima di iniziare YES.

c’erano molti pareri negativi su questo e quello, tipo “oh che idea orribile di creare un marchio di snowboard!” e “non sapete quello che state facendo”, eccetera. Siamo arrivati al ​​ punto in cui abbiamo pensato “fuck that, facciamolo lo stesso e scriviamo quello che la gente diceva quando Obama è stato eletto, non diventeremo dei politici con una frase, ma secondo noi il mondo ha bisogno di più di un atteggiamento positivo come un ‘sì, YES’, bisogna essere più uniti”.

E qual è stato l’obiettivo che hai avuto quando hai iniziato YES.? Abbiamo intrapreso que-

sta impresa perché volevamo restituire allo snowboard quello che avevamo ricevuto durante le nostre carriere da pro. Lo snowboard ha bisogno di più aziende comandate dai riders per farlo alle nostre condizioni, in questo modo possiamo limitare alcune cose inutili che vengono promosse in

questo settore e anche ricordare parte della storia che è così interessante e importante.

Le tecnologie di YES. sono piuttosto interessanti: puoi dirci qualcosa in più su Underbite?

Beh, quando sono nato, la mia mascella inferiore era più estesa della mia mascella superiore ed è stato quando ho pensato... scherzo! L’idea alla base di Underbite e di tutta la tecnologia del morso della nostra gamma è quella di interrompere il bordo dando ai lati dei punti di contatto della tavola che migliorano le curve in modo più efficace ed efficiente. Con underbite l’abbiamo inserito nel punto in cui metti i tuoi attacchi (punti di contatto) praticamente dove inizi le curve in modo da poter spendere quell’energia altrove durante il riding. La chiamo anche tecnologia da coltello da pane.

Qual è il punto saliente della gamma YES. per la collezione 2021 in arrivo? La nostra tecnologia di scafo in powder fa un salto di qualità quest’anno e dovete provarlo per forza!

Dove ti vedi tra 10 anni? Tra 10 anni faremo di nuovo questa chiacchierata e speriamo che lo snowboard salverà il mondo, ci ha comunque salvato tutti per ora. Grazie snowboard!

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On the Lookout. ITW Denis Piccolo

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HERE

Rene Rinnekangas

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Gianandrea “Pit” Piras

Elio Fumagalli In futuro penso che girerò sempre meno in park. Lo snowboard ha cosí tanto da offrire. Dalle piste ai sidehits, dal park al powder.

Presentati. Mi chiamo Elio Fumagalli, ho

23 anni. Sono cresciuto in svizzera italiana, dove all’etá di più o meno 12 anni ho provato a mettere una tavola da snowboard ai piedi. Da diversi anni passo le stagioni invernali a Laax, dove lavoro part time e dove lo snowboard viene vissuto nella sua migliore forma possibile (pure lifestyle).

Park rider più sottovalutato. È Kevin Trammer!!!

Park rider più forte e quello che ti ispiri. Una delle mie ispirazioni più grandi

è James Niederberger. È un rider con molto stile, che ha spinto molto la scena dello snowboard a Laax. È una persona che riesce a trasmettere la passione per lo snowboard. Oggi non gira più tanto in park, ma quando lo si becca sulla P60 salta sempre all’occhio.

Park migliore per girare. Laax first !! Park in cui non vorresti più tornare.

Penso che non ci sia un park che non vorrei tornarci. È certo però che gli indoor mi annoiano in fretta.

Il tuo trick preferito in park. Tutti quelli che atterro puliti.

Il trick che vuoi assolutamente imparare. Switch backside 5.0 cab 360 out Come sarà il futuro in park. In futuro

penso che girerò sempre meno in park. Lo snowboard ha cosí tanto da offrire. Dalle piste ai sidehits, dal park al powder. Se fa caldo e diventa slushy sempre park. Se nevica 50 cm solo fresca!!! Quando poi non si gira in park per una o due settimane la volta che si torna si è ancora più gasati del solito.

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1 metro di fresca VS park perfetto appena shapeato, cosa scegli? 1 metro di fresca tutta la vita.

Prossimamente. In futuro voglio cercare

di fare un progetto mio con il sostegno dei miei sponsor. Voglio cercare di trasmettere la mia visione dello snowboard, il divertimento e i goodtimes con gli amici attraverso foto e video. Non mi metto fretta per il mio progetto. Per il resto mi aggrego ai progetto degli amici di escape video che sta filmando il terzo movie. Oltre allo snowboard ho di nuovo iniziato a fare più musica. Ho una grande passione per la musica e da sempre ho già voluto iniziare a mixare. Finalmente, essendo circondato da amici dj ho avuto l’occasione di iniziare l’estate scorsa. Chissà magari prima o poi mi trovate a mixare qualche track funky sulle piste eheh.


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Roberto Bragotto

Nicola Livero Park perfetti appena shapeati ne vedo molti ed è sempre fighissimo, ma 1 metro di fresca è qualcosa di sicuramente più raro e desiderato.

Presentati. Sono Nicola Liviero, ho 20

Park più cool dove hai girato. Mam-

Park rider più sottovalutato. Niklas

Park in cui non vorresti più tornare.

anni e vengo da Verona.

Mattson. Poche persone al mondo snowboardano in switch come lui, molto forte sia sui salti che sui rails e soprattutto è molto innovativo.

Park rider più forte. Faccio veramente

fatica a sceglierne uno tra questi. Marcus Kleveland, Mark McMorris, Seb Toots, Sven Thorgren. Tutti potentissimi ma con caratteristiche molto differenti. Prendo ispirazione da riders come Markus Olimstad, Seb Toots o Brage Richenberg, ammiro la loro solidità nel riding e il loro stile.

Park migliore per girare. SnowPark Seiseralm.

Jasna, Slovacchia.

va, ma allo stesso tempo sono dell’idea che il bag jump sia uno strumento da utilizzare solo quando si hanno già delle buone basi e si hanno ben chiari in mente i tricks da provare.

Il tuo trick preferito in park. Switch Bs

Fresca vs park. Essendo un park rider

moth Mountain (Unbound)

5 japan.

Il trick che vuoi assolutamente imparare. Tantissimi! ma in particolare fs triple cork 1440.

Come sarà il futuro in park. Strutture

sempre migliori e innovative, il livello si alzerà sicuramente molto e si avrà sempre più bisogno dei bag jump per imparare le manovre necessarie a poter competere nelle varie competizioni di livello mondiale. Non la considero per forza una cosa negati-

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che gira molto, di park perfetti appena shapeati ne vedo molti ed è sempre fighissimo, ma 1 metro di fresca è qualcosa di sicuramente più raro e desiderato. Quest’anno mi è capitato di avere giornate dove sono riuscito ad avere entrambi e devo dire che beh si... quelle per me sono proprio le giornate perfette!

Prossimamente. Sarò molto impegnato con la nazionale per le ultime gare di Coppa del mondo e Coppa Europa della stagione, incastrando allenamenti tra le varie tappe.


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Miriam Lottes

Ylfa Runarsdottir Non esiste lo “snowboard femminile”: è tutto solo snowboard e ci sono uomini e donne nella scena, e si spera che in futuro tutti abbiano pari opportunità.

Presentati: Sono Ylfa Rúnarsdóttir, islandese e amante dello snowboard.

La ragazza più sottovalutata. Paula Benito e Sara Säkkinen.

La ragazza più forte che c’è in giro e quella a cui sei ispirata. (E perché)

Jess Kimura è un capo. È una bravissima rider e ha anche aperto la strada ad altre rider per filmare in street con il suo progetto The Uninvited.

Il tuo terreno preferito. Riksgränsen nella Svezia settentrionale.

Il tuo trick preferito. Bs 180 sui salti. Il trick che vuoi assolutamente imparare. Bs rodeo 7.

Cosa ne pensi della scena dello snowboard femminile in Europa? È

abbastanza diffusa ma non ci sono molte opportunità per coloro che non fanno le gare. Ci sono tantissime rider bravissime in Europa di cui probabilmente non ho nemmeno sentito parlare!

Lo snowboard è uno sport da uomo? No. Come sarà il futuro dello snowboard femminile e come dovrebbe essere?

Non esiste lo “snowboard femminile”: è tutto solo snowboard e ci sono uomini e donne nella scena, e si spera che in futuro tutti abbiano pari opportunità.

Cosa ti aspetti invece dal tuo futuro?

Snowboardare ancora di più e incontrare tante brave persone con cui condividere i bei momenti.

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Roberto Bragotto

Emil Zulian Il futuro in park sarà sempre più innovativo e stimolante, strutture diverse e nuove dove saranno premiati i rider più creativi.

Presentati. Sono Emil Zulian, straight outta Val di Fassa.

Park rider più sottovalutato. Jonas

Boesiger, fortissimo ma non viene cagato molto.

Park rider più forte e quello che ti ispiri. (È perchè) Rider più forte Markus Kleveland, mi ispiro molto a Yuri Okubo e lo stile giapponese.

