Photography by Blotto Photto
burton.com facebook.com/BurtonEurope
Rider Service Europe: 00800 287 866 13 (tollfree)
California Sports Tel - 0119277943 www.californiasport.info
WWW.DCSHOES.COM/SNOW
La passione per lo snowboard di Alvaro, va oltre ogni limite. Produce video, collabora con aziende, organizza shooting e senza mai fiatare è il primo a girare. Metri di powder rappresentano il suo snowboard, gode quando la neve ti arriva fino al collo, impedendoti quasi di respirare. Adora talmente tanto viaggiare e fare freeride che convive morbosamente con le previsioni meteo, dove c’è fresca c’è Alvaro. Lui insieme alla sua adorabile fidanzata, una certa Lisa Filtzmoser. ALVARO VOGEL BY Rudi Wyhlidal IN CANADA
Questo scatto è la prova che, quando c’è il divertimento, anche le situazioni improduttive si trasformano e danno vita a momenti che altrimenti non si sarebbero vissuti. Il vento a Kronplatz quel giorno era forte e quello per il quale avevamo fatto tantissimi chilometri non si poteva fare. I ragazzi però, invece che cristonare e scendere a valle, si sono messi a girare su un’altra linea, perchè dentro di loro lo snowboard c’è per d’avvero e gli urla costantemente di girare. Senza inutili pensieri. SIMON GRUBER BY LORENZO BELFROND AT KRONOPLATZ
Non so come siete abituati a vivere il mattino. A volte la mattina si dorme. Quando non si può dormire spesso accade che il mattino sia il preludio del pomeriggio, quella parte di giornata che serve a preparare quello che viene dopo. Negli shooting la mattinata vola tra preparazione, spot checking e shaping, e proprio per questo tantissimi dei miei ricordi sono legati a pomeriggi, tramonti o nottate. Ma quella mattina era diversa. Quella volta il preludio era il giorno prima e questo scatto è testimone di un inizio di giornata che non si dimentica. MATTEO BORGARDT BY LORENZO BELFROND AT ARGENTERA
parlate meno, snowboardate il più possibile. TEXT & PIC: ROBY BRAGOTTO
Chiunque vive con uno snowboard sotto i piedi, in un modo o nell’altro avrà sicuramente immaginato un proprio futuro in questo strano mondo… chi si è immaginato con una medaglia olimpica al collo, chi si è immaginato a filmare per Mack Dawg… c’è chi è davvero riuscito a realizzare tutto questo, c’è chi invece semplicemente l’ha solo sognato. Che essi possano essere sogni o differenti realtà, da qualche parte si è pur sempre dovuti partire. I contest sono una parte fondamentale dello snowboard, sono quelli che permettono a qualsiasi sconosciuto di mettersi in evidenza, quelli che consentono di farsi notare da una qualsiasi azienda del settore e quelli che riescono a dare quella visibilità necessaria per iniziare una sorta di carriera. C’è chi li predilige, c’è chi non li sopporta. C’è chi riesce a concentrarsi maggiormente quando la competizione è al suo apice e c’è chi non riesce a controllarne la pressione. Per fortuna e purtroppo, sono utili, essenziali, necessari. Ma nascondono un dettaglio tanto semplice quanto fondamentale perché possano diventare funzionali: bisogna vincerli. E’ vero, è importante partecipare…, ma dei contest si ricordano soltanto i vincitori, da questo non
si scappa. Questo ultimo numero di Sequence è dedicato principalmente a loro, ai vincitori di alcune delle principali manifestazioni che si sono svolte durante questa stagione che volge al termine. Dedicato a chi è riuscito a mettersi in mostra, a chi è riuscito a controllare la pressione, a chi è arrivato davanti a tutti. Che voi siate riusciti ad arrivare primi ad un qualsiasi contest internazionale, oppure ad avere una breve parte su un qualsiasi video Mack Dawg…, ricordate che quello che conta non sono soltanto i fatti, ma anche le parole non dette che vi portano ad aver raggiunto un qualsiasi obiettivo. Godetevi questo finale di stagione, assaporatene l’aria, uscite di casa. Che voi siate dei professionisti o dei semplici sconosciuti, parlate meno, snowboardate il più possibile. Non esiste nulla come l’allenamento che possa portarvi a raggiungere un qualsiasi risultato. Le parole urlate al vento rimangono per essere ascoltate da chi non ha nulla di meglio da fare. Allenatevi, impegnatevi, immaginatevi con un oro olimpico tra le mani e provate a realizzare qualsiasi vostro sogno. Smettete di parlare e vivete quello in cui riponete le vostre reali speranze.
INTERNATIONAL TEAM RISTO MATTILA ANTTI AUTTI GIAN SIMMEN ALVARO VOGEL MATIAS RADAELLI SEB KERN MERCEDES NICOLL ALESSANDRO BOYENS
ND boots: LEGE LOAD bindings: RE 2 snowboard: DF
EDITORI Denis Piccolo, Paolo Salvatore, Cristian Murianni direttore Denis Piccolo (denis@jpgedizioni.com) PHOTO EDITOR Cristian Murianni (murio@jpgedizioni.com) EDITOR MANAGER Roberto Bragotto ART DIRECTOR & ILLUSTRATOR George Boutall (george@evergreendesignhouse.com) traduzioni Paola De La Pierre WEB LIKEMILK Enrico Santillo (enrico@ jpgedizioni.com) PHOTO SENIOR Lorenzo Belfrond, Roberto Bragotto, Cristian Scalco, Alo Belluscio. Eleonora Raggi DIRETTORE COMMERCIALE Paolo Salvatore (paolo@jpgedizioni.com) SEGRETERIA ABBONAMENTI Michaela Stefania CONTATTI ESTERI Martina Minetti Fotografi e filmer Denis Piccolo, Murio, Alessandro “Killer” Miniotti, Arturo Bernardi, Alessandro Belluscio, Lorenzo Belfrond, Roberto Bragotto, Lorenz Holder, Andrea Rigano, Marco “Boiler” Boella, Luca Benedet, Vasco Coutinho, Matt Georges, Cyril, Gianfraco Battaglia EDITORE Jpg Edizioni di Salvatore Paolo, Piccolo Denis, Murianni Cristian Via Colle di Andromeda 4, 65016 Montesilvano (PE) Tel: (085) 9151471 | Fax: (085) 9151230 P.IVA: 01875110684 www.likemilk.com | benvenuti@jpgedizioni.com REDAZIONE Via Pellegrino Rossi 81, scala C Milano STAMPA Grafiche Ambert Via per Chivasso 27, Verolengo (TO) 011 9149227 DISTRIBUZIONE Freepress Sequence Snowboarding rivista mensile registrato al tribunale di Pescara il 14/05/2003 al numero 173/15 COVER Lorenzo Buzzoni by Lorenzo Belfrond in Alberg Austria
California Sport Tel. 011.9277943 www.californiasport.info
BEHIND THE COVER PRO CHOICE STYLE COMMISSION 10 QUESTIONS INSPIRATION Daniel Reichegger TOP TRICKS HOT MONTH BURN RIVER JUMP BURTON EUROPEAN OPEN BILLABONG AIR & STYLE OSLO WORLD CHAMPIONSHIPS FULL MUNNY NIKE THE CHOSEN SUBJECT SCHLERN AARON SHOEMAKER MEMORIAL IN THE MIDDLE OF NOWHERE LORENZO BUZZONI INTERVIEW BOARDS HARDGOODS SOFTGOODS REMEMBER
PIERRE FRASSY BY CRISTIAN SCALCO AT CERVINIA
Metri di neve e quintali di fatica. TEXT & PIC: LORENZO BELFROND RIDER: LORENZO BUZZONI SPOT: ARLBERG
Ci sono storie d’amore difficili. Ci sono storie d’amore che non ti lasciano dormire la notte, che ti strappano il cuore dal suo allogiamento naturale e te lo pressano in gola, che ti girano lo stomaco, che non ti lasciano concentrare e che ti spingono oltre al limite di quello che avresti pensato possibile fare. Non lasciano ragionare, quelle storie d’amore. Ti fanno sentire vivo e nello stesso istante fanno venire voglia di morire, ma riempiono testa e spirito di passione. E vince sempre la vita. Per me lo Snowboard è proprio una di quelle storie. E questa fotografia è l’espressione massima di quello che ho provato nei giorni nei quali è stata scattata. Ero ad Arlberg, Austria. Metri di neve e quintali di fatica rimarranno per sempre indelebili nei ricordi di quel trip tanto faticoso quanto produttivo, ma si sa, le cose belle vanno sofferte: ultimo giorno, poi si parte. Abbiamo dalle 9.00, ora dell’apertura degli impianti, alle 3.00, deadline per riuscire ad arrivare a casa ad un orario umano senza rischiare troppo di uccidersi in macchina da soli, per cercare di tornare a casa dopo un viaggio di ore ed ore gonfi di fatica. Saliamo come i giorni precedenti in cima agli impianti e svoltiamo direzione bosco in cerca di spot. Dopo poche centinaia di metri
vediamo un cambio di pendenza già famigliare, ma questa volta ci siamo tenuti più alla nostra sinistra e ci troviamo davanti a quello che i giorni prima era rimasto sconosciuto. I giorni che precedono questo scatto sono stati infiniti, come l’energia che bisogna mettere per trascinarsi giù dal letto alba dopo alba, fatica dopo fatica. Perchè la fresca, se è veramente tanta e se il tuo compagno di riding è uno zaino foto da almeno 25 chili, ti consuma piano piano come una malattia. Le condizioni meteo fanno schifo, la nebbia sale a banchi dal basso e le attese si allungano, il tempo passa e l’incertezza, insieme alla fatica, ti gonfiano la testa, ti impediscono di rimanere concentrato. La macchina fotografica che hai in mano, una delle quali hai comprato dopo anni di shooting e di sogni, è vistosamente bagnata e condensata dall’umidità dilagante, viste le condizioni meteo e i metri e metri di neve. Ma quando hai trovato il tuo angolo, lo spot è pronto e i riders iniziano a stompare tricks giganti uno dietro l’altro, la felicità e l’emozione ti riempiono le batterie e saresti pronto a ripartire dal principio. Questa volta ripartire non è stato possibile ma grazie a Buzzo, Fil e Zappa e a questo step down gigante, non ce n’è stato bisogno: cover shot, Have Fun!
