The Pill Magazine 33 IT

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• ISSUE 33 •

25.000 COPIES IN 1600 SHOPS IN ITALY, SWITZERLAND, AUSTRIA, GERMANY, FRANCE, NETHERLANDS, SPAIN AND ENGLAND | PHOTO SIMONE MONDINO



FROM SUMMIT TO SUMMIT – MAMMUT D E LTA

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ISSUE 33 CONTENTS & CREW

T H E D A I LY P I L L

P. 6

EDITOR IN CHIEF

denis@hand-communication.com

BEST MADE

P. 1 0

KILLER COLLAB

P. 1 4

ECO SEVEN

P. 1 8

G O R E -T E X S U R R O U N D

P. 2 2

G O R E FA B R I C S

P. 2 4

PATAGONIA 2 0 TH A N N IVE RSA RY O F TH E R 1

P. 2 6

RADICALITY

P. 2 8

THE CLEAN OUTDOOR MANIFESTO

P. 3 0

KO U I C H I O K A M OTO X C A N A DA G O O S E

P. 3 2

MARKUS EDER

P. 3 6

DANILO CALLEGARI

P. 3 8

T H E S T R O N G G O A T T O M B E LT Z

P. 4 0

Matteo Pavana, Thomas Monsorno, Andrea Schilirò, Denis Piccolo, Patte Schwienbacher, Achille Mauri, Federico Ravassard, Simone Mondino

CHRIS SHARMA ITW

P. 4 2

C O L L A B O R ATO R S

R E W O O L U T I O N I N S I D E T H E FAC TO R Y

P. 4 6

THIS IS BIKING MAN OMAN

P. 5 2

C O M PA N Y E D I TO R

S A L E WA G E T V E R T I C A L

P. 5 6

ACROSS THE OUTBACK

P. 6 0

Hand Communication Corso Francia 17, Torino hello@hand-communication.com

RIDING ICELAND ??????????

P. 6 6

HIELO NORTE

P. 74

W E A R E T H E F O R T U N AT E O N E S

P. 8 2

ESCAPE THE WINTER

P. 9 0

E D I TO R I A L C O O R D I N ATO R

JUST AFTER THE FIRE

P. 1 0 0

R U N N I N G O V E R T H E WA L L

P. 1 1 2

SPORT & ST YLE

P. 1 1 8

SHOPLIST

P. 1 2 4

LAST WORD

P. 1 2 8

Davide Fioraso | davide@hand-communication.com Giulia Boccola | giulia@hand-communication.com Silvia Galliani | silvia@hand-communication.com E D I T I N G & T R A N S L AT I O N S

Silvia Galliani ART DIRECTION

George Boutall | george@evergreendesignhouse.com Francesca Pagliaro| francesca@evergreendesignhouse.com Diego Marmi| diego@evergreendesignhouse.com THEPILLMAGAZINE.COM

Giulia Boccola | giulia@hand-communication.com Silvia Galliani | silvia@hand-communication.com PHOTOGRAPHERS & FILMERS

Sofia Parisi, Matteo Rossato, Fabrizio Bertone, Enrico Santillo, Dario Toso, Dario Marchini, Eva Bonk, Luca Albrisi, Antonio Isaja

COVER

Iceland by Simone Mondino PRINT

Grafiche Ambert Verolengo TO DISTRIBUTION

25.000 copies distribuited in 1600 shops in Italy, Switzerland, Austria, Gemrany, France, Spain, England & The Netherlands ADVERTISING

hello@hand-communication.com +39 333.7741506 The Pill rivista bimestrale registrata al tribunale di Milano il 29/02/2016 al numero 73

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“WHAT CLIMBERS REALLY NEED? THEY SEARCH FOR THE ESSENTIAL.” Pietro Dal Pra

CLIMBING PRO APPAREL COLLECTION

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EDITO BY

D AV I D E F I O R A S O

Esistono due differenti forme di nostalgia. Due forme antitetiche, eppure rispondenti al medesimo sostantivo. Esiste una nostalgia positiva e una nostalgia negativa. È una distinzione che è bene ricordare per non scivolare in una sterile malinconia. La nostalgia negativa guarda a qualche cosa di irraggiungibile e perduto, induce a rimpiangere il passato che mai tornerà portando ad un irrimediabile senso di impotenza. La nostalgia positiva si rivela invece nel desiderio di ciò che è ancora realizzabile, ricorda un momento gioioso e felice che si muove nella sfera del possibile. Basta solo saper attendere. Ed è da quest’ultima che ci lasciamo prendere quando sta per terminare la stagione delle nevi, quando ci prepariamo a riporre le pelli in cantina. “Si può annusare l'odore della terra in amore e del letame sui prati” diceva Mario Rigoni Stern nel libro Uomini, Boschi e Api. E noi questo periodo lo viviamo nel limbo dell’attesa, in quella specie di tempo indolente in cui si iniziano a tirare le somme di una stagione passata. Un tempo di indecisione e dubbio, combattuti se orientare la nostra voglia di vivere gli spazi aperti ad altre pratiche o abbandonarci alla speranza di un’ultima perturbazione, alla ricerca di qualche versante che possa ancora soddisfare le nostre voglie. “Avrò fatto abbastanza?” non è l’interrogativo da porsi oggi. La cosa importante è aver riempito ogni attimo a disposizione con consapevolezza e gioia esaltante di vivere. Senza rimorsi, senza rancori, solo pervasi da questa nostalgia positiva. E tu? Come giudichi il tuo inverno?


INTELLIGENT WARMTH

A G N E R

H Y B R I D

D O W N

J A C K E T

Scalatori e alpinisti alternano intensi sforzi in salita a lunghe soste al freddo per fare sicurezza ai propri compagni di cordata. La Agner Hybrid Down Jacket è un innovativo piumino traspirante ispirato dalla fisiologia del corpo umano, con l’imbottitura in piuma posizionata solo dove serve per proteggere dal freddo nelle situazioni statiche, e microperforazioni sulle saldature tra le camere per lasciare uscire il calore in eccesso generato durante le prese e le salite più impegnative.

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THE DAILY PILL BY DAV I D E F I O R AS O

VÀ S E N T I E R O : L’AV V E N T U R A A L L A S C O P E R TA D E L L E M O N TAG N E I TA L I A N E Una camminata di 6.880 km, toccando tutte le regioni italiane e oltre 350 borghi montani. Un anno per scoprire le montagne e le loro genti, promuovendo l'unicità dei luoghi attraverso la rete

e i social. Partirà il 1° maggio l’avventura lungo il Sentiero Italia di Yuri Basilicò, Sara Furlanetto

e Giacomo Riccobono. Il progetto Và Sentiero, sostenuto da Ferrino e da una campagna di crowdfunding attualmente in corso su Indiegogo, sarà un viaggio collettivo aperto a chiunque vorrà

aggregarsi alla spedizione, testimoniando in prima persona la centralità delle terre alte e l’importanza di un approccio sostenibile.

AROUND THE WORLD: IL PROGETTO REWOOLUTION A L L A S C O P E R TA D E L P I A N E TA Il viaggio è il tema che Rewoolution ha scelto per raccontare l’anima dei suoi capi, nati dall’incontro tra innovazione, tecnologia e tradizione Made in Italy. Con il progetto Around The Wor-

ld, Rewoolution ha deciso di iniziare un lungo cammino alla scoperta di terre lontane, paesaggi straordinari e avvenimenti naturali. Il racconto di questo percorso, che si concretizza nelle parole

e nelle immagini di un team di fotografi selezionati, ha l’obiettivo di far immergere il lettore nel vivo della storia. Tutte le esperienze del progetto sono raccolte sul sito Rewoolution nella sezione Mondo Rewoolution.

F R E E S O L O V I N C E L’ O S C A R 2 0 1 9 C O M E M I G L I O R D O C U M E N TA R I O Salendo El Capitan in free solo Alex Honnold ha compiuto l’impresa di rendere possibile una scalata impossibile. Jimmy Chin e sua moglie Elizabeth Chai Vasarhelyi hanno reso possibile un’altra

impresa impossibile: far vincere il più famoso e prestigioso premio del cinema internazionale ad un film di arrampicata. Free Solo, il film prodotto da National Geographic che documenta la

straordinaria salita di Alex Honnold su Freerider, senza assicurazioni, ha vinto l’Oscar 2019 come Miglior Documentario, celebrando così uno dei più grandi traguardi atletici di ogni tipo.

LIV AMBASSADORS A FINALE LIGURE Liv, il brand per le donne di casa Giant, ha radunato il gruppo delle Liv Ambassador a Finale

Ligure per un weekend di clinic, teambuilding e condivisione per la stagione 2019, seguito da

un’uscita in e-mtb sui percorsi del finalese. Vittoria Bussi, Elisa De Zotti, Costanza Fasolis, Roberta Finessi, Francesca Guerra, Annalisa Puracchio, Chiara Redaschi ed Elisa Vottero sono un grup-

po eterogeneo di donne con professioni e provenienze diverse, accomunate dalla passione per le pedalate e l’avventura, ciascuna con una bici preferita, il proprio stile e la voglia di mettersi alla

prova. Insieme hanno trascorso due giorni all’insegna del confronto sullo sport e, naturalmente, pedalando insieme.

T H E N O RT H FAC E E RÆ BU R N I N S I E M E P E R U N A CA PSU L E A L L’ I N S E G N A D E L L A S O S T E N I B I L I TÀ The North Face ha siglato una collaborazione con il noto designer britannico Christopher Raeburn per dare vita a una nuova linea di accessori realizzata con tende riciclate, lanciando così la

sua prima collaborazione all’insegna della sostenibilità. Presentata nel negozio di Carnaby Street, la capsule collection è contraddistinta dall'iconico slogan "REDUCED, REUSED RECYCLED,

RÆBURN”. Le borse Drawstring, Rae e Tote esprimono fedelmente la filosofia che accomuna i due marchi e che ambisce a ridurre gli sprechi e produrre articoli di altissima qualità nel modo più sostenibile possibile. 6


Aosta Valley, Italy INCENDO SL JACKET NORVAN SL SHOE

SUPERLIGHT Summer mountain running leverages momentum. Superlight gear combines advanced materials with run specific minimalist designs to shed grams without compromising performance.

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BY DAV I D E F I O R AS O

LOST IN PREALPS 2019 Una chiamata globale all’esplorazione su due ruote, un invito a perdersi nel territorio naturale

delle Prealpi Trevigiane, un’avventura che permetterà di conoscere luoghi remoti e di importanza storica. Si terrà il 13 e 14 luglio la prima edizione di Lost in Prealps, bike trail dedicato agli

appassionati di gravel e mountain bike. Sei punti di interesse che ognuno pianificherà a proprio

piacimento, senza supporto e senza limiti di tempo. Un’ esperienza che scriverà la storia personale

di ognuno in queste meravigliose e selvagge montagne. Accanto all’evento principale, il village allestito ai laghi di Revine (TV) sarà il fulcro in cui convergeranno due giorni di attività collaterali come SUP, canoa, trekking, E-bike e parapendio.

DC ACQUISISCE DA BURTON LA LICENZA DEGLI STEP ON DC Shoes ha acquisito la licenza per la tecnologia Step On, sistema rapido di aggancio grazie al quale è possibile bloccare gli scarponi da snowboard a degli attacchi privi dei classici strap a cricchetto. Grazie a questa acquisizione, DC potrà creare e rendere disponibili sul mercato i propri

scarponi a partire da settembre 2020. “DC è nata per sfidare lo status quo. La collaborazione con Burton

su un prodotto rivoluzionario non poteva che essere lo step successivo”, ha dichiarato Bobby Meeks, direttore marketing di DC Snowboarding. “Il nuovo sistema Step On migliora l’esperienza sullo snowboard e siamo fieri di essere il primo brand ad approfittare di questa opportunità.”.

R E D B U L L X-A L P S 2 0 1 9 I N PA R T E N Z A I L 1 6 G I U G N O È fissata per il 16 giugno la partenza della Red Bull X-Alps 2019. La nona edizione dell’adventure race più dura al mondo, che attraversa le Alpi con un percorso di oltre 1.100 chilometri, vedrà

impegnati 32 atleti di fama mondiale provenienti da 20 nazioni. Si sfideranno in un lungo viaggio

da Salisburgo a Monaco, da affrontare solamente a piedi o volando in parapendio, attraverso 13 turnpoint posizionati in 6 diverse nazioni. Preparazione fisica, strategia, capacità di pianificare

ogni dettaglio e di reagire agli imprevisti, unite a una buona dose di fortuna, saranno fondamentali per arrivare al traguardo.

F E D E R I CA M I N G O L L A I N L A S P O RT I VA C O M E TOTA L LO O K A M BASSA D O R Federica Mingolla negli anni ha sviluppato una sintonia totale con la roccia grazie ad un approccio tanto mentale quanto fisico che la vede scalare su stili anche molto diversi tra loro, tanto da essere considerata una delle climber più versatili della sua generazione. Torinese, classe 1994, è la prima italiana ad aver salito alcune delle vie più dure del Verdon (Tom et Je Ris) e del massiccio del Monte

Bianco (Digital Crack). “Con l’entrata di Federica tra gli atleti total look La Sportiva” – dichiara Luca

Mich, marketing operation manager – “completiamo la rosa di atleti climbing sulla quale costruiremo la

nostra immagine nei prossimi anni. I feedback di Federica sulla linea Climbing Apparel saranno fondamentali per sviluppare linee sempre più attente al mondo femminile”.

NUOVO GENERAL MANAGER FOOT WEAR PER IL GRUPPO OBERALP Andrea Carraro assumerà il ruolo di General Manager nel dipartimento Footwear & Technical Equipment del Gruppo Oberalp. Carraro avrà il compito di sviluppare e ampliare la gamma dei

brand Salewa e Dynafit per lo sci alpinismo, l’alpine running, lo speed hiking e l’alpinismo. Dopo aver maturato un’esperienza pluriennale nel settore degli articoli sportivi con Carrera e Smith,

porterà la sua professionalità e competenza sviluppata nelle precedenti collaborazioni con Nor-

thwave, Drake e Fischer Footwear. Gestirà un team di 40 persone nel centro di ricerca e sviluppo del Gruppo Oberalp a Montebelluna. principale per Leatherman in Germania.

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BEST MADE BY DAV I D E F I O R AS O

1.

2.

3.

4.

5.

6.

1.COMPRESSPORT

2.SALOMON

3.ORTOVOX

U LT R U N S - PA C K

SPEEDCROSS 5

FIRST AID ROLL DOC

Progettato dalla leggenda del trail running Sébastien Chaigneau, Ultrun S-Pack è il punto di arrivo di oltre 10 anni di esperienza sul campo, uniti alla competenza tecnica di Compressport. Il risultato è uno zaino che pesa meno di 80 grammi, pianificato in ogni cm per accompagnarti su gare di 100 miglia. Il suo design intuitivo comprende 8 tasche nella parte anteriore (in grado di contenere fino a 1L d'acqua) e 2 ampie tasche sul retro per trasportare l'equipaggiamento obbligatorio.

Non è facile offrire l’upgrade di una leggenda vivente, ma questo è ciò che i footwear designer di Salomon si sono prefissati con la nuova Speedcross 5. La suola presenta tasselli ancora più grandi e aggressivi, con una distanza e geometria aggiornate in grado di garantire una miglior tenuta durante la spinta e la frenata in tutte le condizioni di terreno. Tomaia completamente saldata con sistema Sensifit a bracci dissociati e un maggiore volume per l’alluce per consentire un movimento più naturale.

Equipaggiati al meglio con il nuovo kit di primo soccorso Roll Doc di Ortovox. Il contenuto, suddiviso in 5 scomparti, comprende dal telo termico ai bendaggi, dalle compresse sterili alla pinzetta. Illustrazioni e diciture informano sul contenuto di ogni sezione fornendo i giusti consigli d’assistenza. Un cartellino di emergenza consente agli operatori di reperire le informazioni di contatto e i dati sull’infortunato. La fascetta integrata assicura un’ottima vestibilità in caso di fissaggio alla cintura.

4 .TA K A H I R O M I YA S H I TA

5 .T R E K B O N T R A G E R

6.HELINOX

PRINTED TYVEK SHELL JACKET

ION PRO RT/FL ARE RT

SAVANNA CHAIR

Dopo il debutto a Pitti Uomo nel 2018, Takahiro Miyashita torna a Firenze con un capo Made in Japan altamente funzionale realizzato in Tyvek, tessuto non tessuto composto da fibre di polietilene ad alta densità. Ha una chiusura principale a due vie, cappuccio a scomparsa, cinghie regolabili in velcro su polsini, collo e vita. Leggero, protettivo e duraturo, è caratterizzato da una stampa con logo S.O.L. (Survive Outdoors Longer), che richiama i kit multiuso di Tender Corporation.

Una luce combinata per vedere ed essere visti: questo set da bici è il modo più semplice per ottenere la massima sicurezza di guida. Ion Pro RT fornisce energia sufficiente per illuminare qualsiasi sentiero, mentre Flare RT rappresenta la luce di marcia diurna per eccellenza. Entrambe sono ricaricabili tramite USB e dispongono di una modalità lampeggio che le rendono visibili a 2km di distanza. Si connettono a dispositivi Bontrager ANT+ e Garmin per un controllo wireless a 360°.

Rilassati, insegui il sole, scopri nuovi posti e goditi la comodità della nuova sedia Helinox. Savanna prende spunto dal famoso modello Sunset, ma è dotata di una seduta più ampia e uno schienale più alto per offrire ancora più comfort ad ogni tuo viaggio. I pannelli in mesh garantiscono una corretta ventilazione nelle giornate più calde, mentre le funzioni intelligenti, come i braccioli alati o il porta bicchiere, assicurano momenti di autentico relax. Ovunque, sempre.

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CAL Z ATA SPECIFICA

RITORNO DI ENERGIA

CORSA SALDA E FLUIDA

L A TOMAIA LEGGER A E TR ASPIR ANTE È STATA C R E A T A P E R L’A N A T O M I A D E L P I E D E M A S C H I L E O FEMMINILE , FORNENDO FLES SIBILITÀ E SUPPORTO DOVE C ’È PIÙ BISOGNO.

L A SCHIUMA HOVR LUNGO TUT TA L A PIANTA , INCAPSUL ATA NELL A MAGLIA DINAMICA “ E N E R G Y W E B ”, A S S I C U R A PA S S I M O R B I D I E STACCHI RE AT TIVI.

UNA STRUT TUR A RESISTENTE ABBINATA AD INTAGLI FLES SIBILI, CRE A UNA CORSA STABILE E SCORREVOLE, KM DOPO KM.


BEST MADE BY DAV I D E F I O R AS O

7.

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9.

1 0.

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12 .

7.T E N T S I L E

8.GRÜEZI BAG

9.BEST MADE CO.

UNIVERSE

BIOPOD DOWNWOOL NATURE

La prima Tree Tent al mondo che può conquistare terra, acqua e aria. Universe è la tenda 3in1 che può essere posizionata a terra, installata tra gli alberi come una tradizionale Tree Tent o diventare una piattaforma galleggiante ideale per nuotare, pescare o rilassarsi. Può ospitare fino a 5 adulti, ha un’altezza interna di oltre 180 cm, ampia superficie coperta e 3 grandi aperture di accesso. Base imbottita gonfiabile e coibentata, zanzariera removibile, copertura impermeabile al 100% e resistente ai raggi UV.

Grüezi Bag è un giovane marchio bavarese fondato nel 2015 da Markus Wiesböck. Il sacco a pelo Biopod, realizzato al 100% con materiali naturali, presenta un'innovativa imbottitura DownWool composta al 30% da lana e al 70% da piumino d’oca 90/10 con certificazione Responsible Down. E’ foderato completamente in cotone GZ altamente traspirante conforme allo Standard 100 di Oeko-Tex e rifinito con una doppia fila di bottoni in legno per consentire la regolazione in larghezza. Product of The Year a ISPO 2019.

T H E D E T T E F LY B OX 9 0 T H ANNIVERSARY EDITION

1 0.C OA L AT R E E

1 1 . S CA R PA

1 2 . S U STA I N A B L E TO M O R R O W

CAMPER HOODED JACKET 2.0

FURIA AIR

BAMBOO LUNCH UTENSILS KIT

The next generation of sustainably made, highly-efficient outerwear. Per tutti coloro che prendono sul serio sostenibilità e funzionalità, Coalatree presenta l’ultima versione della Camper Hooded Jacket, un capo “Mountain to City” pensato per starvi sempre appresso. Resistente all'acqua e al vento, super leggera e comprimibile nella sua tasca. Isolamento sintetico ComforMax e rivestimento in nylon ripstop riciclato 100% Bluesign approved.

Presentata in anteprima a ISPO Munich 2019, Furia Air è la massima espressione di sensibilità e leggerezza. Il design all’avanguardia e la combinazione di materiali innovativi consentono al piede la totale libertà di movimento. La tomaia ultra-leggera è costruita in microfibra perforata; un inserto di alcantara sotto la zona dell’alluce amplifica prestazioni tecniche e sensoriali. Il sistema di tensionamento differenziato si adatta alle dinamiche del piede in movimento e concentra la potenza sull’alluce.

Diciamo no alla plastica monouso. Oltre 500 milioni di cannucce vengono utilizzate ogni giorno in tutto il mondo! Insieme alle posate usa e getta, sono tra gli oggetti più comuni raccolti durante le pulizie delle spiagge. Un problema che potrebbe facilmente esser risolto utilizzando questo lunch kit eco-friendly realizzato in bambù, 100% naturale, organico e privo di BPA. Cucchiaio, forchetta, coltello, bastoncini, cannuccia e cleaning brush in una pratica sacca di iuta facile da trasportare.

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Per celebrare il 90mo anniversario della leggendaria Dette Trout Flies di Roscoe, Best Made Co. ha confezionato la custom Fly Box by Richard Wheatley con una collezione esclusiva di esche. Realizzata in alluminio anodizzato e rifinita con una targhetta in ottone "Be Optimistic", racchiude ben 111 mosche per la pesca alla trota, alcune tra le più prestigiose e collaudate. The Red Ghost, Sebago Special, Pheasant Tail, March Brown, Vermont Caddis e White Wulff: c'è una mosca per ogni scomparto e ogni fiume.


O F F I C I A L F O O T W E A R A N D A P PA R E L S P O N S O R

LDN

EDITION

28

FRESH

APRIL

FOAM

LONDON

1080


KILLER COLLAB BY DAV I D E F I O R AS O

1.

2.

3.

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5.

6.

1 . N I K E X M AT T H E W W I L L I A M S

2 . P I C T U R E X A R VA E Q U I P M E N T

3.SUICOKE X AIME LEON DORE

BERYLLIUM FLEECE JACKET

CALGARY 26 BACKPACK

NOTS-MAIM

L’intesa tra Nike Lab e Matthew M. Williams prosegue anche per la primavera/estate. La nuova capsule high-tech, soprannominata MMW Training Series 002, raccoglie una miriade di tendenze stagionali e dettagli tattici. Un esempio? Questa giacca 2-in-1 con stampa camo composta da un guscio smanicato removibile resistente all'acqua abbinato a un morbido e caldo fleece sherpa con zip assimetrica.

Una collaborazione tra vicini di casa, che parte dal Rodano e arriva in Alta Savoia. Arva, marchio leader nello snow safety equipment, ha messo a catalogo questo nuovo zaino co-progettato con Picture Organic Clothing e realizzato con materiali eco-compatibili. Calgary 26 offre agli appassionati di freeride un compagno ideale per tutta la stagione e la stabilità necessaria ad affrontare le discese più impegnative.

Suicoke ha collaborato per la prima volta con Aime Leon Dore, fashion e lifestyle brand con sede nel Queens. Il sandalo Nots-Maim è proposto in una bella combinazione blu navy e giallo su tomaia in pelle scamosciata e fodera in shearling. Una vestibilità morbida e confortevole, completata da cinturini in nylon regolabili, toppa in tessuto a marchio congiunto, plantare sagomato e suola Vibram.

4 . A S I C S X K I KO KO S TA D I N O V

5.A D I DA S T E R R E X X M O U N TA I N E E R I N G

6.O R B I T K E Y X E V E RY DAYCA R RY

G E L- D E LVA 1

Ecco la terza release del progetto in corso tra ASIC e Kiko Kostadinov, in questa bella colorazione Caramel & Marzipan. Il designer di origine bulgara ha colmato in modo innovativo il divario tra performance e design con un nuovo modello che unisce l’upper della Fuji Trabuco 7 con l’heel tooling della Kayano 24, mentre una singolare gabbia in mesh ricopre il logo ASICS. L'intersuola racchiude la tecnologia Flytefoamlone. Completa il co-branding un decoro sulla linguetta e un dettaglio in oro sotto la suola.

WHITE

FAST GT X SURROUND

KEY ORGANIZER

Ispirate all'esperienza Adidas nel mondo outdoor e realizzate con l'inconfondibile cifra stilistica e cura sartoriale del designer giapponese Yosuke Aizawa. La Fast GTX-Surround by White Mountaineering è una scarpa pensata per il fast hiking. Tomaia resistente alle abrasioni, suola in gomma Continental e tecnologia GORE-TEX Surround che offre un'impermeabilità totale senza compromettere la traspirabilità.

Orbitkey, marchio nato nel 2013 da una campagna di crowdfunding, ha introdotto una collaborazione limitata con EverydayCarry. com. Il suo key organizer si abbina ad un nylon 1050D Ballistic e Cordura 500D in un pattern digital-camouflage unico nel suo genere. Massima durata per un essenziale quotidiano. Può raccogliere fino a 7 chiavi e si abbina agli accessori multi-tool, apri bottiglie o chiavetta USB.

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“Le esperienze in montagna con i miei genitori, i miei fratelli, mia moglie ed i nostri figli sono per me altrettanto preziose quanto le imprese sulle montagne come il Fitz Roy. Deuter è per me un marchio con un passato - e un futuro!“ MICHI BÜCKERS CON IL NUOVO TRAIL 30. Michi è una guida alpina certificata e istruttore di sci, nonché ambasciatore del marchio Deuter. La sua carriera sportiva è iniziata però come ciclista agonistico. Oggi la lista degli sport outdoor da lui praticati è lunga e preferibilmente li pratica insieme.


KILLER COLLAB BY DAV I D E F I O R AS O

7.

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9.

1 0.

1 1.

12 .

7. G R I F F I N X W O O L R I C H

8 . C . A . M . P. X L A S P O R T I VA

9.B E Y O N D Y O G A X P O K E T O

LOVEL AND FISHTAIL PARK A

VELOCE CAMPACK

HIGH WAISTED LONG LEGGING

Prosegue anche per la primavera/estate 2019 la straordinaria collaborazione tra Woolrich e lo studio inglese Griffin, equilibrio tra forma, stile e funzionalità. Leggero e versatile, Loveland Fishtail è un parka 3-in-1 ispirato alla giacca militare US M51. Le maniche rimovibili permettono di modulare il capo a seconda della temperatura. Finitura beige abbinata all’iconico motivo Buffalo Check.

Una partnership Made in Italy tra due dei più prestigiosi marchi dello scialpinismo, che ha già fatto il suo debutto sulle spalle di Michele Boscacci. Veloce si rivolge alle competizioni Vertical/Sprint con un concetto di minimalismo e dettagli che favoriscono il movimento dell’atleta. Come il porta sci X-Press con sistema di fissaggio Hook Rewind Holder e la tasca sullo spallaccio specifica per la SFC 150 ml.

Beyond Yoga, athleisure brand fondato da Jodi Guber Brufsky e Michelle Wahler, ha collaborato con l’hub creativo di Poketo per una collezione esclusiva dall’approccio design-conscious. Il best seller è rappresentato da questo leggings a gamba lunga in tessuto elasticizzato lux print a quattro vie che mantiene la pelle asciutta e confortevole garantendo una leggera compressione che scolpisce le forme.

1 0 . H Y KE X T H E NO RTH FAC E

11.JBL X UNDER ARMOUR

12.HAGLÖFS X TRÈS BIEN

SS19 COLLECTION

TRUE WIRELESS FLASH

CAPSULE COLLECTION

L'etichetta giapponese Hyke si ricongiunge a The North Face anche per la primavera/estate 2019. Un’ampia capsule in chiave minimal-elegante che comprende cappotti, top, copri spalla, pantaloni, gonne e accessori come leg warmers, cappellini o copri collo caratterizzati da tinte monocromatiche di bianco, nero e beige. C’è persino un’esclusiva tenda Geodome 4 abbinata.

Leggeri e impermeabili, questi auricolari senza cavi JBL si distinguono grazie alla tecnologia Bionic Hearing che consente di scegliere tra le modalità di ascolto TalkThru, per interagire rapidamente con il compagno di allenamento, e Ambient Aware, per ascoltare l'ambiente circostante e muoversi con maggior sicurezza. Charged Sound ottimizzato per la motivazione e una durata della batteria di 25 ore.

Haglöfs si unisce al fashion brand e retailer svedese Très Bien per una capsule collection che rivede in chiave moderna e glamour alcuni capi iconici. Sei pezzi unici per la primavera-estate 2019 che includono la Helium Jacket e lo zaino ShoSho con stampa personalizzata ispirata alla regione di Dalarna (dove ha origine Haglöfs). Completa la collezione il pile Epic Jacket proposto in due varianti colore.

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ECO SEVEN BY DAV I D E F I O R AS O

˜ P O L A R T EC EC O - E N G I N E E R I N G - M AT E R I A L I R I C I C L AT I E B I O D EG R A DA B I L I TÀ

Polartec ha presentato il suo progetto Eco-Engineering basato sull’utilizzo di materiali riciclati e biodegradabili in tutta la linea prodotti. Al fianco di Polartec ci saranno importanti player nell’ambito dei tessuti sostenibili (Unifi e Intrinsic Advanced Materials) per una collaborazione che, basata sulla rivoluzionaria tecnologia CiCLO e innovativi filati, promuove la biodegradazione di poliestere, nylon e poliuretano a contatto con l’acqua. L’obiettivo che accomuna le realtà coinvolte è quello di creare i primi pile al mondo interamente riciclati e biodegradabili, membrane impermeabili traspiranti e altri prodotti tessili. Lo sforzo di Polartec mira a stabilire un nuovo standard di “triple bottom line” per l’industria tessile: materiali completamente riciclati, tessuti completamente riciclabili e totale biodegradabilità.

M I L L E T M O U N TA I N G R O U P V I N C E U N O D E I S E T T E EC O S P O RT AWA R D S 2 0 1 9

Nella seconda edizione di Ecosport Awards, appuntamento organizzato da Union Sport & Cycle in partnership con Eurosima e Outdoor Sport Valley, Millet Mountain Group è stata premiata nella categoria Sustainable Management per il proprio commitment nel preservare e proteggere l’ambiente. Una vocazione dal carattere internazionale che si concretizza nei 10 punti dell’approccio CSR. Particolarmente apprezzati sono stati il programma di sviluppo Low Impact (prodotti riconoscibili da una specifica etichetta), l’acquisto di materiali certificati per la realizzazione dei capi e il rafforzamento del servizio post vendita e riparazione. L’impegno in termini di sostenibilità del gruppo si concretizza anche nell’Operazione Montagna Responsabile organizzata dal marchio Lafuma a Chamonix da oltre 10 anni.

