Rider Service Europe: 00800 287 866 13 (numero verde)
California Sports 0119277943 www.californiasport.info Rivenditori specializzati DC Snowboards: Slide Sport - Savona, Jack’ Ass - Saronno (VA), Mr. Eight - Varese, Morgan - Eupilio (CO), Slide Verona, Bomboclat - Monza (MB), Maxi Sport Merate - Cernusco Lombardone (LC), Mazi Sport Merate - Lissone (MI), Cassa Sport - Como, Sport Specialist - Oggiono/Bevera di Sirtori (LC), Sport Specialist - Orio al Serio (BG), L&M Snowboard Shop - Lonato (BS), Minoia Store Brescia, Frisco - Brescia, Carla Sport - Schio (VI), 100 - One - Rovereto (TN), Fakie - Merano (BZ), Style - Bologna, Predoni Shop - Rovigo (RO), White Reef - Cesena (FC), Big One - Pescara Elenco completo dei rivenditori autorizzati DC Snowboards su www.californiasport.info
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E’ il più forte di tutti. E’ umile, gentile, puro d’animo. Fa sempre sorridere, ma sorridere per davvero. Non lo vedo quasi mai, oppure lo vedo troppo poco. E’ capace di sorprendere chiunque, di lasciare stupefatti, di non fermarsi finchè non è sfinito. In ogni momento, gli bastano due parole per dire tutto quello che c’era da dire, due gesti per fare tutto quello che c’era da fare. E’ fantasioso, spontaneo, puntuale, diretto. Sopra una tavoletta, è semplicemente un mostro. Simon, mi hai pure regalato una tavola. Simon…, sai che te lo ricorderò sempre finchè non me la scriverai… ma manca la dedica perdio! Simon Gruber - Roberto Bragotto - Monte Elmo
Ottimo. Killer, Tato e Matteo, sono a Cervinia per una settimana e so che sono un po’ indietro con il video a causa delle scarse nevicate di questo inizio stagione, ma qui c’è sempre neve e sono sicuro che per la fine del prossimo weekend avranno qualcosa su cui lavorare. Oggi si vuole andare dietro la galleria, cazzo, sono un po’ scettico, quello spot è stato overshottato negli ultimi anni ed ho seriamente paura che si perda solo del tempo. Ma dopo aver visto Tato e Matteo droppare… ovviamente mi sono dovuto ricredere! TATO CHIALA - Cristian Scalco - Cervinia
Probabilmente Marco è uno dei rider italiani con più margini di crescita, ogni volta che mi capita di shottare con lui rimango piacevolmente sorpreso di quanto è migliorato. A volte filma, altre fotografa, spesso con il suo odioso humor pensa di essere un’animatore della Valtur, ma di certo la cosa che gli riesce meglio è raidare. L’importante è che venda al più presto quell’odiosa Mini giallo canarino che gli fa perdere un sacco di punti… ma sopratutto un sacco di sponsor! Marco Donzelli – Denis Piccolo - Etna Sicilia - Fiat Picture Awards
MA QUANTO COSTANO I SOGNI? TEXT: LORENZO BELFROND PIC: DENIS PICCOLO
Brutto parlare di costi adesso, sempre bello parlare di sogni. Voglio mettere vicine due parole che evocano due sfere emotive quasi contrarie, ma che nella realtà spesso convivono negli stessi discorsi, legati dalla praticità della vita. Oggi tutto ha un costo. Di conseguenza anche i sogni, e le risorse da sfruttare per viverli fino in fondo, hanno un valore diverso da quelli che siamo obbligati ad usare per andare a pagare il bollo della macchina, per fare un esempio. Per noi lo snowboard è così. Chi si ricorda i soldi che ha pagato per il primo skipass? Però il primo giorno in tavola ce lo ricordiamo tutti. Quei soldi ci costano meno di quello che realmente abbiamo tirato fuori dal portafoglio, sempre che nessuno al governo lasci che il loro valore reale diminuisca troppo. A quel punto scopriremo il piacere dello snowboard-alpinismo. In definitiva, la nostra passione vale tutte le risorse che ci possiamo permettere di dedicarle e per gli atleti anche di più, sapendo i rischi che corrono. Sequence lo potete frequentare gratuitamente, coronamento di un sogno nato dalla passione di chi lo ha sognato, ideato e concretizzato nel magazine che avete tra le mani. Io il primo numero di Sequence FreePress, nonostante stessi lavorando per la concorrenza, me lo ricordo e al tempo non è stata assolutamente una scelta banale e senza scocciature. Il tutto per poter permettere a tutti, senza nessun pensiero, la possibilità di sfogliare una rivista che racconta le storie della nostra isola che non c’è. Ma che esiste per davvero. E cresce sempre di più. Have fun!
EDITORI Denis Piccolo, Paolo Salvatore, Cristian Murianni direttore Denis Piccolo (denis@jpgedizioni.com) PHOTO EDITOR Cristian Murianni (murio@jpgedizioni.com) EDITOR MANAGER Roberto Bragotto ART DIRECTOR George Boutall (george@evergreendesignhouse.com) traduzioni Paola De La Pierre WEB LIKEMILK Enrico Santillo (enrico@ jpgedizioni.com) PHOTO SENIOR Lorenzo Belfrond, Roberto Bragotto, Cristian Scalco, Alo Belluscio DIRETTORE COMMERCIALE Paolo Salvatore (paolo@jpgedizioni.com) SEGRETERIA ABBONAMENTI Michaela Stefania CONTATTI ESTERI Martina Minetti Fotografi e filmer Denis Piccolo, Murio, Alessandro “Killer” Miniotti, Arturo Bernardi, Alessandro Belluscio, Lorenzo Belfrond, Roberto Bragotto, Lorenz Holder, Andrea Rigano, Marco “Boiler” Boella, Luca Benedet, Vasco Coutinho, Matt Georges, Cyril, Gianfraco Battaglia EDITORE Jpg Edizioni di Salvatore Paolo, Piccolo Denis, Murianni Cristian Via Colle di Andromeda 4, 65016 Montesilvano (PE) Tel: (085) 9151471 | Fax: (085) 9151230 P.IVA: 01875110684 www.likemilk.com | benvenuti@jpgedizioni.com REDAZIONE Via Pellegrino Rossi 81, scala C Milano STAMPA Grafiche Ambert Via per Chivasso 27, Verolengo (TO) 011 9149227 DISTRIBUZIONE Freepress Sequence Snowboarding rivista mensile registrato al tribunale di Pescara il 14/05/2003 al numero 173/15 COVER Tato Chiala | Photo Cristian Scalco | Cervinia
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YESNOWBOARD.COM LET THE RIDING DO THE TALKING Distribuito in Italia da Wood Morning srl www.woodmorning.eu
GOODMORNING EDITORIAL COLOPHONE CONTENTS BEHIND THE COVER FIRST LOVE MARTIN RUSSO PRO CHOICE MODENA SKIPASS BURTON FOR THE KIDS WHAT’S THE STORY? BRAINCHILD SECRET SPOT MADE IN ITALY STYLE COMMISSION EMPLOYEE OF THE MONTH INSPIRATION TRICKS CLOSE THE DOORS BRECKENRIDGE COLORADO MAKING OF RANDOMITE THE SUNNY SOUTH WISH YOU WERE HERE! TATO CHIALA ITW top shots
ALESSANDRO MINIOTTI photo DENIS PICCOLO
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Lo prova senza prima sistemare un minimo il landing? TEXT & PICS: CRISTIAN SCALCO RIDER: TATO CHIALA SPOT: CERVINIA
Decidiamo di andare a Cielo Alto, Alessandro Killer Miniotti, Lorenzo Tato Chiala, Matteo Whatza Boardardt, il Biffo&Biffino ed io. Quella parte di Cervinia la odio: abbandonate a se stesse, le costruzioni sono degne del peggior film di Dario Argento, cadono a pezzi e rovinano completamente una parte del paesaggio, ma non si può certo negare che negli anni abbia regalato a rider, fotografi e filmer molto materiale su cui lavorare! Appena arrivati ci accorgiamo che c’è molta meno neve di quanto ne potevamo immaginare, ma tutti sono entusiasti per lo spot che onestamente ho sempre voluto shootare. Giusto il tempo per guardarsi negli occhi e poi via, ognuno con i propri compiti sapendo perfettamente come e cosa bisognava preparare. Clima disteso, birrette e si sparano cazzate, ed in questo la gara è tutta tra il Biffo e Tato! Avevo già in mente come scattare e con che angoli, ma per sicurezza, mentre i ragazzi continuano il lavoro di preparazione dell’inrun e del kicker, mi faccio un giro. Solitamente parto con una prova dell’inquadratura che do per scontata, quella che se fosse una donna “sai che a fine serata molto probabilmente te la porti a casa”, per poi passare a qualcosa di più “rischioso”, azzardato, a volte geniale, altre un po’ meno! Sono spesso combattuto in queste situazioni: una parte di me sa che deve pensare a come far rendere al meglio uno spot, sbattersi per trovare angoli possibilmente creativi ed averne almeno un paio validi; l’ altra vorrebbe sempre prendere in mano una pala ed aiutare i miei amici! Metà del lavoro è stato fatto, c’è stata qualche difficoltà per sistemare l’in-run a causa della neve ormai trasforma-
tasi in ghiaccio, ma per il resto tutto bene. Adesso non ci resta che shapeare tutto il landing, e quello sarà un po’ più lungo e complicato! Alla fine decidiamo che la cosa migliore è aspettare il giorno successivo. Siamo tutti un po’ stanchi, la luce inizia a scarseggiare e iniziano a scendere i primi fiocchi di neve. Il caldo di casa è un richiamo troppo allettante in questo momento, così inizio a sistemare la fotocamera nello zaino. Pulisco per bene la lente, le metto il tappo e la infilo nell’apposito spazio curandomi di non far entrare neve o altro. Tutto programmato, tutto come da routine. Eccesso di zelo? E’ vero, a volte me ne accorgo anche io, ma poi quando vado a pagare 2000 euro per un obiettivo fidatevi che gli scrupoli vi vengono! Quando faccio per rialzarmi con il mio zaino in spalla ecco quello che non ti aspettavi: Tato prende la sua tavola, fa pochi passi, la appoggia a terra e si allaccia gli attacchi: “Io lo provo”! “Ma come? Lo prova senza prima sistemare un minimo il landing? Sei fuori? Va che se aspetti solo 5 minuti andiamo lì con la pala e quanto meno ti buttiamo un po’ di neve in più! Ok, ok aspetta solo un minuto che mi sistemo, l’angolo che avevo trovato prima non mi sembrava male e poi tanto oggi è solo una prova, torneremo nei prossimi giorni a shottare qui con molta più calma”! Quel pomeriggio questi pensieri sono rimasti nella mia testa, non si sono mai trasformati in parole. Ho solo buttato a terra tutto velocemente, preso la fotocamera, corso per prendere posizione e poi... cover di Sequence! Fanculo allo zelo! Grazie Tato!
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Bataleon è distribuita in Italia da Wood Morning srl info@woodmorning.eu www.woodmorning.eu
STEFANO BERGAMASCHI “MADDò CHE GHETTO!” TEXT & PHOTO : DENIS PICCOLO
Il tuo primo giorno in snowboard? Penso risalga a 12/13 anni fa con un hard a San Vigilio di Marebbe. Il primo trick che hai imparato? Non ricordo bene, ma penso che sia stato un Indy come più o meno tutti. Il primo park che hai girato? Avevamo fatto 2 salti e un rail davanti a casa a Pinzolo, quindi teoricamente è stato il Backyard di Pinzolo. Il tuo primo viaggio? Nuova Zelanda. La tua prima foto pubblicata? Dicembre 2008, Snowboarder mag, era un nose block in Senales. La tua prima intervista? Non mi ricordo, più o meno 2008. La tua prima videopart? Cold Focus Transitmies 2010. Il tuo primo kicker in fresca? Il mio primo vero kicker in fresca penso di averlo fatto con Nick Borella e Stefano Munari, 3 anni fa a Livigno e ho fatto clamorosamente cagare! Il tuo primo rail? Il mio primo street rail… mmm… vediamo. Il primo in assoluto non ricordo, ma penso che uno dei primi sia stato a Livigno 3 anni fa con Scienza… un 40 scale infinito! Il tuo primo pipe? Livigno. Il tuo primo trick in pipe? Una facciata sul ghiaccio. Il tuo primo infortunio? Dito medio girato a 45 gradi verso l’alto. Il tuo primo podio? Primo posto a Marino rail contest. La prima volta che ti sei sentito stupido? Sono stupido da una vita. La tua prima soddisfazione? La prima volta che mi sono allacciato la tavola dopo aver deciso di rendere lo snowboard parte indispensabile della mia vita!
La prima cosa stupida che hai fatto? Non partire a 18 anni per l’ America. Il tuo primo amore? Una ragazza a 17 anni. La prima volta che hai fatto l’amore? Giusto un pelo frocia sta domanda… La prima volta che hai fatto sesso? 16 anni fuori da una discoteca su un sasso all’idroscalo… maddo che ghetto! La tua prima pippa? Troppe per ricordare. La prima volta che hai detto basta! A scuola. La tua prima tavola? Aveva una giraffa sopra. Il tuo primo sponsor? Bataleon e mantengo questo legame ormai da 4 anni. Il tuo primo viaggio oltreoceano? Nuova Zelanda. Il tuo primo contest? Livigno, una garetta organizzata da Mino. La prima volta che hai alzato la voce? Con mio padre e mi son preso una mitragliata di schiaffi. La prima volta che ti sei reso conto di essere un pro? Te lo dirò appena mi sentirò un pro. Il tuo primo rammarico. Quando avrei dovuto aprire io un Wallride ad Helsinki… Juha è stato operato al polso la sera stessa. La prima volta che hai visto la morte in faccia? Quando il mio fratellino ha avuto la meningite. Il tuo primo pensiero del mattino? Tori Black e Gnarcolate. La prima cosa che diresti davanti al mondo? Dovrei dire troppe cose e litigherei con troppe persone… direi Bous! La prima donna che nuda ti ha fatto dire “woao”! Non si possono fare nomi… la chiamo tuttora Bel Culetto.
photos: oli gagnon
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“CREDO CHE BISOGNA PRENDERE ISPIRAZIONE DA TUTTI I RIDER” TEXT: DENIS PICCOLO PIC: ALO BELLUSCIO SPOT: CESANA
Presentati. Ciao mi chiamo Martin, ho 26 anni e snowboardo da 11, abito a Oulx un piccolo paese vicino a Bardonecchia, i miei hobby sono skate e arrampicata. Raccontami la tua storia di snowboarder. La prima volta che ho messo la tavola ai piedi è stata una tavola hard 157 Angel&devil dura come il marmo! Poi mio fratello mi regalò una Santa Cruz twin, da lì ho scoperto che non sarei più riuscito a starne senza! Dove hai iniziato a snowbordare? Sul baby di Sestriere . Con chi hai iniziato a snowbordare? Con mio fratello. Chi ti supporta in questo momento? La mia famiglia, Team Custom Made Snowboard e Fox. Quale rider italiano ti ispira maggiormente? Simon Gruber. Invece a chi non vorresti mai assomigliare? Io credo che bisogna prendere inspirazione da tutti i rider. Cosa miglioreresti del tuo riding? Vorrei imparare a girare bene in frontside. I tuoi obbiettivi nel tuo futuro prossimo. Girare il più possibile con il Morbido e Tato che si gasano a bomba, e non mi dispiacerebbe avere una piccola parte nel video Random. Vai più d’accordo con il ferro (rail) o l’aria (jump)? I rail non mi dispiacciono, però in aria mi trovo più a mio agio.