Park migliore per girare. I kicker del park di Seiseralm, mi gasano un sacco.

Park in cui non vorresti più tornare.

Park di merda a Sarajevo quando ci andavo per le prime Euro Cup.

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Il trick che vuoi assolutamente imparare. Assolutamente vorrei imparare Cab 16.

Come sarà il futuro in park. Il futuro in park sarà sempre più innovativo e stimolante, strutture diverse e nuove dove saranno premiati i rider più creativi.

1 metro di fresca VS park perfetto appena shapeato, cosa scegli? 1 me-

tro di fresca polvere batte qualunque park (visto che è così rara).

Prossimamente.

Prossimamente concentrerò per le gare di Slopestyle!

mi


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Miriam Lottes

Presentati. Ciao! Sono Elena Graglia, sono italiana e sono una snowboarder professionista sempre in giro per il mondo!

Girl rider più sottovalutata. Ylfa Runar-

sdottir, snowboarder islandese e mia grandissima amica, con cui ho avuto il piacere di condividere dei bellissimi momenti nel nostro trip in Finlandia l’anno scorso.

Girl rider più forte e quella a cui ti ispiri. (È perchè) Non so se reputo Jess Kimura

necessariamente la più forte ma di sicuro è fonte di ispirazione per aver elevato il livello dello street snowboarding femminile e per aver creato una piattaforma per le nuove generazioni.

Il tuo terreno preferito. Ho iniziato con

il backcountry nelle montagne vicino a casa. Passando poi allo snowpark, specialmente i rails. Ciò mi ha portato ad esplorare lo street snowboarding su cui, ad oggi, sto focalizzando la mia attenzione.

Il tuo trick preferito. Sw bs blunt 270 Come valuti la scena femminile dello snowboard in Europa. La scena europea

femminile è molto attiva e presente anche sul fronte internazionale grazie alle nostre punte di diamante Anna Gasser e

Klaudia Medlova per quanto riguarda le grandi competizioni. Inoltre sempre più sono le donne europee che si impegnano nel filmare street videopart.

Secondo te le aziende credono poco nel movimento femminile? Credo che ci sia stato un grande risveglio nel mercato a favore del movimento femminile. Sono numerosi i brand che oggi investono e puntano tutto sulle donne.

Lo snowboard è uno sport maschile? Solo alcuni uomini la pensano così haha.

Come sarà e come dovrebbe essere il futuro dello snowboard femminile.

In futuro mi auguro che ogni evento e competizione abbia lo stesso prize money equamente spartito tra le categorie. Spero anche di vedere più gruppi di donne che si riuniscono per realizzare i loro sogni, sia questo per filmare videoparts, allenarsi per un evento importante o anche solo incontrarsi in montagna e spronarsi a vicenda e superare i propri limiti e paure. Questo suona bene!

Cosa ti aspetti invece dal tuo futuro. Ci

sarà sempre dello snowboarding, dello yoga, e tanta voglia di condividere la mia passione.

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Elena Graglia Credo che ci sia stato un grande risveglio nel mercato a favore del movimento femminile. Sono numerosi i brand che oggi investono e puntano tutto sulle donne.


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Miriam Lottes

Alieje Everts C’è un numero crescente di persone che spingono per le donne in Europa facendo girls sessions ecc. La scena sta decisamente crescendo!

Presentati. Ciao, sono Alieke, ho ventiequalcosa anni e ho iniziato dalle piste olandesi al coperto.

be quella snowboarder che direi che mi ha ispirato perché ha un bello stile e una bella vibe nelle sue parti video.

crescente di persone che spingono per le donne in Europa facendo girls sessions ecc. La scena sta decisamente crescendo!

La ragazza più sottovalutata. Penso

Il tuo terreno preferito? Sono sicura-

Pensi che i marchi credano meno nel movimento delle donne? Alcuni

che ci siano molte ragazze che vanno benissimo in tavola ma di cui non abbiamo sentito mai parlare, non ricordo nessuno dei loro nomi, ma le vedo in giro o su Instagram e mi piacerebbe vederne di più per sicuro.

La ragazza più forte e quella a cui sei ispirata. (E perché) Mi ispiro agli snow-

boarder in generale, che sono soprattutto ragazzi, ad essere onesta. Tuttavia, Kennedy Deck, Jill Perkins e Ivika Jürgenson hanno fatto cose davvero fantastiche nelle ultime stagioni! Nei miei primi anni di snowboard guardavo le parti di Desiree Melancons ogni giorno, penso che sareb-

mente una che ama i rail, ma non mi dispiace uscire di tanto in tanto dalla mia comfort zone.

Il trick che vuoi assolutamente imparare? Vorrei essere in grado di fare an-

che tutti i trick regular in switch. Di solito quando imparo qualcosa nuovo mi piace e, ok, ora devo farlo in switch!

Cosa ne pensi della scena dello snowboard femminile in Europa? A volte

mi sembra che sia davvero piccola. Ricordo più giorni in Nuova Zelanda quando c’erano più ragazze nel park che ragazzi, il che è piuttosto figo! C’è un numero

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probabilmente lo fanno. Alcuni marchi si preoccupano solo dell’aspetto e non dell’abilità, il che non motiva nessuna ragazza a girare in tavola… Ma vedo molti marchi preoccuparsi sempre di più facendo colorazioni per loro e dando altri tipi di supporto che penso siano interessanti e importante per l’immagine dello snowboard femminile.

Cosa ti aspetti invece dal tuo futuro?

Spero solo di continuare a viaggiare, filmare ma soprattutto godermi tutto ciò che riguarda lo snowboard per il resto della mia vita.


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Gianandrea “Pit” Piras

David Djtè Sicuramente Laax. Laax è probabilmente lo spot più figo al mondo. I suoi parks sono sempre in ottime condizioni. Laax ha tutto.

Presentati: Mi chiamo Babacar David

Djité, ho 27 anni, sono nato e cresciuto a Zurigo, in Svizzera, e trascorro le mie estati lì e i miei inverni a Laax, in Svizzera. Studio psicologia perché penso che la mente umana sia una delle materie più complesse e interessanti che ci siano. Adoro la musica, una bella risata durante un po’ di birre e ovviamente lo snowboard.

Il park rider più sottovalutato. Oh,

difficile. Ci sono un sacco di riders che mi vengono in mente. Sicuramente Florian Fischer, Dario Bruch, Gian Sutter, Elio Fumagalli, Maca Valle e Hannah Hrundur di Laax o Roope Rautiainen dalla Finlandia.

Il rider più forte e quello a cui sei ispirato. (E perché) Ad essere sincero, non

credo ci sia un rider in particolare a cui possa pensare. Ci sono così tanti rider a cui ispirarsi che è probabilmente impossibile indicarne solo uno. Severin Van Der Meer, Max Buri, Tor Lundström, Kevin Bäckström, Sebbe de Buck, Christian Haller, James Nie-

derberger, Nicolas Müller, Chris Grenier, Sam Taxwood, Dillion Ojo, Benny Urban, Kas Lemmens, Alek Østreng, Len Jørgensen e così via. C’è una quantità infinita di snowboarders da paura. Ma quasi tutti trascorrono la maggior parte del loro tempo in street o in powder, ma sono anche dei park riders incredibili. Quindi sì, se tutti hanno una cosa in comune è di sicuro quella di portare il proprio stile personale allo snowboard. Ed è quello che mi interessa. Non importa se uno spinna un quad cork o se fai un method super smooth, finché ti diverti e mostri la tua interpretazione personale dello snowboard, sei uno snowboarder steezy.

Il miglior park da raidare. Sicuramente

Laax. Laax è probabilmente lo spot più figo al mondo. I suoi parks sono sempre in ottime condizioni. Laax ha tutto. Su e giù per la montagna. Inoltre siamo come una grande famiglia quassù. Questo è ciò che rende questo posto speciale e unico.

Un park dove non vorresti mai tor71°

nare indietro. Non c’è un park in cui non vorrei tornare. Finché ha la neve e hai intorno a te buoni amici, puoi divertirti ovunque.

Il tuo trick preferito in park. Un carvata. Il trick che vuoi assolutamente imparare. Fs Invert Quale sarà il futuro del park? Non c’è limite alla nostra creatività.

1 metro di powder VS un park perfetto appena shapeato, cosa scegli? Sicuramente il metro di polvere! Non c’è niente come la sensazione della neve fresca sotto i tuoi piedi.

Qual è il tuo prossimo futuro? Quest’an-

no farò un piccolo documentario con Laax e cerco di girare un nuovo video con i ragazzi di Beyond Medals. Ma soprattutto mi diverto a fare snowboard tutti i giorni e tutti i momenti divertenti che ne derivano.


