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CONTENUTI 40
Lettera dell'Editor 14 Cover story e articolo "Inclusivity Goals" - 18 I nuovi volti della Moda - 34 Layer of Love - editoriale 40 Garden - editoriale 52 Annahstasia Enuke modella e cantante editoriale+intervista 62 Morning After - editoriale 74 Parliamo di Body Positivity con la modella Marciel Hopkins - 88 In Bloom - editoriale 94 No Name - editoriael 102 FASHION I Must Have da non perdere per la SS'20 - 114 Blanc Et Noir - editoriale 130 ARTE Mostre da non perdere 143 Intervista all'artista Jade van der Mark 62 Shake Appeal - editoriale 152 ACCESSORIES Una Guida ai best trend per scaldare l'estate '20 - 164 Blurred Glow - editoriale 170 BEAUTY Prodotti Beauty per la primavera estate? La risposta è il "Basic Care" 178 Shining Flowers editoriale 188 Say Geek's Name editoriale 204 DESIGN Intervista con l'architetto Laurent Troost - 214 Drive to 70s - editoriale 222 PARADISE La nostra vacanza sostenibile in Brasile. Scopri con noi 4 luoghi top - 230
LETTERA DELL'EDITOR
P
assword: R/Evolution. Rivoluzione fa rima con Evoluzione. Come in tutte le cose, bisogna cambiare per andare avanti e crescere. Bisogna accettare il rischio dato dai cambiamenti climatici e fare qualcosa, bisogna prendere delle posizioni e, in questo, la moda è da sempre stata grande portavoce di importanti movimenti. Parliamo in inclusività , di body positivity, di gender fluidity, di tutto il cambiamento di cui la moda e le persone nel mondo hanno bisogno. Usciamo dagli stereotipi, ma sempre mantenendo lo stile "healthy" a cui Latest tiene molto. Smettiamo di essere giudici dell'umanità , liberiamoci.
Editor-in-chief Facebook: @marta.forgione Instagram: @martaforgione
Marta Forgione
LAURAASHLEY.COM
Editor’s letter PRESIDENT, CHIEF EDITOR Marta Forgione m.forgione@latestmagazine.net via Raimondo Scintu, 78 - 00173 Rome (Italy) LAYOUT Marta Forgione CONTRIBUTORS: FASHION EDITOR Giulia Greco WRITERS Giulia Greco Ludovica Mucci Federica Caiazzo Marta Forgione PHOTOGRAPHERS Frank Widemann, Raffaele Marone Domenico Petralia, Patrick Schwalb, Quirin Siegert, Piotr Krawczyk, Hubert Zielinski, Rodrigo Cid, Charl Marais, Fabio Bozzetti, Weronika Kosińska, Lucia Arana, Damian Weilers, Taahir Matthews AGENCIES INVOLVED New York models, Monster mgmt, Passepartout4u, Mirrrs Models, Rebel Models, Heroes New York, Blossom Management, Select, One Represents, Brave Models, Atomo Management, NEXT Milan, A-Management, Close Up team, Iconic, Selective Management, Women360 MGMT, ProductionLink ADVERTISING adv@latestmagazine.net Roma, Italia 2020 | p.iva 15126391000 ROC registration n. 32682 Publicazione Biannuale by LATEST srls unipersonale in Marzo/Aprile e Settembre/Ottobre. Stampato da Facciotti s.n.c
AMARA.COM
Inclus
GOALS
p.18
sivity
Photography Rodrigo Cid Style Tiffani Williams Photo assistant Romek Rasenas Style assistants Natalia Jhete, Ayo Nzinga Hair Style Michiko Boorberg using Bumble & Bumble Makeup Claudia Oyanedel using Make Up For Ever Casting direction Eric Cano Models Dominique Babineaux, Ruby Campbell, Violet Threlfall all c/o Heroes New York Location Brooklyn Grain Studios
Inclusività nel Fashion perché è così importante oggi e come cambierà il business? According to BOF “the women’s plus-size market in the US alone is worth an estimated $30.7 billion, according to Coresight Research. The potential global market for adaptive clothing, which is specifically designed to take into account the needs of people with disabilities or health conditions, is estimated at nearly $290 billion. Consumers in Muslim countries spent $270 billion on clothes and apparel in 2017, according to a report by Reuters and DinarStandard. That number is expected to grow to $361 billion by 2023.” Il 2020 è iniziato per tutti con una lista di buoni propositi molto più lunga del solito. Questo vale anche per i fashion insiders (designers, giornalisti, celebs e chi più ne ha più ne metta) che, dopo anni passati nell’aria rarefatta del fashion system, si sono trovati a dover fare i conti con una vera e propria rivoluzione, in un tempo relativamente breve. La rivoluzione del “politicamente corretto” è una rivoluzione alla seconda, perchè sta correndo parallelamente su due binari. Da un lato la sostenibilità, tema principale del 2019 che ha tutta l’aria di espandersi negli anni a venire. Dall’altro il rispetto culturale e l’inclusivity, una parola così aerea e poco definita che ha però il potere di esplodere come una bomba a mano e far vacillare compagnie mastodontiche dalle fondamenta. Gli esempi sono innumerevoli: Dolce&Gabbana, Gucci, Prada, ma anche Business of Fashion e l’editor in chief di Vogue Brazil solo per citarne alcuni, che si sono trovati a fare ammenda pubblica su Internet per errori (grossolani) commessi sulle loro piattaforme.
words Giulia Greco - fino a pagina 33 In cover e apertura, da sinistra: Ruby: Giacca Daily Paper | Body R.U.B.S. | Shorts PH5 Dom: Dolcevita, Pantaloni Dirty Pineapple|Top corto PH5 Violet: Camicetta & Pantaloni Daily Paper | Guanti Wing & Weft |Anello Ming Yu Wang Qui: Cappellino R.U.B.S
p.20
Da sinistra, Ruby: Abito PH5 |Cintura DromE | Violet: Giacca, Pantaloni Assembly | Scarpe Miista Dom: Top, Pantaloni DromE | Blusa R.U.B.S | Orecchini Ming Yu Wang | Scarpe Reike Nen
p.23
The Internet is the best place to start, even though it is often a double-edged sword. Certain informations, however, are clear and indisputable and constitute the essential background we all should have. For example, knowing the fabrics, their origin and their processing. Give preference to natural fibers such as wool, cotton, viscose or hemp (yes, hemp! The most innovative and at the same time the oldest fiber) is very important, though not sufficient. Synthetic and artificial fibers, which come mainly from plastic, are extremely harmful not only during production but also after, during their life. Not everyone knows that Proprio Internet è, a ben guardare, il responsabile (che il termine sia letto every time a polyester garment is washed it releases a certain amount in maniera positiva o negativa sta al lettore deciderlo) di questo granof plastic particles into the water that add new pollution to the dissimo rivolgimento, perchè dare voce alle masse, dargli possibilità di ecosystem, in a potentially infinite cycle. Companies that demonstrate ricerca, di confronto, di informazione in una parola, ha ribaltato drasticathey use natural fibers are usually more conscious than others. mente gli equilibri e se un tempo erano le fashion élite che dettavano le Prices and the number of items per collection is another direct way to regole del gioco, ora la situazione è ben diversa. evaluate a brand. Low prices and countless collections per year are a sign of low (if not non-existent) respect for the environment and Che il cliente ha sempre ragione è un detto vecchio di decenni, ma non è probably a truly polluting production system. Fast fashion chains are mai stato più vero di oggi, dove il pubblico non è più solo il destinatario, a sore point and talking about sustainability when considering their ma anche il creatore e ha la possibilità di esprimere opinioni a voce alta e production system seems a contradiction in terms. It is true that some farsi sentire da un pubblico potenzialmente illimitato - e potenzialmente brands try to adopt and induce positive behaviors in customers, such as d’accordo. collecting discarded clothes or recycling. However, if these measures are good, they are also very small action compared to the negative aspects Internet è l’arma finale di una società che ha lottato per anni per la of production and cannot be taken into account in the definition of democrazia e che ora la sta applicando rigorosamente, non solo dal sustainability. Every small step counts, but you need to focus on the punto di vista politico, ma in tutte le sfere del vivere sociale. bigger damage to get effective results on a large scale. In the same way, we must be careful about the research that is carried L’inclusività, per quanto porti con sè valori sociali e ideologici, nasce anthat a brand is affiliated and collaborates with NGOs and che da un calcolo out: economico schietto. Il fashion system è sempre stato humanitarian projects is, again, an commendable thing. However it is not controllato non solo da una nicchia ristretta di persone, ma era anche relevant if weditalk about production, because it does not tell us anything rivolto ad una nicchia ristretta acquirenti. Comprare abiti era una cosa, about garments and how they are made. comprare abiti alla moda era decisamente un’altra. Defining your priorities is the basis of the research. Oggi il pubblico è incredibilmente più ampio: la fetta di acquirenti più importante (e di conseguenza più corteggiata) sono i millenials, e dal punto di vista geografico il mercato occidentale ha smesso di essere il più ricco da un pezzo ormai, mentre il vicino e lontano oriente ha sempre più potere d’acquisto. Basta guardare i numeri.
Abito Kalmanovich | Orecchini Ming Yu Wang | Stivali Miista
p.105 p.143 p.63 p.25
Business of Fashion ha pubblicato i dati inequivocabili di questo cambio di direzione. “Il mercato del plus size, negli USA solamente, è stimato $30.7 miliardi” mentre “Il potenziale mercato degli abiti “adattabili”, cioè specificatamente pensati per adattarsi alle necessità di persone con disabilità o disturbi di salute, è stimato intorno ai $290 miliardi”. E ancora “gli acquirenti nei paesi di religione musulmana hanno speso $270 miliardi in abbigliamento e accessori nel solo anno 2017. Cifra che andrà ad aumentare fino a $361 miliardi entro il 2023”. Espandersi verso nuovi mercati significa anche adattarsi ad altri bisogni. Succede che, sia il mercato asiatico, sia i giovani chiedano sostanzialmente la stessa cosa: essere sè stessi, al di là dei modelli imposti. E’ bene sottolineare questa idea, perchè è facile confondere il valore dell’inclusione per un trend passeggero. Come si era detto per il greenwashing, è molto difficile poter distinguere chi fa dell’inclusività una battaglia in cui impegnarsi veramente, e chi invece la utilizza come un comodo strumento di marketing. Se è vero che tutti i nodi vengo al pettine, è anche vero che il processo richiede tempo, volontà e, soprattutto, onestà da parte di tutti. Non si parla solo di etnie diverse ovviamente: colore della pelle e tratti somatici sono le prime caratteristiche che vengono in mente ma il pubblico è molto più segmentato di così. Plus size, anziani, comunità LGBQ e persone con problemi fisici più o meno marcati, sono tutti gruppi a cui le case di moda devono cominciare a guardare se vogliono rimanere rilevanti nei prossimi anni.
Reggiseno R.U.B.S. | Pantaloni Daily Paper
p.26 p.138
p.107 p.65
Sono stati i modelli, prima ancora che il pubblico, a identificare il problema - e a proporre delle soluzioni. Naomi Campbell, tra gli altri, per la sua lunga carriera come modella, ha bene in mente come si sono evolute le cose nel corso degli anni. In una recente intervista con Vogue Italia si è dichiarata contenta della percentuale di modelle di colore che Los Angeles. Foto by Emily Berl per Artsy Dettaglio di dipinto by Damien Hirst at “The Veil Paintings” di Gagosian, Dettaglio di dipinto ©Damien Hirst in “The Veil Paintings” hanno sfilato durante le fashion weeks 2019 nelle quattro capitali aldella Gagosian, Los Angeles | foto Emily Berl per Artsy moda: il 38,8% è già un grande risultato, specialmente se paragonato agli ultimi anni ’90, dove le modelle di colore erano praticamente Damien Hirst. inesistenti. Ma non è sufficiente. Per essere incluse efficacemente nel Damien Hirst èfashion uno deisystem, principali esponentidevono del movimento pittorico le minoranze contare su una rappresentazione inglese contemporaneo e la sua geniale e personale, desta grande interna: negli ufficiarte, amministrativi, negli atelier e tra i designer, è interesse nella essenziale critica. Tema principale è la morte, che Hirst indaga che tra gli addetti ai lavori ci siano anche persone soprattutto in relazione al mondo animale che emerge dalle sue appartenenti a questi gruppieetnici e sociali. opere come un aspetto naturale della vita che accomuna tutti noi. Nonostante la tematica sè sia tradizionale, l’artistalabritannico Nel lungoinpercorso verso l’inclusione, moda devel’ha imparare a parlare ampliata in modo del tutto originale: animali morti sezionati (così altre lingue, ed ad ascoltare voci che non sono la sua.da Solo in questo mostrare sia l’interno del cadavere), di farfalle modo siche puòl’esterno sviluppare un discorsocollage veramente costruttivo, che può You with many brands like e uncollaborated famoso teschio tempestato diproduttori diamanti, alla composizione giovare a entrambi, efino consumatori. Cartier, Estee Lauder or David Webb, brands della Biennale di Venezia del 1993 composta da metà mucca e metà that have their own creative identity. How did che Hirst predilige vitello. Il mezzo non convenzionale Il d’espressione compartimento culturale stagno in cui l’occidente ha sempre vissuto, you to find thespettatore, balance between theirvuole in realtà eliminare puòmanage creare shock ma l’artista bennello saldo sui suoi pilastri millenari, non ha mai ammesso l’interferenza di artistic guidelines and your style in these il timore e il dolore che l’uomo quando si rapporta alla morte, influenze esterne,prova a meno che queste non fossero scelte appositamente collaborations? per creare una fruizione serena. Le sue istallazioni sono fruite composte dall’interno e fossero “diluite”, per essere comedifossero materiali diversi, da pittura, scultura e disegno insieme e indagano un divertissement. Many of these brands were wonderful work territorio al confine tra arte e scienza,toche l’uomo cerca costantemente with, fortunately! We worked closely together to La reazione fisica di esorcizzare attraverso la religione e la medicina. do something that felt both on brand for them istantanea che lo spettatore sperimenta davanti alle istallazioni è la and authentic to my work style.perchè There solo weredopo un brivido o un parte più importante per and l’artista, times this didn’t always happen (especially sensowhen di nausea, l’audience può iniziare una riflessione proficua sulla inmorte. the beginning), but overtime I have learned toNon fight it where cananche - or turn down the project. solo morteIma - e soprattutto - vita. “The Miraculous When there’s not a certain respect in the più criticate di Hirst e risale Journey” è una delle istallazioni scultoree collaboration it’s often very successful al 2005, realizzata per not l’inaugurazione del for nuovo Sidra Medical Center either party. At the same time there’s sometimes in Arabia Saudita. Le 14 sculture monumentali (sono alte dai 5 agli 11 ametri) challenge of èfiguring outraccontano how to create di cui composta il “viaggio” del feto dalla feconsomething authentic that works for both of you, della vita e toccando dazione fino alla nascita, celebrando il miracolo which I findinusuali fun. It may always clear from tematiche per ilnot mondo delbemedio oriente. the get go. Hirst divide la critica e accanto a chi celebra la sua arte come visionaria c’è chi ne disprezza lo stile e lo sfarzo. Materiali preziosi, strutture esagerate e moltissimi soldi spesi per attrarre fama e visibilità, senzaRuby: Giacca Daily Paper | Abito PH5 | Orecchini Ben Amun Dom:Dolcevita, Pantaloni Dirty Pineapple | Top corto PH5 | Orecchini Alexis Bittar contare la lista lunghissima di artisti a cui Hirst haViolet: “rubato” elementi e Abito PH5 | Pantaloni Daily Paper | Guanti Wing & Weft | Anello Ming Yu Wang idee, senza alcuna paura ad ammetterlo. p.107 p.29 p.59 p.67
Gli anni ’70 sono stati un’unica parentesi: guerra del Vietnam e movimenti per la liberazione hanno richiesto alla società di aprirsi verso i paesi orientali. La moda ha colto al volo l’input e ha preso a piene mani dall’immaginario etnico africano e asiatico. E’ stato anche l’unico decennio del ‘900 in cui una percentuale più alta di modelli di colore è apparsa su passerelle e magazines. Nello stesso periodo la sessualità è stata sdoganata e le icone del glam rock, come David Bowie, hanno iniziato a giocare con l’identità di genere, ridefinendo i confini tra maschile e femminile. Con gli anni ’80/’90 ritorna lo status quo che, per contrasto, sembra ancora più restrittivo e occidentalizzato che mai. Con un background simile, chi si occupa di moda e specialmente di comunicazione, ha un grande problema a comprendere le necessità di gruppi che non sono il suo stesso di provenienza. Quel che è peggio di queste campagne offensive e poco sensibili non è la trovata pubblicitaria in sè, ma il fatto che siano state approvate da un ufficio evidentemente non capace di individuare il problema. Mettersi nei panni di qualcun altro è molto più difficile di quanto sembri e comunque non è abbastanza per il futuro della moda inclusiva. Serve portare all’interno dell’organizzazione esponenti delle minoranze e dargli la possibilità di parlare - e, soprattutto, bisogna imparare ad ascoltare e comprendere.
