FREEPRESS
25.000 COPIES DISTRIBUTED IN 571 SHOPS IN ITALY, SWITZERLAND, AUSTRIA, GERMANY, FRANCE, ENGLAND, HOLLAND & FINLAND SHAUN WHITE BY SARAH BRUNSON
— PROVEN PERFORMANCE — U N M AT C H E D S T Y L E
Our partnership with GORE-TEX® allows us to pioneer industry-leading fabrication, applying prints and designs to GORE-TEX® fabrics like no other company in the world. The result: rider-driven style and performance in the most demanding conditions.
© 2017 W. L. Gore & Associates, Inc. GORE-TEX®, GUARANTEED TO KEEP YOU DRY, GORE®
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©2017 Vans, Inc.
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PIC BY MARKUS ROHRBACHER
PIC BY MARKUS ROHRBACHER
DARELL MATHES BY MATT GEORGES
DEVUN WALSH, NICK DIRKS, VICTOR DAVIET, TORAH BRIGHT BY MATT GEORGES
BY MATT GEORGES
BJORN LEINES BY MATT GEORGES
MAR SCHNAR BY MATT GEORGES
EDITOR’S LETTER TXT: GIACOMO MARGUTTI
RIDER:SHAUN WHITE
PIC: SARAH BRONSON
Io, Shaun White, piangere, non l’ho mai visto. In quella bellissima reazione, in quel pianto c’era tutto quello che aveva dovuto mandare giù dopo il quarto posto di Sochi 2014 – per un atleta competitivo come Shaun White quel quarto posto è stato come morire dentro. Non ti aspetti un quarto posto dopo aver vinto due ori consecutivi – ti aspetti di vincere sempre e comunque. Anche se quattro anni fa Shaun aveva sbagliato tutto: la preparazione in slopestyle era stata affrettata e non al livello degli altri, infatti si era ritirato (ritirato! Uno come Lui che si ritira!) dopo il primo giorno di training accusando le strutture fossero troppo “grosse e pericolose” (in quanti lo presero di mira), in pipe c’era entrato in ritardo e male... insomma, sbagliato proprio tutto. Si era fidato troppo di se stesso e di altre persone che l’avevano consigliato male. A quell’età chi di noi non aveva pensato “OK, Shaun White è finito.” Era diventato musicista, faceva altro, l’imprenditore, aveva comprato l’Air&Style, un pezzo di resort in California e tutto quello che ne consegue. Invece è tornato, più forte di prima. E anche più umano, se volete. In quelle lacrime c’è tutta la sua voglia di dimostrare al mondo di essere il più forte – di tutti i tempi. È tornato a fare quello per cui aveva cominciato: vincere. Back to the Roots, for real.
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CONTENTS SHAUN WHITE BY SARAH BRUNSON
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FRESH MADE
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KILLER COLLAB
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GREEN NEWS
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BAD BOY
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SHOP ITW
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LAAX OPEN
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POWDERSURFING
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LANDLINE
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AMERICAN DOMINATION
64
WILL SMITH X MATT GEORGES
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SHOOT FILM
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FIRST TIME IN LIBEREC
84
NICO & FREDI
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LAST WORD
SEQUENCE CREW Editor In Chief Denis Piccolo | denis@tabcommunication.com
Video Senior | Sequence The Movie Scotty Stephenson, Giorgio Nobili
Editorial Coordinator Giacomo Margutti | gmgt@me.com Matteo Rossato | ross@tabcommunication.com
Photographers & Filmers Cristian Murianni, Davide Fioraso, Markus Rohrbacher, Gianfranco Battaglia, Andrea Schiliro, Claudio Foco, Alessia Marchegiani, Cyril, Silvano Zeiter, Kevin Kok, Achille Mauri, Yuri Girotto, Migi
Editors Denis Piccolo | denis@tabcommunication.com Cristian Murianni | murio@tabcommunication.com
Cover Shaun White by Sarah Brunson
Advertising Office welcome@tabcommunication.com
Collaborators Antonio Isaja, Enrico Santillo, Lisa Filippini, Simone Natale, Marco Contardi, Elisa Maria Ferrari, Giulia Boccola, Silvia Galliani
Art Director George Boutall | george@evergreendesignhouse.com
Company Editor Tab Communication Via Paolo Bassi 29 Milano 20159 welcome@tabcommunication.com
Graphic Design Francesca Pagliaro | francesca@evergreendesignhouse.com Diego Marmi | diego@evergreendesignhouse.com Sequence-Magazine.com Matteo Rossato | ross@tabcommunication.com
Print Grafiche Ambert Verolengo TO
Photo Senior Matt Georges | hello@mattgeorges.com Denis Piccolo | denis@tabcommunication.com Lorenso Fizza Verdinelli | photo@fizza.it
Distribution FreePress 25.000 copies distribuited in Italy, Germany, Austria, Switzerland, France, England, Holland & Finalnd in 571 snowboard shops 20
FRESH MADE BY MATTEO ROSSATO
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1.DC
2.CLICKER
TUCKNEE BOOT
BY NITRO
3.K2 FAR OUT SPLIT BINDING
DC si presenta con questo nuovo boot dotato di allacciatura classica dallo shape quantomeno originale. A detta di DC, ad ispirare i designers è stato lo snowboarding anni 90 dove il tweak era tutto; l’allacciatura asimmetrica è voluta dunque per dare una maggiore possibilità di piega al rider senza comprometterne il supporto laterale. Tucknee è dotato inoltre di un comodo strap superiore per implementare la tenuta nella parte alta del gambaletto.
Altra novità in tema di bindings è quella di Nitro, che introduce il suo attacco rapido basato sulla piattaforma Clicker. Per i più scafati, Clicker è una tecnologia che già aveva dato vita a diversi sistemi rapidi un decina di anni fa. Bene, tale tecnologia è stata ripresa ed ora, forte di un design totalmente nuovo ed aggiornato alle necessità dello snowboarding moderno, è pronta a tornare in pista con lo storico brand del mirino.
K2 entra nel mercato degli Split Board bindings con questo Far Out. Nonostante sia il primo modello K2 pensato per il touring, è stato davvero ben progettato ed adotta un sistema di sgancio-aggancio rapido e sicuro, basato su due slitte poste al di sotto dello chassis entro cui scorre l’interfaccia fissata alla tavola. Anche l’Highback è collassabile verso l’esterno per facilitare la risalita. Il peso totale è contenuto grazie al telaio minimale e gli straps ridotti al minimo.
4.AUCLAIR
5.UNION
6.DAINESE
MAX PARROT MITT
STRATA
PRO ARMOR
La company Canadese di guanti Auclair presenta il pro model del campione Nazionale ed atleta Olimpionico Max Parrot. Il Max Parrot mitt è disponibile in due versioni, MP 50-50 Camo e MP Stoked Camo. Il guanto è realizzato in Thinsulate Type J per assicurare protezione e traspirazione mentre un velcro esterno assicura la chiusura totale e la customizzazione della calzata. Max ha voluto un motivo camo su entrambe le versioni, per uno come lui sempre a caccia di titoli.
Nuovo modello di casa Union, lo Strata incorpora le ultime tecnologie come la Stage 6 Directed injected base e l’innovativo Fused Vaporlite Bushing System posto sotto il baseplate, che setta un nuovo standard per quanto riguarda l’isolamento e l’assorbimento degli urti, risultando in una performance su tutti i terreni assolutamente unica.
Leader indiscussa nel campo delle protezioni, Dainese presenta Pro Armor, un Back Protector assolutamente innovativo e unico. La tecnologia proprietaria di Dainese era già nota a coloro che conoscono il marchio Italiano, in quanto sviuppata inizialmente per uso stradale ed ora adattata alla neve grazie a soluzioni specifiche come il gilet fasciante che non ingombra sotto alla giacca, mentre il pannello protegge in modo intelligente e soprattutto traspira grazie alla struttura alveolare.
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TIM EDDY: ENJ OYER, PIZZA ENTH USIAST, H U MAN BEI N G BOARD / COOL BEAN B O OT / M AYS I S B I N D I N G / L I E N AT P H OTO / C O LTO N J A C O B S L O C AT I O N / S N O Q U A L M I E, W A U S A
# W E A R E A L L E N J O YE R S / @ K 2S N O W
W W W.K 2 S N O W B O A R D I N G .C O M
KILLER COLLAB BY MATTEO ROSSATO
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1.SALOMON 6 PIECE X CRAB GRAB Seguendo una tendenza che pare prendere piede in questi ultimi anni di revival, Salomon presenta la 6 piece, una tavola con shape ispirato agli anni 90 e disegnato da Chris Grenier, realizzata in collaborazione con Crab Grab e disegnata da David Steigerwald. La tavola presenta un rockout camber con sezioni rocker accentuate per aumentarne la pressabilità. Ovviamente sono inclusi i traction pads Crab Grab.
4 . BATALEON X BYNDXMDLS BYNDXMDLS, forma contratta di Beyond Medals, è un nome nato quasi per scherzo dal rider Bataleon Tor Lundstrom e l’amico Kevin Backstrom. Questo progetto crescendo è diventato un fenomeno di costume ed una serie di video che hanno vinto un award TWS, una linea di apparel che vanta collab con diversi brand, ultima delle quali con Bataleon che ha presentato la Goliath con grafica custom ed il Claim Vacation Forever in soletta.
2.32X SANTA CRUZ
3.NITRO X DRINKWATER
Altra collab degna di nota per la stagione 2018/19 è quella tra ThirtyTwo, autorità dello snowboard footwear e Santa Cruz, leggenda dello skateboarding. Lo skate background è il filo conduttore, in quanto Thirtytwo nasce come Spin Off snowboard del gruppo Sole Technology (Etnies, E’s, Emerica, Altamont) e si concretizza nel boot lashed ed una serie di apparel ed outerwear con la leggendaria Screaming Hand.
Austin Smith e Bryan Fox sono le menti dietro Drink Water, un po’ prodotto e molto più movimento contro la pubblicizzazione e l’abuso di energy drinks e più in generale per spingere i riders a considerare uno stile di vita più salutare. Essendo entrambe riders Nitro, la collaborazione è nata quasi spontaneamente; per la stagione prossima sarà disponibile un attacco Team brandizzato con il famoso “rubinetto”.
5 . FLUX X CHRISTIAN HOSOI / PENNYWISE / DEUS EX MACHINA / T YLER WARREN
6 . D E E L U X E I D 7.1 S E X WEEKLY OF WEIRD CREW JP
La storica company di bindings proveniente dalla terra del sol levante non solo presenta la nuova linea di boots firmati Flux, ma mette in campo ben 4 diverse collab succose: la prima con la storica Punk band Californiana Pennywise che ha fatto da colonna sonora ad innumerevoli snowboard movies, la seconda con la leggenda dello skateboarding Christian Hosoi, poi con la Motorcycle Custom House Austrliana Deus Ex Machina ed infine con il pro surfer Tyler Warren: ce n’è per tutti i gusti.
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La boot company Austriaca Deeluxe mette in campo questa interessante collaborazione con la crew Giapponese WOW (weekly of Weird), famosi per il loro modo divertente di intendere lo snowboarding e la vita in generale. Per celebrare questa collaborazione, è stato scelto il modello ID 7.1, che oltre a riportare il logo della crew sulla tomaia, è composto da due boot di colori differenti ed opposti: uno nero ed uno bianco. Di sicuro impatto.
VANTAGE JACKET | BASEMENT BIB | TM 3
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GREEN NEWS BY MATTEO ROSSATO
ROXY SILKY SMOOTH Le tavole della nuova collezione Roxy sono tutte costruite in Mervin Manufacturing, che in tempi non sospetti già si impegnava a lavorare con tecnologie e materiali sostenibili. Ma Roxy è andata oltre, impiegando la Bio Fibra Silky Smooth nei modelli Torah Bright e Smoothie, che oltre ad essere un materiale organico, ottimizza l’assorbimento delle vibrazioni ed aumenta l’elasticità del core, che si traduce in una migliore reattività.
PICTURE XENA SUIT Parlando di prodotti Green, è praticamente impossibile non citare Picture, che ha messo la sostenibilità come requisito minimo nella progettazione dei suoi prodotti. La versione 2019 della Xena Suit è realizzata per il 58% in Poliestere riciclato ed impiega il trattamento di impermeabilizzazione PFC free ma non dimentica le performance, con un 20K di Wateproofing / Breathability e zippers YKK waterproof.
BOREALIS SNOWBOARDS ECO SOLUTIONS Borealis è un piccolo brand nato nelle Alpi Francesi 5 anni fa, che ha fatto della sostenibilità e del basso impatto ambientale il suo manifesto. Le tavole Borealis sono realizzate con topsheet in bamboo, che abbonda in natura ed ha naturali proprietà elastiche, infusi con eco-resina Greenpoxy. Infine i loro Ultra Light Forest ed Element core sono realizzati con legno FSC.
POW FESTEGGIA I 10 ANNI DI ATTIVITÀ Protect Our Winters, più semplicemente conosciuto come POW, è un gruppo di persone formato da Pro snowboarders e skiers, aziende e attivisti capitanati dalla leggenda del freeride Jeremy Jones. POW spegne 10 candeline quest’anno ed ora più che mai ha bisogno del supporto economico di aziende e privati per portare avanti le sue battaglie contro il riscaldamento globale. Per maggiori informazioni e supportare la causa andate su protectourwinters.org
ARBOR RETURNING TO ROOTS Arbor Collective sin dalla sua nascita ha sempre donato parte dei suoi introiti ad associazioni che lavorano per la salvaguardia ed il ripristino delle foreste. Il suo programma denominato Returning Roots collabora principalmente con l’Hawaiian Legacy Rainforest Initiative che ad oggi ha letteralmente ricostruito 800 acri di foresta di Koa, per un totale di più di 300.000 alberi piantati. Collaborano infine anche con Arbor Day Foundation, Surfrider Foundation e Grades of Green.
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WHEN TIME IS YOUR ENEMY, FAST IS YOUR FRIEND. IL NOSTRO ARTVA PIÙ EVOLUTO E PIÙ ALL‘AVANGUARDIA POWERFUL. EASY. FAST. – IL NUOVO BARRYVOX ® S.
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PRO SETUP : EIKI HELGASON 1. Non vi lasciate ingannare dalla riservatezza del fratello Helgason piĂš grande: le sue 4 cover di magazines, i suoi tanti premi e le sue 20 video parts parlano per lui. Qui di seguito il kit che il talento Islandese del documentario Island Born raida tutti i giorni, che si trovi nella sua natia Akureyri o in qualsiasi angolo del mondo in cui porti il suo stile unico ed inimitabile:
2. 1. MELON GOGGLE 2. 7/9 /13 B E LT 3.
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3. M O N S T E R D R I N K 4. DEELUXE ID 6.3 5. SWITCHBACK EIKI PRO 6. LOBSTER EIKI PRO 5.