WIKKELHOUSE – LIFE UNDER CARDBOARD

Chi ha detto che le case di cartone appartengono soltanto al mondo della fantasia? Ideata dallo studio olandese Fiction Factory, Wikkelhouse è composta da 24 strati di cartone alveolare assemblati fra loro mediante l’uso di una collanti ecologici e ancorati ad uno scheletro in legno che li mantiene in posizione durante il processo di montaggio. Grazie alla sua leggerezza, non ha bisogno di fondamenta e può essere edificata su qualunque superficie, mentre la resistenza ai fenomeni atmosferici è garantita dalla speciale pellicola da cui è ricoperta. Ciascun elemento è riciclabile al 100% e l’impatto ambientale è tre volte inferiore rispetto agli edifici tradizionali. All’occorrenza può diventare ufficio, luogo ricreativo, negozio, bar, stand espositivo. Un habitat dove vivere un alto livello di comfort grazie alle ottime caratteristiche di isolamento termico e acustico.

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ECO SEVEN POW CLIMB – LA CLIMBING COMMUNITY A S O ST EG N O D E L CA M B I A M E N TO C L I M AT I C O

Protect Our Winters, l’associazione non profit fondata nel 2007 da Jeremy Jones, ha annunciato con orgoglio il lancio di POW Climb, divisione focalizzata sul coinvolgimento della climbing community. A rappresentare al meglio questa nuova piattaforma sarà l'alpinista professionista Tommy Caldwell con il sostegno di un marchio rispettato come La Sportiva e dell’American Alpine Club. Oltre a Caldwell, POW Climb sarà guidata da membri di lunga data come Conrad Anker, Emily Harrington e Adrian Ballinger, che stanno trasformando la loro passione per l'arrampicata in azioni mirate sul clima. POW Climb si aggiunge alla precedente introduzione di POW Trail dell'agosto 2017 in un ottica di espansione a più aree del mondo outdoor che possano ispirare maggiori azioni collettive sulle soluzioni climatiche.

G O R E FA B R I C S S O T T O L I N E A G L I S F O R Z I A FAV O R E D E L L A S O S T E N I B I L I TÀ C O M P I U T I N E L 2 0 1 8

La divisione Fabrics di W. L. Gore & Associates ha recentemente pubblicato il Responsibility Update 2018. Il documento sottolinea ancora una volta la costante ricerca di materiali innovativi sempre più rispettosi dell’ecosistema. Tra i principali traguardi raggiunti nel 2018 sono annoverati i significativi passi avanti compiuti verso l’eliminazione dei PFC dall’intero ciclo di vita dei prodotti, il cui obiettivo rimane fissato al 2023. All’inizio del 2018, la divisione Fabrics aveva raggiunto la prima tappa fondamentale di questa roadmap introducendo i primi laminati dotati di un nuovo trattamento DWR. Nel documento, Gore Fabrics afferma inoltre che sempre più prodotti GORE-TEX saranno realizzati con tessuti riciclati e tinti in massa. L’aggiornamento è disponibile al sito: www.gore-tex.com/responsibility.

F R I DAYS F O R F U T U R E – I L 2 4 M AG G I O IL SECONDO SCIOPERO MONDIALE

Il 20 agosto 2018 c’era soltanto lei, ancora quindicenne, davanti al Parlamento svedese. “Sciopererò per il clima fino al giorno delle elezioni”, diceva. Quando i giornali hanno cominciato a parlare di Greta Thunberg, sempre più studenti hanno abbracciato la sua causa. Il 15 marzo un milione e mezzo di persone hanno preso parte allo sciopero mondiale indetto dal movimento studentesco Fridays For Future in oltre 125 nazioni. Il prossimo 24 maggio, giorno in cui sarà indetto il secondo sciopero globale per il clima, gli studenti troveranno il supporto di oltre 23mila scienziati, la cui ricerca dimostra come le misure attualmente applicate per la tutela del clima, della biodiversità, delle foreste, del mare e del suolo siano lontane dall’essere sufficienti. Greta è la dimostrazione che, come ha detto lei stessa, “non si è mai troppo piccoli per fare la differenza”.

B I G O I L D O N ’ T S U R F - PATAG O N I A I N DIFESA DELLA GRANDE BAIA AUSTRALIANA

Patagonia si è schierata contro la compagnia petrolifera norvegese Equinor, proprietaria al 100% dei permessi esplorativi nel Grande Oceano Australe che bagna la Great Australian Bight. Attivisti, politici e atleti sono sul posto per sostenere il movimento Big Oil Don’t Surf. “La Grande Baia Australiana è un paradiso per volatili, mammiferi marini e tutti gli ecosistemi invertebrati” afferma Belinda Baggs, surfista e ambassador Patagonia. “migliaia di specie sono in grande pericolo per via delle rischiose trivellazioni in acque profonde. Tutti noi, come surfisti, siamo legati al mare e dipendiamo fortemente dalla salute degli oceani“. Se a Equinor venisse confermato il permesso di procedere inizierebbero i danni all’ecosistema e aumenterebbero i rischi di future fuoriuscite.

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B Y S I LV I A G A L L I A N I

Gore-Tex Surround Comfort e protezione. Ogni piede ha estremamente bisogno di queste due caratteristiche, soprattutto quando la temperatura sale, chilometro dopo chilometro. Le calzature Gore-Tex Surround sono esattamente progettate per offrirti questo, un controllo climatico imbattibile e un’impermeabilità garantita.

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a tecnologia di prodotto Surround offre ai piedi un comfort climatico a 360° permettendo al calore e all’umidità di fuoriuscire in tutte le direzioni. Sono infatti traspiranti in ogni parte senza compromettere la protezione impermeabile durevole nel tempo. I piedi rimangono asciutti e comodi anche in caso di temperature elevate. Alcune di queste calzature presentano una costruzione con struttura a suola aperta e sono facilmente riconoscibili grazie alle ampie aperture verticali sulla suola che permettono al calore e all’umidità in eccesso di fuoriuscire. La traspirabilità totale include la suola attraverso la quale il calore e l’umidità vengono incanalate verso l’esterno. La struttura traspirante della suola mette a disposizione circa il 30% in più di superficie della pelle per allontanare l’umidità e il calore dai piedi per offrirti un maggiore comfort che si sente. Senza compromettere l’impermeabilità, questa capacità garantisce piedi freschi e asciutti anche in ambienti chiusi e a temperature più elevate, tutto il giorno. Al tempo stesso uno speciale laminato Gore-Tex avvolge i piedi su tutti i lati e impedisce all’acqua di penetrare dall’esterno. Uno strato estremamente resistente inoltre protegge i piedi e il laminato da pietre o oggetti taglienti. Tutte queste caratteristiche rendono le calzature Gore-Tex Surround ideali per affrontare le diverse situazioni di tutti i giorni. Non solo in contesti sportivi, da una giornata in ufficio come dopo un weekend nel bosco più fitto, i piedi godranno del perfetto equilibro tra comfort e protezione. Piedi asciutti e freschi tutto il giorno in qualunque condizione atmosferica.

Guaranteed to keep you dry. 22

Calzature Gore-Tex Surround ideali per affrontare le diverse situazioni di tutti i giorni.


A one million star stay Home is where the heart is. Fill your days with new adventures and challenges,

Photo: Manni Kostner Clickalps

as your warm and peaceful haven awaits you. That’s what luxury is really made of.

Contemporary outdoor since 1870


B Y S I LV I A G A L L I A N I

Gore Fabrics. 1% END OF LIFE

USE PHASE 35%

Da sempre Gore Fabrics si sforza di agire con la massima integrità e responsabilità e dà il meglio per soddisfare o superare tutte le normative in materia di salute, sicurezza e ambiente e per rispettare gli standard volontari che ha adottato.

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er la Divisione Gore Fabrics agire responsabilmente è una conseguenza naturale della cultura Gore che si traduce nel rispetto dell’ambiente e nel trattare i propri collaboratori ed i partner in modo corretto. La divisione Fabrics di W. L. Gore & Associates ha recentemente pubblicato il Responsibility Update 2018. Un documento che sottolinea ancora una volta la costante ricerca di materiali innovativi sempre più rispettosi dell’ecosistema. Gore Fabrics ha infatti stilato un vero e proprio programma di responsabilità ambientale che si fonda su tre punti chiave strettamente interdipendenti l'uno con l’altro. Gore sostiene che le proprie decisioni ed i propri programmi debbano poggiare su solide basi scientifiche. Mossi dalla volontà di utilizzare queste basi scientifiche insieme a strumenti standardizzati a livello globale, hanno scelto di applicare la cosiddetta Valutazione del Ciclo di Vita (LCA) al fine di misurare nel complesso l'impatto ambientale.

La Valutazione del Ciclo di Vita (LCA) viene quindi applicata come principale metodologia scientifica per comprendere le aree in cui è possibile ridurre con maggiore efficacia l’impatto ambientale. Importante sottolineare che Gore è stata una delle prime aziende del settore a iniziare un percorso volto a diminuire la sua impronta sull’ambiente. I risultati forniti dalla Valutazione del Ciclo di Vita hanno dimostrato scientificamente che il modo migliore per ridurre al minimo l’impatto ambientale dei prodotti Gore per l’outdoor è di prolungarne la vita utile. A partire dal 2010 tutti i siti produttivi Gore Fabrics sono stati certificati conformi al sistema bluesign, uno schema ambientale e di sicurezza completo e molto esigente per l’industria tessile. Per rafforzare la fiducia dei consumatori nella sicurezza dei propri prodotti, dal 1996 Gore Fabrics applica l’OEKO-TEX Standard 100. OEKO-TEX è un test indipendente e un sistema di certificazione esterno per prodotti

65% PRODUCTION & DISTRIBUTION

tessili allo stato grezzo, intermedio e finale che considera il proprio Standard 100 come “il marchio più conosciuto e utilizzato in tutto il mondo per i tessuti sottoposti a test per le sostanze nocive”. Gore è inoltre membro fondatore della Sustainable Apparel Coalition (SAC) che, tra le altre attività, sviluppa e promuove l’indice Higg, un pacchetto di strumenti mirato allo scambio di informazioni affidabili sulle performance ambientali e sociali di infrastrutture, prodotti e marchi. Nel Responsibility Update 2018 Gore Fabrics afferma inoltre che sempre più prodotti Gore-Tex saranno realizzati con tessuti riciclati e tinti in massa. Sebbene l’uso di tessuti riciclati secondo metodi meccanici o chimici riduca le emissioni di CO2 in misura piuttosto contenuta, l’impiego di tali materiali permetterà a Gore di contribuire alla riduzione degli scarti di plastica generalmente smaltiti in discarica o nell’inceneritore.

I L M O D O M I G L I O R E P E R R I D U R R E A L M I N I M O L’ I M PAT TO A M B I E N TA L E D E I P R O D OT T I G O R E P E R L’ O U T D O O R È D I P R O L U N G A R N E L A V I TA U T I L E .

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Patagonia celebrates the 20th anniversary of the R1

B Y S I LV I A G A L L I A N I

“Puntando al il miglioramento si tende ad aggiungere sempre qualcosa. Noi al contrario, lo abbiamo reso migliore semplificandolo. E funziona così bene che non abbiamo mai dovuto abbandonare il concetto base”. ERIC RICE

L’iconico pile R1 di Patagonia compie 20 anni. Quest'anno si celebrano infatti due decadi di avventure selvagge, di prime arrampicate, di storia e centinaia di fatti incredibili da raccontare. Versatilità, tradizione e innovazione. Questi sono le caratteristiche chiave dell’R1, il celebre strato intermedio leggero e traspirante, un prodotto estremamente tecnico che il brand californiano realizza da sempre, ma che non ha mai smesso di migliorare e perfezionare nel corso degli anni. Durante questi lunghi 20 anni, il famoso strato intermedio non è mai passato di moda, diventano una sorta di pezzo “cult” nel mondo outdoor. L’iconico indumento nasce nel 1998 da un gruppo di designer riuniti nel magazzino Patagonia di Bozeman, Montana, con l'obiettivo di sviluppare un prodotto tecnico migliore dei pile in commercio a quel tempo. Alla fine degli anni 90, infatti, i modelli esistenti avevano già dimostrato i propri limiti. Erano pesanti e voluminosi da utilizzare come sotto-strato. I designer Patagonia decisero quindi di lavorare per sottrazione. Per ottenere la consistenza soffice e l’elevata voluminosità tipica del pile, il tessuto tradizionale veniva all’epoca “spazzolato due volte”, un processo che rompeva entrambi i lati dei passanti in maglia del tessuto grezzo. Ma che al tempo stesso era ciò che causava anche la maggior parte dei problemi. Il team americano pensò quindi di modificare la struttura della maglia per creare un pile spazzolato unilaterale con una griglia di pilastri e passaggi in modo da fornire voluminosità, sollevare il tessuto dalla pelle e, al tempo stesso, spo-

stare l'umidità e l'aria migliorando la compressibilità. Eric Rice, direttore del design tecnico di abbigliamento e attrezzature, aveva iniziato a lavorare per Patagonia nel 1997 ed era membro di quel team. “Quando abbiamo iniziato a testare le prime versioni del tessuto” racconta, “abbiamo provato a realizzare un capo metà in R1 e metà utilizzando il pile a doppio lato, usandolo all’aria aperta si capisce subito da che parte è più comodo, o quale lato si comprime meglio. Era abbastanza ovvio che avevamo avuto una buona intuizione”. Un anno dopo, nell’autunno del 1999, viene lanciata la linea Regulator che da subito ha un successo clamoroso, diventando un punto fermo per le attività tecniche all'aperto di tutti i tipi grazie al perfetto equilibrio tra funzionalità e multifunzionalità. Nel corso del tempo Patagonia ha sempre apportato modifiche migliorative al prodotto quali l'aggiunta di un cappuccio, maggiore elasticità, il passaggio al poliestere riciclato, un cavallo a strappo rimovibile, passaggi di vapore più larghi e cuciture realizzate nelle fabbriche Fair Trade Certified. L’R1, dal suo canto, si è dimostrato sempre più performante. Durante gli ultimi 20 anni è stato testato sul campo in quasi tutte le condizioni più immaginabili ed in tutto il mondo rimanendo comunque un classico all'avanguardia, nonché uno degli articoli più amati di Patagonia. “Puntando al miglioramento si tende ad aggiungere sempre qualcosa” conclude Rice. “Noi al contrario, lo abbiamo reso migliore semplificandolo. E funziona così bene che non abbiamo mai dovuto abbandonare il concetto base”.

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Durante gli ultimi 20 anni è stato testato sul campo in quasi tutte le condizioni più immaginabili ed in tutto il mondo rimanendo comunque un classico all'avanguardia, nonché uno degli articoli più amati di Patagonia.


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T E X T F R A N C E S C O “ PAC O ” G E N T I LU C C I I L LU ST R AT I O N M AS S I M O M A R Z U C C O " I ' M A T E E N AG E R "

Radicality. Sei un runner radicale? Fai questa domanda in giro. Gran parte delle persone non ne capirà il senso. Qualcuno ti risponderà elencandoti le gare che ha corso, tuttavia è molto probabile che quelli che hanno un mucchio di chilometri sulle ginocchia, i veri radicali, scrollino le spalle e ti dicano “nah, mi piace correre e basta”. O almeno, a me di solito succede così. 1974. Erano gli anni in cui negli Stati Uniti vedevi la gente girare sulle spiagge con le tavole da surf sul tettuccio dei furgoni camperizzati e il grande West americano era terra di promesse, di riconquista dell’individualità, di riappropriazione della propria personalità, ma soprattutto di scommesse. Si facevano cose solo perché qualcuno ti diceva che non era giusto o impossibile farlo. A differenza di ciò che si potrebbe pensare, l’ultrarunning non è uno sport che nasce tra i campi di atletica, men che meno negli ambienti militari da fighetti delle sale pesi delle palestre, tipo le Spartan e nemmeno da una scommessa a “chi ce l’ha più duro” come la distanza di Ironman nel triathlon – anche se va detto che la scommessa originale dei ragazzi di San Diego nel ’74 era sinceramente ingenua e ben diversa dall’atmosfera e dal giro economico che smuove questo sport al giorno d’oggi. L’ultrarunning nasce e si diffonde tra fricchettoni, punk, ex tossicodipendenti e disadattati di vario genere. Gente che per vocazione, per attitudine o per sfuggire alle comode alternative chimiche del piacere delle droghe – molto in voga al tempo, come ora – si trovavano a passare un sacco di ore correndo e soffrendo. Storia vuole che, sempre nel ’74, il padre fondatore della disciplina, Gordy Ainsleigh, si presentò alla Tevis Cup, allora corsa per cavalli, in braghette e scarpe da ginnastica (e senza cavallo) diventando il primo atleta a coprire la distanza di 100 miglia in meno di 24 ore. La sua corsa di 100 miglia accese qualcosa nel cervello di altre persone. Nel 1977, primo anno ufficiale della 100 miglia, 14 persone erano schierate sulla linea di partenza. Tra questi c’era il 22enne Andy Gonzales, un tipo conosciuto da Gordy il giorno prima della gara, che stava facendo una corsa per i fatti propri.

Gordy gli disse di partecipare alla prova delle 100 miglia, consigliandoli di partire con calma e vedere cosa sarebbe successo. Il ragazzo che lo ascoltava era titubante ma allo stesso tempo elettrizzato. Gordy gli disse la verità, che sarebbe stata una grande esperienza, di provarci: Gonzales accettò. Nel 1977 le persone non avevano così tanta paura di fallire come la abbiamo noi adesso. Non avrebbe dovuto scrivere un post per spiegare ai suoi follower il motivo del suo insuccesso. L’insuccesso valeva quello che è, una possibilità; le persone erano meno ossessionate dall’apparire sempre perfette. Gonzales passò la notte dormendo per terra vicino alla partenza in un sacco a pelo da due soldi a Squaw Valley, 3000 metri di altitudine. Comprò delle mele da mangiare in gara e partì con 5 dollari in tasca e una bottiglietta d’acqua in una giornata bollente. La gara partendo dal resort sciistico in quota scendeva nei canyon a più di 40 gradi, attraversando fiumi e terminando nella remota pista di atletica del paesotto di Auburn. Al miglio 50, con 80 km nelle gambe, erano rimaste in piedi solo tre persone tra i sedici pionieri partiti alle 6 del mattino. Gonzales e due maratoneti cinquantenni di esperienza. Andy si sentiva bene, o per meglio dire, strinse i denti e continuò a darci dentro; era partito conservativo, esattamente come gli era stato suggerito da Gordy e all’arrivo si trovò da solo in testa. Gonzales fu l’unico ad abbattere il muro delle 24 ore, un giorno intero di corsa, la vera sfida della Western States Endurance Run e fu il primo vero vincitore della gara. Quella stessa gara che adesso conta più di 6000 application nella lotteria solo per poter avere la fortuna di partire. Quella gara che ogni ultrarunner sogna di correre almeno una volta nella vita.

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Gonzales accettò. Nel 1977 le persone non avevano così tanta paura di fallire come la abbiamo noi adesso. Non avrebbe dovuto scrivere un post per spiegare ai suoi follower il motivo del suo insuccesso. L’insuccesso valeva quello che è, una possibilità; le persone erano meno ossessionate dall’apparire sempre perfette.


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The Clean Outdoor Manifesto LUCA ALBRISI INTERVIEWED BY DENIS PICCOLO I L LU ST R AT I O N M AS S I M O M A R Z U C C O " I ' M A T E E N AG E R "

Dove e quando nasce il progetto “The Clean Outdoor Manifesto”? Il progetto è nato durante le giornate di Milano Montagna 2018. Tra un documentario, una birra e quattro chiacchiere io e Davide “Zeo” Branca siamo finiti, come spesso ci capita, a discutere di tematiche ambientali correlate al mondo outdoor. Ci siamo trovati d’accordo sul fatto che fosse necessario iniziare a muoversi più attivamente per sensibilizzare l’ambiente outdoor alle tematiche ambientali ma fondare una nuova associazione o “importarne” una dall’estero ci sembrava un po’ troppo “imposto” come processo.

Su quali concetti base si fonda questo progetto? Il Manifesto si basa fondamentalmente su una visione dell’esistenza che mette al centro della vita umana, e quindi anche delle attività outdoor, la natura in quanto elemento primario. Ma soprattutto che vede lo stesso essere umano come parte della realtà naturale e non come essere al di sopra di essa. L’esperienza outdoor in natura è quindi un mezzo per riavvicinarci a ciò che siamo.

Volendo procedere per gradi abbiamo deciso allora di iniziare con la stesura di un MANIFESTO che riassumesse la visione di un outdoor pulito e contemporaneamente fosse una dichiarazione di intenti.

Chi siete? Chi siamo si legge chiaramente all’inizio del Manifesto: siamo tutto ciò che è outdoor. I nomi che si trovano in fondo, invece, sono quelli di coloro che hanno collaborato alla sua stesura, i primi 12 firmatari del documento. Il Manifesto però non è solo nostro ma di tutti, e tutti potranno sottoscriverlo e impugnarlo in nome della sua visione.

Di cosa si tratta concretamente? Di concreto al momento c’è la pagina che state leggendo e il Manifesto che è in pubblicazione qui e sulla maggior parte delle riviste outdoor italiane. In fondo cosa c’è di più potente di una visione e di una condivisione di intenti? La cosa più importante ora è condividere la volontà di schierarsi e di agire in nome di una visione che possa creare un concreto movimento dal basso spingendo le persone a prima a pensare e poi ad agire.

Parlate di partecipazione attiva, come vi muoverete e che progetti avete? Il Manifesto propone una visione ma le azioni devono venire da tutti. Per questo motivo non appartiene a nessuno. Non siamo un’associazione. Il Manifesto può e deve essere impugnato da chiunque abbia in mente azioni concrete in linea con la sua filosofia, così da diffonderla ulteriormente. Dunque fatelo vostro e agite! Il prossimo step che faremo noi è mettere il 30

Manifesto online per renderlo sottoscrivibile da chiunque ne condivida i principi e per iniziare a costituire un network reale di riflessioni e azioni. Contro chi e che cosa vi battete? Ci opponiamo ad una visione antropocentrica del mondo che vede l’uomo al di sopra di ogni cosa. Ci battiamo contro la strumentalizzazione della natura, sia essa per fini economici o per soddisfare l’ego umano. Contrastiamo l’arroganza dello sfruttamento che riduce la natura a mera risorsa. Ci opponiamo a una visione dell’outdoor che non sia in grado di riconoscere la componente naturale e la sua tutela attiva come fondamentale all’interno della propria esperienza. Il vostro primo obbiettivo? L’obbiettivo principale è quello di smuovere la nostra comunità al fine di creare una MASSA CRITICA di praticanti outdoor che sia in grado di individuare problemi, proporre azioni e portarle a compimento. Cosa significa per voi la parola outdoor? Outdoor è ciò che siamo. Outdoor è ciò da dove tutto è iniziato e dove tutto finirà. Outdoor è ciò che lotteremo per difendere.


#THEOUTDOORMANIFESTO

Siamo snowboarder, siamo sciatori, siamo runner, siamo climber, siamo ciclisti, siamo trekker. Siamo tutto ciò che è O UTDO O R. Siamo praticanti, siamo professionisti, siamo principianti e siamo tutti - guidati dalle medesime passioni. Siamo coloro che hanno provato a cercare sé stessi all’interno degli AMB I E N TI N ATU RALI e che riconoscono questo processo come fondamentale per la crescita della CU LTU RA U MA N A . Valorizziamo il superamento dei limiti soggettivi in campo outdoor ma riconosciamo questo obiettivo come assolutamente secondario

CREDIAMO

rispetto all’E S PE RI E N Z A I N N ATU RA e con la natura.

Nella centralità dell’ambiente naturale all’interno dell’esperienza

Ci battiamo per diffondere una chiave PU LI TA e CO S C I E N TE

umana e in una visione biocentrica del mondo.

delle pratiche outdoor che rispetti in primis l’ambiente naturale e Nell’uomo come effettivo componente della realtà naturale. Nell’utilità delle pratiche outdoor come mezzo di riconnessione con l’ambiente naturale.

che concepisca l’uomo stesso come PA RTE I N TE G RA N TE di quella natura all’interno della quale - oltre che vivere - pratichiamo queste passioni che ci permettono di imparare, divertirci, condividere e sopravvivere.

Nella funzione della cultura outdoor come mezzo di sensibilizzazione verso le problematiche ambientali.

In un momento come questo, in cui le pratiche outdoor

Nella limitatezza di una visione delle pratiche outdoor come attività sportive finalizzate esclusivamente al superamento dei limiti.

sono oggetto di un business crescente e sempre più spesso strumentalizzate da logiche di marketing che spingono verso la mera spettacolarizzazione, ribadiamo l’importanza dell’E S S E N Z A

Nella necessità di influenzare il mercato outdoor e lo sviluppo

PI Ù PU RA DE LL’O UTDO O R come mezzo per riconnetterci con

territoriale tramite una pressione pacifica e attiva da parte della massa

la parte più profonda e vera di noi stessi.

critica. Nell’importanza di qualunque partecipazione attiva, dalla più piccola alla più grande.

Per questa ragione LOT TE RE MO per creare e diffondere una CU LTU RA O UTDO O R che si ponga in prima linea per RI AV VI C I N ARE L’U O MO ALLE PRO PRI E O RI G I N I oggettive

Nell’importanza dell’educazione e dell’esempio.

e per difendere il contesto senza il quale queste pratiche non

In una possibile coesistenza tra gli aspetti di sviluppo territoriale legati all’outdoor e il rispetto ambientale.

avrebbero senso di esistere: l’ambiente naturale. Vogliamo quindi porre le basi e manifestare le nostre intenzioni per

Nella necessità di perseguire una cultura outdoor transnazionale e

creare un CA MB I AME N TO CU LTU RA LE O UTDO O R che non

intercontinentale.

sia imposto e neppure supposto, bensì ricercato, sudato e gridato

CI OPPONIAMO

liberamente da chiunque condivida tali principi. Vogliamo creare una MA S S A C RI TI CA D’AVAN G UARDI A

A una visione antropocentrica del mondo che riduce la natura a mera risorsa economica.

in grado di I N F LU E N Z A RE I L ME RCATO O UTDO O R e gli operatori del settore perché siano sempre più responsabili verso le proprie comunità di consumatori e sempre più attente ai processi

Alla strumentalizzazione della natura.

produttivi e organizzativi S O STE N I B I LI . In egual modo ci impegneremo per influenzare le scelte politico/

All’outdoor come moda consumistica fine a se stessa.

economiche verso la CO N S E RVA Z I O N E DE G LI A MB I E N TI

Allo sterile green marketing che non sia sostenuto da concrete azioni e

N ATU RA LI e verso uno sviluppo sostenibile dei territori e della

da campagne volte alla sensibilizzazione verso tematiche ambientali.

cultura outdoor.

All’anteposizione di fini sportivi o turistici a quelli di tutela ambientale.

Operiamo e lavoriamo dal basso perché crediamo nella

Allo sfruttamento di aree sensibili in nome di un presunto progresso economico che non tiene in considerazione la sostenibilità ambientale, culturale e i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano.

Luca Albrisi Simone Barberi

Andrea Benesso Davide “Zeo” Branca

Luca Dalpez Maria Carla Ferrero

PARTE C I PA Z I O N E AT TI VA e perché è in basso che sta la terra su cui ci muoviamo e che, più di ogni altra cosa, desideriamo difendere.

Francesco “Paco” Gentilucci Davide Grazielli

Dino Lanzaretti Jacopo Larcher

Matteo Pavana Eva Toschi


Kouichi Okamoto x Canada Goose B Y S I LV I A G A L L I A N I

Canada Goose celebra la pioggia in tutte le sue forme grazie a una speciale capsule collection, i quattro capi uomo e donna, studiati in collaborazione con Gore-Tex, sono i modelli Nomad Jacket Rain Shell e Nomad HyBridge Jacket. Il brand Canadese si è avvalso della collaborazione di uno straordinario artista e sound designer giapponese, Kouichi Okamoto, che ha cercato di catturare l'essenza della pioggia nella sua forma piÚ pura.

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Com’è nata la collaborazione con Canada Goose? Inizialmente ho avuto l'opportunità di lavorare con Canada Goose grazie a un'agenzia di Tokyo che ha molte collaborazioni in corso con il brand, quindi in principio abbiamo pianificato un progetto che riguardasse il sound design ed uno shooting per la Nomad Capsule Collection. Ma quando siamo andati filmare a Wakayama per il video della campagna, mi è venuta in mente un'altra idea, volevo realizzare un’opera d’arte che avesse come tema centrale l’acqua e la pioggia ma che riguardasse anche la cultura giapponese. L'ho presentata a Canada Goose a cui è immediatamente piaciuta, da quel momento il concetto si è sviluppato ulteriormente in un progetto più ampio fino a un'installazione alla scorsa Milano Design Week. È stata un’opportunità incredibile e un’esperienza unica! Cosa ti piace del brand e della sua filosofia? Personalmente sono molto interessato all'outdoor, adoro la natura e ho un po’ di esperienza riguardo i brand outdoor, il design, le forme e la funzionalità. Ma quello che mi piace di più di Canada Goose è il fatto che utilizzi materiali di altissima qualità a cui affiancano una funzionalità che si sposa sempre perfettamente con il design.

[...] Volevo realizzare un’opera d’arte che avesse come tema centrale l’acqua e la pioggia ma che riguardasse anche la cultura giapponese. L'ho presentataa Canada Goose a cui è immediatamente piaciuta, da quel momento il concetto si è sviluppato ulteriormente in un progetto più ampio fino a un'installazione alla scorsa Milano Design Week. È stata un’opportunità incredibile e un’esperienza unica!

Puoi parlarci brevemente della Nomad Capsule Collection? E qual è il tuo prodotto preferito di questa collezione? Per la Nomad Capsule Collection abbiamo realizzato delle riprese a Wakayama durante una gelida settimana invernale, ci siamo ritrovati sia nei boschi, nella natura e in montagna ma abbiamo anche attraversato le città sempre immersi nella nebbia e sotto una fitta pioggia. In quell’occasione ho testato entrambe le giacche, non ho una reale preferenza fra la HyBridge Lite e la Rain Shell. La prima mi tiene davvero caldo e ha un'alta funzionalità che mi consente di muovermi agevolmente. La seconda mi protegge davvero dalla pioggia non facendo accumulare umidità all'interno grazie alla giusta dose di ventilazione. Inoltre è leggera il che mi permette di indossare le due giacche insieme in modo da rimanere sempre caldo e asciutto anche in montagna e durante le condizioni climatiche più sfavorevoli. Da dove trai ispirazione? Il Giappone e la sua cultura ti influenzano nel tuo lavoro? La cultura giapponese si distingue per semplicità e minimalismo. Per questo motivo, l’estetica che mi contraddistingue e i motivi che mi spingono a cercare di far convivere gli elementi originali della creazione sono minimal. Tutte le opere d'arte ed i prodotti che ho realizzato in passato hanno sempre avuto un tema centrale: incarnare oggetti immateriali o fenomeni naturali che non sono necessariamente visibili all'occhio umano. Cercare di rappresentarli in alcune forme particolari è stato il motivo portante di tutta la mia carriera. Amo vedere e sperimentare oggetti per poi usarli per creare qualcosa che devia dalla norma, cercando di rappresentare prodotti e fenomeni sempre sotto una luce diversa e dare in questo modo una nuova prospettiva al pubblico. Come e dove scegli i materiali e gli oggetti con cui lavori? Quando uso un nuovo materiale penso al modo di legare le sue caratteristiche a un fenomeno familiare. Dipende molto anche dal progetto in sé, spesso i materiali e gli oggetti più adatti provengono da mie esperienze passate. Ad esempio mi piace lavorare con le nuove tecnologie e con materiali unici e innovativi, proprio come in questa installazione. Mi piace la loro fusione che diventa una sorta di punto di partenza per me.

