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TXT: GIACOMO MARGUTTI
PIC: DOMINIC ZIMMERMAN
Quante volte ho scritto, riscritto, detto, ridetto dell’importanza del divertimento e dell’amicizia nello snowboard? Non so, ho perso il conto. Ecco, lo rifaccio; di nuovo. Non è mai troppo. Perchè proprio nell’anno delle Olimpiadi (“Son già passati quattro anni da Sochi?!” Eh già... ), con tutti i contest, gli sbattimenti, lo stress, i punteggi, gli score, i trick, i doubles, i tripli, i quadrupli, le qualificazioni, chi resta fuori chi dentro, chi è favorito chi non è nessuno, insomma tutte quelle cose che un po’ ti danno quella sensazione di amore-odio nei confronti del nostro sport/disciplina/hobby/lifestyle/chiamatelocomevoelte... beh, non appena ci si dimentica di tutto quello scritto qui sopra e si torna in tavola a girare con gli amici proprio come i bei vecchi tempi, ci si accorge che i bei vecchi tempi non sono mai passati, e che ritornano ogni volta che vogliamo non appena stacchiamo il cervello e ci approcciamo alla nostra tavola come farebbe un ragazzino di 15 anni. Una nuova stagione è appena cominciata, e a dispetto di questa foto un po’ springtime break, speriamo che nevicate abbondanti ci attendano e che freschissima powder ci dia ancora una volta l’opportunità di ritornare bambini.
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EDITOR IN CHIEF Denis Piccolo | denis@tabcommunication.com EDITORIAL COORDINATOR Giacomo Margutti | gmgt@me.com Matteo Rossato | ross@tabcommunication.com EDITORS Denis Piccolo | denis@tabcommunication.com Cristian Murianni | murio@tabcommunication.com ADVERTISING OFFICE welcome@tabcommunication.com ART DIRECTOR George Boutall | george@evergreendesignhouse.com GRAPHIC DESIGN Francesca Pagliaro | francesca@evergreendesignhouse.com Diego Marmi | diego@evergreendesignhouse.com SEQUENCE-MAGAZINE.COM Matteo Rossato | ross@tabcommunication.com PHOTO SENIOR Matt Georges | hello@mattgeorges.com Denis Piccolo | denis@tabcommunication.com Cyril | cyril@cyrilphoto.com
PHOTOGRAPHERS & FILMERS Cristian Murianni, Marco Morandi, Markus Rohrbacher, Gianfranco Battaglia, Andrea Schilirò, Claudio Foco, Alessia Marchegiani, Alessandro Belluscio, Silvano Zeiter, Dominic Zimmerman COVER Herby Thaler & Laurenz Hanschmidt Picture Markus Rohrbacher COLLABORATORS Antonio Isaja, Lisa Filippini, Marco Contardi, Elisa Maria Ferrari, Davide Fioraso COMPANY EDITOR Tab Communication Via Paolo Bassi 29 Milano welcome@tabcommunication.com PRINT Grafiche Ambert Verolengo TO DISTRIBUZIONE FreePress 25.000 copies distribuited in Italy, Germany, Austria, Switzerland, France, Spain, England, Netherlands and Finland
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BY DENIS PICCOLO
Situato nel centro del Ticino, regione a Sud della Svizzera, si trova Agané. Aperto da circa 10 anni, il fondatore e proprietario è Mattia Fogliani. Dopo poco si è trasferito in un nuovo spazio nel comune di Arbedo, luogo dove si respira la passione per la montagna, il mare e l’avventura. Il tutto si sviluppa su tre elementi: Acqua, Roccia e Neve - ossia Surf, Climb e Snow, elementi per i quali questo bel negozio non offre solo tanti prodotti di qualità ma per i quali vuole essere luogo d’incontro e offrire un servizio completo, con corsi, camps e gite. Passare giornate ad arrampicare nelle falesie della regione, risalire sulle cime a caccia dei migliori freeride o buttarsi in acqua negli spots del vicino Mediterraneo, Agané è sempre pronto a condividere le migliori avventure e divertirsi tra amici, sempre con un occhio di riguardo e rispetto per l’ambiente a alla protezione degli ambienti naturali che sono il nostro campo da gioco. Anche per questa volontà siamo sempre più focalizzati alla collaborazione con Patagonia, marchio da sempre impegnato ed attento alle problematiche ambientali, cercando con esso di impegnarci in un business responsabile, provando così a vivere delle nostre passioni promuovendo un consumismo sostenibile e rispettoso.
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Via Molinazzo 64 6517 Arbedo tel.: +41 91 825 33 72 cel.: +41 79 516 80 33 info@aganeshop.com www.aganeshop.com www.facebook.com/aganeshop Instagram: @aganeshop
PIC: GABRIELE PORRACHIA
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W W W.K 2 S N O W B O A R D I N G .C O M
ITW: DENIS PICCOLO PIC: LORENZO FIZZA VERDINELLI
TOTO, PRESENTATI. CHI SEI, COSA FAI, DA DOVE VIENI E PERCHÉ HAI INIZIATO A SNOWBORDARE. Ciao sono Pietro Cornacchione ma tutti mi chiamano Toto, vengo da Riva Valdobbia in Valsesia, vado a scuola e mi piace molto andare a caccia e a pescare. Ho iniziato a snowboardare quando avevo 9 anni perché mio fratello maggiore snowboardava e ho voluto provare anche io. COSA RAPPRESENTA PER TE LO SNOWBOARDING? Lo snowboard è un modo per essere felice, sentirmi libero e conoscere tante persone. A QUALE RIDER ATTUALE TI ISPIRI E QUALE LEGGENDA DEL PASSATO TI GASA? Mi ispiro a Alek Oestreng e a Danny Davis, mi piace molto il loro modo di interpretare lo snowboard e sono stilosi. Mi gasa molto Torstein Horgmo per il suo stile e Nicolas Müller da quando ho visto Fruition di cui mi è piaciuto tutto quello che diceva su quanto siamo fortunati ecc… COSA FARAI DA GRANDE? Da grande mi piacerebbe diventare un pro snowboarder, un esperto cacciatore e un boscaiolo. COSA NE PENSI DELLO SNOWBOARD ALLE OLIMPIADI? Lo slopestyle è una delle discipline che pratico e sono felice che sia diventata disciplina olimpica. DOMANDA DA BAD BOY. COSA TI FA INCAZZARE? Riguardo allo snowboard quando non riesco a fare un trick stiloso.
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BY GIACOMO MARGUTTI
In molti sostengono che negli ultimi anni ci sia stato “il grande ritorno del freeride”. Dopo aver raidato città intere, costruito jump e pipe enormi si torna finalmente alle origini. Lo snowboard è nato in backcountry e queste sue radici non potranno mai essere estirpate. Ma chi ha mai pensato che se ne fosse veramente andato? Tutto si evolve. Spesso ci si evolve alla ricerca dell’origine. Anche nella pratica dello snowboard freeride c’è stata una grande evoluzione. Insoddisfatti di prendere una seggiovia (o, per i più fortunati, un elicottero) stiamo cercando di tornare al passato strizzando l’occhio al futuro. La ricerca del massimo contatto con la natura e la montagna. Guadagnarsi con il sudore e con le gambe ogni singolo centimetro di powder. Probabilmente da qui è nato lo splitboarding. Negli ultimi anni si sono evoluti moltissimo i materiali per la pratica dello split e le aziende hanno raggiunto la consapevolezza che non si trattava più di una nicchia di mercato, ma di una vera e propria tendenza di molti snowboarder, non solo i più maturi o nostalgici, ma anche giovani che cercano un confronto con la natura e con se stessi. Tutto bello, anzi bellissimo. Ma per fare tutto questo, bisogna raggiungere un livello di consapevolezza sotto vari punti di vista che riguardano noi stessi, gli altri e l’ambiente che ci circonda. Come prima cosa bisogna essere consapevoli delle proprie capacità tecniche e fisiche, fare sempre e solo cose che siano alla nostra portata sia a livello tecnico che di sforzo fisico: in fresca si fa fatica, anche per fare solo qualche curva o per rialzarsi dopo una caduta. Altro punto fondamentale riguarda l’attrezzatura. Per quanto riguarda il trittico tavola-attacchi-scarponi quasi tutte le aziende
propongono del loro materiale Split a catalogo, ma non dimentichiamoci il materiale da autosoccorso in valanga che non è un optional in nessuna delle sue componenti. Snowboardare in fresca, anche nel posto che ci sembra essere il più sicuro al mondo, senza ARTVA, pala e sonda - o senza anche una sola di queste - non ha davvero alcun senso ed è pericolosissimo, sia per noi stessi che nei confronti di chiunque possa aver bisogno di noi. Ovviamente, sembra scontato dirlo, ma è fondamentale anche saperla usare questa attrezzatura, quindi cercate qualche corso vicino a casa vostra e iscrivetevi immediatamente. Il mercato al momento ci offre sistemi di sicurezza aggiuntivi come zaini dotati di airbag o respiratore; questa è sicuramente attrezzatura che in alcuni casi può davvero fare la differenza ma, sia chiaro, non può sostituirsi al kit da autosoccorso in valanga e a dei fidati compagni di fresca che siano altrettanto equipaggiati e che siano a conoscenza delle procedure di soccorso. Un’altra abitudine fondamentale deve essere quella di consultare il bollettino valanghe relativo alla zona in cui avete intenzione di raidare, non sottovalutare mai le opinioni e i report di chi conosce la zona sicuramente meglio di noi. Il bello del freeride è il fatto che tramite esso si possa godere al massimo di un’esperienza nella natura e in luoghi davvero incontaminati. Il perfezionamento dell’attrezzatura da splitboarding degli ultimi anni è il mezzo che sta permettendo a un sacco di persone esplorazioni e avventure fino a poco tempo fa di più complessa gestione se non impossibili. Lo Splitboarding ci permette di esplorare, nel senso più completo del termine, sia noi stessi che l’ambiente in cui viviamo: approfittane.