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Magna-Tech Collection
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SIMPLICITY
SUPERIOR
CLARITY
Learn More at anonoptics.com
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SWISS SHOP
DOODAH SHOP Fb: doodahstore Ig: doodahstore Web: doodah.ch
Qual è stato il motivo che ti ha portato ad aprire un negozio di snowboard? Abbiamo aperto il nostro negozio solo perchè amiamo il nostro sport! Abbiamo aperto il nostro primo negozio nel 1989 dopo aver ordinato per due anni nel nostro garage le tavole che volevamo fingendo di essere un negozio, perchè non erano disponibili in Svizzera (snowboard e skateboard). Non abbiamo mai pensato di aprire un negozio, ma poi la vita nel negozio ci ha scelto! Tendenze del mercato moderno dello snowboard? Penso che il futuro dello snowboard sia renderlo di nuovo divertente! Abbiamo seguito e supportato da vicino le tendenze dei banked slalom (Suddenrush Laax), del supercarving (Korua), degli shape strani e delle side hits. È mia opinione che le persone stiano iniziando a fare o tornando allo snowboard perché è molto più divertente di altri sport invernali. Che tipo di attività proponete per i vostri clienti? Facciamo molte attività, dalle piccole uscite e mostre in-store alle prove sulla neve e concorsi alternativi come i banked slalom o il nostro Snow Safari che si basa sul partecipare e divertirsi piuttosto che vincere.
Pregi e difetti di uno snowboard shop e di un online shop? Crediamo fortemente nel negozio fisico e reale perchè questo è il nostro background, ma si ha comunque bisogno di un buon webshop per integrare e supportare l’esperienza. Al giorno d’oggi è necessario per indirizzare le vendite, ma non c’è niente di meglio che visitare un negozio per ottenere il consiglio giusto per acquistare l’attrezzatura giusta. I vostri cinque migliori marchi? Volcom, Burton, Capita, Gnu, Lib Tech ma tutto dipende da quale categoria. Spesso organizzate eventi nello shop, quanto sono importanti per avvicinare i consumatori al mondo dello snowboard? Vediamo sempre il negozio come un melting pot, un punto d’incontro della scena, che si tratti di skateboard o snowboard. Ogni giorno arrivano dei ragazzini per vedere la nuova attrezzatura, fare una chiacchierata, guardare un video o semplicemente incontrarsi prima di iniziare una session. Quindi sì, direi che il negozio è un’importante pietra miliare della scena, sia sullo snowboard che sullo skateboard. Vai e sostieni il tuo local shop!
BY DENIS PICCOLO
BRITISH SHOP
ODYSSEY Address: 14-15 St John’s Street, Bury St Edmunds, Suffolk, IP33 1SQ Mail: info@surfsnowstyle.com Web: surfsnowstyle.com Telefono: +44 0128 4/753322 Fb: odysseysnow
Qual è stato il motivo che ti ha portato ad aprire un negozio di snowboard? Stavamo viaggiando per fare snowboard in Nuova Zelanda nel 2004 e siamo rimasti stupiti e ispirati dai negozi laggiù. Negozi come Quest a Queenstown sembravano avere il giusto equilibrio tra stile e accessibilità e pensavamo di poter fare qualcosa di simile a casa.
viamente un ottimo modo per accedere alle informazioni, ma per chiunque sia abbastanza fortunato da avere un negozio locale e reale per qualsiasi evenienza. Essere in grado di ottenere consigli, provare cose e far parte di una comunità è inestimabile. Per quanto riguarda la nostra attività, l’80% è negozio reale e speriamo che continui in questo modo. Ci piace aiutare i clienti a ottenere esattamente quello che vogliono e di cui hanno bisogno e abbiamo incontrato molte persone straordinarie da quando abbiamo aperto nel 2006.
Qual è il futuro dello snowboard secondo te? È bello vedere i marchi spingersi a vicenda per inventare nuove tecnologie. Il nuovo sistema Step On di Burton è un ottimo esempio di questo e vediamo come ciò cambierà il mercato. Per quanto riguarda le tavole, le forme direzionali interessanti progettate per del hard-carving sono il futuro!
I vostri cinque migliori marchi? Attualmente i nostri cinque migliori marchi sono Burton, Anon, Capita, Union, Salomon. Qual è il significato socio-culturale di un negozio di snowboard nel 2018? Si tratta di comunità. La maggior parte delle persone va solo via per una settimana o due all’anno, ma trascorre molto più tempo a pensarci. Il tuo negozio locale è un posto dove puoi andare a gasarti per bene e non veder l’ora di andare in tavola di nuovo.
Quali sono le attività che proponi ai tuoi clienti? La maggior parte dei nostri clienti sono snowboarder ma abbiamo anche molti sciatori che fanno acquisti da noi. Nei mesi estivi, surf e wakeboard. Negozio web vs reale. Qual è la tua opinione? Internet è ov31
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1.BURTON FAMILY TREE STUNT GUN
2.NITRO SHTIK
3. DRAKE TEAM
Ben cinque i nuovi modelli nella nuova divisione Family Tree per la stagione 2019. Qui abbiamo la Stunt Gun, il cui nome già descrive in modo chiaro a cosa questa tavola è dedicata. Lo Short Effect Edge assieme al camber ibrido che vede rocker nella sezione posteriore e camber sotto all’attacco anteriore ne fanno un mezzo divertente per tutti i terreni, battuti o non.
La Shtik rappresenta un nuovo concetto di park board che si rifà a soluzioni in voga negli anni 90, cioè lamina effettiva lunga e tips molto corti, ma con uno shape adatto al riding moderno, cioè agile e versatile per performare anche in conduzione. Questa tavola andrebbe scelta 5-6 cm più corta di quanto siate soliti raidare. Il Cam Out camber e il flex morbido la rendono estremamente giocosa.
La Team è la tavola in assoluto più polivalente del catalogo Drake e torna per il 2019 con una veste sobria ed un carico di tecnologia che le vale il titolo di Pro Choice: soletta Sintra 8000 e uno shape con un cambio lamina veloce ma stabile per atterraggi particolarmente grossi.
4.DC HR
5.K2 MANIFEST
6. ROME NATIONAL
Realizzata in collaborazione con l’entità giapponese House Of Powder, questa HR non ha altro scopo che galleggiare e performare in powder. Il nose lungo e largo, unito all’S profile di 4 mm e al fresh deck topsheet, tutto è volto ad avere una performance ottimale sulla neve morbida dell’Hokkaido, delle Rockies o dell’Austria.
Manifest viene definita una tavola per “searchers and seekers”. Questo perché si trova a suo agio su tutti i terreni in cui la porterete. Il camber direzionale che combina aree rocker sui tips offre galleggiamento e conduzione sia sul morbido che sul battuto, mentre gli Triax ICG20 e Carbon DarkWeb la rendono stabile ad alte velocità. Un all mountain per eccellenza.
Tavola di punta della company americana, la National è l’arma preferita del leggendario Bjorn Leines per qualsiasi terreno, dal powder alle piste di Snowbird passando per due giri in park a Brighton. Questo grazie al fusion camber che la rende reattiva, permissiva e galleggiante allo stesso tempo ed agli inserti TurboRods che rendono la National un’all mountain dall’anima freestyle.
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BOARDS BY MATTEO ROSSATO
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7.LIB TECH SWISS KNIFE
8.GNU MULLAIR
9.RIDE MTN PIG
Il destino di Fredi Kalbermatten e di Nicolas Mueller sono sempre stati legati da un filo sottile, ma tangibile. Si sono persi per poi ritrovarsi entrambe in casa Mervin. La tavola di Fredi è concepita per il big mountain charging un po’ come quella di Nicolas, per affrontare tutta la montagna come fosse uno snowpark. Il directional C3 camber garantisce pop e permissività allo stesso tempo e su tutti i terreni, con un nose allungato e rockerato per il powder.
Company della scuderia Mervin, che garantisce qualità, credibilità e sostenibilità nei processi produttivi, Gnu ha da sempre proposto tavole di grande carattere. Non fa difetto questa Mullair, pro model della leggenda europea del big mountain freestyle Nicolas Mueller, che ha voluto un mezzo per portare il suo stile unico su tutta la montagna. Shape direzionale e camber proprietario C3 per un mezzo con cui macinare powder ma non solo, proprio come fa Nicolas…
Che la Pig fosse una tavola speciale ce ne eravamo già accorti durante il test di Hintertux lo scorso ottobre. Per la stagione 2019 Ride torna con una intera “Pig Collection”, che include questa MTN Pig, che vuole essere una versione ancora più performante della sorella maggiore Warpig, grazie ai carbon slimewalls che rendono la conduzione stabile e precisa. E’ disponibile anche la Twin Pig, versione più freestyle della capostipite.
10.JONES MIND EXPANDER
11.Y E S B A S I C D E C A D E
1 2.C A P I TA S P R I N G B R E A K S B T W I N
Jeremy Jones e lo shaper Christ Christenson hanno battezzato Mind Expander questo modello non a caso. Trascende il terreno di gioco unendo freeride, freestyle e carving sotto la stessa soletta. Il surf camber Spoon 3.0 garantisce galleggiamento ma anche conduzione precisa su tutti i terreni, mentre il nuovo Web Fused Carbon sul nose aggiunto per questa stagione annulla le vibrazioni in alta velocità su terreno sconnesso e battuto.
Yes celebra i 10 anni di vita con questa tavola dalle performance all mountain eccezionali. Nata per performare su tutti i terreni e scelta dai team riders Romain De Marchi e Benji Ritchie, questa tavola presenta un profilo Cam Rock 2-4-2 (un rocker più lieve del classico banana) e un Carbon Powerdrive core per affontare powder, pista o park e decollare da ogni cambio di pendenza. L’underbite profile assicura una presa di lamina efficace.
Capita esce di nuovo vincitrice dall’ISPO 2018 grazie alla Springbreak SB twin. Questa tavola, al di là della grafica estremamente piacevole, incarna lo spirito del mezzo freestyle ma adatto a tutti i terreni, grazie al camber V2 profile che combina ponte positivo tra gli attacchi, zero camber sotto la boccolatura e rocker sui tips ed agli inserti basalt boosters e alloy skid plates, che la mantengono reattiva.
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1.NIDECKED AREA
2.FUNKY SPRAY
3KORUA OTTO
La Nidecker Area è definita la tavola per carvers che vogliono divertirsi un po’ dappertutto. Il raggio di sciancratura non è esasperato quindi anche i nuovi iniziati all’arte della curva si troveranno a loro agio, inoltre la tavola è adatta sia al battuto, ma lavora egregiamente anche in powder, con proprietà di conduzione e galleggiamento ottimali. Il design è stato realizzato in collaborazione con il fotografo svizzero David Carlier.
L’Italianissima Funky, pioniera Europea dello snowboard nei primi anni 80 e promotrice della qualità sin dal giorno zero della sua seconda vita, presenta un catalogo sempre più completo tra cui fa capolino una delle tavole di maggior successo della collezione. Tavola per freestyler creativi, la Spray è una tavola divertente ma allo stesso performante, sia per flat tricks, curve di potenza o giornate in park.
Nuova tavola ma anche nuovo concetto per Korua con questa Otto. Tavola nata per il carving creativo che sconfina nel freestyle, questa tavola è dotata del tail più lungo e del minor setback della gamma Korua, sintomo che è perfetta anche per un uso un park. Avete letto bene, sempre rimanendo fedele alle proprie origini, Korua si avvicina a coloro che vogliono un mezzo per divertirsi curvando ma che non disdegnano due jumps.
4.NEVER SUMMER SHAPER TWIN
5.STONE BARREL
6. ACADEMY PROPAGANDA
Stone è un interessantissimo brand francese con le giuste idee per galleggiare sul mercato moderno, così come la Barrel è fatta per galleggiare e divertirsi su ogni terreno, neve fresca a quintali o giusto una spruzzata, pista ghiacciata o neve primaverile. Barrel è corta e tozza, galleggia e curva velocemente su ogni terreno.
Core company californiana nata nel 2002, Academy ha sempre portato avanti il concetto di produrre negli USA e supportare la scena locale. Per questo proprio in questi giorni vedete Anthony Mazzotti divertirsi come un matto a Bear Mtn a bordo di questa flat camber board con un design che ricorda una famosa catena americana. Ah, le Academy sono costruite in Never Summer, in Colorado.
Partorita dalle menti dei fondatori di Never Summer Tim e Stacey Canaday, la Shaper Twin incarna l’essenza del riding. Per loro stessa ammissione la Shaper Twin è una tavola veramente diversa per come gestisce l’entrata in curva, l’uscita e la conduzione, tutto all’insegna della fluidità. Detto questo però è anche una tavola adatta a tutti i terreni, dalla pista al powder passando per il park,.
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BOARDS BY MATTEO ROSSATO
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7.BOREALIS SHAMAN
8.SALOMON ASSASSIN
9.W E S T C P T A C H A B
Borealis è una piccola company nata nelle Alpi francesi nel 2013, con un po’ di sangue inglese. Le loro tavole sono tutte realizzate con materiali di prima qualità ed un occhio particolare alla sostenibilità. La Shaman è la loro do-it-all board, dotata del sistema sidewawes 5.0 che garantisce presa di lamina, topsheet in bamboo per assorbire vibrazioni e ottimizzarne il pop e infine camber ibrido con rocker parabolico su tutta la lunghezza e camber sotto entrambe gli attacchi.
La Salomon Assassin torna per il 2019 ancora più versatile, con un directional twin shape ed una serie di tecnologie che ne fanno in assoluto una freestlyle killer a 360. Quadralizer Sidecut, Popster Eco Booster e Royal Cork Rails, assieme a tips ampi e rialzati la fanno sentire a suo agio sia in park, che in pista così come in powder. Disponibile in due diverse colorways.
Una tavola pensata per il freeride tecnico o big mountain freestyle, comunque lo si voglia definire. In pratica questa tavola è fatta per galleggiare in powder ma ha pop e responsività a sufficienza per girare qualche trick in caso di lips o cliff durante la discesa. Lo shape è twin perché non vi troviate in imbarazzo in caso di atterraggi in fakie, ma non vi fate ingannare dall’outline, perché questa tavola è una vera e propria powder slaughter nel DNA.
10.SIMS KIDWELL RT2
11.LOBSTER HALLDOR HELGASON
12.T E C H N I N E C A M R O C X JAHLIFE
Torna RE Halldor a cavallo del suo destriero Lobster. Il nuovo pro-model del piccolo Helgason è ottimo per distruggere l’intera montagna grazie al 3BT con sidekick che la rendono performante e perfetta sia per feature in park, backcountry o addirittura carvare dappertutto. Il flex medio però la rendono anche estremamente pressabile e divertente.
Una delle tavole di maggior successo Technine per pochi e ovvi motivi: performa su tutti i terreni grazie al camber rocker, che unisce pop del camber con pressabilità e permissività del rocker su punta e coda. Ha uno shape pazzesco con nose e tail leggermente allungati per eventuali gite fuori pista. È stata disegnata da un rider (Rasmus Nielsen) ed è la tavola preferita di un talento creativo come Simon Houlund.
Terry Kidwell è stato uno dei padri fondatori del freestyle moderno. La riedizione che suggella il suo ritorno al brand che aveva dato inizio alla sua carriera di pro è un concentrato di prestazioni, adatta però a tutti i terreni. Dotata di camber classico con early rise su nose e tail per migliorare galleggiabilità e perdonare qualche errore, la RT2 veste la medesima livrea del pro model del 1985.
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18/19 PREVIEW BY MATTEO ROSSATO
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1.BURTON STEP ON (SCARPONE-ATTACCO)
2.UNION SCOTT STEVENS
3DRAKE SUPERSPORT
Per il 2019 Burton conferma lo Step On, l’interfaccia scarpone-attacco più veloce e più intuitiva mai sviluppata, per offrire a tutti comodità e prestazioni senza precedenti grazie a un sistema incredibilmente semplice e sicuro, agganciando lo scarpone all’attacco senza straps. Oltre a non sedervi più sulla neve per allacciare gli scarponi agli attacchi, il controllo della tavola ora è più diretto e pressochè perfetto.