Nitro Distribution Italia / Via Aldo Moro, 51 - Arco - Tn - www.nitro.it - nitro@nitro.it
WILL TUDDENHAM Wearing the Premium Skinny Denim in Black Washed and the Reducer Jacket in Army Vintage Ripstop
JON KOOLEY / JORDAN MENDENHALL / WILL TUDDENHAM / BEN BILOCQ / ANTON GUNNARSSON / JOHNNY BRADY / JUSTIN KENISTON / DARRAH REID-McLEAN / JAMIE MADRID / L1OUTERWEAR.COM
MARCO GRIGIS: “CERCO LA CREATIVITà” ITW: DENIS PICCOLO pIC: ROBERTO BRAGOTTO RIDER: MARKINO GRIGIS
NATO: 06/10/1994 Home resort: Kronplatz Sponsor: Nitro, Volcom, Fiat Freestyle Team, Burn, Fakie Shop, Giro Stance: 58 Angle: +15 -12 Descrivi il tuo stile di riding: Punto molto sulla stile dei trick e cerco la creatività in ogni manovra. Il tuo terrain preferito? Park e quando posso kicker in powder. Il tuo trick preferito? Sw Bs 540. Il tuo trick preferito eseguito da un altro riders? Double Back Rodeo 1000 di Travis Rice. La tua prima tavola acquistata? Ride ma non ricordo il modello, aveva un mostro sulla parte superiore. La più bella tavola con cui hai mai snowboardato? Nitro Team 155. Quante tavole usi ogni anno? 5-6. L’accessorio che non ne faresti mai a meno? Il mio Mac. Quanto è importante una buona attrezzatura? Direi fondamentale per progredire ed avere un riding tranquillo. Di cosa lo snowboard ha bisogno e di cosa no? Ha bisogno di una figura come Giacomo Kratter che crei una guida per tutti e che non ci siano persone sbagliate nel posto sbagliato. Di che cosa hai bisogno e di cosa no? Ho bisogno di snowbordare assolutamente e non ho bisogno della neve ghiacciata. A quanti anni hai perso la verginità? 14. La tua tavola? Nitro Team 155. La tua maschera? Giro Station. I tuoi bindings? Rainden Phanton. Il tuo berretto? Clast. Le tue cuffie? Bose. Il tuo intimo? Giorgio Armani o Giorgio Cincaleoni. I tuoi pants? I tuoi guanti I tuoi boots? Nitro Anthem. I tuoi guanti? I tuoi guanti Il tuo video? Forum Vacantion. Il tuo film preferito? The human nature. Il tuo cellulare? Iphone. La tua religione? Seguo il mio istinto. Cosa pensi delle droghe e dell’alcool? L’ alcool a volte ci può stare se con moderazione invece le droghe ne posso e voglio fare a meno.
CHOOSE THE STALEFISH BEST FOR YOU! TXT: GEORGE BOUTALL PIC: roberto bragotto rider: stefano munari spot: san martino di castrozza
Leggenda vuole che lo stalefish sia stato inventanto da Tony Hawk durante un suo soggiorno in uno skate camp della svezia. Infatti proprio lì per la prima volta Tony fece un frontside air grabbando la tavola con la mano posteriore in mezzo ai talloni. Però dopo aver chiuso il trick Tony era indeciso su come chiamare il trick. Quella sera al camp, la mensa offrì pesce che però non piacque a Tony e cominciò a lamentarsi del gusto dicendo che era stale fish, ovvero pesce marcio, proprio durante le sue lamentele, un altro skater seduto a tavola capì male e pensò che tony stesse parlando del suo nuovo trick, e proprio così per sbaglio naque il nome dello stalefish grab! E’ sicuramente uno dei grab più popolari e se fatto bene può essere uno dei più stilosi in assoluto. Inoltre è uno dei grab più polivalenti che ci siano, che tu stia facendo un cab 9 su un kickone, un fs 5 in pipe, un drittone giù da un cliff, un ollie a bordo pista oppure giù da una scalinata, con lo stalefish non puoi mai sbagliare. E’ talmente popolare che ci sono diverse interpretazioni che attualmente vanno di moda: per i freestylers più rigidi il più in voga rimarrà sempre lo stalefish tailbone ovvero con la gamba dietro distesa, l’ideale per i frontside air in pipe come quelli di Xavier Hoffman. Tra i fre-
estyler più burrosi si usa lo stile humbug ovvero senza bonare ma con entrambi le gambe morbide, il quale è molto funzionale per le rotazioni, un esempio perfetto è Ikka Backstrom. Mentre i jibbers più newschool si stanno ispirando all’ oldschool per la versione backscratcher or switch method ovvero con le gambe tirate all’in sù in modo che la lamina back si avvicina alla schiena, questa è la versione più usata per i gap in street o i salti a bordo pista da gente come Jonas Michilot. Però per qualsiasi stile che voi scegliate di adottare valgono sempre due regole fondamentali: il primo è che la tavola deve essere messa sempre a novanta gradi in frontside rispetto al corpo, infatti se fate un drittone il vostro corpo sarà perpendicolare alla tavola. Seconda regola fondamentale è che bisogna sempre grabbare nel bel mezzo dei attachi, nessuno vuole vedere uno stalefish grabbato sul tallone dello scarpone oppure ancora peggio, sulla coda della tavola che in questo caso diventa un “tailfish” uno dei grab più derisi della storia dello snowboard. Ora non vi rimane altro che sperimentare voi stessi quale stile di stalefish vi si addice meglio o magari inventarne addiritura uno stile tutto nuovo!
NICOLAS MÜLLER: “ISPIRATO DAL MIO AMORE PER L’AMBIENTE”. ITW: ENRICO SANTILLO & GEORGE BOUTALL PIC: DENIS PICCOLO Parlaci della tua nuova collaborazione per i boots Nike Zoom Kaiju, com’è iniziata? Semplicemente l’anno scorso era la volta di Gigi Ruf, e per quest’anno tocca a me. E’ una limited edition, era nei negozi per natale... ed inoltre abbiamo dovuto girare un video-promo che mostrasse un pò il mio stile di vita e la mia personalità. Mentre chi ha seguito l’artwork del boot? L’artwork è stato seguito direttamente dal mio amico dell’Oregon Swifty; lui ha creato i disegni e le rifiniture sugli scarponi, oltre ad averli testati personalmente... Siamo al corrente della tuo forte interesse verso l’ambiente, ed anche il boot è eco-friendly vero? E’ assolutamente vero, sia per la parte esterna che per la scarpetta interna è stato usato materiale riciclato; anche le cuciture provengono da materiale che rispetta l’ambiente... sicuramente è tutto ispirato dal mio amore per l’ambiente che ci circonda. Anche gli animali sono molto importanti per me, infatti potete vederne diversi all’interno del video; penso che nel mondo ci siano moltissime persone, e spesso ci dimentichiamo degli animali, che sono una parte fondamentale della terra! Quindi porti avanti la tua causa per la salvaguardia dell’ambiente quotidianamente? Certo, nella mia vita di tutti i giorni cerco di prendere decisioni tenendo sempre presente il rispetto dell’ambiente: dove spendo i miei soldi, ad esempio cerco di fare la spesa in supermercati bio, o acquistare prodotti da aziende che fanno il possibile per rispettare il mondo che ci sta attorno. Sicuramente è più dispendioso, ma tutti lavoriamo duro per guadagnare e mi sembra giusto spenderli nella maniera corretta; se diamo i soldi alle aziende sbagliate, poi non possiamo lamentarci di tutto ciò che va storto a questo mondo! Questo è il futuro!
Preferisci snowboardare a casa tua, o in posti spettacolari e sperduti nel mondo? E’ un mondo stupendo, e vi sono migliaia di posti interessanti... sai poi l’importante è fare snow! Ma devo essere sincero con te, le ultime sei settimane ero da me a Laax e c’era una marea di neve... è stato uno dei periodi più belli della mia vita, c’era così tanta neve! Sembrava un sogno, era davvero molto tempo che non nevicava così tanto in Europa... è un peccato perchè abbiamo le più belle montagne ma spesso non abbiamo abbastanza neve! Sappiamo che prenderai parte ai prossimi X-games, il concept è davvero interessante... cosa ne pensi? In sostanza è una categoria degli X-games per i film di snowboard; noi non abbiamo una vera e propria “arena” come gli halfpipe brothers, loro hanno l’halfpipe! Mentre noi filmiamo, quindi siamo sempre in giro a riprendere nei vari spot; gli X-games sono una vera e propria competizione, ci sono medaglie, e un premio in soldi i film; quindi è davvero emozionante perchè avevamo tempo fino al 10 Febbraio 2012 per consegnare il video di 90 secondi; sono stati invitati 9 riders, ed io negli ultimi mesi ho fatto riprese ogni giorno... sono molto stanco ma spero bene! Pensi che sia una buona idea portare i film di snowboard sulle televisioni e sale cinematografiche più importanti? Certo, condivido a pieno questo concept! Riuscire a trasmettere quello che noi facciamo, e soprattutto lo sport che rappresentiamo; c’era un periodo in cui gareggiavo, ed i giornali svizzeri non prestavano molta attenzione a queste gare anche se erano di grande rilevanza internazionale... ora è sicuramente meglio, e riuscire a portare lo snowboard a contatto con le persone che non conoscono questo sport è magnifico. Hai altri progetti per il futuro con Nike? Per adesso abbiamo lavorato a questi boots, ed ora studieremo come farli meglio... si vedrà!
Photo: Alex Berger
sponsored by Fakieshop.com
2012
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ROUND 1/3 KING OF OBEREGGEN RAIL CONTEST
08/ 01
ROUND 2/3 KING OF OBEREGGEN HALFPIPE CONTEST ROUND 3/3 KING OF OBEREGGEN SLOPESTYLE CONTEST
05/ 02 04/ 03
KING OF OBEREGGEN END OF SEASON PARTY AND PRICEGIVING
federazione snowboard italia
federazione snowboard italia
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15/ 04
GIANFRANCO BATTAGLIA: “ORA SONO SERENO E FACCIO FESTA SENZA PRESSIONI”. TEXT & PIC: GIANFRANCO BATTAGLIA
Medaglia al Valore Gianfranco Battaglia Una medaglia che premia perseveranza della triade e le nostre numerose trasferte in tutta italia per vari eventi e feste importanti. In 4 anni ho cercato di vincere la medaglia dello sbronzo agli iuter games senza riuscirci, ora sono sereno e faccio festa senza pressioni. Grazie ancora! T-Shirt Iuter “Olimpic Party 2006” Alla discoteca di Bardonecchia “‘Escamotage” c’era una coda infinita, ad un certo punto vedemmo una fiat palio con mille palloncini arrivare di corsa alla fine della strada, erano yan e torella con un po’ di scatoloni contenenti magliette da portare dentro, io e i fratelli gasseau andammo a salutarli e loro ci chiesero se potevamo dargli una mano a portarli nel locale, una volta entrati yan ci diede mille free drink con l’immagine di giacomo kratter e il bracciale per il privet. è stato il mio primo vero party. Bandana Ho sempre avuto un oggetto feticcio che mi rappresentasse in questi ultimi 4 anni, Il guanto da bevuta, il corno, la fascetta e ora la bandana grazie alla quale posso fare parte della “banda della bandana” con il mio collega ivano. chissa cosa avrò domani... Diario di sbronze È un diario che tengo ormai da 4 anni che ha una sola regola, si può scrivere soltanto da ubriachi. Lo porto alle feste e poi mi diverto a leggerlo a distanza di giorni, mesi o anni. Sono arrivato a 4 diario per adesso,quello in foto è il primo. Mexicollection Limited Edition La migliore trilogia realizzata in assoluto, Rodriguez confeziona 3 film pieni di situazioni al limite del possibile con uno stile esageratamente trash e arrogante. I titoli di testa di Desperado sono insuperabili.