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SANDY SHAPES ZINGARA SPLIT
BY DENIS PICCOLO
Per gli appassionati delle tavole split, Union presenta un attacco ultra performante che garantisce gli alti standard di sempre. In Union Binding ricerca e sviluppo sono da sempre in costante evoluzione e proprio grazie a questa ferrea volontà di rinnovamento entra nel mercato splitboard senza timori. Viene infatti introdotta Splitboard Expedition, la serie che andrà a rivoluzionare completamente il mondo split. Quando vai in splitboard in fuoripista o in ride sulla via del ritorno, avere una connessione a prova di bomba gioca un ruolo importante sia in salita che in discesa. Gli attacchi della Union Expedition FC uniscono la semplicità del sistema Split System della Union con le performance che ti aspetteresti dagli attacchi esclusivi Forged Carbon che regalano una interfaccia precisa con la tavola. La rivoluzionaria tecnologia Forged Carbon assicura un peso ridotto del 40% rispetto alle materie plastiche senza comprometterne le caratteristiche tecniche, proprio grazie all’utilizzo di fibre di carbonio multi direzionali. Con 500.000 fibre turbostatiche per centimetro quadrato, i pro del Forged Carbon si assicurano che tu non disperda neanche un grammo dell’energia, né in arrampicata, né in discesa. Questo materiale leggero e robusto è perfettamente adatto per il sistema di attacco dello splitboard. A differenza dei complicati sistemi di attacco che includono un sacco di componenti mobili, il sistema Union Split funziona con una sola leva. Tira la leva per cambiare modalità,
spingila nel sistema di blocco per rimetterla a posto. Quando è il momendo di cambiare alla modalità arrampicata, l’opzione più pratica per farlo è quella di abbassare la regolazione del forward lean per far diminuire l’angolo dello spoiler per affrontare l’arrampicata. Invece di utilizzare viti, blocchi ed altri metodi complicati di regolazione, l’Expedition FC funziona con un sistema di regolazione a leva singola per darti il massimo con il minimo sforzo. Semplicità e performance in un unico pacchetto. SPOILER Lo spoiler simmetrico Expedition Duraflex Highback è disegnato specificamente per il touring. Presenta una regolazione rapida del forward lean che passa dalla modalità tour alla riding in uno schiocco di dita. PIASTRA BASE La soletta X-Carb SP1 è realizzata con un materiale composito rivoluzionario che contiene una quantità elevata di carbonio pre-mescolato, creando una piastra base rigida, ma super leggera nelle torsioni, ideale quindi per lo splitboard. STRAP Gli Strap ExoFrame/Air offrono forza e reattività all’esterno, calzata e comfort all’interno. I Cricchetti Magnesium 2.0 sono costruiti per durare e sono quattro volte più resistenti dell’alluminio, con solo la metà del peso.
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BY DENIS PICCOLO
Fin dal suo lancio sul mercato, il Barryvox è stato tra gli Artva più affi-
Alte prestazioni sono possibili solo se l’utente può accedere rapida-
dabili. Oggi vanta oltre 45 anni di esperienza ed è ancora sviluppato e
mente e facilmente, ed è per questo che Mammut ha completamente
prodotto in Svizzera. Per la stagione invernale 2017/18, Mammut, sulla
rivisto l’interfaccia utente del Barryvox. Con un display retroilluminato
reputazione che ha contraddistinto tutti i precedenti modelli, presenta
di facile lettura, i tasti che possono essere azionati anche con i guanti,
una nuova generazione di apparecchi: Barryvox S e Barryvox. I punti di
resistente agli urti, menù intuitivo, aiuto acustico, impreziosito da un’in-
forza per questi nuovi gioielli che si affacciano sul mercato sono: la fa-
terfaccia visiva elegante, il Barryvox dimostra che ottime prestazioni si
cilità di utilizzo e le elevate prestazioni soprattutto per quanto riguarda
possono avere anche senza essere per forza troppo complessi. Solo un
la portata. Contemporaneamente la linea Snow Safety si arricchisce an-
facile utilizzo del ricetrasmettitore può salvare la vita quando si tratta di
che di un nuovo zaino airbag molto versatile Mammut Flip Removable
una situazione di emergenza.
Airbag 3.0 e una nuova sonda da autosoccorso dall’ingombro limitato. Nel valutare le prestazioni di un ARTVA, un parametro di particolare MAMMUT BARRYVOX S
importanza è la larghezza del corridoio di ricerca. Mammut aspira al
Il nuovo Barryvox S non è solo tra i migliori sul mercato quando si tratta
massimo delle prestazioni, perchè le prestazioni che consentono di ri-
di campo di ricezione e larghezza del corridoio di ricerca, ma eccelle
sparmiare tempo aumentano inevitabilmente le speranze di vita. Con
anche grazie a un’interfaccia utente molto intuitiva e in linea con le
una larghezza del corridoio di ricerca di 70m (in modalità digitale) e un
esigenze del mondo attuale. Tuttavia, sono sempre necessarie eser-
campo di ricezione affidabile di fino a 70m, il Barryvox S si posiziona tra
citazioni regolari per qualsiasi utente, perchè si può solo beneficiare
i primi ricetrasmettitori a livello internazionale. Grandi campi di ricezio-
appieno del potenziale di un dispositivo, se non sono state effettua-
ne circolari assicurano che i trasmettitori sepolti possano essere iden-
te prove d’utilizzo ricorrenti. È chiaro che la prestazione e l’interfaccia
tificati prima, consentendo ampi corridoi di ricerca e di conseguenza
utente intuitiva del Barryvox S possono far risparmiare tempo cruciale,
brevi percorsi di ricerca agevolando notevolmente la fase di ricerca,
specialmente in situazioni di emergenza particolarmente stressanti.
con un rilevante risparmio di tempo.
WHEN TIME IS YOUR ENEMY, FAST IS YOUR FRIEND. IL NOSTRO ARTVA PIÙ EVOLUTO E PIÙ ALL‘AVANGUARDIA POWERFUL. EASY. FAST. – IL NUOVO BARRYVOX ® S.
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ITW: DENIS PICCOLO
QUANDO E PERCHÉ NASCE L’IDEA DI CREARE SANDY SHAPES?
Abbinando i legni, le fibre e la resina in un processo di incollaggio
Sandy Shapes nasce da un insieme di idee ed esperienze maturate nel
con precise temperature e cicli di riscaldamento e raffreddamento
mondo dello snowboard dal 1988. Si è quindi concretizzato con le no-
otteniamo la tavola grezza da cui poi rifiniamo e otteniamo le tavo-
stre prime tavole.
le che vedete sul mercato.
DOVE NASCE IL NOME SANDY SHAPES? Sandy è il mio soprannome
A CHE TIPO DI SNOWBOARDER È DESTINATA? Copriamo tutti i tipi di
e il 99% degli amici, conoscenti e clienti mi conoscono con questo
rider grazie alla modellistica esistente o la customizzazione degli shape
nome... penso anche che di quel 99% una gran parte non sappia che
anche individualmente. Sicuramente gli shape freeride e all mountain
mi chiamo Alessandro!
sono quelli che attirano gran parte del pubblico, ma le tavole twin sono una rivelazione.
COSA DIFFERENZIA IL VOSTRO BRAND? Sandy Shapes si differenzia per cinque aspetti fondamentali: il look che distingue le superfici di
A QUALE MERCATO PUNTATE? I nostri clienti sono rider maturi e ap-
vero legno, gli shapes in continua evoluzione, le performance grazie ai
passionati che cercano prodotti di ottimo livello sia nelle finiture che
materiali e il processo costruttivo, la personalizzazione delle finiture e
nelle performance. Non siamo un prodotto di lusso, ma preferiamo es-
la customizzazione degli shapes.
sere chiamati “alto di gamma” che identifica un artigianato made in Italy dove le mani dello shaper lavorano su ogni singola tavola per ottenere
PARLAMI DEL PROCESSO DI PRODUZIONE DI UNA TAVOLA
il massimo dai sui prodotti.
SANDY SHAPES. La filosofia costruttiva è di creare tavole che, grazie all’armonia dei materiali, il loro abbinamento e il modo in
DOVE SIETE DISTRIBUITI? In questo momento abbiamo una decina
cui vengono incollate, siano uniche sul mercato. La preparazione
di dealer nel mondo, di cui quattro in Italia. Commercialmente siamo
dei materiali, soprattutto le anime e le solette, sono realizzate con
usciti nel 2012, ma è da 18 mesi che abbiamo completato tutta la col-
macchine cnc di ultima generazione per garantirne la replicabilità.
lezione e siamo pronti per il mercato.
LO SNOWBOARD STA VIVENDO UN’EVOLUZIONE COSTAN-
QUALE SARÀ SECONDO TE LA DIREZIONE DELLO SNOWBOARD?
TE E FRENETICA. POCHI ANNI FA C’È STATA UNA FORTE
Ci sono sicuramente mondi ben definiti, dal freeride alla splitboard fino
INFLUENZA DELLO SKATEBOARD E MOLTISSIMI RIDER RAI-
alle tavole da freestyle o da park per le strutture. Sandy Shapes parla per
DAVANO LE CITTÀ. ORA C’È UN FORTE RICHIAMO DELL A
valorizzare il senso della curva, del gusto di fare snowboard. Curve vere.
MONTAGNA E DEL FREERIDING. COSA NE PENSI? Il freeride sta conquistando una buona fetta di mercato negli sport inver-
PROGETTI FUTURI E IMMINENTI DI SANDY SHAPES? Allargamento
nali. Tenendo un occhio ben aperto sulla sicurezza in montagna
della collezione da donna, ma soprattutto nuove misure che il mercato
e in freeride, sono contento che questo porti un nuovo approc-
americano ci chiede. Nuove lunghezze e larghezze.
cio più legato alla natura. Un po’ tutti i brand inseriscono qualche modello dallo shape “esotico”, ma lo interpreto come un
UN MESSAGGIO A TUTTI GLI SNOWBOARDER? Di rendere lo snowbo-
“cavalcare” l’onda del mercato. Pochi sono i brand che realmente
ard sempre migliore… e di far interessare chi non lo conosce perchè ne
interpretano il mondo freeride con modelli che soddisfino le re-
rimane affascinato. Gli snowboarder hanno sempre fatto della loro identi-
ali esigenze dei freerider.
tà un argomento che li ha distinti: distinguiamoci per stile, eleganza, arte.
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TXT & PICS: LORENZO FIZZA VERDINELLI
NICOLA GANZ
Nel cuore delle ostriche possiamo trovare dei piccoli gioielli di estre-
e qui al Buffaure Snowpark hanno deciso di affidare lo snow park
ma bellezza. Proprio come per le preziose perle, anche nel cuore
alla migliore ditta italiana e europea, la F-Tech. Affidarsi a costrut-
delle Alpi italiane, nel bel mezzo delle Dolomiti possiamo trovare
tori altamente qualificati è molto importante, sopratutto se si vuole
un piccolo gioiello di estrema bellezza, l’area sci Buffaure Ciam-
realizzare uno snowpark di medie dimensioni. Strutture realizzate
pac. Ci troviamo in Trentino, e più precisamente a Pozza di Fassa,
ad opera d’arte sono importantissime per contribuire ad alzare il li-
a pochi chilometri tra il Veneto e L’Altro Adige. Grazie a questa sua
vello dei rider, diminuire gli incidenti e infortuni, e sicuramente ad
vicinanza alle altre regioni, Buffaure riesce ad essere una stazione
attirare più appassionati possibili. Lo Snowpark Buffaure è un play-
sciistica molto moderna e attenta al turismo di ogni tipo. Anche gli
ground di medie dimensioni, non vuole essere un alternativa agli
appassionati di freestyle possono trovare pane per i propri denti al
snowpark-monstre dove siamo abituati a vedere girare i pro di tutto
Buffaure, perché si trova un piccolo snowpark davvero divertente
il mondo, ma vuole essere la scelta ideale per chi vuole migliorare il
che vi farà arrivare a fine giornata con i muscoli indolenziti ma con
proprio livello in maniera molto veloce, soprattutto grazie ai due im-
un bel sorriso stampato in faccia. E’ vero, ormai nel 2018 sono ve-
pianti quasi totalmente dedicati allo snowpark. Lo snowpark è diviso
ramente rare le stazioni sciistiche che non hanno uno snowpark, il
in due aree, la prima più a monte è un aera dedicata al jibbing. Gli
mondo freestyle è ormai parte integrante del turismo e non avere
amanti delle tavole molli e del ferro sotto la soletta, possono trovare
strutture adeguate per gli amanti dell’adrenalina è una cosa folle.
una bellissima valvola di sfogo. Le strutture in quest’aera sono molto
Trovare molti snowpark però non è altrettanto sinonimo di qualità,
semplici e allo stesso tempo molto scorrevoli, queste caratteristiche
MAX VIEIDER
UN ALTRO ASPETTO DA NON SOTTOVALUTARE È IL PANORAMA, QUI LA PAROLA MOZZAFIATO È QUASI LIMITATIVA. SE VI TROVATE IN QUESTA LOCALITÀ VERSO LA FINE DELLA STAGIONE, VI CONSIGLIO DI ASPETTARE IL TRAMONTO PRIMA DI SCENDERE PER POTER AMMIRARE I PICCHI DOLOMITICI CHE SI TINGONO DI ROSSO.