Stale Sandbech. Chi di voi non ha mai sentito parlare di Ståle Sandbech? Classe 1993, il norvegese ha nel suo palmares diverse medaglie, tra cui cinque podi agli X Games ed un argento olimpico a Sochi 2014 nella categoria Slopestyle. Quando non è in giro per il mondo impegnato a gareggiare, lo si può sempre trovare dietro lo schermo. Ha all’attivo molte video part in diversi snowboard movie, è commentatore dell’emittente norvegese TV 2 e non manca mai dai social e dal canale youtube che porta il suo nome e in cui mostra aspetti della sua vita da pro rider ma anche da semplice appassionato di montagna. L’abbiamo intercetto in una calda giornata estiva milanese per scoprire qualcosa di più su di lui. Ehi Stale, che ci fai a Milano nel bel mezzo dell’estate? Mi godo un po’ di caldo! Inoltre sono

venuto a visitare gli uffici Oakley per lavorare su alcuni progetti che abbiamo in programma, quindi praticamente ho fatto 2 giorni di meeting e mi sono ritagliato un giorno in più per rilassarmi e vedere Milano!

Sei fra gli snowboarder della Pro League che più si danno da fare. Gareggi, prendi parte a film e lavori su più progetti a stretto contatto con gli sponsor. Come fai a fare tutto? Penso

che sia solo grazie alla mia passione, a quello che amo fare. È naturale per me voler sempre fare di più, creare di più, fare di meglio in gara e credo che il mix di tutto sia quello che lo rende più divertente.

Piani per la prossima stagione? Continuerai con le gare o ti concentrerai sui progetti video? La stagione non è ancora completamente

pianificata. Quello che so per certo è che continuerò con le competizioni, in particolare quelle che mi piacciono di più come gli X Games, Laax Open, US Open. Ovviamente andrò avanti con YouTube, ma mi piacerebbe anche realizzare una seconda versione di Lines. Prima o poi mi siederò e pianificherò qualcosa perché realizzare un intero movie richiede un bel po’ di budget e se non lo pianifichi in anticipo poi tocca a te rimetterci.

Torniamo alle gare: ti abbiamo incontrato a Laax Open lo scorso gennaio e ci è sembrato che tu gestissi molto bene la pressione. E che mantenessi anche il sangue freddo aspettando i risultati. È proprio così o sei davvero bravo a nascondere il nervosismo? Penso che

le gare siano sempre state naturali per me, fa parte

della mia mentalità: non mi stresso, non ci penso necessariamente troppo, seguo semplicemente il flusso degli eventi. Ovviamente devo allenarmi, dormire a sufficienza, provare il percorso e così via, ma quando inizia la gara qualcosa dentro di me prende il sopravvento. Ho notato che sto diventando un po’ più nervoso anno dopo anno, forse solo perché mi aspetto sempre di più da me stesso. In qualifica in realtà sono più agitato rispetto che durante le finali.

Sembra che tu sia davvero aggiornato con le tendenze del settore, e più in generale del mondo. Quale sarà il futuro dello snowboard secondo te? È abbastanza difficile da prevede-

re e penso che sia ciò che rende emozionante lo snowboard. Nessuno ha idea di dove sia il limite. Riguardo le gare, si sta costantemente alzando il livello, ma penso si arriverà anche a trovare modi per diventare più creativi, soprattutto per quanto riguarda la creazione dei percorsi. Sul fronte competizioni, ci ho pensato molto, so per certo che lo snowboard rimarrà comunque uno sport divertente. Credo che si continuerà ad andare in montagna per fare snowboard, backflip e raidare nei parchi senza prestare attenzione alle gare, ma semplicemente perché è divertente stare all’aperto in montagna. La scena movie è quella che è probabilmente cambiata di più negli ultimi anni a causa dei social media, di YouTube e di internet in generale. E anche perché fare film è diventato più facile grazie a telefoni e go pro, ora tutto è solo un flusso costante di clip online tutto il tempo, il che è una buona cosa ma è anche un male perché sta sovraccaricando Internet, quindi quando qualcuno dedica del tempo reale a creare qualcosa di veramente unico può capitare che venga trascurato perché le persone sono abituate a guardare una cosa dopo l’altra ininterrottamente.

A proposito di questo. La tua attività sui social è impressionante: perché ci metti tanto impegno a produrre video per il tuo canale YouTube oltre a tenero vivo il tuo instagram? Funziona così ultimamente, bisogna lavorare molto duramente ma a volte penso che forse potrei produrre un po’ meno invece di mostrare sempre la mia vita quotidiana, voglio dire, spero che alcune persone possano trarre ispirazione da alcuni aspetti

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ITW

Silvia Galliani


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In pratica lavoriamo insieme per cercare di perfezionare al massimo i vari prodotti. Gli occhiali Oakley, ad esempio, sono semplicemente già perfetti, quindi contribuisco solo alla scelta dei colori. Per le giacche e i pantaloni do suggerimenti sulla forma delle tasche o sul design. Loro apprezzano sempre ogni suggerimento, è un lavoro di gruppo. della mia vita tipo trucchi, consigli e informazioni su come essere uno snowboarder professionista, ma vorrei anche passare più tempo a creare contenuti video unici. Youtube e Instagram di solito vanno di pari passo, perché produci cose per YouTube e poi le metti anche su Instagram, sono entrambe importanti. Penso che Instagram però sia più uno scorrere dei contenuti per poi purtroppo dimenticarsi subito di ciò che si è visto, mentre creare video per YouTube presuppone di solito un impegno maggiore di tempo, sia per chi crea che per chi guarda. Instagram è dove hai le grandi masse mentre YouTube, anche se raggiunge meno visualizzazioni, potrebbe essere un tipo di contenuto più potente.

Cosa ne pensi in generale della comunicazione dello snowboard? Ad esempio media classici VS social network, film con grandi budget vs video auto-prodotti etc. Pensi che possano coesistere o che l’estinzione totale dei vecchi network sia vicina? So che è una domanda pericolosa a cui rispondere (principalmente perché siamo una sorta di media classico) ma ci piacerebbe la tua risposta sincera. Spero davvero che sopravvivano, mi piaccio-

no molto i media della vecchia scuola come riviste, siti web, compagnie cinematografiche, perché ci sono persone che lavorano duramente per spingere ciò che è autentico nello snowboard. Le riviste possono aiutare a veicolare ciò che è davvero interessante in questo settore. Invece i social media sono un po’ alla portata di tutti, il che è anche positivo perché tutti hanno una possibilità ed è la gente che sceglie ciò che vuole guardare, ma forse il fatto che una cosa sia mainstream potrebbe fuorviare rispetto a ciò che è realmente interessante. È un buon mix, ma penso che sia salutare per le persone sedersi e guardare una rivista anziché uno schermo per tutto il tempo. Dieci anni fa, quando ero più giovane, facevo interviste con le riviste ogni settimana mentre ora succede raramente perché non ne sono rimaste così tante. Sono tante le novità che escono ogni secondo e che ti fanno dimenticare ciò che hai appena visto. Ciò che amavo davvero nei magazine era quando, ai tempi, avevi l’intera copertina tutta per te che ti faceva sentire il più importante della scena. Penso che ora ci sia invece una sottovalutazione dei contenuti rispetto a quando ce ne erano meno.

Amicizie: come hai conosciuto Spenny? L’a-

vevo visto filmare con altri snowboarder ma non sapevo davvero chi fosse. Un giorno eravamo entrambi alla Oakley week, dove stava lavorando a dei video. Stava girando quello che in gergo si chiama synchronized snowboarding mentre io stavo cercando qualcuno per delle follow cams in Lines. Gli ho semplicemente chiesto se sarebbe stato disponibile a venire in Europa due settimane dopo, gli ho raccontato del mio progetto e lui ha detto di sì. Due settimane dopo eravamo a Laax per filmare alcuni pezzi di Lines ed è stato fantastico. Lavoriamo insieme da oltre due anni. Nel frattempo siamo anche diventati ottimi amici perché non credo che avrei mai potuto viaggiare due anni con una persona che non mi piace.

Raccontaci un po’ di tuo fratello Frode e del suo ruolo nella tua carriera. Mio fratello è stato uno snowboarder, la persona che mi ha regalato il mio primo snowboard e quella che mi ha portato fuori a raidare per la prima volta. Lavorava come fotografo di snowboard ai tempi e io lo seguivo a volte. Ho avuto la possibilità di incontrare molti professionisti, partecipare ad alcuni progetti video e da allora è il mio agente, il mio manager, quello che mi ha aiuta con gli affari perché conosceva già il settore grazie alla sua attività come fotografo. È sempre stato il mio eroe, non ho mai discusso con lui, l’ho solo ascoltato. Mi ha insegnato cosa andava ben e cosa no nello snowboard. So di potermi fidare di lui.

