The Pill Magazine 30 It

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• ISSUE 30 •

25.000 COPIES IN 1600 SHOPS IN ITALY, SWITZERLAND, AUSTRIA, GERMANY, FRANCE, NETHERLANDS, SPAIN AND ENGLAND



S H A P E D O N T H E AT H L E T E – B E A N AT H L E T E


ISSUE 30 CONTENTS & CREW

T H E D A I LY P I L L

P. 6

BEST MADE

P. 1 0

KILLER COLLAB

P. 1 4

EDITOR IN CHIEF

denis@hand-communication.com E D I TO R I A L C O O R D I N ATO R

Davide Fioraso | davide@hand-communication.com Giulia Boccola | giulia@hand-communication.com Silvia Galliani | silvia@hand-communication.com

ECO SEVEN

P. 1 8

E L I CA T E C H N O LO GY BY A K U

P. 2 2

VIBRAM ARTIC GRIP

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BEHIND A VIBRAM COVER

P. 2 6

P R A N A T H E T O U C H O F N AT U R E

P. 2 8

ARC’TERYX PROCLINE AR CARBON SKI BOOTS

P. 3 0

THEPILLMAGAZINE.COM

G O R E -T E X G L O V E S . G O R E A C T I V E & G O R E G R I P T E C H N O LO GY

P. 3 2

Giulia Boccola Silvia Galliani

CIRCULAR DESIGN

P. 3 4

F L O W O U T D O O R F E S T I VA L B Y V I B R A M

P. 3 6

OBERALP CONVENTION

P. 3 8

PA T A G O N I A C A M P A I G N

P. 4 0

T H E N O R T H FAC E M O U N TA I N F E S T I VA L 2 0 1 8

P. 4 6

T H E N O R T H FAC E P I N N AC L E P R O J E C T

P. 5 0

R O D E L L A R L A S P O R T I VA CLIMBING MEETING

P. 5 4

VA G A B I O N D E

P. 5 8

Z ABARDAST

P. 6 2

MARKUS EDER

P. 6 6

LOCAL HEROES

P. 7 0

ABOVE EVERY THING

P. 7 6

SLAINTÉ

P. 8 4

INDIAN SUMMER

E D I T I N G & T R A N S L AT I O N S

Silvia Galliani ART DIRECTION

George Boutall | george@evergreendesignhouse.com Francesca Pagliaro| francesca@evergreendesignhouse.com Diego Marmi| diego@evergreendesignhouse.com

PHOTO SENIOR

Thomas Monsorno PHOTOGRAPHERS & FILMERS

Giulia Boccola, Andrea Schilirò, Denis Piccolo, Patte Schwienbacher, Achille Mauri, Matteo Pavana, Thomas Monsorno C O L L A B O R ATO R S

Matteo Rossato, Fabrizio Bertone, Enrico Santillo, Dario Toso C O M PA N Y E D I TO R

Hand Communication Corso Francia 17, Torino hello@hand-communication.com COVER

Diego Marmi| Evergreen Design House PRINT

Grafiche Ambert Verolengo TO DISTRIBUTION

25.000 copies distribuited in 1600 shops in Italy, Switzerland, Austria, Gemrany, France, Spain, England & The Netherlands ADVERTISING

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P. 9 2

AWA K E N S

P. 1 0 2

GREEN DARKNESS

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The Pill rivista bimestrale registrata al tribunale di Milano il 29/02/2016 al numero 73

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DRY BACK

W I N T E R

T R A I N

Quando le temperature calano, sudare durante una salita in velocità può portare il rischio di colpi di freddo e ipotermia. Per tenere la schiena all’asciutto, abbiamo equipaggiato lo zaino Winter Train da ski mountaineering e speed hiking con il nostro sistema di microventilazione Contact Flow Fit. Il sistema di trasporto mantiene lo zaino aderente al corpo assicurando un carico stabile, e gli spallacci sdoppiati Split Shoulder Straps lasciano tutta la libertà di movimento necessaria per le tue attività invernali in montagna.

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EDITO BY

T H E P I L L FA M I LY PHOTO BY

SIMONE MONDINO

Le coincidenze costellano la nostra giornata, ci stupiscono, talvolta sconvolgono i nostri piani o ci cambiano la vita. Ma spesso, ci ostiniamo a ignorarle. Qualche giorno fa, bombardato da input mediatici, riflettevo sull’uso (e abuso) della parola “outdoor”. Sull’evoluzione di un mercato che sempre più coniuga moda, lifestyle e aspetti tecnici. Sulla crescita di festival ed eventi cittadini dedicati a discipline sportive che hanno come terreno di azione la natura. Sul fatto che oramai, queste attività, siano diventate risorsa economica non marginale per territori che hanno un patrimonio da valorizzare e proporre. Spesso in un ambiente non strutturato per accogliere grandi numeri e che bisogna impostare in modo essenziale, tenendo conto della sua fragilità. Oramai il “vivere diverso”, il ”muoversi all’aria aperta” è diventata una necessità che coinvolge grandi strati di popolazione, di ogni livello sociale. Pensate solo al settore automotive, oramai costellato di sigle come all space, active tourer o cross country. Si sta venendo a creare sempre più una situazione estremamente funzionale e predisposta. Senza più quel fascino di mistero. Senza il semplice imprevisto. Voi ora direte: e cosa c’entra la coincidenza? E’ proprio con questi pensieri in testa, seduto sulla carrozza di un treno, che mi sono imbattuto in una conversazione tra Walter Bonatti e l’alpinista/scrittrice Silvia Metzeltin. Sono parole di oltre 30 anni fa, che potete trovare alla fine di questo numero. Prendete quel testo, e provate a sostituire la parola “avventura” con “outdoor”. Io non credo nelle coincidenze prive di significato. Ritengo che si tratti di messaggi, indicazioni legate agli aspetti della nostra quotidianità che meritano un’occhiata più attenta.


SPECTRE 2.0 Leggerezza in salita, perfetta manovrabilità e controllo della potenza in discesa. Scafo in Grilamid con Vertebra Technology™ carbon reinforced, 60° di escursione e suola Vibram® bi-mescola a doppia densità. Attenzione: può creare dipendenza da nevi polverose.


THE DAILY PILL BY DAV I D E F I O R AS O

B U R TO N E N I T R O N E L L’ E U R O P E A N O U T D O O R G R O U P Burton e Nitro, due nomi ben noti nel mondo dello snowboard, sono entrati a far parte dell’European Outdoor Group. L’ingresso nell’EOG, come primi membri attivi esclusivamente nel settore

degli sport da tavola, apre una nuova realtà e mette in luce un rapporto di sinergia con l’industria

outdoor tradizionale. “L’EOG è lieta di dare il benvenuto a Burton e Nitro come membri” - ha affermato Mark Held, segretario generale dell’EOG. “Questa espansione è un chiaro riflesso dell’evoluzione del termine outdoor”. Anche Salomon è in procinto di aggiungere la categoria snowboard al suo attuale stato di membership.

A D I DA S R I ST R U T T U R A I L M A N AG E M E N T P E R L’ E U R O PA O C C I D E N TA L E L’attività del gruppo Adidas ha segnato il passo nel secondo trimestre 2018. Un rallentamento

annunciato, ma che sembra essere stato maggiore del previsto, con una contrazione delle vendite dello 0,1%. Il colosso di Herzogenaurach ha reagito alla stagnazione dei dati economici nominando

Arthur Hoeld come nuovo Managing Director Western Europe. Il 48enne tedesco, alla guida di

Adidas Originals dal 2011 e già responsabile della strategia e dello sviluppo del marchio Adidas a livello globale, sostituisce Alain Pourcelot, passato al ruolo di Direttore della Training Unit. In parallelo, Guillaume de Montplanet viene promosso Senior Vice President per l’Europa occidentale.

RAIDLIGHT FOOTWEAR COLLECTION Con una conferenza stampa tenutasi a Chamonix Mont Blanc nei giorni dell’UTMB, Raidlight ha presentato in anteprima la sua nuova collezione di calzature da trail running. E’ stato lo stesso Benoit Laval, pioniere della corsa off-road e fondatore del marchio, ad illustrare i 4 modelli per

uomo e donna sviluppati a Montebelluna, nell’R&D footwear facility del Gruppo Rossignol: Revolutiv (per le condizioni più difficili), Responsive XP (per i percorsi veloci), Responsive Ultra (ultra

comfort, ultra performance) e Responsive Dynamic (aggressiva, e non solo nel look). Le calzature saranno lanciate al pubblico all'inizio del 2019.

N U OVA H O L D I N G B O L L É B R A N D S Dopo la recente acquisizione di Bollé, Bollé Safety, Serengeti e Cébé dal gruppo Vista Outdoor, A&M Capital ha deciso di riunire i marchi sotto una nuova holding guidata dal nome più impor-

tante e rappresentativo. Bollé Brands fornirà servizi ad ogni livello aziendale anche per Serengeti e Cébé. Il passaggio verrà attuato nel corso delle prossime settimane su scala globale, mentre la

sede rimarrà in Francia, casa Bollé dal 1888. Bollé Brands è una compagnia dedicata interamente al business Eyewear e Helmets che punta sull’investimento e lo sviluppo dei propri marchi. Peter Smith, ex amministratore delegato di Musto, ricoprirà la carica di CEO per questa nuova holding.

N U OVO M A R K E T I N G D I R EC TO R P E R SA L E WA A partire da novembre il team marketing Salewa può contare sull’esperienza e la passione sportiva di un nuovo capocordata. Thomas Aichner ha assunto infatti il ruolo di Marketing Director

sostituendo Maurizio Priano. Volto noto del management turistico, Aichner è stato per undici anni CEO di Merano Marketing, e negli ultimi tre anni si è occupato della promozione dell’Alto Adige in veste di Head of Marketing di IDM, l’azienda pubblica di sviluppo delle attività economiche.

Forte di un bagaglio professionale nel settore turistico, il nuovo Direttore Marketing è appassionato di attività in montagna e membro del Soccorso Alpino di Merano.

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Michelle Parker Pemberton, British Columbia

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FREERIDE TOURING Un design progressivo che garantisce protezione, libertĂ di movimento e regolazione termica per giornate in backcountry.

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THE DAILY PILL BY DAV I D E F I O R AS O

I L G R U P P O C I N E S E A N TA S I P O S I Z I O N A P E R AC Q U I S I R E AMER SPORTS Il gruppo finlandese, proprietario dei brand Arc'teryx, Atomic, Mavic, Peak Performance, Salomon e Wilson, ha annunciato segnali di interesse da parte di un consorzio formato da Anta Sports, suo

concorrente cinese, e dalla società di private equity FountainVest Partners. Un’offensiva di primo

piano ad un attore di peso del mercato outdoor che potrebbe portare ad una transazione superiore ai 4 miliardi di euro. Con la volontà di focalizzarsi sulle attività più redditizie, Amer Sports sta riflettendo sul futuro di Mavic, marchio francese specializzato nel ciclismo, e sulle divisioni Fitness (Precor) e Sports Instruments (Suunto).

AS I C S S U P P O R TA 5 STA R T U P C O N I L P R O G R A M M A T E N K A N -T E N Cinque start up del settore sport e benessere sono state selezionate da ASICS per il programma

Tenkan-Ten, espressione giapponese che significa “punto di svolta”. Con l’intento di far cresce-

re coloro che operano nell’innovazione dei prodotti e dei servizi, le aziende lavoreranno, fino a gennaio 2019, presso l’ASICS Innovation Centre di Barcellona. Ciascuna ha ricevuto un supporto finanziario pari a 30.000€ per sviluppare il proprio progetto, oltre alla possibilità di comunicare

direttamente con i dirigenti ASICS. Le cinque start up sono: Runnin’ City (Francia), Curv (Canada), A-Champs (USA), Entrenarme (Spagna) e Pyrates (Svizzera).

N I D EC K E R AC Q U I S I S C E R O M E , BATA L EO N , LO B ST E R E SWITCHBACK Inizia una nuova era nel mondo dello snowboard. In due operazioni distinte il gruppo Nidecker, guidato dai fratelli Cédric, Xavier e Henry, e già proprietario di Yes, Jones, Now e Flow, ha acquisito da Jorgen Karlsen la quota di maggioranza di Low Pressure Studio (Bataleon, Lobster e

Switchback). Contemporaneamente, è entrato a far parte di LPS anche l'iconico marchio Rome SDS fondato 17 anni fa da Josh Reid. Continuerà a mantenere la sede di Amsterdam ed essere seguito

dalla stessa squadra che gestisce l'azienda da oltre un decennio. La parte di design e di R&D rimarranno a Waterbury, nel Vermont.

L AVA R E D O U LT R A T R A I L : L A S P O R T I VA È I L N U O V O TITLE SPONSOR Tremilaseicento iscritti, oltre 60 nazioni rappresentate, unica tappa italiana del circuito Ultra Trail

World Tour. Senza dubbio un sogno per molti trail runner. Dodici edizioni disputate, un percorso di crescita costante ed una quarta lunghezza pronta ad affiancarsi alle classiche distanze. Percorso di crescita analogo, sviluppato in oltre 90 anni di storia, lo ha compiuto La Sportiva, marchio con il quale è stato siglato l’accordo di title sponsor per i prossimi 3 anni. Un passaggio importante

in termini di immagine che andrà a sottolineare ancora di più il carattere dolomitico e territoriale della manifestazione.

V F C O R P O R AT I O N C E D E I L M A R C H I O R E E F ll colosso statunitense VF Corporation, che ha recentemente trasferito a Denver il suo global headquarters, ha ceduto il marchio Reef a Rockport, gruppo calzaturiero acquisito a sua volta da

Charlesbank Capital Partners. Reef continuerà ad operare in maniera indipendente conservando la propria sede a Carlsbad, in California. Dopo aver scorporato in una società indipendente (dal

nome NewCo) i marchi Wrangler e Lee, VF prosegue la propria ristrutturazione concentrando le forze sui brand più redditizi, in particolare Vans, Timberland e The North Face.

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S U STAINAB ILIT Y MOV E M E NT CLOTHING FOR POSITIVE CHANGE From the farm to the factory to our closets, we have an opportunity to reduce our impact on the environment. But we need your help. Start asking questions about your clothes in the same way you ask about the food you eat, and you can help fundamentally change the way clothing is made.

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1.GREGORY

2 . SA L E WA

3.SO ILL

PROXY 45

SARNER WOOL HOODY

2020 GOLD

Suitcase or pack? It's both! Per l'autunno 2018 Gregory ha lanciato due nuovi travel packs che combinano la sofisticata suspension technology con caratteristiche di una valigia da viaggio sapientemente organizzata. Il backpanel si apre completamente rendendo i contenuti facilmente accessibili. Lo scomparto ActiveShield, impermeabile e stinkproof, separa gli indumenti sporchi e bagnati da tutto il resto. Il modello Proxy (da donna) è disponibile in Antigua Green o Mystic Grey in versione 45 o 65 litri.

Calda giacca full-zip realizzata con la tradizionale lavorazione Sarner. Tessitura a maglia con lana riciclata (proveniente soprattutto dalla Val di Funes) accoppiata a morbido Jersey elasticizzato per renderla antivento e idrorepellente, adatta ad un utilizzo escursionistico. Taglio classico e versatile, perfetto per portare un tocco alpino nella vita di ogni giorno. Dotata di due tasche con zip, cappuccio preformato e cuciture taglio vivo.

Come ben saprete, l'arrampicata sportiva farà il suo debutto ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Per celebrare questo avvenimento, il brand di St. Louis, fondato da Daniel Chancellor, ha realizzato l’esclusivo modello 2020 Gold. Una scarpa aggressiva ed estremamente leggera con intersuola ultra sottile per offrire una calzata morbida e sensibile. Linguetta imbottita, chiusura a velcro di ampie dimensioni e gomma Dark Matter originariamente sviluppata per i Navy Seals.

4.BRS OFFROAD

5 . H A N WAG

6.BIOLITE

SHERPA TRAILER

GRÜNTEN WINTER

FIREPIT

Un nuovo protagonista nel mondo del campeggio offroad. La cabina riscaldata, dotata di TV LED da 21“, può comodamente ospitare 2 persone; altrettante nella rooftop tent. Gli spazi, perfettamente organizzati, comprendono due scomparti frigo da 30L, uno scomparto per pentole e padelle, un cassetto estraibile per gli alimenti, un lavandino popdown con riserva d'acqua da 200 litri. Include veranda parasole oscillante, doccia esterna drop down, batteria al litio da 125 ampere e pannello solare da 200 watt.

Tradizione e funzionalità per uno stile inconfondibile. Scarponcino mid-cut senza tempo, con doppia cucitura e collarino morbido, tomaia in pelle pieno fiore e suola IceGrip ZT. Solido e affidabile, ideale per l’uso quotidiano durante la stagione invernale. Grünten fa parte della nuova collezione Double-Stitched dello storico marchio bavarese Hanwag, specializzato da quasi un secolo nella produzione di calzature da alpinismo e trekking.

See Fire, Not Smoke. Goditi il calore del fuoco in prima fila. Il nuovo FirePit di BioLite garantisce fiamme iper efficienti grazie ad un sistema brevettato che le ossigena nelle posizioni chiave, migliorando la combustione e producendo meno fumo. La maglia a raggi X consente di controllare l’andamento da tutte le angolazioni, regolando la fiamma dal telefono grazie alla connettività Bluetooth. E’ alimentato da un powerpack removibile da 10.400 mAh e include una griglia per la cottura in stile hibachi.

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BEST MADE BY DAV I D E F I O R AS O

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7. S U U N T O

8.HOWLER BROTHERS

9.NIKE

9 BARO TITANIUM

MERLIN JACKET

AIR MAX 270 BOWFIN

Il top di gamma della collezione Suunto 9, la nuova linea di orologi GPS multisport che permette fino a 120 ore di tracciamento continuo dell’attività grazie ad un sistema di gestione oculata della carica. La versione Baro Titanium, dotata di sensore di pressione integrato, presenta una robusta lunetta in titanio grado 5, vetro in cristallo zaffiro e cinturino in silicone con meccanismo di rilascio rapido e motivo cesellato a triangoli. Oltre 80 modalità sport e frequenza cardiaca al polso stimata.

Dai primi freddi autunnali all’inverno inoltrato. Realizzata in poliestere micro rip-stop resistente all'acqua, con isolamento sintetico Primaloft One, la giacca Merlin di Howler Bros funziona bene come stand alone o come strato intermedio caldo e leggero quando il termometro scende. Versione aggiornata con polsini a coste, toppe rinforzate sulle spalle e quattro nuove colorazioni. Comfort, innovazione e stile western. Da Austin, Texas.

Dopo il ritorno della Air Humara, Nike rilancia un’altra silhouette ispirata al mondo dell’hiking, capitalizzando uno dei più grandi trend del 2018. La Air Max 270, nota per vantare la maggior unità Air della gamma Nike, tornerà a fine anno in una versione utility con dettagli estetici soliti dei modelli ACG. Intersuola in schiuma modellata a doppia densità e tomaia in mesh, nylon e pelle a motivi contrapposti. Disponibile in sei differenti colorazioni, audaci e retrò.

12.ARMSTRONG'S A L L N AT U R A L

10.SAMSUNG

1 1.SALOMON

SMARTTHINGS TRACKER

TREK S/LAB BOOTS

Un modo nuovo per trovare ciò che conta. SmartThings Tracker è un piccolo dispositivo, connesso alla rete LTE, in grado di fornire costantemente la sua posizione tramite apposita app in download su Android e iOS. La sua utilità? Il monitoraggio dei propri bambini, di un animale domestico, di un mazzo di chiavi, uno zaino o una valigia. Al contrario, può essere utilizzato per fornire la propria posizione, notifiche o segnali di SOS. Include una batteria ricaricabile con autonomia per l’intera settimana.

Amanti della splitboard, gioite. Per la stagione FW 18/19 Salomon presenta il non plus ultra degli scarponi da backcountry touring. La chiusura, suddivisa in due parti, permette di liberare la caviglia in fase di risalita e restringere la struttura in maniera rapida e precisa grazie al sistema BOA. Flex sostenitivo ma estremamente confortevole. La scarpetta interna utilizza i migliori ritrovati di casa Salomon, a partire da tessuti traspiranti e inserti termoformabili.

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BL ACK LEATHER DOPP KIT

La storia di Armstrong's All Natural nasce a Brooklyn con la prima cera naturale per mantenere e ravvivare il cuoio dei propri scarponi. Questo raffinato dopp kit in pelle sfoggia una robusta maniglia per il trasporto e una solida cerniera in ottone che si apre su un ampio vano da 4x10". Al suo interno trovano spazio, oltre alla classica boot wax, una confezione di saddle soap da utilizzare su pelli particolarmente sporche, il conditioner e le relative spazzole per applicazione e pulizia.


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KILLER COLLAB BY DAV I D E F I O R AS O

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1.BL ACK DIAMOND X BURTON

2.NW ALPINE X BERG-SHRUND

COMPACTOR POLES

CAPSTONE SUMMIT BAG

La collaudata tecnologia Z-Pole di Black Diamond incontra il marchio Burton per questo bastoncino pieghevole a lunghezza regolabile con albero a tre sezioni in alluminio. Ideale per lo splitboarding, si compatta facilmente all’interno dello zaino, garantendo un solido sostegno nelle fasi in movimento. Disponibile in due diverse taglie: S (105-125 cm) e L (115-135 cm). L’arma segreta per i tour in backcountry.

Sotto il nome Berg-Shrund si celano le creazioni di Dustin Fric, alpinista, ice climber e ambassador del brand NW Alpine. Tra una scalata e l’altra, cuce e assembla alcuni tra gli zaini più ambiti nella scena locale di Bozeman, nel Montana. Nessun pezzo è uguale all’altro, tanto vale per questa collaborazione sulla Capstone Summit Bag in DX40 e 210D HDPE, nylon rinforzato con fibre in polietilene ad alta densità.

FOKKER JACKET

4.RED WING X TODD SNYDER

5.KAZUKI KURAISHI X THE NORTH FACE

6.NIXON X C.R. STECYK III LIMITED EDITION DESCENDER

URBAN E XPLORATION BLACK SERIES

Il brand californiano Nixon ha presentato la collaborazione con il leggendario artista e fotografo C.R. Stecyk III, pioniere del movimento Dogtown e co-fondatore della rivista Juxtapoz. Pezzo forte il Descender in edizione limitata a soli 100 pezzi. Questo orologio tattico in acciaio inossidabile, con cassa e fondello Cerakote graffiti, è impermeabile fino a 30 ATM e viene fornito nella sua valigetta personalizzata.

MOC TOE BOOT

Una storia iniziata nel 1905 da Charles Beckman ed oggi, un marchio inciso nella storia calzaturiera americana. Red Wing ha collaborato con il designer newyorkese Todd Snyder per l'edizione speciale di una delle silhouette più amate: l'877 Classic Moc. Questa nuova versione, realizzata con un mix di pelle e scamosciato, è stata aggiornata con suola Vibram ed un gambale più corto e compatto.

Dalla collaborazione con l’artista e designer giapponese Kazuki Kuraishi nasce una nuova capsule TNF per l’autunno/inverno 2018. Un look unico per uno street style che combina materiali di prima qualità e dettagli innovativi. Collection Kazuki è composta da 14 capi uomo, tra cui 3 modelli di giacca, 3 modelli di T-shirt e un pantalone. Tutti disponibili in due varianti cromatiche: cosmic blue e burnt olive green.

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3.HALLDOR HELGASON X H O R S E F E AT H E R S Lo scorso febbraio Halldór Helgason è diventato membro della famiglia Horsefeathers raggiungendo il fratello Eiki nel global team. Di contro, i capi Atrip Apparel sono stati trasferiti sotto una signature line marchiata dal brand cecoslovacco. Fokker Jacket fa parte della nuova collezione 2018/19 e verrà offerta in combo con i pantaloni Ghost. Shell in UltraTech 5/5 idrorepellente con trattamento DWR C6.


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KILLER COLLAB BY DAV I D E F I O R AS O

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7. S M I T H O P T I C S X B 4 B C SKYLINE GOGGLE

8.UNITED BY BLUE X DANNER

9.NIKE X PENDLETON

Per molti americani ottobre è il momento di raddoppiare gli sforzi nella lotta contro il cancro al seno. Smith Optics ha deciso di scendere al fianco della fondazione Boarding 4 Breast Cancer (B4BC) realizzando una versione personalizzata della nuovissima maschera Skyline. I proventi andranno a sostenere la diagnosi precoce e sensibilizzare le nuove generazione ad uno stile di vita sano e attivo.

