FREE PRESS POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% PESCARA AUT. C/PE/55/2012
facebook.com/BurtonEurope Rider Service Europe: 00800 287 866 13 (toll free)
California Sports | Tel - 0119277943 | www.californiasport.info
DC SNOW RETAILERS: Sport Specialist - Oggiono | Maxi Sport Merate - Lissone | More Fire - Viterbo Big One - Pescara | L & M Snow Shop - Lonato Cassa Sport - Como | Nencini Sport - Livorno | Predoni Shop - Rovigo | Bomboclat - Monza | Love Board Shop - Codroipo Zeroquattro - Bardonecchia | Fakie - Merano
ALL PHOTOS BY COLIN ADAIR.
SEE THE FIRST TEASER NOW AT WWW.DCSHOES.COM/SNOW WORLD WIDE PREMIERE OF COMING THIS FALL
ANDREAS’ NEW SIGNATURE STYLE COMES LOADED WITH CUSTOM, TUNABLE FEATURES, ALLOWING YOU TO CREATE YOUR OWN PERFECT FIT AND FLEX.
PHOTO: IAN RUHTER ©2012 VANS, INC.
SNOW.VANS.COM
In Italia con Friendistribution / www.friendistribution.it
Quando Tato e il Morbido mi hanno chiamato per dirmi che volevano raidarsi le pareti di una chiesa, mi sono chiaramente esaltato come non mai. Quando dopo poche ore sono arrivato allo spot ero incredulo, una chiesa ai margini di un lago con un background di montagne innevate‌ fantastico! La luce del tardo pomeriggio, le nette e imponenti ombre ed una buona inquadratura, rendevano quasi perfetta la mia ricetta. Mancava solo un pizzico di stile, Tano ci pensi tu? tato chiala BY denis piccolo AT MONCENISIO
“Ma dove va? Dove va??? Ma dove vaaaa???” – Quando ho visto Simon uscire come un missile da una gobba completamente naturale, credo che siano state queste le uniche domande che sono passate per la mente a chiunque fosse presente. Dritto, come un treno, per poi proporre ogni genere di manovra. Simon vede cose che molti altri non vedono… si chiude tra se e se con le mani dietro la schiena, scruta, pensa, immagina e poi lascia correre l’enorme talento che si ritrova. E ciò che fa più rimanere di sasso, è la sua genuina capacità di far apparire tutto incredibilmente facile, ovvio, naturale. SIMON GRUBER BY ROBY BRAGOTTO in alberg, austria
“chiamate i vostri amici, andate a snowboardare e non perdete tempo!” text & PIC: denis piccolo RIDER: lorenzo barbieri
Con questo nuovo editoriale scelgo di parlare direttamente a voi, voi lettori. Si, proprio perché spesso parlo di super riders, di location difficili da raggiungere, di trick incredibili e di contest a cui è quasi impossibile partecipare. Ma questo mese parlo a voi. Devo essere sincero siete riusciti a lasciarmi veramente di stucco, grazie. Modena Skipass, uno degli appuntamenti a cui, da quando siamo nati, non siamo mai voluti mancare. Mi avete, anzi ci avete davvero impressionato perché nonostante tutto, anno dopo anno non ci fate mai mancare il vostro supporto, passate a recuperare i numeri più vecchi che avete perso e vi aspettate sempre di trovare l’ultimo numero ed anche la nostra product guide Fifth Season. Pretendete una copia tutta per voi e questo per noi della redazione è motivo di orgoglio e soddisfazione, perché ci cercate, ci seguite e ci supportate. Da questa vostra passione per il nostro magazine abbiamo deciso di creare una rete abbonamenti, infatti entro breve, sul nostro sito likemilk.com avrete la possibilità di abbonarvi, addirittura gratis se siete dei giovani al di sotto dei 18 anni! Vogliamo arrivare direttamente nelle vostre case, nelle vostre teste ed insieme condividere la passione per la montagna e per lo snowboard. In questo numero troverete l’intervista a Devid De Palma, uno che lo scorso inverno ha fatto veramente di tutto. Chissà, avrà forse vissuto due, tre o addirittura 4 vite in una? E’ incredibile, dove avrà trovato il tempo e le energie per coprire egregiamente i suoi più ruoli all’interno del mondo dello snowboard? Tranquilli, non
c’è nulla da temere! Lui, sempre Devid, ci spiegherà il come ed il perché di tutto questo. Il secondo articolo principale è anch’esso emozionante, uno shooting tra Torino e Bologna fatto lo scorso inverno, quando queste due città hanno cambiato letteralmente colore, divenendo di un bianco candido che difficilmente verrà cancellato dalla mente ed i ricordi di chi ha avuto la fortuna di vivere quell’esperienza. Abbiamo contattato le street crew più importanti d’Italia per raidare degli spot veramente all’altezza… Sfogliando le pagine eccoli qui, il secondo episodio del tour di Garbage, esattamente nel Nord Italia e la seconda tappa dell’indimenticabile viaggio del Fiat Pictures Awards. Questa volta da Barcellona siamo andati sui Pirenei e poi a scaldarci le chiappe nella bella Hossegor, dove ospitati all’interno della favolosa Quiksilver Boardriders House ne abbiamo combinate di tutti i colori! Sempre con Quiksilver ed il suo team italiano abbiamo anche scattato delle immagini incredibili nel park di Siusi, uno dei pochi posti al mondo dove si può saltare anche con il tramonto e cenare con dell’ottima carne alla griglia, a pochi passi dal kicker! Insomma, se ancora non lo avete capito, questo è il delizioso succo che caratterizza il numero 37 di Sequence Snowboarding, un numero ovviamente speciale e positivo, che riuscirà senz’altro a darvi modo di alimentare la vostra irrefrenabile voglia di snowboard. L’inverno è ormai iniziato, la neve è caduta in tutto l’arco alpino, quindi chiamate i vostri amici, andate a snowboardare e non perdete tempo!
RIDE WITH THE MOUNTAIN, NOT ON IT THOSE WHO RESPECT THE MOUNTAIN’S POWER ARE THE MOST LIKELY TO CONQUER IT. OAKLEY SMART CLIMATE CONTROL™ IS DESIGNED TO SUPPORT YOU THROUGH ANY AND ALL CONDITIONS.
SMART CLIMATE CONTROL GREAT ASCENT JACKET + PANT WITH GORE-TEX FABRIC
™
®
JAKE BLAUVELT
©2012 Oakley, Icon | IT.OAKLEY.COM/SNOW GORE-TEX, GUARANTEED TO KEEP YOU DRY and GORE are trademarks of W. L. Gore & Associates, Inc. ®
®
®
BEYOND REASON
EDITORI Denis Piccolo, Paolo Salvatore, Cristian Murianni direttore Denis Piccolo (denis@jpgedizioni.com) PHOTO EDITOR Cristian Murianni (murio@jpgedizioni.com) EDITOR MANAGER Roberto Bragotto ART DIRECTOR & ILLUSTRATOR George Boutall (george@evergreendesignhouse.com) traduzioni Paola De La Pierre WEB LIKEMILK Enrico Santillo (enrico@jpgedizioni.com) PHOTO SENIOR Lorenzo Belfrond, Roberto Bragotto, Cristian Scalco, Alo Belluscio. Eleonora Raggi Filmer Senior Gianfranco “Bruce” Battaglia DIRETTORE COMMERCIALE Paolo Salvatore (paolo@jpgedizioni.com) SEGRETERIA ABBONAMENTI Michaela Stefania CONTATTI ESTERI Martina Minetti Fotografi e filmer Denis Piccolo, Murio, Alessandro “Killer” Miniotti, Arturo Bernardi, Alessandro Belluscio, Lorenzo Belfrond, Roberto Bragotto, Lorenz Holder, Andrea Rigano, Marco “Boiler” Boella, Luca Benedet, Vasco Coutinho, Matt Georges, Cyril, Marco Morandi EDITORE Jpg Edizioni di Salvatore Paolo, Piccolo Denis, Murianni Cristian Via Colle di Andromeda 4, 65016 Montesilvano (PE) Tel: (085) 9151471 | Fax: (085) 9151230 P.IVA: 01875110684 www.likemilk.com | benvenuti@jpgedizioni.com REDAZIONE Via Pellegrino Rossi 81, scala C, Milano STAMPA Grafiche Ambert Via per Chivasso 27, Verolengo (TO) 011 9149227 DISTRIBUZIONE Freepress Sequence Snowboarding rivista mensile registrato al tribunale di Pescara il 14/05/2003 al numero 173/15 COVER Devid De Palma by Andrea Schilirò in Milano
BEYOND REASON
TURN VISION INTO REALITY
THE EXCEPTIONAL CLARITY OF THE SPLICE™ GOGGLE KEEPS YOU FOCUSED ON WHAT’S IMPORTANT. AND THOSE WHO DARE TO LOOK AROUND WILL FIND EVERYTHING THEY’RE LOOKING FOR.
SIGNATURE SERIES SPLICE GOGGLE ™
EERO ETTALA
©2012 Oakley, Icon | IT.OAKLEY.COM/SNOW
BEHIND THE COVER modena skipass check out pro choice CAMP OUT TOUR HYPED QUIK SHOOTING blunts and booze 2 top tricks BAD BOYS FIAT PICTURE AWARDS 2 DEVID DE PALMA TOP SHOTS boards hardgoods softgoods remember
enrico santillo by matt georges
AUST EN
SW E ET IN
– CALIBER
JACKE T
– DIVE
PHOTO RUHTER
PANT
SPECIAL-BLEND.COM
“ZERO VELOCITà, RAIL ALTO, CLOSE OUT E MURETTO IN ATTERAGGIO...” TEXT: DEVID DE PALMA PIC: ILARIA TROISI SPOT: MILANO
Ricorderete senz’altro la scorsa stagione invernale, proprio quella in cui il meteo e la nostra adorabile neve scelsero di fare un pò di capricci. La cosa più strana e bizzarra che ricordo fu proprio il fatto che la neve invece di cadere copiosa ed abbondante come al solito tra le nostre adorabili montagne, scelse una meta assai differente. Città come Bologna, Torino, la splendida Roma e Milano vennero colpite a sorpresa da un’abbondante, insolita e sorprendente nevicata strappa sorrisi. Per anni mi è capitato di girare per le vie della città in cui vivo, in auto, in sella alla mia bicicletta o più semplicemente a piedi e per anni ho sognato di rideare un giorno in compagnia degli amici di sempre, i tanti spot che la caratterizzano. Milano, proprio di lei sto parlando. Una città che forse ad un occhio non esperto può sembrare simile alle altre, ma che in realtà può regalare grandi soddisfazioni, ovviamente per quanto riguarda “il nostro mondo”. Un evento simile di certo non capita spesso e non capita spesso viverlo in prima persona! Ad oggi avere l’occasione di scrivere e raccontarlo a tutti voi, per me è una grande soddisfazione, lo è perché al tempo proprio quando abbiamo scattato la foto in questione, avevamo in mente l’obbiettivo di arrivare a questo risultato finale. Ricordo ancora il primo fiocco di neve caduto sull’asfalto e sul cemento della città ed insieme a lui, ricordo anche il primo squillo del mio telefono. Era Johnny che mi chiamava, ovviamente non a caso, aveva la mia stessa idea. Non perdere tempo ed organizzare nel giro di un paio di chiamate una bella e soddisfacente street session! Andrea Schilirò fu il primo fotografo che mi venne in mente di chiamare, non avevo mai collaborato insieme a lui, anche se lo conoscevo abbastanza bene. Romano di origine e milanese di adozione. Un buon fotografo che sicuramente ci avrebbe dato modo di portare a casa lo scatto vincente. Libero da impegni, corse
in bicicletta e soliti viaggi in giro per il mondo, Andrea ci rispose subito con un bel “Si ragazzi, Io ci sono!”. Non potevamo aspettarci nulla di meglio, la neve c’era, il fotografo pure ed ovviamente anche noi snowboarders. L’appuntamento era stato preso per le 21 nella zona di Città Studi dove una volta raggiunto il punto d’incontro, tra lo sciolinare solette, affilare e addrizzare le lamine, preparare gli zaini e caricare la roba in macchina, tutti insieme ci confrontammo su quale dei tanti spot scegliere. Le soluzioni erano tante, ma non di meno erano gli aspetti da valutare! I punti di vista anche se simili spesso portano a pareri discordanti. Il fotografo pensa sempre alla cornice e a come poter valutare la foto, mentre un rider cerca sempre uno spot dove poter chiudere il proprio trick, salvaguardando anche la propria pelle! In quell’occasione dopo un paio di si, mah, forse o magari, decidemmo che il quartiere Bicocca era la meta ideale da scegliere. Il mio obbiettivo e quello di Andrea sin dall’inizio, era quello di ottenere uno scatto da cover, con la giusta angolazione e la giusta sensazione di impatto, di una degna copertina ideale per prestigioso snowboard magazine. Sequence, era quello il nostro obbiettivo. Lo spot però non prometteva molto, non per altro, ma solamente per i vari aspetti tecnici che lo rendevano al quanto difficile da rideare. Le difficoltà e le paure erano tante. Nessuno spazio per una bella rincorsa, pochissima velocità, gap da terra di circa 2 metri e come se non bastasse l’out aveva un fottuto muretto in atterraggio, che ha guardarlo dall’alto faceva venire i brividi… Insomma come al solito i primi tentativi non sono stati dei migliori ma sono sicuramente stati utili per darmi modo di prendere le giuste misure e la giusta confidenza con lo spot. Uno, due e tre, Boardslide liscio come l’olio e atterraggio a dir poco perfetto. Le cose semplice spesso, sono le migliori. Non credete?
