SEQUENCE BOARDER DVDMAG 16 - APRILE MAGGIO 2008
BOARDER DVDMA
MATTEO PASTEGA ITW DONER KEBAB TURCHIA TRIP JURASSIK PARK FOLGARIA WANGL TANGL ESTHETIKER JAM GARDEN OF ROSES NR.16 6.90 EURO
APRILE - MAGGIO 2MILA8 WWW.SEQUENCEMAGAZINE.NET PRODOTTO ITALIANO
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NITRO DISTRIBUTION ITALIA 0464 514098 INFO@NITRO.IT WWW.NITRO.IT
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EDITO
a stagione è giunta al termine, lo vedi dalla finestra quando la vicina passeggia sulla pista ciclabile in canotta ed il suo maledetto cane che la notte abbaia a non si sa cosa, non ha più quel ridicolo cappottino di cinccillà. Quindi mi trovo a tirare le somme di questo inverno pieno zeppo di novità e di esperienze nuove, incentivato dal commercialista e dal direttore di banca, in verità. Tralasciando l’aspetto economico, ad esser sinceri mi viene voglia di investire in un chiosco di caldarroste con vendita al minuto, sono, anzi, siamo molto soddisfatti. La nostra scena si sta evolvendo, i nostri resort sono sempre più competitivi e le strutture sempre più evolute e precise. I contest sono molti e molti a livello altissimo, i nostri rider spesso riescono a marchiare la classifica finale con il tricolore, alcuni di loro nel globo vengono rispettati e filmano con grosse produzioni. Per quel che riguarda noi media, che dovremmo rappresentare il tramite tra il mondo degli eroi della tavola e chi invece sogna di diventarlo, devo dire in tutta sincerità che siamo un pò la pietra dolente. Ma qualcosa si sta muovendo. Ho fiducia e sono sicuro che nei prossimi anni ci saranno delle riviste e dei website che rappresenteranno al meglio la nostra scena, senza falsità o senza creare piccole cupole di finti amichetti. C’è bisogno che lo snowboard sia per tutti e di tutti!!! Il nostro personale impegno è quello di spingere sempre il riding marchiato “made in italy”, indifferentemente da Est a Ovest o tra Nord e Sud, raccontando storie vissute di snowboarding dai nostri snowboarder, fregandocene della tavola che usano o del contratto che firmano, il nostro movimento esiste, merita spazio e visibilità. Godiamoci le ultime nevicate ed i passi ancora zeppi di neve. Il prossimo anno ci aspetta una stagione entusiasmante. Davanti al mio mac prima dei dovuti saluti di fine anno, come si faceva a scuola tra compagni, mi godo quest’ultima foto che ho scelto per rappresentare la fine di questo inverno: Davide Latermoz che accoglie l’estate forse nel migliore dei modi, con un pò di malinconia...ma con la sua solita creatività e simpatia. Alla prossima gente.
DI DENIS PICCOLO & PAOLO SALVATORE FOTO: LUCA IL BENEDETTO davide lantermoz_FS slide
COLOPHON la crew al gran completo DIRETTORE Paolo Salvatore DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Sisofo COORDINAMENTO EDITORIALE Denis Piccolo & Murio EDITOR MANAGER Murio PHOTO EDITOR Denis Piccolo - denispiccolo.com PHOTO SENIOR Andrea Rigano SEGRETERIA ABBONAMENTI Michaela Stefania FRESH’NGOOD.COM Andrea Caviggia FOTOGRAFI & FILMER Denis Piccolo, Murio, Andrea Rigano Marco “Boiler” Boella, Arturo Bernardi, Luca Benedet, Cristian Scalco, Damiano Levati Luca Carta, Vasco Coutinho MONTAGGIO DVDMAG Arturo Bernardi THANX Martina Minetti, Litz, Giani Ramon, Fabrizio Bertone,Elbo&Matteo Storelli, la Fede, Jena, Dedde, Riccardo Miracoli, Antonio Sallustio, Diego e Patrizio. EDITORE DANGER MEDIA DI PAOLO SALVATORE Via Lazio 50 - 65127 Pescara Tel. +39.085.290398 Fax. +39.085.4293096 www.sequencemagazine.net info@sequencemagazine.net info@dangermedia.it STAMPA Rotopress internetional s.r.l. Loreto (An) DISTRIBUZIONE Parrini & C. S.p.a. Via Vitorchiano, 18 - 00189 - Roma parrini@parrini.it COVER Simon Gruber - Bs 540 PHOTO DENIS PICCOLO TURCHIA
NGREDIENTI #16 062 #IUTER GAMES
sommario 068 #SNOWPALIO 076 #GARDER OF ROSES 082 #AESTHETIKER JAM 092 #DONER KEBAB 106 #MATTEO PASTEGA ITW 122 #JURASSIK PARK 134#RACCOLTA DI IMMAGINI
zeman max galfrè_colle della maddalena_foto denis piccolo
PRODOTTI PANORAMICA DI MERCATO A CURA DI PAOLO SALVATORE
1//SALOMON ANSWER. Un nuovo processo di costruzione per questa tavola disegnata non solo per il miglior rider, ma anche per un miglior pianeta. Salomon punta all’eco-sostenibilità costruendo tavole con materiali riciclabili al 80%. Di ultimissima generazione, ricoperta con fogli di bamboo la Answer è una tavola direzionale con un flex medio-morbido per vivere la montagna a 360°. Il nuovo Popster Core Profile conferisce grande elasticità e reattività per seguirti ovunque.
2// AMPLID. THE VIRDICT.
Tavola park, urban, jib estremamente versatile e divertente. L’utilizzo dell’anima in legno Tip to Tail e delle fibre di vetro garantiscono un buon flex e un’ottima capacità di torsione. L’Abuse Base Technology rende la soletta estrusa più resistente e duratura nel tempo.
3//APO SNOWBOARD. BCK 4//ROME SNOWBOARD. 5//NITRO TEAM 159. 6//CAPITA MIDLIFE 155.
Un nucleo centrale da cui partono le passioni della nostra vita. Ognuno ha diverse passioni, ma alcune persone sono legate da uno stesso cuore centrale. Questo è CAPiTA: snowboarding, cari amici, road trips, fiducia, sacrificio, adrenalina, arte, dolore, inspirazione, progressione, amore ed il sogno di tempi migliori.
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PRODOTTI
1//NIKE 800 FILL JACKET. 2// DC WOMEN CLOVE JACKET. Il Clove jacket è stato pensato per le rider più esigenti, che non vogliono rinunciare a stile e tecnologia. E’ uno dei capi MTN.LAB testato e sviluppato dalle atlete DC nello snowpark più esclusivo del pianeta, a 2 passi da Park City. Realizzato in Exotex® 10.000 con alta traspirazione e impermeabilità all’acqua di 10.000mm, prevede una costruzione rinforzata nelle aree di alta abrasione ed articolazioni “ingegnerizzate” per il minimo intralcio nelle manovre e nelle risalite a piedi, zip ascellari, ghetta in vita rimovibile con sistema di allacciamento ai pantaloni, tasca per MP3. Disponibili in 5 grafiche irresistibili. Tecnologia e stile per una delle giacche da donna più ricercate della stagione.
PANORAMICA DI MERCATO A CURA DI PAOLO SALVATORE
3//REIGN IN FLOOF Dalle oscure viscere della terra strisciò fuori un soldato dell’apocalisse, le sue mani fasciate nella pelle e pienamente preparate per la guerra. Come il cielo dei questo reame imbastito di settecento anni di odio e miseria, una coperata di oscurità si creò nelle tenebre. Nel settimo giorno dopo che il settimo sigillo fu lacerato, il più sciagurato, Shane Flood, cadde dal cielo lacerato. Noi vi proponiamo i guanti che la bestia indossò in questi ultimi giorni delle terre; esile esistenza. Sanguinando il suo orrore, adesso voi dovreste REGNARE NEL DILUVIO!
4//NOMIS HEATER HOODIE
Una felpa con un cuore caldo. Nomis Design è lieta di presentare al pubblico uno dei capi di abbigliamento più rivoluzionari dell’anno.Molte volte se non troppe l’innovazione passa quasi inosservata, in quanto I nostri occhi si fermano all’apparenza. Come in questo caso.Sicuramente una bella felpa, un bel design, ma c’è di più. Un cuore caldo dentro di lei.
5//MBX COTTON FITTED BOXER
Anche quest’anno 69SLAM tira fuori dal cilindro grafiche sempre più accattivanti con la sua rinnomata qualità e il suo classico fit confortevole.Il MBX è realizzato in 95% cotone e 5% lycra con un vasto assortimento di fantasie
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NITRO DISTRIBUTION ITALIA 0464 514098 INFO@NITRO.IT WWW.NITRO.IT
PRODOTTI
1//NIKE SOAKER MID. Il Soaker è una calzatura versatile, altamente traspirante e di veloce asciugatura che si adatta senza problemi all’acqua, al sentiero o al suolo urbano. Il design tiene conto dei princìpi ecologici della linea Considered: chiusure a incastro snal-fit e punti laterali creati in modo da ridurre sensibilmente l’utilizzo di colle, stringhe in poliestere riciclato ed una tomaia in rete di polietilene riciclato al 100%. Anche se il cuore del Soaker è “ecologicamente corretto”, la sua anima è dedicata alla performance. I canali di drenaggio nell’intersuola, la tomaia ad asciugatura rapida e la linguetta in schiuma perforata permettono alla Soaker di liberarsi dell’acqua velocemente. Il rinforzo modellato a protezione delle dita evita abrasioni quando ci si arrampica sulle rocce e la suola in gomma aderente waffle 0,44, garantisce un’ottima presa sulla superficie liscia del fondo del fiume.
PANORAMICA DI MERCATO A CURA DI PAOLO SALVATORE
2//SALOMON F22.
La F22 è stupenda. Almeno, così dicono i nostri rider. Quest’opera d’arte raccoglie tutte le caratteristiche tecniche della Fusion, come l’esclusivo gel Autofit Self e la linguetta Active progressiva. Per una surfata esplosiva. 3//FALLEN STING. Le Sting di Fallen sono delle scarpe specificatamente sviluppate per lo skate. Sono disponibili in vari materiali e colori fra cui la fantasia “money” di questa immagine. Il materiale esterno è pelle, nabuck, pelle scamosciata o canapa e sono stati applicati rinforzi nei punti più sottoposti ad abrasione. Presenta dei micro-fori per la ventilazione, linguetta e collo della caviglia imbottiti per un confort inimitabile. La soletta è in EVA per assorbire gli impatti ed è previsto una ulteriore protezione sotto il tallone con un cuscinetto di gel.
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4//DC SCOUT.
Gli scarponi Scout sono ispirati all’estetica delle scarpe da skate DC e Gli scarponi Scout
sono ispirati all’estetica delle scarpe da skate DC e sviluppati dai team riders presso il centro di ricerca e sviluppo Mtn.Lab. Nonostante il prezzo contenuto sono muniti di sistema di allacciamento BOA® per una regolazione della calzata rapida e senza il minimo sforzo. La scarpetta interna è di tipo Delta Liner® in neoprene con lacci per una ulteriore regolazione. Costruiti in pelle sintetica resistente all’acqua, gli Scout prevedono diversi accorgimenti tecnici per ridurre il peso al minimo.
5//DC PRIDE TX.
Come dice il nome, le Pride sono uno dei motivi di orgoglio della collezione Life07 di DC. Nella versione TX la tomaia è realizzata in patchwork di tessuti alternativi tra cui la canapa, il denim e il velluto a coste; inoltre due lacci a scelta di cui in canapa. La costruzione e la scelta dei caldi colori autunnali crea una combinazione assolutamente originale ed un’estetica molto ricercata che sicuramente si farà rimarcare nella nuova stagione.
6//DC WOMEN MANTECA2.
La Manteca è da sempre uno dei modelli più conosciuti ed apprezzati della collezione DC. Da qualche anno è arrivato sul mercato restyling estetico e tecnico per questa scarpa super femminile: la Manteca2. Tecnicamente ispirata alle scarpe da skate, esteticamente ideata per le donne più esigenti: è realizzata in morbida pelle e con battistrada in materiali resistenti all’abrasione. La gamma colori disponibili vi lascerà senza fiato.
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marchiato RUN DMC appunto.Questo cappello (desegnato da ERIC HAZE) è quindi una licenza speciale che ‘New Era 59 Fifty’ è riuscita ad ottenere per riproporre i fitted che giravano davvero in quegli anni. Appena prodotto, è stato subito “sold-out”. Sarà quindi presto rimesso in produzione presso selezionati New Era retailers.
Così stanno oggi le cose notevoli... senza dubbio notevoli queste nuovissime ‘(Olympic) Nike Hyperdunk’. Ma oggettivamente, chi le indosserebbe all’infuori del palquet del campo di basket? Morale: se esiste (!) una SneakerCulture o comunque anche banalmente una “Moda”, questa si sta alimentando da circa 20 anni, esclusivamente di remake, retrò, vintage, limited edition, customizzazioni varie.. ma sempre e solo roba che va dai ‘70 ai ‘90... ‘95 massimo...e poi?
5// La moda (di nicchia) contamina sempre più tutto il resto e viceversa....ibridazione (a 360°)... il più attuale e sfruttato canale di innovazione.Qui, pertanto, vedete l’ultima chicca di Nike per il mondo dello snowboard ed indirizzata ad un target specifico: snowboarders sneaker-heads o modaioli per lo meno...Gli scarponi che vedete nelle foto (e ce ne sarà un intera collezione) ibridano - nella struttura di uno scarpone “soft” da snow - il design delle ‘AIR FORCE 1’ e delle ‘Dunk’, con la tecnologia ‘Zoom’ e, nel caso della foto sotto, con i pattern e i colori di una ‘Safari’.Prossimamente su FNG, maggiori informazioni. Per il momento invece, sappiate solo che saranno disponibili dal 2009.
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Il nostro rispetto e la nostra ammirazione verso le strategie e i prodotti Made in Japan è sempre stato assoluto. ...Marchi che hanno creato imperi come Bape, Honeyee, Atmos e tutti gli altri.. basando la loro strategia sull’ironia, la citazione, il design e la qualità. In questo meraviglioso universo Kiks.Tyo spicca senz’altro in questi ultimi anni, per idee tanto creative, quanto provocatorie... come queste: una miniserie di 6 magliette, frutto di una triplice alleanza...Si tratta del risultato della collaborazione KIKS TYO x AKI HOSHINO x YASUMASA YONEHARA ‘Sneaker Lover’ Tee.. Ho, detto diversamente, quando una delle più attive Sneaker Community incontra la creatività di 2 designers/fotografi col pallino della f..otografia osè e della moda...quindi, sneakers + arte + donnine nude = il massimo, per uno sneakerhead. Le trovate presso l’Online Shop Ufficiale (http://kikstyoshop. com/) oppure - secondo alcune nostre fonti affidabili - prossimamente presso selezionati negozi del nostro paese.
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Clarks è al passo coi tempi. Quindi, anche lo storico marchio inglese ora esce sul mercato con la formula del “pack” (lanciata da Nike): diversi modelli, accomunati dallo stesso design, colore, materiale.Nella foto vedete le Wallabees versione “classica” ed è solo uno dei tre modelli di cui si compone questo ‘Natural Canvas Pack’.
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I RUN-DMC col passare del tempo e delle mode, sono diventati loro stessi un Brand. Già a partire dalla fine degli ‘80 infatti, fu proprio il trio del Queen’s che inaugurarono un “discorso” che per la prima volta nella storia della produzione culturale, univa i fanatismi della musica a quelli delle mode di strada.. tirando in mezzo Grandi Aziende, come Adidas, in questo caso, che propose “pro-model” di sneakers e abbigliamento
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Questa è l’ultima trovata esplicitamente indirizzata al target “alcolisti”.. da oggi, ancora più “anonimi” grazie a queste ‘Canouflage’ che stanno facendo il giro del mondo in Internet. Come avrete capito, si tratta di etichette fittizie per camuffare la vostra lattina di birra, per bere in ogni situazione lontano da occhi indiscreti.
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Novità dal mondo Stussy. Il Brand di streetwear per eccellenza lancia ora una linea speciale caratterizzata da un posizionamento “premium”. Si chiama StussyDeluxe e presenta una collezione basata su un’ulteriore ricercatezza e qualità dei materiali e del design.