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In giapponese ci sono 50 parole diverse per descrivere la pioggia. Quindi qual è la vera essenza della pioggia secondo te? Il Giappone ha quattro stagioni chiaramente delineate che cambiano così come muta la pioggia, seguendo il trascorrere del tempo e le variazioni della topografia. Quello che mi piace veramente della pioggia è il suo ciclo naturale, l'acqua che evapora per diventare prima una nuvola e poi pioggia. Credo che questa mutevolezza sia la vera l'essenza della pioggia e ciò mi piace. Inoltre ritengo che la pioggia sia anche molto emotiva, ovvero sia un fenomeno che è vissuto sempre sotto una prospettiva diversa seconda delle emozioni che si stanno provando in quel momento. Ad esempio se sei triste anche la pioggia è triste, ti prosciuga. Se sei felice, la pioggia diventa qualcosa di molto gioioso, una celebrazione. Le emozioni che la pioggia evoca sono qualcosa che mi piace molto. Sappiamo che hai un tuo brand outdoor chiamato Field Record. Cosa significa per te la parola "outdoor"? L’outdoor è qualcosa a cui sono molto interessato e amo fin da quando ero un bambino. Oggi in qualità di product designer credo che la cosa più importante che posso fare è creare un rifugio, qualcosa in cui le persone possano entrare e rifugiarsi. Ecco come è nato Field Record, ho creato prodotti che potessero essere dei rifugi. Qualcosa che proteggesse lo spazio dove si vive. Sul mercato recentemente si sono viste molte collezioni outdoor strettamente legate al mondo urban e lifestyle, secondo te perché c’è questa moda? Pensi sia solo marketing o è una tendenza che andrà avanti? Penso che tutto questo andrà avanti perché come esseri umani cerchiamo sempre qualcosa che sia più funzionale, più tecnologico, più avanzato. Anche il mio lavoro come product designer va in questa direzione. Allo stesso tempo penso però che sia anche fondamentale diventare più sensibili soprattutto riguardo i temi ambientali e alle sue conseguenze. Come designer, cerco sempre di trovare un equilibrio tra la funzionalità, la tecnologia, l’innovazione e l’essere più consapevole dell'ambiente e dei rischi che corre al giorno d’oggi, è un tema che riguarda non solo il futuro del mercato ma anche il presente di noi come consumatori.

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[...] La cultura giapponese si distingue per semplicità e minimalismo. Per questo motivo, l’estetica che mi contraddistingue e i motivi che mi spingono a cercare di far convivere gli elementi originali della creazione sono minimal. Tutte le opere d'arte ed i prodotti che ho realizzato in passato hanno sempre avuto un tema centrale: incarnare oggetti immateriali o fenomeni naturali che non sono necessariamente visibili all'occhio umano.


Markus Eder: a champ, a friend, an artist.

C’è chi è nato per la musica, chi per la gastronomia, chi per la scrittura. Ognuno esprime la propria creatività a suo modo. Ma quelli appassionati di montagne, di salite e discese, di natura incontaminata, come noi di The Pill, sanno che c’è dell’arte anche nell’affrontare una discesa innevata, più o meno ripida: l’importante è che sia divertente, arricchita da qualche bel salto ed elegantemente gestita dall’inizio alla fine. Non vi sembra arte questa? 36


ARTICLE BY S O F I A PA R I S I

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e abbiamo parlato con Markus Eder che di quest’arte chiamata freeride è un vero e proprio campione visto che lo scorso 23 marzo si è aggiudicato il titolo più importante a livello mondiale, vincendo il Freeride World Tour 2019 nella categoria Ski Freeride Men. Markus, atleta Vibram, The North Face, Smith e Dalbello, ha 28 anni. Neanche a dirlo, ha gli sci ai piedi da quando ne aveva 3, perché sulle montagne (del Tirolo) lui ci è nato. È ormai uno dei più conosciuti freerider al mondo, e da anni è anche uno dei più attivi per quanto riguarda shooting e progetti di ski-movies, ma anche a livello di competizioni, soprattutto se guardiamo all’incredibile inverno appena passato. Markus, raccontaci che cosa hai fatto quest’inverno.Dopo l’anno scorso che è stato pieno di progetti tra film e gare, quest’inverno mi sono focalizzato quasi esclusivamente sul Freeride World Tour, desiderando tantissimo la vittoria, che poi è arrivata. È stata una stagione incredibile per me al Tour, la migliore. Ero davvero in piena forma. Le gare sono andate tutte benissimo, a parte Andorra: fisicamente la caduta mi ha destabilizzato, ho dovuto sciare l’ultimo mese sotto antidolorifici. Senza questa défaillance sarei arrivato alla finale molto più rilassato, senza pressione. Ma è andata bene anche così, il brivido e l’adrenalina mi hanno accompagnato fino all’ultima tappa, che è andata alla grande. E per quanto riguarda la tua attività sui social e negli shooting? Quest’inverno c’è stato anche il progetto #roadshow, con l’amico e video maker Alex Meliss, con il quale collaboro da anni, l’idea era quella di girare il mondo con gli sci, condividendo i nostri trip “on the road”. Devo dire che, a parte il rientro obbligato in Austria vista la neve eccezionale che c’è stata, abbiamo avuto la libertà di sciare in posti incredibili. Ad esempio? Siamo andati in Giappone dieci giorni prima del Tour, abbiamo filmato intorno ad Hakuba e poi abbiamo fatto scalo

alle Hawaii, per poi andare in Canada. Ci siamo fermati alle Hawaii quattro, cinque giorni, perché volevamo sciare sul Mauna Kea, un vulcano di più di 4.200 metri. Non c’era molta neve, ma siamo riusciti a sciare sulla sabbia, è stato molto interessante perché il luogo è uno dei più importanti per la mitologia e per la religione hawaiana. Un park ranger locale, prima della discesa, ci ha spiegato un po’ di cose sulle credenze locali ed è stato un momento molto intenso. Abbiamo recitato anche una preghiera insieme. È stato magico. Cosa preferisci tra le gare e girare film? In generale mi piace più filmare, perché puoi fare quello che vuoi, cerchi il posto perfetto, costruisci il salto dei tuoi sogni e fai la linea che hai in mente. E tutto questo, lo fai non per i giudici ma per te stesso, per il gesto in sé. Però non nego che mi piace anche l’aspetto competitivo, faccio gare da tanto e ci tengo molto a fare bene, soprattutto al Freeride World Tour. È molto duro ed è facile sbagliare su una linea. Tutte le emozioni sono amplificate, quando faccio bene sono al settimo cielo, ma quando sbaglio mi chiudo in me stesso per una settimana. Vincere il Tour è stata una soddisfazione indescrivibile. A Verbier abbiamo trovato tutto il team Vibram, la famiglia Bramani al completo, a fare il tifo per te: cosa significa questa partnership per te? Conosco Vibram da sempre. Da quando sono piccolo quel simbolino giallo sulla suola delle scarpe è sempre stato segno di tecnicità. Quello che non sapevo, e che ho scoperto negli ultimi mesi, è che dietro a quel simbolo c’è un’azienda italiana, dal successo internazionale ma gestita ancora dalla stessa fami-

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glia dopo quattro generazioni. La cosa più bella è la passione che queste persone, dalla prima all’ultima all’interno di Vibram, mettono nel loro lavoro. Vedere i loro volti all’arrivo di Verbier, ricevere abbracci e sorrisi sinceri, è stato come sentirsi parte di una famiglia. Inoltre un’altra cosa interessante è poter collaborare allo sviluppo dei loro prodotti. Non è la prima volta che mi capita di sviluppare qualcosa con un’azienda, e devo dire che mi piace testare i vari prodotti e dare il mio consiglio tecnico. Ormai ho una certa esperienza e mi sento utile e specializzato in questo campo. Aiutare a migliorare e a sviluppare nuove tecnologie mi soddisfa molto professionalmente, e con Vibram questo avviene regolarmente. L’ultimo prodotto a cui stiamo lavorando è l’adattamento della suola Arctic Vibram agli scarponi da sci. Che programmi hai per l’estate? Come dicevo, della mia vita da freerider mi piace molto la parte di video making e di shooting. Nel corso degli ultimi anni ho lavorato tanto con i migliori professionisti del campo, in particolare con la Matchstick Productions. Con Alex Meliss c’è sempre uno scambio di idee, di spunti e di creatività. Non sono mai stato sempre e solo di fronte alla telecamera. Col tempo ho sviluppato delle competenze e soprattutto una passione: mi piacerebbe dunque creare un mio movie, qualcosa di più importante rispetto ai precedenti progetti. In particolare ho in cantiere un documentario con due amici fotografi che si occupano molto di natura e wildlife. Quello che mi interessa è fare qualcosa più di qualità. E poi, di solito sono io il protagonista della storia, ora vorrei vedere se sono anche in grado di raccontarla una storia.


B Y S I LV I A G A L L I A N I

Danilo Callegari. The limits are just in our mind. Attraversare il Deserto di Atacama di corsa, percorrere interi continenti in bicicletta, nuotare per 50 km nell’Oceano Indiano, lanciarsi in paracadute sul Circolo Polare Antartico. Ognuna di queste imprese vi sembra titanica? E se vi dicessimo che c’è un uomo che ha fatto tutte queste cose, combinandole spesso in un unica avventura? Lui è Danilo Callegari, classe 1983, friulano doc, alpinista, paracadutista e molto altro ancora. Nel 2011 ha dato vita al progetto 7 Summits, giunto ora alla sua quarta tappa, l’Antartide. Fulcro dell’impresa questa volta era lanciarsi in paracadute, raggiungere il polo geografico a piedi e scalare la montagna più alta del continente, il monte Vinson. Abbiamo incontrato Danilo di ritorno dopo più di due mesi nella terra dei ghiacci per sapere com’è andata.

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 " I L 7 S U M M I T S S O LO P R O J E C T, U N P R O G E T T O U N I C O N E L S U O G E N E R E C H E H O I D E ATO N E L 2 0 1 1 , C O N R I F E R I M E N TO A L L E S E T T E C I M E P I Ù A LT E D E L P I A N E TA , U N A P E R O G N I S I N G O L O C O N T I N E N T E . " scalato il monte raggiungendo la vetta in una giornata spettacolare. Successivamente mi sono lanciato in paracadute ed è stata la prima volta in assoluto per un italiano in Antartide. Lanciarsi ai Poli comporta delle grandi incognite dettate dalla differenza di temperatura e pressione. Non si sa mai bene come risponderanno gli altimetri e i sistemi di apertura di emergenza, se ci sarà un ipotetico congelamento della mani e quindi una impossibilità di aprire il paracadute, o un potenziale svenimento etc.

Ciao Danilo. Qual è la genesi del progetto antartide? La spedizione in Antartide è parte di un’impresa ben più grande, il 7 Summits Solo Project, un progetto unico nel suo genere che ho ideato nel 2011, con riferimento alle sette cime più alte del Pianeta, una per ogni singolo continente. Ciò che lo rende singolare sono le avventure che vado a creare intorno alle grandi montagne, spingendomi ad attraversare deserti a piedi, continenti in bicicletta, volare in parapendio, lanciarmi dagli aerei, pagaiare in kayak e molto altro ancora. La montagna rimane il fulcro di ogni avventura, un’avventura a 360 gradi che è la parte sicuramente più difficile da preparare ma, al tempo stesso, anche quella più affascinante. Tendo ad annoiarmi facilmente e quindi mi piace l’idea di inventare sempre qualcosa di nuovo ed estremo in cui trovare lo stimolo e la forza per portare a termine queste avventure.

Le prossime tappe? Mi mancano Oceania, Nord America e Asia. L’Asia sarà sicuramente l’ultima tappa perché l’Everest, essendo la montagna più alta del mondo, è un simbolo e come tale voglio tenerlo per ultimo. Per quanto riguarda gli altri due continenti sto ancora valutando quale verrà prima ma comunque non sarà un’impresa imminente. Ci sto lavorando!

Come è iniziato il progetto 7 summits? Tutto è iniziato in Sudamerica con South America Extreme, 120 giorni tra Perù, Cile, Bolivia, Argentina, 4500 km in bicicletta attraverso due deserti (Salar de Uyuni e Atacama), 300 km in kayak percorrendo integralmente il lago Titicaca a 4000 m di quota per poi volare in parapendio sulla costa cilena del Pacifico, rientrare in bicicletta in Argentina e scalare l’Aconcagua seguendo la direttissima dei Polacchi.

Qual è il tuo rapporto con la paura? Io credo, anzi sono certo, che la paura sia l’emozione più bella che un uomo possa vivere. La paura ti permette di superare le difficoltà e di capire fino a dove spingerti. La paura è quell’emozione che riesce a tenerti vigile e attaento, consapevole che stai facendo qualcosa di giusto e corretto per quello per cui ti sei preparato. Ovviamente l’incidente può succedere a tutti, anche ai più esperti e preparati, ma l’incidente che avviene facendo qualcosa in modo cosciente è diverso rispetto a quello che avviene quando non si ha paura, quando non si percepisce la difficoltà. Il problema fondamentale secondo me non è il fatto di avere o non avere paura, il segreto è riuscire a prenderne il controllo. Quando hai il controllo della paura riesci a prendere decisioni ponderate sulla situazione che stai affrontando. Di contro, è importante che la paura non prenda il controllo di te e sfoci in panico, perché allora è un casino!

Nel 2012 è stato la volta di Europe Extreme dove ho scalato la montagna più alta d’Europa, in Russia, al confine con la Georgia, ovvero il monte Elbrus. Un vulcano meraviglioso con viste spettacolari sul Mar Nero e Mar Caspio, anche se parecchio freddo e battuto da venti gelidi. Da lì sono rientrato in bicicletta a Pordenone attraversando Russia, Ucraina, Romania, Ungheria e Slovenia. La terza tappa del progetto è stata Africa Extreme nel 2015 dove ho nuotato per 50 km consecutivi in 23h nonstop dall’isola di Zanzibar alla costa africana per raggiungere il tetto d’africa, il Kilimanjaro. Ho affrontato questi 50 km in pieno Oceano Indiano consapevole di tutti i rischi, legati soprattutto agli squali e, una volta arrivato sulla costa africana, ho riposato tre giorni per poi attraversare quasi tutta la Tanzania correndo 27 maratone in 27 giorni. Arrivato al Kilimanjaro sono salito e poi sceso dal versante opposto in 20h e 56min. Antarctica Extreme è l’impresa che ho appena concluso. Il monte Vinson era il fulcro dell’avventura, da raggiungere dopo una traversata verso il polo sud geografico a cui purtropponon sono riuscito ad arrivare a causa delle condizioni ambientali e meteorologiche avverse. Sono quindi tornato alla base americana dove ho

Sei recentemente diventato ambassador Smith Pptics, che ti ha accompagnato nella tua ultima avventura, come ti sei trovato? Ho testato alcuni prodotti Smith in condizioni estreme e mi sono trovato bene, in particolare con la maschera I/O mag e l'occhiale Flywheel. Ho utilizzato due maschere, una per la traversata e l'altra sia per scalata del Vinson che per il lancio in paracadute. Il tipo di lente mi ha aiutato molto perché in estate in Antartide ci sono 24 ore di luce al giorno tutti i giorni ed il riverbero della luce sulla neve è fortissimo. L’aspetto fondamentale dell’altra maschera è invece il fatto che sia magnetica quindi ti permette di cambiare velocemente le due lenti (quella per il sole e quella per la nebbia artica) senza dover sempre togliere i guanti e far fatica. Queste sono state le due particolarità che hanno reso uniche i prodotti.

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The strong goat Tom Beltz

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om Belz, fin da quando era bambino, ha sempre avuto un solo sogno: scalare il Kilimanjaro. Ma si sa, la vita non va sempre come previsto o sperato ed all’età di 8 anni a Tom viene purtroppo diagnosticato un cancro alle ossa che l’ha in seguito portato a convivere con una gamba sola avvalendosi semplicemente dell’aiuto delle sue inseparabili stampelle. Il medico che lo aveva operato era stato chiaro con lui: “Dobbiamo tagliare”.

smesso di inseguire quel sogno che si portava dietro fin da bambino. Grazie al supporto dei suoi amici e di Mammut, il brand di cui è diventato ambassador, lo scorso agosto 2018 è finalmente riuscito a coronare la sua impresa. Un progetto ambizioso che ha richiesto al 31enne insegnante tedesco sangue, sudore e lacrime. Nonché una incrollabile fiducia e perseveranza. “Quando ero un ragazzo, mi sarei sentito super felice se qualcuno mi avesse detto che c’era un tipo pazzo che saliva le montagne solo con una gamba. Spero che il mio successo possa essere fonte d’ispirazione per altri, mi renderebbe felice e fiero.”

Tom ricorda ancora perfettamente quel giorno. “La notte prima” racconta, “ero nel mio letto dell’ospedale, parlavo con la mia gamba, le dicevo che mi sarebbe mancata”. Tom ha passato poi un anno e mezzo in quello stesso ospedale, rifiutando infine l’uso di una protesi, troppo pesante per lui, troppo “non sua”. Ha deciso di farne a meno e usare le stampelle, e con quelle riprendere a fare sport. “Ho scoperto che bilanciandomi con le braccia e la schiena, ero in grado di mantenere l’equilibrio e di fare un sacco di movimenti. Ho iniziato a giocare a calcio, ad andare in bicicletta, a fare palestra.” E al tempo stesso non ha mai

A Tom, da ragazzo, era stato ripetutamente detto tutto ciò che non sarebbe stato in grado di fare a causa della sua menomazione fisica. Eppure lui, dopo aver rifiutato l’idea di una protesi, era stato comunque in grado di praticare diversi sport ed infine arrivare all’alpinismo. Un modo per dimostrare a sé stesso quello di cui era capace, ma anche per incoraggiare altri a spingersi oltre i propri limiti, veri o

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Quando ero un ragazzo, mi sarei sentito super felice se qualcuno mi avesse detto che c’era un tipo pazzo che saliva le montagne solo con una gamba. Spero che il mio successo possa essere fonte d’ispirazione per altri, mi renderebbe felice e fiero.

presunti tali e a dare il meglio di sé. Scalare la montagna più alta dell'Africa è stato quindi un sogno diventato realtà per lui. “È stato incredibile! Quando ho raggiunto la vetta mi sono sentito completamente sopraffatto e incredibilmente orgoglioso! La scalata è stata una grande sfida fisica e mentale. Quando ho raggiunto la cima, ho provato semplicemente una felicità estrema assieme ad una stanchezza totale.”

Tom non si è ha mai perso la speranza, animato da una incrollabile motivazione è riuscito infine a portare a termine il suo più grande sogno e obiettivo, fermarsi sulla vetta del Kilimanjaro, sopraffatto dalla gioia. Il viaggio della sua vita è stato ripreso da un team di filmmaker che è riuscito a catturare tutte le emozioni e le impressioni di questa grandissima avventura. “The strong goat” ovvero “la capra coraggiosa”, è il documentario che prende il nome dall’appellativo dato a Tom, e mostra le sfide che il 31enne ha dovuto affrontare ed il modo in cui si è spinto oltre i suoi limiti. Questo incredibile documentario ha preso parte l’anno scorso ad ottobre all’European Outdoor Film Tour. L'insegnante tedesco voleva mostrare a sé stesso e al mondo ciò di cui era capace. Una impresa che aveva come scopo principale anche quella di incoraggiare gli altri con la propria storia. “Scalando il Kilimanjaro, volevo dimostrare che una menomazione fisica non ha necessariamente bisogno di essere una disabilità.”

Dopo un lungo periodo di preparazione, compreso un tour di allenamento sullo Äusseres Barrhorn (3.600 m) nelle Alpi svizzere, Tom ha iniziato il suo grande progetto che è durato diversi giorni, con partenza il 2 agosto al Lemosho Gate a 2200 metri e l’arrivo ai 5895 metri il 9 agosto. Sette giorni di cammino per coprire 7-8 km ogni giorno. Con l’atmosfera che si faceva sempre più rarefatta, il sentiero sconnesso, le rocce, il freddo della notte, la neve. A dargli forza sono state le guide africane, che lo hanno incitato a non mollare. Lo hanno soprannominato “Mbzui Dume”, che in lingua swahili vuol dire “capra coraggiosa”.

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GIULIA BOCCOLA

Chris Sharma Interview Chris Sharma, 37 anni, nato e cresciuto a Santa Cruz in California e’ conosciuto in tutto il mondo per essere un fortissimo scalatore, per essere padre di due bambine e proprietario di una palestra d’arrampicata a Barcellona. Da anni vive in Spagna insieme a sua moglie Jimena Alarcon e alle due bimbe, dividendosi tra lavoro e passione.

Chris raccontarci qualcosa di te. Sono Chris Sharma, ho 37 anni e sono nato a Santa Cruz, California. Ho iniziato a scalare nel 1993 quando avevo 12 anni e ho avuto l'opportunità di sperimentare molto nella mia vita e di incontrare diverse persone, sono davvero grato di tutto ciò. Ritengo che il reale scopo della mia passione per il climbing sia quello di essere d'ispirazione per le altre persone.

Come alleni mente e corpo? Non mi sono mai allenato seriamente, ho provato un paio di volte, ma il mio approccio alla scalata, alla vita, il mio stile di scalare dipendono dal mio modo di voler emergere in tutte le cose che faccio, seguire le mie passioni, il mio cuore e se vedo qualcosa che mi ispira, che mi motiva, allora mi ci dedico completamente. Per me il processo consiste nel vedere qualcosa che mi ispira, che mi rende motivato a tal punto da voler dedicare tutto il mio tempo e le mie energie per realizzarlo. Mi comporto così per ogni singolo aspetto della mia vita.

Che cosa provi quando scali? Quando ho iniziato molti anni fa a scalare per me è stata una sensazione molto naturale e credo di avere ancora oggi quella stessa sensazione. Per me si tratta della perfetta connessione con il movimento, ho da sempre amato scalare qualsiasi cosa, come ad esempio gli alberi, e penso che sia proprio un'attività naturale per gli essere viventi in generale. Quando ero bambino ho provato a praticare diversi sport, calcio, baseball, surf e mi sentivo veramente incapace in ognuno di essi. Arrampicare è qualcosa di davvero puro, sei soltanto tu con l'elemento roccia, è qualcosa di basico che mi è sempre venuto bene.

Questo è il motivo per cui hai aperto una palestra d'arrampicata? Per me arrampicare fa parte di un vero processo creativo, avere un'idea, una visione di qualcosa possibile e cercare di portarla a termine, di farla diventare realtà. Mi ritengo una persona creativa e mi piace vedere le mie idee che si concretizzano realmente. Ad esempio quando sono su una scogliera visualizzo la linea che intendo scalare. Dopo aver aperto la palestra a Barcellona, abbiamo pensato di

"PER ME ARRAMPICARE FA PA R T E D I U N V E R O P R O C E S S O C R E AT I VO "

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Ho iniziato a collaborare con Prana quando avevo 14 anni, per me Prana ormai è come una famiglia. Ha un approccio molto lifestyle e mi piace tanto. I fondatori sono persone davvero importanti nella mia vita.

aprirne una nuova a Madrid entro la fine dell’anno. Penso che ci sia sempre qualcosa che ti spinge a superare i tuoi limiti e che ti fa sentire vivo. Per me non è importante scalare il grado successivo, ma è fondamentale vedere una bellissima linea, al di là dei miei limiti, e lavorare duramente per migliorarmi e per raggiungere l'obiettivo che mi sono posto. È un processo creativo, artistico e atletico allo stesso tempo. Amo trovare nuove vie in natura, visualizzarne una linea e realizzarla.

Sei un padre di famiglia, un marito e un fortissimo scalatore, come fai a trovare il giusto equilibrio tra tutto? Non è assolutamente facile trovare il giusto equilibrio in tutto, ci sto ancora lavorando. Per mia fortuna scalare è anche il mio lavoro quindi ogni tanto posso dire “mi spiace ma devo andare a lavorare” che mi sembra un’ottima scusa! Scherzi a parte, è difficile, però in questo periodo sto lavorando ad un nuovo progetto che si trova ad appena 40 minuti da Barcellona e riesco a dedicarci almeno tre/quattro ore al giorno, quindi credo di aver raggiunto un ottimo equilibrio. Però a volte mi alleno di più e altre di meno, ma in questo sport devi lavorare molto se vuoi mantenere un livello alto. Se smetti per sei mesi perdi tutto, quindi cerco di tenermi in una buona forma e quando ho del tempo libero vado a scalare.

Che tipo di scalata ti attrae di più? Amo ogni tipo di scalata, ma sono davvero innamorato del deep water solo. È il tipo di climbing che preferisco al 100%. È una pratica molto astratta perché ti fa sentire libero di seguire la linea dove la tua immaginazione ti porta. È la mia combinazione perfetta: sentirsi liberi di scalare e farlo sopra il mare.

Dove ti vedi tra 10 anni? Spero di fare le stesse cose che faccio adesso, avere più tempo libero per scalare e di farlo ancora a livelli alti e sicuramente di farlo insieme alle mie figlie.

Qual è il tuo spot preferito? Direi in assoluto Maiorca. Sono stato in moltissimi luoghi diversi a praticare deep water solo, ma ritorno sempre a Maiorca, anche se mi piacerebbe moltissimo andare in Sardegna ed aprire nuove vie a ridosso del mare. Da dove nasce la tua collaborazione con Prana? Ho iniziato a collaborare con Prana quando avevo 14 anni, per me Prana ormai è come una famiglia. Ha un approccio molto lifestyle e mi piace tanto. I fondatori sono persone davvero importanti nella mia vita. Siamo entrambi californiani e si è creato da subito un bel rapporto in modo molto naturale. Sono veramente orgoglioso di poterli rappresentare e di ricevere il loro supporto ancora oggi dopo molti anni.

Amo ogni tipo di scalata, ma sono davvero innamorato del deep water solo. È il tipo di climbing che preferisco al 100%. È una pratica molto astratta perché ti fa sentire libero di seguire la linea dove la tua immaginazione ti porta. È la mia combinazione perfetta: sentirsi liberi di scalare e farlo sopra il mare.

Ti senti legato ad un prodotto Prana in particolare? In realtà adoro tutti i loro pantaloni e jeans. In ogni collezione utilizzano nuovi materiali, in particolare per la stagione SS19 che sarà più concentrata sul climbing, e ne sono molto contento.

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Rewoolution inside the factory T E X T S I LV I A G A L L I A N I PHOTO DENIS PICCOLO

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ewoolution nasce nel 2011 grazie a Reda, azienda da 150 anni leader dell’industria tessile, per promuovere un concetto rivoluzionario di activewear. La linea Rewoolution è dedicata agli atleti, ai professionisti e agli appassionati della montagna e dell'outdoor che non vogliono rinunciare a sapienza artigianale e lifestyle italiani ma al tempo stesso votati all’innovazione tecnologica più all’avanguardia. Nove anni di impegno costante e standard altissimi che hanno portato Rewoolution alla sua 18esima collezione, la F/W 2019-20, e ad essere il brand con la linea più ampia di lana merino con prodotti di tessuti e colori esclusivi. Tutti i capi sono 100% Made in Italy, la lana infatti viene esclusivamente lavorata negli storici stabilimenti Reda, in Piemonte, in uno dei più importanti distretti mondiali dell’industria tessile, utilizzando energie rinnovabili e processi virtuosi di riciclo e riduzione delle emissioni. Reda è inoltre l’unico lanificio a filiera completa al mondo ad essere certificato EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) che indica la conformità di un'impresa a quanto disposto dal Regolamento Europeo volto a favorire una gestione più razionale degli aspetti ambientali delle organizzazioni, sulla base non solo del rispetto dei limiti di legge, ma anche sul continuo miglioramento delle proprie prestazioni ambientali, sull'attiva partecipazione dei dipendenti e sulla trasparenza con le istituzioni e il pubblico. Tutti i capi Rewoolution sono realizzati in purissima lana Merino Etica, proveniente da fattorie neozelandesi con certificazione ZQ, un’attestazione di qualità altissima nata da coltivatori e allevatori neozelandesi che si sono associati per continuare a portare avanti elevati standard qualitativi: tutte le aziende accredi-

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tate infatti vengono sottoposte ad ispezioni da parte di esperti terzi ed a controlli ricorrenti per esaminarne tutte le loro componenti. Parliamo di lana etica in quanto viene selezionata e prodotta attraverso una gestione sostenibile delle risorse ambientali, economiche e sociali, salvaguardando il benessere delle persone e degli animali. Ogni capo delle collezioni compie un percorso interamente tracciabile: dalle fattorie in Nuova Zelanda, dove sono allevate le pecore da cui proviene la lana, agli stabilimenti Reda, in provincia di Biella, e in cui lavorano oltre 5.400 dipendenti. Qui la materia prima viene lavorata utilizzando energie rinnovabili e processi virtuosi di riciclo e riduzione delle emissioni. Agli stabilimenti Reda arrivano direttamente in tintoria bumps di lana da 50kg dove si tingono tre tipi di substrati in pentole a pressione che lavorano sul tessuto in tre fasi separate. In seguito ogni bump viene trattato spremendo il tessuto con ulteriori lavaggi. In Reda sono attentissimi anche agli sprechi ed al riciclo, gli scarti infatti vengono utilizzati per realizzare imbottiture come ad esempio quelle di piumini e down jacket in quanto la lana, essendo un materiale isolante, è perfetta a questo scopo. Successivamente la lana viene asciugata in un forno. Particolare importante riguarda le caratteristiche dell’umidità stessa, mantenuta stabilmente al 10%. Questo aspetto è fondamentale sotto il punto di vista della sostenibilità in quanto i vapori vengono poi riutilizzati. Tutti i capi passano in seguito attraverso diverse fasi di produzione altamente specializzate.