Lo snowboard in Italia ha bisogno di? Snowpark più attrezzati per allenarsi. Invece non ha bisogno di? Poser! Cosa dobbiamo copiare dall’America? Lo stile di riding. Il tuo viaggio più bello? Africa “Kenya”. Il park più bello dove hai girato? Livigno. Il trick più spesso che chiudi? Bs 7 mute. E quello che non vedi l’ora di imparare? Cab 9 tail. Hai tanti soldi in tasca? Adesso 5 euro. Cosa ne pensi delle droghe e dell’abuso di alcool? Io penso che con tutte queste droghe sintetiche nuove che ci sono in circolazione, molti ragazzi si stanno rovinando la vita. E l’abuso di alcool se c’è festa ci sta, ma senza esagerare! Cosa ami e cosa odi? Amo la mia tavola odio le code alle seggiovie. Mutande o boxer? Boxer. Pizza o bistecca di manzo? Bistecca di manzo! Coca Cola o birra? Birra Una frase gloriosa che ti appartiene? Il coraggio è resistenza alla paura e dominio della paura, ma non assenza di paura. Elencami sinteticamente il tuo setup e i tuoi sponsor. Custom Made tavola Inverted Twin Rocker 154, Fox, BBCrew
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KEVIN KOK: “IL MIO IDEALE è AVERE UNO STILE PULITO E RILASSATO” TEXT: DENIS PICCOLO PIC: SELF PORTRAIT
Nato: 22/02/1992 Home resort: Courmayeur Sponsor: Burton Altezza: 180 Peso: 72 Stance: 59 cm più o meno Angle: +12, -12 Descrivi il tuo stile di riding. Il mio ideale è di avere uno stile il più possibile pulito e rilassato. Il tuo terrain preferito. Direi Snowpark, anche se quando si riesce a trovare un po di fresca ci si diverte tanto. La tua foto pubblicata preferita. Forse la foto del mio primo checkout su un kicker a Cervinia. Ero super gasato. Il tuo trick preferito. Backside 540 crail. Il tuo trick preferito eseguito da un altro riders. Nollie Back Tail. Halldor Helgason. La tua prima tavola acquistata. Una directional Rossignol regalo di mio fratello quando avevo 11 anni. La più bella tavola con cui hai mai surfato. Mi trovo molto bene con quella che sto utilizzando adesso Burton Mr. Nice Guy 155. Quante tavole usi ogni anno. 3 o 4 più o meno. L’accessorio che non ne faresti mai a meno. Ipod con la mia musica preferita. Quanto è importante una buona attrezzatura? Direi quasi fondamentale una volta che sei a tuo agio con l’attrezzatura ti puoi concentrare sul riding. Di cosa lo snowboard ha bisogno e di cosa no. Lo snowboard ha bisogno di più visibilità. Lo snowboard non ha bisogno di essere sinonimo di sregolatezza. Di che cosa hai bisogno e di cosa no? Sempre di nuove idee in movimento e non ho bisogno della monotonia.?
E vero che le tavole sui rail si rovinano più in fretta che lasciarle appese in camera? Ad usare la tavola si corre il rischio di rovinarla purtroppo in camera non ho spazio per appenderla. E vero che con le nuove tavole a banana se le usi come mensole cadono le ciotole? Ho provato ad usare quelle banane ma non si riusciva a fare niente mi cadeva tutto quello che appoggiavo dal nose e il tail. La tua tavola. Burton Mr. Nice Guy 155. La tua maschera. Anon. Ti piace fare street rail con la maschera e lo zainetto da freeride? Sempre da non dimenticare anche arva, pala e sonda non si sa mai. “Better Safe than Sorry” I tuoi bindings. Burton Malavita. Il tuo berretto. Burton. Le tue cuffie. Bianche che trasmettono musica elettronica. Il tuo intimo. Boxer for ever. I tuoi pants. Burton Restricted SlimFit. I tuoi boots. Burton Imperial. I tuoi guanti. Burton. il tuo video. Tanti con la serie Howcoolis, ne creiamo parecchi l’ultimo di inizio stagione è Howcoolis early season. (http://vimeo. com/30334158) Spesso sono anche sul vostro sito likemilk.com Il tuo film preferito. Tutti quelli di Guy Ritchie in particolare “Lock Stock and Two Smoking Barrels.” Cosa pensi delle droghe e dell’alcool? Che non si sa mai in che ordine metterle. Però in questo momento ci tengo di più ai risultati e a non essere squalificato dopo una gara. La tua donna perfetta. Una bella ragazza positiva che ha voglia di fare sport e ama lo snowboard e l’arte.
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Molti trick chiusi ma anche molti atterraggi disastrosi. TEXT: ENRICO SANTILLO PIC: DENIS PICCOLO RIDER: SIMON GRUBER
Il Nissan Stomp It di Modena ogni volta riserva grandi sorprese. Basta guardare l’edizione dello scorso anno dove un’inaspettato Marco Grigis con uno splendido Double Backside Rodeo, si classificò in seconda posizione dietro al francese Gerome Mathieu, che né usci vincitore con un’ altrettanto splendido Frontside 10 Cork. In questa appena trascorsa 4a edizione 2011, l’Urban Contest più importante d’Italia classificato con 4 stelle TTR e con un montepremi di 25.000 euro, ha visto salire rispettivamente al secondo e terzo posto due promesse dello snowboard italiano: la new entry di casa Burton Snowboards Kevin Kok, ottimo rider ed originale filmer (andate a vedere i suoi video su LikeMilk.com) e il gasatissimo Marco aka “Donze” Donzelli. Sicuramente un bell’inizio di stagione per il rider appartenente al team Burton e sicuramente una bella rivincita quella dello scatenato Marco Donzelli. Una bella rivincita perchè, nella scorsa edizione, il “Donze” chiuse uno splendido Double Backside Rodeo revertato pochi metri dopo il landing, che non gli permise di classificarsi alle finali. Un’elogio va fatto anche a Simon Gruber, Marco Grigis e lo stesso Kevin Kok, reduci di uno stancante viaggio a Londra, in occasione del “London World Cup”. Tutti e tre i riders hanno partecipato e gareggiato alla tappa londinese, ma nonostante la stanchezza e la forma fisica in generale hanno scelto di gareggiare e dare spettacolo anche al Nissan Stomp It di Modena Skipass. Ovviamente c’è da dire che l’umidità e la situazione meteo non aiutava per niente lo stato della neve e che il landing era sicuramente molto impegnativo. Molti trick chiusi ma anche molti atterraggi disastrosi. Tanti i big della scena snowboard nazionale ed internazionale, come Manuel Pietropoli new entry del team DC snowboarding, Giorgio Ciancaleoni, Marco Concin, Filiberto Piller Cotter, Nicolò Pezzato, Lorenzo Buzzoni, Martin
Russo e Luca Fiorini per l’Italia. Roope Tonteri, Stefan Falkeis, Mathias Weisserbacher, Joachim Krogstie, Trym Nordgard, David Bertschinger Karg, Luka Jeromel e Fredrik Evensen invece sono i riders stranieri che hanno partecipato alla gara. Dopo tutte queste parole sicuramente la vostra domanda sarà, chi ha vinto il Nissan Stomp It di Modena Skipass 2011? L’austriaco Mathias Weisserbacher classe 1992, è il rider vincitore di questa edizione. Proprio così, il giovane austriaco ha vinto sull’italiano Kevin Kok. La gara è stata caratterizzata da un vero testa a testa che ha visto protagonisti appunto i due rider Mathias Weisserbacher e il rider di casa Burton. Entrambi hanno realizzato un punteggio di 89.00 punti nella loro migliore run, portando così i giudici ad una decisione unanime, ovvero seguire il regolamento. Proprio per questo motivo, i giudici di gara hanno dovuto basarsi sul punteggio della seconda miglior run, delle tre totali disputate dai due rider. La vittoria non poteva che andare in direzione del rider austriaco. Backside 1080 ed un Frontside 540 Mute Tailbone, gli hanno permesso di portarsi a casa il luccicante assegno da 8.500 euro! Il pubblico non è stato da meno, infatti tantissime persone hanno assistito ai giorni di gara ed alle finali. Tanti ragazzi ormai appassionati di questo sport, tanti i curiosi e tantissime le famiglie posizionate sotto il jump con la bocca aperta e gli occhi spalancati. Sicuramente un bel segnale, vedendo quelle decine e decine di genitori indicare al proprio figlio che il rider era pronto a saltare. Forse qualcuno di loro quest’inverno porterà uno di quei bambini a prendere lezioni dal maestro di snowboard invece che da quello di sci, o forse tanti continueranno a seguire la propria strada. Io sono sicuro che questo è il modo giusto per andare avanti, quindi complimenti a tutti i protagonisti e partecipanti del Nissan Stomp It, ovviamente anche a chi era dietro le quinte!
C’ERANO PIù DI 400 BAMBINI E GIOVANI RAGAZZI. TEXT: ENRICO SANTILLO PIC: DENIS PICCOLO
Io e il Capitan Denis, ci siamo dati un gran da fare durante la fiera di Modena Skipass. Tra una birretta e una chiacchiera con qualche amico di vecchia data, siamo riusciti per fortuna ad assistere anche allo spettacolo del Burton Snowboard 4 Kids. Proprio così, un vero spettacolo, visto che a partecipare a questa iniziativa c’erano più di 400 bambini e giovani ragazzi, che grazie ai maestri di 6.9 e il supporto di Burton sono riusciti a snowboardare con 20 gradi in piena città, davanti ad un numeroso pubblico che non esitava ad applaudire ogni loro manovra e, ahimè, anche dopo ogni loro cartella. Tra il pubblico c’era chi non sapeva nulla di snowboard e chi invece ne sapeva eccome, infatti possiamo affermare che si è lucidato gli occhi nel vedere tutti questi talenti. Se devo dirla tutta, il vivaio di casa Burton Snowboards mette davvero paura. Piccole promesse crescono, sapete perchè? Ve lo dice Emil Zulian, 14 anni che come se niente fosse riesce a chiudere Backside 900. Ciao Emil presentati ai lettori di Sequence Snowboarding. Ciao Sono Emil Zulian e sono nato il 22 Agosto 1997, quindi ho 14 anni. Faccio snowboard da circa 4 anni, nello snowpark di San Pellegrino ed oggi sono molto felice di essere qua, mi sono divertito un sacco a fare rail davanti a tutta questa gente. Con chi vai a fare snowboard di solito? Vado sempre con il mio allenatore che si chiama Eric Dantone, che ci porta in giro a snowboardare. Poi pensa che da quando faccio la scuola superiore, ovvero da quest’anno, è nato un progetto che si chiama Ski College. Questa iniziativa ci permette di saltare delle ore scolastiche per fare sport, ovvero snowboard. Per esempio siamo già stati due volte ad Hintertux e a Novembre andremo altre due volte in Val Senales. Figata!
Parteciperai ad alcuni contest in questa stagione? Si, parteciperò alla Triveneto Cup e poi alle tappe del Rookie Tour. Lo scorso anno sono arrivato in finale al Rookie Final di Ischgl, ma non ho vinto. Spero di rifarmi quest’anno! Ci tengo molto a fare delle grandi belle run! Sto cercando di imparare nuovi trick in questi mesi prima che inizi l’inverno. Quale sensazione ti piace quando vai in snowboard? La sensazione di vuoto mi piace molto e mi trasmette tanta adrenalina, anche se qualche volta mi capita di atterrare male e di prenderequalche botta forte. Quello per esempio non mi piace, ma so che le cadute fanno parte del gioco. Quali sono gli snowboarder italiani che ti piacciono di più? Simon Gruber è il mio preferito, l’ho visto girare molte volte, quando esce un suo nuovo video non vedo l’ora di vederlo e mi sembra anche molto simpatico. Anche Tania Detomas secondo me è molto brava, un vero esempio per tutte le ragazze che vogliono fare snowboard. E’ una ragazza molto grintosa, la conosco perchè ha sempre girato con Eric, il mio allenatore, lui mi ha sempre parlato molto bene di lei. La cosa più bella che speri ti possa capitare? Mi piacerebbe tantissimo partecipare agli X-Games in America, sarebbe proprio bello anche se so benissimo che sono livelli altissimi e difficili da raggiungere, ma nessuno mi può impedire di sognare, no? La volta che ti sei divertito di più in snowboard? Quando sono andato al World Rookie Fest a Livigno, mi sono divertito un sacco perché, oltre alla gara, ho avuto la fortuna di girare con i ragazzi più grandi nel park. C’ erano dei kicker veramente grossi, mi hanno ispirato molto!
“NELLA VITA TUTTO è UNA QUESTIONE DI SELEZIONE” TEXT & PIC: ROBERTO BRAGOTTO RIDER: SIMON GRUBER SPOT: PASSO ROLLE
Divento ipercritico quando penso al mio lavoro, a ciò che faccio, a ciò che cerco di creare, a ciò che immagino. A volte, pochissime e rarissime volte, mi capita di scattare una foto che per brevissimo tempo mi piace. E mi piace per davvero. A dirla tutta, non è una sensazione che dura molto, giusto il tempo di vederla, sistemarla, ordinarla… spesso già al secondo sguardo la trovo scadente, vecchia, banale. Ma in rarissime occasioni, quella sensazione permane per qualche attimo, e per qualche istante è capace di renderla bella anche ai miei occhi. Non ho mai scattato una foto perfetta, non ho nemmeno idea se potrà mai esistere una foto perfetta… ma negli anni ho notato che alcune foto che consideravo buone, non mi sono mai state pubblicate. Forse perché i nostri occhi hanno una visione soggettiva del bello, della qualità, e spesso questa non coincide con quella di qualcun altro. E’ assolutamente normale. O forse perché, semplicemente, finiscono nel dimenticatoio, accantonate in chissà quale angolo di memoria. Ho sempre pensato che il lavoro più difficile sia semplificare, riassumere, sfoltire. Non sono uno di quelli che senza pensare a niente cercano di fare più scatti possibili… forse, al contrario, scatto troppo poco. E’ tutta una questione di selezione, è tutta una questione di qualità. Scartare foto è forse più difficile che scattarle. E’ un lavoro certosino, difficilissimo, complicato. Bisogna alienarsi dalle proprie preferenze e pensare soltanto alla bellezza “universale”, ad una bellezza che appunto perché
universale, non esiste. Bisogna ragionare con gli occhi degli altri, con gli occhi di chi nemmeno si conosce. Bisogna essere cinici, bravi, coerenti. Bisogna saper non pensare. Può volerci una vita intera… ma credo che l’unico modo per avvicinarsi alla perfezione, sia affidare tutto al proprio istinto, al proprio cuore, alla propria esperienza. Questo vale nella fotografia come per tutto il resto. Nel decidere da dove partire, nel prendere una rincorsa, nell’immaginare per quanto tempo si starà per aria, nel capire dove si può andare, atterrare, fermarsi. Prima rincorsa. Primo salto. Prima traccia. Una delle cose più difficili da compiere. Prima inquadratura. Prima immaginazione. Primo scatto. Una delle cose più difficili da realizzare. Questa foto non è stata pubblicata perchè Simon appartiene a quella rara categoria di riders che molto spesso vanno in snowboard, spesso fanno dei gran bei trick, molto probabilmente li chiudono e quasi sicuramente c’è un fotografo ad immortalarli. La conseguenza è che spesso ci si ritrova molto materiale, molta selezione e arrivederci alla mia foto preferita, arrivederci a What’s the story. Nella vita tutto è una questione di selezione. E’ la mancanza la vera forza, il riassunto la vera coerenza. Solo così possiamo lasciare alla perfezione soltanto i dettagli essenziali.
