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Sono convinto che ognuno di noi, prima o poi, abbia provato ad uscire appena fuori il bordo pista, improvvisando chissà quale manovra su chissà quale piccola duna di neve non battuta…, proprio lì, dove i gatti accumulano enormi dossi e dove gli spigoli si fanno più alti. A volte basta avere un pizzico di immaginazione in più degli altri per vedere angoli nascosti che molti non vedono e Filippo Kratter è un maestro nello scovare certi dettagli. A volte basta davvero poco per divertirsi. A volte basta davvero poco per essere originali. A volte, però, solo Filippo riesce a rendere tutto questo davvero eccezionale. FILIPPO KRATTER BY ROBY BRAGOTTO IN ARLBERG, AUSTRIA
Torino durante il mese di Febbraio è stata colpita da un freddo polare e abbondanti nevicate. Dopo qualche giorno di shooting e qualche cartella pesante presa in spot davvero incazzati, Alberto decide di divertirsi in una fontana ghiacciata incuriosendo sia me che la mia macchina fotografica. Difficile crederci, ma fra un trick e l’altro siamo riusciti anche a mangiare una delle pizze d’asporto di una delle pizzerie più buone o famose di Torino “Anima & Core”. Da paura! ALBERTO TESSORE BY DENIS PICCOLO IN TORINO
Plazy… pazzo scatenato di un Plazy. Quando ho avuto il piacere di conoscerlo era il più introverso e il più serio degli altoatesini, un ragazzo stranamente troppo alto che faceva fatica a parlare in italiano. A distanza di qualche anno è diventato il più burlone, festaiolo e spassoso “piefke du” che si possa immaginare. Dotato di un talento incredibile sopra una tavoletta, è anche in grado di essere uno dei migliori party-boy dell’intera penisola. Con lui ho condiviso decine e decine di sorrisi, di viaggi assurdi, di attimi indelebili di spensieratezza e anche un ricordo di un messaggio tanto sincero quanto commovente. Sei un grande Plazy, una persona fantastica. Un amico. Ma ora…, vediamoci presto per due birrette! DANIEL NEULICHEDL BY ROBY BRAGOTTO IN ARLBERG, AUSTRIA
“Questo è lo spirito che ci piace, questi sono i riders che ci piacciono.” TXT: enrico santillo PIC: MATT GEORGES
L’ultimo numero di stagione di Sequence Snowboarding, eccolo qui di fronte a voi, tra le vostre mani. Per l’esattezza questo è il 40° numero di Sequence Snowboarding, un numero che oltra a segnare la fine di questa stagione invernale, segna anche l’entrata in una fascia di età d’esperienza, del magazine di snowboard italiano per eccellenza. Sequence è cresciuto e lo ha fatto per fortuna insieme a voi. Sfogliando queste pagine e riguardando il percorso fatto in questa stagione con i nostri precedenti numeri, abbiamo iniziato questa avventura scegliendo di dedicare il primo numero ad Amedeo Viviani, con l’intento di ricordare un grande amico ed un grande snowboarder. Casualità oppure no, l’inverno quest’anno si è fatto sentire, e lo ha fatto pensando proprio a tutto e tutti. Ogni catena montuosa della nostra penisola è stata imbiancata, dando modo così ai vari amanti come noi, di sognare ad occhi aperti anche a pochi passi da casa… Il secondo numero, ovvero il numero 38# di Sequence, ha avuto come protagonista un rider “rivelazione” della scena italiana, Nicolò Pezzato. Nicolò è uno di quei riders che al trick, qualunque esso sia, riesce a dare un significato ed uno stile unico mettendoci addirittura la firma! Di progressi ne ha fatti e di errori pure, ma quelli servono a creare una propria identità, insomma fanno parte del gioco! Quest’anno Nicolò è già la seconda volta di seguito che va ad Helsinki per confrontarsi con i migliori spot che la scena street internazionale possa offrire, con l’intento di riuscire a superarsi ancora una volta. Con lui c’è sempre l’obbiettivo di Andrea Schilirò, lo stesso fotografo che ha immortalato Tommaso Lanza e Federico Iovanovich per la doppia
cover del numero 39! Anche lì quei due, anzi quei tre, dato che ci mettiamo anche Andrea, erano ad Helsinki per portare a casa un bel po’ di materiale “Made in Italy”. Fortunatamente e per bravura dei tre protagonisti, di materiale buono c’è stato ed anche in abbondanza, tant’è che abbiamo voluto farci addirittura due cover! Eccoci qui, arrivati con questa pagina che state leggendo, all’inizio del numero 40, quello in cui si chiude un altro capitolo, quello in cui si scegli di mostrare cosa c’è stato e cosa ci sarà. Questa volta la cover è di Matteo Zappaterra, uno che di grinta e passione ne ha davvero tanta. Basta guardare il video di Random in cui nonostante 5, 6 o forse 7 tentativi di chiudere un triplo backflip e nonostante le numerose cadute che lo hanno reso protagonista, è sempre riuscito ad alzarsi con la voglia e l’intento di farcela. Questo è lo spirito che ci piace, questi sono i riders che ci piacciono. Chiuso oppure no, Matteo Zappaterra meritava la cover di fine stagione di Sequence Snowboarding, sia per la sua storica presenza nel mondo dello snowboard, sia per la sua tenacia, sia per la sua incessante voglia di progredire, sia per il suo stile. Oltre alla cover, in questo numero troverete ovviamente una bella intervista fatta appunto al protagonista del 40° numero, in cui segreti, rivelazioni e foto inedite in esclusiva, verranno svelati dalle nostre pagine. Ovviamente come tradizione non poteva mancare il tanto amato Photo Annual, in cui le migliori foto della stagione appena trascorsa arricchiranno con la loro poesia e la loro energia, la vostra mente ed il vostro cuore. Se ci pensate bene abbiamo voluto chiudere il trick in bellezza, proprio perché la fase del landing è quella più importante!