MAURO BISOL
rendono quest’area particolarmente indicata per chi vuole imparare
mezzo dello snowpark troviamo anche la casetta degli shapers, que-
le basi del freestyle ma allo stesso tempo è un area apprezzata an-
sta piccola struttura riscaldata è un piccolo punto di ritrovo per gli
che da chi possiede un livello più alto, che può divertirsi e scaldarsi
appassionati, qui potete trovare tutto l’aiuto che vi può servire dagli
prima di affrontare le strutture più complicate nella parte bassa del
shapers, un posto sicuro dove poter lasciare il proprio zaino ed avere
park. La parte più a valle dello snowpark è dedicata più ai rider di un
un ottima panoramica sulle strutture prima di iniziare la giornata. Lo
certo livello, le strutture qui sono più impegnative ma sempre molto
snowpark è facilmente raggiungibile da Pozza Di Fassa. Ad est del
ben realizzate e sicure. Il terreno dove è stato costruito lo snowpark
paese, parte la cabinovia “Pozza Buffaure”, che verso la fine passa
è molto pendente e questo permette di avere landing molto ripidi
proprio sopra lo snowpark. Per scendere a fondovalle invece non
e sicuri. Di altissimo livello e tecnica sono invece alcune strutture
è necessario riprendere la stessa ma si può scendere lungo la pista
nella parte jibbing pro. Qui possiamo trovare rail molto aggressivi e
che passa praticamente nel parcheggio principale dove molto pro-
d’impatto e altre strutture più creative che nulla hanno da invidiare
babilmente avrete lasciato la macchina e termina quasi dentro Poz-
alle località più famose e blasonate. Un altro aspetto da non sottova-
za di Fassa. Buffaure è sicuramente una tappa consigliata, possiamo
lutare è il panorama, qui la parola mozzafiato è quasi limitativa. Se vi
trascorrere qui alcuni giorni di pura adrenalina o decidere di visitare
trovate in questa località verso la fine della stagione, da marzo in poi
ogni giorno uno dei tanti risorti qui vicini grazie al ticket Dolomiti
per intenderci, vi consiglio di aspettare il tramonto prima di scendere
Superski. La modalità la decidete voi, ma tra le cose da fare nel 2018
per poter ammirare i picchi dolomitici che si tingono di rosso. Nel
dovete per forza aggiungere una visita a questa perla delle Dolomiti.
MAURO BISOL
NEL CUORE DELLE OSTRICHE POSSIAMO TROVARE DEI PICCOLI GIOIELLI DI ESTREMA BELLEZZA. PROPRIO COME PER LE PREZIOSE PERLE, ANCHE NEL CUORE DELLE ALPI ITALIANE, NEL BEL MEZZO DELLE DOLOMITI POSSIAMO TROVARE UN PICCOLO GIOIELLO DI ESTREMA BELLEZZA, L’AREA SCI BUFFAURE CIAMPAC.
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TXT: NICHOLAS WOLKEN PICS: AARON SCHWARTZ
NICHOLAS WOLKEN, ATSUFUMI MIZUNO
NICHOLAS WOLKEN
NICHOLAS WOLKEN
L’UNICA COSA CHE CI SALVAVA ERA IL FATTO DI ESSERE ABBASTANZA GIOVANI DA SOPPORTARE TUTTO CIÒ. Dopo aver visitato la fiera Interstyle di Tokyo, volevamo andare a girare un po’ in fresca. La stagione in Europa fino a quel momento era stata molto arida ed eravamo tutti pallidi dallo stare sempre in ufficio. Il camper del nostro amico Atsufumi Mizuno era pronto a partire da Tokyo. Dopo una veloce occhiata al meteo e ai bollettini della neve, io, Stephan Maurer, Aaron Schwartz, Atsu decidemmo spontaneamente di andare verso nord solo con la molto vaga idea di dove saremmo dovuti finire. Erano in discussione Sapporo, Kiroro e Furano, ma niente era deciso. Siamo saliti su quello che sembrava essere un battello deserto, una roba che avrebbe potuto benissimo essere presente su un set di un film dell’orrore. Non c’è bisogno di dire che le foto sul volantino erano molto più belle di quello su cui ci eravamo imbarcati. Dopo un po’ di ore di su e giù sul ponte del battello, posammo le nostre gambe molli e stanche su Hokkaido. Il camper era così strapieno di cani, board bag, tavole da surf e troppi bagagli che era diventato pericoloso sedersi verso il fondo. Ogni volta che ci fermavamo, il cargo che trasportavamo scivolava verso la parte anteriore e quasi schiacciava i passeggeri sui sedili posteriori. L’unica cosa che ci salvava era il fatto di essere abbastanza giovani da sopportare tutto ciò. Fuori dal finestrino c’era un paesaggio ricoperto di neve e minuto dopo minuto il sogno si stava avverando. Iniziammo a sentire i fremiti da fresca e il morale era altissimo. Il nostro mantra quando ci imbarchiamo in questi viaggi è di divertirci il più possibile nella neve più profonda e passare degli ottimi momenti con i nostri amici, mentre lavoriamo sulle email e filmiamo la nostra prossima clip sulla strada. L’esperienza ci ha dimostrato che più filmiamo l’un l’altro mentre ci divertiamo, più ci piace come viene poi la clip. Ecco perchè non spegniamo mai le nostre telecamere e ci inquadriamo sempre l’un l’altro. In questa maniera possiamo tutti girare in tavola, filmandoci a vicenda a turni, e fare interi giri senza fermarci mai. Per noi è meglio lasciare che quei momenti magici avvengano naturalmente, piuttosto che forzarli per farli venire bene in pellicola. Alla fine è tutta questione di essere pronti a qualunque evenienza, vivere alla giornata senza un piano fisso, ma sapendo dove siamo diretti. Perlomeno sapevamo quello che volevamo: face shots. Furano è una delle nostre destinazioni preferite perchè offre molti e bellissimi punti d’accesso, ed è abbastanza semplice trovare una buona fresca sia dentro che fuori dalla resort, anche a piedi. Le piste sono perfette per il carving, e il terreno ha tutto quello di cui si ha bisogno. Inoltre sembra che non è stata ancora
ALLA FINE È TUTTA QUESTIONE DI ESSERE PRONTI A QUALUNQUE EVENIENZA, VIVERE ALLA GIORNATA SENZA UN PIANO FISSO, MA SAPENDO DOVE SIAMO DIRETTI. presa d’assalto dai turisti stranieri come molte altre resort giapponesi. Ciò significa che potete condividere il backcountry con pochi altri rider, le code agli impianti sono molto corte e pure le run più popolari ci mettono un po’ di tempo ad essere sporcate da tracce. Quando arrivammo ogni cosa era esattamente come speravamo che fosse. Tonnellate di neve freschissima, tutta per noi. Curve lunghe e profonde su cui puoi sprayarti la tua stessa faccia. Il nostro business quotidiano insomma, un ottimo business! Mi ricordo ancora tutti i face shot bianchissimi intanto che il mio cervello processava informazioni riguardanti gli alberi che mi stavano davanti e che poco dopo erano dietro di me, persi in nuvole bianche di polverosa neve fresca. Comunque, a nostro discapito e sorpresa, stranamente per un posto come il Giappone, a un certo punto smise di nevicare. Da lì in poi iniziammo a camminare e scarpinare con le ciaspole per scoprire nuovi posti incredibili nel backcountry pazzesco del Giappone, in cerca di linee non ancora tracciate. Un giorno sul cammino verso casa ci imbattemmo in un canale che ci riportava verso la resort. Di solito quei canali sono dei posti in cui non ci si deve infilare per niente al mondo, ma quello era diverso. Era una specie di halfpipe naturale, veloce e ondoso. Dopo averlo raidato tutto, ci sputò fuori e ci guardammo l’un l’altro sorridenti: sapevamo già che saremmo tornati il giorno dopo con gambe più fresche e le telecamere pronte a filmare. La Monkey Trail, come l’avevamo soprannominata, diventò uno dei posti che più frequentammo per filmare il successivo video Yearning For Turning. Dopo aver girato in tavola, di solito ci prendiamo del tempo per visitare alcune città di montagna per scoprire una nuova cultura originale giapponese, come il Cafe Goryo e altri piccoli posti fighi dove ci piace incontrare nuove persone, mangiare del cibo delizioso e bere la miglior ginger honey beer che abbiamo mai provato. Durante i giorni a Furano, il nostro amico Funae ci ospitò nella sua piccola ma accogliente baita chiamata “Naya Lodge” - una fattoria estiva di meloni che d’inverno diventa una baita sciistica. I lavoratori della fattoria stavano già tirando via la neve dalle serre mentre prendevamo la via del ritorno. Ci sembrò un po’ presto, ma la primavera era già alle porte. Il Giappone è ovviamente uno dei migliori spot per girare in neve super fresca e profonda, ma è anche il posto in cui ci siamo imbattuti in una nuova scena e un nuovo movimento con un approccio diverso allo snowboard: uno con cui ci identifichiamo personalmente e con cui ci relazioniamo in maniera molto forte. Domo arigato, Giappone!
NICHOLAS WOLKEN
WOLKEN, MIZUNO, MAURER
STEPHAN MAURER
ITW: DENIS PICCOLO & MATTEO ROSSATO PICS: MATT GEORGES
Qualcuno magari non conosce i loro nomi. Non ancora. Siamo abbastanza sicuri che questi tizi qui in queste pagine avranno un futuro roseo nel mondo dello snowboard, prima o poi. Oppure lo stanno già avendo, e noi non siamo stati pronti per seguirne i passi o eravamo distratti a fare altro. Sia quel che sia, abbiamo scelto alcuni tra i migliori up&coming (astri nascenti?) riders internazionali, e gli abbiamo sparato alcune domande generiche e un po’ a caso. Giusto per vedere come reagivano e per testare i loro pensieri. Mi ricordo di quando ero stato a uno di quei contest storici che non ci sono più, era a Davos durante capodanno del 2003 o 2004, e Giacomo Kratter mi presentò un ragazzino di circa 14 anni e mi disse: “Lui è fortissimo in skate ma un giorno lo sarà ancora di più in snowboard. Ha molto talento.” Il ragazzino era svizzero, il suo nome Iouri Podladtchikov. Non è mai troppo tardi, né troppo presto.