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BLUE MONTGOMERY IS DEFENDING AWESOME WITH CAPITA. TEXT: GEORGE BOUTALL PIC: JOEL FRASER
Quando eri un pro rider hai girato per grosse aziende multinazionali. La tua scelta di fondare Capita nasce anche come ribellione a queste realtà? Noi siamo tutti influenzati dalle nostre esperienze passate, però per me personalmente, Capita è stato come un gruppo di persone che semplicemente volevano trovare le loro strada come brand e non è stata una reazione a quello che ci è successo in passato. Capita è sempre riuscito a provocare l’industria dello snowboard, cosa ci dobbiamo ancora aspettare? In realtà non stiamo cercando di provocare il mondo dello snowboard. La nostra intenzione è proprio il contrario: Noi proponiamo prodotti e una presentazione visiva che noi riteniamo sinceramente interessante e speriamo che altri snowboarder riescano ad identificarsi in Capita, ad esserne ispirati e in ultimo luogo vogliano comprare i nostri prodotti e partecipare allo spirito del brand in qualche modo. Naturalmente, quando ci sono idee nuove c’è anche molta resistenza, ecco perché alcuni brand decidono di prendere la scorciatoia e proporre idee che sono già stati visti sul mercato. Capisco che la famigliarità con un prodotto può indurre alle vendite, ma noi non vogliamo prendere scorciatoie. Vogliamo creare prodotti originali, che abbiano il massimo livello di performance e che si allignino agli ideali artistici del brand. Se avremo successo con questo approccio, avremo clienti appassionati e una base solida per il nostro futuro.Una delle cose più interessanti del vostro brand e che tante tavole sono disegnate direttamente dai team rider con ottimi risultati, non molti brand hanno questa fortuna… Si, siamo stati molto fortunati ad avere rider che negli anni siano stati così interessati al design del prodotto. In
realtà se uno è bravo ad andare in snowboard non è detto che sia altrettanto bravo a disegnarne una, sia tecnicamente che graficamente. In Capita abbiamo avuto rider molto talentuosi sia sulla neve che non, che erano molto interessati nel processo di produzione. Seth Huot, Tyler Lepore, Corey Smith, Tj Schneider hanno tutti contribuito molto oltre al riding. Sono da dieci anni che TJ si occupa delle grafiche della Mid Life Zero da 10 anni ormai. Corey fa graphiche da diversi anni. Il prossimo anno sarà interessante perchè anche Dan Brisse e Scott Stevens si stanno interessando al board design. Avete appena prodotto il vostro secondo video, Defenders of Awesome, quanto sono importanti i team video e secondo te lo snowboard diventerà come lo skate dove ogni azienda lavora sul proprio progetto? Quando un brand produce il proprio video è molto importante perchè ha pieno controllo della sua immagine e del messaggio che vuole trasmettere. Nessuno conosce il mood, i rider e le loro personalità quanto il brand stesso. Non abbiamo intenzione di produrre un video all’anno, ma quello che dici del confronto con il mondo dello skate è chiaro… Quando il brand è giusto e i rider sono giusti esce sicuramente un video potente. So che avete diversi contatti anche in Italia, ce ne vuoi parlare? Abbaimo molti rapporti professionali e profondamente personali con l’Italia. L’Italia è la nostra seconda casa. Capita è posseduta in parte da un gruppo italiano di persone incredibili tra cui Martino Fumagalli e Gian Paolo Casana. Il nostro partnership con A4 Distribution è molto forte. Non è solo una seconda casa ma anche un posto dove andiamo per collaborare, strategizzare, disegnare e sognare insieme sul nostro futuro.
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STATE ATTENTI AI CANI, HANNO LA RABBIA! TEXT & PIC: ROBY BRAGOTTO RIDER: MAX STAMPFL SPOT: SANTO STEFANO
Avete presente uno street-rail tanto surreale da farlo sembrare quasi un tranquillo rail da park? Un double-kink dove non ti cacciano manco se esplodi dei petardi, dove puoi usare un cassonetto dell’immondizia come base di spinta e dove puoi stare ore ed ore a riprovare qualsiasi trick venga alla mente. Uno street-rail con una classica scalinata alla sua sinistra e una leggera e dolce discesa d’erba sulla destra, giusto per avere una buonissima scappatoia di salvataggio anche in caso di errore. Un monotubo della giusta pendenza, non troppo facile ma nemmeno impossibile, con la parte piatta lunga poco più di un metro e mezzo. Un atterraggio altrettanto tranquillo, che si lascia morire vicino un giardinetto di un parco di fronte ai campi di tennis comunali del paese. Un rail così tranquillo e ormai di uso comune, che nemmeno la polizia di passaggio ci fa più caso se possa essere usato in un modo diverso dal solito. Resta pur sempre un double-kink e, appunto per questo, rimane comunque un rail di media difficoltà, dove forse un semplice 50-50 è troppo tranquillo, ma dove non si può nemmeno osare oltre il limite. Io, purtroppo, ho avuto modo di vederlo e fotografarlo una sera soltanto, ma una sera che poi si è tramutata in notte inoltrata: con l’allegra compagnia dell’Anello, quali sono gli ormai amici AltoAtesini Simon Gruber, Max Stampfl, Daniel “Plazy” Neulichedl e Marco “Bambi” Concin, appunto a causa della tranquillità di questo spot, Arturo Bernardi ed io siamo riusciti a finire la carica di ogni batteria possibile durante quella nottata… sono stati lì ore ed ore a riprovare qualsiasi genere di manovra, fino
ad arrivare ad essere davvero troppo stanchi per continuare… un po’ perché erano le due di notte e un po’ perché sia Arturo che io, avevamo perso la totale sensibilità alle dita delle mani. Di trick ne ho visti provare davvero di tecnici e difficili: da Max in frontside 50-50 frontside 360 out, a Plazy in backside 50-50 to switch 50-50, fino ad arrivare al solito Simon, che di ritorno da un tour in Finlandia con gli Isenseven, si era fatto il callo a forza di street-rail, chiudendo perfettamente un backside lipslide da manuale. Qualche anno prima Denis Piccolo aveva fotografato Alvaro Dal Farra e Andrea Codoro, portando a casa 50-50 e boardslide, anche loro tirandola lunga per tutta la notte, sotto l’occhio vigile di un motivato Ramon Giani. Dal punto di vista fotografico, devo ammettere che offre diverse prospettive originali… scavalcando abusivamente la rete dei campi da tennis vicini, si può cercare e trovare un punto di vista davvero particolare e lontano dai luoghi comuni delle classiche foto, che spesso diventano un clichè quando si ha a che fare con dei street-rail come questo. Ah sì, ora ricordo di un piccolo ed inquietante particolare che riguarda quel luogo… se doveste mai trovare dei cani o delle volpi passeggiare nei dintorni, state attenti, hanno la rabbia! O almeno così diceva un vecchio e saggio anziano del luogo. E ah, quasi dimenticavo… dove si trova questo street-rail dei sogni? Si trova sulla strada principale che porta da Belluno a Cadore, proseguendo per Santo Stefano, ma poco prima del centro sulla destra. Attenzione è leggermente sotto il livello della strada, occhi aperti!
NORTHWAVE FESTEGGIA I SUOI 20 ANNI. TEXT: GEORGE BOUTALL Quest’anno è il vostro ventesimo anniversario, cosa farete per festeggiare? Abbiamo iniziato i festeggiamenti già a inizio anno! A partire dalla festa che abbiamo fatto durante la fiera di Monaco e tutto il materiale promozionale a tema che sta girando tra i nostri rider, negozi e amici. Abbiamo puntato molto a far conoscere la nostra storia e origine Italiana attraverso più canali possibile, perché volevamo che questo fosse anche un motivo d’orgoglio per tutti i rider italiani, una piccola vittoria in uno sport di nascita e predominanza americana. Essendo tra i pochi brand Italiani che hanno sfondato nel mondo, è ancora difficile competere con i brand americani, oppure le cose stanno cambiando? La competizione con loro dipende molto da paese a paese, alcuni mercati come Giappone e nord Europa sono più legati all’America e quindi la battaglia diventa più dura, mentre in altri come Francia, Spagna o Italia stessa, non esiste una richiamo così forte. La scelta che Northwave e Drake hanno scelto negli ultimi anni è di puntare molto a far risaltare il gusto italiano dai nostri prodotti. Poiché siamo partiti anche dal presupposto nel seguire i trend americani, saremmo arrivati sempre secondi e non ci andava di fare quelli che “copiano”. Il design e la qualità italiana è riconosciuta da tutti nel mondo, noi siamo andati solamente ad applicarla nel mondo dello snowboard, ottenendo dei prodotti dallo stile unico e da un rapporto qualità – prezzo imbattibile. Questa direzione ha dato e sta dando sempre di più ottimi risultati, anche nella stessa America! Italian Do It Better, sempre! Avete sempre avuto rider di altissimo livello nel vostro team, a partire da Reto Lamn nei anni 90, poi Kevin Jones e Lukas Huffman e adesso Risto Mattila e Antti Autti. Quanta influenza ha il team
nel design dei prodotti? Se dai un’occhiata ai rider del nostro team internazionale, noterai che c’è una prevalenza di atleti europei. Questo perché abbiamo puntato ad avere delle persone più vicine all’azienda stessa, che con un paio di ore di aereo potessero arrivare nella nostra sede e partecipare insieme ai designer ed ingegneri allo sviluppo dei nuovi prodotti. Solo la combinazione delle esigenze dei Pro e quelle dei tester porta alla realizzazione di soluzioni tecniche e prodotti che possano realmente venire apprezzate da tutti, dallo snowboarder in erba fino al più estremo dei Pro. Quanto dei vostri articoli sono prodotti in Italia e quanti all’estero? Ormai da qualche anno tutti i nostri prodotti vengono industrializzati e prodotti all’estero. Le esigenze di competizione internazionale hanno spinto anche Northwave a percorrere questa strada. Tutta la ricerca e sviluppo rimane saldamente in Italia e solamente la produzione è dislocata all’estero, sotto il vigile controllo di nostri tecnici italiani che garantiscono una qualità e affidabilità imbattibile. I vostri dipendenti sono tutti snowboarder? Tutti i dipendenti che lavorano in funzioni chiave dell’azienda, come design, ricerca e sviluppo e rete commerciale, sono rider attivi. Questa infatti è una condizione essenziale non solo per pensare e realizzare prodotti che rispecchino le esigenze e aspettative dei rider, ma anche per trasmettere la passione di Northwave e Drake all’esterno dell’azienda, verso i nostri clienti e affezionati utilizzatori. Quale messaggio vuole promuovere Northwave nel mondo dello snowboarding? Lo scorso anno siamo usciti con una campagna pubblicitaria dal messaggio chiaro e semplice: “Today is a good day”, ovvero “Oggi è una giornata speciale”, intesa come l’arrivare a passare i più bei momenti possibili sulla neve!
DOVETE TENERLO TRA LE GAMBE PER IL FRONTSIDE BOARDSLIDE. TEXT: GEORGE BOUTALL PIC: ROBY BRAGOTTO RIDER: FEDERICO JOVANOVICH
Nello snowboarding il frontside boardslide è sempre stato antonamasia di stile. Non a caso, quando in un intervista chiesero a Joe Sexton quale trick avrebbe scelto se ne potesse fare solo più uno, lui rispose senza esitazione: frontside boardslide. Cè qualcosa di veramente speciale nel chiudere un front board ben fatto, una sensazione di soddisfazione che non ha paragoni. Non è un trick per quelli delicati di cuore perchè richiede un impegno al 100%. Infatti ci vuole del corraggio a buttarsi di schiena giu da una scalinata, c’è sempre la paura di quel controlamina fatale che ti aggancia i talloni e ti scaraventa di testa contro gli scalini oppure il rischio opposto di stare troppo in avanti facendo in modo che la tavola schizzi via dal rail come una saponetta e prima che te ne sei accorto, ti ritrovi con i denti piantati nel rail. Per un frontside boardslide ben fatto ci sono tre regole fondamentali: Per primo bisogna avere sempre la tavola a 90 gradi perpendicolare al rail, anche se state facendo un pretzel, non ci sono scuse per una tavola a 45 gradi. In secondo luogo, bisogna che il rail sia sempre in mezzo agli attachi, se proprio volete avere il rail sotto il piede anteriore o posteriore, va bene, ma non chiamatelo frontside boardslide. E ultimo ma non meno importante, non bisogna mai an-
dare to fakie, bisogna sempre chiudere il front board dritti come siete entrati. Credetemi ho visto ragazzi amazzarsi pur di tenerlo dritto. Per tanti rail rider il front board è stato veramente un chiodo fisso, ci hanno messo anni e anni per perfezionarlo ma alla fine ne è valsa la pena anche perchè quando trovano l’occasione giusta, la ritirano sempre fuori. Infatti anche se si tratta di un trick di base, se fatto su un rail particolarmente lungo oppure un kink rimane ancora uno dei trick più tecnici e stilosi che si possa fare. Il Frontside Boardslide ha passato tante mode negli ultimi anni, ci sono stati anni in cui si vedevano solo pretzel out, poi si è passati ai 270° out, detto anche danese o bagel, poi ancora i fs boardslide to bs boardslide e oggi si vedono sempre più tentativi di frontside bluntslide. Però il trick originale rimane sempre un classico. Per fortuna in Italia se ne sono visti tanti di front board come si deve, per primo forse Filippo Kratter che tornato dagli states dopo le riprese di neoproto sfoggiava dei front board da manuale oppure Zeman che pur di mettere la tavola perfettamente a 90° rischierebbe la vita e anche Tato che potete ammirare nella sua intervista di questo numero.
FOREST BAILEY
GOING OFF THE RAILS
RESERVED RAW PANT ADDICTION SERIES # 3 OF 10: SUBSTANCE 686.COM TO SEE HOW FOREST RAGES
PATRICK DE LORENZI E IL SUO SWAG. TEXT & PIC: DENIS PICCOLO.
Presentati. Sono Patrick Delorenzi. Vivo a Torino, la Black City.
La tua prima soddisfazione? Quando ho fatto kickflip.
Come è iniziata la tua collaborazione con Random? Filmando con HG è capitato di andare a filmare con anche con Tato. Ho conosciuto Alessandro Miniotti aka Killer, qualche ripresa è finita in Too Much Too Serious. E da li è partito tutto.
Il tuo video di snow di riferimento? Love/ Hate.
Di cosa ti occupi all’interno della crew? Filming e editing.
Che differenza c’è tra pubblicare un video su dvd o su vimeo? Vimeo = Birra - Dvd = Grey Goose
Cosa pensi del progetto del video? Curato fin nei minimi dettagli. Un video da paura. Come sei entrato a contatto con la crew di Sequence? Andando a filmare con Killer. Raccontami di uno shooting con Sequence. Sera prima a letto tardissimo, sveglia la mattina non presto, prima. Viaggio per i monti, miliardi di prese in giro, shooting su kicker in fresca, infernale. E la sera birre. Cosa pensi dello snowboard in Italia. Il flair cresce ogni giorno di più. E noto sempre più collaborazione.
Il tuo film e il tuo regista preferito? Gummo / Harmony Korine.
Il tuo rider italiano preferito e perchè? Tato Renzo Chiala, Matteo Watza Borgardt, Tommy Lanza. Street, powder o park? Street. Lo street è il futuro dello snowboard? Non è il futuro, ha solo subito una grossa evoluzione negli ultimi tempi. C’è stato un momento in cui ti sei cagato in mano? Quando faccio cazzate e bevo troppa birra e vodka. Progetti futuri? Elegant Stoners. HG Crew. Random. E miliardi di altri progetti.