Cappello Vlada | Pantaloni Hogan McLaughlin | Guanti R.U.B.S. | Collana Ben Amun
p.30
Total Look Miu Miu
Parlando di inclusività si può pensare per errore che questa significhi renderci tutti uguali. Inclusione non significa far parte tutti quanti dello stesso gruppo. Al contrario. Lasciare possibilità d’azione al “diverso” crea uno spazio di lavoro multiforme. E’ importante crescere in un luogo del genere, perchè solo in questo modo si può raggiungere l’obiettivo vero dell’inclusione, che è un dialogo costruttivo con le differenze. Probabilmente non smetteremo mai di considerare diverso ciò che è diverso, perchè fa parte della natura del confronto stesso, ma questo è un bene. La moda è ispirazione e creazione e non può vivere senza il diverso, che invece rappresenta la sua linfa vitale. Ciò che bisogna cambiare, in definitiva, è l’approccio: la cultura occidentale è abituata a fagocitare ciò che gli sta attorno, mentre deve imparare a fargli spazio. La strada è ancora molto lunga e i cambiamenti sono radicali. Abituati come siamo ad andare veloci è difficile fare i conti con il ciclo naturale delle cose. Un cambiamento radicale di questo tipo richiede tempo e non può avvenire dall’oggi al domani. Peccherebbe di disonestà e pochezza. Nello stesso modo in cui pecca di disonestà chi si mette in cattedra, dispensando giudizi sul lavoro altrui. In questo senso sono poco utili le semplici accuse di razzismo o di appropriazione culturale, a cui segue ben poco dialogo. L’inclusività è un terreno nuovo per tutti noi e, qualsiasi sia la nostra provenienza, dobbiamo imparare a crescerci assieme. Forse è tempo che ci stacchiamo un po’ dai valori economici e dai calcoli di profitto, anche nel sistema moda, per concentrarci invece sul suo valore sociale, culturale e artistico. Che sia questo il grande trend del 2020.
Cappotto, Pantaloni Daily Paper | Top PH5 | Orecchini Alexis Bittar
p.33
Editor’s letter
All’alba di un nuovo decennio nel mondo della moda, il team Latest ha raccolto qui alcuni nomi che hanno plasmato l'industria e che sicuramente continueranno a creare percorsi emozionanti in futuro. Da nomi ben noti e consolidati appartenenti alle industrie creative, a coloro che sono ancora in procinto di trovarne uno per sé stessi, ecco un compendio di giovani e talentuosi artisti che stanno portando una boccata d'aria fresca nel fashion business, così come una prospettiva più ampia e inclusiva dalla quale guardare le cose diversamente ed esserne ispirati.
Priya Ahluwalia Dopo la laurea in Menswear Design conseguita presso l'Università di Westminster, Priya Ahluwalia ha presentato la sua prima collezione di abbigliamento alla London Fashion Week e, da allora, il suo lavoro è stato acclamato da molte riviste di moda tra cui i-D, Vogue UK e Dazed and Confused. Priya ha trascorso molto tempo a studiare l’interessante, e molte volte non raccontato, viaggio degli abiti di seconda mano, una ricerca che insieme ad un perfetto mix tra le sue origini indiano-nigeriane e le sue radici londinesi, è al centro della sua creatività di stilista. Il suo studio dedicato alla vita degli abiti di seconda mano l'ha portata in Nigeria, dove attualmente vive la sua famiglia. Lì ha analizzato a fondo il concetto di abbigliamento usato attraverso i suoi stessi occhi, notando come molte persone indossavano abiti provenienti dall’Inghilterra. Attraverso questa entusiasmante ricerca, nasce il suo libro Sweet Lessi, che rappresenta una profonda osservazione del ciclo di vita dei vestiti e dell’idea di sostenibilità. Una dedizione che continua a alimentare la sua creatività.
I NUOVI VOLTI DELLA
MODA Words Ludovica Mucci - fino a pag. 39 Qui: Priya Ahluwalia © Matias Sauter Di fronte su: Daniel Lee (photo source Kering twitter) Di fronte giù: Indya by Willy Vanderperre
p.34
Daniel Lee Recentemente premiato con quattro riconoscimenti ai Fashion Awards 2019 tenutisi lo scorso Dicembre, Daniel Lee è stato il protagonista principale di uno dei cambiamenti più innovativi del 2019: la svolta radicale del marchio di lusso italiano Bottega Veneta. Lee è succeduto a Tomas Maier dopo 17 anni alla direzione creativa di Bottega Veneta ed è riuscito a ricostruire il marchio dalle fondamenta, rendendolo un IT brand pieno di pezzi alla moda ma sempre contraddistinti da quel tocco di esclusività di cui la casa italiana è sempre stata una degna rappresentante. Infatti, è proprio l’equilibrio tra ciò che è nuovo e ciò che dura più di una stagione, ad essere la chiave del successo dietro le creazioni di Lee.
Indya Moore Entrata nella lista del Time’s 100, Indya Moore ha soli 24 anni e rappresenta l’essenza del cambiamento, dell'inclusività e dell'accettazione di sé di cui la moda e l'industria creativa in generale avevano disperatamente bisogno. Un meraviglioso vento di novità, Moore è stata scoperta da Nicolas Ghesquière e apparsa nel Lookbook di Louis Vuitton Pre-Fall 2019, nella campagna di Calvin Klein e in alcune delle più influenti riviste di moda tra cui Teen Vogue, Elle e L’Officiel USA. Moore è anche nota per aver recitato in Pose, l'acclamata serie televisiva che ritrae la scena underground della comunità LGBTQ della New York anni '80, in cui interpreta Angel, una prostituta che matura dei sentimenti romantici per il suo cliente. Sia nella finzione che nella vita, Moore sostiene la comunità trans e utilizza i canali social, specialmente Instagram, come potenti strumenti per diffondere messaggi di accettazione e di celebrazione del sé.
Editor’s letter Campbell Addy “Essere sul set è come una danza, è una performance. Ma cerco sempre di trovare la bellezza in tutto”. Con queste parole, il fotografo Campbell Addy ha spiegato al Financial Times Fashion la sua idea di fotografia. Nato e cresciuto dalla prima generazione di immigrati ghanesi in Gran Bretagna, Campbell è cresciuto circondato dalla cultura visiva, guardando MTV e ispirato dalle icone nere degli anni '80 e '90. Dopo essersi laureato al Central Saint Martins di Londra in comunicazione e promozione, si è poi dedicato alla fotografia e ha iniziato a raccontare il mondo attraverso diversi occhi e prospettive, fortemente influenzato dalle icone del passato e dalla bellezza nella sua forma più pura. Sfidando i canoni della fotografia, Addy è riconoscibile per la sua visione rivoluzionaria della mascolinità e per il suo interesse nei movimenti politici che sostengono le identità nere. su: Courtesy of Campbell AddyStella McCartney giù: Ugbad By Solve Sundsbo
Ugbad Abdi Ha iniziato la sua carriera di modella nel 2019, ma Ugbad è già diventata un volto per molti marchi di lusso tra cui Valentino, per cui ha sfilato durante lo show Primavera/Estate 2019 a Parigi, per Burberry, Off-White e Victoria Beckham. Ha sfilato nella fall 2020 per la maggior parte dei più importanti marchi quali Lanvin, Givenchy, Etro, Fendi, Burberry, Michael Kors etc. È stata la prima modella a sfilare indossando il velo sulle passerelle di Fendi e Lanvin. Ugbad è nata in Somalia durante la guerra civile e ha vissuto per un periodo della sua vita come rifugiata in Kenya prima di trasferirsi in Iowa con la sua famiglia. Fu scoperta all'età di 18 anni e presto trasportata nel frenetico mondo della moda. Scegliendo di indossare l'hijab durante le sfilate come simbolo della sua fede, è diventata una delle voci più coraggiose che sostengono la diversità e l'inclusività insieme a Shahira Yusuf e Kadija Diawara.
p.36
su: Bethany Williams by Richard Dowker giù: Bethany fall 2020 men collection
Bethany Williams L’Equilibrio tra moda e attivismo è sempre stata una sfida che sembrava impossibile da vincere ma Bethany Williams, insignita del premio British Emerging Talent – Menswear ai Fashion Awards 2019, sembra aver stabilito un’armonia tra le due parti. Williams ha iniziato la sua carriera nella moda lavorando part-time in una rivista, orientandosi successivamente verso il design. Durante i suoi studi al London College of Fashion, ha svolto delle attività di volontariato in rifugi e nelle mense di Brighton, perpetuando con dedizione un impegno che non ha mai abbandonato. Infatti, il volontariato è rimasto una costante anche nella sua vita da stilista. Bethany è sempre in contatto con diverse associazioni di beneficenza come la Vauxhall Food Bank, la Mobile Library Charity e il rifugio femminile Adelaide House. Anche la sostenibilità è al centro del suo spirito creativo. Il suo brand ha presentato tre collezioni interamente realizzate con tessuti realizzati a mano, capi riciclati e jeans di seconda mano. È stata notata dai vertici dell'industria della moda per il suo eccellente operato, ottenendo il consenso di persone dal calibro di Anna Wintour e Nicolas Ghesquière.
Lil Miquela
Editor’s letter
All’avvento di una nuova decade della storia della moda, non possiamo che includere Lil Miquela nella lista dei nuovi volti del futuro, essendo una delle prime rappresentanti del nuovo influencer marketing. Come c’era da aspettarsi, l’ascesa di questa nuova forma di comunicazione visuale ha fatto discutere non poco i critici, specialmente sui temi relativi i canonici standard di bellezza che l’industria della moda starebbe ormai debellando in favore di una maggiore apertura mentale, che però qui trovano nuovamente uno spazio florido su cui ergersi come un muro, che divide il mondo virtuale dalla realtà, in cui quello che più si avvicina alla normalità viene completamente oscurato da questi corpi perfetti. Ciò nonostante, Lil Miquela ha una lunga schiera di seguaci su Instagram ed è stata protagonista di numerose campagne ed editoriali tra cui figurano Louis Vuitton, Calvin Klein e Paper Magazine. Nata dalle menti e mani della California robotics e dalla startup di R.A. (Realtà Aumentata) Brud, Lil Miquela si mostra sui social e comunica in un modo che appare accuratamente pensato, caloroso e abbastanza diretto (a volte risponde ai suoi fan direttamente nei messaggi privati su Instagram), rendendo questa esperienza virtuale quasi reale. Lil Miquela non è il primo esperimento di avatar virtuali, infatti, è famosa la band Gorillaz, composta da quattro membri, creata negli anni ’90 dal musicista Damon Albarn e dall’artista Jamie Hewlett, e che vinse persino un Grammy nel 2006. Recentemente, nel 2013, Louis Vuitton e Marc Jacobs vestirono la cantante giapponese sedicenne Hatsune Miku per il suo tour. Nonostante le controversie che l’influencer provoca (come il dibattito “queerbaiting” scatenatosi dopo la sua campagna di Calvin Klein in cui è ritratta mentre bacia Bella Hadid), la mania degli influencer virtuali cresce ad una velocità sostenuta, tanto che negli anni a venire assisteremo sicuramente ad una moda sempre più virtuale.
p.38
images su/giù courtesy of @Lilmiquela Instagram
su: Harry attends 2019 Met Gtala | ph. Theo Wargo /Getty Images giù: photo by Clarke Rudick
Harry Styles Sono passati molti anni da quando Harry Styles era solito sfoggiare la sua felpa viola targata Jack Wills e ci sono stati altrettanti momenti che hanno definito il suo stile unico, fin dall’entrata nell'industria musicale con i One Direction. Dopo la loro separazione nel 2016, la carriera di Harry ha preso una svolta improvvisa, e così il suo stile, costituendosi assieme al suo atteggiamento disinvolto e rilassato che rispecchia fedelmente la sua identità. Harry ama osare e giocare con gli abiti che indossa ed ha quella sicurezza che va oltre lo scopo per il quale quegli abiti erano stati creati in principio, il maschile e femminile si fondono. Se qualcosa gli piace, lo indossa e le sue apparizioni dichiarano a gran voce questo messaggio, insieme a quelli sulla gentilezza verso l’altro e l’accettazione della diversità. Styles sta portando la moda a un nuovo livello, legandosi con le menti creative del calibro del designer gender fluid Harris Reed e Alessandro Michele, con il quale ha costruito in questi ultimi anni una solida partnership targata Gucci. La sua natura fluida e inclusiva spazia dalla moda alla musica, riempiendo le arene più grandi del mondo a suon di ritmi rock e pop. Quando si tratta di moda, ti fa capire che si può fare quello che fa lui, perché ci vuole davvero poco per essere semplicemente se stessi. Una volta compreso questo, si può essere questo, quello o tutto insieme. Styles rappresenta una moda con cui divertirsi senza provare vergogna, un modo per rappresentare le sfaccettature del nostro io.
Layer OF LOVE Vestirsi, come ogni altra forma d’arte e d’espressione, richiede dedizione e cura. Se si vuole colpire, se si vuole comunicare qualcosa di noi stessi, occorre aggiungere elementi personali, interpretare e sperimentare. Ad ogni strato, si scopre una forma d’amore differente.
Photography, Set Design Domenico Petralia c/o ProductionLink Production Passepartout4u Milano Style, Art Direction Joanna Gyamera Model Anna Tihonchuk c/o Monster mgmt Style Assistant Irene Zucchiatti Hair Style Erisson Musella Makeup Gimmy Arevalo Casting Direction Domenico Petralia Photography Assistants Fabio Massari, Giorgos Ioannidis Post production Virgil Hrit
Special Thanks to Johannes March
Total Look Cristiano Burani
Borsa Bottega Veneta Di fronte: Total look BlazĂŠ Milano
p.43
Cappotto Cristiano Burani Abito MRZ Scarpe Aquazzura
Total Look Drome
Trench, Pantaloni Plan C Maglione Mansur Gavriel Scarpe Roger Vivier Di fronte: Orecchini, Abito Calcaterra
p.50
Borsa Roger Vivier Di Fronte: Sciarpa Mantero Camicetta Jil Sander
The
GARDEN
Il giardino all’inglese ha come sua sostanziale caratteristica il chaos. Nel suo spazio limitato crescono fiori e piante di ogni tipo, che si alternano e ingarbugliano fino a che diventa difficile capire dove inizia una e comincia l’altra. Il giardino all’inglese vuole sostanzialmente imitare lo stato stesso della natura, con la sua molteplicità e la sua fluidità. Natura versus cultura, una storia lunga di secoli. Nei giardini, come nel nostro stesso essere, cerchiamo di mettere ordine. Ma non nel giardino all’inglese, dove il chaos è protetto, dove il cambiamento è esaltato.