Eccellenza tecnologica italiana al servizio dello snowboarding: questo è Union. Anche quest’anno dedica un pro model al genio creativo Scott Stevens, che ha ridefinito il park e street riding come fece Rodney Mullen nello skateboard quasi 30 anni fa. Il suo attacco si basa su uno dei modelli più di successo, il contact pro, che garantisce un’area di contatto minimo con la tavola e un flex medio per performare su tutti i terreni freestyle.
La storica azienda Italiana Drake torna con una collezione di bindings degna del suo nome. Qui abbiamo il Supersport, il modello dedicato totalmente al freestyle, costriuito sulla light saber baeplate ed il Full Prime Highback per supporto e mobilità garantiti. I GT+ anklestraps rendono l’esperienza assolutamente comoda e tengono il boot incollato all’heelcup.
4.NITRO ZERO
5.K2 FORMULA C
6. RIDE REVOLT
Quando si parla di performance in park non si può non parlare dell’attacco Zero di Nitro. Leggero, confortevole e reattivo grazie alla Stealth Open Air Base Frame e all’Asym Zero Higback, trasmette efficacemente impulsi alla tavola senza modificarne il flex grazie al 2X4 mini disc. Da quest’anno è equipaggiato con il nuovo Premium Comfort Ankle Strap per una comodità superiore.
Il nuovo formula di K2 rimane sempre uno dei modelli preferiti dal team e dal pubblico K2, perché performante su tutti i terreni con un peso assolutamente contenuto. Per il 2019 torna con un carico di features assolutamente interessanti quali il Profusion Chassis, l’Airlock Highback e il Perfect Fit Highback. Il canting laterale sul pad rende ancora più confortevole la posizione del piede, evitando l’affaticamento del ginocchio.
Il Ride Revolt è la dimostrazione che per realizzare un buon attacco freestyle non servono ingredienti fuori dal comune: alluminio per resistenza e ottimale trasmissione della forza, Highback in Uretano per risposta e supporto. Il modello 2019 presenta i nuovi Linkage Ratchet nell’Ankle strap, ancora più veloci e performanti. Disponibile in tre diverse varianti colori, il Revolt è l’attacco freestyle nella sua pura essenza.
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BINDINGS BY MATTEO ROSSATO
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7.FLUX XF PENNYWISE Flux nasce nel 1992 in Giappone con l’idea di realizzare un attacco funzionale, leggero ed affidabile. 26 anni dopo, il loro focus è il medesimo. XF è l’attacco più performante quando si parla di prestazioni e trasmissione della potenza, grazie al baseplate in nylon rigido ed all’highback con rinforzo centrale per il miglior supporto possibile. Quest’anno il modello XF è disponibile in diverse colorway ed anche in questa veste collab con la leggendaria punk rock band Pennywise.
8.SWITCHBACK HALLDOR HELGASON L’attacco pro model di Halldor non poteva che utilizzare il meglio che la tecnologia Switchback ha da offrire. Costruito sulla nuova Aeron Base, dove una contro-struttura di allumino è co-stampata nel baseplate in nylon per una migliore resistenza e reattività, impiega il wrapback highback per una migliore pressabilità e gli Eames straps che mantengono il boot perfettamente in posizione.
10.SALOMON HOLOGRAM
11.FLOW FUSE GT
Hologram è il nuovo attacco dedicato al freestyle di Salomon. Realizzato sulla piattaforma Shadowfit Baseplate di Salomon, ha un flex asimmetrico per prestazioni freestyle top su ogni terreno. L’highback è stato appositamente disegnato con forma asimmetrica per assecondare tutti i movimenti del rider, mentre il footbed è dotato di canting per non affaticare il ginocchio ed è realizzato con materiale ammortizzante per assorbire vibrazioni e urti.
Flow, da poco entrata nel gruppo Nidecker, spinge sulla propria tecnologia proprietaria Active Strap per un accesso rapido efficace e veloce. Il Fuse GT rimane uno dei modelli più apprezzati sia dal team che dai rivenditori e quest’anno si ripresenta con una serie di varianti colore tra cui questa che si abbina con boot Flow e tavola Area Nidecker.
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9.BENT METAL JOINT La binding company di casa Mervin sforna un’altra collezione degna di nota, tra cui spicca il modello joint. Equipaggiato con la famosa Boron Fiber Drive Plate e un highback in Nylon per il migliore compromesso tra flessibilità e support, il modello Joint è un attacco all mountain dalle prestazioni top e un prezzo assolutamente accessibile.
12.T E C H N I N E SLUGGER PRO Technine, torna quest’anno con un modello nuovo di zecca, basato sulla split base Technology già presente sul top di gamma Niner, ma realizzato interamente in Nylon caricato a fibra di vetro, che lo rende leggero, più rigido e quindi assolutamente reattivo. Ancora una volta ha reinventato il freestyle binding, a un prezzo assolutamente appetitoso.
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1.BURTON STEP ON (SCARPONE-ATTACCO)
2.32 TM2 XLT
3.DC MUTINY
Sole Technology si affaccia alla stagione 2019 con un bel catalogo denso di novità. Il TM2 XLT è un boot tecnico e rigido per chi necessità di estremo supporto e performance nella trasmissione della forza alla tavola. È dotato di Storm Shield per una migliore protezione e di suola Vibram per un grip senza precedenti sia su neve che nello scafo dell’attacco.
Dove la skate sneaker incontra lo snowboard boot: e se non è DC a proporla, chi lo può fare? La storica company di Damon Way, nata appunto nello skateboarding, ha sempre avuto un occhio di riguardo all’estetica dei propri boot e forse Mutiny è la massima espressione di questa volontà. A parte l’estetica, è un freestyle boot semplice e funzionale che dona il supporto necessario per street e park riding.
4.FLUX VR-SPEED
5.NITRO TEAM TLS
6.NORTHWAVE DECADE
Forse non tutti sanno che Flux produce boots già da diverse stagioni, ma erano distribuiti solo in Asia con il nome Cross Five. Qui abbiamo il VR-Speed, uno dei boots top di gamma realizzati in collaborazione con John Jackson, per i riders come lui che hanno uno stile aggressivo e necessitano di supporto e controllo. Evoluzione del GTOSpeed, questo boot sarà sicuramente un highlight per la prossima stagione.
Uno degli scarponi più apprezzati di casa Nitro torna con una veste totalmente nuova e assolutamente piacevole. Il Team TLS è un boot tecnico, per chi chiede performance ed il giusto grado di libertà che non comprometta il supporto. L’allacciatura è affidata al sistema proprietario Nitro TLS 5 Twin e la suola è realizzata in Vibram Icetrek Compound.
Ormai icona della collezione Northwave, il Decade torna con una veste nuova e una protezione in gomma frontale per aumentare la durevolezza della tomaia. Il design è minimale ma non fatevi ingannare dalla semplicità perché Decade è un concentrato di tecnologia: la versione 2019 è dotata di CAB5 heel retention system e di sistema di chiusura Speed Light.
Per il 2019 Burton conferma lo Step On, l’interfaccia scarpone-attacco più veloce e più intuitiva mai sviluppata, per offrire a tutti comodità e prestazioni senza precedenti grazie a un sistema incredibilmente semplice e sicuro, agganciando lo scarpone all’attacco senza straps. Oltre a non sedervi più sulla neve per allacciare gli scarponi agli attacchi, il controllo della tavola ora è più diretto e pressochè perfetto.
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BOOTS BY MATTEO ROSSATO
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7.RIDE DEADBOLT
8.K2 BOUNDARY
9.DEELUXE EDGE
Dedicato a un uso all mountain-freestyle, il nuovo Deadbolt di Ride è equipaggiato con sistema di chiusura doppio BOA Tongue Tied e M3 e del Liner Intuition Mobile Foam Wrap, che assicurano il comfort ed il supporto al piede, tenendolo saldamente in posizione. La soletta è Michelin Fiberlite, che garantisce grip ottimale sia nelle risalite che durante il riding. La soletta interna 3D Formed Dual Density Eva assorbe vibrazioni e aumenta la comodità di calzata.
Linee minimali, flex medio-rigido per tutti i terreni e chiusura BOA Dual Zone sono le features che caratterizzano il Boundary di K2. L’articolazione della caviglia è ingegnerizzata per fornire supporto senza donare un alto grado di libertà in caso di tweaks e grabs, mentre la suola con Harshmellow Technology assicura grip e assorbimento di urti e vibrazioni.
Se state cercando un boot rigido e perfetto per chi ama tracciare curve alla velocità della luce, Edge è il boot che fa per voi. In assoluto il più rigido della gamma, Edge garantisce una trasmissione della potenza e una tenuta del piede senza precedenti, grazie al sistema di allacciatura ibrido Boa + L3 proprietario Deeluxe. La suola Skate Flex garantisce grip e tenuta sia sulla neve che nel binding.
10.FLOW TRITON
1 1 .VA N S I N F U S E
12.SALOMON LO FI
Triton è un nuovo boot all-mountain Flow dal flex medio e chiusura double BOA H3 Focus che assicura presa e comfort del piede. Come tutti i boot Flow da questa stagione in poi, sono compatibili al 100% sia con attacchi Flow che Nidecker, quindi massima libertà di scegliere il proprio setup. Il Bronze Level liner è termoformabile per la massima comodità e adattamento al vostro piede.
Modello di punta di Vans, l’Infuse è un concentrato di tecnologia come l’Hybrid Plus Closure System studiato appositamente assieme a BOA per una tenuta ottimale del piede, oppure il Flex control system che permette di customizzare l rigidità dello scafo a seconda del terreno di utilizzo o delle condizioni della neve. Il Grip della V3 Ultimate Waffle Sole lo conosciamo già, così come il V3 Ultracush Footbed che assorbe urti e vibrazioni.
Nuovo modello per la stagione 2019, il Lo Fi è nato per soddisfare le esigenze dei più esigenti allrounders. Questo scarpone combina lo STR8JKT Boa con un’allacciatura classica e la esclusiva tecnologi Salomon Mutation Construction per assicurare assoluta libertà di movimento assieme ad un impareggiabile comfort e supporto.
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1. ANON M4
2. SMITH I/O
3. GIRO ARTICLE
Anon presenta M4, una nuova maschera con ampia visuale e lenti intercambiabili con l’innovativo sistema Magna Tech che sfrutta 8 magneti per mantenere la lente in posizione. Parlando di lenti, ogni maschera Anon ne ha ben 2 a disposizione ed il dettaglio interessante è che M4 può montare sia lenti cilindriche che sferiche. Ovviamente è predisposto per il sistema MFI che permette la connessione perfetta con le facemask Anon.
La Top di Gamma Smith torna con un carico di tecnologia notevole. I/O è equipaggiata con l’esclusivo sistema di sostituzione lente Smith denominato ChromPop; il sistema prevede un doppio meccanismo di aggancio e tenuta così da evitare spiacevoli inconvenienti durante la vostra giornata di riding. Per il resto la I/O non ha bisogno di presentazioni: ampio campo visivo e visibilità ottima ed estetica frameless con pochi rivali.
Nuova per la stagione 2019, Article è equipaggiata con ottiche Vivid by Zeiss intercambiabili tramite il nuovo sistema a megneti, oltre al nuovo sistema di ventilazione Evak che garantisce un’ottima visuale ed evita noiosi appannamenti. Altra novità di Article è l’Adampt Strap che vi permetterà di cambiare con estrema facilità l’elastico. Ovviamente Article e tutto il resto della gamma sono compatibili 100% con i caschi Giro.
4.OAKLEY FALL PRIZM REACT
5. ELECTRIC ELECTRON
6. OUT OF OPEN XL
Grandi novità in casa Electric con Electron. Questa nuova maschera, dall’ampio campo visivo, adotta una nuova tecnologia proprietaria che agisce elettronicamente sulla lente, adattandosi alle mutevoli condizioni di luce della montagna. L’elettronica è alloggiata in un apposito scompartimento agganciato all’elastico della maschera, quindi niente fili in giro per la maschera o dispositivi esterni da nascondere nella giacca.
Out of presenta una versione oversized della sua ammiraglia: la Open XL. Il campo visivo è circa 5% maggiore della versione classica. Il sistema di cambio lente che adotta è quello semplice ed efficace del modello Open, che permette di cambiare lente in soli 6 secondi già dal primo tentativo. Il tutto racchiuso in un nuovo look essenziale, ma mai noioso grazie alla vite in alluminio anodizzato che funge da snodo sul frame.
LINE
XL
Oakley implementa ulteriormente la tecnologia Prizm introducendo React, cioè la soluzione al più grande problema delle maschere da neve: le diverse condizioni di luce che obbligano a cambiare la lente. Tramite due semplici pulsanti posti alle estrermità del telaio, la lente si adatta elettronicamente alle condizioni di luce: i pulsanti possono essere premuti anche con i guanti.
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GOGGLES & HELMETS BY MATTEO ROSSATO
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7. TSG GOGGLE ONE
8. DR ZIPE HALO
9. GIRO UNION
La storica azienda di caschi TSG già da qualche anno ha introdotto le maschere nel proprio catalogo. Qui abbiamo un nuovo modello chiamato semplicemente Goggle One, le cui particolarità sono un’ampia visione periferica grazie alla lente sferica e l’assoluta adattabilità a tutti i caschi TSG. Nella confezione è inclusa una seconda lente in caso di necessità o luce piatta.
Dr.Zipe presenta una maschera con lente sferica con telaio in Poliuretano flessibile, doppia lente sferica multicoated e ventilata in Policarbonato anti raggi UVA e UVB. La maschera inoltre presenta un innovativo sistema antifog iniettato nella lente interna. Lo strap è largo 45mm e ha degli inserti antiscivolo in silicone. La maschera è molto confortevole grazie al “Face foam” a tripla densità. I “side clips” flessibili la rendono adatta a tutti i caschi in commercio.
L’Union MIPSTM è un casco allround. Il sistema MIPS, efficacissimo sistema per la protezione dagli impatti multi direzionali ed il fit preciso rendono Union estremamente protettivo. La nuova tecnologia di costruzione In-Mold, unita al sistema di ventilazione regolabile Super Cool Vents e il trattamento anti odore XT2 rendono questo casco ideale per ogni condizione.
10. OAKLEY MOD5
11. TSG VERTICE
12. PROTEC SNOW CLASSIC
Il nuovo Mod5 di Oakley è un casco per ogni condizione, grazie alla sua costruzione ibrida ed al sistema MBS (modular Brim System) che permette di cambiare la visiera a seconda delle condizioni di luce. La ventilazione è regolabile ed il Boa System assicura il fit perfetto del casco nella zona laterale. Il Liner interno è imbottito e confortevole e gli ear pads sono removibili. Ovviamente il profilo della visiera si adatta perfettamente alle maschere Oakley.
La storica azienda di caschi TSG già da qualche anno ha introdotto le maschere nel proprio catalogo. Qui abbiamo un nuovo modello chiamato semplicemente Goggle One, le cui particolarità sono un’ampia visione periferica grazie alla lente sferica e l’assoluta compatibilità a tutti i caschi TSG. Nella confezione è inclusa una seconda lente in caso di necessità o luce piatta.