U LT I M AT E B I S O N S O C K

Una soluzione davvero unica per l’iconico modello Air Max del 1990, personalizzabile a piacere con quattro diverse fantasie di lana Pendleton ispirate alla terra e alle montagne. Numerose le opzioni in pelle nabuk premium per Swoosh, occhielli e tallone. Realizza il tuo design tramite il builder NIKEiD che trovi sullo shop online e l’articolo ti verrà consegnato entro 4 settimane.

10.ADIDAS X LIVESTOCK

11.STUTTERHEIM X HAPPY SOCKS

12.KEVIN BUTLER X IGLOO COOLERS

THE DREAM RAINCOAT

P L AY M AT E E L I T E

Se è vero che gli opposti si attraggono, ecco che la malinconia svedese incontra la vivacità cromatica e di tendenza. Questo capo esclusivo combina lo stile senza tempo di Stutterheim con l’artwork Big Dot distintivo di Happy Socks. Semplicità, funzionalità, design e tecniche di saldatura a caldo per affrontare la pioggia senza problemi e con un pizzico di allegria.

Per celebrare il 45mo anno di produzione del modello Playmate, Igloo Coolers ha invitato l’artista Kevin Butler, noto per il suo progetto Rad Cars with Rad Surfboards, a realizzare questa limited edition della versione Elite. Un design vivace e colorato che mette in risalto la sua passione per la cultura pop e l'iconografia classica del surf. 15L di capacità per mantenere al fresco, con stile, almeno 30 lattine di birra.

TERREX SKYCHASER

Adidas Consortium ha collaborato con lo store canadese Livestock per questa edizione speciale del modello Terrex Skychaser, scarpa da trail running con sottili elevazioni stilistiche. Una combinazione vintage di pelle scamosciata e nylon per la tomaia, fodera in Gore-Tex e motivi stampati. Completano l’offerta un’intersuola in EVA con ammortizzazione Boost e l’aggressiva suola in gomma Continental.

Come parte della collaborazione tra UBB e Danner, questo calzino in filato di bisonte, tracciabile e sostenibile, è l’accessorio perfetto da abbinare al nuovo scarpone in pelle Light Bison Boot. Maglia in spandex lungo tutta la gamba, zone rinforzate sul tallone e sulle dita, supporto per arco plantare e cuciture piatte. Traspirante, antimicrobico e soprattutto caldo. Made in USA.

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AIR MAX 90 ID



ECO SEVEN BY DAV I D E F I O R AS O

˜ M E LT I N G I C E : U N A S F I D A A L R I S C A L DAMENTO GLOBALE E AL PRESIDENTE TRUMP

Un colosso di ghiaccio alto 35 metri, dal profilo piuttosto riconoscibile, potrebbe un giorno svettare sulle acque dell'Artico. Project Trumpmore prende spunto dalle controverse posizioni sui cambiamenti climatici perseguite dalla Casa Bianca e dal desiderio di Trump di vedere un giorno il suo volto scolpito sul Monte Rushmore. Tra provocazione, esperimento scientifico e opera d'arte, l'idea del gruppo ambientalista finlandese Melting Ice è di scolpire il profilo del presidente su un iceberg e di installarvi una telecamera che documenti dal vivo il suo destino. Lo scopo? Ribadire una questione fondamentale sul riscaldamento globale: che ci si creda o meno, sta comunque avvenendo. Se il presidente avesse ragione, il suo profilo dovrebbe infatti attraversare indenne il prossimo millennio.

E C C O P R E S E N TA U N A N U OVA T E C N O LO G I A D I C O N C I AT U R A A R I S PA R M I O D ' AC Q UA

Il consumo mondiale di acqua nella produzione della pelle è stimato a 400 miliardi di litri all'anno. In occasione del World Water Congress 2018 di Tokyo, ECCO Leather ha presentato una nuova tecnologia destinata a rivoluzionare l'intero settore. Dopo 5 anni di studi, il suo team di ricerca applicata ha cambiato il processo di concia utilizzando l'umidità già presente nelle pelli. DriTan permette di risparmiare enormi quantità di acqua, riducendo considerevolmente lo scarico delle acque reflue e l'uso di sostanze chimiche. La pelle risultante è indistinguibile dalle pelli tradizionalmente conciate in termini di qualità, caratteristiche e stabilità. Solo nella sua conceria nei Paesi Bassi, ECCO Leather eliminerà 600 tonnellate di fanghi conciari e 25 milioni di litri di acqua all'anno.

NASCE PRIMALOFT BIO, IL PRIMO ISOLAMENTO SINTETICO IN FIBRE RICICL ATE BIODEGRADABILI

PrimaLoft, leader mondiale in soluzioni avanzate per la tecnologia dei materiali, ha presentato PrimaLoft Bio, il primo isolamento sintetico in fibre al 100% riciclate e biodegradabili. Sviluppata negli ultimi quattro anni dal team di scienziati e ingegneri PrimaLoft, questa importante scoperta tessile è stata ottenuta senza alterare minimamente le caratteristiche e le performance dell’isolamento. Tramite un test accelerato che simula le condizioni di discarica (ASTMD5511) le fibre PrimaLoft Bio hanno raggiunto la quasi completa biodegradazione in 394 giorni, una differenza temporale molto elevata rispetto degradazione del poliestere convenzionale . Questa tecnologia brevettata sarà disponibile dall’autunno del 2020.

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ECO SEVEN L’ I M PAT TO D I U N A B OT T I G L I A D I P L A ST I C A S U L L’A M B I E N T E

L’impatto che l’industria di acque minerali ha sul nostro pianeta non è trascurabile. Solo in Italia, ogni anno, vengono imbottigliati 12,5 miliardi di litri d’acqua, di cui l’81% venduti in contenitori di polietilene. Queste cifre richiedono la produzione di 330 mila tonnellate di PET. Per produrre 1 kg di PET (circa 25 bottiglie da 1,5 litri) servono 2 kg di petrolio e oltre 17 litri di acqua. Quindi, per ogni litro, se ne sprecano due. Oltre a questo bisogna considerare l’impatto dei trasporti su gomma. Solo per il mercato delle acque confezionate si stimano circa 300mila tir messi in circolazione con una percorrenza media di 1.000 km e un’emissione totale di 265.000 tonnellate di anidride carbonica. In poche parole? Una bottiglia d’acqua emette tanta CO2 quanta ne emette una macchina per fare 1 km.

TERNUA E ARCHROMA INSIEME NUTCYCLE COLLECTION

PER

LA

Sono ben 55 mila i chili di noci consumati ogni anno nelle cider houses basche durante la stagione del sidro. Grazie alla tecnologia brevettata EarthColors di Archroma, produttore di sostanze chimiche con una forte attenzione alla sostenibilità, Ternua ha presentato una capsule collection tinta con un nuovo colorante derivato proprio da questi gusci. Mediante un progetto che vede coinvolto anche l’Environment Department of the Gipuzkoa Provincial Council, il marchio di Mondragón ha realizzato l’idea di raccogliere e riutilizzare gli scarti alimentari. I gusci, inviati nelle strutture di Archroma a Barcellona, sono stati convertiti in coloranti biosintetici completamente tracciabili per essere utilizzati in una collezione di magliette e felpe in cotone riciclato.

PROJECT CLEAN RUN

Il trail running significa soprattutto amore e rispetto per la natura. Ma le scarpe da trail running non sono ancora in grado di tenere il passo con la consapevolezza ambientale dei suoi utenti. Oli minerali, sostanze chimiche, composti in gomma e materiali scarsamente biodegradabili a favore di comfort e prestazioni. Project Clean Run è una piattaforma open source nata dalla collaborazione tra Icebug, Dynafit e On Running per accelerare lo sviluppo di calzature sostenibili ad alte prestazioni. A tutti gli effetti, la prima collaborazione internazionale tra marchi concorrenti al fine di combattere sfide troppo grandi per essere superate da una singola azienda. Un sondaggio comunitario ha già posto le basi del progetto. Prossima scadenza fissata a Marzo 2019.

PLASTIC WHALE: C O M PA N Y

THE

PLASTIC

FISHING

A ripulire le acque di Amsterdam dalla plastica ci pensano i turisti. E per farlo pagano pure un biglietto da 25 euro. Plastic Whale è la prima impresa sociale di “pescatori di plastica”, nata con l’ambiziosa missione di ridurre l’inquinamento fondendo l’utile al dilettevole. Ad oggi oltre 15 mila persone hanno percorso i canali della città olandese su una delle loro barche elettriche, calando il retino per acciuffare sacchi, tappi e bottiglie. Dal 2011 i pescatori di plastica hanno recuperato 146 mila bottiglie e tremila buste, servite a costruire 9 nuove imbarcazioni. Un bottino che Plastic Whale, dallo scorso febbraio, sfrutta per realizzare mobili da ufficio ecocompatibili. Oggi Plastic Whale conta 40 skipper ed ha aperto una sezione distaccata a Rotterdam.

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Elica Technology by AKU BY GIULIA BOCCOLA

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ku, azienda leader italiana per quanto riguarda la progettazione e la produzione di calzature da escursionismo, è sempre stata attenta alla ricerca di tecnologie all’avanguardia ed è sempre stata pronta ad innovarsi. Questa volta analizzeremo la nuova tecnologia Elica presentata da Aku. Per garantire una distribuzione più omogenea della pressione del piede, il brand italiano ha introdotto Elica: un sistema integrato composto da forma, sottopiede, intersuola e battistrada che ricalca la forma anatomica della pianta del piede e asseconda l’inclinazione del tallone e dell’avampiede, riducendo notevolmente l’impatto e lo sforzo. Il Cerism, centro di ricerca Sport Montagna Salute dell’Università di Verona, ha dichiarato, dopo attenti test di laboratorio, che rispetto ad una scarpa tradizionale, la calzatura con Elica garantisce una distribuzione più uniforme delle pressioni plantari durante la fase di appoggio e che il carico è più centrale nella fase di posa del tallone a terra. Questo comporta un notevole miglioramento in termini di comodità. Grazie a quest’ innovazione, otterremo più comfort durante tutte le fasi della camminata. In appoggio il sottopiede, inclinato verso l’esterno, asseconda la posa del tallone, l’aumento dello spessore ammortizzante migliora l’assorbimento dell’impatto e la maggiore superficie di contatto ne aumenta la stabilità. Mentre nella fase di spinta, il sottopiede, inclinato verso l’interno, asseconda l’appoggio dell’avampiede, migliorandone il grip e la stabilità.

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AKU_TenguLow_ThePill_190x250.indd 4

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Vibram Artic Grip BY GIULIA BOCCOLA

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ibram, leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di suole in gomma ad elevate prestazioni, presenta per la stagione invernale “Vibram Arctic Grip”. Si tratta di un’innovazione rivoluzionaria, la soluzione “all rubber” più avanzata che sia mai stata sviluppata da Vibram per ottimizzare il grip sulle superfici di ghiaccio, in modo particolare bagnato. Da suo lancio ad oggi, sono sempre di più i brand del mondo footwear che scelgono questa tecnologia per le proprie collezioni FW. Tra le partnership più interessanti, quella con Nitro, azienda storica nel mondo dello snowboard, che vede l’introduzione sul mercato di un nuovo innovativo prodotto, il Capital Boot, il primo scarpone da snow dotato di questa speciale tecnologia Vibram. Cerchiamo di capire quali sono i vantaggi che questa partnership ha comportato: prima di tutto Vibram Arctic Grip è in grado di incrementare le performance di grip sul ghiaccio bagnato senza il bisogno di intro-

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durre inserti in metallo, come chiodini nella suola, e lo fa con l’utilizzo di una speciale combinazione di gomme Vibram. Per facilitare l’aderenza, i tasselli Arctic Grip sono disposti lungo le aree di maggiore contatto con il terreno. Questa suola, che è stata sviluppata in esclusiva per Nitro, combina, insieme agli inserti Arctic Grip, tasselli in mescola Vibram Ice Trek, un’altra gomma specifica per superfici innevate e fredde. Una suola studiata nei minimi dettagli, dal design per enfatizzare le proprietà della tecnologia, alla mescola, fino alla tecnologia stessa presente sui tasselli più ampi, nell’area dell’avampiede che del tacco. Ma non solo sport. Il brand italiano Scarpa utilizza, ad esempio, Vibram Arctic Grip su due modelli cittadini, la calzatura Haraka GTX e la Mojito City GTX – nelle versioni classica e mid. Anche in questo caso la suola, realizzata in esclusiva per Scarpa, presenta un design con ampi tasselli Arctic Grip, per enfatizzare le performance di grip sul ghiaccio, col risultato di una calzatura invernale e sportiva perfetta per la città.



Behind a Vibram Cover BY DENIS PICCOLO

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i ragazzi della redazione di The Pill Magazine tutto ciò che è canonico, usuale e scontato non piace. Preferiamo di gran lunga intraprendere la strada più tortuosa, percorrerla per tutta la sua lunghezza e vedere dove ci conduce. Quella è la strada che porta dritta al cuore del nostro concetto di estetica, e che viene poi applicato alla comunicazione nel mondo outdoor, una modo di veicolare e trasmettere valori e concetti che, crediamo fortemente, stia cambiando, evolvendo, e che fortemente ci appartiene.

Quando i ragazzi di Vibram ci hanno proposto una collaborazione per la cover, abbiamo immediatamente pensato di rivisitare la loro nuova campagna advertising in cui è mostrata un’immagine di una suola Vibram dal cui interno esplodono montagne e falesie fino a dare forma ad una scarpa da climbing. Da sempre l’ottagono giallo studia gomme e tecnologie che possano essere a servizio dei climbers per supportarli ed accompagnarli nelle loro avventure e scalate più incredibili. Queste suole, che ci connettono al pianeta e al tempo stesso ci spingono sempre più in alto, hanno un nome: Vibram Xs Grip, Xs Grip2 e Xs Edge.

Ci piace sperimentare ed essere innovativi, lasciarci contaminare da diversi stimoli, provare, riprovare e spesso anche sbagliare, come un climber che cerca la soluzione per una via e che per chiuderla deve necessariamente trovare un equilibrio tra tecnica e forza.

I nostri illustratori hanno lavorato duramente per realizzare a mano questa cover, nello stesso modo in cui Vibram si impegna costantemente per la creazione di suole performanti e, altrettanto rigorosamente, gli atleti ogni giorno affrontano le loro sfide. Quindi.. Let’s Rock It!

È l’unico modo che ci permette di essere soddisfatti del nostro lavoro e dei nostri media, ed è anche l’unico metodo che crediamo ci possa far ottenere dei risultati apprezzabili.

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PrAna: The Touch of Nature

BY GIULIA BOCCOLA

Oggi giorno sentiamo sempre più parlare di sostenibilità ambientale e molti brand del mondo outdoor hanno preso a cuore questo argomento. Ad oggi, il brand californiano PrAna è una delle aziende leader nel settore dell'abbigliamento in termini di sostenibilità. Sempre alla ricerca di nuovi modi per produrre abbigliamento eco-friendly, i fondatori del marchio hanno scoperto la canapa nel 2001 in quanto coltura sostenibile e in rapida crescita per creare tessuti resistenti perfetti per l'abbigliamento da arrampicata. Da allora, PrAna ha aumentato costantemente l’utilizzo della canapa nelle sue collezioni. Abbiamo chiesto a Rachel Lincoln, Responsabile per la Sostenibilità di PrAna, di raccontarci di più sui benefici della canapa e del movimento #SustainableClothingMovement.

quando fa freddo e di rinfrescarti quando fuori fa caldo. È anche la fibra naturale di più rapida asciugatura e ha proprietà anti-UV. La canapa inoltre è anche estremamente forte e resistente. Ciò si traduce in abiti più duraturi e si adatta perfettamente al nostro #SustainableClothingMovement. Quando miscelata con altri materiali, la canapa può conferire caratteristiche prestazionali aggiuntive. Il miglior esempio è il Cardiff fleece che abbiamo introdotto questo autunno. Il Cardiff Fleece è un innovativo pile ibrido realizzato con 55% canapa, 25% poliestere riciclato e 20% Tencel. Queste tre fibre non sono solo gentili con il nostro pianeta, ma funzionano perfettamente insieme. Tencel conferisce al tessuto una morbida sensazione al tatto, la canapa si rivolge ad una produzione ecologica e il poliestere riciclato aggiunge caratteristiche prestazionali come peso ridotto e tempi di asciugatura rapidi.

Puoi spiegarci perché la canapa è un'alternativa così sostenibile ai tessuti comuni come il cotone? Ci sono molti motivi per sostenere l'uso della canapa nell'industria dell'abbigliamento. La canapa non ha predatori naturali e quindi ha poco o nessun bisogno di pesticidi e altre sostanze chimiche. Inoltre, ha un impatto molto delicato sul suolo. Mentre altre piante hanno bisogno di colture di copertura e fertilizzanti, la canapa in realtà rende le sostanze nutritive al terreno, estraendo allo stesso tempo tossine e sostanze inquinanti. Alla fine lascia un terreno più sano. Produce anche più fibre per acro.

Che cos’è il #SustainableClothingMovement? Tutti noi abbiamo certamente bisogno di indossare vestiti. Ma la moderna industria dell'abbigliamento ha causato ingenti danni alle vie navigabili mondiali, al suolo e alla salute umana. Vogliamo mitigare e invertire questo danno alzando l’asticella per la sostenibilità. PrAna vuole fare la cosa giusta per le persone e il pianeta, e ovviamente non siamo soli. Ci sono altre aziende che fanno passi da gigante quando si tratta di approvvigionamento e produzione sostenibili. I consumatori stessi stanno facendo sempre più domande sui vestiti che acquistano o riguardo al cibo che mangiano.

Rispetto al cotone, la canapa richiede circa il 50% in meno in termini di acqua e spazio per crescere. Ciò si traduce in una maggiore resa delle colture che utilizzano meno risorse, il che consente agli agricoltori di ottenere maggiori profitti. PrAna utilizza la canapa per abbigliamento lifestyle, da arrampicata e per diverse attività sportive. La canapa può apportare migliorie in termini di performance all’abbigliamento PrAna? Sicuramente! Oltre alla sua piccola impronta ecologica, ha anche molte caratteristiche sorprendentemente funzionali. Come la lana è termo-conduttiva, permettendo alla fibra di tenerti al caldo

Dalla fattoria alla fabbrica ai loro armadi: il #SustainableClothingMovement riunisce le persone impegnate nella responsabilità sociale e ambientale, nella trasparenza e nei cambiamenti fondamentali nel modo di vestire.

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Arc’teryx Procline AR Carbon Ski Boots BY GIULIA BOCCOLA

Il brand canadese d’abbigliamento è orgoglioso di presentare il loro nuovo scarpone d’alpinismo Procline AR Carbon.

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celta più che azzeccata per coloro che desiderano esplorare i percorsi meno battuti e godere dei pendii ancora vergini.

Dal design super leggero, questo scarpone offre una formidabile libertà durante l’ascesa e aggiunge potenza nella discesa. Grazie al gambetto brevettato in fibra di carbonio bicomponente, in grado di ruotare a 360°, la salita diventa molto più agile ed aumenta la libertà di movimento. L’ampia mobilità verticale e laterale della caviglia assicura equilibrio, controllo e comfort nelle salite più tecniche e migliora la tenuta di spigolo, la stabilità e la sicurezza nei traversi ripidi affrontati con le pelli. In discesa, invece, il gambetto viene bloccato offrendo il sostegno e la rigidità necessari per trasmettere tutta la potenza agli sci. Grazie a questa idea innovativa, gli sciatori avranno la possibilità di affrontare salite sempre più lunghe e terreni sempre più ripidi. Ma vediamolo più nel dettaglio: la scocca in Ultramid, materiale leggero e duraturo, bilancia il sostegno strutturale e la resistenza all’impatto. L’ampio powerstrap si può regolare con precisione grazie ad una fibbia autobloccante facile da chiudere che evita i soliti danni ai pantaloni causati dalle classiche chiusure in velcro. Troviamo anche un maggiore isolamento termico e sostegno per quanto riguarda la scarpetta interna in Ultralon, un rivestimento in schiuma idrofobica a cellule chiuse che ne assicura una riduzione d’assorbimento d’acqua da sudore e la rende termoformata per una calzata più precisa e performante. La linguetta è integrata nello scarpone garantendo così un supporto aggiuntivo, senza comprometterne la mobilità. Per ridurre notevolmente il peso dello scarpone, lo spoiler Grilamid, stampato ad iniezione, utilizza una costruzione rinforzata di fibre di carbonio che ne aumentano la rigidità e il trasferimento di potenza.

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Gore-Tex Gloves. Gore Active & Gore Grip Technology. BY GIULIA BOCCOLA

L’azienda Gore, con più di sessant’anni all’attivo, fa della tecnologia il centro delle sue soluzioni.

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on un’attenzione rivolta all’innovazione, Gore non smette mai di stupire e questa volta lo fa presentando la nuova tecnologia Gore Grip technology in collaborazione con il marchio di guanti Reusch. L’azienda Gore, con più di sessant’anni all’attivo, fa della tecnologia il centro delle sue soluzioni. I prodotti in Gore-Tex si riconoscono per le loro caratteristiche di impermeabilità, antivento e traspirabilità. Insieme al campione di Coppa del Mondo Alexis Pinturault, Reusch ha creato un guanto da sci di altissima gamma utilizzando i migliori materiali con eccezionali proprietà di grip e di impermeabilità grazie all’inserimento della membrana in Gore-tex, ecco che vi presentiamo la tecnologia Gore Grip: I guanti Reusch grazie alla loro innovativa costruzione a strati, offrono una presa sicura, specialmente per maneggiare i bastoncini da sci, gli occhiali e le cerniere. Offrono protezione e un comfort duraturo, un trasferimen-

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to di calore bilanciato e un’ottima gestione dell’umidità. Sempre nel mondo dei guanti, un’altra importante collaborazione la troviamo con il brand Level, nata oltre ventisette anni fa è riuscita ad entrare anche nel settore dello sci, grazie ai suoi progressi tecnologici costanti. Anche Level, come Reusch, realizza un paio di guanti in Gore-Tex, sono gli Emerald Mitt Gtx caratterizzati dalla Gore Active Technology che permette loro di rimanere asciutti più a lungo, di essere impermeabili e traspiranti. Sempre nel mondo dei guanti, un’altra importante collaborazione la troviamo con il brand Level, nata oltre ventisette anni fa è riuscita ad entrare anche nel settore dello sci, grazie ai suoi progressi tecnologici costanti. I vantaggi che possiamo trarre dalla tecnologia Gore Active sono una protezione costante contro pioggia, neve e vento garantendo mani perfettamente asciutte più a lungo anche durante un allenamento intenso.


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BY DARIO TOSO

Circular Design “La mancanza di trasparenza si traduce in sfiducia e profondo senso di insicurezza.” (Dalai Lama) "A lack of transparency results in distrust and a deep sense of insecurity.”

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rasparenza, coraggio e responsabilità sono le tre leve principali su cui oggi poggiano le strategie ambientali delle aziende che vogliono perseguire l’eco-efficacia attraverso azioni concrete e strutturali.

Sempre più persone condividono il senso di “ecologia profonda” descritto dal filosofo Arne Naess che implica un rinnovamento completo del rapporto uomo-natura, ovvero il passaggio dalla prospettiva antropocentrica a un sistema di valori ecocentrico di etica ambientale. Ne consegue la ricerca di stili di vita responsabili che ci permettano di diventare parte attiva di questo cambiamento e di prestare maggiore attenzione ai contenuti dei prodotti e alla comunicazione che li accompagna.

In questo momento storico sono più che mai necessarie politiche coraggiose che siano in grado di traghettare le aziende verso un sistema produttivo circolare e, attraverso la comunicazione, di coinvolgere attivamente il ‘consumatore’, o meglio le persone in questo passaggio. Per essere realmente efficace, la comunicazione ambientale deve basarsi su una politica solida e trasparente che favorisca l’instaurarsi di un rapporto di fiducia tra il produttore e l’utilizzatore.