matt Georges - thermas de chillan
156w -159w
TYLER
tyler chorlton
“ha riservato anche quest’anno grandi sorprese” TEXT & PIC: enrico santillo RIDER: manuel pietropoli SPOT: modena
Tra le solite polemiche e le solite lamentele, la fiera di Modena Skipass continua imperterrita ad eseguire il suo egregio compito. I soliti pareri discordanti e le solite facce che da anni dicono di no, ma che alla fine, sono sempre li a curiosare e sbirciare tra le centinaia di espositori, non mancano mai. Burton, Head, Rough, Volkl ed Apo Snowboards hanno esposto, mostrato e spiegato alle migliaia di visitatori le loro nuove collezioni. C’è chi, come può essere d’esempio proprio il brand Burton, oltre alla parte prodotti, ha scelto anche di creare degli eventi legati a questo sport, puntando però gli occhi non solo verso il presente. Il progetto Burton 4 Kids, criticato spesso anche senza motivo, ha saputo anche con questa sua 5° edizione, portare a casa un’altra grande vittoria, complimenti! Certo, ovviamente c’eravamo anche noi di Sequence Snowboarding, con il nostro stand di Jpg Edizioni, dove abbiamo distribuito come al solito, ben oltre 4000 copie gratuite dei nostri magazine. Siamo stati in giro per i vari padiglioni, accompagnati dalle cover in formato MAXI del nuovo progetto Sequence Skull Diary e del numero #36 di Sequence, per farvi fotografare ed avere anche un bel ricordo in nostra compagnia! (Se non sapete dove cercare quelle famose foto, cercatele sulla fan page di Sequence Snowboarding, li troverete senz’altro una risposta). Tornando alla fiera e parlando degli eventi connessi ad essa, il Nissan Stomp It 2012 ci ha riservato anche quest’anno grandi sorprese, con un livello di riding davvero eccezionale, pur non essendo ormai più, un contest appartenente al circuito WST (ex TTR). Merito dell’organizzazione, merito dei giudici e merito ovviamente dei riders! Max Stampfl, Filippo Kratter e Matteo Zappaterra sono stati quelli che hanno decretato la vittoria assoluta al canadese Max Parrot, che grazie ad un perfetto Bs Double Cork 1080 è tornato a casa con un assegnone di ben 7.000 €! Nessun italiano per quanto riguarda la seconda, la terza e la quarta
posizione che “purtroppo” ma meritatamente, sono state conquistate dagli stranieri Clemens Schattschneider, Roope Tonteri e Joris Ouwekerk. Nulla da dire a riguardo dell’ottima prestazione di Manuel Pietropoli, Simon Gruber, Kevin Kok, Marco Grigis ed il resto degli italiani, che dopo aver gareggiato anche nella giornata precedente, hanno saputo ugualmente offrire un degno spettacolo con trick di alto livello come dei perfetti Bs10 Double Mute e Fs10 Double. Modena Skipass però, non è stato un evento caratterizzato unicamente da stand e contest, è stato anche il luogo in cui si è tenuta l’anteprima ufficiale di “Everybody Is In” il nuovo snowboard movie al 100% Made in Italy, di Random Video Production. Le voci di corridoio da tempo parlavano di un video rivelazione, di qualcosa che in Italia ancora non si era mai visto. Chi diceva questo per il fatto che i filmer Alessandro Miniotti, Davide Spina ed il resto della ciurma di Random, avessero radunato i migliori riders italiani. Chi lo diceva per il fatto che avessero filmato il tutto in spot e location da brividi, oltre confine e stracolme di neve, chi invece per il semplice fatto di riconoscere la qualità di filming che da anni contraddistingue la video produzione italiana. Noi, che da sempre collaboriamo con Random, con l’obbiettivo di ridurre il gap con la scena estera, possiamo dirvi la nostra opinione a riguardo. Random è cresciuta, migliorata e maturata. La scena snowboard italiana ed i nostri atleti, continuano incessantemente a crescere e spaccare sempre più. La neve in Italia è mancata? Qualche volta si, qualche volta no, comunque sia esplorare nuovi confini, non ha mai fatto male a nessuno. Noi continuiamo per la nostra strada, dando ragione alle voci di corridoio, rimanendo però sempre e comunque con i piedi per terra. Complimenti a Random, complimenti a tutti i riders italiani e complimenti a quelli che continuano a credere nella nostra scena, rimanendo sempre fedeli a chi come noi, ascolta prima il cuore e poi la ragione.
COMBINING PERFORMANCE WITH ‘OFF THE WALL’ THINKING FOR VANS OUTERWEAR
CHECK OUT TYLER IN LEVITY WWW.WHATWEWANTFILMS.COM
nicholas bridgman: “AMO LE ONDE E LE MONTAGNE, ME LE SONO TATUAtE” TEXT & PIC: roby bragotto RIDER: nicholas bridgman SPOT: solden
Nome: Nicholas Cognome: Bridgman Soprannome: Bridg Nato: Jesolo lido (VE) Sponsor: DC, Union, Fuzzyshop, Smith Home resort: Quest’anno Alpe Di Siusi Altezza: 180 cm Peso: 80 kg Stance: Goofy Angle: +21 -21 Piatto preferito: Costicine Vomito se bevo: Vodka, gin tonic Donna preferita: Quella che mi mantiene Trick preferito: Fs 7 tail Trick da imparare: Fs double cork e molti altri Dove hai iniziato a snowboardare? Al Nevegal (BL). Con chi hai iniziato a snowboardare? Con mio papà, il mio idolo. Come sei riuscito ad ottenere il tuo primo sponsor? Allenandomi e facendo più gare possibili mi sono fatto conoscere. Poi ho avuto un aiuto da Marco Sanpaoli il quale mi ha segnalato a DC Italia. Parla del tuo rapporto con gli sponsor, di come ti supportano e di cosa chiedono in cambio: Con California Sport mi trovo molto bene, mi forniscono l’attrezzatura giusta e mi mandano a fare foto e video shooting. In cambio si aspettano un’ottima collaborazione e il massimo impegno. Datti un voto da 1 a 10 in ogni disciplina: Slopestyle 6 - Rail 6 - Pipe 3 Il tuo pro-model come sarebbe? La mia tavola ideale avrebbe le caratteristiche della DC MLF, una tavola camber, true twin tip, adeguata per andare in park. Come grafica sarebbe figo un ponte di Venezia (la mia provenienza) con sopra tutti i miei amici ai quali sono molto affezionato. Rider più forte in assoluto in Italia: Sicuramente Simon Gruber, anche se i miei compagni di nazionale Marco Grigis e Kevin Kok si stanno facendo valere. Rider più sottovalutato in Italia: Mio papà per la sua surfata old school. =) Right or wrong nella scena italiana: Right: La situazione attuale della
nazionale italiana che sta spingendo; le gare gestite dai rider per rider, come ad esempio l’ultimo Modena Skipass. Wrong: Troppa disorganizzazione, tanti poser… Quali sono i tuoi obiettivi per la prossima stagione? Andrò all’Alpe di Siusi per allenarmi sui kicker F-Tech, impeccabili come sempre. Vorrei migliorare anche in backcountry, fare shooting, gare e provare doubles come se non ci fosse un domani. Di cosa ha bisogno la scena italiana per essere paragonata a quella europea? Che non chiudano gli snowpark più fighi così la gente ha possibilità di migliorare. In cosa siamo ancora molto lontani dalla scena americana? Forse qui in Italia siamo troppo concentrati sul mondo del calcio e non dedichiamo attenzione ad altri sport, mentre in America gli sport come lo snowboard sono molto seguiti. Il tuo viaggio più bello e perché? Sarebbe un sogno trovare una spiaggia dove fare surf con ragazze vicino e impianti che vanno in ghiacciaio e fermano direttamente in snowpark. Hai tanti soldi in tasca? Lavorando come bagnino sulla Bananaboat a Jesolo, riesco a mantenermi x la stagione invernale. Cosa ami e cosa invece odi? Amo le onde e le montagne, infatti me le sono fatte tatuare. Odio chi mi tocca i capezzoli. Se non fossi uno snowboarder cosa saresti? Potrei paragonare la passione che ho per lo snowboard allo skate, perciò skater credo! Pensi che diventerai un super pro? Questo è quello che spero da quando ero piccolo e vedevo i primi video di skate e snowboard, se non sarà così spero di vivere questa passione e gasarmi anche nei prossimi anni.
B O S S E S
C A L L
T H E
H E A D S H O T S
/ EERO NIEMELA wears the PLATOON GOGGLE
GIORGIO MORELL: “SENZA SCHEMI PREDEFINITI, FANTASIOSO E DIVERTENTE” TEXT & PIC: denis piccolo RIDER: GIORGIO MORELL SPOT: bARDONECCHIA
NATO: Lecco 30-10-1983 HOME RESORT: Livigno, Chiesa Val Malenco, Positivity Camp. SPONSOR: Signal Snowboards, Gipyes Crew.ALTEZZA: 175 PESO: 72 STANCE: 57 ANGLE: +15 -12 DESCRIVI IL TUO STILE DI RIDING: Senza schemi predefiniti, fantasioso e divertente. Senza il divertimento non avrebbe senso, e non avrei motivazione a migliorare. IL TUO TRICK PREFERITO: Dipende dalla situazione, comunque stiloso e stompato. LA TUA PRIMA TAVOLA ACQUISTATA: Era un regalo, una twin 144 del ‘94, il primo backflip “no ollie, rischio collo” è stato con lei. Lo scorso anno è stata riciclata dalla mia ragazza per una stagione. Era handmade in Canada e la qualità si è vista, dato che l’ho prestata per più di un decennio ed è ancora perfetta. LA PIU’ BELLA TAVOLA CON CUI HAI MAI SURFATO: La Signal OG 151, semplicemente la perfezione. QUANTO E’ IMPORTANTE UNA BUONA ATTREZZATURA: E’ importante, ma è più importante saper trovare un feeling perfetto con essa, sapere cosa si vuole insomma. Informarsi sui materiali e conoscerli è più utile del consiglio dell’amico. L’attrezzatura è personale. QUANTE TAVOLE SPACCHI ALL’ANNO: Dipende dalle rocce in fresca o dalle cartelle in street. CHE LUNGHEZZA USI IN FRESCA, PARK E STREET: 156 la prima, 151 le altre.
RACCONTAMI LA STORIA PIU’ CURIOSA CHE TI E’ SUCCESSA CON LA TUA TAVOLA: Aprica, una giornata di sole del ‘94, forse 95. Tutti sono con gli sci. Presso la coda della seggiovia incontro un bambino di 9 anni, Lollo Barbieri. Chi avrebbe mai detto che oggi siamo ancora qui, amici, a snowboardare insieme. Il resto della storia ve lo racconto in seggiovia. IL TUO DAY PERFETTO: 4 amici, sole, un metro di neve rigorosamente fresca di giornata. CON CHI AMI GIRARE: Lorenzo Barbieri, Filippo Crudeli, mio fratello Ianny, Billy, i Gipyes, e molti altri. “R.I.P. Ame” COSA FARESTI AL TUO PEGGIOR NEMICO: Gli offrirei una birretta. Se poi non manda un secondo giro, nemici come prima. LA TUA TAVOLA: Signal Og 151 Jake-OE. LA TUA MASCHERA: Morbida e colorata. Con lenti di ricambio, tendo a graffiarle tutte. I TUOI BINDINGS: Union Force senza high-backs. IL TUO BERRETTO: Fatto a mano, in lana, go Gipyes. LE TUE CUFFIE: Non ascolto musica mentre snowboardo. IL TUO INTIMO: No sintetici, solo di canapa o cotone. I TUOI PANTS: Un po’ stretti, recentemente un po’ rotti e riparati. I TUOI BOOTS: Ho un paio di Northwave da tre stagioni, faccio veramente fatica a cambiarli, sono perfetti per il mio piede e non li producono più. Questa stagione, nonostante l’intervento del calzolaio, dovrò sostituirli vista l’usura al limite del possibile. I TUOI GUANTI: Moffole oppure mani nude.