Pro Tec si rituffa nel business della neve con una collezione veramente interessante, tra cui spicca questo Snow Classic. Lo shape è chiaramente mutuato dagli skate helmets, di cui Protec è leader e icona. Tuttavia è stato dotato di tutte le caratteristiche necessarie ad un utilizzo su neve. Il Liner interno è confortevole e tiene al caldo la testa e presenta un sistema integrato di regolazione interna per adattarsi perfettamente alla testa del rider.
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EVENT
LAAX OPEN I Laax Open rappresentano uno degli eventi più più conosciuti e interessanti da vedere, ma soprattutto da vivere.
In particolar modo quest’anno c’era una ragione in più per spettatori e rider: era l’ultimo evento di qualifica in vista delle Olimpiadi invernali di Pyeongychang: per tale motivo tutti i migliori riders al mondo, relative famiglie e orde di curiosi sono accorsi a Laax, certi che sarebbe stato uno spettacolo indimenticabile. I Laax Open, a differenza di molti altri eventi del genere, non sono solo una settimana di contest di altissimo livello, ma un vero e proprio spettacolo a 360° che parte dalla cima dei monti e finisce in città, con eventi tutte le sere a base di concerti live , mostre d’arte, aperitivi , cene, funamboli, parties con dj di fama Internazionale. Tutti gli eventi rispettano lo standard qualitativo che si esige da un luogo come Laax, resort fra i migliori e più esclusivi al mondo, ma dall’anima freestyle, giovane e coinvolgente. Le strutture che caratterizzano Laax sono appariscenti ed assolutamente di tendenza specialmente in questa settimana, come il Gondelhalle, ristorante e bar, che come
ogni anno è stato rinnovato con un nuovo tema, offrendo una cucina di alto livello, spettacoli serali e tanto divertimento ; oppure come The Galaaxy, rifugio in cima a Crap Sogn Gion, che per l’occasione sembrava un’astronave mimetica uscita da Star Trek, con vista mozzafiato e condita da spettacoli live: alieni, robot alti 3 metri che suonavano autonomamente strumenti musicali e tutto ciò che di più strano può passare per la mente. A Laax ci sono ritrovi per tutti, come il famoso Indy Club, dove lo snowboard vive sulle pareti e sui tavoli e non solo nel nome, luogo di ritrovo per una birra dopo la giornata al park o sulle piste, o la sera per musica live..o per un torneo di Beer Pong. Non si può non citare il Riders Hotel, i cui interni sono stati appena ridisegnati dal famoso artista Canadese Aaron Schwartz (anche designer di Korua), oppure la Freestyle Academy, luogo ideale per allenare e migliorare le proprie abilità di skater o di snowboarder grazie a skate e snowboard setup
TXT & PICS: UMBERTO MANTOVANO
setup ed airbags per affinare la tecnica. Questa non voleva essere una guida turistica, ma non si può far capire a fondo gli Open a chi non li ha mai visti senza spiegare cosa ha già Laax da offrire tutto l’anno.
ganizzazione che ha manutenuto continuamente il monumentale Superpipe ed al coraggio dei riders che hanno partecipato nonostante le condizioni: alla fine ha prevalso lo Svizzero Iouri Podlatchikov e la nuova stella Cinese Jiayu Liu, che guadagnerà poi la medaglia d’argento alle Olimpiadi.
Ora immaginate che durante questa magica settimana, tutti questi luoghi addobbati a festa, abbiano ulteriormente amplificato la già spumeggiante atmosfera che aleggiava in tutta la cittadina Svizzera. Ma torniamo ai contest: dopo un inizio settimana che prometteva scintille, il tempo ha cominciato a non dare tregua e le abbondanti nevicate, unite a un incessante vento in quota, hanno reso prima difficile e poi impossibile la riuscita di parte dei contest. A fatica si sono terminate le semifinali di Half Pipe, che hanno visto l’eroe locale Pat Burgener e la Cinese Jiayu Liu guadagnarsi, nonostante le condizioni precarie, le finali del contest. Non è purtroppo andata altrettanto bene allo Slopestyle, che è stato definitivamente cancellato, posticipando al sabato la finale di Half Pipe. Le finali si sono svolte solo grazie agli sforzi dell’or-
Quello che rende Laax così speciale è mood che contagia tutti quelli che la vivono: nonostante i contest cancellati, i continui cambi di programma e le occasioni sfumate per alcuni di andare a Pyeongchang, l’atteggiamento generale era positivo e tutti i riders hanno trasformato un contest di fama internazionale in una powder week, senza malumori nè risentimenti. Il press release del 19 gennaio, che comunicava la cancellazione dello slopestyle, recitava: Laax 2018 World Cup turns into Powder Open..se non è pensare positivo questo! Se volete invece capire come l’hanno presa i riders, andate su instagram e cercate con #Laaxpowderopen. 43
POWDERSURFING
A NEW FRONTIER Che la riscoperta dei valori fondamentali e delle origini dello snowboarding sia una realtà importante al giorno d’oggi direi che siamo più o meno tutti d’accordo.
Che la riscoperta dei valori fondamentali e delle origini dello snowboarding siano una realtà importante al giorno d’oggi direi che siamo più o meno tutti d’accordo e non vogliamo dilungarci. Lo shaping delle tavole è stato il primo segnale di questa tendenza (come approfondito in Sequence 57): dapprima sono tornati fuori i blunted tips (cioè nasi e code quadrati, in voga nei primi anni 90 e originariamente forma che rimaneva dal taglio a sega di nasi e code come usavano fare i primi freestyler che volevano uno skateboard da neve), poi pian piano si sono riscoperti i rocket shapes da powder ed a lato, è cresciuto anche il powdersurfing, altrimenti definito da alcuni noboarding. Alla fine cosa è il powdersurf se non la versione embrionale dello snowboard? Quando il buon Sherman Poppen - o chi prima di lui, il dibattito è ancora aperto - si è messo in testa di buttarsi giù dal pendio con un’asse a cui aveva fissato una cordicella, lo aveva fatto su quello che alla fine era un powdersurf: chiaramente la tecnologia si è evoluta ed oggi i powdersurf sono molto più che assi di legno, mutuando un po’ di tecnologia dal surf ed un po’ dallo snowboard. Wolle Nyvelt, pro Salomon di lunga data, è stato uno dei primi nomi Europei a credere nel powdersurf e ne ha fatto un lavoro, creando il suo brand Äsmo. In Giappone, patria ufficiale del Powdersurf, il pioniere Taro Tamai – anche proprietario di Gentemstick – ha dato un
fondamento culturale e filosofico, oltre che tecnico, al powdersurfing. A ruota nel tempo ne sono usciti molti altri: Grassroots, Konvoi, Pogo (anche storica snowboard company tedesca), Nadasurf, Stoney, l’Italiana Footprint: è in effetti una disciplina che sta prendendo piede e sicuramente un modo completamente diverso di scivolare di traverso sulla neve. Ma come funziona un powdersurf ? Partiamo inanzitutto spiegando che il powdersurf è una tavola da neve fresca e non è adatto alle piste battute, questo perché privo di lamine. Nel powdersurf non ci sono attacchi, quindi il piede è libero e trattenuto solo dall’attrito che lo scarpone fa sul pad; normalmente un leash assicura la tavola alla gamba in caso di cadute. Praticamente la sensazione di guida è molto simile a quella del surf, infatti il powdersurf è disegnato per galleggiare sulla neve. Abbiamo menzionato gli scarponi: che boots di usano nel powdersurfing? Verrebbe da dire che boots da snowboard abbastanza morbidi possano andare bene, tuttavia visto l’interesse crescente, diverse company si sono affacciate al mercato del powdersurfing realizzando scarponi appositamente disegnati per lo scopo: citiamo K2, che già dalla scorsa stagione propone il pro model boot della leg-
TXT: MATTEO ROSSATO
LORENZO BOUTALL IN ARGENTERA
genda Giapponese pioniere del powdersurfing Taro Tamai, con tanto di chiusura Boa, Vans Remedy oppure Deeluxe con il suo Footloose boot.
caratteristica che cambia di brand in brand è il sistema di conduzione, ovvero quelle soluzioni tecniche che permettono il controllo della tavola. Footprint realizza i propri powdersurf con un concave – ottenuto durante la pressatura – che canalizza la neve e ricava manualmente a cesello 4 channels, letteralmente delle concavità poste nella parte posteriore della tavola, che lavorano come le pinne di un surf, ma in negativo. Infine il pad, cioè il materiale superiore che garantisce il grip con gli scarponi: c’è chi usa veri e propri pad spessorati in EVA (stesso materiale dei pad degli attacchi da snowboard per intenderci) con borchiature o chi, come Footprint, strati di neoprene (il materiale delle tute da surf) che rimane molto più sottile come un griptape da skate e non lega con la neve, risultando quindi perfetto per lo scopo.
Che differenza passa dai classici snowboard boots? Considerate che il movimento della caviglia nel powdersurfing è essenziale per impostare correttamente la carvata, quindi gli scarponi specifici ammettono una flessione maggiore per un miglior controllo della tavola. La seconda differenza sta nella soletta, che dev’essere progettata per mantenere un grip ottimale sui pad di Eva o Neoprene, più che sulla neve. Ed infine, come sono fatti questi powederboards? Lo abbiamo chiesto a Lorenzo Boutall, con cui stiamo collaborando per la realizzazione di un Powdersurf Footprint X Sequence Mag. “A differenza degli snowboard, che solitamente sono realizzati più o meno con la medesima tecnologia, con il powdersurf si apre un mondo tutto nuovo: per la maggior parte i core sono in legno, ma ci sono brand che utilizzano la vetroresina. Per la soletta ci sono diverse correnti di pensiero: chi usa il P-Tex (stesso materiale degli snowboard) o chi, come noi di Footprint ad esempio, che realizza le proprie tavole totalmente in legno, più sostenibili ed in sintonia con la purezza del powdersurfing. Un’altra
In ultimo parliamo degli stili: chi crede che il powdersurfing sia solo curve e slash si sbaglia: sono in commercio shapes per ogni tipo di disciplina, dal soul surfing fino a twin tips per chi si vuole cimentarsi in tricks. Lo snowsurfing può essere visto in molti modi, da passatempo alternativo allo snowboard ad un vero e proprio diverso approccio con la neve; come ha dichiarato Lorenzo durante una visita nella sua azienda “da quando ho cominciato a fare snowsurfing, faccio più chilometri alla ricerca della neve buona, ma raramente mi allaccio alla tavola”. A voi la scelta. 45
MAKING A POWDERSURFING
SEQUENCE X FOOTPRINT Abbiamo seguito la lavorazione della tavola Sequence nel laboratorio dove il team di Footprint realizza i suoi powdersurf, rigorsamente a mano, come una volta.
1. Incollaggio e Pressatura: Prima di tutto spargiamo la colla sugli strati di legno e piazziamo uno strato sopra l’altro per creare il nostro “panino” multistrato laminato orizzontalmente. Il multistrato viene posto nella pressa ad alta pressione per 24 ore, permettendo allo stampo di definire il rocker ed i concave. Una volta pronto, rilasciamo la pressa ed estraiamo il blank ottenuto. 2. Disegno dello Shape: Segnamo con una matita la liena centrale del black. Con l’aiuto di dime preparate in precedenza, disegnamo la forma (o shape) della tavola che desideriamo creare. Questo è il passaggio in cui definiamo il tipo di nose e di tail, la larghezza e la lunghezza. Una volta terminato il disegno, facciamo un taglio grezzo della tavola nel black. 3. Taglio e Shaping: Mettiamo il taglio grezzo della tavola sul cavalletto predisposto per lo shaping e definiamo lo shape utilizzando esclusivamente utensili manuali. Per dare il miglior taglio ai rail usiamo pialle, raspe e lime.
4. Intaglio dei Channel: Sul fondo della tavola shapeata segnamo il posizionamento dei channel per dargli l’angolatura adeguata. La maggior parte delle nostre tavole ha un quad channel setup, ovvero lo stesso setup che avrebbe una tavola da surf quad fin, che permette una migliore maneggevolezza e controllo dei bordi. Intagliamo a shapeiamo i channel completamente a mano utilizzando scalpelli particolarmente affialti. 5. Trattamento e Grafiche: Trattiamo tutte le nostre tavole con un agente anti-deterioramento ecologico e non tossico, che protegge il legno dall’usura. Applichiamo l’agente protettivo a mano per garantire una penetrazione ottimale nei pori del legno. Successivamente dipingiamo le grafiche una ad una a pennello per dargli un tocco particolarmente artigianale e handmade. 6. Strato Protettivo Una volta completata la grafica e fatto il logo, applichiamo numerosi strati di vernice protettiva per un effetto liscio e nitido.
TXT: LORENZO BOUTALL PICS: GIORGIO SITTA
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POWDERSURF BY MATTEO ROSSATO
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1. VERTS
2. MTN APPROACH
3.BLACK DIAMOND
Comode, funzionali, semplici ed anche economiche! Per questo le Ciaspole Verts sono le preferite di molti pro come Travis Rice, i fratelli Provo e molti altri pro. Verts ha addirittura collaborato con Sparks R&D per adattare le loro ciaspole ai famosi split boarding bindings, ma questa è un’altra storia.
La ricerca dello spot può essere non troppo agevole, per tale motivo servono attrezzi per la risalita che coadiuvino e facilitino il compito. MTN Approach ha studiato questi sci per le risalite, che una volta in cima possono essere smontati in 3 pezzi e riposti comodamente nello zaino. Gli sci sono realizzati in legno di Paulownia e presentano pelli permanenti fissate al di sotto.
La risalita verso la vetta con zaino in spalla e powdersurf al seguito può essere un’operazione faticosa, quindi rendere questo momento il più agevole possibile è assolutamente necessario. Assieme alle ciaspole od agli sci pieghevoli, è bene dotarsi di bastonicini per la risalita: Black Diamond realizza questi Trail Back Trekking Poles pieghevoli e leggerissimi che fanno proprio al caso vostro.
4 . DEELUXE FOOTLOOSE
5 . VA N S R E M E DY
6 . UNGI BUNGI
Esistono boots appositamente progettati per il powdersurfing; poche sono per il momento le company che hanno dedicato risorse nel design di una calzatura, ma tra di esse Deeluxe è sicuramente una che vale la pena di citare. Il footloose consenta una rotazione completa della caviglia ed ha una soletta appositamente studiata per aderire ai pads della tavola. Il liner in neoprene vi terrà il piede al caldo ed all’asciutto durante la risalita.
Il colosso delle skate shoes non poteva esimersi nel buttarsi in un mercato a lui così affine come il powdersurfing, così ha creato questo speciale boot, il Remedy, che ha una gamma di utilizzi veramente ampia: grazie al suo design versatile ed alla sua impermeabilità garantita, non solo vi condurrà nelle uscite in powder più pazzesche nel più completo comfort, ma ci potrete andare a spasso in città anche dopo le vostre backcountry missions.
Il leash è un accessorio assolutamente necessario per il vostro powdersurf kit, a meno che non vogliate rischiare di vedere la vostra tavola scendere fino a valle senza voi a bordo. Ungi Bungi è realizzato con due straps alle estremità ed un cavo a molla in gomma che terrà al sicuro il vostro powdersurf. Assicuratelo alla vostra tavola ed ai passanti della vostra cintura e non dovrete più temere cadute.