Qualche componente della crew ha mai abusato di qualche parte del tuo corpo? Forse una volta. No homo.
Cosa farai da grande? Il Designer.
IL NOSTRO WEB EDITOR CI RIVELA I suoi segreti NEL CASSETTO. TEXT & PIC: ENRICO SANTILLO (LIKEMILK)
STREETWEAR DI TENDENZA Per gli amanti dello streetwear, questo è di certo un libro che non può mancare nei vostri archivi. Scritto da Josh Sims autore di diversi volumi sull’argomento, e noto giornalista che tutt’oggi collabora con BBC, Financial Times, Independent, Times, Mail on Sunday, Observer, Esquire, Wallpaper e molte altre testate. Storie degli uomini che stanno dietro ogni marchio: imprenditori, graffitisti, DJ e surfer. Un’aggettivo per descriverlo? Impareggiabile. LES GARS DE LA MARINE Un libro che ritrae e racconta la storia dei tattoo old school. Immagini risalenti ai primi del 900, storie e racconti di quell’epoca. Marinai, donne, inchiostro e disegni imperfetti. Curioso ed originale, scritto da Jerome Pierrat ed Eric Guillon, uno dei miei preferiti. LETTORE MP3 Non importa quale sia la marca del vostro mp3, l’importante è che funzioni e che dentro ci sia buona musica. Nel mio I-Pod trovate Curtys Mayfield, Kings of Leon, Louis Prima, Skip James, Lauren Hill, Lou Reed, Otis Redding, Israel Vibration e tanti altri brani che mi fanno stare bene e sentire vivo. CRACKERS MAGAZINE E LIKEMILK.COM Due cose differenti ma per me un’unico amore. Cerchiamo quotidianamente di informarvi sulle novità del settore moda streetwear e di quello degli Action Sport. All’interno pura passione e ricerca verso qualcosa di davvero unico, provate a dargli un’occhiata, ne vale la pena. MANUALE DEL PESCATORE Qui c’è un pezzo di storia della pesca all’italiana. Niente mezzi ipertecnologici o mulinelli elettronici. Solo nodi all’amo, razze di pesci del mediterraneo e qualche trucco che ovviamente non posso svelarvi. Sono cresciuto sugli scogli vicino casa mia, con la canna da pesca e questo libro. Un vero compagno di avventure.
GIUBBETTO JEANS SMANICATO Se lo vedevate all’origine, non vi sarebbe mai venuto in mente di acquistare un capo simile. Mercatino del vintage e dell’usato, 5 euro con le maniche ancora intere. Basta un po’ di fantasia e qualche toppa presa in giro per il mondo, per trasformarlo in un capo per me senza tempo. COLTELLINO SVIZZERO VICTORINOX Un’oggetto a parer mio indispensabile nei giorni fuori città. Utile per pescare, andare a caccia o semplicemente per svitare una vite. Un regalo di mio padre, ci tengo molto, lo terrò sempre con me. MACCHINA FOTOGRAFICA Ognuno di voi deve possederne almeno una. Pellicola, Reflex o Digitale, se ancora non ce l’avete procuratevela. Per me è la mia seconda ragazza, non l’amo quanto la prima, ma ad ogni viaggio e in ogni momento delle mie giornate è con me. Lei è l’unica che potrà raccontare la vostra storia. SEQUENCE SNOWBOARDING #01 Qui invece troviamo un’altro pezzo di storia ma dello snowboard. Il primo numero di Sequence, nato nel 2003 dalla mente imprevedibile di Paolo Salvatore. All’interno intervista a Tato Chiala e Martino Orso. In copertina invece, trovate la scritta “Italians do it better”! TARGA DI DOGTOWN Un ricordo della California, il più bel viaggio della mia vita. Dogtown non è altro che un quartiere nato originariamente nella parte West di Los Angeles, che con il tempo poi si è esteso da Santa Monica, Venice Beach e Pacific Ocean Park. Vicino a Beverly Hills, ma non di certo ricco come quella zona. Su Wikipedia trovate la scritta “Dogtown ancora oggi non è la spiaggia ideale per i turisti”, fidatevi di me, provate a passarci!
Place: helsinki, finnland | Photo by: sami tuoriniemi
alex tank
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WWW.ridehead.coM
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Stefano Munari: Double Backflip Indy Preperation
Impara a fare backflip e prova i primi double su qualche Air-Bag.
Approach
Prendi tutta la velocità necessaria e arriva sul dente a gambe piegate e tavola piatta, se ti senti sicuro non avrai paura, se invece hai paura forse è meglio che torni a casa dalla mamma.
Take Off
Non anticipare lo stacco, ma aspetta la fine del dente per guadagnare tutta l’ampiezza possibile e sopratutto, come spesso succede, eviterai di sbattere la testa sul salto. A questo punto distendi le gambe e dai l’impulso verso il tail. Se non vedi il park capovolto c’è qualcosa che non ha funzionato.
Maneuver
Se hai staccato bene raccogli le gambe ed evita di ruotare le spalle, altrimenti sarà facile perdere il controllo. Grabba in Indy e mantieni la posizione, in questo momento tutti ti stanno guardando, in molti stanno pregando per te!
Landing
Verso la fine del secondo backflip porta lo sguardo in atterraggio e molla il grab, fai seguire le gambe e appena la tavola tocca terra ammortizza con entrambe le ginocchia, se non trovi qualche skier sul landing dovrebbe essere fatta.
Remember
Fai attenzione al salto e regola l’impulso rotatorio in base alla parabola, se sei corto di rotazione ti impunti e se chiedi a Stefano, che a Bardonecchia ha testato l’effetto, ti dirà che è meglio evitare!!!
After
Se il trick ti viene ad occhi chiusi e ormai ti annoia, prova il triple e sarai tra i pochi al mondo ad averlo chiuso ed essere sopravvissuto!
Text: Enrico Cavada Pic: Alessandro Belluscio Location: Livigno
Enrico Cavada: Half Cab to bs Rodeo 540° Preperation
Fai un paio di cab 180 to bs180 e straight to bs rodeo per prendere il giusto feeling con la struttura.
Approach
Parti in switch e affronta il primo dente a tavola piatta, solo alla fine porta il peso leggermente sui talloni e ruota le spalle mantenendo lo sguardo in direzione di surfata. Recupera le gambe e atterra sul butter-box a tavola piatta e gambe piegate. E’ molto importante avere bene in mente quello che devi fare altrimenti è facile che finisci addosso al fotografo.
Take Off
Stacca dal butter e dai un impulso verso i talloni, recupera le gambe e grabba in bs-grab. A fine rotazione, appena vedi l’atterraggio, ruota la tavola in bs di 180° e le spalle in direzione opposta per non andare in overrotation.
Landing
Appoggia la tavola e ammortizza. Cerca di essere fluido è molto importante per vedere la foto pubblicata su qualche mag, se ti irrigidisci la sequenza finirà sicuro nel cestino del mac.
Remember
Ruota il minimo necessario durante il cab180, se atterri male sul butter sarà difficile prepararsi per il rodeo, ma ancora più difficile fermarsi prima di inflettare. Se capita stringi i denti!
After
Se il butter lo concede prova un cab540 in entrata o fai la manovra specchiata, fs180 to swbs Rodeo.
Text: Enrico Cavada Pic: Denis Piccolo Location: Chiesa in Valmanenco
TEXT: ARTURO BERNARDI PICS: DENIS PICCOLO
lorenzo buzzoni e arturo bernardi
TATO CHIALA
LORENZO BUZZONI
FILIPPO KRATTER BS 720° MELON
Ogni anno, ad aprile, l’inverno lascia spazio alla primavera. Il sole Every year, in April, winter gives way to spring. The sun is scalda le giornate che si allungano e in montagna la neve inizia warm, the days become longer and the snow starts to melt a sciogliersi; è la stagione fredda che volge al termine, è la terra in the mountains; the cold season comes to an end, and the che continua, inesorabile, il suo ciclo di rivoluzione. Ogni anno, earth, without fail, continues its cycle of revolutions. Every ad Aprile, in alta Val Di Susa, in uno dei migliori snowpark italiayear, in April, in the upper part of Val di Susa, in one of the ni, il team doors, capitanato da Cristian Filippone, organizza un best snowparks in Italy, the doors team led by Cristian Fievento che segna la fine della stagione, nella stazione invernale lippone, organises an event to mark the end of the season, di Bardonecchia. Questi giorni sono conosciuti come il “CLOSE in the winter resort of Bardonecchia. This event is known THE DOORS”. Arrivando al Melezet salta subito all’occhio la quaas “CLOSE THE DOORS”. When you get to Melezet you imlità del lavoro che ha impegnato i ragazzi di Bardoland, in questa mediately notice the quality of the work completed by the settimana particolarmente calda. Bardoland guys, during a really Le geometrie pulite e le dimenwarm week. The clean shapes “Le geometrie pulite e le dimensioni sioni non consuete a queste zone and the unusual size of the non consuete a queste zone non non lasciano dubbi; quello che è park, for this part of the world, lasciano dubbi; quello che è stato fatto don’t live any doubts; what they stato fatto è qualcosa di veramenè qualcosa di veramente speciale.” te speciale. La struttura principale did is really very special. The è un kicker di quattro metri di almain feature is a four-meter tall “The clean shapes and the unusual tezza con un flat da 20 metri e un kicker with a twenty-meter flat size of the park, for this part of the bel gap nel mezzo; osservata dalla and a nice gap in the middle; if world, don’t live any doubts; what they seggiovia sembra veramente granyou observe it from the chairlift did is SOMETHING very special.” de, arrivandoci vicino assume un it looks really imposing, almost aria imponente, quasi minacciomenacing, as you get close to it. sa. Poco sopra ci sono altri due kicker e il mitico polejam doors. A little further up there two more kickers and the famous Il set-up per una gara di slopestyle, è perfetto. La lista comprenpolejam doors. The set-up is perfect for a slopestyle comde: Marco Donzelli, Lorenzo Buzzoni, Filippo Kratter, Niccolò Pezpetition. The quality list includes: Marco Donzelli, Lorenzo zato, Plazy, Tato Chiala, Whatza e tanti altri. Buzzoni, Filippo Kratter, Niccolò Pezzato, Plazy, Tato Chiala, Il sole, ospite d’eccezione di questo week end, continua a scaldaWhatza and many more. re inesorabilmente la neve. La temperatura, verso metà giornata, The sun, as a special guest this weekend, is relentlessly wardiventa estiva; si gira in maglietta e a causa della neve bagnata ming the snow. The midday temperature is summerlike; you inizia a mancare la velocità per poter utilizzare tutta la linea e ride in your t-shirt and because of the wet snow you becodare il meglio sul gap. Accaldati ma soprattutto assetati ci spome too slow to use the whole line and to do your best over stiamo al Garage per un aperitivo che Bruce si ricorderà a lungo. the gap. Feeling hot and thirsty we go to the Garage for an Infatti verso le dieci lo ritrovo piegato in due su uno dei divanetaperitif that Bruce will remember for a long time. Actually, at
0342-683494 / INFO@A4DISTRIBUTION.IT / WWW.A4DISTRIBUTION.IT
TATO CHIALA BOARDSLIDE POLEJAM 270° OUT
ti del bar che agonizza o forse dorme. Dalla pila di bicchieri che around ten, I found him folded on one of the bar’s settees, Plazy ed io riusciamo a impilargli sulla schiena, perfettamente at death’s door or perhaps sleeping. From the number of orizzontale, si evince che il suo stadio ha ampiamente superato i glasses Plazy and I manage to stack on his perfectly horilimiti consentiti dalla comune decenza, ma cosa vuoi farci… sono zontal back, one can gather that he has really exceeded the ragazzi! Non paghi la festa continua al campo smith dove i più limit set by common decency, but what can we do …. The temerari riescono a fare chiusura. guys are young! Not having had enough yet, the party moves La domenica, provati dall’hangover, tutti arrivano in park un po’ to Campo Smith where the most daring end the night. più tardi del dovuto e il caldo, che non accenna a diminuire, ha On Sunday everybody turns up at the park a bit later than già avuto il suo devastante effetto sulla neve primaverile, renplanned, with a terrible hangover and the heat, which dodendo impossibile l’utilizzo della maggior parte delle strutture. esn’t relent, has already had a devastating effect on the Cristian e i suoi decidono, tra urla spring snow, making it impossidi approvazione generale, di spoble to use most of the features. “Per alcuni questi giorni stare la BBQ area in mezzo al gap. Cristian and his gang decide to rappresentano l’inizio delle vacanze, In poco tempo un sacco di gente move the BBQ area to the middper altri il momento di migrare verso affolla lo spazio attorno alla grile of the gap, among approving i ghiacciai e per altri ancora l’ora di glia attendendo pazientemente shouts. Within a short time a spalmare la wax sulla tavola da surf.” il proprio pezzo di salsiccia o la lot of people crowd the space propria costoletta. La birra viene around the grill waiting patien“For some, this is the beginning of their tly for their sausage and chop. costantemente spillata mentre holidays, for others it is the time to qualche temerario continua a usaBeer is drafted non-stop while migrate to the glaciers, for others it is some fearless guy ride on the re il kicker sfiorando con la tavola the time to wax their surfboards.” le teste degli attendenti di questo kicker, almost hitting the heads insolito pic-nic primaverile. Ogni of the participants to this unuanno, ad aprile, gli amici della scena Italiana dello snowboard si sual spring picnic. Every year, in April, all the friends of the danno appuntamento nell’estremo nord-ovest per celebrare la Italian snowboard scene meet in the extreme north-west to fine della stagione. Per alcuni questi giorni rappresentano l’inicelebrate the end of the season. For some, this is the beginzio delle vacanze, per altri il momento di migrare verso i ghiacning of their holidays, for others it is the time to migrate to ciai e per altri ancora l’ora di spalmare la wax sulla tavola da surf. the glaciers, for others it is the time to wax their surfboards. Per me, che vengo dalla città e non ritornerò fino al prossimo For me, coming from the city and not returning until next inverno, rappresenta un momento per salutare tutti i miei comwinter, it is a time to greet all my mates, my friends, like the pagni, i miei amici, come l’ultimo giorno di scuola…ci si rivedrà last day at school… we’ll meet again after the summer, when dopo l’estate, quando la neve ricomincerà a cadere, quando la the snow starts to fall, while the earth continues, without terra avrà continuato, inesorabile, la sua rivoluzione. fail, its revolutions.