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EDITORI Denis Piccolo, Paolo Salvatore, Cristian Murianni direttore Denis Piccolo (denis@jpgedizioni.com) PHOTO EDITOR Cristian Murianni (murio@jpgedizioni.com) EDITOR MANAGER Enrico Santillo ART DIRECTOR & ILLUSTRATOR George Boutall (george@evergreendesignhouse.com) traduzioni Paola De La Pierre WEB LIKEMILK Enrico Santillo (enrico@jpgedizioni.com) PHOTO SENIOR Lorenzo Belfrond, Roberto Bragotto, Cristian Scalco, Alo Belluscio. Eleonora Raggi Filmer Senior Gianfranco “Bruce” Battaglia DIRETTORE COMMERCIALE Paolo Salvatore (paolo@jpgedizioni.com) SEGRETERIA ABBONAMENTI Michaela Stefania CONTATTI ESTERI Martina Minetti Fotografi e filmer Denis Piccolo, Murio, Alessandro “Killer” Miniotti, Davide Spina, Arturo Bernardi, Alessandro Belluscio, Lorenzo Belfrond, Roberto Bragotto, Lorenz Holder, Andrea Rigano, Marco “Boiler” Boella, Luca Benedet, Vasco Coutinho, Matt Georges, Cyril, Marco Morandi EDITORE Jpg Edizioni di Salvatore Paolo, Piccolo Denis, Murianni Cristian Via Colle di Andromeda 4, 65016 Montesilvano (PE) Tel: (085) 9151471 | Fax: (085) 9151230 P.IVA: 01875110684 www.likemilk.com | benvenuti@jpgedizioni.com REDAZIONE Via Pellegrino Rossi 81, scala C, Milano STAMPA Grafiche Ambert Via per Chivasso 27, Verolengo (TO) 011 9149227 DISTRIBUZIONE Freepress Sequence Snowboarding rivista mensile registrato al tribunale di Pescara il 14/05/2003 al numero 173/15 COVER Matteo Zappaterra by Roberto Bragotto in Arlberg Austria
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“avere uno stile unico, è quello il mio obbiettivo” ITW: ENRICO SANTILLO PIC: denis piccolo
Ciao Ethan, puoi raccontarci com’è andata la stagione? Ciao ragazzi... la stagione è iniziata alla grande: siamo andati tre settimane in Islanda dove abbiamo filmato davvero tanto in street, per il nuovo film di Nike che uscirà il prossimo anno. Subito dopo siamo volati ad Innsbruck ed abbiamo girato per una settimana; a seguire ci siamo spostati ad Oslo per altri sette giorni... anche per queste due location abbiamo ripreso praticamente solo in street. Non siamo stati fermi per un attimo, infatti dopo il Nord-Europa siamo andati in America, precisamente a Copper Mountain, per le qualificazioni olimpiche. Ora sto per partire per il mio primo viaggio dedicato al Backcountry, come potete immaginare per il film di Nike... Quale è il concept dietro il nuovo snowboard movie di Nike Snowboarding? In poche parole sarà uno dei o forse il migliori snowboard movie mai visto prima. Ci saranno nomi come John Jackson, Jed Anderson, Gigi Ruf, Nicolas Muller ed Halldor Helgason, Io ancora non ci credo, sono rimasto davvero scioccato dopo che Nike ha deciso di farmi partecipare a questo progetto, sembra di essere in un sogno insieme alle leggende dello snowboard mondiale! Cercherò di vivere al meglio quest’esperienza fantastica, girando fianco a fianco ai personaggi più imponenti, sperando che vada tutto al meglio. Il team di Nike Snowboarding vanta molti rider di fama internazionale, da chi prendi ispirazione? Devo essere sincero, amo girare con il mio stile personale senza pensare troppo agli altri; senza dubbio rimango spesso a bocca aperta ammirando cosa fanno sulla neve i super pro... osservo il loro stile, guardo
le caratteristiche migliori di ognuno di loro nelle diverse specialità, ma cerco sempre di girare cercando di migliorarmi, dando sempre il massimo e facendo la mia personale esperienza nel mondo dello snowboard. Avere uno stile unico, è quello il mio obbiettivo. Parlami del tuo set up Nike Snowboarding… Spettacolare, non ci sono altre parole. Il modello di boots Lunar che utilizzo Io sono super comodi, avvolgono il piede in maniera perfetta; inoltre, grazie alla tecnologia Lunarlon, sono molto più leggeri ed assorbono perfettamente gli impatti... questa nuova suola è fantastica. Per quanto riguarda l’abbigliamento, abbiamo partecipato ad una moltitudine di meeting per la progettazione... lo staff Nike è davvero molto attento alle nostre idee ed ascoltano i nostri feedback, migliorando sempre di più tutto l’equipaggiamento. Hanno studiato una nuova tecnologia che rende il tessuto molto elastico per seguire qualunque movimento, ma allo stesso tempo mantengono il caldo all’interno ad una temperatura costante per il corpo. Cosa ne pensi del futuro dello snowboard? Andrà verso i contest, il backcountry o lo street...? Ogni disciplina è importante a suo modo... amo girare in street, ma allo stesso tempo è fantastico partecipare ai contest più importanti al mondo... grossi salti, grossi trick, air style; ma anche il Backcountry è stupendo, le montagne da esplorare in ogni sfaccettatura. Ad ogni modo credo sia giusto fare un po’ di tutto, bisogna costruire il proprio stile e la propria esperienza provando tutto ciò che lo snowboard offre!