BY MATT GEORGES
CHI SEI? Sono Antti Jussila, uno snowboarder finlandese. CHE COSA TI ASPETTI DALLO SNOWBOARD? Voglio continuare a fare le mie cose, anche se ciò suona un clichè. Continuare a progredire con il mio riding. CHE COSA TI PASSA PER LA TESTA QUANDO STAI PER PRENDERE IL VOLO? Cerco sempre di concentrarmi prima di saltare. A volte mi manca un po’ il focus e il risultato poi si vede hah. QUAL È LA PRIMA COSA A CUI PENSI QUANDO CHIUDI UN TRICK IMPOSSIBILE? È sempre molto gratificante e un po’ irreale quando chiudi qualcosa a cui hai sempre pensato di
fare ma non l’avevi mai fatto prima. CHE COSA TI ASPETTI DAL FUTURO? Sono quel tipo di persona che vive il momento, ma spero che in futuro riesca sempre a fare qualcosa di cui sono appassionato e che mi piace molto fare. COS’ERI NELLA TUA VITA PRECEDENTE? Hahah, immagino fossi un animale. COSA VUOI RAGGIUNGERE NELLA TUA VITA? Voglio fare cose che, quando guardo poi indietro, mi renda felice il fatto di averle fatte e non mi tocca riflettere su “oh cazzo, avrei dovuto fare così ma non l’ho mai fatto perchè qualcuno mi aveva detto che non era giusto”.
BY MATT GEORGES IN SIBERIA
BY MATT GEORGES
CHI SEI? Joow, sono Cees Wille dall’Olanda. Ho 25 anni. E vado in tavola da più della metà dei miei anni.
QUAL È LA PRIMA COSA A CUI PENSI QUANDO CHIUDI UN TRICK IMPOSSIBILE? Ooooo merda! C**zo, sì.
CHE COSA TI ASPETTI DALLO SNOWBOARD? Cosa mi aspetto? Non troppo, cerco sempre di avere il massimo da tutto! E amo andare in tavola, ecco perchè lo faccio così spesso.
CHE COSA TI ASPETTI DAL FUTURO? Spero che NEVICHI di più. Ma sono preoccupato per il surriscaldamento globale.
C H E CO SA TI PA SSA PER L A TESTA QUA ND O S TAI PE R PRE ND E RE IL VO LO? Quando volo vuol dire che sto andando da qualche parte per un avventura, quindi sono gasato haha.
COS’ERI NELLA TUA VITA PRECEDENTE? Non so, forse un leone. COSA VUOI RAGGIUNGERE NELLA TUA VITA? Fare quello che mi fa stare bene! Voglio dire, sul serio. È la cosa più importante.
BY MATT GEORGES IN MOSCOW
BY MATT GEORGES
CHI SEI? Hi my name Nikita Sekh, a typical country boy living in the Capital of Russia. CHE COSA TI ASPETTI DALLO SNOWBOARD? A dirti la verità non mi aspetto proprio nulla. Probabilmente al posto di prendere lo ski lift, vorrei essere teletrasportato. CHE COSA TI PASSA PER LA TESTA QUANDO STAI PER PRENDERE IL VOLO? Voglio vedere l’arcobaleno nel cielo, voglio vedere te e me su un uccello mentre voliamo via, e poi spero di vedere il tuo sorriso ogni giorno e ogni notte.
QUAL È LA PRIMA COSA A CUI PENSI QUANDO CHIUDI UN TRICK IMPOSSIBILE? Finalmente, hahaha. CHE COSA TI ASPETTI DAL FUTURO? Vivo qui e ora, non so cosa mi attende domani. Spero che tutto vada bene. COS’ERI NELLA TUA VITA PRECEDENTE? Batman. COSA VUOI RAGGIUNGERE NELLA TUA VITA? Voglio diventare il Presidente di qualsiasi nazione al mondo.
BY MATT GEORGES IN SIBERIA
BY MATT GEORGES
CHI SEI? Mi chiamo Sparrow Knox. Sono di Londra e amo il cibo buono. CHE COSA TI PASSA PER LA TESTA QUANDO STAI PER PRENDERE IL VOLO? Prima di prendere il volo con un aereo di sicuro penso molto di più di quando prendo il volo con la tavola. Su un aereo sogno quello che deve ancora succedermi. Su una tavola spero che andrà tutto bene e che non mi ammazzo. Ho sempre un attitudine positiva! QUAL È LA PRIMA COSA A CUI PENSI QUANDO CHIUDI UN TRICK IMPOSSIBILE? Un senso di sollievo. Poi son gasato. E poi ancora voglio rifarlo!
CHE COSA TI ASPETTI DAL FUTURO? Voglio una famiglia, andare in spiaggia al mare e in montagna insieme ai miei figli, insegnargli tutto quello che so e di più. COS’ERI NELLA TUA VITA PRECEDENTE? Ero Mowgli del Libro della Giungla, in giro per la giungla a mangiare frutta fresca e farmi amici con tutti gli altri animali. COSA VUOI RAGGIUNGERE NELLA TUA VITA? Far felice la gente. Condividere la mia conoscenza per aiutare gli altri. Back Smiths. Fare film. Essere eco e auto-sostenibile,
BY MATT GEORGES IN MOSCOW
TXT: GEORGE BOUTALL PICS: MATT GEORGES & DOMINIC ZIMMERMANN
Il carving e il backcountry sono tornati di moda, ve ne siete accorti? Immagino di sì. Da questa premessa, gli street rider stanno cercando di dimostrare che il riding urbano ha ancora un peso nell’industria dello snowboard, mixando un po’ il loro stile e spingendo i limiti di quello che finora si pensava fosse possibile fare sulle strutture cittadine. Questo è infatti un periodo molto interessante per lo street riding, c’è una buona dose di creatività che è stata introdotta nella scena dai rider di tutto il mondo. Alcuni rider filmano in alcuni spot che finora sarebbero stati inconcepibili, mentre altri uniscono diversi trick nello stesso per fare un bel mix creativo, altri ancora non si allacciano la tavola ai piedi per spingere sempre di più i limiti del possibile – proprio come Antti Jussila qui, che spinge un ollie north da un booter urbano.
ANTTI JUSSILA BY MATT GEORGES IN SIBERIA
KEVIN TRANNER BY MATT GEORGES IN SIBERIA
WILL SMITH BY MATT GEORGES IN SIBERIA
Sebbene niente possa battere un bel trick
ci 50/50, ma boardslide e addirittura lipsli-
tecnico e preciso in una video part, tan-
de. Sebbene questa moda sta veramente
ti rider non vogliono limitarsi a fare solo
spingendo in là i limiti del riding tecnico
un rail e creano nuove alternative per
sui rail, c’è anche da dire che mentre al-
mischiare le carte in tavola: pole jams
cuni rider sono stilosissimi (vedere Louif),
into rail, wallride out of rail, e ora il trend
altri sembrano invece molto sketchy con
maggiore sembra siano i transfer tra rail.
le loro combo, e a volte sono più simili a
Prendete a esempio l’ultima video part
dei rollerbladers che a degli skaters. Così ci
di Jesse Paul in Arcadia: c’è lui che salta
si deve chiedere se questo tipo di progres-
da un rail all’altro in qualsiasi direzione,
sione è quella che stiamo vogliamo, o se si
fino a tre combo in un solo trick. Il mae-
vada in una direzione simile a quella che
stro di stile Louif Paradis è super tecnico
è avvenuta per i cork multipli – che ci in-
e ancor di più stiloso quando chiude trick
tontiscono il cervello mentre si perde l’es-
come bluntslide to hardway 270 lipslide e
senza originale del riding. Qui comunque,
backside lipslide to fronside boardslide che
Kevin Tranner e Will Smith non hanno pro-
fanno impazzire chiunque lo guardi. E se
blemi nel mostrare tutto il loro stile su quel
parliamo di progressione in street, come
rail transfer nei sobborghi del cuore della
non citare Halldor Helgason che ogni vol-
Siberia. Con questo tipo di trick si va sul
ta pusha sempre di più i limiti del possibile
sicuro che non è di certo una moda pas-
facendo transfer da un rail all’altro con kink
seggera, ma una nuova frontiera che sarà
multipli – e non stiamo parlando di sempli-
sempre più presente nel futuro immediato.
ALEX TANK BY DOMINIC ZIMMERMANN IN ANDERMATT
Con il boom dello street riding negli anni più
Ted Borland dal video Think Thank dell’anno
recenti, città come Salt Lake e Innsbruck han-
scorso, per notare come si spari tutti i knobbed
no iniziato a mettere dei blocchi tipo “skate” e
rails di Salt Lake City. E non stiamo parlando di
spuntoni sui rail che potrebbero essere fatti an-
50/50 e tailpress, ma di interi boardslide e an-
che da snowboarders. Ma i riders dovrebbero
che lipslide! Tutto alla faccia dei quei poliziotti
sottostare a queste limitazioni imposte dalle
che vogliono rovinare il loro divertimento! Qui
autorità locali che chiudono di fatto gli spot
sopra Alex Tank e a sinistra Dominik Wagner si
migliori? Ovvio che no! Alcuni rider si sono
sparano un knobbed rail austriaco bello cazzu-
armati di seghe elettriche e generatori, per ta-
to, senza tirarsi indietro minimamente. Voglio
gliare e segare via quegli orpelli che limitavano
dire, vi immaginate come potrebbe essere
il loro riding. Altri invece hanno alzato l’asticella
ollare all’indietro e girare su un rail del genere
cercando di raidarci proprio sopra, senza libe-
in switch come fa Dominik proprio in questa
rarsi di essi. Dovete dare un occhio alla parte di
foto? Assurdo, vero?
DOMINIK WAGNER BY DOMINIC ZIMMERMANN IN ANDERMATT
NIKITA SEKH BY MATT GEORGES IN SIBERIA
Fino al 2002, i trick one-foot sembravano un
sebbene sembrino piuttosto semplici e diver-
po’ strani da fare e non erano molto popolari,
tenti, in realtà son dei trick super tecnici. Chiun-
fino a quando uscì la parte di Travis Parker nei
que si sia messo una tavola ai piedi e sia salito
video di Robot Food: quel pazzo fece cono-
su una seggiovia in one-foot sa bene quanto
scere al mondo tutto un altro livello di com-
già sia difficile girare in tavola con un piede solo
bo in one-foot, includendo footplant su rail e
sopra a neve ghiacciata. Ecco, ora immaginate
droppando giù dai cliff. Da allora in poi, rider
farlo su un gap di 40 metri, con solo un piede
come Scotty Stevens e Jesse Burtner hanno
attaccato alla tavola e in mezzo alla neve fresca.
continuato a sperimentare spin in one-foot,
Ma la cosa divertente dei trick in one-foot è che
grab assurdi e varie combo sui rail, facendo di-
hanno introdotto così tante nuove variazioni –
ventare il trick in one-foot un must di qualsiasi
non solo negli air e sui rail, ma anche footplant
parte video. Mentre la crew di Think Thank si
su e giù da ostacoli, spin in one-foot e alcuni
è limitata a fare i trick in one-foot su ostacoli
sono diventati trick no-foot, come i salti hippie,
piuttosto piccoli ma tecnici, Bode Merrill invece
cave man e finger flip... non c’è veramente limi-
ha alzato l’asticella dell’impossibile dei trick in
te a quello che può essere provato. In queste
one-foot fino a lassù, facendo double backflip
due pagine Nikita Sehk dischiude il vero poten-
in powder, footplant giù dai cliff, wallride urba-
ziale dei trick, grazie a un pole jam arrugginito
ni... ha anche fatto uno straight air in one-foot
in un one-foot indy grab da una costruzione
sul Chad’s Gap! Con tutta questa hype, i trick
abbandonata e un super sketchy cave man
in one-foot non sono mai stati così popolari. E
giù da un drop urbano nel mezzo della Siberia.