Photography Frank Widemann Style Marcello Bona Grooming Alex Lexa Set design Nora Khereddine Model Timur c/o A-Management Post production Bird Imaging
Coat Fassbender | Top Odeeh
Apertura: Completo Berluti | Scarpe Celine By Hedi Slimane | Orecchino Saskia Diez Qui: Full Look Celine By Hedi Slimane Di Fronte: Pantaloni Jil Sander
p.55
Camicia Klaesi Holdener | Orecchino Saskia Diez Di Fronte: Giacca J‘ai Mal À La Tête | Orecchino Saskia Diez
Camicia Ami | Shorts No.21 | Scarpe Celine By Hedi Slimane Di Fronte: Full Look Kenzo
p.58
Cappotto Celine By Hedi Slimane | Stivali Paul Smith Di Fronte: Giacca J‘ai Mal À La Tête | Orecchino Saskia Diez
p.62
Photography Damian Weilers Art Direction Eva Dziedzic Aguirre Style Dee Moran Talent Annahstasia Enuke c/o New York models Hair Style, Makeup Rose Angus Style assistant Thea Byrne
a i s a t s h a n n AEnuke Non importa il mood board. Quando è arrivata sul set, ho iniziato a portare via tutti gli oggetti di scena, mentre lei riempiva completamente lo spazio. Piuttosto che una modella, è un'artista che si esibisce, assumendo la direzione ma dandole tutta la sua qualità individuale. La sua vibrazione è forte se non opprimente e solo quando si ferma per un momento puoi intravedere una vecchia anima profonda racchiusa in quel bellissimo, giovane corpo. Annahstasia Enuke è una cantautrice e artista di 24 anni di L.A. Ha pubblicato il suo EP di debutto - Sacred Bull nel 2019. Lo stesso anno è stata invitata a sostenere Lenny Kravitz e si è unita al suo tour europeo. Con atteggiamento e voce impenitenti, trasportando note profonde e piene di sentimento, è in ascesa nel settore della musica. Avida di imparare e sperimentare, autoproclamatasi strana e regina del fai da te. È una ribelle nata. Non contenta di essere inscatolata in nessun genere, preferisce rompere gli stereotipi e ispirare nuovi standard.
intervista by Eva Dziedzic Aguirre - fino a pag. 73
Apertura: Giacca, Pantaloni Preen by Thornton Bregazzi
Tunica Issey Miyake | Pieghettato Please Di Fronte: Sotto gonna Simone Rocha
p.64
Dom: Top, Pants DromE | Blouse R.U.B.S | Earrings Ming Yu Wang | Shoes Reike Nen
From left, Ruby: Dress PH5 |Belt DromE | Violet: Blazer, Pants Assembly | Shoes Miista
-La tua voce ha una qualità piuttosto curativa. Devo confessare che il pezzo Black Orchid mi ha ipnotizzato per circa un'ora. L'ho messo in loop ed è stata una bellissima meditazione musicale. Qual è il tuo "massaggio mentale", ti allontani dal travolgente mondo moderno? Grazie, è un vero piacere sentirlo. In realtà abbiamo adorato quella canzone così tanto che le stiamo ridando vita con nuovi elementi visivi. Sono davvero entusiasta di rilasciarla. Di ampliare la pace. Il mio "massaggio mentale"... Ne ho molti, sono per molti versi una regina della cura di sé. Guardo molti video dimostrativi, adoro imparare a fare le cose o avere molte conoscenze pratiche casuali, mi fa stare tranquilla con gli scenari illimitati della vita. Ho un'intera playlist di cose. Voglio imparare un po' di tutto e di recente mi sono imbattuta in un video del suminagashi, che sarebbe la marmorizzazione di acqua e inchiostro, e lo sto facendo quando mi sento creativamente bloccata nella mia musica o nella scrittura. Si può fare a basso budget e in poco spazio, ed è una cosa così delicata da costringerti a fermarti, respirare ed essere presente per farlo. -Rompere gli stereotipi, è qualcosa che ti viene naturale o sei una ribelle consapevole? Haha di sicuro naturalmente. Sono sempre stata la bambina che deve chiedersi perché. Ad ogni età ho infastidito i miei insegnanti, datori di lavoro, collaboratori... perché devo sempre sapere perché e le persone non ci sono abituate. Perché devo fare questo, perché le persone lo fanno in generale, perché proprio ora, ecc. Se il "motivo" non è forte, penso che ci sia spazio per migliorare e innovare il processo, trovare un modo migliore. Ci sono state persone che mi hanno chiamata pigra per questo, ma non la vedo in questo modo, anzi per molti versi è il contrario. Io preservo la mia energia per ciò che è veramente importante e la uso nel modo più efficiente possibile. Se la ribellione sta semplicemente nel mettere in discussione il modo in cui le cose vengono fatte, allora sì, credo di essere naturalmente una ribelle, ma penso che sia abbastanza triste che siamo condizionati ad andare in giro solo accettando le cose come se non fossero mutevoli... Come se le persone non avessero fatto le regole in primo luogo. -Oltre ad essere una performer, sei anche un'artista visiva a pieno titolo. Quanto impatto hai (o provi ad avere) sui tuoi video musicali? Dai la direzione a qualche altra mente creativa, o sei coinvolta nel contenuto della storia, nel brain storming, nella modifica? Finora sono stata al timone, ma è sempre una collaborazione. Ad esempio, quando ho incontrato Ganna Bogdan, era così investita nella musica che spesso veniva al tavolo con idee visive proprie, cose a cui non avrei mai pensato ma che in qualche modo avevano perfettamente senso per me. Come per "Summer Madness", avevamo bisogno di un fai-da-te per esplorare la trama e il colore e, naturalmente, siamo andati a giocare con un mucchio di tessuti in spiaggia. Non avrei mai pensato a un approccio minimale del genere, perché nel mio cuore sono una massimalista. Ho sempre desiderato l'opulenza e la grandiosità e quando sei un artista indipendente, all'inizio le cose raramente sono grandiose o opulente. Spesso sei solo tu e la manciata di persone che credono in te a fare del loro meglio per capire come creare l'illusione del valore della produzione. Quindi io solitamente vengo al tavolo con la musica e la mia idea fuori budget, e tutti quelli che mi circondano aiutano a sintetizzarla in qualcosa di realizzabile con ciò che abbiamo.
Di Fronte: Completo Paul Smith p.66
Total Look Miu Miu
Abito Joseph | Di Fronte: full look Simone Rocha
p.105 p.63 p.69
-Tra le tue radici musicali hai menzionato lo standard jazz old school, folk e indie rock. Ti piace il trip hop? Forse, sono solo io europea ad essere profondamente radicata nel suono del Regno Unito degli anni '90, ma riesco a sentire quell'atmosfera trippy in alcune delle tue canzoni. Come in Summer Madness o nella seconda parte di Hide? Ascolti mai Tricky o i Portishead? Martina Topley Bird? Ero una grande appassionata dei Portishead da adolescente, non ho familiarità con gli altri due. Quando penso al trip hop penso agli inizi di FKA e ad Arca, di cui sono una grande fan. Penso che l'influenza del trip hop nell'EP sia stata sicuramente di Jay Cooper, che ha prodotto Sacred Bull. Le sue maggiori influenze sono artisti come Burial e Jai Paul. Sono stata felice di appoggiarmi a quel suono dato che non avevo mai avuto l'opportunità di farlo prima. Da allora sto decisamente entrando di più nel genere e noto che nella mia produzione prendo in prestito colori chiave da quel panorama sonoro. -Ascoltando la tua musica si può dire che sei chiaramente un'anima profonda. Come affronti il mondo superficiale della moda? Ahah che domanda astuta. La risposta non è così complessa, semplicemente non prendo molto sul serio il fare la modella. Riconosco quanto sia surreale che anche questo sia il mio lavoro e conto le benedizioni che ricevo, come l'essere presa per alcuni lavori e incontrare persone fantastiche, ma nel momento in cui inizi ad analizzalo, puoi iniziare a sentirti davvero... umiliata a volte. Alcuni giorni il modelling è una bella fuga dall'essere così profondamente nella mia testa tutto il tempo. Mi permette di essere presente e passiva, o di diventare completamente qualcun altro, il che è molto liberatorio. Tuttavia, se il lavoro diventa abbastanza banale da permettere ai miei demoni di vagare, può diventare molto insidioso rapidamente. Comincio a sentirmi intrappolata, come una bambola in una casa delle bambole. Quindi si tratta di equilibrio e comunicazione con i miei agenti, sono particolarmente attenta ai lavori che prendo per questo motivo e sono sempre alla ricerca di opportunità che mi consentano di esprimermi abbastanza. -So che essere un poeta non è affatto un lavoro strutturato. C'è sempre il processo di scrittura... hai le tue routine per farlo uscire dalla testa, dal cuore? Passeggiate, disegnare, bagni? Per niente un lavoro strutturato, avrò settimane in cui non ho nulla da dire in pratica. Ero solita impazzire quando succedeva, ma ora accetto solo che per me la poesia arriva come una marea. Dal momento che non ho idea del ciclo della mia luna in quell'analogia, nel frattempo devo solo vivere la mia vita. In termini di testi, quelli sono quasi ispirati al 100% dalla musica presentata prima. Porterò cose che ho scritto, ma senza forzare nulla soprattutto perché sono una che scrive pensieri lunghi. La maggior parte non si adatta bene a un testo musicale. Quindi la mia scrittura e il mio songwriting sono due processi diversi. Trovo ispirazione in particolare nei viaggi. Penso più chiaramente su un aereo o mentre guido. Ma sembra che ci sia un fattore di velocità in questo perché non trovo ispirazione mentre sono in una piacevole passeggiata. Al mio spirito piace andare veloce. - I tuoi gioielli. Vedendoli su di te, ho chiesto allo stilista di ignorare i pezzi di moda e di metterli in mostra in tutti gli scatti. Dando ancora più spazio all'anima. Hanno qualche rappresentazione speciale? Qualche pezzo in particolare che tu proprio non ti togli mai? Non mi tolgo mai i gioielli a meno che non mi venga chiesto per lavoro. Ci dormo dentro, ci faccio la doccia, sono molto attaccati al mio corpo per la maggior parte del tempo. Per me l'argento e i gioielli in generale sono molto spirituali. Quasi come totem protettivi. Ho perso molti anelli e collane sorprendenti e orecchini ai miei tempi e se ci penso mi maledico per essermi distratta, credo che le cose che danno così tanta energia si fanno poi strada fuori dalla tua vita proprio come ci sono entrate. Lasciando spazio per qualcosa di nuovo. Mi piace acquistare nuovi gioielli quando viaggio, quindi ognuno porta il ricordo di un luogo, un sentimento e di solito le persone della mia vita in quel momento. Di Fronte: Cappotto Malene Oddershede Bach p.70 p.138
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Camicia, Gonna Erdem | Di Fronte: Top Fendi
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Sono stati i modelli, prima ancora che il pubblico, a identificare il problema - e a proporre delle soluzioni. Naomi Campbell, tra gli altri, per la sua lunga carriera come modella, ha bene in mente come si sono evolute le cose nel corso degli anni. In una recente intervista con Vogue Italia si è dichiarata contenta della percentuale di modelle di colore che hanno sfilato durante le fashion weeks 2019 nelle quattro capitali della moda: il 38,8% è già un grande risultato, specialmente se paragonato agli ultimi anni ’90, dove le modelle di colore erano praticamente inesistenti. Ma dipinto byefficacemente Damien Hirst at “Thenel Veil fashion Paintings” disystem, Gagosian, Los©Damien Angeles. Foto byinEmily per Artsy non è sufficiente. Per Dettaglio essere diincluse le Dettaglio di dipinto Hirst “The Berl Veil Paintings” al Gagosian, Los Angeles | foto Emily Berl per Artsy minoranze devono contare su una rappresentazione interna: negli uffici amministrativi, negli atelier e tra i designer, è essenziale che tra gli addetti ai lavori ci siano anche persone appartenenti a questi gruppi etnici e Damien Hirst. sociali. Damien Hirst è uno dei principali esponenti del movimento pittorico inglese contemporaneo e la sua arte, geniale e personale, desta grande Nel lungo percorso verso l’inclusione, la moda deve imparare a parlare interesse nella critica. Tema principale è la morte, che Hirst indaga altre lingue, ed ad ascoltare voci che non sono la sua. Solo in questo soprattutto in relazione al mondo animale e che emerge dalle sue modo si può sviluppare un discorso veramente costruttivo, che può opere come un aspetto naturale della vita che accomuna tutti noi. giovare a entrambi, produttori e consumatori. Nonostante la tematica in sè sia tradizionale, l’artista britannico l’ha ampliata in modo del tutto originale: animali morti sezionati (così da Il compartimento culturale stagno in cui l’occidente ha sempre vissuto, mostrare sia l’interno che l’esterno del cadavere), collage di farfalle ben saldo suibrands suoi pilastri non ha mai ammesso l’interferenza di You with many like millenari, e uncollaborated famoso teschio tempestato di diamanti, fino alla composizione influenze esterne, a meno che queste non fossero scelte appositamente Cartier, Estee Lauder or David Webb, brands della Biennale di Venezia del 1993 composta da metà mucca e metà dall’interno e fossero “diluite”, per essere fruite come fossero divertissethat have their own creative identity. How did vitello. Il mezzo d’espressione non convenzionale che Hirst predilige ment. you manage to find the balance between their può creare shock nello spettatore, ma l’artista vuole in realtà eliminare artistic your style in these il timoreguidelines e il doloreand che l’uomo prova quando si rapporta alla morte, collaborations? per creare una fruizione serena. Le sue istallazioni sono composte di materiali diversi, da pittura, scultura e disegno insieme e indagano un Many of these brandstra were wonderful work territorio al confine arte e scienza,toche l’uomo cerca costantemente with, fortunately! We worked closely together to La reazione fisica di esorcizzare attraverso la religione e la medicina. do something that felt both on brand for them istantanea che lo spettatore sperimenta davanti alle istallazioni è la and authentic to my work style.perchè There solo weredopo un brivido o un parte più importante per and l’artista, times this didn’t always happen (especially sensowhen di nausea, l’audience può iniziare una riflessione proficua sulla inmorte. the beginning), but overtime I have learned toNon fight it where cananche - or turn down the project. solo morteIma - e soprattutto - vita. “The Miraculous When there’s not a certain respect in the più criticate di Hirst e risale Journey” è una delle istallazioni scultoree collaboration it’s often very successful al 2005, realizzata per not l’inaugurazione del for nuovo Sidra Medical Center either party. At the same time there’s sometimes in Arabia Saudita. Le 14 sculture monumentali (sono alte dai 5 agli 11 ametri) challenge of èfiguring outraccontano how to create di cui composta il “viaggio” del feto dalla feconsomething authentic that works for both of you, della vita e toccando dazione fino alla nascita, celebrando il miracolo which I findinusuali fun. It may always clear from tematiche per ilnot mondo delbemedio oriente. the get go. Hirst divide la critica e accanto a chi celebra la sua arte come visionaria c’è chi ne disprezza lo stile e lo sfarzo. Materiali preziosi, strutture esagerate e moltissimi soldi spesi per attrarre fama e visibilità, senza Ruby: Blazer Daily Paper | Dress PH5 | Earrings Ben Amun Dom:Turtleneck, Pants Dirty Pineapple | Tank top PH5 | Earrings Alexis Bittar contare la lista lunghissima di artisti a cui Hirst ha “rubato” elementi e Violet: Dress PH5 | Pants Daily Paper | Gloves Wing & Weft | Ring Ming Yu Wang idee, senza alcuna paura ad ammetterlo. p.107 p.59 p.67
Morning after Vedere la città con le prime luci dell’alba è un privilegio riservato a pochi. E’ il momento migliore per godere della sua bellezza addormentata. Il cielo diventa via via più chiaro, i colori passano tutte le tonalità del rosato prima di brillare alla luce del sole. Chi vive di notte lo sa, tornare a casa alle luci del mattino è un balsamo per l’anima.