Paranoid (1970) Il primo album dei Black Sabbath che ho ascoltato e decisamente il mio preferito. Perfetto Sony HDR-SR12E E’ la mia prima videocamera, una videocamera da battaglia più resistente di una fottuta go pro. E’ sempre con me e ha avuto i peggiori trattamenti che si possano immaginare ma funziona ancora bene, peccato che ora sia obbligato a migliorare la qualità dei miei video. Sabre Dr Paranoid Gli occhiali da sole li uso sempre e non posso farne a meno, mi sento nudo senza. Jackass the box set I miei principali ispiratori, ragazzi che hanno fatto accettare al mondo intero il loro stile e sono riusciti a creare IL programma con il format che preferisco in assoluto. I loro prodotti sono stati tra i più criticati in assoluto ma ciò nonostante con l’ultimo film hanno superato i 100 milioni di incasso a fronte di un budget di 20 milioni, idoli Volcom Dustin Dollin Pants Indosso solo pantaloni rigorosamente skynni e neri, questi sono i miei primi e rimarrano per sempre i migliori che abbia mai avuto. Some Splash 2006 zombies video Sono particolarmente affezzionato a questo video perchè è stato girato anche nell’estate in cui iniziavo a snowboardare,ero proprio in senales dove ci sono gran numero delle riprese.Non riesco a pensare ad un video che mi riesca mettere più di buon umore,forse solo Prosit. Compagno di Sbronze charles bukowski Il libro regalatomi dai miei fratelli che mi ha fatto conoscere questo grande scrittore. Solo una cara fanciulla ha avuto l’onore di ricevere questo libro in dono da me.
“VORREI AVERE MAGGIORE VISIBILITà IN ITALIA.” ITW: Denis Piccolo PIC: Harald Wisthaler SPOT:KRONOPLATZ Nome: Daniel Reichegger Nato: Brunico il 09.06.1989 Home resort: Brunico – Plan de Corones Sponsor: Fakieshop.com Altezza: 1,77 m Peso: 70 kg Stance: Goofy Angle: +15/-15 Dove hai iniziato a snowboardare? Ho iniziato a snowboardare a Brunico nel mio home resort Plan de Corones. Con chi hai iniziato a snowboardare? Con mio fratello Oliver Reichegger, lui aveva iniziato a snowboardare 3 anni prima di me, mi ha insegnato tutto e da quel giorno sono ormai passati circa 10 anni. Come sei riuscito ad ottenere il tuo primo sponsor? Al Nike Chosen Series Contest di Plan de Corones, dopo averlo vinto sono trascorse un paio di settimane e sono entrato nel team ufficiale di Fakieshop.com
Parla del tuo rapporto con gli sponsor, di come ti supportano e di cosa chiedono in cambio. Il mio rapporto con il team di Fakieshop é bellissimo, mi sento proprio bene con loro. Se mi serve qualcosa o se ho qualche problema mi aiutano subito. In cambio mi impegno in photoshooting o per qualsiasi cosa di cui abbiano bisogno. Quali sono i rider italiani che preferisci e perché? I rider che preferisco sono: Simon Gruber, Marco Grigis, Marco Concin e Daniel Neulichedl, non solamente perché sono nel Fakieshop team, ma soprattutto perché posso imparare ancora tanto da loro. A chi invece non vorresti mai somigliare? Hmmm… non só. Só solo che non vorrei assomigliare a nessuno, vorrei avere uno stile unico.
Quali sono i tuoi obiettivi per la prossima stagione? Vorrei avere maggiore visibilità in Italia e sicuramente voglio fare anche qualche contest all’estero. Se ne avrò la possibilitá vorrei girare fuori dal mio park. Mi piacerebbe fare un viaggio in America per poter girare su altre strutture in altri park. Il park più bello in cui hai girato e quello dove vorresti girare in futuro? Il piú bel park che ho visto fin adesso é quello di Plan de Corones ed Alpe di Siusi. In futuro vorrei girare in Senales, purtroppo non ne ho ancora avuto la possibilitá. Il trick più spesso che chiudi e quello che hai in sicurezza? BS 540 Nosegrab. Il trick che stai cercando di imparare e che vorresti chiudere? In questa stagione ho incominciato a provare il BS Double Cork 1080. Mi manca poco per chiuderlo perfettamente, mi devo allenare ancora parecchio per sentirmi sicuro su questo trick. Sei a più agio sui kicker oppure sui rail? Chiaro, kicker! Parla del tuo rapporto con Alex Berger e la crew di F-Tech. Alex Berger é un personaggio proprio gentile, allegro e impegnato. Se mi serve qualcosa mi aiuta subito. Conosco tutta la crew e sono felice di conoscerli, sono come una famiglia per me. Cosa pensi del loro lavoro e della loro professionalità? Loro non
fanno cose a metà, sono proprio tutti professionisti. Di cosa ha bisogno la scena italiana per essere paragonata a quella europea? Hmmm... Forse serve ancora qual che park gigante. In cosa siamo ancora molto lontani dalla scena americana? Penso che il livello degli snowboarder in America sia piú alto di quello in Europa, per via del fatto che i giovani iniziano giá presto a girare nei park grandi. Il tuo viaggio più bello e perché? Il tour con il team di Fakieshop in Italia, ho visto tanti nuovi park ed è stato troppo divertente girare con tutti insieme in camper. Pizza o bistecca? Primo piatto: bistecca. Secondo piatto: pizza. Coca-cola o birra? “Birra-cola”! Cosa ne pensi dell’abuso di droghe e di alcool? Non consumate droghe! Per fare festa l’alcool va bene, ma non bevete troppo! Cosa ami e cosa invece odi? Amo: neve nell’inverno. Odio: se diventa troppo caldo nell’inverno. La tua giornata perfetta? Se c’é bel tempo quando voglio andare a snowboardare. La tua donna perfetta? Deve essere ancora inventata. Una frase gloriosa che ti appartiene? Puschtra zi sein, isch wie an ärepfl mit Heilignschein…
Marco Grigis: Cab 9 stalefish Preperation
Scendi qualche pista in Switch e immaginati la traiettoria di transizione, così ti abituerai alla velocità e cambi di lamina.
Approach
Fai un po di giri in cab come riscaldamento ed eventualmente qualche Bs 7 Melon, nella fase finale è molto simile al Cab 9 Stalefish. Prendi tutta la velocità necessaria, fai una controcurva da destra verso sinistra (per i goofy il contrario) e non anticipare la rotazione slaminando sul dente, potresti finire addosso al fotografo. Durante tutta la fase di transizione piega le gambe arrivando allo stacco con il peso sui talloni.
Take Off
Olla e apri la spalla destra per generare l’impulso rotatorio necessario, raccogli le gambe e grabba con la mano sinistra tra gli attacchi sulla lamina Backside.
Text: Enrico Cavada Pic: Denis Piccolo Location: Livigno
Maneuver
In aria lo sguardo seguirà la rotazione fino a 720° e a questo punto si fermerà in atterraggio lasciando che le gambe finiscano la rotazione di 900°. Con la mano libera potrai bilanciare la manovra durante tutta la fase aerea.
Landing
Se hai girato bene l’atterraggio sarà l’ultimo dei problemi, quindi resta concentrato e blocca la rotazione con sguardo e spalle atterrando a gambe piegate per essere più stiloso, ma sopratutto per evitare impatti alle articolazioni.
Remember
Più controllo hai in Switch più facile sarà staccare in Cab evitando di slaminare, perdere velocità e rischiare un bel controlamina, assolutamente non consigliato!
After
Quando lo chiuderai aspettati la chiamata di qualche sponsor !!!
Amedeo Viviani: Backside 720° Melon Preparation
Se lo vuoi fare Cork come Amedeo abbassa la spalla anteriore quando dai l’impulso rotatorio.
Approach
Se vuoi provare questa rotazione ti può essere utile provare qualche Bs 3 Melon come riscaldamento perchè lo stacco e l’atterraggio sono molto simili. Sfrutta bene la traiettoria sul dente facendo una controcurva da destra verso sinistra (per i goofy il contrario) e arriva allo stacco con il peso sulle punte e le gambe piegate.
Take Off
Olla per guadagnare più air time e controllo della manovra, mentre con le spalle dai l’impulso rotatorio.
Maneuver
Raccogli le gambe e con la mano sinistra grabba la tavola tra gli attacchi sulla lamina Backside. La mano sinistra la userai
per controllare tutta la fase aerea cercando di non andare troppo fuori asse.
Landing
Appena vedi l’atterraggio molla il grab e termina la rotazione di 720° con le gambe, mentre con le spalle bloccherai la rotazione. Atterra con la tavola piatta piegando entrambe le gambe per ammortizzare l’impatto.
Remember
Impara la rotazione No Grab così avrai entrambe le mani libere nel controllare la rotazione. Una volta imparato potrai provare tutti i grab che vuoi.
After
Quando il trick ti entra in automatico distendi la gamba anteriore e vedrai che in nosebone sarai ancora più stiloso.
Text: Enrico Cavada Pic: Roberto Bragotto Location: Kronoplatz
BY ELEONORA RAGGI
NTI
Piccol O
: SA LLO
PICS: D enis
TXT
Ulsletten Emil first place Slopestyle
Scelgo di iniziare questo report partendo dal mattino seguente al Burn River Jump, dove accompagnato dal nostro editore Denis Piccolo, abbiamo distribuito circa 1000 copie gratuite di Sequence. Tra un cartone e l’altro scegliamo di entrare in un bar per bere un caffè al volo e ripartire, ovviamente salvo imprevisti! L’idea di entrare con i magazine in mano non è stata delle migliori, visto che ad accoglierci abbiamo trovato un gruppo di local over 80 che ha incominciato a descrivere sensazioni e pensieri a riguardo della sera precedente. Commenti del genere “Ah, che roba! Facevan salti grossi quelli li! Quelli si che son sportivi!” oppure “Gli ho visto fare due capriole orizzontali!”, ci hanno accompagnato per circa 15 o 20 minuti, nella pausa caffè più lunga della nostra vita. Un’esperienza divertente un ricordo ancor di più, che ci ha fatto pensare e riflettere sulla straordinaria riuscita dell’evento. Personaggi come Mark Mc Morris, Staale Sandbech, Ulrik
I have decided to start off this report by talking about the morning after the Burn River Jump, where guided by our editor Denis Piccolo, we handed out about 1000 free copies of Sequence. In between a box of magazines and another we decided to go into a bar for a quick coffee and get back to work as soon as possible. Entering the bar with magazines at hand was not the best of ideas, as soon as we entered we were overcome by a group of almost 80 locals who started rattling on about their thoughts and sensations from the night before. Things like: “ They were doing enormous jumps! Those are true athletes!” or “I saw someone do two horizontal flips!”, accompanied us for 15 to 20 minutes which turned out to be one of the longest coffee breaks we hat ever witnessed. But it was a funny story that made us reflect and think on how successful the event had been. Riders such as Mark Mc Morris, Staale Sandbech, Ulrik Badertscher and many others decided to take part in Italy’s leading
Ulrik Badertscher
Markino Grigis
Roope Tonteri First Place Burn River Jump & Ulrik Badertscher
Badertscher e molti altri hanno scelto di presenziare al contest italiano per eccellenza classificato con 5 stelle TTR. Il pubblico ha dato sicuramente un valore aggiunto, grazie al suo calore ed alla sua voglia di snowboard e spettacolo. Uno spettacolo reso ancor più stupefacente dai giochi pirotecnici che hanno accompagnato le run dei 4 rider finalisti. Il finlandese Roope Tonteri questa volta l’ha vinta su tutti, con una run composta da Cab 1260 sul primo kicker, BS 900 sopra il fiume Spoel ed un Boardslide 270 On nell’area jibbing. Ben 800 punti TTR e 15.000$ per lui. Ulrik Badertscher in seconda posizione con un’incredibile run composta da BS 1080, Double BS Rodeo 900 ed un Cab 270 Hardway nell’area jibbing ha saputo dominare sul terzo classificato Mark Mc Morris. Quest’ultimo è stato premiato con il titolo di “Burn Jib Master” con Switch Hardway 270 On 270 Out on the Down Rail. Quarto classificato è stato Staale Sandbech seguito dal nostro Stefano Munari, che merita i migliori complimenti insieme agli altri rider italiani Kevin Kok, Marco Grigis, Marco Donzelli, Giorgio Ciancaleoni e Simon Gruber.
event that has earned itself 5 TTR Stars. The crowd made a great impact with it’s warmth and hunger for spectacular snowboarding. The show was even more stunning thanks to all fireworks that accompanied the four finalists. The finnish Roope Tonteri took the gold with a run consisting of a cab 1260° on the first kicker, bs 900° over the river Spoel and a boardslide 270° out in the jibbing zone. With this run he took home 800 TTR points and $15,000. Ulrik Badertscher took second place with an incredible run consisting of a bs 1080°, double bs rodeo 900° and Cab 270° hardway managing to beat third place Mark McMorris who won the title of “jibmaster” with a switch hardway 270° in 270° out on the down rail. Fourth place went to Staale Sandbech just a couple of points above our own Stefano Munari who earns our best compliments together with the rest of the Italian riders who attended the event: Kevin Kok, Marco Grigis, Marco Donzelli, Giorgio Ciancaleoni And Simon Gruber.