NIKITA SEKH BY MATT GEORGES IN SIBERIA
WILL SMITH BY MATT GEORGES IN RUSSIA
Un po’ di anni fa, i rider in street erano focalizzato principalmente su dei handrail standard, mentre oggigiorno è difficile trovare dei singoli rail normali nelle parti video dato che gli stessi rider hanno iniziato a spingersi sempre più in là con la loro creatività, esplorando veramente il panorama urbano, prendendo in considerazione un po’ tutto quello che la città lascia loro, dagli staccionati ai roof gap – il tutto pesantemente influenzato dalla scena di skateboard. E, dato che i trick son sempre più influenzati dallo skate, così è successo anche al filming stesso. Invece che filmare il rail con la sola lente fish-eye, i filmer in street hanno alzato l’asticella del loro stesso mestiere cercando di fare follow-cam ai rider sulla tavola, mentre i rider hanno iniziato a unire diversi trick in una linea singola, per rendere le loro video parti ancor di più simili allo skate. Questo ha fatto sì che il riding in street sia tuttora interessante e, grazie a un buon mix di rail e altri ostacoli sulle loro linee, i rider possono veramente spremere la loro immaginazione e creatività.
TXT & PICS: MATT GEORGES
BENNY URBAN
CITTÀ ENORMI E TONNELLATE DI NEVE: LA RUSSIA È DA SEMPRE LA TERRA PROMESSA PER TUTTI QUELLI CHE AMANO GLI SPOT URBANI.
BENNY URBAN
KEVIN TRANNER
KEVIN TRANNER
ANTTI JUSSILA
Lo street riding è una cosa molto intrigante per tanti di noi. Perchè uno dovrebbe passare così tanto tempo in città quando potrebbe restare in montagna a godersi la natura spettacolare? E’ una cosa molto stupida, a dirla tutta. Ma se nasci a Helsinki, a Quebec o a Mosca? Se lo snowboard in street fosse naturale come giocare in giardino? E se lo snowboard fosse solo un giro di persone più largo, con tanti background diversi, gusti, paesaggi, spot e via dicendo? Città enormi e tonnellate di neve: la Russia è da sempre la terra promessa per tutti quelli che amano gli spot urbani. La nazione-continente è un piccolo mondo a se stante. Un mondo unico a dir la verità: hanno un loro alfabeto, una storia lunghissima, un clima freddo e intenso, oltre a una serie di clichè infiniti che si adattano bene a una destinazione talmente esotica. Tutto ciò lo sapevamo ben prima di andarci, ma superata la frontiera con l’Est - è tutta un’altra storia. Quando passi 12 ore in strada riesci a sperimentare sulla tua propria pelle la vibe russa, anche se è difficile capire veramente quello che succede da quelle parti. Un sacco di volte mi son ritrovato a pensare “Ma che cazzo ci stiamo facendo qui!”. Tirar via un cane morto dall’in-run, firmare carte nelle stazioni della polizia russa… senza fare menzione del fatto che non ero quello che cadeva
a ripetizione sui landing dopo numerosi tentativi. E’ assurdo vedere lo sforzo di tutta una crew e di quei rider che fanno di tutto solo per farsi scattare una foto o 10 secondi di un video per la loro parte. Novosibirsk, la capitale della Sibiera, chiamata anche la “regione che dorme”, è la terza città più popolosa della Russia, dopo Mosca e San Pietroburgo, con una popolazione di 1,602,915. La ferrovia Transiberiana ha giocato un ruolo importante nella crescita della città nel diciannovesimo secolo. Ma per noi era ovviamente solo piena di spot in street fighissimi - per questo eravamo pieni di euro da spendere in quella città. Dato che era la Siberia, era ovviamente freddissima e noi infatti eravamo coperti come se stessimo andando in Antartide. Lo snowboard è figo, ma un pochino di storia come background non fa male a nessuno, giusto? Alle 7 e 15 del 30 giugno 1908, milioni di alberi caddero vicino al fiume Podkamennava Tunguska nella Siberia centrale. La maggior parte degli scienziati credono che fosse l’effetto di un meteorite o di una cometa. Sebbene non abbiano mai ritrovato un cratere, il paesaggio di quell’area disabitata ancora porta i segni di quell’evento. Nei primi decenni dell’Unione Sovietica (specialmente negli anni 30 e 40), il governo fondò l’agenzia di stato Gulag, per amministrare un sistema di campi di lavo-
E COSÌ SONO RIUSCITI A MANDARCI VIA IN UN GIORNO SOLO DA TRE SPOT DIVERSI, IL NOSTRO FILMER HA IL NASO ROTTO, E ABBIAMO SOLO UNO SHOT IN TUTTO.
BENNY URBAN
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ro penali, che rimpiazzassero il sistema precedente “katorga”. Secondo le stime del Soviet semi-ufficiali, che non furono rese pubbliche fino alla caduta dell’impero sovietico, dal 1929 al 1953 più di 14 milioni di persone passarono da quei campi/ prigioni, molti dei quali si trovavano proprio in Siberia. Altri 7, 8 milioni di persone furono deportate internamente verso aree remote dell’Unione Sovietica (ciò includeva intere nazionalità o etnie in molti casi). Mezzo milione di prigionieri morirono nei campi dal 1941 al 1943, a causa della scarsità di cibo per via della Seconda Guerra Mondiale. In altri periodi la mortalità era relativamente minore. Le misure, lo scopo e la scala dei campi Gulag di schiavitù rimane un soggetto di ricerche e dibattiti. Molti campi Gulag erano posizionati in aree estremamente remote della Siberia del nord-est. I cluster più conosciuti sono Sevvostlag (Campi Nord-Est), lungo il fiume Kolyma, e Norillag vicino a Norilsk, dove 69’000 prigionieri furono rinchiusi nel 1952. Le più grosse città industriali della Siberia del Nord, come Norilsk e Magadan, si svilupparono da campi costruiti dai prigionieri e gestiti da ex-prigionieri.
Tornando di nuovo allo snowboard, dal primo giorno abbiamo avuto così tante complicazioni con i local che a un certo del punto del viaggio sembrava quasi che non fosse possibile girare nessun trick dopo esser stati sbattuti fuori da praticamente tutti gli spot che volevamo filmare. Arriviamo al primo spot adocchiato da Will Smith, una line piuttosto cazzuta. Un’ora buona a spalare e a rompere il ghiaccio, ma ci fermano non appena abbiamo finito il lavoro. Ovvio. Impacchettiamo tutte le nostre cose e ce ne torniamo a casa. Spot successivo. Un wallride fighissimo in un’università con un palazzo minimal che sembrava veramente divertente. Portiamo il winch e tutte le nostre cose oltre la staccionata. Will fa UNA run e la security esce. I primi due sono quasi tranquilli, se paragonati al tipo enorme e incazzato che li segue subito dopo. Praticamente King Kong arriva da noi, arrabbiatissimo e senza alcun preavviso prende la nostra telecamera e dal nulla tira una craniata a Tim Schiphorst spaccandogli il naso. Sentiamo POP, sangue ovunque. Scappiamo via da questo cazzo di criminale ciccione e corrotto urlando come pazzi.
LA SIBERIA NON È STATA AFFATTO SEMPLICE. NON È UNA PASSEGGIATA NEL PARCO. MOLTI SU E GIÙ. MA ALLA FINE VERAMENTE UN’ESPERIENZA UNICA, CON DEI RICORDI INDELEBILI.
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NIKITA SEKH
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KEVIN TRANNER
Cosa potevamo fare? Fare a pugni con lui? In Russia? Proprio no. Andiamo verso un altro spot. Siamo tutti incazzati ma uniti l’un l’altro. Un paio di ore e arriviamo a questo rail abbastanza grosso. Poco distante a piedi da una di queste “piste cittadine” che ci sono a Novosibirsk. Che magari funzionava meglio per loro, dato che vedevano gente che sciava in pista e così la potevano vedere anche in strada. Tutto a posto fino a quando arriva questa signora che ci intralcia e si mette in mezzo e non ci vuole far raidare lo spot. Prima di tutto perchè è il “suo palazzo”, e poi si pianta sul nostro “trampolino”, così chiamava il kicker, per ben 20 minuti. Poi chiama la sicurezza. Arrivano belli tranquilli e così discutiamo con loro della situazione. Dopodichè ci lasciano girare perchè vedono che non c’è nessun problema. Ma a lei non sta bene. Soprattutto perchè la sicurezza sta dalla nostra parte e non dalla sua, e così chiama la polizia. Arrivano e, credeteci o meno, anche loro stanno dalla nostra parte. E così siamo lì, noi, gente che guarda dalla strada, la sicurezza, la polizia: tutti ad aspettare Benny che giri in tavola. Ma c’è sempre la signora che sta in mezzo all’in-run. Alla fine non si sa come si riesce a shootare quello che ci serve e ce ne andiamo soddisfatti di aver salvato un giorno perlomeno E così sono
riusciti a mandarci via in un giorno solo da tre spot diversi, il nostro filmer ha il naso rotto, e abbiamo solo uno shot in tutto. Sette persone, 12 ore di tentativi, tre location diverse, il tutto per un solo shot. Ne è valsa la pena? Ovvio che sì. Alla stazione dei treni un tipo non proprio tranquillo ci butta fuori, ma dopo che lo paghiamo due pacchetti di sigarette (due euro) ci dà il permesso di girare per un po’ di ore. Ma poi un altro tizio arriva sulla nostro in-run urlando che lui è il boss lì e quindi vuole dei soldi pure lui. E così lo paghiamo cinque euro. Economico alla fine, considerato il fatto che di questo modo potevamo filmare in santa pace per un po’ di tempo e concentrarci solo sui trick. Potrei andare avanti a raccontarvi aneddoti e storie come quelle qui sopra. Probabilmente è stata la prima volta nella mia vita che ho sentito del razzismo o del nazionalismo contro di noi. Le parole e i sentimenti possono essere a volte rudi e pesanti, tipo “tornatevene nella vostra cazzo di nazione”, “non avete niente da fare qui”. Ma comunque è stato lo stesso molto speciale conoscere la Russia un pochino di più, annullando i nostri clichè (o meno). La Siberia non è stata affatto semplice. Non è una passeggiata nel parco. Molti su e giù. Ma alla fine veramente un’esperienza unica, con dei ricordi indelebili.