Fraser
PERSONAL AWESOMENESS COACH SCOTT STEVENS ON THE ULTRAFEAR FK CHECK SCOTT OUT IN CAPiTA’S MOVIE DEFENDERS OF AWESOME
tel. 0342 683494 / info@a4distribution.it www.a4distribution.it 2011 / 2012 CAPiTA SUPER CORPORATION
www.capitasnowboarding.com
TEXT & PICS: ROBERTO BRAGOTTO SPOT: BRECKENRIDGE COLORADO
Daniel Neulichedl
MARCO CONCIN FS 1080° NOSEBONE
Daniel Neulichedl
Provate a immaginare un piccolo paese dove tutti i negozi, i ristoTry to imagine a small village where all the shops, hotels, bars and ranti, gli alberghi, i locali e i fast-food, siano costruiti quasi fossero fast-food places look like fairytale buildings: colourful, with steep quelli che si vedono nei libri delle fiabe, completamente colorati, roofs, they seem to belong to a detailed grand plan. Try to imagine con i tetti a punta e come se qualsiasi cosa fosse stata creata sesome efficient and punctual links provided by efficient, totally freeguendo un progetto ben preciso. Provate a immaginare dei perfetti of-charge, local public transports. Try to imagine you are eating e puntualissimi collegamenti grazie a degli efficienti mezzi pubenormous burgers, enormous burritos, and drinking never-ending blici, totalmente gratuiti. Provate a immaginare di mangiare degli drinks. Try to imagine a perfect night-lighting system with lights hamburger enormi, dei burritos giganteschi, delle bibite che non everywhere, as if it were a permanent Christmas. Try to imagine the hanno mai una fine. Provate a immaginare un’illuminazione notperfect efficiency of the hotels, info points and offices. And now try turna perfetta, delle luci ovunque, quasi come foste perennemente to imagine a snowpark in such a context, the snowpark of your drenel periodo natalizio. Provate a immaginare la perfetta efficienza ams: first of all it has to be never ending... that’s right try to imagine delle strutture alberghiere, dei punti d’informazione, di qualsiasi it like that, a never-ending run, stretching for miles. Imagine the segreteria. Ed ora, provate a immaginare uno snowpark inserito in questo contesto. Immagi“Qualsiasi dettaglio è pensato al miglioramento dello natelo perfetto, come nei vostri sogni: per prisnowboard, alla sua perfezione e prospettiva futura.” ma cosa deve essere infinito… ecco, provate ad immaginarlo così, come se una lunghissima pi“Every detail has been designed to improve snowboarding, sta di chilometri gli fosse totalmente dedicata. to reach perfection, to project you into the future.” Immaginate le strutture che dovrebbero esserci: rail, box, wall-ride di ogni tipo, di ogni forma e difeatures: every kind of rails, boxes, wall-rides in all sizes, more than mensione… quasi ce ne potessero essere più di sessanta. Ora immasixty of them. Now imagine a chairlift with a departing and arriving ginate la seggiovia, con la partenza e l’arrivo a delineare rispettivapoint, defining the length of the whole snowpark. Imagine the altitumente l’intero snowpark. Immaginate l’altitudine, le temperature e de, the temperature, the perfect snowfalls. Grab all of these images le nevicate perfette. Prendete tutto questo, tutte queste immagiand lock them tight in your fist. If you open your fist again you’ll see nazioni, e chiudetele in un pugno. Riaprendolo non troverete altro a real American place called Breckenridge, Colorado, 200 km. from che una realtà, una realtà americana che si chiama Breckenridge e Denver. Well… perhaps I lied about perfect temperature, because on che si trova in Colorado, a duecento chilometri da Denver. Già… forJanuary 2nd I was catapulted to the winter climate of Bassano del se ho mentito sulle temperature perfette, in quanto, il due gennaGrappa, to the “normal” temperature of extreme Colorado: an aveio, sono stato catapultato dalla normalità invernale di Bassano del rage daytime temperature of minus twenty centigrades. BreckenridGrappa, alla “normalità” invernale dell’estremo Colorado: meno ge is really a dream place, a strange, beautiful, efficient, modern, venti gradi di media, in pieno giorno. Ecco, forse posso anche aver original town with the most incredible snowpark I have ever seen; mentito sulla seggiovia, in quanto non è propriamente la più veloce it’s the best location to learn, improve, think about becoming a pro. e comoda in cui sia salito…, ma il resto, tutto il resto, è pure realtà.
Rider: Matteo Castioni
Daniel Neulichedl FS 720° TAILGRAB
Breckenridge è letteralmente un posto da sogno, una città strana Every detail has been designed to improve snowboarding, to reach e bellissima, efficiente, moderna, originale. Possiede lo snowpark perfection, to project you into the future. In Breckenridge snowpiù incredibile che io abbia mai visto ed è il luogo perfetto dove boarding is not only a passion, but also a really and truly profesimparare, migliorare e pensare di diventare professionisti. Qualsiasional sport. Each feature is perfect and suitable for all levels, to si dettaglio è pensato al miglioramento dello snowboard, alla sua the upmost. And if that weren’t enough, within a radius of twenty perfezione e prospettiva futura. A Breckenridge lo snowboard non Km. one can reach three of the best prize-winning snowparks in è soltanto una passione, ma un vero e proprio sport professionistico. America: Aspen, Keystone and Breckenridge. I should also mention Ogni struttura è perfetta, adatta a qualsiasi livello, fino ad arrivare a Woodward indoor training sports centre, with trampolines and kiquelli più proibitivi. E come se tutto ciò non bastasse, nel raggio di ckers in rubber pools, at Cooper Mountain. Each of these locations una ventina di chilometri, si possono raggiungere tre tra i più fanare easy to reach by public transports, which, as I mentioned above, tastici e premiati snowpark dell’intera America: Aspen, Keystone e are free of charge. Unfortunately, despite all these fantastic chaBreckenridge appunto. E come dimenticare la palestra d’allenamenracteristics I must admit that Breckenridge is one of the most exto indoor di Woodward, con tappeti elastici e kicker in piscine di gomma che si trova a Coo“A Breckenridge lo snowboard non è soltanto una passione, per Mountain. Ebbene, ognuno di questi luoghi ma un vero e proprio sport professionistico.” è perfettamente raggiungibile con i mezzi pubblici che, come accennavo in precedenza, sono “ In Breckenridge snowboarding is not only a passion, completamente gratuiti. Purtroppo, nonostanbut also a really and truly professional sport.” te tutte queste bellissime prospettive, c’è da ammettere che Breckenridge è anche uno dei pensive resorts in America. I can consider myself lucky because I posti più costosi e cari d’America. Essendo riuscito a farmi accredididn’t have to pay for my skipasses, and therefore I didn’t spend tare gli skipass durante la mia settimana di permanenza, posso dian awful lot of money, but I want you to know that, when I joined chiararmi fortunato a non aver speso una fortuna, ma credo vi possa Daniel “Plazy” Neulichedl and Marco “Bambi” Concin, I realised bastare sapere che, quando ho raggiunto Daniel “Plazy” Neulichedl e they had lost weight, they were gaunt and they were busy trying Marco “Bambi” Concin, li ho ritrovati dimagriti, deperiti e attaccati ad to cook some pasta in a microwave oven. They had decided to go un forno a microonde intenti a provare a cucinare una pastasciutta… for professional training choosing a place that could best support loro hanno fatto una scelta d’allenamento professionistico, sceglienthem, they had made a courageous decision and they probably had do appunto una località che li potesse supportare al meglio, una scelto give up some Italian comforts, but they surely gained in terms ta coraggiosa, una scelta che può averli privati di qualche comodità of experience, riding and life. Their decision despite the cold weaitaliana, ma che di certo ha aumentato il loro bagaglio d’esperienza, ther, pasta cooked in a microwave oven, subzero temperatures and di riding, di vita. Una scelta che nonostante il freddo, la pasta cotPlazy’s hallucinations about being chased by a white dog, should ta nel microonde, le temperature glaciali e le allucinazioni di Plazy be an example for everyone. inseguito da un cane bianco, dovrebbe essere seguita da chiunque.
RANDOM CREW PHOTO CRISTIAN SCALCO
TEXT: DENIS PICCOLO PICS: DENIS PICCOLO, CRISTIAN SCALCO, ROBERTO BRAGOTTO
Perchè Randomite? La casualità per me sta alla base della vita. Non siamo noi a decidere chi saranno le persone che ci metteranno al mondo e che impareremo a chiamare papà e mamma. Tutta la nostra esistenza é condizionata da eventi casuali, alcuni lo chiamano destino. Randomite è un’esplosione di questo concetto, ma può anche essere interpretato come “malati di Random”. Mi piaceva poter dare una doppia interpretazione al titolo di questo video e allo stesso tempo giocare con un richiamo preciso al nome della produzione. Siete rimasti l’unico video italiano stampato su dvd, che valore aggiunto è per voi la possibilità di essere diffusi in questo modo? E’ un grandissimo valore aggiunto! E’ innanzitutto un modo di dimostrare professionalità e ci permette di essere elitari. Ormai online puoi mettere e trovare di tutto. Essere stampati su Dvd, secondo me, è anche garanzia di qualità. E poi siamo sui banconi di più di 400 surfshop in tutta Italia e di altri 30 in giro per l’Europa in 22.000 copie totali, non è affatto male. Novità sulla crew del prossimo anno? Di sicuro Federico Jovanovich farà parte della nostra famiglia, ma non sarà la sola novità! Poi ci sono nuovi collaboratori come Davide Spina e Patrick Delorenzi, che sono entrati ufficialmente nello staff Random e sono nate nuove collaborazioni con aziende e resort.
Why Randomite? In my opinion, chance rules our lives. It isn’t up to us to decide who our parents will be, who we’ll call father and mother. Our entire life is influenced by accidental events; some people call it destiny. Randomite is an explosion of this concept, but it can also be percieved as “Random sick”. I liked the idea of giving this video a name with a double meaning and at the same time make a clear reference to the name of our production. You are the last Italian video printed on a dvd. What kind of added value do you get from being circulated like that? An incredible added value! First of all we can show our professionalism and be elitist. At the moment you can put and find anything online. In my opinion a dvd guarantees quality. Secondly we are on the counters of more than 400 surfshops all over Italy and 30 more in Europe, for a total of 22,000 copies, not bad.. Is there any news on next year’s crew? Federico Jovanovich is certainly becoming a member of our family, but this is not the only piece of news! We have some new people, such as Davide Spina and Patrick De Lorenzi, who have officially joined the Random staff, and we have new partnerships with companies and resorts. Random is starting to have new staff and prospects, apart from well-known Arturo Bernardi. Can you tell me something about Davide Spina and Patrik De Lorenzi? Which role do they play in your video?
Random inizia ad avere collaboratori nuovi e di prospettiva, oltre allo sto“Tutta la nostra esistenza é condizionata da rico Arturo Bernardi parlami di Davieventi casuali, alcuni lo chiamano destino. de Spina e Patrik De Lorenzi, che ruolo Randomite è un’esplosione di questo concetto, ma può hanno nel video? Entrambi in questi anni si anche essere interpretato come “malati di Random”.” sono distinti per il loro impegno creando progetti video interessanti: Davide ha collaborato “Our entire life is influenced by accidental con i ragazzi di “Rock in the middle” che stimo events; some people call it destiny. molto, mentre Pat, insieme ai ragazzi di Torino Randomite is an explosion of this concept, (gli HG), ha sviluppato un modo di vivere e filbut it can also be percieved as “Random sick”.” mare lo snowboard puro, genuino e divertente! Credo molto in loro e sono sicuro che saranno Both have excelled, in recent years, thanks to their commitment fondamentali nei prossimi anni e magari un giorno gli potrò pasto produce interesting videos: Davide has collaborated with the sare il testimone. E’ fondamentale il riciclo generazionale an“Rock in the middle” guys, I greatly admire, and Pat has developed, che da parte nostra! Non bisogna essere troppo aggrappati ai together with the guys from Turin (HG), a pure, authentic, amusing propri ruoli, anche perchè lo snowboard è uno sport giovane e way of living and filming snowboarding! I believe in them and I’m in rapidissima evoluzione, è fondamentale guardare le giovani sure they’ll be indispensable in the next few years and perhaps, generazioni, altrimenti è facile restare indietro e con idee poco one day I’ll hand them the baton. It is vital that we have a geneoriginali. Largo ai giovani! ration replacement! We shouldn’t be too attached to our roles, especially because snowboard is a young sport, which is evolving Qual è l’aspetto che curate maggiormente nel video? very fast; we need to look at the new generations in order not to Qualità delle riprese, color correction, montaggio, be left behind, with few creative ideas. Make way to youth! diffusione, feste, livello di riding e di viaggi, ecc. ecc.? Sicuramente prima di tutto vengono il filming e la scelta Which aspect of your video do you focus on: quality of degli spot. Per me filmare è quasi una malattia, se sbaglio uno shooting, colour correction, editing, circulation, parshot sono capace di stare male anche per anni e se non filmo ties, riding, travelling etc.? Filming and locations come first. per troppo tempo cado in depressione! Poi viene sicuramente il Filming for me is a kind of desease, if I get a wrong shot I suffer montaggio e la scelta delle musiche, sono queste cose che faneven for years; if I don’t film for a long time I get depressed! Then, no il video! A renderlo più bello poi c’è la postproduzione! La without any doubt, come editing and music, which make a video diffusione viene subito dopo, perchè è inutile fare un bel proreally special. Postproduction follows, improving quality. After dotto se non lo vede nessuno e per questo la collaborazione con that there is circulation because it doesn’t make sense to make Sequence è perfetta e non smetterò mai di ringraziarvi, non sto a good product if nobody can see it; for this reason our collaboneanche a dirti quanto sia stata geniale ed importante la scelta ration with Sequence is perfect and I’ll never stop thanking you; di diventare freepress! Il livello del riding è importantissimo, ma I can’t tell you how brilliand and important was your decision to purtroppo non c’è molto che possiamo fare noi se non spronare become freepress! The quality of riding is really important, but i ragazzi a fare sempre qualcosa di più grosso o più stiloso, ma there isn’t much we can do about it, apart from encouraging the queste cose dovrebbero essere dentro ogni rider. Personalmenboys to do something greater and more stylish; every rider should te mi limito a rifiutarmi di filmare in spot in cui credo non si poshave these skills inside him. Personally I refuse to film spots whesa esprimere un valore tecnico adeguato. I viaggi sono la cosa re you can’t show an adequate technical value. Travelling is the più bella del nostro lavoro, ma per fare un bel video non serve
Daniel Neulichedl PHOTO ROBERTO BRAGOTTO PASSO ROLLE
MATTEO BORGARDT PHOTO DENIS PICCOLO SAN SICARIO
LORENZO BARBIERI PHOTO CRISTIAN SCALCO PRATO NEVOSO
andare dall’altra parte del mondo, è importante essere creativi ed originali riuscendo a sfruttare le città e le montagne che abbiamo in abbondanza e che sono bellissime! Abbiamo la fortuna di vivere a ridosso delle Alpi, tra le montagne più varie e belle del mondo! Le feste sono invece quelle che ci appagano di tutto il lavoro di un anno!
nicest part of our work, but you don’t need to go to the other side of the world to make a good video: it’s important to be creative and unique, exploiting all the beautiful cities and mountains we have here. We are lucky to live close to the Alps, one of the most varied and beautiful mountain ranges in the world! Parties, on the other hand, are the reward for the work we do in a year.
La parte “artistica” del video quest’anno è stata curata da George Boutall, com’è iniziata la vostra collaborazione e che tipo di lavoro avete ideato? George è una persona fantastica oltre che un ottimo grafico/illustratore. Un professionista serio e capace come se ne vedono pochi in Italia (sarà perche è inglese eheh). Quest’anno gli ho proposto di disegnarmi ed animarmi le grafiche del nuovo video ed ha accettato subito. E’ stato abbastanza facile e naturale trovare l’idea visto che abbiamo gusti molto simili. Piacciono ad entrambi la semplicità grafica e i lavori in stopmotion e così sono le grafiche di Randomite!
This year George Boutall has taken care for the “artistic” aspect of your video; how did you start collaborating and what kind of work have you conceived together? George is a great person, as well as an excellent graphic designer. He is a serious and capable professional unlike most designers we see in Italy (probably because he’s British ha ha!). This year I asked him to draw and animate the graphics of my video and he accepted straight away. It was quite easy and natural to find the idea since we have very similar taste. We both like simple graphics and stopmotion work and Randomite graphics are exactly like that!
La giornata nera di quest’inverno? La giornata più negativa è stata quando avevamo 2 kicker pronti in fresca dopo una settimana di brutto tempo e non abbiamo girato perchè 2 rider litigavano. Ma anche questo fa parte della vita e va accettato cercando, come dicevo prima, di imparare dagli errori per non ripeterli. Per la cronaca, i rider in questione hanno fatto pace e adesso si vogliono di nuovo tanto bene!