Photography Lucia Arana Creative Direction Vanessa Levaggi Production Zul Studio Style Angel Macias Model Sofia Reynal c/o Women360 mgmt Makeup Claudia Oyanedel using Nars Cosmetics Hair Style Andreas Schonahel
Apertura: Giacca MSGM | Collant Wolford | Scarpe Pietro Blusa Dolce & Gabbana | Collant Wolford | Di Fronte: Camicia, Pantaloni Maison Margiela | Scarpe Aqua
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Qui e Di Fronte: Abito Moschino | Scarpe Aqua
Abito Moschino | Giubbotto Zara Di Fronte: Gonna Maison Margiela | Blusa N21 | Scarpe Ellery
Qui e Di Fronte: Pantaloni Missoni | Blusa, Scarpe Ellery
Abito Y/Project | Scarpe Aqua Di Fronte: Dolcevita Simon Miller | Gonna Maison Margiela | Scarpe Aqua
Abito Jil Sander | Scarpe Aqua Di Fronte: Camicetta Maison Margiela | Jeans Levi's
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#healthnotsize come mantra di vita, e olTRE
Body
POSITIVE words Federica Caiazzo
tutte le foto courtesy of Marciel Hopkins, scatti in analogico by Taahir Matthews, H&MUA by Giselle Venter
LATEST INTERVIEW
Di autostima e bellezza body-positive: a lezione da Marciel Hopkins
È cresciuta in Sud Africa e oggi vive a New York. La sua musa ispiratrice da piccola era Candice Swanepoel e sogna di lavorare per Intimissimi, Victoria's Secret e Calvin Klein: Marciel Hopkins non è solo una modella curvy ma anche un’ambasciatrice internazionale della bellezza body-positive. Con oltre 62mila followers su Instagram (e stiamo ancora contando…), Marciel ha fatto dell’hashtag #healthnotsize il suo modus vivendi, oltre che un vero e proprio mantra spirituale volto ad ispirare le generazioni di oggi e domani. In questa intervista si racconta a LATEST per parlare di come e quando ha avuto inizio la sua carriera. E, soprattutto, per lanciare un appello all’industria della moda.
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Marciel, che tipo di relazione avevi con il tuo corpo quando eri più piccola? Sono cresciuta in una fattoria nella campagna della Provincia del Capo Occidentale, in Sud Africa. Ho avuto un’infanzia spensierata, giocavo con gli animali e amavo la natura. Solo quando sono poi andata alla scuola superiore ho realizzato che la società ha delle aspettative in merito a come il corpo di una donna dovrebbe essere. Quando ero solo una bambina, già sognavo di diventare una modella. Ma da teenager capii poi che non sarei mai stata magra abbastanza per entrare in quella taglia da “stampino” modellato per tutte. È stato a quel punto che ho iniziato ad avere problemi con il mio corpo curvy e con il mio sedere, perché cercavo di essere più magra e perdere peso a tutti i costi. Sognavi anche di diventare un’icona body-positive? O è poi accaduto per caso? Ho sempre sognato diventare una modella, ma non avrei mai immaginato di diventare qualcuno che ispira le donne nell’accettazione del proprio corpo. Decisi di partecipare a Miss Sud Africa nel 2015, mentre ero alle prese con la laurea in psicologia. Persi 14 chili in 4 mesi per essere una concorrente e pronta a mostrarmi in bikini durante la competizione. È stato un processo duro, ha richiesto tantissima autodisciplina. Eliminai zuccheri, carne rossa, alcol e carboidrati. Mi allenavo due, tre ore al giorno e divenni ossessionata dal mio peso. Arrivai tra le ultime 12 finaliste, ma sapevo che non sarei riuscita a mantenere a lungo quel tipo di stile di vita. Quando la competizione si concluse, nel 2016, ritornai presto alla mia taglia normale e iniziai a lavorare come modella curvy. Parlare oggi delle mie esperienze di allora e del mio corpo è una grande vittoria, sento di essere diventata un’attivista bodypositive.
Parlando di autostima, potresti elencare ciò che le donne dovrebbero fare per sentirsi più fiere di sé stesse e dei propri corpi? Prima cosa, fare pulizie sui social media. Smettete di seguire tutte le pagine che non vi aiutano a percepire il vostro valore, o che non vi fanno sentire bene abbastanza. Entrate in comando di ciò che davvero può essere nutrimento per la vostra mente di giorno in giorno. Seconda cosa, togliete dal guardaroba tutti i vestiti che credete rimetterete un giorno solo perché vi entravano in passato. Non è salutare per la vostra autostima conservarli e vederli ogni giorno. Donateli alle
associazioni benefiche e compratene di nuovi, della vostra taglia attuale. Terza cosa, non pesatevi! Io non possiedo una bilancia, ed è la migliore decisione che abbia mai preso. Non conosco il mio peso e non lo ritengo importante. So e riesco a percepire quando il mio corpo è in buona salute, non ho bisogno quindi di un numero che me lo confermi. Infine, circondatevi di donne positive capaci di incoraggiare l’un l’altra ed essere fonte di empowerment. Se trascorrete il vostro tempo con persone distruttive, otterrete solo un impatto negativo sulla vostra autostima. Inizierete a guardare le altre donne nella stessa ottica di giudizio che contraddistingue loro.
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Pensi che l’autostima e l’essere body-positive possano essere concetti trasmessi di madre in figlia sin dall’infanzia? Di sicuro! L’approccio all’autostima deve iniziare in tenera età, specialmente oggi che siamo così esposte a internet e all’uso dei social media. Il più grande dono che una madre possa fare a una figlia è insegnarle a guardare al concetto di autostima come un sinonimo di buona salute, e questo inizia proprio con il rapporto che la madre ha con il proprio corpo. Se una madre sta continuamente a criticare il proprio corpo e perennemente a dieta, anche la figlia inizierà a vivere nello stesso modo il rapporto con sé stessa. Dovremmo impegnarci a essere famiglie felici e in salute, piuttosto che essere ossessionate dal peso e sentirci frustrate.
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Sui social media sta succedendo di tutto: gli influencer ci dicono cosa mangiare, come tenerci in forma e come vestirci per essere cool. E ci sono tantissime ragazze convinte che le loro vite e i loro corpi non siano abbastanza per sentirsi “accettate”. Quale credi sia la direzione da prendere per utilizzare in modo più sano i social media? Dobbiamo essere più padrone del nostro feed e ricordarci che noi abbiamo il potere di scegliere cosa vogliamo vedere sui social media. È importantissimo seguire modelli positivi che trasmettono messaggi onesti sulla salute e il benessere. Se qualcuno propone sui social media aspettative e modelli prestabiliti di corpo, sappiate che quella non è la persona giusta da seguire per rendere positivi i vostri contenuti. I social media sono solo l’insieme di
momenti perfetti delle vite di qualcuno, momenti che queste persone scelgono deliberatamente di condividere con noi. Tuttavia, mai mettere a paragone i social media con la vita reale. Il paragone è un ladro di gioia. I social media dovrebbero essere utilizzati come strumento di ispirazione, NON per privarci della gioia. L’industria della moda sta facendo tantissimo per incoraggiare la bellezza body-positive: dalle passerelle alle riviste, finalmente vediamo più diversità. Ma cos’è che ancora manca secondo te? Mancano quelle ragazze che stanno esattamente “nel mezzo”. La fashion industry riesce a trasmettere grandi messaggi quando si tratta di bellezza body-positive, ma sempre scegliendo donne che rappresentano gli opposti della bilancia. Non c’è spazio per le ragazze nel mezzo, sebbene queste rappresentino la più grande percentuale in fatto di taglie femminili. L’industria della moda ha bisogno di trovare un equilibrio che possa rappresentare tutte le forme e tutte le taglie, perché c’è ancora un gran gruppo di donne che resta escluso! Come e dove vedi il dibattito della bellezza bodypositive da qui a dieci anni? Tra dieci anni, quando avrò dei figli, vorrei che ragazzi e ragazze si sentissero più a proprio agio, più accettati per il loro corpo e le proprie diversità. Il mio sogno per le giovani donne è che possano riuscire ad amare e accettare le proprie differenze e che i social media siano di supporto in questa affermazione di sé stesse. Basta cultura della dieta! Dobbiamo focalizzarci sul restare in salute più a lungo, sulle soluzioni sportive che ci aiutano a contrastare i disordini alimentari. E tutto questo deve includere TUTTE le forme e tutte le taglie.
In
BLOOM Photography Raffaele Marone Style Vittoria Rossi Provesi Model Caitlin Soetendal c/o NEXT Agency Milano Makeup, Hair Style Alessandra Trenta Style Asisstants Angelo Continisio, Erica Benocci Set Designer Michela Benestà Executive Assistant Vittoria De Carlo Location Studio Calvius / Milan Special Thanks Hitch Hiker Milano and Zalando (Maria Licci)
Apertura: Camicetta M.y.o.b. Nyc | Abito Frankie Morello | Scarpe Acne Studios | Orecchini Anamè
Giubbotto Mm6 Maison Margiela | Top Topshop | Occhiali Yvmin
Di Fronte: Giacca, Pantaloni Acne Studios | Scarpe Salar (S2b) |Marsupio Chopova Lowena | Anelli Anamè | Orecchini, Collana Vanesi | Occhiali Yvmin
Giacca Acne Studios | Scarpe Salar | Marsupio Chopova Lowena | Gioielli Vanesi
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Di Fronte: Giacca Celine Vintage (Teresa La Fosca) | Abito Push Button | Scarpe Salar (S2b) | Collana RadĂ
Giacca Antonio Marras | Gonna Frankie Morello | Stivali Msgm | Sciarpa Acne Studios | Cappello Marcelo Burlon
Di Fronte: Abito Acne Studios | Sciarpa, Occhiali da sole Acne Studios | Cintura Gavazzeni (S2b)
Abito, Cappello Marcelo Burlon | Occhiali da sole Percy Lau | Collana Closed
No
Photography Piotr Krawczyk Style Katarzyna Jabłońska Model Iva Grdic c/o Selective Management Hair Style Patryk Nadolny Makeup Katarzyna Brzezińska Post Production Rafał Woźniak Thanks to www.vitkac.com
Name
La Gender Fluidity è uno dei temi che sta attraversando il fashion system oggi. Ed è anche uno dei temi a cui noi, a Latest, siamo più appassionati. La Gender Fluidity è praticamente l’invito a scoprire sè stessi e a non aver paura di osare, creare, immaginare nuove prospettive. Riflettendo sulla possibilità di scelta, ci siamo trovati infatti a pensare che tutta la libertà che crediamo di possedere è in realtà fittizia. Scegliamo da soli, certo, ma da una lista pre compilata. Così, la fluidità di genere può essere invece una scelta completamente personale. E la moda può essere, ancora una volta, il terreno fertile di un esperimento che può aiutarci ad uscire dagli schemi.
Full look Diane Von Furstenberg
Qui e Di Fronte Full look YSL
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Abito Burberry | Anello Midgard Paris | Di Fronte: Abito Burberry | Anello Midgard Paris
Full look Diane Von Furstenberg | Di Fronte: Giacca Fendi | Orecchino Ysl
Scarpe Balenciaga | Pantaloni Bottega Veneta | Reggiseno Midgard Paris | Cappotto Ganni | Cappello Gucci | Scialle Versace
Camicia Bottega Veneta
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Abito Rick Owens | Cappotto Loewe | Scarpe Balenciaga | Cinturaz Midgard Paris
WALLIS.CO.UK
must have words Giulia Greco
C’è un momento molto difficile da definire, che si ripete ciclicamente prima del cambio di stagione. Si verifica solitamente a fine agosto, e poi di nuovo tra febbraio e marzo, ma può cambiare da persona a persona e in base alla latitudine in cui si vive. Quello che è certo è che colpisce tutti in un modo o nell’altro, ed è un bisogno quasi fisico. Stiamo parlando della voglia irrefrenabile che arriva di cambiare l’armadio. Via i cappotti, addio calze in lana e maglioni pesanti. Bentornati vestiti midi e bluse leggere. Bentornate soprattutto scarpe aperte e loafers! Siamo solo noi che sentiamo la tensione? Se le novità sono molte, è anche vero che i trend per la prossima primavera estate sono la logica continuazione di ciò che abbiamo amato questo inverno. E questo ci piace. Tra i nostri buoni propositi per il 2020 c’è la revisione - e possibilmente la correzione - dei nostri atteggiamenti sbagliati come consumatori, ed è un sollievo che la Moda la pensi proprio come noi. Per mettere insieme un look perfetto basta praticamente aprire l’armadio e guardare ciò che già si possiede, per acquistare solo i pezzi indispensabili per l’update stagionale. Ci vuole creatività, voglia di sperimentare abbinamenti nuovi e la nostra lista dei trend ovviamente, che vi suggerisce i pezzi chiave della stagione. Sono versatili, divertenti e sono decisamente un investimento per le stagioni a venire. C’è innanzi tutto un ritorno alle forme maxi. I colori si fanno piuttosto neutri infatti, ma i tagli sono essenziali. Vestiti amplissimi, maniche a palloncino e shorts comodi per cominciare. Non abbiate paura di osare anche con gli accessori: scarpe platform o squadrate e borse grandi (molto grandi). Gli outfit sono strutture architettoniche per il corpo. E prestate attenzione ai tessuti! Ci innamoreremo delle stampe acquarellate, dei pizzi più diversi e di vestiti trasparenti di strati di tulle. Pronte a cominciare? Trends spring summer 2020
Nel 2021 Pantone prevede che il verde sarà il colore di punta. Meglio prepararsi, perchè già quest’estate il verde è protagonista. Oggi vogliamo - e dobbiamo! - essere tutti un po’ più green, quindi perchè non iniziare dal look. La nostra proposta è vitaminica e audace. Comprende una polo della linea White di Proenza Schouler, abbinata ad un paio di biker cortissimi in maglia firmati Jacquemus. Anche il blazer sartoriale ma rilassato è Jacquemus. Aggiungete un paio di dettagli sfiziosi, come La collana oro di Lizzie Fortunato e il cappello Lola Hats. La borsa capiente e morbida non è solo pratica, ma è destinata a diventare la hit bag 2020. Ecco a voi la ricetta perfetta per un look estremamente chic. Leandra Medine sarebbe fiera di voi.
30 SHADES OF GREEN
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Proenza Schouler polo vista su modaoperandi.com
1. Emporio Armani SS'20 Runway show | Ph: Filippo Fior / gorunway.com 2. Jacquemus giacca vista su modaoperandi.com 3. Lizzie Fortunato collana vista su modaoperandi.com 4. Staud borsa vista su modaoperandi.com Jacquemus shorts in maglia visti su modaoperandi.com
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CORSETTO
Se c’è un capo su cui dovete assolutamente investire questa primavera è il corsetto. Ce n’è di tutti i tipi (più o meno morbidi, in tessuto, pelle o perline) e si indossa su bluse, camicie e vestiti, ma anche da solo, perchè no. Noi ve lo proponiamo d’effetto, in pelle marrone con fibbie dorate by Jonathan Simkhai. Così, aggiungiamo una nota sexy ad un look quotidiano: se volete creare outfit che lasciano il segno, cercate sempre i contrasti interessanti, mi raccomando. La nota bondage del corsetto va a meraviglia con i pantaloni in lino e la blusa in organza da brava ragazza. Scarpe e borsa sono in rafia, i dettagli preziosi sono le perle, ever green di ogni stagione.
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1. Like no Other pantaloni visti su modaoperandi.com 2. Sandy Liang bobo chiffon babydoll visto su modaoperandi.com 3. Cult Gaia borsa tote vista su modaoperandi.com 4. Dolce & Gabbana sandali in cristallo,rafia,pelle visti su modaoperandi.com 5. Lady Grey orecchini in oro con perle finte visti su mytheresa.com 6. Jonathan Simkhai bralette in pelle vegana visto su modaoperandi.com Di Fronte: model's image Genny SS'20 Runway show from press | Collage by Dominique Durosier
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GOOD GIRL REVENGE
Chi come noi ha amato la collezione Spring Summer 20 di Simone Rocha - sì, noi ogni tanto ci pensiamo ancora - allora amerà questo look. I maxi abiti di cotone sono un trend della primavera estate. Inutile dire che sono anche dei veri e propri life saviors, perchè sono comodi, estremamente pratici e non richiedono grande impegno. Questo abito a grembiule è firmato Simone Rocha, semplice ma prezioso per le ruches sul seno. Ricorda i grembiuli delle scuole e l’effetto è amplificato dalle Mary Jane in velluto di Miu Miu. Due borse sono meglio di una e quindi abbiamo pensato di abbinare sia un pratico secchiello in midollino, da portare a mano, sia l’irresistibile bustina con applicazioni di Prada. Non vi mancherà niente per affrontare la giornata al meglio.