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OUTSIDE THE COMFORT ITW: GIACOMO MARGUTTI PICS: MATT GEORGES SPOT: RUSSIA & SIBERIA
HEY WILL, COM’È STATO FILMARE IL PRINCIPE DI BEL AIR? OK, BATTUTA STUPIDA MA LA DOVEVO FARE PER FORZA, SCUSAMI. DOPODICHÈ, TORNANDO A NOI: PARLACI UN PO’ DELLA TUA CARRIERA: COME HA FATTO UN TIPO INGLESE COME TE CHE PROVIENE DA UN PAESE SENZA MONTAGNE A DIVENTARE UN RIDER COME LO SEI TU ORA? Sì, le cose sono un attimo difficili quando vuoi imparare ad andare in snowboard ma cresci in un posto senza montagne o senza neve. Quando ho iniziato c’era solo un posto indoor a Tamworth. In tutto il resto della Gran Bretagna si girava solo su snowflex o dendex. Non era poi così male alla fine perchè vivevo in un posto che era veramente vicino a una pista sintetica e son stato fortunato ad avere genitori che mi hanno supportato sin dall’inizio e mi hanno portato in quel posto tipo cinque giorni a settimana per i miei primi due o tre anni di snowboard. Inoltre dove sono cresciuto ha un’altitudine piuttosto elevata, così abbiamo un po’ di centimetri di neve durante l’inverno per un paio di giorni ma niente di che, si scioglie in fretta. E COSÌ QUINDI LE PISTE SINTETICHE E I PALAZZETTI SNOWDOME SON POSTI IN CUI UNO DIVENTA UNA MACCHINA DA RAIL? Per girare bene sulle piste sintetiche devi essere veramente capace e avere un ottimo controllo delle lamine – solo così fai delle belle curve. Inoltre ciò ti dà la tecnica giusta per girare sui salti, infatti se dai un occhio a come vanno in tavola i rider inglesi più bravi, vedi che sono quelli che escono meglio dal kicker, con tavola piatta e un ottimo pop. Non vedi niente di quella merda tipo pre-carving haha. Son cresciuto con Jamie Nicholls e Andy Nudds e Matt Macwhirter e tantissimi altri, e questi rider hanno tutti un pop incredibile sui salti e possono girare frontside dalle punte come non avete mai visto fare ad altri. Per quanto riguarda i rail, ne avevamo uno bello lungo tipo gas pipe ma si muoveva un po’ e quindi non era proprio quello più adatto. I palazzetti indoor sono sicuramente ottimi per imparare tutti i trick che vuoi sui rail. Dicendo questo so anche che si perde
un po’ il lato dell’imparare a snowboardare in maniera corretta. Vedo spesso ragazzini che girano indoor una marea di trick impossibili sui trick, poi li porti in montagna e non sono capaci di girare veloci in tavola. È PER QUESTO CHE SEI DIVENTATO BRAVISSIMO IN STREET? Non direi che è per quello, ma girare nelle condizioni delle piste sintetiche sicuramente ti prepara ad affrontare le in-run più sketchy oppure per quando non hai abbastanza velocità. Ma alla fine fai quello che devi fare, è solo snowboarding. L’unica differenza è che in street hai pur sempre la neve (il più delle volte haha), e ciò è un bonus per me – girare su della neve vera all’aperto e non al chiuso come in un frigorifero. QUAL È LA COSA PIÙ FIGA DELL’ESSERE UN RIDER STREET E QUELLA NEGATIVA? La cosa più cool è quando devi filmare una parte video e puoi scegliere il tuo spot preferito, i tuoi trick e puoi veramente esprimere il tuo snowboarding nella maniera in cui vuoi tu. Se lavori bene e tanto, hai pazienza nel cercare gli spot giusti, allora puoi costruire la tua parte pezzo per pezzo durante l’inverno. È bello ma c’è sicuramente un lato negativo, cioè che così facendo non riesco a godermi la montagna come vorrei. Quest’anno ho provato a scegliermi gli spot un po’ più in montagna e meno in città. Non è altrettanto figo il fatto che a volte veniamo cacciati da alcuni spot dove non sarebbe in realtà un problema girarci, poi cose come la pioggia, la mancanza di neve durante i viaggi... tutto ciò rende lo street molto difficile ma alla fine si trova sempre una soluzione per tutto. Quando dai un’occhiata alle immagini e tu o il tuo amico siete riusciti a portare a casa qualcosa, beh allora ne è valsa la pena. Tutti si mettono in gioco per far sì che le parti video vengano chiuse, dai rider ai filmer ai fotografi. QUAL È STATO IL TUO MIGLIOR VIAGGIO FIN QUI? Forse quello in Giap-
pone con il progetto First Layer l’anno scorso. È riuscito tutto alla grande, la neve era perfetta, gli spot anche, la miglior guida che potessimo avere e una crew fantastica. Nessun stress, molto divertimento e siam riusciti a portare a casa tantissimo materiale e parecchio figo tra l’altro. L’anno scorso sono andato a Isalmi, in Finlandia giusto prima di Natale con Postland e c’ero io, Cees Wille, Simon Hound, Artem Smolin e il nostro filmer Tim. Siamo riusciti a portarci a casa tipo due shots al giorno per ogni giorno del viaggio (dieci giorni). E infatti durante quel viaggio abbiamo fatto alcuni tra gli shots migliori di tutto il video. TRE RIDER A CUI TI SEI SEMPRE ISPIRATO? Tre sono ovvi per me: Keegan Valaika, Alex Stathis e Louif Paradis. Ma ce ne sono tanti altri come Jake OE, Jed Anderson, Danimals e Jake Kuzyk ma ci sono troppi snowboarders a cui ispirarsi. Mi piace come l’approccio al riding di Louif cambi ogni volta a seconda del video che gira, è un genio. Gli spot che è capace di selezionare, e le cose che ci fa sono pazzesche. Ha un buon occhio per gli spot e per selezionare i suoi trick! Keegan e Stathis sono quelli che più ho guardato quando ero più piccolo. E son tuttora gasatissimo quando vedo delle loro nuove clip. Inoltre tutti i rider che vengono dal Minnesota sono pazzeschi! TRE VIDEO PART IN STREET CHE CONTINUI A GUARDARE E AMMIRARE? Keegan in Givin One/In Colour, Danimals in Mayday, Louif in Deja Vu. CHE DIREZIONE STA PRENDENDO IL RIDING IN STREET? Non ho la più pallida idea in realtà. Non mi faccio coinvolgere da questo genere di dibattiti. Mi piace solo girare in tavola con i miei amici e provare a filmare il meglio che posso. Tutti possono fare quello che vogliono in snowboard. COSA NE PENSI DEI RIDER DI CONTEST E DI QUELLI CHE A FEBBRAIO
ANDRANNO A FARE LE OLIMPIADI? LE GUARDERAI? Se avrò tempo, bene, sennò non è un qualcosa che mi interessa particolarmente guardare. Quello che fanno è assurdo e non sarei mai in grado di fare quelle cose, non mi butto a testa in giù fuori da un kicker e quindi bravi loro a spingersi così in là con il loro riding. Non mi interessa moltissimo tutto il resto e non ho una vera e propria opinione a riguardo.
CON COSÌ TANTI TAGLI DI BUDGET E DI COSTI, IMMAGINO SIA FIGO VENIRE SPONSORIZZATI DA UN’AZIENDA STORICA NEL NOSTRO MONDO E IN QUELLO SKATE COME VANS. SENTI UN PO’ DI PRESSIONE A RIGUARDO? Son sincero, non dico ciò che sto per dire perchè devo farlo, ma mi piace tantissimo Vans come marchio e come azienda, penso che il brand sia fantastico e le persone che sono coinvolte sono bravissime persone e c’è veramente un family vibe. È da quando avevo 16 anni che sto con Vans e apprezzo tutto il supporto che mi hanno saputo dare in tutti questi anni. E, no, non sento una pressione particolare a girare per Vans. Magari quando mi hanno messo nel team europeo e son partito per il mio primo viaggio in Finlandia allora lì ho sentito una certa pressione, perchè volevo dimostrare qualcosa al team manager Bruno Rivoire e al fotografo Matt Georges. Ma non è una brutta cosa, ora mi sembra solo che lavoriamo tutti insieme, noi rider e Bruno. Il team europeo è veramente buono ora come ora e ciò rende i nostri viaggi insieme ancora meglio, perchè andiamo d’accordo tutti quanti e abbiamo lo stesso mindset.
COSA TI RISERVA IL FUTURO? In questo momento preciso tutto è un po’ per aria, ma andrò a filmare di nuovo con Tim per un nuovo movie Postland e c’è anche qualcosa in lavorazione con Salomon e un progetto con alcuni del nostro team e così vediamo come butta insomma. Vorrei girare in montagna per più di una settimana in pre-stagione e una settimana alla fine di essa.