Roope Tonteri First Place Burn River Jump
Aleksander Ostreng first place Slopestyle
PICS: Denis Piccol TXT: S O ANTIL LO
Manuel Pietropoli
Per chi non è mai stato a Laax, trovarsi la prima volta sulla seggiovia che porta allo snowpark insieme a Danny Davis e Kevin Pearce non è di certo da poco, non lo è nemmeno trovarsi di notte a salire a piedi la montagna sempre in loro compagnia, per raggiungere la baita dove ci attendeva la succulenta cena svizzera con Burton Snowboards. I Burton European Open anche quest’anno ci hanno saputo dare dentro come non mai, grazie anche al nuovo e divertente tema “spaziale” scelto per l’occasione. Giunti ormai alla 13esima edizione, gli 8 giorni di competizione in Superpipe e Slopestyle, hanno visto sfidarsi nella categoria uomini e in quella donne più di 400 partecipanti, giunti a Laax per provare a conquistare una parte dei 125.000$ in palio. Ovviamente i migliori nomi della scena snowboard mondiale come Iouri Podladtchikov, Roope Tonteri, Kelly Clarl, Kjersti Buaas e molti altri hanno offerto uno spettacolo continuo, sopratutto nelle fasi finali. A vincere nella categoria Men Slopestyle è stato Aleksander Ostreng seguito da Roope Tonteri e Peetu Piroinen. Il team rider Forum Snowboards ha eseguito una run finale composta da Switch FS 180 on to 360 out sul rail, BS Rodeo to Cab Rodeo 540 on the Step Up Step Down Combo, FS 1080 Nosebone, BS 1260 Melon Grab e Cab 180 on to 270 out to Tailblunt 270 out sul MINI Creative Use of Space Obstacle. Per quanto riguarda le donne, Jamie Anderson continua ha difendere il titolo di campionessa, lasciandosi alle spalle Enni Rukajarvi e la svizzera Isabel Derungs. Nella categoria Men Superpipe lo svizzero Iouri Podladtchikov ha ottenuto una gloriosa vittoria con una run pazzesca composta da FS 900 Tail Grab, BS 900 Mute Grab, FS Double Cork 1080 FS Grab ed un ultimo e gigantesco Cab Double Cork 1080 Mute Grab, lasciando in seconda e terza posizione Danny Davis e Ryo Aono.Per le donne Kelly Clark ottiene il 5° titolo dei Burton European Open, prevalendo sull’altra americana Gretchen Bleiler e la giapponese Yuki Furihata.
For people like me who have never been to Laax, it was quite an experience to raid on the lift heading to the snowpark with Danny Davis and Kevin Pearce. It was just as exciting to walk up the mountains with them at night, to reach the hut where we would have a delicious Swiss dinner with Burton Snowboards. Also this year the Burton European Open organisers tried their best and chose a new, fun, “space” theme for the event. It was the 13th edition with 8 days of Superpipe and Slopestyle competitions. More than 400 athletes in the men’s and women’s categories took part, trying to conquer part of the $125,000 prize money. As expected the best names of the snowboard world scene like Iouri Podladtchikov, Roope Tonteri, Kelly Clarl, Kjersti Buaas and many more entertained us with a wonderful show, especially in the finals. Aleksander Ostreng, followed by Roope Tonteri and Peetu Piroinen won the Men Slopestyle category. The Forum Snowboards team rider did a final run with a Switch FS 180 on to 360 out on the down rail, BS Rodeo to Cab Rodeo 540 on the Step Up Step Down Combo, FS 1080 Nosebone, BS 1260 Melon Grab and Cab 180 on to 270 out to Tailblunt 270 out on the MINI Creative Use of Space Obstacle. With regards to women, Jamie Anderson managed to keep her number 1 title leaving behind Enni Rukajarvi and the Swiss rider Isabel Derungs. Swiss rider Iouri Podladtchikov won a glorious victory in the Men Superpipe category with an awesome FS 900 Tail Grab, BS 900 Mute Grab, FS Double Cork 1080 FS Grab and a final giant Cab Double Cork 1080 Mute Grab, leaving behind Danny Davis who came second and Ryo Aono, third. Kelly Clark won the 5° Burton European Open title for women, followed by Gretchen Bleiler and the Japanese rider Yuki Furihata.
Peetu Piiroinen
Jan Scherrer
Markino Grigis PICS: & TXT : Eleonora
Raggi
Roope Tonteri
Lo stadio Bergisel è risaputamente un luogo in cui ringiovanire a causa delle temperature che rasentano quelle del freezer di casa. Il termometro ha raggiunto i -20° sabato sera, ed ecco che tutti i media costretti all’esterno si trasformano in pinguini. A detta dei rider il kicker è stato shapeato veramente bene per l’edizione 2012 del Billabong Air&Style, il landing d’altra parte ha assunto una consistenza marmorea a causa delle temperature raggiunte durante la settimana. La riders list come sempre non poteva lasciare spazio ad errori, erano infatti presenti nomi come Peetu Piiroinen, Ethan Morgan, Sebastien Toutant, Seppe Smits, Ulrik Badertscher, Eero Ettala, Stale Sandbech, Roope Tonteri. L’unico italiano invitato è Marco Grigis che purtroppo non è riuscito a prendere parte alle qualifiche dopo l’infortunio accusato durante i training. Ecco qualche impressione da parte di Markino. Eri nella riders list di riserva se non sbaglio, com’è stato quando hai ricevuto l’invito per l’air&style 2012? E’ stato sicuramente emozionante ricevere questa notizia, sono veramente contento anche se alla fine non ho potuto partecipare è stata una bella esperienza. Hai già partecipato alla rookie session dello scorso anno, quali erano le tue aspettative questa volta? Avevo partecipato alla rookie session dello scorso anno. Quest’anno avevo delle aspettative diverse, invece che gareggiare con i rookie sarei stato con i pro. Durante gli allenamenti hai girato molto bene, quali erano i trick che volevi portare in gara? Il trick che volevo portare nelle quali era il Bs 12 double, avevo fin ora chiuso Bs Double. Purtroppo durante i training mi sono infortunato e non ho di certo avuta la possibilità di chiuderlo come avrei voluto. L’impatto durante i training di sabato non ti ha permesso di partecipare al contest. Com’è successo? Verso l’ultima run di training volevo fare Bs 12 double ma l’ho bloccato in 5 ed ho preso un controlamina che mi ha fatto sbattere la testa non permettendomi di partecipare alle quali. Rimane il fatto che Markino ha chiaramente dimostrato di avere le possibilità di competere a questo livello. Non resta che augurargli un in bocca al lupo per la prossima edizione dell’Air&Style a cui mi presenterò in versione Lappone. Tornando all’edizione di quest’anno chi ha vinto? La macchina da gara finlandese Peetu Piiroinen ha meritatamente occupato il gradino più alto con il suo Backside 1260 Mute Grab chiuso perfettamente, al secondo posto Seppe Smits seguito da Niklas Mattsson. Per quest’edizione non saprei più cosa raccontare, o semplicemente e meglio che chiuda così!
It is a well-known fact that the Bergisel stadium is a rejuvenating location because of its home-freezer-like temperature. The thermometer hit -20° on Saturday evening and all the media people, who had to be outdoors turned into penguins. According to the riders the kicker had been shaped really well for the 2012 Billabong Air&Style. On the other hand the landing looked as hard has marble due to the temperatures during the week. There were no mistakes in the riders’ list, which included Peetu Piiroinen, Ethan Morgan, Sebastien Toutant, Seppe Smits, Ulrik Badertscher, Eero Ettala, Stale Sandbech, Roope Tonteri. The only Italian was Marco Grigis, who unfortunately was unable to take part in the qualifying runs, because of an injury while training. Here follow Marco’s comments. If I am not mistaken you were in the stand-by list. How did you fill when you received the air&style 2012’s invitation? It was really exciting to receive the invitation, I’m happy even though I couldn’t compete. It’s been a great experience. You were also in last year’s rookie session: what were your expectations this time? Yes I was in last year’s rookie session. This year I had a different perspective: instead of competing with the rookies I would be with the pros. You rode really well during training, which tricks did you want to use in the contest? I wanted to do a Bs 12 double, before the contest I could manage Bs Doubles. Unfortunately I injured myself during training and I would haven’t been able to do what I had in mind. The impact during Saturday’s training session prevented you from taking part in the contest. How did it happen? Getting close to the last run I wanted to do a Bs 12 double, but I blocked it in 5 and caught my edge, banging my head and that was the end of the competition for me. The fact is that Marco clearly proved that he can compete at this level. We wish him good luck for the next Air&Style edition, I am planning to attend in Laplandish style. Going back to this year’s edition, who won? The Finn competition machine Peetu Piiroinen deservedly won with his perfectly accomplished Backside 1260 Mute Grab. Seppe Smits was second followed by Niklas Mattsson. I would know what more to say, so it is better if I finish like this!