Tuttavia risulta ancora complicato riuscire a districarsi nella vasta moltitudine ed eterogeneità di informazioni sui costi ambientali e sociali dei prodotti e dei produttori e quindi a compiere scelte di acquisto concretamente sostenibili.

La comunicazione, insieme al prodotto, costituisce il mezzo privilegiato con cui l’azienda veicola i propri valori e le proprie strategie arrivando a rappresentare una fonte di ispirazione e identificazione per chi la segue. Non si vende solo un prodotto, ma uno stile di vita, un valore, un’emozione: è anche in questo che risiede la forte responsabilità che le aziende oggi hanno nei confronti dell’ambiente.

59% DEGLI EUROPEI PENSA CHE LE ETICHETTE DEI PRODOTTI NON FORNISCANO INFORMAZIONI A M B I E N TA L I SUFFICIENTI

Nonostante negli anni si siano sviluppati vari strumenti e sistemi normativi, più o meno efficaci, atti a regolamentare le modalità con cui comunicare le caratteristiche ambientali dei prodotti, attualmente la lettura dei parametri su cui basare le proprie scelte è ancora difficile.

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47%

PENSA CHE LE ETICHETTE NON SONO CHIARE

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PENSA CHE NON SIA FACILE DISTINGUERE I PRODOTTI RISPETTOSI DELL'AMBIENTE E S O LO L A M E TÀ (CIRCA 25%) SI FIDA DELLE AFFERMAZIONI DEI PRODUTTORI IN MERITO ALLE P R E STA Z I O N I A M B I E N TA L I


La comunicazione ambientale si differenzia a seconda che l’oggetto sia l’azienda o il prodotto. Nel primo caso esistono vari strumenti tra cui i Rapporti di Sostenibilità (CSR) e i sistemi di certificazione (es. B-Corp) che aiutano l’azienda a programmare e monitorare le azioni di miglioramento sul medio termine, definendone i target. Nel secondo caso, invece, la situazione si fa più complessa perché le tipologie di strumenti a disposizione si moltiplicano. Esistono, infatti, vari livelli e tipologie di etichettatura ambientale regolate dagli standard della serie ISO 14020 che identificano 3 tipologie di marchi ambientali:

ma “Single Market for Green Products Initiative” che attraverso le metodologie di Product Environmental Footprint (PEF) e Organization Environmental Footprint (OEF) si pone l’obiettivo di standardizzare le regole e i criteri di misurazione per l'impronta ambientale dei prodotti durante l'intero ciclo di vita.

- le etichette ambientali, basate su principi di eccellenza, in base al rispetto di determinati requisiti verificati da parte terza (es. Ecolabel europeo);

L’ambizioso progetto dovrebbe essere completato nel 2020 quando l’etichetta ambientale farà il suo ingresso ufficiale sul mercato. La trasparenza è alla base di questo sistema di etichettatura, ma è anche il fulcro attorno a cui ruota la comunicazione ambientale di oggi.

All’interno di questa iniziativa Sustainable Apparel Coalition ha partecipato alla fase pilota del progetto promuovendo lo sviluppo di un’etichetta ambientale che evidenzia l’efficienza delle performance ambientali del prodotto attraverso un “environmental score” simile a quanto avviene attualmente per gli elettrodomestici.

- le asserzioni ambientali auto-dichiarate, che vengono gestite in autonomia da parte dei produttori;

La maggiore consapevolezza verso i rischi legati a un sistema produttivo incurante dell’ambiente e dei lavoratori non lascia più spazio a zone d’ombra. La soluzione deve essere trovata in un processo di co-design che coinvolge tutti gli attori della filiera produttiva, ma anche le persone per cui i prodotti sono pensati e realizzati.

- le dichiarazioni Ambientali di Prodotto, basate su principi di trasparenza, che comunicano le prestazioni ambientali del prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita seguendo regole condivise verificate da parte terza (es. EPD, PEF, etc.).

Tra le iniziative più interessanti per cercare di mettere ordine tra la moltitudine di sistemi di etichettatura e marchi ambientali la Commissione Europea ha avviato il program-

Perché questo processo funzioni è necessario instaurare un rapporto di fiducia a tutti i livelli e la comunicazione assume in questo un ruolo sostanziale.

L’ambizioso progetto dovrebbe essere completato nel 2020 quando l’etichetta ambientale farà il suo ingresso ufficiale sul mercato. La trasparenza è alla base di questo sistema di etichettatura, ma è anche il fulcro attorno a cui ruota la comunicazione ambientale di oggi. [...] Perché questo processo funzioni è necessario instaurare un rapporto di fiducia a tutti i livelli e la comunicazione assume in questo un ruolo sostanziale.

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Flow outdoor festival by Vibram BY DENIS PICCOLO

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anto per cambiare arrivo tardi, quando ormai il sole tramonta e la giornata giunge al termine, velocemente faccio il check-in in albergo, credendo che il primo giorno del Flow Festival fosse bello che archiviato. Mi dirigo a FinalBorgo nella speranza di trovare un locale ancora aperto per mettere qualcosa sotto i denti. Appena arrivato nel bellissimo centro storico, non posso che constatare quello che mi era stato preannunciato, cioè che il Flow Festival non è un evento qualsiasi. Un’intera città in festa, un intero popolo, quello degli amanti dell’outdoor, tutto in una via a godersi aperitivi, musica e dj. Fuori dai noti flag shops dei più importanti brand outdoor si incontrano un sacco di amici, si beve, si balla e in poco tempo si fanno le 2 di notte. Ok. Non so esattamente cosa sono venuto a fare qui a Finale, ma di certo non solo bere birra, anche se la cosa mi riesce particolarmente bene. Mi alzo presto la domenica mattina, e dalla finestra della mia camera, che è proprio sopra la piazza principale dell’evento Bike sul lungomare di Finalmarina, già c’è un bel numero di persone che animano la colazione. Scendo, e dopo una veloce passeggiata al mare, mi rendo conto che le 25.000 persone che l’ufficio stampa dell’evento aveva preventivato effettivamente sono tutte presenti. Ma quindi, mi chiederete voi, cos’è il Flow Outdoor Festival? Raccontarlo da un solo punto di vista sarebbe riduttivo, perché in questi 4 giorni succedono veramente

molte cose. Servirebbero un punto di vista di un biker, di un climber, di un runner, di un hiker o di chi ama invece attività in mare. Dal mio punto di vista ho amato moltissimo le manifestazioni come Finale For Nepal e il Bluegrass FinalEnduro. Ma ho anche apprezzato come la comunità Finalese, ormai una delle capitali dell’outdoor Italiano, ha accolto con serenità e gentilezza tutti questi appassionati, regalando un clima di semplicità e leggerezza tutto da godere. Sono molte le attività proposte dagli organizzatori dislocate in un contesto paesaggistico naturale straordinario fatto di pareti di roccia, mare, costa, entroterra, sentieri per la mountain bike e trail. Questo evento non fa altro che sottolineare a tutti le sue potenzialità ed il valore di un territorio naturalmente votato per l’outdoor come questo. A rendersene ormai conto anche le oltre 100 aziende di settore presenti suddivise tra le due grandi aree espositive di Finalmarina e Finalborgo attraverso le quali da mattina a sera è possibile passeggiare, incontrare atleti, professionisti del settore e un sacco di amici. Quasi dimenticavo. Al FinalEnduro, dopo 8 gare in giro per il mondo, è stato incoronato il nuovo campione della serie mondiale di Enduro World Series 2018, l’australiano Sam Hill. Nella splendida cornice di uno dei borghi più belli d’Italia, Finalborgo, inoltre migliaia di persone hanno acclamato alcuni tra i più forti arrampicatori Italiani e internazionali.

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Si perché durante il Flow festival c’è spazio per tutti, appassionati, atleti e pro e chi come me che va soltanto a ficcarci il naso. Credo proprio che il prossimo anno non mancherò! Un bel like al Flow Outdoor Festival e brava Vibram che ci ha creduto e li ha supportati!


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Oberalp Convention BY GIULIA BOCCOLA

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beralp, colosso aziendale familiare a gestione manageriale, opera nel settore tessile da ben cinque generazioni e noi potevamo mancare alla sua quarta edizione dell’Oberalp Convention in Austria. Insieme alle migliori testate giornalistiche italiane del settore, ai loro distributori, ai loro atleti e ai negozianti provenienti da tutta Europa, abbiamo avuto la possibilità di conoscere le nuove strategie che verranno adottate per quanto riguarda il marketing aziendale e abbiamo avuto modo di vedere in anteprima la nuova collezione per l’inverno 2019 proposta da Salewa e Dynafit, due dei big brand indipendenti che fanno parte del gruppo Oberalp assieme a Pomoca e Wild Country.

re nuove connessioni e nuove opportunità lavorative, che vede il gruppo allontanarsi dalle fiere di settore per poter abbracciare questo nuovo modo di interagire con i propri partners, creando un’atmosfera più intima e rilassata, accompagnata da presentazioni di nuovi prodotti, sfilate delle nuove collezioni, momenti di confronto, musica e belle chiacchiere. Il 24 Ottobre, una volta arrivati al Centro Congressi di Alpbach, siamo stati catapultati all’interno del mondo Dynafit, visionando la nuova collezione e percependo i loro punti di forza che vanno dalla leggerezza, alla velocità, alla performance, intuendo la voglia di portare i loro prodotti di altissima tecnicità non più solo all’atleta professionista ma anche al semplice consumer.

Si trattava di un meeting privato, esclusivo, volto a crea-

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Il successo di questa azienda riflette la volontà di costruire e fissare i valori del brand a lungo termine, e lo fa unendo l’esperienza all’immaginazione, combinando tradizione e innovazione. La scelta strategica del gruppo Oberalp di acquisire questi importanti brand riconosciuti a livello internazionale, sta dietro al fatto di voler coprire una più ampia gamma di prodotti per le diverse attività che si svolgono in montagna: dall’arrampicata, al trail running, allo sci alpinismo. Il settore dell’Outdoor è in crescita e questo grazie al grande lavoro di innovazione e ricerca che c’è dietro a queste aziende che vogliono differenziarsi e diversificarsi, facendo percepire la propria identità, forte e solida. Salewa, azienda di alpinisti che disegna prodotti per lo ski mountaineering, l’ice climbing e l’alpinismo invernale, punta sulla leggerezza e sulla durabilità. Oltre a creare prodotti di qualità e performanti, la parola chiave sulla quale si focalizza è il comfort. Il successo di questa azienda riflette la volontà di costruire e fissare i valori del brand a lungo termine, e lo fa unendo l’esperienza all’immaginazione, combinando tradizione e innovazione. Su invito del brand Alto Atesino, nel primo pomeriggio abbiamo avuto modo di visionare l’intera collezione per quanto riguarda il mountaineering, il trekking, lo speed hiking e l’alpine life e di vedere nel dettaglio insieme a Giulia Gamba, Junior Product Manager, le innovazioni che saranno presentate nel 2019 ed i miglioramenti tecnici apportati a capi già esistenti, come l’ampliamento nell’offerta dei prodotti realizzati in Alpine Wool. Troveremo quindi la lana come strato di base, come strato intermedio isolante e come giacca isolante, oltre che ad essere combinata con altre fibre come il poliestere e tecnologie come il Celliant che arriva dal mondo medicale. In questo modo Salewa cerca di minimizzare l’impatto ambientale, utilizzando la lana delle pecore alpine del Tirolo, sostenendo quindi gli allevatori locali, utilizzando così una filiera più corta e riducendo le emissioni di CO2 ma allo stesso tempo garantendo un eccellente calore, un’ottima traspirabilità e una notevole capacità in termini di termoregolazione e isolamento.

del cartaceo, con un importante investimento per quanto riguarda le riviste settoriali ed i quotidiani nazionali, ma che concerne anche la figura dell’influencer e del mondo digitale stesso. In una società che sta attraversando un periodo di continui cambiamenti, la scelta di selezionare come nuovo CEO del gruppo Oberalp, Christoph Engl, esperto brand builder con esperienza internazionale, è stata vista come un’opportunità unica per il gruppo per consolidare la propria posizione di leader e per portare l’azienda ad un livello successivo, in modo da garantire un nuovo slancio aziendale.

Salewa ha deciso quindi di lavorare su un concetto trasversale a livello di attività, mixando diverse attività in una stessa giornata, inoltre, fornendo un solo prodotto in grado di soddisfare la domanda, ha lo scopo finale di diventare il primo marchio di zaini non specialistico. Il brand vuole inoltre investire un budget extra nella comunicazione, attuando un vero e proprio digital marketing attack che prevede un attacco massivo a 360° che interessa il mondo

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Patagonia Campaign P H OTO S M AT T EO PAVA N A T E X T S I LV I A G A L L I A N I

" Realizzare il prodotto migliore,

non provocare danni inutili, utilizzare il business per ispirare e implementare soluzioni per la crisi ambientale.

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Un impegno costante che non è mai venuto meno in questi 45 anni. Ancora oggi Patagonia cerca di sfatare l'idea che affari e tutela del pianeta siano agli antipodi.

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è molto importante in Europa ed ha un forte legame e amore per l’outdoor” ha concluso Alex Weller, European Marketing Director di Patagonia.

uesti sono i valori che da sempre guidano Patagonia nelle proprie scelte di mercato. Da quando Yvon Chouinard, storico fondatore del brand californiano, girava il paese producendo i suoi chiodi da arrampicata fino ad arrivare alle sfide che questa azienda costantemente combatte ogni giorno per la salvaguardia del nostro pianeta.

In questa “Milan Mission Statement Campaign” si è svolto anche un evento speciale che ci riguarda personalmente. Giovedì 11 ottobre, presso lo store Patagonia di Corso Garibaldi, si è tenuto il The Pill Magazine Launch Party ovvero un’occasione per presentare il numero speciale della nostra rivista outdoor interamente dedicato al brand californiano. Una collaborazione che ci ha reso onorati e orgogliosi, quasi una sfida che Jelle Mul, Senior Marketing Manager di Patagonia, ci ha lanciato in un pomeriggio di fine estate, “I am exploring all possibilities and was wondering if you guys ever made a small edition of The Pill Magazine?”

Un impegno costante che non è mai venuto meno in questi 45 anni. Ancora oggi Patagonia cerca di sfatare l'idea che affari e tutela del pianeta siano agli antipodi. Da qualche anno il brand porta avanti campagne di sensibilizzazione nei confronti dell’ambiente e, dopo Londra e Berlino, Patagonia quest’anno ha scelto Milano per un grande progetto che si è articolato in diversi eventi dal 4 al 14 ottobre e che hanno riscosso una numerosa partecipazione.

E non poteva esserci un compito migliore per noi. Da anni siamo amici ed estimatori del brand, con cui condividiamo valori e obiettivi e dal quale ci siamo sempre sentiti ispirati. Amiamo gli sport che si praticano in silenzio, lontano dalle folle e immersi nella natura. Per questo crediamo che la sua salvaguardia sia fondamentale. L’azienda californiana adotta fin dalla sua creazione un metodo di business alternativo volto a tutelare l’ambiente, ed è stata una bella sfida avere la possibilità di raccontare la sua storia, le sue iniziative e l’impegno costante verso una informazione consapevole che tutti i suoi brand ambassadors portano avanti. Questo e molto altro ancora si può trovare all’interno di The Pill Magazine – Patagonia Issue.

“Abbiamo scelto Milano perché è una città progressista dove sport all'aria aperta, design, creatività, imprenditorialità e innovazione si mescolano. Qui hanno sede comunità diverse, molte delle quali condividono gli stessi valori di Patagonia: l’amore per gli outdoor sports, i luoghi incontaminati e l’impegno a salvaguardare il nostro ecosistema.” Cosí ci ha raccontato Ryan Gellert, General Manager EMEA, appena prima del lancio della campagna milanese. “Volevamo dare a queste comunità la possibilità di conoscerci in prima persona, sperando di ispirare gli altri con la nostra missione e al tempo stesso di essere ispirati dall’energia di Milano. La community italiana

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Ma tutta la campagna italiana, preannunciata da un grande murales affisso in Ripa di Porta Ticinese 39 che riportava il claim della missione aziendale di Patagonia, è stata ricca di eventi.

Wear è arrivato a Milano per diverse giornate tra lo store Patagonia Milano, la palestra di climbing Rockspot, l’Università Statale e la città di Lecco e ha messo ago e filo a disposizione di tutti.

Il primo in programma non poteva che essere una Patagonia History Night, una serata alla scoperta del brand narrata da un ospite d’eccezione, Norbert Sandner, European Alpine and Climbing Manager, che ci ha fatto scoprire storie inedite ed aneddoti del marchio californiano.

Il 9 ottobre è stata invece il turno di Greg Long, surfista di fama mondiale, che ha inaugurato a Base Milano la conferenza “Una serata di surf e attivismo”. Al termine è stato proiettato Never Town, l’ultimo film di Patagonia girato lungo le coste australiane, che esplora ciò che questi luoghi significano per i surfisti e cosa essi siano disposti a fare per salvarli. La sera seguente il focus si è spostato in Europa grazie a Mauro Mazzo, noto pescatore a mosca, che è stato protagonista di una serata intitolata “Tight Lines” con storie e racconti sulla pesca a mosca e sul mutare dei fiumi europei negli ultimi 40 anni.

Dopo la presentazione è stato proiettato Mountain of Storms, il film sulla straordinaria storia all'origine del nome e della filosofia di Patagonia che racconta la folle avventura di Yvon Chouinard e quattro amici partiti su di un vecchio van percorrendo in sei mesi un viaggio dalla California alla Patagonia.

Al temine dello speech è stato proiettato Blue Heart, il documentario di Patagonia che racconta la lotta per proteggere gli ultimi fiumi incontaminati d'Europa dalla minaccia di 3.000 progetti idroelettrici.

Sabato 6 ottobre è stata poi la volta di inaugurare il Patagonia Thrift Shop, un negozio di capi di seconda mano aperto per un giorno soltanto che aveva l’obiettivo di incoraggiare tutti i cittadini a fare acquisti ponderati. Il temporary shop in via Tortona ha dato la possibilità ai cittadini di acquistare un prodotto del marchio a un prezzo speciale e tutti i guadagni della giornata sono stati interamente devoluti in beneficenza ad organizzazioni no profit italiane con cui Patagonia collabora da anni.

A conclusione della campagna milanese, sabato 13 ottobre si è tenuta “Una giornata di avventura e attivismo”. Per un intero pomeriggio presso lo spazio Tac di Milano, personaggi come Fabrizio Giraldi e Manuela Schirra, fotografi di National Geographic, Luca Albrisi, videomaker e splitboarder, e Zoe Hart, ambassador Patagonia, hanno discusso e organizzato workshop su questa difficile ma importante tematica.

L’impegno del brand nel condividere l’idea che sia fondamentale aver cura dei nostri indumenti e aggiustarli quando necessario si traduce anche nel cercare di realizzare articoli resistenti e destinati a durare nel tempo, che non devono quindi essere sostituiti di frequente. Seguendo questa filosofia Patagonia ha lanciato nel 2013 il programma Worn Wear. Un modo per incoraggiare i clienti a mantenere i propri indumenti in circolazione il più a lungo possibile. Dopo il Worn Wear Tour, che ha girato Italia ed Europa, il Worn

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Patagonia SELECTED BY DENIS PICCOLO

A R B O R B A C K PA C K 2 6 L

I N FA N T H I - LO F T D O W N S W E AT E R B U N T I N G

CHILD SNOW JKT

D O W N S W E AT E R H O O DY P U L LOV E R

DOWN JKT WM

DOWN JKT

F I T Z R OY D O W N PA R K A

GRADE VII D O W N PA R K A

DOWN JKT

JKT

LIGHT WEIGHT SYNCHILL A SNAP T PULLOVER

P - 6 R E S P O N S I B I L I -T E E

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Worn Wear

SHELL JKT

SHELL JKT

SHELL JKT

SHOES

TORRENTSHELL JKT

TORRENTSHELL JKT

TORRENTSHELL JKT

U LT R A L I G H T D O W N J K T

UNDERWEAR

VENGA ROCK PNT

WORK JKT

DOWN JKT

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The North Face Mountain Festival 2018 TEXT AND PHOTOS BY DAV I D E F I O R AS O

Devo ammetterlo. Ho sempre avuto un debole per la Val di Fassa. Moena, Vigo, Campitello, Canazei. Eppure, quella strada che porta a Malga Crocifisso, dentro Val San Nicolò, non l’avevo mai percorsa. Una valle romantica, che da Pozza sale verso i Monzoni e il gruppo della Marmolada. Una valle a cui più volte avevo rivolto lo sguardo. Dall’alto di Cima Uomo o dalle Creste di Costabella.

dare voce alle donne che spingono oltre la ricerca dei propri limiti. Partendo dalla volontà di incoraggiare una nuova generazione di esploratrici, Marion Hearty ed Evelina Nilsson, new entry del team international, hanno parlato di freeride e di cosa significhi essere donna in un ambiente che ha sempre visto prevalere figure maschili. Stesso palco, stesso divano e medesimo filo conduttore anche per l’interessante conversazione a quattro tra Rory Bosio, Tamara Lunger, Caroline Ciavaldini e Fernanda Maciel.

Nel 2016 il nostro weekend era cominciato a Wassen, sulla rampa settentrionale del San Gottardo, aveva preso vita tra le nuvole dello Sustenpass, nelle Alpi Urane, proseguendo lento verso l’Oberland bernese, il ghiacciaio Stein, la valle di Gadmer. Direzione Interlaken. Direzione Lauterbrunnen. Ma era un’altra storia, un altro contesto. La curiosità questa volta si accende al Passo San Pellegrino, lambisce il confine con la Val di Fiemme e si ravviva alla vista del Catinaccio.

“Il mondo della montagna in un certo senso sta cambiando e sono tante le donne che spingono oltre i confini di ciò che è possibile. Moves Mountain le rende protagoniste in quanto veri modelli a cui ispirarsi, indipendentemente dalla loro passione, per una rappresentazione equa e paritaria della figura femminile.”

È in questo scenario dolomitico che ha trovato spazio la terza edizione del Mountain Festival, la prima in Italia. Tre giorni di climbing, hiking e running che hanno regalato emozioni e momenti di convivialità ad oltre 600 appassionati pronti a farsi guidare dagli atleti The North Face nel vasto programma di experience a tutti i livelli.

Spunti di riflessione che nella seconda serata lasciano spazio ad un mix di umorismo e drammaticità. Una carica di adrenalina e avventura introdotta dal solito, travolgente, Keith Byrne. Si parte con i fratelli Pou, appena rientrati dall’Isola di São Tomé, in Africa Centrale, dove sono riusciti ad aprire Leve Leve, 8b+, nuova via d’arrampicata sul Pico Cão Grande e terza tappa del loro personale progetto 4 Elementos. Subito dopo è l’ora di Walk The Line, l’avvincente film documentario che racconta i tentativi di ascesa al Lunag Ri della fortissima cordata Conrad Anker - David Lama.

Eh si. Perché sono proprio loro, gli atleti, i veri protagonisti di questo evento. La sua potenza trainante, ciò che rende il Mountain Festival una circostanza unica nel suo genere. Sono loro a emozionare il cuore, rallegrare lo spirito, far sorridere ed entusiasmare. Sono loro a trasmettere umanità, energia e coraggio, mostrare lati deboli e fragilità. La prima serata si apre sotto il segno di She Moves Mountain, iniziativa globale che il brand californiano ha lanciato lo scorso aprile per

Dopo il film sono gli stessi protagonisti a raccontare i retroscena e gli aneddoti di questa spedizione in un dibattito che volge all’ironia confermando le doti carismatiche di Anker.

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In occasioni come queste ci si arricchisce sempre di nuove esperienze, conoscenze e aneddoti da raccontare. Come il fatto che Conrad Anker balli malissimo o che Xavier De Le Rue vada matto per lo spritz con Aperol.