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4. Larsson & Jennings, watch €162 seen at farfetch.com
1. Etro runway SS20 show ph. Alessandro Lucioni / gorunway.com 2. Simone Rocha abito in cotone visto su modaoperandi.com 3. Roxanne Assoulin bracciali placcati in oro visti su modaoperandi.com 4. Miu Miu flats in velluto viste su modaoperandi.com 5. Kayu Onie Borsa con manico in vimini vista su modaoperandi.com 6. Prada Borsa mini a tracolla in Raso impreziosita da fiori vista su modaoperandi.com Di Fronte: Abito River Island
p.119 p.71 p.15 p.77
SEE-THROUGH DRESS
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C’è un solo capo che ci ossessiona da qualche mese e che è un investimento sicuro. L’abito trasparente. Che sia extra volume, lineare o con applicazioni, quello che importa è che si veda il sotto. Noi vi proponiamo l’abito azzurro acceso di Matérial che diventa rock and roll indossato con questi pantaloni di cotone zebrati Attico. Abbiamo abbinato accessori edgy e divertenti. Le scarpe altissime di Marni, la borsa con le frange di Jil Sander e gli orecchini in acrilico di Simon Miller. E’ un look vitaminico e ribelle che a noi piace tantissimo ma, come abbiamo detto, il vestito è un vero investimento. Con pochi semplici accorgimenti può diventare un perfetto abito da sera e assumere un tono più elegante. Provare per credere!
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5. Larsson & Jennings, watch €162 seen at farfetch.com
1. Fendi runway SS20 show ph. Alessandro Lucioni / gorunway.com 2. Simon Miller orecchini in acrilico visti su modaoperandi.com 3. MATÉRIEL maxi camicia in organza di seta vista su modaoperandi.com 4. Attico zebra pantaloni in cotone visti su modaoperandi.com 5. Marni sandali con plateau e zeppa bicolori visti su modaoperandi.com 6. ATM Anthony Thomas Melillo top dolcevita visto su modaoperandi.com 7.Jil Sander borsa in pelle con frange vista su modaoperandi.com Di Fronte: Abito trasparente & Other Stories
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BALLOON SLEEVES
Quest’estate avremo voglia di giocare con le proporzioni, soprattutto quando si parla di spalle. E no, non si parla solo di spalle quadrate anni ’80, ma anche di maniche a palloncino, grandi, voluminose, esagerate, che prendono un po’ ispirazione dagli abiti vezzosi delle signorine per bene, come il doppiopetto di Michael Kors. Ma che possono anche far parte di outfit più moderni e futuristici. Nel nostro look il focus sono le spalle arricciate del top fantasia di Johanna Ortiz, ma abbiamo voluto giocare anche coi colori complementari. Il blu e il tono di giallo degli occhiali sono perfetti. Lo smanicato bianco, lo sappiamo bene, è un grande trend, che ha tutte le carte in regola per continuare fino alla prossima primavera.
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Larsson & Jennings, watch €162 seen at farfetch.com
1. Michael Kors runway SS20 show ph. Alessandro Lucioni / gorunway.com 2. Acne Studios Mules Bernis in pelle bianca viste su modaoperandi.com 3. Johanna Ortiz Top in seta stampata a foglia verde visto su modaoperandi.com 4. Ulla Johnson Storm Jeans a gamba larga ritagliati a vita alta visti su modaoperandi.com 5. Cecilie Bahnsen Gilet in maglia di lana e alpaca lavorato a maglia vista su modaoperandi.com 6. DONNI Catena per occhiali da sole in acrilico vista su modaoperandi.com 7. MCQ Occhiali da sole in metallo stile aviatore visti su modaoperandi.com Di Fronte: chiffon top & Other Stories
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Larsson & Jennings, watch â‚Ź162 seen at farfetch.com
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SHORT SUITING 1.
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La power suit continua a rimanere sulla cresta dell’onda: è così comoda e versatile che non ne possiamo più fare a meno. Questa primavera/estate scoprite le gambe e optate per la versione corta con la gonna o, ancora meglio, con i bermuda. Come quella che vi proponiamo noi, con pantaloncini Vince e trench Preen. E’ un’ottima opzione per l’ufficio ovviamente, se accompagnata da un paio di mocassini cult come quelli Reike Nen, e diventa subito più sbarazzina se ci aggiungete un foulard colorato. Se volete un consiglio in più, annodatelo sotto il mento e fatelo passare sul capo, così sarete subito più sofisticate e alla moda. Quello che vi proponiamo è firmato Acne Studios e ci piace perchè ha l’animo grintoso dei biker americani.
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7. 5. Larsson & Jennings, watch €162 seen at farfetch.com
1. Max Mara runway SS20 show ph. Alessandro Lucioni / gorunway.com 2. Acne Studios Vilina Sciarpa in seta stampata vista su modaoperandi.com 3. Preen Line Adel Trench in twill con cintura vista su modaoperandi.com 4. Prada Blusa in seta e chiffon con fiocco vista su modaoperandi.com 5. Prada Mocassini con zeppa in pelle visti su modaoperandi.com 6. Vince pantaloncini in pelle neutra visti su modaoperandi.com 7. Acne Studios Borsa a spalla maxi annodata vista su modaoperandi.com
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CUT OUT
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L’abbiamo anticipato, le forme contano. E tra queste ci sono anche i tagli insoliti. Come quello che attraversa il fianco destro dell'adorabile blazer firmato Bayarovskaya. I cut out vanno tanto di moda e basta un singolo dettaglio per rendere un outfit interessante. Il blazer grigio si abbina alle tonalità di rosa della gonna in pelle e del maglioncino. Proprio grazie al taglio possiamo “sbirciare” i contrasti, di colori ma anche di materiali. Abbinate la pencil e il blazer ad una sneakers comoda (quelle di Veja sono estremamente green!) e una Padded bag firmata Bottega Veneta. E’ un look da ufficio elegante, ma che non si prende troppo sul serio, come piace a noi. Per i dettagli, osate e abbinate metalli diversi. Have Fun!
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7. 5. Larsson & Jennings, watch €162 seen at farfetch.com
1. Gabriele Colangelo runway SS20 show ph. Paolo Lanzi / gorunway.com 2. Bottega Veneta Borsa imbottita vista su modaoperandi.com 3. Boyarovskaya Giacca tagliata oversize con dettagli in metallo vista su modaoperandi.com 4. Brunello Cucinelli Gonna a tubino in pelle vista su modaoperandi.com 5. VEJA Campo Sneakers in pelle viste su modaoperandi.com 6. Mansur Gavriel Maglione a collo alto in lana e cashmere visto su modaoperandi.com 7. Roxanne Assoulin Bracciale in Zinco visti su modaoperandi.com
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TROPICAL PATTERNS
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Se andate sul web e cercate le 10 cose che hanno segnato lo scorso decennio, c’è una possibilità elevata che Jennifer Lopez in chiusura Versace con il famoso abito jungle verde compaia tra queste. Non c’è bisogno di spacchi vertiginosi comunque, non vi preoccupate. Il nostro outfit prende ispirazione dal trend delle stampe tropicali e lo interpreta in un look da giorno molto semplice e fresco. La gonna midi è firmata Vince e ci piace molto l’idea di abbinarla al body in cotone di Khaite Yves, perchè entrambi sono pezzi di stagione e sono insieme cool e rilassati. Vi consigliamo di portare la cinta con bustina in pelle e pvc by Zimmermann chiusa sopra il maglioncino, come si usa ora.
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5. Larsson & Jennings, watch €162 seen at farfetch.com
1. Anteprima runway SS20 show | courtesy of press 2. Sheryl Lowe Collana in oro 14K e diamanti vista su modaoperandi.com 3. VINCE Gonna midi Tropical Garden in raso vista su myhteresa.com 4. Zimmermann Marsupio in PVC con rifiniture in pelle visto su modaoperandi.com 5. Thierry Lasry Occhiali da sole tondi in acetato visti su modaoperandi.com 6. Khaite Yves Body a costine visto su modaoperandi.com 7. Johanna Ortiz Sealed With A Kiss Sandali visti su modaoperandi.com Di Fronte: Abito a stampa tropicale River Island | Crap Eyewear Occhiali da sole
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DIPINTO A MANO
La moda prende ispirazione dall’arte spesso e volentieri, in modo più o meno letterale. Sulle passerelle abbiamo visto sfilare outfit d’impatto che imitano le pennellate libere degli acquerelli: niente grandi artisti questa volta, solo tratti liberi e macchie di colore. Come in questo outfit firmato Cividini, che è fresco, portabile e ha un tocco in più che non passa inosservato. Potete reinventarlo facilmente con questa gonna midi a pieghe di Low Classic e qualche accessorio d’effetto. Gli orecchini d’oro di Modern Weaving illuminano e i sandali in cotone grezzo di Ganni vi assicurano comfort 9/5. Il dettaglio che rende l’insieme chic è comunque la borsa (a dir poco adorabile!) firmata Reike Nen.
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1. Low Classic Gonna longuette in chiffon stampato a pieghe vista su modaoperandi.com 2. Vince maglione in cashmere lavorato a costine marroni visto su modaoperandi.com 3. Bottega Veneta occhiali da sole aviator quadrati verdi visti su modaoperandi.com 4. Ganni sandali in lino neutro visti su modaoperandi.com 5. Modern Weaving Orecchini in bronzo placcato in oro visti su mytheresa.com 6. JReike Nen borsa a tracolla in pelle marrone vista su modaoperandi.com Di Fronte: model's image Cividini SS'20 Runway show from press Collage by Dominique Durosier
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BLANC EtNOIR Photography Quirin Siegert Style Olivia Dahleiden Model Jil C/O Mirrrs Models Hair Style, Makeup Vroni Eder
Non tutte le donne vogliono necessariamente essere alla moda. Tutte le donne però vogliono sentirsi ben vestite ed eleganti. Servono pochi pezzi nel nostro armadio, e una palette limitata di colori. I tessuti sono ricercati ma non ci sono fronzoli. Il focus è sui gioielli, che siano grandi e di design. Serve equilibrio e sicurezza di sè. In un certo senso, il minimalismo ci invita a guardare dentro noi stessi e a riempire, nel vero senso della parola, gli abiti che indossiamo con la nostra personalità. Avete mai sentito dire che “la semplicità è l’estrema perfezione”?
Qui e in Apertura: Giacca Lara Krude Pantaloni Self-Portrait Scarpe Stuart Weitzman
Abito Working Title Scarpe Balenciaga Di Fronte: Orecchino Anissa Kermiche
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Abito TotĂŞme Di Fronte: Camicia Simone Rocha Orecchino Anissa Kermiche
Cappotto Stand Studio Pantaloni Lara Krude Di Fronte: Pantaloni Stand Studio
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Abito Dorothee Schumacher Scarpe Aquazzura
Abito Working Title Scarpe Balenciaga Di Fronte: Orecchino Anissa Kermiche
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ANNEMCKENZIE.COM
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LATEST arte words Giulia Greco
Ballerina: Fashion Modern Muse Fashion Institute of Technology, New York - 11 Febbraio Gonne di tulle e corsetti sono due dei trend che oggi vediamo più spesso. L’ispirazione, non serve dirlo, è il balletto classico. Da quasi un secolo infatti il balletto affascina e nutre le menti creative di designers e non solo. Dall’11 febbraio al 18 aprile a New York è possibile visitare una mostra che racchiude in sé un secolo di storia: tra abiti couture, accessori e una selezione di costumi di scena, la collezione promette di lasciarci a bocca aperta.
Cindy Sherman Louis Vuitton Foundation, Parigi - 1 Aprile La mostra più attesa sarà invece a Parigi, alla Fondazione Louis Vuitton. Dal primo aprile sarà possibile vedere circa 300 fotografie - inedite e non firmate Cindy Sherman, l’artista americana che da anni fa parlare di sè e del suo perverso immaginario artistico basato sui selfies. La sua pagina Instagram è già di per sè illuminante, ma la mostra è un’occasione in più per riflettere: se i social sono le nuove piattaforme di produzione artistica di oggi, quale grado di verità è richiesto?
Bags: Inside Out Victoria & Albert Museum, Londra - 25 Aprile Gli accessori, si sa, fanno il look, e le borse sono sicuramente le immancabili in ogni outfit che si rispetti. Al Victoria & Albert Museum di Londra sarà possibile visitare una mostra dedicata esclusivamente a loro. Saranno esposti pezzi cult, come la primissima Kelly by Hermès, insieme a design futuristici e inaspettati, come la Lait du Coco disegnata da Karl Lagerfeld per Chanel 2014. Un percorso espositivo che comprende un secolo intero e che ci fa scoprire tutti i dettagli e i valori della produzione di veri e propri pezzi d’arte.
Once Upon a Dream Palazzo Grassi, Venezia - 22 Marzo Per chi passerà qualche giorno a Venezia c’è la possibilità di visitare Palazzo Grassi che, oltre oltre ad essere una location da sogno per ovvi motivi, offre mostre fotografiche interessanti. E’ il caso di Once Upon a Dream, personale dell’artista egiziano Youssef Nabil. Storia passata e presente dell’Egitto si incrocia con le vicende personali del fotografo e fa riflettere sul panorama politico e sociale dei paesi arabi. Le fotografie sono calde e nostalgiche, grazie anche alle tecniche speciali che Nabil predilige.
courtesy of ashadedviewonfashion.com
Cindy Sherman. Courtesy of the artist and Metro Pictures
Judith Leiber Borsa-Uovo di Fabergé, 1983
© Youssef Nabil | Say Goodbye, Self Portrait, Alexandria, 2009
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LATEST LATESTinterview intervista words Federica Caiazzo
Jade van der Mark non è una di quelle pittrici che studiano arte per poi diventare, Jadeeventualmente, van der Markdelle non èartiste. una diInquelle che studiano poiediventare, realtà,pittrici Jade van der Mark è arte nata per artista basta. eventualmente, delle artiste. In realtà, Jade è nata artista e basta. “Sono entrata in contatto “Sono entrata in contatto con l’arte nel momento esatto in cui sono nata”, con l’arte nel momento esatto in cui sono nata”, ci racconta. Ed è stata proprio ci racconta. Ed è stata proprio la sua infanzia nei campi, tra oche e natura, la sua infanzia nei campi, traunoche e natura, a infondere lei un senso adiispirare libertà iesuoi creatività a infondere in lei senso di libertà e creativitàinche continua lavori che continuaancora a ispirare i suoi lavori ancora oggi. Ha frequentato la Royal Academy oggi. Jade ha frequentato la Royal Academy of Art di The Hague, of Art di The Hague, in Olanda, aver attraversato un’infanzia causa della in Olanda, dopodopo aver attraversato un’infanzia difficiledifficile a causaadella separazione dei genitori, bullismo e mancanza di stabilità. Tuttavia, dipingere ha sempre separazione dei genitori, bullismo e mancanza di stabilità. rappresentatoTuttavia, il suo porto sicuro, luogo dove trovare sollievo: “I miei quadri mi hanno dipingere ha ilsempre rappresentato il suo porto sicuro, donato pace, stabilità, saggezza e amore. E ancora oggi va così”. il luogo dove trovare sollievo: “I miei quadri mi hanno donato pace, stabilità, saggezza e amore. E ancora oggi va così”.
“Il più grande dono che abbia mai ricevuto è la capacità di trasferire su tela il mio mondo interiore” p.145 p.57
Jade, hai ricordi particolari della tua parentesi accademica alla Royal Academy? Studiare lì mi ha dato la possibilità di comprendere ciò che volevo e non volevo per me stessa. Ho scelto moda invece che pittura proprio perché intendevo avvicinarmi a un settore di cui non avevo molta conoscenza. Ho molto a cuore la pittura, è parte di me. Ma desideravo scoprirla in intimità, senza il bisogno reale di un insegnante. In più, non mi è mai piaciuta l’idea in sé di frequentare una scuola d’arte. Volevo che il mio modo di dipingere fosse mio e basta. Le tecniche per imparare a dipingere, come la storia dell’arte, possono essere insegnate nelle scuole. Tuttavia, non si può certo imparare come diventare effettivamente un artista. Questa è una cosa con cui ci nasci. Qual è la tua fonte di ispirazione? Prendo ispirazione da tutto ciò che mi circonda, che sia una storia per bambini di Roald Dahl, un pezzo drammatico di musica classica, o un articolo di politica letto sul giornale. Il mondo intorno a me mi ispira continuamente, specialmente se si tratta di gruppi di persone, culture straniere e sovraffollamento. Credo che il sovraffollamento delle città sia particolarmente interessante, infatti ha influenzato molti dei miei dipinti. Ho osservato gruppi di persone vivere a stretto contatto tra loro e condurre esistenze folli e frenetiche. Tematiche come l’indifferenza umana, l’influenza dei social media, il consumismo estremo, il potere e il lavoro in relazione allo stress sono esempi di ciò che tratto. Adoro scavare a fondo in questi tempi e ricreare, lentamente, un’immagine nella mia mente. La assorbo fino a quando non sopraggiunge un irrefrenabile desiderio di dipingerla.