TX T: E le on or aR ag gi Manuel Pietropoli BY ELEONORA RAGGI
Oltre 190 rider da tutto il globo hanno scelto di competere nelle categorie Slopestyle, Quarterpipe e Halfpipe. Uno spettacolo che ha attirato un pubblico numerosissimo, oltre ad essere stato mandato in onda in ben 11 Nazioni. Gli italiani arrivati nelle qualifiche sono stati Marco Donzelli, Valentina Barengo e Manuel Pietropoli. L’americana Kelly Clark ha stravinto con una run da urlo composta da FS Air, BS 540 Mute, FS 1080 Mute, Cab 720 Mute ed uno stiloso FS Inverted 720. Mentre la pioggia scendeva a secchiate rendendo il pipe velocissimo, lo svizzero Iouri Podladtchikov sembrava prendere il decollo uscendo altissimo e chiudendo un’apparentemente semplice run composta da BS Double Cork 1260 Mute, FS Double Cork 1080 Truck Driver, Cab Double Cork 1080 Mute finendo con un FS 1080 Tail. Terje Haakonsen, nonostante cominci a dimostrare la sua età si è portato a casa l’Highest Air con 7,7m. Il best trick è invece andato a Kim Rune Hansen con il suo Double Chuck Flip, mentre Olivier Gittler ha chiuso uno stilosissimo McTwists che gli è valso il titolo di Master of Ceremony. Concludo la carellata dei podi con lo Slopestyle, svoltosi sotto un cielo terso a differenza delle previsioni meteo iniziali quasi catastrofiche. Spencer O’Brian ha scalzato Jamie Anderson con la sua ultima run composta da BS 540, Switch BS 540, 50-50 concludendo con un FS 720. Chas Guldemond ha invece sbancato tutto chiudendo un FS Blunt 270 Out, FS Boardslide to 450 Out, Switch BS 1260, BS 1080, Tailpress to BS 180 per finire con un Cab 1260 gigante. Ad intervallare le gare ci sono stati parecchi concerti direttamente sotto l’albergo, di certo un dettaglio positivo se la tua priorità non è il sonno! Dai Turbonegro, Andrew W.K ai Dropkick Murphys per concludere con i più metallari Kvelertak. Non ti resta che aspettare la location per i prossimi WSC!!
More that 190 riders from all over the world were there to compete in slopestyle, quarterpipe and halfpipe. The show attracted a big audience and was broadcast in 11 countries. The best ranking Italians were Marco Donzelli, Valentina Barengo and Manuel Pietropoli. The American rider Kelly Clark won by far with a spectacular frontside air, backside 540 mute, frontside 1080 mute, Cab 720 mute run ending with a frontside inverted 720. While the rain was chucking down making the pipe very fast, the Swiss rider Iouri Podladtchikov took off really high completing an apparently “simple” run: backside double cork 1260 mute, frontside double cork 1080 truck driver, Cab double cork 1080 mute ending with a frontside 1080 tail. Despite starting to show his age Terje Haakonsen won the Highest Air with 7.7m. Kim Rune Hansen performed the best trick with his double chuck flip and Olivier Gittler closed a very stylish McTwist and won the title of Master of Ceremony. I’m concluding the list of winners with the slopestyle that took place under a clear sky despite the catastrophic weather forecast. Spencer O’Brian beat Jamie Anderson with his last backside 540, switch backside 540, 50-50 run ending with a frontside 720. Chas Guldemond made a clean sweep closing a frontside blunt 270 out, frontside boardslide to 450 out, switch backside 1260, backside 1080, tailpress to backside 180 and ending with a giant Cab 1260. In between the contests there were several concerts very close to the hotel: a plus if your priority wasn’t sleeping! The bands included Turbonegro, Andrew W.K, Dropkick Murphys and Kvelertak. Now we have just to wait to hear about the location of the next WSC!!
Peetu Piiroinen BY ELEONORA RAGGI
Chas Guldemond first place Slopestyle BY BOILER
PICS & TXT: B rago tto
Dopo il successo della passata edizione, il Fiat Freestyle Team è riuscito anche quest’anno a riproporre l’ormai classico Full Munny Party, evento che pian piano sta richiamando sempre un maggior numero di atleti internazionali. Infatti, nel Palù Park di Chiesa in Valmalenco, si è fatto notare soprattutto Roope Tonteri che, fresco della vittoria al River Jump un paio di giorni prima, è riuscito a dominare completamente l’intera manifestazione portandosi a casa i premi più importanti di ogni categoria. Con un format suddiviso in due parti, big air sul principale kicker alla mattina e linea di tre rail in sequenza al pomeriggio, Roope non ha avuto davvero rivali. Forse solo sul kicker ha avuto del filo da torcere, dove Kevin Kok, Stefano Munari e Marchino Grigis hanno provato in qualche modo ad opporsi all’incredibile consistenza del finlandese, portandolo a dover chiudere un perfetto e gigante cab double novecento per portarsi a casa il primo assegno della giornata. Oltre a tutti i più forti e rinomati atleti italiani, erano presenti anche dei rider norvegesi, che avendo anche loro ben figurato in ogni categoria, hanno dimostrato a chiunque come il popolo nordico al momento sia davvero un passo avanti a noi. Ciò che però ha suscitato maggior stupore è stata la scioltezza e l’assurda confidenza di Roope sulla linea di rail nel pomeriggio: di fronte ai non troppo impegnativi rail in sequenza, ha veramente zittito tutti i presenti, soprattutto chi a Chiesa è di casa e spesso preferisce lasciar spazio alle parole piuttosto che ai fatti. Con uno stile che può non piacere perché sprovvisto di moffole, pantaloni da gangsta e gigantesche cuffie alle orecchie, ha veramente chiuso qualsiasi cosa fosse possibile chiudere sopra un tubo di ferro. In una sola e semplice parola, una “macchinetta”. In due ore totali di jam session, Roope è riuscito a portarsi a casa il primo premio sul main kicker, il primo premio come “Best Jibber” e ovviamente non poteva che vincere anche il premio come “Best Overall Rider” della giornata. Davvero un bell’evento ben organizzato che spero possa far riflettere i nostri atleti su quanto impegno e allenamento è necessario per raggiungere tali livelli. Following the success of its last edition, Fiat Freestyle Team has organised once more the famous Full Munny Party, an event that has gradually been attracting more and more international athletes. This year the shining star at the Palù Park, Chiesa Valmalenco, was Roope Tonteri, who just a couple of days before, had been the winner at River Jump. Roope totally dominated the whole event taking home the top prizes for each category. Nobody managed to challenge him in a format divided into two parts: big air on the main kicker in the morning and an inline sequence of three rails in the afternoon. Perhaps he had a bit of a competition on the kicker where Kevin Kok, Stefano Munari and Marchino Grigis tried to stop his amazing consistency, without success. Roope produced a perfect giant cab double cork nine-hundred and received his first cheque of the day. Apart from the strongest and best-known Italian athletes, some Norwegian riders took part. They did well in each category and proved to everyone that the Nordic riders are really a step ahead of us. However Roope’s suppleness and awesome confidence on the rails in the afternoon astonished everyone. The audience and especially local people, whose words are often louder than facts were stunned by his performance on the not too demanding rails. With a style that isn’t to everybody’s taste, no mittens, no gangsta pants and no giant head-phones he managed to do all the tricks, absolutely all the possible tricks you can do on a metal tube. There is only one word to describe him, a ‘machine’. In a two-hour jam session he won first prize on the main kicker, first prize as ‘Best Jibber’, and obviously he couldn’t miss the first prize for ‘Best Overall Rider’ of the day.It was really a great and wellorganised event, which I hope will help our athletes understand how much commitment and training is necessary to reach such high levels.
Lorenzo Barbieri
Oliver Reichegger PICS & TX T:
Bragott o
Daniel Reichegger first place
Come ormai è ben risaputo, Nike è sempre stata attenta a creare eventi che andassero oltre ad essere dei semplici e normali contest e con Nike The Chosen Series è riuscita ancora una volta a stupire un po’ tutti. Infatti, con delle tappe itineranti che hanno attraversato l’intera Europa, ha dato vita ad un contest di altissimo livello, riservato a rider non sponsorizzati. Per la tappa italiana la scelta è ricaduta sul perfetto snowpark di Kronplatz, dove i ragazzi di F-Tech sono riusciti a costruire un kicker a dir poco perfetto per l’occasione. Con l’obiettivo finale di premiare la maggior varietà di trick, sin da subito si sono fatti vedere i local e fratelli alto atesini Daniel e Oliver Reichegger, protagonisti dell’intera giornata. Infatti, con trick come backside 720 melon to shifty sul kicker e frontside millerflip 540 over the bonk, Daniel è riuscito sin da subito a porre un limite sul livello della competizione. Il fratello Oliver ha cercato di dargli del filo da torcere con trick e grab veramente old school e anche Max Vieder e David Mahlknecht hanno davvero ben figurato, ma alla fine ad aver avuto la meglio è stato proprio Daniel Reichegger che è riuscito a vincere l’ambito premio della tappa italiana di Nike The Chosen, ovvero la possibilità di trascorrere un’intera settimana a fianco del Global Team di Nike Snowboarding e poter provare a vincere il titolo assoluto diventando così un rider professionista. Tra gli altri premiati il fratello Oliver che vince come Best Style e Max Vieder che vince come Most Creative. Ancora una volta Nike è riuscita a creare un circuito di contest davvero particolare e unico, che sopra ad ogni altra cosa punta a dare la giusta importanza a ragazzi non sponsorizzati meritevoli di nota. Una perfetta occasione per mettersi in mostra, cercando di alzare il livello attraverso un’esperienza sicuramente positiva.
As we all know, Nike has always been in the forefront for creating events that would be something more than plain and simple contests. Nike The Chosen Series has managed to surprise us all once again. Organising some stages up and down Europe they created a top-level contest for non-sponsored riders. The Italian stage took place in the fantastic Kronplatz snowpark, where the F-Tech guys managed to build an absolutely perfect kicker for the contest. The ultimate objective was to reward the widest range of tricks, and from the very beginning the local brothers, athletes Daniel and Oliver Reichegger were the stars of the whole day. Daniel set the standard of the competition from the start with a backside 720 melon to shifty on kicker and frontside millerflip 540 over the bonk. Brother Oliver tried to challenge him with old school tricks and grabs. Also Max Vieder and David Mahlknecht were really good, but in the end the winner was Daniel Reichegger, who was awarded the much soughtafter prize of the Italian stage of Nike The Chosen. The prize consisted in spending a full week with the Nike Snowboarding Global Team in order to try to win the overall title and become a professional rider. Among the prize-winners was his brother Oliver who won the Best Style and Max Vieder, who won the Most Creative category. Once again Nike created a unique contest circuit, which gave a great opportunity to non- sponsored noteworthy riders. It was a perfect occasion to show their skills, trying to raise the level through a positive experience.