Da vero showman, sveste i panni di leggenda dell’alpinismo e prende il controllo del palco per dare il via alla festa con un siparietto che scatena gli applausi dei presenti. Inspiring Talks che sono serviti a celebrare la montagna e dare nuovo slancio a tutti gli appassionati, creando un fulcro di aggregazione dopo intere giornate di arrampicata tra il calcare della Val San Nicolò, dopo escursioni e corse lungo i sentieri che portano a Malga Monzoni e il Rifugio Taramelli, passando dai seminari didattici di fotografia a quelli dedicati alla cucina da campo e all’alimentazione sportiva. Tra le facce soddisfatte di chi rientra dalla Via Ferrata Kaiserjager o dai 3343 m di Punta Penia, nella Glacier Walk sulla Regina delle Dolomiti.

passaggio per tornare. E’ ora di infilarsi nuovamente in Val San Nicolò, recuperare la tenda e salutare i massi che Alessandro Gogna ricorda nel suoi diari dei primi anni ’60. Riunirsi ancora una volta attorno al braciere, scambiare le ultime chiacchiere con gli addetti ai lavori e strappare qualche impressione dagli atleti:

"Undoubtedly a great event where we can share our passion and experiences with all mountain enthusiasts and spend a good days all together. Be it runners, alpinist, climbers...an unmissable event!!" - Iker & Eneko Pou “The Mountain Festival is a perfect bridge for the connection between people and the sports outdoor; you can fully live the experience to leave in the mountains during the long days of summer with enough music to mix this event with fun!”

Attività che si protrarranno fino al primo pomeriggio di domenica, e che a noi riservano il momento clou di questo Mountain Festival: un lancio in parapendio dal Col Rodella.

Marion Haerty

Attendiamo impazienti il nostro turno mentre i compagni, uno alla volta, si staccano da terra lungo i prati di Pedonel, verso sud, verso il Gran Vernel. Siamo attorniati da una vista a 360° sul Sassolungo, sul Sella e la Marmolada. I gruppi dolomitici appaiono come giganti di pietra e volarci nel mezzo diventa un'esperienza indimenticabile.

In occasioni come queste ci si arricchisce sempre di nuove esperienze, conoscenze e aneddoti da raccontare. Come il fatto che Conrad Anker balli malissimo o che Xavier De Le Rue vada matto per lo spritz con Aperol.

Un panorama di raro splendore e scenari incomparabili. Ma è ora di affrettarsi, il cielo azzurro sta lasciando spazio a cumuli che arrivano da Nord e una forte brezza che inizia a salire dalla Val Gardena.

Ma succede anche di trovarsi a brindare tra Sam Anthamatten e Mathis Dumas, o di cenare con Markus Eder senza riconoscerlo. La disponibilità e spontaneità di questi ragazzi è genuina, sincera.

Tocca a noi, decollo a quota 2300 e volo planare fino a Campitello di Fassa. A condurre la vela è Jimmy Parcher, 2 volte campione del mondo di parapendio e 6 volte consecutive campione europeo. Gli stringo la mano, lo ringrazio per gli emozionanti avvitamenti e cerco un

E’ ciò che permette, ancora una volta, di poter raccontare un’esperienza unica in tutto e per tutto. O di custodire gelosamente una foto abbracciato a Rory Bosio e Fernanda Maciel al bancone del bar.

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The North Face Pinnacle Project « BY DENIS PICCOLO

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... In occasione del Mountain Festival 2018, The North Face ha svelato un’esposizione di capi esclusivi messi all’asta in un temporary space ad alta quota.

L

’inaugurazione del primissimo store The North Face fu indimenticabile. Il 26 Ottobre 1966, nel piccolo negozio di North Beach, San Francisco, si accalcò un’eclettica folla di climber, beatnick, attivisti, esponenti dell’alta società e semplici appassionati. L’entusiasmo contagiò anche la leggendaria band The Greatful Dead, che animò la serata con un emozionante set improvvisato. Quella notte nacque il vero spirito The North Face. Dopo più di 50 anni, in omaggio a quel giorno, The North Face ha inaugura-

to il più estremo e iconico tra i suo temporary space, a 2.100 metri di altezza, nel cuore delle Dolomiti. Il Bivacco Zeni, nel terrazzo erboso ai piedi della Vallaccia, ha ospitato per una decina di giorni l’esclusiva collezione di borse e giacche indossate da 8 dei più famosi esploratori del nostro tempo, dando la possibilità di toccare con mano alcuni simboli storici delle loro imprese sportive. Il ricavato dell’asta di questi capi è stato devoluto alla SAT di Trento a favore di progetti per la tutela e promozione della montagna.

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D OW N A N TA R C T I CA SUMMIT SERIES L3 J A C K E T : indossato da Alex Honnold per proteggersi dal freddo dell’Antartide in una recente spedizione.

SUMMIT SERIES D O W N J A C K E T : indossato da Tamara Lunger. Un simbolo della sua forza e motivazione nel tentativo di scalare il Nanga Parbat.

A N TA R C T I CA S U M M I T SERIES VENTRIX E X P E D I T I O N JAC K E T: donata dalla leggenda americana del climbing Conrad Anker.

VERTO 32 LEGACY B A C K P A C K : ha resistito più di 11 ore sulla roccia con il climber James Pearson durante la sua sfida sulla Punta Giraldili.

SUMMIT SERIES D OW N JAC K E T: ha accompagnato Caroline Ciavaldini sul Grand Capucin in una delle route più impegnative d’Europa.

BASE CAMP DUFFEL X L B A G : ha accompagnato lo snowboarder Xavier de le Rue nella sua spedizione sul vulcano attivo nell’isola di Vanuatu che lo ha visto scendere in snowboard tra pietre laviche e tempeste di cenere.

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BASE CAMP DUFFEL S B A G : usato da David Göttler nel suo tentativo di scalare la “montagna killer” Nanga Parbat.

SUMMIT SERIES D O W N J A C K E T : ha accompagnato la prima scalata di Hervé Barmasse della parete ovest del Cerro Piergiorgio in Patagonia, un muro di roccia inaccessibile alto e verticale quanto El Capitan. 53

Questa spettacolare apertura ha inaugurato un tour rivolto a tutti gli spiriti ribelli amanti dell'esplorazione. Quanto iniziato nel cuore delle Dolomiti, è difatti proseguito con un evento esclusivo di stile e cultura al Bread & Butter di Berlino e terminato con una irripetibile serata di musica, festeggiamenti e collezioni speciali tra le strade di Manchester.


◊ Rodellar La Sportiva Climbing Meeting TEXT AND PHOTOS BY M AT T EO PAVA N A

Ho un poster di James arrotolato in camera e questa cosa mi dà da pensare. È una sensazione strana. Conosco tutti questi atleti dalle centinaia di foto e video che vedo su internet, ma la maggior parte di loro nemmeno sa come mi chiamo.

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ttraversando la Catalogna ti accorgi che i tramonti sono infiniti e infinitamente accesi. La luce del sole filtra dal grande e doppio finestrino di un pullman di spessa lamiera creando un effetto ottico inusuale: vedi due soli, infiniti e infinitamente accesi, appunto. Questa scatola di lamiera è lenta e rumorosa. Ci stiamo dirigendo nella comunità autonoma dell’Aragona, nel pressoché disabitato paese di Rodellar. Il sole ora ha raggiunto la sua intensità massima. Un fuoco arancione e rosso. Non ci sono poi così tante montagne dietro cui esso possa nascondersi: tutti noi ci parliamo ad occhi socchiusi, con facce che si tramutano in smorfie. Inseguiamo il sole fino a tarda notte.

Ci promettiamo di vederci più spesso, ma alla fine sappiamo entrambi che passeranno dei mesi prima che potremmo rivederci. C’è il mio caro amico Silvio Reffo con il quale ho viaggiato da Bergamo assieme all’ufficio marketing e r&d di La Sportiva. Saluto Federica Mingolla che nel frattempo sta facendo amicizia con tutti gli altri. Poi ci sono Nalle Hukkataival, Jorg Verhoeven, Katharina Saurwein, Anak Verhoeven, Iker Pou, Eneko Pou, Patxi Usobiaga, Kilian Fischhuber, Caroline Ciavaldini, Roger Schaeli, James Pearson. Ho un poster di James arrotolato in camera e questa cosa mi dà da pensare. È una sensazione strana. Conosco tutti questi atleti dalle centinaia di foto e video che vedo su internet, ma la maggior parte di loro nemmeno sa come mi chiamo. E io non so chi loro siano, nella realtà. Vengo proiettato fuori da questo tunnel filosofico-esistenziale per causa di una brusca frenata del conducente. Siamo arrivati, finalmente. Una cena veloce e la fuga nel letto.

Assieme a me ci sono tutti gli atleti del team La Sportiva. Saluto subito Jacopo Larcher e Barbara Zangerl che non vedo da tanto tempo. Lei è provata da un viaggio durato più ore del previsto mentre Jacopino mi racconta i suoi prossimi mesi di viaggi e di progetti.

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È già l’alba.

lenzioso fermento su chi per primo proverà le vie. C’è una competitività sana in tutto questo: è bello vedere come tutti diano il proprio massimo per la prima salita delle due vie.

Non ero mai stato a Rodellar. È sempre stata una destinazione arrampicatoria che ho ampiamente “malcagato”. Sarà che per comodità o prestigio ho sempre preferito le falesie nelle zone di Siurana e Margalef. Colpa o merito delle foto e dei video su internet forse, ma poco importa. Non appena scorgo le imponenti pareti di calcare giallo e grigio non posso fare a meno di sentirmi uno stupido sciocco.

Sono Jorg e Silvio ad aggiundicarsele. Nascono “Hashtag Bandits” (8c duro) e “Run Daddy Run” (8b/+).

L’aria che si respira è motivante. È uno scambio continuo di suggerimenti e “alè alè”. Le mani si alzano nel cielo per ripetere un passaggio mentre qualcuno riposa a seguito di un tentativo in cui ha dato il cento per cento. L’arrampicata non è il solo tema delle conversazioni tra climbers.

Calcare, calcare ovunque. Mi meraviglio ancora di più dinanzi ai chilometri di canyon con roccia vergine ancora da chiodare, in un luogo tanto famoso sulla carta, ma che non ha ancora incontrato le punte affilate dei trapani dei chiodatori seriali. Il local Citro ha attrezzato nel famoso settore della Surgencia due nuove vie da liberare appositamente per il meeting.

Mi piace sentire che si parli di progetti futuri, di viaggi in posti lontani, di politica, di famiglia, di cose da ricordare e ricordi da costruire. Non solo arrampicata insomma. Un pò come del resto è La Sportiva: non solo arrampicata, non solo performance.

Si sa che ripetere una via dura è bello, ma volete mettere con il liberarla? Rispettosamente i climber si parlano ma si nota un si-

◊ La Sportiva prima di tutto è risate e rispetto. La Sportiva è famiglia, perché il climber non è solamente un atleta sotto contratto, ma è una storia unica e irripetibile, è una persona. Gli atleti si salutano e si disseminano per il mondo, di nuovo. Per un momento, però, sono stati tutti qui. La Sportiva riparte proprio da qui, da quelle risate.

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Vagabionde BY SISA VOTTERO ALSO THE GIRLS CAN DO IT

Prendetevi 5 minuti, sedetevi comodi e sistematevi le cuffie nelle orecchie. Cercate la canzone “All I Want” di Kodaline e premete play.

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i trovo a rispondere alla domanda "come ti è venuta questa idea?” in maniera banale, quasi mi vergogno un po' a dire che mi sembrava una cosa del tutto normale.

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c'è una cosa che accomuna nord e sud quello è l’affettato! Il tipico antipasto classico dal Piemonte alla Calabria (in Sicilia però solo melanzane alla parmigiana) e ogni volta la frase era: "incominciamo con un affettato misto tipico della zona?"

Prendere la mia bici e il mio cane ed andare in Sicilia.

Sorridevo e rispondevo “certo, partiamo pure con quello!”

Un’isola felice, che ha un energia particolare e quando quassù al nord comincio a sentirmi non più a posto con me stessa, è là che vado a rifugiarmi, per guardare il mare dalla cima di un vulcano.

Ho realizzato quanta voglia e necessità di normalità ci sia là fuori in un momento storico dove tutto è mosso dall’invidia. Ho attraversato l’Italia passando attraverso Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e infine Sicilia e mai avrei pensato a quanto potente potesse essere la bontà umana.

Sono partita da casa, da Cesana Torinese, al confine con la Francia, e ho pedalato verso sud, 2200km di pura poesia. Avevo bisogno di prendermi cura di me. Non sono una ciclista professionista ma la bici per me è sempre stata una buona cura. Sarà il suo moto rotatorio, spingendo avanti sudandosi ogni piccolo centimetro, che ti fa pensare a come funziona la vita di tutti i giorni. E così, senza troppe storie, ho caricato Brigitta, il mio golden retriver, nel nostro mitico carretto Jhonny e sono partita.

Noi esseri umani siamo ancora in grado di grandi gesti di bellezza e bontà e questo viaggio alla scoperta della mia terra me ne ha dato la conferma. Come? Semplicità, perché le cose semplici sono anche le cose giuste, soprattutto i sorrisi, ma non quelli che ho ricevuto ma quelli che le persone mi hanno tirato fuori.

Non avevo mai provato a pedalare con lei dietro e con il senno di poi so che è stato un bene, perché altrimenti non sarei mai partita: lei, il carretto e le "valigie" erano un bagaglio di 50kg.

Ripenso al mio viaggio e mi ripeto questa frase: darsi il permesso. Mi sono data il permesso di sembrare una stupida in sella ad una bici con un carretto ed un cane, mi sono data il permesso di piangere, di avere paura, di imbarazzarmi e di sentirmi bella.

Nel corso dei chilometri, ho sentito la nostra lingua cambiare accento, ho visto la nostra gente spogliarsi di tutti i luoghi comuni possibili, ho imparato che se

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Per me è stato un semplice viaggio, non ho niente da insegnare a nessuno e se mai dovessi designare degli eroi in tutto questo senza ombra di dubbio sarebbero le persone che mi hanno ospitato, quelle che mi hanno incoraggiato, quelle che ho ispirato e quelle che mi hanno emozionato fino a farmi scendere fiumi di lacrime.

Mi sono data il permesso di uscire dalla mia zona di comfort per crescere ancora un po'. Ventisette giorni con me stessa, io e la parte più intima di me nel paese più bello del mondo. Sembra un film. E’ stato un viaggio nel viaggio.

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Oggi mi piacerebbe sapere cosa ha pensato durante questa traversata. Appena prima di partire ho postato su i miei canali social il mio itinerario e ho chiesto ai miei amici o amici di amici se per caso si trovavano lungo il tragitto e se avevano voglia di ospitare me e Brigitta in cambio di un abbraccio e una birra.

Un viaggio dentro di me, un viaggio attraverso i luoghi, i colori, i mari, la nostra storia e la nostra arte. Un viaggio tra me e Brigitta.

Da lì è stata una esplosione di calore umano, la gente ha cominciato a seguirci e sostenerci. In tanti mi hanno scritto brava per la tua impresa, a me però non piace definirla così.

Con lei ho instaurato un nuovo rapporto che non avevo mai avuto prima d’ora. Non è stato facile abituarla a stare nel carretto, all'inizio dovevo caricarla di peso ma dopo un paio di tappe abbiamo trovato il nostro equilibrio. Si autoregolava.

Per me è stato un semplice viaggio, non ho niente da insegnare a nessuno e se mai dovessi designare degli eroi in tutto questo senza ombra di dubbio sarebbero le persone che mi hanno ospitato, quelle che mi hanno incoraggiato, quelle che ho ispirato e quelle che mi hanno emozionato fino a farmi scendere fiumi di lacrime.

Al primo abbaio sapevo che dovevo farla scendere per farle fare le sue cose, poi mi bastava un cenno con la mano per farla sistemare tranquilla nella sua nuova casa con le ruote. Spesso la sentivo muoversi dietro di me, controllavo che stesse bene. Le chiedevo scusa se prendevo delle buche.

La vera eroina, forse, è proprio Brigitta che capendo più di chiunque altro mi ha accompagnato in questa folle ma al tempo stesso normalissima avventura.

Ogni tanto stava in piedi, ma quella posizione, specialmente in salita, mi faceva faticare di più e così le chiedevo di sedersi, le parlavo come se stessi parlando alla mia migliore amica davanti ad un caffe, e lei gentilmente si sdraiava e si lasciava tirare.

Un viaggio come questo lo consiglio a tutti, specialmente alle donne perché mi ha reso consapevole di quanto io ami il mio essere femmina e di quando belle, indipendenti e forti possiamo essere.

Faceva ridere, appoggiava il muso fuori e lasciava che il vento la spettinasse.

Se la canzone non è ancora finita chiudete gli occhi e immaginate di leggere il cartello Agrigento, 2200km dopo la vostra partenza.

Forse è proprio guardando lei che ho capito cosa vuol dire godersi la vita lasciandosi spettinare dal vento.

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B Y S I LV I A G A L L I A N I P H OTO S J E R O M E TA N O N

Zabardast

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abardast dal persiano/urdu Zabar, superiore, e Dast, autorità, ha vari significati. Eccezionale, imponente, maestoso, straordinario. Aggettivi che perfettamente si adattano a questa incredibile spedizione di freeride e alpinismo nel cuore della catena del Karakorum. Aggettivi che si addicono assolutamente anche alla montagna stessa, un massiccio di 5850 metri mai stato scalato prima di allora. Forse. Inizia così un viaggio di cinque settimane attraverso il Pakistan, alla ricerca della vetta più spettacolare del pianeta per sciare. Un'avventura incredibile ma così remota, così alta, così impegnativa che nessun errore poteva essere permesso. Inizia con una foto che Thomas Delfino vede sfogliando in una biblioteca il libro “Les Plus Belles Montagnes du Monde” (Le montagne più belle del mondo).

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Inizia con una foto che Thomas Delfino vede sfogliando in una biblioteca il libro “Les Plus Belles Montagnes du Monde” (Le montagne più belle del mondo).


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L’immagine ritrae una montagna così ripida, ghiacciata e inospitale, ma bello e accattivante al tempo stesso, che per Thomas diventa quasi una ossessione. Dopo numerose ricerche riesce a scoprire il nome e l’esatta posizione di quella vetta, Biacherahi’s North Tower nel complesso del Karakorum in Pakistan. Era mai stata scalata da qualcuno? Non si sapeva. Quello che sapeva con certezza però, era che voleva raggiungerne la cima. Ne parla immediatamente con il suo amico e compagno snowboarder freeride, Zak Mills, e anche lui ne rimane ipnotizzato. Il progetto inizia a prendere sempre più forma e Thomas mette assieme un gruppo di persone, scalatori e sciatori di prim’ordine, per pianificare la spedizione per raggiungere almeno la base della montagna, anche se la speranza era di salire e persino sciare su di essa. Oltre a Thomas e Zak, anche l’atleta Leo Taillefer, gli alpinisti Helias Millerioux e Yannick Graziani, i cameraman Pierre Fréchou e Julien Nadiras ed il fotografo e film director Jérôme Tanon. Per accedere alla faccia incredibilmente remota del monte, l'approccio inizia a piedi dal piccolo villaggio pakistano di Askole, per poi attraversare il vasto e relativamente poco conosciuto ghiacciaio Nobande Sobande. Il team riceve inizialmente l’aiuto dai portatori di Balti prima di partire per un'avventura autosufficiente di tre settimane, trainando slitte piene di cibo liofilizzato, tende e propano per sciogliere la neve, pannelli solari per l'attrezzatura fotografica, sacchi a pelo e attrezzatura da alpinismo. Cinque settimane, sempre più profondamente all'interno del Pakistan, 150 km in completa autonomia, affrontando da soli le molte e complicate sfide che includevano il campo mobile quasi ogni giorno, l'acclimatazione all'alta quota, la gestione delle batterie, del gas e del cibo. Affrontando le gelide temperature notturne e l'estremo affaticamento mentale e fisico, evitando crepacci e rischi di valanghe e naturalmente sciando bellissime linee ripide e impegnative senza spazio per errori.

“Quando abbiamo attraversato il passo di Skam La a 5660 m di altitudine” ricorda Jérôme Tanon “ci siamo sentiti come se fossimo le uniche persone sul pianeta. Infatti, se dovessi riassumere in poche parole la nostra esperienza di 3 settimane, completamente autosufficiente a 5500 m, direi lontananza, avventura e cameratismo. Mai nella mia vita ho vissuto niente del genere!”

Dopo il leggendario e complicato Skam La Pass, la spedizione raggiunge il ghiacciaio Sim Gang e il bacino del lago Snow, uno dei luoghi più belli del mondo. Per tornare ad Askole, il team attraversa poi l'intero ghiacciaio del Biafo, completando il suo anello di 150 km a piedi e con gli sci. L'esperienza è stata una vera e propria avventura e per imprimerla bene nella memoria tutti i membri del team hanno tenuto un diario di viaggio personale per tutta la spedizione. La narrazione del film, disponibile gratuitamente su YouTube a partire da dicembre 2018, è basata su i loro pensieri e riflessioni personali. Il film, supportato dal brand di abbigliamento Picture, inizierà il suo tour internazionale all'inizio di ottobre, con un'anteprima durante il prestigioso High Five Festival ad Annecy, in Francia. Zabardast sarà quindi proiettato in famosi festival del cinema in quasi due dozzine di paesi, coprendo l'intera stagione 2018-2019.

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L'esperienza è stata una vera e propria avventura e per imprimerla bene nella memoria tutti i membri del team hanno tenuto un diario di viaggio personale per tutta la spedizione.


Markus Eder ITW BY DENIS PICCOLO

Me lo sono goduto proprio tantissimo. Ho viaggiato in Giappone e in Canada tutto gennaio e febbraio ma seguendo il meteo delle Alpi. Ormai da 5 anni le nostre montagne sono rimaste con poca neve e tanto vento e non vedevo l’ora di tornare finalmente ad esplorare il nostro parco giochi di casa. Abbiamo trovato delle condizioni ottime ad Alagna al Monte Rosa dove abbiamo filmato un progetto con Red Bull, ma anche in Austria e in Svizzera ci siamo divertiti tantissimo con tutta la neve che c’era.

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* Stai sviluppando molti progetti sul fronte comunicazione riguardo a te stesso, ce ne vuoi parlare? Sono appassionato di

film making ormai da tanti anni, non solo come sciatore di fronte alla telecamera, mi piace anche essere dietro la lente e occuparmi del montaggio.

Filmando con tanti team di produzione video diversi durante la mia carriera, sopratutto i 5 film con Matchstick Production, ho imparato tanto. Sia per quanto riguarda il riding ma anche a livello di filmmaking e come metter in pratica idee e sogni. È partito così, lentamente, il mio primo progetto nel 2016, e quest'anno sono stato seguito tutta la stagione dal filmer Alex Meliss. Questa stagione abbiamo realizzato un progetto social media che si chiama #Roadshow (seguiteci su @markus1eder e @alex_meliss) e un altro progetto dal nome Alptopia che é stato filmato ad Alagna al Monte Rosa. Siamo molto fieri di come é venuto.

Invece a livello di contest: progetti e obiettivi? Dopo il secondo posto Overall al

Freeride World Tour la stagione scorsa, vorrei proprio finire in cima al podio quest’anno. Sarà sicuramente molto dura dato che il livello sta crescendo tanto di anno in anno. Non serve solo essere forti fisicamente ma anche dal punto di vista mentale. Ad ogni gara abbiamo solo una discesa, che deve essere studiata nei minimi dettagli attraverso binocolo e foto. Se qualcosa di imprevisto dovesse andare male in quell’unica discesa (ad esempio basta atterrare nella traccia di qualcun altro o beccare un sasso coperto dalla neve) può essere molto dura mentalmente. Spero proprio che la sorte sarà dalla mia parte quest'inverno. Non vedo l'ora delle prime buone nevicate per riprendere ad allenarmi.

Stai vivendo la montagna a 360° e stai visitando i posti più incredibili al mondo. Cosa ti ha lasciato più perplesso durante questi viaggi? Direi che l’esperienza

sul Monte Ushba (4700) in Georgia nel 2017 ha lasciato l’impronta più profonda nella mia mente. L'obiettivo era di fare la prima discesa della parete nord. Abbiamo fatto due viaggi, uno ad aprile per fare heliskiing e pianificare la nostra spedizione, e poi la spedizione stessa d'estate. Nessuno sapeva cosa aspettarsi durante il primo viaggio. Era un territorio nuovo, non avevamo preconcetti. Alla fine è stato come sciare in Alaska, anzi quasi meglio. Durante la spedizione vera e propria, invece, era già estate nelle valli e sul-

le montagne. Solo i versanti nord oltre i 4000 m hanno ancora neve fresca di solito in quel periodo. Purtroppo non è stato il nostro caso. Tutta la discesa era di ghiaccio puro ma siamo riusciti lo stesso a raggiungere la cima del Ushba, il Cervino del Caucaso. Una montagna bellissima in un paese pieno di cultura, tradizioni e gente simpatica!