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PLANET SPORT
VIA MIROLTE 24
ISEO
SURF SHOPPE
VIA PINEROLO 14/D
SESTRIERE
PLAY SPORT
PIAZZA AZZARITA 1
BOLOGNA
SWIT SHOP
VIA AUBERT 67
AOSTA
PLEASURES MILANO
VIA FARA 7
MILANO
SWITCH SHOP
VIA DANTE ALIGHIERI 45
SCANDICCI
POINT DU SPORT
VIA ROMA 85
COURMAYEUR
TAMARO SPORT
VIA ROMA 24
GUANZATE
PREDONI SHOP
CORSO DEL POPOLO 363/365
ROVIGO
TASSI SPORT
CORSO ITALIA 82
VIGNOLA
PROMO SPORT
PIAZZALE BORROMINI 76
TORINO
TECNO SPORT
VIA FROSINI 48
PISTOIA
PROMOSPORT
VIA J.A. CARREL 11
CERVINIA
THE PIT
VIA IPPOLITO NIEVO 23
BASSANO DEL GRAPPA
PROS PORT
VIA ZAMENHOF 821
VICENZA
THIRD GENERATION
VIA S. AGOSTINO 11A
MONDOVÌ
PUNTO SPORT
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SAPPADA
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CORSO DEL POPOLO 236
ROVIGO
PUNTO STORE
VIA PIAZZA ZANELLI 5
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TOMMY SPORT
VIA UMBERTO I 23
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PURA VIDA SURF’N SNOW SHOP
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TURANO
TREE60
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PRATO
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MILANO
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TREESSE SPORT
VIALE MONZA 49
MILANO
QUIKSILVER STORE
VIA OCEANO PACIFICO LOCAL T 241 & T 242
ROMA
TURISPORT
PIAZZA RISORGIMENTO 21
SALUZZO
QUIKSILVER STORE
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ROMA
TUTTOSPORT MAZZUCCHI
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SONDRIO
QUIKSILVER STORE IMPERIA
VIA VINCENZO MONTI 8
IMPERIA
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VIA CARREL 10 (CASA HERRIN)
CERVINIA
RADICAL MILANO
VIALE FAENZA 12/5
MILANO
UNICO SPORT
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SAN VENDEMIANO
RADICAL SPOT
PRESSO CLODIA GALLERY LUNGOMARE ADRIATICO
SOTTOMARINA
UNIVERSO SPORT
VIA SANDO PERTINI 36
FIRENZE
RADIKAL
VIA BECCARI 7R
GENOVA
UNIVERSO SPORT
VIA PORTICO 71
ORIO AL SERIO
RAINBOW
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ALBA
URBAN SHOP
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REDCAB
VIA PERMERA 14
SCOPELLO
VALERIO BUZZONI
VIA FONTANESI 12
BOLOGNA
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VIALE GARIBALDI 27/A
GAVIRATE
VALLE VERDE
VIA PRIESNIG 12
TARVISIO
REKORD
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VAM SURF SHOP
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LUGO DI RAVENNA
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COMMEZZADURA
VERTICALE
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ABETONE
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GAMBETTOLA
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RIVAROLO CANAVESE BRESSANONE
RIDER ACTION
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AFFI
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RIDER HOUSE
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ESTE
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RIDER HOUSE
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PIOVE DI SACCO
WAVE
VIA TRILUSSA 12
ALBANO LAZIALE
RIDER SHOP
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VERANO BRIANZA
WHITE SHOPI
VIA MEZZOMIGLIO 39 B
PIEVE A NIEVOLE
RISE PROSHOP
CORSO GENERALE DALLA CHIESA
AVIGLIANA
WINDSURF PARADISE 1
VIA OSTIENSE 220
ROMA
RLZ C/O DANIELE ROSSI
PIAZZA UNITA’ 5
VARANO BORGHI
WINDSURF PARADISE 2
C.SO VITTORIO EMANUELE II 206
ROMA
RLZ C/O EMANUELA PAGANI
VIA MICHELANGELO 22A
CANTU’
WINDSURF PARADISE 3
VIA DEMOSTENE 1/C
ROMA CASALPALOCCO
187
STORE
ADDRESS
CITY
STORE
ADDRESS
CITY
WINDSURF PARADISE 4
VIA R. GIOVANELLI 2
ROMA
MOREBOARDS
ANICHSTRASSE 6
INNSBRUCK
WINDSURFING CENTER
VIA MILANO 4
CATANIA
MOREBOARDS
HAUPTSTRASSE 26
KIRCHBERG
ZEROQUATTRO SURF SHOP
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BARDONECCHIA
MOREBOARDS
ALTER PLATZ 19
KLAGENFURT
ZEROTERMICO
VIA PRINCIPESSA PIGNATELLI 31
CIAMPINO
MOREBOARDS
EKZ KUFSTEIN GALERIEN
KUFSTEIN
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VIA ROMA 71/A
LIMONE PIEMONTE
MOREBOARDS
RUDIGIERSTRASSE 1
LINZ
ZOO PARK
VIA DONIZETTI 9
VARESE
MOREBOARDS
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MAYRHOFEN
MOREBOARDS
STUBAITALSTRASSE 88
NEUSTIFT, STUBAI
MOREBOARDS
FORUM 1 - SÜDTIROLER PLATZ 11
SALZBURG
MOREBOARDS
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SÖLDEN
MOREBOARDS
KREMSERGASSE 18
ST. PÖLTEN
Switzerland 360 GRAD GMBH
REICHSTRASSE 4
SCHWYZ
MOREBOARDS
ENGE GASSE 11
STEYR
360 GRAD GMBH
DORFPLATZ 6
STANS
MOREBOARDS
WEISSENBACHGASSE 9
TELFS INNTALCENTER
ADRELYX SPORT SHOP
RTE DE LA DRAGUE 14
SION
MOREBOARDS
HAUPTPLATZ 17
VILLACH
AGANÉ SAGL
PIAZZA ORICO 1
BELLINZONA
MOREBOARDS
SCW SALZBURGERSTRASSE 223
WELS
ATHLETICUM SPORTSMARKET AG
HUWILSTRASSE 8
HOCHDORF
MOREBOARDS
WAGRAMERSTRASSE 94
WIEN - DONAUZENTRUM
BACKSIDE VERBIER
RUE DE LA BARMÈTE 2
VERBIER
MOREBOARDS
LANDWEHRSTRASSE 6
WIEN - HUMA ELEVEN
BALANCE BPARDSHOP
HAUPTSTRASSE 44
ROHRBACH
MOREBOARDS GMBH
KREUZLAU 390B
MAYRHOFEN
BLUE TOMATO SHOP BERN
MARKTGASSE 55
BERN
OAKLEY STORE
MARIA THERESIENSTRASSE 42A
INNSBRUCK
BLUE TOMATO SHOP LUZERN
KORNMARKT 7
LUZERN
SKATESHOP HAMMERSCHMID
SPARKASSEGASSE 3
GMUNDEN
BLUE TOMATO SHOP WINTERTHUR
MARKTGASSE 38
WINTERTHUR
SUPA SURFER PARADISE
DORFSTRASSE 26
ST. ANTON
BLUE TOMATO SHOP ZÜRICH
LIMMATQUAI 122
ZÜRICH
SURF SERVICE GRAZ
PLÜDDEMANNGASSE 25
GRAZ
BOARD STORIES
VIA PRAELLA 12
MENDRISIO
XDOUBLE
LEOPOLDSTRASSE 32
INNSBRUCK
BOUTIQUE BACKSIDE
CENTRE ETOILE
VERBIER
ALBER SPORT GMBH
KREUZLAU 390
MAYRHOFEN
BURTON STORE FLIMS
TALSTATION
FLIMS
ALBER SPORT GMBH
DORFSTRASSE 23
ST. ANTON
BURTON STORE LAAX
VIA MURSCHETH 17
LAAX
B&I HANDELS GMBH
MUEHLETORPLATZ 3
FELDKIRCH
BURTON STORE ZURICH
MARKTGASSE 3/5
ZURICH
BLUE TOMATO LOGISTIK GRAZ
KÖGLERWEG 50
GRAZ
DOODAH
OBERNEUHOFSTRASSE 1
BAAR
BLUE TOMATO OBERTAUERN SNOWBOARDSCHULE
TALSTATION SONNENBAHN UNTER DER SCHIBRÜCKE 3
OBERTAUERN
DOODAH
FALKNERSTRASSE 33
BASEL
BLUE TOMATO SHOP BREGENZ
KAISERSTRASSE 32
BREGENZ
DOODAH
ZEUGHAUSGASSE 26-28
BERN
BLUE TOMATO SHOP GRAZ
MURGASSE 11
GRAZ
DOODAH
RUE D’ITALIE 11
GENÈVE
BLUE TOMATO SHOP INNSBRUCK
ANICHSTRASSE 3
INNSBRUCK
DOODAH
RUE HALDIMAND 10
LAUSANNE
BLUE TOMATO SHOP LIENZ
ANDRÄ KRANZ-GASSE 4
LIENZ
DOODAH
TÖPFERSTRASSE 3
LUZERN
BLUE TOMATO SHOP LINZ
PLUSKAUFSTRASSE 7
PASCHING
DOODAH
METALLSTRASSE 9
ZUG
BLUE TOMATO SHOP OBERTAUERN
SCHÜTZPASSAGE AM PASS
OBERTAUERN
DOODAH
EUROPAALLEE 3
ZÜRICH
BLUE TOMATO SHOP SALZBURG
WAAGPLATZ 1
SALZBURG
DURSCHTLÖSCHER
UNTERE HAUPTGASSE 27
THUN
BLUE TOMATO SHOP SCHLADMING
RITTER VON GERSDORFFSTRASSE 562
SCHLADMING
ENDLESS RIDE
CHALET LES DIABLERETS
LEYSIN
BLUE TOMATO SHOP SCS
SCS VÖSENDORF ALLEE 350
SCS VÖSENDORF
ESPERANTO FREESTYLERS
TIEFENAUSTRASSE 2
RAPPERSWIL
BLUE TOMATO SHOP VILLACH
KÄRNTER STRASSE 34
VILLACH
FREMA SPORT
INDUSTRIE FELDMATTE 2
TEUFENTHAL
BLUE TOMATO SHOP WIEN 1010
ROTENTURMSTRASSE 13
WIEN
GENOLET SPORTS
RUE DE LA MURA 33
THYON-LES-COLLONS
BLUE TOMATO SHOP WIEN 1070
NEUBAUGASSE 3
WIEN
JELMOLI AG
INDUSTRIESTRASSE 19
OTELFINGEN
BLUE TOMATO SHOP WÖRGL
BAHNHOFSTRASSE 54A
WÖRGL
JULEN SPORTS
HOFFMATSTRASSE 4
ZERMATT
BURTON STORE INNSBRUCK
HALLER STRASSE, 111
INNSBRUCK
LOLIPOP
RUE DU 23 JUIN 22
DELÉMONT
BURTON STORE OUTLET PARNDORF
VIA DESIGNERSTRASSE 1 (UNIT 34-35)
PARNDORF
MANLY
RUE DE LA GARE 3
MORGES
LA RESISTANCE SK8&SNOWSTORE
SALZMANNSTR. 6
ZELL AM SEE
MAVERICKS
ALTHARDSTRASSE 220
REGENSDORF
RAG HANDELSGESELLSCHAFT M.B.H.
