• ISSUE 31 •
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MAESTRALE XT to snow designers .
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LIGHTNESS > POWER > PRECISION Maestrale XT was created to be the game changer, either for alpine touring or freeride. Its extreme lightness enhances and improves the skills of skiers, while the new Speed Lock XT ski/walk mechanism makes it easier to lock and unlock, ensuring a wide range of motion and strength. The shell is bi-injected in GrilamidÂŽ and Carbon Grilamid LFTÂŽ. This process creates a shell that offers an incredible performance combination of stiffness and a high torsional rigidity in the heel and underfoot. Maestrale XT: designed to provide hard-charging freeride performance on the biggest, steepest lines on the planet.
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ISSUE 32 CONTENTS & CREW
T H E D A I LY P I L L
P. 8
EDITOR IN CHIEF
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BEST MADE
P. 1 2
KILLER COLLAB
P. 1 6
ECO SEVEN
P. 2 0
VIBRAM "WRAP & SOLE"
P. 2 4
POLARTEC POWER AIR
P. 2 6
ART DIRECTION
PRIMALOF T
P. 2 8
BIOPLASTICS
P. 3 0
George Boutall | george@evergreendesignhouse.com Francesca Pagliaro| francesca@evergreendesignhouse.com Diego Marmi| diego@evergreendesignhouse.com
THE ALPINE WOOL
P. 3 2
FERRINO 25TH ANNIVERSARY HL
P. 3 4
TA I S S L I G H T B Y M A M M U T
P. 3 6
N A D I N E WA L L N E R I T W
P. 3 8
Matteo Pavana, Thomas Monsorno, Andrea Schilirò, Denis Piccolo, Patte Schwienbacher, Achille Mauri, Federico Ravassard, Simone Mondino
MILLET EXPEREIENCE
P. 4 0
C O L L A B O R ATO R S
THE CERIMONIAL
P. 4 2
BEHIND ALPINA GOGGLES
P. 4 4
V I B R A M FAC TO R Y
P. 4 8
PRODUCT HIGHLIGHTS 2020
P. 5 4
FISH & SNOW
P. 6 2
DY I N G F O R LOV E
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D I S C O V E R A LTA V I A B E L L U N E S I
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T H E R I D E T O T H E W R AT H
P. 7 6
FROM GL ACIERS TO THE OCEAN
P. 8 4
SKIERS FOR LIFE
P. 9 2
E D I TO R I A L C O O R D I N ATO R
Davide Fioraso | davide@hand-communication.com Giulia Boccola | giulia@hand-communication.com Silvia Galliani | silvia@hand-communication.com E D I T I N G & T R A N S L AT I O N S
Silvia Galliani
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Giulia Boccola | giulia@hand-communication.com Silvia Galliani | silvia@hand-communication.com PHOTOGRAPHERS & FILMERS
Matteo Rossato, Fabrizio Bertone, Enrico Santillo, Dario Toso, Dario Marchini, Eva Bonk, Luca Albrisi, Antonio Isaja C O M PA N Y E D I TO R
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hello@hand-communication.com +39 333.7741506 The Pill rivista bimestrale registrata al tribunale di Milano il 29/02/2016 al numero 73
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INTELLIGENT WARMTH
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Scalatori e alpinisti alternano intensi sforzi in salita a lunghe soste al freddo per fare sicurezza ai propri compagni di cordata. La Agner Hybrid Down Jacket è un innovativo piumino traspirante ispirato dalla fisiologia del corpo umano, con l’imbottitura in piuma posizionata solo dove serve per proteggere dal freddo nelle situazioni statiche, e microperforazioni sulle saldature tra le camere per lasciare uscire il calore in eccesso generato durante le prese e le salite più impegnative.
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D AV I D E F I O R A S O
Dal 3 al 6 febbraio 2019, più di 2.800 espositori si riuniranno a Monaco di Baviera per presentare le loro ultime novità nel settore degli sport invernali e urbani, outdoor e fitness. Saranno quattro giornate ricche di spunti, contatti e confronti. Digital e wearables, influencers e social media, yoga e arrampicata. Saranno queste le tendenze e gli aspetti salienti di Ispo Münich 2019, la più grande fiera sportiva al mondo. Il nuovo Indoor Climbing Hub, nel padiglione A3, riunirà i vari players per discutere gli sviluppi di una disciplina dal crescente interesse, sottolineata da un mercato in costante sviluppo che guarda alle opportunità e alle sfide del nuovo format olimpico. Ampio spazio anche per gli appassionati di crossfit, urban running, functional training e yoga. Non solo workshops, stage e dimostrazioni, ma anche importanti novità dal mondo dell’abbigliamento; un mercato che solo per lo yoga è in aumento di oltre il 6% all'anno. Ma il trend più importante si riconferma quello della sostenibilità. Negli ultimi anni le scelte di acquisto dei consumatori si sono sempre più orientate alla ricerca di soluzioni trasparenti. Origine dei materiali, impatto sulla salute, responsabilità ambientale e sociale dell’azienda sono solo alcuni degli aspetti che il consumatore cerca nei prodotti. Una tendenza che negli ultimi anni ha abbracciato campi molto diversi tra loro, dall’abbigliamento agli accessori, passando per la cosmesi, fino all’interior design ed ha coinvolto l'industria sportiva e outdoor in maniera sempre più importante. Molti marchi sono già consapevoli delle proprie responsabilità e hanno incorporato un processo di produzione sostenibile nel loro business, dimostrando il proprio impegno ambientale e sociale, anche attraverso il coinvolgimento di dipendenti e comunità locali. Una riflessione che parte dalla filiera produttiva: filatori, tessitori, tintori, ma anche allevatori, agricoltori e industria chimica. Tutti elementi di una macchina globale che impatta sia sulla vita di singole comunità, che sull’intero ecosistema. Pelli, gomma, tessuti, canapa, cotone biologico, carta riciclata, fibre organiche, lino, seta, lana, juta e bambù. A parlare degli sviluppi e importanza di questo argomento ci saranno rappresentanti come Jon Cocino di 1% for the Planet, Jeremy Jones di Protect our Winters e Rainer Uhl di Surfrider Foundation. Viviamo un’epoca in cui il rapporto tra impresa e consumatore è cambiato. Scenari e tendenze di mercato mettono sempre più in evidenza la necessità di sviluppare prodotti ad elevato contenuto socio-ambientale. La fiducia del consumatore va conquistata, non ingannata.
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THE DAILY PILL BY DAV I D E F I O R AS O
LU M E N – M U S E U M O F M O U N TA I N P H OTO G R A P H Y A fine dicembre ha aperto i battenti Lumen, un nuovo museo dedicato alla fotografia di montagna firmato dall'architetto altoatesino Gerhard Mahlknecht. Spazio innovativo e affascinante che prende forma a 2.265 metri nell'ex stazione a monte della funivia di Plan de Corones, da tempo
abbandonata, e si articola in circa 1.800 mq di spazi espositivi. Immagini storiche e innovazioni
digitali per un programma interdisciplinare che si muove tra alpinismo e turismo, politica e spi-
ritualità. Un progetto che vede importanti realtà partner quali Tirol Archiv Photographie, Durst, Red Bull Illume, National Geographic e Alinari.
A N N A STÖ H R E N T RA N E L T E A M SA L E WA Salewa ha annunciato l’ingresso nella propria squadra internazionale di Anna Stöhr, una delle
personalità più influenti dell’arrampicata internazionale. Con il suo arrivo, il team Salewa si arricchisce di un’atleta che negli ultimi anni ha dominato le competizioni di bouldering femminile,
diventando una beniamina in grado di ispirare una intera generazione di scalatrici. Dopo una lun-
ga attività ricca di successi, la trentenne di Innsbruck ambisce a iniziare un nuovo capitolo della sua evoluzione. Nei prossimi anni si concentrerà sull’arrampicata alpina dedicandosi a progetti multipitch sulle grandi pareti alpine.
P O L E R H A P R E S E N TATO I STA N Z A D I FA L L I M E N TO Lo scorso 30 novembre Poler Stuff ha depositato istanza di fallimento liquidando tutte le sue attività (brevetti, marchi e rimanenze di magazzino) per ripagare i 2,3 milioni di dollari di passivo. La società di camping equipment e apparel, fondata nel 2011 a Portland, aveva costruito il proprio
marchio con un approccio rilassato alla vita all’aria aperta, diventando molto popolare tra i gio-
vani. Benji Wagner, cofondatore e direttore creativo, non ha voluto commentare i dettagli di ciò che ha portato alla bancarotta, ma secondo SGB Media il docket mostra un calo di entrate da 7,2 milioni del 2017 ai 3,4 del 2018.
T H E N O R T H FAC E P R E S E N TA F U T U R E L I G H T Al CES di Las Vegas The North Face ha presentato Futurelight, la tecnologia traspirante e idrorepellente che si propone di rivoluzionare il futuro dei tessuti tecnici. L’obiettivo? Offrire la soluzione perfetta in qualsiasi condizione di temperatura, altitudine e sforzo. Futurelight andrà a
sfruttare l’innovativo processo Nanospinning, i cui microscopici fori garantiscono una perfetta fusione tra impermeabilità e traspirazione, permettendo massima libertà di design e adattamento. Futurelight, che verrà messo in commercio nell’autunno del 2019, ha visto la collaborazione dell’ente internazionale Underwriters Laboratories.
V I B R A M PA R T N E R T EC N I C O D I EC OT R A I L PA R I S Vibram, da oltre 80 anni leader mondiale nel settore delle suole in gomma ad alte prestazioni, ha annunciato la nuova partnership con EcoTrail Paris Ile de France in qualità di sponsor tecnico,
rafforzando la presenza e il supporto alle competizioni di trail running, con un focus, in questo
caso, al mondo dell’urban trail. Dal 13 al 17 marzo 2019 il marchio di Albizzate porterà nella Ville Lumière anche il Vibram Sole Factor Mobile Lab, che offrirà a tutti i presenti la possibilità di scoprire e testare le più recenti tecnologie, tra le quali Vibram Megagrip e Vibram Litebase.
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BY DAV I D E F I O R AS O
S CA R PA A N N U N C I A I L CA M B I O D I G OV E R N A N C E SCARPA snellisce la sua governance e, per la prima volta dalla sua fondazione, nomina un ammi-
nistratore delegato esterno alla proprietà. Cristina, Sandro e Davide Parisotto hanno confermato il loro interesse nell'azienda di famiglia rilevando, con la nuova holding Cornaro Srl, le quote detenute da Andrea e Piero Parisotto. Questo consentirà al gruppo di cogliere nuove opportunità
di mercato, pur rimanendo nelle mani dei rappresentanti della famiglia. Diego Bolzonello, ex amministratore delegato di Geox e uno dei maggiori conoscitori dei mercati delle calzature sportive, era stato nominato amministratore delegato già lo scorso luglio.
A N Z I B E S S O N - I L B R A N D I TA L I A N O R I C O M I N C I A DA I S P O Il ritorno di un marchio leggendario dello sci che nel corso della sua storia ha saputo vestire atleti di vertice e diventare un'icona di fashion e hi-tech. Le nuove collezioni AnziBesson verranno
ufficialmente presentate a Ispo Munich 2019. Legend raccoglie un'eredità inimitabile, riavviando
un progetto in cui innovazione e storia si fondono in proposte per l'active e l'urban. Odri by An-
ziBesson è invece un intrigante ritorno al futuro nella nuova dimensione luxury style. Infine Lab, evoluzione continua di progettazione e design, tessuti e membrane, in grado di raggiungere i più alti standard di impermeabilità, traspirabilità e vestibilità.
COLUMBIA SPORTSWEAR APRE A CARNABY STREET Columbia Sportswear ha annunciato l’apertura del suo flagship store nell'emblematica Carnaby
Street a Londra. Il negozio di 230 mq, su due piani, metterà in mostra il meglio della gamma Columbia, da innovative attrezzature tecniche a linee casual provenienti dalle collezioni heritage.
"Annunciare l'arrivo del flagship store a Londra è un'altra pietra miliare, appena un anno dopo il nostro 80° anniversario. E’ una città dello shopping di fama mondiale e non vediamo l'ora di
coinvolgere abitanti e turisti provenienti da tutto il mondo” ha dichiarato Matthieu Schegg, Vice Presidente e Direttore Generale EMEA.
TA N JA E D E R E R N U OVA T R A D E A N D R E TA I L M A R K E T I N G AS S I STA N T P R I M A LO F T E U R O P E Tanja Ederer è stata nominata European Trade Marketing Assistant di PrimaLoft e opererà dalla sede europea di Taufkirchen, Monaco. Tanja sarà responsabile di tutte le questioni relative al
marketing al dettaglio, che includono: l'organizzazione di fiere in tutta Europa, i programmi di attivazione dei punti vendita e POS, il PrimaLoft Dealer Training Tour e la cooperazione con il
Banff Mountain Film Festival nella regione GAS e Paesi Bassi. Laureata in economia dello sport,
già istruttrice di sci, ha acquisito preziose esperienze nelle vendite al dettaglio e nella formazione tecnica per Nordica.
L E AT H E R M A N V E N D E I L M A R C H I O L E D L E N S E R Leatherman Tool Group ha venduto ad Afinum il marchio tedesco Ledlenser. Leatherman continuerà a supportare l'azienda e i suoi prodotti durante e dopo la transizione della proprietà per
garantire che non vi siano interruzioni nelle operazioni aziendali. Fondata dai fratelli gemelli Rainer e Harald Opolka, Ledlenser era stata acquisita da Leatherman nell'aprile 2011 ampliando con
successo l'offerta dei prodotti di illuminazione in specifici mercati di riferimento, compreso quello
outdoor. Per un periodo di tempo non definito, Ledlenser continuerà a operare come distributore principale per Leatherman in Germania.
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La nuova soluzione ibrida sviluppata da Salewa per l’arrampicata alpina. Per proteggere dai colpi di freddo durante le soste, ed evitare il surriscaldamento nelle fasi più intense, i designer hanno mappato le diverse aree eliminando l’imbottitura in eccesso. Torace, schiena e spalle sono protette da un piumino 90/10 con micro perforazioni nelle saldature che consentono un ricambio d’aria umida. Le aree meno soggette al freddo, dove è importante la libertà di movimento, utilizzano un tessuto Durastretch resistente alle abrasioni.
L'unica lanterna di cui avrai mai bisogno. Fino a 400 lumen di luce a LED direzionale e regolabile. Può essere ricaricata da qualsiasi porta USB o da un pannello solare Goal Zero Nomad, ed è dotata di una manovella di emergenza per la ricarica istantanea. La batteria al litio da 4.400 mAh, con uscita USB da 1.5 A, è sufficiente ad alimentare smartphone e tablet. Le gambe pieghevoli forniscono un supporto per la massima dispersione della luce.
Un solo prodotto, tante funzioni. Beer Box di Höfats nasce con l’idea di dare nuova vita agli oggetti. Ecco come una semplice cassa portabottiglie, in solido acciaio Corten, può diventare braciere e, grazie agli accessori, anche griglia o sgabello. Le grandi prese maniglia agevolano la mobilità, mentre il divisorio interno in cartone può fungere al tempo stesso da accendi fuoco. Include ovviamente una sagomatura apribottiglie. Vi auguriamo meravigliose serate tra amici davanti al fuoco.
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Massima ventilazione e comfort, unite alla migliore adattabilità in fase di movimento. Il casco da uomo Echo di Anon con sistema MIPS (Multidirectional Impact Protection System) è dotato di chiusura in-shell 360° Boa Fit che consente una regolazione facile e immediata. La costruzione in-mould offre comfort e leggerezza. La ventilazione consente di controllare con una sola mano più di 15 bocchette di areazione, in modo da poter gestire la temperatura a seconda delle condizioni.
The next generation of the Survive Outdoors Longer's tools. Phoenix è il fire starting tool più innovativo sul mercato: più di otto funzioni di sopravvivenza in un piccolo utensile tascabile. Dispone di un acciarino retrattile con pietra focaia e di un comparto a tenuta stagna per le esche, un coltellino multiuso con lama seghettata che include apribottiglie, chiave inglese da 3 a 7 mm e cacciavite a testa piatta. Incorpora inoltre luce a LED, clip da cintura e fischietto. Manca solo la legna da ardere.
The North Face ha introdotto la nuova versione del Rolling Thunder. Il famoso trolley da viaggio vanta ora un design user-friendly e maneggevole con pannello posteriore e maniglie semplificate. La struttura, in poliestere 1000D laminato in TPE abbinato a un nylon 1680D, è stata alleggerita e resa ancora più resistente. Aggiornata anche la costruzione delle rotelle autopulenti. Tre le taglie a disposizione: 40L, 80L e 155 L. Per il weekend, la settimana o i lunghi viaggi.
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Taglio pulito, un design semplice, una versatilità eccezionale. Il Power Houdi ha fatto la sua comparsa 15 anni fa e da allora è praticamente rimasto invariato. Oggi viene realizzato in Polartec Power Stretch Pro, di gran lunga uno dei miglior tessuti in pile che si possa trovare, dall’ottimo rapporto peso/calore. Il collo alto e il cappuccio aderente offrono un comfort extra e le maniche estese con passanti per il pollice mantengono le mani al caldo. L’interno è foderato in microfibra antiumidità.
I ragazzi di Seasons vivono per l'avventura e prendono sul serio i loro prodotti. Questa coperta multiuso è composta da un robusto fondo in tela con trattamento DWR, sormontato da un morbido twill di cotone trapuntato. Incredibilmente comoda da un lato, completamente impermeabile dall’altro. E’ rifinita con un cinturino a rotolo e fibbia a sgancio rapido per un facile trasporto. Tienila in macchina, usala con il tuo cane, portala a fare un picnic e resisterà alle tue esigenze. Built For Adventure.
Uno zaino minimalista per l’uso quotidiano, dall’ufficio alla palestra. Locker Pack Lux di RYU è stato progettato con estrema cura; ha un design completamente accessibile per via frontale, con tasche e scomparti interni ben organizzati per far fronte a tutte le attività del giorno. Il guscio interno modellato conferisce una forma unica, il corpo in PE e cotone ha un trattamento idrorepellente ed è foderato in nylon ultra strong. Cinghie e spallacci in vera pelle.
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Somewear Labs ha presentato un piccolo dispositivo che trasforma il tuo smartphone in un telefono satellitare. Sfruttando il sistema Iridium, offre una copertura globale affidabile per esplorare in tutta sicurezza. Funziona tramite connessione Bluetooth fornendo disponibilità SMS ed email a 2 vie. Oltre alla comunicazione testuale, la sua comoda applicazione fornisce posizione e previsioni del tempo. Ricaricabile via USB, lavora anche come trasmettitore di emergenza autonomo tramite un tasto di SOS.
Nel suo giardino, circondato da un braciere e un barbecue, il designer Dick van Hoff ha realizzato che qualcosa non funzionava. Nel voler combinare il lato pratico con il piacere, ha creato Outdooroven, una stufa da esterni multifunzionale in acciaio Corten: fonte di calore, barbecue grill, forno e affumicatore tutto in uno. Proprio come le stufe dei nonni, utilizza il calore del fuoco per preparare il cibo e, non da meno, rafforza l'aspetto sociale.
Un'esperienza di corsa totalmente nuova. Un comfort garantito dal design anatomico dell'interno, dall'estrema morbidezza del collare in maglia e dagli strati di soffice materiale che avvolgono il piede. La tecnologia UA HOVR fornisce una sensazione di assenza di gravità che favorisce il ritorno di energia e riduce la forza dell’impatto passo dopo passo. La rete di compressione Energy Web contiene e modella la schiuma restituendo tutta l'energia dei tuoi passi.
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La terza collaborazione tra Columbia Sportswear e Opening Ceremony pesca direttamente dagli archivi di Portland per ricavare fantasie e design anni '80 e '90. Otto capi funzionali su silhouette classiche che sfoggiano colori vibranti, loghi audaci e grafiche selvagge. La gamma comprende anche pezzi performanti come il parka 3-in-1 Powder Keg Interchange e la maglietta a maniche lunghe Omni Heat.
Funzionalità, stile e sostenibilità. Valori condivisi sia da Tom Kay, patron di Finisterre, che da Jussi Oksanen, ex snowboarder professionista e fondatore di Mizu. Dal loro incontro nasce questa V10 flask personalizzata, thermos sottovuoto con isolamento a doppia parete in acciaio inossidabile 18/8 per uso alimentare dotato di una resistente impugnatura in corda che facilita il trasporto. 100% BPA Free. 100% Recyclable.
White Mountaineering ha collaborato ancora una volta con il fashion brand californiano UGG, conosciuto per il suo Classic boot in montone rovesciato. Nella collezione FW 2019, recentemente presentata a Parigi, Yosuke Aizawa ha rivelato i modelli oggetto della partnership: due nuove silhouette da donna, uno scarponcino e una sneaker a mezza altezza, in quattro distinte colorazioni.
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Supporto, controllo e prestazioni di livello superiore. Verse è quanto messo in campo da Vans e The North Face per soddisfare le richieste di Blake Paul. Un arsenale di tecnologie avanzate che offre l'impareggiabile gestione dell'umidità e il comfort della prima fodera FlashDry applicata ad uno scarpone da snowboard. Sistema Boa Custom Focus Plus, suola V3 Ultimate Waffle e cerniere impermeabili.
Lo storico marchio italiano Colnago si unisce ai pionieri dello sportswear. Il progetto prevede il lancio di un telaio Master in edizione limitata a soli 105 esemplari con serigrafie che richiamano il celebre trifoglio Adidas. L’intramontabile gioiello di stile, con le sue tubazioni in acciaio trafilate a freddo e l’inconfondibile forcella Precisa, si accompagna alla rielaborazione dei modelli di calzature Kamanda e Trimm Star.
SNOWBOARD
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Era il 12 gennaio 1969 quando i Led Zeppelin pubblicarono il loro primo disco. Burton rende omaggio ai 50 anni di una delle maggiori rock band di tutti i tempi progettando una tavola completamente nuova: la Misty Mountain Hop, con uno shape ispirato all’iconica cover. Ogni acquisto è accompagnato dal nuovo libro celebrativo Led Zeppelin by Led Zeppelin.
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Stüssy e GORE–TEX celebrano 18 anni di partnership presentando la nuova all-weather collection per la primavera 2019. Una capsule composta da trench, giacche a vento, snow pant e cappellini con pattern camouflage o tinte monocromatiche. Stile e funzionalità, tecnicità e cura estetica, dimostrata anche dal fleece Sherpa con membrana antivento Windstopper. Già in vendita sul web store di Stüssy.
Keeps cold, stays hot. Tazza Miir da 12 once realizzata in acciaio inossidabile 18/8 per uso alimentare con coperchio a pressione che previene gli schizzi e mantiene le bevande calde più a lungo. E’ rivestita con una finitura a polvere e riporta la stessa illustrazione del Parco nazionale di Big Bend presente sul muro del Kammok Gear Shop di Austin, Texas . Sia la tazza che il coperchio sono privi di BPA.
BAPE e Adidas hanno finalmente svelato le immagini ufficiali della loro attesissima UltraBOOST. Caratterizzata da due distinte colorazioni, nell'onnipresente stampa camouflage di BAPE, la tomaia Primeknit assicura una calzata dinamica, avvolgente e stabile, potenziata dal supporto mirato sull'arco plantare e sul tallone. Completa il co-branding un decoro sulla linguetta e un dettaglio in oro sotto la suola.
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Vissla e Surfrider Foundation sono orgogliose di unire le proprie forze nella tutela delle spiagge e degli oceani. Un semplice obiettivo a cui andranno i proventi della loro collaborazione in edizione limitata. Questi eleganti pantaloncini da surf, in tessuto stretch a 4 vie, sono realizzati con un mix di fibre di cocco e poliestere riciclato. Il pattern richiama il logo dell’organizzazione con sede a San Clemente.
Timberland è lieta di annunciare la sua prima collaborazione con Porter, principale marchio del produttore giapponese di borse e accessori Yoshida & Company. La capsule collection rappresenta un autentico scambio di idee e comprende due scarponi 6-inch Premium, un daypack ed una Boston Bag, tutti realizzati con un mix iconico di nubuck Timberland e tessuto in nylon satinato Porter.
Volumi oversize, stampe contemporanee e applicazioni inusuali. Il parka estivo della linea Craig Green per Moncler, collezione nr. 5 del progetto Moncler Genius, sembra arrivare direttamente dal futuro. Proporzioni nuove e canoni rivoluzionari, come nel tipico tratto del designer londinese. Tessuto in rip-stop di nylon ultra-leggero con stampa motivo Kite, cappuccio fisso con bottoni e chiusura zip pressofusa a contrasto.