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“Tra i nomi storici c’erano anche Mike Basich, Jamie Lynn, Gigi Rüf, Max Plötzeneder E Michi Albin” TXT & PIC: ELEONORA RAGGI RIDER: SVEN TORGEN
La mia seconda stagione in Austria è stata scandita ancora una volta da uno di quegli eventi che aspetti con piacere. Uno di quei weekend dove sai che incontrerai amici e conoscenti che non vedi da parecchio assistendo ad uno spettacolo che è sempre assicurato. Per la prima volta ho visto l’Air & Style sotto una nevicata alquanto prepotente. Lo scorso anno ho rischiato l’assideramento (come gli anni precedenti) con i -20° siberiani, quest’anno ho fatto fatica a ritrovare le tracce del mio zaino seppellito (quasi) dalla neve. Nonostante le condizioni climatiche assurde, dallo stato primaverile dei giorni precedenti all’evento alla fresca nello stadio, tutto si è svolto come da copione. Anche quest’anno i gruppi che hanno suonato sono stati acclamati dalla folla (di lingua tedesca), da Left Boy ai Die Fantastischen Vier a Mac Miller. C’è da dire che i 20 anni d’anniversario sono stati celebrati alla grande allo stadio Bergisel di Innsbruck. Quest’evento si è sicuramente guadagnato l’attenzione meritata nel corso di questi due decenni arrivando fino in Cina con l’edizione di Beijing. Cominciò come big air nei primi anni’90 e ad un anno dalla sua nascita firmò l’accordo con MTV che ne sancì l’unione con la musica, a tutt’oggi fulcro dell’evento. Nel 1999 la tragedia che tutti ricordiamo, morirono 6 persone a causa del panico scattato nella folla, da qui la decisione di spostare e modificare l’evento facendolo diventare un festival di 3 giorni a Seefeld dal 2000 al 2004. Dal 2005 al 2007 l’Air & Style si spostò a Monaco con due delle edizioni epiche che videro Travic Rice e Kevin Pearce sul gradino più alto. Nel 2008 l’evento
torna a casa e nel 2010 sbarca in Cina. Arriva il 2013 ed oltre alla destinazione asiatica sbarcherà in primavera in America Latina, New Mexico. Nel 1994 Reto Lamm si aggiudicò il gradino più alto con il suo frontflip, oggi Eric Willet si infila “the ring of glory” chiudendo uno switch backside 12. Di fronte a più di 10.500 spettatori con il secondo posto Sebastian Toutant è riuscito ad aggiudicarsi il titolo di Campione di Big Air del World Snowboard Tour chiudendo un Cab Double Cork 1260 Melon, incoronato come di consueto all’ultimo evento d i big air a 6stelle della stagione. Mark McMorris ha invece preso il punteggio più alto della serata per il suo Bs Triple Cork 1440 Mute del terzo round. La Style Session, ovvero il contest dedicato alle più o meno vecchie glorie dello snowboard, svoltosi il venerdì, è stato l’highlight dell’evento che tutti attendevamo. Di fronte a 7.000 spettatori è stato lo Sloveno Marko Grilic a vincere grazie ad un perfetto Fs 540 Indy. In parecchi si sarebbero aspettati qualcuno come Terje Haakonsen, giusto per fare un nome a caso. Tra i nomi storici più conosciuti c’erano anche Mike Basich, Jamie Lynn, Gigi Rüf, Max Plötzeneder, Michi Albin e Sani Alibabic. Il fondatore dell’Air & Style Andrew Hourmont ha commentato così questi 2 giorni memorabili:” L’Air & Style di quest’anno è stata un’esperienza speciale per me. Molti riders hanno contribuito alla storia dell’Air & Style dal 1994, ritornando perchè invitati da noi. Hanno dimostrato cosa vuol dire lo snowboard all’Air & Style ovvero divertimento e performance al top. I miei ringraziamenti vanno a tutti quelli che hanno reso possibile questa grande festa dello snowboarding.”