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SELECTION BY MATTEO ROSSATO
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7 . ADIDAS SKATEBOARDING
8 . PATAGONIA SNOW DRIFTER
9 . MAMMUT BARRYVOX S
In caso di neve durante le risalite, meglio avere un berretto con visiera che vi dia modo di guardare dove state andando. Non è consigliabile appannare subito la maschera quindi indosserete occhiali. Il Winter Cap di Adidas risolve tutti i vostri problemi, tenendo la vostra testa e le orecchie al caldo, proteggendovi dal sole e dalla neve, il tutto con estremo stile.
Patagonia propone questo ottimo zaino da 30L realizzato in cordura con doppio accesso agli scomparti interni, intelligentemente divisi in più aree. Anche il Drifter è dotato di cinghie porta powdersurf, sci, snowboard o quello che volete ed è dotato di cinghie di sicurezza in vita ed allo sterno completamente regolabili per ogni fisicità. La qualità è garantita dal marchio Patagonia stesso.
Mammut collabora con Barryvox da tempo e questo modello è frutto dell’esperienza di entrambe le company nel campo del backcountry. Ricordate, un Arva può salvarvi la vita. Questo modello ha un campo di azione di ben 70 m, è estremamente intuitivo nell’utilizzo (cosa importante se siete appena scampati ad una slavina) e vi aiuterà con semplici istruzioni nella ricerca dei dispersi.
1 0 . MAMMUT ALUGATOR PRO LIGHT
1 1 . MAMMUT CARBON PROBE 240
1 2 . MAMMUT FLIP R E M O VA B L E A I R B A G 3.0
In ogni backcountry mission che si rispetti serve un kit di accessori e tra questi accessori figura una pala. Mammut ha disegnato la Alugator Pro pensando proprio al freeride. La presa ergonomica ed il grip assicurano un’efficacia superiore specie in situazioni non ideali, la pala è telescopica quindi si può comodamente agganciare allo zaino senza il timore che ingombri ed è realizzata in lega di alluminio anodizzato per un peso contenuto.
Un altro accessorio assolutamente immancabile nelle vostre uscite in backcountry è una sonda. Mammut ne propone una linea completa, tra cui questa 240 Fast Lock, in alluminio anodizzato facilmente montabile e smontabile e dal diametro di soli 11 mm, per una lunghezza quando impacchettata di 45 cm, mentre diventa 240 cm quando completamente assemblata.
Meno di 2 kg per la nuova versione dello zaino Airbag per eccellenza Mammut. E’ possibile dal retro accedere all’interno con una comoda cerniera, grazie al suo innovativo design si può trasportare sci, snowboard e varie attrezzature. Inoltre è anche compatibile per supportare un sistema di idratazione. Grazie a tecnologie derivanti dall’automobilismo l’Airbag è ancora più leggero e robusto.
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Da dove viene la collaborazione con le illustrazioni di Will? La prima volta che ho incontrato Will, forse quattro anni fa, non disegnava nulla. Due anni fa siamo andati in Giappone e ho visto un piccolo libretto con delle bozze dove disegnava personaggi divertenti, volti e oggetti di vita quotidiana riguardante lo skate.Poi siamo andati a Mosca lo scorso inverno per il nuovo progetto Vans First Layer. Stava disegnando ogni giorno e ho potuto vedere la progressione che ha avuto nel corso degli anni, aveva un suo stile personale, così gli ho detto “Hey, collaboriamo per un nuovo progetto! OK?”. All’inizio era stressato, ma davvero felice della mia proposta. Sono contento che siamo riusciti a fare qualcosa di interessante come questa cosa. Spiegami il progetto in dettaglio. La collaborazione è andata bene? Volevo avere un tocco “fai da te”, perché eravamo in Russia e tutto era un po’ ghetto, e cercavo un’atmosfera simile. Ho fatto una selezione di 30 shots che ho stampato con uno xerox in bianco e nero e li ho catalogati e organizzati come “Zine”. Ho mandato tutti i fogli di carta a Will così li potesse maneggiare e farci qualcosa. Due settimane dopo mi ha rimandato tutto ed è andata già bene così. L’unica direzione che gli ho dato era solo di fare un lavoro che non assomigliasse a quello che sta già facendo Lucas Beaufort. Non ha senso se è troppo simile o con la stessa atmosfera.
Che tipo di persona è Will? Will è molto timido all’inizio e non assomiglia all’americano Will Smith. È praticamente il contrario - non molto alto, super bianco (sì, è inglese) e ha un forte accento inglese che serve un po’ tempo per capir bene. È un rider molto talentuoso e ora posso dire che ha anche molto talento nel disegnare le cose. Nei tuoi lavori vai spesso oltre alla fotografia. Per questo progetto cosa significa per te collaborare con un illustratore? Sì, penso che siamo circondati da persone fantastiche nei nostri diversi “sport” come lo snowboard, lo skateboard, il surf - alcuni riders fanno delle cose molto belle, c’è una buona energia che deriva dal viaggiare per tutto il mondo. Quindi, ogni volta che è possibile, penso che sia bello fare alcune collaborazioni e mescolare insieme le varie esperienze. Mi piace la fotografia analogica e mi piacciono le cose artigianali, lontano dal computer e dai pixel, quindi sono molto felice quando possiamo fare alcune cose reali che esistono nella vita reale, come questa collaborazione. Ogni pagina è un dipinto stesso, e ce n’è solo una al mondo. Avete progetti simili in corso? Niente in pentola, ma continuerò a scrivere o scarabocchiare o distruggere alcune delle mie foto con le mani o con prodotti chimici come la candeggina, ecc. Vediamo cosa uscirà dal mio cervello o dalle mie mani quest’anno.
ITW: DENIS PICCOLO
TXT: GIACOMO MARGUTTI PICS: SARAH BRUNSON
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CHLOE KIM
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Shaun White e Ester Ledecka. Due nomi, due storie tra le più importanti di PyeongChang 2018 che hanno reso lo snowboard uno degli sport più visti e commentati a questi ultimi Giochi Olimpici.
Due personaggi principali che probabilmente non possono essere più lontani tra loro, eppure in qualche modo sono molto simili. Shaun ed Ester. Ritorno alle radici (Shaun) e oltre (Ester). E poi Jamie Anderson, che ha collezionato altre due medaglie olimpiche in quattro anni (e ora ne ha fino a tre in totale). E Torgeir Bergrem e il suo switch bs 5 al metodo – il trick più figo di tutti i Giochi. E Anna Gasser con il suo backside 10 double cork e cab 10 double cork. Mai tentati prima da una ragazza nella stessa gara. Mai vista una gara femminile così interessante e ricca di personalità. Su questo argomento, e sicuramente metto le mani avanti perchè quello che è successo nello slopestyle femminile è stato un vero peccato (troppo vento, ma non così troppo per gli organizzatori per farla finita e spostarla a un altro giorno) e soprattutto una perdita per tutti quanti in gioco. E Mark McMorris nel giro di un solo anno passa dal letto pieno di ferite quasi mortali al bronzo olimpico. Storia pazzesca già di per sé. Ma non voglio annoiarvi con i miei pensieri sulle Olimpiadi. Voglio lasciare parlare i protagonisti. Potreste capire qualcosa di più su questi personaggi. Immagina di essere una di quelle che hanno perso quel giorno del SuperG di sci alpino dalla Ledecka. Una di quelle sciatrici. Ti alleni per la maggior parte della tua vita in quella roba lì e poi qualcun altro viene da uno sport odiato come lo snowboard e vince il TUO evento. “Quando sono con gli snowboarder dico “damn skiers” e quando sono con gli sciatori dico “damn snowboarders”. Sembra che si diverta quando gareggia: “Sicuramente, ritengo che questo sia uno dei miei più grandi vantaggi: finché mi diverto è molto speciale, non tutte le ragazze possono dire di divertirsi a fare quello che fanno.” Billy Morgan ha celebrato aprendo una lattina immaginaria di birra, alla salute dei suoi amici snowboarder per fare il tifo. Alcuni si sono messi a piangere, il che di per sé ha colpito il senso dell’umorismo di Billy. “Strano, non è vero? Ho iniziato a praticare lo snowboard per puro amore, sulla plastica in Inghilterra, ho sviluppato le mie abilità senza nemmeno saperlo e sono entrato a far parte del team inglese con un grande gruppo di amici che giravano per il mondo insieme facendo cose super divertenti.” Il divertimento, ragazzi, il divertimento.
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“Sono così sopraffatto dalla felicità, ho passato così tanto per arrivare qui. Mi son spaccato tutto in Nuova Zelanda, la mia faccia era a pezzi, e qui ho rifatto il trick. Quindi c’erano molti ostacoli da superare e ora posso dire che ne è valsa la pena.” SHAUN WHITE
Citazione interessante con Shaun White durante una delle sue mille interviste: Possiamo chiamarti il più grande snowboarder di tutti i tempi? “Si, potete farlo. Non mi troverebbe in disaccordo.” Bene, invece io lo sarei. Ci sono sicuramente snowboarder-snowboarder puri più bravi come Travis, Nico, Gigi e così via. Shaun è invece sicuramente il più grande atleta-snowboarder del nostro “sport”, se così possiamo chiamarlo così. A livello competitivo nessun altro ha mai attraversato quel tipo di pressione, e ne è uscito vincente così tante volte. Shaun ha qualcosa sul vincere o morire come i più grandi di tutti gli sport in generale (Michael Phelps, Michael Jordan, Valentino Rossi, Roger Fderer... questo tipo di semidei). Quindi, sì, non sarei d’accordo, ma non gliel’ho detto. Non sono quel tipo di semidio. Io voglio rimanere vivo. Shaun: “Tre medaglie d’oro, la mia quarta Olimpiade. Sono rimasto molto turbato dalla mia prestazione a Sochi e ho dovuto aspettare così tanto tempo per arrivare a queste Olimpiadi con alti e bassi lungo la strada.” Sulle differenze tra i suoi ori olimpici: “Ho voluto tutto ciò con tutto il cuore, ho ancora dei punti di sutura nella lingua da quella caduta in Nuova Zelanda. La prima volta che sono andato alle
Olimpiadi è stato fantastico perché erano le Olimpiadi, ero così felice di vincere e ho pianto a causa di tutto il duro lavoro dalla mia infanzia, quando la gente mi diceva che non avrei potuto fare nulla e improvvisamente ero campione olimpico. Dopo il secondo oro vinto ai Giochi di Vancouver 2010 è stato davvero difficile, stavo cercando di vincere ancora dopo aver vinto di nuovo e ho deciso di unirmi a un gruppo musicale. Ho iniziato slopestyle nello stesso anno, stavo perdendo lentamente la motivazione ed era dura, sono grato di aver trovato l’amore per lo sport di nuovo.” Sul futuro e la possibilità di competere in skateboard ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020: “Penso che proseguirò. La mia grande scelta ora è se andare per i giochi estivi o no. Sono gasato. La motivazione c’è già. Sì, penso davvero che potrei essere competitivo. Un sacco di tricks qui sono molto simili allo skateboard. Potrei farcela.” Sono stati dei grandi Giochi questi. Epici.
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ITW: DENIS PICCOLO PICS: SCANS FROM LANDLINE MOVIE
Raccontaci com’è nata l’idea di realizzare un video di snowboard ora. Per essere precisi, il primo video del team snowboard Vans in assoluto, giusto? Tutto è iniziato quando Jake Kuzyk è entrato nel team. Stavo girando con Jed Anderson per Crazy Loco in quel momento e Jake mi ha chiesto di mettere insieme una “Welcome to the Team” clip per Vans. È stata una cosa facile, Vans ci ha semplicemente fatto fare quello che volevamo. Abbiamo filmato per oltre un mese tra Montreal e il Minnesota. È stata un’esperienza davvero interessante e mi ha aiutato a mettere un piede dentro Vans. L’inverno successivo, Vans ha ingaggiato una crew di nuovi riders nel team: Mike Rav, Blake Paul, Dillon Ojo, Sam Taxwood e Danimals. Tutti riders di ottimo livello. Furono un ottimo modo per completare il team già molto forte composto da Pat, Darrell, Guch ed altri. Cole Navin fu un’aggiunta last minute. Una volta visto il team nel suo insieme, abbiamo capito che era ora di fare un team video: il momento era quello giusto. Penso che Vans in realtà avesse già in progetto di fare uno snowboard movie, soprattutto con Propeller in uscita: era naturale, come naturale è stata la nascita di Landline.
sia molto divertente. Stessa cosa oggi è uno snowboard movie, un modo Old School di comunicare il livello dello snowboading. Tutto è così veloce con Internet e Instagram. Non ci sono più tutti i full lenght movie come c’erano fino a 20 anni fa. Forse non ha nemmeno senso che ci siano ancora in giro tutti questi video, ma quelli che escono, devono essere di livello. Quello che volevamo comunicare con il titolo è un senso poetico e nostalgico. L’idea della rete fissa è a sua volta nostalgica e mi ricorda che sto crescendo. Era quindi nostra intenzione scatenare queste sensazioni, come se avessimo potuto fare questo video 15 anni fa. Che dire dell’idea assolutamente radicale di girare con 16mm nell’era digitale? Ogni snowboard video con cui sono cresciuto è stato girato su pellicola. Tutti i vecchi Robot Food, Absinthe, Kingpin, ecc. E sono ancora così fighi. Io stesso ora non sono molto aggiornato sui nuovi movies come facevo un tempo, ma torno sempre a guardare quelli vecchi con estremo piacere. In un qualche senso volevamo emulare quei vecchi video e trasmettere le stesse emozioni. Tutti i cineasti, incluso me, Jake Price, Harry Hagan, Hayden Rensch e Skylar Brent volevano girare in 16mm: fortunatamente Kodak e Vans ci hanno supportato.
Parliamo del nome, Landline: Onestamente sembra non avere nessun nesso con lo snowboarding... I telefoni fissi sono questo strano modo di comunicare veramente Old School. Forse alcune persone li hanno ancora nella loro casa, forse no. Alcuni ragazzini che crescono ora potrebbero anche non sapere che cos’è un telefono fisso, perché hanno i cellulari, il chè credo
Quali sono state i problemi principali scegliendo l’analogico? Oltre allo spreco di pellicola e tempo... E’ andato tutto abbastanza liscio a dir 66
la verità. Ci sono stati alcuni casini con le telecamere datate che non funzionavano correttamente al freddo, ma alla fine è andato tutto bene. Per alcuni dei rider è stata una transizione divertente, non essere in grado di guardare subito gli shot per essere sicuri di aver fatto tutto bene. Ma avevano fiducia in noi e una volta che hanno potuto vedere il footage sono stati tutti entusiasti del risultato.
te non sono motivato a fare cose del genere, ma mi piace tenermi aggiornato. Il film presenta una vasta gamma di rider, da leggende come Bryan Iguchi fino a giovani come Mike Rav. Stai cercando di lasciare unan eredità Vans con questo video? Questa è la parte migliore di Vans secondo me, ci hanno supportano senza condizioni. Volevamo che il video rappresentasse tutto quelo che è il brand. È fantastico filmare con ragazzi come Guch. Adoro ascoltare le sue storie sui tempi andati, girare con Seoane...È la persona più interessante con cui passare del tempo, porta sempre un’energia incredibile in una session. Lui e tutte gli altri riders coinvolti girerebbero insieme comunque. Vorrei che il video avesse potuto mostrare molto di più onestamente.