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˜ TORNA IL WORN WEAR TOUR D I PATAG O N I A
Perché sprecarlo se puoi riutilizzarlo? Lo scorso 24 gennaio ha preso il via da Innsbruck il Worn Wear Tour di Patagonia, che farà tappa presso le destinazioni innevate più importanti di tutta Europa per riparare il vostro equipaggiamento tecnico da neve. Ideata nel 2013, la campagna Worn Wear è stata creata per incoraggiare ed educare le persone a prendersi cura dei propri capi, aggiustandoli se necessario, e fare in modo che durino il più a lungo possibile. Riparare i propri capi, invece di comprarne di nuovi ogni stagione, è uno dei gesti più importanti che possiamo fare per proteggere e tutelare il nostro pianeta, ridurre le emissioni di CO2, i rifiuti ed il consumo di acqua. Portate il vostro capo più amato (e usurato) e Patagonia lo riparerà gratuitamente, di qualunque marchio esso sia.
#STOPMICROFIBRE: PER IL MARE OGNI L AVAG G I O È U N A TO R T U R A
Dopo aver ottenuto la messa al bando delle microplastiche nei cosmetici, Marevivo lancia #StopMicrofibre, una campagna sul rilascio di microplastiche dai tessuti sintetici. Un solo carico in lavatrice, da 5 kg di materiale in poliestere, produce tra i 6 e i 17,7 milioni di microfibre che non vengono bloccate dai sistemi di filtraggio e si riversano in mare. Una città come Berlino, ad esempio, rilascia ogni giorno una quantità equivalente a 540.000 buste di plastica. Sempre più spesso, le microfibre vengono trovate negli organismi filtratori, ma anche nello stomaco di pesci ed uccelli marini, nei sedimenti, nel sale da cucina e nell'acqua in bottiglia. Microframmenti che iniziano ad assorbire sostanze inquinanti e tossiche e vengono ingeriti dagli organismi accumulandosi fino a raggiungere potenzialmente l’uomo.
L A S P O R T I VA G O E S G R E E N A D I S P O 2 0 1 9
Il 2019 di La Sportiva si apre all’insegna dell’eco-sostenibilità con soluzioni, materiali e certificazioni pensate per contenere al minimo l’impatto ambientale. Alla fiera ISPO di Monaco La Sportiva ufficializza l’entrata nell’organizzazione no-profit 1% For the Planet, nella quale i membri contribuiscono destinando almeno l’1% del proprio fatturato annuale a progetti e cause ambientali. L’impegno dell’azienda prosegue all’interno delle novità prodotto sia in ambito apparel che hardgoods, cuore della collezione invernale FW 19/20. La nuova linea d’abbigliamento Ski-Tour vede il lancio di capi realizzati totalmente o parzialmente con tessuti ed imbottiture ottenute dal riutilizzo di poliestere riciclato certificato RePET, derivante dal riciclo di bottiglie di plastica a fine vita.
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ECO SEVEN HOUSE FOR TREES: LE CASE PER ALBERI DI VO TRONG NGHIA
Attraverso la serie House for Trees, lo studio Vo Trong Nghia Architects sta sperimentando variazioni tipologiche sul tema dell'inserimento della natura negli spazi abitati, adattando il concetto fondativo di ibridazione tra abitazione e foresta ai diversi contesti, dimostrando di essere tra gli interpreti più interessanti dell’ architettura ecosostenibile contemporanea. Le House for Trees introducono un concetto alquanto radicale, specialmente in un paese come il Vietnam, dove la penuria di spazi verdi sta causando ingenti problemi ambientali quali inondazioni, surriscaldamento climatico e inquinamento atmosferico. L'ultima arrivata è la Stepping Park House, un ibrido tra abitazione e foresta tropicale in una nuova zona residenziale di Ho Chi Minh City.
L A 1 0 Y E A R S C H A L L E N G E D E L P I A N E TA
La 10 years challenge è scoppiata su tutti i social media. Non si contano i post di personaggi famosi o semplici utenti impegnati nella sfida di postare i propri ritratti in parallelo a distanza di dieci anni. L’hashtag #10yearschallenge si è diffuso talmente tanto da essere diventato un meme che ha spostato l’attenzione sullo stato di salute del nostro pianeta. Così, alle immagini delle star, si sono aggiunte emblematiche immagini dell'Antartide di ieri e di oggi, dell'Amazzonia spazzata via dalla deforestazione, del deserto sahariano che avanza. WWF e Greenpeace sono stati in pole position per la diffusione delle immagini che mostrano gli effetti dei cambiamenti climatici. Ma in tanti, noti e meno noti, hanno accettato la sfida e si sono appassionati alla causa: "È questo l'unico 10yearschallenge di cui vi dovreste preoccupare".
MAMMUT ADERISCE A P PA R E L C OA L I T I O N
ALLA
S U STA I N A B L E
Facendo seguito all’annuncio dei suoi obiettivi di sostenibilità per i prossimi cinque anni, Mammut compie un altro passo nel suo approccio impegnato verso una produzione responsabile: l’adesione alla Sustainable Apparel Coalition (SAC). Il marchio svizzero inizierà ora la progressiva implementazione dell’Indice Higg, una serie di strumenti standardizzati per misurare gli impatti ambientali e le condizioni di lavoro, tra cui la catena di fornitura. L’abilità di misurare le prestazioni di sostenibilità dei fornitori, dei marchi e dei prodotti aumenta il focus sui risultati e fornisce solide basi per un processo di miglioramento continuo nel campo dell’industria tessile, oltre a rispondere alle esigenze di trasparenza ecologica e sociale da parte dei consumatori.grave inquinamento, partendo dalla riduzione dei quantitativi di plastica usa e getta immessi sul mercato".
PICTURE FOR GOOD
A dicembre 2018, Picture Organic Clothing ha lanciato la primissima edizione di Picture For Good, una vera e propria chiamata a presentare i propri progetti di responsabilità con l’intento di ridistribuire le risorse generate dal brand per supportare cause ambienti o sociali. La giuria, composta da Rubén Salgado, Coline Ballet-Baz, Damien Castera, Mat Schaer e Thibaut Liebenguth, ha esaminato oltre 120 progetti ricevuti annunciando i 3 finalisti: il collettivo canadese Beyond Boarding, la sede basca di Surfrider Foundation Europe e Protect Our Winters UK. Nei prossimi giorni Picture incontrerà individualmente i finalisti per discutere i dettagli e definire a chi saranno devoluti i 10.000 Euro a sostegno della propria iniziativa.
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Vibram: “Wrap & Go Sole” L’azienda leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di suole in gomma per le attività outdoor, per il tempo libero, il lavoro e la moda, stupisce tutti ancora una volta, presentando al Pitti Uomo a Firenze Vibram Wrap & Go Sole, un concept rivoluzionario di suola, che unisce le performance di leggerezza e di grip a una nuova e inedita costruzione “avvolgente”.
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azienda leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di suole in gomma per le attività outdoor, per il tempo libero, il lavoro e la moda, stupisce tutti ancora una volta, presentando al Pitti Uomo a Firenze Vibram Wrap & Go Sole, un concept rivoluzionario di suola, che unisce le performance di leggerezza e di grip a una nuova e inedita costruzione “avvolgente”. Si tratta di un progetto altamente rivoluzionario che parte dall’evoluzione naturale dell’idea che sta dietro alla celebre Furoshiki, ma che presenta delle caratteristiche uniche grazie al suo particolare design e grazie alla nuova tecnologia della gomma, che da 2D passa a 3D, limitando al massimo gli scarti. La Wrap&Go Sole si caratterizza per il super grip, grazie alla gomma Vi-
bram Megagrip con cui è realizzata, per la leggerezza e lo spessore ridotto ottenuti grazie all’utilizzo della Vibram Litebase Technology, per la protezione laterale e l’impermeabilità. Vibram, sinonimo di innovazione nel mondo delle calzature, ha presentato in anteprima a Firenze una capsule collection in edizione limitata di una scarpa “Powered by Vibram Wrap & Go Sole” dal design Vibram al 100%, che si mostra sempre più interessata ai contesti urbani. La suola diventa protagonista della calzatura stessa, che presenta forti richiami stilistici al mondo delle sneakers. Una combinazione tra lo sportswear, dato dai tessuti tecnici, e il mood urban ultra contemporaneo; una suola dal design particolare, capace di definire uno stile audace, in grado di conferire personalità alla scarpa.
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BY GIULIA BOCCOLA
BY GIULIA BOCCOLA
Polartec Power Air Una nuova Era _
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olartec, brand americano, leader nella produzione di soluzioni tessili sempre all’avanguardia e sostenibili, ha presentato la prima tecnologia ideata per ridurre la dispersione di microfibre. Ecco a voi Polartec Power Air: una tecnologia che sfrutta l’efficienza di riscaldamento dell’aria incapsulata, per creare una nuova forma di tessuto incredibilmente più sostenibile. Si tratta del risultato di una ricerca pluriennale e viene presentato come l’ultimo prodotto di Polartec Eco-engineering, il processo mediante il quale vengono utilizzati materiali riciclati, tecniche di produzione avanzate, una logistica altamente efficiente e test con certificazioni rigorose, che permettono di realizzare un canale di innovazione senza precedenti. Un tessuto quindi che rappresenta un passo avanti nella durabilità e nella riduzione dell’impatto ambientale grazie all’efficienza termica avanzata che rilascia ben 5 volte in meno microfibre nell’ambiente rispetto agli altri tessuti premium mid-layer. È diverso dai tessuti tradizionali, la sua costruzione unica contiene le fibre all’interno delle sacche d’aria, fornendo quindi un vantaggio di riscaldamento, riducendo al contempo il potenziale di dispersione nel lavaggio e nel tempo; nel lato interno presenta una struttura a griglia simile al pluriball, che trattiene l’aria, mentre il lato esterno mostra una superficie liscia, molto resistente e anti sfregamento. Non a caso Power Air è stato premiato con il prestigioso Future Textile Awards come “migliore tessuto innovativo sostenibile”, visto il continuo impegno dell’azienda nel focalizzarsi sulla riduzione dell’impatto ambientale. È infatti noto a tutti come Polartec sia più all’avanguardia di altre aziende nel campo della sostenibilità: nel 2015 ha infatti raggiunto un nuovo record, riciclando oltre 1 miliardo di bottiglie di plastica per trasformarle in filati, evitando dunque lo smaltimento nelle discariche. La realizzazione di questa nuova tipologia di costruzione del tessuto è solamente all'inizio, ma sono già diversi i brand outdoor che hanno deciso di inserire questa nuova tecnologia nelle loro prossime collezioni. Power Air, simbolo di una nuova era!
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Un nuovo rivoluzionario processo di lavorazione che incapsula l’aria per trattenere il calore e ridurre la dispersione di microfibre. POLARTEC® POWER AIR™ rilascia oltre a 5 volte in meno microfibre rispetto altri tessuti premium isolanti. SCOPRI DI PIÙ SU
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ISPO MUNICH - HALL B4 - BOOTH 336 ©2019 Polartec, LLC. Polartec®, Polartec® Power Air™ are registered trademarks of Polartec,LLC.
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Primaloft
BY GIULIA BOCCOLA
RISPOSTE MIGLIORI PER UN MONDO MIGLIORE
“Il riciclaggio è un buon inizio, ma non è il fine” queste le parole di Mike Joyce, presidente e Ceo di PrimaLoft. Il leader mondiale nella ricerca e nello sviluppo innovativo di soluzioni di comfort con isolanti, tessuti e filati ad altissime prestazioni, è ormai un punto di riferimento nel settore outdoor - e non solo - e consente ai consumatori di godersi l’esperienza in qualsiasi situazione.
veloce in determinate condizioni ambientali, come ad esempio in una discarica o nelle acque dell’oceano. Ci sono voluti due anni di ricerca per decifrare il codice di biodegradazione, altri due per svilupparne il processo e più di un anno di test per verificare che le prestazioni delle fibre mantenessero lo stesso standard elevato delle fibre sul mercato.
Da sempre promotore della sostenibilità, oggi dopo 4 anni di studi e di ricerca, presenta l’isolamento PrimaLoft Bio e il tessuto Primaloft Bio Performance Fabric, entrambi realizzati con la prima fibra sintetica composta al 100% da fibre riciclate e biodegradabili. Si tratta di una vera e propria svolta per quanto riguarda la sostenibilità nel settore tessile: i prodotti PrimaLoft Bio sono infatti realizzati con il 100% di materiali riciclati post-consumo e, quando giungono alla fine del loro ciclo vitale, ritornano alla natura. La fibra, più appetibile ai microbi presenti in natura, consente una biodegradazione molto più
I test hanno dimostrato che queste fibre PrimaLoft Bio in poco più di un anno hanno raggiunto una biodegradazione quasi completa, molto più veloce rispetto alla degradazione del poliestere posto nelle medesime condizioni. Queste nuove fibre tuttavia non modificano le prestazioni, l’a-
"... con questa nuova fibra cerca di risolvere l’enorme problema delle microplastiche riversate nei nostri oceani."
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spetto visivo e tattile del capo e i prodotti risultano molto resistenti durante tutto il ciclo della loro vita. Da sempre a PrimaLoft stanno a cuore le problematiche ambientali e con questa nuova fibra cerca di risolvere l’enorme problema delle microplastiche riversate nei nostri oceani. Secondo una ricerca della Ellen Macarthur Foundation si stima che ogni anno mezzo milione di tonnellate di microfibre di plastica, prodotte durante il lavaggio di tessuti a base di materie plastiche come poliestere, nylon o acrilico, finiscano negli oceani, inquinando la fauna marina e per ultimo l’uomo che se ne ciba. Sono dati allarmanti che dovrebbero smuovere le coscienze di tutti. Ad oggi un’azienda come PrimaLoft ha trasformato oltre 90 milioni di bottiglie di plastica prese dalle discariche in tecnologie di isolamento di alta qualità ed entro il 2020 il 90% dei suoi prodotti isolanti avrà almeno il 50% di materiale riciclato post-consumo. È un altro grande passo avanti verso un mondo più sostenibile!
PRIMALOFT® È UN MARCHIO REGISTRATO DI PRIMALOFT, INC. ©2019 PRIMALOFT, INC.INC.
BIO™
INSIEME, ABBIAMO ALZATO IL LIVELLO DELLA SOSTENIBILITA’ Siamo molto orgogliosi di dare il benvenuto ai nostri primi partner nella comunità di PrimaLoft® Bio™. Unisciti a noi per mettere in primo piano la sostenibilità con il primo isolamento e tessuto sintetico performante, 100% riciclato e biodegradabile.
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*84,9% di biodegradazione in 457 giorni, nelle condizioni ASTM D5511. 56.1% di biodegradazione in 441 giorni, nelle condizioni ASTM D6691
BY DARIO TOSO
Bioplastic Si stima che se il nostro modello di consumo non dovesse cambiare in fretta, nel 2050 la quantità di plastica negli oceani supererà la totalità dei pesci. In poco più di 70 anni, da quando i materiali plastici si sono definitivamente affermati sul mercato sono state immesse circa 8,3 Milioni di tonnellate di plastica di cui solo il 7% è stato riciclato. S O U R C E : “ P R O D U C T I O N , U S E , A N D FAT E O F A L L P L AST I C S E V E R M A D E ” BY R . G E Y E R E T A L . , S C I E N C E A DVA N C E S
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i stima che se il nostro modello di consumo non dovesse cambiare in fretta, nel 2050 la quantità di plastica negli oceani supererà la totalità dei pesci. In poco più di 70 anni, da quando i materiali plastici si sono definitivamente affermati sul mercato sono state immesse circa 8,3 Milioni di tonnellate di plastica di cui solo il 7% è stato riciclato1. Questi dati fanno comprendere la sempre maggior attenzione rivolta alla gestione sostenibile della plastica e alle numerose azioni politiche e normative volte alla riduzione di un materiale che grazie alla sua enorme versatilità, ha permesso la realizzazione di un’infinità di oggetti su larga scala, impensabile con i materiali tradizionali.
La plastica ha rivoluzionato il nostro modo di disegnare gli oggetti, di produrli e usarli dando la possibilità di creare prodotti performanti e complessi che hanno rivoluzionato il mondo dell’outdoor. Si pensi ad esempio alle prestazioni offerte oggi da uno scarpone da sci, da una scarpa da skyrunning o da un casco rispetto a quelle che riusciva ad offrire prima dello sviluppo dei tecnopolimeri. Allo stesso tempo però la plastica ha contribuito in maniera determinante ad alimentare un’economia di consumo basata su prezzi bassi e una vita utile dei prodotti sempre più breve: un sistema di produzione lineare che fa affidamento sull’estrazione del petrolio e non si cura troppo della gestione dei prodotti a fine vita.
M AT E R I A L KO O R D I N AT E N SYST E M Unlike conventional plastics, wich are made from FOSSIL OIL etc. the BIO-BASED plastics are derived from RENEWABLE resources.
BIOBASED
BIOPLASTIC
BIOPLASTIC
e.g. biobaased PE, PET, PA, PTT
e.g. PLA, PHA, PBS, Starch blends
NON BIODEGRADABLE
BIODEGRADABLE
CONVENTIONAL PLASTICS
BIOPLASTIC e.g. PBAT, PCL
e.g. PE, PP, PET
FOSSIL-BASED
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MORE INFO: W W W. B I O - BAS E D. E U / M A R K E T S W W W. E U R O P E A N - B I O P L AST I C S .O R G / M A R K E T
G LO BA L P R O D U C T I O N CA PAC I T I E S OF BIOPLASTICS IN 2017 ( BY M AT E R I A L T Y P E ) SOURCE: EUROPEAN BIOPLASTICS, N OVA- I N ST I T U T E (2 0 1 7)
5 .0 % P BAT
4.9% PBS 9.2%
OTHERS
(BIO-BASED NON BIODEGRADABLE)
10.3% PLA
PET PA
2.4% PHA 26.3%
1 8 . 8% STA R C H B L E N D S
1 1.7%
*PEF PC
*PP
0.0%
1.5% OTHERS
(BIODEGRADABLE)
9.7% 0.0%
57.1%
42.9 %
BIO-BASED/NON BIODEGRADABLE
BIODEGRADABLE
* bio-based pp and pef are currently in development and predicted to be avaiable in commercial scale in 2020 Fortunatamente la crisi ecologica che stiamo vivendo ha dato vita ad azioni di radicale ripensamento del sistema produttivo abbracciando un modello economico di tipo circolare in cui gli scarti non vengono più considerati come tali, ma diventano risorse per nuove attività.
rigenerativo e sistemico. Nel settore outdoor le bioplastiche si stanno inserendo gradualmente a vari livelli. Uno dei progetti più interessanti in tal senso è il progetto europeo H2020 Effective che mira a realizzare fibre di nylon 100% bio-based e ad implementare delle strategie di ecodesign per valorizzare al meglio questo materiale a fine vita.
Il mondo delle plastiche è naturalmente uno dei protagonisti di questo cambiamento che si sta focalizzando su più aspetti del ciclo di vita del materiale. Da un lato si cerca di ridurre la dipendenza dal petrolio favorendo la produzione di plastiche costituite da polimeri bio-based e quindi realizzati da fonte vegetale rinnovabile e dall’altro si cerca di aumentare le possibilità di riutilizzo e/o riciclo del polimero, ma anche di favorire dove possibile la biodegradabilità dell’oggetto in plastica. Si parla quindi di bioplastiche per descrivere sia le plastiche bio-based che quelle biodegradabili/compostabili. È un settore molto variegato che, nonostante costituisca oggi solo una piccola nicchia del mercato delle plastiche, è in costante crescita e si sta guadagnando l’attenzione di tutti i più importanti attori della filiera.
Il fine vita è infatti una delle fasi più critiche per un tessuto in quanto le opzioni di up-cycling sono limitate soprattutto quando non è più possibile una riparazione o un riutilizzo. Cresce quindi l’attenzione per il cosiddetto riciclo chimico che consente di ottenere il monomero di partenza e quindi una qualità pari al materiale vergine. La sfida sarà quindi quella di realizzare un polimero da fonti rinnovabili che possa essere riciclato più volte prima di rientrare nel bio-ciclo e quindi diventare compost. La biodegradabilità di molte bioplastiche può essere un valore aggiunto, ma questo dipende dalla gestione del prodotto che si fa a fine vita. Non sempre infatti la biodegradabilità costituisce una soluzione alla problematica dell’inquinamento dell’ambiente dovuto al rilascio incontrollato delle plastiche. I tempi di biodegradazione possono infatti essere lunghi e la biodegradazione non essere completa lasciando quindi nell’ambiente dei residui del materiale.
Gli aspetti ambientali interessanti delle bioplastiche sono molteplici soprattutto quando si riescono ad ottenere polimeri prestazionali dagli “scarti” (es. agricoli, del cibo, forestali, etc.) oppure quando questi possono essere riciclati attraverso processi in grado di mantenere una buona qualità del polimero stesso. Tuttavia, come spesso accade, non è sufficiente un semplice cambio tecnologico e quindi la sostituzione della plastica tradizionale con una bioplastica, per innescare un processo virtuoso, ma occorre un ripensamento più profondo in grado di valorizzare e stimolare una bioeconomia (economia basata sulle fonti rinnovabili) in cui i prodotti vengano disegnati all’interno di in un flusso di materia ed energia che sia
I prossimi anni vedranno quindi il moltiplicarsi di iniziative e progetti volti alla sostituzione dei polimeri tradizionali con bioplastiche e sarà interessante monitorare l’effettivo grado di circolarità di queste iniziative. ISPO 2019 sarà una buona occasione per cogliere i tanti segnali ormai tangibili dell’affermarsi della rivoluzione che coinvolge questa nuova generazione di materiali plastici. 31
BY GIULIA BOCCOLA
The Alpine wool perform La lana è una fibra tessile naturale e abbiamo testimonianze scritte ed archeologiche circa il suo utilizzo già nell’epoca della preistoria. È quindi tra le più versatili e rinnovabili risorse naturali.
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i tratta di una fibra calda al tatto che isola dal freddo ma anche dal caldo stesso, è risaputo che alcune popolazioni africane la usino di giorno per ripararsi dal caldo e la sera per ripararsi dal freddo. Anche a quote molto elevate, le comunità montane, in tutto il mondo, hanno da sempre utilizzato la lana per proteggersi dal freddo e dalle avversità climatiche. Così come nel mondo, anche in Alto Adige sulle Dolomiti, casa del brand Salewa, la lana viene tradizionalmente preferita per creare capi che proteggano dal freddo e dal vento, grazie alle sue proprietà di termoregolazione e di assorbimento dell’umidità; infatti nelle loro fibre cave, possono trattenere fino al 30% del proprio peso in umidità, senza dare la sensazione di essere bagnati.
liant, per sostenere gli alpinisti più esigenti nelle condizioni climatiche più avverse. La lana viene tosata dalle pecore alpine tirolesi che trascorrono i mesi estivi nei pascoli in altura della Ötztal, tra i 1900 e i 3000 metri, circondate da un paesaggio meraviglioso. L’allevamento di ovini è una tradizione fortemente consolidata nel Tirolo e con la fondazione di questo progetto e l’approvvigionamento di lana a livello locale, Salewa dimostra la sua appartenenza e la sua voglia di supportare l’economia di questa regione alpina. Se le pecore sono sane e felici, la lana sarà sicuramente di un’ottima qualità. Le fibre dei velli di queste pecore, sono più robuste delle Merino, e l’ambiente naturale in cui vivono permette loro di produrre una lana di altissima qualità. Più spazio avranno a disposizione e migliore risulterà la lana; anche se quella autunnale, è sempre la più bella. Nella collezione autunno-inverno 2019/2020 Salewa adotterà la tecnologia Alpine Wool Perform e le altre soluzioni della nuova piattaforma tecnologica Alpine Wool su tutta la collezione. I prodotti Salewa potranno beneficiare dalle elevate proprietà traspiranti della lana naturale, e l’ambiente dei tessuti privi di PFC.
Visto che la sostenibilità è un tema molto importante e caro al mondo dell’Outdoor, Salewa ha scelto di agire in modo responsabile e sostenibile, in sintonia coi valori dei consumatori consapevoli delle tematiche ambientali. Scegliendo in questo modo di agire nel presente per un futuro migliore. Ma in che modo? Introducendo la nuova tecnologia Alpine Wool Perform, che combina le proprietà della lana delle pecore alpine tirolesi con quelle dei minerali termoreattivi del Cel-
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B Y S I LV I A G A L L I A N I P H OTO F E D E R I C O R AVAS SA R D
Ferrino HighLab 25th Anniversary “L'idea dell’High Lab venne a mio padre ed al suo socio Edoardo Rabajoli nel 1994. Fin dal suo inizio Ferrino aveva equipaggiato alpinisti ed esploratori tenendo in grande considerazione il loro contributo nella fase di sviluppo e di test del prodotto. High Lab era ed è ancora oggi il progetto per far testare in modo strutturato i nostri prodotti ai consumatori finali, tenendo quindi conto anche delle aspettative del fruitore non professionista dei nostri prodotti”. - ANNA FERRINO
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+ “IL PROGETTO CRESCE DI ANNO IN ANNO” +
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osì Anna Ferrino ripercorre la storia del progetto High Lab. Un’idea che era veramente innovativa e all’avanguardia nel 1994. Oggi come allora, da ben 25 anni, Ferrino High Lab mette a disposizione il campo test al Rifugio Quintino Sella sul Monte Rosa, un luogo unico situato a 3.585 metri di altezza fra le valli d’Ayas e di Gressoney e in prossimità del ghiacciaio di Felik. Dal 1994 ad oggi, già migliaia di sportivi e appassionati della natura hanno pernottato al campo, che offre uno spettacolare panorama sulle valli circostanti e una vista montuosa mozzafiato grazie alle numerose vette che sfiorano i 4.000 metri di quota.
