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Per non sbagliare

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4.7 Ispirazione

4.7 Ispirazione

19. Rappresentazione di grafico a bolla. La prima bolla rappresenta 80 miliardi di dollari. Quanto rappresenterà la bolla al suo interno?

20. La Repubblica (23/03/2017 pag. 11). Per non sbagliare Di seguito degli esempi che riguardano scelte poco coerenti: I. L’utilizzo di diagrammi a bolle è sempre più frequente, molte volte viene utilizzata per evidenziare delle differenze che in realtà il nostro occhio non percepisce, esso riesce meglio a creare dei confronti e delle relazioni attraverso un grafico a barre. II. I diagrammi a torta son quelli più utilizzati, pur avendo delle evidentissime mancanze. Questi diagrammi esprimono probabilmente meglio di qualunque altra visualizzazione il rapporto tra la parte e l’intero. Il loro limite è la difficoltà di comunicare qualcosa di più specifico. Quando le sezioni sono di dimensione equivalente, può essere difficile capire quale sia la più grande. Per questi motivi si deve fare molta attenzione nell’uso di questa forma grafica. Non usare torte se lo scopo primario è confrontare la dimensione delle sezioni Mettere a confronto due grafici a torta, per il nostro occhio è quasi impossibile confrontare due fette, a volte molto simili, di un grafico a torta. Bisogna inoltre ricordarsi che in un grafico a torta le percentuali delle sezioni devono dare il totale 100, se la somma è diversa, qualcosa non va. Grafici a torta che non rispettano i canoni definiti dalle convenzioni internazionali. In un articolo del Corriere della Sera (27/01/2017 pag. 2) si parla di processi, condanne e ricorsi. Viene utilizzato un grafico a torta per illustrare le percentuali dei vari tipi di reato. Il primo errore consiste nel fatto che la porzione più rilevante, che in questo caso è il 18,1% dovrebbe partire dal centro in alto e andare in senso orario. Il secondo errore: i valori non dovrebbero mai essere più di cinque.

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21. La Repubblica (11/05/2017 pag. 7).

22. La Repubblica (06/05/2017 pagg. 2-3). III. In un diagramma cartesiano gli intervalli di tempo devono essere rappresentati in maniera coerente e veritiera. In questo diagramma, all’equidistanza degli intervalli di una scala temporale tracciata sull’asse delle ascisse non corrisponde l’equidistanza dei periodi considerati. In un diagramma cartesiano la linea di base deve partire dal valore 0. In questo esempio notiamo che i dati sono troncati e dunque rappresentano una grave deformazione. Inoltre l’andamento nel tempo di una variabile viene esagerato attraverso la scelta di una scala delle ordinate (quella della variabile visualizzata) inopportuna. Infatti viene mostrata la variazione della percentuale di copertura vaccinale in età pediatrica in Italia per varie patologie dal 2000 al 2015. La scala della percentuale per la Poliomielite può variare nel grafico da un minimo di 93,2% a un massimo di 96,8%. E i valori registrati vanno da un minimo di 93,4% a un massimo di 96,8%. Vale a dire si estendono praticamente per tutta la scala visibile a disposizione in questo diagramma. Questo ha un effetto di esagerazione nella percezione visiva del fenomeno che tende a rendere il fatto visualizzato più ampio ed esasperato di quanto non sia il dato stesso.

IV. Le figure geometriche bidimensionali (cerchi, rettangoli, quadrati) possono essere utilizzate per rappresentare misure lineari solo a patto di tener presente che le aree sono proporzionali ai quadrati delle misure lineari (il raggio, per il cerchio, il lato per il quadrato, ecc.) Nella figura 22 si vede a colpo d’occhio che se il valore delle piante sequestrate ad esempio in Sardegna è pari 11.459, il valore dello stesso parametro in Sicilia, basandosi su un confronto di aree dei cerchi rossi, non può essere 23.894. Infatti quest’ultimo valore è di poco superiore al doppio, mentre il valore a colpo d’occhio dell’area del cerchio sulla Sicilia è ben maggiore del doppio. Se lo si misura, il cerchio della Sicilia ha un diametro superiore al doppio di quello della Sardegna, con l’ovvia conseguenza che l’area misura oltre quattro volte tanto.

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