[RIDER: AYMERIC TONIN] WWW.PROTEST.EU
“il progetto di northwave non è un semplice tour” TEXT: ENRICO SANTILLO PIC: DENIS PICCOLO RIDER: ALVARO VOGEL & NICK VISCONTI SPOT: MILANO
Che cosa è il Drake & Northwave Camp Out Tour? Difficile da spiegare con poche parole. Per noi, quelli che lo hanno visto da vicino ma con occhi esterni, è stato non un semplice viaggio. E’ stato sicuramente qualcosa che ha avuto a che fare con il viaggio, ma è stato anche qualcosa di più simile ad una parte di storia. Una storia che sto per raccontarvi come meglio possa riuscire a fare, forse con troppe o forse con troppe poche parole, non lo so. Il fatto è che rivedere degli amici dopo un po’ di tempo fa sempre piacere, fa piacere riderci e scherzare insieme e fa piacere anche vederli all’azione in un progetto che a nostro modesto parere, un senso ce l’ha. Il Camp Out Tour di Drake & Northwave, pur essendo alla sua prima edizione, è riuscito sin dal primo istante a darci segnali di vita, a dirci una frase del tipo “Hey! Qui noi abbiamo le idee chiare!”. Un’azienda ITALIANA che negli anni ha dimostrato di saper fare le cose ad hoc, si è fatta conoscere all’estero e da quest’anno ha ampliato ancor di più il suo team, riuscendo ad ottenere un mood positivo, concreto e di alto prestigio in ogni disciplina di snowboard. Dal jibbing e lo street con Nick Visconti al park ed il freeride più estremo con Antii Autti, Victor De Le Rue ed Alvaro Vogel. Essere al passo con i tempi o ancor meglio essere un passo avanti a tutti gli altri. Così, con questa idea, Nicola Agostinetto, giovane e talentuoso patron dell’azienda di Montebelluna, ha scelto di impostare l’immagine e l’essere di Drake & Northwave. Proprio per questo motivo ovviamente, ha scelto anche di dare vita ad un tour dove i riders del team insieme al fotografo Matt Georges hanno intrapreso per ben due settimane un viaggio
che li ha portati in resort come Hintertux, Saas-Fee, Zermatt e Les2Alpes ed in città come Milano, Monaco di Baviera, Innsbruck e Grenoble. Esattamente 14 giorni di ore alla guida, di riding e di attività varie dedite alla promozione ed il sostegno di Drake & Northwave a favore dello snowboard. Nick Visconti, nel suo diario di viaggio ha scelto di descrivere questa avventura con la frase “Due settimane che mi hanno dato modo di osservare e capire nuove cose e proprio per questo motivo mi sento decisamente commosso e colpito da un senso di gratitudine e soddisfazione verso quello che abbiamo dato e verso quello che abbiamo ricevuto”. Una frase forte e significativa, che basterebbe per darvi modo di immaginare quello che è stato questo tour, dove anche noi, abbiamo avuto l’onore di partecipare. Milano è stata una tappa molto particolare, Nick Visconti ed Alvaro Vogel seguiti per le vie della città con dietro un solito e professionale Matt Georges, che immortalava con la sua poesia fatta a pellicola, i momenti più divertenti e significativi di quei giorni. Insieme a loro abbiamo visitato oltre che ai soliti luoghi da turisti, anche due shop molto importanti, Maxi Sport e DF Sport Specialist, dove una bella session di autografi, birre e stuzzichini ha dato modo ai protagonisti di entrare direttamente a contatto con i fan italiani accorsi esclusivamente per loro. Il progetto di Northwave quindi, non è solamente un semplice tour. Avrete ben capito che loro hanno scelto di portare una ventata di freschezza allo snowboard, continuando a credere nei sogni e nei progetti con passione, professionalità ed un pizzico di gioventù.
LUDSCHI PHOTO.
GIGI RÜF. UNION. STRONGER. THE CONTACT PRO BINDING. GIGI TESTED, RÜF APPROVED.
UNIONBINDINGCOMPANY.COM FACEBOOK.COM/UNIONBINDINGCOMPANY
tel. 0342 683494 info@a4distribution.it / www.a4distribution.it
“Hyped NON è solo snowboard, è ANCHE tante risate” TEXT: ENRICO SANTILLO pic: mark welsh RIDER: griffin siebert& knut eliassen SPOT: Utah
Che cosa è Hyped? Sicuramente avrete capito che stiamo parlando di uno snowboard movie, ma limitarci a chiamarlo o descriverlo in tale maniera a mio modesto parere può sembrare più simile ad un sacrilegio. Hyped è uno snowboard movie si, sono d’accordo, ma è anche un insieme di fattori che miscelati tra loro portano ad un risultato a dir poco stupefacente. Così di primo acchito mi viene da descriverlo con l’aggettivo “semplice”, perché in realtà e in fondo lo è! Poi però se ci penso bene, mi viene anche da descriverlo con l’aggettivo “complesso”. Oddio, magari penserete che abbia forse le idee confuse, anche perché “Semplice e complesso” possono non andare molto d’accordo. Perché semplice, Vi chiederete? Semplice, perché in fondo è uno snowboard movie realizzato in pellicola, con un team composto da pro rider dal talento unico, amici nella vita e sempre con il sorriso a mille denti. Bryan Fox, Eero Ettala, Jon Kooley, Austin Smith, Justin Bennee, Knut Eliassen, Markus Keller, Anton Gun, Nils Arvidsson, Sam Taxwood ed Erik Botner, magari potranno bastarvi per capire appunto il mio discorso, che con la sua semplicità risulta anch’esso un po’ complesso. Non mi sto prendendo gioco di voi, non preoccupatevi! Sto solamente cercando di farvi capire cosa c’è dietro la mente di Hyped e dei suoi creatori. Insomma realizzare un video con i migliori, i più simpatici e scatenati snowboarders della scena internazionale, penserete appunto sia piuttosto facile. Infatti nulla da dire a riguardo, in questo caso non posso far altro che darvi ragione! E’ facile ottenere dei trick di alto livello, è facile snowboardare in spot a dir poco assurdi ed è altrettanto facile divertirsi così tanto da far divertire nella stessa maniera chi come noi li guarda da un monitor LCD. Ma allora cosa c’è di così complesso in Hyped? Bella domanda, anche se me la sono fatta da solo! Hyped è un film complesso, perché
riesce a focalizzare nei dettagli ogni singola disciplina di snowboard, ogni singolo spot tra i più affascinanti al mondo ed ogni singolo rider tra i più talentuosi della scena internazionale. Dagli “slash più fresh” in powder (scusate il gioco di parole), passando per i kicker più grandi in park e backcountry, fino agli spot più duri e puri delle bianche ed innevate città d’oltre confine. Vedere la muraglia cinese, snowboardare con la luce diurna, notturna e al tramonto, mangiare sushi e due giorni dopo mangiare pizza. Snowboardare in Austria, chiudere gli occhi e ritrovarsi tra gli spot più famosi di Helsinki. Vederli fare una discesa in powder in doppio, aspettare un secondo ed eccoli subito tutti insieme a tirare a raffica di mitragliatrice dei Backside Air enormi in pipe. Hyped però come vi ho anticipato non è solo snowboard, è tante e dico ancora tante risate. Il mix complesso di tutte queste cose legate in maniera semplice, sono il succo dello straordinario risultato finale che oltre a regalarci emozioni dal punto di vista snowboard, ci regala anche nozioni sulla base della vita. Insomma se ancora non l’avete capito, le cose complesse se fatte con semplicità risultano davvero le migliori e ad occhi degli altri possono sembrare piuttosto semplici. Tutti in realtà vedendo questo video potrebbero dire “Anche Io con un team così, riuscirei a fare un lavoro simile a questo o magari ancor meglio di questo”. Ma se posso farvi un esempio per capire il concetto al volo, vi dico che è come vedere chiudere un Cab 7 in maniera semplice e pulita da un pro rider. Quindi Hyped non è altro che questo, è il risultato di un lavoro davvero molto complesso e faticoso, rappresentato nella maniera più semplice, pulita e leggera che ci si potesse aspettare. La straordinaria difficoltà insomma è proprio questa, ovvero trovare un connubio perfetto tra due aggettivi tanto opposti quanto simili. Complimenti, ottimo lavoro.
la ti o u e ll vi r: e d ri ph o
re to c
Sea d it :
rr n Ke
ick
S u ll
iva n
text & PICS: ROBY BRAGOTTO SPOT: BELLAMONTE & ALPE DI SIUSI
ruggero naccari
Sono dell’idea che bene o male tutti conoscano quello che rappresenta l’azienda Quiksilver e qualsiasi persona che abbia mai avuto a che fare con il mondo degli sport da tavola, prima o poi si sarà sicuramente imbattuto in questo marchio. Chiunque avrà sentito parlare di Travis Rice, di Daniel Cardone o, ancor meglio, di Kelly Slater. Tre tra i più grandi sportivi al mondo, tre incredibili atleti supportati appunto da Quiksilver. Molti di voi però non sapranno che questo marchio possiede anche un team italiano di tutto rispetto. Grazie a Carlo Morelli, coordinatore marketing di Quiksilver Italia ed Europa, la scorsa stagione ho avuto il piacere di trascorrere un paio di giornate in compagnia del team di snowbaord composto da Filippo Crudeli, Tania DeTomas, Daniele “Dadino” Colturi, Ruggero Naccari, Filiberto Piller Cottrer e anche assieme a quello di freeski di cui fanno parte Dimitri Sartor, Marco Eydallin e Silvia Bertagna. Il viaggio era suddiviso in due tappe, la prima nello snowpark di Bellamonte e la seconda in quello dell’Alpe di Siusi, anch’essi supportati dall’azienda. Lo snowpark di Bellamonte si è rivelato davvero piacevole e divertente, con una seggiovia dedicata molto rapida e con diverse strutture in linea adatte a tutti i livelli, soprattutto a chi ricerca un primo approccio al freestyle e a chi desidera migliorare il proprio livello di base. Ogni rider ha avuto l’occasione di girare in assoluta tranquillità, rispolverando vecchie manovre e perfezionando quelle che si ritenevano più sicure. Una giornata che si è rivelata una sorta di aperitivo e riscaldamento a quello che sarebbe successo nei giorni successivi. Come molti di voi ormai conoscono, lo snowpark dell’Alpe di Siusi curato dai ragazzi di F-Tech, è uno dei migliori in Italia, adatto sia a chi vuole imparare, ma soprattutto a chi cerca di superare il proprio limite con kicker e rail di ogni misura e dimensione. Era stato previsto di trascorrere due giornate e, verso il finire del primo giorno, le condizioni atmosferiche sembravano talmente buone che abbiamo deciso di aspettare il tramonto per effettuare degli
TANIA DE TOMAS
DAVIDE COLTURI
“nella più totale euforia si è deciso di fare una sorta di “cambio attrezzatura”… i l team di snowboard con gli sci e quello di freeski con la tavola ai piedi.” FILIBERTO COTTER
PHOTO: JOEL FRASER
DEFENDER OF AWESOME: SCOTT STEVENS LIMITED EDITION PRO MODEL IN STORES NOW!