Sei principalmente uno skier, ma sappiamo che pratichi altre discipline outdoor, quali sono le tue preferite e perché? Faccio tanta arrampicata, cam-

minata in montagna, skating e surf d'estate. Sono un grande fan di queste discipline, quasi al pari dello sci. Per esempio nello skate mi viene da provare i trick mille volte finché li chiudo e poi continuo fino a che il movimento diventa automatizzato. Uguale nell’arrampicata e per le altre pratiche. Quando si imparano nuovi movimenti e si trovano soluzioni per delle vie é una soddisfazione pazzesca. Non sono una di quelle persone che si trova a suo agio nella palestra quindi cerco di combinare i miei hobby con lo sci, allenando l'equilibrio, la resistenza e la tensione del corpo. Salto anche sui tappeti elastici e faccio slackline. La mia teoria é che praticando quello che mi piace faccio naturalmente molto di più e non mi sembra un allenamento vero anche se é faticoso. In autunno però mi tocca comunque andare in palestra.

Sei stato a Milano per Milano Montagna Festival & Fuori Festival powered by Vibram, ci spieghi meglio per quale motivo eri presente? Ormai sono 5 anni che

torno al Milano Montagna Festival. Mi interessa molto far crescere la scena italiana visto che qua abbiamo montagne e neve pazzesca vicino a casa. Quest'anno ho presentato il progetto Alptopia che ho girato insieme a Red Bull al Monte Rosa. Ho parlato delle mie esperienze durante le gare della FWT e di come passavamo il nostro tempo tra le gare, sempre attraverso dei video.

Progetti futuri? I miei grandi obiettivi per la prossima stagione sono di nuovo il FWT e continuare a girare video per la #Roadshow, il mio progetto social media. Poi filmerò di nuovo con Matchstick Production. In generale però mi piace essere spontaneo e prendere le opportunità come vengono, seguendo le nevicate e le condizioni perfette. L'obiettivo principale é decisamente di divertirmi!

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"Questa stagione abbiamo realizzato un progetto social media che si chiama #Roadshow (seguiteci su @markus1eder e @alex_meliss) e un altro progetto dal nome Alptopia che é stato filmato ad Alagna al Monte Rosa"


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Local Heroes Utmb Mont-Blanc by Columbia ITW AND PHOTOS DENIS PICCOLO WITH: FRANCESCA BUSETTO & GIAN MARIA CARLO PIUTTI

Sono arrivato a Chamonix in tarda notte, saranno state le 23 forse qualcosa in più, credevo di incontrare il classico paesino di montagna desolato, nostalgico e solitario. Quanto mi sbagliavo. In ogni via, in ogni angolo e da tutte le parti ho trovato runners che iniziavano o concludevano la loro gara, qualcuno triste per la sconfitta, altri in fibrillazione per aver tagliato il traguardo. Li guardavo pieno di ammirazione perché ci avevano provato, avevano lottato, sofferto e gioito. Con tutte le loro forze ed il loro sorriso si erano messi in gioco, in una società dove la comfort zone sembra essere diventata una necessità. Le loro gambe erano ferite, la faccia piena di fango e la mani tremolanti, ma erano alla fine liberi, anche solo per un giorno, un’ora o un minuto erano degli eroi, e alla fine non importava a nessuno se avessero vinto oppure no, avevano ricevuto il loro dovuto applauso. The Pill spesso racconta di chi arriva ultimo piuttosto che parlare di chi vince, di chi fa il tempo o di chi sale sul podio. Perché ognuno di noi, in fondo, gareggia per e contro se stesso, ognuno di noi ha la sua personale sfida da vincere.

Raccontami un pò di te.

F. Sono la Regional Director Europe South di Columbia Sportswear, sono perennemente in viaggio non solo per lavoro e da oltre vent’anni lavoro nel mondo dello sport. Mi ritengo particolarmente fortunata perché lavoro in un settore che da sempre mi identifica. Pratico da sempre molti sport, alcuni dei quali a livello agonistico come lo sci e la corsa. G. Mi chiamo Gian Maria ho 37 anni, sono nato e vivo tuttora nella splendida Torino. Fin da bambino ho sempre praticato sport, spaziando dal judo, all’hockey, alla Mountain Bike, alla canoa, allo squash, allo sci. Adoro praticare sport.

Quando e perché hai iniziato a correre?

F. Corro da sempre però sono passata dalla corsa su strada alle lunghe distanze in montagna solo in questi ultimi anni e non con poca soddisfazione. Nel 2015 mi trovavo a Chamonix per lavoro in quanto Columbia iniziava la sua collaborazione come partner dell’evento. Come amante della montagna, mi sono subito innamorata dell’atmosfera che girava attorno alle gare.

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G. Intorno alla trentina d’anni, stufo di dover dipendere dagli altri per allenarmi, ho comprato il mio primo paio di scarpe da runnin. Ricordo perfettamente le mie prime camminate e corse al parco Valentino di Torino ed i miei primi obiettivi: 5 km in 30 min per passare successivamente a 10 km in 1 h. Dopo poco tempo il parco del Valentino per quanto stupendo mi stava stretto. L’alternativa era al di là del fiume Po, esattamente a 300m da me c’era un mondo nuovo, fatto di centinaia di Km di sentieri.

Quando e perchè hai deciso di affrontare questa gara?

F. Vedere questi atleti sfidare se stessi in percorsi fantastici in mezzo alla natura, mi ha fatto iniziare a pensare che anch’io avrei voluto provare a vivere questa esperienza, insieme alla voglia di sfidare me stessa in un momento particolare della mia vita dove era venuta a mancare una persona alla quale ero molto legata. Questo evento mi ha dato la spinta e la motivazione necessarie per ricominciare a competere. G. Per gli appassionati, come me, di trail running il circuito UTMB rappresenta una chimera. Parliamo dell’olimpiade del trail running! Quando Denis Piccolo di The Pill mi ha contatto per propormi questa avventura in collaborazione con Columbia credevo di sognare…non ci ho pensato neanche un millisecondo per confermare la mia disponibilità!

Noi sei un professionista, ma devi comunque allenarti. Come ti ritagli il tempo e quali sono i tuoi allenamenti quotidiani?

F. E’ proprio questo il bello di questo sport. Si può correre ovunque, ci sono posti bellissimi nel mondo e io, trovandomi a viaggiare spesso per lavoro, riesco sempre a ritagliare del tempo per allenarmi, anche se questo significa svegliarmi molto presto al mattino. G. No, non sono assolutamente un professionista, anzi sono un amatore neanche troppo forte. Durante l’anno mi alleno tutti i lunedì e giovedì sera con i “Sentieri della collina”, associazione sportiva dilettantistica dedicata al trail running di cui sono il Presidente. Per preparare questa gara al meglio delle mie possibilità ho deciso di fare le vacanze estive in Val Gardena cosi da unire l’utile e al dilettevole.

Francesca, cosa ha significato per te partecipare alla CCC del UTMB?

Ha significato un notevole passo avanti nel mio percorso competitivo in quanto nel 2017 avevo affrontato già la OCC (km 54) e ritrovarmi, dopo solo un anno, a competere in una gara con il doppio di kilometri e dislivello, era una sfida che non sono riuscita a rifiutare.

Francesca, cosa ha significato per te partecipare alla CCC del UTMB?

F. Ce ne sono stati molti. La partenza senza dubbio rimane uno dei più emozionanti momenti.

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La gente che aspetta la partenza degli atleti con quasi più emozione di noi atleti, lo scambio di opinioni con gli altri corridori, la musica e lo speaker che ti danno la carica. G. Sicuramente l’arrivo a Chamonix, incredibile!!! Migliaia di persone che ti applaudono è stato un’emozione pazzesca!

Invece quello più duro?

F. Quando ho dovuto, con non poca fatica, prendere la decisione di fermarmi, è stato un momento che mai avrei pensato di dover affrontare soprattutto dopo aver corso già ¾ della gara. G. Al 20esimo Km, in un alpeggio in cima alla prima salita, mentre riempivo le borracce qualche concorrente ha preso i miei bastoncini...mi è cascato il mondo addosso. Li ho cercati dappertutto senza trovarli, alla fine ho buttato giù l’amaro boccone e sono ripartito. La discesa è andata bene e l’umore è risalito per poi precipitare durante la seconda mostruosa salita…mi ha letteralmente piegato in due. Al 40esimo km sull’orlo del ritiro, un volontario (Antoine), mi ha prestato i suoi bastoncini…questo gesto mi ha ridato tutta l’energia persa con gli interessi e gli ultimi 20 km sono volati…permettendomi di arrivare al traguardo fresco e con il sorriso.

Francesca le condizioni sono cambiate radicalmente durante la corsa. Come hai affrontato questo problema? Difficoltà?

Quando si parte per questo tipo di gare, non si può mai sapere che condizioni ci aspettano. Aggiungiamo che queste gare si fanno in montagna a quote elevate, correndo anche al buio. Questo aumenta il rischio di non poter mai essere completamente preparati. Questa edizione è stata, dal punto di vista meteorologico, molto dura e ha colto molti atleti impreparati. Io tra questi. Dopo 35 km all’improvviso freddo e la pioggia mi hanno colta di sorpresa, causandomi dei problemi allo stomaco che non sono riuscita a gestire.

Francesca per molti non concludere una gara non è una sconfitta ma significa solo rimandare l’appuntamento. Ci riproverai?

Non nascondo che all’inizio mi sono sentita un po’ sconfitta però poi ho capito che non arrivare alla meta fa parte della gara stessa o quanto meno è una delle possibilità. Mi chiedi se ci riproverò? Ma certo! Non sono certo il tipo da lasciare qualcosa di incompiuto. Quanto meno ce la metterò tutta. Nel frattempo mi sono già iscritta alla 90 km del Trail del Cinghiale del 24 novembre.

La tua prossima sfida?

F. Ovviamente quella di essere finisher alla CCC 2019. G. Essere così pazzo da provare a fare la CCC del 2019.

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Above Everything ...

BY F I L I P P O CA N N E T TA WILD TEE EXPERIENCE

F

te ore di movimento e poche di sonno, il tempo assume una connotazione liquida ed è sempre più difficile percepirne lo scorrere. La tradizionale distinzione tra giorno e notte non esiste più, alcuni attimi durano un’eternità mentre ore sembrano volare via in pochi secondi. Attraversiamo colli mai percorsi da nessuno prima, saliamo pietraie così ripide che dobbiamo procedere a distanza per non franarci addosso l’uno con l’altro, e scendiamo vallate in mezzo a piante di mirtilli così alte che ci arrivano al ginocchio. Vediamo così tante cose meravigliose che il nostro cervello fatica a memorizzarle.

accio la stessa cosa anche con le gare. Raccolgo informazioni superficiali e mi faccio un progetto mentale, perlomeno per indirizzare gli allenamenti nella presunta direzione della difficoltà. E’ un metodo di allenamento (#cazzomannaggia) molto soggettivo; qualche volta funziona, altre volte può portare a epici fallimenti. Anche nel caso della PTL ho seguito questa strategia. D’altra parte, come preparare una corsa di oltre 300 km e 26.500 m di dislivello positivo? Per fortuna ansie e paure si placano qualche giorno prima della partenza quando, oramai, quello che potevo fare è stato fatto e mi assale un’insana curiosità di scoprire cosa c’è oltre. A Chamonix non c’è molta gente, il grande circo deve ancora aprire i battenti e al briefing gestito dal comitato PTL si respira un’aria tranquilla, da gara di paese. Non sono molto nostalgico ma c’è poco da fare: partire da Place Triangle de l'Amitié è sempre una grande emozione. Anche per tre vecchi e consumati trailers come noi. Si, perché questa avventura si corre in squadra e noi siamo in tre.

Con qualche ora di ritardo sui nostri calcoli spannometrici arriviamo in Val Veny, alla prima delle due basi vita. Sollevati per aver raggiunto questo traguardo ci avviamo verso la parte più tecnica di tutto il percorso, la vecchia ferrata che porta al Rifugio Monzino. Nell’oscurità il Monte Bianco incombe con la sua massa. Non è facile trovare l’attacco della ferrata, al buio, tra vecchie corde a penzoloni. Quando comincia la nostra ascesa, fa piacere tirarsi con la forza delle braccia alleggerendo il peso del corpo sulle gambe ormai stanche.

Fin da subito risulta evidente il nostro amore per l’avventura: non ci siamo mai incontrati prima della partenza e non abbiamo mai guardato le mappe del percorso. Il mio zaino, grazie all’esperienza acquisita alla Marathon des Sables, è pesante ma gestibile, Roberto ha un grosso zaino da trekking che non gli ho mai visto prima e Luca, beh, Luca può concorrere tranquillamente al premio per lo zaino più pesante. Le altre squadre hanno zaini appena più grandi di quelli per l’UTMB, hanno provato quasi tutto il percorso, e ci superano senza esitazione dove noi ci perdiamo. Fin da subito la gara si rivela in tutta la sua essenza: tra due sentieri, quando ci sono, i tracciatori scelgono sempre quello più impervio. In un certo qual modo, apprezziamo il gusto perverso di mettere i concorrenti in continue situazioni difficili.

La paura del vuoto e l’adrenalina ci spingono ad arrampicare veloci tra rocce, spit e gradini. La parete è così a strapiombo che vediamo le altre squadre sfruttare la via indicata dalle nostre frontali. La luna piena comincia a far intravedere il ghiacciaio de Bruillard, mangiamo qualcosa felici di essere li, a metà strada tra il mare e la vetta del Monte Bianco. Riprendiamo il cammino ma non riusciamo a trovare il percorso per raggiungere il rifugio, waypoint obbligato. Lo vediamo sui nostri schermi ma sembra essere al di là di un muro insormontabile. Cerco segnale per chiamare il rifugio; increduli e un pò annebbiati dalla stanchezza seguiamo le indicazioni del rifugista verso quella parete che ci sembrava invalicabile e magicamente troviamo dei vecchi segnavia gialli che ci guidano alla meta. Firmiamo il cartellone e scopriamo di essere quarti. Sappiamo che non ha nessun valore e che siamo appena all’inizio ma corriamo all’attacco della ferrata di discesa.

Abbandoniamo la competizione con le altre squadre ed entriamo in una sorta di sfida psicologica con l’organizzazione della gara. Sembra stupido ma questo cambio di prospettiva ci aiuta a rimanere vigili, sempre pronti a prendere decisioni.

Procediamo spediti quando, per cercare Roberto, Luca ed io illuminiamo il vuoto sotto ai nostri piedi, poggiati solamente a un tondino metallico conficcato nella roccia. Le gambe cominciano a tremare in un misto di paura e stanchezza. Con un sorriso ebete raggiungiamo Roberto e insieme rimettiamo i piedi a fondo valle.

La prima notte non dormiamo. E’ una notte bellissima, calda e limpida, il cielo stellato è stupendo e mi convinco che sia la strategia giusta. Come molto spesso accade, dopo tan-

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Alterniamo periodi di estrema lucidità, stimolata dalla tensione e dalla paura, a momenti di annebbiata tranquillità. Quello che sembrava il semplice attraversamento del ghiacciaio del Miage si rivela un vero incubo. Non siamo molto agili sugli sfasciumi instabili e fatichiamo parecchio a uscirne.

ci riporta ad uno stato di onirica sonnolenza che rende le nostre decisioni molto difficili. La situazione è complicata dai numerosi segnali di altre gare. Piove, abbiamo freddo, ci vestiamo, cambiamo le pile delle frontali, ma non riusciamo a trovare il passaggio e perdiamo molto tempo. Ci raggiunge un’altra squadra che si unisce nella ricerca del colle da attraversare. Superato il passaggio lo scenario cambia, la terra si sostituisce alle pietre, tiriamo un sospiro di sollievo, ma durerà veramente poco.

Suggerisco con insistenza una pausa per riposare, ma l’aria gelida che scende dal ghiaccio sul Lac Combal ce lo impedisce. Arriviamo al Rifugio Elisabetta all’alba del terzo giorno, veloce colazione e optiamo per una sosta sonno di 45 minuti. Ho paura, con così poco tempo a disposizione, di non riuscire a dormire ma sollevare i piedi da terra dopo tre giorni, mi proietta in un sonno intenso. Al suono della sveglia ci prepariamo velocemente, e in quella che ci sembra una confusione assurda, prodotta dagli escursionisti che preparano i loro grossi zaini, riprendiamo il cammino ritrovando la pace.

Il fango rende al limite del praticabile la cresta che dobbiamo percorrere. Siamo oltre metà gara e in questo tratto sto letteralmente crollando. Non riesco a stare in piedi, continuo a camminare e cadere senza accorgermene. E nell’istante in cui cado mi sveglio e punto il bastoncino. Altri due passi e crollo dalla parte opposta. Mi vedo dall’esterno addormentato sul ciglio del sentiero.

Sono fuori dalla mia confort zone. E’ un’esperienza nuova che non ho mai provato. Non so quanto sia durato questo vero e proprio incubo, ma so che non mi posso fermare nel fango, sotto la pioggia. Devo raggiungere il prossimo rifugio.

La nostra vita si è ridotta all’essenziale: mangiare, dormire (poco) e seguire il percorso. Oramai, agiamo come un unico organismo monocellulare, le esigenze di uno dei tre, sono quelle di tutti e tre. L’esperienza è così intensa che è difficile mettere in riga i pensieri. I ricordi e le immagini memorizzate si mescolano e affiorano in ordine sparso. Alcuni pezzi sono invece un buco nero.

A turno, facciamo alcuni tentativi per cercare la direzione. Ci raggiunge un’altra squadra che, utilizzando i bastoncini come piccozze, riesce a passare. Il fango è ormai una melassa e per non rischiare oltre mettiamo i ramponcini. Rimaniamo indietro e stiamo per perdere il contatto con il gruppo. Corro avanti per svegliarmi e rimanere in contatto visivo con gli altri.

Il tratto che conduce al Rifugio Robert Blanc è molto bello ma il tempo sta cambiando e sono previsti temporali. Quando il primo ci arriva addosso, all’unisono, estraiamo la nostra arma segreta, il poncho. Rapidamente, senza fermarci, lo indossiamo sopra lo zaino e ci sentiamo protetti come una lumaca con il suo guscio. Questo rituale si ripeterà un numero infinito di volte da qui fino alla fine. Qui non c’è la direzione gara che prende decisioni in caso di mal tempo, siamo noi a doverle prenderle in autonomia. Siamo soli, non ci sono volontari che ci indicano quale mano mettere su quella roccia. Passiamo in zone talmente sperdute che anche i classici omini di montagna diventano un miraggio e quei pochi che ci sembrano tali, sono in realtà residui di qualche frana senza nessun valore.

Di giorno, con il bel tempo, questo crinale deve essere meraviglioso. Di notte, con la pioggia, non vedo l’ora che finisca. Raggiungo il gruppo ma non vedo i miei, mi fermo e mentre li aspetto arriva l’alba del quarto giorno. E’ sempre un momento magico che aiuta a rimanere sveglio. Cerco di calcolare le ore di sonno e mi fermo a quattro. Non riesco invece a calcolare i giorni trascorsi. In teoria venerdì pomeriggio saremmo potuti arrivare a Chamonix. Ci eravamo immaginati un arrivo trionfale un’ora prima della partenza dell’UTMB, con tutto il pubblico ad applaudire. Ma i sogni spesso sono molto distanti dalla realtà. Mancano ancora più di 100 ckm e 10.000 m di salita.

E’ inutile fare i supereroi che non siamo, la stanchezza comincia a farsi sentire, le giunture scricchiolano ma la cosa che risente di più dei chilometri e delle ore sono i piedi. Fanno male, soprattutto nei punti che normalmente sono poco sollecitati dalla corsa. Da qui in avanti avremo modo di valutare la nostra capacità di sopportare il dolore. La gara è così complessa che esploriamo quasi tutti i nostri limiti sia fisici sia mentali.Confidando in alcune piccole soste, al Refuge de la Balme mangiamo e nel cuore della terza notte ci incamminiamo verso la Pierra Menta. La nebbia è spessa e umida, illuminata dalle lampade frontali

A Beaufort (seconda e ultima base vita) mangiamo. Non so bene per quale motivo, faccio anche una doccia e dormiamo quei 45 minuti che oramai sono diventati il nostro standard. Nel cuore della quarta notte ripartiamo rigenerati; sembra che il nostro corpo si sia adattato e si accontenti di molto poco. Rituffarsi nella natura dopo essere stati al chiuso, per qualche ora, è quasi liberatorio. Siamo diventati come quei vagabondi intolleranti delle convenzioni.

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La gara è così lunga che l’esperienza accumulata nei primi giorni ci torna utile in quelli successivi. Saliamo piuttosto bene, oramai la nostra tecnica di navigazione è collaudata: seguiamo la traccia sul Garmin di Luca e, quando abbiamo un dubbio, io apro la mia app Cartograph e mi dirigo in una direzione diversa da quella in cui lui si sta muovendo. In questo modo ci rendiamo velocemente conto di quale sia la strada giusta. Non siamo veloci come chi ha già provato il percorso ma riusciamo a cavarcela abbastanza rapidamente.

lità soppesando i pro e i contro e alla fine concordiamo per il passaggio nel canale, nella speranza di non dover tornare indietro. Il passaggio è stretto e rognoso ma siamo felici di esserci tolti da quella scomoda situazione. Arriviamo a un punto in cui l’erosione ha scavato un magnifico buco nella roccia da dove si vede tutta la valle successiva e capiamo perché l’organizzazione ha voluto farci fare tanta fatica. C’è da disarrampicare ma cerchiamo di fare in fretta perché in lontananza vediamo arrivare un temporale. Non riusciamo a capire quanto manchi al rifugio. Dobbiamo seguire un traverso che diventa più ripido e di conseguenza scivoloso. C’è una luce dall’altra parte della valle ma la traccia non sembra andare in quella direzione. Mi giro per guardare se stanno arrivando le due squadre a cui abbiamo indicato il passaggio e vedo, ne sono sicuro, centinaia di lucine scendere di corsa lungo i sentieri e dirigersi verso la luce nella valle.

Siamo oramai stabili intorno alla quarta posizione, per quanto poco questo possa contare, visto che non c’è una classifica ufficiale, ma ci serve da stimolo per rimanere concentrati. Al magnifico Rifugio du Petit Tetraz dormiamo i nostri 15 minuti, mentre Roby rimane a chiacchierare in sala. Ripartiamo veloci, ottimizzando al massimo la sosta. Ci siamo resi conto di essere molto più lenti del previsto a causa delle difficoltà del percorso e cerchiamo di recuperare sui tempi morti. Nella successiva salita è Roby a chiedere un time-out, si sta per spegnere e ci sediamo su una delle rare panchine che costeggiano la strada. Non faccio in tempo ad addormentarmi che si alza di scatto, cammina ancora un pò poi si risiede per un tempo indefinito. Non vuole parlare, procede da solo con i suoi demoni. Lo seguiamo per non perderlo. Osservato da dietro, sembra un burattino disarticolato che sta per cadere da un momento all’altro. Poi arriva l’alba e riacquistiamo un buon passo.

Sono centinaia di fiaccole che come uno sciame si rincorrono. Lo spettacolo mi lascia a bocca aperta e chiamo anche gli altri a cui cerco di dare una spiegazione scientifica del fenomeno. Una festa di paese magnificamente orchestrata dai pastori della valle che hanno messo delle piccole luci a LED sul collare delle pecore mentre tornano all’ovile. Roby e Luca annuiscono ma sono concentrati sulla ricerca del percorso perché il meteo sta peggiorando. Vediamo delle luci sopra di noi e delle luci che sembrano venirci incontro. E’ difficile capire da che parte andare. Decidiamo di seguire la traccia anche se il pendio su cui passa è franato. Ci sembra impossibile pover andare avanti. Mandiamo la nostra posizione con lo spot GPS e chiamiamo l’organizzazione; le guide stanno salendo per deviare il percorso ed evitare la frana. Noi ci siamo in mezzo. Urliamo e imprechiamo contro le luci che si stanno avvicinando.