PICS & TXT: B ragott o
Stefano Munari
Credo di essere uno dei fortunati ad aver assistito a quasi tutte le edizioni del Subjecht Schlern. In questi anni ne ho davvero viste di tutti i colori e mai un contest in Italia è riuscito ad eguagliare lo spirito e la tranquillità che caratterizza l’evento all’Alpe di Siusi. Alex Berger, i ragazzi di F-Tech e quelli di Panettone Bros, in dieci anni sono riusciti a mettere in piedi una sorta di tradizione, un contest dal format unico e geniale che spinge ogni rider a cercare il limite in ogni rotazione. Dieci anni di tentativi di ogni tipo, dieci anni di stile e di trick da ricordare, dieci anni che hanno visto passare sotto lo Sciliar alcuni dei nomi più importanti della scena europea e mondiale. Il format non fa altro che attribuire un euro ad ogni singolo grado di rotazione, ovvero premia con 180 euro il miglior 180, con 360 euro il miglior 360, arrivando fino al novecento. In occasione di questo decimo anniversario e in collaborazione con GoPro, si era pensato di aggiungere anche la rotazione 1080 premiandola con ben 1080 euro, che purtroppo però non si è potuta svolgere a causa della pessima visibilità che si è abbattuta nel pomeriggio della domenica. In ogni caso, la perfetta giornata di sabato ha visto trionfare Tobias Scherlin con il miglior 180 e il miglior 900, mentre il solito e preciso Simon Gruber è riuscito a portarsi a casa 540 euro con uno switch backside cork 540 double tail veramente da manuale. Ma Alpe di Siusi è anche da sempre sinonimo di “festa alto-atesina”, così, tra una birretta e un montenegro, ci siamo ritrovati un po’ tutti alla KulturHaus di Castelrotto con tanto di festa a tema anni ’50. Sicuramente da menzionare, oltre ai ragazzi di GoPro, sono Daniel “Plazy” Neulichedl e Zoran, che grazie al loro ciuffo ingellato e ai loro balletti, sono riusciti a ritagliarsi un posto da protagonisti durante l’intera nottata. Nella giornata di domenica invece, prima che il meteo decidesse di imporsi regalandoci uno sprazzo d’inverno ma facendo annullare la rotazione 1080 come scritto precedentemente, sono stati Stefano Munari e nuovamente Simon Gruber ad imporsi sugli altri, il primo con un pulitissimo frontside 360 alla “Munari”, mentre il secondo con un backside 720 nosegrab to tailgrab davvero perfetto. Assolutamente da non dimenticare è Tania Detomas che, come al solito e come sempre, ha dimostrato quanto sia incredibilmente forte e potente. L’unica donna iscritta al contest e l’unica in grado di tener testa a chiunque. Davvero complimenti a lei, ai vincitori e soprattutto ad Alex Berger, a F-Tech, ai Panettone Bros, GoPro e Quiksilver per lo snowpark, per il contest, per la festa e per questi dieci anni di ricordi.
I think I am one of the lucky few, who have attended nearly all the editions of Subjecht Schlern. In all these years I have seen it all and no Italian contest has matched the spirit and the relaxed atmosphere of the Alpe di Siusi contest. For ten years Alex Berger, the F-Tech and the Panettone Bros guys have managed to establish a kind of tradition, a contest with a unique and ingenious format, which forces each rider to reach their limit in each rotation. We have had ten years where everything has been attempted, ten years of memorable style and tricks, ten years in which the most famous names of the European and international snowboard scene have competed under mount Sciliar. The contest format awards one Euro for each degree of rotation. So it awards 180 Euros for the best 180, 360 Euros for the best 360 all the way to 900. On the occasion of the tenth edition the organisers, in partnership with GoPro, had thought to include a 1080 rotation with a 1080 Euro award, but unfortunately the 1080 contest had to be cancelled due to poor visibility on Sunday afternoon. Anyway Saturday was a perfect day and Tobias Scherlin was number one for the best 180 as well as 900. Predictable and precise Tobias Scherlin won the 540 Euro award with a perfect switch backside cork double tail 540. Alpe di Siusi is also home to the typical “South Tyrol Party”, so we all gathered at the KulturHaus of Castelrotto, we drank beer and Amaro Montenegro at a party with a 1950s setting. I must mention the GoPro guys as well as Daniel “Plazy” Neulichedl and Zoran, who thanks to their stiff quiffs and dancing style were the absolute stars of the night. On Sunday, before the weather changed, giving us a taste of winter and forcing the organisers to cancel the 1080 rotation, as mentioned before, Stefano Munari won the 360 contest with a neat Munari style 360 frontside and Simon Gruber won the 720 contest with a perfect backside 720 nosegrab to tailgrab. I should also mention Tania Detomas, who as usual showed all her strength. She was the only woman to take part in the event and she managed to keep up with everybody. Congratulations to Tania, to the winners, Alex Berger, F-Tech, the Panettone Bros, GoPro and Quiksilver for the snowpark, the contest, the party and 10 years of fond memories.
hi ecc De V rgio T: Gio & TX PICS
Amedeo Viviani
Pensavo di arrivare ad Alleghe e di non trovare neve; pensavo bene, infatti non c’era. Sapevo di arrivare ad alleghe e di trovare un sacco di amici; pensavo bene, quest’anno nemmeno la primavera anticipata e i prati verdi senza neve delle nostre dolomiti hanno fatto passare la voglia di stare assieme e divertirsi nel classico dei classici snowpark del nord est: Alleghe Superpark. Siamo arrivati ormai alla VII edizione dell’Aaron Memorial e come ogni anno tutti noi ci siamo ritrovati assieme a brindare in ricordo di un amico. Sabato è stata la vera giornata, nessuno doveva tornare a casa di fretta e tutti erano contenti di vedersi; sole e poca neve, tanti amici e, cosa da sottolineare, il park era veramente divertente per tutti i livelli. La sera di sabato sono arrivati gli ultimi amici in hotel ad Agordo e non ci siamo fatti scappare l’occasione di festeggiare a dovere e, dopo la solita carrellata di digestivi, abbiamo perso cognizione dell’orario e degli obbiettivi della serata lottando, chi singolarmente e chi in coppia, per portarsi a casa il pane. Dopo le frasi: vai via che con la barba fai paura e aiuto ci sono dei trentenni che ci stanno provando, abbiamo valutato di tornare in hotel. Nonostante la gara si sia svolta domenica con brutto tempo (qualche fiocco di neve misto pioggia e nebbia) i ragazzi hanno girato gasati caricati dalla giornata precedente. Per la cronaca primo sul podio portandosi a casa l’ambita Aaron Guitar è arrivato Mauro Bisol, rider Drake, che dopo l’operazione al ginocchio della stagione passata da quest’anno ha ricominciato in pompa a girare e il suo livello si sta alzando di giorno in giorno, primo posto proprio meritato dopo che su un kicker di 15 metri ha girato anche mille. Secondo Filippo Kratter che come ha detto Marco Rezza senza senso: fill all’Aaron o arriva primo o ultimo; quest’anno secondo. Terzo nicolas brigdman col baffo più lungo della gara. Dal prossimo anno, data l’età media dei partecipanti all’Aaron Memorial, i premi saranno divisi in due categorie: primo, secondo e terzo alla gara di snowboard e terna, quaterna, cinquina e tombola per la gara serale a Villa Imperina. Per chi non fosse abile nella tombola, sarà programmato in parallelo un torneo di briscola. Menzione speciale quest’anno a Lorenzo Buzzoni che in una sola sera è riuscito a perdere 7 anni di giovinezza in un sol colpo. A parte gli scherzi, dobbiamo dire grazie a tutti per essere venuti anche senza neve, motivati come sempre; tanta gente tornata a casa più felice di prima. Ciao Aaron!
I thought I would get to Alleghe and there wouldn’t be any snow: I was right, there was no snow. I knew I would get to Alleghe and find heaps of friends: I was right. Despite a premature spring and green meadows without snow in our region of the Dolomites, everybody felt like meeting up and having fun in the most classic of north-east Italy classic snowparks: Alleghe’s Superpark. We’ve reached the VII edition of the Aaron Memorial and like every year we met up to raise our glasses in memory of a friend. Saturday was the best day, nobody had to hurry back home and we were all happy to see one another. The sun was shining, there were lost of friends and I have to say that the park was great fun for all levels. On Saturday night there were the late arrivals at the hotel in Agordo, so we didn’t miss the chance to have a proper party. After the usual choice of digestives, we lost the notion of the time and the objectives for that evening and we had to battle individually or in pairs to take home the last bread in the shops. After uttering sentences like, “You look ghastly with your beard” or “Help there are some thirty years old who are horny?” we decided to go back to the hotel. Even though the weather was bad (some snow mixed with rain and fog) on Sunday, contest day, the guys rode well, energised by the previous day. The winner of the much-coveted Aaron Guitar was Drake rider Mauro Bisol, who, after last year’s knee operation, is back to form and improving every day. He really deserved the first prize, since he managed a 1080° on a 15 metre kicker. Filippo Kratter came second, a result that according to Marco Rezza doesn’t make sense: Filippo is either first or last at the Aaron Memorial. Nicolas Brigdman, with the longest moustache in the contest, came third. Starting from next year, considering the average age of the Aaron Memorial competitors, there are going to be two categories of prizes: first, second and third prize for the snowboard contest and three, four, five numbers in a line and house! at the evening Bingo of Villa Imperina. For those who are no good at bingo, there is going to be the chance of playing in a briscola (Italian card game) tournament. This year a special mention goes to Lorenzo Buzzoni, who, one evening, managed to loose seven years of his youth in one go. Leaving our jokes aside, we want to thank everybody for coming as committed as ever, despite the lack of snow. So many people went back home happier than before. See you Aaron!
TEXT: ALVARO VOGEL PICS: MARK GALLUP SPOT: CANA DA
Nicholas Wolken
Mario Käppeli
Durante lo scorso autunno insieme a tutta la crew di True Color Films (composta da Lisa Filzmoser, Mario Kappeli, Nicholas Wolken, Richard Prendergast ed il sottoscritto Alvaro Vogel), abbiamo scelto di riunirci ad Innsbruck per pianificare e discutere sulle future mete, in cui girare le tre video part del nostro video. Dopo alcune pizze ed un paio di birre Lisa, essendo il cervello della crew, si è avvicinata con l’idea di andare in Canada ed esplorare le montagne esclusivamente a bordo di un personale gatto delle nevi. Nessuno di noi, apparte lei, aveva avuto l’opportunità di vivere un’esperienza simile. La nostra prima destinazione fu Monashee Powder in British Columbia, distante circa un’ora da Kelowna. Monashee Powder non è di certo il classico resort, in pratica consiste in una grande e stupenda baita in mezzo al nulla, raggiungibile solo in slitta o a bordo di un gatto. Ovviamente i comfort di casa erano tutti quelli di cui avevamo bisogno. Jacuzzi, tavolo da biliardo, wireless e dell’ottima cucina, utilissima per ricaricarci dopo le lunghe ed intense giornate in powder. Proprio così, intere giornate in neve fresca avevano inizio alle 06.30 del mattino, dove il nostro gatto personale ci aspettava all’esterno, insieme alla guida Mark Gallup. Mark è stato uno dei primi ospiti di Monashee Powder, anche prima della costruzione del lodge in cui tutti noi siamo stati comodamente ospitati. Lui, Mark, ha speso gli ultimi 10 anni a filmare intorno a queste montagne, e davvero nessuno meglio di lui poteva farcele visitare e conoscere. In pratica, per farvi capire con chi abbiamo avuto a che fare, posso semplicemente dirvi che aveva un’interessantissima storia da raccontare per ogni spot e luogo di quella zona. Frasi del tipo “Hey ragazzi, vedete lì? C’è una doppia cliff line, prima di 5 e poi di 7 metri, l’unica cosa è che il landing è piatto sul primo cliff ed avete bisogno di molta velocità per affrontare il secondo”. Una frase del genere intimorirebbe la gran parte dei rider, ma nel nostro caso avevamo la compagnia di un certo Nicholas Wolken, che si esaltava ad ogni parola detta da Mark. Nico ha mostrato costantemente con il suo stile fluido e rilassato di essere un vero rider, cavalcando qualsiasi cosa e forma gli capitasse sotto la tavola. Anche Mario Kappeli non è stato da meno, dimostrando che lo street non è affato l’unica disciplina in cui riesce a spaccare. L’ultimo giorno, dopo averci fatto vedere la sua straordinaria versatilità, ci ha oltretutto convinti ad aiutarlo nella costruzione dell’unico kicker in powder fatto durante quei giorni di viaggio in Canada. La seconda tappa è stata K3, luogo situato tra Sicamouse e Revelstoke, sempre in British Columbia. Sfortunatamente quella zona non è stata ancora attrezzata con un’alloggio, e quindi siamo stati costretti a dormire al Best Western di Sicamouse. Un vera città fantasma, dove alle 22.00 in punto non circolava e non si vedeva più nessuno, tranne che quegli enormi camion parcheggiati sul ciglio della strada, con attaccate ai rimorchi due, tre o addirittura quattro motoslitte. K3 ha una sorprendente varietà alpina, con delle parti molto ripide che sfortunatamente a causa del forte vento e del brutto tempo non abbiamo potuto affrontare. In pratica siamo stati costretti a rideare in mezzo agli alberi, dove la neve si era mantenuta in maniera quasi perfetta. Proprio lì, in mezzo agli alberi, Lisa ha impressionato tutti noi, trasmettendoci la sua positività e stimolandoci a rideare anche dove le condizioni non erano delle migliori. Ovviamente anche lei ha avuto un momento un pò più difficile, visto che essendo l’unica donna in tutto il viaggio, gli argomenti di cui è stata partecipe non erano prettamente da ragazza e che gli unici momenti d’intimità credo siano stati in doccia. Personalmente posso dirvi di ritenermi molto soddisfatto del lavoro portato a casa da ogni singolo membro della crew. Là fuori non ci sono regole, c’ero io, la mia tavola, la mia crew e madre natura. Abbiamo vissuto momenti indimenticabili in Canada, ci ritorneremo sicuramente di nuovo!