“Il progetto cresce di anno in anno” continua Anna Ferrino, “riceviamo sempre feedback preziosi e negli anni High Lab si è gradualmente ampliato. La sua sede storica e permanente rimane al Rifugio Quintino Sella sul Monte Rosa, aperto ogni anno da 25 anni. A fianco di questo sono poi stati inaugurati campi a rotazione a Tignes, all' Aconcagua, sul Monte Bianco, in Valle di Susa, al Monviso, sui Pirenei. Insomma, siamo in fase di espansione e intendiamo strutturare sempre più e sempre meglio la rete di campi High Lab. Per i fan del nostro brand si tratta di una esperienza unica, per l'azienda è un modo efficiente di raccogliere feedback in modo strutturato e creare una relazione unica con i propri consumatori.”
Un’occasione unica dunque, ma resa ancora più imperdibile dalla possibilità di poter testare direttamente sul campo i prodotti Ferrino HighLab, la linea top di gamma dello storico brand italiano in termini di tecnologia e sicurezza. Grazie ad High Lab avrete l’opportunità di testare prodotti in alta quota. Un test continuativo per circa 45 giorni, ovvero la durata media di un campo base, che serve all’azienda per rilevare più volte al giorno le condizioni climatiche ed per osservare come i prodotti e le materie prime reagiscono a questo stress test. Dopo aver trascorso la notte in tenda e testato il campo, a tutti viene semplicemente chiesto di dare i propri feedback attraverso un questionario. Questo permette a Ferrino di raccogliere dati sui diversi prodotti testati direttamene dal consumatore finale. Tutte le info raccolte vengono poi inoltrate al reparto R&D di Ferrino al fine di migliorare resa e qualità dell’attrezzatura in commercio. I test svolti in questi campi base sono importantissimi per Ferrino. Aiutano infatti a capire come le persone hanno vissuto la loro esperienza, con che grado di comfort e quali sono le sensazioni hanno provato.
L’obiettivo è quello di continuare a migliorare e essere un partner di fiducia, che offre prodotti che siano durevoli, di alta qualità, sicuri, facili da usare e con notevoli benefici per i consumatori.
Si tratta di una questione che l’azienda prende molto a cuore: “L’obiettivo è quello di continuare a migliorare e essere un partner di fiducia, che offre prodotti che siano durevoli, di alta qualità, sicuri, facili da usare e con notevoli benefici per i consumatori. Le informazioni raccolte dal test, daranno importanti stimoli anche a lungo termine per il lancio dei nuovi prodotti. Inoltre questa pratica dà anche la possibilità agli alpinisti di testare i prodotti prima di acquistarli.”
Le informazioni raccolte dal test, daranno importanti stimoli anche a lungo termine per il lancio dei nuovi prodotti. Inoltre questa pratica dà anche la possibilità agli alpinisti di testare i prodotti prima di acquistarli.
Dormire in alta quota in tutta sicurezza grazie ad un campo base attrezzato da professionisti e nei pressi di un rifugio in un maestoso ambiente alpino non è più un sogno sia per tutti gli alpinisti più esperti che per i semplici amanti del mondo outdoor. 35
PHOTO THOMAS MONSORNO TEXT GIULIA BOCCOLA
Taiss Light Mid Gtx by Mammut L’esperienza di oltre cento anni di Mammut, nata nel lontano 1862, ha portato l’azienda ad essere uno dei principali marchi leader mondiali per quanto riguarda gli sport di montagna e anche a vincere un Outdoor Industry Award nel 2018 nella categoria delle calzature grazie allo scarpone d’alpinismo Taiss Light Mid Gtx.
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’esperienza di oltre cento anni di Mammut, nata nel lontano 1862, ha portato l’azienda ad essere uno dei principali marchi leader mondiali per quanto riguarda gli sport di montagna e anche a vincere un Outdoor Industry Award nel 2018 nella categoria delle calzature grazie allo scarpone d’alpinismo Taiss Light Mid Gtx. L’azienda di origine svizzera fornisce attrezzature altamente tecniche, leggere e funzionali per poter soddisfare le esigenze dell’alpinista moderno, tra cui il bisogno di possedere uno scarpone che pesi solamente 555 grammi e che sia compatibile con i ramponi. Il modernissimo scarpone da alpinismo di Mammut è leggero e soddisfa l’intero spettro di requisiti per poter affrontare spedizioni su neve e ghiaccio, su pareti rocciose esposte e salite su massi ed erba. Il Taiss Light rappresenta una nuova generazione di scarpone da alpinismo, combinando materiali e nuove tecnologie con l’arte della lavorazione di altissima qualità. Oltre ad avere un peso veramente ridotto, un altro punto chiave su cui si vuole focalizzare il brand svizzero è sicuramente la durabilità del prodotto, questo è stato possibile grazie all’utilizzo di due tecnologie perfettamente abbinate tra loro: Contact Control e Vibram Litebase, che assicurano un equilibrio ottimale tra leggerezza, durata e prestazioni. Oltre a queste caratteristiche, lo scarpone presenta anche un elevato livello di comfort grazie alla tecnologia Georganic 3D di Mammut, in cui il taglio tridimensionale viene sviluppato direttamente sul piede, aumentandone quindi la naturale vestibilità e donando un comfort migliore. Un premio prestigioso come l’Outdoor Industry Award sottolinea come Mammut sia un marchio leader dalla testa ai piedi.
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Un premio prestigioso come l’Outdoor Industry Award sottolinea come Mammut sia un marchio leader dalla testa ai piedi.
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The mountains are my life.
Nadine Wallner, è nata il 15 maggio 1989 a Kosterle am Arlberg, in Austria ed è cresciuta come figlia di guide alpine. Fin dai primissimi giorni, le montagne sono diventate il suo parco giochi. L’atleta professionista del team Mammut, ha presto messo alla prova i propri limiti nella sconfinata natura della sua terra natia mentre stava facendo freeriding – per lei, allora come adesso, rappresenta la sua espressione di libertà personale.
BY GIULIA BOCCOLA
A
bbiamo parlato con la due volte campionessa del Freeride World Tour (nel 2013 e nel 2014) sul suo amore verso questo sport, sulla vita di un atleta freeride professionista e sui rischi che il suo lavoro comporta. Come si presenta la vita di un atleta freeride professionista? Oltre a partecipare a concorsi in tutto il mondo, cerco di realizzare i miei progetti e soprattutto di fotografarli, filmarli e documentarli. Così facendo, motivo ed ispiro le persone a godersi la natura nello stesso modo; penso che questo sia un grande privilegio. Qual è stato il progetto più emozionante finora? Il progetto più eccitante per me deve ancora arrivare - è ancora nella mia lista delle cose da fare. Si tratta di scialpinismo in Perù. Ho già fatto due tentativi, ma non siamo riusciti a finalizzare il progetto. Ma questa è la magia delle alte montagne: ci vai parecchie volte finché non riesci a raggiungere il tuo obiettivo. Ma la sensazione dopotutto è molto più bella! Perché non ha funzionato le prime due volte? Il primo tentativo, è stato subito dopo un infortunio e il carico totale era troppo alto, quindi abbiamo dovuto fermarci. L'anno dopo, siamo stati molto sfortunati con le condizioni. Nel 2018, non sono andata per
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via dell'esame di ammissione per diventare guida alpina, che volevo assolutamente prendere. Ma chiaramente non mi arrendo: è un progetto di vita che conta moltissimo per me. Ci riproverò sicuramente quest'anno!
più complicato rispetto ad oggi. Attualmente, il mio Barryvox mi dice effettivamente cosa fare e mi sostiene in situazioni difficili conducendomi più o meno automaticamente al bersaglio.
Prima di diventare una freerider professionista, ti sei allenata per una carriera nello sci alpino. Cosa ti ha motivato a cambiare settore? Penso che sia stata una svolta del destino. Semplicemente non ero destinata a quello. Mi sono infortunata e ho combattuto per un lungo periodo per riuscire a tornare. Dal momento che l'infortunio è stato importante, per me essere in grado di sciare con molta libertà, senza dover pensare troppo in grande, significa molto ed è questo quello che ho trovato nel freeriding.
Nonostante ci siano tali rischi, sei innamorata del tuo lavoro. Cosa c'è di così affascinante nel freeriding? Il freeride mi offre la possibilità di vivere e godere della libertà e di liberare la mia mente mentre sono in montagna e lasciare che la mia immaginazione e le mie idee scorrano libere nelle mie linee -esprimendo me stessa in questa maniera.. entrando totalmente in contatto con questo mondo con il mio corpo e la mia anima. Posso fare quello che mi piace nel mio elemento: è una passione! Ho un grande rispetto per la natura e le montagne e sono grata per ogni momento in cui posso farne parte.
Con il tuo lavoro, stai anche affrontando dei rischi che non affronteresti se lavorassi in un ufficio, ad esempio il rischio di una valanga. Non ne hai paura? Non ne sono spaventata. Mio padre ci ha sempre sottolineato i rischi e ci ha sempre detto che qualcosa sarebbe potuto accadere, il che mi ha portata ad avere un sano rispetto.
Hai già programmi per il periodo successivo alla tua carriera? Non ho piani concreti, ma penso che sarò sempre in montagna. Sono cresciuta tra le montagne e loro sono la mia vita. Sono nel mio elemento, sento che il mio cuore e la mia anima sono lì e vedrò come riuscirò a muovermi in tale ambiente in un prossimo futuro.
Quando ero bambina, ho imparato a fare ricerca con un ricetrasmettitore analogico in caso di valanga. Era molto
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Millet Experience with Eva Walkner
BY S O F I A PA R I S I
Oggi come oggi per un brand outdoor una delle più grandi sfide è quella di rimanere legato alle proprie origini e alla propria storia, cercando di restare in gara e di differenziarsi, in un panorama sempre più affollato e in rapida evoluzione.
A
ltra sfida può essere il comunicare nel modo più efficace i propri valori, che restano forti e stabili, pur dovendo inseguire i trend sempre più veloci del mercato.
sera, organizzata dal brand per i propri partners e collaboratori: la serata, vero e proprio evento con cena, presentazioni dei tre brand Millet, Eider e la Fuma, e sfilate delle collezioni, è stata solo la ciliegina sulla torta di una giornata incredibilmente ricca di appuntamenti interessanti per giornalisti e collaboratori.
Proprio per questo, ho trovato assolutamente interessante l’evento organizzato da Millet Mountain Group (Millet, Eider, La Fuma) a novembre, in occasione del lancio ufficiale delle nuove collezioni per l’anno prossimo. L'obiettivo era anche, e soprattutto, raccontare ai propri partners e alle riviste di settore le novità, le scelte e le direzioni future dei brand.
A partire dal primo pomeriggio infatti, abbiamo avuto la possibilità di scegliere tra una serie di proposte outdoor o indoor, per conoscere le attività della valle e per testare i materiali insieme a guide e atleti. Noi di The Pill abbiamo scelto di sgranchirci le gambe con un piacevole trekking da Montenvers alla famosa Signal Forbes, punto strategico per poter ammirare la Mer de Glace (la parte terminale del ghiacciaio della Vallée Blanche) nonché le imponenti vette dei Drus, e, infondo alla valle, le Grandes Jorasses.
Una delle componenti più importanti dell’evento è stata sicuramente la location, Chamonix, dove l’alpinismo è nato, e dove Millet vanta da sempre un legame con le guide alpine locali: la Compagnie des Guides de Chamonix.
Dopo l’uscita con le guide e con gli atleti, siamo ritornati in città per la proiezione dei video degli atleti, tra cui Evolution of a Dream, di e con Eva Walkner, la freerider e due volte vincitrice del Freeride World Tour (nonché atleta Millet) che abbiamo intervistato.
Da anni infatti questo brand collabora, nella realizzazione dei propri prodotti (materiali e apparel) non solo con le guide di Chamonix, ma anche con quelle di Grindelwald, e da quest’anno, con quelle del Cervino. Uno dei progetti di Millet era riunire sotto il proprio marchio le guide alpine delle tre vette che danno il nome alla collezione più tecnica e performante in catalogo: la collezione Trilogy. Nel 1987 infatti, Christophe Profit e Eric Escoffier riuscirono nell’impresa del concatenamento delle pareti nord delle tre montagne più importanti e più dure delle alpi, le Jorasses, dell’Eiger e del Cervino, in invernale, in meno di due giorni.
Come è stato raccontato durante la serata a Chamonix, Millet, brand storico nel campo del materiale tecnico per la montagna, ha fatto negli ultimi anni un percorso di rimodernamento in termini di comunicazione, e di segmentazione per quanto riguarda le collezioni. L’obiettivo, per quanto riguarda soprattutto ciò che è softgoods (hardshells, softshells, piumini, layers) era quello di fornire collezioni per attività durante l’anno intero: dall’inverno dello sci, dello skitouring, alla primavera dell’alpinismo e del trekking, fino al trail, all’hiking, e all’arrampicata… aggiungendo una linea più lifestyle quasi urbana.
Le guide del Cervino hanno firmato ufficialmente il contratto di collaborazione con Millet durante la grande serata-evento del sabato
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per me. Ed è subito piaciuto anche a Jackie, sebbene incutesse un po’ di timore.
Eva, il tuo film, “Evolution of Dreams”, non è solo un film di freeride. È qualcosa di più… Certamente “Evolution of Dreams” è un film di freeride, ma è soprattutto la storia di due ragazze, di due donne, Eva e Jackie, che durante la loro vita, come tutti, passano da momenti di entusiasmo e di successo, a momenti di fallimento e di difficoltà…per poi risollevarsi, crescere e ritrovare la forza necessaria per progetti e sogni sempre nuovi. “Evolution” è la parola chiave che serve per trasformare una caduta in un trampolino di lancio.
Non sono un’alpinista, non mi sento assolutamente un’alpinista. Ho tanto da imparare nell’ andare in montagna, e credo questo che potrebbe essere il mio prossimo terreno di gioco. Ma ci vorrà tempo ed esperienza. Come quando dallo sci alpino sono passata al freeride, scoprendo libertà e adrenalina, l’attrazione per qualcosa di nuovo e impegnativo mi stimola tanto.
Cambiare ed evolvere sono due cose importantissime da imparare: rivedere i propri obiettivi, ridefinirli, per poi impegnarsi al massimo per raggiungerli. “Dreams”: quando gli obiettivi sono impregnati di passione, di forza vitale… diventano sogni.
Cosa significa fare parte del team Millet? È sicuramente un piacere, poter collaborare con un’azienda che ha fatto la storia dell’attrezzatura per la montagna, e che è così legata allo sviluppo dell’alpinismo, dell’arrampicata e delle attività in montagna in generale. È molto interessante per me lavorare con dei professionisti del materiale e della tecnicità, sentendomi inoltre supportata nei miei progetti.
Nel film, oltre al racconto della tua vita e di quella di Jackie Paaso, entrambe arrivate al freeride dopo un passato di competizioni rispettivamente nello sci alpino e nello sci di gobbe, c’è la storia di un progetto più alpinistico, oserei dire: L’idea di sciare l’Eiger era sicuramente un qualcosa che stimolava la mia fantasia proprio perché andava oltre le mie esperienze di sciatrice.
Quali sono i prossimi progetti? Continuo a lavorare per diffondere il mio film (e tutto quello che racconta nel suo profondo) il più possibile, ma vorrei anche ritrovare il tempo per lo sport e la montagna, che chiaramente ho dovuto un po’ trascurare per seguire l’organizzazione del film, le relazioni, le proiezioni, le interviste…
Un nuovo livello, una vetta da raggiungere, una montagna intera da discendere… tutto questo è sempre stato estremamente stimolante
"... dovrò allenarmi, ma soprattutto tornare a divertirmi ancora, sempre di più, e continuare a pensare a nuovi progetti: è bello impegnarsi e cercare lo slancio, per vivere i propri sogni."
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The Cerimonial Tirarsi il collo per vincere una collanina in plastica. La differenza sta nel fatto che alle premiazioni delle gare ufficiali le persone controllano l'ora, il bus già acceso per scappare via il prima possibile, tutti aspettano che finisca presto. Che due palle le premiazioni. "Ringraziamo lo sponsor, il sindaco, i volontari, il patrocinio, e blah blah blah". Nelle gare illegali non vedi l'ora che i vincitori vengano premiati per fare macello. E ci sono tutti ad applaudirli, ma proprio tutti. E tutti sono felicissimi per loro. BY M AT T EO PAVA N A
Q
uesto lo ha scritto Paco una settimana dopo la conclusione del +Cerimoniale+. Quando sarebbe stato e come si sarebbe svolto lo si sa sapeva già da tempo. Le regole erano chiare e non serviva di certo un gruppo su WhatsApp per sapere chi ci sarebbe o chi non ci sarebbe stato. Se tu non ne eri informato è semplicemente perché non eri stato invitato. E se non sei stato invitato, stai tranquillo, c’è una ragione ben precisa (era già successo ad URMA, ricordi?).
Essere punk vuol dire fregartene, o per usare un francesismo “sbattertene”, nella maniera più disparata e disperata possibile, che sia della società, del buon costume, del tuo vicino di casa o del cane del tuo vicino di casa. Questo non vuol dire essere menefreghisti, sia chiaro. Vuol dire accettare te stesso e quello che provi nei confronti del mondo, per le esperienze che fai, che hai fatto e che farai (se mai dovesse sbattervene qualcosa, chiaro). Tu sei tu e fai quello che senti tuo. Semplice, chiaro. Vivi al tuo meglio. Il punk è mal visto: è un piccolo emarginato. Probabilmente un punk va periodicamente da uno psicoterapeuta per imparare come entrare in contatto con la società che lui stesso detesta e dalla quale non si sente minimamente rappresentato. Al +Cerimoniale+ non c’era un esercito di creste e borchie, ma un’armata che indossava pantaloncini corti e magliette in cotone organico.
Forse perché sei troppo snob, forse perché parli a vanvera, forse perché inneggi allo stile minimal di Krupicka quando invece avresti bisogno delle One One, forse perché avresti voluto esserci per tirartela, o forse, molto più semplicemente, è perché sei un pigro del cazzo che non ha voglia di farsi un centinaio di chilometri in macchina per correrne solo sette. Si sette chilometri. Il +Cerimoniale+ è una gara di sette chilometri. Come potevi saperlo non essendone stato invitato? Probabilmente stavi cercando l’ultima garetta di fine stagione in una valle dispersa della Sardegna per fare contenta anche l’irrefrenabile voglia di mare della moglie o forse perdevi tempo a informarti su un nuovo paio di solette antishock color vomito.
Quel giorno il sole della pianura investiva gli edifici, che a loro volta si proiettavano in ombre nette e contrastate sull’asfalto perfettamente liscio. C’era qualche pigna qua e la che rovinava la sensazione di perfetta aderenza al suolo. Era un cric croc davvero fastidioso. C’è gente che ha rischiato di slogarsi le caviglie per molto meno.
Io ho scoperto in ritardo il perché sono stato invitato a URMA e al +Cerimoniale+. Una volta Paco mi ha detto che gli dei dell’Olimpo della montagna mi hanno donato un’anima punk. All’inizio non capivo cosa intendesse. All’inizio pensavo cercasse di sfottermi. Dopo il +Cerimoniale+ invece ho capito. L’illuminazione.
L’URMA Army è quasi tutta al completo. Mancano solo Albrisi, Gio, Luchino, il Vezz, Filu e lo spagnolo. Forse qualcun altro di cui non ricordo la faccia. Il Tenente Mirel sta urlando numeri a caso, mentre il Vezza consegna cibo vegano. Tutta roba che ha scelto Paco, il rabdomante della lenticchia biologica. Quel mucchio di persone sembra una mandria di
Forse si è corso per stare in compagnia o per soffrire da soli, in silenzio. Forse si è corso per credere in qualcosa o perché forse non si ha nulla in cui credere. Forse si è trattato di correre verso qualcosa o qualcuno o forse solamente di fuggire da tutto. O forse, quel giorno, si è trattato semplicemente di correre.
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... cavalli da corsa. Lo capisci guardando quei polpacci gonfi e i tibiali sporgenti. Le casse toraciche sono pronte a rimbombare tra uno sputo di sangue e l’altro. Tutti si avvicinano al tappeto di pettorali, un vero e proprio cimitero di reliquie provenienti da tutto il mondo, fosse da una LUT, dall’UTMB o dalla Western State. Infatti tutti devono lasciare un pettorale come pegno, un gesto che viene ricompensato dal sorriso a 32 denti del Coach. Un’arcata dentale brillante e di tutto rispetto. Ci sono un sacco di leggende sul Coach e la maggior parte di esse sono veritiere. Comunque il Coach è il Coach: è il generale della setta. Il tempo di un veloce riscaldamento e siamo tutti sulla linea di partenza. Non c’è tempo da perdere. C’è un grande striscione nero con la scritta “Unghie Rotte Mani Aperte”. Tutti sono sulla linea di partenza. Tutti sono qui per correre, mica per scambiarsi ricette sulle polpette. Oggi corre anche Paco. Neanche il tempo di un discorso strappa lacrime alla “Save Private Ryan” che è già in testa e spinge come un matto. Tutti sono dei razzi, ma io parto tranquillo. In pianura vado abbastanza bene, ma qui c’è gente forte, mica pizza e fichi. Corrono senza mai calare il ritmo. Un passo dopo l’altro. Per sette chilometri. Sette chilometri sono la distanza necessaria non solo per sputare l’anima che abbiamo in corpo, ma per intraprendere un cammino spirituale. Volete sapere in che modo? Provate a stare dietro al Coach. Provate a mordergli gli stinchi. Provate a farlo innervosire. Siamo tutti al +Cerimoniale+ per divertirci, certo. Ma il Coach non viene mica al +Cerimoniale+ per farsi prendere per il culo da una ragazzo della periferia di Trento quale sono io. Io questo lo so e inizio quasi a divertirmi. Correre in pianura è come pestare l’uva: se pesti bene vai avanti bene ed il risultato è buono. Il Coach l’ho superato un paio di volte ma sentivo il suo fiato da cavallo ligure sul collo mentre a me non rimaneva altro che la bile che mi scendeva dalla bocca. Mi supera e taglia il traguardo prima di me.
Essere punk vuol dire fregartene, o per usare un francesismo “sbattertene”, nella maniera più disparata e disperata possibile, che sia della società, del buon costume, del tuo vicino di casa o del cane del tuo vicino di casa. Questo non vuol dire essere menefreghisti, sia chiaro. Vuol dire accettare te stesso e quello che provi nei confronti del mondo, per le esperienze che fai, che hai fatto e che farai. Tu sei tu e fai quello che senti tuo. Semplice, chiaro. Vivi al tuo meglio.
È sorpreso. “Matte ma che cazzo avevi in corpo”? mi chiede. Anche io sono sorpreso. “Non lo so Coach, ho provato a starti dietro” gli rispondo. Quasi ho battuto il Coach, quel giorno. Alla fine si è trattato di correre per una collana di plastica. A me le collane hanno sempre fatto paura perché mia mamma mi ha sempre detto che ci si può impiccare nel sonno con quegli affari. Forse, a ben pensarci, quel giorno si è corso per più di una collana di plastica.
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Behind Alpina Goggles BY DENIS PICCOLO ITW TO MORITZ MAIER
Mi racconti la storia del brand Alpina? Dalla sua nascita ad oggi. I passi più importanti del brand. Alpina ha più di 35 anni di esperienza per quanto riguarda caschi e occhiali. La società è stata fondata nel 1980 a Friedberg vicino ad Augusta, in Baviera. Molte innovazioni nel campo degli sci, dello sport e degli occhiali da sole hanno reso Alpina famosa e un leader di mercato per le maschere da sci in Germania.
Invece un casco Alpina? Quali sono le sue caratteristiche principali? Innanzitutto tutti i caschi devono essere conformi agli standard di sicurezza attuali. Alpina cerca anche di ottimizzare la sicurezza, il comfort e l'adattamento con varie costruzioni di materiali e design di prodotti speciali. Perché solo un casco che si adatta bene può fornire una protezione ottimale in caso di collisione.
Dal 1992, la gamma di prodotti Alpina include anche caschi da ciclismo e da sci. La maggior parte dei prodotti viene sviluppata presso la sede dell'azienda a Sulzemoos (tra Monaco e Augusta) e prodotta in Baviera. Il "Made in Germany" è molto importante per Alpina in modo da garantire la massima qualità del prodotto.