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LATEST intervista Nei tuoi lavori ci sono spesso scene sovraffollate dove tutti sembrano indifferenti l’un l’altro. Qual è l’interpretazione ideale? Spero che gli osservatori possano sospendere ogni forma di presupposizione sulla vita e sul mondo, e aprire i propri cuori al dialogo e a nuove prospettive. Vorrei che, sia il mio uso del colore sia le storie che racconto, come anche i messaggi politici e sociali che guidano i miei lavori, innescassero dei dibattiti. Spero che gli osservatori ne siano toccati e che trasmettano agli altri un senso di ritrovata vulnerabilità. Sei originaria di Bergen, considerato il luogo di nascita dell’espressionismo olandese. Che tipo di influenza ha avuto su di te? Essere cresciuta a Bergen mi ha dato un’ampia veduta dell’espressionismo olandese. Ad esempio, il poeta Theo Olthuis mi ha dato lezioni di poesia. Gerard van der Leden, famoso scultore olandese, era mio vicino di casa. Ogni tanto sgattaiolavo nel suo fienile per vedere i suoi ultimi lavori. Anche il fotografo Koos Breukel era mio vicino di casa, e ogni tanto scattava foto di me e la mia famiglia in giardino. Era solito trascorrere le ore a parlare di filosofia con noi, mentre ce ne stavamo seduti davanti al fuoco in giardino. Mi ha ispirato anche il centro di Bergen: gli artisti si riunivano nei caffè per discutere di vita e arte. Potevi incontrare personaggi come Charley Toorop, Jan Sluyter, Gustav de Smet e Leo Gestel. Anche il movimento The Cobra è iniziato a Bergen, in cui Lucebert ha avuto un ruolo importante. Bergen è anche conosciuta per la sua particolare luce… Sì, la luce è molto pura in Bergen, è una tentazione per gli artisti che desiderano giocarci. Io sperimento molto con la luce, le forme e i colori: la luce di Bergen ha sicuramente influito su questa mia ricerca. Ciò che trovo davvero affascinante è il fatto che ogni posto nel mondo è caratterizzato da una qualità di luce tutta sua, che mi diverto a catturare. Ora vivo a Londra da circa tre mesi e, poiché è inverno, di luce quasi non ce ne è. Questo non significa che dipingerò l’oscurità, ma sicuramente guarderò ad essa in modo differente. Ad esempio, mi sento moto attirata dalle luci delle metropolitane o delle persone di corsa nelle giornate piovose e nuvolose tra le strade di Londra.
I personaggi che dipingi hanno sguardi inquisitori. Cosa vogliono dirci? I loro volti incarnano i miei pensieri e le mie sensazioni. Sono il riflesso della mia preoccupazione per l’indifferenza che permea gli spazi pubblici. Ogni giorno osservo persone andare al lavoro, tornare a casa, attraversare incroci e prendere strade diverse. A volte i percorsi congiungono, magari le persone riescono anche a incontrarsi in uno sguardo. Ancor più raramente, riescono a scambiare due parole. Ma quello che davvero mi turba è il senso di indifferenza tra loro; siamo disconnessi perché siamo troppo abituati a vivere nell’indifferenza. Raramente inserisci spazi vuoti tra i personaggi: dobbiamo leggerlo come senso di appartenenza o solitudine? Sì, mi piace dipingere i personaggi come l’insieme di un’unica e sola massa, dove gli individui diventano un tutt’uno. È quello che vedo quando osservo la società. Tutti sono vicini ma nessuno riesce a percepire questa vicinanza, perché distratti da telefoni e cuffiette. Voglio mostrare la pressione della società e la bolla in cui ci troviamo. Infine, penso sia anche importante che siano gli osservatori stessi a trarre delle storie dai miei quadri, io sono solo qui per dipingerle. Crei anche raffinatissimi pezzi moda. Hai mai considerato la possibilità di collaborare con una casa di moda? La moda è sempre stata il mio focus dopo la laurea. Nel 2016, ho vinto il Dutch Fashion Award a Milano, mi è stata data l’opportunità di vivere lì, come anche la possibilità di veder costruito il mio marchio. Quando vinsi, Dolce&Gabbana mi offrì un lavoro ma, per quanto sia stata una decisione difficile, alla fine scelsi di non accettare perché non volevo abbandonare il mio marchio per una grande azienda. Oggigiorno trovo che i miei lavori con i tessuti siano pezzi d’arte, più che di moda. Ogni singolo pezzo deriva dai miei dipinti, ci vogliono dalle 500 alle 800 ore per realizzarne uno. A un certo punto della mia carriera, sicuramente vorrò collaborare con una casa di moda, ma andrà fatto in modo ben costruito. Mi piacerebbe disegnare tessuti per Chanel, Maison Margiela, Raf Simons o Alexander McQueen. Ma credo anche che le cose succedono quando i tempi sono maturi e, quando accadrà, io sarò pronta ad accogliere l’opportunità a braccia aperte.
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Ancora una volta vi parliamo della moda giovane, veloce, adrenalinica. La nostra protagonista è camaleontica, i pezzi forti del suo guardaroba sono i platform esagerati, i dettagli colorati e tutte le particolarità dei capi bianchi. Pizzi, jacquard, frange e satin creano outfit memorabili. Pratici e reinventabili, si muovo ai 100 all’ora nella galassia.
Shake
Appeal Photography Patrick Schwalb Style Markus Galic Model Diana Moroz c/o Iconic Makeup, Hair Style Spiri Fountoglou Digital Operator Maik Denecke Production Close Up Team Special thanks tempelhamburg.de
Coat Fassbender | Top Odeeh
Di Fronte: Giacca Marcel Von Berlin | Abito French Connection | Sneakers, Bag Karl Lagerfeld
Qui: Abito, Coat Karl Lagerfeld | Calzini Moschino | Scarpe Chie Mihara
Apertura: Abito, Leggings Marcel Von Berlin | Camicia, Sneakers Karl Lagerfeld
Qui, di fronte e Back Cover: Giacca Pinko | Leggings Marcel Von Berlin
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Blusa, Scarpe Miu Miu | Gonna Riani | Fusciacca Über | Borsa Furla
Di Fronte: Maglione, Abito French Connection | Sneakers Riani | Orecchini Nach Bijoux
Abito Pe De Chumbo | Cintura Isabel Sanchis | Scarpe Jil Sander
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Top in Jeans Antik Batik | Jeans Pants Line Markvardsen | Scarpe Chie Mihara Di Fronte: Full Look Jil Sander
Una guida ai top trend per incendiare l'estate 2020 Il sole cocente, una bevanda fresca e dissetante, l’odore di lavanda che riempie i polmoni, il vento caldo sulla pelle abbronzata. Il sud della Francia è puro romanticismo, un’esperienza da vivere in coppia o tra amici, all’insegna di lunghe passeggiate nel verde, calde sere d’estate in cui rilassarsi, leggere un buon libro o bere un bicchiere di vino in compagnia. La trepidazione per l’arrivo dell’estate inizia già a farsi sentire, e non c’è niente di meglio della giusta selezione di accessori da mettere in valigia e con cui immergersi nelle atmosfere suggestive del panorama provenzale in grande stile. Così come è stato per i più famosi pittori impressionisti, come Cézanne, i colori della Provenza fanno da splendida tavolozza da cui prendere ispirazione per una color palette che rispetti i colori dell’estate.
Glam SUMMER
words Ludovica Mucci Tutte le foto da sfilata in questo articolo courtesy of gorunway.com | Tutte le foto di prodotti flat visti su modaoperandi.com Qui: sinistra occhiali da sole Crap Eyewear e borsa in rafia Dune London | Right Glamorous sandali con plateau in rafia con lacci
Sicuramente immancabili sono gli accessori in rafia. Materiale di origine vegetale, la rafia ha dominato le passerelle 2020 e comunicato un importante messaggio sul bisogno oggi più che mai di abbracciare uno stile sostenibile nella vita come nel vestire. E' un materiale che risponde perfettamente a questa necessità, donando a qualsiasi outfit quel tocco di naturalezza in più che si intona perfettamente ai campi provenzali e all’atmosfera magica delle serate francesi. Che sia nelle borse, nei cappelli o nelle scarpe, l’utilizzo di questo materiale non è mai troppo, quindi perché non sfoggiarlo per le strade assolate? Alcune opzioni molto interessanti sono state proposte da Celine, Missoni e Stella McCartney, che hanno optato per soluzioni classiche con forme tondeggianti o a cestello. Alternative per le amanti dei colori accesi la borsa firmata Altuzarra in total blu o quella con dettagli rosa targata Jacquemus. Dune London e Valentino propongono invece borse tote rispettivamente dai manici in tartaruga e il logo in oro lucido. Per quanto riguarda i cappelli invece, le passerelle estive 2020 hanno presentato le forme maxi che coprono parte del volto; sono infatti forme più interessanti e magnetiche, chiaramente esplicate nello stile Lanvin e Koché. Un’alternativa al cappello, glamour e sofisticata, è la bandana, che ha dominato la scena nelle passerelle di Etro e Missoni. Aggiunge quel tocco esotico insieme al vibe anni Settanta che ben si accorda con i paesaggi soleggiati del sud francese.
Tutto occhiali da sole Crap Eyewear
I toni vivaci delle bandane si ritrovano anche negli occhiali, i cui colori e forme presentate sulle passerelle sono ormai così tanti da soddisfare tutti i gusti e occasioni. Che siano utilizzati in una giornata di mare o in barca, gli occhiali da sole restano l’accessorio estivo per eccellenza. Tra le proposte selezionate dal team Latest, a prevalere sono proprio le forme esagerate e i colori più accesi. Balmain è sicuramente la scelta più sofisticata grazie alla forma a mascherina e i toni blu corallo. Seguono Stella McCartney in sfumature rosa con catene in oro, Louis Vuitton e Off-White con una rivisitazione della forma classica della maschera, Per un tocco di rosa in più che non guasta mai, suggeriamo gli occhiali firmati Emma Chamberlain in collaborazione con Crap® Eyewear, lo stile aviator per rimanere sul classico o con lenti blu per un’allure più vintage sempre firmati Crap® Eyewear. p.165
k o o L Top Per una lunga e intensa giornata in spiaggia o un'escursione, maxi borse o secchielli sono pronte a rispondere a qualsiasi esigenza che la situazione può richiedere, che si tratti di creme solari e trattamenti post-bagno, una fotocamera per scatti indimenticabili e professionali, riviste e spuntini. La proposta di Bottega Veneta è sicuramente la più centrata per l'occasione, i toni pastello si abbinano perfettamente a una vacanza piena di sole, mare e campi fioriti. Per un rilassante giro in barca lungo la costa francese, la borsa bianca Alexander McQueen con dettagli blu notte e manici dorati è perfetta per essere combinata con le vele bianche baciate dal sole e accarezzate dal vento, e un eccellente bicchiere di champagne al tramonto. Le borse a secchiello rappresentano un'alternativa altrettanto confortevole con stile, utile per le attività all'aperto. Marni e Prada sono i migliori riferimenti insieme a Pedro Shoes, un marchio che abbiamo scoperto di recente e di cui siamo ormai entusiasti.
LATEST aCCESSORI
Come già accennato, la rafia ritorna anche nei cappelli e nelle scarpe, creando motivi sinuosi ed eleganti ideali per un look rilassato da sfoggiare a un pranzo, a un aperitivo tra amici o perché no, in una festa in spiaggia la notte di Ferragosto. D’ispirazione sono le oxford di Armani, le platform firmate Michael Kors, Simone Rocha o Erdem o i sandali intrecciati di JW Anderson. Per una cena all’aperto e una serata in città le Mary Jane trionfano, abbinandosi perfettamente ad un abito leggero, slanciano la figura e rimangono comode da indossare. Opzioni eclettiche vengono da quelle azzurre di Marine Serre e da Dries van Noten, in pieno stile barocco. Per un tocco di classicità in più il team Latest consiglia Pedro Shoes, Maison Margiela o A.P.C. Un vero e proprio trend che sta impazzando sui social è quello delle scarpe a punta quadrata di cui Demna Gvasalia è stata una delle promotrici più esemplari insieme a Bottega Veneta. Ideali per un look da sera sofisticato ed elegante, le scarpe più gettonate sono ovviamente firmate Balenciaga, Bottega Veneta e Proenza Schouler.
Qui da su a sinistra: Pedro Shoes sandali squadrati | Etro SS20 show | Ulla Johnson sandali Bottega Veneta Lido Sandali | Pedro Shoes Mary Jane scarpe Di Fronte da su a sinistra: Pedro Shoes borsa secchiello | Balmain Borsa tote in tela di lino Loewe Tote in pelle | Cult Gaia Borsa a secchiello in rattan | Prada Borsa in rafia a sacchetto p.167
Ultimi ma non meno importanti sono i gioielli. Un must-have assolutamente immancabile in valigia, sono i compagni ideali per brillare durante la notte stellata di San Lorenzo in spiaggia, o durante una cena elegante prima di tornare alla realtà della vita quotidiana. I gioielli protagonisti delle passerelle 2020 sono per lo più ispirati dall’atmosfera marina; sono infatti diffusissimi ormai gli orecchini o collane pendenti di conchiglie e perle. La natura è pertanto il focus centrale, e come omaggiarla meglio se non con oggetti ispirati alla fauna e flora marina? La combinazione di collana e orecchini di conchiglie firmata Prada è un esempio lampante di questo trend sempreverde, così come quello presentato da Andreas Kronthaler per Vivienne Westwood, d’ispirazione vagamente surrealista. Per un look ispirato al profondo blu, gli orecchini di Stella McCartney lasciano sicuramente il segno. Per un cocktail party in riva al mare gli orecchini Mignon Faget si accostano bene ad un abito dai toni rosa o azzurro pastello. Proprio dell’estate 2020 è invece l’orecchino singolo, una ripresa della moda rinascimentale riproposta in chiave moderna. Lasciatevi ispirare dalla creatività di Marni e Veronique Lenoir! Se invece si vuole fare invidia alle stelle cadenti in agosto, non si può che non optare per un grande e scintillante chocker che attiri l’attenzione sul volto. Le proposte di Gucci e Christopher Kane hanno sicuramente carattere, mentre Chloé e Bottega Veneta propongono collane a catena rispettivamente in oro e in sfumature di rosso ideali per una passeggiata nei campi di lavanda al tramonto.
Qui da su a sinistra: Mignon Faget Orecchini conchiglia con vetro di mare riciclato | Wendy Yue Bracciale con diamante nero e opale Peracas Isadora Orecchini placcati in oro | Mignon Faget Orecchini grandi Ostrica Di Fronte: SS20 shows Saint Laurent, Dior, Bottega Veneta | Prodotti da su a sinistra: Mansur Gavriel Clutch in pelle Lizzie Fortunato Orecchini a fiori | Loewe occhiali da sole | Oscar de la Renta clutch in jacquard floreale | Sheryl Lowe collana di opali e zaffiro in oro 14k
LATEST aCCESSORI
top k o o L p.169
Blurredglow
Photography Hubert Zieliński c/o Please productions Concept, Production Katie December c/o Please productions Style Kasia Jabłońska Model Marta Wieczorek c/o Rebel Models Photography assistant David Gannon Makeup, Hair Style Klaudia Jóźwiak Clothes from DH VITKAC
Apertura: Abito Balenciaga | Scarpe Balenciaga |Qui: Abito Balenciaga | Orecchini Dolce&Gabbana | Bracciale Apart Di Fronte: Abito Vetements | Velo Red Valentino
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L’estate è proprio dietro l’angolo e questo per noi significa solo una cosa: divertimento. In estate si è tutti un po’ più vivi. La ricetta perfetta per le vostre notti di festa comprende buoni amici e buon vino, una location sotto le stelle e mini abiti interessanti. Stampe floreali, animalier e colori fluo per esempio, ma anche tessuti laminati, maxi gioielli e trucco luminoso. Siete pronte ad entrare in un vortice di ispirazioni?