WE DEVOUR EVERYTHING
tel. 0342 683494 / info@a4distribution.it www.a4distribution.it
2012 / 2013 CAPiTA SUPER CORPORATION
www.capitasnowboarding.com
FILIPPO CRUDELI
scatti. Con la previsione di una piccola perturbazione che sarebbe dovuta arrivare il giorno successivo, ho avuto la fortuna di assistere ad un tramonto stranissimo: il panorama che offre il King Laurin con la classica e meravigliosa luce del tramonto, improvvisamente era contornato da sottili nubi nere a farne da contrasto. Grazie anche alla perfetta organizzazione offerta da Carlo e dai ragazzi di F-Tech, ci è stata messa a disposizione una motoslitta che sarebbe servita sia a velocizzare le operazioni per fare più scatti possibili con la luce che desideravamo e, vista la chiusura serale degli impianti, sia come servizio navetta dal park al parcheggio. Il giorno successivo invece è stato caratterizzato da quello che ci aveva lasciato la sera precedente, ovvero da una perturbazione che aveva ricoperto l’intera montagna di nubi basse e dense di umidità. Non ricordo bene come e a chi sia venuta l’idea, ma visto anche l’ottimo materiale ottenuto il giorno precedente, nella più totale euforia si è deciso di fare una sorta di “cambio attrezzatura”… il team di snowboard con gli sci e quello di freeski con la tavola ai piedi. Devo ammettere che tutti i partecipanti mi hanno davvero stupito: ho visto lo skier Dimitri chiudere un perfetto backside 180 su una piccola gobba, Silvia destreggiarsi gran bene come se non fosse la prima volta che provasse uno snowboard e Tania e Filippo fare slalom manco avessero preso lezioni da Alberto Tomba. Questo viaggio è stata l’esatta dimostrazione di come sia possibile ottenere dell’ottimo materiale fotografico in breve tempo e di come per ottenerlo serva soprattutto una perfetta organizzazione, degli investimenti intelligenti, dei buoni atleti e, sopra ogni altra cosa, quello che non dovrebbe mai mancare: il divertimento. Solo così si può ottenere il meglio, solo così si può progredire e crescere.
text: eleonora raggi pics: fakie crew
kevin de haan at monginivro
text & PICS: ROBY BRAGOTTO SPOT: BARDONECCHIA, BrianSon & TIGNES
MARCO GRIGIS
marco morandi at brianSon
MATTEO FERRARIS AT TIGNES
CEES WILLE AT SESTRIERE
GIANMARCO MAIOCCO AT SESTRIERE
Tutti noi abbiamo persone con cui ci troviamo bene a lavorare, che era il loro tour invernale. Ebbene sì, i ragazzi di Garbage hancon cui condividere le nostre esperienze, i nostri viaggi e le nostre no talmente chiaro quello che vogliono raggiungere che ogni anno passioni. A tutti noi capita a volte di non sentire affatto il peso del si inventano ed organizzano un proprio e vero tour, al fine di fotonostro impegno, appunto perché talmente spensierato e tranquil- grafare e filmare il materiale necessario per il video che riescono lo, che non ci rendiamo conto di quanto velocemente si sia otte- a produrre ogni stagione. Visto che le nevicate avevano per lo più nuto il risultato sperato. Quando si parla di lavoro e futuro, mol- colpito la parte inferiore della nostra penisola, dopo una settimana ti vengono spinti a sceglierlo in base al denaro, alla possibilità di divisi tra centro e sud Italia, si sono ritrovati tra le alpi francesi, le carriera, oppure altri ancora dalla più semplice necessità. Purtrop- uniche vicine al confine dove si poteva trovare una discreta quanpo, o per fortuna, sempre meno persone scelgono quello che sarà tità di neve per scattare e filmare diversi spot in street. Partendo al il loro lavoro in base alla propria passione, in base ai propri sogni. volo da Bassano del Grappa, con poco meno di un giorno di riposo La Garbage Gang è tutto questo. E’ un gruppo affiatato di amici che alle spalle e dopo quasi otto ore filate di macchina affrontando ogni hanno scelto, prima di ogni altra cosa, di situazione metereologica possibile, arrivo vivere. Vivere facendo quello che sognaa Tignes e noto con piacere, oltre al fatto no in continuazione mostrandosi agli altri che stesse nevicando pure lì manco fos“Cees e Tim sembrano due per quello che sono. Hanno scelto di non si appena tornato da Arlberg, che Marco cartoni animati, fantastici. lasciarsi trasportare dal denaro, dalla car“Johnny” Morandi, Devid De Palma, MatNon hanno fatto altro che riera o dalla necessità, hanno scelto, nomangiare pizza per tre giorni e, teo Ferraris, accompagnati da Gian Marco nostante tutto quello che ne comporta, di Maiocco e la filmer Francesca Casagrande, surgelata o meno, la trovaseguire principalmente la propria passioerano riusciti a trovare un fantastico apparvano comunque buonissima.” ne. Hanno tutti un lavoro, un lavoro che tamento, esattamente sopra al più famoso permette loro di sopravvivere, ma che non pub irlandese dell’intera cittadina. E non li obbliga a dover smettere di inseguire le proprie passioni. Sono solo… si erano sentiti ed erano già in accordo con un local francese, scelte che si compiono attraverso il sudore, la fatica ed i sacrifici e il quale ci avrebbe accompagnati direttamente ad un paio di nuovi nessuno meglio di loro sanno cosa questo possa significare. Quello spot il giorno seguente. Sin dal mio primo giorno in loro compache però li rende davvero unici dagli altri, è la loro organizzazione, gnia, le premesse erano davvero ottime. E tutto si è rivelato come la capacità di portare sempre a termine i loro progetti, la loro sem- da previsioni: sveglia presto, colazione a suon di “pan au chocolat”, plicità con cui si espongono e creano quello che molti non riescono recupero del local e tre spot diversi in una sola giornata. Ma quello nemmeno ad immaginare. Tutto questo con l’assoluta umiltà che li di Tignes non fu altro che un semplice aperitivo di quello che mi contraddistingue, e così continua ad essere sin dal primo giorno che avrebbe aspettato i giorni successivi. Veloce trasferimento nella verho avuto il piacere e la fortuna di conoscerli. Non a caso non ci ho de Bardonecchia, dove Garbage solitamente affitta l’appartamento pensato un solo secondo quando la scorsa stagione, dopo più di per la stagione invernale, e sin da subito la prima novità: all’indomaventi giorni immerso nella neve fresca fino al collo, mi fu chiesto ni ci avrebbero raggiunto due loro amici e fortissimi rider olandesi di raggiungerli a Tignes per fotografare un paio di tappe di quello che, cogliendo l’occasione del tour italiano, avevano pensato ed or-
ganizzato una trasferta per filmare anch’essi il materiale per il loro mane di tour in giro tra l’Italia e le Alpi e con la media di due spot video, “Catscratch”, disponibile online e che consiglio a tutti di dar- giornalieri, i ragazzi di Garbage si sono ritrovati comprensibilmente gli un’occhiata. I rider in questione non erano altri che Cees Wille e stanchi e scarichi, come è giusto che fosse. Poco male, visto che era Kevin De Haan, accompagnati dal filmer Tim Schiphorst di Postland pure sabato. Veloce giro tra i vecchi edifici di Sestriere in cerca di Theory. C’è poco da aggiungere su di loro… Cees e Tim sembrano qualche spot adatto agli olandesi, ma, non trovando nulla di fattibile due cartoni animati, fantastici. Non hanno fatto altro che mangia- a causa della serata e ai troppi residenti, si è deciso di prendersi una re pizza per tre giorni e, surgelata o meno, la trovavano comunque meritata pausa e di uscire in centro a Bardonecchia. Come è facile buonissima. Kevin invece è stato più taciturno, ma una vera e propria immaginare i Garbage qui sono davvero di casa e complice anche la macchina. Vede, pensa, fa. Perfetto. Dopo le presentazioni di rito e voglia di staccare la spina, abbiamo trascorso una grande nottata, visto anche che le alpi italiane non offrivano nulla se non marghe- da leoni. Talmente da leoni che alle cinque del mattino la maggior rite e caprette al pascolo, siamo subito partiti in direzione Sestriere parte di noi girava a petto nudo in giro per casa… gli olandesi invece e Monginevro, gli unici luoghi vicino a Bartestavano la loro capacità di creare musica donecchia che potevano vantare qualche rap dal nulla e in condizioni improbabili. nevicata durante le settimane passate. Straordinari. Con uno dei non più facili ri“abbiamo trascorso una Grazie anche al capiente furgone di Devid, svegli, il Garbage Tour 2012 era giunto al grande nottata, da leoni. siamo riusciti a controllare più spot tutti Talmente TANTO CHE alle cinque suo termine. Incredibilmente soddisfatti, quanti assieme ed in breve tempo. Tutti divertiti, stremati ma contenti, ognuno di del mattino la maggior parte erano d’accordo di iniziare dai famosi rail noi ha pian piano ripreso la strada di casa. di noi girava a petto nudo del Sestriere, dove, tra le altre cose, la sera Chi, come me, sarebbe tornato a Bassano in giro per casa…” si è abbattuta una forte nevicata a farne del Grappa, chi nei dintorni di Milano e chi da contorno. Dopo più di tre ore di shoinvece addirittura in Olanda. Dopo una vaoting complessivo e una quantità indecifrata di spicchi di pizza nei gonata di pizze e con il sorriso in volto, Cees, Kevin e Tim ci stavano nostri stomaci, siamo ritornati a Bardonecchia per la nottata. Il mat- salutando, ma con l’assoluta consapevolezza che ci saremo rivisti tino seguente avevamo già preventivato di andare a Monginevro, ancora, molto presto. Le ore di macchina in solitaria che mi separadove ad aspettarci c’era un lungo rail dritto, ma con molta meno vano da casa, mi hanno dato modo di pensare e riflettere sui giorneve a disposizione di quanta ne avessimo avuta la sera precedente. ni che avevo appena trascorso e sulle nuove esperienze acquisite. Dopo qualche ora di lavoro, passata per lo più a riempire il landing, Io non sono nessuno per dare dei giudizi, non lo voglio nemmeno eravamo nuovamente pronti per l’ennesimo shooting notturno. fare. Ma sono convinto che lo spirito con cui affrontano ogni cosa L’olandese Kevin si è davvero espresso al meglio, chiudendo tutto i ragazzi di Garbage, sia quello giusto e corretto che chiunque doquello che si era prefissato e tutto in assoluta scioltezza. Ma anche vrebbe imparare. Sono disposti al cambiamento, al confronto, alla Johnny e Gian Marco non si sono tirati indietro e la nottata è trascor- collaborazione e alla condivisione. Sono aperti mentalmente ed sa davvero in un lampo. Il giorno successivo, dopo quasi due setti- ognuno di loro si compensa in modo perfetto, sono la Garbage Gang.
LORENZO BUZZONI PRESENTS:
Preperation
Landing
Approach
Remember
Take Off
After
Le fasi delicate di un salto in fresca sono senza dubbio l’ inrun, oltre allo stacco, e l’atterraggio. Quando costruite il salto e preparate l’inrun è quindi importantissimo evitare di creare dossi perchè potrebbe compromettere o rendere più difficile lo stacco. Fate poi qualche speed check per capire la velocità giusta.
Durante l’inrun non avrete lo spazio di un salto in park e la vostra traiettoria dovrà essere il più lineare possibile. Arrivate quindi sul dente a tavola piatta, gambe piegate e solo prima di staccare portate il peso sui talloni.
Lo stacco sarà importantissimo, appunto perchè non potete giocare tanto di controcurva, come solitamente si fa in park. In questo caso lo spin deriva per lo più dal movimento di gambe e spalle. A fine transizione distendete le gambe per ollare e con le spalle date l’impulso rotatorio necessario.
Maneuver
Raccogliete le gambe e con la mano destra grabbate la tavola tra gli attacchi sulla lamina backside e se hai il pieno controllo della manovra distendi la gamba destra in Nosebone. Il braccio sinistro sarà invece fondamentale per mantenere l’equilibrio durante la fase aerea.
Quando mancano più o meno 90° di rotazione mollate il grab, bloccate la rotazione con le spalle e lasciate che le gambe ruotino di 720°. Atterra portando il peso sul tail, altrimenti il nose finirà sotto la neve e la clip finirà nella sezione bail della tua videopart.
Non esagerare con la controcurva e il peso sulla lamina quando stacchi da un salto in fresca o rischi di dover ricostruire il dente ad ogni run e i tuoi compagni di crew non vorranno più girare con te!
Una volta imparato per bene, abbassa la spalla anteriore quando stacchi e prova a ruotare fuori asse!
Consigli del photo editor Denis piccolo
Prima di partire crea un cerchio con le mani sopra la testa, aspetta lo stesso gesto dal fotografo come risposta positiva. A questo punto puoi droppare ed essere sicuro che sono tutti pronti per shottare.
Text: Enrico Cavada Pic: Denis Piccolo Location: Prato Nevoso
MARCO “JHONNY” MORANDI PRESENTS:
Preperation
Questo trick è bello da vedere e anche da fare, ma richiede due trick di base. Half cab e Fs boardslide. Quindi prima di provarlo in street il mio consiglio è quello di fare qualche run in park concentrandosi su questi due trick e poi provare il trick completo.
Approach
Preparate bene il set up, con il dente in stile street (stacco basso a lato del rail). Quando è tutto pronto fate qualche speed check per capire da dove dovrete partire. Droppate e arrivate sul dente a tavola piatta, gambe piegate e il peso leggermente sui talloni.