Se il casco è ben ventilato, l'imbottitura interna confortevole sulla pelle e facilmente rimovibile e lavabile, anche il comfort e la volontà di indossare un casco aumentano. Ma anche l’estetica è decisiva. Bei disegni, colori di tendenza e un'interazione armoniosa tra casco e occhiali sono molto importanti per noi di Alpina.
Il nostro obiettivo principale è che tutti i nostri clienti possano godersi la loro avventura e concentrarsi completamente sul momento - noi ci occupiamo del resto.
A chi è dedicato il prodotto Alpina? I nostri clienti sono alla ricerca di qualità e massima protezione e mantengono uno stile di vita sportivo attivo senza complicazioni.
Producete caschi e maschere, per sport invernali ed estivi. Parlami delle caratteristiche principali che deve avere una maschera Alpina. Oltre alla protezione UV per gli occhi, Alpina è impegnata nello sviluppo di nuove tecnologie che migliorino il comfort visivo per sciatori e ciclisti. Ad esempio la tecnologia Varioflex in cui la lente si adatta automaticamente alle mutevoli condizioni di illuminazione. Un'altra tecnologia di punta di Alpina è Quattroflex. Il filtro polare filtra la luce diffusa e abbagliante ed il contrasto viene così ulteriormente migliorato. I riflessi vengono ridotti al minimo e le superfici ghiacciate o le situazioni pericolose possono essere viste molto meglio.
Con la nostra nuova collezione, che è anche molto attenta allo stile in termini di colore, vogliamo rivolgerci ai freerider che si sentono a proprio agio nel backcountry così come a tutti gli appassionati di sport invernali che vogliono sentirsi sicuri e avere un bell'aspetto sulle piste. Seguendo lo slogan Color up your Passion, ognuno ha l'opportunità di esprimere la propria personalità con uno speciale tema cromatico. Una preoccupazione speciale per noi, tuttavia, è anche la giovane generazione sulle piste. I bambini hanno infatti bisogno di protezione speciale. Alpina ha nuovi motivi Disney nella sua gamma in modo che anche a loro piaccia indossare i loro caschi. Questo garantisce divertimento sulla neve.
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◊◊ Gli atleti devono essere in linea con il nostro marchio e dovrebbero anche essere in grado di identificarsi con i valori del nostro brand.
scurati nel traffico stradale. Per evitare tali incidenti, Alpina ha lanciato la collezione di caschi BE VISIBLE. Giallo brillante, tessuti riflettenti e luci posteriori aumentano la visibilità e quindi la sicurezza. La visibilità dei ciclisti può così essere aumentata di oltre 100 metri. Il giallo brillante dei caschi BE VISIBLE ha dimostrato anche di aumentare la visibilità dei ciclisti durante il giorno, sia sulla strada per andare a scuola, al lavoro, al lago o nei giri lunghi con la bici da corsa.
Parlami della collezioni che presenterete prossimamente, novità e curiosità? I design ridotti con colori forti e individuali stanno attualmente dominando le nostre collezioni. Con la Maroi, abbiamo lanciato un nuovo casco da freeride per l'inverno. Continueremo a lavorare su questa linea in futuro - e abbiamo anche alcune sorprese in serbo per i prossimi anni. Avete un friends team di tutto rispetto, su quale base scegliete i vostri ambassador Alpina? Gli atleti devono essere in linea con il nostro marchio e dovrebbero anche essere in grado di identificarsi con i valori del nostro brand. Fra questi un atteggiamento positivo e amichevole, l’amore per la natura e nel condividere i loro momenti ed esperienze con i loro amici. E se gli atleti hanno successo o realizzano progetti cinematografici interessanti ovviamente ne siamo anche felici.
Con le linee Atleisure, Casual Chic e Prêt-à-sporter - invece siete molto attendi alla parte estetica del prodotto, quanto è importante nel mercato di oggi? Come e dove vi ispirate per i vostri modelli? Con la nostra Fashion Line vogliamo fare una dichiarazione chiara: siamo Alpina e stabiliamo le tendenze. Inoltre ci distinguiamo dai nostri concorrenti, il che è decisivo per il mercato di oggi. L'ispirazione per le nostre collezioni proviene dagli ambienti più diversi, come la natura, l'industria tessile o l'industria automobilistica.
Cosa significa per Alpina la parola outdoor? nCon outdoor intendiamo tutto ciò che accade al di fuori, dalla microavventura al ciclismo fino all'alpinismo. È un campo ampio e cerchiamo di coprire la moltitudine di queste attività con i nostri prodotti.
Avete progetti futuri, sia di branding che sul fronte tecnologie e sostenibilità? Certo! Stiamo già testando alcune tecnologie, nuovi prodotti e approcci rivoluzionari, anche in termini di sostenibilità.
Avete sviluppato la linea Be Visible, caschi giallo fluo per essere più visibili quando si va in bici, mi puoi parlare di questo progetto? Il più grande pericolo per i ciclisti è quello di essere tra-
Ma non posso parlarne dettagliatamente al momento :)
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Vibram Factory T E X T S I LV I A G A L L I A N I PHOTO DENIS PICCOLO
Nel 1947 Vitale Bramani, storico fondatore del brand italiano leader mondiale nello sviluppo tecnologico e nella produzione di suole in gomma ad alte prestazioni, apre la sua prima fabbrica a Gallarate, sempre in provincia di Varese. Si chiama Gomma Tecnica, ed all’inizio ci lavorano 40 operai.
C
i troviamo ad Albizzate, in provincia di Varese. Qui hanno sede i Vibram SpA Headquarters, dove il brand italiano concentra le attività di design industriale, di gestione strategica e dirigenziale e di sviluppo di nuove tecnologie e prodotti. I reparti di R&D, Production, Marketing, Sales, Test Center e Design si trovano infatti tutti in questo luogo, in modo da assicurare ad ogni partner del marchio lo stesso livello di qualità e di affidabilità. Vibram tuttavia non nasce ad Albizzate. Per ripercorrere la sua storia dall’inizio non bisogna però andare troppo lontano. Basta spostarsi solo di qualche chilometro.
miste, il freddo estremo, il ghiaccio e la gran quantità di neve che il gruppo incontra sul suo cammino. L’accaduto è la molla che spinge Bramani a cercare una soluzione in modo che eventi così tragici non capitino più. Si mette in testa di sviluppare una suola in grado di esercitare una trazione eccellente sulle superfici miste ed ha la geniale intuizione di utilizzare nelle suole delle calzature la stessa tecnica impiegata per la realizzazione degli pneumatici. Nel 1937 Bramani porta a termine il suo progetto utilizzando la tecnologia della gomma vulcanizzata e sviluppando quello che diventerà il famoso design a “Carrarmato”, la prima grande rivoluzione in casa Vibram e che ancora oggi rimane una delle suole più apprezzate dagli appassionati di montagna e non.
Nel 1947 Vitale Bramani, storico fondatore del brand italiano leader mondiale nello sviluppo tecnologico e nella produzione di suole in gomma ad alte prestazioni, apre la sua prima fabbrica a Gallarate, sempre in provincia di Varese. Si chiama Gomma Tecnica, ed all’inizio ci lavorano 40 operai.
Ma facciamo un ulteriore passo indietro.
Questo particolare disegno a Carrarmato rivoluzionerà la pratica dell’alpinismo e il mondo della calzatura, consentendo prestazioni senza precedenti in termini di resistenza all’abrasione, trazione e grip.
La storia di Vibram ha inizio una decina di anni prima, precisamente nel 1935, anno in cui Bramani, Accademico del Club Alpino Italiano, perde in una tragica ascesa alpina sul Rasica sei compagni alpinisti. Complici della tragedia la mancanza di calzature adeguate per affrontare superfici
Nascono così le prime suole in gomma marchiate Vibram, dal nome della nuova azienda fondata da Bramani, il cui nome viene proprio dall’acronimo di quello del fondatore (Vitale Bramani). La fabbrica cresce e nel 1957 si sposta nella sede di Albizzate (VA), dove ancora oggi si trova.
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Vibram opera in più di 120 Paesi a livello internazionale in collaborazione con più di 1000 partner al mondo. Sono oltre 150 i modelli di suole sviluppate ogni stagione, classificabili in due macro categorie a seconda di come viene realizzato il progetto.
Questo è solo il primo dei grandi successi in ordine temporale di Vibram, una storia lunga più di 80 anni che ha cambiato il mondo delle calzature per l’outdoor, la sicurezza sul lavoro, il lifestyle, l’ortopedia e la riparazione. Una storia passata attraverso grandiose e fondamentali tappe vincenti come ad esempio la conquista del K2. Nel 1954 un team di alpinisti italiani guidato da Lino Lacedelli e Achille Compagnoni, equipaggiati con scarponi speciali con suole Vibram e confezionati dalla ditta Dolomite, raggiunge finalmente la vetta del K2: è un grande traguardo celebrato dalla comunità outdoor internazionale, e segna il debutto della “specializzazione” delle scarpe con l’utilizzo di modelli differenti per ogni specifica tappa della spedizione: trekking, marcia d’approccio, altitudine, alta quota, e molto altro.
grip su ghiaccio, in particolare su ghiaccio bagnato, che l’azienda dell’ottagono giallo abbia mai sviluppato. Oltre alle suole dotate di Arctic Grip, Vibram ha creato anche le Portable Performance Sole, la prima suola portatile dotata della tecnologia, facilmente trasportabile grazie al pratico sistema di apertura e chiusura in un unico movimento, e può essere applicata alla calzatura in caso di necessità.
L’ultima sfida intrapresa dal marchio italiano è invece Vibram Litebase, la soluzione innovativa studiata con l’obiettivo di diminuire drasticamente il peso della suola (che risulta più leggera del 30-40%) tramite la riduzione del fondo gomma, mantenendo inalterata la disposizione e la forma dei tasselli e senza quindi intaccare le performance. Salta subito agli occhi quindi come tutto, per Vibram, parta dalla suola, che rimane il vero core business dell’azienda, a partire dalla quale vengono pensati e realizzati anche tutti i prodotti finiti.
Una storia sempre in salita, sempre al fianco di grandi sportivi ed esploratori, che nel corso degli anni vede continue novità, lanci di prodotto e brevetti di tecnologie che fanno di Vibram un’azienda che ha saputo innovarsi continuamente e stare al passo con i tempi. La produzione Vibram può annoverare nel suo catalogo numerosi tipi di suola e prodotti altamente performanti ed innovativi: Vibram Evaflex, Vibram Grip, Vibram Gumlite. Fino ad arrivare all’era moderna e alla seconda grande rivoluzione del brand. Nasce nel 2004 Vibram FiveFingers, un guanto da piede, una vera “seconda pelle”, che rivoluziona il concetto della camminata “a piedi nudi”.
Ancora oggi dopo tutti questi anni e in tutto il mondo Vibram è sempre più sinonimo di garanzia e alte prestazioni, ed è costantemente proiettata verso il futuro. Ad oggi l’azienda conta più di 750 dipendenti nel mondo, di cui oltre 270 negli headquarters di Albizzate con una produzione di oltre 40 milioni di suole ogni anno. Vibram opera in più di 120 Paesi a livello internazionale in collaborazione con più di 1000 partner al mondo. Sono oltre 150 i modelli di suole sviluppate ogni stagione, classificabili in due macro categorie a seconda di come viene realizzato il progetto.
Ma il brand di Albizzate propone anche soluzioni più di design e adatte alla vita di tutti i giorni come le Vibram Furoshiki The Wrapping Sole che nascono dalla volontà di creare una suola che avvolga il piede, prendendo spunto dall’arte giapponese del furoshiki. Sono calzature sia estetiche che funzionali per il lifestyle in cui è la suola stessa che avvolge il piede e che si sono aggiudicate l’ambito e prestigioso premio Compasso D’Oro ADI edizione 2018.
La suola può essere Open, disegnata da Vibram per una determinata destinazione d’uso la cui vendita è aperta a qualsiasi marchio. La seconda categoria comprende invece i progetti realizzati in esclusiva per specifici brand in base alle loro personali esigenze e richieste. Questa categoria prevede un maggiore coinvolgimento dell’azienda partner, un design studiato appositamente per una specifica tomaia che porta alla realizzazione di progetti tecnici esclusivi.
Fra le novità più recenti c’è Vibram Arctic Grip, la tecnologia “all rubber” in assoluto più avanzata in termini di
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Il brand è anche presente negli Stati Uniti con una sede commerciale e reparti di R&D e test di prodotto. Un’ulteriore sede commerciale si trova in Giappone e si occupa di vendite e marketing con i brand locali, mentre in Brasile l’azienda è presente con una licenziataria ed in Cina con il futuristico Vibram Technological Center dedicato al collaudo e allo sviluppo di nuovi prodotti. Il Centro ha la doppia missione di ampliare il ventaglio delle tecnologie Vibram e di rafforzare le collaborazioni trasversali con gli altri operatori del settore, costruendo una vera e propria rete di partner qualificati.
dell’azienda, in cui sono concentrate la maggior parte delle attività di design industriale e sviluppo, nonché il coordinamento e l’impostazione delle linee guida per i due branch internazionali (USA e Cina), allo scopo di garantire ai clienti di tutto il mondo uno standard qualitativo affidabile e costante. Infatti solo nella sede di Albizzate vengono realizzati i famosi Ottagoni del logo Vibram, che da sempre caratterizzano le suole del brand. Sono prodotti internamente (e spediti successivamente in tutto il mondo) perché la loro mescola contiene un componente che permette di riconoscere le suole vere da quelle false e contraffate. L’Ottagono viene fustellato su di un apparecchio apposito e stampato separatamente.
Il brand ha inoltre due flagship store, il primo dei quali a Milano, precisamente in via Sanzio. All’interno dello store è possibile non solo provare tutti i modelli di Vibram FiveFingers, ma anche scoprire storici “pezzi Vibram”, come pubblicità, suole e cataloghi e conoscere tutti i prodotti dell’azienda. Il secondo flagship store ha invece aperto le sue porte a Boston nel 2012, nel cuore della città statunitense, dove, come nello store di Milano, è possibile sperimentare una vera e propria "esperienza Vibram".
Anche questo aspetto contribuisce alla fama del brand del mondo. Da oltre 80 anni l’inconfondibile ottagono giallo è il simbolo di un’azienda che è sinonimo di qualità, performance, sicurezza, innovazione e design. Sin dalla creazione della prima suola in gomma per l’alpinismo, Vibram si è posizionata come standard di riferimento nel suo mercato. Le suole Vibram, nate dalla volontà di elevare i livelli di sicurezza e protezione, sono conosciute in tutto il mondo e sono il risultato di un impegno costante nella ricerca e nello sviluppo in cui viene investito circa il 10% del fatturato annuo.
Nel 2018, c’è stato un ulteriore passo avanti sul mercato europeo e statunitense. L’azienda ha inaugurato la sede di Portland, in Oregon, e i nuovi spazi di Vibram Connection Lab, in via Voghera a Milano, e a Montebelluna, punto di riferimento per i partner Vibram attivi nel famoso distretto calzaturiero italiano.
Tutti i prodotti Vibram perseguono un triplice obiettivo qualitativo: migliori performance, massimo livello di comfort e maggiore durata nel tempo. Questa promessa è garantita dai severi test statici e dinamici che vengono effettuati sia in laboratorio che sul campo dal Vibram Tester Team, nato nel 1999 con l’obiettivo di mettere alla prova i prodotti Vibram nelle situazioni più difficili e proibitive, contribuendo al costante impegno dell'azienda nella ricerca e nello sviluppo.
Vibram ha inoltre lanciato nel 2015 il progetto Vibram Sole Factor: un laboratorio su ruote che si sposta di luogo in luogo per portare le suole Vibram a diretto contatto con i consumatori e per far loro comprendere quanto queste siano importanti e fondamentali nelle calzature. Si tratta di un servizio personalizzato che tramite il Sole Factor Mobile Lab porta a identificare la suola perfetta per le proprie esigenze grazie a diverse possibilità.
Senza perdere di vista l’ecosostenibiltà, tema che sta molto a cuore al brand già da diversi anni, basti pensare alla mescola Vibram Ecostep lanciata sul mercato dieci anni fa. Un'innovativa eco-miscela che incorpora scarti di produzione, capace di ridurre gli sprechi e l’uso di materiali vergini fino al 30%.
Tante novità e una grande apertura verso tutti i mercati, ma il cuore pulsante dell’azienda rimane comunque sempre in Italia, dove la “cultura della suola” viene portata avanti con orgoglio ed esportata in tutto il mondo. Il quartiere generale di Vibram ad Albizzate è tuttora il cuore attivo e pulsante
Le suole ed i prodotti Vibram restano oggi come 80 anni fa uno dei pochi elementi imprescindibili per ogni avventuriero, atleta e amante degli sport outdoor. Quelle Vibram non sono solo delle suole, sono “le” suole, da sempre sinonimo di qualità, affidabilità e performance.
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PREVIEW
WINTER 19/20 PRODUCT HIGHLIGHTS
In redazione siamo stati letteralmente sommersi da mail con le highlightes del prossimo inverno 2019/20. Moltissime sono le novità e la direzione comune di molti brand rimane l’ecosostenibilità. A quanto pare vogliamo tutti un pianeta più sano quindi cerchiamo di passare dalle parole ai fatti. Le aziende hanno fatto il primo passo, ora tocca a noi appassionati della vita outdoor fare la scelta giusta.
Salewa 1.
2.
1.PEDROC
HYBRID
Per il 2019/20
Salewa ha ampliato l’uso della lana per aiu-
tare gli alpinisti a rimanere al caldo il più a lungo possibile. Questa nuova giacca da speed hiking è realizzata con una imbottitura in
Alpine Wool perform, un materiale isolante, traspirante e termoriflettente ideale per chi svolge attività intense in condizioni di freddo in montagna. 2.FANES
SARNER
La tradizione
incontra l’innovazione in questo nuovo capo iconico in lana di Salewa che unisce la tradizionale lavorazione a maglia altoatesina Sarner a maglia fitta, quindi più calda e resistente al vento e alla pioggia leggera, con la tecnologia
Alpine Wool Iconic che usa lana 100% riciclata associata a fibre sintetiche. 3 .W I L D F I R E 3.
EDGE
MID
GTX
Questa nuova scarpa da avvicinamento tec-
4.
nico unisce la precisione dell’arrampicata alla camminabilità. Questo è possibile grazie al
sistema Switchfit, che consente di adattare le scarpe dalla modalità escursionismo alla modalità arrampicata, offrendo una compressione personalizzabile in punta. 4.RANDONNÉE
Il nuovo zaino pro-
gettato per avere la schiena asciutta durante
un’avventura di sci alpinismo di più giorni. Utilizzando la termografia, il team di ricerca
e sviluppo Salewa ha sviluppato il sistema Contact Flow Fit, che grazie a una superficie ridotta e canali di microventilazione mantiene la temperatura della schiena più bassa, con una minore sudorazione.
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2019/20
1.
PRODUCT HIGHLIGHTS
2.
3.
La Sportiva 1 . O L Y M P U S M O N S C U B E Scarpone per l’alpinismo tecnico, per le traversate artiche e per gli uti-
3 . T X T O P G T X Calzatura d’avvicina-
repellenza. Si tratta del primo scarpone sul mercato con predisposizione per l’aggancio dell’attacco skialp
e mud-guard, idrorepellente ed anti trasci-
lizzi estremi in ambienti molto freddi. Garantisce termicità, leggerezza, velocità di calzata, sicurezza ed idrofrontale grazie agli inserti compatibili con tech bindings. É dotato di suola Vibram con tecnologia Litebase. 2.STRATOS
V
Scarpone da sci alpinismo race full-carbon sviluppato con il campione del
mondo Michele Boscacci. La scarpetta interna permette di personalizzare la calzata grazie alla tecnologia Pillow-Tech: un cuscinetto ad aria gonfiabile che regola i volumi della scarpetta all’interno
dello scafo. Massimo controllo dei movimenti e una perfetta trasmissione della potenza. É dotato di suola con tecnologia Vibram Litebase.
1.
2.
mento tecnico invernale con ghetta elastica namento per una maggiore protezione dagli
agenti atmosferici. Ideale anche per l’hiking invernale grazie alle sue doti di termicità, impermeabilità e comfort di calzata. Una mem-
brana interna in Gore-Tex Extended Comfort traspirante ed impermeabile.
3.
Scarpa TECH
Si tratta di
1 . M A E S T R A L E X T Usato insieme a degli sci larghi e a degli attacchi performanti, garan-
3.PHANTOM
betto bi-iniettato sviluppato per aumentare le prestazioni in sciata mantenendo inalterata l’agilità
in alta quota, per le escursioni su ghiaccio e
tisce eccellenti prestazioni e precisione in qualsiasi condizione di neve. Dotato di un nuovo gam-
uno scarpone super tecnico per l’alpinismo
in camminata, e di suola Vibram.
per l’arrampicata su cascate. I suoi punti for-
2 . F U R I A A I R La massima espressione di sensibilità e leggerezza. La tomaia ultra leggera in microfibra
volumi contenuti, la calzata precisa e la mas-
perforata, con l’inserto in Alcantara sotto la zona dell’alluce permette un migliore adattamento all’impron-
ta individuale ed amplifica le prestazioni sensoriali. L’innovativo sistema di fasciatura sul tallone, il Power Absorbing Fit, permette una calzata altamente sicura. La suola Vibram XS Grip 2 la rende ancora più tecnica.
55
ti sono sicuramente un’estrema leggerezza, i
sima agilità. La ghetta è realizzata in tessuti
tecnici idrorepellenti con una membrana H-Dry S-Tech Shoeller.
2019/20
1.
PRODUCT HIGHLIGHTS
2.
Mammut
Calze GM
1 . H A L D I G R A T H S H O D D E D J A C K E T Giacca caratterizzata da un’elevata traspi-
SKI
rabilità e comfort eccezionale. Ha numerose caratteristiche molto apprezzate dagli sci alpinisti,
come: le lunghe aperture di ventilazione sotto le braccia, le tasche con cerniere nascoste, polsini regolabili con chiusura a velcro e le ghette elastiche e removibili. 2.NIRVANA
30L
COMPRESSION
cron per un’ottima termoregolazione e per il controllo dei cattivi odori e al 36% da un filato
E’ uno zaino altamente performante. Il telaio ad U, il retro in Eva ad
alta densità a 2 strati e la cintura imbottita, rendono la versione da 30L perfetta per avventure che richiedono maggiore attrezzatura. Un'apertura cerniera sul retro consente un comodo accesso allo
scomparto principale e un compartimento aggiuntivo offre spazio per una pala da valanga e una sonda, mentre all'esterno è possibile fissare una piccozza e i bastoncini da trekking.
tecnico per una buona durabilità. Un elastomero speciale avvolge la calza, migliorandone così la circolazione sanguigna. E’ molto
fasciante, donando stabilità sul piede e sulla gamba. Presenta una costruzione ergonomica per il massimo del comfort.
1.
E9 CICA
Aku R Maglia per fanciulle in
BELLAMONT
Calza compo-
sta per il 55% da lana merino extrafine 19,5 mi-
2.
Masters GAIA
GTX
1 . S L O P E Il modello Slope è realizzato con tubi di allu-
lana a collo alto. Calda, morbida e su-
Calzatura femminile per escursioni-
utilizzare quando si decide di passare
dedicata a chi ama il contatto con la
aperta. 100% made in Italy.
alizzata esclusivamente con pellami
2.ST
membrana Gore Tex per avere anche
dal diametro ridotto a 10 mm, realizzato in carbonio al 100%
per confortevole, è il capo adatto da
smo leggero, viaggio e tempo libero,
una bella giornata invernale all’aria
natura. Come da tradizione Aku re-
minio 5083, in diametro 18 mm. La manopola Ego bicolore ed il passamano rendono questo modello un must-have per le sciate nella massima libertà. CARBON
LIGHT
Nuovo bastone proposto
italiani di alta qualità, suola Vibram e
da Masters con una grafica rinnovata e una nuova manopola,
tecnicità nella scarpa. Made in Italy.
con una finitura 3k opaca. La sinuosa manopola in full-foam
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sorprende per il suo design e garantisce un’ottima presa.
2019/20
PRODUCT HIGHLIGHTS
Ferrino 1.SOLO 1.
TENT
La nuova monoposto
proposta da Ferrino è una tenda 4 stagioni
2.
adatta all’uso in ambiente montano per coloro
che richiedono dimensioni e pesi minimi. Pesa meno di 2 kg, è realizzata con i migliori materiali disponibili e ha la struttura in alluminio
a doppio incrocio, che garantisce massime prestazioni in termini di resistenza al vento. Facile e veloce da montare. 2.HL
R E V O L U T I O N Sacco a pelo in
piuma d’oca indicato per le spedizioni inverna-
li grazie alla sua ottima termicità e al sistema
WTS che minimizza la dispersione del calore. L’apertura frontale a zip e la costruzione Stretch
dei canali interni permettono di muoversi più liberamente. La coibenza termica è stata poten-
3.
ziata portando la temperatura estrema da -40° a -45° C rendendolo ancora più performante.
