3 | 2016
HEIMATSCHUTZ PATRIMOINE
Finestra in lingua italiana
La tutela del patrimonio su scala internazionale
EDITORIALE
TEMI D’AT TUALITÀ
Morte a Venezia
IL COMMENTO
Venezia ha attirato ed entusiasmato da secoli un’infinità di persone. Il film di Luchino Visconti Morte a Venezia, tratto dall’omonimo romanzo breve di Thomas Mann, ha suscitato nel 1971 il mio interesse per l’architettura della Serenissima. L’attrattiva esercitata sta costando alla città lagunare un prezzo altissimo. Centinaia di migliaia di turisti sciamano nelle calli, seguendo le indicazioni del telefonino, gigantesche navi da crociera accostano a Piazza San Marco, snaturandone l’aspetto. Europa Nostra, l’associazione mantello delle organizzazioni attive nel campo della tutela del patrimonio culturale, ha suonato il campanello d’allarme per il pericolo di morte che corre la città. Plácido Domingo, Presidente di Europa Nostra, ha parlato di questo e d’altro nell’intervista riassunta in questa «Finestra». In occasione della XV Biennale di architettura, la Bundesstiftung Baukultur è stata invitata a presentare una serie di incontri volti a sviluppare la nostra rete internazionale. All’inaugurazione avvenuta a Palazzo Barbarigo della Terrazza, ho avuto l’opportunità di presentare l’Heimatschutz Svizzera e le sue attività. Questo interessante scambio di esperienze ci sarà utile in vista della celebrazione nel 2018 dell’Anno europeo del patrimonio culturale. L’Heimatschutz Svizzera ha già avviato i lavori preliminari: abbiamo creato una coalizione di quindici organizzazioni elvetiche per condurre una campagna nazionale e vareremo un nostro progetto digitale per rilanciare la Lista rossa.
Il clima, doppia minaccia per il patrimonio
Adrian Schmid, Segretario generale dell’Heimatschutz Svizzera
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Questa primavera, l’UNESCO ha suonato il campanello d’allarme, affermando in un suo rapporto che il cambiamento climatico sta diventando una delle principali minacce per molti siti del patrimonio mondiale. Non meno di trentun monumenti naturali e culturali ripartiti in ventinove paesi sono assai esposti al degrado dovuto all’aumento delle temperature, alla fusione dei ghiacciai, all’innalzamento del livello dei mari, a una moltiplicazione dei fenomeni naturali estremi, alle siccità più marcate e alla maggior durata della stagione degli incendi. «Il cambiamento climatico sta influenzando siti del patrimonio mondiale in tutto il mondo», ha ricordato Adam Markham, autore principale del rapporto. Alcune statue dell’Isola di Pasqua stanno per essere inghiottite dal mare a causa dell’erosione costiera. Alcune barriere coralline tre le più importanti al mondo, come le isole della Nuova Caledonia nel Pacifico occidentale, subiscono un processo di sbiancamento di un’ampiezza mai vista prima a causa dei mutamenti climatici. Anche Venezia, e saranno pochi a stupirsene, è uno dei tanti siti minacciati. Europa Nostra, l’organizzazione mantello del patrimonio europeo (di cui l’Heimatschutz Svizzera è tra i membri fondatori), aveva dichiarato qualche giorno prima che la Città dei dogi e la sua laguna erano in Europa il luogo più in pericolo. Il tenore Plácido Domingo, Presidente di Europa Nostra, l’ha detto chiaro e tondo: l’innalzamento del livello del mare, l’enorme pressione turistica, le navi gigantesche, il dragaggio dei canali, l’erosione dei fondali marini, l’inquinamento e la pesca industriale mettono a repentaglio l’integrità e l’esistenza stessa della laguna e della città. I paesi che lo scorso dicembre hanno preso parte alla Conferenza COP 21 di Parigi hanno adottato un accordo alquanto ambizioso per contenere il riscaldamento climatico.