Hai mai calcolato la quantità totale di metri di pellicola che hai usato per Landline? Non sono sicuro della lunghezza totale del film. Ho spedito tutti i negativi dopo le riprese dello scorso inverno ed erano un po’ più di 100 libbre. Perché hai scelto un video di 50 minuti invece che video series ad episodi come fanno molti altri ora? Non temi la limitata soglia di attenzione dei millennial? Torniamo di nuovo a quello che stavo dicendo prima. Nel complesso, il ritmo del film è piuttosto lento, almeno rispetto ad altre cose che ho fatto. Fare full lenght movie è l’unica opportunità che avevamo per per far aspettare i fans un po’ più del solito. Comunque no, non ero preoccupato di annoiare i millenials...
Tutti i rider del team Vans sembrano avere qualcosa di speciale, ma ognuno di loro in un modo diverso. Come ti sei trovato a girare con loro e cosa ne pensi in generale? Mi sento super fortunato di aver potuto girare con tutti questi riders. Ammiro il modo in cui vivono ed interpretano lo snowboard, è davvero genuino ed interessante. Quello che fanno non è mai banale, cosa che non posso dire dello snowboard moderno in genere. Non stanno recitando una parte o facendo un compito, oltre ad una enorme consapevolezza di quanto l’estetica sarà cruciale nel video. Infine, al di là del riding, sono veramente brave persone: questa è sicuramente la cosa più importante. Sono orgoglioso di poterli definire amici ora.
Social media spamming VS progetti cinematografici seri: qual è la tua posizione? Penso che entrambi abbiano il loro posto. Adoro guardare gli edit di Blake su Instagram e vedere cosa fanno i riders giorno dopo giorno. Personalmen67
ITW: DENIS PICCOLO
Matt Georges
Pensi che agli occhi di molti fotografi sembri un pazzo a scattare ancora dei rullini? Sì, naturalmente! Conosco tanti ragazzi che non capiscono o, peggio ancora, non scattano mai su pellicola. Fortunatamente ora è anche un po’ di moda, quindi alla gente piace di nuovo l’analogico e scatta più rullini. Penso che sia una cosa figa perché alla fine ci si diverte davvero. Forse sono della vecchia scuola, ma per me qualcuno che si definisce un fotografo e non ha mai scattato in pellicola nella sua vita non è un vero fotografo! È come un pittore che lavora solo con il suo computer e non tocca mai vernice o matite. È vita vera questa in analogico, dai, è importante!
Il tuo primo approccio alla fotografia? Quando ero un adolescente che andava ai camp estivi con una macchina fotografica usa e getta, così potevo tenermi qualche ricordo, ma in generale il mio primo approccio all’immagine o alla fotografia in un certo senso è quando collezionavo e vendevo cartoline di basket a scuola. L’era dei Chicago Bulls con Michael Jordan, Denis Rodman, Scotty Pippen ecc. Bei ricordi! Qual è stata la tua prima macchina fotografica? Quando ho iniziato a fotografare più seriamente il mio amico che andava in skateboard, usavo la Nikon FM2 dei miei genitori. Oggi ci continuo a scattare, è indistruttibile! Continui spesso a scattare una foto su supporti analogici, per quale motivo? Solo perché mi piace quel modo di shootare, ti ci vuole più tempo per pensare, per lavorare sulla tua inquadratura. Anche perché mi piace questo periodo di attesa. Ti dimentichi anche cosa hai fatto. A volte non ricordi tutte le foto che hai scattato. Può essere una buona o una cattiva sorpresa, a seconda se hai scattato qualcosa di figo o hai fatto su qualche casino. Mi piace molto giocare con i processi chimici come Polaroid, cianotipi, candeggina, ecc.
La figura di un fotografo dieci anni fa e oggi. Cosa è cambiato? Dieci anni fa potevi vivere bene solo con le riviste, ora non è più possibile, devi lavorare di più con i marchi perché non ci sono più così tante riviste e le poche poche sopravvissute non pagano molto bene. I social media non esistevano prima, quindi abbiamo dovuto adattarci molto e costruire la nostra rete e la nostra comunità. È quasi un altro lavoro in più, ci vuole davvero molto tempo, ma penso che sia fantastico, puoi mostrare il tuo lavoro al mondo in maniera molto facile. Ovviamente ora sono migliaia e migliaia i fotografi che scattano abbastanza bene con il loro telefono e hanno migliaia di follower, quindi può essere complicato per noi, ma penso che tutto ciò ti spinga ancora di più a far meglio il tuo mestiere.
Cosa ti manca principalmente del romanticismo analogico? Oh, non mi manca davvero, sono mezzo francese per metà italiano quindi sono pieno di romanticismo e continuo a scattare in analogico! Hahaha :)
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Markus Rohrbacher
Quando è stato il tuo primo approccio alla fotografia? Il mio primo approccio serio alla fotografia risale al 2008, quando ho iniziato il mio studio di architettura e avevo bisogno di una fotocamera per i miei progetti.
Cosa ti manca di più del romanticismo analogico? Oggi tutti scattano con la macchina fotografica come se fosse una mitragliatrice. Tantissime persone semplicemente non pensano più all’inquadratura o al momento giusto, perché quando scatti 10 fotogrammi al secondo c’è sempre un’immagine che potrebbe funzionare, e il resto lo puoi correggere in photoshop ;) Quindi mi manca la lentezza, quando torni a casa e potresti aver scattato quattro o cinque foto e poi vai nella camera oscura quando il rullino è pieno.
Qual è stata la tua prima fotocamera? Era una Canon 40d, che ha fatto un ottimo lavoro, in seguito l’ho usata come backup cam accanto a una Canon 5dm3 fino al 2013. Quanto la fotografia digitale ha impattato sul lavoro di un fotografo? Beh, ho iniziato nell’era digitale ma uso entrambi i tipi e ti posso dire che, a mio parere, è decisamente più eccitante scattare con una fotocamera analogica. Ma dal momento che il flusso di lavoro è cambiato drasticamente da quando è stata introdotta la fotografia digitale, la maggior parte dei miei clienti si aspetta il lavoro in un certo tempo o addirittura desidera vedere i primi risultati sul posto, cosa impossibile con la fotografia analogica. Non voglio dire se il digitale è migliore o peggiore perché entrambi hanno vantaggi e svantaggi.
La figura di un fotografo dieci anni fa e oggi. Cos’è cambiato? Fondamentalmente tutto, direi. Tutto è diventato più veloce. La stessa fotografia ma anche come le foto vengono consumate. Oggi si guardano su Instagram in cinque minuti talmente tanti contenuti che riempirebbero di fatto una rivista che le persone leggerebbero in un mese. Tutto ciò può influenzare la qualità della tua fotografia. Un cliente voleva che scattassi tutto in formato verticale, zoomato e con colori intensi - perché funziona meglio per Instagram. Penso che ciò riassuma abbastanza bene come molte persone pensano oggigiorno, invece di cercare delle fotografie eccezionali. A proposito, alla fine non ho accettato quel lavoro ;)
Continui spesso a scattare una foto su supporti analogici per quale motivo? Nei viaggi con lo snowboard porto sempre un paio di fotocamere analogiche e per uso privato spesso lascio le mie fotocamere digitali a casa. È più divertente shootare analog. Mi piace spesso il mix perché ognuna delle mie fotocamere, analogiche o digitali ha creato un look speciale o ha alcune funzionalità digitali che non voglio perdere.
Cosa ti aspetti dal futuro nel campo della fotografia? Penso che sia fantastico ciò che l’attrezzatura offre oggi. E penso che il progresso tecnologico continuerà a offrire ai fotografi maggiori possibilità di realizzare progetti tecnici pazzi. Ma alla fine è ancora il fotografo che ha le idee e crea una foto. E questo è ciò che conta e non l’attrezzatura.
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Silvano Zeiter
Quando è avvenuto il tuo primo approccio alla fotografia? Ricordo di aver guardato attraverso il mirino della vecchia Nikon di mia mamma e di aver giocato con la messa a fuoco e la profondità di campo.
una foto solo in modo più deliberato. Cosa ti manca principalmente del romanticismo analogico? Guardo gli album fotografici dei miei genitori e le foto di solito sono così belle, mentre oggi tutti possono scattare foto con il telefono, ma spesso sembrano così schifose che è un peccato.
Qual è stata la tua prima macchina fotografica? Canon EOS 350D quando avevo 16 anni. Quanto ha cambiato la fotografia digitale il lavoro di un fotografo? In meglio o in peggio? Ha cambiato molto il lavoro ma ovviamente ci sono due lati della medaglia. Non è necessario che le foto vengano elaborate e devono essere semplicemente trasmesse al computer. Ovviamente la possibilità di guardare una foto subito ha reso molto più facile i lavori commerciali, ma penso anche che questo possa renderti un po’ più pigro e non prestare attenzione a fare lo scatto giusto perché a volte hai infinite opportunità di prova. Un grande vantaggio è che puoi dare le foto ai tuoi clienti in una frazione di secondo.
Pensi che agli occhi di molti fotografi sembri un pazzo perchè scatti ancora in analogico? Ne conosco un paio che non riescono a comprenderlo veramente e, se la osservi rigorosamente dal punto di vista commerciale, potrei essere d’accordo su un certo livello ma da un punto di vista artistico non è così assurdo scattare su rullino. La figura di un fotografo dieci anni fa e oggi. Cos’è cambiato? Oggi, con tutta la merda di Instagram, penso che i fotografi siano presi un po’ meno sul serio di dieci anni fa, probabilmente perché pensano che sia così facile scattare buone foto. I ragazzini di oggi pensano che avere un sacco di follower ti rende un fotografo ma spesso non sanno che c’è molto di più oltre alla fotografia stessa, ad esempio, non solo conoscendo un po’ della storia della fotografia gli artisti importanti del passato o quelli contemporanei (e non sto parlando di Chris Burkard) ma anche organizzazione e produzione di shooting, e le trattative con i clienti.
Continui spesso a scattare una foto su supporti analogici, per quale motivo? Per ovviamente l’aspetto e la sensazione delle foto analogiche. La grana, il bokeh, più carattere, di solito è un po’ più ruvido rispetto alle foto sterili e troppo nitide che puoi produrre digitalmente. Uno dei motivi principali è che tendo a pensare un po’ di più prima di premere il tasto. Faccio l’azione reale di scattare
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JOHN JACKSON
FREDERIK KALBERMATTEN
NICOLAS MÜLLER
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ANTON BORODACHEV SPARROW KNOX
PICS & TXT: MARCUS ROHRBACHER SPOT: LIBEREC, CZECH REPUBLIC
DOMINIK WAGNER
Stavo girando all’Absolutpark - mio home resort - alla fine di gennaio, quando il mio buon amico Wojtek Pawlusiak mi chiama e mi racconta di questa incredibile città della Repubblica Ceca chiamata Liberec che si è appena beccata una quantità enorme di neve. Mi chiede se voglio mettere insieme una crew per unirsi a lui, così chiamo i ragazzi e partiamo subito per un bel viaggio!
velocemente che il tempo era deprimente. C’era sempre nebbia e vento, praticamente tutto il tempo e questo si rifletteva negli sguardi della gente. Poi ha iniziato a piovere di sera e le basse temperature hanno trasformato l’intera città in una pista di pattinaggio. Non c’era proprio modo di camminare o guidare senza scivolare ovunque o schiantarsi. Così abbiamo pattinato sul ghiaccio per girare la città.
La crew era composta da Wojtek, Simon Gschaider, Marc Swoboda, Alex Pfeffer, Markus Rohrbacher ed io. Siamo rimasti lì per una settimana e abbiamo ricevuto una visita a sorpresa dal nostro buon amico Gido Gföllner. Non penso che nessuno sia stato lì con uno snowboard prima di Wojtek e della crew Isen 7 un paio di anni fa. E i locals di Liberec, ovviamente.
Per quanto riguarda lo snowboard, la città è davvero incredibile, con molti rails, ledges e tante altre cose divertenti! Avevamo una buona quantità di neve, una ottima crew e anche le persone non si curavano molto di noi che facevamo snowboard nella loro città – c’erano ottime premesse per fare le riprese. Siamo stati cacciati solo una volta da un rail multi-kinked, ma abbiamo dovuto tagliare dei cespugli ed era vicino a una fermata dell’autobus, quindi sapevamo di essere a rischio di
Quando siamo arrivati ci siamo resi conto abbastanza
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Il mio buon amico Wojtek Pawlusiak mi chiama e mi racconta di questa incredibile città della Repubblica Ceca chiamata Liberec che si è appena beccata una quantità enorme di neve.
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Qualcuno ha chiamato la polizia, si è presentato, ci ha parlato, ha capito che stavamo solo facendo snowboard e ci ha lasciato andare. Probabilmente erano semplicemente contenti di sapere che non fossimo coinvolti in affari loschi.
così a un certo punto la città è stata terreno di conquista da parte di quattro diverse crew di snowboard nello stesso momento. Non vedo l’ora di vedere cosa si sono inventati gli altri.
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SIMON GSCHAIDER
essere cacciati. Ma alla fine è andato tutto per il meglio. Qualcuno ha chiamato la polizia, che si è presentata, ci ha parlato, ha capito che stavamo solo facendo snowboard e ci ha lasciato andare. Probabilmente erano semplicemente contenti di sapere che non fossimo coinvolti in affari loschi. È stato davvero bello avere nella crew Simon come giovane rookie. Ha portato una scarica d’energia a tutta la crew e ha tirato tardi con lui con drink a tarda notte nella hall. Eravamo compagni di stanza, e dopo una difficile notte passata a bere assenzio e un po’ di altri shottini, è ritornato in stanza nel cuore della notte a vomitare in giro per il bagno. La cosa buona degli adolescenti è che non sentono davvero i postumi di una sbornia e il giorno dopo sono perfetti. Questo è stato il suo primo film trip e infatti è rimasto a gas aperto per tutto il tempo del trip e si è goduto ogni momento. Non importa se si
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trattava di fare snowboard durante il giorno o di andare al bar la notte, Simon era sempre ALL IN! Abbiamo battezzato l’edit di Liberec “Americka” perché ovunque ci fermavamo, c’era qualcosa che ricordava gli Stati Uniti in modo del tutto casuale. Il primo ristorante in cui siamo stati si chiamava “Novy York” e al primo spot che abbiamo fatto c’era una linea di autobus con destinazione “Americka”. Inoltre Alex voleva rendere omaggio all’ultimo video L1 chiamato Americana: “Americka” pareva perfetto. C’è stata un’ultima strana coincidenza. Praticamente tutto il team Vans è arrivato in città proprio quando mentre eravamo lì, così a un certo punto la città è stata terreno di conquista da parte di quattro diverse crew di snowboarders contemporaneamente. Non vedo l’ora di vedere cosa si sono inventati gli altri.
ITW: MATTEO ROSSATO PICS: SILVANO ZEITER
Frederik “Fredi” Kalbermatten e Nicolas “Nico” Mueller sono due leggende viventi dello snowboard. Dalle prime gare fino alle avventure in freeride, Fredi e Nico sono sempre state due anime gemelli che sono state indistintamente e invisibilmente connesse da un fil rouge lo snowboard nella sua migliore interpretazione.