3 . X M T 4 0 + 5 Con un design essenziale e
una versatilità unica, è lo zaino ideale per ogni
4.
tipo di attività alpinistica, rispondendo a tutte le esigenze. Il cappuccio e la fascia vita sono
removibili. L’accesso frontale e la chiusura Roll Up impermeabile rende l’accesso dall’alto molto pratico. 4.FULL
SAFE
30+5
L’unico zaino
che possiede tre device di sicurezza in caso di valanga, aumentando le probabilità di sopravvivenza. Troviamo: il nuovo sistema elettrico
Airbag Alpride E1, il respiratore Air Safe e il riflettore della Recco, che aumenta le possibilità di essere rintracciati in caso di incidente.
Il sistema di gonfiaggio elettrico, garantisce performance tra i -30° e i + 50°, si ricarica facil-
mente e può essere gonfiato ogni volta che si vuole, senza costi aggiuntivi.
1.
Arc'teryx
2.
1 . P R O T O N L T H O O D Y La più robusta tra le giacche d’arram-
picata imbottite presentate da Arc’teryx. Per chi è alla ricerca di uno strato intermedio sintetico, versatile e traspirante per le attività ad alta
intensità e che sia allo stesso tempo robusto e durevole. Adatta per ogni
occasione, dall’arrampicata allo sci e al trekking. Realizzata con il Fortius 20, un tessuto straordinariamente robusto e traspirante. 2.COVERT
HOODY
W
Una felpa pensata per la vita di tutti i
giorni, confortevole, elegante, casual e con dettagli e caratteristiche tecniche
innovative. Lanciata per la prima volta sul mercato nel 1997, oggi questo capo, è stato ridisegnato con un look più giovane e moderno. E’ stato intro-
dotto un nuovo tessuto in pile Alenex II Hearhered che offre un isolamento termico ottimale e una piacevole sensazione al tatto. Dal look minimale, mantiene le tasche laminate con le zip incollate.
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2019/20
1.
PRODUCT HIGHLIGHTS
2.
Asolo
Millet
1 . L A N D S C A P E G V L T H Scarponcino ideale per un trekking leggero ed escursioni gior-
FUSION
Footwear. L’intersuola in eva garantisce il miglior comfort possibile e un’ottima stabilità, mentre
solamento in Primaloft Gold Active Stretch,
REVERSE
STRETCH
naliere, con tomaia in pelle scamosciata idrorepellente e fodera in Gore-Tex Extended Comfort
H O O D I E Con un peso di soli 500 g e l’i-
la suola Vibram con mescola Megagrip assicura il massimo del grip su ogni tipologia di terreno.
tutto in montagna sembrerà più facile. Com-
2 . A R T I C G V Ideato per fare trekking, ciaspolate sulla neve e su terreni ghiacciati. Caratterizzato da una membrana in Gore-Tex Insulated Comfort Footwear, che garantisce calore e traspirabilità, e da una suola Vibram con mescola Arctic Grip, che assicura il massimo grip sui terreni ghiacciati. Inoltre per questo modello è stata inserita anche la tecnologia Recco.
1.
2.
3.
4.
primibile, traspirante ed elasticizzata, è dotata di un doppio cursore zip e di polsini,
vita e cappuccio elasticizzati per un fit perfetto. Il capo è reversibile.
5.
Crazy Ridurre il numero delle referenze è la risposta di Crazy per differenziarsi e specializzarsi, la collezione Winter 19 sarà di 5 giacche uomo. Un modello di giacca per ogni uso e per un tipo di utente.
3 . J K T N E U T R O N La best seller di Crazy, perfetta per l’alpini-
1 . J K T F L A M E L’ibrido Fast & light per lo ski touring, esterno in
4 . J K T G H O S T Capo da alpinismo di grande tecnicità e versati-
smo “Active”. Tessuto esterno in nylon elasticizzato Toray Dermizax. Senza cuciture nella parte superiore, imbottita in Primaloft Active.
nylon Toray sameless Tube, imbottitura in JOY (biomimetic down) e
lità. Parte superiore in tessuto esterno Toray Dermizax, imbottita con
Polartec Alpha, parti traspiranti in fleece High Performance 3D 2.JKT
VIPER
Primaloft Active.
5 . J K T B A C K U P Completamente impermeabile tessuto esterno ela-
Giacca imbottita per utilizzo in azione, imbotti-
sticizzato Toray Dermizax termonastrato, imbottita in Primaloft Active nella
ta in Power fill stretch con pesi differenziati 80gr. su busto e schiena,
parte superiore e cappuccio e in Down Blend sempre di Primaloft sul busto.
60gr. sulle maniche e cappuccio. Tessuto esterno in nylon Toray
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2019/20
PRODUCT HIGHLIGHTS
1.
2.
Black Diamond
Picture
V I S I O N P A R K A La giacca termica più
1.EXA
3.
Giacca versatile, calda e utilizzabile su qualsiasi terreno. E’ caratterizzata da una
calda che fa parte della linea tecnica di BD.
membrana Dry Play 20k/15k Pfc free per la massima impermeabilità e traspirabilità.
a pelo. Resiste all’umidità, e presenta un’im-
2 . H A R V E S T La prima membrana a base biologica, Pebax Renew, prodotta con olio di ricino,
Offre moltissimo calore a livello di un sacco
bottitura in piumino d’oca 800. Il tessuto ultraleggero Vision LCP di Vision Down Parka
è caratterizzato da un rivoluzionario tessuto giapponese ultra resistente allo strappo.
Keen EXPLORE
è il risultato della ricerca del marchio per porre fine alla loro dipendenza dal petrolio.
2 . S T O N E La Stone Jacket è perfetta in qualsiasi occasione. Dotata di un comodo guscio ester-
no elasticizzato, di una membrana Dry Play 20k/15k calda e traspirante, di una costruzione body mapping che incorpora il sistema Thermal Dry per allontanare il sudore.
Salomon MID
WP
Dal design pu-
Patagonia
Le incredibili performan-
A S C E N S I O N I S T J A C K E T Guscio
nuova spinta in termini di comfort. Oltre
clato che fa parte della collezione di giacche
S/LAB
MTN
lito ed atletico è dotato di una leggera toma-
ce in discesa del S/LAB MTN ottengono una
un’allacciatura a moschettoni per garantire
alla tecnologia Custom Shell HD, la nuova
ia in microfibra e mesh con strati in Tpu e di
una migliore prestazione al passo. Il sistema
per il tallone Konnect Fit lo tiene ben saldo e protetto, mentre la membrana impermeabile permette di esplorare in qualsiasi condizione.
scarpetta Freetouring avvolge perfettamente il piede, mentre una nuova costruzione in schiuma garantisce una calzata aderente.
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impermeabile realizzato in materiale ricitecniche impermeabili “Responsible Waterproof”. Con l’Ascensionist Jacket, sono ben
62 i gusci prodotti ora responsabilmente.
Realizzata in tessuto Gore-Tex Active, è funzionale e traspirante.
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PRODUCT HIGHLIGHTS
Reusch
Merrel
NDURANCE PRO LOBSTER GTX
MTL
Grazie al fatto di essere incredibilmente resi-
alle necessità dei trail runners più esigenti,
anche al fatto di essere impermeabile e traspi-
antineve posizionata nella zona della caviglia
stente, per via del palmo in pelle di capra, ma rante, grazie alle tecnologie Gore-Tex + Gore Active, è diventato il nuovo ambassador della collezione freeride.
Gregory TARGHEE
Realizzato in cordura 1000d,
Prana Ideate per rispondere
P E R M A F R O S T H A L F Z I P Il brand
le MTL Astrum presentano un’imbottitura
pullover soffice ed elegante che sarà disponi-
ASTRUM
e studiata per rilasciare calore al piede. Dota-
te di suola Vibram a tre densità di gomma, le MTL Astrum garantiscono la massima aderenza su qualsiasi tipo di terreno.
californiano presenta Permafrost Half Zip, il
bile in nuovi quattro colori: Brandy, Dream
Dust, Moonstone e Silver Spray. I toni caldi e cipriati si armonizzano molto bene con il materiale coccoloso. Realizzato al 100% in poliestere riciclato.
Osprey
Haglofs Una giacca
FARPOINT & FAIRVIE W GROUP
modello del 1997 ad un altro livello. Realizzato
della nuova gamma di prodotti di Osprey.
EDGE
EVO
ANORAK
risulta essere due volte più resistente alle abra-
da trekking unisex che ripropone il classico
Design, versatilità e resistenza sono al centro
zaino avviene tramite la cerniera ad U posta sul
con un triplice strato di tessuto Proof robusto,
La serie Farpoint e Fairview hanno girato il
sioni rispetto ad altri zaini simili. L’accesso allo retro, in modo tale che il pannello posteriore rimanga asciutto. La tasca di sicurezza per valanghe ad accesso rapido mantiene tutto organizzato e in posizione.
protettivo, impermeabile ed antivento. Ideato
con un design iconico, presenta una silhouette classica ed una lunghezza extra per garantire una maggiore protezione.
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mondo, confermandosi i preferiti sia dai cittadini che dagli esploratori. La serie si rinnova con due aggiunte per il trekking: il FF Trek e il FF Wheels.
2019/20
PRODUCT HIGHLIGHTS
1.
2.
Tecnica
Scott S P E E D G U I D E 8 9 Super veloci in sa-
1 . F O R G E G T X P O W E R E D B Y V I B R A M Tecnica presenta il nuovo modello Forge
che colpisce tutti coloro che li provano. E’ la
scivolose. La suola in mescola Icetrek disposta in modo uniforme sull’avampiede e sull’area del
lita con un livello di prestazioni in discesa
perfetta via di mezzo tra versatilità e prestazioni. Presenta una sciancratura progressi-
va, rinforzi in carbonio e un’anima in legno ellittica per una maggiore torsione e stabilità. Il Pro Tip Rocker 320 ne aumenta la stabilità nella neve fresca e ne migliora l’agilità.
Gtx, dotato della tecnologia Vibram Arctic Grip che lo rende ideale sulle superfici ghiacciate e tacco, per aumentarne le proprietà di grip sul ghiaccio bagnato.
2 . M A C H 1 L V P R O W Lo scarpone nato dal progetto Women to Women, un modello con 115 di flex, costruito per le donne, dove ogni minimo dettaglio è pensato per rispondere alle loro
esigenze, partendo dal fit. E’ completamente adattabile, sia per quanto riguarda la scarpetta, che lo scafo, grazie al C.A.S. Custom Adaptive System. La scarpetta è in celliant e lana merino, perfetta per le fredde giornate.
1.
Smith
Atomic BACKLAND
2.
C A R B O N Scarpone di
1.I/O
MAG
X L La nuova generazione di intercambiabilità Smith è arrivata, con tecnologia
nuova generazione per il backcountry, ultraleg-
ChromaPop Lens. In questo modo potrete cambiare molto velocemente la vostra lente a seconda del-
impareggiabile movimento naturale ed è an-
la lente nel telaio, allineandola e fissandola accuratamente in posizione.
gero con un dna ad alte prestazioni. Offre un cora più maneggevole grazie al Boa Fit System
che avvolge completamente il piede. Adatto sia agli sciatori che si avvicinano allo sci d’alpinismo per la prima volta, sia per i più esperti.
le diverse condizioni di luce. Sedici magneti N52 resistenti alle intemperie guidano automaticamente 2 . L I B E R T Y Libertà in montagna a portata di mano. Con protezione ventilata Aerocore con Koroyd e climatizzazione regolabile, questo modello eccelle in qualsiasi condizione. Il comodo rivestimento interno XT2 antibatterico insieme al sistema di vestibilità regolabile VaporFit garantisce ai rider un comfort formidabile per tutta la giornata.
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Fish & Snow ITW DENIS PICCOLO PHOTO DARCY BASHA
Dallo snowbarding al fly fishing, Darcy Bacha è riconosciuto a livello globale come uno dei più famosi fotografi statunitensi di action sports. Nasce e cresce a Philadelphia, dove presto il suo stile fotografico viene influenzato dai primi shooting di skateboard con gli amici. Trasferitosi sulla cosa ovest, a Mt.Hood in Oregon, inizia a collaborare con Transworld Snowboarding. Ora Darcy divide il suo tempo tra la montagna e le città innevate in diverse regioni del mondo dove pratica e fotografa snowboard, ed i fiumi incontaminati perfetti per il fly fishing.
Ciao Darcy, raccontaci di te. Chi sei. Cosa fai. Dove vivi. La tua storia insomma. Sono un fotografo che vive appena fuori Portland, in Oregon. Mi sono trasferito qui da Philadelphia circa 13 anni fa. La fotografia, lo snowboard e la pesca sono sempre state delle grandi passioni nella mia vita. Ma è stato solo quando mi sono trasferito in Oregon che sono diventate così a disposizione e così vicine.
Quando sei diventato fotografo professionista e cos’è cambiato da quel momento? Il mio primo lavoro riguardante foto di snowboard è stato al Windells camp. Mt.Hood è un vero e proprio centro per lo snowboard durante l'estate, è stato facile fare delle conoscenze lavorando al campo, un lavoro che sarebbe poi diventato, in inverno, scattare foto. Devo molto del mio successo come fotografo di snowboard a quei primi due anni in cui ho lavorato a Windells. Uno dei rapporti chiave che ho costruito nei primi anni è stato lavorare con Transworld Snowboarding, che è diventato il mio impiego principale durante i mesi invernali. Sfortunatamente, fotografare snowboard non va moltissimo ultimamente e non si riesce a farne un lavoro a tempo pieno, quindi mi sono staccato un po’. Fotografare il fly fishing e fare altri commercial mi aiuta a mantenere vivo il sogno.
Quando è nata e come si è sviluppata la tua passione per la fotografia? È iniziata quando avevo circa 14 anni, ho ricevuto una 35 mm per Natale e con quella ho scattato diverse foto a miei amici in skateboard, sviluppando gli scatti nella camera oscura della scuola. Quando mi hanno rubato la fotocamera ho iniziato a risparmiare ogni centesimo per poterne comprare per una nuova ed in quel momento ho realizzato che la fotografia era una parte molto importante della mia vita.
Sei uno dei più famosi fotografi al mondo di snowboards, cosa vuol dire essere un fotografo di action sport in USA? È pazzesco, mi sento come se ci fosse ancora così tanto spazio di crescita per me come fotografo. Il punto in cui sono ora con la fotografia era solo un sogno 10 anni fa, e ora che ho realizzato quel sogno, mi sono chiesto che cosa sarebbe successo poi. Penso che la mia passione ora stia raccontando una storia visiva. L'azione è solo una parte della storia che è lo snowboard.
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63
« "I miei progressi con lo snowboard si sono fermati ed ero alla ricerca di qualcosa per riempire quel vuoto di adrenalina."
Sono così entusiasta di quel genere di progetti come quello che ha appena fatto Thomas Delfino, come Zabardast.
affinità tra le due cose? Snowboards & Fly Fishing? Penso che sia il senso di avventura che entrambi offrono. Tutti e due ti portano in alcuni dei posti più belli del mondo. Penso che il film di Eric, Alignment, lo spieghi bene. Il fly fishing è un modo per scaricare lo stress accumulato dalla follia e tensione che caratterizzano lo snowboarding.
Hai un’altra passione, il Fly Fishing, quando e come è nata questa passione? Crescendo a Filadelfia, mio padre mi ha sempre portato fuori sulla sua barca al largo della costa del Jersey ogni fine settimana. Allora non praticavamo fly fishing ma mi piaceva così tanto e ne ero totalmente dipendente. Quando mi sono trasferito sulla costa occidentale ho trovato alcune vecchie canne da mosca e ho immaginato che sarebbe stato un bel modo per provare a catturare pesci. All'inizio non avevo idea di cosa stavo facendo, ma Abe Blair sapeva che mi sarei davvero interessato e mi ha invitato in alcuni viaggi sui Deschutes dove ho avuto il mio primo vero assaggio del fly fishing. Da allora non ho più smesso.
Parlami di loro come snowboarders, come pescatori e come persone. So che sono tutti esploratori. Non importa se si trovano in montagna o al fiume, vogliono sempre sapere cosa c'è dietro l'angolo. Fly Fishing è l’unico tipo di pesca accettato dal mondo dell’outdoor, sai spiegarmi il perché? Penso che sia solo perché rappresenta la più alta forma di difficoltà di pesca. Ci vuole molto tempo per padroneggiarla, mentre chiunque può prendere una canna e lanciare un bobber con un verme su un amo e catturare un pesce.
Cosa significa per te il Fly Fishing? Dopo essermi rotto il ginocchio per la seconda volta, non sono mai riuscito a riprendermi completamente. I miei progressi con lo snowboard si sono fermati ed ero alla ricerca di qualcosa per riempire quel vuoto di adrenalina.
Qual è il luogo che adori di più snowbordare e quello che preferisci pescare? Amo la pesca e lo snowboard nella British Columbia, che offre il meglio per entrambi i mondi per quanto mi riguarda.
So che il fly fishing può sembrare un modo strano per compensare, ma quando prendi quel morso, specialmente da una trota iridea che è il mio pesce preferito da catturare, ottieni una folle scarica di adrenalina, e non devi rischiare di farti male per averlo.
Ogni tanto vieni in Europa da noi, quali sono i tuoi posti preferiti? La scorsa stagione Victor Daviet mi ha portato un po’ in giro. Abbiamo esplorato le montagne di Francia e Italia, ma quello che mi ha colpito di più è stata la città di Annecy. La sua cultura ed edifici sono molto diversi da quelli qui negli Stati Uniti. Ogni volta che ho amici pronti per un viaggio per esplorare l'Europa, mi assicuro che si fermino sempre ad Annecy.
Alcuni snowboarders, che spesso fotografi tipo Eric & John Jackson ( se vuoi elencamene altri), praticano anche il Fly Fishing. Perché credi ci sia questa
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Dying for Love PHOTOS AND TEXT M AT T EO PAVA N A
Stava fissando l’orizzonte dalla punta del promontorio con un fare da ispettore, come se stesse indagando su qualcosa, come se stesse cercando una risposta. Sembrava una persona in ascolto, come se la soluzione ai propri interrogativi gli venisse portata dal vento, dall’acqua o dai caldi raggi di sole di quella sera. Indossava un paio di occhiali neri con le lenti scure e le stanghe spesse.
Aveva le mani nelle tasche di un giubbetto, anch’esso nero, e teneva una gamba alzata sul muretto di fronte a sé in una posa da lupo di mare, come un capitano sulla prua di un veliero. La luce incendiava il cielo con tonalità di rosso, arancione e blu, e filtrava nell’acqua spumeggiante e ondeggiante dell’oceano che ne assorbiva le sfumature. Nuno è un uomo alto e robusto. Ha la testa tonda, leggermente allungata, e i suoi sono capelli cortissimi, quasi rasati. Ha una barba della stessa lunghezza e foltezza, motivo per cui non si riesce bene a distinguerne l’inizio o la fine nelle zone delle tempie e del naso. Ha la carnagione olivastra, esaltata da un’abbronzatura notevole. Gli occhi, neri e profondi, danno fiducia a chi incrocia il suo sguardo. Lo sportello aperto dell’auto lascia intravedere una tavola da surf, nera ovviamente.
permettono agli enormi muri d’acqua d’infrangersi regolarmente per essere surfati. In primis va studiata la posizione dello spot rispetto allo swell: se siamo troppo vicini alla sorgente della tempesta, le onde saranno grandi, ma anche caotiche e sporche; se troppo lontani invece le dimensioni si rimpiccioliranno lentamente. Un altro fattore importante è la batimetria del fondale in prossimità e lontano della costa, responsabile della misura finale dell’onda. Infine il vento locale nell’area in cui si surfa assume un fattore ancora più importante, poiché determina la qualità dell’onda. In questo caso è da preferirsi vento debole off-shore (da terra verso il mare) poiché rimuove pericolose increspature all’onda che spesso sono motivo di caduta in acqua. La Praia do Norte di Nazarè è da una ventina di anni la mecca in cui si formano le onde più alte del mondo. Nel novembre del 2017 il brasiliano Rodrigo Koxa ha infatti stabilito il record dell’onda più grande mai surfata al mondo (80 piedi che corrispondono a 24 metri).
Nuno è un surfista. Gli chiedo delle informazioni sulle condizioni che ci sarebbero state nei giorni successivi in quella nota regione del Portogallo, la Praia do Norte di Nazarè. Sono partito assieme al mio amico Thomas per documentare il ristretto ed emozionante mondo del big waves surfing. Con questo termine si denota una pratica del surf su onde che superano i 5-6 metri di altezza. Affinché le onde possano superare certe dimensioni, occorre generalmente che si verifichino una serie di importanti fattori. In genere deve manifestarsi una perturbazione abbastanza potente che sia in grado di smuovere una massa d’acqua considerevole (cicloni, tifoni, uragani, chi più ne ha più ne metta) che a sua volta si riversa sulla costa in forma di mareggiata. Non tutti i tratti di costa
Prima si parlava solo di Jaws a Maui, Mavericks ad Half Moon Bay e Teahupoo a Tahiti. La caratteristica che rende Nazarè così particolare è unica nel suo genere: il suo fondale si estende sul Canyon sottomarino più lungo d’Europa, che ha una lunghezza di 230 km e profondità fino a 5000 metri. Affinché si possano generare onde eccezionalmente grandi, l’energia dello swell deve convergere dal Canyon proprio verso Praia do Norte. Inoltre in prossimità dello spot c’è uno scalino sottomarino che genera un impressionante salto di livello del fondale, da alcune centinaia a poche decine di metri.
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Mentre Nuno si dilunga in questa spiegazione minuziosa abbiamo entrambi lo sguardo rivolto verso quella costa sferzata in maniera prepotente dalle onde. Parliamo come se già ci conoscessimo, senza nemmeno guardarci negli occhi. La mia attenzione rivolta a quella marea così rumorosa si smorza nel momento in cui Nuno mi dice:
con il suono del suo violino. Lo sfregamento dei crini sulle corde sancisce la fine di quella dimensione caotica e stacca l’inizio di una realtà imposta dalle sue dita sapienti. Una melodia che profuma di morte. Un requiem. L’onda ha la doppia faccia di angelica seduttrice e di spietata assassina. Nel surf il margine d’errore dato dall’inesperienza o dalla disattenzione è minimo: un wipeout dalla tavola può essere fatale. Per fare un esempio abbastanza concreto, un’onda di 10 metri di altezza con un fronte frangente di 20 metri scarica sul corpo di chi ne è vittima una pressione di 410 tonnellate di peso. La tecnologia aiuta il surfer con caschi resistenti e mute provviste di airbag a inflazione, ma quello che previene la catastrofe è l’esperienza. “Se cadi, muori”, mi dice Nuno in tono serio. E il rischio di cadere è alto. Le conseguenze sono disastrose. Nella caduta infatti ci si deve raggomitolare per evitare la slogatura delle articolazioni e di conseguenze l’annegamento. Occorre inoltre avere un’ottima preparazione fisica, soprattutto aerobica e polmonare, poiché essere travolto da un’onda può significare stare tanto tempo sott’acqua prima di poter riemergere, un intervallo che permette a un’altra onda di formarsi e infrangersi. Uno schianto vicino la scogliera invece significa morte certa. Nuno tira fuori il violino e inizia a suonare, mentre il sole scappa a occidente. Tra quella dolce melodia mi sorge una domanda: “perché rischiare così tanto”?
“Nella vita faccio il musicista. E mi piace suonare il violino mentre faccio surf”. Mi volto pensando di aver capito male, ma il suo ottimo inglese non lascia spazio a fraintendimenti. Nuno suona il violino mentre cavalca onde giganti. Nuno è un personaggio noto a Nazarè, ma Thomas e io non lo sappiamo. Siamo partiti per questo luogo senza raccogliere informazioni proprio per poterci sorprendere in incontri inaspettati come questo. È una tecnica che consiglio di sperimentare. Nuno è un fiume in piena ora. Mi racconta che ha conosciuto la musica quando era ancora piccolo e che il surf è arrivato piano piano, col tempo. È stata un’opportunità come un’altra fuori dalla porta di casa. Mi dice che è anche un appassionato alpinista. È proprio sulle montagne che ha trovato l’ispirazione per unire, in maniera stravagante, il violino e il surf. Lo ha suonato la prima volta sulle montagne dell’Ecuador in compagnia di un amico. Da quel momento ha pensato di portarsi il violino sulle cime di tutto il mondo per diffondere un messaggio di armonia della natura e di fusione degli elementi. Suonare sulla tavola da surf è stata una spontanea conseguenza di quel semplice gesto.
Cerco di immaginarmi la risposta dopo aver trascorso la giornata a guardare quei surfisti felici, spensierati, vagamente innamorati. Mi dico che le profonde sensazioni che si provano per il tempo in cui si cavalca un’onda devono essere davvero potenti se ti spingi tanto il là, fino a rischiare la pelle. Mark Foo, surfista statunitense, una volta disse: “Non è così tragico morire per qualcosa che si ama”.