Monashee Powder is not a common resort; it consists of a lodge in the middle of nowhere, reachable only by sled or snow cat. The lodge is surrounded by more than 200 km of cat tracks and every home comfort we needed; jacuzzi, pool table, wireless internet and super good food to recharge the batteries after the long days on snow. We woke up at 6:30 am every day and left the lodge in our private snow cat by 7:30. We were never home before 5 pm each evening, but always with a big smile on our faces! Mark Gallup was our iconic photographer, storyteller, encore man, guide and trip planner. Mark was one of the first guests up at Monashee, even before they built the lodge back in 1999. He has spent a lot of days shooting in this area in the last decade and his experience made our four days at Monashee way easier. He understood what we wanted to shoot and brought us to unforgettable zones with endless tree runs, cliffs, pillows and chutes. Mark had pretty much a story for every spot we looked at. “These are the Craig Kelly waterfalls, a pretty sketchy triple cliff line which probably no- body landed or made through intact till now... So, who’s down to try it?!” Or “this is a double cliff line, five to seven meters, a good warm-up run, guys... Just take care, the landing is kind of flat on the first cliff but you need to keep the speed for the second one. Some riders got stuck there and it was a mission to get them out...” Such anecdotes would normally scare the crap out of people, but for Nicholas this was like throwing gas into a fire. He loved Mark’s stories and they were the exact reason he came to Canada: to hit the biggest cliff, point it down the steepest chute and ride the gnarliest line in the area. Nico is not the most talkative guy on the mountain, to say the least, but he is totally focused on what and where he wants to ride, and this terrain seemed to be the perfect playground for him. As soon as the cat driver gave us the thumbs up, Nico was the first to jump out of the cat, pointing out spots he wanted to ride and explaining the multiple ways in which we could all ride it. Once we got onto the snow, it was Nico who took over as the experienced member of the crew. Passing on years of experience to Mario by showing him spots, explaining how to move on the ridge, how much speed he should take and how to feel comfortable in the new environment. His experience on the snow matched Mark’s knowledge on the spots; we had ourselves a good crew of snowboard geeks! Mario is a super funny guy from Switzerland with a strong background in park and street riding. This terrain was totally new to him, but in just a couple of days he proved his worth as a rider. He trusted Mark and Nico’s advice when rid- ing, not questioning the landings or what it was he was jumping, he just dropped into everything in front of him with his renowned G-style and effortless “yo-ness”. Mario showed his versatility by making the transition from street riding into real backcountry so smoothly. The second destination was K3, between Sicamouse and Revelstoke. Unfortunate- ly they don’t have a lodge there yet, it’s in construction still, so in the meantime we stayed at the Best Western in Sicamouse, just a couple of miles away. Sicamouse is not a very big town or as Mark called it, “just a truck stop on the Trans-Canada Highway”. At 10 pm there was pretty much nobody around, it looked like a ghost town, with only huge trucks parked on the side of the road and huge trailers with one, two, three or even four sleds. K3 has an amazing alpine range, with really steep faces but due to the strong wind and the really bad weather we weren’t able to ride it, so we spent pretty much all our time there in the trees. Lisa impressed everyone in our crew. She was on point everyday, she brought such positiveness, always making some- thing good out of crappy conditions. She rode everything with style, experience and fearlessness. The week we spent cat boarding was a blast, I enjoyed every single moment and I was really stoked on the whole crew — everyone worked their asses off, even though the weather conditions weren’t always the best. Out there, there are no rules, it was just me, my board, my crew and Mother Nature. We definitely had an unforgettable time in Canada. We’ll be back!
ALVARO VOGEL
Mario Käppeli
Mario Käppeli
ITW: DENIS PICCOLO & ENRICO CAVADA PICS: roberto bragotto & lorenzo belfrond POLAROIDS: DENIS PICCOLO
Raccontami i tuoi inizi, la tua crescita e la tua storia nello snowboard... Ho messo la tavola ai piedi per la prima volta circa 13 anni fa al Corno alle Scale, dove mio padre mi portava a fare snowboard per le vacanze di natale e per qualche week end durante la stagione.. A 14 anni ho iniziato a partecipare ai primi contest, come il topolino e qualche altra gara italiana. Ho gareggiato nei contest italiani fino ai 17-18 anni, quando poi ho cominciato ad allenarmi con la squadra nazionale. Ad oggi ho preso parte ad alcune tappe di coppa del mondo ed ai miei primi open, come European e New Zealand. Praticamente ho sempre gareggiato fino all’anno scorso, da quando poi ho iniziato a filmare con Random Video Production, sono sempre in giro.
Tell me how you started, how you grew up. Tell me your snowboarding story … I went on a board for the first time roughly 13 years ago at Corno alle Scale, where my father used to take me snowboarding during the Christmas holidays and some weekends during the winter season. When I was 14 I took part in the first contests, like Topolino and some other Italian competition. I rode in Italian contests until I was 17-18 and then I started to train with the national team. Up to now I have taken part in some World Cup stages and my first Opens, like the European and New Zealand Opens. I virtually competed all the time until last year and since I started shooting with Random Video Production, I am always on the go.
Hai provato molti sport, come mai hai scelto di dedicare tutto il tuo impegno nello snowboard? Perchè non c’è altro sport completo come lo snowboard, dove puoi sfogare la tua passione nell’ambiente e nella disciplina che vuoi. Indipendentemente che sia powder, park, rail o pipe qualsiasi snowboarder prova un piacere a fare quello che più ama.
You have tried several sports. How did you decide to commit yourself totally to snowboarding? Because no other sport is as complete as snowboarding. You can give vent to you passion in the environment and discipline you like. Whether it is powder, or park, or rail, or park, all snowboarders really enjoy doing what they love most.
Bologna è una città universitaria, moltissimi giovani la scelgono. Cosa ami della città in cui sei nato? In primis i bolognesi, che sono le persone più aperte caratterialmente, rispetto alla gente che ho conosciuto nelle altre città italiane in cui sono stato fino ad oggi. Amo uscire per le vie di Bologna, perchè ci sono sempre un sacco di cose da fare. Essendo una città universitaria, mi piace il fatto di conoscere quotidianamente gente nuova.
Bologna is a university city chosen by a lot of young people. What do you love about the city where you were born? First of all the local people, who have a much more open temperament than people from other Italian cities I have been to. I love going out in Bologna, because there is always a lot to do. Thanks to its university vocation, I can enjoy meeting new people every day.
Cosa ti spinge a lasciarla per la montagna? Anche se a Bologna c’è parecchio da fare, dopo un periodo passato sempre lì, diventa anch’essa monotona. Scelgo la montagna perchè mi aiuta a staccare dalle solita routine.
What pushes you to leave Bologna and go to the mountains? Although there is plenty to do in Bologna, if you spend too much time there, it is quite monotonous. I choose the mountains because they help me break away from the usual routine.
Riavvolgi il nastro e fai mente locale. E’ stato fondamentale il supporto dei tuoi genitori o magari loro, avrebbero preferito che tu facessi altro nella vita? I miei genitori hanno sempre avuto la passione dello snowboard, soprattutto mio padre, quindi hanno sempre creduto in me e mi hanno sempre spinto a farlo.
Yes, you rewind the tape and focus. Did your parents fully support you or they would have preferred you did something different in life? My parents have always loved snowboarding, especially my father, so they have always believed in me and pushed me to do it.
Da due anni la tua seconda famiglia è Random Video Production. Quanto tempo gli dedichi e cosa non può mancare nella tua video part? Random per me oltre ad essere la video produzione con cui filmo è anche la mia crew. Alcuni riders del gruppo sono anche i miei amici con cui giro quando non siamo a filmare. Il tempo che gli dedico varia a seconda delle condizioni meteo, del tempo a disposizione e della forma fisica. Nella mia videopart invece, non può mancare di certo un jump in powder.
Random Video Production has been your second family for two years. How much time do you devote to them and what is never missing in your video part? For me Random is not only a video production I film for, but also my crew. Some of the riders in the crew are friends of mine I ride with when we are not shooting. The time I devote to Random depends on the weather, the available time and physical fitness. Regarding my video part, I cannot do without a powder kicker.
Si parla spesso di rider da gara, da fresca, da shooting, da jibbing, ecc.ecc. Tu come scegli di definirti? Mi definisco un rider da fresca, anche se penso di non avere ancora l’esperienza giusta da potermi descrivere al 100% in questo modo.
People often talk about contest, powder, shooting, jibbing riders etc. How would you define yourself? I see myself as a powder rider, even though I don’t think I have gained enough experience to be 100% that way.
Drop in di una gara importante o di un salto in fresca con filmer e fotografo? Cosa ti spaventa di più? Sono sicuramente più spaventato nelle fasi precendenti al drop in una gara importante.
Which frightens you more: a drop in an important contest or a jump in powder during a filming and photographing session? I am definitely more scared in the stages just before a drop during an important contest.
Le tue emozioni sono più forti durante un contest o durante un photoshooting? Durante un contest provo spesso un pò di ansia che non mi permette magari di usare tutte le mie potenzialità. Mentre durante uno shooting sono più tranquillo e riesco ad esprimermi molto meglio….
Are your feelings more powerful during a contest or during a photoshooting? I feel a little anxious before a contest and that sometimes blocks my potential. When shooting I am more at peace and I can perform in a much better way…
BY Roberto Bragotto AT Passo Rolle
BY Roberto Bragotto AT Passo Rolle
BY Roberto Bragotto AT Passo Rolle
BY Roberto Bragotto AT Passo Rolle
I riders italiani da tutta la scena europea sono definiti “pantofolai”, nel senso che girano poco lontano dall’Italia e durante gli shooting producono trick molto lentamente, cosa ne pensi? Stiamo diventando sempre più produttivi in confronto agli altri anni ed il livello italiano si sta sempre più avvicinando a quello estero. Da quando c’è Giacomo Kratter che lavora come allenatore della nostra nazionale, vedo più interesse da parte di un coach nella voglia di far crescere i propri ragazzi, e a dirla tutta noto più voglia da parte dei rider nel progredire.