Ciò che più di ogni altra cosa differenzia i tessuti Rewoolution è l’esclusivo sistema di filatura con cui sono prodotti: la tecnologia CompACT3. Sviluppato nei laboratori Reda, questo processo potenzia le caratteristiche naturali uniche della lana Merino purissima, assicurando il 15% di resistenza, il 30% di elasticità e il 20% di morbidezza in più rispetto alla lana Merino tradizionale. Trattata con la tecnologia CompACT3, la materia prima nobile accresce il proprio potere isolante, traspirante e termoregolante. Il filato risulta privo di pelosità, non punge, protegge dai raggi UV e impedisce la formazione di odori sgradevoli, inoltre è facile da curare e asciuga rapidamente. Ma soprattutto, durante l’attività sportiva garantisce un’eccellente elasticità, una resistenza straordinaria all’usura e una leggerezza estrema assicurando benessere, comfort e performance. I nastri di lana vengono quindi sfilati e le bobine inserite in filatoi. Grazie al vapore il filato non si arriccia e viene avvolto intorno alla rocca. In seguito si passa alla ritorcitura. Le rocche sono poste una sopra l’altra e ritorte insieme in quanto l’ordito deve essere doppio per resistere alle sollecitazione della trama. Un robot aereo prende ogni rocca e la porta verso la catena di distribuzione in cui viene di nuovo vaporizzata per stabilizzarla, poi un braccio meccanico ne controlla il peso e prepara i vari pallet, che non sono di plastica ma di cartone perché più robusti ed ecologici, che vengono poi stivati in magazzino. Il processo continua con l’orditura: 130 metri al minuto di ordito vengo lavorati da macchinari all’avanguardia che eseguono in automatico alcuni passaggi. I punti più problematici vengono invece controllati dall’occhio umano per garantire una qualità ancora maggiore. Si passa alla tessitura, lo stabilimento ha 107 telai quasi tutti ad aria (in cui il filo viene “sparato”) ed alcuni a pinza (in cui il filo è “portato” da mano meccanica quindi più lento). Dopo c’è un rammendo grezzo: il tessuto viene controllato dall’occhio umano per valutare se ci

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sono possibili difetti che potranno essere poi sistemati a mano con ago e filo. In queste fasi l’essere umano è fondamentale e non può essere sostituito da dei macchinari per quanto altamente specializzati. Infine si passa al finissaggio. In questa fase il tessuto si deve finalmente rilassare e viene quindi lavato in piscine per eliminare tutte le possibili impurità ed infine asciugato. La lana è una fibra viva quindi bisogna stare attenti durante i lavaggi perché si potrebbe infeltrire, ovvero diventerebbe più corta. Siamo ora pronti per le ultime due fasi di lavorazione: asciugatura e stiratura. Gli indumenti Rewoolution, grazie ad una lavorazione minuziosa e attenta, garantiscono performance sportive e tecniche superiori. Tutto ciò grazie alle capacità termoregolatrici dei tessuti, unite alla loro traspirabilità elevata e alla naturale morbidezza, elasticità e resistenza all’usura.

La lana merino è infatti particolarmente indicata per l'abbigliamento sportivo non solo per una questione di bellezza, di vestibilità e di durata, ma anche di tecnica. Il lanificio Reda ha messo a punto un sistema innovativo di fibratura che esalta leggerezza e l’elasticità della lana merino, senza intaccarne la rinomata resistenza. Questo, durante la pratica sportiva, si traduce in maggiore comfort perché il tessuto segue in maniera naturale il movimento. La lana è uno dei migliori tessuti tecnici in quanto assorbe il sudore lasciando il corpo asciutto e fresco. La qualità di un prodotto naturale, certificato e lavorato con cura dona una vestibilità tale da rendere piacevole ogni attività all'aperto, senza trascurare il benessere dovuto alle proprietà traspiranti di questo tessuto, alla protezione naturale che garantisce dai raggi UV e alla regolazione termica, che ne fanno uno dei suo più grandi pregi. Tutti i capi Rewoolution sono realizzati in Reda Active, la linea di tessuti Reda, altamente performanti, che comprende diverse proposte, a cominciare da un Jersey ultraleggero con un peso di 140 o 190 grammi in tessuto a maglia singola non reversibile, ideale come base layer. Morbido sulla pelle, non pizzica, non odora ed è resistente e molto facile da lavare. Particolarmente indicato per gli sportivi, specialmente quelli attivi nei settori running e cycling, a cui piace la compressione. Ancora il Mesh: un tessuto jacquard ultraleggero a struttura alveare a doppia trama, altamente traspirante che offre performance eccezionali. Con un peso di 180 grammi garantisce un’eccellente termoregolazione ed un comfort totale. Per finire Punto Roma, un tessuto a doppia trama uniformemente liscio, di peso medio. Morbido sulla pelle e con capacità straordinarie di termoregolazione e traspirabilità, particolarmente indicato per dare vita a capi caldi, adatti all’attività all’aria aperta in condizioni climatiche mutevoli. Al momento i prodotti del brand e lo stile delle collezioni sono studiati nell’ufficio stile di Rewoolution da designer affermati e talenti emergenti. Vengono proposti in 140 stili ed almeno in 3/4 varianti di colore differenti con una vendita e distribuzione online in tutto il mondo, e una concentrazione specialmente nell’arco alpino. Ma molti sono anche gli obiettivi e le sfide future per Rewoolution, il cui scopo principale rimane entrare sempre più in contatto con il consumatore finale. Uno degli obiettivi a breve termine riguarda il modo dell’atlheisure. L’ambiente montagna e performance restano il core business del brand: sci, sci alpinismo, trail, ultra trail ma anche hiking, trekking, running e ciclismo. Il desiderio comunque rimane portare il prodotto anche nel mondo di tutti i giorni, nel post gara o nel dopo attività sportiva.

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This is Biking Man Oman BY S O F I A PA R I S I P H OTO B I K I N G M A N D I DAV I D ST Y V

CHI HA DETTO CHE UNA COMPETIZIONE N O N P U Ò E S S E R E U N ’AV V E N T U R A?

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e qualcuno pensa che il fatto di avere un percorso da seguire precluda la possibilità di vivere una vera e propria avventura, dovrebbe fare una chiacchierata con uno dei partecipanti di Biking Man Oman, prima tappa del 2019 del circuito Biking Man.

L’avventura è l’occasione per viaggiare attraverso questi paesaggi sconosciuti, pedalando giorno e notte sulla propria bicicletta: i protagonisti di Biking Man hanno esplorato una parte di questo paese incantato, il vento sulla pelle e lo sguardo sull’orizzonte. Il percorso infatti di snoda, lungo e faticoso, attraverso la regione nord-orientale del paese che dalla capitale Muscate, affacciata sul golfo dell’Oman e in seguito si innalza sulle montagne rocciose del massiccio di Al Hajar.

Cosa è Biking Man? Se dovessimo dare una definizione è un circuito di gare non assistite che permette ai partecipanti di esplorare, in quasi completa autonomia, alcuni dei paesi più selvaggi ed estremi del mondo, quali Taiwan, Perù, Corsica e appunto l’Oman. In Oman, dal 24 al 28 febbraio, provenienti da 24 paesi diversi, sono arrivati in ottantatré, tutti amanti della bicicletta ma soprattutto dell’avventura e dell’esplorazione, fuori e dentro di sé. Dico così, perché l’avventura è sì nell’affrontare 1.039 km e più di 7.500 m di dislivello in solitaria o con un partner, sapendo che per tutta la durata della corsa non ci sarà alcuna assistenza tecnica. Ma l’ignoto non è solo fuori: è anche dentro di noi. L’ignoto è l’essere umano stesso, la sua capacità di avanzare, di testarsi, di gestire la fatica o la paura. È indagare dentro sé stessi, in condizioni estreme, mentre si esplorano territori del mondo selvaggi.

Si tratta di una parte relativamente piccola del paese, ma che riassume in sé la maggior parte dei paesaggi omaniti: la città più importante, Muscate, culturalmente attiva e all’avanguardia, con i suoi palazzi per legge non più alti di qualche piano, tradizionalmente eleganti e moderni, rigorosamente color panna o rosa, come il paesaggio. Le montagne, aride, imponenti, spesso inquietanti, attraversate da canyon infiniti e da strade tortuose. Il deserto, con le sue dune dorate o bianche, spostate ogni giorno dal vento, signore indiscusso della regione. La costa, con le lunghe spiagge di sabbia e i villaggi dei pescatori, le casette squadrate e bianche, semplici e discrete. Solo i minareti delle moschee e le loro cupole colorate si innalzano nel cielo chiaro e luminosissimo dell’Oman.

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condividendola, tra l’altro, con persone dello stesso genere. Biking Man sta diventando, di anno in anno, una grande famiglia di esseri umani speciali, con storie speciali da raccontare e energie incredibili da condividere.”

Una delle caratteristiche più interessanti di Biking Man, inoltre, è che non avendo l’assistenza dell’organizzazione lungo il percorso, i riders sono praticamente obbligati ad interagire con la popolazione locale, per procurarsi cibo, acqua o un posto dove dormire, che spesso non è un albergo, ma una casa privata.

E, come giornalisti, non possiamo che confermare: in una settimana di jeep, con i finestrini aperti e la sabbia dappertutto abbiamo soprattutto conosciuto delle persone incredibili, come per esempio Rob Packam, 70 anni tra qualche mese, che dopo la morte della moglie ha deciso di continuare a viaggiare come quando c’era lei, in bicicletta, con gli occhi e il cuore aperti al mondo. O come Georgina Panchaud, 26 anni, un viso da bambina e l’energia di una leonessa, veterinario a tempo pieno,ma parte del team al femminile color verde acqua, Bianchi Dama.

Insomma, un percorso di mille chilometri che rende possibile osservare da vicino le bellezze ammalianti di questo paese, risvegliando quella curiosità e quell’attenzione che i viaggi organizzati spesso lasciano assopita. Una delle caratteristiche più interessanti di Biking Man, inoltre, è che non avendo l’assistenza dell’organizzazione lungo il percorso, i riders sono praticamente obbligati ad interagire con la popolazione locale, per procurarsi cibo, acqua o un posto dove dormire, che spesso non è un albergo, ma una casa privata.

Altro personaggio indiscusso è il vincitore Rodney Sonnco, al traguardo dopo sole 38 ore dalla partenza. Nato nella Valle Sacra degli Incas 29 anni fa, Rodney si è trasferito in Italia all'età di dodici anni per ritrovare la sua famiglia emigrata dal Perù a causa dell'inflazione. Nella sua vita di tutti i giorni gestisce con il fratello una piccola pizzeria, non lontano da Monza. Ha scoperto il ciclismo quasi per caso nel 2017 e oggi gareggia e vince col suo grande sorriso le gare di ultra-biking più difficili al mondo.

E così avviene l’incontro con una popolazione unica e affascinante, moderna, ma allo stesso modo orgogliosamente legata alla propria cultura: grazie al petrolio prima, e al turismo poi, la popolazione omanita ha vissuto negli ultimi cinquant’anni uno sviluppo economico incredibile. Nonostante questo, grazie anche al governo illuminato del sultano Qaboos bin Said al-Said, al potere dal 1970, l’Oman è riuscito a diventare un paese evoluto, aperto alla modernità e allo stesso tempo legato alle proprie tradizioni: uno degli esempi migliori di stabilità e benessere nella penisola araba.

Quasi altrettanto energico, Steven le Hyaric, reduce da una caduta a un mese dalla gara, è capace comunque di pedalare tutti i 1039 km in meno di 60 ore. Simpatici, e soprattutto forti, i due componenti del primo team al traguardo, l’italiano Christian Auremma e il canadese Jeff Webb, amici di bicicletta da qualche anno: prima della partenza ci hanno confessato di non essersi allenati per niente, e di non sapere assolutamente che cosa li stesse aspettando. Al traguardo, stupiti, hanno continuato a ridere della loro impresa. I due belgi, Helene Vandendriessche e Jan Versyp, simpatici e chiacchieroni, fin dall'inizio hanno deciso di vivere la gara in un mood rilassato, dormendo in un vero letto durante la notte e godendosi l'esperienza senza soffrire.

La cosa ancora più bella di Biking Man è che per partecipare basta iscriversi e provarci: non c’è bisogno di essere atleti, è sufficiente avere la voglia e, ovviamente, un po’ di allenamento. “È il piacere del viaggio e dell’avventura, che sta alle origini della creazione del concept di queste gare” ci racconta il fondatore Axel Carion. “Per questo Biking Man attira una serie di persone, o forse è meglio dire personaggi, che vogliono sì, mettersi in gioco e competere, ma soprattutto desiderano esplorare e vivere quest’esperienza,

Che dire, siamo diventati un po’ anche noi parte di questa famiglia di pazzi, di ogni livello e di ogni età, amanti di sella e pedali, di strade e di sterrati, di città e di villaggi, di mare e di montagna. Appassionati di sport e di avventura. In fondo, un po’ come noi.

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Salewa Get Vertical. Earn your turns TEXT BY GIULIA BOCCOLA P H OTO BY TO N I B R AY

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opo un lungo viaggio di oltre 7 ore, in compagnia del mio amico Stefano Lentati, mi ritrovo catapultata in una delle valli più belle che io abbia mai visto: l’Ötztal, una piccola perla del Tirolo famosa per lo sci alpinismo. Nemmeno il tempo di guardarmi attorno che i miei 15 compagni, provenienti da un po’ tutta Europa, avevano già le pelli ai piedi, pronti per partire. Destinazione? Langtalereckhütte, uno splendido rifugio, situato a 2.450 metri di altezza, isolato da tutto e da tutti, raggiungibile solo con gli sci e lontano dagli impianti di risalita. Un sogno.

do faccio molta fatica e sento il mio corpo stremato dopo aver passato un’intera giornata a pellare, sono contenta e orgogliosa di aver portato a termine un’altra piccola avventura. Ed è proprio di questa bellissima avventura che voglio parlarvi: del Salewa Get Vertical. Era già da qualche tempo che in testa risuonava quella pazza voglia, quel desiderio sfrenato di poter partecipare a questo tipo di esperienza, di mettermi alla prova e vedere fin dove sarei riuscita ad arrivare; e finalmente quel momento tanto atteso ha bussato alla mia porta. Un misto di adrenalina e terrore ha preso il sopravvento su di me. Domande come “sarò in grado di arrivare in cima?”, “sarò all’altezza della situazione?”, si alternavano ad affermazioni come “non vedo l’ora di partire”, “anche se sarò lenta, farò nuove esperienze”, “POWDER”.

Lo sci alpinismo, per mia personale esperienza, è molto faticoso ma nonostante tutto, quando sono in montagna mi sento a casa. Potrà sembrare una cosa banale, ma quan-

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* L’atmosfera è emozionante, tutti i partecipanti scalpitano, hanno voglia di conoscere la pianificazione delle tre giornate e anche se non ci si conosce, la situazione familiare e amichevole rende il tutto molto più semplice e affabile. Siamo tutti giovani, amanti della neve e della montagna, c’è chi proviene dall’Italia come me, chi dalla Germania, dalla Spagna e persino dall’Ucraina. Siamo proprio un bel gruppo e con piacere noto molte presenze femminili, forti e desiderose di arrivare lontano. Insieme a noi le tre guide alpine austriache, Matthias, Anton e Gabriel, conoscitori esperti di queste zone e completamente bruciati in viso dal sole e Simon Gietl, atleta Salewa, fortissimo alpinista molto disponibile con tutti noi. Purtroppo a causa del brutto tempo e delle forti nevicate, siamo stati costretti a passare la giornata del venerdì chiusi dentro al rifugio, ma in realtà non è stato affatto così male: la mattina abbiamo avuto modo di esercitarci con l’artva, la pala e la sonda, simulando delle reali situazioni di pericolo, sperimentando più volte il salvataggio sia di un singolo soggetto sia di più corpi sommersi da una valanga; abbiamo avuto il tempo di conoscerci meglio e ognuno ha potuto raccontare la propria storia sorseggiando una buona birra o un bicchiere di Himbeersaft, il tipico succo di lampone. Si respirava complicità e quella voglia di fare due curve.

Lo sci alpinismo, per mia personale esperienza, è molto faticoso ma nonostante tutto, quando sono in montagna mi sento a casa. Potrà sembrare una cosa banale, ma quando faccio molta fatica e sento il mio corpo stremato dopo aver passato un’intera giornata a pellare, sono contenta e orgogliosa di aver portato a termine un’altra piccola avventura.

Il mattino seguente le condizioni erano fantastiche. Sole, un metro di neve fresca, poco vento e un cielo limpidissimo, un panorama da cartolina. Ognuno nel suo completo Salewa dai colori sgargianti, che andavano dal rosso corallo per le ragazze al verde acido e blu per i ragazzi. Carichi di adrenalina, siamo partiti alla volta della nostra prima cima. 1200 metri di dislivello, più di tre ore di salita, ma dopo una bella sudata ero pronta a guadagnarmi la mia linea: eravamo stati i primi a salire. La fatica era molta, il fiato corto e il cuore sembrava voler esplodere, ma la voglia di arrivare era tanta e mi ha spinto a raggiungere l’obiettivo. E dopo una ricca cena, condita di belle chiacchiere e buon vino, siamo andati tutti a dormire, carichi per l’ultima pellata prima del rientro a casa. Partenza alle 7 dal rifugio e tutti in fila indiana, abbiamo iniziato a zig zagare su per la montagna, per gli oltre 800 metri di dislivello. L’obiettivo era una sella piuttosto ripida da scavalcare per poi scendere dall’altro versate con una ferrata. Niente da dire, nonostante il forte vento e le gambe stanche, il paesaggio che si apriva davanti a noi era davvero da mozzare il fiato. Una lunga discesa in neve fresca ci ha accompagnati poi verso la fine del nostro viaggio, dove felici e ricchi di nuovi ricordi ci siamo salutati, augurandoci di rivederci presto e condividere nuove avventure.

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Across the Outback T E X T BY M I C H E L E E VA N G E L I ST I PHOTO BY RICKY MONTI


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13 NOVEMBRE 2016, 6 : 3 2 A . M . D A R W I N , N O R T H E R N T E R R I T O R Y, A U S T R A L I A

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l sole era appena sorto quando, muovendo il primo di una serie infinita di passi, il mio sogno ha preso il via: attraversare l’Australia di corsa. Più di un anno di organizzazione fai-da-te, circa 1500 mail mandate per trovare chi potesse aiutarmi in questo progetto, tanti permessi e problemi burocratici e logistici da affrontare. Ma soprattutto una vita di preparazione fisica. Faccio sport da quando sono bambino, ma sapevo bene che quel che stavo per affrontare andava oltre lo sport. Sarebbe stata una grande avventura, una sfida per il corpo e per la mente, mia e dei miei compagni di viaggio; Riccardo e Mattia, rispettivamente fotografo e fisioterapista. Riccardo Monti l’avevo assoldato in una calda giornata di luglio, dopo alcuni squilli del telefono aveva risposto titubante. Avevo semplicemente esordito dicendogli “Ciao Ricky, sono Michele Evangelisti. Verresti in Australia? Andrò a correre per 3113km lungo la Stuart Highway”. Dapprima spaventato dalla mia premessa da film di avventura, Ricky aveva finito per accettare, l'idea di mettersi alla prova con altre due persone sconosciute per così tanto tempo e in un luogo così inospitale lo incuriosiva. Il suo compito sarebbe stato quello di fotografare tutta l’avventura ma sapevamo entrambi che l'esperienza non si sarebbe limitata a quello, sarebbe stata una vera e propria prova di sopravvivenza. Mattia Fedele, il secondo membro del mio team di fortuna, è un fisioterapista di origine abruzzese ma trapiantato con il suo studio a Como. Le sue competenze di fisioterapista si sarebbero rivelate preziose pur dovendosi prima riadattare ad un ambiente nuovo, sconosciuto fin dal giorno prima. In particolare la prevenzione in quel contesto sarebbe stato tutto. Mattia, aiutandomi a gestire fin da subito una problematica, mi avrebbe permesso di risolverla in maniera tempestiva, evitando di rallentare o, peggio ancora, di interrompere la corsa. Il 9 novembre partiamo da Milano direzione Darwin, dove ci aspettava in aeroporto Claudio, membro dell'associazione italiani a Darwin. I giorni prima della partenza ufficiale della spedizione avevamo recuperato il furgoncino, il materiale necessario e fatto una spesa alimentare per i primi giorni. Avevamo dovuto trovare anche una barella, per il lavoro di Mattia e una bicicletta per seguirmi durante la corsa. Una volta arrivati a Darwin, sistemiamo tutto il materiale nello spazio restante nel furgoncino, già carico di beni di prima necessità e materiale tecnico. Vista la necessità di dover ottimizzare gli spazi e i costi posizioniamo la Iniziava così barella di Mattia sul tetto del veicolo legata con cinghie di traino dei road un’esplorazione train trovate anch’esse lungo il percorso. La partenza ufficiale arriva il 13 novembre, davanti alla Parlament House della città ed il mio primo passo è stata una vera emozione per tutti. Iniziava così un’esplorazione dentro e fuori di sé, in un territorio che mi affascinava da sempre e che desideravo fortemente “incontrare”, nel senso più profondo del termine. Ma soprattutto era l’occasione per una raccolta fondi, per aiutare chi ha meno fortuna di noi. L’onlus AUS, Associazione Unità Spinale del Ospedale Niguarda di Milano, è stata la nostra compagnia, il nostro pensiero, la nostra forza. “Correre per chi non può farlo” il nostro motto. A quel primo passo, ne sono seguiti tanti fino a percorrere 3113Km in 45 giorni, con una media di 70Km al giorno. L’Outback ha fatto da scenario e da protagonista indiscusso di questa traversata e ci ha regalato momenti di grandissima emozione, di immane fatica, di solitudine indescrivibile e di riflessione profonda. Ho corso per più di un mese, tutti i giorni, sotto un sole

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dentro e fuori di sé, in un territorio che mi affascinava da sempre e che desideravo fortemente “incontrare”, nel senso più profondo del termine. Ma soprattutto era l’occasionea per una raccolta fondi, per aiutare chi ha meno fortuna di noi.


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... rovente e con un forte vento, quasi sempre contrario. In qualche raro frangente la pioggia rinfrescava l’aria, donando sollievo ai muscoli e alla mente. Portare a termine le tappe giornaliere non è stato sempre facile, ma mai, nemmeno per un secondo, ho pensato di non farcela. Una forza interiore mi spingeva avanti, mi regalava la capacità di proseguire anche quando la fatica rischiava di prendere il sopravvento. La mia andatura era così lenta che mi accorgevo dei cambi di paesaggio dopo una decina di giorni. Gli occhi erano sempre puntati sulla white line, quella linea che mi ha accompagnato da Darwin ad Adelaide, lungo la Highway, e che ha permesso alle suole delle 8 paia di scarpe utilizzate di non fondere a causa degli oltre 60°C dell’asfalto. Correvo dalle 10 alle 15 ore al giorno, a seconda della condizione fisica, costantemente monitorata dall’attento sguardo di Mattia, e delle condizioni climatiche. Ricordo che nei primi giorni, a causa dell’irregolarità del terreno sul quale correvo, è stato necessario trattare la zona lombare e, successivamente, l’attenzione si è spostata sui tendini, principalmente il tendine d’Achille, così surriscaldato dalla vicinanza con l’asfalto rovente e così sotto sforzo da diventare doloroso se sfiorato.

Uno dei momenti più emozionanti della mia vita. E non solo perché ce l’avevo, anzi, ce l’avevamo fatta, ma perché avevo appena vissuto 45 giorni fuori dal tempo e dallo spazio, a stretto contatto con la natura più selvaggia, che tanto amo e che sa tirare fuori il meglio e il peggio di ciascuno di noi.

Le notti non garantivano mai un vero e proprio sonno ristoratore: i tappetini assorbivano la calura della terra e la tenda diventava ricettacolo d’insetti. Spesso le giornate partivano alle 4 di mattina, per godere delle uniche ore di frescura. Circa ogni 5 km mi fermavo e raggiungevo il piccolo van con cui si spostavano Mattia e Riccardo: lì bevevo, mangiavo e poi ripartivo. Davanti a me una lunga, infinita strada circondata all’inconfondibile terra rossa dell’Outback, un deserto tanto affascinante quando ruvido e inospitale; ma quando di fronte si ha il proprio sogno e una missione importante da compiere tutto si supera. Più i chilometri che ci separavano da Adelaide si riducevano, più procedevo determinato verso la meta. L’idratazione e l’alimentazione erano le mie fonti di energia, Mattia cercavo di monitorarle sia durante la corsa che una volta a riposo. Al calar della notte, le temperature si facevano più favorevoli ed era il momento adatto per lavorare con Mattia ad uno scarico ed allungamento muscolare, finalizzato a velocizzare il recupero e ridurre la percezione di fatica nel giorno seguente. Sono passati poco più di due anni da quando, il 27 dicembre, sono entrato in Victoria Square, stringendo tra le mani la bandiera italiana che due perfetti sconosciuti, degli italiani in vacanza, erano venuti a portarmi nel deserto. Finalmente Adelaide. Uno dei momenti più emozionanti della mia vita. E non solo perché ce l’avevo, anzi, ce l’avevamo fatta, ma perché avevo appena vissuto 45 giorni fuori dal tempo e dallo spazio, a stretto contatto con la natura più selvaggia, che tanto amo e che sa tirare fuori il meglio e il peggio di ciascuno di noi. Avevo vissuto di silenzi, di fatica, di pensieri talvolta leggeri, talvolta pesanti come macigni, di immagini, meravigliosamente catturate anche dalla macchina fotografica di Riccardo. Ma ancora di più erano stati 45 giorni di incontri, di scambi umani incredibili con perfetti sconosciuti che ci hanno incrociato in pieno deserto, sopportandoci, sorridendoci, donandoci soldi per la nostra raccolta fondi. Quando i miei piedi si sono fermati gli occhi avevano già esaurito tutte le lacrime di gioia pochi metri prima. Ero così emozionato da ricordarne ancora le sensazioni: stavo dimostrando a me stesso che tanti sacrifici, tanta passione e una cocciuta e indistruttibile tenacia mi avevano portato lì e con me avevo portato un messaggio profondo, a nome di una realtà tanto importante quale è AUS Niguarda Onlus. Paesaggi meravigliosi, silenzio assordante, incontri aborigeni, stellate indescrivibili e colori accecanti: l’Outback ci ha regalato 45 giorni di palestra di vita.

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In the land of the Vikings HOKA ONE ONE EXPERIENCE BY DENIS PICCOLO

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Una delle mete più ambite dagli appassionati di outdoor è notoriamente l’Islanda. Come per altri luoghi in tutto il mondo, quest'isola ha avuto varie denominazioni nel corso della storia. Secondo la tradizione tramandata dal Landnámabók, manoscritto che narra del primo insediamento del luogo, a scoprire questa terra selvaggia e a darle per primo un appellativo fu il navigatore vichingo Naddoður. «Si dice che tempo fa alcuni uomini partirono dalla Norvegia alla volta delle Isole Fær Øer; certi sostengono che tra di loro c'era anche Naddoddr il Vichingo; ma questi si spinsero troppo ad ovest in alto mare e lì trovarono una terra molto estesa. Dopo essere sbarcati in un fiordo sulla costa orientale, scalarono un monte elevato e si guardarono attorno, verso ogni direzione, per osservare se c'era traccia di fumo o qualsiasi altro indizio che quel territorio fosse abitato, ma non riuscirono a vedere nulla di tutto questo. Nel periodo autunnale fecero vela per le Isole Fær Øer e quando ritornarono era caduta molta neve ricoprendo le montagne, motivo per cui essi battezzarono quella terra Snaeland.»

ajökull. Arrivando in tarda nottata non mi rendo conto dell’incredibile luogo in cui mi trovo, la mattina, infatti, appena alzato mi affaccio su questa pianura tanto desolata quanto affascinante e con il team di Hoka ci attrezziamo per la giornata di hiking fra i ghiacci. Sólheimajökull è un ghiacciaio di sbocco del grande Mýrdalsjökull, direttamente sulla cima del monte Katla, il vulcano più potente d'Islanda. A pochi passi verso ovest, si trova il vulcano Eyjafjallajökull, eruttato per la prima volta nel 2010. Qui il contrasto del bianco della neve, del blu elettrico del ghiaccio e del nero derivante dalla polvere delle eruzioni vulcaniche crea uno scenario perfetto per testare le Hoka Sky Toa e per i nostri scatti fotografici. Rientriamo nel tardo pomeriggio in albergo, e nel lungo tragitto in bus, non posso che ammirare la magnificenza di queste lande infinite, i colori pastello creano tra di loro contrasti appena percettibili all’occhio umano, quasi fosse un luogo congelato dal freddo, dove il tempo sembra scorrere più lentamente, senza fretta.

L’Islanda è la seconda isola più grande d’Europa ed è ricoperta per il 10% da ghiacciai, tra cui il più grande del continente. Presenta una superficie formata da rocce di origine vulcanica e gran parte del suo territorio è occupato da montagne che raggiungono discrete altezze fino ad un massimo di 2119 metri. Le sue bellissime coste, ricche di insenature e profondi fiordi a settentrione, si presentano a sud arenose e basse e lì si concentra la maggior parte delle zone coltivabili, in totale circa un quinto della superficie. Chi sono gli abitanti di questa incredibile terra? Al giorno d’oggi ovviamente gli Islandesi, inizialmente però quest’isola era disabitata e le prime colonizzazioni, irlandesi e in seguito norvegesi, avvennero nel IX secolo. In quei primi tempi la popolazione non superava le 25.000 persone. Ad oggi si contano circa 330.000 islandesi e quasi tutti vivono intorno all’unico luogo che si può definire altamente abitato, la capitale Reykjavík. Particolarità di questa popolazione è che una delle pochissime al mondo a non avere un esercito ma solo una polizia locale, tra l’altro con poche unità, ad evidenziare la bassa criminalità del luogo.

Giorno due. Nuovo giorno nuova scarpa, oggi testeremo la Hoka Sky Kaha. Ci dirigiamo a Thorsmörk, uno dei rari posti dove si può trovare vegetazione, gran parte composta di betulle storte e secche, muschi e felci. Del resto il nome di questo spot è abbastanza evocativo, significa “foresta di Thor”. Questo sito è molto vasto e per raggiungerne il cuore abbiamo bisogno di potenti fuoristrada, le strade sono inaccessibili con auto classiche, inoltre la moltissima neve trovata non ci facilita l’arrivo. Il nostro percorso di hiking ci porta a camminare su montagne non molto alte, ed una volta giunti in cima, come previsto, lo spettacolo ci ripaga della nostra fatica. Quello che appare ai miei occhi è uno scenario inusuale sulle nostre Alpi, mi rendo conto solo ora del perché quest’isola sia così ambita dai più importanti fotografi di outdoor. Non possiamo fermarci molto ad ammirare il paesaggio, il rientro è lungo e la luce cala presto, sulla strada del ritorno incontriamo ghiaccio, rocce e molta neve, che non facilitano i nostri passi mettendo anche a dura prova la scarpa che oggi abbiamo dovuto testare ma di cui, sinceramente, non posso che avere un giudizio positivo

Giunti fino a qui vi starete chiedendo cosa ci facciamo in questo luogo. Il team Di Hoka One One, leader nel mercato delle scarpe da running e trail dall’inconfondibile stile, ci ha invitati in quest’avventura per testare i loro nuovi modelli da Hiking e SpeedHiking, scarpe con design e tecnologia chiaramente Hoka. Ma approfondiremo dopo con Christophe Aubonnet tutti i dettagli delle novità Hoka e della filosofia che da sempre contraddistingue il brand. Torniamo alla nostra avventura.

