2 | 2018
HEIMATSCHUTZ PATRIMOINE
Finestra in lingua italiana
Sentieri storici
EDITORIALE
TEMI D’AT TUALITÀ
L’Heimatschutz in cammino
IL COMMENTO
Già da tempo l’Heimatschutz Svizzera si preoccupa del tema delle vie di comunicazione storiche e della loro integrazione nel paesaggio. Vie, sentieri e strade collegano natura e cultura architettonica, il paesaggio naturale e quello urbano. Per questo sono da sempre al centro degli interessi della nostra associazione. Ne danno prova iniziative quali l’opuscolo Die schönsten Spaziergänge der Schweiz/Les plus belles promenades de Suisse, la vendita del Tallero del 2004 per un programma specifico di ViaStoria, come anche vari progetti per la conservazione dei sentieri e delle vie di comunicazione storiche. Con la pubblicazione di Heimatschutz unterwegs/Destination patrimoine abbiamo iniziato una serie che intende onorare questo importante tema in una forma nuova. Il presente numero svela inoltre diversi retroscena interessanti e mostra l’importanza storica di strade e sentieri. Un’intervista a Marion Sauter spiega quanto sia complessa e sfaccettata la storia delle vie di comunicazione e mostra ciò che è possibile scoprire e comprendere partendo da questo patrimonio culturale. Presentiamo inoltre il punto di vista dell’Ufficio federale delle strade per quanto riguarda le sfide per la conservazione e il rimodernamento di tratti particolarmente preziosi della rete stradale. Le attività dell’Heimatschutz Svizzera nell’ultimo anno sono state tanto numerose quanto variegate. Per avere un quadro d’insieme sul nostro impegno troverete in allegato al presente numero anche il rapporto annuale 2017. Peter Egli, Redattore
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L’anno del patrimonio culturale unisce le persone L’Anno europeo del patrimonio culturale 2018 unisce le persone al di là delle frontiere e ci rammenta una storia spesso tanto gloriosa quanto dolorosa. Nel corso dell’anno, l’Heimatschutz Svizzera finanzia con i proventi della vendita del Tallero oltre ottanta iniziative di grande interesse organizzate dalle sezioni cantonali in tutto il paese. Uno dei momenti culminanti dell’Anno del patrimonio culturale sarà l’assegnazione in agosto del Premio Wakker alla Nova Fundaziun Origen di Riom. Nel piccolo villaggio di montagna si respira la storia dell’emigrazione grigionese, di quelle persone che per secoli dovettero lasciare il proprio paese per stabilirsi a San Pietroburgo, Berlino, Odessa o Parigi. Alcuni di loro si rovinarono, altri invece investirono parti considerevoli delle proprie fortune in grandi alberghi e case patrizie. Su iniziativa del suo intraprendente direttore, il programma estivo del Festival Origen sarà dedicato alle relazioni tra i Grigioni e la Russia zarista alla vigilia della rivoluzione. In passato i turisti russi pernottavano al Posthotel Löwen a Mulegns, sulla strada per il passo dello Julier, per poi andare a riprendersi dal faticoso viaggio nei bagni termali dell’Engadina. Giovanni Netzer si è interessato a questi viaggiatori, il cui ricordo quest’anno viene evocato nelle coreografie e negli spettacoli teatrali del Festival. Il patrimonio culturale come dono e responsabilità Questo piccolo villaggio diventa così una nuova patria per artisti e ospiti da tutto il mondo: sono questi immigrati che fanno rivivere edifici storici che altrimenti rimarrebbero vuoti. E così, il passato diventa futuro nella vita culturale di Surses, nelle leggendarie sale del Posthotel Löwen, nella spettacolare torre temporanea sul passo dello Julier e nel maneggio coperto di St. Moritz. È qualcosa che unisce le perso-