Which was the blackest day of the winter? The most negative day was when we had two kickers ready in fresh powder after a week of bad weather and we couldn’t film because two riders were having a fight. However, that happens in life and must be accepted, as I said before; we must try to learn from mistakes in order not to repeat them. By the way, those two riders made peace and they are the best of friends again!
La giornata perfetta? Mi chiama il Morbido e mi dice che ha trovato una zona grill attrezzata in un boschetto con dei picnictable da sfruttare per inventarsi qualcosa di divertente da shoottare. Mi stava ancora parlando quando sono salito in macchina e sono partito in direzione Bardonecchia. Il tempo di arrivare e il Morbido aveva già sistemato 2 tavolini, uno sopra l’altro con un ratatà (tubo dell’acqua zigrinato) incastrato da bonkare. Giuliano aveva acceso il fuoco sotto la griglia e qualcuno aveva iniziato a stappare un paio di birrette! Tra un trick e una costina avevamo anche il cane che faceva lo show; Tato e il Morbido erano motivatissimi, la luce era stupenda… cosa vuoi di più dalla vita!
And the perfect day? Morbido called me and told me he had found a barbeque area, in a wood, equipped with pic-nic tables, we could use to devise something fun to shoot. He was still talking to me as I jumped in the car and headed towards Bardonecchia. When I arrived Morbido had already put one table on top of another with a water pipe stuck to them to bonk. Giuliano had lit the fire under the grill and somebody had started opening a couple of beers! Between a trick and a spare rib we also had a dog in the show; Tato and Morbido were really motivated, the light was fantastic… what else do you want from life?
Il livello dello snowboard in Italia fatica a evolversi, mancano le nuove generazioni, troppo pochi i nomi forti sulla scena, a cosa è dovuto secondo te? In Italia abbiamo poche aziende e tanti distributori che investono meno sugli atleti e sulla comunicazione, perchè gran parte dell’immagine gli arriva in automatico dall’estero; allo stesso tempo però regalano un sacco di materiale ad atleti che non lo meritano. Meno tavole per tutti e più soldi a chi li merita. Qui è fin troppo facile trovare uno sponsor che ti passa il materiale e questo non incentiva a fare meglio di sicuro. Lo stesso vale per le riviste, ce ne sono troppe che pubblicano qualsiasi cosa pur di riempire le pagine. Una volta per vedersi pubblicare una foto, o trovare uno sponsor, dovevi spaccare di brutto ed il livello era arrivato veramente in alto, pensa a Giacomo, Filippo, Lukas, Zeman, Tato... Poi manca un circuito di gare serio alle quali partecipino tutti i migliori, dove tutti possono realmente confrontarsi, questo permetterebbe anche di capire meglio quale sia il livello reale. Invece è pieno di garette ridicole con piccoli montepremi che non servono a niente.
In Italy snowboarding is struggling to evolve, there are no new generations, too few strong names on the scene: why is that, in your opinion? In Italy we have few companies and many distributors who invest less in athletes and communication, because much of the image comes automatically from abroad. At the same time, though, they give a lot of material to athletes who don’t deserve it. Fewer boards to everybody and more money to those who deserve it! Here it is too easy to find a sponsor who provides you with equipment and that prevents snowboarders from doing their best. The same is true of magazines: there are too many that publish anything in order to fill their pages. In the past, in order to have you photo published or to find a sponsor, you had to work hard and the level was really high, think about Giacomo, Filippo, Lukas, Zeman, Tato… Another reason is the lack of a serious competition circuit, where the best can compete, where they can all measure themselves, and this would help understand what the real level is. Conversely there are so many ridiculous little competitions with small prizes, which serve no purpose.
Tecnicamente quanto ritieni lontano il tuo video da un video Europeo? A livello di filming non siamo messi male, ci sono video che circolano in Europa anche più marci (ovviamente non parlo dei big), ma il vero gap sta nel livello di riding. Per quanto riguarda le grandi produzioni ci sono anche evidenti differenze di budget.
How far is your video from a European one, from a technical point of view? At filming level we are not doing badly, there are videos circulating in Europe that are worse (obviously I’m not referring to the big video makers), but there is a real gap in riding level. As far as big productions are concerned there is a clear budget difference.
TANIA DETOMAS PHOTO ROBERTO BRAGOTTO ARGENTERA
LORENZO BUZZONI PHOTO DENIS PICCOLO ARGENTERA
TEXT: ROBERTO BRAGOTTO PICS: DENIS PICCOLO, LORENZO BELFROND, ROBERTO BRAGOTTO, LORENZ HOLDER SPOT: ETNA SICILIA
DANIEL NEULICHEDL PHOTO LORENZO BELFROND
Ma io dico… voi avete mai visto un vulcano? Siete mai stati I say… have you ever seen a volcano? Have you ever been on su un vulcano? Avete mai messo i vostri piedi su un qualcoa volcano? Have you ever set your foot on something of the sa di simile? Siete mai stati vicino ad un cratere? L’avete mai kind? Have you ever been close to a crater? Have ever seen visto fumare? Avete mai sentito la roccia emanare calore? Ma the smoke coming out? Have you ever touched a heat releasing io dico… riuscite ad immaginare un panorama come questo? rock? I say… Can you imagine such an environment? And what E se intorno fosse completamente innevato? Riuscite soltanto if everything around was covered by snow? Could you imagine ad immaginarlo? Una sottospecie di paesaggio lunare… rocthat? cia lavica che si frantuma tra le mani, neve, ghiaccio, crateri A kind of lunar landscape… volcanic rock breaking in your hansparsi ovunque e una perenne e continua fumata dalla cima ds, snow, ice, craters scattered everywhere and never ending del vulcano… in una sola parola: Etna. Non solo è uno tra i più smoke from the top of the volcano… I’ll say it in one word: Etna. grandi vulcani al mondo con i suoi 45 chilometri di diametro, It is not only one of the largest volcanoes in the world with its ma con i suoi 3300 metri d’altezza è anche il più alto di tut45-Km. diameter, but also the highest in Europe, 3300 meters ta Europa. Ma il dettaglio che lo rende veramente eccezionahigh. The fact that Etna is still active makes it really special, le, unico e assurdamente incredibile, è che ad oggi è ancora unique and unbelievably incredible. Trust me when I say it’s attivo. Eccome se è attivo! Merda, è veramente attivo! Ora, active! Shit, it’s really active! anche se dubito che possiate aver letto il primo articolo nel Although I doubt that you read part 1 of my article in the preprecedente Sequence, tutte queste domande e affermazioni vious issue of Sequence, all of my questions and statements riguardano i Fiat Pictures Awards, viaggio e contest fotograare connected to the Fiat Pictures Awards, a journey and phofico che, in collaborazione con Sequence e Fiat, ha portato le tography contest that made me shift my bum from San Martimie chiappe da San Martino di Castrozza fino in cima all’Etna. no di Castrozza to the top of Mount Etna, in cooperation with Riassumendo in breve, per chi se lo fosse perso, i Fiat Pictures Sequence and Fiat. In short, for those of you who might have Awards non sono stati altro che un concorso fotografico con missed the point, the Fiat Pictures Awards was a photograun montepremi di 3500 euro, che prevedeva una suddivisione phy contest with a prize of 3500 Euros and consisted of three in tre gruppi da quattro persone, tre rider ed un fotografo che groups of competitors with four people each, three riders and avrebbero dovuto spostarsi da San Martino di Castrozza fino a photographer travelling from San Martino di Castrozza to the in cima all’Etna a bordo di svariate macchine Fiat. I gruppi che top of Etna, on board various Fiat cars. The groups included: the hanno partecipato al progetto sono stati: i Nitro Road Warriors Nitro Road Warriors Anton Bilare, Marco Smolla, Tobi Strauss e Anton Bilare, Marco Smolla, Tobi Strauss e Xaver Hoffmann seXaver Hoffmann with photographer Lorenz Holder; Daniel Neuguiti dal fotografo Lorenz Holder; Daniel Neulichedl, Tania Detomas e Lorenzo “Una sottospecie di paesaggio lunare… roccia lavica che si Buzzoni seguiti dal fotografo Lorenzo frantuma tra le mani, neve, ghiaccio, crateri sparsi ovunque Belfrond; Filippo Kratter, Stefano Munae una perenne e continua fumata dalla cima del vulcano… ” ri, Marco Donzelli e Marco Grigis seguite da me, Roby Bragotto. A tutti loro si ag“A kind of lunar landscape… volcanic rock breaking giungevano Erika, Poldo e l’intera squain your hands, snow, ice, craters scattered everywhere dra di Facciosnao per visionare il tutto, and never ending smoke from the top of the volcano… ” Denis Piccolo capo supremo di Sequence e fotografo fuori concorso e Arturo Bernardi di Random Video, con l’ovvio compito di effettuare lichedl, Tania Detomas e Lorenzo Buzzoni with photographer Loil video dell’intera avventura. Lo scopo? Scattare migliori foto renzo Belfrond; Filippo Kratter, Stefano Munari, Marco Donzelli possibili, nient’altro. Nulla di più semplice da spiegare, nulla e Marco Grigis with me, Roby Bragotto, as photographer. Erica, di più stimolante e difficile da eseguire. Il mio racconto precePoldo and the Facciosnao team joined us, and were in charge dente si era fermato con l’arrivo a Roma dell’intera carovana, of assessing the whole project, as well as Sequence big boss dopo un’intensa giornata passata nel bel mezzo dell’inverno and non-competing photographer Denis Piccolo, and Arturo a San Martino di Castrozza, una nottata trascorsa in macchiBernardi from Random Video, in charge of videoing the whole na ad attraversare letteralmente mezza Italia e un risveglio in competition. The objective was to take the best possible photos, piena primavera inoltrata nel cuore della capitale. Dopo meznothing else. Nothing is easier to explain, but so stimulating and za amatriciana, mezza carbonara, due arrosticini, un ambiguo difficult to achieve! padrone della locanda, due risate di Roberto d’Amico, cinque Part 1 of my story ended with our convoy arriving in Rome, indescrivibili curve di Daniel Cardone nella bowl di Cinecitafter an intense mid-winter day in San Martino di Castrozza, foltà, la Salerno - Reggio Calabria, un traghetto notturno e delle lowed by a night spent in our cars trying to drive across half of strade dissestate, credo che la domanda che possa riassumere Italy and an awakening in the heart of the city in the middle of al meglio i tre giorni trascorsi in Sicilia, sia soltanto una: “Chi spring. After half a portion of spaghetti amatriciana, half of spal’avrebbe mai detto?”. Chi l’avrebbe mai detto che ci potesse ghetti carbonara, two lamb skewers, an ambiguous inn-keeper, davvero essere della neve nella più grande isola italiana? Chi Roberto d’Amico’s laughs, five indescribable carves by Daniel l’avrebbe mai detto che sarei riuscito ad allacciarmi una tavola Cardone in the Cinecittà bowl, the Salerno–Reggio Calabria mosenza rotelle sotto i miei piedi? Chi l’avrebbe mai detto che torway, a night ferry, some rough roads, only one question can mi sarei ritrovato a fare delle foto di carattere invernale in un best summarise the three days we spent in Sicily: “Who would posto dove mare, sole e spiagge sono all’ordine del giorno? Chi have thought it?” Who would have thought we would find snow l’avrebbe mai detto che mi sarei ritrovato a pochi metri da un in the largest Italian island? Who would have thought I would cratere attivo e che soltanto poche settimane dopo il mio arribind a board without wheels to my feet? Who would have thouvo sarebbe nuovamente eruttato? Chi l’avrebbe mai detto che ght I would take some wintery pictures in a place where sea, sun l’Etna potesse essere davvero un posto meraviglioso e ricco di and beaches are the order of the day? Who would have thouspunti per lo snowboard? Chi l’avrebbe mai detto che mi sarei ght I would get so close to an active crater that would erupt ritrovato a più di 2000 chilometri dalle mie amate montagne e again just a few weeks after my visit? Who would have thought nonostante questo sentirmi comunque come fossi a casa? Ebthat Etna was such a beautiful place with so many suggestions bene sì… nonostante fossimo in pieno marzo con le tempera-
MARCO DONZELLI PHOTO ROBERTO BRAGOTTO
STEFANO MUNARI PHOTO DENIS PICCOLO
ture tutt’affatto che invernali, ho scoperto, trovato e vissuto il for snowboarding? Who would have thought that I would feel, vulcano Etna, nel pieno della sua meraviglia. Devo ammettere unexpectedly, so much at home at a 2000 Km distance from my che un po’ tutti noi eravamo scettici alla partenza di questo beloved mountains? Well… although we were well into March viaggio… nessuno di noi riusciva ad immaginare di poter trowith temperatures not wintery at all, I discovered and experienvare un panorama tanto unico quanto splendido e, soprattutced Etna at its best. I must admit we were all a bit sceptical at the to, nessuno di noi avrebbe mai pensato che saremo riusciti a beginning of our journey… nobody could imagine we would find trovare quella quantità di neve, di impianti e luoghi adatti per such a unique and wonderful landscape, nobody would have un concorso fotografico… e invece, inaspettatamente, ci siamo thought we would find such a lot of snow, lifts and places suiritrovati alle prese con uno dei più produttivi viaggi dell’intero table for a photography contest… Well, quite unexpectedly we inverno. La cosa che maggiormente sono riusciti ad insegnarmi were experiencing one of the most productive trips in the whole l’Etna e i miei compagni di gruppo (in particolare Filippo), è winter. More than anything, Etna and my fellow travellers (espestata la ricerca degli spot fotografici: vi posso assicurare che in cially Filippo) taught me how to find the best settings for my questi casi, esperienza e occhio la fanno davvero da padrone. photos: I can assure you that experience and a good eye are vital Ritrovarsi accerchiati da un paesaggio simile, così diverso dalle in this situation. When we were surrounded by such a landscanostre montagne e così stranamente “nuovo” per le nostre vepe, so different from our mountains and so unusually “new”, our dute, ha fatto in modo che la fantasia fosse la fonte principale imagination had free reins. If I think about it I can hardly believe della nostra analisi. A ripensarci sembra pazzesco, ma in tre that, in three days, we managed to build a small spine to use for giorni siamo riusciti a costruire una piccola spina da usare in handplants and to find a totally natural step down right in the handplant, a trovare uno step-down totalmente naturale nel middle of one of Etna’s ravines and above all we managed to pieno di una delle maggiori voragini dell’Etna e, soprattutto, build a kicker linking one crater to another, with a grand view of con un’incredibile paesaggio dell’intera Catania come sfondo, Catania in the background. I learnt how important it is to build siamo riusciti a costruire un kicker da un cratere all’altro. Ho a mental picture before grabbing your camera, as it were a kind imparato l’importanza di quanto sia fondamentale costruirsi of project, a plan to put into practice, an inspiration hidden in a mentalmente una fotografia ancor prima di prendere in mano corner of our mind. I learnt the importance of experience, how la propria macchina, come fosse una sorta di progetto, un divital it is to listen, understand, learn from those who have tried segno ancora da realizzare, un’ispirazione nascosta in chissà before us. But above all I rediscovered the importance of imaquale angolo della nostra mente. Ho imparato l’importanza dell’esperienza, di “ho riscoperto l’importanza della fantasia, di come ogni quanto sia fondamentale ascoltare, comcosa, in tutte le cose, gira attorno ad essa: avere fantasia è prendere, capire e imparare da chi ha un’attitudine inestimabile, saperla usare è qualcosa di fanmoltissime prospettive passate in precetastico, osservare e vedere angoli ciechi che gli altri non denza. Ma prima di ogni altra lezione, ho riescono a scorgere, è soltanto un dono incredibile. ” riscoperto l’importanza della fantasia, di come ogni cosa, in tutte le cose, gira “But above all I rediscovered the importance of imagination, attorno ad essa: avere fantasia è un’athow everything rotates around it; to have imagination is titudine inestimabile, saperla usare è a special skill, to know how to use is fantastic, qualcosa di fantastico, osservare e vedeto observe and spot the hidden corners nobody else re angoli ciechi che gli altri non riescono can see is an incredible gift. ” a scorgere, è soltanto un dono incredibile. L’immaginazione è alla base di un qualsiasi sogno, sia che esso sia realizzabile, o sia che resti per gination, how everything rotates around it; to have imagination sempre tale. E’ un minuscolo frammento del nostro cervello is a special skill, to know how to use is fantastic, to observe and che si ripara in chissà quale nascondiglio, tanto piccolo e sespot the hidden corners nobody else can see is an incredible greto, che ancora nessuno è riuscito a studiarlo, a capire il suo gift. Imagination supports all dreams whether they are viable funzionamento, a trovarlo, a scoprirlo. Credo che la fantasia sia or not. It is a tiny part of out brain tucked away in a hidden l’unica cosa che ci lega ancora al mondo dei sogni, alla nostra place, it is so small and secretive that nobody has been able to ormai dimenticata percezione di ciò che potremo essere, dianalyse it, to understand how it works, to find it and discover ventare, divenire. E’ l’unica nostra arma contro un mondo che it. I believe imagination is the only tie, we have, with the world sta cercando di seppellirla, dimenticarla, rinchiuderla. E’ frutto of dreams, with our forgotten perception of what we could be, di ciò che siamo, di quello che vorremo diventare e di ciò che become. It’s the only weapon against a world that is trying to sogniamo di essere. E’ il desiderio costante di cambiamento, il bury, forget and lock it. It’s the fruit of what we are, what we succo di noi stessi, la vera voglia di sorridere. E’ tutto quello would like to become, what we dream to be. It’s the permanent che ci serve per svegliarci, per progredire, per non porsi mai un wish for change, our own essence, a real desire to smile. It’s all limite. Non importa dove ci troviamo, dove siamo stati o dove we need to wake up, to progress, never to set a limit to ourselstiamo andando, a lei importa soltanto che venga usata, sfrutves. It doesn’t matter where we are, where we’ve been, where tata, condivisa. I Fiat Pictures Awards sono stati prima di tutto we are going; imagination needs to be used, exploited, shared. un viaggio che ha fatto accrescere l’esperienza personale di The Fiat Picture Awards was first of all a journey that made all ogni partecipante, facendoci aprire gli occhi su nuovi orizzonti participants grow, opened our eyes to new horizons, gave each e dando a chiunque l’occasione per varcare nuove prospettive. one of us the opportunity to get a better perspective. Ma quello che ho maggiormente appreso è l’aver capito che ci The best lesson for me was to understand that you can be on si possa ritrovare davvero sull’Etna, nel bel mezzo di un’isola top of Etna, or in the middle of a desert island, or in the full deserta o nel pieno di una bufera invernale con metri di neve of a winter storm with meters of powder under your feet, but fresca sotto i piedi, ma senza fantasia non si riuscirà mai a coif you don’t have imagination you’ll never be able to build, struire nulla, a sognare nulla, a ricercare nulla. Siate fantasiosi, dream, discover anything. Be imaginative, open your minds, aprite la mente, ascoltate chi ha esperienza, dedicate all’imlisten to experienced people, devote all your thoughts to imamaginazione tutti i vostri pensieri, respirate, siate vivi. E’ l’unigination, breath, be alive. It is the only way to discover, learn, co modo per scoprire, imparare, vivere per davvero. live a real life.