Nuno ama la montagna forse anche più dell’oceano. Lo leggo nei suoi occhi e lo sento dal tono della sua voce. La montagna per lui è evasione, ricerca, pace. Una big wave non è altro che la reincarnazione della montagna in una forma mutevole e dinamica. È proprio al di là del promontorio lungo e stretto di Nazarè che Nuno torna quotidianamente a scalare: la schiuma spumosa si trasforma in neve riportata dal vento e l’azione del cavalcare un’onda diventa la fuga da una valanga fragorosa. In tutto quel caos di correnti sottomarine riesco a immaginare Nuno alzarsi sulla sua tavola e comandare per una decina di secondi le onde
Mark annegò nel dicembre del 1994, mentre surfava a Mavericks, in California, mentre faceva quello che lui amava. Perché non penso che si tratti solo ed esclusivamente di sconsideratezza, di rischiare la propria vita per sentirsi vivi, né tantomeno di vincere la morte. Penso che si tratti solo ed esclusivamente di amore. È un moto che spinge a mettersi in gioco, lottare e progettare, tanto da rischiare ogni tanto la morte.
Ascoltando la melodia di Nuno che si mescola con il suono e il profumo della natura, nello stesso momento in cui l’acqua si smorza a riva come la conclusione di una perfetta sinfonia, tutto sembra avere un senso. Per un secondo, anche io, sono morto per amore. Forse, anche io, morirei per amore.
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Unexpected Dolomites BY TEDDY SOPPELSA
7 giorni in cammino nel cuore più selvaggio delle Dolomiti.
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ono sempre più convinto che la felicità sia inversamente proporzionale al numero delle azioni che compiamo. Meno attività facciamo e più aumenta la profondità di ogni esperienza e con essa la soddisfazione per ciò che facciamo. Sui sentieri dell’Alta Via Dolomiti Bellunesi la nostra esistenza si riduce ad una quindicina di attività: vagare con il proprio zaino, attraversare boschi e praterie, seguire i crinali erbosi e i fianchi di pareti rocciose, fermarsi ogni tanto ad osservare, a fotografare e a leggere, fare tappa in un piccolo rifugio (con poche comodità ma accogliente), coricarsi e ripartire di nuovo. E così scopriamo che le limitazioni sono fonte di felicità e libertà. Una libertà assoluta ma circoscritta al tempo e allo spazio che ci separa dalla meta, prima di cedere a tutte le tentazioni che la vita ci offre. Le nostre vite, in città, si svolgono nel continuo tentativo di accrescere il benessere e quando scopriamo la lussuosa sobrietà dei cinque rifugi che presidiano l’Alta Via Dolomiti Bellunesi, rimaniamo spiazzati da come possiamo disabituarci in poco tempo al superfluo della vita urbana. La felicità la ritroviamo nelle piccole cose che incontriamo sui sentieri, nella essenzialità delle azioni che compiamo; il lusso è nella bellezza dei paesaggi che ci colpiscono per la loro diversità di ambienti e rocce, per l’incredibile ricchezza della flora e per quella sensazione di natura selvaggia che sempre ci accompagna e che ci confonde ogni qual volta vediamo i segni dell’uomo che l’ha abitata. Il senso di selvaticità che trasmettono certi luoghi è legato al senso di lontananza, alla distanza che ci separa dalla vita urbana, alla fatica che si deve fare per raggiungerli. Camminare a piedi per tante ore nelle Dolomiti Bellunesi è un modo per allontanarci, per marcare la differenza dal quotidiano. Ci troviamo nella parte meridionale della provincia di Belluno, all’interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi che l’Alta Via attraversa completamente, da nord a sud. La genesi di questo percorso sembra un po’ seguire la natura di queste montagne che chiedono tempi lunghi e tenacia per essere conosciute e amate. Il percorso, nato con l’idea di collegare le aree di maggior pregio naturalistico del Parco, è rimasto nell’oblio per venticinque anni, fino a quando, lo scorso anno, un gruppo di ragazzi della Sezione CAI Feltre lo scopre e se ne innamora.
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Sono sempre più convinto che la felicità sia inversamente proporzionale al numero delle azioni che compiamo.
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* Attorno ad esso costruiscono un progetto, coinvolgono il Parco, le Sezioni CAI e i gestori dei rifugi, vogliono ridargli vita mettendo a frutto le loro esperienze, anche con l’apporto di nuove sensibilità. Infatti se l’idea iniziale di chi ha concepito questa attraversata era di “far conoscere”, ora l’attenzione è rivolta soprattutto sul “come far conoscere” l’area protetta. Quello che conta non sono tanto i chilometri percorsi, i dislivelli superati, le ore impiegate o la meta, ma come si arriva alla meta. Attraverso gli strumenti della comunicazione digitale l’obiettivo del progetto è di portare le montagne del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi all’attenzione di escursionisti che cercano un’esperienza autentica di cammino nella natura selvaggia, a pochi passi dalle Dolomiti più antropizzate, accettando i disagi, le fatiche e i limiti.
L’escursionista tipo dell’Alta Via Dolomiti Bellunesi accetta di fare i conti con un ambiente duro, difficile, senza pretendere di modificarlo alle sue esigenze (in giro per le Alpi ci sono tanti percorsi facili a cui eventualmente può dedicarsi!). È consapevole che il valore intrinseco di certi luoghi impone di non attraversali, di rimanere al margine, di aggirarli, di contenere il numero dei visitatori. Infine, il nostro escursionista tipo, sa che per conoscere uno spazio bisogna immergersi in esso con tutti i propri sensi, meglio se lentamente. La conoscenza dell’ambiente si conquista con la lentezza che non significa camminare piano, semmai camminare senza fretta, con tempo e pazienza.
Il percorso parte da Forno di Zoldo, il punto più a nord, del Parco e attraversa i gruppi del Prampèr Mezzodì, della Talvéna e della Schiara. Cala verso la Val Cordévole, aggira i selvaggi e quasi impenetrabili Monti del Sole e alla testata della Valle del Mis risale in quota verso i Piani Eterni, fin sotto le cime dolomitiche del Cimónega. Le due ultime tappe si snodano lungo la dorsale delle Vette Feltrine, per poi scendere verso Feltre, la porta meridionale del Parco, dove termina l’Ata Via. Nella prima parte del percorso scenari di classica impronta dolomitica si susseguono a ripidi pendii a prato, conche scavate dai ghiacciai e cime dagli spalti erboso-rupestri. Nella seconda parte, oltre la Valle del Mis, aspetti dolomitici e prealpini si fondono mirabilmente in un ambiente assolutamente straordinario a contatto con una natura di riconosciuto pregio, arricchita dal fascino misterioso di luoghi ove si nascondono i miti di numerose leggende popolari.
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La conoscenza dell’ambiente si conquista con la lentezza che non significa camminare piano, semmai camminare senza fretta, con tempo e pazienza.
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Tappe e punti di appoggio sono liberamente programmabili con un unico denominatore comune: grandi dislivelli, lunghe distanze, ambienti spettacolari e sentieri lontani dal turismo di massa. I rifugi non sono quelli delle Dolomiti più blasonate, qui non sempre si trova acqua calda, corrente elettrica e il segnale per il vostro cellulare è spesso assente come il menù à la carte, ma l’atmosfera e il contatto umano che si incontra valgono più di tanti comfort e tecnologie.
Per compiere l’intero percorso di circa 108 Km, con una media di circa 6 ore di cammino al giorno, sono necessari 7 giorni. Oltre al percorso principale si possono affrontare alcune varianti che permettono di estendere la conoscenza ad altre aree del Parco. Il percorso si snoda lungo sentieri ben segnati, identificati dai segnavia CAI e, per quasi due terzi, calca il tracciato delle famose Alte Vie delle Dolomiti n. 1 e n. 2.
Il progetto è sviluppato con il contributo del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e in collaborazione con le sezioni CAI di Agordo, Belluno, Longarone, Oderzo e Val di Zoldo e Feltre. Fondamentale è stato il contributo di tre importanti aziende del settore outdoor (AKU, Ferrino e Karpos) che hanno apprezzato il progetto e deciso di supportarlo. Oltre al sostegno economico Ferrino fornirà dei kit bivacco (tenda, materassino e sacco piuma) offrendo un supporto diretto a quei rifugi che per l’esiguo numero di posti letto faticano a dare ospitalità a tutti gli escursionisti. AKU e Karpos forniranno inoltre calzature e abbigliamento ai gestori dei rifugi. L’estate 2018 è stata dedicata alla definizione degli ultimi aspetti logistici, alla tracciatura GPS del percorso, all’apposizione di targhette segnaletiche e alla raccolta di materiale foto e video per la promozione. Da alcuni mesi è disponibile un esauriente sito web www.altaviadolomitibellunesi.it che si va via via arricchendo di approfondimenti e contenuti multimediali. Sono attivi anche i canali facebook e instagram dove è possibile seguire gli avanzamenti del progetto e scoprire di più sui luoghi dell’Alta Via. Ora il progetto prosegue con la finalizzazione degli strumenti di comunicazioni digitali e la realizzazione di una serie di servizi per gli escursionisti (come voucher per i rifugi per evitare di doversi portare dietro troppi soldi, servizio navetta per il rientro alla partenza) oltre alla stampa di una guida, una sorta di road book da tenere nello zaino. Tutti strumenti che saranno operativi al 100% dalla prossima stagione estiva.
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I rifugi non sono quelli delle Dolomiti più blasonate, qui non sempre si trova acqua calda, corrente elettrica e il segnale per il vostro cellulare è spesso assente come il menù à la carte, ma l’atmosfera e il contatto umano che si incontra valgono più di tanti comfort e tecnologie.
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The Ride to the Wrath TEXT BY CHRIS MCCLEAN PHOTO BY JELLE MUL
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“C'è un'aquila di mare seduta laggiù” ci ha detto attraverso la finestrella che serve da mangiare. All'inizio non riuscivamo a vedere nulla, ma dopo un po’ siamo stati finalmente in grado di scorgere quel contorno scuro; una maestosa creatura che sedeva su di un muro tra gli edifici in rovina. “Sono molto rare” ha continuato la ragazza spiegandoci quanto eravamo stati fortunati ad averne intravista una in natura per qualche secondo. “Bene, cosa prendete quindi?”
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a Cape Wrath Fellowship è nata nel 1949 grazie al giornalista ciclista Rex Coley, che, stanco della natura competitiva del ciclismo, decise di creare una compagnia dedicata all'esperienza di percorrere la strada più selvaggia e remota della Gran Bretagna.
abbiamo imboccato la strada in direzione nord. La nostra unica fermata è stata quella per comprare della legna da ardere in un negozio locale a Lairg perché avevo sentito che sarebbe stato difficile procurarsene direttamente a Sandwood. Abbiamo anche fatto scorta di snack, di una bottiglia di whisky e di alcune birre dal nome evocativo di Flat Tyre.
Prendere parte a questa compagnia non è mai stato facile. Partendo da Keoldale, si deve attraversare il Kyle of Durness in traghetto e poi imboccare la strada più solitaria della Gran Bretagna, costruita nel 1828 per servire il faro di Cape Wrath. Una via collinosa e tortuosa, e sicuramente di non facile percorrenza. Al giorno d’oggi ancora le forniture per il faro vengono approdate in barca piuttosto che attraverso quella lunga strada di 11 miglia, stretta e molto accidentata. Cape Wrath è sempre stato in cima alla mia lista delle cose da vedere e da fare, specialmente trovandosi molto vicino a Sandwood Bay; una mitica spiaggia accessibile solo da un sentiero di ghiaia a spirale di 7 km.
A Sandwood abbiamo parcheggiato la macchina e caricato le bici. Come quasi tutto in questa piccola avventura, anche raggiungere Sandwood non è stato così semplice. La strada era tortuosa, specialmente con un rimorchio che trasportava tavole e mute, ma siamo stati fortunati perché c'era un cielo limpido con un bel sole.
Il piano era di raggiungere entrambi, passare una notte in ogni posto e poi dirigersi a Thurso in auto per una riunione di Patagonia riguardante le mute yulex. Avremmo dovuto trasportare tavole e mute da surf sulle nostra biciclette per tutta la strada verso la baia di Sandwood sperando di trovare delle belle onde prima del buio.
Ci siamo liberati di un po’ di strati e abbiamo raggiunto una parte del sentiero con alcuni canali di drenaggio delimitati da rocce. Dovevamo fermarci ogni 10-20 metri per sollevare il rimorchio su quei canali di drenaggio, ma non ci importava. Questa è la bellezza del bikepacking; trasforma ogni viaggio in un'avventura e l'obiettivo finale diventa secondario, l'importante è la strada stessa. La discesa verso l'oceano è stata mozzafiato. Appena fatta l’ultima curva, la vista è stata sorprendente. Il sole proiettava una luce nebulosa sul mare e piccole onde si infrangevano su alcune rocce nel centro della baia e anche più a nord.
Mi sono trovato con il mio vecchio amico Jelle all'aeroporto di Inverness e dopo biscotti e caffè
È stato come un sogno.
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... Quando il capitano ci ha raccontato in modo rassicurante racconti di ciclisti rompersi le loro clavicole sulla quella strada e dover essere trasportati via in aereo, non eravamo completamente sicuri di cosa avremmo affrontato, ovvero ciò che Rex Coley aveva chiamato “la strada più solitaria della Gran Bretagna”.
La mattina dopo la pioggia ci ha svegliato picchiettando sulla nostra tenda. Avevamo dormito come bambini grazie al whisky e il nostro corpo era grato per la pioggia che ci aveva permesso di attardarci un po’ di più. Non avevo la minima voglia di lasciare il calore del mio sacco a pelo, ma presto si sono fatte le 10.30 del mattino ed era ora di muoversi. Dopo caffè e porridge per colazione, la pioggia era diventata una pioggerellina. Con l'arrivo della marea, una piccola ondata aveva iniziato ad alzarsi di nuovo, quindi era ora di indossare le nostre mute. Ci siamo vestiti ed abbiamo cavalcato le onde per un paio d'ore sulle nostre tavole o bodysurf fino a quando la pioggia è scomparsa. Avevamo ancora un po’ di tempo per pedalare, quindi era ora di tornare di nuovo in strada.
convincere John, il Ferrymaster, a fare il viaggio, ma ci ha detto che le maree primaverili sono le più basse e che la barca avrebbe potuto rimanere bloccata durante la traversata. La notte aveva cominciato a prendere il sopravvento e, naturalmente, non volevamo passare la notte bloccati nella Beulah nel mezzo del Kyle of Durness con due estranei. Delusi abbiamo deciso di accamparci dalla parte sbagliata del Kyle e aspettare pazientemente il giorno dopo. Il giorno successivo il sole splendeva alto, ancora una volta abbiamo fatto colazione con caffè e porridge aspettando il traghetto. Insieme a noi c’erano anche due coppie in mountain bike che hanno però velocemente deciso di prendere l'autobus in direzione faro, saggiamente non hanno voluto rischiare le loro bici su quella strada sterrata di 20 km. Jelle e io dovevamo tornare al traghetto nel tardo pomeriggio per arrivare a Thurso lo stesso giorno, quindi abbiamo deciso di abbandonare il rimorchio e alcune provviste, le nostre biciclette tuttavia rimanevano ancora relativamente cariche.
Abbiamo fatto le valigie e riportato le nostre biciclette sulle dune di sabbia, poi ancora lungo i canali di drenaggio e di nuovo sull'asfalto. Il viaggio è andato liscio sebben alcune salite ripide, ma il paesaggio ha compensato di nuovo ogni disagio. Ci siamo fermati a goderci un ottimo fish and chips all'Old School di Inshegra, lungo la strada tra Blairmore e Keodale. Quello era il posto in cui avremmo dovuto prendere il traghetto.
Quando il capitano ci ha raccontato in modo rassicurante racconti di ciclisti rompersi le loro clavicole sulla quella strada e dover essere trasportati via in aereo, non eravamo completamente sicuri di cosa avremmo affrontato, ovvero ciò che Rex Coley aveva chiamato “la strada più solitaria della Gran Bretagna”.
Pieni di birra e fish and chips siamo arrivati a Keodale dove presto ci siamo resi conto che avevamo però perso l’ultima nave. Abbiamo cercato di
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Il giorno era soleggiato e tirava un venticello; uno dei migliori che avevamo avuto fino a quel momento nella nostra piccola avventura ciclistica, quindi ci siamo subito sentiti entusiasti e positivi di arrivare a Cape Wrath.
aiutato a cambiare il copertone a terra senza leve. Ancora stupito di come eravamo stati in gradi di risolvere la situazione facilmente e velocemente, ci siamo rimessi in moto verso la via del ritorno, sulla strada che costeggiava e dominava il Kyle of Durness.
Scrutando di nuovo l’orizzonte siamo stati in grado di vedere l’aquila di mare che la ragazza al bancone del caffè ci aveva indicato. L’abbiamo osservata mangiando un’ottima zuppa di pomodoro e lenticchie. Un ragazzo francese che camminava da Fort William, e quindi aveva camminato ormai per 15 giorni, ha iniziato a chiacchierare con noi. Era sudato e sporco ma fondamentalmente felice mentre mandava giù la sua Tennents in lattina.
Qualche foto più tardi e con grandi sorrisi ci siamo seduti sul molo aspettando che la marea si riempisse prima che John, il Ferrymaster, potesse venire a prenderci in barca. C'erano alcune foche che prendevano il sole e le abbiamo osservate mangiando biscotti e bevendo l’ormai famosa Flat Tyre beer, che avevamo nascosto in precedenza come una delizia per quando avremmo finalmente concluso la Cape Wrath Fellowship. Ce l’avevamo fatta. Avevamo percorso quella strada accidentata, selvaggia e remota. Una strada che era valsa la pena affrontare e Rex Coley sarebbe stato d'accordo con me.
Dopo la zuppa abbiamo fatto delle foto davanti al faro, abbiamo passeggiato un po’ li intorno e abbiamo ripreso la strada. Non molto tempo dopo ho colpito una roccia e la mia gomma si è silenziosamente sgonfiata molto in fretta. Jelle mi ha
... Siamo dei privilegiati, possiamo goderci i posti in cui pedaliamo e pedaliamo nei luoghi che ci piacciono. Amiamo quei posti, ecco perché dovremmo agire di conseguenza. Sia Jelle che Chris sostengono un'iniziativa chiamata Shift Cycling Culture. Il suo obiettivo è guidare la comunità ciclistica verso un futuro più sostenibile, in modo che anche le prossime generazioni possano godere di questi posti. Sostienili anche tu @shiftcyclingculture
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From glaciers to the ocean Welcome to West Canada BY ELENA GOGNA & SIMONE MONDINO
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mmaginate di essere all’aeroporto di Malpensa a fine settembre con un sole pazzesco con 20 gradi e dopo 15 ore di volo vi ritrovate in pieno inverno in Alberta.
nell’ovest del Canada che ci vedrà visitare il Parco Nazionale di Banff, la British Columbia fino a Tofino per poi tornare nuovamente in Alberta alla scoperta del Parco Nazionale di Jasper.
Per due come noi che amano follemente il freddo e la neve non può che essere eccitante tutto questo. Ritiriamo immediatamente l’auto iniziando così il nostro lungo viaggio canadese.
Saranno proprio la natura ed i paesaggi aspri e selvaggi a far da cornice al nostro itinerario canadese che ci vedrà impegnati a fotografare alcuni tra i più suggestivi scenari al mondo ed escursioni più o meno lunghe.
Ci lasciamo subito alle spalle la città di Calgary e con pieno stupore osserviamo che chilometro dopo chilometro la temperatura continua a scendere e le gocce di pioggia lasciano sempre più lo spazio ai primi fiocchi di neve…non ci sembra vero!
I chilometri si susseguono e il paesaggio intorno a noi ci lascia sempre più senza parole, un alternarsi di laghi dai colori più incredibili tanto da sembrare quasi surreali, montagne che a tratti sbucano fuori dalle nuvole, il sole ogni tanto fa capolino ed i rovesci di neve che ci tengono compagnia per tutto il viaggio regalandoci meravigliosi arcobaleni come quelli osservati a sorpresa sul Peyto Lake.
Nonostante sembri tutto così perfetto, la stanchezza comincia a farsi sentire e quindi decidiamo di preparare l’attrezzatura per l’indomani. In realtà dormiremo ben poco perché basta uno sguardo fuori dalla finestra e osservare che tutto intorno a noi è ricoperto di neve per farci saltare giù dal letto; l’orologio segna le 5:30 del mattino afferriamo immediatamente la Nikon, compagna fedele di ogni nostro viaggio, e corriamo subito fuori ad ammirare Banff, una meravigliosa cittadina situata nel cuore delle Montagne Rocciose.
Qui infatti tra Fiocchi di neve che danzano in aria, nuvole che corrono veloci, giochi di luci ed ombre rendono il paesaggio che ci circonda ancor più autentico valorizzando ulteriormente le tonalità dell’acqua. Siamo davvero senza parole. Ma come quest’ultimo anche i più conosciuti Lake Louise, Moraine Lake e Bow Lake si contraddistinguono per i loro colori che variano dallo smeraldo al turchese passando per il blu zaffiro.
Giusto il tempo di uscire e la nevicata lascia spazio ad un cielo grigio ma sempre meno minaccioso. Inizia cosi ufficialmente il nostro viaggio
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Difficile descrivere a parole l’emozione di quell’instante, cosi unico e speciale, tanto da rimanere in silenzio ad ammirare scegliendo di limitarci ad una sola fotografia per godere a pieno dello spettacolo che avevamo di fronte.
◊ Paesaggi da cartolina che vedono alternarsi gli imponenti ghiacciai che rivestono le pareti scoscese delle Montagne Rocciose e le fitte foreste che accompagnano i visitatori lungo tutta la Icefields Parkway che è un piacere percorrere.
Difficile descrivere a parole l’emozione di quell’instante, cosi unico e speciale, tanto da rimanere in silenzio ad ammirare scegliendo di limitarci ad una sola fotografia per godere a pieno dello spettacolo che avevamo di fronte.
Con gli occhi pieni di tanta meraviglia ci dirigiamo verso Ovest alla scoperta della British Columbia ed incredibilmente non solo cambiamo stato ma addirittura stagione, un clima quasi primaverile ci dà il benvenuto con temperature che sfiorano i 15 gradi e coloratissimi tramonti che ci portano verso Whistler.
Il meteo continua ad essere perfetto così da permetterci tranquille escursioni in montagna tra la maestosità del Garibaldi Lake graziosa semplicità dei Jaffre Lakes. purtroppo non possiamo fermarci al lungo in questo paradiso perché è ancora tanta la strada da percorrere prima di arrivare sull’isola di Vancouver, più precisamente a Tofino dove si è “quasi” obbligati a visitare il Cathedral Grove, il famoso parco protetto per ammirare i giganteschi abeti di 800 anni.
Conoscevamo la bellezza invernale di questa località sciistica ma non avremmo mai pensato di rimanere così folgorati da tutto ciò che ci circonda.
Siamo a conoscenza del meteo spesso avverso di questa porzione di terra canadese ed infatti il sole si fa ammirare per non più di due ore lasciando spazio ad una notevole cascata d’acqua che caratterizzerà l’intero nostro soggiorno sull’isola.
Zaino in spalle, macchina fotografica pronta ed eccoci a percorrere i numerosi sentieri che permettono di raggiungere laghi e ghiacciai. Fitte foreste si avvicendano a laghi più o meno grandi ma dai colori mozzafiato che ci ricordano quelli visitati in Alberta. Ripidi sentieri, tornanti in salita che ci portano ad incontrare a sorpresa l’orso che non curante della nostra presenza continua a deliziarsi di mirtilli.
Una pioggia battente, quasi orizzontale a causa del vento forte, accompagna ogni nostra escursione sulle numerose e selvagge spiagge incontrando moltissimi surfisti provenienti da tutto il mondo. In questi giorni frangenti più che mai l’isola si mostra ancor più suggestiva e scenografica.
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ˇ Il meteo non da tregua fin quando non riprendiamo il nostro viaggio verso Jasper e come per magia, dopo aver superato la città di Vancouver, torna prepotentemente l’inverno e alla radio parlano di oltre mezzo metro di neve fresca sui monti, pazzesco!!
sud alla scoperta dell’Athabasca Glacier . Qui le emozioni sono davvero contrastanti, dalla felicità per la tanta bellezza alla malinconia se non addirittura disperazione nel vedere di quanti chilometri si sia ritirato il ghiacciaio negli anni. Chissà se mai si riuscirà ad andare in contro tendenza.
Tanti i chilometri alle nostre spalle ma troppa è la voglia di scoprire e visitare il Parco Nazionale di Jasper. Non appena arriviamo le nevicate lasciano spazio ad un cielo blu cobalto ed è stupendo osservare come i colori autunnali si sposino a meraviglia con il bianco della neve regalando giochi di luce veramente suggestivi.