Lavori a stretto contatto con i tuoi sponsor: in che modo collabori con il team di ricerca e sviluppo e con quello marketing? In pratica

lavoriamo insieme per cercare di perfezionare al massimo i vari prodotti. Gli occhiali Oakley, ad esempio, sono semplicemente già perfetti, quindi contribuisco solo alla scelta dei colori. Per le giacche e i pantaloni do suggerimenti sulla forma delle tasche o sul design. Loro apprezzano sempre ogni suggerimento, è un lavoro di gruppo. I brand normalmente hanno già una grande conoscenza di tessuti, tagli, design, come realizzare un prodotto, mentre io posso solo dare dei consigli su come migliorarlo un po’. Inoltre mi danno da testare nuove tavole e binding per vedere se c’è qualcosa che non va e poter risolvere il problema prima che il prodotto esca sul mercato. A volte, quando vengono cambiate le shapes posso dare delle indicazioni riguardo la rigidità, i sidecut, le forme etc. È bello dare una mano e vedere il dietro le quinte.

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Roberto Bragotto

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Spirits of the Cedars. TEXT & PHOTOS

Mirte van Dijk

RIDERS

Valerie Schlieper Elena Koenz Mirte van Dijk

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LOCATION

Lebanon


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Uno dei paesi più antichi del mondo, il Libano è, nonostante le sue dimensioni ridotte, un paese straordinariamente intrigante che deve essere visitato più di una volta. Senza pregiudizi. Perché? Non lo sai fino a quando non ci vai.

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on lo snowboard sotto al braccio sinistro, posso toccare con la mano destra le linee profonde di una corteccia che ha resistito a tremila anni di avventure. Siamo di fronte agli alberi più antichi del mondo, il Cedrus Libani, il Cedro del Libano. Il vento spinge la sabbia delle spiagge su e giù come se i rumori soffici fossero parole solo per noi. Questo è il Cedars of God, i Cedri di Dio, uno degli ultimi posti rimasti dove gli antichi cedri del Libano crescono ancora. L’etimologia spiega che “Libano” deriva dalla parola labano che significa “Luogo di bianchezza” a causa delle sue cime innevate. Una gradita conferma che noi, stracarichi di sacche da snowboard, non siamo così tanto fuori posto come pensavamo inizialmente. Con una storia e una cultura tra le più versatili possibili sparse su diecimila metri quadrati, innumerevoli avventure ci attendono. Puoi iniziare la giornata nella stazione sciistica del Cedars, scendere in bicicletta attraverso la valle di Kadisha e finire nel Mar Mediterraneo per una sessione di surf nel tardo pomeriggio. Ognuno di questi giri è incorniciato da splendidi paesaggi e da una raffinatezza storica, dalla natura alla cultura. Le montagne più alte di questo paese si trovano qui nel Governato del Nord, con il Cedars - o la stazione sciistica - proprio nel mezzo del famigerato villaggio di montagna Bcharre, la vetta più alta del Libano Qurnat come il Sawda (3088 m) e il Cedars of God, sito UNESCO di patrimonio mondiale. I nostri respiri lasciano tracce nell’aria sottile della catena montuosa del Libano. Questo range di montagne, menzionato più volte nell’Antico Testamento, copre circa 170 chilometri di patrimonio culturale. Il comprensorio sciistico si trova tra

2095 e 2850 metri di altezza e anche con solo nove chilometri di piste e una manciata di seggiovie, ma le piste di ritorno a Bcharre sono innumerevoli. In contrasto con la neve sulla montagna, dove le piste ghiacciate sono stirate dal vento ghiacciato, il bianco tra gli alberi di cedro è soffice. Per quanto questa neve fresca è per noi molto attraente come freerider, ad ogni curva sembra che non rispettiamo la foresta. È irreale e controverso. Migliaia di anni fa l’intero paese era coperto di cedri, dalle cime delle montagne fino al mare. È il simbolo più conosciuto del Libano come un emblema nazionale. L’albero ne simboleggia la forza e l’eternità, qualcosa che è confermato dalla sua resistenza durante i periodi più tumultuosi della storia di questo Paese. Ci fa pensare e riflettere. È ancora questo l’ultimo sussulto di libertà che ti fornisce il freeride? Abbiamo il diritto di oltrepassare questa demarcazione? La leggenda narra che una volta i guardiani della foresta, i semidei, hanno combattuto contro gli umani per questa foresta divina. Hanno perso e gli umani hanno vinto. Di conseguenza, gli indigeni iniziarono a esportare il legno. Ora, oltre cinquemila anni dopo, gli umani sono ancora al comando della natura, il che ha portato a un interessante confronto con gli spiriti dei cedri durante il nostro soggiorno. Questa foresta è protetta, e ha ovviamente un grande valore per la cultura libanese ed è severamente vietato entrare senza permesso. Per non parlare di usarla per una divertente giornata di riding. Non posso non pensare al fatto che i nostri amici locali, i fondatori dei Lebanese Wanderers, abbiano fatto tutto il possibile per ottenere tutti i permessi necessari affinché noi potessimo es-

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Ci viene detto che l’esercito lo usa per scopi di addestramento o come punto di controllo nel caso in cui qualcuno di importante visiti la stazione sciistica. Ma guardando il panorama, possiamo anche vedere chiese, moschee e monasteri. Perché quaggiù tutte le religioni possono ancora esistere insieme. In questo paese pensano alle possibilità e nessuno può rovinare ciò. sere qui. Vogliono che diffondiamo la bellezza della cultura e della natura libanesi, lasciando oscure questioni politiche sullo sfondo. Qui lo sci e lo snowboard non sembrano molto diversi dai resort europei: i ricchi sfoggiano le loro giacche luccicanti, la musica ad alto volume in fondo alle piste e i bambini che cercano di seguire il loro insegnante sciando in fila. Aggiungi alcuni elementi specifici della cultura, come la shisha (pipa ad acqua) sulla terrazza, l’hummus durante l’après-ski e la capacità delle donne di rimanere incredibilmente belle durante le attività sportive, e ti senti già essere un po’ più lontano da casa. Ma ci sono alcune cose qui che si distinguono molto più di poche differenze culturali e paesaggi meravigliosi. Come il fatto innegabile che il Libano continua a incontrare molti problemi politici. Conflitti multipli sorgono ogni giorno, e le persone difendono le loro credenze così come hanno sempre fatto. Il Libano sta ancora combattendo per la sua eredità e la sua cultura, ma le influenze al di fuori dei loro confini stanno facendo pressione sulle persone che una volta vivevano in pace. Innesca la curiosità. L’input che riceviamo come i visitatori si bilancia tra le informazioni turistiche standard e uno sguardo veloce all’interno di questo Paese, grazie ai nostri amici locali, fondatori dei Lebanese Wanderers. Con la supervisione della polizia e l’approvazione dell’esercito libanese, siamo stati in grado di scattare foto liberamente e accedere a luoghi che altrimenti sarebbero rimasti tutti da scoprire. Sono le quattro del mattino. La notte continua a dominare sulla luce del giorno. Alla nostra sinistra sono visibili i quadratini oscuri delle finestre future dell’hotel incompiuto. Sulla destra niente. Siamo solo

noi e le montagne che si trovano in cima alla valle di Kadisha. Formano un confine tra il tempo libero da un lato e la sopravvivenza dall’altro. Vicino a centinaia di chilometri dietro lo sfondo, che è presto macchiato di rosa dell’alba, si trovano campi di profughi siriani sovraffollati di persone che hanno perso la casa. È difficile calcolare la distanza, la pendenza e l’altezza e non siamo sicuri di quanto possiamo arrivare prima che la calda luce del mattino illumini la valle sotto di noi. Non ci sono mappe, orari e previsioni meteo affidabili. Tutto ciò che possiamo fare è esaminare la neve, concentrarci sui nostri passi e cercare di trovare la strada con la minima resistenza in questa enorme ciotola piena di fiocchi bianchi e croccanti. Le uniche informazioni aggiuntive che abbiamo ricevuto dalla comunità locale riguardano la sezione della miniera di terra alla nostra estrema sinistra. Felice di averla trovata. Stanchi per la sveglia alle quattro di stamattina, non abbiamo bisogno di spingerci oltre i nostri limiti per questa giornata. Non vediamo l’ora di scivolare verso il basso di fronte a questa splendida vista. Mentre fissiamo in lontananza, vediamo emergere il grande edificio grigio della Scuola di sci militare e di combattimento di montagna. Su queste montagne l’esercito è addestrato per il combattimento, il che spiega anche il piccolo rifugio sulla cima della montagna. Ci viene detto che l’esercito lo usa per scopi di addestramento o come punto di controllo nel caso in cui qualcuno di importante visiti la stazione sciistica. Ma guardando il panorama, possiamo anche vedere chiese, moschee e monasteri. Perché quaggiù tutte le religioni possono ancora esistere insieme. In questo paese pensano alle possibilità e nessuno può rovinare ciò.