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THE SOUND OF THE UNDERGROUND BY RIGABLOOD
CRASH ROMEO - ‘Gave Me The Clap’ CD-(Trustkill/SPV/Kizmaiaz) Ultimo appuntamento musicale della stagione anche per Sequence, una stagione vissuta sempre in crescendo a livello di qualità, una stagione vissuta ascoltando ‘The Sound Of The Underground’ in barba alle mode e ai trend posticci che le potenti corporazioni ci vogliono rifilare giornalmente. E il sigillo finale lo mettono proprio i Crash Romeo, giovane e promettente band americana dedita ad un commercialissimo e facile poppy punk rock; prodotti da Chris Badami (The Early November e The Starting Line), ricalcano gli stilemi classici di chi in questo filone ha da sempre creduto; successore valido del fortunato ‘Minutes To Miles’, con il quale il combo originario del New Jersey ha esordito su Trustkill, ‘Gave Me The Clap’ rinverdisce i fasti di chi in passato ha lucrato sull’immaginario d’ interdizione culturale tipico del californiano medio (e di quell’italiano tutto ‘Lucignolo’ e ‘Grande Fratello’). Singoloni riempipista tipo ‘Popular’, e una caterva di clichè giocati su arrangiamenti di facile presa e melodie calcolate al millesimo, costituiscono l’ossatura di tutte le 11 tracks svolgendo un compitino talmente quadrato da risultare fin troppo esile;buon per loro,ma noi proseguiamo oltre DARKEST HOUR - ‘Deliver Us’ CD - (Victory) Certo ne è passata di acqua sotto i ponti da quando i Darkest Hour suonavano hardcore metallico, in quelle loro prime apparizioni discografiche; oggi i ‘Richmond/Washington based’, trasformati da brutti rospi in stupendi cigni, si possono definire avidamente una metalcore band a tutti gli effetti, in cui di core c’è solo l’attitudine. ‘Deliver Us’ è il compendio della lezione imparata con il produttore Devin Townsend (Strapping Young Lad), icona metal tout court, che già nel precedente ‘Undoing Ruin’ aveva fatto la sua comparsa; qualche sprazzo dei vecchi lavori (‘So Sedated, So Secure’, ‘The Mark Of Judas’, ‘Hidden Hands Of A Sadist Nation’) investe una molto più accentuata propensione e verso lo swedish style (In Flames, At The Gates), e verso la New Way Of American Heavy Metal (Unearth, Shadows Fall). Il confine tra la mera tecnica di tupa-tupa ultratirato e l’assolazzo sgozza gole, si confonde con l’epicità di un melodic death sopraffino (Dark Tranquillity, Amon Amarth) a tratti sognante ed etereo (‘The Light At The Edge Of The World’). Dal vivo rimangono sempre i #1. MEMPHIS MAY FIRE - ‘S/T’ MCD - (Trustkill/SPV/Kizmaiaz) Texas e Underoath sembrano avere fatto più danni di quanto effettivamente si possa immaginare, o almeno così ci sembra ascoltando l’ep d’esordio di questi Memphis May Fire; dopo il successo che la band cristiana ha ottenuto negli States, sono seguiti a ruota gli immancabili emuli-adulatori che in men che non si dica si sono acconciati allo stesso modo,
ma soprattutto hanno sfruttato quelle linee soniche tipiche degli autori di ‘Define The Great Line’. Certo quegli accordi iniziali dell’opener ‘Cowbell’s Making’A Comeback’ non fanno ben sperare per il resto visto che sono il clone esatto di Norma Jean,Chariot e compagnia bella;per fortuna in seguito disco si sviluppa verso lidi southern e post hardcore combinando radici rock’n’roll e distorsioni moderniste in una miscela particolare e affascinante. Dallas ancora una volta ha partorito una band in grado di affermarsi da sola, sempre sperando che Everytime I Die, Chasing Victory, A Day To Remember decidano di gettare la spugna AVENGED SEVENFOLD - ‘S/T’ CD - (Warner Bros) Gli Avenged Sevenfold sono quanto di metal più tamarro e moderno si possa trovare in circolazione oggigiorno, super firmati e ‘lookkati’ darkguns-heavy-skate incarnano il prototipo di duro spacca montagne costruito appositamente dall’industria discografica per le generazioni playstation del 21° secolo; tralasciando i primi 2 album (‘Sound Of The 7th Trumphet’, Waking The Fallen’-Hopeless) che rimangono nella discografia ‘semiseria’ della band, da quando si sono convertiti alle ‘limous’ della Warner hanno deciso di esagerare con il barocco orchestrale e arzigogolato di chi più ne ha più ne metta; e se ‘City Of Evil’ in finale rappresentava volgarmente una valida mistura di Guns’N’ Roses, Helloween, Metallica, Iron Maiden con quel piglio thrash divertente, l’omonimo nuovo cd si perde nei meandri del commerciale senza senso. Valanghe di orpelli sonori che rendono comiche le cavalcate della coppia Gates/Vengeance; più che metallo pesante assomigliano alle sigle di cartoons fiabeschi di disneyana memoria. La tecnica strumentale rimane indiscutibile, ma l’eccesso di zelo nei confronti delle vendite, ha riconsiderato il quintetto di Orange County come una brigata di buffe marionette nelle mani di un Tim Burton qualsiasi; heavy metal analcolico per chi fa tutto una moda! THIS IS HELL - ‘Misfortune’ CD - (Trustkill/SPV/Kizmaiaz) Long Island Hardcore, che non fa per niente rima con New York City Hardcore, i This Is Hell si rifanno il look per questo secondo album, successore del magistrale ‘Sundowning’; forse la scena di questo ultimo periodo caratterizzata molto da mode futili e passeggere, forse i concerti di spalla a idoli come Bane e Comeback Kid, hanno infatuato non poco il quintetto che in questo ‘Misfortune’ ricalca appieno le grafie già tracciate appunto dagli autori di ‘Give Blood’ e ‘Wake Up Dead’. Visti di supporto a questi ultimi hanno dimostrato che han poco da temere in quanto a fisicità e passione, mentre peccano ancora quanto a originalità e stile proprio;il precedente album li aveva rivelati come ‘next big thing’ nella scena hardcore new school, e i signorini pur mantenendo fede alle promesse si sono complicati la vita scrivendo un full lenght bello sì ma non certo leggendario. Se vi gasano In My Eyes,The Miracle,Another Breath,Modern Life Is War,avete trovato la soluzione più ecclatante del momento, ma se invece ricercate una via più classica nel sistema XXX...forse li troverete noiosi. AS I LAY DYING - ‘An Ocean Between Us’ CD - (Metal Blade) Da chi avrebbe dovuto cambiare (in peggio nel senso di cattiveria e disastro) le regole planetarie del metalcore, invece arrivano notizie alquanto allarmanti sigh;dopo i geniali e apocalittici ‘Frail Words Collapse’, ‘Shadows Are Security’, gli As I Lay Dying perdono sia robustezza che vigore nel nuovo album ‘An Ocean Between Us’. L’avvicendamendo vocale (Josh Gilbert) non si dimostra una punta di diamante, quanto non lo dimostrano le vagonate di riffs campionati ad un tale livello di asetticità che trasformano una band valorosa nella sua drammatica controfigura; Verità Vs Finzione, questo è il primo impatto che abbiamo con la dozzina di canzoni qui contenute, un lontano ricordo di quanto di buono avevano fatto con i precedenti dischi. Poi diciamocelo chiaro quei ritornelli ‘clean’ dalle tonalità più che scontate non giovano sicuramente all’aura di capiscuola del genere che gli As I Lay Dying si erano guadagnati; se i Caliban han fatto la fine che han fatto, oggi gli autori di ‘Forsaken’, ‘I Never Wanted’ stanno rischiando davvero grosso se in futuro non prenderanno strade alternative! TOO PURE TO DIE -‘Confidence And Consequence’ CD (Trustkill/SPV/Kizmaiaz) Dalle desolate lande dello Iowa non provengono solo le vacche e quei pagliacci degli Slipknot, ma le vacche, gli Slipknot e questi Too Pure To Die; visti di recente in Italia supportare Himsa e A Life Once Lost, questi 5 ‘moshers’ han dimostrato di essere una realtà piccola ma discretamente valida.Il loro ultimo album, che poi è anche il primo visto che l’hanno dovuto ripubblicare con il nuovo lead singer Paul Zurlo, ingloba tutto quell’immaginario ‘though’ che i californiani Throwdown sono stati capaci di esplicitare in questi anni;‘Confidence And Consequence’ bastona notevolmente se Pantera e Bury Your Dead non fossero già passati ad
asfaltare il terreno. Ma i Nostri non si danno per vinti e se con l’originalità non ne vanno proprio fuori, almeno sanno offrire un discreto attaccamento ai colori della maglia; certo di bands simili ne sentiamo a bizzeffe ogni giorno, non è una novità, ma allora cosa distingue i Too Pure To Die dalla massa informe di loro simili? La label cui son accasati THE CUTE LEPERS - ‘Can’t Stand Modern Music’ CD -(Damaged Goods/Rabazco) In un epoca in cui le comodità del modernismo elettronico stanno divulgandosi a macchia d’olio (lettori mp3,navigatori satellitari,iphone,ecc.), c’è ancora chi ricerca nel vintage lo stile e classe che han fatto di generazioni l’orgoglio personale; i Cute Lepers per esempio hanno appena pubblicato lo stupendo ‘Cant Stand The Modern Music’, prelibata pietanza a basa di Cars, Jack’s Bag, Boys, The Chords. Edito esclusivamente in Europa, e in tiratura limitata di vinile colorato, il platter offre 11 tracce di revival power pop, mod (avete presente il logo originale di Sequence?) e new wave, tutto rivisitato in chiave neo punk; ma allora chi sono sti pazzoidi che nel 2008 amano ancora scorrazzare su vespe e lambrette ‘tappate’ all’inverosimile? Steve E Nix, leader dei The Briefs, e una manciata di mercenari come Zache Out, Josh Blisters, Bent Rewd Leper III, Analisa Leper, Miss Meredith si sono adoperati alla riscoperta di doo-woop, vecchio rock’n’roll (Johnny Thunders) e coretti di voce femminile modello ‘Grease’. Un album per sapienti intenditori, musicalmente molto di nicchia, ma dal sapore forte e ben definito;se amate la qualità: Damaged Good-p.o.box 45854-London NO USE FOR A NAME - ‘The Feel Good Record Of The Year’ CD (Fat Wreck) 2 decadi di longevità al top della scena skate punk hardcore planetaria non sono sufficenti a lasciare che il testimone venga raccolto da nipoti e pronipoti; i No Use For A Name ‘cacciano’ fuori il 9° cd della loro più che soddisfacente carriera musicale annunciando un tour mondiale che li porterà pure in Italia per 2 date. ‘The Feel Good Record Of The Year’ è un album scontato quanto inutile ai fini della produzione musicale dei 4 di San Josè; che i Nostri abbiano già dato abbondantemente con gli inarrivabili ‘Incognito’, ‘Don’t Miss The Train’, ‘The Daily Grind’, ‘Leche Con Carne’, è scontato quanto scontato è il fatto che il successo maggiore l’abbiano raggiunto solo con i dischi meno validi ma non per questo ci limiteremo a stroncare le 14 canzoni qui contenute.Ascoltando ‘Biggest Lie’ l’ opener e migliore song del release, abbiamo avuto un sussulto per un insperato ritorno alle origini, ma ahimè Tony Sly e Rory Koff non sono Greg Graffin e Brett Gurewitz e il resto del disco si perde nella poca incisività delle sue strofe. ‘Pacific Standard Time’ e ‘I Want To Be Wrong’ glorificano il produttore Bill Stevenson (All, Descendents, Black Flag, Only Crime), unico incolpevole di questo prodotto sottotono,poi rimane ancora ‘Under The Garden’,compitino per casa da sufficienza risicata MUNICIPAL WASTE - ‘The Art Of Partying’ CD - (Earache) Segnatevi questa data sul calendario: 20 giugno Rock Planet a Pinarella di Cervia (Ra); quel giorno i re del thrash-core caleranno in Italia per farne un’ecatombe di stage-diving. I Municipal Waste di Richmond sfonderanno i timpani di tutti gli skate-corers bandanati che oseranno sfidarne le gesta belliche; la promozione del loro ultimo ‘The Art Of Partying’ (e già dal titolo si capisce che razza di personaggi siano) fatta dagli autori veri è finalmente una realtà concreta anche alle nostre latitudini; per chi non li conoscesse fate conto che rappresentano il toto l’epopea crossover thrash che rese celebri gli anni’80 di Nuclear Assault, S.O.D., Suicidal Tendencies, Anthrax, Excel, D.R.I. Tutto un programma il loro stile di vita fatto di junk food, fiumi di birra e bong giganti, skateboards e musica hardcore thrash a manetta; firmato un deal con l’Earache (Napalm Death) hanno prodotto 2 dischi geniali come ‘Hazardous Mutation’ e questo ‘The Art Of Partying’. Pezzi sparati al massimo, riffing assassino e stacchi mosh a profusione, fanno di questo combo il non plus ultra del revival crossover; originalità rasente lo zero ok, ma in compenso una carica di adrenalina veramente fuori dal comune!
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DOWDI KIDS VESPUCCI 23 ABANO TERME DOWDY VIALE MAZZINI 45 ABANO TERME VERTICALE VIA UCCELLIERA, 6 ABETONE KEVOLUTIONS GALLERIA GARIBALDI 2 ACQUI TERME DISCOBOLO VIA BERGAMO 4 ALESSANDRIA C ELLE SPORT PIAZZA KENNEDY 8 ALLEGHE SURF MANIACS SHOP VIA FLAMINIA, 224 ANCONA WINDLIVE VIA XXIX SETTEMBRE 6B ANCONA ANDALO VIA RINDOLE 3/B ANDALO NOLO SKI CENTER VIA LAGHET 2 ANDALO DROP ZONE VIA BENGASI N 22 ANZIO POINT DU SPORT VIA PARAVERA 6 AOSTA SWIT VIA DUC 6 AOSTA LARINO SPORT VIA ROMA 127 APRICA RENTAL AREMOGNA PIAZZALE TELECABINA AREMOGNA K2 SPORT VIA CAMPO DI MARTE AREZZO UNIVERSO SPORT PIAZZA GUIDO MONACO AREZZO TO SHINE IN THE SPORT VIA DEL FITTO, 5/B ARGENTA NOLEGGIO TOINI ARTOGNE MARCHI ALESSANDRO VIALE STAZIONE 8 AURISINA HOOKIPA POINT VIA A. DIAZ 23 - 25 AVEZZANO WWW. SKILAND. IT STRADA LA MUEDA 4 BADIA TIRRITO FRANCESCO VIA CORTILE GRECO BAGHEIRA ROSSI VIA REGIONE MOLINO 10 BARDONECCHIA SCUOLASCI SPAZIONEVE REGIONE MOLINO 4 BARDONECCHIA SUPERFLY FRAZIONE MELEZET BARDONECCHIA ZERO QUATTRO S.N.C. VIA MONTENERO 13/A BARDONECCHIA IMPACTLUNGOMARE 9 MAGGIO 42A/B BARI GANA SPORT SAS VIALE DANIMARCA BATTIPAGLIA NOL.SCI BELLAMONTE VIA PRAI DE MONT 46 BELLAMONTE BASE DUE SPORT VIA TIZIANO VECELLIO 69 BELLUNO BOMBOCLAT VIA G. MORONI 13 BERGAMO LANDISPORT VIA XX SETTEMBRE, 10 BERGAMO NEW SCHOOL VIA BAIONI, 5/E BERGAMO REACTION VIA COTTOLENGO 36/A BIELLA SKI SISES VIA LAMARMORA 27 BIELLA NOLEGGIO CARLO VIA SPIAZZI 35B BOARIO GROMO DEKA UPPER S.R.L. PIAZZA AZZARITA, 6 BOLOGNA FINI SPORT VIA INDIPENDENZA 52 BOLOGNA SPORTLER ALPIN HAUS VIA PORTICI 37 BOLZANO SPORTLER LAUBEN 1 VIA PORTICI 1 BOLZANO SUB VIA RENON 29 BOLZANO RENT A SPORT ITALIA BUOZZI STRASSE 12 BOLZANO CELSO SPORT VIA VALLECETTA, 5 BORMIO ODELLI SPORT VIA FUNIVIA 41 BORNO SPORTLER ROVIGO VIA PORTA PO 193 BORSEA MINOIA STORE VIA LEONARDO DA VINCI BRESCIA SPORTLER BRESSANONE VIA PORTICI 3 BRESSANONE WINTER & SUMMER VIA BATTARELLO BRIOSCO VOODOO VIA MERCATO VECCHIO 11 BRIXEN SKI ERWIN STRICKER PART. FUNIVIA PLOSE BRIXEN SPORT SCHÖNHUBER HAUPSTRASSE 24 BRUNECK SPORTLER BRUNICO VIA CENTRALE 47 BRUNICO TAL SERVICE VIA FUNIVIA 12/B BRUNICO PACIFIC WEAR VIA L.S.GIUSEPPE 3 BUSTO ARSIZIO FLY GIRL VIA REDIPUGLIA 28 CAGLIARI SPORTLER CALALZO VIA STAZIONE 12 CALALZO SPORTY VIA TABARRANI, 14/A CAMAIORE UNIVERSO SPORT VIA S. QUIRICO 165 CAMPI BISENZO DE TOMAS SHOP & RENT VIA PAREDA, 31 CANAZEI SCUOLA SNOWBOARD VIA PAREDA 16 CANAZEI NUOVI ORIZZONTI VIA SBRILLANCI, 15 CARPI STYLE VIA CATALANI 22 CASALECCHIO SPORTIME VIA DEL LINO, 17 CASALMAGG. BACKSIDE VIA PASCOLI 20 CASCINA MANCINI STORE VIA XX SETTEMBRE 50 CAST. SANGRO OTTO SPORT VIA MONTE AMARO 32 CAST. SANGRO ROSSETTI ROBERTO CORSO UBERTO I, 6 CAST. SANT´ELIA EXTREME SPORT SNC VIA BORGO PADOVA 10 CASTELFRANCO SPORT EXTREME VIA PLEBISCITO, 32 CASTELLANA GROTTE HOLLYWOOD S.S. SEMPIONE 181 CASTELLETTO EXTREME C/O C.C. LA MINIERA CASTELNUOVO MAGNA SUPER SPORT DUCHI E MOLINARI 24 CASTELVETRO NOLEGGIO PORA PIAZETTA MONTE PORA 1 CASTIONE DELLA PRESOLANA WIND SURF CENTER VIA MILANO, 4 CATANIA NEW MIND VIA GAETA 10/12 CECCANO VACANZE 2000 VIA IV NOVEMBRE CENTO MAXI SPORT MERATE STRADA STATALE, 36 CERNUSCO LOMBARDONE LA GLISSE CENTRO COMM.SANSICARIO CESANA
