Heimatschutz/Patrimoine 4-2017: Finestra

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4 | 2017

HEIMATSCHUTZ PATRIMOINE

Finestra in lingua italiana

Tradizioni viventi

EDITORIALE

TEMI D’AT TUALITÀ

Dal Chalandamarz alle tradizioni urbane

IL COMMENTO

Con la festa del Chalandamarz, i bambini scacciano l’inverno a scampanate. Tradizione delle regioni di lingua romancia, a molti è nota grazie al racconto illustrato per bambini Una campana per Ursli di Selina Chönz e Alois Carigiet. Dal 2012, questa usanza documentata sin dagli inizi del XIX secolo è inventariata come «Pratica sociale» nella Lista delle tradizioni viventi in Svizzera dell’Ufficio federale della cultura. La Lista delle tradizioni viventi è stata aggiornata quest’estate e ora contempla 199 espressioni del patrimonio culturale immateriale svizzero. L’elenco è stato esteso prestando particolare attenzione alle tradizioni in ambito urbano, per esempio alle corse di casse di sapone a Berna, al giardinaggio urbano a Zurigo o alle sculture di neve alla Chaux-deFonds. Nelle seguenti pagine, potrete leggere interessanti contributi per meglio conoscere il patrimonio culturale immateriale e le tradizioni viventi. Il patrimonio culturale, immateriale e materiale sarà al centro della nostra attenzione anche l’anno prossimo: l’Heimatschutz Svizzera e le sue sezioni hanno previsto numerose iniziative e nuove pubblicazioni in occasione dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018. Nell’attesa, vi auguro un’interessante lettura di questo numero, buone feste e un felice anno nuovo. Peter Egli, Redattore

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I profondi mutamenti dovuti alla digitalizzazione Ho comprato il mio primo computer nel 1986. Era un Apple Macintosh privo di disco rigido, il cui sistema operativo andava caricato ogni volta con dischetti. Trent’anni dopo, i rivolgimenti sociali ed economici della digitalizzazione sono evidenti in tutto il pianeta, con tutti i rischi e le sfide che ciò comporta. Gli attacchi informatici minacciano costantemente le reti e i dati di autorità, aziende e organizzazioni non governative. I progressi dell’intelligenza artificiale rimettono in discussione valori che consideravamo inveterati. Con la forte pressione esercitata dalle reti di condivisione sulla carta stampata, assistiamo all’erosione dei canali di comunicazione tradizionali. In soli dieci anni, lo smartphone è diventato la cassetta degli attrezzi di cui ci serviamo per una quantità di operazioni quotidiane. Di questo oggetto che ci accompagna giorno e notte in qualsiasi luogo, l’anno scorso se ne sono venduti 1,4 miliardi di pezzi e il nuovissimo modello della Apple introduce ora nuovi parametri di riferimento. Anche l’Heimatschutz Svizzera deve fare i conti con la digitalizzazione. Per agire al passo coi tempi e attuare più rapidamente progetti di tutela del patrimonio architettonico e dei paesaggi antropici, espandiamo la nostra comunicazione su piattaforme quali Facebook, Twitter e Instagram. Desideriamo infatti trarre vantaggio da uno scambio continuo, diretto e in rete, anche con i nostri membri e donatori. È nostra intenzione rimanere un punto di riferimento e di contatto per l’opinione pubblica e i professionisti del settore. Il nostro successo futuro dipende dall’impegno che metteremo nello sviluppo di queste interazioni e dalla prontezza con la quale sapremo rispondere sui media sociali. Nel corso dell’anno corrente, ho quindi assunto per il Segretariato due nuovi collaboratori della generazione dei nativi digitali. Anche la di-


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