B O S S E S
C A L L
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H E A D S H O T S
/ EERO NIEMELA wears the PLATOON GOGGLE
“snowboardando secondo l’istinto ed affrontando ciò che la montagna ha da offrirci” ITW:Antonio isaia PIC: denis piccolo
Ciao Jake, puoi raccontarci brevemente la tua carriera da snowboarder? Sono cresciuto nel Vermont, immerso nella East Coast americana, girando nelle grosse half-pipe ghiacciati; durante i miei primi anni di snowboard ho partecipato ai classici contest appartenenti al circuito della zona... raggiunta l’età di 17 anni mi sono trasferito completamente dalla parte opposta, nella West Coast, più precisamente a Mammoth Lakes. La mia prima vittoria importante l’ho conquistata durante gli US Open del 2004, nella specialità Slopestyle; è stato un traguardo davvero importante, un trampolino di lancio che mi ha permesso di aggregarmi ad una film-crew, da sempre il mio sogno ed il mio obbiettivo primo nello snowboard... filmare delle videopart in giro per il mondo! Dal 2005 ho cominciato a girare con il mio gruppo registrando diverse videopart, ed ho imparato cosa significa realmente il Backcountry, la neve fresca, confrontarmi e conoscere la montagna in tutti i suoi aspetti, con le differenti situazioni a cui si deve far fronte; tutto questo senza mai perdere di vista l’importanza di divertirsi mentre si snowboarda. Puoi spiegarci il Concept che sta dietro al tuo progetto “Naturally”? L’idea di base con la quale ho dato vita a “Naturally” è il voler realizzare un documentario delle uscite con gli amici, snowboardando secondo l’istinto ed affrontando giorno per giorno ciò che la montagna ha da offrirci. Non costruiremo molti kicker o molti spot preparati, cercheremo di girare il più “naturalmente” possibile. Quello che ci auguriamo di mostrare ai nostri spettatori è sostanzialmente la possibilità di lavorare benissimo con ambienti naturali, senza program-
mare il da farsi, divertendosi con gli amici e riscoprendo le emozioni pure che lo snowboard trasmette... montagne stupende, neve fantastica e bei momenti passati in compagnia, insomma “natural snowboard”. Puoi descriverci la tua collaborazione con Oakley, abbigliamento, maschera, attrezzatura... quali sono le tue impressioni? I ragazzi di Oakley sono stati davvero grandiosi, hanno ascoltato tutti gli input da me consigliati realizzandoli nella miglior maniera possibile; durante i tre anni di sviluppo dell’outerwear abbiamo realizzato un kit completo (The Great Ascent) per lo snow in Gore-Tex, materiale che loro utilizzano da sempre; per la series del 2013 ci sarà una nuova tecnologia all’interno della giacca e dei pantaloni, la “Byloson”: in sostanza è un’imbottitura interna con zone di isolamento termico dislocate in specifici punti strategici. Questo accorgimento serve ad ottimizzare le caratteristiche di entrambi i materiali: il Gore-Tex garantisce l’impermeabilità e la traspirazione, mentre il Biozone mantiene il calore all’interno bilanciando perfettamente la temperatura corporea. Per quanto riguarda il fit abbiamo studiato molto l’articolazione degli indumenti, cercando di mantenere uno stile baggy ma non troppo, soprattutto per i pantaloni... una via di mezzo equilibrata tra aderente e largo, lasciando libertà nei movimenti ma con il giusto feeling sul corpo. La giacca ha un classico taglio leggermente lungo, per coprire al meglio chi la indossa, ed inoltre mantiene la stessa concezione di fit bilanciato dei pantaloni. Stiamo sviluppando in questo periodo il mio primo pro-model di maschera da snowboard Oakley, quindi non posso ancora parlarne, mi spiace.
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MATTEO FERRARIS PRESENTS:
Preperation
Se fatto su un box in park è un trick che si imparama abbastanza velocemente, ma se il setup è simile a questo è necessario avere il totale controllo della manovra. Vi consiglio quindi di provarlo in park, passando dai box per arrivare su strutture più impegnative.
Approach
Prima di provare manovre nuove, fate qualche run per prendere confidenza con le strutture e capire la velocità giusta. Per imparare questo trick potete fare qualche switch 50-50 e fs 180° come riscaldamento. Quando fate i fs 180°, immaginate ci sia un rail nel landing e cercate quindi di atterrare a tavola piatta, senza overrotare. Se vi sentite pronti, scegliete la struttura che vi gasa di più e droppate.
Take Off
Arrivate sul dente a tavola piatta e gambe piegate. Al momento dello stacco ollate, ruotate la spalle in frontside e quindi raccogliete la gambe.
ManAeuver
Quando avrete girato di 90° bloccate le spalle, continuate la rotazione di 180° con la tavola e preparatevi ad agganciare la struttura. Se a questo punto tavola e spalle sono parallele dovreste riuscire a slidare il switch 50-50 senza over-ruotare.
Text: Enrico Cavada Pic: Denis Piccolo Location: Moncenisio
Landing
Mantenete la posizione e a fine struttura preparatevi ad atterrare. La fase finale in questo caso è molto semplice e se avete fatto tutto alla lettera basterà attutire il landing piegando le gambe.
Remember
Dall’inrun al landing lo sguardo rimane sempre nella stessa direzione e ruotano solo spalle e tavola.
After
In uscita dalla struttura ruotate le spalle nella direzione opposta al primo 180° e avrete imparato fs180° to 50-50 halfcab out!
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Preperation
Con tutta la neve che ha fatto quest’anno starete sicuramente saltando in fresca ed eccovi quindi un’altra sequenza che fa al caso vostro. Scegliete lo spot che più vi ispira e costruite un salto adeguato al flat e all’atterraggio. Può succedere di dover spalare pochissimo, come per uno step down, o di perderci una giornata intera per via delle dimensioni del dente o del tipo di neve. In ogni caso dovrete metterci tutto l’impegno e precisione possibile, se volete veramente divertirvi e non rovinare tutto al primo giro.
Approach
Fate i soliti speed check e lanciate una pallina per capire traiettoria e punto di atterraggio. Se poi non volete rovinare il landing in first track, potete fare un primo salto in straight o ancora meglio in Bs3, che è simile alla fase finale del Cab5 che farete dopo. Se la velocità era giusta, partite dallo stesso punto in switch e una volta sul dente portate il peso leggermente sui talloni.
