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Rivoluzione scientifica

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Le origini

Le origini

rivoluzione scientifica

1603

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Con l’Uranometria (atlante stellare), prodotto da Johann Bayer e pubblicato da Cristoforo Magno, si apre l’età d’oro dei grandi atlanti celesti; 51 tavole in cui vengono collocate le stelle, attraverso coordinate.

1626

“Rosa Ursina sive sol” di Christoph Sheiner, astronomo e fisico tedesco, che illustra i modelli seguiti dalla rotazione del sole. Nell’opera mostra con dei grafici le traiettorie seguite dalle macchie solari durante il moto di rotazione del sole. I dati numerici relativi all’orbita solare sono un primo esempio dell’operazione di quantificazione dei fenomeni naturali che vengono tradotti in una forma grafica compatta. Questi illustrati da Sheiner sono delle forme grafiche quasi moderne. Christopher Scheiner ha presentato un’idea che Tufte (1983) avrebbe in seguito chiamato il principio dei “piccoli multipli” per mostrare le mutevoli configurazioni delle macchie solari nel tempo.

1644

Michael Florent Van Langren, astronomo alla corte di Spagna, nel 1644 realizzò un’opera degna di nota. Rappresentò su un asse le stime della distanza longitudinale tra Toledo e Roma che risultavano dalle osservazioni di dodici diversi astronomi. Riportando le misurazioni su un grafico piuttosto che in una tabella, diventava immediato notare la loro ampia dispersione. In vari Paesi europei cominciarono a diffondersi le prime sistematiche raccolte di dati relativi alle attività umane. La statistica demografica ebbe origine nel 1600 insieme alla cosiddetta “politica aritmetica” che raccoglieva e studiava i numeri relativi alla popolazione, alle terre, alle tasse, al valore delle merci, all’agricoltura, per dare una dimensione dello stato di salute di una nazione.

1666

L’ieale combinatorio “Charateristica Universalis” di Leibniz consiste nella costruzione di un sistema di calcolo attraverso cui si potesse derivare la totalità del sapere a partire da alcune premesse e regole di inferenza originarie, segna la nascita del sogno computazionale. Leibniz vuole individuare un algoritmo che riduca la dimostrazione a calcolo. La riduzione della totalità dei dati a un sistema unico è un problema molto attuale, basti pensare all’enorme dimensione quantitativa di dati e alla difficoltà nel combinarli. L’infografica si basa sulle due teorie fondamentali della scienza aristotelica, la fisica e la logica. Notiamo una differenza con le visualizzazioni attuali, poich+ qui non vi è alcuna presenza di numeri. L’uso della raffigurazione delle informazioni in età antica è prevalentemente riferito a concetti generali, sarà solo con la scienza che si aprirà la strada al trattamento matematico dei dati.

1669

Huygens, fisico e matematico olandese, sfruttò le coordinate cartesiane e i primi studi sulla probabilità per rappresentare su un grafico la prima funzione di distribuzione di probabilità continua. La funzione forniva una primordiale idea di aspettativa di vita ed era basata sui dati raccolti da John Graunt, statistico britannico, che organizzò in una tabella i numeri relativi alla mortalità della popolazione londinese, suddivisi per anno, sesso, età e causa di morte ai tempi della peste.

1679

Cartesio apre la strada alla geometria analitica e al sistema di coordinate bidimensionali. Diagramma cartesiano è un diagramma che fa riferimento ad un sistema cartesiano bidimensionale, costruito dall’asse delle ascisse (asse x) e dall’asse delle ordinate (asse y).

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