Nei pressi del Col Des Aravis cerchiamo di acquistare del cibo senza successo. Mentre proseguiamo, sento che il mio tendine d’achille si sta infiammando e qualcosa si sta gonfiando sotto la calza. Fino a questo momento i dolori e i problemi erano sempre stati gestibili, ma da ora so che potrà solo peggiorare. Mancano una settantina di chilometri, che a ritmo PTL si traducono in un giorno e mezzo. Vedo la possibilità di terminare la gara sfumare in un secondo. La posta in gioco è molto alta, normalmente mi sarei fermato ma decido di non abbandonare. So che ne pagherò le conseguenze. Cerco di trovare un minimo di sollievo utilizzando il bastoncino insieme alla gamba destra e bloccando l’escursione del tendine con il muscolo del polpaccio. Il dolore è così pungente che perdo lucidità, non so più se devo mangiare o dormire. Mi affido completamente ai miei due compagni per le decisioni più semplici.

Ci gridano di proseguire e di levarci da li. Facile a parole, un pò meno a farsi. Non ne posso più, sono il primo della fila e mi concentro per non scivolare ma un piede su due non tiene, uso i bastoni come piccozze ma non bastano. Vorrei fermarmi a mettere i ramponi ma non posso né sedermi né alzare un piede senza scivolare. Aumento la potenza della frontale e malauguratamente guardo in basso: c’è solo strapiombo. Soffro di vertigini e spesso nelle situazioni di equilibrio precario penso che piuttosto che continuare a soffrire sia meglio buttarsi, ma sono solo pensieri fugaci. Devo fare qualcosa per uscirne, le gambe mi tremano. Tasto il terreno ad ogni passo prima di caricarci il peso sopra, punto i bastoni cercando di distribuire al meglio il peso prima di alzare l’altro piede.

Siamo fermi a un punto morto, mi sveglio dai miei brutti pensieri quando vedo Roby che va in una direzione e Luca in un’altra. Io vado in una terza, ma proprio non riusciamo a capire dove si debba passare. Valutiamo tutte le possibi-

... Non penso a nulla, non penso che posso cadere e scivolare, sono totalmente concentrato sulla ripetizione di questi gesti elementari che non sento il torrente che urla sotto di noi, non vedo la pioggia e il fango che scorre, non esiste nient’altro che il cono di luce che illumina i miei piedi.

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Dopo un lasso di tempo che mi sembra interminabile, la pendenza diminuisce e comincio a correre per fuggire dal pericolo appena scampato. Quando arrivo sul sentiero mi giro per vedere a che punto sono Luca e Roberto, ma vedo solo il buio. Ero convinto che fossero dietro di me. Urlo nella loro direzione ma la mia voce viene sovrastata dalla pioggia e dal vento. Non so cosa fare. Se sto fermo congelo, ma non me la sento di tornare in quell’inferno.

notte, per la stanchezza, le ombre si trasformano in animali fantastici e a me sembra di vedere, sulle pietre bianche disseminate lungo la valle, dei disegni che sembrano fatti a china con uno stile alla Capitan Harlock: pirati, teschi, ragnatele, uno più bello dell’altro. M’immagino il pastore che le dipinge nelle lunghe ore di attesa mentre il gregge è al pascolo. Entriamo al rifugio e non raccontiamo nulla dell’accaduto, decidiamo di fare una sosta di qualche ora per lasciarci alle spalle il ricordo di questa brutta notte. Il giorno dopo il cielo è limpido e proseguiamo il nostro cammino con una rinnovata serenità. Vogliamo chiudere il giro senza fretta, godendoci ogni metro degli ultimi km. Dopo quello che abbiamo passato, le normali difficoltà ci fanno sorridere e ci dirigiamo scherzando verso i 2000 metri di dislivello che ci attendono al 260esimo. La tensione svanisce, il tempo non esiste più, i dolori scompaiono. Siamo solo noi tre e la montagna. Sappiamo che, prima o poi, arriveremo alla nostra meta. Cominciamo a visualizzare l’arrivo o meglio, l’immagine che tante volte funziona molto di più dello striscione: un bel pranzo al sole, innaffiato di buona birra, prendendoci tutto il tempo per riordinare i pensieri.

Grido e faccio segnali alle guide che stanno andando a deviare il percorso per evitare la frana da cui sono appena uscito. Non mi sentono. Forse sono tornati indietro, forse sono sceso troppo io. Devo tornare sui miei passi, non possiamo perderci. Finalmente vedo una luce che mi viene incontro, non può che essere uno di loro. Illumino il viso di Luca e vedo la paura disegnata sulla sua faccia. Lui, che è sempre graniticamente impassibile, è bianco e sembra stanchissimo. Nessuno dei due dice una parola, non vediamo Roby. Dopo quella che a noi sembra un’eternità dal buio sbuca finalmente anche lui. Ha i ramponi ai piedi, farfuglia qualcosa sul limite, sulla morte, dice che gli è passata la sua vita davanti agli occhi.

Le difficoltà non sono finite ma l’esperienza accumulata ci torna utile per affrontarle con la dovuta ironia. Si, perché per arrampicarsi sul Passage du Dérochoir, mezzi congelati, nella nebbia, e ridere come degli scemi ci vuole una certa dose d’ironia. I sentieri prima e dopo il Refuge de Plate sono la quinta essenza del Trail, un perfetto #Todaysplayground. Nonostante i 280 chilometri nelle gambe ce li corriamo tutti. Mi sento bene, tendine a parte, ma quello l’ho escluso dai miei pensieri, è un argomento che affronterò nei giorni successivi.

Ci guardiamo per un attimo tutti e tre, illuminati dalle frontali, e capiamo di aver corso un rischio enorme e di esserne usciti fortunatamente integri. E’ un momento drammatico ma anche molto intimo. Siamo sul ciglio di un burrone, sotto la pioggia, con un vento gelido che ci soffia sulla testa e siamo felici di essere di nuovo tutti insieme.

Quando raggiungiamo il sentiero vediamo le altre squadre passate per la cresta che stanno già scendendo, le salutiamo, non c’è neanche bisogno di dircelo ma la nostra gara finisce al Col de Doran. In religioso silenzio scendiamo e mestamente ci dirigiamo verso il rifugio. Ognuno è assorto nei suoi pensieri. La tensione lentamente cala. A volte, di

Uno splendido tramonto ci accoglie e sospinge verso l’ultima salita al Col de la Brévent. Dall’altra parte ci attende Chamonix, dove durante la nostra assenza, si sono avvicendati gli arrivi di tutte le altre gare.

... Abbiamo quasi paura di abbandonare il silenzio e la solitudine di quello che è stato il nostro mondo per quasi una settimana. Ancora una volta si è compiuta la magia dell’ultratrail: quello che sembrava impossibile alla partenza, si è trasformata in un’enorme esperienza di vita.

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Slainté T E X T M AT T EO PAVA N A PHOTOS THOMAS MONSORNO LO CAT I O N S K Y E I S L A N D S C OT L A N D

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L

etteralmente significa “cin cin” in scozzese. Ce l’ha detto un signore un po’ alticcio nell’unica sera in cui siamo andati in un pub a seguito di una giornata molto piovosa. Se abbiamo vissuto quest’esperienza breve-ma-intensa è tutto merito dell’indole curiosa e creativa di Thomas e di quel pizzico di fortuna che non guasta mai. Quel giorno aveva piovuto ininterrottamente e ci trovavamo in un pub per provare a scrollarci l’umidità di dosso. Era stata una pioggia strana, fina, che a seconda del vento diventava più o meno tagliente, come piccole lame che ci sferzavano il viso. Thomas, Stefano ed io avevamo trascorso la giornata in una sottospecie di tenda fissata tra i sassi alla base di The Old Man of Storr per poterci riparare, ma le raffiche di vento entravano da tutte le parti, e con esse anche l’acqua. Nel frattempo Benni e Mattia lavoravano sotto la pioggia per fissare l’highline nel modo migliore su un basalto di scarsa qualità. Questa parte del piano l’avevamo quasi sottovalutata. Davamo per scontato che i pinnacoli di roccia fossero saldi e affidabili. La fitta nebbia poi non migliorava di certo la situazione: siamo dovuti rimanere in contatto radio tutto il giorno ma solamente perché non vedevamo oltre una decina di metri dalla punta dei nostri nasi. A ripensarci bene è stato quasi meglio così.

The Old Man of Storr è un luogo molto turistico sull’isola di Skye. I visitatori vanno e vengono per ammirare questi giganti che si ergono come dal nulla da prati di un verde veramente intenso. Eppure, nonostante questa vivacità di colori, mi sembrava di percepire una presenza, come se questo luogo fosse abitato da qualche spirito. Forse sono solo suscettibile a causa delle leggende che ho letto su questo posto. La leggenda narra che nei primi anni del cristianesimo in Scozia, una disputa infuriava tra le persone che abitavano la città riguardo la data esatta della Pasqua.

Per mettere fine alla lite, il prete di Skye decise di recarsi a Roma e parlare con il Papa stesso. Salendo l’Old Man of Storr all'alba, proprio mentre il sole cominciava a sorgere, eseguì un incantesimo che fece apparire il diavolo e lo trasformò in un cavallo volante. Durante la traversata, il diavolo interrogò il prete sulla ragione del viaggio. Il sacerdote dovette usare tutto il suo ingegno per rispondere alle domande in modo veritiero ma allo stesso tempo evitare di menzionare il nome di "Dio", che, se pronunciato, avrebbe rotto l'incantesimo con conseguente scomparsa del diavolo e la caduta del sacerdote in mare. Il prete ebbe successo, arrivò a Roma, apprese la data della Pasqua e tornò sano e salvo a Skye. Il diavolo rimase talmente colpito dall'intelligenza del suo avversario che, scomparendo, pronunciò le parole minacciose: “Addio finché non ci incontreremo di nuovo".

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Benjamin Kofler, Mattia Felicetti, Stefano Borgogno, Thomas Monsorno e Matteo Pavana compiono la prima highline su The Old Man of Storr, Isola di Skye, Scozia.


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Dalla radio Mattia mi dice che l’highline è fissata: 110 metri di lunghezza a una cinquantina di metri da terra. In quell’atmosfera scura e uggiosa l’Old Man incute timore. Fa quasi paura. Le previsioni rimangono incerte per il giorno e mezzo successivo, non sappiamo se Benni e Mattia saranno in grado di percorrere l’highline. Thomas e io non siamo certi di riuscire a portare a casa le immagini che vogliamo. Alle volte però è strano, hai come la sensazione che le cose migliorino a prescindere, senza un motivo, quando anche la scienza delle previsioni meteorologiche sembra volerti dare torto.

Ti senti ottimista. Ti senti fortunato.

Senti che andrà tutto bene, nonostante tu sia giunto in un luogo in cui le parole “bel tempo“ non possono significare molto di più di un “magari oggi non piove”. La mattina seguente le nuvole che inizialmente coprivano il cielo si erano pian piano diradate. Mentre salivamo all’Old Man vedevo quella lunga fettuccia che sembrava tenere uniti quei pilastri pressoché immobili da centinaia e centinaia di anni. Il bel tempo aveva richiamato numerosi turisti che cercavano di capire l’utilità di quel “filo”, che cosa fosse, perché fosse lì. Più ci avvicinavamo, più stavamo attenti che non ci fossero forze dell’ordine che volessero tenderci un’imboscata. Mi ero proiettato in una situazione che sentivo solamente nostra, una cosa che avevamo costruito per la sola voglia di farlo, per portare a termine qualcosa di nostro insomma. Più il tempo trascorreva e più gli elementi iniziavano a fondersi in maniera armoniosa. Inizialmente la luce filtrava dalle nuvole e poi, sul far della sera, ha cominciato a riscaldare tutto il visibile. Infine la camminata di Benni, che è rimasto in equilibrio per quasi quindici minuti attraversando la linea in tutta la sua lunghezza. La notte invece non arrivava mai per via della nostra prossimità al polo mentre la luna giocava sopra le nostre teste. È stata una delle poche occasioni in vita mia in cui mi sono sentito un privilegiato, al posto giusto al momento giusto, come se fosse l’unica e ultima occasione per poter fissare concretamente quello che stavo vivendo. Abbiamo immortalato uno di quei rari spettacoli che per due fotografi outdoor rappresentano una vera congiunzione intera e intima con la Natura.

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Sorridiamo dalla gioia e ululiamo come lupi. Abbiamo aperto la prima birra alle 6:30 del mattino, sapevamo di aver fatto qualcosa di raro o quantomeno qualcosa di unico al mondo. Per primi. E allora “Slainté”, appunto.


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Indian Summer Il silenzio regna sovrano in questo posto. Gli unici suoni che si riescono a percepire sono quelli degli uccelli, del vento, degli alberi e dei tuoi stessi passi. PHOTOS & TEXT

THOMAS MONSORNO

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H HIKERS

ALEXANDER PICHLER SIMON HITTHALER SHARON MARKET ALEXANDRA REICHEGGER

Il silenzio regna sovrano in questo posto. Gli unici suoni che si riescono a percepire sono quelli degli uccelli, del vento, degli alberi e dei tuoi stessi passi. Tu e i tuoi amici siete le uniche persone in questo luogo. E questo fantastico paesaggio è tutto vostro. Questo è il motivo per cui dovresti prendere in considerazione di visitare quest'area durante la magica estate indiana di ottobre.

Ottobre è il periodo perfetto dell'anno perché significa bel tempo e meno turisti.

mozzafiato, le Dolomiti si presentano al loro meglio! Ci si può fermare qui e godersi la giornata sulla terrazza, oppure iniziare subito dirigendoti verso la tua avventura escursionistica.

Durante l'autunno, gli aghi degli alberi di larice diventano gialli e man mano che le ombre si allungano, la luce si trasforma e proietta un ricco colore arancio dorato e rosa tenue sulle formazioni rocciose delle Dolomiti.

Lungo i numerosi sentieri troverai sempre capanne o ripari. Goditi le spettacolari viste panoramiche sulle Dolomiti su una delle splendide e numerose terrazze e vivi la tua esperienza: una giornata autunnale qui è indimenticabile!

Il paesaggio è sempre stupendo, ma i colori dell'autunno e la sua luce particolare lo rendono ancora più mozzafiato e perfetto per la fotografia. Per questo motivo, e molti altri ancora, abbiamo deciso di trascorrere una giornata sul Monte Plose, che offre una vasta gamma di attività per coloro che amano l'avventura, ma anche per quelli che vogliono semplicemente godersi lo spirito della montagna. La spettacolare vista sul Peitlerkofel, le cime del Geisler/ Odle e gli splendidi sentieri escursionistici sono le caratteristiche principali di questa zona.

Il sentiero panoramico delle Dolomiti offre immagini di paesaggi che sono tra i più belli dell'intera area. D'altra parte la salita al rifugio Plose promette un panorama a 360 gradi difficilmente riscontrabile in direzione dell'Alto Adige, e forse anche dell’Italia stessa. Lì si possono anche trovare diversi cartelli informativi e panoramici che spiegano tutte le belle montagne in modo chiaro e semplice.

Dopo una bella e non così difficile passeggiata si può raggiungere facilmente la cima. Una volta lì il panorama è

Quindi, cosa stai aspettando?

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1 . A R C ’ T E RY X BORA MID GTX

Calzatura da trekking alla quale si aggiungono la durabilità e il supporto di uno scarpone d'alpinismo e l'agilità di una scarpa d'avvicinamento. La tomaia presenta una costruzione termolaminata, rendendola un pezzo unico senza cuciture. Realizzata in nylon rivestito in PU, è permeabile all'aria e idrorepellente per un'asciugatura più rapida. Una fodera in Gore-Tex elasticizzata si adatta al piede per una sensazione personalizzata, senza pressione e senza punti caldi. Impermeabile, traspirante, durevole e leggera è adatta per un trekking di più giornate. Grazie al plantare in Ortholite stampato 3D e all'intersuola in Eva iniettata, la calzatura presenta il supporto necessario per le lunghe giornate. La suola, realizzata in collaborazione con Vibram, fornisce trazione e grip.

2 . SA L E WA MNT TRAINER MID GTX Scarpone leggero da uomo per il trekking, in pelle scamosciata e protezione impermeabile e traspirante Gore-Tex, progettato per fornire maggiore flessibilità e maggiore comfort. Questo obiettivo è raggiunto grazie alla nuova intersuola con tecnologia Bilight TPU a doppia densità, sagomata ergonomicamente per avvolgere il piede, e il Flex Collar sulla parte posteriore del gambetto, che permette un movimento naturale e ampio della caviglia anche durante la discesa e con uno zaino pesante. Sotto il piede, la suola Vibram Wtc, leggera e compatta, consente un'andatura solida, ma sempre confortevole. Il sistema Salewa 3F System garantisce flessibilità, supporto e una calzata senza vesciche fin dal primo giorno. In più, la membrana in Gore-Tex Performance Comfort offre protezione dalle intemperie e un comfort termico ottimale, mentre il plantare ammortizzante Ortholite disperde il sudore, contribuendo a mantenere i piedi freschi.

3 . M A M M U T HUECO MID GTX La Hueco Mid Gtx è una scarpa ottima per le uscite di hiking turistico ma allo stesso tempo è eccezionale per il lavoro e per il tempo libero. Con la tecnologia Gore-Tex Performance Comfort Footwear, è impermeabile e traspirante, puoi immergere i tuoi piedi in pozzanghere oppure incontrare giornate estremamente piovose, lei non le teme, anzi le sfida. Lo stabilizzatore del tallone in Tpu supporta i tuoi passi su qualsiasi tipo di terreno o salti da qualsiasi altezza. Il puntale in gomma funziona anche per proteggere le dita dei piedi da sassi e urti accidentali. La scarpa assicura un’ottima presa sulla roccia grazie alla mescola di gomma Michelin. Con queste proprietà si dimostra perfetta per l'uso quotidiano.

4 . L A S P O R T I VA SPIRE GTX Calzatura low-cut di nuova generazione per l’escursionismo veloce. Adotta soluzioni che sono parte del Dna mountain La Sportiva combinandole a tecnologie e concetti di derivazione Mountain Running per un prodotto versatile, impermeabile e super traspirante grazie alla nuova tecnologia Gore-Tex Surround. Tra le skills un intersuola in Eva e fianchi in Tpu con canali d’areazione Gore-Tex Surround, retina protettiva in Nylon mono-bava che protegge i canali d’areazione dall’entrata di sassi ed impurità, la tomaia è dotata di struttura Nano-Cells 2.0, cellette super traspiranti che lavorano in sinergia con la membrana Gore per una traspirabilità aumentata senza precedenti. Non manca lo Stability control Guard Tecnologhy un sistema di stabilizzazione anti-torsionale che integra i fori d’areazione della tecnologia Gore e tomaia di tutto rispetto Vibram XS Trek per un ottima tenuta su tutti i terreni.

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HIKING SELECTION BY DENIS PICCOLO

1 . CALZE GM

2 . 9 . S A L E WA

3 . ARC’TERYX

ALP THERMO 1585

ALP TRAINER 25

BETA AR JKT W

Calze termiche in lana merino extrafine 19,5 micron e cashmere progettate per un utilizzo in alta quota, scalate su terreni tecnici e ghiaccio. La lana impiegata è mulesing free. L’ elevato comfort termico è abbinato ad una ottima protezione ammortizzante del piede nelle zone più sensibili ed ad una grande stabilità di calzata, inalterata anche dopo numerosi lavaggi.

Zaino da hiking per le escursioni in giornata, con il sistema di trasporto Air Fit 2.0, progettato per mantenere la schiena più fresca e quindi più asciutta. Ha una superficie di contatto inferiore del 25% rispetto agli schienali tradizionali. In questo modo la temperatura della schiena è più bassa di 1,6 °C, dopo soli 15 minuti, rispetto a uno zaino tradizionale. Gli spallacci sono ergonomici e lasciano una maggiore libertà di movimento.

La giacca impermeabile traspirante più versatile per le attività in ambienti montani di tutta la loro linea. Tasche per le mani, vestibilità regular, perfetta durante le uscite in hiking anche con tempeste, arrampicata, sci o semplicemente per semplici camminate all'aria aperta. Con tessuto Gore-Tex Pro è progettata con DropHood ed è compatibile con il tuo casco, è provvista anche di regolazioni e chiusure a cordino Cohaesive.

4 . MAMMUT

5.ALPINA

6 . L A S P O R T I VA

KOSMIC

MEDEA W

Occhiali per attività sportiva ma non solo con design classico Alpina, lenti infrangibili, 100% protezione da raggi UVA, UVB e UVC, livello di protezione S3. Ottimi per attività performanti come bici, corsa, speed hiking o ski ma anche per il tempo libero grazie al loro desing di tendenza, negli shooting di The Pill non ce li facciamo mai mancare.

Realizzata con tecnologia “knit” perfetta per attività ad alto impatto aerobico. Garantisce una rapida asciugatura ed è perfetta anche per utilizzo come primo strato (next to skin). Nonostante la sua estetica semplice è dotata di molte caratteristiche tra cui costruzione body-mapping, anti-odore e antibatterica Polygiene, cuciture piatte anti-sfregamento e dettagli catarifrangenti per utilizzo notturno.

7. T H E N O R T H FAC E

8 . S A L E WA

9.MASTERS

M IMPENDOR THERMOBALL JKT

PUEZ SHELL JACKET

SHERPA CALU

A chi non piace passare inosservato nei sentieri di montagna o in rifugio, e non vuole rinunciare allo stile abbinato alla tecnologia non può fare a meno di questa felpa dotata di cappuccio, pannelli elasticizzati e leggera imbottitura Thermoball. Un capo che apporta calore dove necessario, senza rinunciare alla libertà di movimento. Il colore arancione da noi fotografato è un vero must.

Giacca a 3 strati in Powertex Extreme, un tessuto robusto e anti-vento con membrana impermeabile e traspirante, ha una cerniera frontale impermeabile con doppio cursore, tasca sul petto di facile accesso, cerniera di ventilazione dalla parte inferiore della manica fino al fianco, tutte le cuciture termosaldate, e una finitura idrorepellente eco-friendly di lunga durata DWR (Durable Water Resistant), senza PFC.

Realizzato in tre sezioni (ø 18-16-14mm) di Calu per la sezione ø 18mm - un'anima di alluminio rivestita di fibra di carbonio e di lega di alluminio 7075 per le sezioni ø 1614mm. Il sistema di espansione BS è realizzato con plastiche DuPont che ne assicura prestazioni nel tempo e il sistema filettato del puntale lungo con supporto in tungsteno è ideale per un veloce cambio della rotella.

BROAD

PEAK

PRO

IN

HOODED

JKT U

Utilizza il materiale Pertex Quantum, dotato della tecnologia Y- Fuse, per una maggiore impermeabilità e idrorepellenza. Piuma d'oca da 105 grammi 90/10 per mantenerti caldo. La tecnologia Pocket Weave Mammut utilizza sezioni di piumino d’oca che vengono intrecciate direttamente nel materiale, migliorando così l'impermeabilità, aumentando la ritenzione di calore, mantenendo basso il peso e aumentando la durata del prodotto.

1 0 . LEKI NORDIC

MOVE

SHARK

BOA

SHORT

Dotato del Sistema di chiusura Boa, in questo modo si crea un’aderenza perfetta tra la mano e l’impugnatura che consente la trasmissione della forza partendo dalla mano, passando per il bastoncino, giungendo al terreno. Con dorso one layer molto morbido, offre il massimo comfort grazie al materiale Softspan elasticizzato. Super traspirante grazie ai fori presenti sul palmo, adatto quindi anche alle temperature più calde.

1 2 . S C A R PA

1 1 . S A L E WA SUPERSTRETCH HOODY

Pile traspirante e ad asciugatura rapida, per le attività escursionistiche in montagna. Realizzato in tessuto Polarlite, il pile sviluppato da Salewa, con un interno morbido, stretch a 4 vie, caldo e smerigliato spazzolato. Pensato per la semplicità e la protezione durante le escursioni in montagna, ha maniche con design specifico per non limitare la libertà di movimento e con vestibilità regular fit, per portarlo comodamente sotto un guscio protettivo.