Take Off
Durante lo stacco distendete le gambe per ollare e contemporaneamente ruotare le spalle verso sinistra per creare lo spin necessario a ruotare le gambe di 270°. L’ollie dovrà essere abbastanza alto da non sbattere contro la struttura durante la rotazione.
Maneuver
Quando le gambe hanno ruotato di 180° le spalle bloccano la rotazione, mentra la tavola completa la rotazione di 270°. Lo sguardo invece rimane verso il rail per durante tutta l’esecuzione. Se avete eseguito tutto per bene vi trovate in fs boardslide con le spalle e lo sguardo verso l’atterraggio e non vi resta che aspettare la fine sel rail.
Landing
Staccate dal rail con un leggero ollie per controllare meglio l’uscita e se la posizione sul rail era corretta le gambe e le spalle torneranno automaticamente in posizione di riding. A questo punto piegate le gambe per diminuire l’impatto sulle articolazioni.
Remember
Puoi sempre buttare un pò di neve nel punto di impatto per rendere l’atterraggio più morbido nel caso la tua faccia arrivi prima della tavola.
After
Non bloccate la rotazione con le spalle, e provate invece ad uscire to fakie o ancora meglio continuate la rotazione e fate un bel 270° out.
Consigli del photo editor Denis piccolo
Quando decidi di girare un trick spesso avverti sempre il fotografo in modo che possa trovare la giusta inquadratura per rendere al massimo la manovra. A volte uno scatto singolo non rende giustizia al trick!
Text: Enrico Cavada Pic: Roby Bragotto Location: Sestriere
lo co pic gna s i o n l : de & bo PICSrino & t : to tex SPOT
TATO CHIALA IN TORINO
Patrick De Lorenzi, Lorenzo Chiala & Matteo Borgardt
Achille Mauri & Patrick De Lorenzi
Stefano Bergamaschi, Nicolò Pezzato, Alessandro Miniotti & Matteo Borgardt
Nicolò Pezzato
Ten years ago, when I chose my path of snowboarding photoDieci anni fa, quand’ero agli inizi del mio percorso di fotografo di grapher, I didn’t expect this sport would evolve so much. What snowboard, non avrei mai pensato di trovarmi davanti ad un vera used to be black and white, I mean the posers and the riders, has e propria evoluzione di questo sport. Tutto ciò che era bianco recently acquired different tinges of grey. I think I reached the real e nero, metaforicamente i riders e i posers, oggi invece inizia ad and true snowboarding, shooting, its core, when I flew to Lake Taavere moltissime sfumature di grigio. Lo snowboard con le palhoe, California to join Filippo Kratter. This is how a day of shooting le, il vero shooting, il vero aspetto core di questo sport, penso di was organized: alarm call at 5am, coffee, fill up in the snowmobiles averlo raggiunto quando sono volato in California a Lake Tahoe per with diesel at 6, one hour drive starting from Sonora Pass at 7 for aggregarmi a Filippo Kratter, dove la giornata di shooting era così an unclear destination, shooting until 5pm, back to base for dinner organizzata: sveglia alle ore 5, caffè, ore 6 gasolio alle motoslitte, and straight to bed to be ready and fresh the following morning. In un’ora di auto, partenza alle ore 7 da Sonora Pass direzione inderecent years I have witnessed a totally different type of snowboarfinita, shooting fino alle ore 17, ritorno per cena e subito in branding. The big influence of skateboarding and streetstyle have taken da per essere pronti e freschi per il mattino seguente. Negli ultimi riders to very different aspects and terrains. Those who couldn’t get recenti anni mi sono trovato di fronte sempre di più ad un tipo di inspiration from extreme slopes with meters of powder, nor from snowboard totalmente diverso. La forte influenza dello skateboard park features, started to look at towns. Snowboarders became like e dello streetstyle, hanno portato i riders a scoprire aspetti e terstray animals, who came down from the top of the mountains loreni totalmente differenti. Chi non riusciva a trovare ispirazione su oking for energy in places they hadn’t dared to reach previously. pendii vertiginosi con metri di fresca, oppure in park su strutture So we got the idea to create this story: Bologna and Turin, the two architettoniche, iniziava a scrutare le città. Devo essere sincero, per Italian cities with more centimeters of snow on their tarmac, two un fotografo è una manna dal cielo passare da giornate dove il cielo people compelled to change their life styles and their clocks for blu cobalto e il bianco accecante della neve, contrastano gli affaentire weeks. I left for Bologna, where Arturo Bernardi and Davide scinanti colori desaturati dell’inverno nelle città. Gli snowboarders Spina and their Random crew had been surveying the area for days. diventano come un animale randagio che scende dalle vette della Once we identified some spots we had to operate under the cover montagna alla ricerca di energia, in luoghi dove pochi anni prima of dark, since the inhabitants of Bologna are not used to snowbonon avevano mai osato arrivare. Così nasce l’idea di creare questa arders who roam their streets and ride their handrails. Luckily Lostoria: Bologna e Torino, le due città italiane con più centimetri di renzo Barbieri, Matteo Zappaterra and Lorenzo Buzzoni aren’t guys neve sul proprio asfalto, due popolazioni costrette a cambiare il who mince a lot of words and don’t act. The first night was the most loro stile di vita e i loro orari per intere settimane. Parto per Bologna dove Arturo Bernardi e Davide Spina, con la loro crew di Random, da giorni “in tempi di crisi rende questo sport meno impegnativo esploravano il territorio; individuati degli economicamente e costringe ad aumentare la creatività e spot abbiamo dovuto agire di notte, visto la ricerca di nuovi e differenti spot. Rispolveriamo i vecchi che i bolognesi non sono abituati a vedeadesivi “SkateboardING is not a crime” che oggi più che mai re snowboarders che si aggirano per le tornano attuali. Sono tornati i “Bad Boys”.” loro strade e che cavalcano i loro passamani. Fortunatamente Lorenzo Barbieri, “in a period of recession it is cheaper TO RIDE IN THE STREMatteo Zappaterra e Lorenzo Buzzoni non ETS and IT pushes riders to increase their creativity and to sono tipi da tante parole e pochi fatti. La look for new and unusual spots. Let’s dust our old stickers prima notte è stata anche la più produtti“SkateboardING is not a crime” because they are back in va, un passamano che portava dalla strada fashion. The “Bad Boys” are back.” principale ai giardini comunali è stato il nostro best spot. Nei giorni seguenti sono productive. Our best spot was a rail that stretched from the high dovuto scappare a Torino dove la crew degli Hg, con in aggiunta street to the town park. The following days I rushed to Turin where Lorenzo Chiala, fremeva per il mio arrivo visto che durante la notte the Hg crew and Lorenzo Chiala were waiting impatiently, becauera precipitato oltre un metro di neve in città, ma a causa delle alte se during that night more than a meter of snow had fallen on the temperature non si sapeva quanto potesse resistere. Meglio agire city, but it was quite warm and nobody knew how long the snow rapidamente. La prima meta non poteva che essere tra le sponde would last. It would be best to act immediately. The first spot was del fiume Pò. Tommaso Lanza, Alberto Tessore e Lorenzo Chiala si inevitably on the banks of the river Po. Tommaso Lanza, Alberto sfidano sui muri che sostengono il fiume, la luce calda del tramonTessore and Lorenzo Chiala competed with each other on the walls to in contrasto con i colori freddi dell’inverno crea una scenografia that contain the river, and a warm sunset light contrasting with the perfetta. Le voci giravano in fretta e Alessandro Miniotti, boss di cold colours of winter created the perfect backdrop. Rumours were Random, galvanizzato dalle giornate in fresca in Austria, decide di circulating fast and Random’s boss Alessandro Miniotti, galvanized raggiungere il gruppo che si era spostato in direzione Parco della by a few days of Austrian powder decided to join the group who Pellerina. Con lui si aggregano Stefano Bergamaschi, Martino Garhad moved to Parco della Pellerina. Also Stefano Bergamaschi, Marbaccio, Nicolò Pezzato e Matteo Borgardt. La Pellerina si presenta tino Garbaccio, Nicolò Pezzato and Matteo Borgardt joined in. La come un parco giochi ai nostri occhi, ci sono talmente tanti spot Pellerina looked like a playground: there were so many spots to da raidare che perdiamo un sacco di tempo per scegliere e mettere ride that we wasted a lot of time to choose and agree. We decided d’accordo tutti. Decidiamo di utilizzare la sponda di un ponte che to use the edge of a bridge that was like a perfect bank: a series of si trasforma in un perfetto bank, una serie di 3 passamani che sem3 rails that seemed purpose designed to ride one after the other brano disegnati appositamente per essere raidati in successione ed and an iced fountain. I can guarantee that there is nothing more fun una semplice fontana ghiacciata. Vi assicuro che non c’è niente di than doing tricks on the side of a road among the general disbelief più divertente che trickeggiare a bordo strada con l’incredulità dei of the passer-bys. For those who love the mountains, town riding passanti. Per gli amanti della montagna il riding in città forse è imis unthinkable, but it could be a tool to bring young people clopensabile, ma può avvicinare lo snowboard ai più giovani ed in temse to snowboarding. Besides in a period of recession it is cheaper pi di crisi rende questo sport meno impegnativo economicamente and pushes riders to increase their creativity and to look for new e costringe ad aumentare la creatività e la ricerca di nuovi e diffeand unusual spots. Let’s dust our old stickers “Skateboard is not a renti spot. Rispolveriamo i vecchi adesivi “Skateboard is not a cricrime” because they are back in fashion. The “Bad Boys” are back. me” che oggi più che mai tornano attuali. Sono tornati i “Bad Boys”.