Giorno tre. Rientrati nella capitale Reykjavík, prima della cena di fine trip e degli ultimi saluti, ho avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con Christophe Aubonnet, responsabile sviluppo prodotto Hoka, che mi ha raccontato in dettaglio la filosofia del brand ed i loro interessanti nuovi prodotti.

Giorno uno. Atterrato in tarda serata a Keflavík, il principale aeroporto islandese, mi dirigo in albergo, situato vicino al nostro primo spot, il ghiacciaio di Sólheim-

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gomma per il 75 percento. Se la densità della gomma è molto più elevata rispetto a quella della schiuma significa che l'area della gomma è 6 volte più pesante, quindi esporre un po’ il foam al terreno e mantenere la gomma solo nei punti giusti è chiaramente un modo per risparmiare molto peso. È anche importante avere un flex naturale. Per molto tempo le persone hanno pensato che le scarpe da hiking dovessero essere rigide, perché per loro significava protezione e durata, ma noi d'altra parte sapevamo che non erano così protettive. In realtà limitavano il corpo spingendolo ad adattarsi alla scarpa mentre la nostra filosofia è che la scarpa dovrebbe adattarsi al corpo. Un po’ di flessibilità aiuta ad avere una camminata più naturale e facile che è il modo migliore per dimenticarsi delle scarpe quando le usi.

Presentiamo velocemente Hoka One One. Puoi parlarmi brevemente del brand e della sua filosofia? L'intento originale di Hoka è sempre stato quello di facilitare l'avvicinamento alle attività sportive. Tutto è iniziato con il running ed il trail running e ora stiamo spostandoci anche verso l’hiking, cercando di dare alle persone sempre più comfort e una progressione più naturale. Quando qualcuno ci dice di essersi trovato bene con le nostre scarpe tanto da aver dimenticato di averle su, sappiamo che stiamo lavorando bene. Lo stesso vale nell'hiking: "stavo semplicemente ammirando il paesaggio, scattando foto, discutendo con gli amici e mi sono completamente dimenticato di indossarle". Questo è ciò che amiamo sentire perché dimostra quanto le nostre scarpe siano adatte per le persone che le usano, rispondendo perfettamente ai loro bisogni. È quello che abbiamo tentato di fare nel corso degli anni. Abbiamo sempre cercato di soddisfare le esigenze delle persone con i nostri prodotti per dare loro più comfort ed un avvicinamento alla corsa più facile. A volte correre può significare sofferenza, una relazione che proprio non ci piace. Sia nel running che nell’hiking vorremmo ricevere dei feedback positivi, sentirci dire da qualcuno che ha amato molto l’attività svolta perché i nostri prodotti l’hanno aiutato a vivere solo il lato bello dello sport. Questo è ciò che cerchiamo di ottenere.

State affrontando una nuova sfida, avete lanciato dei modelli di scarpa da hiking. Come e quando è nato questo progetto? Il progetto è nato all'inizio del brand stesso, dieci anni fa. Abbiamo ricevuto il primo prototipo destinato al running e al trail running e lo abbiamo testato all'esterno. Era l'8 febbraio 2009, siamo usciti e abbiamo subito avuto una bella sensazione. Il beneficio che percepivamo solo camminando sarebbe stato interessante anche semplicemente per fare shopping in città, per le persone che facevano escursioni in montagna o in campagna e per coloro che avevano infortuni o difficoltà. Da quel primo giorno del 2009 abbiamo avuto la sensazione di poter dire la nostra anche nel mondo outdoor. Ma non era il momento giusto, così all'inizio abbiamo deciso di concentrarci solo sul running e sul trail running, ma tenendo sempre a mente che eventuali modelli hiking sarebbero potuti essere qualcosa di complementare. Più tardi, fra il 2014 e il 2016, abbiamo ripreso in considerazione l'idea. Volevamo investire molto di più nel mondo outdoor, la validazione ha richiesto un po’ di tempo ed è arrivata un anno e mezzo dopo. Lavoriamo molto nel running, era ed è ancora un mercato in costante crescita, quindi era ora di buttarci ufficialmente anche sull'outdoor. Abbiamo deciso di realizzare una gamma completa di prodotti, non solo un paio di modelli, e abbiamo realizzato una campagna di marketing: tutto è iniziato così. Ci siamo avvicinati al mondo outdoor con l'idea di partire dal basso, ovviamente ci piacerebbe muoverci abbastanza velocemente, usare i nostri argomenti e la fiducia acquisita nel mondo running. Sicuramente non ci aspettiamo di salire direttamente agli onori della cronaca. Sappiamo di dover fare un passo alla volta e questo è anche uno dei messaggi che vorrei trasmettere, restare umili. Vorremmo affrontare il mercato outdoor ad occhi aperti, attenti ai feedback delle persone, alle loro aspettative e a quello

I vostri prodotti sono molto popolari nel mondo running, perché le scarpe Hoka sono diverse da quelle di altri competitors? La nostra principale diversità sta nel fatto che prendiamo in considerazione i vari vantaggi e le esigenze che una persona cerca in una scarpa. I bisogni sono sempre gli stessi ma il modo in cui si risponde ad essi può fare la differenza. Le esigenze principali sono solitamente aderenza, prestazioni in termini di corsa e di progressione, stabilità, comfort e impermeabilità. Ricevendo dei feedback su ciò che già esiste nei negozi possiamo cambiare le carte in tavola. Ad esempio, ci siamo concentrati molto sul peso di una scarpa. Sia che tu cammini per un'ora o per cinque, in questo lasso di tempo dovrai fare molti passi e avere cento grammi di peso ulteriori su un piede si tradurrà quindi in calorie, meno piacere, meno comfort. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di ridurre drasticamente il peso. Dopo aver fatto ciò, dovevamo però anche mantenere il giusto livello di stabilità, aderenza etc. A volte è possibile anche migliorare altri parametri come l'ammortizzazione o il comfort, tutte cose che possono diventare un’ulteriore fonte di piacere. Tutto questo si può ottenere grazie alla parte inferiore delle scarpe. Nei modelli da hiking generalmente si ha un fondo quasi pieno, la superficie è coperta solo da

L'intento originale di Hoka è sempre stato quello di facilitare l'avvicinamento alle attività sportive. Tutto è iniziato con il running ed il trail running e ora stiamo spostandoci anche verso l’hiking, cercando di dare alle persone sempre più comfort e una progressione più naturale. 71


HOKA ONE ONE SKY KAHA Kaha in Maori significa forza e supporto, le caratteristiche fondamentali di questa scarpa. Adatta per un fine settimana, lunghe escursioni, per molte ore al giorno e in più giorni. Leggera e confortevole, è dotata di una membrana impermeabile eVent che manterrà i tuoi piedi comodi e asciutti in qualsiasi condizione atmosferica. Offre inoltre il pacchetto completo Hoka One One composto da schiume e geometrie brevettate, mescola Vibram Megagrip sulla suola, strato superiore in EVA e intersuola in Rangi per un'ammortizzazione a lunga durata e una ritorno di energia invidiabile. Completa il tutto un sistema di allacciatura regolabile che fornisce una calzata stabile indipendentemente dal tipo di piede.

HOKA ONE ONE SKY TOA Leggera ed impermeabile, è la scarpa pensata e realizzata per brevi viaggi e avventure su qualsiasi terreno. Dalla tomaia sintetica resistente, leggera e traspirante, all'intersuola in Rangi in gommapiuma e alla suola in mescola Vibram Megagrip, fino ad arrivare alle alette multidirezionali per un maggior grip su tutti i tipi di terreno. Tutti elementi tecnicamente solidi ed efficienti che la contraddistinguono come una scarpa funzionale, robusta ed efficiente. Il peso ridotto unito alla sensazione di ammortizzazione durante la corsa, la rendono ideale per gli escursionisti veloci grazie anche alla sua elevata reattività.

HOKA ONE ONE SKY ARKALI Arkali è la combinazione perfetta tra l’innovazione di una scarpa da running (leggera e confortevole), la tecnologia delle scarpette da arrampicata (eccezionale aderenza e trazione) e l’ingegneria degli scarponi da trekking (robusti e protettivi). Una nuova scarpa da hiking pronta a tutto, pensata per un atleta polivalente. La tomaia in Matryx la rende leggera e al tempo stesso robusta e durevole grazie agli insert in Kevlar. L'intersuola è in Profly per una corsa ammortizzata e reattiva. Completano il pacchetto di caratteristiche lo strato superiore in Eva, l’intersuola in Rangi e la mescola Vibram Megagrip da 5mm sulla suola.

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che vogliono. Consolidando quella fiducia che già hanno in noi e nei prodotti della nostra gamma che utilizzano.

quella sulla carta di identità, ma si tratta più di una età mentale. 15 anni fa c’è stata una grande rivoluzione nel mondo hiking, persone che erano solite indossare scarpe di stampo classico sono passate a modelli più multifunzionali da trail running. Si sono indirizzate verso prodotti più leggeri e low profile. Allo stesso tempo, altri sono rimasti più conservatori scegliendo scarpe rigide e pesanti ma super resistenti. Con questi tre modelli vorremmo raggiungere tutti, dall'amante estremo del trail running alla persona che non era pronta a cambiare le sue referenze in hiking. Stiamo cercando di arrivare a tutti.

Avete presentato 3 nuovi modelli hiking, puoi spiegarmeli brevemente? Il primo, TOA, è pensato per essere utilizzato per dei brevi viaggi. È una scarpa con tutte le caratteristiche chiave necessarie ma con un look eccezionale, con colori e tonalità naturali. Le caratteristiche chiave del TOA sono, come tutte le Hoka, flessibilità, leggerezza e comfort. È anche una scarpa molto reattiva, il che significa che ti restituisce sempre qualcosa in termini di energia.

In un momento di flatting creativo per quanto riguarda le scarpe sul mercato generale vi siete concentrati molto su colori e design. Perché? È vero che ci siamo concentrati molto sul design e sui colori ma al tempo stesso abbiamo prestato molta attenzione anche al non andare troppo oltre. In passato eravamo abituati a spingere molto. Ora, abbiamo deciso volontariamente di moderarci di più e non offrire un prodotto che a livello di look sarebbe stato troppo. Ad esempio troppo strano per gli escursionisti classici a cui ci rivolgiamo perché non lo avrebbero capito. In termini di design e colori abbiamo deciso di realizzare qualcosa che sarebbe stato più facilmente accettato da un più ampio spettro di persone.

Poi abbiamo KAHA. Questo modello può essere utilizzato per un fine settimana, lunghe escursioni, per molte ore al giorno e in più giorni. È la scarpa perfetta se si trasporta uno zaino più pesante grazie al suo elevato comfort. Ha anche un buon ritorno di energia in un modo più stabile e sostenibile. Parlando di look e design, ha un aspetto classico, quindi non presenta un design shocking come i primi modelli running di Hoka. L'ultimo è ARKALI. Direi che è il tipo di modello che segue più lo stile Hoka. È una scarpa molto innovativa grazie al materiale tecnico di cui è fatta e alle importanti caratteristiche della sua parte inferiore. È pensata per persone che amano l’hiking ma anche il running, per coloro a cui piace correre veloce e a volte anche fuori dai percorsi prestabiliti, a cui piace scalare e sporcarsi un po’ le mani.

Progetti futuri Hoka? Oggi sul mercato sono stati presentati tre nuovi modelli, ma la nostra linea outdoor verrà estesa in futuro perché è una delle strategie su cui ci stiamo concentrando. Vorremmo rivivere una storia simile a quella che abbiamo avuto con il running ma con un successo magari più veloce, sarebbe magnifico!

Che tipo di target volete colpire e a quale mercato vi riferite? La nostra età in target non è necessariamente l'età reale,

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Hielo Norte BY LUCA SCHIERA

Il Campo de Hielo Norte, uno dei ghiacciai più estesi al mondo, si trova in Patagonia poco più a nord del più grande e conosciuto Hielo Sur. L’oceano Pacifico lo delimita a ovest mentre più a est la pianura si estende fino all’oceano Atlantico. In mezzo c’è solo qualche piccola estancia o cittadina sulla Carretera Austral. Fin dalla prima volta che sono stato in queste zone mi sono chiesto perché questo ghiacciaio sia così poco conosciuto nel mondo alpinistico, montagne e pareti ci sono ma se si esclude il monte San Valentin, la cima più alta della Patagonia, sono pochissime le persone che si addentrano sul campo de Hielo Norte. La curiosità era sempre più forte, bisognava scoprire qualcosa di più. ...

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Estate australe 2017

L'occasione arriva proprio quando io e Paolo Marazzi ci troviamo in giro per la Patagonia a scalare, compare su internet la foto di una torre di granito che sembra essere spuntata direttamente dal ghiaccio sottostante, sembra molto grande ma non abbiamo modo di verificare quanto, non ha nemmeno un nome. Bastano pochi attimi per capire che l'anno successivo saremmo stati sotto la sua ombra.

Natale 2018

Ci siamo messi d'accordo con il gaucho che vive nella valle Soler. Risalendo a piedi l'omonimo torrente avremmo accesso al ghiacciaio Nef, una lingua di ghiaccio che scende dallo Hielo Norte, e da qui saliremo verso la parete. Sembra semplice, ma non ci illudiamo, sappiamo che non sarà così.Arriviamo nella città di Coyhaique, se saremo fortunati il vento che abbiamo trovato al nostro arrivo si calmerà prima del ritorno di un’altra tempesta, dobbiamo assolutamente approfittarne. Il gaucho però continua a ritardare rischiando di farci perdere la finestra di bel tempo. L’unica soluzione ci sembra quella di prendere un passaggio in barca sul lago Bertrand e risalire la valle a piedi con il materiale da scalata e la speranza di sfruttare i due giorni di bel tempo. Il resto del cibo e del materiale ce lo porterà lui a cavallo nei giorni successivi. Ci mettiamo d’accordo su dove depositare il materiale e con una buona dose di fiducia mista a speranza partiamo. Il primo giorno è il più lungo, dieci ore a piedi sotto al sole con in spalla molto carico. Arriviamo alla sera ad una capanna di legno, non possiamo chiedere di meglio ma il riposo dura poco.

Secondo giorno

Puntiamo a raggiungere il ghiacciaio che nemmeno vediamo ma di cui intuiamo la posizione guardando la mappa. Risaliamo un passo e scendiamo sul ghiacciaio Nef, è enorme. Procediamo ma i crepacci però sono sempre più alti e ci portano a deviare completamente la nostra direzione finché non riusciamo più ad avanzare, ci fermiamo. Usciamo dal labirinto di crepacci nel tardo pomeriggio e ci prepariamo per la notte. Si alza un po' di vento nel frattempo, brutto segno.

Terzo giorno

Partiamo all'alba anche se le speranze di sfruttare la finestra di bel tempo si stanno abbassando drasticamente. Il vento diventa davvero forte e siamo costretti a fermarci ed aspettare qualche ora che cali. La finestra di bel tempo si sta chiudendo, anche se riuscissimo a raggiungere la parete sarebbe troppo tardi, quindi decidiamo di lasciare il materiale da arrampicata sotto un sasso e partiamo solo per vedere le montagne e capire l’avvicinamento. Iniziamo a scorgere alcune pareti di granito anche se la mancanza di riferimenti ci da l’impressione di non avvicinarci mai. Raggiungiamo la salita di 800 metri che porta al passo e ci troviamo su una enorme pianura ghiacciata, finalmente siamo sullo Hielo, a 1600 metri di quota. Improvvisamente non ci sono più raffiche, il vento diventa laminare e fortissimo. Qualsiasi cosa, compresa la nostra voce, viene spazzata via e anche noi saremmo spostati se non avessimo i ramponi ai piedi. Siamo circondati da pareti alte dai 600 ai 1000 metri, ci sembra di essere proprio su un altro pianeta, tutto è bianco fino all’orizzonte interrotto solo da giganti di granito piantati nel ghiaccio. Non abbiamo mai visto niente di simile. Il vento però è troppo forte, scattiamo velocemente qualche foto per studiare le pareti poi scappiamo di nuovo dove abbiamo passato la notte.

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Quarto giorno

Alla mattina ritorniamo verso il bosco dove troviamo miracolosamente il deposito di cibo e attrezzatura lasciato dal gaucho a cavallo. Abbiamo fatto quattro lunghi giorni di fila a piedi, un centinaio di chilometri in totale e ora montiamo la tenda e ci sdraiamo finalmente a riposare. Ci svegliamo il giorno successivo sotto una forte pioggia, siamo al riparo in tenda e abbiamo cibo per tre settimane, aspettiamo solo che smetta per scendere poco più a valle ma alla fine rimaniamo bloccati per altri cinque giorni. Al terzo giorno di riposo forzato iniziamo ad avere voglia di muoverci un po'. Due giorni più tardi esce il sole e inaspettatamente ci arriva un aggiornamento meteo che annuncia un giorno e mezzo di tempo bello e senza vento: sappiamo che questa sarà la nostra occasione e scegliamo con cura il materiale da portare, non possiamo fallire. Dopo due notti partiamo di nuovo verso il ghiacciaio con un’idea chiara sul percorso da seguire. Siamo decisamente più veloci, non abbiamo dubbi su quale valle scegliere per scendere sul ghiacciaio e sappiamo come evitare il labirinto di crepacci. Arriviamo nel pomeriggio al deposito e ci sistemiamo il più riparati possibile. Poco prima che suoni la sveglia inizia a nevicare, guardiamo l'alba e il sole alzarsi in cielo e poi partiamo con tutto il carico in spalla, un po' fuori orario rispetto al programma. Un paio di ore dopo ci blocchiamo come la volta precedente alla curva del ghiacciaio Nef, il vento è troppo forte. Sondiamo ogni possibile buco fra i massi finché non ne troviamo uno abbastanza riparato, ci infiliamo dentro e aspettiamo. Le nuvole passano veloci, il tempo è migliorato ma devono calare le raffiche se vogliamo salire sul Campo de Hielo. Al primo cenno di tregua partiamo in salita, battiamo traccia nella neve fresca e di nuovo siamo sullo Hielo. Nonostante sia la seconda volta che lo vediamo rimaniamo di nuovo stupefatti. L'ambiente ora è diverso, è sera, è tutto più tranquillo e possiamo rilassarci. Troviamo la linea più logica della montagna e senza avere abbastanza tempo per studiarla meglio diventa buio, entriamo nel nostro buco nella neve dove passiamo la notte. Con la prima luce saPiù saliamo più liamo sul colle che porta all'inizio dello spigolo su cui saliremo, il terreno per fortuna è semplice e guadagniacrescono le difficoltà, mo un centinaio di metri di quota. Salendo incontriaanche se non sono mai mo i primi raggi di sole che ci scaldano e insieme alla eccessive ogni tratto calma surreale di vento creano una atmosfera magica. ci impegna a fondo In poche ore siamo già alti sulla montagna e veniamo per trovare la giusta via investiti da un caldo che non immaginavamo. Più saliamo più crescono le difficoltà, anche se non sono mai eccessive ogni tratto ci impegna a fondo per trovare la giusta via o per superare qualche fessura ghiacciata o strapiombante. Finalmente arriviamo sotto la parete di roccia finale, un muro verticale di granito di 60 metri. Due tiri più tardi siamo entrambi sulla punta della montagna, in cima ad un obelisco su un ghiacciaio completamente piatto in una giornata di calma surreale. Si sta decisamente bene ma dopo qual-

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o per superare qualche fessura ghiacciata o strapiombante. Finalmente arriviamo sotto la parete di roccia finale, un muro verticale di granito di 60 metri.


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Quarto giorno

che minuto iniziamo a pensare a come scendere: decidiamo per lo spigolo. Arriviamo alla base miracolosamente senza incastri di corde, ci sentiamo fortunati e torniamo dove avevamo lasciato il materiale da bivacco. Ripartiamo quasi subito per sfruttare le ultime ore di luce, ci supportiamo a vicenda per cercare di continuare a camminare fino al campo e dormire qualche ora. Alla mattina il tempo è ancora bello, torniamo verso valle e alla sera siamo di ritorno alla capanna. Purtroppo il brutto tempo ci ha infine raggiunto. Decidiamo di provare a partire comunque l'indomani mattina, non sappiamo quanto possa peggiorare e per quanto tempo, abbiamo una decina di giorni di cibo disponibile e potrebbero anche non bastare. Prima di partire avevamo deciso di scendere il torrente con dei canotti gonfiabili per essere indipendenti dal gaucho a cavallo, in questo momento non ci sembra più una buona idea ma ormai la decisione è presa. Appena entrato nella corrente mi rendo conto che ho sottovalutato la situazione, le rapide non sono pericolose ma per la fretta ho caricato il peso troppo in alto. Dopo un'ora accade quello che temevo, Paolino è davanti in mezzo alle rapide, lo vedo quasi scomparire e riapparire un paio di metri dopo, io devo rallentare per non avvicinarmi troppo e in quel momento una raffica mi mette di traverso. So già cosa sta per succedere. Sento il colpo e mi trovo ribaltato a testa in giù, mi giro in piedi e per fortuna tocco il fondo ma il canotto si riempie d’acqua. Con la forza che esce solo nelle situazioni più tragiche riesco a girare il pesante gommone ormai pieno di acqua. Vedo la sacca stagna più importante che abbiamo scendere dal torrente, Paolino riesce a recuperarla al volo e salva alcuni migliaia di dollari, fotocamere e documenti. È andata bene. Ora però ho paura a tornare in acqua, devo farlo subito o congelo, sono completamente fradicio e fa freddo.

[...] in quel momento una raffica mi mette di traverso. So già cosa sta per succedere. Sento il colpo e mi trovo ribaltato a testa in giù, mi giro in piedi e per fortuna tocco il fondo ma il canotto si riempie d’acqua.

Continuiamo ancora per pochi minuti poi ci areniamo in una zona troppo bassa per navigare, scendiamo. Sappiamo che quasi tutte le difficoltà di questo viaggio sono passate, ma questo finale ci mette ancora a dura prova. Lasciamo i canotti e andiamo avanti a piedi. Da lì in poi migliora tutto, ritrovo un po' di fiducia, ci scaldiamo e il torrente ci accompagna con una piacevole corrente fino al lago. Aspettiamo per alcune alcune ore la barca del gaucho sulla riva del lago Bertrand, alla fine quando arriva sembra ubriaco e porta in mano alcune birre, saliamo sulla barca e in un paio di ore siamo di nuovo dei normali turisti.

[...]SEMBRA DI ESSERE PROPRIO S U U N A LT R O P I A N E TA , T U T T O È B I A N C O F I N O A L L’ O R I Z Z O N T E . NON ABBIAMO MAI VISTO NIENTE DI SIMILE.

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We are the fortunate ones BY

JELLE MUL

Essere qui, snowboardare qui ti fa realizzare sempre di piĂš quanto noi umani siamo parte della natura, siamo sia gli amministratori della terra che i suoi abitanti. Per quanto a volte abbiamo l'arroganza di pensare in modo diverso, noi siamo natura.

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L'area in cui mi trovo si chiama Lofoten. È situata all'interno del Circolo Polare Artico nel nord della Norvegia.

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i fermo e non sento altro che il mio respiro e la neve fresca che scricchiola sotto le pelli. Ad ogni passo che faccio, un altro scricchiolio. Lentamente avanzo mentre mi guardo intorno. Un piccolo albero si erge di fronte ad un maestoso paesaggio di montagne e fiordi. Un piccolo alberello, da solo, su una collina circondata da neve e rocce. Come può questo albero essere così testardo ed ergersi di fronte a questo immenso paesaggio? L'area in cui mi trovo viene si chiama Lofoten. È situata all'interno del Circolo Polare Artico nel nord della Norvegia. Comprende un gruppo di isole che sono la destinazione ideale per immergersi nella natura e godersi lo snowboard. Essere qui, snowboardare qui ti fa realizzare sempre di più quanto noi umani siamo parte della natura, siamo sia gli amministratori della terra che i suoi abitanti. Per quanto a volte abbiamo l'arroganza di pensare in modo diverso, noi siamo natura. La maggior parte delle vette qui sono relativamente basse e hanno una vista incredibile sui fiordi. Nonostante l'altitudine più bassa si possono trovare diversi tipi di terreno da percorrere, da fantastiche corse fra gli alberi a canaloni ripidi accanto a cascate ghiacciate tinte di blu. È il paradiso se ti piace essere a contatto con gli elementi naturali e con l'intero parco tematico che madre natura ha da offrire. C'è solo una strada, la E10 che presenta delle piccole diramazioni che, proprio come i fiumi naturali, scorrono nel paesaggio fino a raggiungere le piccole realtà locali. C'è una comunità dedita alla neve viva e pulsante ed anche una che pratica surf un po’ più nascosta ma attiva all’interno e nei paraggi di una piccola città chiamata Un-

stad. Ovunque si infrangono onde fredde artiche di acqua cristallina ricche di fauna selvatica. I giorni precedenti abbiamo praticato un po’ di surf, ma oggi mi ritrovo a salire con la mia splitboard, guardando Nicholas Wolken di fronte a me. Cerco di indovinare quanto tempo ci vorrà per raggiungere la vetta. Amo e odio camminare, spesso allo stesso tempo. Le Lofoten sono tradizionalmente un'area con una comunità fondata sul pesce. I pescatori locali sono abituati a salpare con le loro imbarcazioni tradizionali per raggiungere i pesci e non tornare finché il pescato non è sufficiente. Vivono principalmente di merluzzo, che è il loro principale prodotto di esportazione. A differenza della maggior parte delle comunità del mondo, abitano in armonia con la natura ed il pesce che catturano, quindi si prendono estrema cura dei merluzzi che popolano i loro fiordi. Se il merluzzo di per sé non ti dice niente, pensa al baccalà. Quello che mangi da qualche parte nel Sud dell’Europa mentre gusti un buon vino, le probabilità che sia stato catturato in questi fiordi sono piuttosto alte. Ma non sono qui per il pesce, in realtà neanche mi piace troppo. Sono qui per snowboardare, ma mentre pellavo, non ho potuto fare a meno di pensare alla storia che Ingrid, della ONG Lofoten Folksaksione di Oslo, mi ha raccontato ieri. La compagnia petrolifera norvegese Equinor aveva in programma di perforare in cerca di petrolio in quest'area da 10 anni, ma un piccolo gruppo di locali è stato in grado di impedire che ciò accadesse. Il Gigante e Golia, è la storia che mi è subito venuta in mente mentre ascoltavo Ingrid raccontare di lei e dei suoi compagni coraggiosi e di come avevano combattuto. Come può una

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Il nostro clima sta cambiando rapidamente, è spaventoso leggere le statistiche. Il 97% degli scienziati afferma che questo cambiamento climatico è dovuto al comportamento umano. Siamo la prima generazione che sente il cambiamento climatico durante il proprio ciclo di vita e siamo noi che l’abbiamo creato. piccola comunità sfidare un gigante come l'industria petrolifera e vincere? Non usiamo il petrolio nella nostra vita quotidiana? Non avrebbe avuto senso lasciarli trivellare per assicurare la sopravvivenza di noi umani? Erano tutte domande con cui mi interrogavo, ma con il passare del tempo ho realizzato sempre di più che attualmente siamo bloccati in un sistema e l'unica via d'uscita è modificarlo. Il nostro clima sta cambiando rapidamente, è spaventoso leggere le statistiche. Il 97% degli scienziati afferma che questo cambiamento climatico è dovuto al comportamento umano. Siamo la prima generazione che sente il cambiamento climatico durante il proprio ciclo di vita e siamo noi che l’abbiamo creato. Quando chiedo a Maren della Lofoten Ski lodge (una piccola gemma nascosta sulle Lofoten dove siamo stati) se le stagioni stanno cambiando lì al nord, lei mi spiega come erano gli inverni e le estati precedentemente. Vivono in un luogo in cui l'impatto dei cambiamenti climatici è davvero sentito e visibile. Era metà marzo e stavo camminando indossando nient'altro che uno strato di merino e un R1. Il 71% di questo cambiamento climatico è causato da sole 100 aziende. Statistiche del genere mi mandano fuori di testa, ma al tempo stesso mi danno anche speranza, una speranza che è difficile da trovare quando senti parlare Ingrid di quei primi giorni 10 anni fa quando la comunità locale entrò in azione per opporsi a un gigante del petrolio. La maggior parte di queste 100 aziende è coinvolta nell'estrazione di combusti-

bili fossili, quindi la mia speranza viene dal fatto che dovremmo solo cambiare 100 aziende per avere un impatto enorme. Come molti di noi, mi interrogo spesso pensando che prendo dei voli, anzi probabilmente volo più della maggior parte degli europei, ogni tanto mangio carne, spesso uso plastica monouso. Faccio del mio meglio per limitare tutto ciò, ma voglio anche vivere una vita normale. I governi e le grandi aziende sembrano voler basare il cambiamento sulle sole scelte individuali. "Usa meno di questo", "usa meno di quello" e sono d'accordo, dovrei usare molte meno cose. Ma io sono solo una piccola parte dell'intera popolazione umana, cosa cambierebbe davvero se smettessi di mangiare carne, di volare e di accettare plastica monouso? Poi ripenso a questi pescatori locali, che temono che il loro merluzzo cambi il proprio percorso dopo le trivellazioni di petrolio come è successo in molte altre parti del mondo. Questi pescatori e comunità locali combattono per mantenere pulite le loro coste e sano il loro ecosistema. Ingrid e tutti loro non erano che una minoranza, eppure sono riusciti a cambiare il sistema e portare quel gigante del petrolio lontano dalla loro regione. I nostri progressi personali dovrebbero creare un cambio di sistema, con il quale fare pressione sui nostri governi e su quelle 100 aziende affinché si modifichino. Se io ed altre 600 milioni di persone non prendessimo un volo da Amsterdam alle Lofoten risparmieremmo in emissioni circa quanto una centrale di carbone produce in un anno. È semplicemente spaventoso sentire quante ne esistono sul nostro piccolo pianeta che chiamiamo casa. Il 60% di tutte le specie si è estinto negli ultimi 40 anni. E se ciò non bastasse, l'inquinamento atmosferico causato dalla nostra dipendenza dai combustibili fossili, ciò che pensiamo di dover accettare per vivere le nostre vite, sta rapidamente diventando la cau

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C'è una scintilla di speranza e siamo noi a dover far pressione per creare quel cambiamento nel sistema. Possiamo fare la differenza con i nostri soldi, con la nostra scelta di un fornitore di energia o alle elezioni. Non dovremmo creare questo cambiamento passo dopo passo? sa numero 1 di morte in molti paesi, tra cui molti dei nostri paesi occidentali. Non siamo ancora arrivati a quel punto, ma per molte cose sono già disponibili alternative. L’eolico e l'energia solare sono fruibili ovunque. O le auto elettriche. Potrebbero non essere sistemi ancora perfetti, ma sono progressi. Non conta di più il progresso della perfezione? C'è una scintilla di speranza e siamo noi a dover far pressione per creare quel cambiamento nel sistema. Possiamo fare la differenza con i nostri soldi, con la nostra scelta di un fornitore di energia o alle elezioni. Non dovremmo creare questo cambiamento passo dopo passo? Concentrarci su un ostacolo per volta e sistemare prima le principali cause del problema? Faccio un altro passo e mi avvicino a quell'albero nel mezzo delle Lofoten. Nicholas è già in cima e io sono qui tutto solo tra le rocce e la neve accanto all’alberello. É abbastanza testardo da resistere, non potremmo esserlo anche noi? Mi muovo lentamente in avanti, un passo alla volta. Avanzo. Quando un mio passo non è stabile, ne faccio un indietro e poi provo ad procedere di nuovo per vedere se neve e ghiaccio mi sostengono meglio. Passo dopo passo raggiungo Nicholas sulla cima. Mi tolgo la borsa, mi infilo la giacca, cambio il mio equipaggiamento da touring in uno da discesa e metto via le pelli. Nicholas si lancia per primo e io guardo il suo stile fluido ed il suo flow perfetto attraverso questo paesaggio incontaminato. È pura poesia. Non c'è niente di meglio al mondo che uscire e giocare nella natura. Mentre mi allaccio non posso fare a meno di pen-

sare che sono solo un ipocrita dicendo o pensando tutto questo. Ma non lo siamo tutti? Mentre scendo, decido che è meglio essere un ipocrita che fa parte di un cambiamento rispetto a uno che non fa o non dice nulla. La prima curva è un po’ ghiacciata, un po' difficile, quasi scivolo e cado, ma ritrovo l’equilibrio appena in tempo, la secondo e terza curva sono complicate e per poco non mi sbilancio di nuovo, ma poi la mia lamina taglia il sottile strato di ghiaccio e le curve lentamente migliorano sempre di più. Alla curva 12 mi arriva della neve in faccia e non posso fare a meno di urlare e ridere, mi guardo attorno e colpisco un piccolo salto naturale, morbido come burro e liscio come il ghiaccio. Mentre scendo gli alberelli si avvicinano gli uni agli altri sempre di più ma rimanendo comunque abbastanza lontano da non darmi problemi. Colpisco della neve fresca che mi fa volare in aria per un secondo e poi atterro su di una profonda coltre di neve. La mia corsa mi porta fino al fiordo. Con i piedi che bruciano e un sorriso che a 36 denti, faccio le mie ultime curve prima di arrivare alla spiaggia. Accaldato, felice e sorridente come un bambino in un negozio di caramelle. In un secondo, mi rendo conto che c'è solo una cosa da fare e lancio uno sguardo a Nicholas. Mi tolgo tutta l’attrezzatura, la lascio sulla neve e corro nudo nella fredda acqua ghiacciata. La sensazione è quella di piccoli aghi conficcati nella mia pelle ma ignoro il freddo, continuo a correre e mi tuffo. Fa freddissimo ma è fantastico. Proprio come la lotta contro il cambiamento climatico, fa male, la partenza è tutta in salita, ma alla fine ne varrà completamente la pena.