3487601466 3498611202 0574607072 0131236977 0712181600 07153128 3395215477 3389116300 0165236848 0165060196 0342746231 0575907320 0532852233 0364599092 3489021145 086320684 3471839648 0916360020 0122999769
0805343801 3355833038 3473234159 035234930 035249041 035237927 015401647 015405464 034641475 051554601 051246317 0471974033 0471977719 0471980145 0471202534 0342901459 0364311006 0425475573 0303385215 0472802001 036297791 0472782917 0474555141 0474556023 04745482 0331624668 0435501083 0584989204 0462602447 0462600304 059641405 051574065 037542445 050711076 0864845325 086462794 0761555339 0495790447 0804961290 0331922421
095374768 051901391 0399908685 0122811167
SWAT WHITE REEF MARISPORT SKI RENT LA GLISSE SKI LARIS BEAT STREET TWENTYNINE BOARDERLINES ZERO TERMICO MACKENZIE SPORT WONDERFUL S.R.L. ALES SURF SHOP NEW SPORT CLUB SECRET SPOT LOVEBOARDSHOP NOLEGGIO COLERE POLZONE COSTNER EDOARDO OLLIE BOARD JUICE SURF SHOP SPORTMARKET SNOWY SUMMIT SLALOM SNOWBOARD BOARDERLINE SPORT KOSTNER POSCH GERHARD SNOWBLANC THE GROOVE SUN CITY ROSATTI SPORT EVIVA SPORTS MORGAN AIR SPORT LA CONCA RENT AND GO FALCADE METHOD BY SPORT CENTER PALAZZI SPORT RENT SPORT STAFF STORE TRIP TO TOWN MATRIX SPORT GIANNI SPORT VERTICALE VERTICALE PLAYGROUND GIANMICHELE ROMANO ONSIDE SNOWBOARD CENTER MARINE SPORTS SPORTING TOP SKI SERVICE GIMELLI SPORT DAMIA FREEZER BOARD CORNER SPINNAKER L.S. SPORT ZERO TERMICO BOB SPORT SPORTWAY PLANET SPORT WONDERFUL VANTAGE DI.DI. SPORT NAUTICA URBAN BRUMAN IMOLA AURORA SPORT BARCHIESI SPORT BARCHIESI SPORT IVANO SPORT SPORTIQUE BERTHOD SPORT WALLRIDE AMO SPORT SPORT IMPULS LANA FLY ZONE X BOARDS ATTITUDE QUOTA 2912 BURIANA SURF SHOP SURF ELILUX RADIO LONDRA EAST WIND ZONE MOUNTAIN RIDERS NOLEGGIO MAX RENT & GO SPORT ADVENTURE ZINERMANN SPORTING URBAN THE SPORT VILLAGE VIVI SPORT SQR DODI SPORT SPORTIME SPORTIME LIMBO AZUL PURA VIDA HARLEM FAKIE SPORTLER MERANO EURO SPORT CENTER FEDRIZZI SPORT NARDELLI SPORT FIBLE MISSION MORGAN AIR MORGAN AIR PEDRO SNOWBOARDS PLEASURE PLEASURE SURFING SHOP EXTREME NUOVI ORIZZONTI SURF´N TOWN LIVIO SPORT NOLEGGIO BAR HOSTILE SNOWBOARD SHOP GALANTE SPORT HARLEM BIG STONE BOMBOCLAT CRAZY SURF PLANETSPORT NERVIANO SLALOM SKI SERVICE VIVENCIA SPORT CORONES FLORIANI KEEP OUT TRIBAL STORE UNIVERSO SPORT
VIA NAZIONALE DEI GIOVI 71 VIA MARINELLI 1 ROUTE RAMEY, 6 ROUTE RAMEY 65 FRAZIONE CHARDONEY 120 / C VIA NAZARIO SAURO 16 VIA ABRUZZO 401 VIA CADUTI PER LA LIBERTA 32 VIA PRINCIPESSA PIGNATELLI 28 VIA LANZO 47 V.DELLA ROBBIA 64 VIA CA MORO 121 VIA BORGO OLCESE 70 VIALE GARIBALDI 42 VIA ROMA 81 LOCALITA POLZONE VIA PECEI 12 VIA TRAIANA 1 FRATELLI VILLANI 23 VIA RÜ BIANCO 5 VIA C. VANNI, 141 VIS FRANCHETTI 6 VIA 29 MAGGIO 13B STRADA COLT ALT 90 COL. PRADAT STRASSE 29 STRADA REGIONALE 18 VIA CAVOUR 37 VIA MONSIGNOR PEANO 4 VIA CAMPIGLIO 40 PLAZERSTRASSE 23 VIA DEL CONTE 22 CORONA BOREALE 1 VIA SCOLA 20 VIA DIE MILLE 11 VIALE DALIGHIERI 100 C/DA LETIZIA VIA AEROPORTO 42B VIALE CAVOUR, 192 MAZZINI 30/A VIA S. FRANCESCO, 119/125 VIA PONTE ALLE MOSSE, 41/B VIALE DON MINZONI 31/A VIA ARPI 68 PIAZZALE FOLGARIDA 25 VIALE MATTEOTTI 85-87 VIA APPIA KM 118, 700 PIAZZALE ALBERGHI 5 VIA VITTORIO VENETO, 110 VIA DEGLI OLMETTI 18 VIA DELLE FRATTE 27/ 29 CIA GALATA 97/R CAPRERA, 26 R. - 28 R. VIA CANEPARI, 3 R VIA GIUSEPPE DI VITTORIO N 53 VIA TRIESTE, 35 VIA STAMPA 62/A VIA MAZZINI, 59 S.S. FLAMINIA -C.C.EUREKA VIA ROMA, 148 VIA ROMA, 108 VIALE PINZON, 10 VIA P. GALEATI 5 VIA JERVIS 76 C.SO MATTEOTTI 90 C.C. LA FORNACE VIA ANCONA, 37 ZIRM KURZRAS ZENTRUM 12 FRAZIONE ENTREVES 141 VIA NAPOLI 71 C/D VIA NAZIONALE, 16/17 MERANERSTRASSE 7 VIA DEL PESCARA 7a CORSO TRENTO E TRIESTE 122 VIA STRINELLA 18A S.S. 17 OVEST 34/Q VIA CESARE BATTISTI 7 VIALE COLOMBO 257/259 VIA ROSA PIETRO 16B VIA ROSA DEI VENTI 15 VIA ROMA 65 VIA BONDI 110 VIA PLAN VIA SAROCH 322 VIA OSTARIA 324 VIA PLAN 13 PIAZZA XX SETTEMBRE 1C VIA E. CARNEVALE 75 VIALE S. CONCORDIO, 1075 PIAZZA RIGHI 22 VIALE UMBRIA 50 VIA OREFICI 31 VIA DUGONI 19 VIA CIRO MENOTTI 39 VIA AURELIA SUD 115 VIA VITTORIO VENETO 71/73 VIA PORTICI 244 VIA PORTICI 270/2 VIA 4 NOVEBRE 121 VIA MARILLEVA, 900 VIA FIORINI 37 VIA RUBENS VIALE FULVIO TESTI N 216 PIAZZA ARGENTINA 3 VIA G.CASA 1- ang.V.GALLARATE CORSO DI PORTA TICINESE 40 VIA G. FARA, 7 VIA DE AMICIS 33 ROTONDA CADORNA, 7 VIA SASSI 1 VIALE REITER 139/C VIA CESARE BATTISTI 33 PIAZZA BATTISTI 10 PASSO SAN PELLEGRINO VIA S. AGOSTINO, 11 VIA DELL’ INDUSTRIA 1 VIA A. GRAMASCI 28 VIALE RISORGIMENTO 41-43 VIA DE´GRADI 7 VIA CILEA, 48/50 VIA CANOVA, 6-8 PIAZZALE NEVEGAL 167 VIA F. JUVARRA 32 A PLATZ 6/A MARTINO BASSI 3 CATELLO PIRO SNC VIA PORTICO 71
CESANO MADERNO 0362179191 CESENA 054722756 CHAMPOLUC 0125307200 CHAMPOLUC 0125308156 CHAMPORCHER 0125376116 CHIARAVALLE 0717457058 CHIETI SCALO 0871563368 CHIVASSO 0119114843 CIAMPINO 0679320070 CIRIÉ 0119207983 CITTÁ DI CASTELLO 0758522248 CITTADELLA 0499400455 CIVIDATE CAMUNO 0364340167 CIVITAVECCHIA 0766370147 CODROIPO 0432907966 COLERE COLFOSCO 0417183621 COLLEFERRO 0697241042 COLLEGNO 0114032759 CORNUDA 0423639801 CORRIDONIA 0733283856 CORTINA CORTINA D’ AMPEZZO 0436878261 CORVARA CORVARA IN BADIA COURMAYER 0165848053 CREMA 0373250533 CUNEO 0171690361 DIMARO EPPAN - APPIANO 0471662916 EUPILIO 031655315 FABROSA SOTTANA 0174334286 FALCADE 0437599798 FANO 0721830230 FANO 0721827580 FANO ADRIANO 0861959823 FERRARA 0532977923 FERRARA 0532249932 FIDENZA FIORANO MODENESE 0536831247 FIRENZE 055333254 FIRENZE FOGGIA 0881709924 Folgarida di Dimaro 0463986178 FOLLONICA 056644545 FONDI FOPPOLO 034574034 FORLI 054333627 FORMELLO 0369904050 FRASCATI 069417728 GENOVA 0105704305 GENOVA 0103760021 GENOVA-RIVAROLO 0106442730 GENZANO DI ROMA 3490578198 GIULIANOVA LIDO 0858000141 GRAVELLONA TOCE 0323864850 GROSSETO 0564418585 GUALDO TADINO 0742391100 GUARDAMIGLIO 037751069 GUIDONIA 0774342197 IGEA MARINA 0541349752 IMOLA 054223127 IVREA 012540295 JESI 0731203790 JESI 0731203790 JESI 0731207494 KURZRAS 0473662144 LA THUILE 0165884845 LADISPOLI LAGARO 053496599 LANA 0473563932 LANCIANO 0872714979 LANCIANO 0872716110 L’AQUILA 0862404574 L’AQUILA 0862317679 LECCE 0832277647 LIDO DI CAMAIORE 058466204 LIDO DI OSTIA 065673517 LIGNANO SABBIADORO 0431427581 LIMONE PIEMONTE 0171926459 LIVIGNO LIVIGNO 0342970130 LIVIGNO LIVIGNO 0342996976 LIVIGNO 0342996685 LIVORNO LOCALITÀ LA ROMANINA 3346059929 LUCCA 0583584569 MADONNA DI CAMPIGLIO 0465440107 MAGIONE 075840446 MANTOVA 0376322185 MANTOVA 0376229762 MARINA DI RAVENNA 3395463664 MASSA 0585813607 MELEGNANO MERANO 0473270175 MERANO 0473211340 MEZZANA 3472413574 MEZZANA 0463757163 MEZZOLOMBARDO 0461602717 MILANO 0248713629 MILANO 0245499671 MILANO 0267479144 MILANO 0233400623 MILANO 0258100767 MILANO 0266981719 MILANO 028322181 MILANO MARITTIMA 0544993045 MODENA 059443156 MODENA 059230083 MODENA 0594279216 MOENA 0462573368 MOENA 0462574040 MONDOVI 017446200 MONTAGNANA 0429800648 MONTEROTONDO 0690623998 MONTORIO AL VOMANO 3296276158 MONZA 039365006 NAPOLI 0815600463 NERVIANO 0331438211 NEVEGAL 0437907090 NICHELINO 0116816018 OLANG 0474496660 OLBIA OLBIA ORIO AL SERIO
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PIAZZA S. ANTONIO 142 VIA REZIA 75/A VIA MARCO POLO 76 VIA ARMANDO DIAZ 87 PIAZZALE MAGNOLA 63 VIA PO 23 VIA VERGERIO, 36/38/40 VIA BEATO PELLEGRINO, 37 VIA G. UGDULENA, 18 PIAZZA PALAGHIACCIO VIA EMANUELE FILIBERTO 65 CORSO MAGENTA 53 VIA BUFFOLARA 70 VIA XXIV MAGGIO, 181/185 VIA NAZIONALE 7/A VIA PASSOLANCIANO 4 VIA VINCENZO MONTI, 2 VIA SETTEVALLI 298 VIA XX SETTEMBRE 152 PIAZZA EUROPA 10 PIAZZALE CABINOVIA N.20 PIAZZALE CABINOVIA VIA BELLA ITALIA 35 CORSO VITT.EMANUELE 191 VIA PASSERINI 13 OSPEDALE 3 VIA SILVIO PELLICO, 2 VIALE BOLOGNINI 82 VIA BOLOGNINI 45 VIA BOLOGNINI 16 V.PRADALAGO 10 B VIA CORNO DAOLA 21 PIAZZA XXVII SETT. 15 IV NOVEMBRE 9 PIAZZA DEI COMENICANI 3 VIA S. VALENTINO 8 VIALE TRIESTE 32 VIA PRATIGUORI 29 VIA IONIO 50 VIA PIENZA 120 STR. MADONA DE L’AIUT PIAZZA C. AMOROCCHI VIALE MONTEGRAPPA, 53 C SO VITT. EMANUELLE VIA ELIGIO PORCU 31 VIALE COLOMBO 16 RASUN DI SOTTO, 143 VIA NAZIONALE 9 VIA F.LLI CERVI 77 VIA CIMAROSA, 14 PIAZZA OBERDAN N 16 VIA DELLE SCIENZE N 20 VIALE ROVERETO, 11 LOCALITA MINIERE VIA SULMONTINA 28 LOC. MONTE PRATELLO VIA DANTE ALIGHIERE 1 VIA LUIGI DI SAVOIA 1 VIA DI CASSALOTTI 104 VIA GUIDO NATI 14/18 VIA DELLE FORNACI 85A VIA PELL. MATTEUCCI 114 LARGO SPARTACO 28 VIA TIBURTINA 146/148 V. DELLO SCALO S. LORENZO VIA DUILIO CAMBELLOTI 133 VIA UGO OJETTI 139 VIA LAURINA 39 VIA LORENZO MAGNIFICO N 55 VIA ST.MARIA AUS. 24 VIA FONTEBUOMO 81 - 83 VIA CONCA D´ORO 248/250 VIA G. AVEZZANA 29 VIA OSTIENSE 218 VIA PINDARO 28Q CORSO VITT EMA. II 204/206 VIA GIOVANNELLI RUGGERO 2 VIA MARTIRI, 170 LUNGOMARE ROMA SN VIA PRATO 35/37 CORSO DEL POPOLO 363/365 VIA FRIULI 5 VIA PLAGHEIRA 8 VIA TOLSTOJ, 85 S. VIA R. MARGHERITA 25 CORSO PIEMONTE 49 VIA GRADISCA 4A VIA RISORGIMENTO 23 GALLERIA LEON BIANCO 14 VIA AUSONIA KM 9400 CORSO ITALIA 136 VIA EMILIA 9 VIALE DEL LAVORO SNC VIA CAMPITELLO MATESE VIA TOSCO ROM. EST 433 CORSO CAVALLOTTI 210 VIA LEOPARDI 4 V.PIEVAIOLA,164 VIA PRINCIPALE 27 VIA CALTANA 169 BORGATA BACH 55 BORGATA BACH 33 BORGATA FONTANA 52 VIA MATTEOTTI 36 P. LE CADORNA 16 VIA RADICI IN MONTE 155 PIAZZA ASSIETTA 16 VIA MIRAMONTI, 3 VIA ASSIETTA, 7 VIA TRILUSSA 51R VIA A. DANTE N 45 VIA APPIA 566 VIA LUIGI DALLA VIA 3/A KURZRAS / MASO CORTO VIA MEISULES 171 VIA OBERDAN 11 LUNGOMARE D. ALIGHIERI, 14 VIA PASSOLANCIANO VIA MILANESE PIAZZA LIBERTA’ VIA PINEROLO 14/D VIA GRAMSCI 38 VIA ACHILLE SCLAVO 21 PIAZZA MATTEOTTI 17 VIA ACHILLE SCLAVO 21 PIAZZA MATTEOTTI 17 VIA CIANE 22 VIA SCILIAR 9
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SONDRIO SOTTOMARINA DI CHIOGGIA SPOLETO ST. CRISTINA VAL GARDENA ST. ULRICH TARANTO TARVISIO TARVISIO TERAMO TERMOLI TERNI TERNI TERRACINA TESERO TOLENTINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORREMATIGGE DI TREVI TORTONA TRADATE TRENTO TREVIGLIO TRIESTE TRIESTE TRIESTE UDINE USSITA VALDIDENTRO VALFURVA VALTOURNENCHE VALTOURNENCHE VARESE VASTO VASTO VEDELAGO VENEZIA VERONA VERONA VERONA VIAREGGIO VICENZA VIGEVANO VIGNOLA VIGO DI FASSA VITERBO ZOLA PREDOSA
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DANIELE CASAGRANDE Nome: Daniele Cognome: Casagrande Soprannome: casa , pine the washmachine Sponsor: bataleon, e igor mi ha gentilmente prestato un paio d’attacchi Hobbies: le mie moto, andare a pesca di carpe Piatto Preferito: ostriche e champagne Vomito Se Bevo: mai successo con l’alcool Donna Preferita: probabilmente quella di un’altro Miglior Amico: quello che non si tira indietro, quindi dipende dalla situazione.... Gruppo Preferito: motorhead, bowie Spot Preferito: jurassik park Anni Di Snowboard: 7 Home Resort: Asiago (vi) Regular-Goofy: regular Stance: 59 Stance Angles: +18/-15 Trick Preferito: bs 100 melon Trick Da Imparare: cab 540 tailgrab Datti un voto da 1 a 10 in ogni disciplina: pipe np, jump e rail 6,5/7? Jibbing 7,5 Il tuo promodel come sarebbe: 155 non molto morbido,
mid wide, con una grafica psichedelica... Rider Italiano/Straniero Preferito: Igor Confortin, Danny Kass, John Jackson Fai una domanda al tuo rider preferito: lo provi tu? Rispondi alla stessa domanda: quanto mi dai? Rider più forte in assoluto in Italia: Filippo Kratter, e Rocco Rigoni (in baita non si batte) Rider più sottovalutato in Italia: Matteo Novello Right Or Wrong nella scena italiana: purtroppo il livello delle ragazze non e’ tanto alto in italia Cosa fai dopo aver snowboardato: vado allo Sno’planet da Igor Cosa faresti alla tua donna ideale: la porterei allo Sno’planet Vale la pena vivere per: per un sacco di cose....una di queste e’ lo snowboard Cosa farai tra 10 anni: snowboard spero, magari diventero’ maestro un giorno Miglior Pregio: non russo Peggior Difetto: sono narcolettico e irascibile Se non fossi uno snowboarder cosa saresti?: Forse andrei con la moto da cross, o forse sarei grasso, sempre attaccato alla tv
BREVE MA INTENSA PAROLE & FOTO: RIGABLOOD
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ROLAND BARMASSE Nome: Roland Cognome: Barmasse
Soprannome: rolex, rolly Nato: 11/03/1992 Sponsor: ripcurl, bataleon, celsius, ifound, swit shop aosta Hobbies: calcetto, party Piatto preferito: gnocchi con la fonduta Vomito se bevo: anche no Donna preferita: la mia ragazza Miglior amico: tutti i miei amici Gruppo preferito: Bob Marley Spot preferito: livigno Anni di Snowboard: 4 Home resort: cervinia Regular o goofy: goofy Stance: 60 Stance angles: +18 -18 Trik Preferito: bs 5 tail Trick da imparare: tutti quelli che non so fare Datti un voto da 1 a 10 in ogni disciplina: non posso darmi voti che li diano gli altri Il tuo promodel come sarebbe: per fare tutto rail, pipe, kicker Rider italiano/Straniero preferito: Italiani: Filippo Kratter Stranieri: Lucas Magoon Fai una domanda al tuo rider preferito: cosa pensi mentre giri un trik spesso Rispondi alla domanda adesso: penso solo a chiudere il mio trik Il rider piĂš forte in assoluto in Italia: Filippo Kratter Il rider piĂš sopravvalutato in Italia: tutti quelli che snowbordano solo per soldi e non per il divertimento di farlo Cosa va e cosa non va nella scena italiana: ce ne sono
BREVE MA INTENSA PAROLE & FOTO: CRISTIAN SCALCO Cosa fai dopo lo snowboard: vado a casa mi doccio e esco con gli amici Cosa faresti alla tua donna ideale: volergli bene ogni giorno Cosa faresti alla donna del tuo amico se fosse la tua donna ideale: non sarebbe quella del mio amico ma sarebbe la mia Vale la pena vivere per: la famiglia, gli amici, le ragazze, lo snowboard e per fare festa Cosa farai tra 10 anni: non lo so e non lo voglio sapere Il tuo miglior pregio: chiedetelo a chi mi conosce Il peggior difetto: troppo timido Se non fossi uno snowboarder cosa saresti: uno skier Pensi che diventerai un super pro: forse sarĂ il tempo a decidere Ringraziamenti e saluti : ringrazio i miei genitori per tutto, i miei amici che mi sostengono sempre e mi sopportano, i miei sponsor Pasi di Bataleon, celsius e ifound, Riccardo di Ripcurl e Gianni di swit shop aosta
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AARON SHOEMAKER memorial in alleghe ROBE IN GIRO PER LA PENISOLA FOTO: GIORGIO DE VECCHI ITW: DENISPICCOLO.COM A MARCO “REZZA”
F
ammi un intro, come se dovessi spiegare ad uno straniero cos’è per voi questa giornata e questo memorial.
L’Aaron Memorial di Alleghe SuperPark si può definire un “friendly contest”. Ormai giunta alla sua terza edizione, questa manifestazione è stata creata per ricordare una persona solare e positiva, conosciuta proprio mentre stavamo costruendo il park, la quale purtroppo 4 anni fa ci ha lasciati mentre stava facendo ciò che più gli piaceva, andare con la tavola.