Fondamentalmente nati e cresciuti nello stesso ambiente (le Alpi svizzere, più precisamente il cortile di Fredi: il ghiacciaio di Saas Fee) negli ultimi 10-15 anni hanno condiviso non solo gli stessi sponsor e gli stessi marchi, ma anche la stessa esposizione mediatica e la stessa traiettoria della loro carriera. La vostra amicizia potrebbe riempire un libro intero. Ho già letto qualcosa sul modo in cui vi siete incontrati, ma mi piacerebbe molto sentirlo da voi. Fredi: La famiglia di Nico ha prenotato un appartamento nel leggendario Dorfblick, che è la casa che mio nonno ha costruito e dove io stesso ho vissuto. Venne ad allenarsi a Saas-Fee, e ci incontrammo in halfpipe, ma fu solo l’ultimo giorno di vacanza per Nico il momento in cui realizzai che alloggiava da me e ci facem-
mo una risata. Successivamente ci incontrati spesso durante le gare e siamo diventati veramente amici. Avete debuttato nello snowboard internazionale girando per lo stesso marchio e ultimamente vi siete ritrovati di nuovo insieme per un altro stesso marchio... Fredi: Siamo entrati in Burton insieme, un po’ come un’offerta speciale e ora essere di nuovo compagni di team in Mervin è pazzesco, un po’ come se le cose tornassero al punto di partenza. Mi piace far parte dello stesso team con Nico. Descrivetevi l’un l’altro in cinque parole: Fredi: Nico è creativo, un talento naturale, un sognatore, gentile e organico (con doppio significato, cibo e il modo in cui lascia che le cose accadano naturalmente).
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Good friends on powder days Nico & Fredy
NICOLAS MĂœLLER
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Nico: Fredi è tranquillo ma determinato, un pensatore, efficiente, fedele, divertente, un vero amico. Qual è lo stato attuale dello snowboard? Quale futuro per lo snowboard? Fredi: Girerò in tavola finché non muoio, solo per stare nella natura e passare tempo con gli amici. Nico: Amen. La natura, l’amicizia e l’amore sono tutto ciò che abbiamo. Se non sbaglio, Nicolas è entrato in Gnu due anni dopo che Fredi ha firmato per Lib Tech. Qualsiasi connessione? Voglio dire, è stata una questione di fortuna o l’avete fatto apposta? Fredi: Solo una semplice coincidenza. Nico: È una cosa stupenda, voluta dall’alto, e non penso che sia una coincidenza. Soprattutto ora che siamo entrambi finiti a girare con i migliori snowboard al mondo! Come ti senti di far parte del nuovo programma 32TM? Nico: Un sogno diventato realtà! Non potrei essere più felice di girare non solo con il meglio dei migliori prodotti, ma anche di rappresentare uno dei marchi più importanti negli sport da tavola, 32 con Etnies, Soletech è il real deal e il fondatore e proprietario è in origine francese. Quindi per me è un cerchio completo! Fredi: come va il leggendario Mickey Le Blanc al cervello di Holden? Fredi: Incredibi-
le, perfetto, abbiamo entrambe la stessa visione dello snowboarding. La Svizzera ha qualcosa di speciale per allevare così tanti talenti dello snowboard? Fredi: Certo, abbiamo le migliori montagne del mondo - le Alpi svizzere, yo. Nico: Penso che il segreto stia tutto nell’acqua ;) Perché la fonduta svizzera è un piatto speciale? Fredi: Non lo so, ma mangiamo fonduta anche a colazione. Nico: Haha... Fonduta for life! Il formaggio dev’essere buono e prodotto da piccoli allevatori delle Alpi...quel surrogato che fanno le industrie di settore fa schifo. Cosa riporteresti in voga dai primi anni duemila? Fredi: Trasformerei lo snowboard in una grande famiglia come una volta, dove le persone facevano festa insieme, anche se stavano in competizione tra di loro. Nico: L’ISF! Scusate ma fanculo a FIS e al CIO... non prenderla sul personale ma lo snowboard non ha bisogno di queste regole e questa mentalità basata sulla paura. Siamo liberi e più importanti delle medaglie d’oro che servono solo per mostrare il tuo marchio di cereali o il tuo sponsor dell’assicurazione sulle TV nazionali. Chi rappresenta davvero la prossima generazione di snowboarder? Fredi: Severin Van der Meer e Max Buri. Nico: Jan Scherrer, Dave Hablützel, Pat Burgener, Severin Van der Meer, Yung Doli e di certo... Max Buri!
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Good friends on powder days Nico & Fredy
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FREDERIK KALBERMATTEN
Italy 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. 71. 72. 73. 74. 75. 76. 77. 78. 79. 80. 81. 82. 83. 84. 85. 86. 87. 88. 89. 90. 91. 92. 93. 94. 95. 96. 97. 98. 99. 100. 101. 102.
SPORT GEMMO RIDER ACTION RAINBOW WAVE KEVOLUTION ATHENA EVOLUTION BERTOZZO SWIT SHOP EVIVA SPORT HOBBIT SNOWBOARD LOCAL SURF SHOP CANEVA SNO’PLANET RISE PROSHOP MARI SPORT ZEROQUATTRO BANANA MOON IMPACT SHOP ALE’S SURF SHOP CLACSON EIGHTBALL STORE THE PIT DF SPORT SPECIALIST BELL. LANDI SPORTS NEW SCHOOL DF SPORT SPECIALIST SIRTORI BRUNO SPORT SPORT CLUB SNOWBOARD PLAY SPORT STYLE SIX STREET SHOP SUB SPORTIME FLOWER CELSO SPORT FRISCO SHOP MINOIA STORE VOODOO SPORT SCHONHUBER H. SHAPE STORE EMMECI BOARD & ACTION NENCINI SPORT BIG AIR DETOMAS SHOP CLUB ITALIA SPORT BACKSIDE HI TECH SNOW B MUD & SNOW ALPIN CENTER IT WORKS MANCINI STORE SPORTACTIVE ONE OFF WINDSURFING CENTER KALAKAUA MAXI SPORT MERATE CERVINIA 2001 PROMOSPORT UAINOT BRICO AREA 41 SKI TECH ZEROTERMICO MACKENZIE SPORT OREGON WAY BURNING BOARDS LOVE BOARD SHOP SPORT POSCH P.O.W. RIDE HOME BLUNT SPORTMARKET CRAZY BOARD SNOWYSUMMIT CENTRO SNOWBOARD NEXUA POINT DU SPORT DF SPORT SPECIALIST CR. SNOWTIME SPORT 90 DF SPORT SPECIALIST DES. SKATE EIGHT MARE SPORT MORGAN DOMASO GVM SHOP SPORT SPRINT RIDER HOUSE MORGAN AIR EUPILIO DOGO STREET 25SHOPS STRONG SHOP GIANNI SPORT DREAMSTORE UNIVERSO SPORT 100 - ONE FLAKE ON SIDE SURF & RELAX GIMELLI SNOWGANG FREE SPORT FREEZER
571 European Snowboards Shops VIA PASCOLI 24 VIA DEL DONATORE 1 CORSO EUROPA 27 VIA TRILUSSA 12 VIA BERGAMO 4 VIA DELLE ALBERE 8 VIA TECCHIO 122 VIA AUBERT 67 VIA MADONNA DEL RIPOSO 1 VIA ROMA 215 VIA SAN PIETRO 16 CORSO GIACOMO MATTEOTTI 1 VIA BRIGATA LIGURIA 9 CORSO GENERALE DALLA CHIESA ROUTE RAMEY VIA MONTENERO 1/A CORSO CAMILLO B. CAVOUR 45 LUNGOMARE 9 MAGGIO VIA PAROLINI 14 VIA J. DA PONTE 10 VIA SCHIAVONETTI 22 VIA IPPOLITO NIEVO 23 VIA PADANA SUPERIORE 154 VIA XX SETTEMBRE 10 VIA TIRABOSCHI 52 VIA DELLE INDUSTRIE 17 C VIA LAMARMORA 27 CORSO ITALIA 133 PIAZZA AZZARITA 1 VIA ZANARDI 29/E VICOLO ERBE 6 VIA DELLA ROGGIA 15 VIA ALIANO BRACCI 53 VIA COMBATTENTI D'ITALIA 26 BIS VIA VALLECETTA VIA GRAMSCI 11 VIA L. DA VINCI 24/28 VIA MERCATO VECCHIO 11 VIA CENTRALE 24 VIA DEGLI SCOTTI 4 VIA SAN FRANCESCO D’ASSISI 96 VIA DEL PRATIGNONE VIA DIRETTISSIMA DEL CONERO 54 STREDA DE PAREDA 29 VIA ROMA 72 VIA PASCOLI 20 VIALE A. LINCOLN II TRATTO 319 VIA FONDOVALLE 2876 VIA SHIALAR 25 VIA BOCCACCIO 16 VIA PORTA NAPOLI 44/D S.S. SEMPIONE 183 VIA ALDO MORO 2/C VIA MILANO 4 VIALE MAGNA GRECIA 147 VIA SPLUGA 77 VIA CARREL 11 VIA J.A. CARREL 11 VIA CARREL 10 VIA NAZIONALE DEI GIOVI 51 VIA E. VALZANIA 35 VIA RICCARDO BRUSI 183 VIA P. PIGNATELLI 31 VIA LANZO 47 VIALE MATTEOTTI 128 VIA TRENTO 58 VIA ROMA 81 STRADA COL PRADAT 29 PIAZZA SAN GIORGIO 6 VIA NAZIONALE 32 VIA GIOVIO 23 VIA RU’ BIANCO 5 VIA GIUSTINI 6 VIA C. VANNI 141 VIA XXIX MAGGIO 13/B STRADA COL ALT 90 VIA ROMA 85 VIA CASTELLONE 108 VIA SEBASTIANO GRANDIS 18 VIA PROVINCIALE 27 VIA MARCONI VIA NOVARO 11 VIA CASE SPARSE 154 PIAZZA CAVOUR 11 VIALE RUSSO 7 VIA VERSORI 6 VIA DEL CONTE 22 VIA DELLE CERAMICHE 8 VIA SICHELBURGSTR 6 VIALE MAZZINI 10/C VIA SAN FRANCESCO 121 VIA DE GINORI 3 ROSSO VIA SANDO PERTINI 36 VIA EMILIO COLPI 323 VIA LOC.FONDO GRANDE 50 PIAZZALE TELECABINA 25 VIA AMOROTTI 2/4 VIALE V. VENETO VIA S. ANDREA 44 PIAZZA 4 NOVEMBRE 16 VIA DELLE FRATTE PIAZZA PONTI 1
AFFI AFFI ALBA ALBANO LAZIALE ALESSANDRIA ALONTE ALTE DI MONTECCHO AOSTA APPIANO AQUILA ARENZANO ARZIGNANO ASIAGO AVIGLIANA AYAS BARDONECCHIA BARI BARI BASSANO DEL GRAPPA BASSANO DEL GRAPPA BASSANO DEL GRAPPA BASSANO DEL GRAPPA BELLINZAGO LOMBARDO BERGAMO BERGAMO BEVERA DI SIRTORI BIELLA BOARIO TERME BOLOGNA BOLOGNA BOLZANO BOLZANO BORGO CHIESA NUOVA BORGOSESIA BORMIO BRESCIA BRESCIA BRESSANONE BRUNICO BUSNAGO CADREZZATE CALENZANO CAMERANO CANAZEI CASALE MONFERRATO CASCINA CASERTA CASONA DI MARANO CASSEROTTO CASSINO CASTEL DI SANGRO CASTELLETTO TICINO CASTELPLANIO CATANIA CATANZARO CERNUSCO LOMBARDONE CERVINIA CERVINIA CERVINIA CESANO MADERNO CESENA CESENA CIAMPINO CIRIÉ CIVITANOVA MARCHE CLES CODROIPO COLFOSCO COLICO COMMEZZADURA COMO CORNUDA CORRIDONIA CORRIDONIA CORTINA D’AMPEZZO CORVARA COURMAYEUR CREMONA CUNEO DALMINE DESENZANO DEL GARDA DESIO DIANO MARINA DOMASO DOMODOSSOLA EMPOLI ESTE EUPILIO FAENZA FALZES FELTRE FIORANO MODENESE FIRENZE FIRENZE FOLGARIA FOLGARIA FOLGARIDA FOLLONICA FORLI FORNO DI ZOLDO FOSSALTA DI PIAVE FRASCATI
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103. 104. 105. 106. 107. 108. 109. 110. 111. 112. 113. 114. 115. 116. 117. 118. 119. 120. 121. 122. 123. 124. 125. 126. 127. 128. 129. 130. 131. 132. 133. 134. 135. 136. 137. 138. 139. 140. 141. 142. 143. 144. 145. 146. 147. 148. 149. 150. 151. 152. 153. 154. 155. 156. 157. 158. 159. 160. 161. 162. 163. 164. 165. 166. 167. 168. 169. 170. 171. 172. 173. 174. 175. 176. 177. 178. 179. 180. 181. 182. 183. 184. 185. 186. 187. 188. 189. 190. 191. 192. 193. 194. 195. 196. 197. 198. 199. 200. 201. 202. 203. 204.