Take Off
Ollate e fate partire l’impulso rotatorio dalle spalle. Se anche voi volete girare in cork, abbassate la spalla destra (se in switch siete regular, la sinistra) durante questa fase.
ManAeuver
Se avete staccato bene, raccogliete le gambe e grabbate in mute, perciò con la mano destra (sinistra per i goofy) tra gli attacchi e sulla lamina delle punte. La mano libera è invece fondamentale per controllare equilibrio e rotazione durante tutta la fase aerea. Verso fine manovra mollate il grab e rallentate la rotazione con le spalle.
Landing
A questo punto non vi resta che completare la rotazione di 90° con le gambe e portare lo sguardo in atterraggio. Ricordatevi che non siete in park e il peso è necessario portarlo verso il tail per atterrare perfettamente in un metro di neve fresca.
Remember
Quando il setup richiede una giornata intera di costruzione o la neve è troppo polverosa per saltare subito, potete fare due cose: 1.Controllare il meteo: se il giorno dopo danno sole e zero vento potete costruire per poi saltare il giorno seguente. 2. Controllare il meteo: se il giorno dopo danno brutto, cercare uno spot alternativo.
Text: Enrico Cavada Pic: Roberto Bragotto Location: Arlberg
txt: ENRICO SANTILLO pic: ELEONORA RAGGI spot: LAAX
SCOTTY LAGO
AYUMU HIRANO
ROOPE TONTERI
Una coppia, un’accoppiata, una coppia vincente o un’accoppiata vincente. Questi sono i Burton European Open e la loro Laax. Laax è incredibile, ormai è anni che ho la fortuna di andarla a trovare ed è anni che ogni volta offre panorami mozzafiato, un’ospitalità incredibile resa possibile da Burton Snowboards ed un’eccellente condizione meteo. Qualche anno meglio, qualche anno meno, ma in ogni caso riesce sempre a far battere il cuore più del dovuto. Quest’anno Laax ha scelto di accogliere tutti gli ospiti dei Burton European Open, sotto un’abbondante e storica nevicata, una di quelle che ricorderai per sempre, una di quelle che ti fanno divenire frenetico solo al pensiero. Si sà, la neve è il nostro amore e quando è fresca e tanta, lo è ancor di più! Arrivare il primo giorno di gara è stato piuttosto strano, lo è stato perché gli impianti di Laax e la stessa Laax erano caratterizzati da infinite forme morbide e sinuose e da un colore bianco candido, degno di una favola per ragazzi. Si, proprio così in quel momento sembrava proprio di vivere una favola, una favola in cui Io e tutti i presenti eravamo protagonisti. Giornalisti, fotografi, brand manager e atleti, tutti ma proprio tutti con il sorriso sulla faccia in fila già dalle 8.00 del mattino per prendere il primo giro di ovovia. Scotty Lago, Torstein Horgmo e Mark McMorris di fronte a noi che ci lanciavano sguardi come dire
“Hey! Non ci provate, la prima è la nostra!”. Cosa rispondere, per noi poteva essere solamente un piacere farsi aprire la strada da personaggi di tale calibro, personaggi che poi hanno sicuramente saputo regalarci emozioni anche fuori dallo stesso circuito di gara dei BEO. I Burton European Open, si proprio di loro devo raccontarvi, di loro e degli accaduti che hanno reso unica l’edizione 2013. Ben 200 atleti per 12 paesi in tutto il mondo, hanno scelto di prendere parte alle qualificazioni Halfpipe e Slopestyle del più grande evento europeo di snowboard freestyle. Partendo dall’halfpipe e dalla categoria maschile, i grandi Scotty Lago, Iouri Podladtchikov ed il 14enne giapponese Ayumu Hirano hanno conquistato le tre posizioni dell’ambito podio, rispettivamente in terza, seconda e prima posizione. Proprio così, Ayumu Hirano è stato il vincitore della 14esima edizione dei BEO di Laax nella categoria Half Pipe. Impossibile a crederci, ma il “grande” Ayumu nonostante la sua minore esperienza e giovane età, è riuscito a dominare con una run composta da Backside Air, Frontside 1080 Tail Grab, Cab 1080 Nosegrab, Frontside Double Cork 1080 Double Grab ed un finale Haaken Flip 720 sui due big name internazionali. Iouri Podladtchikov è stato forse l’unico a riuscire ad avvicinarsi alla punteggio ottenuto dal giovane giapponese grazie ad una run composta da Front 9 Tail,
TORSTEIN HORGMO
Back 9, Front 10 e Cab Double Cork 10 che però non gli ha permesso di arrivare alla vittoria solamente per 1/2 punto. Il terzo posto è stato un vero testa a testa tra i grandi Scotty Lago e Luke Mitrani, ma ad avere la meglio è stato Scotty grazie ad un perfetto Double Cork, che gli ha permesso decisamente di fare la differenza. Le donne invece, hanno gareggiato al mattino, proprio appena l’halfpipe era stato perfettamente shepato e pulito dagli abbondanti centimetri di neve fresca caduti durante la notte. Contro ogni pronostico, è stata la sedicenne Arielle Gold ad ottenere la vittoria grazie ad uno splendido Back to Back 7 ed un Cab 9 eseguito con grande stile, che gli hanno permesso così di dominare sulle favorite Kelly Clark e Ellery Hollingsworth. Lo Slopestyle ha visto ben 40 riders impegnati su un percorso di gara lungo 500 metri, composto da un prima sezione di rails, 3 big kickers seguiti da un flat down rail, una pole jam, un tank e per ultimo l’ostacolo Mini Creative Use of Space. Dei 40 iniziali soltanto 12 hanno acceduto alla finale, che ha visto Torstein Horgmo vincere con il suo solito ed inconfondibile stile, che lo ha portato ad ottenere una run di ben 91,50 punti. Nonostante 3 double-cork di fila ed una grande fluidità nella sezione rail, Mark Mc Morris non è riuscito a tenere testa al norvegese Torstein, dovendosi così accontentare del 2 posto in classifica. Sebastian Toutant, dopo essere caduto nella prima run, ha scelto di recuperare e sbalordire tutti, eseguendo alla perfezione un Cab Double Underflip, un FS 7 e un BS 10 Double-Cork, terminando così al 3° posto in classifica. Ovviamente prima di concludere non potevamo dimenticarci di loro, del nostro futuro e del futuro dello snowboard, la categoria Under 14! Chloe Kim, Jake Pates e Marcus Kleveland sono i nuovi campioni Juniors dei BEO 2013, nella categorie Junior Girls Halfpipe/Slopestyle, Junior Boys Halfpipe e Junior Boys Slopestyle.