Che soddisfazione vi trasmette ogni anno organizzare questo memorial ad Alleghe?
Le sensazioni più belle ce le dà il vedere come si possa organizzare un evento senza montepremi, senza mille posti pagati in hotel, senza un’esagerata competitività e senza una presenza troppo marcata degli sponsor, ma unicamente nel nome di una persona cara a molti di noi. Sapere che tutte le volte la gente è spronata a venire in quest’angolo di montagna per l’atmosfera positiva che si respira nel nostro park, ma soprattutto per Aaron: non di certo per vincere la gara o mettersi in mostra.
Raccontami dalle parole di un’amico chi era Aaron?
Che dire? Forse non sono io la persona giusta per questo... Pensate ad una persona, che anche se purtroppo non ho avuto modo di conoscere a fondo quanto avrei voluto, mi ha sempre trasmesso una solarità incredibile (chi lo conosce lo sa), che aveva sempre un contagioso sorriso sulle labbra e la cazzata pronta; parlo di giornate passate a snowboardare con gli amici e per gli amici, dove lo sport è importante ma non fine a se stesso; non lo so, non credo di riuscire a spiegarmi bene...Beh, dubito che troverete mai nessuno sulla faccia della terra che gli potesse voler male, è proprio impossibile.
Cosa deve essere e cosa non deve invece diventare questo memorial? Qui si parla appunto di un memorial: è innanzitutto la maniera più giusta per ricordare Aaron, quella che crediamo avrebbe preferito, ed è un modo per fare della beneficienza, raccogliendo offerte per il fondo Aaron Shoemaker alla Plattsburgh University, dove ha studiato tutta la famiglia di Aaron ( HYPERLINK “http://www.snowmotion.it/Aaron/borsa_studio.asp”http://www.snowmotion. it/Aaron/borsa_studio.asp); è un modo per divertirsi, per praticare o guardare del sano sport, ed anche per stare insieme; non deve essere e non sarà mai una manifestazione lucrativa, o in cui la competizione e il risultato sono in primo piano.
Spiegami il format e l’idea di base del memorial?
Beh... Il format viene come viene, basta che sia divertente per tutti... In genere le gare del Superpark puntano ad essere a jam session così che tutti siano a proprio agio e abbiano una seconda possibilità se sbagliano! Questa volta abbiamo fatto tre jam di ¾ d’ora su tre strutture diverse, jump, wooden rail e “totem”, in modo che tutti si potessero esprimere. L’idea di base è che siamo tutti qui prima di tutto per ricordare un amico, per divertirci e per passare una bella giornata, quindi niente pettorali, niente stress, niente brutto tempo se è possibile, tanto snowboarding puro, poco “garismo” e tutti a casa contenti!
Raccontami la giornata di quest’anno come è passata?
Bene direi! E’ venuta a trovarci un po’ di gente che non vedevo da un po’, compreso un bel numero di riders che sanno come si fa ad andare in snowboard; la giornata era ottima, c’era un sacco di sole e faceva caldissimo. C’è stata una gara bella polleggiata che ha comunque dato un bel po’ di spettacolo. Alla fine di questa tutti alla “Stua” per mangiare, bere e raccontarsela un po’ e per le premi-
azioni, che hanno visto vincitori e non vincitori ma più che altro hanno visto tonnellate di gadget lanciati sulla folla che si è scannata per bene per portarsi a casa qualcosa. L’atmosfera ovviamente era rilassata come ogni volta qui ad Alleghe, nessuno incazzato e tutti sorridenti.
Chi c’è dietro l’organizzazione di quest’evento?
Beh... Alvaro ed Andrix come al solito quando si parla della scena di Alleghe, Mauro, Christian e gli altri della società impianti, io quando posso dare una mano, e poi gli sponsor che ci forniscono i classici premi a lancio.
filippo kratter_FS air
KRATTER KAMP A
Bardonecchia dal 15 al 17 febbraio si è presentata un’occasione unica per 22 talentuosi rider, dai 13 ai 16 anni, che volevano avere un’opportunità per mostrare la loro abilità e allo stesso tempo ricevere i giusti consigli per affinare la tecnica. Ad aspettarli c’erano Giacomo e Filippo Kratter insieme a Davide Lantermoz, Werner Crazzolara, Aie Benussi, Riki Suppo. Insieme sono saliti in cattedra, per insegnare ai protagonisti del camp a familiarizzare con le strutture e a migliorare la loro performance. I 22 ragazzi che hanno partecipato al camp sono stati divisi in quattro gruppi, ognuno dei quali è stato affidato ad uno snowboarder professionista, che li ha seguiti passo passo per i tre giorni. Grazie alla grande varietà di strutture presenti nello snow park di Bardonecchia, i ragazzi hanno potuto provare rail, salti e l’half pipe olimpico, lo stesso dove Giacomo Kratter ha gareggiato nel 2006 durante le Olimpiadi invernali. Alla fine del camp, Giacomo e Filippo, insieme agli altri pro, hanno scelto il Best Rookie, ossia il rider che si è distinto per attitudine e capacità, ma anche per l’impegno profuso durante i tre giorni e la progressione dimostrata. Il vincitore scelto, Gianluca Tessier, ecco qui la sua intervista!!!
ROBE IN GIRO PER LA PENISOLA FOTO: DAMIANO LEVATI PAROLE A CURA DELLA REDAZIONE
D
a quanti anni pratichi lo snowboard? Il tuo trick preferito?
Ho iniziato a praticare lo snowboard circa otto anni fa. All’inizio giravo soprattutto in half pipe, poi ho smesso per qualche anno e mi sono dedicato di più al freestyle. Adesso giro soprattutto in park: mi piace molto lo slope-style dove posso variare tra salti e rail, anche se saltare rimane la mia grande passione. Il mio trick preferito è il bs 5 mute.
Riesci a coniugare scuola e snowboard?
Diciamo che a scuola non sono proprio una asso! Mi capita, a volte, di saltare delle lezioni per poter snowboardare, e la cosa non mi dispiace! E poi la mia seconda grande passione è la cucina. Un giorno vorrei diventare cuoco.
Come mai hai deciso di partecipare al Kratters Kamp?
All’inizio me ne hanno parlato Giacomo e Filippo Kratter, visto che vengo anche io da Sappada. Quando poi ho saputo che era organizzato da Red Bull... l’idea mi ha subito esaltato!
I consigli più importanti che hai ricevuto nei tre giorni di camp?
Ero in gruppo con Davide Lantermoz e devo dire che ogni consiglio che mi ha dato è stato essenziale per migliorare di volta in volta qualche aspetto del mio riding, e soprattutto per imparare qualche trick nuovo.
Tra i ragazzi presenti al camp, hai avuto modo di stringere qualche amicizia?
Diciamo che ho conosciuto praticamente tutti abbastanza bene. Sai, quando si snowboarda insieme e si fa festa si conosce sempre tanta gente.
I tuoi “idoli” dello snowboard?
A livello italiano mi piacciono molto Giacomo e Filippo: Gia-
como perchè è un drago in pipe,mentre Filippo credo che abbia uno stile fantastico. A Bardonecchia l’ho visto girare anche in pipe e sinceramente non pensavo se la cavasse così bene in una disciplina che non è propriamente la sua. A livello internazionale mi sono sempre piaciuti Dmitriy Fesenko e Travis Parker.
CHi c’è dietro I tuoi prossimi obiettivi nello snowboard?
Sto cercando di migliorare sempre di più, mettendo la tavola ai piedi appena ne ho l’occasione e anche osservando gli altri. Il mio sogno è riuscire a chiudere il cab 720 tail grab! Per quanto riguarda gli appuntamenti, mi piacerebbe un giorno andare all’Air & Style e agli X Games.
C’è qualcuno che vuoi ringraziare?
Vorrei ringraziare Luca di Northwave, Tiziano (tissio) Munari che mi allena e poi Red Bull e Facciosnao per averci offerto praticamente tutto il camp.
ROBE IN GIRO PER LA PENISOLA FOTO: DENISPICCOLO.COM PAROLE: MOMBA
simon gruber durante la session turca
APPUNTAMENTO CON LA STORIA U
ludag, Italian Snowpark: appuntamento con la storia. Prima gara di snowboard Freestyle mai tenutasi in territorio Turco. Gara Fis, in base alla quale verranno scelti i riders della nazionale Turca. Io e un nutrito gruppo di amici eravamo li per esibirci, come delle rockstar, in una demo volta a testimoniare il livello raggiunto dallo snowboard in Italia. Sponsor della crociera il nostro affezionato Fiat Freestyle Team che comunque anche in Turchia si impegna a far crescere la scena. Arriviamo venerdì 14 marzo al resort stremati da un viaggio da incubo e, nonostante il sonno devastante, gli organizzatori ci portano a vedere il kicker. Adesso capisco l’origine della loro espressione perplessa: la creatura consisteva un gobbone deforme con un landing praticamente verticale. In sostanza al posto di un Kiker avevano shapato un Cliff!! Come dei bambini dispettosi con i castelli di sabbia altrui, in men che non si dica prendiamo il gattista sotto braccio e gli facciamo demolire l’aborto, solo che con la neve a disposizione siamo riusciti a fare al massimo un salto da 6 m e uno piccolo da 3 m per le donzelle. Risultato carino.. In pratica il salto grande della linea principianti di Livigno! Dopo cena, appuntamento in hotel con gli organizzatori per fare un po’il punto sull’evento dell’indomani e sulla demo
CLASSIFICA FINALE:
della delegazione italica. Arriva il buon Hogan, principale organizzatore della gara, con in mano un manuale FISI dove si spiega l’abc del Freestyle: costruzione del kiker, parametri di giudizio, ecc. Me lo porge e mi chiede con i suoi occhioni da cucciolo di lepre abbandonato se volevamo fare i giudici durante la gara. Io latito. Gli altri si defilano… Un po’come quando a Naja chiedono a un volontario di fare un passo avanti e tutti ne fanno uno indietro. Insomma reclutato. Fare il giudice non è poi difficile: basta darsi dei parametri di valutazione, conoscere un minimo i trick e capire il livello di chi gareggerà. Il capo giuria con fare un po’burbero mi porge un foglio con dei nomi scritti in corsivo e mi dice di copiarli: Mehmet Aünal, Remzi Kocakiran, Kivanç Okutur…. Al 5° nome sto già sclerando… Sono 15 uomini e 5 donne!!!!!! La gara procede alla grande e i ragazzi sono davvero gasati. Il problema è che nessuno dei futuri pro riders si è azzardato a provare il salto da 6. Tra la folla in delirio vince la gara DENİZ ALTINOK con bs 360 sul kiker da 3!!!! Quindi caro lettore che ti impegni sullo snowboard ma sei frustrato perché non chiudi quel dannato BS5: vai in Turchia a snowboardare! Anche tu portai provare l’emozione di essere un vero Top Rider!
DENIZ ALTINOK CAN POLATKAN FERDI GÖKMEN VOLKAN GÜNEL BERKAN ÇETINOL AHMET ONUR KIVANÇ OKUTUR MEHMET A.ÜNAL MERT ÖZTIRYAKI UMUT ÖIÜCÜ ALI BAYIDAR IRMAK ARIK REMZI KOCAKIRAN GÖKMEN TOROSLU
DDP_frontside slide
SPARK’S BATTLE pila by area effe ROBE IN GIRO PER LA PENISOLA FOTO: CRISTIAN SCALCO PAROLE: DANIELE MILANO
AARON SHOEMAKER memorial in alleghe
ROBE IN GIRO PER LA PENISOLA FOTO: GIORGIO DE VECCHI DENISPICCOLO.COM wazzaITW: sul down rail per aggiudicarsiAilMARCO malloppo“REZZA”
S
abato 15 e domenica 16 marzo si è svolta presso l’AREA EFFE di Pila la seconda edizione della SPARK’S Battle, rail contest super cattivo che, grazie alle collaborazione dei vari sponsor NITRO, SWITshop, GIRO, 32, SPLIT , ha avuto un montepremi di ben 2.000 euro!Strutture perfette ed un park versione “gioco della LEGO” hanno ospitato un folto numero di rail eaters già durante le qualifiche di sabato 15. Un’unica categoria di rider, esattamente come vuole il crudele regolamento dello SPARK’S, ha visto il dominio di Iacopo Lazzari, seguito da un sempre preciso Michelangelo Ravaro, UNLOCAL.iT supporter, che hanno girato davvero bene, chiudendo con precisione i trick su tutte le strutture. Al terzo posto il giovane Lorenzo Sommariva dell’INDIAN PARK che, malgrado la giovane età, è riuscito ad emergere tra tanti “veccchi leoni”. Una conclusione di giornata a dir poco spettacolare ha così salutato tutti i presenti per dare appuntamento alla mattina dopo con la finalissima ad invito. La formula SPARK’s prevedeva infatti che i migliori 8 classificati di sabato si scontrassero direttamente alla domenica con 8 rider invitati, in rappresentanza della crème dell’Italian Railing. Domenica mattina, il tempo un po’ incerto ha fatto preoccupare gli organizzatori, ma poi il contest ha avuto inizio senza alcun intoppo e così alle 10.30 di domenica lo SPARK’S BATTLE ha acceso le proprie scintille. Subito molto accesi gli scontri che prevedevano session impegnative soprattutto per i rider qualificati dal giorno prima che, a tutti i costi, volevano portarsi a casa il ricco montepremi. E così è stato perché dopo il vincitore MATTEO BORGARDT from Venice beach – 800 euro per lui, oramai local dell’INDIAN PARK di Cervinia, si è classificato il bravissimo Michelangelo Ra-
varo, già in evidenza il giorno prima che ha raggranellato 400 euro. Terzo il vincitore della passata stagione Roby STATIC Acerboni -200 euro mentre quarto Olly Mondino100 euro - sempre a proprio agio tra i rail valdostani. Per il best trick invece il fortissimo rider di Cuneo, Olly ovviamente, si è beccato un supplemento di ben 500 euro cash. Alla fine della premiazione festaccia per tutti e grandi complimenti ai ragazzi di AREA EFFE che hanno saputo preparare il park al meglio, malgrado la quantità di neve a disposizione non fosse tantissima. Un ringraziamento da parte di SEQUENCE va come sempre non solo ai park che ospitano gli eventi, ma alle società degli impianti che supportano alla grande il nostro sport quindi concludiamo con un grazie alla PILA s.p.a. ed un arrivederci alla prossima stagione.
denis,aie,nick borella,simon gruber & turki friends
roby bragotto & giorgio il vecchio
giacomo kratter & giorgio il vecchio
PARTY PICS alcune polly il leccatore
no mutandine? filippo kratter
notti sarebbe meglio stare a casa FOTO: SEQUENCE FRIENDS
momba, simon & ?? alvaro dal farra & groopies tato
francy, marty & vale 3 bonazze pazze
simon tato, momba & aie
iuter creative crew nenche
alby yan & vettorello
simon & tato
RANDOM STORY wazza si gode gli ultimi minuti di luce
A
ppena tornato da Londra, sono pronto per riprendere a snowbordare dopo una piccola pausa. Così è per Bubba e Whazza (aka Matteo Borgardt), a riposo anche loro da qualche giorno, e per Killer, motivato a filmare qualcosa. Inoltre ci ha raggiunto Yujiro Kondo, rider giapponese che abbiamo conosciuto ad inizio stagione e che filmerà con noi in questi ultimi mesi. Come sempre siamo tutti abbastanza informati sull’evoluzione del meteo e scommetto che Bubba ha costantemente monitorato la perturbazione che sta interessando le Alpi. Questa volta però il tempo ci sta giocando dei brutti scherzi e le previsioni cambiano repentinamente. C’è un po’ di nervosismo perché non si riesce a prendere una decisione: non capiamo dove sia nevicato, come siano le previsioni per i giorni seguenti, e, problema maggiore, non si capisce se le temperature terranno o saliranno in modo spropositato. Troviamo alcune risposte ai nostri quesiti in una telefonata di Riky: a Cervinia sta nevicando a bomba, e così in tutta la Valle d’Aosta. Iniziamo a capire dove dirigerci ma un altro paio di telefonate stroncano i nostri entusiasmi confermando i nostri timori: le temperature non reggono, ci sono 10 gradi sulle piste, la neve è bagnata, pesante e pericolosa. Nonostante le brutte notizie riusciamo a non demoralizzarci e decidiamo di andare a Cervinia, dove per lo meno non dobbiamo pagare da dormire. In casa a Cervinia ci sono Riky e Whazza che ci aspettano: è un po’ triste sapere che Riky non potrà venire con noi per via del brutto infortunio ai legamenti del ginocchio ricavato nel park di Livigno e che lo terrà lontano dalla neve per il resto della stagione, ma sappiamo tutti (lui in primis) che purtroppo fa parte del gioco, e che sarà presto di ritorno per depilarci! La temperatura esterna nel frattempo è impazzita e continua a salire. Ci prepariamo e ci buttiamo in macchina per andare in cerca di spot: un container, un laghetto, qualche strana
costruzione, rails, wall-rides, bomb drops, qualche roccia dalla forma strana, qualsiasi cosa potrebbe andare bene, ma non si trova niente, e iniziamo a perdere le speranze. A questo punto Whazza se ne viene fuori con uno spot che ha visto vicino a casa, e ci invita ad andare a vederlo. Arrivati sul luogo capiamo subito che probabilmente Matteo era ancora ubriaco quando ha visto lo spot perché qualsiasi cosa avesse in mente è infattibile. Poi Bubba ha visto questa piccola casetta con tetto spiovente alta circa 3 metri con 40 cm di neve sopra, una discesa prima e un bel flat dopo. Lui ci vede un kicker che butta sul tetto, un butter-box su di esso e un landing nel flat. La osserviamo bene, discutiamo, litighiamo sul come e il dove costruire, e alla fine riusciamo tutti ad immaginarci la struttura: la decisione è presa e si inizia a palare. In poco tempo tiriamo su il kicker staccato di circa 5-6 metri dal muro della casa. Poi è il momento di preparare il butterbox sul tetto, ed è alquanto divertente vedere Whazza e Killer arrampicarsi sul tetto e iniziare a lavorare la neve. Dopo circa 4 ore di palate 2/3 della struttura sono pronti: manca ora solo l’atterraggio che decidiamo di costruire l’indomani. La mattina il Sole già scalda da matti: verso le dieci siamo tutti allo spot con le pale in mano e passiamo un altro paio d’ore a costruire un atterraggio che ci permetta di non “spalmarci” troppo nel flat. A lavori ultimati, il risultato è perfetto: una bella rincorsa, una buona transizione, kick, gap, butter box con pop finale, altro gap di 5-6 metri e poi atterraggio. Tutto pronto, ma fa un caldo incredibile, il Sole scioglie tutto e serve il sale per tenere insieme la struttura. Estraiamo a sorte chi sarà a fare la first track. Whazza pesca il ramoscello più corto ed è il designato per provarla: sappiamo tutti che non sarà un grosso problema per lui che ha passato le ultime 2 stagioni a Mammoth Mountain a snowbordare con alcuni dei jibber più forti del Pianeta. Infatti lui, con il ramo in mano, è li che ci guarda, in jeans,
ROBE IN GIRO PER LA PENISOLA FOTO: DENISPICCOLO.COM PAROLE: STEFANO CARINI maglietta da hippie, cappello e occhiali da sole e l’unica cosa che dice è l’ormai tipico “all right, let’s do this!” Quindi parte, speed check e poi via in rapida sequenza uno dietro l’altro primo tentativo dritto,e ollie fs100 out già stiloso al secondo giro. Inizia così una giornata divertentissima, noi tutti gasati dalla struttura, Cristian Scalco e Killer gasati dalle immagini che riescono a portare a casa. Whazza spacca davvero, chiude tutto ed è il primo a fare trick a salire e a scendere dalla casetta. L’ultimo trick della giornata è il suo fs100 to switch bs100 out che merita la standing ovation, e con questo la luce se ne va, e noi ci ritiriamo in casa. Era da alcuni anni che non vedevo un inverno bello come quello di quest’anno: un inverno che ha portato la prima neve a novembre, abbondanti nevicate a dicembre, gennaio, qualche nevicata a febbraio e di nuovo abbondanti a fine marzo. Nonostante una pausa di caldo tra febbraio e marzo, le temperature si sono mantenute rigide, e la neve è rimasta polverosa, compatta e leggera appena sopra i 2000 metri. Così dopo gli Iuter Games a Bardonecchia, abbiamo deciso di tornare a fare un po’ di fresca e siamo andati a La Thuile dove aveva fatto bufera di neve per tutto il weekend. Il vento ha soffiato parecchio, modellando la montagna e creando strutture incredibili che stuzzicavano la nostra fantasia. Così Bubba e Ciccio Troilo si sono gasati a fare linee, mentre Max Stampfl, Yujiro, Whazza e il sottoscritto ci destreggiavamo con cliff e windlip naturali. Abbiamo passato 3 giorni a giocare con la montagna così com’era, senza mai tirare fuori la pala dallo zaino, scoprendo quanto sia difficile, ma divertente al momento stesso cercare di usare ciò che la natura offre. Le previsioni dicono che nevicherà ancora, quindi incrociando le dita invito tutti ad ignorare le temperature primaverili che ci sono in città, mettere pala, sonda e arva nello zaino e dedicarsi alla montagna, perché le premesse per un fine stagione memorabile ci sono tutte.