MARTINO GARBACCIO IN TORINO
Alberto Tessore IN TORINO
TATO CHIALA IN TORINO
Alberto Tessore IN TORINO
LORENZO BARBIERI IN BOLOGNA
STEFANO BERGAMASCHI
STEFANO BERGAMASCHI
PICS: Denis Piccolo & Matt Georges TEXT: Enrico Santillo SPOT: BARCELLONA, LA MONGIE, HOSSEGOR
JACOPO CAROZZI BY MATT GEORGES in barcellona
DANIEL CARDONE BY MATT GEORGES
Remembering, reflecting, writing and laughing are a mix of actions and emotions that we often feel when we talk about a trip…. At this very moment I am on a train travelling home, my sweet home I haven’t seen for more than two months! It all started last light, when I received an urgent email from the editorial office in Milan, with the following message, ”Santi, by tomorrow, 12 o’clock noon I need the second part of the FFT Picture Awards travel journal. Hurry up, don’t waste time!!!” And so, here I am, on board the fast train to Rome travelling at 260 km/h, sitting next to a guy with bad breath, if you want to know, who is glancing at my Mac screen (maybe he’s read this piece of information!:) to understand who I am and what I do. Obviously it is always nice to go back home; at least it is for me. Words such as comfort and habit don’t necessarily belong to the life of a budding snowboard and action sports journalist like me. Writing and remembering is good and makes me feel good. That’s why I still do it every day, with the same enthusiasm I had when I started. It’s good for your heart and your mind, it makes you smile and think about emotions, all the bullshit and endless laughs you had with your fellow travellers, those who had the good luck to experience what I’m going to tell you…. In issue 35, we dedicated to our great Amedeo, we left you after hitting Barcelona, the most colourful, exciting and sunny city of all. I remember with pleasure our breakfasts in the morning, where we would meet up to decide what to do, which spots to look for and which sites to visit. I also remember with the greatest pleasure my daily dose of at least 10, “Hey, Santi F******!” Yes, you got it: I was in charge of waking everybody up in the morning. Starting from Simon Gruber, great rider and late sleeper and Filippo Kratter the fondest of partying, who, in the morning, looked more like a couch potato than the talented snowboarder, well-known all over the world. Anyway if you really want to know, a couple of threats and some sheet flappings were enough to wake them up in about 10 minutes, get them ready and out of their rooms gorgeous and sweet-smelling! For the snowboarding contingent Barcelona was a useful stop to break from the tiring and entertaining Vars stop and our next stop at La Mongie and a chance to watch our “skating colleagues” Daniel Cardone and Jacopo Carozzi in action. They were great! But as you can imagine, after two days of tarmac and wheels, our snowboarding itch suddenly made us pack our cases and leave for a 400, perhaps 500 Km journey towards the Pyrenees. As usual, in order to avoid useless problems and delays we decided to keep our mobile phones handy and to leave separately, each team choosing its route. “Hey guys! We meet tomorrow morning at the lifts!” Simon Gruber, Filippo Kratter, Stefano Munari, Manuel Pietropoli, Amedeo Viviani, Daniel Neuliched, Roby Bragotto, Davide Spina aka “Spinach” and Uzzi boarded
Ricordare, riflettere, scrivere e ridere. Un insieme di azioni ed emozioni che capitano spesso quando si racconta un viaggio... in questo istante mi trovo in treno, verso casa, la mia dolce casa, quella che non vedo da più di due mesi! Tutto è iniziato ieri sera, quando dalla redazione di Milano mi è arrivata una mail urgente con scritto: “Santi, entro le 12 di domani mattina mi serve il diario di viaggio dei FFT Pictures Awards, la seconda parte. Sbrigati, non c’è tempo!!!”. E così eccomi qui, a bordo del treno ad alta velocità per Roma a più di 260 km/h, con il vicino di posto che sbircia lo schermo del mio Mac per capire chi sono e cosa faccio, gli puzza anche un pò l’alito se volete saperlo (chissà, magari avrà letto anche questo!)… ovviamente è sempre piacevole tornare a casa o almeno lo è per me, che spesso le parole “comodità e abitudine” non sono sempre parte della mia vita da “giornalista speranzoso” di snowboard ed action sport. Scrivere e ricordare fa bene e mi fa stare bene, per questo continuo a farlo ogni giorno con la stessa passione di quando ho iniziato. Fa bene al cuore e alla mente, ti fa sorridere e ti fa pensare alle emozioni, alle stronzate e alle infinite risate fatte con i tuoi compagni di viaggio, quelli che hanno avuto la stessa fortuna di vivere quello che sto per raccontarvi. Nello scorso numero, il numero 36, quello dedicato al nostro grande Amedeo, vi avevamo lasciati dopo essere approdati nella splendida Barcellona, la città europea più colorata, divertente e solare che mai. Ricordo con piacere le colazioni al mattino, dove tutti insieme ci trovavamo a discutere sul da farsi, su quali spot cercare e quali posti visitare. Ricordo anche con piacere di aver ricevuto almeno 10 diurni “Hey Santi, V*********!”. Sì, avete capito bene e proprio a me purtroppo era stato assegnato il ruolo di sveglia “Trick, sequenze e quant’altro per tutto il giorno, mattutina. Da Simon Gruber, grande rider dall’alba al tramonto, senza fermarsi per un solo istante. ma anche grande dormiglione, a Filippo Così per circa tre giorni, Kratter, il più festaiolo di tutti, che al matfino a quando lo scatto vincente non è saltato fuori.” tino era più simile ad un vecchio pantofolaio che ad un talentuoso snowboarder ri“From dawn to sunset we had non-stop tricks conosciuto in tutto il mondo. Comunque, and sequences and anything else. se volete saperlo, bastavano un paio di This lasted for three days until we got the winning shot.” minacce e qualche sventolata di lenzuola per turbarli e farli svegliare in circa 10 minuti, per prepararli ad hoc ed uscire dalle stanze belli e profumati! Barthe tireless and shiny Fiat Qubo and Doblò. Denis, Matt and I left with the cellona per noi snowboarder, è stata solamente una meta utile per staclarger, slower, dirtier, heavier van full of boards, cameras, video recorders care tra la stancante e divertente tappa di Vars e quella prossima di La and smelly boots! It wasn’t a lucky draw, but someone had to do it, don’t Mongie, ma anche per ammirare in azione i nostri “colleghi skater” Dayou agree? Off we go! Without thinking who, what, how, when and why, niel Cardone e Jacopo Carozzi, che hanno saputo davvero spaccare alla La Mongie here we come! This is the beginning of a new adventure! Matt grande! Come potete immaginare però, dopo circa due giorni di rotelle Geoges, the French guy, kept us entertained with his unmistakable and ed asfalto, la nostra voglia di snowboard ci ha portato improvvisamente subtle irony. It’s unique and not always easy to grasp at once! We minced a preparare le valige e partire per altri 400 o forse 500 chilometri in diremile after mile laughing and joking like crazy, without taking much notice zione dei Pirenei. Come al solito, per evitare sbattimenti e ritardi inutili, of the petrol warning light pleading us; it had been on for who knows how decidiamo tutti quanti di tenere i telefoni a portata di mano e partire long! We left the motorway and followed the road for Lourdes, the town ognuno per la propria strada. “Hey ragazzi! Ci vediamo direttamente soteverybody visits to ask for mercy, to ask someone who is very good some to gli impianti domani mattina!”. Gli instancabili e fiammanti Fiat Qubo favours… We looked for a nearby food stop on our i-Phone and we were e Doblò partono con a bordo i già citati Simon Gruber e Filippo Kratter, really amazed to discover a giant yellow “M” of McDonald’s only 20 Km insieme a Stefano Munari, Manuel Pietropoli, Amedeo Viviani, Daniel away! Should we defy fate? Petrol was really low, but on the other hand Neulichedl, Roby Bragotto, Davide Spina aka “Spinacio” ed Uzzi. Io, Dehunger was tormenting us, clouding our minds and our thoughts. Ok,
STEFANO MUNARI BY MATT GEORGES
MATT GEORGES BY DENIS PICCOLO
STEFANO MUNARI BY DENIS PICCOLO
we decided to go ahead. Perhaps we would find a petrol station nearby, nis e Matt partiamo con il mezzo più grande, più lento, più sporco e più who knows! Luckily we hit a 24h self-service station, 200 metres from carico, stracolmo di tavole, macchine fotografiche, telecamere e scarpoMcDonald’s and we filled our tank, relaxing. Mission accomplished! ni puzzolenti! Una scelta non troppo azzeccata, ma d’altronde qualcuno Unfortunately proverbs are always right, you should never say the last word! doveva pur farlo, e chi se non noi? Via! Senza pensare a chi, cosa, come, McDonald’s was closing as we were filling the tank. Matt and I decided to quando e perchè, La Mongie arriviamo! Questa nuova avventura è ormai walk to the MsDrive window where a very unpleasant “Miss McDonald’s” iniziata. Il francese Matt Georges inizia subito a tenerci compagnia con la informed us we couldn’t order anything unless we were in a vehicle. Yes, sua inconfondibile e delicata ironia, un’ironia particolare e non sempre that’s true you can’t eat from McDrive unless your bum is on a car or a facile da capire al volo! Maciniamo un chilometro dopo l’altro ridendo e motorbike seat! Hardly believing what we were told, we called Denis with scherzando come dei matti, senza però dare la giusta attenzione alla spia his Fiat Ducato so that he could reach us before closing time, but again we della benzina, che accesa da chissà quanto incominciò seriamente a chiehad another spanner thrown in the works. As a last straw the van was too derci pietà! Lasciamo l’autostrada e proseguiamo per la SS di Lourdes, tall for the access to the McDrive! We got off and explained it all to the same il paese delle grazie, quello dove solitamente tutti vanno per chiedere qualcosa di buono a qualcuno molto bravo. Cerchiamo sul nostro i-Phone un punto di ristoro vicino e così a “Handplant, Millerflip, Backside 9 tirati e precisi grande sorpresa vediamo che una gigantesca “M” gialcome non mai ed anche qualche estremo wall ride su la di Mc Donald’s ci aspettava a soli 20 km! Cosa fare, rocce taglienti hanno caratterizzato e dato modo ai due se non tentare la fortuna? La benzina era sempre quelfotografi di ottenere lo scatto perfetto. ” la, anzi diminuiva sempre più, ma al contrario la fame aumentava e offuscava i nostri pensieri e la nostra “Perfect handplants, millerflips, backsides 9 ragione. Ok, decidiamo di andare, magari proprio lì as well as some extreme wall rides on sharp rocks, vicino troveremo un benzinaio, chi potrà mai saperlo? gave our two photographers the opportunity to Fortunatamente proprio a 200 metri dal Mc Donald’s get the perfect shot.” troviamo un self service 24h. Facciamo il pieno, ce la prendiamo con comodo, ormai la missione è compiunice girl, but for some mysterious reason that lovely girl, totally undaunted, ta… ma purtroppo i detti hanno sempre ragione, mai dire l’ultima parola! didn’t serve us any food. We were getting quite irritated, Matt started Il Mc Donald’s stava chiudendo proprio nello stesso momento in cui noi swearing in several languages when he approached the manager, the sales facevamo il pieno! Nel mentre decidiamo con Matt di dirigerci fuori dallo people and everybody else who worked for that famous America fast food sportello del McDrive, dove un’antipaticissima “Signorina Mc Donald’s” place. At last luck was on our side: two guys on board a car offered to order ci illumina dicendoci che non potevamo acquistare nulla se non a bordo for us…. So Lourdes really works! We switched on the engine and while di un mezzo di trasporto. Sì, proprio così, non si può mangiare al McDrive eating delicious buns and chips, we reached our destination four hours late. se non si è seduti con il proprio sedere sul sedile di una macchina o in We woke up at dawn, grabbed our spades and left for a new day of shooting sella ad una moto! Increduli, decidiamo di chiamare in fretta Denis ed as tired as ever. The teams split up because it made more sense that way. il Fiat Ducato, in modo da farlo arrivare in tempo prima della chiusura, Roby Bragotto, Daniel Neulichedl and Amedeo Viviani went together and ma anche lì un intoppo tremendo ci ha messo il bastone tra le ruote. Matt Georges joined the other group. From dawn to sunset we had non-stop Potrà sembrare il colmo, ma il furgone era troppo alto per entrare nella tricks and sequences and anything else. This lasted for three days until we stradina del McDrive! Scendiamo nuovamente, spieghiamo la situazione got the winning shot. Perfect handplants, millerflips, backsides 9 as well sempre alla solita e simpatica signorina, ma niente, non si sa per quale as some extreme wall rides on sharp rocks, gave our two photographers motivo quell’adorabile ragazza continuava imperterrita a non darci da the opportunity to get the perfect shot. After 72 hours of full immersion mangiare. Il nervoso incombeva in noi, il caro Matt iniziava a sclerare we decided to join the rest of the Fiat Freestyle Team Pictures Awards staff, in tutte le lingue, parlando con manager, commessi ed ogni addetto del we had met in Barcelona. Everybody had reached beautiful Hossegor and famoso fast food americano. La fortuna però questa volta ha girato dalla was staying at the just as fabulous Quiksilver Boardriders House. Although nostra parte e così un’auto con a bordo due ragazzi si offre volontaria per we are not surfers sharing the same accommodation as Kelly Slater and the ordinare anche per noi... Lourdes funziona! Accendiamo il motore e via, Quiksilver team had was awesome. We looked from close up at all the trophies tra un panino e qualche deliziosa patatina, arriviamo dopo circa 4 ore di the prestigious team had won, we played table tennis, billiards and swung in ritardo a destinazione. Sveglia all’alba, pale alla mano e via, più stanchi the same hammock where they rest after a surf session, do you understand? che mai partiamo per un nuovo giorno di shooting. I team si dividono, agiI haven’t told you yet about other famous surfers like Roberto D’Amico and re insieme non avrebbe più tanto senso. Roby Bragotto insieme a Daniel Leonardo Fioravanti, who were there and the following day showed us some Neulichedl ed Amedeo Viviani, mentre Matt Georges si separa con il restylish tricks in the middle of the awesome waves of the Atlantic Ocean. sto del gruppo. Trick, sequenze e quant’altro per tutto il giorno, dall’alba al tramonto, senza fermarsi per un solo istante. Così per circa tre giorni, fino a quando lo scatto vincente non sia saltato fuori. Handplant, Millerflip, Backside 9 tirati e precisi come non mai ed anche qualche estremo wall ride su rocce taglienti hanno caratterizzato e dato modo ai due fotografi di ottenere lo scatto perfetto. Dopo queste 72 ore circa di full immersion, scegliamo di raggiungere il resto dello staff del Fiat Freestyle Team Pictures Awards, proprio quelli che avevamo salutato a Barcellona, ricordate? Tutti erano ormai giunti nella splendida Hossegor, ospitati nell’altrettanto favolosa e pazzesca Quiksilver Boardriders House. Anche se non siamo surfisti, dormire tutti assieme sotto lo stesso tetto con Kelly Slater e il team Quiksilver, fa sempre un bel effetto. Abbiamo curiosato e osservato da vicino ogni singolo trofeo conquistato dal prestigioso team, abbiamo giocato a ping pong, a biliardo e ci siamo dondolati sulla stessa amaca dove solitamente loro si riposano dopo una surf session, capite? Insomma, però non vi ho detto ancora che oltre a tutti questi nomi, c’erano anche i noti surfisti Roberto D’Amico e Leonardo Fioravanti, ROBY D’AMICO che ovviamente nei giorni seguenti ci hanno mostrato anche loro qualBY OLAF PIGNATARO che stiloso trick in mezzo alle pazzesche onde dell’Oceano Atlantico.