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ITW: DENIS PICCOLO PICS: denis piccolo roberto bragotto lorenzo belfrond giorgio de vecchi
BY DENIS PICCOLO
La tua presenza nella scena dello snowboard risale a molti anni fa, ai tempi dello Iuter Clan con Giacomo & Filippo, come hai iniziato e come è nata questa amicizia tra te e loro? Per l’età in cui si inizia al giorno d’oggi, direi che ho iniziato molto in ritardo, a 16 anni, senza aver mai messo sci o snowboard ai piedi, dalla passione per lo skateboard da città, alla scoperta della neve; è stato amore a prima vista. Questa innata passione unita ad una decisa aspirazione mi hanno portato a marcare sempre territori e resorts in cui girava lo Iuter Clan ad allenarsi o semplicemente per shootings: da Val Senales con il Big-A, a Garmish, passando per Saas Fee. Sono sempre stati un gruppo di ragazzi uniti dalla passione per lo snowboard ed essendo veramente forti, mi sembrava il caso seguirli ed imparare i trucchi del mestiere direttamente da chi era imbattibile! Ovviamente in quegli anni bisognava anche tenere allenato il fegato come non mai, insieme alla crew! C’è stato un tuo buco mediatico, dove non sei comparso in nessuna videopart e sporadicamente su qualche magazine. Poi lo scorso anno di colpo hai prodotto un’ottima videopart con Random e delle belle foto, cos’è successo? E’ successo che ho perso molto tempo, da poter dedicare alla mia visibilità mediatica, causa infortuni ed operazioni varie, nell’ordine: Polso, spalla e ginocchio. Come puoi immaginare recuperare fisicamente da questo tipo di operazioni non è facile, ma mentalmente sono sempre stato ottimista, la voglia di tornare sullo snowboard è sempre stata più forte di qualsiasi altro pensiero, il ché mi ha permesso di continuare ad allenarmi duramente, per alzare il mio livello di riding, anche dopo questi lunghi stop. In più come sappiamo non è un bel momento per gli sponsors in Italia, quindi anche economicamente non è sempre facile poter filmare una videopart o avere itw su Magazines. L’anno scorso ero fisicamente a posto e avevo un budget per poter viaggiare e filmare, il ché mi ha portato a dare il meglio per cercare di filmare una bella videopart, della quale non posso lamentarmi, se non per la parte di Jumps che avrei voluto più ricca, ma non si può voler tutto dalla vita…
You appeared on the snowboard scene many years ago, when you were a member of the Iuter Clan with Giacomo & Filippo. How did you make friends with them? Considering the young age people start snowboarding these days, I was a late starter, at the age of 16, with no previous experience on skis or snowboard. I was crazy about skateboarding, I discovered the snow and it was love at first sight. This natural passion together with a strong motivation made me visit sites and resorts where the Iuter Clan trained or did some shootings: Val Senales with its Big-A, Garmish, Saas Fee. They were a group of youngsters who shared their love for snowboarding and since they were really strong, I thought it would be a good idea to follow them and learn the tricks of the trade straight from the best people! Clearly in those years you had to keep up with the boozing, together with the crew! For a while you hardly had any media coverage in magazines and no videoparts. Then, suddenly, last year you produced a great videopart with Random and some fantastic photos. What happened? Because of various injuries and operations, including wrist, shoulder and knee, I couldn’t devote time to media visibility. As you can imagine it is not easy to recover from that kind of operations, but I’ve always been optimistic. My wish to go back to snowboarding has always been stronger than anything else and so I was able to keep up the tough training to improve my riding level, even after those long rest periods. Moreover it is not an easy time for sponsors in Italy, and it can be difficult to shoot a videopart or to be interviewed by magazines. Last year I was physically fit and I had a budget to travel and shoot so I was able to do my best to shoot a nice videopart, I’m quite proud of. I would have liked a better Jumps section, but you can’t have everything in life…
Con che riders del video ai legato di più e con chi meno? Quando convivi con ragazzi di diverse età, accomunati da un’unica passione, tendi a legare con tutti, poi non mancano gli screzi casuali, ma è normale non andare sempre d’accordo, ognuno ha le sue abitudini e ha il suo carattere che lo contraddistingue, l’importante è sempre non perdere la testa per inutili futilità, il dono della parola è un bel dono e comunque nel mondo dello snowboard son tutti bravi ragazzi che praticano uno sport poco conosciuto, ma sempre uno sport rimane.