youigiro_BS air
iuter games
FOTO: MURIO PAROLE: MARTA NEGRI
i 6 ingredienti per il contest 1-Iuter Clan 2-FIAT Snowparking Bardo 3-Alcuni tra i rider più forti della scena italiana 4-2.000 Euro di money prize suddivisi in tagli da 50 e 100 “Iuteuro” 5-Una spolverata di neve, q.b. 6-pizzico di sana follia
DDP_270 in FSslide to 270 out
P
RICETTA
rendete i rider più forti della scena italiana, sistemateli a Bardonecchia all’interno del FIAT SNOWPARKING, con un format di gara innovativo ideato dallo Iuter Clan.Poi prendete la voglia di ridare, togliendo tutto quello che è antagonismo, aggiungete un buon quantitativo di filmer e fotografi e disponeteli intorno alle strutture, facendo attenzione a non sovrapporli troppo.Unite il tutto a una giornata di sole splendente, dopo una notte fredda che ha regalato qualche centimetro di neve fresca, ricordandovi prima di infornare di togliere le iscrizioni, gli orari imposti, le run, i pettorali, le suddivisioni in categorie.Poi mettete Giacomo Kratter a controllare i tempi di cottura – v. l’asta con il logo Iuter che per tutto il giorno ha brandito come la pala di un pizzaiolo - e Yan a supervisionare la suddivisione degli ingredienti.A questo punto potrete assaporare la perfetta combinazione di festa e snowboard che da tanto non si vedeva ad un evento italiano.
giacomo kratter in gran spolvero
tato lorenzo chiala_FS slide to 270 out
IL PIATTO E’ SERVITO Al nostro arrivo, il venerdì sera, le condizioni meteo non erano molto incoraggianti. Si annunciavano bufere per il weekend, e la neve che ci ha accolto al nostro arrivo a Bardonecchia, testimoniava che ogni tanto anche le previsioni ci azzeccano...Sabato mattina però il cielo era inaspettatamente azzurro e il sole dava il benvenuto alla primavera. Verso le 10:00, con calma, e soprattutto senza nessun tipo di affanno per iscriversi o presentarsi ad un orario prestabilito, ai piedi del pipe sono iniziati a radunarsi i rider.Il contest si è svolto nel corso di tutta la giornata, su tutte le strutture del park, in una sorta di lunga jam session. Ragazzine, bimbi, maestri di snowboard, addette stampa, freeskier e pro snowboarder giravano tutti insieme: lo snowpark sembrava un vero e proprio parco giochi e si respirava davvero un’aria di festa.Chi chiudeva un trick capace di esaltare l’allegra combriccola, vinceva gli “Iuteuro” in palio, consegnati direttamente durante la gara e poi convertiti in vero denaro al momento della premiazione.Sui volti dei rider non c’era alcun tipo di tensione, solo una voglia incontrollata di fare snowboard e divertirsi. Il momento di massimo delirio è stato raggiunto quando, a fine giornata, è stata lanciata una “gara di ollie” vinta da un funambolico Andrea Torella. Ai piedi del pipe una barriera di tavole veniva alzata aggiungendo sedie, tavolini e tutto ciò che poteva essere utile a sostenere l’ostacolo che i rider erano chiamati a superare, circondati da un pubblico contagiato dall’euforia generale. A concludere la giornata una sfida di “hand plant” realizzata sul coping del pipe e vinta Youri Macciotta, classe 1993 che ha pettinato rider come Mondino, Stampfl e DDP. Da ricordare la performance del giapponese Kinji Kondo che, nonostante le condizioni del pipe non ottimali, usciva qualche metro provando anche dei trick one foot. Il dominatore assoluto del contest è stato Tato Chiala. Lo stile unico e l’alto livello delle manovre del buon Tano gli hanno permesso di portare a casa la cifra più alta, e conquistare così la medaglia d’oro. Il suo unico cruccio, ritirando i contanti davanti alla folla urlante, era quello di non poter più usare la scusa di avere solo la carta di credito per offrire da bere…La
medaglia d’argento invece è andata al capostipite della Garbage Gang, Devid De Palma che giocando in casa ha commentato:“Ho girato tanto in questo park quest’anno.” DDP da così prova dalla sua indole modesta, davvero lontana dall’idea che ci si può fare di lui nel vederlo accanirsi su box e rail. Per l’assegnazione della medaglia di s-Bronzo invece si è dovuto invece attendere il party nel corso della serata, dove Vettorello – al secolo Alessandro Bina - si è contraddistinto per la smisurata fantasia portandosi a casa l’ambito premio. All’unanimità viene eletto vincitore della “Moustache Competition” Lucio Pergola che dopo un mese di paziente attesa ed un sapiente “ricamo”, ha creato un vero capolavoro. Tutti i presenti hanno contribuito in qualche modo a rendere unica sia la giornata che la serata e tutti meritano di essere ricordati: l’Italian Stallion Giacomo Kratter, Yan, Enrico “JB” Leoni, Erry Predeval, Andrea Torella, Momba, la Becks, Gigi, Oliver Mondino, Whats, Max Stampfl, Matteo Zappaterra, Max “Bubba” Ferro, Lucio, Giannipoli, Roby Bragotto, Killer e la sua splendida fidanzata, Arturo, Murio e il suo fidato assistente, Alessandro Martinelli di 100&20 e la sua crew, The New Story, Giacomo Margutti e il suo lato migliore - la Bea -, Davide “Nenche” Sturiale, Max “Zeman” Galfrè e Lauren, Marco “Bambi” Concin e Ricky Suppo - reduci da un infortunio -, Stefano “Kinder” Carini, Marco “Jhonny” Morandi, Federico “Scienza” Jovanovich, Dana, Dimitri “Dinamite” Sartor, Vettorello, Kinji, Alberto, Marchino, Heidi, Sacco, Alo, Simone e Filippo e naturalmente chi ho dimenticato…L’innovativo format di gara ha convinto tutti e entusiasmato i presenti: vi aspettiamo quindi all’edizione 2009, dove verrete stupiti con effetti speciali…
simon gruber_BS 180 superstyle
FOTO & PAROLE: RIGABLOOD
O’NEILL
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” ROSES
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uesta volta l’ecclettico e polivalente Sir Alex Berger l’ha organizzata proprio in grande in stile, portare un evento griffato Ticket To Ride all’Alpe di Siusi ha sancito il connubio tra l’effettiva potenza del suo sponsor, O’ Neill, la qualità superlativa di uno snowpark intergalattico e quella legittimità che solamente i ‘Signori Dello Snowboard Planetario’ sono in grado di codificare. E se oggi l’O’Neill King Laurin Snowpark rappresenta uno di quei punti di forza trainanti a livello strutturale che abbiamo in Italia insieme a Livigno,è soltanto merito di gare come il ‘Garden Of Roses’ che mettendo a confronto riders europei con quelli nazionali riescono a fare in modo che il coefficente di esportazione possa un giorno diventare uguale a quello di importazione; ebbene sì 3 giorni di snowboard innaffiati di competizione e photoshooting hanno sugellato questo idillio nel migliore dei modi grazie anche ad una condizione climatica praticamente perfetta. La gara svoltasi dal 15 al 17 febbraio aveva un format slopestyle invitational, con 28 atleti iscritti + un bonus tra i migliori 6 che nel venerdì di training si sarebbero dovuti guadagnare sul campo; il montepremi di 10.000 euro ha dunque richiamato al Seiser Alm riders provenienti da mezza Europa, con una nutrita rappresentanza di kids scandinavi a sfidare lo zoccolo duro dei nostri portabandiera. La linea dove Lukas Goller e la judge crew ha poi emesso sentenza esecutiva prevedeva un box in partenza con il quale presentarsi, un kicker di medio-flat per scaldarsi (e dove qualcuno ha dato magniloquente dimostrazione di adattamento all’ecosistema), una specie di mostro apocalittico definibile come step-up gigante e infine una spina e/o quarter dove condire i ‘main tricks’ con una chiusura più o meno esilarante; le cifre ufficiali parlano di 60.000 metri cubi di neve investita in tutto il park, un impegno notevole che comunque ha garantito un’efficienza globale ineccepibile.Il resto dell’organizzazione curata nei minimi dettagli dai Panettone Bros per quanto riguardava la logistica, ovvero shaping (F-Tech), abbuffate, soundtrack, motoslitta; da Max Gionco che ha saputo coordinare al meglio tutte le forze messe in campo e dalla premiata coppia Franz Perini/Carola Risatti, i 2 amministrativi sul territorio dello sponsor principale, ha implementato la perfezione millimetrica dell’evento. Quanto ai tricks visti nel trittico mi limiterò a decifrarne solamente qualcuno della gara dove ogni partecipante veniva giudicato in base a 2 corse buone su 3 in tutto; come ha ribadito ai gentlemen stranieri Andrea Torella, improvvisato aiuto speakeraggio di un troppo incostante Chicco Ciapponi: ‘This is a perfect example of italian mafia, ever italian contest must be won by an italian rider’. A parte gli scherzi Filippo Crudeli ha davvero dimostrato di meritare quei 4000 euro che si è intascato con l’ultimo FS9 to SWBS9, e qui si è chiuso il sipario anche per i BS rodeo 5 di Patrik Huber (arrivato poi secondo) o i FS10 di Jukka Eratuli (addirittura fuori dal podio, ma che in compenso ha dato spettacolo durante lo shoothing del giorno seguente). Peccato poi per i nomi storici della brigata tricolore, escludendo Max Stampfl che ha comunque dimostrato che ce la si può fare entrando
filippo crudeli “the winner”_SW FS 900
stefano munari_perfect BS 360
nei primi 10, dissoltisi come neve al sole durante qualificazioni; Marco ‘Bambi’ Concin, Max ‘Zeman’ Galfrè, Dieter Nicolodi, Nicola Borella, non hanno entusiasmato così come il local hero Simon Gruber (che però ha sbaragliato la concorrenza la mattina dopo filmando con Storbis) o lo sfortunatissimo Stefano ‘Munni’ Munari che gareggiava con il crociato rotto. Non è stata digerita proprio da tutti invece la clamorosa debacle di uno dei favoriti ovvero Tato Chiala che presentatosi al nastro di partenza ha poi declinato l’invito, scegliendo la parte mondana di illustre spettatore invece che quella del protagonista. L’ospitalità serale del Garden Of Roses ha previsto una tipica cena al ristorante ‘Tirler’ su all’Alpe il venerdì sera, accompagnati in pullman (evitando così l’assoluto rigore di qualche pattuglia nei dintorni), idea azzeccata a metà in quanto ti permetteva il lusso di una birra in più, ma non ti risparmiava 9km di tornanti e le lunghe attese al freddo al rientro; il party finale invece è stato il festival della confusione alla Williams Hutte, raggiungibile solo a mezzo gatti delle nevi e/o motoslitte. Un degenero che è cominciato dal menù e che è finito con la corsa notturna nelle piste illuminate solamente dal plenilunio, a cavallo di slittini da abbandonare poi all’arrivo di fondovalle. Così si è chiusa questa prima edizione del Garden Of Roses con buonapace anche di Re Laurino, l’indomito monarca del popolo dei nani, un popolo che viveva scavando nelle viscere della montagna alla ricerca di argento e cristalli, dinnanzi al Catinaccio dove si adagiava una volta proprio quel famoso giardino di rose che non esitò a tradirlo consegnadolo ai soldati del Re Dell’Adige, e dove ancora oggi si intravede fino a primavera inoltrata una grande chiazza di neve che pare racchiusa proprio in un catino.
CLASSIFICA FINALE: 1 Filippo Crudeli 2 Patrik Huber 3 Stefan Karlsson 4 Jukka Eratuli 5 Phips Gruber 6 Herbert Thaler 7 Jakko Seppala 8 Michi Stanschitz 9 Hubert Fil 10 Max Stampfl
(ITA) (AUT) (SWE) (FIN) (AUT) (AUT) (FIN) (AUT) (AUT) (ITA)
FOTO & PAROLE: RIGABLOOD
WANGL TANGL
AESTHETIKER JAM
MAYRHOFEN
danny larsen_BS air
mone mansberger_old school
EVENTO FIVE STAR TTR, IL WANGL TANGL DI MAYRHOFEN RAPPRESENTA ORAMAI UN APPUNTAMENTO DI RILEVANTE CARATURA NEL PANORAMA SNOWBOARDISTICO EUROPEO; CON SEDE NEL FUTURISTICO PENKEN PARK (SHAPATO DA STEFAN PLATTNER E NATO DALLA STRETTA COLLABORAZIONE TRA LA VANS, GLI AESTHETIKER E LE MAYERHOFENER BERGBAHNEN), FIORE ALL’OCCHIELLO DEL NOTO RESORT AUSTRIACO, LA GARA RIESCE A RICHIAMARE ALL’ORDINE LA CREMA DELLA CREMA DEI RIDERS DEL VECCHIO CONTINENTE.
WANGL TANGL
AESTHETIKER JAM
MAYRHOFEN
U
na settimana di riding a rotta di collo, tra l’altro contornati da un’abbondante nevicata dei giorni precedenti, ha decretato come ‘insane king of the park’ lo svedese Andreas Gidlung che ha fatto man bassa di premi (2000 euro, una bmx e una Suzuki RMZ 250 da cross fiammante) e ha messo a dura prova la pazienza proverbiale del judging visto che comunque il livello dei ben 51 iscritti in totale e dei 24 finalisti era da Champions League. Come la passata edizione (questa è la 3°) i locals riders dell’Aesthetiker Crew hanno dato il loro carismatico contributo al podio, fù Steve Gruber l’anno scorso, ci ha pensato Wolle Nyvelt oggi con un miscuglio di linee impressionate: Fs 5, Sw Bs 5, Bs 7 Chicken Wing, più la pretenziosa cabarbietà (unico rider) nell’affrontare il Cradle della bowl Red Bulll a fine discesa. Sì perchè la formula di gara prevedeva 2 linee differenti di jibbing: una jump-line con 3 strutture matematiche a chiudere in una spina doppia; una rail-line con in mezzo una parabolica da boardercross alta almeno 5 metri e un bel quarterino che shapato ogni 2 ore rappresentava una valida alternativa. Elias Elhardt, rider tedesco piazzatosi al secondo posto per esempio ha chiuso FS 3 stale sul primo kicker triplicando poi con un BS 9 to Cab 9 super tecnico, oppure il vincitore FS 10, BS 9, SWBS 7, e ancora Tyler Chorlton (Andorra) che vince il Best Trick con il suo improbabile ma pulitissimo Nollie Double Frontflip, o Stefan Gimpl cui va The Most Impressive Line con 1080 to BS 5 to Cab 9. A rappresentare il tricolore in terra austrica solamente l’altoatesino Simon Gruber, astro nascente del firmamento nazionale della tavola su neve, che qualificatosi per le finali non è riuscito però poi ad andare oltre il 19° posto con una line che prevedeva FS 9 to SW BS 5 to BS 9; ma onore a lui che ha comunque saputo affrontare in maniera più che dignitosa una situazione fin troppo competitiva. La ‘Off The Wall’ attitude che ha influenzato completamente l’organico degli Aesthetikers non finisce di certo sui muri perfettamente shapati del Penken Park, ma si è diffusa anche nella hall del centro giovanile di Mayrhofen, sede logistica nonchè sala stampa dell’intero evento: lì non ritiravi solamente un accredito o bevevi una birra a fianco del gotha Ticket To Ride, ma assistevi svogliatamente anche a esposizioni fotografiche (Vans Photo Award, vinto poi da Stuart William), installazioni artistiche (streetart e graffiti di Will Barras, Chrisi Tee e i Pirates), parties, poetry slamm, rap karaoke, serate musicali a tema (pensate a una settimana in cui i giorni sono scanditi da punk day, metal day, breaks day, jazz day, reggae day, grime day, funk day e hip hop day… ma cos’è fantascienza?) e al piano superiore un clamoroso skateboard contest dal montepremi di 10.000 verdoni. Sì perchè giustamente qui le rampe le costruiscono al coperto (IOU-Mega-Miniramp), giusto al piano di sopra, dove a suon di ‘Master Of Puppets’ dei Metallica hanno osato sfidare le leggi della natura foraggiati da un pubblico indiavolato che assetato di sangue incalzava i riders al più circense dei motti ‘mors tua, vita mea’. E allora la coppia mista Roman Astleitner (local hero), Andy Scott (hooligan d’oltremanica) ha deciso che non ce ne fosse più per nessuno (e per nessuno intendiamo personaggini del calibro di Danny Wainwright, Micky Iglesias, Samuel Partaix, Volker Peterson, Andres Tellen, Francisco ‘Xico’ Basabe, Victor Nervy, Chris Pfanner, Michi Nadler, Chris Percival e il vincitore della passata edizione Phil Schuster) arraffando il bottino con mano lesta e 2 runs da vertigini; mentre l’Eu-
mone mansberger_FS 360 onefoot
chorlton tyler_double frontflip
BS 540_ nico diaz
WANGL TANGL
AESTHETIKER JAM
MAYRHOFEN ropahaus della Zillertal Valley esplodeva di feste e sbronze senza remora, quei 50.000 dollari in palio facevano gola a ogni rider delle 20 nazioni qui rappresentate. Veterani come Martin Cernik, Peter Stroem, Danny Wheeler, Tonton Holland si sarebbero confrontati con la nuova scuola di Jaakko Ruha, Wille Uotila e Kalle Ohlsen; grommet come il diciassettenne Thomas Klocker di fronte a teste di serie come Jean Jaques Roux, Arthur Longo, Iouri Podladtchikov e Ingemar Backman. Tutto quello che avete sentito fino a qui riassume la filosofia prima dell’Aesthetiker Crew,che prende spunto dalle origini di boardsport come il surf e lo skateboarding; Il Waengl Taengl è l’espressione di gara massima dove la ricerca di versatilità di ogni atleta nell’affrontare gli ostacoli (come il Cradle che rappresenta una bowl aperta, o il Taco, wallride curvo da rideare a palla) incontrati determina la propria creatitvità. Un format di gara innovativo che abiura i classici termini di giudizio, che possono essere la difficoltà, l’ampiezza, la velocità, lo stile, in favore della mera fantasia; un concetto questo, che in finale si è rivelato vincente vista comunque anche la possibilità data per qualche ora al giorno di lasciar provare al pubblico le stesse strutture sui cui si sono cimentati gli iscritti. Easy Riding Und Good Vibrations, niente pettorali ma solo un piccolo fazzolettino bianco sulla caviglia indicava alla torre di controllo chi stava surfando cosa; fiumi di runs, prove e riprove, chillin’ e impegno hanno riportato alla base il concetto originale di snowboard. E come se ciò non bastasse, i gradi delle evento (Five Stars) hanno schia-
rito le idée a tutti coloro che vanno cercando punti per la Top Ranking List TTR (ricordo che il primo vince 250.000 dollari), infatti a discapito di ogni schematismo olimpionico qui beccano punti non i calcoli aritmetici ma la genialità e l’intelletto.