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MOJITO HIKE GTX

Ispirata alla classica Mojito, questa versione è la scelta giusta per escursionismo veloce su terreni misti con carichi leggeri, passeggiate su sentieri in montagna e travel. La tomaia è in pelle scamosciata da 1,8mm idrorepellente con membrana Gore-Tex. L’allacciatura fino in punta, derivante dai modelli da arrampicata, consente la massima regolazione, ottenendo una calzata perfetta. La suola è la Salix con mescola Vibram XS Trek che consente una camminata confortevole e sicura su ogni terreno.


HIKING SELECTION BY DENIS PICCOLO

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Awakens TEXT AND PHOTOS

DENIS PICCOLO


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RUNNERS

G I O VA N N I N I S T I C Ò FRANCESCO MAURELLO

La città dorme, le luci dalle finestre sono ancora spente, si sente in lontananza il rumore di qualche bar che sta già facendo il caffè. Essere un runner vuol dire non scendere a compromessi, vuol dire sacrificio, sia in senso fisico che motivazionale.

La società opprime le nostre vite, il nostro tempo, i nostri spazi, ma l’uomo è costantemente in cerca di se stesso, alla ricerca del suo spazio e della sua libertà. Proprio come la natura che esplode tra le crepe dell’asfalto creandosi uno spazio che non esisteva prima, in cerca di luce e ossigeno. Uno dei migliori spazi concessi dalla nostra frenesia giornaliera e dalla monotonia della notte é quella finestra temporale alle prime luci dell’alba, quando ancora il mondo non si è svegliato, quando tutto deve ancora iniziare. Quasi come fosse tutto primordiale, come il running, l’attività più semplice ma anche più completa che possiamo donare al nostro corpo.

cifico, in condizioni climatiche avverse.” Esiste anche una versione delle scarpe collegabile all’app. Un piccolo chip, incorporato nell’intersuola del cushioning, si connette all’app MapMyRun, assicurando un’esperienza sportiva di alto livello. Il collegamento digitale permette ai runner di monitorare la distanza percorsa, la cadenza, il ritmo, la falcata, la durata di scarpa ed il coaching virtuale, sviluppando nel frattempo una comunità di runner online.

Giovanni invece veste delle New Balance total blue e corre con la nuova Fresh Foam Beacon, silhouette morbida e leggera che va ad implementare la ormai conosciuta famiglia delle Fresh Foam del brand. Costruita con il composto di contatto a terra Fresh Foam GC, ha una sorprendente ammortizzazione, perfetta per una corsa leggera destinata a lunghi tratti. Questa tecnologia dona una maggiore durevolezza e non necessità di una suola in gomma, riducendo di conseguenza in modo significativo il peso. I gusci esterni esagonali presenti nella suola sono progettati per la trazione e la risposta durante la corsa, mentre nelle zone ad alto impatto, tallone e punta, sono presenti dei gusci leggeri in gomma. La tomaia è in knit mesh, progettata per un design semplice che garantisce vestibilità e performance di alto livello.

Francesco e Giovanni sono due giovani coach, che oltre ad istruire i loro atleti, amano solleticare il loro corpo con corse mattutine, prima di immergersi nel loro mondo, prima di attaccare la spina. Francesco ama il nero e corre con Under Armour, utilizzando abbigliamento total black e scarpe HOVR Coldgear Reactor. Queste calzature presentano tre innovazioni esclusive in un’unica scarpa: il nuovissimo cushioning UA Hovr, la rinomata tecnologia di ColdGear Reactor e la suola Michelin ad alta trazione. Il manager del brand Cori Burns dice: “questa scarpa é stata sviluppata proprio per i runner che non riescono a stare a casa neanche quando fa brutto tempo. Abbiamo scelto alcune delle migliori tecnologie di prodotto, tra cui le innovazioni che sono state testate per le nostre linee di abbigliamento invernale, e abbiamo creato delle calzature che garantiscono ai runner prestazioni ottimali in ogni circostanza, nel caso spe-

Pochi chilometri e il rumore dei bar che fanno caffè inizia ad essere sommerso dai clacson delle prime auto e dei motori dei mezzi, che come ogni giorno conquistano la città.

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Green Darkness PHOTO

DENIS PICCOLO SHOOTING

SPORT & STYLE


CANADA GOOSE

MACMILL AN PARK A



THE NORTH FACE

NUPTSE DUSTER


( L E F T ) D A N N E R MOUNTAIN PASS ( R I G H T ) M A M M U T A LV R A H S




(LEFT) WOOLRICH COMFORT ANORAK (RIGHT) WOOLRICH REVERSIBLE WOOL BOMBER


Italy 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. 71. 72. 73. 74. 75. 76. 77. 78. 79. 80. 81. 82. 83. 84. 85. 86. 87. 88. 89. 90. 91. 92. 93. 94. 95. 96. 97. 98. 99. 100. 101. 102. 103. 104. 105. 106. 107. 108. 109. 110. 111. 112. 113. 114. 115. 116. 117. 118. 119. 120. 121. 122.

MILIANTI SPORT ABETONE SNOW CRISTAL BIKE SPORT ADVENTURE THE SCIARX NICO AFFI SALEWA OUTLET ENNA KAVESTREL LA MAJA DRESS STILE LIBERO SALEWA OUTLET PALMANOVA ALAGNA OUTDOOR BASE CAMP ALAGNA NUOVA IDEA BORDINO FRANCO DIETALBA MOUNTAIN HOME MKE SPORT NON SOLO SPORT ALBIGNASEGO SPORTLER C.C.IPERCITY MAX ENT FUMAGALLI PUNTO SCARPE TIME OUT ARCO SPORT CENTRO DISTRIBUZIONE CALZATURE C.LLE SPORT BERTOZZO MARIO & FIGLI IL CASTORO FOTO SPORT BANAL TURTLE SURF SHOP QUARANTA CLAUDE SPORT GAL SPORT MEINARDI SPORT SALEWA STORE AOSTA SWIT LARINO ALBINO TOTAL FITNESS TEMPLE CLIMBING VILLAGE LA SPORTIVA ARCO MABB.90 ARCO RED POINT 1 RED POINT 2 ROCK & ICE SALEWA STORE ARCO THE NORTH FACE ARCO VERTICAL WORLD SPORT GOBBISPORT MABB.90 ARCO EVOLUTION SPORT GAME 7 ATHLETICS ARESE R. & P. SCARPE & SPORT VIAGGIANDO MOLINO FRATELLI BIRATI GAME 7 ATHLETICS ARMA EXUM IL CAMPIONE SPORT MASTER SPORT COSTA TATIANA MAGAZZINI DAL SASSO PESAVENTO SPORT MONTI MATTI MATIS SPORT ALPSTATION LAVAREDO LAVAREDO SPORT DEGNI SPORT RODORIGO SPORT BSHOP AVIGLIANA TREKKING SPORT ROUTE RAMEY 33 TUTIROP LAGAZOI SPORT FINISH LINE SALEWA OUTLET MANTOVA CALZATURE LOMBARDI ORIETTA NABACINO SPORT TONINO SPORT COLUMBIA OUTLET BARBERINO CARAVELLA SCOUT I FANIZZI MERCOLEDISANTO RES. & ADV. RAPHAEL DUEGI SPORT DF SPORT SPECIALIST BARZANO’ LA SORGENTE MAROCCO SPORT ALPSTATION BASSANO COMUNELLO SPORTFASHION DF SPORT SPECIALIST BELLINZAGO F.LLI GANASSIN MAZZARONA SPORT NON SOLO SPORT BELLUNO ROBI SPORT DIEMME SPORT OK’AM AUGUSTO DF SPORT SPECIALIST BEVERA BIBOSPORT BRUNO SPORT FRANCO SPORT BIG SPORT CASA DEL CICLO FINI SPORT 3 IL GALLO MELITO SPORT MOUNTAIN AFFAIR BOLOGNA PATAGONIA BOLOGNA SPORT 3K VILLA 1928 VILLA ALPINE MAMMUT BOLZANO MOUNTAINSPIRIT SALEWA WORLD BOLZANO SORAM SPORTLER BOLZANO LE CALZE DI MIGLIORANZA ALICE LAYAK CAVALLO CENTRO SPORT MASSI SPORT CENTRO SPORT FLOWER

Shops Finder 1429 European Outdoor Shops ABETONE ABETONE ADRANO ADRANO AFFI AGIRA AGORDO AGORDO AGORDO AIELLO DEL FRIULI ALAGNA VALSESIA ALAGNA VALSESIA ALAGNA VALSESIA ALBA ALBA ALBA ALBESE CON CASSANO ALBIGNASEGO ALBIGNASEGO ALBINEA ALBINO ALBINO ALCAMO ALESSANDRIA ALESSANDRIA ALLEGHE ALTE DI MONTECCHIO MAGG. ANCONA ANDALO ANDORA ANDRIA AOSTA AOSTA AOSTA AOSTA AOSTA APRICA APRILIA ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCOLA ARESE AREZZO AREZZO AREZZO ARGENTA ARMA DI TAGGIA ASCOLI PICENO ASCOLI PICENO ASCOLI PICENO ASIAGO ASIAGO ASIAGO ASSERGI ATINA AURONZO DI CADORE AURONZO DI CADORE AVEZZANO AVEZZANO AVIGLIANA AVIGLIANA AYAS - CHAMPOLUC BACENO BADIA BADIA POLESINE BAGNOLO SAN VITO BAGOLINO BAGOLINO BALME BARBERINO DI MUGELLO BARI BARI BARI BARI BARONISSI BARZANO' BARZIO BARZIO BASSANO DEL GRAPPA BASSANO DEL GRAPPA BELLINZAGO LOMBARDO BELLUNO BELLUNO BELLUNO BELLUNO BERGAMO BERGAMO BERZO DEMO BEVERA DI SIRTORI BIELLA BIELLA BIELLA BINASCO BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO VICENTINO BORGO MAGGIORE S. MARINO BORGO SAN DALMAZZO BORGO SAN DALMAZZO BORGO VALSUGANA BORGOSESIA

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TEMPO LIBERO CECCO SPORT MOUNTAIN & RUNNING 7 TO 7 COCCHETTI PIETRO GIUSEPPE OBERRAUCH ZITT G2 SPORT MAGAZZINI MONTELLO STEFY SPORT BERTHOD SPORT CAVALCA CARATTI SPORT ALPI SPORT BLOCCO MENTALE GIALDINI LONGONI SPORT BRESCIA ROMEOSPORT SPORTLAND FIT&FUN SPORT HEINZ KINIGADNER SPORT JOCHER - FIT & FUN SPORT LEON SPORTLER BRESSANONE UAINOT GARTNER KARL SCHUHHAUS THOMASER ALPSTATION BRUNICO OUTFIT SPORT MODE SCHOENHUBER SPORTLER BRUNICO THOMASER BIELER SPORT PISCHEDDA GROUP SPORT MODE ZIERNHELD S.I. TECH PANORAMA SALEWA OUTLET BUSSOLENGO VERONA RUNNER BRACCO DI MARCO PIRAS GEA SPORT OVIGLIA MAURIZIO CARLO SPORT SPORTLER CALALZO VIKING NORD POOL CITY SURF CENTRO SPORT NENCINI SPORT MEGA HOBBY TOSCOCLIMB STORE ALTIPIANI EVENTI E TURISMO 3 SPORT KAPESA R.G. SPORT TUBRIS GAME 7 ATHLETICS CAMPOGALLIANO FRENESIA SPORT AMPLATZ DIEGO SPORT AMPLATZ GREEN SHOES RADAELLI SPORT OXIM NUOVI ORIZZONTI CARPI G. SPORT CONFEZIONI TOMMASINI SPORT ESCURSION NICO CASSOLA NICO CASSOLA LA BOTTEGA DEL CUOIO MANCINI SALEWA OUTLET CASTEL GUELFO DOPE FACTORY SPORT SERVICE LIGO F.LLI ZAMPIERO PAOLO & C S.A.S BERTOLINI A.WOERNDLE SPORT TRADITION CRAZY IDEA OLGA SPORT OLGA SPORT STORY GRUPPO PRITELLI MODA SPORT NEW SPORT GARDENER SPORT LA SPORTIVA STORE CAVALESE CALZATURE SCHNEIDER UN SESTO ACCA FREE TIME BIKE AND BOARD MAXI SPORT CERNUSCO CENTRO SPORT NOTARI GIANPAOLO ZAMPOLINI SPORT PROMOSPORT ALTA QUOTA CESSNA TORINESE DELFINO SPORT FRACHEY SPORT MARISPORT SPORTLAND C. ITALMARK L'ANGOLO DELLO SPORT L'ARTE DI SALIRE IN ALTO BRAMBILLA BENIAMINO ASPORT'S MOUNTAIN EQUIPMENT PIRCHER SPORT MAIUK SPORT TETE' SPORT CHIMA SALEWA STORE SONDRIO ALBRECHT SPORT DALMONEGO CALZATURE COLUMBIA OUTLET FIDENZA JEANNOT SPORT LONGONI SPORT CINISELLO GRIMPEUR CPR FREE SPORT AVVENTUROSAMENTE SCARPE & SPORT SCARSELLA MAGAZZINI PRISCO MOLINARI ROSY SPORT MARACANA' SPORT GAME 7 ATHLETICS CIVITAVECCHIA

BORGOSESIA BORMIO BORMIO BOSIO PARINI BOSSICO BOZEN BRA BRA BRANZI BREIL CERVINIA BRENNO DI ARCISATE BRENO BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BREUIL CERVINIA BRUNECK BRUNECK BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUSSON BUDDUSO' BURGEIS/MALS BUSANO BUSCHE DI CESIOMAGGIORE BUSSOLENGO BUSSOLENGO CAGLIARI CAGLIARI CAGLIARI CAIRO MONTENOTTE CALALZO CALALZO DI CADORE CALAMBRONE CALDONAZZO CALENZANO CALTANISSETTA CAMAIORE CAMIGLIATELLO CAMPITELLO DI FASSA CAMPO TURES CAMPO TURES CAMPO TURES CAMPOGALLIANO CANALE CANAZEI CANAZEI CANZO CANZO CARBONIA CARPI CASALE MONFERRATO CASELLE DI S.MARIA CASNIGO CASSOLA CASSOLA CASTEL DEL PIANO CASTEL DI SANGRO CASTEL GUELFO CASTEL MAGGIORE CASTELFRANCO DI SOTTO CASTELLANA GROTTE CASTELLO TESINO CASTELNOVO MONTI CASTELROTTO CASTELROTTO CASTIONE ANDEVENNO CATANIA CATANIA CATTOLICA CAUSO CAVA DE' TIRRENI CAVALESE CAVALESE CAVARENO CAZZAGO CENCENIGHE AGORDINO CERNUSCO LOMBARDONE CERRETO LAGHI CERRETO LAGHI CERRETO LAGHI - COLLAGNA CERVINIA CESANA TORINESE CETO CHAMPOLUC CHAMPOLUC CHIARI CHIAVARI CHIAVARI CHIAVENNA CHIES D'ALPAGO CHIESA IN VALMALENCO CHIESA VALMALENCO CHIETI CHIURO CHIURO CHIUSA CHIUSA CHIUSA FERRANDA CHIUSA PESIO CINISELLO BALSAMO CIRIE' CISANO SUL NEVA CISTERNA DI LATINA CITTA' DI CASTELLO CITTA' DI CASTELLO CITTADELLA CIVEZZANO CIVEZZANO CIVITANOVA MARCHE CIVITAVECCHIA

245. 246. 247. 248. 249. 250. 251. 252. 253. 254. 255. 256. 257. 258. 259. 260. 261. 262. 263. 264. 265. 266. 267. 268. 269. 270. 271. 272. 273. 274. 275. 276. 277. 278. 279. 280. 281. 282. 283. 284. 285. 286. 287. 288. 289. 290. 291. 292. 293. 294. 295. 296. 297. 298. 299. 300. 301. 302. 303. 304. 305. 306. 307. 308. 309. 310. 311. 312. 313. 314. 315. 316. 317. 318. 319. 320. 321. 322. 323. 324. 325. 326. 327. 328. 329. 330. 331. 332. 333. 334. 335. 336. 337. 338. 339. 340. 341. 342. 343. 344. 345. 346. 347. 348. 349. 350. 351. 352. 353. 354. 355. 356. 357. 358. 359. 360. 361. 362. 363. 364. 365. 366.

NICO'S ALP ALPSTATION CLES BRENTA SPORT CHISTE' CALZATURE SALEWA STORE CLES BOSIO LINA SPORT EVOLUTION ABRAM SPORT LE PARADIS DES SPORT PETIT PARADIS LONGONI SPORT COGOLETO CASEROTTI SPORT BETTINESCHI SPORT POSCH GERHARD SPORT POSCH PASSAGGIO CHIAVE CORTI SPORT DF SPORT SPECIALIST COMO USSEGLIO GROS CRISTINA MAURIZIO SPORT NATA SPORT DELLANTONIO FRANCO SPORTMANIA IL NEGOZIO ASPORT'S MOUNTAIN EQUIPMENT VISONA' SPORT SPORTMARKET CAMER SPORT COPERATIVA DI CORTINA SALEWA STORE CORTINA LA COOPERATIVA DI CORTINA LITTLE BEAR MOROTTO SPORTS EQUIPMENT POKER QUOTA 1224 SOCREPES SPORT PATAGONIA CORTINA ROCK & ICE SPORT ALFREDO SPORT ROTTONARA KOSTNER WALTER SPORT BADIA SPORT EDOARDO SPORT PESCOSTA SPORT CLUB 4810 SPORT ARDI SPORT LA CLOTZE LES PYRAMIDES PATAGONIA COURMAYEUR POINT DU SPORT SAVOYE SPORT SOC. SCI VAL FERRET TUTTO DI CORSA ALPSTATION CUNEO IL PODIO SPORT LUSSO OUTDOOR CUNEO RAVASCHIETTO SPORT VIALE CALZATURE FALETTI MULTISTORE CALZATURE PANCIERA MARIO OUTSIDER ROSATTI SPORT ITALO SPORT KRALER SPORT SALEWA STORE DOBBIACO ALPSTATION BRIANZA MOSONI SPORT POSSA SPORT SPORT EXTREME CONS. ROCK TIROL SPORT SPORT TIROL EASY SPORT ERCOLE ALTERNATIVA SPORT SAIL SISTIANA EVIVA SPORTS BENICOM TAURUS ERBA FLAT DOGO OUTDOOR AND TREKKING OUTDOOR TREK ACTIVITY PEOPLE BRUNA SPORT HOLIDAY SPORT SNOW STYLE TARCI SPORT FULIGNI GIOCHI & SPORT SPIT SPORT OUTDOOR FABI SPORT LINEA VERTICALE PENNENTE OUTDOOR ALPMANIA BRUNI SPORT SLAM JAM CARINI MARTA GUBERT SPORT OUTDOOR VILLAGE ROCKSTORE CRAZY IDEA OUTPOST MONTAINEERING SALEWA STORE FINALE LIGURE MI.DA SPORT CLIMB L'ISOLOTT DELLO SPORT LA MAONA 2 LUISA VIA ROMA PESCI SPORTCLUB THE NORTH FACE FIRENZE OBIETTIVO MONTAGNA BALANTE SPORT VENTURI SPORT MODA SPORT EFFE EFFE SPORT STEFANO SPORT CALZATURE BATTISTI G.E.S. GRAZIADEI E-COMMERCE CIMA

CLAUT CLES CLES CLES CLES CLUSONE CLUSONE COGNE COGNE COGNE COGOLETO COGOLO COLERE COLFOSCO IN BADIA COLFOSCO IN BADIA COLLECORVINO COMO COMO COMUNE DI GIAVENO CONDINO CONEGLIANO CONTA' COPPARO CORBETTA CORDENONS CORNEDO CORNUDA CORRIDONIA CORTINA CORTINA CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORVARA CORVARA BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA COSTA VOLPINO COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR CREMONA CUNEO CUNEO CUNEO CUNEO CUNEO CUNEO DARFO BOARIO TERME DIMARO DIMARO DIMARO DOBBIACO DOBBIACO DOBBIACO DOLZAGO DOMODOSSOLA DOMODOSSOLA DOMODOSSOLA DOMUSNOVAS DORF TIROL DORF TIROL/MERAN DORGALI DUEVILLE DUINO AURISINA - AURISINA DUINO AURISINA - AURISINA EPPAN ERBA ERBA FABRIANO FAENZA FAENZA FAENZA FAI DELLA PAGANELLA FALCADE FALCADE FALCADE FALCADE FANO FANO FASANO FELTRE FERMO FERRARA FERRARA FERRARA FERRIERE FIERA DI PRIMIERO FINALBORGO FINALBORGO FINALE LIGURE FINALE LIGURE FINALE LIGURE FIORENZUOLA D'ARDA FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIUMALBO FIUMICINO FOLGARIA FOLIGNO FOLLINA FONDO FONDO FOPPOLO


367. 368. 369. 370. 371. 372. 373. 374. 375. 376. 377. 378. 379. 380. 381. 382. 383. 384. 385. 386. 387. 388. 389. 390. 391. 392. 393. 394. 395. 396. 397. 398. 399. 400. 401. 402. 403. 404. 405. 406. 407. 408. 409. 410. 411. 412. 413. 414. 415. 416. 417. 418. 419. 420. 421. 422. 423. 424. 425. 426. 427. 428. 429. 430. 431. 432. 433. 434. 435. 436. 437. 438. 439. 440. 441. 442. 443. 444. 445. 446. 447. 448. 449. 450. 451. 452. 453. 454. 455. 456. 457. 458. 459. 460. 461. 462. 463. 464. 465. 466. 467. 468. 469. 470. 471. 472. 473. 474. 475. 476. 477. 478. 479. 480. 481. 482. 483. 484. 485. 486. 487. 488. 489. 490. 491. 492. 493. 494. 495. 496. 497.