W E A R E T H E F O R T U N AT E O N E S # SAV E W H AT YO U LOV E

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Escape the winter La Val Venosta è un paradiso per gli amanti della verticalità . Una meta prediletta da numerosi appassionati di arrampicata e di vie ferrate che regalano sempre esperienze imperdibili.

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PAT R I C K S C H W I E N B A C H E R

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ranziska e Martin sono entrambi originari di Innsbruck eppure non si erano mai conosciuti prima. Il loro primo incontro è avvenuto a Laces, in Val Venosta, a cavallo del confine tra Italia e Austria. Non lontano da Merano e dal dal fiume Adige, il luogo è circondato a sud dalle Alpi dell'Ortles, mentre a nord svettano le Alpi Venoste. Una parte del territorio è incluso nel Parco Nazionale dello Stelvio ed il punto più alto è la Cima Hasenöhrl, con i suoi 3.257 metri di altezza.

Cercavano entrambi di scappare dall’inverno, quella stagione gelida in cui la neve è ancora alta e fitta, nonostante fosse ormai agli sgoccioli in Austria. La stagione di ski mountaineering stava volgendo al termine, ed entrambi hanno deciso di lasciar perdere le falesie vicino a casa ancora fredde e bagnate, oltrepassare il Brennero e raggiungere il bel paese, per salutare definitivamente l’inverno e, perché no, anche godersi il tempo italiano e una buona pizza dopo la scalata. Nonostante la giornata non fosse delle più soleggiate, in Alto Adige si respirava già aria di primavera. La posizione del luogo infatti, stretto tra le due alte catene montuose, rende il clima più secco della media regionale (circa 500 mm annui di precipitazioni rispetto ai 900 mm di Innsbruck) e consente di beneficiare di un maggior numero di ore di sole giornaliere rispetto alla media dell'intero arco alpino. Grazie all’esposizione a sud, persino a dicembre è possibile arrampicare alla luce del sole fino alle tre del pomeriggio. Rappresenta perciò una meta ideale per soleggiate giornate invernali. Ciò si traduce in un gran numero di attività outdoor praticabili, running, hiking, skiing, per poi concludere con un piacevole aperitivo a Merano a fine giornata quando il sole è basso sull’orizzonte ma si può ancora stare tranquillamente in maniche corte.

Ma oggi Franziska e Martin sono qui per arrampicare. Con le sue spettacolari vette sopra i 3000 m di quota, la Val Venosta è un paradiso per gli amanti della verticalità. Una meta prediletta da numerosi appassionati di arrampicata e di vie ferrate che regalano sempre esperienze imperdibili. Laces, in particolare, offre una vera e propria palestra di roccia con 78 percorsi differenti, listelli, fori, piastre: tutto in gneis compatto. La falesia di Laces è una delle più grandi e frequentate dell’intera valle ed è suddivisa in due settori. "Alpingeschichte" adatto per i climber meno sicuri e il "Latsch Vegas" per quelli più esperti. Questo luogo per Franziska e Martin è stato un vero e proprio parco giochi in cui si sono allenati e divertiti fino a che il buio è calato sulla valle. Era arrivato il momento di tornare ad Innsbruck ma con la promessa di incontrasi di nuovo in Alto Adige o, perché no, anche vicino a casa, a Ötztal o Zillertal, in Tirolo, per arrampicare di nuovo insieme.

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CLIMBERS

FRANZISKA KOFLER M A RT I N H A β LWA N T E R LOCATION

L A C E S B O L Z A N O - I TA LY

Laces, in particolare, offre una vera e propria palestra di roccia con 78 percorsi differenti, listelli, fori, piastre: tutto in gneis compatto.


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L A S P O R T I VA PYTHON Nuovo design per questa scarpetta d’arrampicata sportiva ideata per il mondo delle competizioni e per essere utilizzata indoor, dove è richiesta la massima sensibilità. Si tratta di una vera e propria ballerina, molto fasciante che blocca il piede in fase di tallonaggio grazie ad una banda in velcro. La costruzione del tallone è molto innovativa, utilizza infatti una gomma ultra aderente molto fasciante ed anti scollaggio con i vantaggi di una costruzione a guscio ma con la sensibilità del tallone a costruzione tradizionale. Essendo ideale per i tallonaggi e gli agganci di rovescio, troviamo questa gomma ultra aderente anche nella parte frontale della scarpetta per affrontare al meglio gli agganci di punta. Inoltre per garantire il massimo dell’aderenza, presenta una suola in mescola Vibram Xs Grip2.

SA L E WA WILDFIRE EDGE La scarpa che ridefinisce la categoria Approach. Il sistema di cui sono dotate, lo Switchfit, permette di arrampicare con precisione e camminare in modo confortevole. Un sistema intelligente e molto semplice: per passare all’assetto d’arrampicata basta spostare le stringhe dall’occhiello superiore a quello addizionale e tirare, in questo modo il piede viene spinto verso la parte anteriore della scarpa, comprimendo le dita, proprio come avviene nelle scarpette d’arrampicata. E per tornare all’assetto escursione, basta riportare le stringhe negli occhielli standard, trovando nuovamente più spazio per le dita, di nuovo pronti per camminare. Per enfatizzare le doti d’arrampicata, la soletta incorpora una piastrina proprio sotto le dita, per una maggiore rigidità, mentre il resto della suola è flessibile, per garantire il movimento naturale del piede. Può essere utilizzata in qualsiasi situazione di terreno, asciutto o bagnato, grazie alla suola Pomoca Speed MTN che ne garantisce un’ottima presa e frizione.

S CA R PA ARPIA Scarpa d’arrampicata polivalente, può essere utilizzata in qualsiasi situazione, dalla scalata indoor a quella a più tiri. Pensata per coloro che vogliono fare uno step successivo, avvicinandosi ai modelli performance. Offre una calzata molto confortevole sin dal primo momento grazie alla sua forma leggermente arcuata ed asimmetrica. Le parole chiave per descriverla sono performance e comfort. E’ costruita combinando tre parti in microfibra e una parte in pelle scamosciata su cui appoggia il piede ed è foderata internamente per un’ottima sensazione di comfort. Presenta una suola Vibram XS Grip2 che garantisce al piede, oltre ad una buona libertà di movimento e un’ottima stabilità sui micro appoggi, anche la massima aderenza e sensibilità.

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CLIMBING SELECTION BY GIULIA BOCCOLA

1 . L A S P O R T I VA

2 . S A L E WA

3 . S A L E WA

PUEBLO PANT

AGNER HYBRID DOWN JACKET

APEX CLIMB

Il pantalone disegnato dagli atleti La Sportiva per gli arrampicatori più esigenti. Dal design essenziale, studiato per le più alte performance. Resistenza e comfort sono le parole chiave che lo descrivono. Realizzato in cotone, presenta delle ampie tasche capienti sia anteriormente che posteriormente, una fascia elastica in vita per ottimizzare i movimenti e ginocchia sono pre sagomate.

Gli scalatori non dovranno più temere il freddo durante le soste e di avere troppo caldo durante l’atto di arrampicare. Si tratta di una giacca a costruzione ibrida, dove torace, schiena e spalle sono protette da un’imbottitura in piumino 90/10, non cucita, ma saldata, che permette dunque un ricambio d’aria; mentre le altre zone sono in Durastrech, un softshell leggero e resistente alle abrasioni.

Realizzato in Robic, è il 60% più resistente alla rottura rispetto al nylon standard. Dal design accattivante, è stato ideato per la scalata da roccia e da ghiaccio, infatti presenta sia un porta corda che un porta piccozza da ghiaccio. Si tratta di uno zaino d’arrampicata tecnico, realizzato per fornire la massima libertà di movimento in parete e che presenta degli spallacci dissociati che consentono una maggiore mobilità.

4 . E9

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OWEL

QUADRO

PURE

Felpa ideale per trascorrere una bella giornata d’arrampicata all’aperto, caratterizzata da un cappuccio e da una costina a righe nella parte inferiore che ne esalta la sua personalità. 100% made in Italy.

Pantalone unico per il suo stile e per il suo taglio moderno. Polifunzionale, adatto sia per arrampicare che per la vita di tutti i giorni, è molto comodo e realizzato in ripstop. Caratterizzato da tasche quadrate e da un taschino sul fondo della gamba. 100% made in Italy.

Maglietta a maniche corte con grafica super simpatica. Realizzata in cotone bielastico è la compagna ideale per le vostre scalate ma anche per la vita di tutti i giorni. 100% made in Italy.

7 . L A S P O R T I VA

8 . C T C L I M B I N G T EC H N O LO GY

9 . S A L E WA

FUTURE LONG SLEEVE

ASCENT

AG N E R L I G H T D U R A ST R E TC H PA N T

Disegnata per i climbers che cercano un look comodo e confortevole per affrontare ogni tipo di via. Realizzata in cotone single jersey, permette di avere una totale libertà nei movimenti e il trattamento Polygiene la rende antibatterica e anti odore per diversi giorni, quindi è l’ideale per coloro che stanno a lungo in parete.

Imbrago regolabile e polivalente, che può essere indossato in qualsiasi stagione, sia per praticare alpinismo, sia per l’arrampicata su ghiaccio. Presenta un ottimo sostegno lombare, interni in mesh traspirante, quattro fibbie per un maggiore adattamento al corpo, sei porta materiali e due sedi per porta materiale o porta martello.

Si tratta del modello alpino tecnico più leggero, realizzato in Durastretch idrorepellente ed elasticizzato con una finitura DWR, senza PFC. Dal taglio slim e con una vita dal profilo basso, ergonomica ed elastica, regolabile con coulisse, facilita la libertà dei movimenti, consentendo di fare passi più precisi.

1 0 . S A L E WA

1 1 . CT CLIMBING T EC H N O LO GY

1 2 . S A L E WA

CLICK UP

Parliamo di un imbrago robusto ma allo stesso tempo molto comodo. Flessibile, con inserti elastici e cinturino a vita regolabile per un’ottima vestibilità; una fibbia autobloccante per una chiusura rapida e sicura; 4 asole porta materiale rigide e 2 supporti per i chiodi da ghiaccio. Ottima traspirazione grazie al 3D Vapour Mesh.

AGNER HYBRID HOODY

Hoody da donna tecnico, ideale per l’arrampicata alpina e l’alpinismo estivo. In materiale ibrido presenta un pile brevettato morbido all’interno, che tiene al caldo e si asciuga velocemente, mentre su spalle e maniche troviamo inserti in Durastretch che offrono una miglior durata del capo; una costruzione ideata secondo una mappa corporea.

Assicuratore a frenata manuale, è progettato specialmente per l’arrampicata in falesia, e utilizzabile con le corde singole dal diametro da 8.6 a 10.5 mm. E’ compatto e leggero e consente di assicurare un arrampicatore da primo e in top rope manovrando la corda con entrambe le mani.

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XPLORER


CLIMBING SELECTION BY GIULIA BOCCOLA

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Just after the Fire BY

DENIS PICCOLO

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RUNNERS

L U C A B E LT R A M E PA O L A P R E T T O LOCATION

F I N A L E L I G U R E - I TA LY

Volevamo onorare quella parte di montagna che si era salvata e al tempo stesso vedere con i nostri occhi quanto l’incuria dell’uomo era riuscita a danneggiare un luogo cosi magnifico e amato da molti.

I

l Finalese è un territorio indissolubilmente legato alla natura in tutte le sue forme e a tutte le attività ad essa collegate: mare, spiaggia, roccia, montagna, aria. Qui si spazia dal blu del mare a quello del cielo, passando per il verde dell’entroterra. Questi luoghi richiamano 365 giorni l'anno sportivi e appassionati da tutto il mondo, una comunità ricca e affiatata proveniente dall’universo outdoor che qui ritrova un ambiente unico per praticare sport all'aria aperta, per allenarsi e divertirsi tutti insieme.

lato. Ma la cosa che ama di più al mondo è andare a correre nei suoi boschi. Scappare dalla vita e dalla frenesia di tutti i giorni senza dover guardare l’orologio. Senza fretta ma semplicemente in compagnia degli alberi, del sole sulla pelle e del proprio fiato.

“Ho iniziato a correre per caso” ci racconta mentre raggiungiamo Finale insieme.“Mi trovavo a Roma per puro caso nel giorno della maratona. Vedere direttamente con i miei occhi tutte quelle persone correre con passione mi ha emozionata! Così ho deciso che avrei voluto provarci anche io!”. Paola, testarda ed appasUna terra che ha tanto da offrire ma che al tempo stesso sionata, ha scoperto quel fatidico giorno a Roma che va salvaguardata nella maniera più corretta in modo correre la faceva sentire libera e feliche tutti gli amanti della natura ne ce, e da allora non ha più smesso. Da possano fruire da qui in futuro. Puruna ragazza del genere ci si potrebbe troppo non sempre tutto va per il veraspettare di tutto e nemmeno lei sa so giusto e pochi mesi fa, verso la fine bene cosa le riserverà il futuro: “vivo di febbraio, quella stessa zona è stata “Ho iniziato molto giorno per giorno, di sicuro devastata da un terribile incendio che a correre per caso. continuerò a correre, magari anche ha distrutto ben 50 ettari di bosco. Mi trovavo a Roma per andare a lavoro, e poi andrò in Sono state necessarie circa 15 ore di montagna con gli sci, con le scarpe, inper puro caso lavoro per circoscrivere il vasto incensomma come capita!”. Perché per Panel giorno della dio divampato nella notte di un week ola l’ambiente di montagna è il luogo end di fine febbraio, nei boschi sopra maratona. adatto per scacciare i cattivi pensieri. l’altopiano delle Manie a Finale, poi Vedere Ci sono solo lei, il cielo e le nuvole. propagatosi sulle alture di Varigotti e direttamente Con lei c’eraW Luca Beltrame, geomeCapo Noli. Alimentato dal forte vencon i miei occhi tra. Al momento ha parecchi progetti to, il rogo si è diffuso rapidamente tutte quelle in cantiere in particolare legati al suo incenerendo tantissima macchia melavoro ed al settore immobiliare, paditerranea. La zona particolarmente persone correre rallelamente però porta avanti la sua impervia, unita al forte vento che non con passione mi ha passione per per lo sport. “Vivere la ha dato tregua, ha messo a dura prova emozionata!” montagna è ciò che amo più fare. Adoil lavoro dei vigili del fuoco, che hanno ro camminare, correre ed andare in operato incessantemente per domare mountain bike, che è ormai diventato un rogo così violento. Molti sono stati il mio sport preferito”. Luca, infatti, a breve conseguirà i sentieri chiusi nel Finalese, come quello del Pellegrino un corso per diventare guida di mountain bike in modo dove numerosi escursionisti approfittando della bella da trasmettere la sua passione a più persone possibili. Si giornata di sole si erano incamminati per fare una pasè avvicinato alla montagna dopo dei trascorsi nel monseggiata, incuranti del pericolo. do del calcio, spostandosi in seguito verso discipline A distanza di quasi due mesi dall’accaduto quegli più individuali come la bici e la corsa ed avvicinandosi stessi sentieri sono stati riaperti ed abbiamo scelto di infine anche al mondo del triathlon. “Questi sport mi correre e avventurarci proprio in questo luogo. Volefanno decisamente vivere meglio, mi danno sensazioni vamo onorare quella parte di montagna che si era salpiù positive, senza quello spirito di competizione che vata e al tempo stesso vedere con i nostri occhi quanto spesso in passato mi ha messo a disagio”. Amante della l’incuria dell’uomo era riuscita a danneggiare un luonatura, ha iniziato a correre perché trova molto sempligo cosi magnifico e amato da molti. Con noi c’erano ce e liberatorio uscire di casa ed perdersi nei boschi e in due runner amatori che hanno scelto di passare insiecampagna. “Sono fortunato” conclude, fortunato come me a noi quella giornata. tutti noi che abbiamo un posto come Finale Ligure dove Paola Pretto, farmacista, le piace molto il suo lavoro. poter correre baciando il mare. Adora la pizza, le lasagne, la bistecca impanata e il ge-

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A D I DAS TERREX SPEED GTX Ammortizzazione, resistenza e protezione sono le caratteristiche principali di questa scarpa, che insieme ad un’ottima capacità di trazione e ad un grip incredibile, rappresenta l’ideale per affrontare lunghi percorsi, superfici irregolari e scivolose. Grazie alla tomaia in Gore-Tex, troviamo una calzata avvolgente e regolare con un’eccezionale traspirabilità, mentre la soletta in Gore-Tex 3D Fit segue la naturale forma del piede rendendo la calzata molto confortevole. Il drop dell’intersuola è di 5 mm, mentre la suola in gomma Continental offre un grip imbattibile specialmente sulle superfici bagnate. In tre parole: leggera, veloce e flessibile.

S C A R PA S P I N U LT R A Agile e reattiva grazie alla giusta dose di ammortizzazione e protezione, ti permette di percorrere lunghe distanze e di allenarti in tempi prolungati. Questo modello della collezione Alpine Running presenta una tomaia avvolgente come un calzino, grazie al sistema costruttivo Sock-Fit LW di Scarpa che evita punti di compressione, garantisce il massimo del comfort e un’ottima precisione di calzata. Grazie all’utilizzo della tecnologia Litebase di Vibram troviamo uno spessore minore per quanto riguarda la gomma del battistrada, guadagnando una riduzione in termine di peso, mantenendo così inalterate le caratteristiche di performance di una suola tradizionale; grazie alla mescola Vibram Megagrip usufruiamo di un grip elevato e di un’ottima trazione su qualsiasi tipo di terreno.

NEW BALANCE FRESH FOAM HIERRO V4 Leggere e protettive, ideali per affrontare una corsa sui terreni sterrati più difficili. Le Hierro 4 sono realizzate con un’intersuola in Fresh Foam in modo tale da garantire un ottimo comfort e un’elevata ammortizzazione passo dopo passo, mentre la tomaia in tessuto tecnico sintetico permette di mantenere il piede asciutto e protetto in qualsiasi condizione. Il materiale termosaldato Stretch Film, applicato al mesh grazie alle celle aperte o chiuse nei punti strategici, garantisce alta traspirabilità e un maggior supporto. La suola in Vibram Mega Grip è in grado di offrire un’ottima trazione su qualsiasi terreno, anche su rocce bagnate. Per una corsa confortevole e ammortizzata, ideale per coloro che amano correre a lungo.

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TRAIL SELECTION BY GIULIA BOCCOLA

1 . ARC’TERYX

2.OSPREY

3 . NEW BALANCE

INCENDO SL JACKET

DURO 6

PRINTED 7 INCH 2 IN 1

La combinazione perfetta tra traspirabilità e protezione. Questa giacca da corsa ultraleggera, nata da un team di runner appassionati, unisce materiali avanzati ad un design minimalista; grazie alla speciale mappatura dei materiali nelle diverse zone, garantisce protezione dal vento nella parte anteriore realizzata in poliestere ripstop Canim e un’elevata traspirabilità in quella posteriore, realizzata in Permeair 20.

Zaino da corsa dalle elevatissime prestazioni. Oltre ad una cura maniacale per i dettagli, caratteristica peculiare del brand Osprey, troviamo una completa gamma di funzionalità: tra cui le fiaschette flessibili gemelle da 500 ml con prolunga e valvola, una tasca laterale antigraffio con zip, tasche multiple in Power Mesh, il fissaggio per i bastoncini da trekking Stow-on-the-Go e una grafica riflettente.

Short in tessuto tecnico ad alta elasticità e perforazioni laser per affrontare ogni tipo di allenamento nel massimo del comfort. Il guscio esterno è in tessuto traspirante, dotato di ventilazione integrata per rimanere più freschi durante il massimo dello sforzo, mentre la parte interna offre un maggior supporto protettivo. Dark grey, con effetto camo, aggiunge quel tocco di stile moderno che non manca mai.

4 . PATA G O N I A

5 . CALZE GM

6 . FERRINO

U LT R A L I G H T 24 0 3

H-RUSH VEST

Realizzato in leggero, flessibile e ultra-morbido nylon ripstop, con spalmatura in poliuretano e trattamento DWR. Quattro tasche elasticizzate a basso profilo sul petto. All'interno, la custodia per la riserva di idratazione alloggia una sacca HydraPak da 2 litri, mentre all'esterno potrai assicurare i bastoncini da escursionismo o una corta piccozza da ghiaccio.

La calza ideale per la tua corsa. Ultraleggera, traspirante, resistente, avvolgente e di rapida asciugatura, è dedicata alla corsa su tutti i tipi di terreno e per i percorsi di lunga durata anche in presenza di elevate temperature. Leggera ed ergonomica, con struttura differenziata destro/sinistro, presenta un rinforzo per l’anti abrasione.

La sua linea essenziale unita a comfort e stabilità, lo rendono ideale per affrontare la tua giornata di trail running. Tra le sue dotazioni chiave troviamo l’estrema leggerezza, pesa infatti sono 280 g e il sistema multi tasche su spallacci e sul frontale, per garantire un’ottima organizzazione e distribuzione del carico.

7 . PATA G O N I A

8 .MASTERS

9 . PATA G O N I A

HOUDINI AIR JACKET

TRE CIME

STRIDER PRO SHORTS

Giacca a metà strada tra l’Houdini e i capi Airshed, è stata creata per affrontare avventure più durature e quindi presenta una maggiore traspirabilità e una migliore resistenza al maltempo. L’ultra leggero tessuto traspirante con lavorazione ad intreccio doppio, insieme al tessuto interno operato, incrementa la circolazione dell’aria, evitando quella sensazione del tessuto incollato alla pelle dal sudore durante intense attività aerobiche.

Per il trail runner che cerca praticità nel bastone ripiegabile. Resistenti e leggeri, hanno un’estenzione minima di 110 cm e massima di 130 cm, 35 cm è la lunghezza invece da chiusi. Incorporano il nuovo sistema Wing Lock con leva in alluminio dalla forma avvolgente per il sistema esterno di regolazione della parte superiore. La manopola invece è realizzata in schiuma Eva per offrire una migliore ergonomia e una maggiore durabilità.

Realizzati in collaborazione direttamente con gli ambassador di trail running, presentano un corpo in ripstop elasticizzato realizzato in materiale riciclato al 100%; sono ultraleggeri, adatti per le corse a lunga distanza e per l’accumulo di chilometraggio giornaliero. Sono inoltre dotati di quattro tasche a bustina con elastico per riporre facilmente gli oggetti e di una tasca centrale con zip sul retro.

1 0 . NEW BALANCE

1 1 . PATA G O N I A

12. HAD

T- S H I R T N B

COOL LIGHTWEIGHT SHIRT

GRAPHITE

Maglia comoda e alla moda, è caratterizzata da uno scollo a barca e da un logo catarifrangente posizionato frontalmente. Il tessuto ad alta elasticità offre una grande libertà dei movimenti e traspira facilmente mentre la corsa si intensifica. L’effetto camo la rende più moderna e adatta per ogni tipo di allenamento.

La maglia tecnica più leggera e traspirante di Patagonia, realizzata da materiale riciclato in percentuale variabile e dotata della tecnologia Polygiene per il controllo degli odori. Materiale di rapida asciugatura, per un livello superiore di performance tecnica, ideale per quelle attività ad elevato movimento dinamico.

Cappellino dal taglio elegante. Caratterizzato da inserti laterali per una migliore ventilazione e da un pannello superiore in materiale stretch a 4 vie con fattore di protezione solare Upf50. Con inserti riflettenti, rappresenta il massimo delle prestazioni.

SLOPE RUNNER PACK 8L

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TRAIL SELECTION BY GIULIA BOCCOLA

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Running over the wall I Murazzi, o Murass in piemontese, sono storicamente gli approdi, le arcate e le rimesse delle barche sulla sponda ovest del Po, vicino al centro di Torino.

BY

DENIS PICCOLO

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UUU LOCATION

T U R I N - I TA LY

RUNNERS

FRANCESCO ALLEMANO GIAN MARIA PIUTTI MARCO LINGUA

[...] Il fascino dei Murazzi non è mai morto. Il contrasto fra il fluire placido e non curante del fiume ed i locali sbarrati che si alternano sulle sue sponde crea un effetto singolare ma al tempo stesso affascinante. Correre qua produce esiti particolari e inaspettati.

I Murazzi, o Murass in piemontese, sono storicamente gli approdi, le arcate e le rimesse delle barche sulla sponda ovest del Po, vicino al centro di Torino. Questi “muri” storici sono stati per anni abbandonati a sé stessi ed all’incuria finché, negli anni 70, si decise di riqualificarli e rilanciare l’area offrendo tra le varie cose anche la concessione di licenze per l'apertura di locali in grado di attirare nella zona ragazzi giovani specialmente nelle ore notturne. Nel giro di pochi anni, i Murazzi sono quindi diventati uno dei luoghi della movida notturna torinese, un luogo di aggregazione giovanile fra i più importanti, talmente famoso da valicare i confini della città fino a raggiungere fama nazionale ed internazionale per via della propria natura unica ed atipica nel panorama europeo. Qua ci si ritrovava solo per un motivo, fare festa. Fino al 2012. Da quell’anno una inchiesta della magistratura torinese ha portato alla progressiva chiusura della maggior parte dei locali presenti a causa di varie irregolarità amministrative ed igienico-sanitarie, nonché a causa del rischio di alluvioni e acquazzoni, che alzando il livello del fiume avrebbero comportato l’allagamento dei locali presenti sulle sponde. Tuttora la maggior parte di essi ancora non ha riaperto. Ma il fascino dei Murazzi non è mai morto. Il contrasto fra il fluire placido e non curante del fiume ed i locali sbarrati che si alternano sulle sue sponde crea un effetto singolare ma al tempo stesso affascinante. Correre qua produce esiti particolari e inaspettati. Oggi, ai Murazzi, corrono Francesco, Marco e Gianmaria. Francesco Allemano ha 32 anni e vive a Saluzzo. La sua storia però inizia in Ecuador dove nasce e viene poi adottato all’età di 2 anni da genitori italiani. Nel 2017 si laurea come educatore professionale, lavoro che svolge tuttora presso una cooperativa sociale di Cuneo. In futuro vorrebbe occuparsi dell’organizzazione di serate e magari aprire anche un centro dove affrontare diverse tematiche sociali seguendo il metodo educativo. Francesco nella sua vita ha praticato numerosi sport, dallo sci al judo fino all'atletica leggera e ora al triathlon. Correre per lui significa leggerezza e senso di libertà, praticare sport lo aiuta a scaricare lo stress della giornata lavorativa e al tempo stesso conoscere nuove persone e nuove realtà sportive. Persegue l’equilibrio sia nella vita, nello sport come nell’alimentazione “ma a volte concedersi qualche vizio non guasta!”. Viaggiare lo fa sentire libero, un po’ come correre, una pratica che apre la mente e che consiglia a tutti. Marco Lingua, di Savigliano in provincia di Cuneo, ama la pizza ma odia lo spreco in ogni sua forma. Nella vita di tutti i giorni si alterna tra i suoi studi di ingegneria al politecnico di Torino e la sua carriera sportiva come ciclista e runner amatoriale. Ha iniziato a correre quasi per gioco, a 7 anni soltanto perché amava immergersi nella natura. Il suo sogno è quello di lavorare nell’ambito delle attrezzature sportive. Gianmaria Piutti invece ha 37 anni ed è nato a Torino. Ama tutti gli sport all’aria aperta a cui cerca di abbinare cibi sani, con una particolare predisposizione per il dolci, “meglio un gelato che una pizza!”. Ricercare il proprio spazio, una nicchia in cui sta bene, è ciò che persegue nel praticare sport all’aria aperta che sia una corsa al mattino presto, alla sera tardi o in mezzo ad un bosco, Gianmaria vive per questo. Perciò non sopporta quando questo gli viene impedito e coloro che lo ostacolano nel suo obiettivo. Ha iniziato a correre, come molti, per rimettersi in forma. Ora corre semplicemente perché lo fa star bene e gli permette di ottenere un senso di pace e di libertà che lo porta a riflettere. Cosa farà nel prossimo futuro? “Non lo so, mi sto ancora costruendo la risposta”.