FINE
FS 540_ joonas mustonen
SW FS 540_ tomi savela
CAB 270 FS SLIDE_ andreas gidlund
CLASSIFICA FINALE: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Gidlund Andreas Elhardt Elias Nyvelt Wolfgang Gimpl Stefan Kroll Rudolph Chorlton Tyler Thaler Herbert Kroll Christian Huber Patrik Uotila Wille
(SWE) (GER) (AUT) (AUT) (AUT) (GBR) (AUT) (AUT) (AUT) (FIN)
DONER KEBAB “alla ricerca di un kebab turco non globalizzato” nicola borella
FOTO: DENISPICCOLO.COM PAROLE: MOMBA
aie benussi
ME NE STAVO TUTTO TRANQUILLO SUL MIO PC A CONDURRE LE MIE ROUTINARIE ATTIVITÀ DI IMPIEGATO QUANDO MI ARRIVA UNA MAIL DI MELIKE, LA RESPONSABILE FIAT FREESTYLETEAM TURCHIA: “INTENDIAMO SUPPORTARE LA PRIMA GARA “UFFICIALE” DI SNOWBOARD FREESTYLE IN TURCHIA E CI SERVIREBBE UNA MANO DALL’HEAD QUARTER ITALIANO PER ORGANIZZARE AL MEGLIO LA COSA”.
tato lorenzo chiala
DONER KEBAB simon gruber_Bs 180 in the powder
DONER KEBAB
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a vero cinghiale ignorante la prima domanda che mi pongo è: Snowboard in Turchia?? Ma in Turchia c’è la neve?? (non ridete, scommetto che anche voi non lo sapevate!!) faccio i debiti controlli sul web e mi convinco della fattibilità della cosa. Pronti.. Siamo qui apposta!! Faccio un rapido check sulla disponibilità degli atleti del FIAT FreestyleTeam per il week end del 15-16 marzo ma, tra infortunati, nomadi erranti tra le più sperdute lande gl aciali, riders impegnati in attività di filming, contest racers, compleanni degli zii e gomiti che fanno contatto col ginocchio, mi ritrovo con in mano il buon Staszek Karpiel, sciatore Freestyle del Team Polacco ed un suo amico-compare-fotografo che si firma Wzorro. Buona: mi servivano 6 snowboarder e mi ritrovo con uno sciatore!! Vabbhè, meglio che un calcio nel C...o. Tra me e me penso: questa è una missione per la scena italiana!! Andiamo la, facciamo un po’gli Italo Americani, depiliamo i Turchi e torniamo a casa belli pompati.. Perfetto!! Faccio un rapidissimo meeting telefonico con il nostro Olimpionico (Giacomo Kratter) e di comune accordo stiliamo la lista di coloro che porteremo in terra asiatica a rappresentare l’Italia ed il livello di riding raggiunto dall’ Europa in questa nobile disciplina chiamata Snowboard. Ecco le miss: Tato Chiala, Aie Benussi , Zeman Galfrè, Nick Borella e Simon Gruber. Alla spedizione è stato aggiunto very last last minutes anche il vostro amato Denis Piccolo che, attrezzato fino ai denti, si è dichiarato determinato a filmare, fotografare, editare, photoshoppare, ecc. Tutto tranne che scrivere, visto che questo arduo compito lo ha volentiri lasciato al sottoscritto con deadline da cinese. Ma questa è un’altra storia. Partenza fissata per il giorno 14 marzo alle 21: io e Tato pensiamo bene di arrivare in aereoporto 1 ora prima delle due ore prima previste per il check in. Abbiamo deciso che questo viaggio deve essere all’insegna del relax e del viver tranquillo. A conferma di ciò imbarchiamo subito i bagagli e ci rechiamo subito all’autogrill a sorseggiare 2-4-6-….. Birre medie. Zeman è il primo ad arrivare: puntuale, preciso, volto d’angelo, si unisce subito a noi in questo october fest improvvisato. Simon Gruber invece probabilmente è già in volo perché ha chiesto di partire da Innsbruck ed arriverà ad Istanbul alle nove, quando invece il nostro aereo decollerà. Anche i 2 polacchi con tutta probabilità sono già giunti a destinazione. Manchiamo solo noi!! Dopo circa un’ora e mezza arriva la coppia Benussi Borella e dulcis in fundo Denis che in assoluto relax anche se in stra-ritardo fa il suo check in e si unisce al gruppo. Terminato l’ennesimo giro di medie ci accorgiamo che il tempo ormai stringe e decidiamo quindi di imbarcarci: nonostante la fila interminabile riusciamo a salire appena in tempo sull’aereo e decolliamo. Istanbul arriviamo! Arriviamo in Turchia a mezzanotte circa e mentre aspettiamo l’arrivo delle boardbags ci rechiamo al duty free a fare scorta di sigarette ed alcool. Tato, che grazie alla sua felpa Iuter d’oro viene temporaneamente soprannominato “El Dorado” si presenta con una “dissetante” bottiglia di vodka alla vaniglia. All’uscita del gate troviamo ad accoglierci un Simon Gruber abbacchiato dalle ore di attesa in terra straniera e Özgür, il nostro ac-
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compagnatore gaio, dj di Power 100 fm, una sorta di Radio Dj Turca organizzatrice dell’evento. In men che non si dica ci ritroviamo stipati in un mini van destinato alla volta di Uludag, comprensorio sciistico per ricchi, sito a circa 4 ore da Istanbul. Nel rispetto del motto “fumare come i Turchi” e soprattutto per la gioia di Simon che tendenzialmente non sopporta il fumo, l’autista ci concede il privilegio di poter fumare sul van: paura, il viaggio promette bene!!! Il tempo però è veramente pessimo: piove a dirotto e con tutta probabilità in montagna troveremo la neve ad attenderci. Denis vuole sfruttare l’occasione per fare un po’di shooting in back country e, viste le condizioni meteorologiche, le premesse sembrano buone. Dopo circa un’ora di bus ci imbarchiamo sul traghetto per una traversata di circa 40 minuti dove la nostra giuda ci offre una tazza di the ristoratrice e poi via, verso i monti Turchi. Dopo aver, a turno, degustato ed esaurito la vodka di Tato, piombiamo più o meno tutti, in un abbiocco onirico interrotto bruscamente dall’inconfondibile rumore di pneumatico che slitta sulla neve: sulla strada che porta ad Uludag ci sono circa 20 cm di neve fresca ed il bus non riesce a salire. Vediamo che l’autista ha un po’ di difficoltà nel mettere le catene e
“ DA VERO CINGHIALE IGNORANTE LA PRIMA DOMANDA CHE MI PONGO È: SNOWBOARD IN TURCHIA?? MA IN TURCHIA C’È LA NEVE?? “
tato lorenzo chiala patisce il lungo viaggio
ci offriamo di aiutarlo, ma l’orgoglioso turco declina l’offerta e, bestemmiando in turco come un turco, dopo circa un’ora riesce a montarle. Si riparte e, dopo circa un’altra ora, abbiamo percorso si e no 5 km. Sono ormai le 6.30 e la ciurma comincia ad essere stanca: il pensiero di un letto caldo diventa quasi un’ ossessione. Ad un certo punto il simpatico Özgür ci dice: “ragazzi, ho una bella notizia ed una brutta: quella bella è che potete dormire, quella brutta è che dovete farlo nel furgone mentre aspettiamo che passi lo spazzaneve questa mattina alle 8”. Zeman esulta, Tato impreca, Denis dorme da Milano. Il morale del resto della ciurma sta nel mezzo. Il clou del viaggio lo raggiungiamo però quando, scorgendo delle sagome correre intorno al furgone, scopriamo che la zona è infestata da cani randagi ormai abituati a vivere allo stato brado nei boschi (un po’stile Transilvania in Fracchia contro Dracula). Morale della favola, anche scendere per una pisciata diventa potenzialmente pericoloso e quindi, per questo tipo di necessità, mettiamo a disposizione la bottiglia di Vodka di Tato. Alle 8.30 circa veniamo tutti svegliati dal sig. Chiala che, preso dallo sconforto, comincia con una raffica di imprecazioni che al confronto Eminem sembra un chierichetto. Qualcuno sostiene che lo spirito di Peter Gauna si sia impossessato di lui. Sta di fatto che l’autista, forse incoraggiato dalle litanie del rider piemontese, decide di partire e alle 9.15 ci fa scendere davanti al nostro hotel: non ci sembra vero. Decidiamo di fare colazione con una omelette spettacolare e ci buttiamo a letto stremati dall’impossibile viaggio. Alle 2 vengo svegliato da Özgür il quale mi dice che ci aspetta tra 10 min alla reception per andare a vedere il Kicker. Tra me e me penso: seeee.. in 10 min questi manco una felpa si infilano…. In mezz’ora
“ BIRRE MEDIE. ZEMAN È IL PRIMO AD ARRIVARE: PUNTUALE, PRECISO, VOLTO D’ANGELO, SI UNISCE SUBITO A NOI IN QUESTO OCTOBER FEST IMPROVVISATO“
DONER KEBAB
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nicola borella testa il freddo turco
siamo tutti pronti. Ci rechiamo all’Italian snowpark (si, si.. si chiama proprio così!!) e con sommo orrore ci rendiamo conto che il kicker è nientaltro che una gobba di neve con un po’di landing: mentre i 2 polacchi si mettono a fare coaching sullo shaping al gattista Turco, la crew italica si spara qualche discesa sul soffice manto appena depositatosi al suolo. “se domani è bello”, dice Denis, “domani si va a far foto, non ci sono cazzi, quindi stasera niente festa!!”. La sera quindi, cenetta a buffet con pietanze curiose e tipicamente “spicy”, e poi giro di digestivi con i riders locali che ci guardano tipo super eroi. Tutto strafico se non fosse che per bere un drink in hotel ci vogliono circa 30 lire turche che equivalgono più o meno a 15: pensavamo di venire in Turchia a fare i “cumenda” e invece ancora una volta siamo i più barboni dello spot… vabbhè, tireremo la cinghia. Non tutto il male viene per nuocere però, visto che le prime luci dell’alba lasciano presagire una giornata splendida e la mancata sbronza della sera prima ci consente di svegliarci pompati ed aggressivi, pronti per una salutare giornata di freeriding HC. Il backcountry di Uludag non è per niente male e la neve è davvero bella ed abbondante: i ragazzi sono belli gasati e Denis scatta come un pazzo. Il sottoscritto purtroppo è stato reclutato come giudice durante la gara e quindi non ho potuto seguire la photosession, ma a detta del fotografo tutto è andato per il meglio, e con una gestione tipicamente Hitleriana a fatto delle coppie spargendole per i vari spot a costruire e shaipare, per poi rifare il giro con al collo la sua Canon. Sta di fatto che il materiale uscito dallo shooting non è niente male, soprattutto alcuni scatti di Simon e Tato, e soprattutto per il pochissimo tempo a disposizione tra la colazione e l’inizio della dimostrazione alle 15. Il tempo è davvero splendido per tutto il sabato e anche la domenica, giornata in cui,
DENIS “DOMANI SI VA A FAR FOTO, NON CI SONO CAZZI, QUINDI STASERA NIENTE FESTA!!”
DONER KEBAB
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ahimè, ci tocca rientrare (ci saremmo sparati volentieri una settimanella di snow). Il viaggio di ritorno scorre liscio come l’olio e la temperatura si rivela mite e primaverile. Siamo tutti abbastanza stanchi ma soddisfatti dell’esperienza Turca. Mi lascia sempre stranito la sensazione di “familiarità” che l’ambiente montano sa trasmettermi, anche se in un paese dalla cultura abbastanza diversa dalla nostra. La neve è la neve, la montagna è la montagna e lo snowboard è lo snowboard, ovunque lo si pratichi: i trick, i marchi, i modelli di tavola, sono gli stessi ovunque… e’ per questo che ho sempre considerato i rider un po’come una grande famiglia.. ed forse è per questo che conosci nel park un Göktürk Abdülmecîd qualunque (che è un po’ tipo Mario Rossi) e ti sembra di conoscerlo da sempre… dimenticavo...è possibile che in tre giorni in Turchia l’unico Kebab l’ho trovato solamente all’aeroporto?
FINE
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simon gruber_sente la mancanza di alex
“MI LASCIA SEMPRE STRANITO LA SENSAZIONE DI “FAMILIARITÀ” CHE L’AMBIENTE MONTANO SA TRASMETTERMI, ANCHE SE IN UN PAESE DALLA CULTURA ABBASTANZA DIVERSA DALLA NOSTRA”
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MATTEO PASTEGA
LA PRIMA VOLTA CHE MI FECERO NOTARE MATTEO PASTEGA ERAVAMO A PASSO ROLLE, UN AMICO COMUNE MI DISSE: C’E’ UN RAGAZZINO CHE DA UN MESE USA LA TAVOLA E GIA’ CHIUDE I 360°’. COSTRUIMMO UN KICKER IN FRESCA ED EFFETTIVAMENTE OLTRE AD ANDARE PIU’ LUNGO DI TUTTI, MI RICORDO CHE CARTELLAVA POCO O NIENTE; ‘SENTI PERCHE’ NON DICI AL TUO AMICO DI PROVARE UN 540° GIA’ CHE C’E’?’…FU’ DA QUEL GIORNO CHE MATTEO INIZIO’ LA SUA PICCOLA GRANDE AVVENTURA NEL MONDO DELLO SNOWBOARD; OGGI STA PER DIVENTARE MAESTRO E TRA 1000 PERIPEZIE CI HA RACCONTATO COM’E’ ANDATA LA SUA STORIA…UNA STORIA COME TANTE PAROLE & FOTO: RIGABLOOD
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lla soglia dei 29 anni, soprattutto dopo ben 14 di sci e 11 di snowboard ci interessa poco sapere qual è il tuo piatto preferito o che tipo di musica ascolti, piuttosto raccontaci quali differenze hai trovato nell’approccio a questi 2 sport…chi è stato rovinato da chi? O da cosa -Ho messo gli sci a 3 anni! Ma la mia esperienza è legata a un periodo in cui non c’erano i materiali di oggi e almeno in Italia lo ski-freestyle non esisteva ancora; si parlava solo di conduzione, allenamenti tra i pali e tempi da gara. Tuttavia ho sempre avuto una mia visione differente, pur non avendo nessuno davanti che mi mostrasse la strada ho sempre vissuto lo sci come un modo per muoversi nella montagna, al di fuori delle piste e dei tracciati…lo snow è stata la svolta. Mi sono completamente disinteressato dello sci per parecchi anni fino a quando un giorno mi sono accorto di dove fosse nel frattempo arrivato il freeski. Dai video di ski freestyle capisci che il livello oggi è davvero alto, certi cliff sono davvero grossi. Ma se osservo da fuori questi due sport sono sempre più convinto che siano due cose differenti; spesso un trick in snow se fatto con gli sci non mi dice niente e viceversa, anche quando vedo un video di snow.. mi fa venire voglia di uscire e saltare, con lo sci dopo un po’ spengo!
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MATTEO PASTEGA
-Stai per diventare maestro di snowboard, ma perché non di sci? Quali fattori ti hanno fatto decidere in favore della tavola piuttosto che delle racchette? E forse più fattibile la cosa? -Perché sono più di dieci anni che non metto gli sci e il livello tecnico richiesto per poter accedere al corso è abbastanza alto sia con gli sci che con lo snow. L’idea di fare il corso maestri mi è venuta un anno fa, prima non c’avevo mai pensato seriamente; l’ho vista come una possibilità in più in ambito lavorativo. Di certo prima di iniziare non avevo idea di come fosse un corso di formazione come questo. L’impegno, non solo economico, è davvero alto, ma fin che non provi una cosa sulla tua pelle non sai realmente come sia. Comunque è un’ esperienza che ti lascia il segno! -Una laurea in Economia, ma soprattutto una tesi sull’azienda che ti sta facendo da sponsor, come ti è venuta quest’idea? Ma alla fine della fiera quest’ingaggio ti ha portato dei benefici? -Unire l’utile al dilettevole. Ho sfruttato l’opportunità di essere a contatto con un’azienda e con dei marchi importanti nel mercato dello snow (Bear e Ride) per concludere i miei studi; il buon rapporto che ho sempre avuto con i titolari poi mi ha sicuramente aiutato in questo lavoro. A livello lavorativo per ora non mi ha dato dei benefici, anche se negli ultimi due anni sono stato molto sullo snow e non ho
wallride_base militare passo coe folgaria
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ancora cercato seriamente un impiego. Spero che a breve tempo mi possa aiutare a rimanere nell’ambiente anche se con altre prospettive.
