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Riscoprire l’armonia del gesto natatorio attraverso il metodo Feldenkrais Martina Laccisaglia
RISCOPRIRE L’ARMONIA DEL GESTO NATATORIO ATTRAVERSO IL METODO FELDENKRAIS
Comprendere il proprio corpo ed evadere dalla monotonia è la spinta vincente per migliorare le nostre abilità acquatiche, coordinando ogni singolo movimento con precisione, agilità e minor sforzo possibile
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L’uomo discende dai pesci. Conclusioni a cui sono giunti diversi paleontologi, dopo anni di ricerca sull’evidenza che ci fu almeno un essere vivente “di transizione” dalla vita marina a quella terrestre. L’am biente acquatico è l’elemento dove inizia e si sviluppa ogni forma di vita. Nel grembo materno il bam bino è immerso nel liquido amniotico, che lo avvolge e protegge. La sinergia tra bracciata, gamba ta e un corretto ritmo respiratorio agisce positivamente sulla postura, sulla coordinazione e sulla fluidità dei movimenti in acqua. Perché allora nuotare può provocare paura e ansia ed è spesso difficile farlo senza stancarsi? Come può il Me todo Feldenkrais aiutarci a superare questi limiti? ‘’Il movimento è vita. La vita è un processo. Migliora la qualità del processo e migliorerai la qualità della vita’’ scrive Moshe Feldenkrais, il secolo scorso, indicando il movimento come elemento fondamentale della vita in quanto allinea azione, emozione, sentimento e pensiero. In natura, anche il più pic colo gesto coinvolge l’insieme ed è funzionale e necessario per facili tare gli atteggiamenti nella nostra vita quotidiana. Migliorare l’abilità, trasformare il dif
ficile in facile e il facile in piacevole: solo così ogni attività diventa parte di noi. Movimenti strutturati in sequenze precise permettono al cervello di cambiare velocemente l’organizzazione delle proprie risposte, muscolari e scheletriche, durante l’azione. È necessario eliminare gli schemi e i modelli che la società ci impone ogni giorno per essere
finalmente liberi di esprimersi. Mentre nuotiamo non dobbiamo solo vincere una resistenza, ma dobbiamo fare i conti con una ri dotta percezione dei sensi (tatto, vista e udito), con un diverso assetto del corpo (verticale/orizzontale), con una riduzione degli effetti della forza di gravità e con una respira zione che diventa “volontaria”. Sen
za affidarci a programmi ridotti a serie di esercizi ripetitivi per allena re “parti” (addominali, glutei, braccia ecc.) o per rafforzare/allungare/ tonificare specifici muscoli, occorre sperimentare schemi motori più complessi e completi ritrovando l’armonia del movimento. Perfezionare la tecnica e la capacità di apprendimento ci permette non solo di migliorare ampiezza, continuità e frequenza della brac ciata; ma anche la respirazione e la coordinazione. Inoltre, è possibile ritrovare ritmo e leggerezza anche nell’affrontare allenamenti costanti e faticosi. Sono molti gli sportivi di diverse discipline che negli ultimi anni si sono affidati a questo metodo per ri-apprendere come gesti abituali diventino più fluidi con minor sforzo e maggior consapevolezza.