Il nostro primo viaggio canadese giunge al termine e mentre ci avviciniamo ad un’ innevatissima Calgary numerose sono le riflessioni che ci conducono fin verso l’aeroporto… una in particolare, ci fa ben sperare per il futuro, ed è dovuta al fatto che tra le tante persone incontrate abbiamo sempre riscontrato un notevole rispetto nei confronti della natura.
Orsi, alci, scoiattoli e caribù ci tengono compagnia ogni giorno passando da Pyramid Lake a Maligne Lake senza tralasciare Talbot Lake e altre innumerevoli meraviglie. Il conta chilometri è prossimo a segnare i cinquemila ma la voglia di scoprire è ancora tanta e così ci dirigiamo verso
Ultimissima considerazione, sono stati oltre 5000 i chilometri percorsi in lungo e in largo in questo strabiliante viaggio, ma di una cosa ormai siamo certi:
"dovremmo imparare dai canadesi a valorizzare e tutelare maggiormente le bellezze che abbiamo a due passi da casa perché ce lo meritiamo."
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Skiers for Life La Valle di Tures ed Aurina è tra le più autentiche e genuine valli montane dell’Alto Adige, circondata da oltre 80 cime che arrivano ai tremila metri. PHOTOS & TEXT
THOMAS MONSORNO LOCATION
K L A U S B E R G B O L Z E N I TA LY
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SKI MODELS
SHARON MARKE SIMON HITTHALER
Sui monti non ci sono limiti che possono definire le regole di te stesso. Tutto ciò che importa è la ricerca costante di neve fresca, piste non tracciate e nuove linee.
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imon e Sharon sono due giovani freeskier sudtirolesi. Entrambi amano le montagne da tutta una vita, ne sono sono stati magicamente attratti fin da piccoli e proprio sulle cime innevate trascorrono ogni minuto libero.
ta perfetta, quando un sorriso tranquillo dice tutto e non bisogna parlarsi e aggiungere altro. Questi sono i ricordi e le sensazioni uniche che la montagna e i bei momenti trascorsi sulla neve ci lasciano. Questo è ciò che ci fa tornare su quelle vette, ancora e ancora.
Per entrambi, lo sci freeride è uno stile di vita, un atteggiamento verso la vita stessa che li contraddistingue. Rappresenta quel senso contagioso di libertà e vicinanza alla natura che solo praticando freeski possono sperimentare. Solamente sciare da loro quella sensazione di libertà infinita. Sulla neve sono da soli, isolati ed immersi nella natura, in piedi su di una cima. Quella stessa cima rappresenta per loro nuovi orizzonti da scoprire, l’andare oltre il proprio passato che permette di affrontare nuove sfide e superare le aspettative.
Simon è un ex-sciatore che ha però deciso di lasciare il mondo delle competizioni per dedicarsi al 100% al freeski. Trascorre ogni minuto libero sulle montagne per prepararsi al successivo progetto freeride nel miglior modo possibile. Sharon, d'altra parte, si definisce come una part time woman e part time freeskier. Vive ogni minuto libero sciando tra le montagne di Salisburgo e sulle Dolomiti Alto Atesine. La scelta della località per una perfetta giornata di freeride questa volta è stata relativamente semplice: in tutto l'Alto Adige ha nevicato molto poco quest'inverno, tranne che nelle aree settentrionali al confine con l'Austria. Ecco perché Simon ha suggerito di recarci in un suo luogo di riferimento in Valle Aurina, che offre innumerevoli opportunità nel backcountry. La Valle di Tures ed Aurina è tra le più autentiche e genuine valli montane dell’Alto Adige, circondata da oltre 80 cime che arrivano ai tremila metri. Si trova nella parte settentrionale dell'Alto Adige, esattamente dove il versante meridionale delle Alpi della Zillertal incontra le pendici delle Dolomiti, là dove le montagne avventurose ravvivano la regione.
Tanti di noi, come Simon e Sharon, amano la montagna. Così tanto che la vita in montagna diventa quasi come una droga. Quando ci si allontana troppo a lungo, ci sollecita e richiama. Quando chiudiamo gli occhi la vediamo, e immaginiamo quella sensazione che solo una bella giornata in trascorsa in montagna può darci. Sui monti non ci sono limiti che possono definire le regole di te stesso. Tutto ciò che importa è la ricerca costante di neve fresca, piste non tracciate e nuove linee. Più tempo trascorri in montagna e più impari su te stesso: vivere insieme e a contatto con la natura crea un'incredibile connettività mai sperimentata in altri luoghi. E quando ci ricordiamo quei momenti speciali, li riviviamo con una sorta di filtro, tutto ci appare bello e ricordiamo solo gli aspetti positivi. Non solo il tifo acuto ed eccitato dopo la migliore run della stagione, in mezzo ad abbracci e sorrisi, ma anche la comprensione silenziosa dopo una giorna-
Gli appassionati di skitouring e freeride amano queste cime oltre i tremila metri che sono accessibili fino a maggio inoltrato o addirittura fino a inizio giugno. Specialmente in primavera questo posto offre molti tour che iniziano in altissima quota e permettono di scoprire le bellezze che questo luogo ha da offrire e di fare il pieno di ricordi e sensazioni unici che solo la montagna sa dare.
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1 . DY N A F I T HOJI PRO TOUR W Vincitore di numerosi premi ridefinisce gli standard di funzionalità, semplicità d‘uso e comfort. In discesa, grazie all’elevata rigidezza e all’ottima trasmissione delle energie, non ha nulla da invidiare agli scarponi da alpino. La rotazione del gambetto di 55 gradi regala una tecnica efficace in salita con massima libertà di movimento, flessibilità e comfort. Lo Speed Nose aggiunge dinamismo, agilità e versatilità. Con una larghezza di 103.5 mm, Ultra Lock Strap e le tre leve regolabili al millimetro accoglie alla perfezione il piede. Il cambio tra uphill e downhill avviene in modo semplice grazie al sistema di chiusura Hoji Lock, in attesa di brevetto, attraverso il quale è possibile passare dalla modalità salita a quella discesa in un solo gesto, in modo rapido e sicuro: il meccanismo ski-walk è implementato nello scarpone tramite un sofisticato sistema di cavi integrati che lo collegano alla leva gambetto e alla fascia Ultra Lock Strap. Il passaggio da walk a ski avviene
spostando la sola leva posteriore: in un unico gesto lo scarpone viene bloccato in posizione di 11 gradi e il sistema di leve chiuso, per divertentissime discese in neve fresca.
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PRO REMOVABLE AIRBAG
Realizzato in lega di alluminio 7075 in 5 sezioni:mm 1x16mm, 1x14mm, 3x12mm. La manopola Palmo Long, morbida al tatto, permette di impugnare il bastone in altezze variabili, senza dover intervenire sul sistema di bloccaggio Clamper. I sistemi di bloccaggio sono: Clamper per la parte principale che ne determina l'altezza e Push-pull per fissare le restanti sezioni.
Giacca dedicata ad utilizzatori ambiziosi che puntano sempre lo sguardo verso l’alto. Imbottitura in Primaloft e costruzione esclusiva Vapovent ne fanno un prodotto termico e leggero allo stesso tempo. La giacca dispone di 2 tasche frontali con zip ed 1 tasca interna con zip e foro per passaggio cuffie. Grazie alla banda di silicone elastica in vita si evita l’entrata della neve, con i rinforzi anti-abrasione su spalle e fondo schiena si aumenta la durabilità del prodotto.
Zaino airbag antivalanga con innovativo sistema Airbag 3.0 rimovibile sviluppato da Mammut, ideale sia nel freeride, che nello scialpinismo o per lo snowboard. Assolutamente affidabile e con minimo ingombro. Disponibile in due differenti taglie. Possiede un intelaiatura in alluminio per favorire la distribuzione dei carichi, un comodo accesso al comparto principale dal dorso tramite cerniera e uno schienale termoformato per massimo comfort di trasporto.
7. SMITH
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9.MAMMUT
QUANTUM
I/OX
STONEY HS JACKET
Utilizza la costruzione Aerocore con Koroyd combinata all'innovativo design Exoskeleton di Smith per garantire una protezione superiore nelle principali zone d'impatto anche agli atleti si spingono fino al limite. Il nuovo Wayfinder Strap System con Fidlock è semplice e funzionale: permette di indossare e togliere il casco con una mano. Grazie al nuovo Boa FS360 Fit System con design 360° halo, il Quantum offre un comfort ineguagliabile.
La lente sferica extra-large del modello I/OX consente una visione periferica senza eguali, mentre la tecnologia antiappannante 5X offre una capacità di assorbimento dell’appannamento cinque volte superiore rispetto a qualsiasi altra lente sul mercato. Questa tecnologia, unita alle lenti intercambiabili, consente di restare in montagna tutto il giorno, indipendentemente dalle condizioni.
In Drytech Premium a 3 strati offre una protezione ottimale contro l'ingresso del freddo e dell'umidità. Preformata anatomicamente, la Stoney HS Jacket offre un'eccezionale libertà di movimento. Altre caratteristiche come le tasche e le prese d'aria ben posizionate il cappuccio ripiegabile nel colletto, 2 tasche anteriori e 2 sul petto resistenti agli spruzzi e le maniche con taglio ergonomico completano questa giacca alla perfezione.
1 0 . S A L E WA
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ANTELAO SHELL JKT
ANTELAO SHELL PNT
WINTER TRAIN 22
Il suo tessuto esterno Powertex Extreme a triplo strato impermeabile e antivento è dotato di cuciture saldate e di una finitura idrorepellente. Powertex è un tessuto laminato brevettato che protegge dalle intemperie ed è stato sviluppato appositamente per gli sport alpini. Al cuore di questa tecnologia si trova una sottilissima membrana di poliuretano (PU) che fornisce un'azione impermeabile.
Con tessuto esterno Powertex Extreme a triplo strato impermeabile e antivento. Si tratta di un tessuto laminato brevettato che protegge dalle intemperie ed è stato sviluppato appositamente per gli sport alpini. Una sottilissima membrana di poliuretano (PU) fornisce un'azione impermeabile costante, in quanto i suoi pori microscopici sono molto più piccoli rispetto alle gocce d'acqua.
Zaino da 22 litri da donna progettato per lo scialpinismo e gli sport montani. Realizzato in Robic con un livello di resistenza agli strappi superiore al 60% rispetto ai tradizionali tessuti in nylon per zaini. La migliore caratteristica è il nostro ergonomico sistema di trasporto Contact Flow Fit. Il sistema Salewa Twin Compression consente di ridurre il volume con una mano sola e di agganciare saldamente il casco.
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SKI SELECTION BY DENIS PICCOLO
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Black coffee Nasce così Nuvola Lavazza che mette in mostra le “radici future” del brand ma senza dimenticare i valori del tempo.
PHOTOS & TEXT
DENIS PICCOLO LOCATION
T U R I N I TA LY
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RUNNERS
PAT R I C K D E L O R E N Z I ROBERTO RUSSO GABRIELE PINZIN
... è una piazza aperta alla città, è la possibilità di ammirare i resti di un’antica basilica paleocristiana all’interno dell’area archeologica, è un grande spazio eventi per ospitare dibattiti, congressi, appuntamenti culturali, musicali e artistici.
L
avazza, si proprio il caffè, ha un fortissimo legame con la città di Torino, e da oltre 120 anni sveglia i torinesi con il suo aroma. Qui in città è da poco stato inaugurato un nuovo spazio, aperto a tutti i cittadini, all’Italia e al mondo, in cui i nuovi uffici di Lavazza dialogano con un ristorante gourmet ed un museo interattivo. Ha un grande spazio eventi e un’area archeologica, un bistrot innovativo e la sede dell’Istituto d’Arte Applicata e Design. Un progetto unico, fortemente voluto dalla quarta generazione della famiglia Lavazza, co-creato insieme ai numeri uno nei campi dell’architettura, del food, della scenografia e del design. Un “Golden Team” che unisce Cino Zucchi, Ferran Adrià e Federico Zanasi, Dante Ferretti e Ralph Appelbaum. Nasce così Nuvola Lavazza che mette in mostra le “radici future” del brand ma senza dimenticare i valori del tempo.
dei cibi, di una nuova visione della cucina italiana contemporanea. Inoltre c’è anche un museo che accompagna i visitatori alla scoperta dell’universo del caffè, dei suoi rituali e della storia di successo di Lavazza nel mondo della comunicazione. Non solo: è una piazza aperta alla città, è la possibilità di ammirare i resti di un’antica basilica paleocristiana all’interno dell’area archeologica, è un grande spazio eventi per ospitare dibattiti, congressi, appuntamenti culturali, musicali e artistici. È un bistrot pensato per i dipendenti, ma aperto ai cittadini ed è, infine, la sede dell’Istituto d’Arte Applicata e Design con i suoi oltre 700 giovani creativi. Frutto di un investimento complessivo di oltre 120 milioni di euro, il progetto dà un volto nuovo - riqualificato e smart - al quartiere Aurora di Torino ed è pensato per ispirare le persone, mettere in circolo energie e attivare il dialogo, offrendo esperienze di condivisione culturale, sociale, di gusto e di business. Qui si mettono in mostra le “radici future”: è, infatti, un ecosistema di luoghi che prende forza dal passato, energia dal dialogo e guarda oltre, ispirato dalla continua necessità di innovazione.
Nuvola Lavazza si sviluppa su più di 30 mila metri quadrati dove si producono idee e lavoro, cibo e cultura, con il sapore deciso del caffè italiano e quella capacità, tipica delle nuvole, di far viaggiare l’immaginazione e di guardare lontano. Questo luogo è molto di più della nuova sede dell’azienda che nei primi anni del Novecento ha inventato l’arte della miscela e si è fatta portavoce dell’autentico caffè italiano nel mondo.
Uno spazio perfetto per il nostro shooting di running, dove design e architettura si incontrano creando un teatro ideale di i giochi di luce che solo Torino può offrire, riflessi e ombre non mancano, creando sull’asfalto strambe figure. Fa freddo, la luce è tagliante, forse troppo forte ma non quanto il caffè appena bevuto, una vera linfa vitale per le nostre anime. I ragazzi sono pronti, vestono New Balance, Brooks, Gore e Under Armour. Si parte.
È un quadrilatero con molte anime che, come le nuvole, sa assumere forme diverse. Infatti, qui ci sono uffici all’avanguardia studiati per il benessere dei dipendenti e nel massimo rispetto dell’ambiente. E un ristorante d’autore, simbolo di una nuova filosofia di condivisione allegra e informale
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1 . B R O O KS LE VITATE 2 Grazie a questa scarpa, dalla suola argentata, sicuramente non passerete inosservati, il design è di quelli che ci piace, perchè è forte, deciso e con personalità. Quando corri questa Brooks restituisce più energia a ogni tuo passo grazie alla tecnologia DNA AMP, che ti offre la sensazione di poter andare più lontano e correre più velocemente. Con una suola che favorisce rapidamente il movimento dal tallone alla punta e una nuova tomaia estremamente adattabile. Possiede un tessuto 3D che si adatta perfettamente al piede, aumenta molto l’equilibrio tra le diverse componenti. Il supporto è presente dove serve e il nuovo collarino avvolge il piede in modo da renderne più efficiente il movimento. Il tutto a favore di un maggiore dinamismo nella rullata. L’intersuola DNA AMP dà il meglio di sé su percorsi in asfalto ma puoi usarla anche su strade bianche. Reattiva, dinamica, veloce, ti amplifica la spinta, sai come stai correndo e ti diverti a farlo. Le Brooks Levitate 2 si esprimono al meglio: veloci e reattive quando decidi di spingere, confortevoli e avvolgenti quando l’andatura diventa più “turistica”.
2.NEW BALANCE FRESH FOAM ZANTE In questa scarpa da running i designer di New Balance hanno racchiuso la tecnologia necessaria per migliorare la tua corsa, lo sviluppo è stato basato sui dati dei runners della vita reale. La Zante possiede un’intersuola Fresh Foam morbida e reattiva con perforazioni tagliate al laser, inoltre, il morbido sottopiede si estende al di sopra con una tomaia HypoKnit che offre supporto strategico dal tallone all’avampiede. Con un drop di 6 mm ed una struttura avvolgente per un fit personalizzato e l’intersuola Fresh Foam realizzata da un unico pezzo di schiuma, avrai una corsa più agile e naturale, permettendo così corse più lunghe e veloci. New Balance ha lavorato in particolare sul giusto equilibrio fra ammortizzazione e stabilità, creando una scarpa che protegge quanto serve senza essere per questo poco reattiva ma veloce senza essere scomoda e troppo secca. Sono una delle scarpe più essenziali con cui tu possa correre: sono leggere, sono prive di supporti e protezioni particolari, non usano nessun artificio o effetto speciale, sono sincere e semplici. Più ci corri più ti convinci che così deve essere una scarpa da running…e nelle foto quanto vengono bene!
3.UNDER ARMOUR HOVR INFINITE Possono sembrare delle comuni scarpe da running con il design tipico della casa Americana, ma in realtà c’è un cuore tecnologico nascosto. Cè un sensore all’intenro dell’intersuola della scarpa destra che ti studia e poi, connesso al tuo cellulare, ti dice come e quanto corri e con che cadenza. Raccoglie dati che servono a studiare la tua impostazione di corsa per poi aiutarti eventualmente a correggerla con l’aiuto di un coach. Ma le Under Armour HOVR Infinite prima di tutto sono delle scarpe da running. Sono fatte per lunghissimi chilometraggi e per macinare sempre più strada, ogni giorno di più. Tecnicamente sono molto confortevoli avendo molto supporto, Under Armour ha deciso di privilegiare il comfort senza rinunciare alla reattività che è assicurata dall’intersuola in HOVR distribuita su tutta la lunghezza. La scarpa ha un comportamento dinamico molto lineare sull’intera lunghezza ed è altrettanto costante per ogni corsa. Con il peso di 301 grammi, una tomaia in 3D mesh molto traspirante e intelligente nel suo adattarsi a ogni piede, la sensazione è sempre quella di indossare delle scarpe che proteggono ma non costringono, dandoti l’idea di permetterti di fare moltissima strada. Il piede maschile è diverso da quello femminile, esistono quindi due modelli e quello femminile è più alto di due millimetri sulla caviglia e meno voluminoso in punta. Che dire…gran bella scarpa da parte del brand Americano.