-La facilità con cui in Italia si ottengono sponsorizzazioni per gli atleti è disarmante, e questo sta contribuendo a tenere un livello medio di riding veramente basso; all’estero invece funziona il contrario vuoi perché lo snowboard è più diffuso, quindi la concorrenza si fa più agguerrita, vuoi perché comunque le strategie di marketing sono molto professionali finendo così per dare un’immagine globale di questo sport decisamente più vincente. Secondo te alla luce di questo dato oggettivo come ti spieghi che oggi come oggi non si stia cercando di invertire la rotta? Politica, marketing o semplicemente la consueta mafietta di periferia? -Le aziende che operano nel mercato da sempre secondo me sanno fare il loro lavoro, spesso le politiche di marketing vengono decise a livello europeo e questo impone degli standard alti anche in Italia. Ma accanto a queste ci sono nomi nuovi che entrano, in cui le decisioni a livello di distributore italiano sono dettate più dalla voglia di ritagliarsi una fetta di mercato alla svelta senza puntare su un progetto più concreto a lungo termine e senza investire in modo giusto. Poi ogni caso è diverso!
-C’è stato un momento in cui però gli importatori italiani hanno avuto serie difficoltà per colpa delle stagioni, cosa hai pensato? Meglio tagliare la corda oppure se devo affondare lo farò sulla mia nave? -E’ vero, l’anno scorso i distributori italiani hanno avuto dei problemi a livello finanziario che hanno influito su tutte le strategie dell’aziende e quindi anche sul marketing. Tuttavian per quanto mi riguarda, ho cercato di essere sempre professionale con loro e sono stato ripagato in questo; sebbene ci fossero delle difficoltà l’azienda ha sempre mantenuto gli impegni nei miei confronti e questo mi ha fatto sentire apprezzato per il mio lavoro. -Vieni da Feltre, e hai sempre preferito girare nel ‘vicinato’ ovviando gli eventi più lontani, se non qualche rara apparizione ‘marchettara’, una politica che ti ha limitato o viceversa ha legittimato prepotentemente la tua figura di rider affidabile ‘in quartiere’? -Questa cosa l’ho sempre vissuta come un limite, nel senso che viaggiare, muoversi penso sia fondamentale per alzare il livello oltre che divertente e appagante. Tuttavia sono sempre stato un po’ condizionato dal fatto che dalle mie parti lo snow non è molto praticato e spesso mi sono trovato a muovermi da solo. Col tempo è un po’ demoralizzante avere voglia di fare ma non avere i mezzi per farlo. Per questo negli ultimi anni ho cercato di ribaltare questa situazione e di sfruttare maggiormente il fatto di abitare a metà strada tra le Prealpi e le Dolomiti bellunesi. Anche se a livello di strutture artificiali non è certo il massimo per allenarsi, queste montagne offrono un sacco di possibilità a livello di strutture e di ambienti naturali dove poter trovare sempre situazioni divertenti, sia a livello di powder che di street! Ho cercato di valorizzare di più questi posti e ho scoperto spot validi e in minima parte sfruttati. A questo ho aggiunto qualche spedizione oltre oceano negli ultimi tempi e tutto sommato posso dire di avere fatto le scelte giuste fin’ora! - Di gare internazionali non ti sei mai interessato più di tanto, vuoi per il livello tecnico troppo elevato dei riders stranieri, vuoi per una mancanza di supporto tipica degli sponsors italiani, ma secondo la tua personale opinione quanto saresti potuto crescere ancora stilisticamente? -Ho cominciato a girare ad un’età in cui si è già vecchi per le gare! Figuriamoci a livello internazionale. Poi erano altri tempi, dieci anni fa era tutto più piccolo, tutto più a livello regionale, non c’era l’idea di andare a fare gli European Open anche solo per mettere la testa fuori dall’Italia anche se sarebbe stato sicuramente un modo per migliorare. In più la mia scarsa competitività e la voglia di allontanarmi da circuiti e federazioni non mi ha mai fatto pensare allo snowboard in termini di contest né quando ho cominciato né tanto meno ora che lo vivo in modo molto personale e non sento l’esigenza di confrontarmi con una classifica per sentirmi soddisfatto! -E’ un po’ triste sapere che uno degli stati cui appartengono alcune fra le più affascinanti catene montuose del mondo è costretto e far emigrare forzatamente all’estero i suoi atleti più promettenti per mancanza di professionalità? Guarda Giacomo e Filippo, Simon e Manuel… -Un po’ sono d’accordo, se il mercato dello snow in Italia fosse serio, se i media pompassero soldi e dessero visibilità a questo sport penso che le nostre montagne avrebbero molto da dare. Ma ci sono diversi problemi qui da noi che all’estero non trovi, di cultura di questo sport. Già è difficile per un rider esprimersi al livello di riding degli stranieri, in più se aggiungi le difficoltà di sponsor, strutture, stazioni, allora è chiaro che vale la pena provare a fare il salto di qualità fuori da qui. Chi si è mosso lo ha fatto perché ormai in Italia aveva già fatto tutto quello che poteva fare!
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MATTEO PASTEGA
-Cosa ne pensi della questione snowboard Italia? Nell’ultima decade hai visto uno sviluppo in positivo, oppure è sempre la solita fiera dell’improvvisazione, tipica del nostro carattere latino. -Lo vedo un mercato difficile. Molti dicono in crescita, per numero di praticanti e per diffusione, e questo penso sia vero. Ma questo non va di pari passo con una crescita a tutti i livelli quindi vuol dire che ci sono degli sprechi da qualche parte. Le aziende che hanno in mano il business sono poche e non so quanto siano interessate alla crescita di questo sport. Il problema è che questa situazione è molto statica, faccio fatica a vedere un cambiamento a livello alto. -Federazioni & Sponsorizzazioni, non ti sembra di vedere i Casinò?La roulette russa continua. -Tutto in linea col discorso di prima. Ormai anche in Italia c’è un mercato maturo, chi ha mangiato ormai è a posto non ha più motivo di spaccarsi la testa per far crescere lo snow, cammina da solo; la “volgarizzazione” di questo sport porta certe aziende e negozi a fare le cose di conseguenza. Di buono c’è che chi vuole fare le cose fatte bene riesce a fare la differenza e a farla vedere agli occhi di tutti. -Cambiando argomento, ultimamente ti vedo girare sempre con l’ARVA fuori pista, una scelta coscenziosa di chi sa o un consiglio pratico dettato dagli ultimi tragici avvenimenti… -La scelta deriva dalla mia esperienza personale e dalla cultura per la montagna trasmessami da mia sorella (medico di montagna). La sicurezza in fresca è una cosa seria e vedo molta ignoranza al riguardo anche tra la gente con cui giro di solito. L’arva è solo la punta dell’iceberg per chi va in fuori pista; avere l’arva addosso senza saper come usarlo significa non averlo. Nel momento in cui serve usarlo vuol dire che c’è stato quasi sempre un errore iniziale di valutazione del rischio valanghe. Sapere valutare un pendio e conoscere la procedura in caso di incidente è una cosa che fa la differenza in termini di vita o di morte, purtroppo non basta un corso accelerato, spesso l’esperienza sul campo fa la differenza. Personalmente mi sono trovato un paio di volte in situazioni pericolose e sempre per il fatto di essere nel posto sbagliato in un periodo sbagliato. Due anni fa a San Martino di Castrozza ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire sentirsi venir giù un intero canale alle spalle e dover scappare. A Pila qualche settimana dopo ho assistito a una valanga molto grande che ha travolto 2 persone, senza grosse conseguenze, a parte un obiettivo da 3000euro (chiedete a D.Piccolo). -La paura è una delle situazioni che spesso ti bloccano, tu come ti comporteresti in quel caso? -Capita a volte che ti trovi in situazioni in cui senti paura. Si tratta magari di pochi istanti, prima di droppare e devi scegliere se andare o stare. Penso che in quei momenti solo l’esperienza ti possa un po’ aiutare a valutare la pericolosità di certe situazioni. Certo è che un po’ di rischio lo devi mettere in conto!
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MATTEO PASTEGA
-Un amico una volta mi ha detto: ‘volevo fare la vita dello snowboarder ma non avevo voglia di farmi male, allora ho optato per fare il filmer’…l’incidente è uno step obbligato per i rider? -Non conosco quasi nessuno che non abbia subito incidenti praticando snow a un certo livello ma la bravura di un rider sta anche nella sua longevità. Ci sono infortuni di gravità diversa. I peggiori sono quelli che magari ti fanno perdere una stagione intera e che quando riprendi ti danno noia a livello fisico o mentale. Ma comunque a lungo andare tutti gli infortuni li senti, a una certa età ti ritrovi a accusare le mazzate prese da giovane! Lo snowboard ti scassa il fisico c’è poco da fare! -La tua carriera non si può dire che non sia stata costellata di infortuni, quanto hanno influenzato negativamente la tua crescita, atleticamente parlando, questi lunghi e forzati stop? -Mi ha condizionato un sacco l’infortunio al ginocchio di 4 anni fa. Ho perso un intero inverno e ci sono voluti quasi due anni per sentirmi di nuovo bene, non tanto a livello atletico ma più che altro a livello mentale. Mi sono accorto che la mia testa non era più libera come prima quando ho ripreso e solo il tempo mi ha aiutato. -Talento, lavoro duro, in che percentuale questi elementi hanno contribuito a farti diventare un rider rispettato e abbastanza conosciuto nel panorama italiano? -Ho cercato di impegnarmi veramente in quello che facevo, un po’ di predisposizione all’inizio mi ha aiutato nel recuperare tempo pur avendo iniziato tardi; il lavoro c’è stato anche se avrei voluto dedicarmi più intensamente nei primi anni, cosa che sono riuscito a fare solo dopo aver finito di studiare. Forse avere qualche infortunio in meno non sarebbe stato male, ma la fortuna non penso centri molto in tutto questo. -Filming e photoshooting sono 2 fattori fondamentali per avere (e mantenere) uno sponsor, in Italia fotografi ce ne sono parecchi, ma video produzioni purtroppo non così tante: sei mai stato contattato da questi signori per delle riprese? Com’è andata? Cosa manca all’appello? -Sono abbastanza fortunato che alcuni fotografi sono dalle mi parti e ci possiamo muovere insieme. Per quanto riguarda il filming non posso dire altrettanto in quanto le produzioni sono poche e spesso chiuse, se non hai degli sponsors validi è difficile entrare. Ma da quest’anno abbiamo deciso di fare qualcosa di nostro e finalmente qualcosa si è mosso. Il progetto nasce dalla mente di Macho, titolare del negozio Prosport di Vicenza. L’idea è quella di valorizzare gli spot di casa nostra puntando molto sulla qualità della fotografia! Mettere in piedi una produzione dal nulla è molto difficile, riders, spot, spostamenti, sponsors, un grande sbattimento però per ora è stato gratificante! -Ti sei mai chiesto come mai in Italia il livello dello snowboard femminile fatica a esplodere? Voglio dire escludendo pochi e isolati casi, pensi che le aziende investano nel femminile perché sanno che a loro piace ‘vestirsi piuttosto
che girare’? E’ lo snowboard fin troppo maschilista o è solamente una mera questione genetica. -Se il livello medio maschile italiano è basso quello femminile è quasi inesistente. E’ difficile trovare una motivazione; sicuramente è un sport maschilista almeno in Italia, perché all’estero le donne hanno molto più spazio. Da noi aziende non danno molto spazio alle donne, almeno non in modo tale da permettere di alzare il livello. Servirebbe un Giacomo al femminile! -Lo snowboard come il surf molte volte è sinonimo di viaggio alla ricerca delle condizioni migliori, dell’eterna powder, che esperienze hai fatto al riguardo? Intendo fuori dai confini… -Il viaggio più bello è stato il tour in Cile tre estati fa. Era la mia prima volta in un altro continente e per come si è svolto posso dirti che ne è valsa la pena! Viaggiare in cerca di powder in questi anni di scarse precipitazioni è diventato quasi obbligatorio. Ma spesso basta andare al di la delle Alpi per trovare condizioni inimmaginabili da noi. Austria e Svizzera sono pieni di fresca per lunghi periodi in inverno. L’unica pecca è che spesso bisogna avere degli agganci giusti per poter sfruttare i resorts migliori. -Anche se sei un montanaro,hai mai surfato?Penso che nell’evoluzione di ogni rider il percorso naturale sia lo skate quando sei un kid, lo snowboard nel pieno delle forze, il surf per sempre.. -Ho iniziato col surf qualche anno fa, e per 2 estati sono stato nei Paesi Baschi in vacanza. Penso che il surf sia davvero per sempre, nel senso che non ha limiti di età. Tuttavia la mia esperienza è stata troppo limitata nel tempo per poter tirarne fuori qualcosa di buono;da quel che ho capito in surf devi poterci andare con una certa costanza e se sei in Italia o hai tempo per muoverti o è dura. La montagna rimarrà sempre il mio ambiente naturale. -Ti ho sempre considerato un atleta serio e affidabile, uno che non vive all’insegna dell’etica ‘troie & bordello’, un’attitudine molto italiana che ho potuto constatare anche al Garden Of Roses, i riders stranieri nonostante la festa della sera, si sono presentati di buon ora al park il mattino seguente per girare il video Storbis; l’unico italiano in ballo, tale Simon Gruber che si è pure chiesto il perché non ci fosse nessun collega. Oggi come oggi con il livello tecnico che ha raggiunto lo snowboard vale ancora il motto di Terjie ‘ultimo ad andare a letto primo in gara domani’? -A livello agonistico internazionale oggi come non mai penso che per rimanere in alto i riders debbano essere dei veri atleti, una cosa normale se pensiamo ad altri sport. Personalmente se sono l’ultimo ad andare a letto non mi alzo neanche il giorno dopo. E non si tratta di non fare festa, si tratta che col tempo ho imparato un po’ a gestire il mio fisico per evitare problemi e infortuni. C’è gente che può rimanere sveglia tutta la notte e non fare una piega, ma a lungo andare si sente. In questo senso le nuove generazioni mi sembrano più in sintonia con la vita da riders professionisti.
-Commenta questa frase: ‘siamo in 4 gatti e ci facciano pure la guerra’…localismo o invidia? -Mi sono trovato in situazioni del genere alcune volte, anche questa stagione. Non sono leggende da spiagge australiane. Ma non so quale sia la molla che fa scattare questo localismo. A nessuno fa piacere che gli si rubi lo spot da sotto il naso. Ma essere cosi chiusi da arrivare a fare le cose di nascosto mi sembra assurdo. -Lo snowboard, come la musica, 2 discipline che vivono letteralmente della passione di chi le pratica, ma non credi che c’è sempre alla base qualcuno che ne approfitta lucrandoci sopra? -La passione delle persone che lo praticano è indiscutibile. Spesso se non ci fosse la passione certi sbattimenti non li vivresti di certo, me ne sono reso conto quest’anno..anche se di solito le persone che ci guadagnano non sono quelle stesse che ci han messo la passione! -Shaper, team manager, maestro, commentatore tv, giudice di gara, filmer, rappresentante…hai mai pensato a cosa fare una volta chiuso con lo snow? Vorresti rimanere nell’ambiente? -Spero di non chiudere tanto presto con lo snow!Spero di avere ancora voglia di svegliarmi presto la mattina, prendere la mia tavola e andare a snowbordare con qualche amico, magari in fresca, i prossimi anni! C’è un tempo per ogni cosa e cambiare per crescere credo sia necessario ad un certo punto; mi piacerebbe poter sfruttare la mia esperienza di questi anni insieme ai miei studi per lavorare in questo ambiente anche se non ritengo di dover avere a che fare a tutti i costi con lo snowboard per vivere! -Credi in Dio? Sei superstizioso? La tua ragazza quanto sopporta il tuo riding? Vegetariano? Mi dicono dalla regia che senza domande classiche l’intervista non può andare in onda per cui io avrei anche finito con il bombardamento,ora chiudi tu come vuoi che tanto ti tagliano...ciao -Come si dice… credente non praticante! Superstizioso no, niente cornetti o cose del genere. La mia ragazza Ila? Sopporta malamente tutto il tempo che sono lontano da lei per via dello snow. Però è contenta di quello che faccio e mi spinge sempre a fare di più! Dopo questo penso di aver finito le parole. Grazie Sequence per l’occasione! Grazie ai miei sponsor (Bear, Ride, Dragon, Vans boots, Level, Landing, Prosport shop), alla Ila, alla mia famiglia, a tutta la gente con cui sono stato bene in montagna in questi anni! 29
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MATTEO PASTEGA
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MATTEO PASTEGA
MATTEO PASTEGA PROFILE: • nome Matteo • cognome Pastega • nato 04-12-1979 • sponsor Bear, Ride, Dragon,Vans boots, Level, Landing, Pros’port • hobbies Surf, trekking • piatto preferito chili con carne • vomito se bevo superalcolici • donna preferita mediterranea • miglior amico troppo pochi • gruppo preferito Babyshambles • spot preferito dolomiti • anni di snowboard 11 • home resort San martino di Castrozza • regular o goofy regular • stance 60 • stance angles +15 -9
il park come si presentava quest’autunno
FOTO: MURIO PAROLE: TOLDO MARIO
JURASSIK SNOWPARK un progetto andato a buon fine
ME NE STAVO Jurassik snowpark nasce nella stagione 2004-2005 quando ci viene chiesto di improvvisare un piccolo snowpark in località Fiorentini. Al tempo eravamo effettivamente snowboarder alle prime armi, ma forse in una piccola realtà che è la Valle dell’Astico riuscivamo a farci notare nel praticare questa disciplina vista con un occhio di riguardo.
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JURASSIK SNOWPARK
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li impianti Coston Fiorentini (al tempo 2 skilift e 4 piste) erano gestiti dal comume di Lastebasse e, in particolare, dall’allora sindaco Emilio Leoni che attualmente fa parte del direttivo della Carosello ski. Fu proprio questa persona che ci chiese di intraprendere questo progetto e che ancora oggi ci aiuta nel migliorare. Per noi, che al tempo eravamo in quattro, fu un grosso passo avanti nel mondo dello snowboard. Il primo snowpark contava essenzialmente un box, un paio di rail dritti, una piramide e alcuni piccoli funbox. Le strutture furono costruite nel garage di uno di noi e impiegammo circa una ventina di serate nel periodo delle feste natalizie. Nonostante la nostra esperienza tendesse allo zero (al tempo in quattro avevamo girato un paio di park e il nostro snowbordare consisteva nei weekend nel comprensorio di folgaria dove snowpark era una parola sconosciuta), riuscimmo ad ottenere buone strutture e un piccolo snowpark in ogni caso divertente. Quell’inverno capitava di farci qualche sciata anche nella zona Coston, dove c’era l’altro skilift (attuale skilift del Jurassiksnowpark), in pratica il secondo tratto del piccolo comprensorio Coston-Fiorentini. Fu proprio lì che individuammo l’ex pista “3
Sassi” come pista con forme e pendenze ideali per un grande snowpark. Ricordo ancora quel giorno!! Bene, parlato di queste idee con il sindaco Leoni, che nel frattempo era diventato per noi oltre che una persona rispettabile anche un amico, si decise di dare un futuro a questo progetto. L’estate 2005 rappresentò un grosso cambiamento, un paio di giornate a discutere e qualche disegno fruttarono praticamente tre enormi movimenti in terra. Molti particolari girano attorno a quei lavori. In sostanza quelli che per noi snowboarder sono flat e landing, quell’anno per la burocrazia italiana risultavano essere depositi di materiale inerte che dovevano essere utilizzati durante la stagione successiva per il rinverdimento, e la pista era zona di cantiere. Parallelamente quell’estate il garage di cui ho parlato prima divenne una vera e propria officina attrezzata e noi degli esperti nella costruzione di rail. Ci dedicammo al progetto per tutta l’estate 2 o 3 sere a settimana e alcuni sabati. Ne risultò il rail doppio tubo da 9m, il kink rail 2+6, il kinkbox 4+6 e il super kinkbox che ritengo ancora ora le due strutture più spettacolari dell’attuale park. Sistemammo inoltre tutte le strutture dell’anno precedente.