Italian riders are called “couch potatoes” by their European counterparts. They have a reputation for not going far from home and producing tricks very slowly during shooting. What do you think? We are becoming increasingly productive compared to the past and the Italian level is getting close to the level of riders in other countries. Since Giacomo Kratter has started working as a coach of our national team, there is a clear wish on his part to make the riders grow and the riders are more motivated to improve.
Come mai sulle riviste europee si parla così poco della scena italiana? Forse perchè escludendo Giacomo e Filippo Kratter, non siamo mai riusciti ad avere un livello paragonabile con quello estero. Spesso si pensa troppo all’apparire stilosi e alla moda, che al progredire nel riding.
Why do European magazine write very little about the Italian snowboarding scene? Probably because we have never managed to reach an international level with the exception of Giacomo and Filippo Kratter. We often are more concerned about a stylish, fashionable look rather than improving our riding.
Sei motivato a girare in snowboard 365 giorni all’anno o hai bisogno di staccare? Cosa fai quando non hai la tavola nei piedi? Il periodo di stop serve a tutti per recuperare le forze e rimettersi in forma per la stagione successiva. Io di solito lavoro con mio padre, così arrotondo per la stagione. Poi è da un’anno che sono in botta di surf e anche se sono scarso, appena posso mi butto in acqua!
Are you motivated to ride 365 days a year or do you need a break sometimes? What do you do when your feet aren’t on a board? We all need a break to regain our strength and fitness for the following season. I usually work with my father to round up for the season. For a year I have also been surfing and although I’m no good, I spend time in the water!
Il mondo dello snowboard è tutto rose e fiori oppure ci sono degli aspetti che, avendo i poteri di Harry Potter, cambieresti volentieri? Anche se non uso la bacchetta magica, le cose stanno cambiando. Basta guardare l’aspetto editoriale di questo mondo, ad oggi solo le riviste che funzionano sono rimaste in circolazione. L’unica cosa per cui userei la magia sarebbe per incrementare il numero di snowpark, e disegnare linee di kicker e jibbing ancora più potenti. Ogni ragazzo italiano ha diritto ad allenarsi su delle strutture adeguate.
Is the snowboarding world all beer and skittles or in your opinion that are some aspects that, if you had Harry potter’s powers, you would like to change? Even without my magic wand, things are starting to change. If you consider the publishing aspect, only the magazines that work well are still circulating. Yet I would use my magic wand to increase the number of snowparks and design more powerful lines of kickers and jibbings. Every Italian rider has the right to train on suitable features.
Poco tempo fa sei stato oggetto di un forte dibattito sul web, per colpa di un contest mal gestito e giudicato. Cosa secondo te e secondo voi riders non funziona nei contest italiani? E cosa faresti per migliorare la situazione? Non vorrei sollevare un’altra polemica, la mia critica l’ho già fatta su internet e non ho voglia di diventare il polemico della situazione.
Recently you have been involved in a strong debate on the web, because of a badly managed and judged contest. In your opinion and the riders’ opinion what doesn’t work in the Italian contests? I don’t want to stir up another hornet’s nest, I have already been critical on the internet and I don’t wish to be too controversial.
Giacomo Kratter, può essere una figura carismatica che può dare una mano in questa direzione? Cosa ne pensi del lavoro che sta facendo con la nazionale? Di sicuro è la figura che è sempre mancata in una Federazione. Giacomo è perfetto come allenatore, sa come spiegarti un trick perchè lo sapeva fare, sa come gasarti perchè ha sempre girato di brutto e sa come creare un buon gruppo di riders perchè si è sempre confrontato con gente di un certo livello come Danny Kass.
Is Giacomo Kratter the charismatic coach who can help improve the situation? What do you think of the work he’s doing with the national team? Giacomo is certainly the guy we have never had before in the Federation. He is a perfect trainer, he can explain about a trick, because he knows how to do it. He can motivate you because he has always been riding in a powerful way. He is also able to create a good team of riders because he has always competed with people of Danny Kass’ level.
Durante i Burton European Open, si sono visti soltanto Simon Gruber e Manuel Pietropoli, nonostante sia un evento a poche ore di macchina dall’Italia. Come mai non c’è da parte dei riders italiani questa voglia di confrontarsi con il livello europeo? Forse perchè non c’è ancora il livello per mettersi a confronto in un evento del genere o forse perchè non c’è sbattimento o magari perchè la gente aveva altre cose da fare.
The Burton European Open were just a few hours’ drive away from Italy. Why were Simon Gruber and Manuel Pietropoli the only Italian athletes there? Don’t Italian riders want to compete at European level? Maybe in Italy we are not up to the standard of such a contest, or perhaps nobody has the drive to take part or everyone was too busy.
First jump su un big jump in park… Salti dritto o lo provi in rotazione? Un bel drittone ci sta sempre, dipende anche dal salto!
First jump on a big park jump … Do you do a straight jump or you try A ROTATION? A straight jump always goes down well, but it depends on the jump!
Chi scegli di ringraziare? Ringrazio la mia famiglia, GP di Californiasport, Protest, Capita, Dc, Union, Surf To Live, Doors, Invicta, Random e tutti i miei amici!
Who would you like to thank? I thank my family, GP from Californiasport, Protest, Capita, Dc, Union, Surf To Live, Doors, Invicta, Random and all my friends!
BY Roberto Bragotto AT ARGENTERA
BY LORENZO BELFROND AT SAN MARTINO DI CASTROZZA
CRISTIAN SCALCO ANDREA SCHILIRò DENIS PICCOLO RONNIE GRAMMATICA ALESSANDRO BELLUSCIO ROBERTO BRAGOTTO
PICS: Markus Rohrbacher ronnie grammatica alessandro belluscio cristian scalco denis piccolo
DEVID DE PALMA BY CRISTIAN SCALCO
JACOPO LAZZARI BY Andrea SchiLirò
JHONNY MORANDI BY Andrea SchiLirò AT BARDONECCHIA
TATO CHIALA BY DENIS PICCOLO AT ARGENTERA
Andrea Bergamaschi by Ronnie Grammatica AT Livigno
Stefano Bergamaschi by Alessandro Belluscio AT Livigno
Filippo Crudeli by Cristian Scalco AT Prato Nevoso
Federico Scienza Jovanovich by Roby Bragotto AT Northstar California
Alessandro Benussi by Roby Bragotto AT Monte Elmo
PRODUCT PREVIEW A CURA DI ENRICO SANTILLO BY FIFTH SEASON
APO MDT
BATALEON DISASTER GULLI
BURTON SUPER HERO
La tavola creata da Apo e disegnata dall’artista Cuypers, adatta ai giovani rider che muovono I primi passi con lo snowboard. Crescere e migliorare il proprio riding non sarà più un problema grazie al rocker camber abbinato allo shape All Mountain.
La Disaster è la tavola da jibbing per eccellenza di Bataleon. Morbida, resistente e precisa grazie all’anima Toughcore e al Bi-Ax Laminate che la riveste. Questa versione è il promodel del rider Gulli Gudmundsson!
Tavole caratterizzata dal sistema FlatTop di Burton, che permette di avere molta stabilita anche nei terreni disconnessi nonostante mantenga quella speciale maneggevolezza utile per affrontare strutture non per forza innevate.
CAPITA HORRORSCOPE
DRAKE DF2
FLOW ABT LTD
Tavola dalla grafica orribilante, che mettera paura ad ogni skier vi passi vicino. Ideale per i jibber più esperti, saprà regalarvi grandi soddisfazioni in ogni situazione estrema vi troviate. Cemento e ferro sono il suo piatto preferito!
Tavola per gli amanti del freestyle e le giornate passate a sperimentare nuovi e divertenti trick. Il suo pop esagerato vi permetterà di ollare come non mai e la sua speciale struttura garantisce un controllo da lamina a lamina non indifferente.
Oltre ad avere un grafica veramente cool, il sistema A.B.T. (Augmented Base Technology) assorbirà ogni vibrazione dovuta dai terreni imperfetti, grazie ad alcuni speciali inserti in silicone inseriti al suo interno. Limited Edition only 200 made!
PRODUCT PREVIEW A CURA DI ENRICO SANTILLO BY FIFTH SEASON
FORUM KITCHEN SINK
JONES HOVERCRAFT
NITRO TEAM GULLWING
Tavola nata per il vero freestyle, con il sistema GrandPops che muterà i vostri semplici ollie in salti da veri pro. Progredire nei trick e nello stile non sarà più un problema, vi sentirete come un sandwich sparato in aria dal tostapane!
La sua eleganza non ha paragoni, ma nemmeno la sua esperienza in fresca e backcountry tramandata dal grande freerider Jeremy Jones. Indubbiamente non adatta ai rider meno esperti che passano le loro giornate in pista o in park... lei non scherza!
Senza dubbio la scelta più adatta ai rider polivalenti, che non rinunciano al divertimento del jibbing ed alla goduria dei fuoripista. Lei è l’All Mountain Freestyle per eccellenza di Nitro, la tavola più reattiva e docile che mai!
RIDE MACHETE
ROME SDS AGENT
YES JACKPOT
Un’All Mountain Freestyle perfetta per chi si sveglia al mattino e non sa ancora se scendere in fresca o andare in park. Incominciate a salutare i vostri amici sfigati che hanno scelto la tavola sbagliata per la giornata, voi di certo non potete aspettarli!
La sua polivalenza non poteva che portarla a far parte della categoria All Mountain. Adatta per affrontare grossi kicker, discese in fresca ed alte velocità, questo modello è caratterizzato dal sistema di Camber chiamato “Mountain Pop Rocker”.
Questa tavola è stata progettata per il park, ma a dir la verità basta guardare i team rider Yes Snowboards per vederla in azione anche in street. Una vera bomba adatta ai rider più prepotenti, quelli che devono sempre averla vinta!
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FORSE SI CHIAMAVA HOT JUMP. TXT & PICS: DENIS PICCOLO SPOT: MADONNA DI CAMPIGLIO RIDERS: MASSIMO “ZEMAN” GALFRè
La grana della pellicola, i bordi leggermente bruciati e i toni morbidi tendenti all’azzurro fanno subito capire che quest’immagine sia almeno vecchia di dieci anni. Madonna di Campiglio, contest Red Bull, forse si chiamava Hot Jump o almeno così c’era scritto sulla dia. Era quell’epoca in cui ai contest italiani partecipavano ancora gli italiani, anche se poi in verità ha vinto un giovane di nome Mathieu Crepel, ora praticamente scomparso dalla scena europea. Massimo Galfrè invece, meglio conosciuto come Zeman, non si vede più nei magazine né tantomeno ai contest, ma sul web e sul blog del Lemon8 impazzano i video delle gite con il suo fedele compagno di viaggio Oliver Mondino e sua moglie Loren. Tra il duro lavoro di broker e gli impegni della vita familiare qualche bel trick Zeman ce lo concede ancora tra una lussazione e una birra.
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SULLIVAN PHOTO