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Sonnenkopf. TEXT & PHOTOS

Markus Rohrbacher


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uando la neve inizia a cadere, i riders accorrono in questa località sconosciuta per le loro parti video e per scattare immagini. Tuttavia una regola non scritta nella comunità dello snowboard impone che questa piccola gemma debba rimanere sconosciuta e il suo nome essere tenuto segreto. Chiunque ne abbia parlato ad alta voce rischia uno shitstorm. Abbiamo scelto questo luogo magico per girare la sezione pow del film Nitro Offline. Eravamo appena tornati da un trip in street nell’Est Europa quando abbiamo ricevuto uno snow alert per la regione dell’Arlberg. Jared Elston per poco non prenotava già un volo di ritorno negli Stati Uniti, ma dato che le condizioni sembravano davvero promettenti, è riuscito a prolungare spontaneamente il suo Eurotrip. Markus Keller aveva già girato parecchio in quest’area per il suo progetto cinematografico qualche anno fa, il che significava che poteva farci da guida e che non avremmo rischiato di perderci nei boschi. Il terzo rider che si è unito a noi era Tom Tramnitz di Zillertal. Come molti di voi sapranno, lo scorso gennaio è sta-

to abbastanza assurdo sulle Alpi settentrionali dato che la neve ha continuato a scendere molto copiosa per settimane. In alcune parti delle Alpi la situazione delle valanghe era critica, le strade venivano chiuse, la corrente interrotta e le città irraggiungibili. Karsten, il nostro regista, aveva già provato a filmare un po’ di backcountry all’inizio dell’anno, ma siccome che era troppo pericoloso allontanarsi troppo dai confini delle resort ha rinunciato abbastanza presto. Un mese dopo la neve si era calmata e le condizioni molto più stabili. Dopo un intero gennaio di runs tra gli alberi, evitando qualsiasi cosa ripida e a visibilità zero è stato bello avere un po’ più di polvere sotto le nostre tavole e abbiamo deciso di provarci. A febbraio il sole è ancora piuttosto basso, il che significa che le parti rivolte a nord, dove si trovano la maggior parte degli spot, sono ancora all’ombra e a malapena vengono colpite dal sole. Va bene per la neve, eravamo sicuri di avere ottime condizioni di neve per tutta la settimana, ma significava anche che i nostri culi si sarebbero congelati mentre guar-

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Tom Tramnitz RIGHT

Markus Keller


C’è un posto al centro delle Alpi, un piccolo resort per famiglie senza nemmeno un cannone sparaneve, un luogo perfetto per una vacanza con i tuoi bambini. Eppure ogni snowboarder professionista lo sa che quello è il Santo Graal degli spot dei kicker e della fresca powder.

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Tom e Markus volevano ancora impostare il kicker gap dei loro sogni. Entrambi avevano un grande rispetto per lo spot, in quanto non c’era molto spazio per gli errori. davamo gli altri dalla parte opposta della montagna che shreddavano al sole. La parte più difficile quasi è stato quello di trovare un alloggio economico nei dintorni di Arlberg. Sembrava che il mondo intero fosse in giro per fare gite sciistiche nella regione di Arlberg e che gli albergatori facessero pagare degli appartamenti schifosi come se fossero hotel a 4 stelle. Fortunatamente Markus Keller aveva dei buoni contatti e così siamo riusciti a passare qualche notte a casa Volcom fino a quando non siamo riusciti a mettere le mani su un appartamento economico.

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Markus Keller

Il primo giorno in montagna era ancora nuvoloso, e lo abbiamo usato per andare a fare un giro di perlustrazione, controllando alcune zone più lontane dal resort e dando un’occhiata a come si era stabilizzato il manto nevoso dopo quella folle quantità di nevicate. I profili di neve che abbiamo scavato sembravano piuttosto solidi e la base era grande più che a sufficienza. Ci siamo divertiti in qualche run tra gli alberelli, abbiamo fatto dei bei scatti e messo insieme un piano per i giorni successivi. A un certo punto eravamo così lontani dal resort che abbiamo deciso di rischiare e siamo scesi fino al villaggio vicino. Era quasi buio quando siamo arrivati fin lì, ma per fortu-

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na un autobus ci avrebbe riportato alla nostra auto nel resort. Alla fine fu una giornata davvero lunga, ma è sempre utile investire un po’ di tempo nello scouting per avere un’idea generale di ciò che è possibile e definire un piano solido per i giorni seguenti. Keller e Tom si sono praticamente innamorati di questo spot con un kicker step down. Abbiamo controllato questo posto un paio di volte perché sembrava piuttosto difficile e abbiamo anche cercato di trovare un lasso di tempo in cui ci fosse almeno un po’ di sole. Ma, nel frattempo, volevamo ancora approfittare del terreno non ancora tracciato, prima che troppi turisti seguissero le nostre tracce e rovinassero il nostro piccolo paradiso. Avevamo meno 10 gradi lassù e la polvere era estremamente leggera. Semplicemente perfetto per fare alcune sprayate fighissime di powder! Alla fine della giornata Markus vede una bella spina. Sembrava un po’ sketchy, con alcuni cliff in mezzo, ma in qualche modo fattibile. La nostra più grande preoccupazione era che ci sarebbe stata troppa neve ventata, e che avrebbe potuto non essere collegata correttamente con gli strati più vecchi. Dopo una lunga discussione, Markus decise che voleva provarla lo stesso e iniziò a camminare verso l’inrun. Abbiamo preparato le nostre telecamere, abbiamo fatto un’ultima chiamata radio e poi ha droppato. Non appena abbiamo guardato in camera invece, è accaduto l’assoluto “NO-GO”. La prima curva ha innescato una valanga, è stato spinto attraverso un canale e è caduto su un cliff di 30 me-


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La prima curva ha innescato una valanga, Markuc è stato spinto attraverso un canale e è caduto su un cliff di 30 metri. Lo abbiamo perso di vista e ci è sembrato un’eternità finché non è tornato in superficie.

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tri. Lo abbiamo perso di vista e ci è sembrato un’eternità finché non è tornato in superficie. Eravamo tutti sicuri che Markus era gravemente ferito o avesse rotto almeno un paio di ossa. Ma fortunato com’era, se ne è uscito da lì con solo pochi lividi. Dopo questo incidente volevo solo rinunciare al trip, tornarmene a casa e rilassarmi nei giorni successivi.

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Markus Keller NEXT PAGE

Tom Tramnitz

Keller tornò a casa per un giorno e metà della crew andò in giro in macchina per trovare uno spot vicino alla strada. C’era così tanto potenziale ovunque e fortunati come lo eravamo noi, abbiamo trovato delle belle linee di pillows proprio accanto a una strada. Avremmo potuto scattare le foto proprio giù di fianco alla macchina! Naturalmente, l’incidente di Markus era ancora un argomento pesante e sicuramente non volevamo spingerci di nuovo troppo in là, ma Tom e Markus volevano ancora impostare il kicker gap dei loro sogni. Entrambi avevano un grande rispetto per lo spot, in quanto non c’era molto spazio per gli errori. Non si aveva bisogno di molta velocità per fare questo, e abbiamo preparato tutto abbastanza velo-

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cemente. Io e il filmer abbiamo verificato ogni possibile angolo dato che dovevamo davvero essere precisi. Mentre il sole illuminava il kicker, ci provammo. Funzionò tutto abbastanza bene e ognuno si portò a casa il proprio shot. Eravamo tutti super entusiasti e anche sollevati dal fatto che tutto fosse andato bene. Nel complesso eravamo rimasti piuttosto soddisfatti dal footage che avevamo ottenuto fino a quel punto. Le previsioni davano nuove nevicate in arrivo, ma anche che avrebbe potuto fare più caldo. Negli ultimi due giorni di sole avevamo già in mente alcune idee. Ci siamo divisi in due squadre e abbiamo iniziato a costruire. Avevamo programmato di preparare tutto fino a mezzogiorno e di shootare nel pomeriggio. Felici dell’output, ma anche sollevati dal fatto che non fosse successo nulla di grave, tornammo a casa per conto nostro, sapendo che non era l’ultima volta in quel piccolo angolo di paradiso segreto.




Hands down.