Nel frattempo eravamo stati contattati da Fabio del “100one” di Trento con il quale abbiamo poi collaborato per tutta per la stagione. Insieme a lui i ragazzi del 4grep: Pisu, Frank e Max che, insieme ad alcuni altri, ci aiutarono nella costruzione. Erano più esperti di noi nella costruzione di snowpark e il loro fu un grande aiuto e un grosso insegnamento. E la stagione 2005-2006 fu veramente una grande stagione. La prima grossa nevicata credo arrivò ai primi di dicembre e poi per tutto l’inverno continuò a nevicare grosso: almeno una volta al mese mezzo metro, fino a metà aprile. Cominciammo a costruire il primo vero Jurassiksnowpark nel periodo natalizio. Lavoravamo tutti i giorni, non eravamo né assunti né tanto meno pagati.. solo tanta passione! I movimenti in terra erano perfetti, con terrazze, flat enormi e landing da paura. I lavori procedevano, non velocissimi, ma ogni giorno qualcosa di nuovo e l’apertura fu programmata per la befana. Forse la scena che ricordo meglio è stata quando, nei primi giorni di costruzione, arrivò a nostra totale insaputa un tir con “a bordo” una super casetta in legno che fu posta alla fine del park e divenne la “snowhouse”. Il Jurassik snowpark 05-06 consisteva in una linea jump 4, 10
aie sembra in pompa per la sua session
Matteo Niccolini_FS 540
Jurassik People
e 6, 15 e 8, nei tre movimenti. Le strutture advanced erano il kink rail, il kink e super kink box, il rail da 9 e il box da 9 e il wallride. Queste ultime due strutture furono fatte costruire da Fabio del “100one”. Poi una linea easy con piccoli rail e funbox. Il giorno dell’apertura fu un grande successo e una grande soddisfazione. Macchine parcheggiate ovunque, pieno di gente, ma soprattutto pieno di snowboarder. Per la prima volta si vide al Coston lo skilift veramente carico di persone! E così fu praticamente per tutta la stagione! Noi ci preoccupavamo del mantenimento ogni weekend e fu così fino al 12 aprile con gente che sciava in bermuda e magliette. Si cominciavano anche a vedere grandi nomi come Tania De Tomas, Serblin, Stefano Benkimol, attualmente team Rossignol internazionale, che quella stagione era praticamente un local. Poi il Nitro day con Cavada e Concin ecc.. Stagione finita e sempre grandi idee per il futuro! E tutte le strutture in “garage” per una super opera di manutenzione.. Intanto durante l’estate ci fu qualche screzio tra noi e i ragazzi del 4 greep (non sto qui a dilungarmi, più che altro perché ancora non conosco i particolari). Sostanzialmente uscì qualche articolo in rete in cui loro, a nostro avviso, si impadronivano un po’ troppo di tutto il lavoro fatto assieme. Non ci furono né liti né niente del genere, solo che si decise assieme di lasciar stare questa cooperazione che si era formata. Ad oggi, comunque, andiamo d’accordo con “4greep” e con Fabio “100 one”. Tutto risolto! Un’altra grande svolta in questa “storia” fu che nell’estate 2006, dopo anni di accordi e casini burocratici, l’intera area sciabile Coston-Fiorentini passò dalla gestione del comune di Lastebasse alla Carosello ski. Per intenderci: un enorme passo avanti! Furono fatti grandi lavori, per quanto riguarda il park venne interamente interrato, rinverdito e allargato. Fu installata la seggiovia quadriposto e fatta la nuova pista (praticamente i progetti futuri sono quelli del super collegamento con Folgaria per un’area sciabile da paura). Inoltre, sempre ad opera della società, vennero fatte 9 nuove strutture. Questa volta a noi vennero affidati idee e progetti, e la realizzazione fu ad opera di un fabbro. Le
JURASSIK SNOWPARK nuove strutture furono: box dritto10m, wallride 6x3, super rainbow, 3box easy 4m, 2 rail 4m, un kink rail 2+2. Ci preoccupammo inoltre della manutenzione delle vecchie strutture e di pannellare a nuovo l’intero “arsenale”. Ottima l’operazione pubblicitaria con stand a Modena per l’intera durata della manifestazione, volantini, magliette e adesivi. Fu modificato il sito internet che era nato l’anno prima e che da quel momento divenne www.jurassiksnowpark.it. Praticamente era tutto pronto per un’altra grande stagione, mancava solo la neve… Credo abbiate già capito cosa intendo, la stagione invernale 2006-2007 fu praticamente un vero e proprio disastro ambientale. Forse un paio di nevicate da 10 cm l’una; ma un park senza innevamento arificiale necessita almeno di una prima botta di neve da un metro. E cosi l’area sciabile Coston-Fiorentini, che nel frattempo divenne ‘Alpe Fiorentini’, restò emblematicamente chiusa proprio nel primo anno della sua esistenza. E insieme restarono chiuse anche tutte le nostre idee! Questa è la realtà di tutti quegli impianti sciistici senza innevamento arificiale, e al giorno d’oggi non si può più contare sul clima. Nonostante la zona fosse altamente esposta a grandi nevicate, quell’anno di neve se ne vide molto poca. Ovviamente nei progetti di sviluppo è previsto anche l’innevamento artificiale. Una società come la Carosello ski, che vanta più di 70 km di piste, chiaramente non fa una piega davanti ad un inverno andato male, e già a fine stagione si cominciava a parlare di quella successiva, cioè quella appena trascorsa. CI SIAMO. La stagione 2007-2008 è praticamente cominciata con noi avanti ed indietro dagli uffici di Folgaria a parlare di programmi, assunzioni, ecc.. e la novità è stata proprio la nostra assunzione con contratto stagionale part-time; credo gli unici shapper in Italia ad essere assunti dalla società degli impianti! Le strutture erano già pronte, perché ferme dall’anno precedente durante il quale non vennero usate. Ci siamo ritrovati quindi un’altra volta ad aspettare impazienti la neve e a guardare giorno dopo giorno le previsioni meteo. E anche ‘sta volta c’era il presentimento che la neve non
Matteo Pastega_FS 540
arrivasse, che saltassero tutte le festività natalizie. Ha cominciato a nevicare precisamente la sera di mercoledì 16 gennaio, e poi per tutta la notte. Giovedi mattina, ore 8, appuntamento alla partenza del park con il gattista che non conoscevo e avevo solo sentito per telefono. Sottolineo: circa 70 cm di neve! E lì ho conosciuto il Gianni, cioè un gattista più che eccellente, un idolo per uno che costruisce snowpark, ed anche una grande persona. Abbiamo cominciato ad improntare da su in cima. “Qui fammi un piano discesa per due strutture, qui un piccolo funbox” e così via. Il mio compito è stato facilitato dal fatto che Gianni guida i gatti da 15 anni. Con un gatto fà quello che vuole, per capirci è responsabile degli altri gattisti e della battitura. Così giovedì, a fine giornata, avevo già improntato una buona metà del park. Venerdì eravamo su in due ed è evidente che in due si fà più del doppio del lavoro, soprattutto se si devono posizionare le strutture (da solo è quasi impossibile). Nel frattempo chiama dagli uffici di Folgaria il responsabile che ci comunica che l’indomani, cioè il sabato, avremmo dovuto aprire a tutti i costi. Non era una bella notizia con un park non ancora finito e una parte ancora da cominciare! Il sabato il park è aperto ma con noi che ci lavoraviamo ancora dentro, noi tre e circa altre 20 persone che ci danno una mano. Anche questo ti dà grandi soddisfazioni! E così sabato sera, praticamente scuro, è ora di fresare e il park è molto ben impostato. Chiaramente molte strutture
sono ferme, un po’ per la scarsità di tempo, un po’ per la neve. E’ tutto pronto e domenica 20 sarebbe stata la prima giornata ufficiale della stagione. Noi siamo allo skilift del park, praticamente la nostra assunzione comporta che di noi tre, due siamo allo skilift, uno a valle e uno a monte, e il terzo libero di girare e controllare che tutto sia ok. In questo modo ci siamo alternati durante la giornata in due ore e mezza circa nelle rispettive posizioni. La prima domenica buona affluenza, forse il fatto di preparare un park in 3 giorni non ci ha permesso di fare grande pubblicità! Seconda domenica park zeppo di gente e record di passaggi allo skilift!! PROSPORT & SEQUENCE SHOOTING. La prima vera grande giornata è stata il 6 febbraio con le riprese del video Prosport. Quella settimana il park è rimasto aperto tutta la settimana per le feste di carnevale, così mercoledì mattina eravamo su per costruire il salto dove si girava. Fatto sta che quella notte ha fatto circa 30 cm di neve, perfetti! Siamo su noi tre, poi c’è Macho e tutti i cameramen e fotografi di Sequence, Matteo Pastega e il Gianni! Cominciano i lavori, il programma è quello di togliere il salto grosso (per modo di dire) che c’era nel terzo movimento, quello piu grande, e costruire un super decolletor. Quindi giù il kiker, sistemiamo la terrazza flat che aveva bisogno di più neve nel cambio di pendenza, e cominciamo a im-
JURASSIK SNOWPARK prontare il dente. Matteo ci dà le misure, un 22 metri che atterri sopra i 25, un bel salto grosso da park americani! Quindi una volta improntato cominciamo a shapparlo e squadrarlo ai lati. Nel frattempo io ed il Gianni in giro con il gatto a sistemare il resto del park. Finiamo che è notte fonda al coston e ci aspetta una super serata in rifugio Val Bona con i rider, cameramen ecc.. Arriviamo e i primi a presentarsi sono Matrao e Ale Benussi, grandi rider!! Serata tranquilla, mangiamo, poi quattro chiacchiere e po’ di video dell’Air&Stile e del lavoro fatto al park. Tutti a letto tranne noi che, come al solito, giochiamo a carte e a giri di grappa fino alle due passate. Sveglia alle 7, bella giornata con termometro sui -6, si parte! Alle 8 e mezza eravamo una ventina di persone sul flat del salto, a discutere e a provare le velocità. “Non si può saltare in sicurezza, la velocità non sembra sufficiente” e non si riesce a capire bene! Così chiamiamo il Gianni che era lì tutto il giorno e si comincia ad avvicinare il dente; ne risulta un 18 metri, buona anche la parabola e iniziamo a shapparlo. Peccato per tutto il lavoro fatto il giorno prima a tirare un kiker che sembrava di plastica! Alle 11 iniziano a girare. Skilift chiuso per permettere ai cameramen di salire nelle torrette, e Gianni che fa da spola con la motoslitta per portare su i rider. Velocità buona e si cominciano a vedere i primi trik grossi. 100, 3, 5, 7! Quattro telecamere disposte “attorno” al kiker e veramente una grande giornata! Nonostante i soliti imprevisti, direi
Martino Orso paga la fatica
Aie Benussi_BS 540
ben riuscita!! Bene, Jurassiksnowpark continua ed il quinto weekend, 16-17 febbraio, è all’insegna del test tavole con Carla Sport, molta gente, nonostante le temperature siano veramente fredde. Ci viene poi chiesto da Burton (sponsor del park da due anni) se c’è la possibilità di dedicare una giornata ad un loro fotoshotting, precisamente martedì 11 marzo. Rider del calibro di Simon Gruber, Manuel Pietropoli, Tato Chiala, ecc.. Perfetto, tutto organizzato, lavori, fresatura, prenotate anche le camere in albergo. Ma anche in quest’occasione il tempo non ci aiuta, nebbia e caldo per una settimana intera fanno sì che salti la giornata e le nostre previsioni di arrivare ad aprile sono da dimenticare! PROGETTI FUTURI CAROSELLO SKI: Non conosco bene i particolari sul grande progetto di collegare la zona Alpe Fiorentini con le piste del comprensorio di Folgaria, più che altro perchè ho sentito tante versioni dei fatti! La cosa sicura è che il collegamento ci sarà ma non si sa in quanti anni. I progetti sono pronti, 4 impianti nuovi e un super bacino per l’innevamento artificiale! Voci importanti sembrano dire che in 2 anni sarà tutto collegato. Il problema sostanziale è rappresentato dai tempi della burocrazia italiana, ed è accentuato dal fatto che questo collegamento oltre a unire due aree sciabili, andrebbe a collegare anche due regioni: Veneto, dove si trova il park, e Trentino per la Folgariaski. Quello che più ci interessa sono i lavori relativi all’innevamento artificiale; non mi sbilancio a riguardo, ma è sicuro che i lavori partiranno quest’estate con l’incertezza che sia tutto finito per la stagione prossima. Chiaramente appena sarà garantita la neve artificiale si potrà partire con un super calendario con eventi, concerti, e contest per tutta la stagione! JURASSIKSNOWPARK: Ogni anno si migliora e questo è garantito. L’idea è quella di migliorare veramente alla grande la prossima stagione!! Molto dipenderà dalla neve e soprattutto dalla presenza o meno dell ‘innevamento artificiale! L’idea intanto è quella di sistemare al meglio i movimenti in terra, rendere il flat più in salita e marcare maggiormente lo spigolo in modo da guadagnare 3 o 4 metri sul landing. Poi una bella linea easy, necessaria in ogni snowpark, con rail piccoli e bassi, piccoli funbox e magari qualcosa di divertente. Per le strutture ci vuole tanta neve, quindi non si sa ancora quali saranno le strutture, cosa certa è che le prime advanced ad essere posizionate saranno il super kink box e il rainbow grande. Sono state ferme tutta la stagione per la poca neve e sono strutture che meritano veramente!! Cosa importante è che a quanto pare il park sarà ampliato in larghezza e questo ci permetterà di evidenziare 3 linee ben disposte e ordinate: linea jump, linea rail advanced e linea easy. Altra cosa certa è la presenza di un big kiker ancora più grosso di quello di quest’anno, 20 metri di neve permettendo. In modo da far accedere al park anche un livello alto di rider e grandi nomi con l’idea di un contest eccellente! Nell’aria capita anche a volte di sentire la parola halfpipe ma qui non mi sbilancio; sono convinto, però, che quando il progetto del collegamento sarà concluso ci saranno veramente buone possibilità per un super pipe da 140 metri! Quanto a noi, ancora non abbiamo parlato con la direzione riguardo al nostro impegno. L’idea è quella di “uscire dalla casetta dello skilift” e dedicarci al park full-time tutti e tre per garantire una buona qualità!! Ma sappiamo che collaboreremo con Macho e Prosport per tutto ciò che riguarda feste ed eventi!
FINE
Martino Orso_BS 720
JURASSIK SNOWPARK DATI SNOWPARK
Lunghezza skilift 750 metri Lunghezza snowpark 800 metri Larghezza media 50 metri 3 movimenti in terra con landing da 15,20,e 30 metri strutture advanced: wallride 6x3,rail doppio tubo 9 metri, super rainbow doppio tubo 10 metri, kink rail piatto 2+6, box 10 metri, kink box 4+6, super kink box 3+3+5 strutture easy: tre box 4 metri, due rail doppio tubo 4 metri, kink rail doppio tubo 2+2,mini rainbow. Kiker da 2 e 4 metri(flat) sul primo movimento, 12 e 8 sul secondo movimento e 18 sul terzo. + 3 piccoli funbox. FAULA boardriding crew E’ nata quest’anno e ne fanno parte anche tutti coloro che nel periodo invernale ci danno una mano nel costruire e mantenere il park e nell’organizzazione di eventi. Gradirei inoltre che fosse citata la società degli impianti CAROSELLOSKI oppure il comprensorio sciistico di folgaria FOLGARIASKI. Questa società ci aiuta e crede molto in questo progetto con grandi idee per il futuro. La stagione anche per quest’anno è giunta al termine... Noi shapper vogliamo ringraziare la Fiorentini-Folgaria, la Folgaria ski e Burton Snowboard per il supporto dato, Gianni ed Emanuele (gattisti al top), Giampy e tutti i colleghi che ci hanno sempre aiutato ed allietato le giornate, i FAULER’S bordriding Crew, tutti i local da Vicenza, Diego, tutte le persone che ci hanno pompato, il Proshop PROSPORT di Vicenza, Macho, Werner ed Elga del rifugio Valbona per l’ospitalità che hanno sempre dimostrato, la crew di Asiago, Carla Sport di Schio e tutti quelli che son venuti a trovarci.....
PERSONALE
TOLDO MARCO shapper LORENZINI MATTEO shapper FONTANA RUDY shapper PEDERGNANA GIANNI gattista
WALLRIDE_oliver mondino PHOTO VASCO COUTINHO les diablerets
ROCK SLASH_ PHOTO ANDREA RIGANO folgaria
BS 540_ricky suppo PHOTO BOILER la thuile
FS 180 TO 180 OUT_wazza PHTO CRISTIAN SCALCO cervinia
OLLIE TO GIVE ME FIVE_bubba PHOTO VASCO COUTINHO zermatt
NOSEPRESS_oliver mondino PHOTO DENIS PICCOLO pila
FS 540_riky suppo PHOTO ANDREA RIGANO passo rolle
50-50 ROCK_matteo niccolini PHOTO MURIO abetone
DROP_ PHOTO ANDREA RIGANO passo rolle
FS 720_giorgio ciancaleoni PHOTO DENIS PICCOLO cervinia
50-50_ricky suppo PHOTO MURIO bardonecchia
BS 180_stefano carini PHOTO DENIS PICCOLO colle della maddalena
STYLE NOSEGRAB_simon gruber PHOTO DENIS PICCOLO alpe di siusi
BS 720_stefano munari PHOTO MURIO bardonecchia
50-50_max galfrè PHOTO DENIS PICCOLO bardonecchia
LASTPAGE FOTO & PAROLE DENISPICCOLO.COM
V
al Senales 2003. Dopo le session mattutine e dopo una rigenerante pennichella, molti rider e di conseguenza molti media amano ritrovarsi nello skatepark per rilassarsi con qualche easy trick. Qui Pietro Albini si diverte a filmare gli amici usando lo skate e la Giovanna Serblin come carrello, io non potevo far altro che fotografare uno dei piĂš famosi e rispettati fotografi che hanno immortalato la scena italiana.