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[...] H A I N I Z I ATO A C O R R E R E , C O M E M O LT I , PER RIMETTERSI IN FORMA. ORA CORRE SEMPLICEMENTE PERCHÉ LO FA STA R B E N E E GLI PERMETTE DI OTTENERE UN SENSO D I PAC E E D I L I B E R TÀ C H E LO P O R TA A R I F L E T T E R E .

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H O K A O N EO N E CLIFTON 5 Hoka One One, è un brand in grado di offrire prodotti molto durevoli che privilegiano il comfort e le prestazioni. Fedeli al loro patrimonio pluripremiato, le Clifton 5 sono leggere, comode e molto veloci, sono l’ideale per coloro che sono alla ricerca di una scarpa resistente per le lunghe uscite e allo stesso tempo per chi ricerca la leggerezza. Al centro del design, c’è la famosa geometria dell’intersuola Hoka One One e un affidabile pacchetto di gommapiuma che ne garantisce un’ammortizzazione costante durante la vita della scarpa. Il risultato è una corsa morbida e fluida. Completa il tutto una tomaia rivisitata, che include occhielli rinforzati, meno strati sovrapposti e una nuova maglia progettata per migliorarne la traspirazione. L’intersuola utilizza una schiuma in Eva a tutta lunghezza e una geometria rocker. La schiuma è progettata per essere morbida e reattiva, mentre la forma rockered aiuta a promuovere lo slancio in avanti. Veloce e confortevole, è la scarpa ideale per la tua corsa giornaliera.

UNDER ARMOUR

HOVR INFINITE

Una scarpa da corsa neutra, dotata di ammortizzazione, rimbalzo, durabilità ed efficienza. Ideale per qualsiasi occasione, per ogni tipo di corsa e distanza e per le giornate di recupero. Rappresentano la scelta perfetta per coloro che ricercano il giusto equilibrio tra flessibilità, ammortizzazione e versatilità; e per chi vuole migliorare le proprie performance, UA tramite la tecnologia Record Sensor, registra, analizza e memorizza tutti i dati relativi alla corsa. La tomaia in mesh strutturata, molto leggera e traspirante, fornisce un eccellente sostegno nei punti strategici e presenta molti elementi riflettenti per correre in condizioni di scarsa illuminazione. L’intersuola in Eva fustellata si adatta alla forma del piede in modo da prevenire slittamenti e offrire un comfort ottimale alla pianta del piede. Essendo una scarpa ad alto chilometraggio, presenta una suola con dei tasselli rettangolari piuttosto spessi sotto i piedi, per garantirne il supporto, e delle profonde scanalature che attraversando la scarpa, le permettono di rimanere flessibile. Inoltre la tecnologia UA Hovr favorisce il ritorno di energia, riducendo così l’impatto sul terreno ad ogni singolo passo.

NEW BALANCE FRESH FOAM 1080V9 Caratterizzata da un’intersuola in Fresh Foam, più ammortizzata rispetto al modello precedente, la 1080v9 è l’ideale per chi ricerca una corsa morbida e di alta qualità. Il Fresh Foam di cui è composta l’intersuola è una schiuma morbida che si adatta alla forma del piede, è prodotta con uno stampo unico ed è in mono mescola, intagliata al laser per togliere il peso superfluo. Possiede una costruzione avvolgente che aiuta a mantenere la vestibilità aderente, una tomaia a doppio jackard lavorato a maglia e una costruzione Ultraheel sul retro del piede per ottenere maggiore traspirabilità e un migliore sostegno. Quando si vuole rallentare un momento, l’avampiede largo e piatto offre una piattaforma stabile su cui spingere. Il comfort è notevole e la corsa oltre ad essere morbida e ammortizzata, rimane leggera e piuttosto reattiva. Le novità si trovano anche sulla suola esteriore, è stato incorporato il materiale Blown Rubber: un composto che offre una leggerezza e flessibilità straordinarie e che aumenta la capacità di ammortizzazione della scarpa.

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C A N A DA G O O S E STANHOPE JACKET 118


BY

DENIS PICCOLO MODEL

G I A N F R A N C O B AT TA G L I A

Sport & style

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W O O L R I C H P R O O C E A N R U D D E R J A C K E T G O R E -T E X 120


RRD RUBBER HOOD 121


FJ Ä L L R ÄV E N RÄVEN JACKET 122


W O O L R I C H LOVELAND REVERSIBLE JACKET 123


Italy 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. 71. 72. 73. 74. 75. 76. 77. 78. 79. 80. 81. 82. 83. 84. 85. 86. 87. 88. 89. 90. 91. 92. 93. 94. 95. 96. 97. 98. 99. 100. 101. 102. 103. 104. 105. 106. 107. 108. 109. 110. 111. 112. 113. 114. 115. 116. 117. 118. 119. 120. 121. 122.

MILIANTI SPORT ABETONE SNOW CRISTAL BIKE SPORT ADVENTURE THE SCIARX NICO AFFI SALEWA OUTLET ENNA KAVESTREL LA MAJA DRESS STILE LIBERO SALEWA OUTLET PALMANOVA ALAGNA OUTDOOR BASE CAMP ALAGNA NUOVA IDEA BORDINO FRANCO DIETALBA MOUNTAIN HOME MKE SPORT NON SOLO SPORT ALBIGNASEGO SPORTLER C.C.IPERCITY MAX ENT FUMAGALLI PUNTO SCARPE TIME OUT ARCO SPORT CENTRO DISTRIBUZIONE CALZATURE C.LLE SPORT BERTOZZO MARIO & FIGLI IL CASTORO FOTO SPORT BANAL TURTLE SURF SHOP QUARANTA CLAUDE SPORT GAL SPORT MEINARDI SPORT SALEWA STORE AOSTA SWIT LARINO ALBINO TOTAL FITNESS TEMPLE CLIMBING VILLAGE LA SPORTIVA ARCO MABB.90 ARCO RED POINT 1 RED POINT 2 ROCK & ICE SALEWA STORE ARCO THE NORTH FACE ARCO VERTICAL WORLD SPORT GOBBISPORT MABB.90 ARCO EVOLUTION SPORT GAME 7 ATHLETICS ARESE R. & P. SCARPE & SPORT VIAGGIANDO MOLINO FRATELLI BIRATI GAME 7 ATHLETICS ARMA EXUM IL CAMPIONE SPORT MASTER SPORT COSTA TATIANA MAGAZZINI DAL SASSO PESAVENTO SPORT MONTI MATTI MATIS SPORT ALPSTATION LAVAREDO LAVAREDO SPORT DEGNI SPORT RODORIGO SPORT BSHOP AVIGLIANA TREKKING SPORT ROUTE RAMEY 33 TUTIROP LAGAZOI SPORT FINISH LINE SALEWA OUTLET MANTOVA CALZATURE LOMBARDI ORIETTA NABACINO SPORT TONINO SPORT COLUMBIA OUTLET BARBERINO CARAVELLA SCOUT I FANIZZI MERCOLEDISANTO RES. & ADV. RAPHAEL DUEGI SPORT DF SPORT SPECIALIST BARZANO’ LA SORGENTE MAROCCO SPORT ALPSTATION BASSANO COMUNELLO SPORTFASHION DF SPORT SPECIALIST BELLINZAGO F.LLI GANASSIN MAZZARONA SPORT NON SOLO SPORT BELLUNO ROBI SPORT DIEMME SPORT OK’AM AUGUSTO DF SPORT SPECIALIST BEVERA BIBOSPORT BRUNO SPORT FRANCO SPORT BIG SPORT CASA DEL CICLO FINI SPORT 3 IL GALLO MELITO SPORT MOUNTAIN AFFAIR BOLOGNA PATAGONIA BOLOGNA SPORT 3K VILLA 1928 VILLA ALPINE MAMMUT BOLZANO MOUNTAINSPIRIT SALEWA WORLD BOLZANO SORAM SPORTLER BOLZANO LE CALZE DI MIGLIORANZA ALICE LAYAK CAVALLO CENTRO SPORT MASSI SPORT CENTRO SPORT FLOWER

Shops Finder 1429 European Outdoor Shops ABETONE ABETONE ADRANO ADRANO AFFI AGIRA AGORDO AGORDO AGORDO AIELLO DEL FRIULI ALAGNA VALSESIA ALAGNA VALSESIA ALAGNA VALSESIA ALBA ALBA ALBA ALBESE CON CASSANO ALBIGNASEGO ALBIGNASEGO ALBINEA ALBINO ALBINO ALCAMO ALESSANDRIA ALESSANDRIA ALLEGHE ALTE DI MONTECCHIO MAGG. ANCONA ANDALO ANDORA ANDRIA AOSTA AOSTA AOSTA AOSTA AOSTA APRICA APRILIA ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCOLA ARESE AREZZO AREZZO AREZZO ARGENTA ARMA DI TAGGIA ASCOLI PICENO ASCOLI PICENO ASCOLI PICENO ASIAGO ASIAGO ASIAGO ASSERGI ATINA AURONZO DI CADORE AURONZO DI CADORE AVEZZANO AVEZZANO AVIGLIANA AVIGLIANA AYAS - CHAMPOLUC BACENO BADIA BADIA POLESINE BAGNOLO SAN VITO BAGOLINO BAGOLINO BALME BARBERINO DI MUGELLO BARI BARI BARI BARI BARONISSI BARZANO' BARZIO BARZIO BASSANO DEL GRAPPA BASSANO DEL GRAPPA BELLINZAGO LOMBARDO BELLUNO BELLUNO BELLUNO BELLUNO BERGAMO BERGAMO BERZO DEMO BEVERA DI SIRTORI BIELLA BIELLA BIELLA BINASCO BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO VICENTINO BORGO MAGGIORE S. MARINO BORGO SAN DALMAZZO BORGO SAN DALMAZZO BORGO VALSUGANA BORGOSESIA

123. 124. 125. 126. 127. 128. 129. 130. 131. 132. 133. 134. 135. 136. 137. 138. 139. 140. 141. 142. 143. 144. 145. 146. 147. 148. 149. 150. 151. 152. 153. 154. 155. 156. 157. 158. 159. 160. 161. 162. 163. 164. 165. 166. 167. 168. 169. 170. 171. 172. 173. 174. 175. 176. 177. 178. 179. 180. 181. 182. 183. 184. 185. 186. 187. 188. 189. 190. 191. 192. 193. 194. 195. 196. 197. 198. 199. 200. 201. 202. 203. 204. 205. 206. 207. 208. 209. 210. 211. 212. 213. 214. 215. 216. 217. 218. 219. 220. 221. 222. 223. 224. 225. 226. 227. 228. 229. 230. 231. 232. 233. 234. 235. 236. 237. 238. 239. 240. 241. 242. 243. 244.

TEMPO LIBERO CECCO SPORT MOUNTAIN & RUNNING 7 TO 7 COCCHETTI PIETRO GIUSEPPE OBERRAUCH ZITT G2 SPORT MAGAZZINI MONTELLO STEFY SPORT BERTHOD SPORT CAVALCA CARATTI SPORT ALPI SPORT BLOCCO MENTALE GIALDINI LONGONI SPORT BRESCIA ROMEOSPORT SPORTLAND FIT&FUN SPORT HEINZ KINIGADNER SPORT JOCHER - FIT & FUN SPORT LEON SPORTLER BRESSANONE UAINOT GARTNER KARL SCHUHHAUS THOMASER ALPSTATION BRUNICO OUTFIT SPORT MODE SCHOENHUBER SPORTLER BRUNICO THOMASER BIELER SPORT PISCHEDDA GROUP SPORT MODE ZIERNHELD S.I. TECH PANORAMA SALEWA OUTLET BUSSOLENGO VERONA RUNNER BRACCO DI MARCO PIRAS GEA SPORT OVIGLIA MAURIZIO CARLO SPORT SPORTLER CALALZO VIKING NORD POOL CITY SURF CENTRO SPORT NENCINI SPORT MEGA HOBBY TOSCOCLIMB STORE ALTIPIANI EVENTI E TURISMO 3 SPORT KAPESA R.G. SPORT TUBRIS GAME 7 ATHLETICS CAMPOGALLIANO FRENESIA SPORT AMPLATZ DIEGO SPORT AMPLATZ GREEN SHOES RADAELLI SPORT OXIM NUOVI ORIZZONTI CARPI G. SPORT CONFEZIONI TOMMASINI SPORT ESCURSION NICO CASSOLA NICO CASSOLA LA BOTTEGA DEL CUOIO MANCINI SALEWA OUTLET CASTEL GUELFO DOPE FACTORY SPORT SERVICE LIGO F.LLI ZAMPIERO PAOLO & C S.A.S BERTOLINI A.WOERNDLE SPORT TRADITION CRAZY IDEA OLGA SPORT OLGA SPORT STORY GRUPPO PRITELLI MODA SPORT NEW SPORT GARDENER SPORT LA SPORTIVA STORE CAVALESE CALZATURE SCHNEIDER UN SESTO ACCA FREE TIME BIKE AND BOARD MAXI SPORT CERNUSCO CENTRO SPORT NOTARI GIANPAOLO ZAMPOLINI SPORT PROMOSPORT ALTA QUOTA CESSNA TORINESE DELFINO SPORT FRACHEY SPORT MARISPORT SPORTLAND C. ITALMARK L'ANGOLO DELLO SPORT L'ARTE DI SALIRE IN ALTO BRAMBILLA BENIAMINO ASPORT'S MOUNTAIN EQUIPMENT PIRCHER SPORT MAIUK SPORT TETE' SPORT CHIMA SALEWA STORE SONDRIO ALBRECHT SPORT DALMONEGO CALZATURE COLUMBIA OUTLET FIDENZA JEANNOT SPORT LONGONI SPORT CINISELLO GRIMPEUR CPR FREE SPORT AVVENTUROSAMENTE SCARPE & SPORT SCARSELLA MAGAZZINI PRISCO MOLINARI ROSY SPORT MARACANA' SPORT GAME 7 ATHLETICS CIVITAVECCHIA

BORGOSESIA BORMIO BORMIO BOSIO PARINI BOSSICO BOZEN BRA BRA BRANZI BREIL CERVINIA BRENNO DI ARCISATE BRENO BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BREUIL CERVINIA BRUNECK BRUNECK BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUSSON BUDDUSO' BURGEIS/MALS BUSANO BUSCHE DI CESIOMAGGIORE BUSSOLENGO BUSSOLENGO CAGLIARI CAGLIARI CAGLIARI CAIRO MONTENOTTE CALALZO CALALZO DI CADORE CALAMBRONE CALDONAZZO CALENZANO CALTANISSETTA CAMAIORE CAMIGLIATELLO CAMPITELLO DI FASSA CAMPO TURES CAMPO TURES CAMPO TURES CAMPOGALLIANO CANALE CANAZEI CANAZEI CANZO CANZO CARBONIA CARPI CASALE MONFERRATO CASELLE DI S.MARIA CASNIGO CASSOLA CASSOLA CASTEL DEL PIANO CASTEL DI SANGRO CASTEL GUELFO CASTEL MAGGIORE CASTELFRANCO DI SOTTO CASTELLANA GROTTE CASTELLO TESINO CASTELNOVO MONTI CASTELROTTO CASTELROTTO CASTIONE ANDEVENNO CATANIA CATANIA CATTOLICA CAUSO CAVA DE' TIRRENI CAVALESE CAVALESE CAVARENO CAZZAGO CENCENIGHE AGORDINO CERNUSCO LOMBARDONE CERRETO LAGHI CERRETO LAGHI CERRETO LAGHI - COLLAGNA CERVINIA CESANA TORINESE CETO CHAMPOLUC CHAMPOLUC CHIARI CHIAVARI CHIAVARI CHIAVENNA CHIES D'ALPAGO CHIESA IN VALMALENCO CHIESA VALMALENCO CHIETI CHIURO CHIURO CHIUSA CHIUSA CHIUSA FERRANDA CHIUSA PESIO CINISELLO BALSAMO CIRIE' CISANO SUL NEVA CISTERNA DI LATINA CITTA' DI CASTELLO CITTA' DI CASTELLO CITTADELLA CIVEZZANO CIVEZZANO CIVITANOVA MARCHE CIVITAVECCHIA

245. 246. 247. 248. 249. 250. 251. 252. 253. 254. 255. 256. 257. 258. 259. 260. 261. 262. 263. 264. 265. 266. 267. 268. 269. 270. 271. 272. 273. 274. 275. 276. 277. 278. 279. 280. 281. 282. 283. 284. 285. 286. 287. 288. 289. 290. 291. 292. 293. 294. 295. 296. 297. 298. 299. 300. 301. 302. 303. 304. 305. 306. 307. 308. 309. 310. 311. 312. 313. 314. 315. 316. 317. 318. 319. 320. 321. 322. 323. 324. 325. 326. 327. 328. 329. 330. 331. 332. 333. 334. 335. 336. 337. 338. 339. 340. 341. 342. 343. 344. 345. 346. 347. 348. 349. 350. 351. 352. 353. 354. 355. 356. 357. 358. 359. 360. 361. 362. 363. 364. 365. 366.

NICO'S ALP ALPSTATION CLES BRENTA SPORT CHISTE' CALZATURE SALEWA STORE CLES BOSIO LINA SPORT EVOLUTION ABRAM SPORT LE PARADIS DES SPORT PETIT PARADIS LONGONI SPORT COGOLETO CASEROTTI SPORT BETTINESCHI SPORT POSCH GERHARD SPORT POSCH PASSAGGIO CHIAVE CORTI SPORT DF SPORT SPECIALIST COMO USSEGLIO GROS CRISTINA MAURIZIO SPORT NATA SPORT DELLANTONIO FRANCO SPORTMANIA IL NEGOZIO ASPORT'S MOUNTAIN EQUIPMENT VISONA' SPORT SPORTMARKET CAMER SPORT COPERATIVA DI CORTINA SALEWA STORE CORTINA LA COOPERATIVA DI CORTINA LITTLE BEAR MOROTTO SPORTS EQUIPMENT POKER QUOTA 1224 SOCREPES SPORT PATAGONIA CORTINA ROCK & ICE SPORT ALFREDO SPORT ROTTONARA KOSTNER WALTER SPORT BADIA SPORT EDOARDO SPORT PESCOSTA SPORT CLUB 4810 SPORT ARDI SPORT LA CLOTZE LES PYRAMIDES PATAGONIA COURMAYEUR POINT DU SPORT SAVOYE SPORT SOC. SCI VAL FERRET TUTTO DI CORSA ALPSTATION CUNEO IL PODIO SPORT LUSSO OUTDOOR CUNEO RAVASCHIETTO SPORT VIALE CALZATURE FALETTI MULTISTORE CALZATURE PANCIERA MARIO OUTSIDER ROSATTI SPORT ITALO SPORT KRALER SPORT SALEWA STORE DOBBIACO ALPSTATION BRIANZA MOSONI SPORT POSSA SPORT SPORT EXTREME CONS. ROCK TIROL SPORT SPORT TIROL EASY SPORT ERCOLE ALTERNATIVA SPORT SAIL SISTIANA EVIVA SPORTS BENICOM TAURUS ERBA FLAT DOGO OUTDOOR AND TREKKING OUTDOOR TREK ACTIVITY PEOPLE BRUNA SPORT HOLIDAY SPORT SNOW STYLE TARCI SPORT FULIGNI GIOCHI & SPORT SPIT SPORT OUTDOOR FABI SPORT LINEA VERTICALE PENNENTE OUTDOOR ALPMANIA BRUNI SPORT SLAM JAM CARINI MARTA GUBERT SPORT OUTDOOR VILLAGE ROCKSTORE CRAZY IDEA OUTPOST MONTAINEERING SALEWA STORE FINALE LIGURE MI.DA SPORT CLIMB L'ISOLOTT DELLO SPORT LA MAONA 2 LUISA VIA ROMA PESCI SPORTCLUB THE NORTH FACE FIRENZE OBIETTIVO MONTAGNA BALANTE SPORT VENTURI SPORT MODA SPORT EFFE EFFE SPORT STEFANO SPORT CALZATURE BATTISTI G.E.S. GRAZIADEI E-COMMERCE CIMA

CLAUT CLES CLES CLES CLES CLUSONE CLUSONE COGNE COGNE COGNE COGOLETO COGOLO COLERE COLFOSCO IN BADIA COLFOSCO IN BADIA COLLECORVINO COMO COMO COMUNE DI GIAVENO CONDINO CONEGLIANO CONTA' COPPARO CORBETTA CORDENONS CORNEDO CORNUDA CORRIDONIA CORTINA CORTINA CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORVARA CORVARA BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA COSTA VOLPINO COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR CREMONA CUNEO CUNEO CUNEO CUNEO CUNEO CUNEO DARFO BOARIO TERME DIMARO DIMARO DIMARO DOBBIACO DOBBIACO DOBBIACO DOLZAGO DOMODOSSOLA DOMODOSSOLA DOMODOSSOLA DOMUSNOVAS DORF TIROL DORF TIROL/MERAN DORGALI DUEVILLE DUINO AURISINA - AURISINA DUINO AURISINA - AURISINA EPPAN ERBA ERBA FABRIANO FAENZA FAENZA FAENZA FAI DELLA PAGANELLA FALCADE FALCADE FALCADE FALCADE FANO FANO FASANO FELTRE FERMO FERRARA FERRARA FERRARA FERRIERE FIERA DI PRIMIERO FINALBORGO FINALBORGO FINALE LIGURE FINALE LIGURE FINALE LIGURE FIORENZUOLA D'ARDA FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIUMALBO FIUMICINO FOLGARIA FOLIGNO FOLLINA FONDO FONDO FOPPOLO


367. 368. 369. 370. 371. 372. 373. 374. 375. 376. 377. 378. 379. 380. 381. 382. 383. 384. 385. 386. 387. 388. 389. 390. 391. 392. 393. 394. 395. 396. 397. 398. 399. 400. 401. 402. 403. 404. 405. 406. 407. 408. 409. 410. 411. 412. 413. 414. 415. 416. 417. 418. 419. 420. 421. 422. 423. 424. 425. 426. 427. 428. 429. 430. 431. 432. 433. 434. 435. 436. 437. 438. 439. 440. 441. 442. 443. 444. 445. 446. 447. 448. 449. 450. 451. 452. 453. 454. 455. 456. 457. 458. 459. 460. 461. 462. 463. 464. 465. 466. 467. 468. 469. 470. 471. 472. 473. 474. 475. 476. 477. 478. 479. 480. 481. 482. 483. 484. 485. 486. 487. 488. 489. 490. 491. 492. 493. 494. 495. 496. 497.

CARLETTI ANNA CAPO NORD GIMELLI EXPANCE LAZIO 3.30 RUNNING STORE SANTINI SPORT FUORI TRACCIA SPORTIFICATION BIG WALL GALASSIA N.5 VIGLIETTI SPORT SUBCULTURE LA BOTTEGA DEI MAESTRI BIELLA SCARPE GARTNER KARL PUNTO SPORT GALLIO GE.S.TUR SPORTIME GRAMATICA SORELLE ZERBO BRAVI CALZATURE DELLA MARINA MANLIO & C. IMMOBRAVI B.M. SPORT BONI SPORT BOX 86 CAMISASCA SPORT CENTRO CANOA GENOVA RUNNING HOBBY SPORT MALATESTA LORENZO MOISMAN SPORT MOUNTAIN SHOP SALEWA STORE GENOVA REPETTO SPORT LONGONI SPORT GENOVA ASD VERTCLIMB TECNIC SPORT MONTAGNARD SPORT BOB 360° SPORT EUROSPORT ORTLER FRED & CO SONEGO CHIA FABRIZIO ORSI LUIGI REBELS SPORTWAY DAVID SPORT SPORT GESCHAEFT SQUINOBAL LORENZO ERMESPORT 099 OUTDOOR OUTDOOR GROSSETO OUTDOOR MAREMMA SALDI SPORT DARIO SPORT SPORT HOLZER GRAZIA SPORT ALPSTATION ISERA ALTA QUOTA ISERNIA 38° PARALLELO GIMMY SPORT PAGLIUGHI SPORT BARCHIESI SPORT HOT STUFF VIDOTTO SPORT SPORTHAUS TROCKER SPORT TROCKER RITTNER KAUFZENTRUM ARMERIA TOMEI MASSIMO 2R LA SALLE LO SCOIATTOLO ORNELLA SPORT CALZATURE COMPLOJER SPORT 203 SKI SERVICE SPORT TONY NOPICOO TODARO SPORT CASNAGHI MARCO SPORTING IDEA SPORT SPOGA SPORT IMPULS C.G.D. ARMI SPORT CHIAFFI PIO SCHUHE SPECHTENHAUSER GIORGETTA SPORT SUSI STORE TREG MILLEPIEDI DOLCE VITA HOTEL JAGDHOF GIONGO SPORT GOGGI SPORT SIMONE SPORT AFFARI & SPORT LECCO AVANTGARDE - LECCO SPORT HUB TAURUS LECCO NICOLI FERNANDA ROSSO MAURO BROTHERS SURF BOTTERO SKI DA LUCIA E NICO MICHELOTTI LUCIANA DF SPORT SPECIALIST LISSONE MAXI SPORT LISSONE CENTRO HOBBY SPORT I’M SPORT LODOVICO SPORT MOTTINI SPORT MOUNTAIN PLANET PUNTO SPORT LIVIGNO SILENE SPORT AZZURRO SPORT EXTREME VERTIGO SCUOLA SCI & SNOWBOARD ARABBA MPK CLAN SALEWA OUTLET SCALO MILANO SALEWA STORE LONGARONE TUTTOSPORT VIVISPORT CRESPI SPORT TRE G SPORT TIME SPANU ANTONELLO CALZATURE ABFALTERER ABFALTERER CREAM BUZZETTI SPORT

FOPPOLO FORLI' FORLI' FORMELLO FORMIGINE FORNACI DI BARGA FORNOVO TARO FOSSANO FOSSATO DI VICO FRABOSA SOTTANA FRABOSA SOTTANA FRATTAMAGGIORE FRAZ.PRESSON-MONCLASSICO GAGLIANICO GAIS GALLIO GAMBARIE GAMBARIE GARGNANO GAVI GEMONA DEL FRIULI GEMONA DEL FRIULI GEMONA DEL FRIULI GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA PRA' GENOVA RIVAROLO GESSATE GIARRE GIAVENO GIULIANOVA GIUSTINO GIUSTINO GLURNS GODEGA S. URBANO GONNOSFANADIGA GORFIGLIANO GORGONZOLA GRAVELLONA TOCE GRESSONEY LA TRINITE' GRESSONEY ST JEAN GRESSONEY ST. JEAN GROSIO GROSSETO GROSSETO GROSSETO GUBBIO IMER INNICHEN ISEO ISERA ISERNIA IVREA IVREA IVREA JESI JESOLO JESOLO KASTELRUTH KLAUSEN KLOBENSTEIN L'AQUILA LA SALLE LA SPEZIA LA THUILE LA VALLE LA VALLE AGORDINA LA VILLA LA VILLA LA VILLA IN BADIA LADISPOLI LAINATE LAIVES LAMA MOCOGNO LANA LANA LANCIANO LANGHIRANO LASA LATINA LATINA LATINA LATRONICO LATSCH LAVARONE LECCE LECCE LECCO LECCO LECCO LECCO LEONESSA LESEGNO LEVANTO LIMONE PIEMONTE LIMONE SUL GARDA LIMONE SUL GARDA LISSONE LISSONE LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVINALLONGO COL DI LAN LIVINALLONGO DEL COL DI L LOCATE DI TRIULZI LONGARONE LONGARONE LUCCA LUINO LUISAGO LULA LUTAGO LUTAGO / VALLE AURINA MACERATA MADESIMO

498. 499. 500. 501. 502. 503. 504. 505. 506. 507. 508. 509. 510. 511. 512. 513. 514. 515. 516. 517. 518. 519. 520. 521. 522. 523. 524. 525. 526. 527. 528. 529. 530. 531. 532. 533. 534. 535. 536. 537. 538. 539. 540. 541. 542. 543. 544. 545. 546. 547. 548. 549. 550. 551. 552. 553. 554. 555. 556. 557. 558. 559. 560. 561. 562. 563. 564. 565. 566. 567. 568. 569. 570. 571. 572. 573. 574. 575. 576. 577. 578. 579. 580. 581. 582. 583. 584. 585. 586. 587. 588. 589. 590. 591. 592. 593. 594. 595. 596. 597. 598. 599. 600. 601. 602. 603. 604. 605. 606. 607. 608. 609. 610. 611. 612. 613. 614. 615. 616. 617. 618. 619. 620. 621. 622. 623. 624. 625. 626. 627. 628.