Abito Isabel Marant | Cappellino Gucci | Orecchino Fierra Di Fronte: Giacca Versace | Scarpe Wandler
T-shirt, Pantaloni Gucci | Fusciacca Gucci Di Fronte: Completo Dolce&Gabbana | Orecchini Sydney Evan
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prodOtTI BEAUTY PER LA PRIMAVERA ESTATE? LA RISPOSTA E'
Basic
Care words Giulia Greco p.178
La vita frenetica di oggi può essere difficile da affrontare e, molto spesso, richiede di stilare una lista di priorità. E’ difficile prendersi cura di sè stessi nel modo migliore: incastrare ufficio, famiglia, palestra e cura personale nella stessa agenda è più o meno il sogno di chiunque, non è forse così? Se ancora non ci sentiamo pronti a darvi consigli utili sulle tecniche di organizzazione (ma possiamo consigliarvi dei libri!), un paio di cose però possiamo dirvele. E riguardano la vostra beauty routine quotidiana. Mai lasciare il beauty in fondo alla lista! Se vi prendete cura di voi stessi vi sentirete immediatamente meglio e, di conseguenza, sarete più produttivi. E’ scientificamente provato. E se non è ancora stato provato, allora qualcuno dovrebbe pensarci. I trend in fatto di beauty per la prossima stagione primavera estate si ispirano ancora una volta alla natura: capelli liberi, pelle pulita e focus su occhi e labbra. Per questo motivo, oltre ad aver ricercato i prodotti migliori da inserire nella vostra routine quotidiana, abbiamo anche pensato a due essenzialissimi del vostro beauty case. Essere naturali e alla moda allo stesso tempo non è mai stato più facile di oggi. Nella nostra ricerca non abbiamo guardato solamente all’INCI Ingredienti e al sistema di produzione - che vogliamo sia a basso impatto ambientale. Ma anche, e soprattutto, alla praticità: pochissimi minuti di applicazione, prodotti combinati e rituali organizzate ad hoc sono facili da seguire. Così, avrete il massimo risultato con i minimi sforzi. I prodotti selezionati questo mese sono frutto di ricerche scientifiche alternative che trovano nella natura la soluzione ai nostri problemi. Perchè naturalezza e sostenibilità non siano solamente parole buttate al vento è importante trovare componenti naturali che possano sostituire quelli chimici, anche quando si parla di prodotti di bellezza. I cosmetici a base vegetale non sono di certo una novità, ma alcuni prodotti sono all’avanguardia e vanno oltre i semplici estratti. Vi parleremo di cellule staminali vegetali e di Bakuchiol, un’alternativa naturale al retinolo che ha tutte le carte in regola per essere l’alleato ideale per la vostra pelle.
LATEST BEAUTY l mondo della cosmetica è ultimamente protagonista di un cambiamento molto lontano dall’essere
Foto by Daria Shevtsova
Smart Mirror - HiMirror
Shirt Marni p.114 p.59 p.97 p.133
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La trasparenza trasparenza è il motto di La di Nabla Nabla Cosmetics, Cosmetics, chegenuinità punta allae genuinità che punta alla all’utilizzoe di ingreall’utilizzo di ingredienti vegani e cruelty-free, dienti vegani e cruelty-free, garantendo progarantendo prodotti diIlprima qualità. dotti di prima qualità. marchio italiano racIl marchio italiano racchiude nelnatura nome el’amore chiude nel nome l’amore per la l’arte: per la ènatura l’arte: Nabla un simbolo Nabla sia une simbolo che èinsia fisica si usa per che in fisica usa persiadescrivere la natura, descrivere la sinatura, un richiamo all’immasia un richiamospesso all’immagine dell’arpa, spesso gine dell’arpa, raffigurata in mitologia raffigurata in mitologia accanto Dio accanto ad Apollo Dio delle arti.ad Il Apollo brand prodelle una arti.serie Il brand propone molto una serie di pone di collezioni interessanti, collezioni molto interessanti, tra cui up la Vol.2”, tra cui la “Close-up Line” e la “Close“Close-up Line” e la “Closeup Vol.2”,disegnati due due linee di correttori e fondotinta linee di correttori e fondotinta disegnati per per ogni tipo di pelle. L’attenzione alle esigenogni di pelle. L’attenzione allenel esigenze ze deltipo consumatore si vede anche progetto del consumatore ancheinviare nel progetto “Me&Nabla” area siinvede cui poter qualsiasi “Me&Nabla” area in cui poter inviare qualsiasi suggerimento volto ad arricchire l’offerta del suggerimento volto adviene arricchire l’offerta del brand. Ogni consiglio discusso a cadenza brand. Ogni consiglio viene discusso a cadenmensile dal team. za mensile dal team.
Cura dei capelli: La natura in testa Le cellule staminali vegetali oggi sono oggetto di studio approfondito. Fanno parte del sistema di rigenerazione cellulare delle piante che, non solo permette loro di curare possibili “ferite”, ma anche di riprodursi. Per questo motivo sono un ottimo alleato nella cura dei capelli: li nutre alla radice e li infoltisce come mai prima d’ora. MD Hair Restoration Starter Kit è composto da tre prodotti che, se usati assieme, donano lucentezza e forza alla cute e permettono l’infoltimento della chioma in pochi, semplici passaggi. Il siero Scalp Essential nutre la cute e la rivitalizza, Follicle Energizer inspessisce la radice dei capelli e, ultimo ma non per importanza, Nutri Hair in capsule rende la chioma più folta in solo un mese di utilizzo, stimolando la crescita e riparando i danni. Fantastico, no?
Sulla stessa lunghezza d’onda è anche Benecos, brand tedesco specializzato in prodotti per il make-up, unghie, capelli e corpo. Tra la Sulla stessa lunghezza d’onda è anche vasta gamma offerta dal brand gli smalti sono Benecos, brand tedesco specializzato in molto interessanti; il colore è la caratteristica prodotti per il make-up, unghie, capelli e fondamentale del prodotto, dimostrando come corpo. Tra la vasta gamma offerta dal brand uno stile di vita votato al rispetto della natura gli smalti sono molto interessanti; il colore è e delle sue risorse non faccia rinunciare all’ela caratteristica fondamentale del prodotto, stro e alla creatività. I nomi degli smalti sono dimostrando come uno stile di vita votato al molto invitanti, tra le tante proposte troviamo rispetto della natura e delle sue risorse non il “bubble gum”, “you-nique”, “wild orchid” o faccia rinunciare all’estro e alla creatività. I “flamingo”, i grandi assenti sono la formaldeinomi degli smalti sono molto invitanti, tra de, i parabeni, siliconi e altre sostanze chimile tante proposte troviamo il “bubble gum”, che nocive; al loro posto invece olio di avocado “you-nique”, “wild orchid” o “flamingo”, i e vitamina H adatta per le unghie fragili. grandi assenti sono la formaldeide, i parabeni, siliconi e altre sostanze chimiche nocive; al Queste proposte non sono le uniche sul mercaloro posto invece olio di avocado e vitamina H to, tanti sono i brand che ormai stanno viranadatta per le unghie fragili. do verso una proposta etica e sostenibile, per Queste proposte non sono le uniche sul l’ambiente e per la salute e prosperità di corpo mercato, tanti sono i brand che ormai stanno e mente. virando verso una proposta etica e sostenibile, per l’ambiente e per la salute e prosperità di corpo e mente. p.180 p.117 p.59
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Unghie: il diavolo sta nei dettagli Le passerelle della scorsa stagione ci hanno regalato tanti, tantissimi spunti in fatto di unghie. Avere le mani curate è un vero lusso e cambia la percezione di una persona immediatamente. Se andare in un salone specializzato non riesce proprio a trovare un posto nella vostra agenda, pensiamo che i prodotti Zoya facciano al caso vostro. Perchè? Perchè tutto ciò che producono è vegano e cruelty free, hanno tutti ma proprio tutti i colori immaginabili e i loro smalti sono estremamente resistenti. In più, Zoya fornisce kit predefiniti, composti da tutti i prodotti che servono in base a necessità. Per esempio, la soluzione perfetta per una manicure curata e adatta alla vita quotidiana è fornita dal Naked Manicure Hydrate & Heal System Kit. Comprende il siero rinforzante, una base e un top glossy, una tinta rosa (classica e chic con qualunque cosa decidiate di indossare), e la crema protettiva finale. Non c’è altro da aggiungere.
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Cura della pelle: La cosmesi del futuro Il siero per il viso è uno dei must della beauty routine coreana e non c’è da stupirsi. Se usato con costanza può regalarvi la pelle dei vostri sogni e limitare impurità e macchie, oltre ad agire sull’invecchiamento cellulare. Mandelic Pigmentation Corrector Night Serum di The Allies of Skin ha una formula innovativa composta solo da ingredienti testati. E’ il prodotto giusto se cercate un alleato per far apparire la vostra pelle al massimo della sua potenzialità. Tra gli altri ingredienti infatti compare il Bakuchiol che è, sostanzialmente, il retinolo del futuro. Completamente di origine naturale (estratto da semi e foglie della pianta babchi), delicato anche sulle pelli più sensibili, esfolia la pelle e stimola la rigenerazione cellulare durante la notte, agendo sulle rughe più sottili e minimizzando i segni precoci del tempo.
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Occhi e labbra: la soluzione è la canapa Parlando di makeup, questa stagione vede protagonisti gli occhi senza dubbio. Sulle passerelle abbiamo visto ombretti e eyeliner colorati, dal rosa e giallo vitaminico al blu e verde pastello. Sta a voi decidere quale colore si abbina meglio al vostro tono di pelle. In ogni caso però, la cosa migliore da fare è assicurarsi di avere un buon kit basico, che pensi al benessere di ciglia, sopracciglia e labbra. Tra le tante opzioni abbiamo pensato di proporvi il kit Triple the Kush Set by Milk Makeup, per la sua formula rivoluzionaria. L’ingrediente di punta è infatti l’estratto di canapa sativa, che è incredibile per le sue proprietà antinfiammatorie e idratanti e sta diventando molto popolare non solo nel beauty ma anche nella skincare. Mascara, gel per le sopracciglia e balsamo labbra fanno parte del kit e formano il perfetto tris per aiutarvi ad avere una base trucco bella e buona.
LASER EPILATION, AT HOME. Professional laser hair-remove is no more an exclusive treatment to do in specialised beauty salons. It enters our houses thank to Philips’ technologies. Lumea Prestige is the highlight of Philips’ epilators line: you can buy it online, it has four different heads to fit the natural shape of your body and it gives the perfect epilation, for a (very) long time. Technology’s efficacy naturally depends on type of skin and hair, but results are visible on everybody. Lumea system works together with a special app on our smartphone, which takes trace of sessions, creates a calendar to optimize your time and gives you all the advices you need for a better usage.
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Photography Charl Marais c/o Blossom Management Production Charlotte Brewer-Gmoser Model Xannie Cater c/o Select Makeup Hila Karmand c/o One Represents using Dior, MAC, Tom Ford, Fenty, CTZN, Anastasia Beverly Hills, Nars, Rodial, Glossier Hair Style Marcia Lee c/o One Represents using Hair by Sam McKnight Photo assistant Lucas Muroni
SHINING Flowers
Quando ero piccola, mia mamma e io eravamo solite passare la domenica pomeriggio in serra. Ogni tanto tornavamo a casa con una nuova piantina, ma non abbiamo mai comprato un mazzo di fiori. Ogni volta che ci penso un po’ mi dispiace. E’ come se i fiori freschi, oggi, siano diventati una specie di lusso, che ci concediamo solo in occasioni speciali. Vorrei che ci fossero più fiori intorno a noi - in salotto ma anche in cucina e, perchè no, in ufficio. I fiori sono la quintessenza naturale del concetto di bellezza e credo che niente come la loro vicinanza possa insegnarci cosa significhi essere belli senza trucchi. Ci serve poco per risplendere e, non a caso, quel poco è lo stesso che serve ai fiori per sbocciare. Una buona idratazione, luce solare e (pochi) prodotti di origina naturale.
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Dress Dorothee Schumacher Shoes Aquazzura
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Secondo il Cambridge Dictionary, si definisce geek qualcuno che è intelligente, ma non alla moda nè popolare. Un cervellone, un secchione, un nerd. La moda prende dalle sottoculture perchè si nutre di novità ed è alla costante ricerca del diverso: ciò che è differente, “brutto” in un certo senso, diventa fashion e viceversa. Geek sono l’uomo e la donna Gucci, per esempio. Nella cultura popolare sarebbero considerati degli sfigati, eppure ci piacciono tanto. Fashion e anti fashion, oggi la linea è così sottile che è quasi impercettibile.
Say Geek's Name
Photography Weronika Kosińska Style Paulina Gzik Model Maksym c/o Rebel Models Hair Style Izabela Świrkowska Makeup Anna Sokołowska
Maglione Calvin Klein Jeans Camicia MassimoDutti Pantaloni Go&Do Scarpe Dolce & Gabbana Calzini Michael Kors Occhiali GloomySunday
Qui e di fronte: Camicia Saint Laurent Pantaloni Go&Do Dolcevita Paul Smith Bretelle Charvet Calzini Happy Socks Scarpe Tod’s Cappello Alexander McQueen
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Felpa RalphLauren Giacca Go&Do Pantaloni Ermenegildo Zegna Scarpe Dolce & Gabbana Occhiali GloomySunday Di Fronte: Maglione TommyHilfiger Pantaloni Go&Do SCarpe Saint Laurent Calzini Taka Para Cappellino Calvin Klein
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Cappotto, pantaloni Dolce & Gabbana Cravattino Hackett Scarpe Kenzo Calzini Taka Para Occhiali Gucci Di Fronte: Full look Kenzo
Giacca Ermenegildo Zegna Camicia MassimoDutti Cravattino Hugo Boss Pantaloni Versace Cintura Saint Laurent Calzini Happy Socks Scarpe Amiri Occhiali GloomySunday Di Fronte: Panciotto, camicia Versace Pantaloni Maison Margiela Cravatta TommyHilfiger Cappellino LuckySeven Scarpe Dolce & Gabbana Occhiali GloomySunday
CASA CAMPINARANA Photo Leonardo Finotti | Words Ludovica Mucci - up to page 221 p.215
Editor’s letter
Ph. Maira Acayaba
INTERVISTA CON L'ARCHITETTO
LAURENT TROOST Nell’ultimo numero di Latest si è parlato di bioarchitettura, del design del futuro e della necessità di far fronte al cambiamento climatico con azioni concrete. Abbiamo citato alcune opere realizzate e progetti del futuro che daranno una nuova configurazione all’urbanistica di importanti città, tra queste il Bosco Verticale di Milano, il Nautilus eco resort nelle Filippine o l’Hyperions Eco-Neighborhood in India. In questo numero, abbiamo avuto il piacere di intervistare Laurent Troost del Laurent Trost Architects, il team che ha realizzato Casa Campinarana. Questa magnifica abitazione è situata a Manaus, città a nord-ovest del Brasile lungo il Rio Negro e il Rio delle Amazzoni. p.216
La casa è il risultato di un progetto di architettura passiva, che consiste nella costruzione di ambienti che favoriscono il benessere termico con il minimo consumo di energia, sfruttando principalmente le risorse naturali. Insomma, l’innovazione sembra essere una delle fondamenta stesse della casa. Tale innovazione però non si ferma di certo alle basi. Tutti gli interni della casa sono stati infatti adattati alla foresta per preservare quanto più possibile il suo ecosistema. È proprio per questo che l’abitazione non presenta affatto la tipica conformazione a cui siamo abituati; gli spazi vitali infatti sono situati al secondo piano, così come la piscina. La rivoluzione di Casa Campinarana presenta molte altre brillanti idee per le quali si è aggiudicata numerosi premi, tra cui il Dezeen Award 2019 per Rural House e il Metal Architecture Design Award 2019. In questa intervista, Lauren Troost ci ha raccontato nei dettagli tutto quello che c’è da sapere su Casa Campinarana, a cominciare dalla sua ispirazione motrice. Abbiamo discusso dei suoi progetti futuri, per poi rimarcare l’importanza del design passivo specialmente in ecosistemi fragili come quello dell’Amazzonia. Ad oggi il design passivo rimane una grande sfida quando si pensa di applicarlo su larga scala, ma Casa Campinarana rappresenta di sicuro uno splendido inizio.