TANIA DETOMAS LORENZO BELFROND
ANTON BILARE LORENZ HOLDER
TEXT & PICS: ROBERTO BRAGOTTO SPOT: NORTHSTAR CALIFORNIA
FEDERICO JOVANOVICH
MATTEO FERRARIS E LAURA
MICHELE LOBRANO
DEVID DE PALMA
MATTEO FERRARIS
Bassano del Grappa, Italia. Sveglia ore 7:05. Alzarsi dal letto apBassano del Grappa, Italy. Alarm at 7:05. Getting up from bed hitpoggiando prima il piede destro. Pipì. Acqua e sapone sulle mani, ting the floor with the right foot first. Pissing. Water and soap sulla faccia. Asciugamano. The freddo, fetta di pane bianco con on hands and face. Towel. Cold tea, a slice of white bread with nutella, brioches Kinder PanCiok. Dentifricio e spazzolino. Pannutella, Kinder PanCiok croissants. Toothpaste and toothbrush. taloni della tuta, felpa, berretto di lana, scarpe. Vecchia bicicletta Tracksuit trousers, sweatshirt, woolly hat, shoes. Old “olandesiolandesina. Ore 7:18, treno Bassano del Grappa - Venezia. Auna” bike. Time: 7:18, Bassano del Grappa-Venice train. Bus from tobus, Piazzale Roma - Aeroporto Marco Polo. Imbarco, ritardo Piazzale Roma to Marco Polo Airport. Boarding , a one-hour-anddi un’ora e dieci. Attesa. Primo aereo, Venezia - Londra. Un’ora ten-minute delay. Waiting. First flight, Venice-London, one hour e mezza di aereo. Atterraggio. Quattro ore di scalo. Attesa. Seand a half. Landing. Waiting four hours for transfer. Second flight, condo aereo, Londra - Calgary. Tredici ore di aereo. Atterraggio. London-Calgary, thirteen hours. Landing. Passport control, stamp. Frontiera, timbro. Nuovo imbarco. Un’ora di scalo. Attesa. Terzo Boarding again. American time: 23:10. A total travelling time of aereo, Calgary - Los Angeles. Quattro ore di aereo. Atterraggio. twenty-six hours and jet lag. People everywhere, a nice springtiOre 23:10 americane. Ventisei ore di viaggio totali, jet lag. Perme warmth, my bum on a sidewalk . sone ovunque, tipico tepore primaverile, le mie chiappe su un I am back in California. I think I realised where I was again, that marciapiede. very moment, on that sidewalk in the gigantic Los Angeles aiSono tornato in California. Penso di aver realizzato dov’ero nuorport. I couldn’t believe it: after one year I was really back in Cavamente, proprio in quel momento, sopra quel marciapiede lifornia. California is, for the time being, the only place I have dell’enorme aeroporto di Los Angeles. Ero incredulo, a distanza visited where I have seriously considered living forever. Being di un anno ero davvero tornato in California. La California, al moback there with that clear certainty, I thought how important “semento l’unico luogo che ho visitato nella mia vita, in cui ho seriacond times” have always been for me: the second trip, the semente pensato di vivere per sempre. cond kiss, second chances, second choices…all this is a synonym Ritrovandomi lì di nuovo e con questa certezza acquisita, mi è of awareness. When you experience the same thing twice, your tornata in mente l’importanza che ho sempre dato alle “seconde initial dreams give space to conscience, your search changes into volte”: il secondo viaggio, il secondo bacio, le seconde possibiliprobability, and your fear of not knowing, into an incentive to tà, le seconde scelte… tutto questo è sinonimo di consapevolezdeepen your knowledge. When I was, again, in the land I loved za. Quando ci si ritrova a vivere una qualsiasi cosa per la seconda so much and where I lived so intensely, even if briefly, I was a bit volta, i sogni iniziali lasciano spazio alla coscienza, la ricerca si hesitating, because I didn’t know my fellow travellers. Unfortunatrasforma in probabilità e il timore di non sapere in stimolo di approfondita cono“Quando ci si ritrova a vivere una qualsiasi cosa scenza. Quando per la seconda volta mi per la seconda volta, i sogni iniziali lasciano spazio alla sono ritrovato nella terra che ho amato e coscienza, la ricerca si trasforma in probabilità e il timore vissuto intensamente seppur per breve di non sapere in stimolo di approfondita conoscenza.” tempo, l’unica incertezza che avevo era dovuta al fatto di non conoscere i miei “When you experience the same thing twice, your initial compagni di viaggio. Purtroppo fino a quel dreams give space to conscience, your search changes into momento con Marco “Jhonny” Morandi, probability, and your fear of not knowing, into an incentive Matteo Ferraris e la sua ragazza Laura “Lauto deepen your knowledge.” rosky”, Devid De Palma, Federico “Scienza” Iovanovich e Michele Lobrano, non avevo mai avuto il piacere di lavorare e, soprattutto, non avevo mai avutely I had not had the pleasure to work and spend some time with to il piacere di trascorrere assieme del tempo al di fuori di quello Marco “Jhonny” Morandi, Matteo Ferraris and his girl-friend Laura che poteva essere lo snowboard e il mondo contorto che a volte è “Laurosky”, Devid De Palma, Federico “Scienza” Iovanovich and nascosto dietro ad esso. Ebbene, io, con loro, mi sono divertito a Michele Lobrano, outside the snowboard scene and the complex bestia! E’ stata una splendida sorpresa, un fantastico riscontro, una world that is sometimes hidded behind it. Well I had immense fun meravigliosa scoperta. Tutti, ma davvero tutti, sono delle persowith them! It was a great surprise, a fantastic match, a wonderful ne eccezionali, divertenti, di compagnia. Abbiamo riso, scherzato, discovery. They are all exceptional, entertaining , good company, giocato, bevuto, cantato, guidato e vissuto. Siamo stati a Northstar, everyone of them, with no exception. We laughed, joked, played, June e Mammoth Mountain in poco meno di due settimane. Senza drank, sang, drove and lived. We went to Northstar, June and Mamdimenticare Las Vegas, Venice Beach e la Death Valley. Ovunque moth Mountain in less than two weeks and also Las Vegas, Venice andassimo, ovunque fossimo, ho sempre sorriso. Beach and Death Valley. Wherever we went, wherever we were, I Ora, potrei raccontarvi di ciò che dovrebbe parlare questo primo never stopped smiling. articolo della California, ovvero di Northstar Tahoe, di come sia riNow I could tell you what I was supposed to talk about in this masto incantato dalla perfezione di un park veramente perfetto, first article about California, I mean Northstar Tahoe, how I was oppure dall’assurda quantità di strutture in linea a disposizione, struck by such a perfect park, or perhaps I should mention the di come sia divertente, pratico, bellissimo, oppure della piccola incredible number of lines of features available there, how much casetta dove abbiamo alloggiato, dell’enorme lago a pochi mefun, entertaining, practical, beautiful it was. Maybe I should talk tri da noi, o dell’antichissima locanda che come lampadari aveva about the little house where we stayed, the enormous lake a few corna di cervi, vere. Ma quello che considero veramente impormeters away from us, the ancient inn with its lampshades made tante e quello che ho davvero imparato da questa prima parte di with real deer antlers. However, what I’ve really learnt from the viaggio, è quanto le “seconde volte” possono spesso sembrare le first stage of my trip is really important: “second times” can often scorciatoie più facili, appunto perché già vissute seppur in parlook like easier shortcuts, because the experience has been partly te. Ciò che invece rende davvero fantastico un secondo viaggio, lived before. What makes a second trip really fantastic are the sono le persone con cui lo condividi, i ricordi delle risate, la sempeople you share it with, the recollection of laughter, the uncomplicità dei momenti. Voi siete riusciti a segnare la mia mente con plicated time. You left a sign in my mind, a second fantastic reun bellissimo secondo ricordo, una seconda memoria, una seconcollection, a second memory, a wonderful second possibility. You da meravigliosa possibilità. Voi siete stati davvero magnifici. Con were really great. With you, I would go back there, staight away. voi tornerei lì subito. Grazie ragazzi. Thanks guys.
MICHELE LOMBRANO 50/50 TO SWITCH 50/50
JHONNY MORANDI
TEXT: DENIS PICCOLO PICS: DENIS PICCOLO, CRISTIAN SCALCO, LORENZO BELFROND
PHOTO DENIS PICCOLO
Nel numero 14 di Sequence del Gennaio 2008 ti ho fatto la mia seconda intervista, devo essere sincero, quell’inverno mi hai salvato il culo, era il nostro primo anno da editori e avevamo poco budget e poche foto per chiudere il giornale, avevamo bisogno di un ri-der che in poco tempo chiudesse molti trick, e tu facevi al caso nostro. Nell’Aprile del 2007 ti abbiamo invece fatto l’intervista su Snowboarder, ora vorrei partire da quelle domande per ripercorrere il tuo percorso e disegnare il tuo futuro. O preferisci che ti chiedo come mai ti chiamano Tato?
I interviewed you for the second time for issue 14 of Sequence published in January 2008 and to be honest, that winter you saved my ass. It was my first experience as magazine editor, our budget was tight, we didn’t have enough photos to finish the paper, we needed a rider who could do lots of tricks in a short time and you were the right guy for us. In April 2007 we interviewed you for Snowboarder and now I would like to go back to those questions to retrace your path and design your future. Or would you prefer I asked why they call you Tato?
Tutto è iniziato a la Thuile, con L’ Aurora Snowboard Team e tuo padre, quanto ha influi-to la tua famiglia nella tua carriera? La mia famiglia ha influito molto perché ha creduto in me, e specialmente in uno sport che ai tempi non era ancora considerato. Mi ha dato modo di crescere ed essere auto-sufficiente già a 16 anni per permettermi di viaggiare da “solo” per l’Europa, cosa che non tutti i genitori sono disposti a fare; specialmente perché porta a delle rinunce, che per me è stata la scuola.
It all began at la Thuile, with the Aurora Snowboard Team and your father. How much influence has you family had on your career? My family influenced me a lot, because they believed in me and in a sport that, at the time, was not taken into serious consideration. They enabled me to grow and become self-sufficient at the age of 16, so that I could travel around Europe “on my own”. This is a thing that not all parents are prepared to do, because inevitably you have to sacrifice something, for example I gave up school.