LORENZETTI SPORT OLIMPIONICO SPORT PUZZOVIO SPORT MOSKINO BEST WIND PIANETA SPORT LAURA SPORT VEITH CALZATURE CINQUE TERRE TREKKING E.S. HOBBY PEIRANO SPORT JANE SPORT POLISPORT LA MAISON DI ANNALISA EAST COAST RONCHIERI FLORINDO TREDICIPUNTOCINQUE MOUNTAIN STORE ANTERMOIA SPORT HUTTER SPORT SERVICE SPORTLER MERANO SPORTLER MERANO MAXI SPORT MERATE SHERPA ESSETRE SPORT KULTUS SPORT CENTER M.S.S. NARSPORT ALPSTATION MILANO DF SPORT SPECIALIST MILANO DON KENYA RUN GERMANI GRANDI MAGAZZINI BOSSI IL GATTO CON GLI STIVALI KIM FORNITURE SCOUT LA MONTAGNA PASSAGGIO OBBLIGATO PATAGONIA MILANO SALEWA STORE MILANO SPORT MISSION SPORTING SPORTWAY THE NORTH FACE MILANO TUTTO PER LO SPORT VERDE PISELLO WOK FRATELLI SCAVEZZON OLIVIERO ABBIGLIAMENTO NUOVI ORIZZONTI MODENA GAME 7 ATHLETICS MODENA GARDENIA - LIVIO SPORT LIVIO SPORT GRAB SPORTMAN G.SPORT INFINITY SPORT HELLWEGER PASS COMPANY PATAGONIA MONTEBELLUNA SALEWA OUTLET MONTEBELLUNA PURE NATURE PICCHIONI SPORT 3 PASSI BIANCHINI GUIDO DOAN MICARELLI STEFANO PERTINGER WOLFGANG SPORT MODE MARIA ARBITER BINARIO 09 LIFESTYLE UNTERHOLZNER MA.S. MODE PERICO SPORT PERICO SPORT ETNA WALL SERVOLARE 17 RUNWAY SPORT GEOSTA ETTORRE SPORT SPORT LAURIN ALBY SPORT COLUMBIA OUTLET NOVENTA MOVIMENTO DF SPORT SPECIALIST OLGIATE PULIGHEDDU GIAN LUIGI VITALI DF SPORT SPECIALIST ORIO SALEWA STORE ORIO CENTER THE NORTH FACE ORIO GIOCASPORT REVERSE ASSO MAMMUT ORTISEI SCUOLA D'ALPINISMO SOCREP SPORT DEMETZ SPORT GARDENA SPORT SCHMALZ PERALI PIETRO VOGUE SPORT 2C COMMERCE ALL SPORT SEMPRE DI CORSA ABBA' LA COCCINELLA SPORT PIANETA CICLO ACTIVE CREMA SPORT GREEN RECORDS ISSIMO SPORT NUNAVUT SALEWA STORE PADOVA SPORTLAND C.C.LE ITALMARK GENCHI FRANCESCO TECNICA SPORT BARBARO SPORT PIRCHER GUNTHER 46° PARALLELO ALPSTATION PARMA FREE SPORT NON SOLO SPORT PARMA PARMA SPORT KAPPA EMME SPORT NOI SPORT ARIA SOTTILE SICER FERRARI SEVEN SUMMITS

MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MAGLIE MALCESINE MALCESINE SUL GARDA MALE' MALESCO MALLES MANAROLA MANIAGO MANTA MANTOVA MANTOVA MARINA DI CARRARA MARINA DI RAVENNA MASSA MASSA MATELICA MAZZIN DI FASSA MERANO MERANO MERANO MERANO MERATE MERATE MESTRE MESTRE MESTRE MEZZANA MEZZOLOMBARDO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MIRANO MISANO ADRIATICO MODENA MODENA MOENA MOENA MONCALIERI MONDOVI' MONFERRATO MONGHIORDO MONGUELFO MONTAGNANA MONTEBELLUNA MONTEBELLUNA MONTESILVANO MARINA MONTEVARCHI MORBEGNO MORBEGNO MOTTOLA MUCCIA MUEHLBACH MÜHLBACH NAPOLI NAPOLI NATURNO NATURNO NEMBRO NEMBRO NEMBRO NICOLOSI NICOLOSI NOICATTARO NORCIA NOTARESCO NOVA LEVANTE NOVALESA NOVENTA DI PIAVE NUORO OLGIATE OLONA OLIENA OMEGNA ORIO AL SERIO ORIO AL SERIO ORIO AL SERIO ORISTANO ORISTANO ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORVIETO ORVIETO OSIMO OSIMO OSTIA OULX OVINDOLI P.TE S.GIOV.SCOPPITO PADOVA PADOVA PADOVA PADOVA PADOVA PADOVA PALAZZOLO PALERMO PALERMO PALMI PARCINES PARMA PARMA PARMA PARMA PARMA PARRE PASSO CORESE PASSO DEL TONALE PATERNO PAVULLO PAVULLO NEL FRIGNANO

629. 630. 631. 632. 633. 634. 635. 636. 637. 638. 639. 640. 641. 642. 643. 644. 645. 646. 647. 648. 649. 650. 651. 652. 653. 654. 655. 656. 657. 658. 659. 660. 661. 662. 663. 664. 665. 666. 667. 668. 669. 670. 671. 672. 673. 674. 675. 676. 677. 678. 679. 680. 681. 682. 683. 684. 685. 686. 687. 688. 689. 690. 691. 692. 693. 694. 695. 696. 697. 698. 699. 700. 701. 702. 703. 704. 705. 706. 707. 708. 709. 710. 711. 712. 713. 714. 715. 716. 717. 718. 719. 720. 721. 722. 723. 724. 725. 726. 727. 728. 729. 730. 731. 732. 733. 734. 735. 736. 737. 738. 739. 740. 741. 742. 743. 744. 745. 746. 747. 748. 749. 750. 751. 752. 753. 754. 755. 756. 757. 758. 759.

SKIPPER SPORT GRISOLIA SPORT SKI TOP MONTELLI SPORT AMBROSI SILVIO LUIGI VEGHER SPORT LINEA CALZATURE OSLER SPORT UKU PACHA MONDO VERTICALE SPAZIOUTDOOR LINO NON SOLO SPORT PESARO ALTAQUOTA PESCARA BUGARD KING LINE MAKAI RRTREK DF SPORT SPECIALIST PIACENZA L'ALTROSPORT OUTLANDERS VIVO DIMENSIONE SPORT GAME 7 ATHLETICS PIANTEDO MILESI SPORT ANSELMO VERTICAL SPORT PIETRAMURATA HELLAS PIANETA SPORT ASPORTSTATION STIMM PASTORINO CALZATURE ZAMBERLAN MOUNTAINSPORT SPORT CENTER ARIAPERTA M.C.RUNNING MIRAFIORI SPORT ONBOARD EUROSPORT MAGIC SPORT OUTDOOR LAB SNOWSPORT SPORTLAND C. ITALMARK SELMI MAGAZZINI BURCINA LIMITI VERTICALI VALLEE SPORT BIANCANEVE SHOPPING AMORINI PALU' CALZATURE UN SESTO ACCA BIG SPORT PROMO SPORT TENDE DA SOLE RAMOINO SPORTLER PORDENONE TOFFOLI SPORT CRIS CALZATURE BLOSSOMSKI LA SOSTA GAME 7 ATHLETICS PORTO NICOLA RIVELA SPORTISSIMO MIVAL SPORT GROSS SPORT LINO SPORT AVANTGARDE - CHIAVENNA FREE RUN IL CAMPIONE SPORT FAHRNER SURF SHOP LATEMAR SPORT 2000 SALEWA STORE PREDAZZO CAMP JOLLY SPORT XL MOUNTAIN BERGFUCHS BERGFUCHS MORASSI E S&F GAME 7 ATHLETICS RAVENNA OUTDOOR AND TREKKING OVERLANDER OUTDOOR RAVENNA AZ SPORT KAMP 3000 REGGIO GAS GINETTO SPORT SPORT FOLIE MONTAGNA DIMENSIONE VERTICALE NEW SHOP TUTTO PER LO SPORT CALZATURE PERTINGER CALZATURE PERTINGER POVOLI SPORT MOUNTAIN SICKS SHOP SPORT CIPRIANI SPORT NATURA SPORTNATURA DE GRANDI SPORT MARMOLADA DIEGO ANTONELLO SANTANGELO 104 ALP 3 ALTA QUOTA ROMA ALTA QUOTA ROMA BANCHETTI SPORT CALCATERRA SPORT CAM SPORT EVOLUTION CAMPO BASE ROMA CITY BEACH CLIMBER STORE D.FACTORY ECOLE VERTICALE EMPORIO SPORT MACALLE' GAFFI STORE GEOSTA GUVI I.T.R. IL CORRIDORE L'ANGOLO DELLO SPORT LBM SPORT METTIMI GIU’ MONTURA ROMA MOUNTAIN AFFAIR ROMA MOUNTAIN AFFAIR ROMA ONE RACE OTI SERVICE PATAGONIA ROMA GUVI EXPERIENCE PLANET SPORT RRTREK SCARMAN SPORT CENTER SPORT INCONTRO STANCE

PAVULLO NEL FRIGNANO PECORONE-LAURIA PEDRACES PEJO FONTI PELLIZANO TN PELLIZZANO PERGINE VALSUGANA PERGINE VALSUGANA PERTOSA PERUGIA PERUGIA PESARO PESARO PESCARA PESCARA PESCARA PESCARA PESCASSEROLI PIACENZA PIACENZA PIACENZA PIACENZA PIANCOGNO PIANTEDO PIAZZA BREMBANA PIETRA LIGURE PIETRAMURATA PIETRASANTA PIETRASANTA PIEVE D’ALPAGO PIEVE DI SOLIGO PIEVE DI TECO PIEVEBELVICINO PIEVESESTINA DI CESENA PINEROLO PINEROLO PINEROLO PINEROLO PINZOLO PINZOLO PINZOLO PINZOLO PISOGNE PISTOIA POLLONE POMBIA PONT SAINT MARTIN PONTE DI LEGNO PONTE FELCINO PONTE IN VALTELLINA PONTE SAN NICOLO' PONTEDASSIO PONTEDASSIO PONTEDASSIO PORDENONE PORDENONE PORLEZZA PORTA CAMPORTACCIO PORTO S. ELPIDIO POTENZA POTENZA POVE DEL GRAPPA POZZA DI FASSA POZZA DI FASSA PRATA CAMPORTACCIO PRATISSOLO DI SCANDIANO PRATO PRATO ALLO STELVIO PRATO NEVOSO PREDAZZO PREDAZZO PREMANA PREMOSELLO CHIOVENDA QUINCINETTO RASEN-ANTHOLZ RASUN RAVASCLETTO RAVENNA RAVENNA RAVENNA RAVENNA RECCO REGGIO EMILIA REGGIO EMILIA REGGIO EMILIA RESIA AL LAGO RIETI RIETI RIETI RIO DI PUSTERIA RIO DI PUSTERIA RIVA DEL GARDA RIVAROLO CANAVESE RIVISONDOLI ROCCA DI MEZZO ROCCA DI MEZZO ROCCA PIETORE ROCCAMORICE ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA


760. 761. 762. 763. 764. 765. 766. 767. 768. 769. 770. 771. 772. 773. 774. 775. 776. 777. 778. 779. 780. 781. 782. 783. 784. 785. 786. 787. 788. 789. 790. 791. 792. 793. 794. 795. 796. 797. 798. 799. 800. 801. 802. 803. 804. 805. 806. 807. 808. 809. 810. 811. 812. 813. 814. 815. 816. 817. 818. 819. 820. 821. 822. 823. 824. 825. 826. 827. 828. 829. 830. 831. 832. 833. 834. 835. 836. 837. 838. 839. 840. 841. 842. 843. 844. 845. 846. 847. 848. 849. 850. 851. 852. 853. 854. 855. 856. 857. 858. 859. 860. 861. 862. 863. 864. 865. 866. 867. 868. 869. 870. 871. 872. 873. 874. 875. 876. 877. 878. 879. 880. 881. 882. 883. 884. 885. 886. 887. 888. 889. 890.

THE ITALIANS THE SIDE OMNIA SPORT SHERPA MAGAZZINI MONTELLO BARBA SPORT IAF NETWORK MTA CONSULTING GODI SPORT CABAS SPORT DUEL TIME MAKALU' SPORT OXEEGO SHOP TASCI BRASI SPORT NON SOLO SPORT ROVIGO UNITED SPORTLIFEE SCHAFER BANCHER COSTAN SANDRO SPORTLAND SLALOM SPORT MC SPORT MARKET WEGER SPORT ERICH ALPSTATION BRESCIA BORTOLUSSI ALPSTATION AOSTA VERT SPORT GHITA SPORT EYDALLIN F.LLI CALZATURE DUE LEONI CALZATURE DUE LEONI SPORT STORE SLALOM SPORT SPORT HOLZER NOPI SPORT SPORT LAGAZUOI OLIDOM LA BOTTEGA DEL CIAPINABO' SARAMIN MARCELLO NOVESSE OCEANO DF SPORT SPECIALIST S.G. MILANESE GULLIVER FERRO OLYSPORT SPORTLER C.C. CORTI VENET GUIDE ALPINE AQUILE SAN MARTINO SPORT ACTIVE SHOES GALEASSI SPORT PARETI SPORT CENTER UNICO SPORT SERVOLARE 17 NEW ROCK CAMPING E SPORT NEW VIAGGIANDO GIUGLAR ACTIV SPORT SPORTISSIMO SABOLO PILLER FERRUCCIO PUNTO SPORT SAPPADA LESCI PIERO SCHUHHANDLUNG NIKLAUS TROPS IMMOBILIARE MONTOLI MARZORATI OLIVER SKI & SPORTSWEAR ALPSTATION SARZANA KAU KAU PASQUALI SPORTISSIMO TEAM SPECIALIST NOVA SPORT BESSON SPORT FAURE SPORT GIUGGIA SPORT MOUNTAIN EXPERIENCE SPORTING FERRI GIUSEPPE QUOTA 1050 ALBER HERMANN & CO. PIZIO SPORT ALPSTATIONLINE MAX SPORT VALLI SPORT GLUDERER & CO. SCHUHWAREN WEITHALER RO NICO SEDICO SPORT TEAM SPORT HANS LIBRALON GIORGIO DEMETZ MACIACONI SPORT RIFFESER SPORT WALTER SCHENK RICCARDO UNITED CABOT COVE GIANFRANCESCHI MARCO BAMBIN SEMENTI BRICOSPORT LIKE A RIVER LATINI SPORT COLUMBIA OUTLET SERRAVALLE SALEWA OUTLET SERRAVALLE MAXI SPORT SESTO ADA SPORT PASSET SPORT SPORT LE TORRI XL MOUNTAIN CAMILLOZZI MARTIN KINIGER SPORTMODE IL MARATONETA SPORT RONDIRO CENTO % SPORT MODA CENTER WEISS BENZI SPORTLER SILEA ALPIN SPORTS SPORT ENERGY K & K SPORTS SPORT GM ROCK & ICE BOSCAINI SCARPE GAME 7 ATHLETICS SONA CENTRO SPORT FIORELLI SPORT

ROMA ROMA ROMAGNANO SESIA RONCO BRIANTINO ROSETO DI CHERASCO ROVAGNATE ROVATO ROVELLO PORRO ROVERE VERONESE ROVERETO ROVERETO ROVERETO ROVERETO ROVERETO ROVETTA ROVIGO RUBANO RUFFRE' - MENDOLA S. CANDIDO S. MARTINO DI CASTROZZA S. STEFANO DI CADORE S.LEONARDO IN PASSIRIA S.MARTINO DI CASTROZZA S.MARTINO IN STRADA S.PAOLO/APPIANO S.VIGILIO DI MAREBBE S.ZENO NAVIGLIO SACILE SAINT CHRISTOPHE SAINT VINCENT SALERNO SALICE D'ULZIO SALORNO SALORNO SALSOMAGGIORE TERME SALUZZO SAN CANDIDO SAN CASSIANO SAN CASSIANO SAN CASSIANO IN BADIA SAN CLEMENTE SAN DONA' DI PIAVE SAN FEDELE INTELVI SAN FELICE CIRCEO SAN GIULIANO MILANESE SAN LORENZO SAN MARTINO BUON ALBERGO SAN MARTINO BUON ALBERGO SAN MARTINO BUON ALBERGO SAN MARTINO DI CASTROZZA SAN MARTINO DI CASTROZZA SAN MARTINO IN PASSIRIA SAN MASSIMO SAN PANCRAZIO SAN VENDEMIANO SAN VITO LO CAPO SAN ZENO NAVIGLIO SANREMO SANSEPOLCRO SANT'AMBROGIO SANTA CRISTINA VAL GARDENA SANTA GIUSTINA SANTI-VINCENT SAPPADA SAPPADA SARACENA SARENTINO SARMEOLA DI RUBANO SARONNO SARONNO SARONNO SARZANA SARZANA SASSARI SASSARI SASSUOLO SAUZE D' OULUX SAUZE D'OULX SAVIGLIANO SAVIGNANO SUL RUBICONE SAVONA SCANDIANO SCANNO SCENA SCHILPARIO SCHIO SCHIO SCHIO SCHLANDERS SCHNALS SCOPPITO SEDICO SEDICO SEISER ALM SELVA DI CADORE SELVA GARDENA SELVA GARDENA SELVA GARDENA SELVA VAL GARDENA SELVAZZANO DENTRO SENIGALLIA SENIGALLIA SEREGNO SEREGNO SERIATA SERRA SAN QUIRICO SERRAVALLE SCRIVIA SERRAVALLE SCRIVIA SESTO SAN GIOVANNI SESTRIERE SESTRIERE SESTRIERE SETTIMO VITTONE SEXTEN SEXTEN SIENA SIENA SIGNORESSA SIGNORESSA DI TREVIGNANO SILANDRO SILANUS SILEA SIUSI SIUSI SIUSI - CASTELROTTO SOLAROLO SOLDA SONA SONA SONDRIO SONDRIO

891. 892. 893. 894. 895. 896. 897. 898. 899. 900. 901. 902. 903. 904. 905. 906. 907. 908. 909. 910. 911. 912. 913. 914. 915. 916. 917. 918. 919. 920. 921. 922. 923. 924. 925. 926. 927. 928. 929. 930. 931. 932. 933. 934. 935. 936. 937. 938. 939. 940. 941. 942. 943. 944. 945. 946. 947. 948. 949. 950. 951. 952. 953. 954. 955. 956. 957. 958. 959. 960. 961. 962. 963. 964. 965. 966. 967. 968. 969. 970. 971. 972. 973. 974. 975. 976. 977. 978. 979. 980. 981. 982. 983. 984. 985. 986. 987. 988. 989. 990. 991. 992. 993. 994. 995. 996. 997. 998. 999. 1000. 1001. 1002. 1003. 1004. 1005. 1006. 1007. 1008. 1009. 1010. 1011. 1012. 1013. 1014. 1015. 1016. 1017. 1018. 1019. 1020. 1021.

PUNTO SPORT SONICO SPORTLAND NUOVA EDEN SPORT CAMPO BASE MODENA SPAZIO SPORT SPORT LEADER SPORT KASSL BERGER JOHANN GEORG OUTDOOR AND KNIVES TOTEM TREKKING QUOTA 900 VERTIGINI SPORT A2S SPORTS SPORT PFEIFER ADRIAN SPORT GOGGI SPORT SPORTLAND C.C.LE PO ALPSTATION TARVISIO AREA SPORT ARTENI SPORTLER TAVAGNACCO ZANI SPORT PIÙ SPORT SALVATORI SPORT IOCORRO! VERTIGINI SPORT L&B SPORT CONFSPORT SU E GIU' SPORT CRAZY IDEA ESSE TRE SEMPRE DI CORSA DORIANO SPORT GLOBO ACTIV ANGELI SPORT TECNICAL SKI ALIAN SPORT B-SIDE B-SIDE FACTORY B-SIDE FACTORY. BSHOP TORINO CUORE DA SPORTIVO GIANNONE SPORT GRASSI SPORT JOLLY SPORT JOLLY SPORT MILANESIO SPORT MONTICONE SPORT MONTURA SHOP ALPSTATION PASSION SPORT PROMOSPORT ADVENTURES RONCO OUTDOOR SALEWA STORE TORINO TAURUS TORINO TOTEM TREKKING WILLY SPORT THE PEAK GULLIVER C.D.M. STORE SPORTLER VICENZA LAGUZZI SPORT VERTICAL SPORT TRANSACQUA CARBOGNANI CALZATURE CATTI SPORT EMMEMODA MASTER SPORT TENDER-SPREAD WINGS COLOMBO SPORT MABB.90 TRENTO MONTURA TRENTO PATAGONIA TRENTO SHERPA3 ROCK & ICE SORAM SPORTLER TRENTO SPORTLER TRENTO TECNOSCI VERTICAL SPORT TRENTO ABRATEC LE BLOC SHOP AVVENTURA DUE DIMENSIONE MARINONI GOROBEY GABRIELE SPORTLER TRIESTE GAME 7 ATHLETICS TRIESTE CITYALPSTORE COOP. SCOUT AQUILEIA SCARL FIASCARIS FRANCO SPORT K2 SPORT MACO SPORT CORONES DYNAMIC LINES FIORELLI SPORT SALEWA OUTLET VALMONTONE MIRABEL SPORT PELLISSIER SPORT BONNY MODULAR LAB FREE SPORT LABS FREE SPORT LABS GAME 7 ATHLETICS VARESE LONGONI SPORT VARESE AD SPORT APUANE OUTDOOR ADRI SPORT CINTO SPORT LODO SPORT MAGNINI LODOVICO VERNAZZA SPORT CAMPO BASE VERONA DOUBLE FIVE MONTURA VERONA THE NORTH FACE VERONA TRAGUARDO VOLANTE CONTROCORRENTE MARATONANDO RE FRANCESCA PLANET SPORT GAME 7 ATHLETICS VICENZA LDR IMPORT EXPORT MAGARAGGIA SPORT OLIUNID VICENZA PRO SPORT SOARDI CARPANI SPORT GILIOLI SPORT MONDO MONTAGNA IPERALDES – SICER MALVOLTI FABIO SPORT EGARTER GAME 7 ATHLETICS VILLANOVA DHO SPORT

SONICO SONICO SORBOLO SPILAMBERTO SPILIMBERGO SQUINZANO ST.MARTIN/GADERTAL ST.NIKOLAUS/ULTEN STAFFOLO STROMBOLI STROMBOLI - ISOLE EOLIE STRONCONE SULDEN SULDEN SULMONA SURANO SUZZARA TARVISIO TAVAGNACCO TAVAGNACCO TAVAGNACCO TEMU TERAMO TERMINILLO TERNI TERNI TERRANOVA DI POLLINO TEZZE SUL BRENT TEZZE SUL BRENTA TIRANO TIRANO TIVOLI TIZZANO VAL PARMA TOBLACH TOLMEZZO TOLMEZZO TORGNON TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORINO TORRE BOLDONE TORRE PELLICE TORREANO DI MARTIGNACCO TORRI DI QUARTESOLO TORTONA TRANSACQUA TRAVERSETOLO TRAVERSETOLO TREGNAGO TREMESTIERI ETNEO TREMOSINE TRENTO TRENTO TRENTO TRENTO TRENTO TRENTO TRENTO TRENTO TRENTO TRENTO TREVISO TREVISO TRIESTE TRIESTE TRIESTE TRIESTE TRIESTE UDINE UDINE UDINE UDINE UDINE VAJONT VALDAORA VALLE DEL CADORE VALMASINO VALMONTONE VALTOURNENCHE VALTOURNENCHE VARESE VARESE VARESE VARESE VARESE VASTO VECCHIANO - FILETTOLE VERBANIA VERMIGLIO VERMIGLIO VERMIGLIO VERNAZZA VERONA VERONA VERONA VERONA VERONA VIADANA VIAREGGIO VIAREGGIO VIBO VALENTIA VICENZA VICENZA VICENZA VICENZA VICENZA VICENZA VIDICIATICO VIGNOLA VIGNOLA VILLA D'AGRI VILLA MINOZZO VILLABASSA VILLANOVA DI CASTENASO VILLANOVA MONDOVI

1022. 1023. 1024. 1025. 1026. 1027. 1028. 1029. 1030. 1031. 1032. 1033. 1034. 1035. 1036. 1037. 1038. 1039. 1040. 1041.

ROSSI SPORTLAND C. CENTRO ITALMARK AFFARI & SPORT VILLASANTA ZABLE SPORT BAROLI GIUSEPPE CALZATURE BAROLI CALZATURE BAROLI CALZATURE BRUNNER WALTER HERBERT PLANK SPORT SPORT CENTER NANDO SPORT LINARI FULVIO BRUBAKER STORE DI MARCO DURANDO EMILIANA CENTRO CALZATURIERO LA SPORTIVA ZIANO DI FIEMME SPORT TIRABOSCHI TIRABOSCHI SPORT MOLIN SPORT

VILLANOVA MONDOVI' VILLANUOVA SUL CLISI VILLASANTA VILLATORA DI SAONARA VILLENEUVE VILLENEUVE VILLENEUVE VIPITENO VIPITENO VIPITENO VISSO VISSO VITERBO VITERBO VIU' VOGOGNA ZIANO DI FIEMME ZOGNO ZOGNO ZOLDO ALTO

Germany 1042. 1043. 1044. 1045. 1046. 1047. 1048. 1049. 1050. 1051. 1052. 1053. 1054. 1055. 1056. 1057. 1058. 1059. 1060. 1061. 1062. 1063. 1064. 1065. 1066. 1067. 1068. 1069. 1070. 1071. 1072. 1073. 1074. 1075. 1076. 1077. 1078. 1079. 1080. 1081. 1082. 1083. 1084. 1085. 1086. 1087. 1088. 1089. 1090. 1091. 1092. 1093. 1094. 1095. 1096. 1097. 1098. 1099. 1100. 1101. 1102. 1103. 1104. 1105. 1106. 1107. 1108. 1109. 1110. 1111. 1112. 1113. 1114. 1115. 1116. 1117. 1118. 1119. 1120. 1121. 1122. 1123. 1124. 1125. 1126. 1127. 1128. 1129. 1130. 1131. 1132. 1133. 1134. 1135. 1136. 1137. 1138. 1139. 1140. 1141. 1142. 1143. 1144. 1145. 1146.

MOUNTAIN-SPORTS ROHRMEIER OUTDOOR CONDITION STEIGENBERGER BERGSPORTHÜTTE RIAP SPORT STADT LAND FLUSS BERGSPORT GEISTALLER CAMP 4 GLOBETROTTER BERLIN MONT K THE NORTH FACE BERLIN UNTERWEGS BIELEFELD KRENN MODE UND SPORT GLOBETROTTER BONN UNTERWEGS BONN UNTERWEGS BREMEN UNTERWEGS CELLE DER SKANDINAVIER MAGIC MOUNT ALLES GLOBETROTTER DRESDEN UNTERWEGS DUISBURG GLOBETROTTER DÜSSELDORF SACK & PACK UNTERWEGS ERFURT FREILAUF BERGSPORT MÜHLBAUER UNTERWEGS FLENSBURG GLOBETROTTER FRANKFURT THE NORTH FACE FRANKFURT SALEWA STORE FREIBURG SPORT BOHNY SPORT KIEFER THE NORTH FACE FREIBURG DOOROUT.COM NORDWAND SPORTS ALPINSPORT BASIS BERGSPORT WN ALPIN SPORT CONRAD BERGZEIT GLOBETROTTER HAMBURG GLOBETROTTER HAMBURG UNTERWEGS HAMM BSZ BERGSPORTZENTRALE ADVENTURE COMPANY SPORT NENNER BERGZEIT UNTERWEGS HÖXTER SPORT CONRAD UNTERWEGS JEVER BASISLAGER SPORT HANDELS SCENIC SPORTS BERGSPORT MAXI UNTERWEGS KIEL GLOBETROTTER AUSRÜSTUNG GLOBETROTTER KÖLN SPORT GRUNER ALPINSPORTZENTRALE ALPEN STRAND THE NORTH FACE LEIPZIG UNTERWEGS LEIPZIG BIWAK EISELIN SPORT ALPIN OUTDOOR LADEN ENGELHORN SPORTS OUTDOORTRENDS MAGIC MOUNT GLOBETROTTER METZINGEN ALPSTATION GLOBETROTTER MÜNCHEN KELLER SPORTS KELLER SPORTS RUMRICH STONE PROJECTS SALEWA WORLD MÜNCHEN SCHUSTER SPORTHAUS THE NORTH FACE MUNICH UNTERWEGS MÜNSTER SPORTHAUS SCHÖNHERR TONI WEISS TRAVEL & TREK BASTIAN SALEWA STORE OBERSTDORF SCHRATT 1803 UNTERWEGS OLDENBURG DER OUTDOORLADEN DENK E-XPLOSION SALEWA OUTLET RADOLFZELL GIPFELSTÜRMER LAUF UND BERG KÖNIG SALEWA STORE REGENSBURG MONTAGNE-SPORT DIE WERKER STUTTGART GLOBETROTTER STUTTGART GLOBETROTTER HARZ SCHNEIDER RAD+SPORT VIKING ADVENTURES BIWAKSCHACHTEL GLOBETROTTER ULM SALEWA OUTLET WERTHEIM UNTERWEGS WESEL UNTERWEGS WILHELMSHAVEN BASISLAGER WÜRZBURG SALEWA OUTLET ZWEIBRÜCKEN BOARDERLINE FUNSPORT GEWERBEPARK MEON FUNSPORT.DE

ANSBACH ASCHAFFENBURG ASCHAU AUGSBURG BAD REICHENHALL BAD TÖLZ BERCHTESGADEN BERLIN BERLIN BERLIN BERLIN BIELEFELD BISCHOFSWIESEN BONN BONN BREMEN CELLE COBURG DORTMUND DRESDEN DUISBURG DÜSSELDORF DÜSSELDORF ERFURT ERLANGEN FELDKIRCHEN WESTERHAM FLENSBURG FRANKFURT AM MAIN FRANKFURT AM MAIN FREIBURG FREIBURG FREIBURG FREIBURG IM BREISGAU FULDA FÜSSEN GARMISCH-PARTENKIRCHEN GARMISCH-PARTENKIRCHEN GARMISCH-PARTENKIRCHEN GMUND-MOOSRAIN HAMBURG HAMBURG HAMM HANNOVER HEILBRONN HINTERTUX HOLZKIRCHEN / GROSSHARTPENNING HÖXTER IFFELDORF JEVER KARLSRUHE KAUFBEUREN KEMPTEN KIEL KÖLN KÖLN KONSTANZ LANDSBERG AM LECH LANDSHUT LEIPZIG LEIPZIG LIMBURG LÖRRACH MAINZ MANNHEIM MARKTOBERDORF MENDEN METZINGEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MÜNCHEN MUNICH MÜNSTER NEUSTIFT NÜRNBERG NÜRNBERG OBERSTDORF OBERSTDORF OLDENBURG PADERBORN PASSAU PFORZHEIM RADOLFZELL RAVENSBURG REGENSBURG REGENSBURG ROSENHEIM STUTTGART STUTTGART TORFHAUS (HARZ) TRAUNSTEIN TRIER TÜBINGEN ULM WERTHEIM WESEL WILHELMSHAVEN WÜRZBURG ZWEIBRÜCKEN BERLIN BERLIN BERLIN- BIESDORF


1147. 1148. 1149. 1150. 1151. 1152. 1153. 1154. 1155. 1156. 1157. 1158. 1159. 1160. 1161. 1162. 1163. 1164. 1165. 1166. 1167. 1168. 1169. 1170. 1171. 1172. 1173. 1174.

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LAST WORD BY

D AV I D E F I O R A S O

«Noi tutti ci sforziamo di ottenere sicurezza, prosperità, comfort, longevità e prevedibilità. I cervi ci provano con le loro zampe flessuose, i mandriani con trappole e veleno, lo statista con la penna, la maggior parte di noi con macchine, voti e dollari – ma in fondo tutto si riduce alla stessa cosa: vivere in pace. In una certa misura, raggiungere questo scopo è più che sufficiente, e forse è una condizione per poter pensare in maniera oggettiva; ma troppa sicurezza, a lungo andare, sembra produrre solo pericoli. Forse è questo che significa il detto di Thoreau: “Nella natura selvaggia sta la salvezza del mondo”. Forse è questo il significato nascosto nell’ululato del lupo, che le montagne conoscono da molto tempo, ma che gli uomini raramente percepiscono.» “Pensare come una montagna” è uno degli scritti più potenti contenuti in “A Sand County Almanac” di Aldo Leopold, manifesto dell’ambientalismo moderno. Un’esortazione, rivolta all’uomo di oggi, a trascendere il punto di vista antropocentrico e contemplare la natura e le creature che vivono su di essa come un organismo dotato di equilibrio, armonia e bellezza – e da cui dipende la nostra stessa integrità e salute. Questa raccolta di testi è stata concepita durante una vita intensa, dedita alla pratica del selvatico e della foresta. Guardaboschi, ecologo e ambientalista, praticante di una “wilderness” che divenne filosofia del mondo, divulgatore dell’etica della Terra, Aldo Leopold descrive come l’equilibrio tra natura e umanità risieda nella conservazione, non nello sfruttamento insensato delle risorse. Una lettura rivoluzionaria, anche oggi e soprattutto oggi, a sessant’anni di distanza. Non avere ascoltato maestri come George Perkins Marsh o Henry David Thoreau, John Muir o Wallace Stegner è stato un errore grave. Proviamo a cambiare marcia, a dare una svolta alla nostra cultura, al nostro pensiero, alle nostre azioni. Nel rispetto della Terra che ci ospita.


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