Who are your best friends among the riders in the video? When you spend your life with older and younger guys who share the same passion, you usually get on with everybody. There are occasional differences of opinion, since it’s impossible not to disagree sometimes. Each one of us has his own habits and character and it’s important not to loose your head for silly reasons. Anyway snowboarders are good guys who practise a sport that is not so well-known, but nevertheless it is a sport.
Forse lo scorso anno Random ha raggiunto il massimo livello di filming per quel che riguarda l’Italia. Come reputi in generale la scena italiana ed i suoi protagonisti? La scena Italiana sta crescendo e si sta espandendo, c’è chi si dedica di più ad un sola disciplina dello snowboard, mentre chi vuole approfondirne di più, ma la motivazione comune e la voglia di progredire, sono percepibili da ogni fronte. La progressione dello sport è questa e la stiamo vivendo come non mai negli ultimi anni, abbiamo tanti riders promettenti e veterani che possono sempre dire la loro, continuiamo così!
Perhaps last year Random reached the highest filming level in Italy. How do you assess the Italian scenes and its athletes? The scene is growing and expanding. Some people are specialising in one discipline, while others choose several, but the common motivation and wish to improve are perceivable on all fronts. This is the way the sport is progressing and it’s never been better. We have lots of promising riders and veterans who know what they are talking about, so let’s continue like this!
Come mai secondo te il livello europeo è così lontano? Secondo me non siamo per niente lontani dal livello europeo. Anzi penso che tutti noi riders Italiani con i nostri sforzi, stiamo contribuendo a farci notare sempre di più e che siamo parte diretta dello snowboard Europeo. La nazionale Italiana sta girando veramente forte, chi filma street è sempre in giro a costruire e filmare nuovi spot in giro per l’Europa, possiamo sicuramente affermare che rispetto alla politica italiana, stiamo cercando di farci sentire e vedere per quello che siamo: una squadra fortissimi!
Why, in your opinion, is the European level much higher than ours? I don’t think we are at all far from the European level. On the contrary I think that we, Italian riders, are doing our best to be noticed and really belong to the European snowboarding scene, thanks to the effort we put. The Italian national team is riding really well, those who film are moving around Europe to build and film new spots. We can clearly say that we are trying to make us heard and seen for what we are: a team of extra strong people!
BY DENIS PICCOLO IN BRIANCON FRANCE
BY DENIS PICCOLO IN BARDONECCHIA
BY LORENZO BELFROND IN ARLBERG AUSTRIA
BY ROBERTO BRAGOTTO IN ARLBERG AUSTRIA
Possiamo dire che sei un rider polivalente, sei in grado di girare sia in street che in park che in backcountry. E’ un pregio non essere specializzato su un terreno o un difetto? E’ un pregio essere specializzati su tutti i terreni se vuoi partecipare ad una gara di slopestyle, o vuoi filmare una videopart completa, ma non è sbagliato specializzarsi in uno solo, dipende dagli obiettivi personali. C’è chi non mette mai la tavola su un salto, ma che in street è veramente tanto tanto forte, c’è chi salta e basta perché rail non gli piacciono, c’è chi si ritrova solo surfando neve fresca… Lo snowboard è uno sport bellissimo e libero di stile: ogni rider appassionato, può rispecchiarsi e divertirsi ovunque voglia! Anche solo in pista!
We can say that you are a versatile rider, who is confident in street, park and backcountry. Is it a plus or a minus not to be specialised? To be riding on all terrains is a plus if you want to compete in slopestyle or to shoot a complete videopart, but there nothing wrong in specialising, it really depends on your personal objectives. Some guys never put their board on a jump, but they are really awesome in street. Other guys only jump, because they don’t like rails. Others only like surfing in powder. Snowboarding is a wonderful sport and free as far as style is concerned: each fanatic rider can find his space and enjoy himself wherever he wants! Even on a piste!
Parlami del tuo 3b camp. 3b è un progetto in continua evoluzione. Vuole insegnare e far scoprire lo snowboard in una maniera unica; l’esperienza e la motivazione di atleti pro rider è qualcosa di unico. La possibilità di trasmettere emozioni positive a tutti i livelli di riding e a tutte le età, ci rende veramente orgogliosi; non solo contribuiamo da anni all’evoluzione di questo sport in Italia, ma mettiamo a disposizione di tutti, questo immenso bagaglio di esperienza accumulato in anni e anni di pratica sportiva potendo affermare di essere veramente ancora pochi, i maestri di questo genere. Quest’anno si è affiancato il progetto freestyle ski, tenuto da Dimitri “dima” Sartor, grande amico e pro skier presente sulla scena da ormai molti anni. Insieme ad Andrea Lenatti hanno dato vita al Valmalenco Freestyle Club, che dopo i primi appuntamenti di questa stagione sta diventando il punto di riferimento per l’insegnamento del freestyle, ovviamente con base al Palù Park di Chiesa in Valmalenco. Insieme puntiamo a fare di 3b un’associazione che offra un servizio completo agli aspiranti freestyler, sia snowboarders che skiers.