STEFANO MUNARI BY MATT GEORGES
FILIPPO KRATTER BY MATT GEORGES
PICS: ROBY BRAGOTTO, ANDY PARANT PORTRAITS: ANDREA SCHILIRò ITW: GEORGE BOUTALL & DENIS PICCOLO
Non hai imparato a snowboardare ad una giovane età come la maggior parte dei rider, ci spieghi come hai iniziato? Hai perfettamente ragione, la prima volta che ho messo la tavola avevo circa 18 anni. In quel periodo lavoravo in un’azienda che stampava giornali e proprio durante quella stagione invernale venne organizzato un viaggio aziendale in una località montana. Cervinia fu la meta scelta, io non avevo ancora mai messo ne uno sci ne uno snowboard ai piedi. Da buon “pischello” di periferia, riuscivo al massimo a fare qualche ollie o qualche boardslide in skateboard, nel centro commerciale del mio paese. Appena arrivati quella mattina, mi ricordo che potevo scegliere di affittare o un paio di sci o una tavola da snowboard. Ovviamente scelsi la seconda opzione. Ricordo che fu amore a prima vista, quel gioco mi cambiò la vita. Facevi il camionista, ma anche se passavi tutta la settimana in giro per le autostrade d’Europa, non c’era weekend che non prendevi la macchina e partivi per qualche località a seguire contest e shooting. Dev’essere stato faticoso, cosa ti spingeva a farlo? Il tempo che posso dedicare allo snowboard purtroppo è sempre quello, lavoro lo stesso, anche se prima facevo un lavoro che mi faceva cagare mentre ora è tutt’altra storia. Comunque si hai detto bene è una cosa faticosissima trovare forza e determinazione per fare entrambe le cose al 100%. Il mio punto forte è sicuramente il fatto di avere una passione ed una forza d’animo gigante, che mi permettono ancora ad oggi di fare quello che un’altra persona non farebbe mai. Cosa sarebbe cambiato se Devid De Palma fosse nato e cresciuto in California a Mammoth Mountain? Probabilmente avrei ottenuto gli stessi risultati nella metà del tempo. In Italia è tutto più difficile, combattiamo tutti i giorni per mettere dei piccoli tasselli nei propri progetti e ad ostacolare il tutto c’è sempre la nostra burocrazia inutile e l’ignoranza delle persone. Siamo un popolo estremamente invidioso, ci viene più facile disprezzare il lavoro degli altri che apprezzarlo, insomma è una cosa risaputa che l’Italia è un paese di vecchi per vecchi. Hai cambiato diversi lavori fino a trovarne uno proprio legato al mondo dello snowboard, ci spieghi come stai vivendo l’esperienza in Spy e di che cosa ti occupi? Si, hai ragione ho cambiato un sacco di lavori, sempre però per lo stesso motivo. Tutti i miei datori di lavoro notavano che la mia testa era sempre da un’altra parte, per questo ho scelto di fare il camionista, almeno potevo viaggiare con la mia testa dove volevo e nessuno poteva farmelo pesare. Fino a quando 4 anni fa il Marketing Manager di Spy Optic Europe, Giuseppe Lapenta, mi fece un’offerta di lavoro che non mi sarei mai aspettato. Diventare il Marketing Coordinator di Spy Optic Europe, ovvero occuparmi di tutte le attività legate al brand Spy, riguardanti il panorama Europeo. Di cosa si occupa un Marketing Coordinator? Di ogni cosa che riguardi il brand. Dall’organizzazione degli eventi alla gestione dei team per tutti gli action sport. Contatti con i magazine, website, social network, scouting, pubbliche relazioni, tour, shooting, video, foto, fiere e quando serve anche rimboccarsi le maniche per caricare a scaricare i prodotti dai camion. Attualmente gestisco circa 200 rider e collaboratori suddivisi tra atleti, snowboard camp, promoter, musicisti, vip, speakers ed artist. Si, il tempo per lo Snowboard è sempre meno, ma quello che posso dire è che credo in una citazione di Confucio: “Scegli il lavoro che ti piace e non lavorerai un giorno in tutta la tua vita”. Oltre ad essere il Marketing Coordinator di Spy sono il Team Manager di Santacruz Snowboard e Ftwo Snowboard da circa 6 anni, le mansioni sono quasi le stesse. Sei sempre stato un rider molto legato allo street riding, cosa ti ha spinto in questa direzione e cosa trovi
Unlike most riders you didn’t learn to snowboard when you were a child. Can you tell us how you started? You are quite right, I was roughly 18 when I touched a board for the first time. At the time I worked for a company that printed newspapers and they organised a company trip to a mountain resort. Cervinia was our destination and I had never been on skis nor a snowboard before. As a suburban rookie at most I managed some ollies or boardslides on a skateboard, in the shopping mall of my town. When we got there that morning, I remember, I had to decide whether to hire a pair of skis or a snowboard. Obviously I went for the second option. It was love at first sight, that game changed my life. You were a lorry driver and despite spending all week driving on the motorways of Europe every weekend you jumped in your car to reach a resort and attend a contest and some shooting. It must have been exhausting. What motivated you? Unfortunately I’m still in the same position with little time to devote to snowboarding, I still have to work, but before my job was shit, while now it’s another story. As you rightly said it is really exhausting to have the strength and determination to do both things at 100%. My strengths are a great passion and frame of mind, which push me to do what other people would never do. What would have been different if Devid De Palma had been born and brought up at Mammoth Mountain? Probably I would have achieved the same results in half of the time. Everything is more difficult in Italy. We fight daily to add bits to our projects, while useless bureaucracy and people’s incompetence blocks us. We are extremely envious people, we tend to despise other people’s work rather than appreciate it. It is a well-known fact that Italy is a country of old people for old people. You changed jobs many times before finding one connected with snowboarding. Can you tell us about your experience at Spy and your responsibilities? Yes, you are right, I’ve changed lots of jobs, always for the same reason. All my employers realised my head was elsewhere. So I chose to be a lorry driver in order to travel with my head where I wanted and nobody could complain. Eventually 4 years ago Giuseppe Lapenta, Spy Optic Europe’s Marketing Manager made me an offer I hadn’t expected. I was asked to become Spy Optic Europe’s Marketing Coordinator in charge of all activities to do with the Spy brand in Europe. What are the duties of a Marketing Coordinator? He looks after the brand, from organising events to managing all the action sports teams; he liaises with magazines, websites, social networks, scouting, PR, tours, shooting, videos, photos, exhibitions and if necessary he rolls up his sleeves to load and unload products from lorries. Currently I manage about 200 riders and collaborators such as athlets, snowboard camps, promoters, musicians, vips, speakers and artists. I have less and less time for snowboarding, but I believe in Confucius’ say, ”Choose the job you like and you won’t work a single day in your life”. Besides my duties as Spy’s Marketing Coordinator I have been Santacruz Snowboard’s and Ftwo Snowboard’s Team Manager for about six years with similar duties. You’ve always been a street rider. Why did you decide to go for that? What are the attractions of street riding compared to other disciplines? To tell you the truth at the beginning I loved jumping. But it was hard for me to improve my level on kickers, since I couldn’t practise every day. So I decided to change. Street riding at the time was much more feasible for me. I gradually got hooked on street riding, because living in Milan and being mad about skateboarding, I considered snowboarding in a different way. It was a more “urban” and somehow more creative kind of snowboarding like filming and shooting.
BY ANDY PARANT IN TIGNES
BY ROBY BRAGOTTO IN TIGNES
BY ROBERTO BRAGOTTO IN BRIANSON
BY ROBERTO BRAGOTTO IN BRIANSON
nello street di così interessante rispetto ad altre discipline? A dirti la verità inizialmente preferivo saltare, quello che mi ha spinto a cambiare direzione e girare in street è stata la difficoltà’ nel riuscire ad alzare il mio livello sui kickers, non avendo la possibilità di girarci tutti i giorni. Girare in street a quel tempo era sicuramente più alla mia portata. Mi sono poi legato sempre di più allo street riding perchè vivendo a Milano ed essendo appassionato anche di skateboarding vedevo lo snowboard sotto un altro aspetto. Sicuramente più “cittadino” e a parer mio anche più creativo sotto tanti aspetti come possono esser d’esempio il filming e lo shooting. Tu e gli altri componenti della Garbage Gang siete spesso stati criticati per il vostro approccio alternativo allo snowboard e per la vostra indole a volte un pò “marchettara”. Tu cosa ne pensi e cosa hai da dire a queste persone? Il messaggio che volevamo dare 9 anni fa ed il messaggio che stiamo dando ora non è assolutamente cambiato, nonostante ad oggi facciamo il quadruplo delle attività che facevamo allora. Ai tempi noi avevamo già intuito le potenzialità dei mini edit, dei blog e dei social network ma il resto dei rider e degli addetti al settore non erano ancora pronti a questo tipo di comunicazione e per questo motivo, non comprendendo quanto potevano essere utili per produrre, non gli restava altro che buttarci merda inutilmente. Infatti ecco che oggi quale azienda o crew non ha un blog, una fan page o non produce mini edit per sponsorizzare la propria persona o attività? Eravamo semplicemente avanti rispetto agli altri e purtroppo le persone, ieri come oggi, non rispondono positivamente fin da subito ai cambiamenti! Veniamo criticati perché presentiamo sempre prodotti nuovi e stiamo sulle “balle” perché siamo bravi in quello che facciamo. Ci teniamo sempre al passo con i tempi! Solitamente si dice che sia più facile disprezzare che apprezzare il lavoro degli altri, ma ben vengano le critiche, intanto parlano di noi e poi ci aiutano a migliorarci ancora di più! Comunque oggi le cose rispetto a 9 anni fa sono sicuramente migliorate, il nostro progetto ha trovato i suoi spazi, il nostro lavoro viene apprezzato sempre di più da persone e aziende che ci supportano! Mi parli di “marchette”, Io parlerei di gratitudine verso le persone e le aziende che ci supportano, chiederei eventualmente loro se sono contenti o meno dei prodotti che sforniamo ogni volta, mentre del resto della gente... Who Cares? Sembra che adesso nella Garbage Gang si stia avviando un cambio generazionale con te e Jhonny che state lasciando spazio ai giovani rider, è così? Su quali rider state puntando? Garbage non è solo una Crew ma è un progetto di snowboard a 360 gradi che vogliamo trasmettere alle nuove generazioni, puntando solo su rider, filmer e fotografi che condividono unicamente il nostro concetto. Attualmente stiamo coinvolgendo al suo interno Achille Mauri, Luca Panegatti, Gian Marco Maiocco, Michelino Lobrano, Francesco Traverso, Alberto Castaldo, Andrea Strazzu, Ilaria Troisi, Cees Wille, Ziga Rakovec, Nejc Ferjan, Kuba e Pomarat. Io e Jhonny abbiamo vissuto il nostro momento adesso deve essere il loro, comunque continueremo sempre e comunque a snowboardare. Lo posso assicurare. Quali sono le soddisfazioni più grandi che hai avuto come rider in questi anni e quali obbiettivi vuoi ancora raggiungere? Le soddisfazioni che ho ricevuto sono parecchie, la più emozionante è aprire Facebook e leggere che un ragazzino di 13 anni ti chiede consigli su come fare un 360 e ti dice anche che tu sei il suo rider preferito. Un’altra soddisfazione sarà rileggere questa intervista, non avrei mai pensato che all’età di 31 anni con tutte le difficoltà che ho incontrato quest’anno, potessi trovare le forze per mettere insieme un così bel lavoro. Terzo sono soddisfatto della mia video part del nostro nuovo video Who Cares. Quando devi pensare al lavoro, il tour e in più tirare fuori le palle per fare una video part ed un’intervista, devi ritenerti completamente soddisfatto.Io lo sono.