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rendete velocità, abbastanza da uscire con tutta la tavola dalla transizione. Lamina in conduzione fino a quando il nose non esce dal coping. Fissate un punto nell’angolo davanti a voi e appena la tavola è fuori dal lip, buttate la testa sotto e afferrate il coping con la mano. Assieme al method, è uno dei trick più iconici di tutto il mondo freestyle. Questo perchè trasuda stile e sottolinea la fondamentale influenza dello skateboarding, dove il trick è nato. In cima al coping di un pipe, su una roccia, sulla testa di un amico o sul knuckle, è un trick dal fascino eterno e che in foto esce dannatamente bene. Lo stallo su quel singolo braccio, assieme all corpo flesso nella presa sulla lamina ha un qualcosa di poetico. Il primo a chiudere un frontside invert fu un leg-

gendario skater di nome Dave Andrecht, che ebbe l’idea di trasformare un passo di break dance in un trick. Questa invenzione diede una bella spinta alla sua popolarità, tant’è che il trick è ricordato da molti anche come Andrecht, e aprì le porte ad una serie infinita di possibilità e combinazioni al tempo tutte ancora da scoprire. Negli anni a venire furono inventati una lunga serie di varianti dai nomi esotici come Sad Plant, Eggplant, Miller Flip, HoHo, Killer Stand, e molti altri ancora. Insomma, l’handplant è un inno alla creatività. E a proposito di fotografi, c’è chi non si è fatto sfuggire l’occasione. Daniel Bernstål per esempio ha maturato una certa esperienza nel far scattare l’otturatore al momento giusto. Tantissimi i rider finiti nel suo mirino: parliamo di Sven Thorgren,

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Benny urban by Matt Georges LEFT

Knut Eliassen by Markus Rohrbacher ABOVE

Enni Rukajarvi by Evgeny Pavlov

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by Markus Rohrbacher

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Ludvig Billtoft, Niklas Mattsson o Måns Hedberg. Le sue foto parlano da sole, e sembrano nate per diventare soggetto di poster formato gigante. Una volta realizzato il potenziale dell’handplant, atleti di tutte le altre discipline freestyle lo fecero loro, adattandolo al contesto e al mezzo. Lo snowboarding è una di esse, ma si annoverano anche ski freestyle, l’inline, il wakeboard e persino la bmx. Nello snowboard, dove non sussiste il problema di tenere la tavola attaccata ai piedi, diversi pro rider lo hanno letteralmente trasformato in un trick dinamico. Prendete Marcus Kleveland o Fridtjof “Fridge” tischendorf, che hanno sostituito il coping con il knuckle dei kickers, e anziché stallare, sfiorano con la mano il terreno a tutta velocità, Mentre Kleveland lo ha mixato con uscite folli in cork, Fridge

ha puntato tutto sulla perfetta esecuzione e sulla posizione, chiudendo quello che è forse definibile come il kluckle-sliding-handplant. Altri come Nicolas Müller, li ha portati in fresca, dove l’handplant diventa una sorta di complesso bonk di mano durante transfer da drop o di passaggi su pillow. Come spesso accade, le immagini valgono più di mille parole, quindi vi lasciamo godere della selezione fotografica di handplant che abbiamo messo assieme. Guardatele e riguardatele; cercatene l’imperfezione; vi assicuro che sarà dura trovarne alcuna. Prendetele come ispirazione, come nuovo trick da imparare per questa stagione o semplicemente ammiratele e apprezzatene l’immensa eleganza della silhouette, manifesto immortale dello snowboarding.

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Nicholas Bridgman by Gianandrea “Pit” Piras ABOVE

Dominik Wagner by luca Crivelli

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Benny Urban & Dominic Wagner ITW Denis Piccolo

PHOTOS Matt Georges

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Dominik Wagner e Benny Urban girano per lo stesso team ed entrambi sono molto creativi quando si parla di riding. Tuttavia, hanno mentalità diverse, un background diverso e uno stile diverso. Quindi? Beh sono solo un’altra prova del fatto che lo snowboard può unire diverse personalità sotto una sola bandiera. Di recente hanno avuto la possibilità di trascorrere un po’ di tempo insieme durante le riprese del Vans Triple, quindi ecco a voi la loro doppia intervista. Ciao ragazzi, presentatevi. D: Ciao, mi chiamo Dominik Wagner e sono uno snowboarder austriaco. B: Mi chiamo Benny Urban. Ho 28 anni, tedesco e attualmente vivo a Innsbruck. Somiglianze e differenze tra di voi? D: Entrambi

lavoriamo sodo e non ci dispiace spendere quell’ora in più per far funzionare le cose. Per quanto riguarda lo snowboarding entrambi amiamo quello creativo, e proviamo a farlo un po’ fuori dalla norma. La cosa buona è che Benny è goofy, mentre io sono regular, quindi non abbiamo troppi problemi a condividere gli stessi spot e girare insieme. Penso che la più grande differenza sia da dove veniamo. Benny è cresciuto ad Amburgo girando indoor e viaggiando molto già da bambino, mentre io sono cresciuto in una città vicino a Vienna con un resort local con un piccolo snowpark. B: Condivido molti interessi simili con la maggior parte dei miei amici. Ma ho anche amici a cui interessano cose completamente diverse dalle mie. Penso che sia davvero importante avere diversi hobby o amici con passioni e hobby diversi.

Pensi che lo snowboard stia intraprendendo un giusto percorso ultimamente? D: Penso che lo

snowboard sia in una posizione fantastica in questo momento: puoi praticamente fare qualunque cosa e farla come vuoi tu. Le persone hanno una mentalità più aperta e puoi sicuramente vedere ciò nella progressione del riding creativo. Spero che andrà avanti così, e che le persone capiscano che lo snowboard è più una forma d’arte che uno sport regolato da gare. B: Penso che non ci sia un giusto o sbagliato nello snowboard. E questa è la sua bellezza. Le persone dovrebbero fare quello che vogliono e pensare che sia bello. Le persone dovrebbero anche tollerare gli altri stili. Ciò non significa che devi amare per forza tutti i tipi di snowboard, ma penso che sia bello che ci siano molti modi diversi per farlo.

Ti perderesti mai un giorno di powder quando sei in una street mission? D: Dipende sempre

da cosa ho raidato, ma onestamente devo dire che è davvero difficile non passare una buona giornata in polvere.

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“Ci sono alcuni progetti su cui mi è davvero piaciuto lavorare. Tutti i video di Vans e Nitro sono stati molto divertenti da filmare. Videograss è stata un’esperienza fighissima e anche Real Snow degli X-Games è stata interessante.” - Benny B: In questo momento sto a casa ad aspettare che la neve scenda in alcune città, così possiamo continuare a girare in street per un progetto Vans su cui abbiamo già lavorato lo scorso inverno.

che ha inventato. Lui è l’O.G, ma Burton ha perso un po’ per strada le sue radici per far parte di molte altre cose oltre allo snowboard. Tuttavia il marchio ha fatto molto per lo snowboard! RIP.

Qual è la tua parte video migliore finora?D:

Transworld Snowboarding ha chiuso bottegaD: È così brutto vedere i grandi media che faticano

Sono molto critico sul mio snowboard, quindi è difficile per me scegliere qualcosa di cui sono entusiasta, ma mi sono davvero divertito a filmare due stagioni fa quando avevo molti progetti in corso, incluso il video 3 di Method Mag, e L1, Atagge e il progetto Focus di Toni Kerkelä. Mi sono sentito davvero bene quell’anno e sono stato in grado di ottenere un footage molto buono. B: Ci sono alcuni progetti su cui mi è davvero piaciuto lavorare. Tutti i video di Vans e Nitro sono stati molto divertenti da filmare. Videograss è stata un’esperienza fighissima e anche Real Snow degli X-Games è stata interessante.

Qualche parola su… La perdita di Jake Burton Carpenter D: Voglio

solo dire grazie Jake per tutto quello che hai fatto. Era ed è ancora una delle persone più influenti nello snowboard ed è davvero triste che sia morto. B: Dobbiamo tutti avere rispetto per Jake per quello

e chiudono. D’altra parte è anche bello vedere crescere nuovi media piccoli e indipendenti come la rivista Torment e altre piccole zines che crescono. TWS ha avuto una grande storia, soprattutto per tutti i video che sono stati prodotti negli anni. B: Sì, è un peccato, ma penso che l’intero formato e il concetto di riviste e media stiano cambiando. Ci sono un sacco di riviste che seguono il successo del creare features e contenuti online, il che è semplicemente il futuro. Guarda Thrasher. Funziona benissimo. Probabilmente sta facendo meglio che mai.

Lo skateboard ha influenzato in qualche modo il tuo riding? D: Lo skateboard è stato sicura-

mente una grande fonte d’ispirazione per me. Ho prima iniziato a skateare e, a causa dei rigidi inverni in Austria, poi ho provato lo snowboard e me ne sono innamorato. B: Molto. Haha.

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“Penso che lo snowboard sia in una posizione fantastica in questo momento: puoi praticamente fare qualunque cosa e farla come vuoi tu. Le persone hanno una mentalità più aperta e puoi sicuramente vedere ciò nella progressione del riding creativo. ” - Dominic Il riscaldamento globale è un dato di fatto. Come immagini un mondo senza neve? D: Penso che do-

vremmo semplicemente fare tutto il possibile per mantenere in salute il nostro pianeta. Sono le piccole cose che ogni persona fa che possono cambiare il mondo. Dobbiamo apprezzare ciò che abbiamo e non darlo per scontato. B: Beh, spero di no. Ma è sicuramente un dato di fatto che stia diventando sempre più caldo e ci dobbiamo spostare sempre più a nord. Possiamo solo fare la nostra parte come singoli individui affinché questo pianeta diventi un posto migliore. Sii consapevole delle cose. Leggi i libri, guarda le notizie. Consumo, salute, cibo, l’impronta di tutti su questo pianeta...