-Puoi raccontarci l’idea alla base di Casa Campinarana? Qual era l’obiettivo principale da raggiungere con questo progetto? La conservazione e la valorizzazione di Campinarana - un tipo di foresta amazzonica caratterizzata da piccoli alberi, il cui terreno è poco profondo e argilloso - è stato il punto di partenza del progetto. Per ridurre al minimo la deforestazione e preservare il più possibile la foresta, la principale strategia architettonica per la costruzione in 20 x 40 m è stata l'inversione della classica tipologia abitativa. A Casa Campinarana le camere sono situate al piano terra e gli ambienti interni, i posti a sedere all'aperto e la piscina si trovano al piano superiore.
-Perché scegliere l’Amazzonia come spazio su cui costruire un’abitazione? Insieme ad una vera e propria progettazione, c’è stato anche un significato simbolico che vi ha spinto alla scelta della location? L'Amazzonia era la dimora di circa 40 milioni di abitanti. Oggi, circa 9 milioni di persone vivono in Amazzonia. L'abitazione è quindi un'esigenza fondamentale per molte persone. Manaus, dove è stata costruita la Casa Campinarana, è una città di 2 milioni di abitanti. La casa è localizzata in periferia, dove la foresta è più preservata. Sebbene la maggior parte della gente del posto abbatta gli alberi ogni volta che decide di utilizzare il terreno, abbiamo avuto la possibilità di lavorare per un cliente che desiderava non abbattessimo alcun albero! Questo è stato il miglior punto di partenza che potessimo sognare!
Ph. in this page Leonardo Finotti
Editor’s letter
-Che ruoli pensi che l’architettura e il design debbano avere adesso che si sta pensando a nuovi sistemi sostenibili da associare ad un’idea di casa completamente nuova?
Credo che l'architettura esprima l'arte di costruire un tetto sopra la testa e questo concetto diventa ancora più letterale quando si è così vicino all'Equatore, dove piove "orizzontalmente" a causa dei venti tropicali e dove il sole splende a nord per 6 mesi e gli altri 6 mesi a sud. In altre parole, l'Amazzonia, più di ogni altra area del pianeta, richiede strategie architettoniche adeguate al clima. Le condizioni naturali e ambientali sono estreme e la vicinanza alla zona equatoriale richiede un'architettura orientata al comfort termico e alla sostenibilità "passiva", ovvero un orientamento adeguato, la creazione di cornicioni di protezione, il dimensionamento e l'orientamento delle aperture per la ventilazione incrociata, nonché la conservazione dei sistemi ecologici locali. Attualmente, a Manaus, solo una parte delle case è pensata in questo modo. La situazione sta lentamente cambiando e i progetti di alloggi passivi stanno avendo più spazio sul mercato.
Ph. qui e di fronte Maira Acayaba
-I materiali esprimono l’anima di un’abitazione. Quali materiali sono stati impiegati nella costruzione della casa? Il piano terra è una struttura in cemento e il primo piano è interamente realizzato in vetro e acciaio. Il tetto è realizzato in acciaio e poi rivestito in acciaio Corten. La scelta del Corten è stata dettata dal fatto che richiede scarsa manutenzione e al suo carattere evolutivo in armonia con la Foresta di Campina, così come il suo terreno argilloso rossastro caratteristico dei paesaggi dell'Amazzonia. -Potresti descrivere gli interni di Casa Campinarana? Sei stato ispirato da una tipologia classica di arredamento o hai seguito un approccio diverso? Come accennato in precedenza, per ridurre al minimo la deforestazione e preservare il
più possibile la foresta, la principale strategia architettonica per la costruzione in 20x40 m è stata l'inversione della tipologia abitativa classica. A Casa Campinarana le camere sono situate al piano terra e gli ambienti interni, i posti a sedere all'aperto e la piscina si trovano al piano superiore. Al fine di ottimizzare le relazioni tra spazi esterni e interni e ottimizzare l'esposizione a fattori climatici, la casa è stata divisa in due grandi volumi: uno longitudinale e uno trasversale. Il volume longitudinale ospita funzioni che non devono essere protette dal sole, come l'accesso, il garage, il ripostiglio, la piscina, la lavanderia, la cava e la sala TV. Il volume trasversale ospita funzioni che devono essere protette dal sole e dalle piogge, come le camere da letto al piano terra e soggiorno, sala da pranzo e la cucina al piano superiore. Oltre alla ventilazione incrociata, garantita con le finestre scorrevoli su entrambi i lati e le alette di vetro al terzo lato, il soggiorno completamente vetrato consente una completa integrazione con la terrazza
coperta, il solarium, la piscina e la natura. -Qual è stata la tua ispirazione per la costruzione di Casa Campinarana, la struttura, le forme, gli interni? Un'ispirazione è stata sicuramente l'opera di Severiano Mario Porto, un architetto di Rio de Janeiro che ha realizzato alcune bellissime e importanti opere a Manaus negli anni '80 e '90. Il suo lavoro non ha ancora ricevuto il riconoscimento che avrebbe dovuto. Si è ispirato all’artigianato e alle tecniche di costruzione locali e ha reinterpretato quelli con tecniche di costruzione contemporanee come la prefabbricazione in acciaio e cemento, tra gli altri. Dal mio punto di vista, il campus della Amazonas University è un capolavoro. Modestamente, Casa Campinarana è stata ispirata da tutti gli insegnamenti del progetto di quel campus, a cui si è aggiunta l’ispirazione dei tetti coloniali brasiliani. Infatti, il principale volume trasversale è stato reinterpretato in chiave p.219
Editor’s letter
Ph. qui e di fronte Leonardo Finotti
contemporanea ispirandomi a quest’ultimi, con 8 falde in 2 livelli indipendenti, permettendo la fruizione dei venti e la creazione di un materasso ad aria nello spazio intermedio, proteggendo il comfort termico del piano superiore della casa. La larghezza ridotta del volume principale è progettata per garantire la ventilazione incrociata in tutti gli ambienti. Questa strategia energetica passiva adattata al clima consente un consumo di energia molto basso. Sul lato est e ovest, il tetto è costituito da piani verticali laterali che proteggono gli spazi abitati dal primo all'ultimo raggio di sole equatoriale. Poi abbiamo creato un tetto indipendente dalla casa, con la costruzione di una grondaia di due metri a nord e a sud, supportata solo da otto supporti a "V". Il tetto, quindi, può estendersi in funzione della variazione termica e dell'insolazione durante tutto l'anno, senza compromettere la struttura della casa. -Con questo progetto hai dimostrato come design e natura possono coesistere senza che l’una sacrifichi l’altra. Quale pensi che sia il futuro del design? Sorprendentemente, Manaus, la capitale dell'Amazzonia è p.220
una città piuttosto "secca" in contrasto con la foresta pluviale amazzonica che la circonda. Spero profondamente che il futuro di questa città sia più verde, più permeabile, più ventoso, più compatto. Ma ampliare su larga scala le strategie che sono state attuate per l’edificazione di Casa Campinarana è una sfida enorme. La scala rurale è una scala molto appropriata per testare i concetti di energia passiva. Il 60% della permeabilità del piano o della grondaia è difficile da combinare con l'alta densità di un centro città. La sfida sta nell'applicare quei concetti alla scala della città. -C’è stato qualche progetto passato che ti ha ispirato o aiutato nella realizzazione di Casa Campinarana? Non sono sicuro che i progetti passati mi abbiano davvero aiutato in questo progetto molto specifico poiché questo è stato uno dei primissimi progetti che ho fatto quando mi sono trasferito a Manaus. Durante lo sviluppo del progetto non avevo quasi nessuna esperienza di architettura tropicale (vengo da Bruxelles, in Belgio). Come accennato in precedenza, la mia analisi delle opere di Severiano Mario Porto è probabilmente la fonte migliore da cui ho tratto ispirazione.
-Stai lavorando ad altri progetti? Puoi illustrarne qualcuno? La Casa Campinarana è stata acclamata a livello internazionale e ha ricevuto numerosi premi nel 2019. Tra gli altri, il Dezeen Award 2019 per Rural House e il Metal Architecture Design Award 2019. Questa è stata una pietra miliare per la mia carriera e da lì in poi i clienti hanno iniziato a chiedere progetti basati sugli stessi concetti. Un cliente ci ha chiesto di fare una casa esattamente uguale a questa. Ovviamente abbiamo reinterpretato il progetto, anziché ripeterlo e ora è in costruzione. Dovrebbe essere pronto tra un paio di mesi. Abbiamo anche avuto la possibilità di iniziare a lavorare su progetti abitativi su larga scala come locali commerciali e alberghi.
-C’è qualche consiglio che daresti ai giovani architetti che vogliono perseguire una carriera in questo campo? Specialmente adesso che la sostenibilità è diventata un asset importante nel mondo dell’arte in generale. L’unico consiglio che darei è di non buttarsi sui gadget high-tech. Puntate sui progetti di design passivo, funziona!
Drive to
Analog Photography Fabio Bozzetti Style Svetlana Shashkova Model Lidia Piszczor c/o Brave models Hair style Gianmarco Grazi Makeup Ginevra Calie Location Serendeepiity Milan
Seventies
Qui e di Fronte: Abito Romeo Gigli | Veste Cristiano Burani | Accessori RadĂ | Stivali Giovanni Bedin
Body MaxRieny | Pantaloni Alysi | Sandali Giuseppe Zanotti | Anelli RadĂ Â Di Fronte: Jumpsuit Mes Demoiselles Paris | Blusa Romeo Gigli
p.225
Giacca Twin Set | Jumpsuit Momoni | T-shirt American Vintage Di Fronte: Blusa Babylon | Jeans MaxRieny | Scarpe Roger Vivier | Fascia e Orecchini Radà
Giacca Alysi | Abito Cividini | Occhiali Kyme | Sciarpa 16R | Sandali Vic Matie | Borsa ANIYE BY Di Fronte: Cappotto Babylon | Pantaloni Babylon | Camicia Hui | Occhiali Kyme | Sandali Roger Vivier | Collana Radà
Sostenibilita'
VIAGGIO IN
BRASILE
Porcos beach Fernando de Noronha - Brazil ©steppes travel
LATEST Paradise words Marta Forgione fino a pag. 235
Dopo aver intervistato il grande architetto Laurent Troost (pag. 114) non potevamo che consigliare il Brasile come meta turistica sostenibile per questa S/S'20. Paese famoso nel mondo soprattutto per il carnevale di Rio, la statua del Cristo Redentore, il calcio ed in generale come luogo di un popolo che ama divertirsi, per noi amanti della natura e dei resort da sogno il Brasile rappresenta una meta fondamentale che prescinde dalle varie feste. Da spiagge indimenticabili come Jijoca de Jericoacoara alla selvaggia foresta pluviale dell'Amazzonia, fino ad arrivare alle spettacolari ed imponenti Cascate dell'Iguaçu al confine con l'Argentina. E' un Paese tanto vasto che le sue regioni potrebbero essere considerate come Stati a sé stanti, tanto sono geograficamente diverse. Siete pronti alla vostra vacanza indimenticabile? In Brasile c'è veramente molto da vedere e, soprattutto di questi tempi, da proteggere da chi sta distruggendo giorno per giorno il polmone del mondo.
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Zero I
courtesy of vilakalango.com.br
VILA KALANGO - Duna do Por do Sol Un luogo divenuto famoso più di 15 anni fa per gli sport acquatici e non, dato il vento costante, Vila Kalango è situata accanto a Duna do Pôr do Sol (Sunset Dune), ed è l'unico paradiso tropicale della zona che ha conservato i nativi alberi di cocco centenari e gli anacardi; parliamo di 5000 metri quadri. Vincitore del premio per la sostenibilità 2018/19 di Braztoa nella categoria "Mezzi di hosting"! L'area costruita della zona è solo il 34%. Il resto è rimasto vergine e intatto. Per la costruzione sono stati impiegati materiali e manodopera locale per ridurre al minimo l'impatto ambientale. L'arredamento è minimal di lusso, il personale ti accoglie come fossi a casa. Assieme all'associazione Eu Amo Jeri si occupano dei processi di riciclaggio, conservazione e pulizia delle spiagge. Il loro orto biologico a Rancho do Peixe, una pousada vicina a Vila Kalango, utilizza il compost generato nella pousada stessa e soddisfa le esigenze dei loro ristoranti.
Impact
courtesy of ilha de toque
ILHA DE TOQUE TOQUE - Sao Sebastiao Il primo ed unico hotel al mondo completamente a rifiuti zero, con credenziale ufficiale Zero Waste International Alliance! Un sogno di sostenibilità di lusso che molti potrebbero seguire e prendere a esempio. Bottiglie d'acqua nelle stanza? Non più! Offrono acqua gratuita filtrata all'interno degli appartamenti. Tutte le salse e creme sono servite in vasi di ceramica nel ristorante. Effettuano formazione importante per i dipendenti. È bello sapere che alcuni hanno persino iniziato a compostare i loro rifiuti organici nelle loro case. Il lusso qui è avere una piscina, un centro benessere con idromassaggio e sauna, una vista incredibile sul mare dalla collina che rende il luogo davvero romantico! Sempre parlando di lusso è per noi di grande importanza l'armonia con la natura e avere il privilegio di sperimentare la ricca fauna locale. Il design interno dell'hotel è minimal e senza ostentazione, mantenendo perfetto l'equilibro con il paradiso in cui si trova. p.177 p.233
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pousada Pineta pedrahotel da laguna Juniorcourtesy Suite Arnica tripadvisor | courtesy of pinetahotels.it
PEDRA DA LAGUNA - Bùzios L'hotel Pedra da Laguna Boutique & Spa si è occupato di pratiche ambientali fin dal lontano 2000 quando fu fondato, tra cui l'uso di energia solare, il riutilizzo dell'acqua piovana, la separazione di residui solidi e la preparazione di personale adeguato. La politica è arrivare a non avere più nessun tipo di spreco e adottare le 3 R della consapevolezza ambientale: ridurre, riutilizzare e riciclare. L'hotel si trova vicino alla "Ponta Da Lagoinha" che è zona protetta e regala una delle viste più belle della penisola. La città di Buzios è situata in una penisola particolare che dà la sensazione di essere su un'isola. 23 bellissime spiagge, locali notturni, la zona è cresciuta molto dopo un viaggio di Brigitte Bardot nel '64 e da allora è divenuta la 5a destinazione del Brasile e del jetset internazionale.
Offer
courtesy of nayroyal.com.br
NAU ROYAL - Praia de Camburí "Hotel a 5 stelle e comunità a 5 stelle" è l'ideale condiviso da tutti i membri partner BLTA, di cui fanno parte grandi e piccoli hotel uniti in un impegno per l'eccellenza e la sostenibilità tra cui il Nau Royal. Hotel per soli adulti a due passi dalla spiaggia con spa, non lontano da Praia de Camburi, è diventato sostenibile dal 2013. Stanno cercando di utilizzare il minor numero di risorse naturali, in modo che le generazioni future potranno ancora godere di questi paradisi quanto quelle attuali. Si sono largamenti dedicati all'architettura responsabile, che comprende progetti ad alta efficienza energetica rappresentando l'equilibrio tra forma, sistemi costruttivi e tecnologia dei sistemi di ingegneria. Il design esterno del giradino ci accompagna dolcemente alla spiaggia senza contrasti. La sensazione è di puro equilibrio tra lusso e natura.
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