You and the other Garbage Gang members have been often criticised for your unorthodox approach to snowboarding and for your slightly “sold out” temperament. What do you think, what can you answer to your critics? Over nine years our message hasn’t changed at all, although today we do four times as many activities. At that time we had already guessed the potential of mini edits, blogs, social networks, but all the other riders and people working in our sector weren’t ready for these kinds of communication. Since they couldn’t understand how useful those means were for productions, they piled shit on us. So what I’m asking is, “Is there a company or a crew today, who hasn’t got a blog or a fan page, who doesn’t produce mini edits to sponsor their people or their activities? We were ahead of our time and unfortunately people yesterday as well as today have never reacted positively to change right from the start! We are criticised because we present new products regularly and we get on their nerves because we are good at what we do. We are in step with change! It is a common say that it’s easier to despise than to appreciate other people’s work. We welcome criticism, for starters because they talk about us and also help us improve! Anyway things have improved compared to nine years ago. Our project has its collocation, our work is appreciated by more and more people and companies who support us! You talked about “selling out”, I would talk about gratitude towards people and companies who support us. Perhaps I would ask them whether they are happy about the products we turn out regularly while other people…. Who Cares? At the moment Garbage Gang seems to experience a generation replacement. You and Jhonny are giving way to young riders, aren’t you? Which riders are you betting on? Garbage is a Crew as well as a 360 degrees snowboarding project we want to hand to new generations, betting only on riders, filmers and photographers who share our concept. Currently we are involving Achille Mauri, Luca Panegatti, Gian Marco Maiocco, Michelino Lobrano, Francesco Traverso, Alberto Castaldo, Andrea Strazzu, Ilaria Troisi, Cees Wille, Ziga Rakovec, Nejc Ferjan, Kuba e Pomarat. Jhonny and I had our oppurtunities, now it is their chance. But I can guarantee that we will always snowboard anyway and anyhow. Which is the greatest satisfaction you got as a rider and which objectives you still wish to achieve? I have had several satisfactions. Number one is to open Facebook and read that a 13-year-old boy asks you how to close a 360 and tells you, you are his favourite rider. Number two will be reading this interview. I wouldn’t have ever believed that, at the age of 31, with all the problems I’ve had this year, I could find the strength to put together such a good job. Number three I’m happy with my video part in our new video called Who Cares. Considering you have to think about your job, the tour and find all your energy and skills for a video part and an interview, you should be pleased, and I am.
BY ANDREA SHILIRò
BY LORENZO BELFROND IN SAUZE D’OULX
50/50 TO FS 360° OUT BY ROBERTO BRAGOTTO IN BRIANSON
FLIPPO KRATTER BY DENIS PICCOLO IN PRATO NEVOSO
DENIS PICCOLO ROBY BRAGOTTO DAVIDE LANTERMOZ
MASSIMO FERRO BY DAVIDE LANTERMOZ
FILIPPO KRATTER BY ROBY BRAGOTTO IN ALBERG, AUSTRIA
LUKAS GOLLER BY ROBY BRAGOTTO IN ALBERG, AUSTRIA
MARCO CONCIN BY ROBY BRAGOTTO IN ALBERG, AUSTRIA
A CURA DI ENRICO SANTILLO BY FIFTH SEASON
APO SPRAY
APO LINE
burton ANTLER
burton PARKITECT RESTRICTED
Lei si che conosce il modo per viziarvi al meglio. Adatta ai veri esperti del freeriding, il modello Spray non teme nei rigidi pendii e nemmeno i Cliff più impegnativi. Iniziate ad osservare le previsioni meteo, mettete la benzina alla motoslitta e partite in direzione del backcountry più innevato!
Grafica pazzesca realizzata dall’artista Jean Linnhof, per il suo anno consecutivo. Una scelta che lo ha portato a creare una grafica semi astratta di un personaggio fantastico, miscelata con uno stile artistico post moderno.
La NUOVA Antler è una tavola premium per riders che cercano una prestazione esotica in una modalità più rilassata. I NUOVI Highlights enfatizzano le sue capacità. L’orientamento ingegneristico della fibra di vetro risparmia peso amplificando la sensibilità!
Appartenente alla prestigiosa linea Restricted di Burton Snowboards, questa tavola risulta come un vero e proprio pezzo da collezione. Studiata insieme ai rider Jeremy Jones e Zak Hale, con lo scopo di proporre sul mercato 2013 una tavola perfetta per il Park Riding. Pop assoluto e Flex estremamente performante.
CAPITA HORRORSCOPE FK 153
DC LAURI PRO
DC MLF
drake DF1
Questa tavola è costituita dalla tecnologia Pre-Loaded Reverse Camber e la sua grafica ha da subito riscosso un gran successo tra le strade, dato che la nuova Horroscope FK risulta come una delle migliori tavole per il Park e l’Urban Riding. Ideale per i Jibber più sfrenati ed esperti e per chi sceglie di progredire quotidianamente in Park. Jib like a madman!
Urban Riding e Park Riding sono i due stili per cui è stato progettato questo modello di snowboard. Ovviamente il talentuoso Pro Rider Lauri Heiskari ha seguito il tutto per donare a questa tavola la massima Performance. Ideale per saltare in Park e sfoggiare qualche stiloso Trick in Street.
Le stesse tecnologie del Pro Model del rider Ikka Backstrom vengono racchiuse in questa tavola dal Pop estremo. Grafica differente ma anch’essa molto divertente, questo modello offre sul mercato una disponibilità più ampia di misure. Dalla misura 150 fino alla 158, avrete modo di trovare sicuramente quella giusta per voi!
Questa tavola si adatta ad ogni situazione, essendo stata progettata per dare il massimo sia in Park che in Powder. I rider più esperti ed esigenti riusciranno a soddisfare la loro voglio di varcare ogni limite. Le fibre Kevlar Stripe donano stabilità a velocità elevate, mentre gli inserti in fibre di vetro eliminano qualsiasi vibrazione nella zona degli attacchi.
A CURA DI ENRICO SANTILLO BY FIFTH SEASON
drake LODOWN
forum DESTROYER DOUBLEDOG
hostile JOINT
nitro SLASH
Triplo Flat Camber per aggredire qualsiasi Rail vi venga in mente di rideare, con la Lowdown di Drake i vostri press non saranno più gli stessi! I Camber, presenti dalla zona degli attacchi fino a punta e coda, permettono un Pop assurdo e riducono i punti di contatto. Maneggevole, ottima presa di lamina, minor presa di spigolo. Shred and Destroy!
Il suo Camber Double Dog è quello che avete sempre sognato per evitare i terribili contro lamina e gli incidenti più comuni quando si affrontano i Rail. Iniziate a caricare il vostro trick, con i Kicker lei ama comandare! Noterete un feeling speciale, che vi darà modo di provare e progredire con nuove rotazioni. Sarete sicuri di voi stessi e della vostra tavola!
Siete in cerca di un acquisto che possa darvi Performance e qualità ad un prezzo accessibile? La nuova Joint fa sicuramente al caso vostro! Anima All Mountain Freestyle, per iniziare ad avvicinarsi alla propria disciplina di snowboard e per iniziare a capire e crescere con estrema serenità. Il Camber normale vi darà modo di avere molta stabilità.
Se conosciete veramente il Freeride, potrete capire benissimo a prima vista che questa è la tavola giusta per voi. Dovrà essere come un vero colpo di fulmine l’impatto a prima vista. Lei è così, passionale ed irreale, proprio come la Performance che sarà capace di offrirvi. Il sistema Gullwing è ideale per garantirvi l’estremo controllo, la miglior galleggiabilità e l’aderenza più assoluta, sempre.
nitro T1.5
RIDE MACHETE 155
ROUGH revolution SERIES
SLASH ATV HUB
Un vera Twin Tip costituita dal sistema di Camber tradizionale o anche definito a ponte. Più controllo, più Snap, più potenza, più Airtime, Il suo profilo Whiplash e i laminati Tri Lite, riusciranno a dare una potenza extra ai vostri Trick. Sia in fase di Jibbing che in fase di Freestyle Riding sarete sicuri delle vostre potenzialità!
Ancora Fluo per Ride Snowboards! Dotata del sistema pluripremiato Lowrize la Machete è il modello perfetto per divertirsi veramente, in ogni condizione di neve. La sua media morbidezza, la rende polivalente, permettendovi di rideare sia sulle superficie più dure come il ghiaccio, che in Powder. Nessuno sforzo, massimo divertimento!
Animo Freestyle per questa tavola da Park a 360°, che riesce a dare il meglio di se, sui Jump, Rail e qualsiasi cosa ci sia da jibbare intorno a voi! La tavola di punta del prestigioso brand italiano, adatta ad uno stile di riding All Around. Molto Pop e tenuta da non sottovalutare!
Il Pro Model di uno dei rider più forti al mondo. Il grande Gigi Ruf, ha scelto per la sua ATV HUB, uno Shape Twin con Flex direzionale medio/duro, perfetto per le sue Session in Backcountry e Powder. Una vera tavola All Mountain con un’anima pura Freestyle, vincitrice di importanti premi e ideale per i grandi Kicker in fresca amati tanto dal suo Pro Rider.
A CURA DI ENRICO SANTILLO BY FIFTH SEASON
DA SINISTRA VERSO DESTRA E DALL’ALTO VERSO IL BASSO: 32 Team two boot, red commander helmet, vans andreas wiig boot union milan binding, giro battle helmet, anon m1 GOGGLE, drake fifty biNbding northwave domain boot, dc phase boot, nitro team boot, burton diode goggle, out of edge goggle oakley eero ettala splice, burton ion boot, raiden staxx binding, spy marshall goggle
EXCLUSIVE SHOP: SPORT SPECIALIST
EXCLUSIVE SHOP: strike surf shop
EXCLUSIVE SHOP: frisco shop
EXCLUSIVE SHOP: MINOIA B0ARD CO
EXCLUSIVE SHOP: bruma store
E SU A ON LIN ACQUIST ortspecialist.it sp www.df-
EXCLUSIVE SHOP: mud and snow Sestino 6cm X 120cm - Sequance 38 dicembre.indd 1
10/26/2012 9:02:42 AM
SNOWBOARD S K AT E B O A R D KITEBOARD WAKEBOARD LONGBOARD SURFBOARD via Leonardo Da Vinci (BS) Tel. 030.3385215 minoiastore.com
A CURA DI ENRICO SANTILLO BY FIFTH SEASON
DA SINISTRA VERSO DESTRA E DALL’ALTO VERSO IL BASSO: BURTON rESTRICTED TEAM jkt & SOUTH SIDE pnt, 32 CYCLONE jKT & BASEMENT pnt , PROTEST MAILBOX JKT & JASPER PNT SPECIAL BLEND SHANK JKT & ANNEX PNT, URBAN CLASSICS CLASSIC TALL HOODIE, NITRO WIRE JKT & FLIPSIDE PANT VOLCOM EIKIN JKT & ROLL TDS PNT, OAKLEY EERO ETTALA JKT & EERO ETTALA PNT, PROTEST AMO JKT & RECON PNT
EXCLUSIVE SHOP: bomboclat
EXCLUSIVE SHOP: dreamstore
EXCLUSIVE SHOP: verticale shop
BURTON FORUM ANALOG K2 RIDE YES BATALEON LOBSTER OAKLEY THIRTY-TWO ARNETTE SPECIAL BLEND NIKE SNOWBOARDING FLUX VON ZIPPER ASHBURY
NEED MORE?
Verticale Surf Shop è il negozio che dal 1992 ha fatto la storia nello snowboard, nel surf e nello skate. Due punti vendita: a Firenze e all’Abetone. Quest’ultimo con un grande noleggio, con il suo centro Demo Burton e la Scuola Snowboard Verticale.
SHOP ONLINE AT VERTICALE.IT Verticale Firenze via Ponte alle Mosse 41/b tel. 055/333254
EXCLUSIVE SHOP: big stone
Giulianova Lido (TE) Tel. 085/8420601 - Cell. 393/9890479
EXCLUSIVE SHOP: sportime
Verticale abetone via dell’Uccelliera, 6 tel. 0573/607072
EXCLUSIVE snowpark: area effe, pila
www.pilafreestyle.com | info@pilafreestyle.com Alessio Bazzana: 347.7653434 | Ivo Letey: 349.4043403
“LA LORO PRESENZA MEDIATICA NELLA SCENA SNOW E SKATE ERA DEVASTANTE!” TXT & PIC: denis piccolo
Nel lontano Marzo 2005, così riporta la data della scansione a tamburo di questa diapositiva 6x6 scattata con una mia vecchia Hasselblad, una delle mete più ambite era Cervinia. Giacomo Kratter in quel periodo era molto amico con Gian Simmen, che curava l’half pipe di Zermatt, ovviamente sempre in condizioni perfette e facilmente raggiungibile da Cervinia. Dopo lunghe session in pipe e qualche scotta-
tura in faccia si scendeva allo skatepark per rilassarsi in compagnia di amici. Su un quarter ho scattato questa foto storica, Lorenzo Chiala, Matteo Zappaterra, Giacomo Kratter, Gaman Abbas e un rappuso Andrea Torella erano alcuni dei trascinatori dei primi anni della Crew di Iuter, in quel periodo la loro presenza mediatica nella scena snow e skate era devastante!
selenabalconi.com
www.northwavesnow.com
Follow Antti on anttisworld.com
BINDINGS: Supersport A+ BOOTS: Legend A+
INTERATIONAL TEAM ANTTI AUTTI VICTOR DE LA RUE NICK VISCONTI ALVARO VOGEL GIAN SIMMEN MATIAS RADAELLI MERCEDES NICOLL