Sei cresciuto con il mito di Max Perotti, Terje Haakonsen e Daniel Frank cosa c’è nel tuo riding di loro e a chi ti ispiri ora. Loro sono i riders che hanno creato la storia dello snowboard. Non è più un fattore di ispirazione, ma di rispetto per riders che ci hanno permesso di girare ora con attrezzatu-re all’avanguardia e con un occhio di riguardo anche da parte dei media e delle aziende extra settoriali; e ancora oggi collaborano per rendere migliore lo snowboard. Peter Gauna con il suo camp “Big Air” in Val Senales è stato per te come un secondo padre, qual’è il ricordo più bello di quei camp? Oggi esiste camp simile? Non c’è un ricordo in particolare, quegli anni sono stati la mia vita dai 16 ai 23anni; forse sono cresciuto un po’ rude, ma in ogni caso mi hanno permesso di non annoiarmi dello snowboard. Ora i camp sono diversi, una volta erano chiamati camp per il pro che si andava ad allenare e per l’allievo che poteva vedere i pro in azione, io in primis l’ho vis-suto in Val Senales con Peter Gauna che ha permesso all’Italia di ospitare molti tra i ri-ders più forti del pianeta! Tutt’ora questi riders come Devon Walsh, Jamie Linn e Travis Parker sono solo una parte dei pro che, quando gli si chiede: “conosci l’Italia?” ti rispon-dono: Yes! Big A camp Val Senales! such fun!”. Adesso manca quest’idea di camp ma ovviamente tutto cambia e i camp ora si devono adeguare alle esigenze delle persone; a differenza dei camp Americani che ancora vivono lo stile del Big A, dando molto rilievo alla scena dello snowboard attuale, sempre con rider importanti che presenziano come stimolo. Sei un rider vecchia maniera, ovvero che sai girare su tutti i terreni, pipe, kicker, powder e street. Ora invece le giovani leve si settorializzano molto, lo fanno per concentrare tut-te le forze e raggiungere alti livelli oppure solo per comodità? La metterei un po’ in entrambi i casi, comodità perché è molto più facile specializzarsi e crescere in un solo terreno, anziché svilupparsi in modo completo; ma anche perché il livello dello snowboard nel mondo è in continua crescita, perciò per un rider che vive in Italia e deve crescere è difficile allenarsi nel proprio paese, un po’ per mancanza di strutture e un po’ per la mentalità. Solo che poi penso “ma noi come abbiamo fatto che avevamo ancora meno strutture di loro?” spero dia da pensare anche a voi. Quando andavano di moda le crew, appartenevi al clan Iuter, che ultimamente si è leg-germente allontanato dal mondo dello snowboard, pensi che le nuove crew che si sono formate sono all’altezza delle passate o sono solo mode passeggere? Per un giovane rider quanto è importante immedesimarsi in una crew? Si può dire che oggi si è un po’ perso il concetto di crew, ogni giorno se ne formano e se ne sciolgono (vedi facebook) però le vere crew che nascono
You grew up admiring Max Perotti, Terje Haakonsen and Daniel Frank. How to you take after them in you riding and who is an inspiration for you now? They are riders who made the history of snowboard. It isn’t a matter of inspiration any longer; it is respect for riders who made it possible for us to ride now with avant-garde equipment, and to be respected by the media and the companies outside our sector; they still cooperate to boost snowboarding. Peter Gauna with his “Big Air” camp in Val Senales was like a second father to you. Which is your best recollection of those camps? Does a similar kind of camp exist to-day? I don’t have one special recollection; from 16 to 26 years old that was my life. Perhaps I grew up a bit rough, but that period taught me never to be bored when snowboarding. Camps are different now; once they were called camps both by the pros who were train-ing there and the learners who could watch the pros in action; I experienced that In Val Senales with Peter Gauna who made it possible for Italy to host most of the strongest riders on planet earth! Riders like Daevon Walsh, Jamie Linn and Travis Parker belong to a group of pros who, when asked, “Do you know Italy?” answer, ”Yes! Big A camp Val Senales! such fun!”. Nowadays there is no longer this idea of camp, but obviously things change and camps must adapt to people’s requirements. This is in contrast with the American camps that still live the Big A style, with an emphasis on the current snowboard scene and famous riders attending to stimulate others. You are an old-school rider, I mean you can ride on any terrain, pipe, kicker, powder and street. Nowadays the young generations are very specialised; do they do it to con-centrate their efforts to reach high levels or just for comfort? A bit of both: comfort because it is much easier to specialise and grow on one type of terrain, rather then to develop in a complete way; this is also due to the fact that the quality of snowboarding is constantly growing in the world. For an Italian rider, who wants to grow, it’s difficult to train in the country, partly because there is a shortage of facilities and partly because of mentality. Having said that I ask myself, “How did we cope, considering we had fewer facilities than we have now?” I hope this is food for thought. When crews were in fashion you belonged to the luter clan, which has recently moved away from the world of snowboarding. Do you think that the newly created crews are up to the standards of the old ones or they are just a temporary fad? How important is it for a young rider to identify with a crew? I can say that, to some extent, we have lost the concept of crew; every day a few are created
FRONTSIDE BOARSLIDE 270° OUT PHOTO CRISTIAN SCALCO
PHOTO LORENZO BELFROND
PHOTO DENIS PICCOLO
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da una passione sono quelle che rimangono. Il clan Iuter è stato la mia famiglia perché tutti avevamo una sola cosa in mente (e non è lo snowboard! T. & B.) e lo collegherei con la sfilza di ricordi in Val Senales. Per un giovane rider è più importante spaccare, più che immedesimarsi in una crew!
and a few disappear (see facebook), but the real crews that share a passion, last. The luter clan was my family, because we all had one thing in mind (and it wasn’t snowboarding! T. & B.); I would put it together with the string of memories from Val Senales. For a young rider it is more important to spaccare than to identify with a crew!
Ricordo che negli anni ti è sempre stato rimproverato la tua poca voglia di snowboarda-re fuori dall’Italia, nonostante il tuo riding ti permettesse di girare a livello europeo, cosa ti tratteneva nei nostri confini e che consiglio ti senti dare ai più giovani? Hai dei rimpian-ti? Denis…che cazzo stai dicendo ! :) Capisco se mi parli di States, che purtroppo l’interes-se di Burton era di farmi snowbordare in Europa, come per esempio in Svizzera, Au-stria, Norvegia, Finlandia. Tant’è che ho anche filmato con Yeahh Production (produzio-ne svizzera in 16 mm) per ben 3 anni; e come dice Max Pezzali, “nessun rimpianto” e consiglio alle nuove leve di farsi almeno 3 mesi all’anno negli States come ha fatto la generazione dei 30 anni!
I remember that over the years you have always been criticised for not wanting to snowboard outside Italy, although the quality of your riding was of European standard. What was keeping you in Italy and what advice could you give to younger riders? Do you have any regrets? Denis…what the fuck are you saying?! :) I see what you mean if you are talking about the States, because, unfortunately Burton wanted me to snowboard in Europe, for ex-ample in Switzerland, Austria, Norway, Finland. I would like to remind you that I filmed with Yeahh Production (a 16mm Swiss production) for three years. Using Max Pezzali’s words, I have “no regrets” and my advice to the young generation is to spend at least three months a year in the States, like the generation of the 30 years old did!
Immagina che Tato Renzo Chiala fosse nato e avesse girato negli States per tutta la vita, cosa sarebbe successo? Probabilmente sarei stato uno dei tanti o forse no!
If Tato Renzo Chiala had been born and had ridden in the States his whole life, what would have happened? I would have probably been an also run, or maybe not!
Nella tua vita hai avuto soltanto due sponsor, questo sottolinea che chi investe in te in-veste bene, ora sei al terzo, un marchio ed un gruppo totalmente nuovo, dimmi cosa ti ha portato e motivato in questa scelta. I primi 6 anni di Burton non ero “uno dei tanti” credevano in me, invece negli ultimi due anni hanno totalmente rivoluzionato il team e mi sono sentito messo da parte passando da Burton Europe a Burton Italia. Per me è stato un gran cambiamento dopo 8 anni , però questo, mi ha dato stimoli nuovi anche perché entrare a far parte del team YES snowboard mi ha fatto rimettere in carreggiata, ora sono nell’ extended family YES snowboard e Flux bindings regional team.
In the past you had only two sponsors: it probably means that those who invest in you, invest well. Now you are with a third sponsor, a completely new brand and group; tell me what motivated you to make such a choice. In the first six years with Burton I wasn’t “an also run”, they believed in me; however in the last two years they totally revolutionised the team, and I felt I was put aside when I was transferred from Burton Europe to Burton Italy. The change was big after eight years, but I was stimulated, because when I joined the Yes team, I went back onto the right track; now I belong to the extended family of Yes snowboard and Flux bindings re-gional team.
Nonostante in molti pensassero a un Tato senza stimoli, quest’anno hai lasciato tutti a bocca aperta nell’ultimo Random “Randomite”, con trick e spot in fresca e street creativi e molto tecnici, dove hai trovato gli stimoli giusti? Gli stimoli sono stati dati appunto dal cambiamento di sponsor che mi ha permesso di avere più tempo da dedicare al progetto “Randomite”.
Although many people thought Tato had lost his drive, this year they were all speech-less when they saw the last Random “Randomite”, with powder tricks and spots, cre-ative and demanding streets. Where did you find the right motivation? I was motivated by changing my sponsors and I had the opportunity to devote more time to the “Randomite” project.
Giacomo Kratter, coach della nuova nazionale è un punto di partenza per ricreare una scena italiana forte e competitiva? Lui sicuramente farà un buon lavoro, ma la voglia di andare in snowboard è del rider.
Giacomo Kratter is the coach of the new national team. Is this the starting point to rec-reate a strong and competitive Italian scene? For sure he’ll do a good job, but it is up to each rider to want to snowboard.
Abbiamo tracciato a grandi linee i punti più interessanti del tuo percorso, nei prossimi anni che ruolo avrà Tato Chiala nello snowboard? Sono sicuro che in questo mondo ci metterai le radici, la tua passione e troppo grande per cambiare aria. Grazie, sto già iniziando a lavorare al mio futuro in due modi, continuare a girare, spac-care e cercare di migliorare, e poi provare a collaborare, grazie all’esperienza che ho avuto in tutti questi anni con aziende come Invicta (team manager) e Doors snowpark strutture (team manager); spero di fare del mio meglio, sicuramente riuscirei meglio io a comprendere le esigenze di un rider che una persona che ha vissuto il mondo dello snowboard dal di fuori senza praticarlo come lavoro.
We have covered, by and large, the most important points of your path. Which will be Tato Chiala’s snowboarding role in the next few years? I’m sure you are rooted to this world, your passion is to great to change. Thanks, I’m already working on my future with two objectives: first to continue riding, spaccare and to try to improve; second to try to collaborate with companies thanks to the experience I gained with Invicta (team manager) and Doors snowpark features (team manager). I hope I’ll do my best, since I am in a better position to understand the need of riders, than somebody who knows snowboard from the outside, and has never practised it as a job.
Ringrazia i tuoi sponsor e amici. Ringrazio la mia famiglia, la patì, Mart i, Jacky e Killer. Un ringraziamento speciale ai Fabrizi di woodmorning, Cristian Doors, Nick e Marco di Invicta, che continuano a supportarmi e credere in me. RIngrazio tutti i miei amici e sfanculizzo i miei nemici, e poi ringrazio i miei sponsor: YES snowboards, Flux bindings, Vonzipper, Celsius, Skullcandy, Elm Company, Invicta gloves, Doors snowpark , Horny bodies, Clast, 04 surfshop, Dvs shoes, Horsefeathers e Banshee Bungee.
Thank your sponsors and friends. I thank my family, la patì, Marti, Jacky e Killer. A special thank you to the Fabrizis from Woodmorning, Cristian Doors, Nik and Marco from Invicta, who continue to support me and believe in me. I thank all my friends and swear at my enemies and finally I thank my sponsors YES snowboards, Flux bindings, Vonzipper, Celsius, Skullcandy, Elm Company, Invicta gloves, Doors snowpark , Horny bodies, Clast, 04 surfshop, Dvs shoes, Horsefeathers and Banshee Bungee.
FS 360° NOSE TAP PHOTO DENIS PICCOLO
PHOTO CRISTIAN SCALCO
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A CURA DI ENRICO SANTILLO BY FIFTH SEASON
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Un pop veramente sbalorditivo, tenuta perfetta sui terreni disconnessi, perfino sul ghiaccio ha dimostrato di non cedere nemmeno per un attimo. Diventerete ossessivamente gelosi dalla vostra bambina!
La Disaster è equipaggiata con anima Toughcore resistente e flessibile allo stesso tempo grazie al Bi-ax Laminate che la riveste, molto morbida ed utilizzabile con stance extra largo per merito degli inserti 16 WidePattern.
Sempre e ovunque! Con l’Escape vai come un razzo in pista, domina i jibbing trick e cavalca le onde della powder.
Camber, ritorna e non muore mai, come una vecchia e brutta abitudine. Quest’anno ancora più aggressive grazie ad una grafica ispirata alla cultura pop! Spakka!
CAPITA INDOOR SURVIVAL FK
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Durevole e reattiva è progettata per sopravvivere veramente a tutto: sia dentro che fuori dai park! Con la struttura in fibra di vetro biassiale e i rinforzi in carbonio divertiti a gasare salti sempre più grossi!
Ritorna ancora più aggressiva ed è pronta a domare tutti i terreni su cui si vorrà spingerla! La struttura a camber tradizionale e la laminazione Carbon Quadrax rendono la MLF indistruttibile ed imbattibile.
E’ una macchina da freestyle estremo flessibile e con un pop incredibile, grazie alle fasce di carbonio e fibre di vetro ibride. Ottimo mezzo per girare in pipe e al tempo stesso versatile nell’All-Terrain.
Utilizza fibre di vetro Biax sotto punta e coda, la tavola è stabile alle alte velocità. La sciancratura EZDualTransitional garantisce curve più veloci e più facili e la base Extruded Optix 2000 aumenta la durata e resistenza della board.
A CURA DI ENRICO SANTILLO BY FIFTH SEASON
FORUM THE HOLY MOLY
HEAD IGNITION ROCKA
JONES FLAGSHIP
NITRO EERO ETTALA
Se un altro marchio vi offrisse una tavola come questa, vi costerebbe “un occhio della testa” senza poter provare il camber Combo Platter, perfetta combinazione tra potenza e tolleranza!
Ignition è la tavola giusta per progredire di livello e migliorare il tuo stile di snowboard. Facile da usare e mantenere, grazie alla sua super resistenza. E’ perfetta sia nel park che in pista!
Per tutti quei rider amanti delle grandi montagne che ricercano una tavola agile come una gazzella e potente come un rinoceronte! Jeremy Jones offre questo gioiello a tutti gli appassionati di freeride.
L’anima super leggera della sua tavola offre un maggiore pop e i pannelli in Kevlar© sotto i piedi proteggono dagli urti. Originale la grafica che rappresentata dagli oggetti che Eero utilizza quotidianamente.
RIDE DH2
ROME ARTIFACT ROCKER
SALOMON GRIP
YES JACKPOT
Il nuovo shape Hybrid Twin sa affrontare gli atterraggi più estremi, l’anima in legno con inserti Pop Rods® 2.0 in carbonio, posti strategicamente in punta e coda assicurano un ottimo pop senza irrigidire eccessivamente il flex complessivo della tavola.
Perfetta jib board! Con camber piatto sulla coda per mantenere l’equilibrio sui rails e rocker sulle punte per ottimizzare i tuoi press. Super resistente e amica dell’ambiente! La tecnologia Glass Impact Plates, offre una maggiore resistenza sotto gli attacchi.
Perfetta per tutti i riders e tutti i tipi di terreno. Creata da Wolfgang Nyvelt, è una board super versatile, grazie alla costruzione ABC Sandwich e al bamboo. Con Grip meno plastica, più leggerezza e rispetto della natura!
La twin più versatile in casa YES. Adotta tecnologia Pop Camrock con camber tradizionale tra gli attacchi e rocker simmetrico in punta e coda, mentre la porzione sottostante gli attacchi è piatta per migliorare la stabilità in fase di caricamento dell’ollie.
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RISPETTO AI SUOI COETANEI AVEVA GIà UNA MARCIA IN PIù. TEXT & PIC: DENIS PICCOLO RIDERS: MANUEL PIETROPOLI & GIACOMO KRATTER
Primavera del 2005, verso fine Marzo Giacomo Kratter mi invita a Cervinia qualche giorno per scattare le ultime foto della stagione. Mi aspettavo la classica “slushy” invece le temperature ancora rigide del ghiacciaio permettevano ai riders di girare belli gasati e molto grossi nel gigantesco pipe e sul pro kicker. Giacomo mi ha sempre aiutato a scovare nuove promesse dello snowboard italiano e internazionale, quel giorno mi ricordo che mi pressava per fare più scatti possibili a Manuel Pietropoli, allora ancora un pivello ma già con gradi trick nel suo repertorio, rispetto ai suoi coetanei aveva già una marcia in più. Erano le sue prime uscite in cui poteva imparare e confrontarsi con i più forti pro europei, chissà se avrebbe mai immaginato che 6 anni dopo Giacomo sarebbe stato il suo coach in nazionale.