Tell me soothing about your 3b camp. 3b is a continuously evolving project that aims at teaching and experiencing snowboarding in a unique way. The experience and motivation of professional riders is really unique. We are very proud of our ability to hand down positive emotions to riders of different abilities and age. Not only have we contributed to the evolution of this sport in Italy for years, but we have also put at everybody’s disposal this huge experience built over years of practice. We can boast about being among the few masters in this sport. This year we have added the freestyle ski project, run by Dimitri “dima” Sartor, who is a great friend and has been a professional skier for several years. Together with Andrea Lenatti he has started the Valmalenco Freestyle Club, which has become the point of reference for freestyle teaching at the Palù Park of Chiesa in Valmalenco. We are aiming at making 3b an association that can offer a complete service to would be freestylers, both snowboarders and skiers.
Il livello internazionale dello snowboard contest si sta stabilizzando sui tripli, cosa ne pensi? Un’esagerazione o un’evoluzione? Un’evoluzione! Personalmente mi piace molto vedere fino a che punto si possono spingere, e vedere che lo sport non si stabilizza, è di grande ispirazione e ti fa venire voglia di imparare sempre di più, cercando di raggiungere quei livelli, è sicuramente di grande aiuto! Non nascondo che se si fosse stabilizzato un attimo il livello, noi italiani saremmo li insieme a tutte le altre nazioni, ma non stiamo fermi a guardare e possiamo avere riscontri diretti già dalle squadre nazionali freestyle snowboard, come Aie Benussi con la Junior e Giacomo Kratter con i ragazzi un pò più grandi, stanno ottenendo tantissimi risultati, Io quasi quasi investirei un pò di più in questa specialità in cui abbiamo veramente le possibilità di sfondare. Cosa blocca l’espansione della scena italiana, cosa ci manca per arrivare sui livelli medi europei? Un circuito di gare serio! Tutti gli sport, tutte le discipline, tutti gli hobbies hanno un circuito di gare, dal regionale, al nazionale passando magari per il cittadino, che probabilmente ti permettono di farti un nome anche all’estero. Lo snowboard non riesce ad organizzare qualcosa del genere, ma fatto seriamente, facendo mancare ai nuovi ragazzi o a chi già si allena da tempo, il palcoscenico per potersi fare vedere al grande pubblico, mostrare a tutti, le ore e i giorni spesi ad allenarsi duramente. I tuoi programmi futuri? Seguire i progetti 3b, allenarmi qui a Livigno per mantenere la forma fisica in attesa di qualche contest e divertirmi più che posso sfruttando la neve che sta cadendo in queste ore e le mie nuove tavole by Signal.
In international snowboarding contests triple summersaults have become very common. Do you think they are an exaggeration or an evolution? An evolution! I really like watching how far they can get. I’m happy to see a sport that doesn’t stop progressing, it’s a great inspiration, it motivates you to try to do more and more to reach those levels. It’s really a great help! I can’t deny that had the level stabilised for a while, in Italy we could be on par with other nations. But we are not stopping to watch, we have some good models in our snowboarding national freestyle teams, like Aie Benussi with the Junior team and Giacomo Kratter with the slightly older guys: they are getting lots of results. I would invest a bit more in this discipline where we have good opportunities to break through. What is blocking the Italian scene, what do we need to reach the average European level? A serious contest circuit! All sports, disciplines and hobbies have a circuit of competitions at regional, national, even local level, that give you a chance to become established even abroad. Snowboarding hasn’t been capable of organising something of the kind, so the new guys and those who have been training for a while don’t have a stage where they can be seen by the general audience. They can’t show anyone the results of days and months spent training really hard. What are your future plans? Looking after the 3b project, training here in Livigno to keep fit while waiting for some contest, enjoying myself as much as I can, making the most of the snow that is falling at the moment and my new Signal boards.
BY GIORGIO DE VECCHI IN BOLOGNA
BY ROBERTO BRAGOTTO IN ARLBERG AUSTRIA
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Verticale Surf Shop è il negozio che dal 1992 ha fatto la storia nello snowboard, nel surf e nello skate. Due punti vendita: a Firenze e all’Abetone. Quest’ultimo con un grande noleggio, con il suo centro Demo Burton e la Scuola Snowboard Verticale.
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“ci vuole costanza e passione, tantissima infinita passione” TXT: DENIS PICCOLO PIC: MATT GEORGES riders: AMADEO VIVIANI
Abbiamo iniziato la stagione editoriale con la sua cover e un portfolio di immagini della sua ultima indimenticabile stagione. Una stagione che ha vissuto intensamente con tutta la nostra crew e quella di Random, dalle session in fresca in Piemonte fino all’infinita powder Austriaca per poi viaggiare attraverso l’Europa durante il Fiat Picture Awards. Amedeo ha lottato, sudato e macinato centinaia di chilometri per portarsi a casa i trick necessari per chiudere la sua videopart, ha toccato un livello di snowboard che neanche lui avrebbe mai pensato di raggiungere, ed oltre a sorprendere se stesso a sorpreso positivamente anche tutti noi. Spero che il suo percorso possa insegnare ai più giovani che per arrivare ad un certo spessore di riding ci sono molte strade da percorrere e non sempre basta il solo talento, ma ci vuole costanza e passione, tantissima infinita passione. Ci sembra doveroso chiudere il nostro ultimo numero con una sua foto, scattata da Matt Georges le prime ore del mattino a La Mongie in Francia, durante la colazione, quando ci si trova tutti insieme per partire per una nuova avventura… quella che probabilmente ora sta vivendo. Ciao Ame
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