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Sport & Style
PHOTO
DENIS PICCOLO LOCATION
T U R I N I TA LY
CANADA GOOSE
PHOTOJOURNALIST JKT
( L E F T ) R R D SUMMER BRITISH PARK A (RIGHT) CANADA GOOSE CREW TRENCH
(LEF T) THE NORTH FACE RAGE 1996 RETRO NUPTSE (RIGHT) WOOLRICH PRO OCEAN CARBON JKT
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MILIANTI SPORT ABETONE SNOW CRISTAL BIKE SPORT ADVENTURE THE SCIARX NICO AFFI SALEWA OUTLET ENNA KAVESTREL LA MAJA DRESS STILE LIBERO SALEWA OUTLET PALMANOVA ALAGNA OUTDOOR BASE CAMP ALAGNA NUOVA IDEA BORDINO FRANCO DIETALBA MOUNTAIN HOME MKE SPORT NON SOLO SPORT ALBIGNASEGO SPORTLER C.C.IPERCITY MAX ENT FUMAGALLI PUNTO SCARPE TIME OUT ARCO SPORT CENTRO DISTRIBUZIONE CALZATURE C.LLE SPORT BERTOZZO MARIO & FIGLI IL CASTORO FOTO SPORT BANAL TURTLE SURF SHOP QUARANTA CLAUDE SPORT GAL SPORT MEINARDI SPORT SALEWA STORE AOSTA SWIT LARINO ALBINO TOTAL FITNESS TEMPLE CLIMBING VILLAGE LA SPORTIVA ARCO MABB.90 ARCO RED POINT 1 RED POINT 2 ROCK & ICE SALEWA STORE ARCO THE NORTH FACE ARCO VERTICAL WORLD SPORT GOBBISPORT MABB.90 ARCO EVOLUTION SPORT GAME 7 ATHLETICS ARESE R. & P. SCARPE & SPORT VIAGGIANDO MOLINO FRATELLI BIRATI GAME 7 ATHLETICS ARMA EXUM IL CAMPIONE SPORT MASTER SPORT COSTA TATIANA MAGAZZINI DAL SASSO PESAVENTO SPORT MONTI MATTI MATIS SPORT ALPSTATION LAVAREDO LAVAREDO SPORT DEGNI SPORT RODORIGO SPORT BSHOP AVIGLIANA TREKKING SPORT ROUTE RAMEY 33 TUTIROP LAGAZOI SPORT FINISH LINE SALEWA OUTLET MANTOVA CALZATURE LOMBARDI ORIETTA NABACINO SPORT TONINO SPORT COLUMBIA OUTLET BARBERINO CARAVELLA SCOUT I FANIZZI MERCOLEDISANTO RES. & ADV. RAPHAEL DUEGI SPORT DF SPORT SPECIALIST BARZANO’ LA SORGENTE MAROCCO SPORT ALPSTATION BASSANO COMUNELLO SPORTFASHION DF SPORT SPECIALIST BELLINZAGO F.LLI GANASSIN MAZZARONA SPORT NON SOLO SPORT BELLUNO ROBI SPORT DIEMME SPORT OK’AM AUGUSTO DF SPORT SPECIALIST BEVERA BIBOSPORT BRUNO SPORT FRANCO SPORT BIG SPORT CASA DEL CICLO FINI SPORT 3 IL GALLO MELITO SPORT MOUNTAIN AFFAIR BOLOGNA PATAGONIA BOLOGNA SPORT 3K VILLA 1928 VILLA ALPINE MAMMUT BOLZANO MOUNTAINSPIRIT SALEWA WORLD BOLZANO SORAM SPORTLER BOLZANO LE CALZE DI MIGLIORANZA ALICE LAYAK CAVALLO CENTRO SPORT MASSI SPORT CENTRO SPORT FLOWER
Shops Finder 1429 European Outdoor Shops ABETONE ABETONE ADRANO ADRANO AFFI AGIRA AGORDO AGORDO AGORDO AIELLO DEL FRIULI ALAGNA VALSESIA ALAGNA VALSESIA ALAGNA VALSESIA ALBA ALBA ALBA ALBESE CON CASSANO ALBIGNASEGO ALBIGNASEGO ALBINEA ALBINO ALBINO ALCAMO ALESSANDRIA ALESSANDRIA ALLEGHE ALTE DI MONTECCHIO MAGG. ANCONA ANDALO ANDORA ANDRIA AOSTA AOSTA AOSTA AOSTA AOSTA APRICA APRILIA ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCO ARCOLA ARESE AREZZO AREZZO AREZZO ARGENTA ARMA DI TAGGIA ASCOLI PICENO ASCOLI PICENO ASCOLI PICENO ASIAGO ASIAGO ASIAGO ASSERGI ATINA AURONZO DI CADORE AURONZO DI CADORE AVEZZANO AVEZZANO AVIGLIANA AVIGLIANA AYAS - CHAMPOLUC BACENO BADIA BADIA POLESINE BAGNOLO SAN VITO BAGOLINO BAGOLINO BALME BARBERINO DI MUGELLO BARI BARI BARI BARI BARONISSI BARZANO' BARZIO BARZIO BASSANO DEL GRAPPA BASSANO DEL GRAPPA BELLINZAGO LOMBARDO BELLUNO BELLUNO BELLUNO BELLUNO BERGAMO BERGAMO BERZO DEMO BEVERA DI SIRTORI BIELLA BIELLA BIELLA BINASCO BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLOGNA BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO BOLZANO VICENTINO BORGO MAGGIORE S. MARINO BORGO SAN DALMAZZO BORGO SAN DALMAZZO BORGO VALSUGANA BORGOSESIA
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TEMPO LIBERO CECCO SPORT MOUNTAIN & RUNNING 7 TO 7 COCCHETTI PIETRO GIUSEPPE OBERRAUCH ZITT G2 SPORT MAGAZZINI MONTELLO STEFY SPORT BERTHOD SPORT CAVALCA CARATTI SPORT ALPI SPORT BLOCCO MENTALE GIALDINI LONGONI SPORT BRESCIA ROMEOSPORT SPORTLAND FIT&FUN SPORT HEINZ KINIGADNER SPORT JOCHER - FIT & FUN SPORT LEON SPORTLER BRESSANONE UAINOT GARTNER KARL SCHUHHAUS THOMASER ALPSTATION BRUNICO OUTFIT SPORT MODE SCHOENHUBER SPORTLER BRUNICO THOMASER BIELER SPORT PISCHEDDA GROUP SPORT MODE ZIERNHELD S.I. TECH PANORAMA SALEWA OUTLET BUSSOLENGO VERONA RUNNER BRACCO DI MARCO PIRAS GEA SPORT OVIGLIA MAURIZIO CARLO SPORT SPORTLER CALALZO VIKING NORD POOL CITY SURF CENTRO SPORT NENCINI SPORT MEGA HOBBY TOSCOCLIMB STORE ALTIPIANI EVENTI E TURISMO 3 SPORT KAPESA R.G. SPORT TUBRIS GAME 7 ATHLETICS CAMPOGALLIANO FRENESIA SPORT AMPLATZ DIEGO SPORT AMPLATZ GREEN SHOES RADAELLI SPORT OXIM NUOVI ORIZZONTI CARPI G. SPORT CONFEZIONI TOMMASINI SPORT ESCURSION NICO CASSOLA NICO CASSOLA LA BOTTEGA DEL CUOIO MANCINI SALEWA OUTLET CASTEL GUELFO DOPE FACTORY SPORT SERVICE LIGO F.LLI ZAMPIERO PAOLO & C S.A.S BERTOLINI A.WOERNDLE SPORT TRADITION CRAZY IDEA OLGA SPORT OLGA SPORT STORY GRUPPO PRITELLI MODA SPORT NEW SPORT GARDENER SPORT LA SPORTIVA STORE CAVALESE CALZATURE SCHNEIDER UN SESTO ACCA FREE TIME BIKE AND BOARD MAXI SPORT CERNUSCO CENTRO SPORT NOTARI GIANPAOLO ZAMPOLINI SPORT PROMOSPORT ALTA QUOTA CESSNA TORINESE DELFINO SPORT FRACHEY SPORT MARISPORT SPORTLAND C. ITALMARK L'ANGOLO DELLO SPORT L'ARTE DI SALIRE IN ALTO BRAMBILLA BENIAMINO ASPORT'S MOUNTAIN EQUIPMENT PIRCHER SPORT MAIUK SPORT TETE' SPORT CHIMA SALEWA STORE SONDRIO ALBRECHT SPORT DALMONEGO CALZATURE COLUMBIA OUTLET FIDENZA JEANNOT SPORT LONGONI SPORT CINISELLO GRIMPEUR CPR FREE SPORT AVVENTUROSAMENTE SCARPE & SPORT SCARSELLA MAGAZZINI PRISCO MOLINARI ROSY SPORT MARACANA' SPORT GAME 7 ATHLETICS CIVITAVECCHIA
BORGOSESIA BORMIO BORMIO BOSIO PARINI BOSSICO BOZEN BRA BRA BRANZI BREIL CERVINIA BRENNO DI ARCISATE BRENO BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESCIA BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BRESSANONE BREUIL CERVINIA BRUNECK BRUNECK BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUNICO BRUSSON BUDDUSO' BURGEIS/MALS BUSANO BUSCHE DI CESIOMAGGIORE BUSSOLENGO BUSSOLENGO CAGLIARI CAGLIARI CAGLIARI CAIRO MONTENOTTE CALALZO CALALZO DI CADORE CALAMBRONE CALDONAZZO CALENZANO CALTANISSETTA CAMAIORE CAMIGLIATELLO CAMPITELLO DI FASSA CAMPO TURES CAMPO TURES CAMPO TURES CAMPOGALLIANO CANALE CANAZEI CANAZEI CANZO CANZO CARBONIA CARPI CASALE MONFERRATO CASELLE DI S.MARIA CASNIGO CASSOLA CASSOLA CASTEL DEL PIANO CASTEL DI SANGRO CASTEL GUELFO CASTEL MAGGIORE CASTELFRANCO DI SOTTO CASTELLANA GROTTE CASTELLO TESINO CASTELNOVO MONTI CASTELROTTO CASTELROTTO CASTIONE ANDEVENNO CATANIA CATANIA CATTOLICA CAUSO CAVA DE' TIRRENI CAVALESE CAVALESE CAVARENO CAZZAGO CENCENIGHE AGORDINO CERNUSCO LOMBARDONE CERRETO LAGHI CERRETO LAGHI CERRETO LAGHI - COLLAGNA CERVINIA CESANA TORINESE CETO CHAMPOLUC CHAMPOLUC CHIARI CHIAVARI CHIAVARI CHIAVENNA CHIES D'ALPAGO CHIESA IN VALMALENCO CHIESA VALMALENCO CHIETI CHIURO CHIURO CHIUSA CHIUSA CHIUSA FERRANDA CHIUSA PESIO CINISELLO BALSAMO CIRIE' CISANO SUL NEVA CISTERNA DI LATINA CITTA' DI CASTELLO CITTA' DI CASTELLO CITTADELLA CIVEZZANO CIVEZZANO CIVITANOVA MARCHE CIVITAVECCHIA
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NICO'S ALP ALPSTATION CLES BRENTA SPORT CHISTE' CALZATURE SALEWA STORE CLES BOSIO LINA SPORT EVOLUTION ABRAM SPORT LE PARADIS DES SPORT PETIT PARADIS LONGONI SPORT COGOLETO CASEROTTI SPORT BETTINESCHI SPORT POSCH GERHARD SPORT POSCH PASSAGGIO CHIAVE CORTI SPORT DF SPORT SPECIALIST COMO USSEGLIO GROS CRISTINA MAURIZIO SPORT NATA SPORT DELLANTONIO FRANCO SPORTMANIA IL NEGOZIO ASPORT'S MOUNTAIN EQUIPMENT VISONA' SPORT SPORTMARKET CAMER SPORT COPERATIVA DI CORTINA SALEWA STORE CORTINA LA COOPERATIVA DI CORTINA LITTLE BEAR MOROTTO SPORTS EQUIPMENT POKER QUOTA 1224 SOCREPES SPORT PATAGONIA CORTINA ROCK & ICE SPORT ALFREDO SPORT ROTTONARA KOSTNER WALTER SPORT BADIA SPORT EDOARDO SPORT PESCOSTA SPORT CLUB 4810 SPORT ARDI SPORT LA CLOTZE LES PYRAMIDES PATAGONIA COURMAYEUR POINT DU SPORT SAVOYE SPORT SOC. SCI VAL FERRET TUTTO DI CORSA ALPSTATION CUNEO IL PODIO SPORT LUSSO OUTDOOR CUNEO RAVASCHIETTO SPORT VIALE CALZATURE FALETTI MULTISTORE CALZATURE PANCIERA MARIO OUTSIDER ROSATTI SPORT ITALO SPORT KRALER SPORT SALEWA STORE DOBBIACO ALPSTATION BRIANZA MOSONI SPORT POSSA SPORT SPORT EXTREME CONS. ROCK TIROL SPORT SPORT TIROL EASY SPORT ERCOLE ALTERNATIVA SPORT SAIL SISTIANA EVIVA SPORTS BENICOM TAURUS ERBA FLAT DOGO OUTDOOR AND TREKKING OUTDOOR TREK ACTIVITY PEOPLE BRUNA SPORT HOLIDAY SPORT SNOW STYLE TARCI SPORT FULIGNI GIOCHI & SPORT SPIT SPORT OUTDOOR FABI SPORT LINEA VERTICALE PENNENTE OUTDOOR ALPMANIA BRUNI SPORT SLAM JAM CARINI MARTA GUBERT SPORT OUTDOOR VILLAGE ROCKSTORE CRAZY IDEA OUTPOST MONTAINEERING SALEWA STORE FINALE LIGURE MI.DA SPORT CLIMB L'ISOLOTT DELLO SPORT LA MAONA 2 LUISA VIA ROMA PESCI SPORTCLUB THE NORTH FACE FIRENZE OBIETTIVO MONTAGNA BALANTE SPORT VENTURI SPORT MODA SPORT EFFE EFFE SPORT STEFANO SPORT CALZATURE BATTISTI G.E.S. GRAZIADEI E-COMMERCE CIMA
CLAUT CLES CLES CLES CLES CLUSONE CLUSONE COGNE COGNE COGNE COGOLETO COGOLO COLERE COLFOSCO IN BADIA COLFOSCO IN BADIA COLLECORVINO COMO COMO COMUNE DI GIAVENO CONDINO CONEGLIANO CONTA' COPPARO CORBETTA CORDENONS CORNEDO CORNUDA CORRIDONIA CORTINA CORTINA CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D'AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORTINA D’AMPEZZO CORVARA CORVARA BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA CORVARA IN BADIA COSTA VOLPINO COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR COURMAYEUR CREMONA CUNEO CUNEO CUNEO CUNEO CUNEO CUNEO DARFO BOARIO TERME DIMARO DIMARO DIMARO DOBBIACO DOBBIACO DOBBIACO DOLZAGO DOMODOSSOLA DOMODOSSOLA DOMODOSSOLA DOMUSNOVAS DORF TIROL DORF TIROL/MERAN DORGALI DUEVILLE DUINO AURISINA - AURISINA DUINO AURISINA - AURISINA EPPAN ERBA ERBA FABRIANO FAENZA FAENZA FAENZA FAI DELLA PAGANELLA FALCADE FALCADE FALCADE FALCADE FANO FANO FASANO FELTRE FERMO FERRARA FERRARA FERRARA FERRIERE FIERA DI PRIMIERO FINALBORGO FINALBORGO FINALE LIGURE FINALE LIGURE FINALE LIGURE FIORENZUOLA D'ARDA FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIRENZE FIUMALBO FIUMICINO FOLGARIA FOLIGNO FOLLINA FONDO FONDO FOPPOLO
367. 368. 369. 370. 371. 372. 373. 374. 375. 376. 377. 378. 379. 380. 381. 382. 383. 384. 385. 386. 387. 388. 389. 390. 391. 392. 393. 394. 395. 396. 397. 398. 399. 400. 401. 402. 403. 404. 405. 406. 407. 408. 409. 410. 411. 412. 413. 414. 415. 416. 417. 418. 419. 420. 421. 422. 423. 424. 425. 426. 427. 428. 429. 430. 431. 432. 433. 434. 435. 436. 437. 438. 439. 440. 441. 442. 443. 444. 445. 446. 447. 448. 449. 450. 451. 452. 453. 454. 455. 456. 457. 458. 459. 460. 461. 462. 463. 464. 465. 466. 467. 468. 469. 470. 471. 472. 473. 474. 475. 476. 477. 478. 479. 480. 481. 482. 483. 484. 485. 486. 487. 488. 489. 490. 491. 492. 493. 494. 495. 496. 497.
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498. 499. 500. 501. 502. 503. 504. 505. 506. 507. 508. 509. 510. 511. 512. 513. 514. 515. 516. 517. 518. 519. 520. 521. 522. 523. 524. 525. 526. 527. 528. 529. 530. 531. 532. 533. 534. 535. 536. 537. 538. 539. 540. 541. 542. 543. 544. 545. 546. 547. 548. 549. 550. 551. 552. 553. 554. 555. 556. 557. 558. 559. 560. 561. 562. 563. 564. 565. 566. 567. 568. 569. 570. 571. 572. 573. 574. 575. 576. 577. 578. 579. 580. 581. 582. 583. 584. 585. 586. 587. 588. 589. 590. 591. 592. 593. 594. 595. 596. 597. 598. 599. 600. 601. 602. 603. 604. 605. 606. 607. 608. 609. 610. 611. 612. 613. 614. 615. 616. 617. 618. 619. 620. 621. 622. 623. 624. 625. 626. 627. 628.
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MADONNA DI CAMPIGLIO MADONNA DI CAMPIGLIO MAGLIE MALCESINE MALCESINE SUL GARDA MALE' MALESCO MALLES MANAROLA MANIAGO MANTA MANTOVA MANTOVA MARINA DI CARRARA MARINA DI RAVENNA MASSA MASSA MATELICA MAZZIN DI FASSA MERANO MERANO MERANO MERANO MERATE MERATE MESTRE MESTRE MESTRE MEZZANA MEZZOLOMBARDO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MILANO MIRANO MISANO ADRIATICO MODENA MODENA MOENA MOENA MONCALIERI MONDOVI' MONFERRATO MONGHIORDO MONGUELFO MONTAGNANA MONTEBELLUNA MONTEBELLUNA MONTESILVANO MARINA MONTEVARCHI MORBEGNO MORBEGNO MOTTOLA MUCCIA MUEHLBACH MÜHLBACH NAPOLI NAPOLI NATURNO NATURNO NEMBRO NEMBRO NEMBRO NICOLOSI NICOLOSI NOICATTARO NORCIA NOTARESCO NOVA LEVANTE NOVALESA NOVENTA DI PIAVE NUORO OLGIATE OLONA OLIENA OMEGNA ORIO AL SERIO ORIO AL SERIO ORIO AL SERIO ORISTANO ORISTANO ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORTISEI ORVIETO ORVIETO OSIMO OSIMO OSTIA OULX OVINDOLI P.TE S.GIOV.SCOPPITO PADOVA PADOVA PADOVA PADOVA PADOVA PADOVA PALAZZOLO PALERMO PALERMO PALMI PARCINES PARMA PARMA PARMA PARMA PARMA PARRE PASSO CORESE PASSO DEL TONALE PATERNO PAVULLO PAVULLO NEL FRIGNANO
629. 630. 631. 632. 633. 634. 635. 636. 637. 638. 639. 640. 641. 642. 643. 644. 645. 646. 647. 648. 649. 650. 651. 652. 653. 654. 655. 656. 657. 658. 659. 660. 661. 662. 663. 664. 665. 666. 667. 668. 669. 670. 671. 672. 673. 674. 675. 676. 677. 678. 679. 680. 681. 682. 683. 684. 685. 686. 687. 688. 689. 690. 691. 692. 693. 694. 695. 696. 697. 698. 699. 700. 701. 702. 703. 704. 705. 706. 707. 708. 709. 710. 711. 712. 713. 714. 715. 716. 717. 718. 719. 720. 721. 722. 723. 724. 725. 726. 727. 728. 729. 730. 731. 732. 733. 734. 735. 736. 737. 738. 739. 740. 741. 742. 743. 744. 745. 746. 747. 748. 749. 750. 751. 752. 753. 754. 755. 756. 757. 758. 759.
SKIPPER SPORT GRISOLIA SPORT SKI TOP MONTELLI SPORT AMBROSI SILVIO LUIGI VEGHER SPORT LINEA CALZATURE OSLER SPORT UKU PACHA MONDO VERTICALE SPAZIOUTDOOR LINO NON SOLO SPORT PESARO ALTAQUOTA PESCARA BUGARD KING LINE MAKAI RRTREK DF SPORT SPECIALIST PIACENZA L'ALTROSPORT OUTLANDERS VIVO DIMENSIONE SPORT GAME 7 ATHLETICS PIANTEDO MILESI SPORT ANSELMO VERTICAL SPORT PIETRAMURATA HELLAS PIANETA SPORT ASPORTSTATION STIMM PASTORINO CALZATURE ZAMBERLAN MOUNTAINSPORT SPORT CENTER ARIAPERTA M.C.RUNNING MIRAFIORI SPORT ONBOARD EUROSPORT MAGIC SPORT OUTDOOR LAB SNOWSPORT SPORTLAND C. ITALMARK SELMI MAGAZZINI BURCINA LIMITI VERTICALI VALLEE SPORT BIANCANEVE SHOPPING AMORINI PALU' CALZATURE UN SESTO ACCA BIG SPORT PROMO SPORT TENDE DA SOLE RAMOINO SPORTLER PORDENONE TOFFOLI SPORT CRIS CALZATURE BLOSSOMSKI LA SOSTA GAME 7 ATHLETICS PORTO NICOLA RIVELA SPORTISSIMO MIVAL SPORT GROSS SPORT LINO SPORT AVANTGARDE - CHIAVENNA FREE RUN IL CAMPIONE SPORT FAHRNER SURF SHOP LATEMAR SPORT 2000 SALEWA STORE PREDAZZO CAMP JOLLY SPORT XL MOUNTAIN BERGFUCHS BERGFUCHS MORASSI E S&F GAME 7 ATHLETICS RAVENNA OUTDOOR AND TREKKING OVERLANDER OUTDOOR RAVENNA AZ SPORT KAMP 3000 REGGIO GAS GINETTO SPORT SPORT FOLIE MONTAGNA DIMENSIONE VERTICALE NEW SHOP TUTTO PER LO SPORT CALZATURE PERTINGER CALZATURE PERTINGER POVOLI SPORT MOUNTAIN SICKS SHOP SPORT CIPRIANI SPORT NATURA SPORTNATURA DE GRANDI SPORT MARMOLADA DIEGO ANTONELLO SANTANGELO 104 ALP 3 ALTA QUOTA ROMA ALTA QUOTA ROMA BANCHETTI SPORT CALCATERRA SPORT CAM SPORT EVOLUTION CAMPO BASE ROMA CITY BEACH CLIMBER STORE D.FACTORY ECOLE VERTICALE EMPORIO SPORT MACALLE' GAFFI STORE GEOSTA GUVI I.T.R. IL CORRIDORE L'ANGOLO DELLO SPORT LBM SPORT METTIMI GIU’ MONTURA ROMA MOUNTAIN AFFAIR ROMA MOUNTAIN AFFAIR ROMA ONE RACE OTI SERVICE PATAGONIA ROMA GUVI EXPERIENCE PLANET SPORT RRTREK SCARMAN SPORT CENTER SPORT INCONTRO STANCE
PAVULLO NEL FRIGNANO PECORONE-LAURIA PEDRACES PEJO FONTI PELLIZANO TN PELLIZZANO PERGINE VALSUGANA PERGINE VALSUGANA PERTOSA PERUGIA PERUGIA PESARO PESARO PESCARA PESCARA PESCARA PESCARA PESCASSEROLI PIACENZA PIACENZA PIACENZA PIACENZA PIANCOGNO PIANTEDO PIAZZA BREMBANA PIETRA LIGURE PIETRAMURATA PIETRASANTA PIETRASANTA PIEVE D’ALPAGO PIEVE DI SOLIGO PIEVE DI TECO PIEVEBELVICINO PIEVESESTINA DI CESENA PINEROLO PINEROLO PINEROLO PINEROLO PINZOLO PINZOLO PINZOLO PINZOLO PISOGNE PISTOIA POLLONE POMBIA PONT SAINT MARTIN PONTE DI LEGNO PONTE FELCINO PONTE IN VALTELLINA PONTE SAN NICOLO' PONTEDASSIO PONTEDASSIO PONTEDASSIO PORDENONE PORDENONE PORLEZZA PORTA CAMPORTACCIO PORTO S. ELPIDIO POTENZA POTENZA POVE DEL GRAPPA POZZA DI FASSA POZZA DI FASSA PRATA CAMPORTACCIO PRATISSOLO DI SCANDIANO PRATO PRATO ALLO STELVIO PRATO NEVOSO PREDAZZO PREDAZZO PREMANA PREMOSELLO CHIOVENDA QUINCINETTO RASEN-ANTHOLZ RASUN RAVASCLETTO RAVENNA RAVENNA RAVENNA RAVENNA RECCO REGGIO EMILIA REGGIO EMILIA REGGIO EMILIA RESIA AL LAGO RIETI RIETI RIETI RIO DI PUSTERIA RIO DI PUSTERIA RIVA DEL GARDA RIVAROLO CANAVESE RIVISONDOLI ROCCA DI MEZZO ROCCA DI MEZZO ROCCA PIETORE ROCCAMORICE ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA ROMA
760. 761. 762. 763. 764. 765. 766. 767. 768. 769. 770. 771. 772. 773. 774. 775. 776. 777. 778. 779. 780. 781. 782. 783. 784. 785. 786. 787. 788. 789. 790. 791. 792. 793. 794. 795. 796. 797. 798. 799. 800. 801. 802. 803. 804. 805. 806. 807. 808. 809. 810. 811. 812. 813. 814. 815. 816. 817. 818. 819. 820. 821. 822. 823. 824. 825. 826. 827. 828. 829. 830. 831. 832. 833. 834. 835. 836. 837. 838. 839. 840. 841. 842. 843. 844. 845. 846. 847. 848. 849. 850. 851. 852. 853. 854. 855. 856. 857. 858. 859. 860. 861. 862. 863. 864. 865. 866. 867. 868. 869. 870. 871. 872. 873. 874. 875. 876. 877. 878. 879. 880. 881. 882. 883. 884. 885. 886. 887. 888. 889. 890.
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891. 892. 893. 894. 895. 896. 897. 898. 899. 900. 901. 902. 903. 904. 905. 906. 907. 908. 909. 910. 911. 912. 913. 914. 915. 916. 917. 918. 919. 920. 921. 922. 923. 924. 925. 926. 927. 928. 929. 930. 931. 932. 933. 934. 935. 936. 937. 938. 939. 940. 941. 942. 943. 944. 945. 946. 947. 948. 949. 950. 951. 952. 953. 954. 955. 956. 957. 958. 959. 960. 961. 962. 963. 964. 965. 966. 967. 968. 969. 970. 971. 972. 973. 974. 975. 976. 977. 978. 979. 980. 981. 982. 983. 984. 985. 986. 987. 988. 989. 990. 991. 992. 993. 994. 995. 996. 997. 998. 999. 1000. 1001. 1002. 1003. 1004. 1005. 1006. 1007. 1008. 1009. 1010. 1011. 1012. 1013. 1014. 1015. 1016. 1017. 1018. 1019. 1020. 1021.
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1022. 1023. 1024. 1025. 1026. 1027. 1028. 1029. 1030. 1031. 1032. 1033. 1034. 1035. 1036. 1037. 1038. 1039. 1040. 1041.
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Germany 1042. 1043. 1044. 1045. 1046. 1047. 1048. 1049. 1050. 1051. 1052. 1053. 1054. 1055. 1056. 1057. 1058. 1059. 1060. 1061. 1062. 1063. 1064. 1065. 1066. 1067. 1068. 1069. 1070. 1071. 1072. 1073. 1074. 1075. 1076. 1077. 1078. 1079. 1080. 1081. 1082. 1083. 1084. 1085. 1086. 1087. 1088. 1089. 1090. 1091. 1092. 1093. 1094. 1095. 1096. 1097. 1098. 1099. 1100. 1101. 1102. 1103. 1104. 1105. 1106. 1107. 1108. 1109. 1110. 1111. 1112. 1113. 1114. 1115. 1116. 1117. 1118. 1119. 1120. 1121. 1122. 1123. 1124. 1125. 1126. 1127. 1128. 1129. 1130. 1131. 1132. 1133. 1134. 1135. 1136. 1137. 1138. 1139. 1140. 1141. 1142. 1143. 1144. 1145. 1146.
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1147. 1148. 1149. 1150. 1151. 1152. 1153. 1154. 1155. 1156. 1157. 1158. 1159. 1160. 1161. 1162. 1163. 1164. 1165. 1166. 1167. 1168. 1169. 1170. 1171. 1172. 1173. 1174.
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Austria 1175. 1176. 1177. 1178. 1179. 1180. 1181. 1182. 1183. 1184. 1185. 1186. 1187. 1188. 1189. 1190. 1191. 1192. 1193. 1194. 1195. 1196. 1197. 1198. 1199. 1200. 1201. 1202. 1203. 1204. 1205. 1206. 1207. 1208. 1209. 1210. 1211. 1212. 1213. 1214. 1215. 1216. 1217. 1218. 1219. 1220. 1221. 1222. 1223. 1224. 1225. 1226. 1227.
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France 1228. 1229. 1230. 1231. 1232. 1233. 1234. 1235. 1236. 1237. 1238. 1239. 1240. 1241. 1242. 1243. 1244. 1245. 1246. 1247. 1248. 1249. 1250. 1251. 1252. 1253. 1254. 1255. 1256. 1257. 1258. 1259. 1260. 1261. 1262. 1263. 1264. 1265.
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Switzerland 1314. 1315. 1316. 1317. 1318. 1319. 1320. 1321. 1322. 1323. 1324. 1325. 1326. 1327. 1328. 1329. 1330. 1331. 1332. 1333. 1334. 1335. 1336. 1337. 1338. 1339. 1340. 1341. 1342. 1343. 1344. 1345. 1346. 1347. 1348. 1349. 1350. 1351. 1352. 1353. 1354. 1355. 1356. 1357. 1358. 1359. 1360. 1361. 1362. 1363. 1364. 1365. 1366. 1367. 1368. 1369. 1370. 1371. 1372. 1373. 1374. 1375. 1376.
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Spain 1377. 1378. 1379. 1380. 1381. 1382.
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LAST WORD BY
D AV I D E F I O R A S O
«Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me.»
E’ con questo epitaffio di Immanuel Kant, estratto dalla Critica della ragion pratica, che si apre un bell’articolo di Luca Calzolari intitolato “L’etica della responsabilità”. L’esperienza più importante che si possa vivere in montagna o in qualsiasi altro spazio aperto è l’esplorazione. Un atto nobile, appagante, ma che deve rispettare determinati equilibri naturali e porsi alcune questioni morali. Spiamo spinti e influenzati da un turismo diffuso ed aggressivo, da un’economia che pur di monetizzare è disposta a trascurare l’ambiente ed il paesaggio in cui viviamo. Oggi, sempre più, anche il racconto del proprio gesto è ritenuto più importante del mondo esplorato. L’esplorazione o l’impresa sempre più funzione del marketing di se stessi. Una passione non è più tale, quando si trasforma in morboso voyerismo. Solo facendo ciascuno i conti con la propria coscienza, si potrà davvero essere espressione della vera esplorazione.
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