Heimatschutz/Patrimoine 4-2015: Finestra

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4 | 2015

HEIMATSCHUTZ PATRIMOINE

Finestra in lingua italiana

I musei svizzeri

EDITORIALE

TEMI D’AT TUALITÀ

Luoghi di storie e di saperi

IL COMMENTO

Nell’ultima pubblicazione della collana di guide tascabili intitolata Die schönsten Museen der Schweiz – Wissen und Geschichten/Les plus beaux musées – Savoirs et histoires l’Heimatschutz Svizzera presenta cinquanta musei che rappresentano un bell’esempio delle valorizzazioni reciproche che possono nascere tra museologia, allestimento e architettura. I musei presi in esame offrono approcci e prospettive interessanti, danno risalto al patrimonio del passato materiale e immateriale del nostro paese, contribuendo in tal modo alla sua salvaguardia e al suo sviluppo. Col sottotitolo Wissen und Geschichten/Savoirs et histoires, la guida propone una serie di istituzioni di carattere scientifico e sociale. La selezione effettuata riflette la grande varietà del paesaggio museale elvetico. L’opuscolo presenta infatti musei rinomati e altre istituzioni meno conosciute. Per conservare il loro ruolo, i musei devono costantemente adeguarsi al mutare delle esigenze. Gli spazi espositivi e il patrimonio conservato devono riuscire a mantenere un rapporto qualitativamente elevato con la realtà del momento. Per diventare un luogo di scambio e di confronto, occorre quindi conoscere le esigenze della popolazione e tenerne debito conto. Le pagine seguenti gettano uno sguardo sulle molte sfide che attendono questi luoghi di storie e saperi tanto preziosi quanto affascinanti.

La punta dell’iceberg

Peter Egli, redattore

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Il Gottardo: sorgenti del Ticino, del Reno, della Reuss e del Rodano. Ridotto nella seconda guerra mondiale. Asse di transito nord-sud. Tutte queste cose assieme ne fanno un riferimento per l’Europa. Nel mese di febbraio 2016, i cittadini dovranno esprimersi sulla costruzione di una seconda canna tra Göschenen e Airolo. Una decisione che mette in discussione il dettato costituzionale approvato dal popolo circa il trasferimento su rotaia del traffico transalpino. La nuova ferrovia transalpina (NFTA) sarà inaugurata nel giugno dell’anno prossimo. Si tratta di un’opera grandiosa, frutto del lavoro di ingegneri e lavoratori specializzati provenienti da diversi paesi. È su questo asse ferroviario, e non più su strada, che dovranno viaggiare le merci. Chi vive al di qua si sentirà più vicino a chi risiede al di là della catena alpina. L’Heimatschutz Svizzera, assieme a numerose altre organizzazioni operanti a tutela dell’ambiente, della natura e del paesaggio, ha seguito per vent’anni e con attenzione i lavori di costruzione del più lungo traforo di base al mondo. Dai primi progetti presentati nel settembre del 1994 in poi, Martin Furter ha controllato in veste di rappresentante dell’Heimatschutz Svizzera e di altre associazioni ambientaliste i cantieri, le deponìe e i tracciati. Facendo leva sul diritto di ricorso delle associazioni e stabilendo contatti costruttivi, è per esempio riuscito a salvare il ponte in acciaio a Erstfeld, un monumento militare, o la mulattiera dell’Oberalp a Sedrun, una via di comunicazione storica. Anche la fisionomia di Plauns è stata rispettata costruendo un villaggio temporaneo con baracche-contenitori. Si è pure rinunciato alla deponìa nelle gole del Piottino, che avrebbe cancellato le tracce dell’antica via del San Gottardo. Il paesaggio antropico ha potuto essere conservato con la cura di vecchi alberi di castagno. Per la Villa Negroni di Vezia, sono stati adottati provvedimenti di protezione per salvaguardare il monumento.


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