CARLETTI ANNA CAPO NORD GIMELLI EXPANCE LAZIO 3.30 RUNNING STORE SANTINI SPORT FUORI TRACCIA SPORTIFICATION BIG WALL GALASSIA N.5 VIGLIETTI SPORT SUBCULTURE LA BOTTEGA DEI MAESTRI BIELLA SCARPE GARTNER KARL PUNTO SPORT GALLIO GE.S.TUR SPORTIME GRAMATICA SORELLE ZERBO BRAVI CALZATURE DELLA MARINA MANLIO & C. IMMOBRAVI B.M. SPORT BONI SPORT BOX 86 CAMISASCA SPORT CENTRO CANOA GENOVA RUNNING HOBBY SPORT MALATESTA LORENZO MOISMAN SPORT MOUNTAIN SHOP SALEWA STORE GENOVA REPETTO SPORT LONGONI SPORT GENOVA ASD VERTCLIMB TECNIC SPORT MONTAGNARD SPORT BOB 360° SPORT EUROSPORT ORTLER FRED & CO SONEGO CHIA FABRIZIO ORSI LUIGI REBELS SPORTWAY DAVID SPORT SPORT GESCHAEFT SQUINOBAL LORENZO ERMESPORT 099 OUTDOOR OUTDOOR GROSSETO OUTDOOR MAREMMA SALDI SPORT DARIO SPORT SPORT HOLZER GRAZIA SPORT ALPSTATION ISERA ALTA QUOTA ISERNIA 38° PARALLELO GIMMY SPORT PAGLIUGHI SPORT BARCHIESI SPORT HOT STUFF VIDOTTO SPORT SPORTHAUS TROCKER SPORT TROCKER RITTNER KAUFZENTRUM ARMERIA TOMEI MASSIMO 2R LA SALLE LO SCOIATTOLO ORNELLA SPORT CALZATURE COMPLOJER SPORT 203 SKI SERVICE SPORT TONY NOPICOO TODARO SPORT CASNAGHI MARCO SPORTING IDEA SPORT SPOGA SPORT IMPULS C.G.D. ARMI SPORT CHIAFFI PIO SCHUHE SPECHTENHAUSER GIORGETTA SPORT SUSI STORE TREG MILLEPIEDI DOLCE VITA HOTEL JAGDHOF GIONGO SPORT GOGGI SPORT SIMONE SPORT AFFARI & SPORT LECCO AVANTGARDE - LECCO SPORT HUB TAURUS LECCO NICOLI FERNANDA ROSSO MAURO BROTHERS SURF BOTTERO SKI DA LUCIA E NICO MICHELOTTI LUCIANA DF SPORT SPECIALIST LISSONE MAXI SPORT LISSONE CENTRO HOBBY SPORT I’M SPORT LODOVICO SPORT MOTTINI SPORT MOUNTAIN PLANET PUNTO SPORT LIVIGNO SILENE SPORT AZZURRO SPORT EXTREME VERTIGO SCUOLA SCI & SNOWBOARD ARABBA MPK CLAN SALEWA OUTLET SCALO MILANO SALEWA STORE LONGARONE TUTTOSPORT VIVISPORT CRESPI SPORT TRE G SPORT TIME SPANU ANTONELLO CALZATURE ABFALTERER ABFALTERER CREAM BUZZETTI SPORT

FOPPOLO FORLI' FORLI' FORMELLO FORMIGINE FORNACI DI BARGA FORNOVO TARO FOSSANO FOSSATO DI VICO FRABOSA SOTTANA FRABOSA SOTTANA FRATTAMAGGIORE FRAZ.PRESSON-MONCLASSICO GAGLIANICO GAIS GALLIO GAMBARIE GAMBARIE GARGNANO GAVI GEMONA DEL FRIULI GEMONA DEL FRIULI GEMONA DEL FRIULI GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA GENOVA PRA' GENOVA RIVAROLO GESSATE GIARRE GIAVENO GIULIANOVA GIUSTINO GIUSTINO GLURNS GODEGA S. URBANO GONNOSFANADIGA GORFIGLIANO GORGONZOLA GRAVELLONA TOCE GRESSONEY LA TRINITE' GRESSONEY ST JEAN GRESSONEY ST. JEAN GROSIO GROSSETO GROSSETO GROSSETO GUBBIO IMER INNICHEN ISEO ISERA ISERNIA IVREA IVREA IVREA JESI JESOLO JESOLO KASTELRUTH KLAUSEN KLOBENSTEIN L'AQUILA LA SALLE LA SPEZIA LA THUILE LA VALLE LA VALLE AGORDINA LA VILLA LA VILLA LA VILLA IN BADIA LADISPOLI LAINATE LAIVES LAMA MOCOGNO LANA LANA LANCIANO LANGHIRANO LASA LATINA LATINA LATINA LATRONICO LATSCH LAVARONE LECCE LECCE LECCO LECCO LECCO LECCO LEONESSA LESEGNO LEVANTO LIMONE PIEMONTE LIMONE SUL GARDA LIMONE SUL GARDA LISSONE LISSONE LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVIGNO LIVINALLONGO COL DI LAN LIVINALLONGO DEL COL DI L LOCATE DI TRIULZI LONGARONE LONGARONE LUCCA LUINO LUISAGO LULA LUTAGO LUTAGO / VALLE AURINA MACERATA MADESIMO

498. 499. 500. 501. 502. 503. 504. 505. 506. 507. 508. 509. 510. 511. 512. 513. 514. 515. 516. 517. 518. 519. 520. 521. 522. 523. 524. 525. 526. 527. 528. 529. 530. 531. 532. 533. 534. 535. 536. 537. 538. 539. 540. 541. 542. 543. 544. 545. 546. 547. 548. 549. 550. 551. 552. 553. 554. 555. 556. 557. 558. 559. 560. 561. 562. 563. 564. 565. 566. 567. 568. 569. 570. 571. 572. 573. 574. 575. 576. 577. 578. 579. 580. 581. 582. 583. 584. 585. 586. 587. 588. 589. 590. 591. 592. 593. 594. 595. 596. 597. 598. 599. 600. 601. 602. 603. 604. 605. 606. 607. 608. 609. 610. 611. 612. 613. 614. 615. 616. 617. 618. 619. 620. 621. 622. 623. 624. 625. 626. 627. 628.

LORENZETTI SPORT OLIMPIONICO SPORT PUZZOVIO SPORT MOSKINO BEST WIND PIANETA SPORT LAURA SPORT VEITH CALZATURE CINQUE TERRE TREKKING E.S. HOBBY PEIRANO SPORT JANE SPORT POLISPORT LA MAISON DI ANNALISA EAST COAST RONCHIERI FLORINDO TREDICIPUNTOCINQUE MOUNTAIN STORE ANTERMOIA SPORT HUTTER SPORT SERVICE SPORTLER MERANO SPORTLER MERANO MAXI SPORT MERATE SHERPA ESSETRE SPORT KULTUS SPORT CENTER M.S.S. NARSPORT ALPSTATION MILANO DF SPORT SPECIALIST MILANO DON KENYA RUN GERMANI GRANDI MAGAZZINI BOSSI IL GATTO CON GLI STIVALI KIM FORNITURE SCOUT LA MONTAGNA PASSAGGIO OBBLIGATO PATAGONIA MILANO SALEWA STORE MILANO SPORT MISSION SPORTING SPORTWAY THE NORTH FACE MILANO TUTTO PER LO SPORT VERDE PISELLO WOK FRATELLI SCAVEZZON OLIVIERO ABBIGLIAMENTO NUOVI ORIZZONTI MODENA GAME 7 ATHLETICS MODENA GARDENIA - LIVIO SPORT LIVIO SPORT GRAB SPORTMAN G.SPORT INFINITY SPORT HELLWEGER PASS COMPANY PATAGONIA MONTEBELLUNA SALEWA OUTLET MONTEBELLUNA PURE NATURE PICCHIONI SPORT 3 PASSI BIANCHINI GUIDO DOAN MICARELLI STEFANO PERTINGER WOLFGANG SPORT MODE MARIA ARBITER BINARIO 09 LIFESTYLE UNTERHOLZNER MA.S. MODE PERICO SPORT PERICO SPORT ETNA WALL SERVOLARE 17 RUNWAY SPORT GEOSTA ETTORRE SPORT SPORT LAURIN ALBY SPORT COLUMBIA OUTLET NOVENTA MOVIMENTO DF SPORT SPECIALIST OLGIATE PULIGHEDDU GIAN LUIGI VITALI DF SPORT SPECIALIST ORIO SALEWA STORE ORIO CENTER THE NORTH FACE ORIO GIOCASPORT REVERSE ASSO MAMMUT ORTISEI SCUOLA D'ALPINISMO SOCREP SPORT DEMETZ SPORT GARDENA SPORT SCHMALZ PERALI PIETRO VOGUE SPORT 2C COMMERCE ALL SPORT SEMPRE DI CORSA ABBA' LA COCCINELLA SPORT PIANETA CICLO ACTIVE CREMA SPORT GREEN RECORDS ISSIMO SPORT NUNAVUT SALEWA STORE PADOVA SPORTLAND C.C.LE ITALMARK GENCHI FRANCESCO TECNICA SPORT BARBARO SPORT PIRCHER GUNTHER 46° PARALLELO ALPSTATION PARMA FREE SPORT NON SOLO SPORT PARMA PARMA SPORT KAPPA EMME SPORT NOI SPORT ARIA SOTTILE SICER FERRARI SEVEN SUMMITS

MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MAGLIE MALCESINE MALCESINE SUL GARDA MALE' MALESCO MALLES MANAROLA MANIAGO MANTA MANTOVA MANTOVA MARINA DI CARRARA MARINA DI RAVENNA MASSA MASSA MATELICA MAZZIN DI FASSA MERANO MERANO MERANO MERANO MERATE MERATE MESTRE MESTRE MESTRE MEZZANA MEZZOLOMBARDO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MIRANO MISANO ADRIATICO MODENA MODENA MOENA MOENA MONCALIERI MONDOVI' MONFERRATO MONGHIORDO MONGUELFO MONTAGNANA MONTEBELLUNA MONTEBELLUNA MONTESILVANO MARINA MONTEVARCHI MORBEGNO MORBEGNO MOTTOLA MUCCIA MUEHLBACH MÜHLBACH NAPOLI NAPOLI NATURNO NATURNO NEMBRO NEMBRO NEMBRO NICOLOSI NICOLOSI NOICATTARO NORCIA NOTARESCO NOVA LEVANTE NOVALESA NOVENTA DI PIAVE NUORO OLGIATE OLONA OLIENA OMEGNA ORIO AL SERIO ORIO AL SERIO ORIO AL SERIO ORISTANO ORISTANO ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORVIETO ORVIETO OSIMO OSIMO OSTIA OULX OVINDOLI P.TE S.GIOV.SCOPPITO PADOVA PADOVA PADOVA PADOVA PADOVA PADOVA PALAZZOLO PALERMO PALERMO PALMI PARCINES PARMA PARMA PARMA PARMA PARMA PARRE PASSO CORESE PASSO DEL TONALE PATERNO PAVULLO PAVULLO NEL FRIGNANO

629. 630. 631. 632. 633. 634. 635. 636. 637. 638. 639. 640. 641. 642. 643. 644. 645. 646. 647. 648. 649. 650. 651. 652. 653. 654. 655. 656. 657. 658. 659. 660. 661. 662. 663. 664. 665. 666. 667. 668. 669. 670. 671. 672. 673. 674. 675. 676. 677. 678. 679. 680. 681. 682. 683. 684. 685. 686. 687. 688. 689. 690. 691. 692. 693. 694. 695. 696. 697. 698. 699. 700. 701. 702. 703. 704. 705. 706. 707. 708. 709. 710. 711. 712. 713. 714. 715. 716. 717. 718. 719. 720. 721. 722. 723. 724. 725. 726. 727. 728. 729. 730. 731. 732. 733. 734. 735. 736. 737. 738. 739. 740. 741. 742. 743. 744. 745. 746. 747. 748. 749. 750. 751. 752. 753. 754. 755. 756. 757. 758. 759.

SKIPPER SPORT GRISOLIA SPORT SKI TOP MONTELLI SPORT AMBROSI SILVIO LUIGI VEGHER SPORT LINEA CALZATURE OSLER SPORT UKU PACHA MONDO VERTICALE SPAZIOUTDOOR LINO NON SOLO SPORT PESARO ALTAQUOTA PESCARA BUGARD KING LINE MAKAI RRTREK DF SPORT SPECIALIST PIACENZA L'ALTROSPORT OUTLANDERS VIVO DIMENSIONE SPORT GAME 7 ATHLETICS PIANTEDO MILESI SPORT ANSELMO VERTICAL SPORT PIETRAMURATA HELLAS PIANETA SPORT ASPORTSTATION STIMM PASTORINO CALZATURE ZAMBERLAN MOUNTAINSPORT SPORT CENTER ARIAPERTA M.C.RUNNING MIRAFIORI SPORT ONBOARD EUROSPORT MAGIC SPORT OUTDOOR LAB SNOWSPORT SPORTLAND C. ITALMARK SELMI MAGAZZINI BURCINA LIMITI VERTICALI VALLEE SPORT BIANCANEVE SHOPPING AMORINI PALU' CALZATURE UN SESTO ACCA BIG SPORT PROMO SPORT TENDE DA SOLE RAMOINO SPORTLER PORDENONE TOFFOLI SPORT CRIS CALZATURE BLOSSOMSKI LA SOSTA GAME 7 ATHLETICS PORTO NICOLA RIVELA SPORTISSIMO MIVAL SPORT GROSS SPORT LINO SPORT AVANTGARDE - CHIAVENNA FREE RUN IL CAMPIONE SPORT FAHRNER SURF SHOP LATEMAR SPORT 2000 SALEWA STORE PREDAZZO CAMP JOLLY SPORT XL MOUNTAIN BERGFUCHS BERGFUCHS MORASSI E S&F GAME 7 ATHLETICS RAVENNA OUTDOOR AND TREKKING OVERLANDER OUTDOOR RAVENNA AZ SPORT KAMP 3000 REGGIO GAS GINETTO SPORT SPORT FOLIE MONTAGNA DIMENSIONE VERTICALE NEW SHOP TUTTO PER LO SPORT CALZATURE PERTINGER CALZATURE PERTINGER POVOLI SPORT MOUNTAIN SICKS SHOP SPORT CIPRIANI SPORT NATURA SPORTNATURA DE GRANDI SPORT MARMOLADA DIEGO ANTONELLO SANTANGELO 104 ALP 3 ALTA QUOTA ROMA ALTA QUOTA ROMA BANCHETTI SPORT CALCATERRA SPORT CAM SPORT EVOLUTION CAMPO BASE ROMA CITY BEACH CLIMBER STORE D.FACTORY ECOLE VERTICALE EMPORIO SPORT MACALLE' GAFFI STORE GEOSTA GUVI I.T.R. IL CORRIDORE L'ANGOLO DELLO SPORT LBM SPORT METTIMI GIU’ MONTURA ROMA MOUNTAIN AFFAIR ROMA MOUNTAIN AFFAIR ROMA ONE RACE OTI SERVICE PATAGONIA ROMA GUVI EXPERIENCE PLANET SPORT RRTREK SCARMAN SPORT CENTER SPORT INCONTRO STANCE

PAVULLO NEL FRIGNANO PECORONE-LAURIA PEDRACES PEJO FONTI PELLIZANO TN PELLIZZANO PERGINE VALSUGANA PERGINE VALSUGANA PERTOSA PERUGIA PERUGIA PESARO PESARO PESCARA PESCARA PESCARA PESCARA PESCASSEROLI PIACENZA PIACENZA PIACENZA PIACENZA PIANCOGNO PIANTEDO PIAZZA BREMBANA PIETRA LIGURE PIETRAMURATA PIETRASANTA PIETRASANTA PIEVE D’ALPAGO PIEVE DI SOLIGO PIEVE DI TECO PIEVEBELVICINO PIEVESESTINA DI CESENA PINEROLO PINEROLO PINEROLO PINEROLO PINZOLO PINZOLO PINZOLO PINZOLO PISOGNE PISTOIA POLLONE POMBIA PONT SAINT MARTIN PONTE DI LEGNO PONTE FELCINO PONTE IN VALTELLINA PONTE SAN NICOLO' PONTEDASSIO PONTEDASSIO PONTEDASSIO PORDENONE PORDENONE PORLEZZA PORTA CAMPORTACCIO PORTO S. ELPIDIO POTENZA POTENZA POVE DEL GRAPPA POZZA DI FASSA POZZA DI FASSA PRATA CAMPORTACCIO PRATISSOLO DI SCANDIANO PRATO PRATO ALLO STELVIO PRATO NEVOSO PREDAZZO PREDAZZO PREMANA PREMOSELLO CHIOVENDA QUINCINETTO RASEN-ANTHOLZ RASUN RAVASCLETTO RAVENNA RAVENNA RAVENNA RAVENNA RECCO REGGIO EMILIA REGGIO EMILIA REGGIO EMILIA RESIA AL LAGO RIETI RIETI RIETI RIO DI PUSTERIA RIO DI PUSTERIA RIVA DEL GARDA RIVAROLO CANAVESE RIVISONDOLI ROCCA DI MEZZO ROCCA DI MEZZO ROCCA PIETORE ROCCAMORICE ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA


760. 761. 762. 763. 764. 765. 766. 767. 768. 769. 770. 771. 772. 773. 774. 775. 776. 777. 778. 779. 780. 781. 782. 783. 784. 785. 786. 787. 788. 789. 790. 791. 792. 793. 794. 795. 796. 797. 798. 799. 800. 801. 802. 803. 804. 805. 806. 807. 808. 809. 810. 811. 812. 813. 814. 815. 816. 817. 818. 819. 820. 821. 822. 823. 824. 825. 826. 827. 828. 829. 830. 831. 832. 833. 834. 835. 836. 837. 838. 839. 840. 841. 842. 843. 844. 845. 846. 847. 848. 849. 850. 851. 852. 853. 854. 855. 856. 857. 858. 859. 860. 861. 862. 863. 864. 865. 866. 867. 868. 869. 870. 871. 872. 873. 874. 875. 876. 877. 878. 879. 880. 881. 882. 883. 884. 885. 886. 887. 888. 889. 890.

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891. 892. 893. 894. 895. 896. 897. 898. 899. 900. 901. 902. 903. 904. 905. 906. 907. 908. 909. 910. 911. 912. 913. 914. 915. 916. 917. 918. 919. 920. 921. 922. 923. 924. 925. 926. 927. 928. 929. 930. 931. 932. 933. 934. 935. 936. 937. 938. 939. 940. 941. 942. 943. 944. 945. 946. 947. 948. 949. 950. 951. 952. 953. 954. 955. 956. 957. 958. 959. 960. 961. 962. 963. 964. 965. 966. 967. 968. 969. 970. 971. 972. 973. 974. 975. 976. 977. 978. 979. 980. 981. 982. 983. 984. 985. 986. 987. 988. 989. 990. 991. 992. 993. 994. 995. 996. 997. 998. 999. 1000. 1001. 1002. 1003. 1004. 1005. 1006. 1007. 1008. 1009. 1010. 1011. 1012. 1013. 1014. 1015. 1016. 1017. 1018. 1019. 1020. 1021.

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1022. 1023. 1024. 1025. 1026. 1027. 1028. 1029. 1030. 1031. 1032. 1033. 1034. 1035. 1036. 1037. 1038. 1039. 1040. 1041.

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Germany 1042. 1043. 1044. 1045. 1046. 1047. 1048. 1049. 1050. 1051. 1052. 1053. 1054. 1055. 1056. 1057. 1058. 1059. 1060. 1061. 1062. 1063. 1064. 1065. 1066. 1067. 1068. 1069. 1070. 1071. 1072. 1073. 1074. 1075. 1076. 1077. 1078. 1079. 1080. 1081. 1082. 1083. 1084. 1085. 1086. 1087. 1088. 1089. 1090. 1091. 1092. 1093. 1094. 1095. 1096. 1097. 1098. 1099. 1100. 1101. 1102. 1103. 1104. 1105. 1106. 1107. 1108. 1109. 1110. 1111. 1112. 1113. 1114. 1115. 1116. 1117. 1118. 1119. 1120. 1121. 1122. 1123. 1124. 1125. 1126. 1127. 1128. 1129. 1130. 1131. 1132. 1133. 1134. 1135. 1136. 1137. 1138. 1139. 1140. 1141. 1142. 1143. 1144. 1145. 1146.

MOUNTAIN-SPORTS ROHRMEIER OUTDOOR CONDITION STEIGENBERGER BERGSPORTHÜTTE RIAP SPORT STADT LAND FLUSS BERGSPORT GEISTALLER CAMP 4 GLOBETROTTER BERLIN MONT K THE NORTH FACE BERLIN UNTERWEGS BIELEFELD KRENN MODE UND SPORT GLOBETROTTER BONN UNTERWEGS BONN UNTERWEGS BREMEN UNTERWEGS CELLE DER SKANDINAVIER MAGIC MOUNT ALLES GLOBETROTTER DRESDEN UNTERWEGS DUISBURG GLOBETROTTER DÜSSELDORF SACK & PACK UNTERWEGS ERFURT FREILAUF BERGSPORT MÜHLBAUER UNTERWEGS FLENSBURG GLOBETROTTER FRANKFURT THE NORTH FACE FRANKFURT SALEWA STORE FREIBURG SPORT BOHNY SPORT KIEFER THE NORTH FACE FREIBURG DOOROUT.COM NORDWAND SPORTS ALPINSPORT BASIS BERGSPORT WN ALPIN SPORT CONRAD BERGZEIT GLOBETROTTER HAMBURG GLOBETROTTER HAMBURG UNTERWEGS HAMM BSZ BERGSPORTZENTRALE ADVENTURE COMPANY SPORT NENNER BERGZEIT UNTERWEGS HÖXTER SPORT CONRAD UNTERWEGS JEVER BASISLAGER SPORT HANDELS SCENIC SPORTS BERGSPORT MAXI UNTERWEGS KIEL GLOBETROTTER AUSRÜSTUNG GLOBETROTTER KÖLN SPORT GRUNER ALPINSPORTZENTRALE ALPEN STRAND THE NORTH FACE LEIPZIG UNTERWEGS LEIPZIG BIWAK EISELIN SPORT ALPIN OUTDOOR LADEN ENGELHORN SPORTS OUTDOORTRENDS MAGIC MOUNT GLOBETROTTER METZINGEN ALPSTATION GLOBETROTTER MÜNCHEN KELLER SPORTS KELLER SPORTS RUMRICH STONE PROJECTS SALEWA WORLD MÜNCHEN SCHUSTER SPORTHAUS THE NORTH FACE MUNICH UNTERWEGS MÜNSTER SPORTHAUS SCHÖNHERR TONI WEISS TRAVEL & TREK BASTIAN SALEWA STORE OBERSTDORF SCHRATT 1803 UNTERWEGS OLDENBURG DER OUTDOORLADEN DENK E-XPLOSION SALEWA OUTLET RADOLFZELL GIPFELSTÜRMER LAUF UND BERG KÖNIG SALEWA STORE REGENSBURG MONTAGNE-SPORT DIE WERKER STUTTGART GLOBETROTTER STUTTGART GLOBETROTTER HARZ SCHNEIDER RAD+SPORT VIKING ADVENTURES BIWAKSCHACHTEL GLOBETROTTER ULM SALEWA OUTLET WERTHEIM UNTERWEGS WESEL UNTERWEGS WILHELMSHAVEN BASISLAGER WÜRZBURG SALEWA OUTLET ZWEIBRÜCKEN BOARDERLINE FUNSPORT GEWERBEPARK MEON FUNSPORT.DE

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1147. 1148. 1149. 1150. 1151. 1152. 1153. 1154. 1155. 1156. 1157. 1158. 1159. 1160. 1161. 1162. 1163. 1164. 1165. 1166. 1167. 1168. 1169. 1170. 1171. 1172. 1173. 1174.

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Austria 1175. 1176. 1177. 1178. 1179. 1180. 1181. 1182. 1183. 1184. 1185. 1186. 1187. 1188. 1189. 1190. 1191. 1192. 1193. 1194. 1195. 1196. 1197. 1198. 1199. 1200. 1201. 1202. 1203. 1204. 1205. 1206. 1207. 1208. 1209. 1210. 1211. 1212. 1213. 1214. 1215. 1216. 1217. 1218. 1219. 1220. 1221. 1222. 1223. 1224. 1225. 1226. 1227.

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France 1228. 1229. 1230. 1231. 1232. 1233. 1234. 1235. 1236. 1237. 1238. 1239. 1240. 1241. 1242. 1243. 1244. 1245. 1246. 1247. 1248. 1249. 1250. 1251. 1252. 1253. 1254. 1255. 1256. 1257. 1258. 1259. 1260. 1261. 1262. 1263. 1264. 1265.

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1266. 1267. 1268. 1269. 1270. 1271. 1272. 1273. 1274. 1275. 1276. 1277. 1278. 1279. 1280. 1281. 1282. 1283. 1284. 1285. 1286. 1287. 1288. 1289. 1290. 1291. 1292. 1293. 1294. 1295. 1296. 1297. 1298. 1299. 1300. 1301. 1302. 1303. 1304. 1305. 1306. 1307. 1308. 1309. 1310. 1311. 1312. 1313.

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SIMONE MONDINO

Conversazione con Silvia Metzeltin, 12 ottobre 1987, Radio della Svizzera Italiana. Silvia Metzeltin: “Che cosà è per te, o secondo te, l’avventura?” Walter Bonatti: “Oggi effettivamente tutti parlano di avventura. Avventura è una parola presente

ormai in ogni discorso, è diventata un pò come il prezzemolo di ogni cosa della vita. Effettivamente le si

attribuiscono troppi significati, perdendo spesso di vista quello vero. Per me avventura è tutto ciò che non è organizzato e dà spazio all’immaginazione, all’inventiva, al caso, alla nostra fantasia.”

Silvia Metzeltin: “Se così è, allora notiamo quasi con orrore che la nostra società oggi permette ben poca

avventura. Ormai che cosa non è più organizzato al giorno d’oggi?

Walter Bonatti: “E forse dunque è proprio per questo che si nomina spesso l’avventura, che si abusa di

questo termine, proprio perché in realtà ce ne è concessa ben poca.”

Silvia Metzeltin: “Quindi si usa quasi a livello di manipolazione. Ci viene proposta un’avventura sulle

scatole dei biscotti, ma l’avventura vera in fondo ce la vogliono togliere.”

Walter Bonatti: “Be’, dovremmo recuperare questa dimensione: perché l’uomo nasce Ulisse.”


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