Cosa ne pensi del recente ritorno dei video dei team come Vans Triple e Nitro Offline? E pensi che i social siano buoni o cattivi per lo snowboard? D: È bello vedere che i marchi stanno sviluppan-

do di nuovo dei loro progetti e raccontano le loro storie realizzando video e qualsiasi altra cosa. Dà allo snowboard un tocco più personale in generale e lo rende più attraente per le persone al di fuori del mondo dello snowboard. Lo snowboard è solo tricks, e le persone

iniziano a rendersene conto sempre di più. Non vado troppo pazzo per i social media ad essere onesti, non mi interessa nemmeno molto di essi. È una buona piattaforma per promuoverti, ma penso che sia più importante creare contenuti di qualità e non qualcosa su cui scorri una volta e dopo ti dimentichi. B: Penso che il problema sia che i progetti che richiedono molto lavoro, tempo ed energia - progetti che hanno una maggiore aspettativa di qualità a volte si perdono tra cose che hanno una qualità molto più bassa. Quindi è una specie di grande casino in cui tutto si sta mescolando insieme e a volte ti manca persino la “roba buona”. Sai cosa intendo? Cerco di usare sempre meno i social media. Almeno cerco di non perderci ogni minuto in cui ti annoi.

Piani per la stagione? D: Penso che faremo al-

cuni viaggi per L1 e mi unirò ai Pirati per il loro prossimo progetto di 2 anni di cui sono davvero entusiasta. Spero che faremo anche un viaggio con Nitro, ma a parte questo suppongo che farò snowboard il più possibile e mi divertirò il più possibile. B: Lavorare su un progetto insieme a Vans :)

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Knut Eliassen

Markus Rohrbacher

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Fai swipe, ancora un altro swipe, tocca due volte. Scorri, fai doppio clic. Questa è una routine per tutti noi in questi giorni e la amiamo/odiamo. Lo sappiamo tutti. Facciamo tutti parte di questo mondo digitale, ma sappiamo anche quanto sia più divertente fare queste cose che si toccano due volte (like) nella vita reale.

La crew che sfuggiva alla loro vita quotidiana in questo fantastico mondo da sogno era composta da Eero Ettala, Simon Gschaider, Marc Swoboda, Benny Urban, Dominik Wagner, Markus Rohrbacher (fotografo), e i filmers Karsten Boysen e Alex Pfeffer. Dominik Wagner era la mente dietro a questo viaggio dato che in tutti questi anni aveva già trascorso molto tempo a girare per le strade delle città ceche. Come tutti i trip in street, l’importante è il timing, non tanto il planning. Quando vedi che danno neve nelle previsioni meteo devi solo partire... che è esattamente quello che è successo questa volta. Una domenica mattina (Knut - Nitro TM) mi sono svegliato con un messaggio di Dominik che diceva: “In Repubblica Ceca sta nevicando dovremmo portarci una crew domani...”

Nitro ha voluto creare un video e un movimento chiamato OFFLINE per motivare le persone a pensare di fuggire dallo stress quotidiano e ai telefoni per un po’, e andare a fare snowboard. Durante le riprese di OFFLINE il team di Nitro ha viaggiato in tutto il mondo vicino e lontano per sfuggire alla routine quotidiana e andare a fare snowboard.

Hahaha! Questo è un giorno classico nella vita di un TM. I riders sono motivati ​​e la neve scende sempre da qualche parte. Quindi ho dovuto iniziare a chiamare qualcuno e organizzare la crew e il viaggio stesso... il che è facile con un team con l’esperienza che hanno questi ragazzi.

La crew di street ha deciso di scappare verso la sua destinazione Offline preferita: la Repubblica Ceca. Un paese pieno di incredibili edifici storici, paesaggi e, soprattutto, migliaia di spot di snowboard da strada. Le persone sono umili, simpatiche ed entusiaste di vedere dei ragazzini che snowboardano in strada. Questa è la tempesta perfetta per chiunque ami lo snowboard in street... nessuna seccatura, infinite opportunità e uno splendido spot.

Il trip inizia con Jared che vola su Zurigo con le compagnia aerea SWISS, prendendo il treno per Salisburgo. Lì si incontra con Dominik, Simon, Markus e vanno a

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Jared Elston

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Monaco di Baviera con la loro Audi e prendono su Alex e Benny lungo la strada... Il viaggio era ufficialmente iniziato. Due giorni dopo ha iniziato veramente a nevicare in Repubblica Ceca. Se mai vuoi metterti offline velocemente, tutto ciò che devi fare è partire per un viaggio di street snowboard. Dopo che la crew arriva a Praga, si fermano all’aeroporto per prendere Eero.

un marciapiede, una scultura, un fiume, un gap o qualsiasi altra caratteristica sembrava divertente da raidare. Essere in grado di immergersi nel proprio ambiente è un qualcosa che tutti noi ci stiamo perdendo oggigiorno. Riunire una crew per raggiungere una nuova destinazione è il modo migliore per farlo. Il team si è completamente immerso esplorando l’ambiente circostante con la tavola.

“Durante il trip, due young guns come Jared Elston e Simon Gschaider sono diventati sostanzialmente l’uno l’ombra dell’altro e migliori amici... sono la stessa versione l’uno dell’altro, solo che uno è americano e l’altro è austriaco. Guardarli mentre si spingevano a vicenda in snowboard è stata la parte migliore del viaggio in Repubblica Ceca, inoltre gli spot sono infiniti.” - Dominik Wagner

“Non viaggio quasi mai fuori dalla Finlandia per andare in street, quindi ero estremamente gasato di fare un trip con la crew di Nitro in Repubblica Ceca per shootare del metallo in Europa orientale! Fare un viaggio come questo mi permette di disconnettermi ed essere completamente offline e vivere il momento. Durante i rail trips pensi solo a cosa ti sta di fronte e non a cosa ti stai perdendo. Stai vivendo il momento e stai facendo qualcosa con i tuoi amici all’aperto e in una situazione di vita reale.

I primi giorni sono consistiti nell’esplorazione delle città storiche della Repubblica Ceca e nello shootare in quegli spot che si presentavano di fronte a loro. Normalmente cerchi gli spot online prima di andarci, ma dal momento che questo video era incentrato sull’essere OFFLINE, la crew ha scelto di fare come si faceva una volta - andavano in giro in macchina fino a quando non vedevano un rail,

Dopo alcuni giorni a Liberec la neve si era sciolta e alla fine abbiamo guidato da Liberec a Jablonec ogni giorno per cercare degli spot e filmarli. Il viaggio in sé e per sé è stato ottimo: tutti sono stati in grado di filmare più spot al giorno perché le persone ceche sono molto amichevoli e non ti mandano via mai. Adoro stare insieme a Benny, Dom, Marc, Simon e ora Jared:

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Benny Urban

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Eero Ettala

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sono ragazzi fantastici e fanno sempre scherzi e ridono... La chimica tra noi ha funzionato molto bene e abbiamo finito per dividerci i giorni, così tutti avrebbero avuto una possibilità per fare gli spot che volevano e gli altri erano sempre lì per dare una mano per far funzionare la location. Una volta che un rider otteneva il suo trick, avevamo già un piano solido per il prossimo spot. In questo modo siamo riusciti a essere super efficienti e creare due sezioni complete nel nuovo film Nitro OFFLINE da questo trip!” - Eero Ettala Come ci si aspetterebbe, la crew ha continuato a filmare e scoprire nuovi spot in street giorno dopo giorno per il resto del viaggio... I punti salienti sono stati un kink rail assurdo, birra a buon mercato, il flip di Eero in gap del fiume, lo stile di Marc Woboda, un boardslide di Jared Elston, la neve, un po’ di pioggia, gente simpatica, Markus Rohrbacher (fotografo che scivola sul ghiaccio) e il resto che si può vedere in foto. “Il viaggio ceco è stato figo. Tantissimi spot. Ovunque si guardi. Tutte le infrastrutture hanno una storia lunghissima alle loro spalle che era bello da vedere, specialmente prove-

nendo dall’Oregon, Stati Uniti. Simon si occupava delle birre e ci ha fatto sorridere tutti non-stop. “ - Jared Elston Dopo giorni di snowboard ed esplorazione continua, il trip lentamente è terminato, la neve ha iniziato a sciogliersi. La crew sapeva che era ora di iniziare a fare le valigie e passare al luogo successivo delle riprese. La Repubblica Ceca è stata la fuga perfetta che la crew andava cercando e si possono vedere i risultati del viaggio in OFFLINE. Hanno snowboardato così tanto che hanno finito per creare due parti nel film. Ciò dimostra che se ti disconnetti e ti concentri su ciò che ti sta di fronte puoi fare molto di più.

Se sei mai alla ricerca della tua prossima avventura economica, ti consigliamo vivamente di portare la tavola in street e vedere con cosa ti puoi divertire. Non importa se è in Cechia o nella tua città natale: esci e vai a fare snowboard!

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Marc Swoboda

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446 SNOWBOARD EUROPEAN SHOPS • BUY YOUR COPY ON SEQUENCE-MAGAZINE.COM/SHOP ITALY 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. 71. 72. 73. 74. 75. 76. 77. 78. 79. 80. 81. 82. 83. 84. 85. 86. 87. 88. 89. 90.