GEWERBEPARK B17/II/STRASSE 3
TEESDORF
MOUNTAIN AIR
RUE DE MÉDRAN 7
VERBIER
SPORT BRUENDL
NIKOLAUS-GASSSNER-STR. 4
KAPRUN
MR. GOODFUN AG / DOODAH
OBERNEUHOFSTRASSE 1
BAAR
SPORT GLANZER GMBH & CO KG
DORFSTR. 25
SOELDEN
NEUKUNDE
RTE DES GRIVES 2
GRANGES-PACCOT
SPORT JENNEWEIN SURFERS PARADISE
DORFSTRASSE 2
ST. ANTON
ORCA SNOW SHOP
VIA C.GHIRINGHELLI 20A
BELLINZONA
SPORTSHOP RAINER ALPIN-LADEN-CENTER
DORF 29
SCHEFFAU
PIPELINE SPORTS
LÖWENGASSE 2
SOLOTHURN
STROLZ GMBH
HAUS NR. 116
LECH AM ARLBERG
PLAYGROUND IN PARADISE
VIA QUADRELLAS 4
ST. MORITZ
PURE SNOWBOARD
UMFAHRUNGSSTRASSE 11
SAANEN
RADIX
Liestal Kanonengasse
LIESTAL
RADIX
KIRCHBERGSTRASSE 25 / POSTFACH
BURGDORF
SB SPORT SERVICE
AVENUE MONT BLANC 37
GLAND
BIKER-BOARDER
ZWICKAUER STRASSE 73
CHEMNITZ
SEVEN SPORTS
BD DES EPLATURES 46
LA CHAUX-DE-FONDS
BLUE TOMATO SHOP BERLIN
NÜRNBERGERSTRASSE 13
BERLIN
SNOWLINE
RUE PRINCIPALE 19
MORGINS
BLUE TOMATO SHOP BONN
FÜRSTENSTRASSE 4
BONN
SPORT TREND SHOP
HEUWEIDLI
HINWIL
BLUE TOMATO SHOP BREMEN
AG-WESER-STRASSE 3
BREMEN
SURF MACHINE
18, RUE DE VEVEY
BULLE
BLUE TOMATO SHOP ESSEN
LIMBECKER STRASSE 76
ESSEN
TIP TO TAIL
SPEICHERGASSE 35
BERN
BLUE TOMATO SHOP FREIBURG
BERTOLDSTRASSE 7
FREIBURG
TISNOWBOARDING
VIA S. GOTTARDO 100
BALERNA
BLUE TOMATO SHOP HAMBURG
HEEGBARG 31
HAMBURG
TOP SECRET
BRÄMABÜELSTRASSE 11
DAVOS
BLUE TOMATO SHOP HANNOVER
ERNST-AUGUST-PLATZ 2
HANNOVER
TREELEE
SEMPACHSTRASSE 12
HOCHDORF
BLUE TOMATO SHOP KARLSRUHE
ETTLINGER TOR PLATZ 1
KARLSRUHE
VICTIM CIRCLE
STAATSSTRASSE 3
WERDENBERG
BLUE TOMATO SHOP KÖLN
SCHILDERGASSE 112
KÖLN
VIRAGE SPORTS
HAUPT-GESCHÄFT IMM. CRÊT-DU-MIDI
VERCORIN
BLUE TOMATO SHOP MÜNCHEN
THOMAS-WIMMER-RING 14
MÜNCHEN
MY WAY DREAM STORE
GRAND RUE 3
PAYERNE
BLUE TOMATO SHOP MÜNSTER
KÖNIGSSTRASSE 35/36
MÜNSTER
BLUE TOMATO SHOP OBERHAUSEN
CENTROALLEE 145
OBERHAUSEN
BLUE TOMATO SHOP REGENSBRUG
FRIEDENSTRASSE 23
REGENSBURG
BLUE TOMATO SHOP ROSENHEIM
KUFSTEINERSTRASSE 14
ROSENHEIM
BLUE TOMATO SHOP STUTTGART
ALTE POSTSTRASSE 3-5
STUTTGART
Austria
Germany
ALBER SPORT GMBH
DORFSTRASSE 23
ST. ANTON AM ARLBERG
BLUE TOMATO SHOP TRIER
BROTSTRASSE 33
TRIER
BOARD.AT
UNTERDORF 353/2
SAALBACH
BOARDERLINE
SCHLESISCHE STRASSE 26
BERLIN
DC STORE
MARIA-THERESIENSTRASSE 57
INNSBRUCK
BRETTLADEN
NEUSTAEDTER MARKT 1
DRESDEN
FAME BOARDSHOP
FRANZ JOSEFS KAI 31-33
VIENNA
EASTSIDE/ FUN SPORT
NEVOIGTSTRASSE 6
CHEMNITZ
GREENROOM
SCHEULINGSTR. 371
MAYRHOFEN
FOLLOW ME STORE
BAHNHOFSTRASSE 1
LÖRRACH
HANGLOOSE SNOWBOARD & SURF SHOP
FAVORITENSTR. 28
VIENNA
FREERIDER SHOP
ALSTERGLACIS 18
HAMBURG
HOTZONE.TV
GERLOS 177
GERLOS
FUNSPORT GEWERBEPARK MEON
WARENERSTR. 5 HALLE 1
BERLIN
MOREBOARDS
HAUPTSTRASSE 417
ALPIN.IST MAYRHOFEN
FUNSPORT.DE
KÖPENICKER STRASSE 78
BERLIN- BIESDORF
MOREBOARDS
CCA - WAIDHOFNERSTRASSE 1
AMSTETTEN
GOOD VIBES UG
AM WALTENBERG52
WINTERBERG
MOREBOARDS
DEZ - AMRASER SEE STRASSE 56A
DEZ INNSBRUCK
PANORMA STORE
FRANKFURTER STRASSE 59
NEU-ISENBURG
MOREBOARDS
MUSEUMSTRASSE 37A
FASHION OUTLET
PLANET SPORTS
FLÖSSERGASSE 4
MÜNCHEN
MOREBOARDS
LAZARETTGÜRTEL 55
GRAZ
PLANET SPORTS
OBERANGER 16
MUNICH
188
STORE
ADDRESS
CITY
STORE
ADDRESS
CITY
SANTO LOCO
EISENMANNSTR. 4
MÜNCHEN
TRANZPORT VOLCOM
79-81 rue des Eaux-Vives
GENEVE
SKATE DELUXE
AM HEUBERG 25
SCHIMBERG
URBAN SURFER PARIS
23 RUE DES SOMMERARD
PARIS
SKATEDELUXE OHG
AM HEUBERG 25
SCHIMBERG
VAGUE ET VENT
BOULEVARD FRÉDÉRIC FABRÈGES
PALAVAS-LES-FLOTS
SNOWLAB.DE
HAUPTSTRASSE 36
RIEDBACH
ZERO G
90 AVENUE RAVANEL LE ROUGE
CHAMONIX
SPORT BOHNY GMBH
KAISER JOSEPH STR 217
FREIBURG
SPORT CONRAD
BAHNHOFSTRASSE 20
PENZBERG
SPORTSCHECK GMBH
BIBERGER STR 37
UNTERHACHING
TRICK 17
BOEHMESTR. 29
TRIER
UNFAMILIAR SNOWBOARD SHOP
HARTWALDSTRASSE 55
STUTTGART
WAREHOUSE ONE GMBH & CO. KG
NÜRNBERGER STR. 23
DÜSSELDORF
AFTERBANG
C/PUERTA REAL Nº1 LOCAL 2
GRANADA
WILDWECHSEL GMBH
BAUHOFSTRASSE 11
MAINZ
BACK IN BLACK
C/ SUECIA N 95
MADRID
WINDSURFING SHOP RHEIN-MAIN GMBH
HEERSTRASSE 76
FRANKFURT AM MAIN
DAKTAK
C/ HILARION ESLAVA 51
MADRID
GENERAL SURFERA
C/BALMES 313
BARCELLONA
SNOW INN
C/ PIRINEUS, 9
CELRÀ
TACTIC SURF
C/ ENRIC GRANADOS 11
BARCELLONA
VILADOMAT SPORT
AV.MERITXELL 110
ANDORRA LA VELLA
England
Spain
Netherlands
ABSOLUTE SNOW
WHITELEAF RD
HEMEL HEMPSTEAD
ELLIS BRIGHAM MOUNTAIN SPORTS
47 BRUNEL AVENUE
MANCHESTER
ELLIS BRIGHAM MOUNTAIN SPORTS
PO BOX 491
SALFORD
FREEZE PRO SHOP LTD
165 BONNINGTON ROAD
EDINBURGH
CELLBLOCK
DONKERE GAARD 5-7
UTRECHT
GRANITE REEF
45 THE GREEN
ABERDEEN
DAKA SUPERSTORE
ABRAHAM VAN STOLKWEG 66
ROTTERDAM
GSM ENGLAND RETAIL LTD
3 SOVERIGN COURT
ROUND SPINNEY
DUIJVESTEIN WINTERSPORT
BUYTENPARKLAAN 30
ZOETERMEER
ODYSSEY
12 ST JOHNS STREET
SUFFOLK
EUROFUN
OHMWEG 33-35
ALBLASSERDAM
PENLOE LTD
23-25 BACK QUAY
CORNWALL
EUROFUN
STRANDWEG 29
ZEVENHUIZEN
RIDEL LTD
UNIT 14, XSCAPE
MILTON KEYNES
SNOWCOUNTRY
TOLBOOMWEG 8
TERSCHUUR
SICK AND WRONG
SOUTHEY HILL
KESWICK, CUMBRIA
TWINSEASONS
STOCKHOLMSTRAAT 1A
GRONINGEN
SS20
176 COWLEY ROAD
OXFORD
SUBVERT BOARDSTORE LTD
UNIT 15 / CHILL FACTOR
MANCHESTER
THE BOARD BASEMENT
4 BRIDFORD
MARSH BARTON,EXETER
THE SNOWBOARD ASYLUM
9-10 GRAMPIAN ROAD, AVIEMORE,
AVIEMORE
VILHONVUORENKATU 11
HELSINKI
THE SNOWBOARD ASYLUM
160 WHITELADIES ROAD,
BRISTOL
THE SNOWBOARD ASYLUM
UNIT 20, XSCAPE, COLORADO WAY, GLASSHOUGHTON
CASTLEFORD
THE SNOWBOARD ASYLUM
ST. MARY’S HALL, BELFORD ROAD,
FORT WILLIAM
THE SNOWBOARD ASYLUM
UNIT 16, SOAR, KING’S INCH RD, BRAEHEAD,
GLASGOW
THE SNOWBOARD ASYLUM
10-12 SOUTHAMPTON STREET, COVENT GARDEN
LONDON
THE SNOWBOARD ASYLUM
WELLINGTON MILL, DUKE ST, CASTLEFIELD,
MANCHESTER
THE SNOWBOARD ASYLUM
UNIT 17, XSCAPE, AVEBURY BOULEVARD,
MILTON KEYNES
THE SNOWBOARD ASYLUM
LEISURE ISLAND, RIVER DRIVE,
TAMWORTH
SURFDOME
THE SNOWBOARD ASYLUM (ELLIS BRIGHAM GROUP)
Finland BURTON STORE HELSINKI
SALFORD
France A VIEUX CAMPEUR
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PARIS
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3 RUE DE LA FROMAGERIE
LYON
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164 ROUTE DE REVEL
TOULOUSE, FRANCE
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AU VIEUX CAMPEUR
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PARIS
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RESIDENCE LE CHEVAL BLANC
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45 RUE SATURNE
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SAINT ALBAN
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88 AVENUE DE LA MUZELLE
LES 2 ALPES
THE WOODS
132 RUE DU BOURGÌ
MORZINE
TIP TOP
16 AVENUE DU CENTENAIRE
BOURG ST MAURICE
189
PIC: MATT GEORGES TXT: GIACOMO MARGUTTI
Abbiamo iniziato questa nuova stagione con questo numero che in copertina riporta due rider che in fila indiana lasciano tracce. Quei passi significano tutta la loro dedizione, il loro amore e rispetto per la montagna. E quella tavola che portano in mano è il mezzo con cui troveranno la felicità anche quel giorno particolare. Chiudiamo questo primo numero con altri passi, sulla neve fresca. Quella volta in cui siete stati un’ora in più ad aspettare dentro il bar il bel tempo e poi vi siete arresi, siete usciti, avete calpestato la nuova neve e vi siete innamorati di nuovo dell’inverno. Al diavolo il freddo, il brutto tempo e tutte le altre storie che le persone normali si tirano quand’è così. Speriamo ce ne siano tante di giornate così quest’anno, quelle in cui prendi l’ultimo cappuccino della mattinata, esci e calpestando la neve fresca, mangiandone un po’/ stando a bocca aperta all’insù/guardando il cielo, benedici il momento in cui ti sei alzato dal letto per affrontare l’ennesima tua avventura. Bello, vero?
«p
ma rio
esp ro r eci id lig a htw lly d er m wh e it e v igh ise en df t t go or re- you a pipe t g re win hik love he bi dst opp ing t whic g boo he st hi er® lin back s des ers s ing ess co i gn un kee try ed to ions ps ,t or b you cru e coo he pr rh o l isin an ds g t and n rider dry he o is a tg s an d t lopes et sw oas . eat ty y wa rm .
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ka epp eli