URBAN SHOP RIDER REFRESH BOARD CORNER CENTRO SURF SHOP GHETTO BLASTER LONGO SPORT RADIKAL SPINNAKER BARREL A&F COMPANY BIG STONE MASCHERONI SPORT DF SPORT SPECIALIST LUGANO SPORTWAY PLANET RIDER TAMARO SPORT NAUTICA URBAN MARE SPORT QUIKSILVER STORE IMPERIA QUIKSILVER STORE IMPERIA PLANET SPORT AURORA SPORT BARCHIESI SPORT WALL RIDE CREW SHAPE STORE QUARTER SHOP INSIDE BOARD SHOP BRIDGMAN EAST WIND BOARD STYLE ZONE DF SPORT SPECIALIST LISSONE MAXI SPORT LISSONE ADVENTURE MOUNTAIN RIDERS SIFED SPORT ADVENTURE SPORT ADVENTURE NENCINI SPORT HOASI HARLEM LODI LM SNOWBOARD STORE JUICE VAM SURF SHOP ON SIDE GENERATION SPORT TRE TRE DODI’S 100 - ONE BOARDRIDER QUIKSILVER SUPERSKI DANDO SPORT DNA SHOCK HARLEM MELEGNANO FAKIE TECH SHOP BIKE POINT MAXI SPORT MERATE UFFICI GREEN RECORDS BURTON STORE MILAN DF SPORT SPECIALIST MILANO FIBOL MORGAN AIR MILANO TREESSE SPORT TREESSE SPORT BASTARD STORE FACTORY STORE MARGOT PLEASURES MILANO RADICAL EXTREME NEURO SHOCK GARDENIA THIRD GENERATION BROKEN BONES GALANTE SPORT GROOVE KITEBOARDS GLOBO SURF NEW CRAZY SURF MICRO WAVE BOARDSHOP GODINO SPORT OBEREGGEN SNOWPARK DF SPORT SPECIALIST OLGIATE MAD’S STREETWEAR DF SPORT SPECIALIST ORIO UNIVERSO SPORT BENIHANA HOBBIT2 MOUNTAIN SHOP MONTE MAGNOLA OVINDOLI CREMA SPORT GREEN RECORDS ORIGINAL SPORT ALTERNATIVE SHOP PARMA SPORT SNOW HOUSE 152 STORE PAPER SURF MAKAI SURFSHOP MONDO VELA DF SPORT SPECIALIST PI. EIGHT SIX TOMMY SPORT WHITE SHOPI BLACKOUT
VIA MANZONI 1 VIALE GARIBALDI 27/A VIA GALATA 97 A/R VIA CECCHI 57/R PIAZZA DELLA MERIDIANA 16R VIA CANEPARI 3/R VIA BECCARI 7R VIA CAPRERA 26/28 PIAZZA DON NAZARIO GALLIETI 4 VIA XXV APRILE 1 VIA TRIESTE 13 VIA PREALPI 28 VIA CANTONALE VIA STAMPA VIALE A. MANETTI 2 VIA ROMA 24 VIALE PINZON 8 VIA MONTI 8 VIA V. MONTI 8 VIA VINCENZO MONTI 8 VIA MIROLTE 24 VIA DORA BALTEA 24 PIAZZA CADUTI SUL LAVORO 4 VIA LIVORNO 50 VIA CESARE BATTISTI 23 VIA BOVARA 46 CORSO MAGENTA 53 VIALE C.COLOMBO 257 VIA AQUILEIA 120 PIAZZA ROSA DEI VENTI 15 VIA TRIESTE 93 VIA ROMA 71/A VIA MADRE TERESA VIA NUOVA VALASSINA 346 VIA PLAN 21/H VIA BONDI 110 VIA OSTERIA 434 VIA RIN 350 VIA FIRENZE 144 VIA CESTONI 61 VIA DEFENDENTE 32 VIA BARZONI 1 PIAZZA NAPOLEONE VIA RISORGIMENTO 22/A VIA PRADALAGO 10 VIA PRADALAGO 9 VIALE UMBRIA 50 VIA GARDESANA 270 VIALE ROMA 1 VIA CRISTOFORO COLOMBO 23 VIA ROMA 287 INTERNO 6 VIA VENETO 71/73 VIA PORTICI 242 VIA PORTICI 337 VIA TURATI 4 PIAZZALE CIALDINI, 4 VIA GALVANI 24 VIA PALMANOVA 65 VIA VIGEVANO 1 VIA GALLARATE 51/53 VIA TORINO VIALE MONZA 49 VIA SCIPIO SPLATAPER 19 VIA BRUNELLESCHI 8 VIA VALLE ANTRONA 1 VIA FARA 7 VIALE FAENZA 12/5 VIA SASSI 1 VIA STRESA 28 PIAZZA DE SOTEGRAVA 9 VIA S. AGOSTINO 11A VIA IX GIUGNO 82/B VIA DELL'INDUSTRIA 1/4 VIA DELL’ARTIGIANATO 14 VIA OTRANTO 1 VIA F.CILEA 48/50 VIA DEI VOLSCI 44 VIA TORINO 151 VIA OBEREGGEN 16 VIA SANT'ANNA 16 VIA DEGLI OLMI 1 VIA PORTICO 14/16 VIA PORTICO 71 VIA GIUDEA 23 VIA N.SEBASTIANI 23/B PIAZZALE MAGNOLA 69 VIA PO 23 VIA GIOTTO 10 VIA BEATO PELLEGRINO 99 VIA EMILIA OVEST 38/B VIA BUFFOLARA 92/A VIA CRIVELLI 13 VIA XX SETTEMBRE 152 VIA LONDRA 6 VIA CARDUCCI 74 VIA PARRINI 11 VIA EMILIA PARMENSE VIA M. DELLA RESISTENZA 36 VIA UMBERTO I 23 VIA MEZZOMIGLIO 39 B VIA MONTEBELLO 2/B VIA SILVIO PELLICO 2
GALLARATE GAMBETTOLA GAVIRATE GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENZANO DI ROMA GIANICO GIULIANOVA GIUSSANO GRANCIA (LUGANO) GRAVELLONA TOCE GROSSETO GUANZATE IGEA MARINA IMPERIA IMPERIA IMPERIA ISEO IVREA JESI LADISPOLI LANCIANO LECCO LEGNANO LIDO DI CAMAIORE LIDO DI JESOLO LIGNANO PINETA LIMBIATE LIMONE PIEMONTE LISSONE LISSONE LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVORNO LIVORNO LODI LONATO DEL GARDA LUCCA LUGO DI RAVENNA MADONNA DI C. MADONNA DI C. MAGIONE MALCESINE MARIA DI PIET. MARINA DI MASSA MASCALUCIA MELEGNANO MERANO MERANO MERATE MESTRE MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MODENA MODENA MOENA MONDOVÌ MONFALCONE MONTAGNANA MUSILE DI PIAVE NAPOLI NAPOLI NETTUNO NICHELINO OBEREGGEN OLGIATE OLONA ORA ORIO AL SERIO ORIO AL SERIO ORTONA OVINDOLI OVINDOLI PADOVA PADOVA PADOVA PARMA PARMA PERGINE PERUGIA PESARO PESCARA PESCARA PIACENZA PIACENZA PIASCO PIEVE A NIEVOLE PINEROLO
205. 206. 207. 208. 209. 210. 211. 212. 213. 214. 215. 216. 217. 218. 219. 220. 221. 222. 223. 224. 225. 226. 227. 228. 229. 230. 231. 232. 233. 234. 235. 236. 237. 238. 239. 240. 241. 242. 243. 244. 245. 246. 247. 248. 249. 250. 251. 252. 253. 254. 255. 256. 257. 258. 259. 260. 261. 262. 263. 264. 265. 266. 267. 268. 269. 270. 271. 272. 273. 274. 275. 276. 277. 278. 279. 280. 281. 282. 283. 284. 285. 286. 287. 288. 289. 290. 291. 292. 293. 294. 295. 296. 297. 298. 299. 300. 301. 302. 303. 304. 305. 306. 307. 308. 309. 310. 311. 312.
ONBOARD FINDY RIDER HOUSE STREET PEOPLE DREAMSTORE TECNO SPORT BOARD ROOM BUGS SHOPS DEKA UPPER TREE60 SURF SHOP LIMBO AZUL SURF PARADISE FREESTYLE SPORT VIRUSNOW KAHUNA QUIKSILVER STORE ROMA QUIKSILVER STORE ROMA SNOT SHOP WINDSURF PARADISE 1 ROMA WINDSURF PARADISE 2 ROMA WINDSURF PARADISE 4 ROMA CITY BEACH WINDSURF PARADISE 3 ROMA OMNIA SPORT REKORD FRONTSIDE EAST SAILING 100 - ONE PREDONI SHOP TIP TO TOWN SPORT PASSION SOUL SHOP BANZAI SURF SHOP BRETELLE MEGASTORE FLY SURF LA FACTORY TATTO SHOP STROKE PUNTO STORE SNOWLIMITS TURISPORT NEW WHITE SHARK DF SPORT SPECIALIST S.G. FRESH FARM SPORT TENNE UNICO SPORT GIUGLAR GI SPORT KRATTER K-SHOP PILLER PUNTO SPORT B SIDE KAU KAU MAT SHOP 3SIXTY MAISON CATALDO MARE SPORT SLIDE SPORT SPORT ART SPORT ART SWITCH SHOP LORI SPORT CARLA SPORT REDCAB DOLOMITI ADVENTURE SPORTBOUTIQUE ZIRM BRICO SPORT HOT ICE SNOWBOARD MENTALLY TWISTED MAXI SPORT SESTO DEEP ICE SURF SHOPPE WEAL CHALET LIL FAKIE LIL FAKIE TUTTOSPORT MAZZUCCHI RADICAL SPOT MAKE MERRY ACTIV SPORT BRUMA ON THE BEACH VALLE VERDE BLUE SURFER SPORT POINT FREE SPORT GRASSI SPORT JOLLY SPORT PROMOSPORT STRIKE JIMMY SURF SHOP CATTI SPORT 100 - ONE PURA VIDA SURF'N ZOO PARK SPORTANGEL NAUTICA DALL’ORSO DEAR RIDER SHOP 360° SPORT DE TOUR SLIDE SLIDE BY DETOUR BLUNT PROS PORT SLOTH TASSI SPORT BRUMA STREET STYLE LIQUIDO C.R.A.S.
VIA SAN LORENZO 1 VIA ORESTE DA MOLIN 51 VIA SAN FRANCESCO 95 VIA DELLA MADONNA 37 VIA FROSINI 48 CORSO GARIBALDI 139 VIA MEIDA 45 VIA MONTEGRAPPA 53 VIA FIORENTINA 98 VIA GALASSIA 43 VIA DELL'AIDA 15 VIA CIMAROSA 14 PIAZZA OBERDAN 16 VIA MAURIZIO FARINA2 VIA ANDREA ALCIATO 6 CENTRO COMM. EUROMA T 241 & T 242 GALLERIA PORTO DI ROMA VIA BRAVETTA 243 VIA OSTIENSE 220 C.SO V. EMANUELE II 206 VIA R. GIOVANELLI 2 VIA MANTOVA 3 VIA DEMOSTENE 1/C VIA MARTIRI 170 VIA ROMA 66 VIA NAZIONALE ADRIATICA 201 LUNGOMARE ROMA CORSO BETTINI 51 CORSO DEL POPOLO 363/365 CORSO DEL POPOLO 236 VIA RICCI CURBASTRO 1 VIA LAURO BOSIS 8 VIA AURELIA 405/407/409 VIA REGINA MARGHERITA 39 VIA ROCCO COCCHIA 181/185 VIA PIETRO SALO’ 6 PIAZZA ZANELLI 13 VIA PIAZZA ZANELLI 5 CORSO PIEMONTE 49 PIAZZA RISORGIMENTO 21 VIA GRADISCA 4/A VIA TOLSTOY VIA SAN MICHELE 121 VIA PRINCIPALE 27 VIA FRIULI 5/B CORSO MONCENISIO 125 VIA BACH 57 BORGO BACH 80 VIA PALU 69 VIA BORGATA BACH 55 PIAZZA CADORNA 16 VIA VARIANTE AURELIA 159 VIALE DELLA PACE 31 VIA MIRAMONTI 3 PIAZZA ASSIETTA VIA MONTENOTTE 52 R VIA MASCAGNI 4 VIA MANZONI 26 R VIA COLLODI 77 R VIA DANTE ALIGHIERI 45 VIA MARCONI 24 VIA LUIGI DALLA VIA 3/A VIA PERMERA 14 STRADA MEILSULES 242 LOCALITA’ MASO CORTO VIA MILANO 46 VIA SILVIO PELLICO 16 VIA MATTEOTTI 40 VIALE FULVIO TESTI 234 VIA STATALE OVEST 19/21 VIA PINEROLO 14/D VIA CESENA 1 VIA STATALE 9 VIA NAZIONALE 9 VIA MAZZINI 51 CLODIA GALLERY VIA FLAMINIA 79 SR. URSAN 106 VIA DEI TRITONI 50 VIA PRIESNIG 12 VIA MUZI 32 VIA XX SETTEMBRE 91 VIA TAMBRONI 14 CORSO SIRACUSA 196 VIA NIZZA 51 PIAZZALE BORROMINI 76 VIA MONGINEVRO 103/B PIAZZA MARMOLADA 14/B VIA C. SARTI 1 VIA SUFFRAGIO 43 VIA AURELIA SUD 115 VIA DONIZETTI 9 VIA LATA 64 VIA DELLE MACCHINE 53 VIA ROMA 5/D VIA COMASINA 14 VIA DANTE 20 VIA GOFFREDO MAMELI 5A VIA MAMELI 5/C VIA PORTA SAN ZENO 19 VIA LEGIONE ANTONINI 8 VIA ZAMENHOF 821 CONTRA’ SAN SILVESTRO 30 CORSO ITALIA 82 VIA CESARE DOBICI 33/35/37 VIA GENOVA 31/33 VIA ROSORGIMENTO 360/A
Austria
PINEROLO PINZOLO PIOVE DI SACCO PISA PISTOIA PISTOIA PORTO SAN GIORGIO POZZA DI FASSA PRATO PRATO PRATO NEVOSO RAVENNA RICCIONE RIETI RIVAROLO CANAVESE ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA CASALPALOCCO ROMAGNANO SESIA RONCHI DEI LEGIONARI ROSETO DEGLI ABRUZZI ROSETO DEGLI ABRUZZI ROVERETO ROVIGO ROVIGO S. AGATA SUL SANTERNO S. ARCANGELO DI ROMAGNA S. MARINELLA S. TERESA DI RIVA SALERNO SALO' SALO' SALO’ SALUZZO SALUZZO SAN BENEDETTO DEL TRONTO SAN GIULIANO MILANESE SAN MICHELE DEI MUCCHIETTI SAN VALENTINO SAN VENDEMIANO SANT’AMBROGIO SAPPADA SAPPADA SAPPADA SAPPADA SARANNO SARZANA SARZANA SAUZE D’OULX SAUZE DOULX SAVONA SAVONA SAVONA SAVONA SCANDICCI SCHIAVON SCHIO SCOPELLO SELVA DI VAL GARDENA SENALES SEREGNO SERRA SAN QUIRICO SESTO CALENDE SESTO SAN GIOVANNI SESTOLA SESTRIERE SESTRIERE SILANDRO SILANDRO SONDRIO SOTTOMARINA SPOLETO ST. CRISTINA GRODEN TARQUINIA TARVISIO TERAMO TERNI TOLENTINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TRAVERSETOLO TRENTO TURANO VARESE VELLETRI VENEZIA MARGHERA VENTIMIGLIA VERANO BRIANZA VERCELLI VERONA VERONA VERONA VICENZA VICENZA VICENZA VIGNOLA VITERBO VITERBO ZOLA PEDROSA
313. 314. 315. 316. 317. 318. 319. 320. 321. 322. 323. 324. 325. 326. 327. 328. 329. 330. 331. 332. 333. 334. 335. 336. 337. 338. 339. 340. 341. 342. 343. 344. 345. 346. 347. 348. 349. 350. 351. 352. 353. 354. 355. 356. 357. 358. 359. 360. 361. 362. 363. 364. 365. 366. 367. 368. 369. 370. 371. 372. 373. 374. 375. 376. 377. 378. 379. 380.
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Switzerland 381. 382. 383. 384. 385. 386. 387. 388. 389. 390. 391. 392. 393. 394. 395. 396. 397. 398. 399. 400. 401. 402. 403. 404. 405. 406. 407. 408. 409.
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LAST WORD PIC: MATT GEORGES TXT: GIACOMO MARGUTTI
E un’altra stagione se n’è andata. Un’altra stagione di photoshooting, gare, filming, contest, neve fresca, un sacco di neve fresca, tonnellate di neve fresca, Olimpiadi, altra neve fresca, altre gare, altri shooting. Non so cosa vi ha lasciato questa stagione, personalmente mi ha lasciato tantissimi ricordi indelebili. Ancora una volta, a parte certi giorni a meno 25 in cui mi chiedo perchè diavolo ho scelto questo lavoro e non il fotografo o il media officer di surf, son soddisfatto di come siano andate le cose. Lo snowboard internazionalmente ha fatto di nuovo una figura pazzesca a PyeongChang 2018: quei pochissimi cavernicoli che vivevano nelle grotte tra il 2006 e il 2010 hanno scoperto Shaun White, noi altri l’abbiamo riscoperto, il mondo “normale” ha conosciuto un tipetto come Red Gerard, ha visto la gioia di vivere di Jamie Anderson, un inglese sul podio del big air, un’italiana che vince la prima medaglia d’oro di sempre dello snowboard alle Olimpiadi (grazie Miky per esserci). Vedremo che succederà in futuro, ma il presente è meglio delle aspettative non troppo rosee di questi ultimi, difficili, anni.
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