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91. 92. 93. 94. 95. 96. 97. 98. 99. 100. 101. 102. 103. 104. 105. 106. 107. 108. 109. 110. 111. 112. 113. 114. 115. 116. 117. 118. 119. 120. 121. 122. 123. 124. 125. 126. 127. 128. 129. 130. 131. 132. 133. 134. 135. 136. 137. 138. 139. 140. 141. 142. 143. 144. 145. 146. 147. 148. 149. 150. 151. 152. 153. 154. 155. 156. 157. 158. 159. 160. 161. 162. 163.

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MODENA MODENA MONDOVÌ OBEREGGEN OLGIATE OLONA ORIO AL SERIO OVINDOLI PADOVA PARMA PARMA PASSO DEL TONALE PESARO PESCARA PIACENZA PIACENZA PIASCO PINEROLO PINEROLO PINZOLO PISTOIA PORTO SAN GIORGIO POZZA DI FASSA PRATO PRATO PRATO NEVOSO PRATO NEVOSO RICCIONE ROMA ROMA ROMA RONCHI DEI LEGIONARI ROSETO DEGLI ABRUZZI ROVERETO S. MARINELLA SALUZZO SB DEL TRONTO SG MILANESE SM DEI MUCCHIETTI SAN VALENTINO SAN VENDEMIANO SANT’AMBROGIO SAPPADA SARZANA SARZANA SAUZE D’OULX SCANDICCI SCHIAVON SCOPELLO SELVA DI VAL GARDENA SENAGO SERRA SAN QUIRICO SESTO SAN GIOVANNI SESTRIERE SILANDRO SONDRIO SPOLETO TERAMO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORRE DEL LAGO TRAVERSETOLO TURANO VARESE VELLETRI VERANO BRIANZA VERONA VERONA VICENZA VITERBO VITERBO

GERMANY

164. 165. 166. 167. 168. 169. 170. 171. 172. 173. 174. 175. 176. 177.

PULSSCHLAG SURF&SNOW CENTER HILIGHT BLUE TOMATO BLUE TOMATO PLANET SPORTS BERLIN DER BERG RUFT BOARD MONKEYS NO LIMIT PLAN-B FUNSPORT FREERIDE BOARDSHOP BLUE TOMATO SKI-ARENA BLUE TOMATO

AACHEN AUGSBURG BALINGEN BERLIN BERLIN BERLIN BERLIN BIELEFELD BIELEFELD BOCHUM BOLSTERLANG BONN BRANDENBURG BREMEN

126°

178. 179. 180. 181. 182. 183. 184. 185. 186. 187. 188. 189. 190. 191. 192. 193. 194. 195. 196. 197. 198. 199. 200. 201. 202. 203. 204. 205. 206. 207. 208. 209. 210. 211. 212. 213. 214. 215. 216. 217. 218. 219. 220. 221. 222. 223. 224. 225. 226. 227. 228. 229. 230. 231. 232. 233. 234. 235. 236. 237. 238. 239. 240.

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BREMEN CHEMNITZ CHEMNITZ DARMSTADT DRESDEN DRESDEN DRESDEN DÜSSELDORF DÜSSELDORF ESSEN FRANKFURT FRANKFURT FREIBURG GARMISCH-PARTENKIRCHEN GÖTTINGEN GÖRLITZ HAMBURG HAMBURG HAMBURG HANAU HANNOVER HANNOVER HASLACH IM KINZIGTAL HEIDELBERG HEIDENHEIM KARLSRUHE KARLSRUHE KIEL KÖLN KÖLN KONSTANZ KREFELD LÖRRACH MANNHEIM MANNHEIM MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNSTER MÜNSTER MÜNSTER NEU-ISENBURG NÜRNBERG OBERHAUSEN OBERWIESENTHAL OLDENBURG PADERBORN PASSAU PFORZHEIM REGENSBURG REGENSBURG ROSENHEIM SAARBRÜCKEN SAARLOUIS SONTHOFEN STUTTGART TRIER ULM WÜRZBURG ZWICKAU

AUSTRIA 241. 242. 243. 244. 245. 246. 247. 248. 249. 250. 251. 252. 253. 254. 255. 256. 257. 258. 259. 260. 261. 262. 263. 264. 265.

UNDERGROUND MOREBOARDS BLUE TOMATO ALTON STORE HOTZONE.TV HAMMERSCHMID BLUE TOMATO BLUE TOMATO MOREBOARDS BLUE TOMATO BURTON STORE BURTON STORE DIE BOERSE MOREBOARDS MOREBOARDS XDOUBLE MOREBOARDS MOREBOARDS MOREBOARDS BLUE TOMATO BETABOARDS MOREBOARDS LIVID SPORTS GREEN ROOM MOREBOARDS

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266. 267. 268. 269. 270. 271. 272. 273. 274. 275. 276. 277. 278. 279. 280. 281. 282. 283. 284. 285. 286. 287. 288. 289. 290. 291. 292. 293. 294.

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FRANCE

377. 378. 379. 380. 381. 382. 383. 384. 385. 386. 387. 388. 389. 390.

BACKINBLACK BURTON STORE DAKTAK LA GENERAL TACTIC SURF BOARDRIDERS SURF 3 FREEBOARD HALF PIPE STYLING WHITE DAYS GREEN COW MOMBI SURF DIAMOND SNOW

424. 425. 426. 427. 428. 429. 430. 431. 432. 433.

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MADRID ESCALDES MADRID BARCELLONA BARCELLONA BARCELLONA LAS ROSAS S’AGARÓ PUEBLA LEÓN BILBAO MADRID MURCIA SALARDÚ EZCARAYLARIOJA

THE NETHERLANDS

BELGIUM 434. 435. 436. 437. 438. 439. 440. 441. 442. 443.

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444. BURTON STORE 445. HELSINKI SURF SHOP

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ANTWERPEN BARCHON GENK GENT HALLE LOKEREN LUXEMBOURG MECHELEN MOL WATERLOO

HELSINKI HELSINKI

CZECH REP. 447. 448. 449. 450.

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PRAHA PRAHA PRAHA PRAHA

PORTUGAL 446. BOARDRIDERS

391. 392. 393. 394. 395. 396. 397. 398. 399. 400. 401. 402. 403. 404. 405. 406. 407. 408. 409.

LONDON LONDON MANCHESTER MANCHESTER MANCHESTER MILTON KEYNES NORWICH SUFFOLK TAMWORTH WALFORD

FINLAND

SPAIN

SWITZERLAND

295. 296. 297. 298. 299. 300. 301. 302. 303. 304. 305. 306. 307. 308. 309. 310. 311. 312. 313. 314. 315. 316. 317. 318. 319. 320. 321. 322. 323. 324. 325. 326. 327. 328. 329. 330. 331.

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ERICEIRA

’S-HERTOGENBOSH ALBLASSERDAM AMSTERDAM BILTHOVEN DEVENTER GRONINGEN HARLEM HENGELO MIDDELBURG ROOSENDAAL ROTTERDAM RUCPHEN TERNEUZEN TERSCHUUR UTRECHT WILLEMSTAD ZEVENHUIZEN ZIERIKZEE ZOETERMEER

ENGLAND 332. 333. 334. 335. 336. 337. 338. 339. 340. 341. 342. 343. 344. 345. 346. 347. 348.

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410. 411. 412. 413. 414. 415. 416. 417. 418. 419. 420. 421. 422. 423.

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Matteo Rossato PHOTO

Fabio Wimmer by Kevin Cathers

Cosa vedete in questa foto di Fabio Wimmer che slasha nudo nato su un powdersurf? Beh innanzitutto direi molto coraggio e fiducia nella propria tecnica. Non deve essere tanto piacevole planare faccia in basso (e non solo) in un metro di powder come mamma lo ha fatto. Ma secondo me c’è molto di più: io ci vedo la perfetta sintesi dello snowboarding moderno. Non fraintendete, non voglio dire che il prossimo anno gireremo tutti nudi e senza attacchi. Lo snowboard, dopo anni di stasi e smarrimento, è partito alla ricerca di se stesso attraverso evoluzioni estreme e ritorni alle radici, spogliandosi del pesante fardello fatto di proiezioni di vendita disattese, della spasmodica ricerca di un modo per tornare sulla

128°

cresta dell’onda, tornando ad essere semplicemente snowboarding. La cessazione di quell’angosciante ansia da prestazione, ha fatto uscire di nuovo tutto il bello dello standing sideways, che trascende dai tricks enormi degli X Games e dalle discese estreme da pareti verticali, trovando la propria dimensione a bordo pista, su un tubo di PVC piazzato dietro casa o sulla linea Baby del park locale. Quel bello che ci ha fatto innamorare e che ha reso lo snowboarding checchè se ne dica - finalmente immortale.

Word out.


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1500

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