Prodotti, storie e sapori del Trentino
n.5 Prodotti cerealicoli
territori.COOP
Dai chicchi del Trentino Genuini e fedeli alle tradizioni locali: i cereali di casa tua
È
Il pane per magia
Impastata col cielo
Tutta la fragranza del pane di una volta
Etica e sostenibilità nel pastificio più alto d’italia
tutto
Dal 20 ottobre
Trentino del tuo sacco.
COOP E I TERRITORI / Tante ragioni in una regione
IN TRENTINO CHI SEMINA RACCOGLIE Pane, pasta, riso sono all’ordine del giorno nelle tavole degli italiani: bandiera della dieta mediterranea, fanno parte del nostro DNA culturale. I cereali modellano il nostro paesaggio, ora colorato dai campi di grano, ora luccicante di risaie. Coop non poteva fare a meno di dedicare loro un numero di Territori.coop, per proseguire il viaggio lungo la dorsale del gusto. I prodotti cerealicoli del Trentino sono tipici, rigorosamente controllati e rispettano la terra.
ECONOMIA LOCALE
22 Aziende del Trentino fornitrici Coop di cereali e derivati
200 L’attività dei fornitori Coop garantisce reddito a più di 200 famiglie
Da fornitori con ragione sociale in Trentino Alto Adige si acquistano in un anno più di 1 milione di euro di farina, pasta, pane e suoi sostitutivi destinati ai punti vendita di Coop Adriatica, Coop Casarsa, Coop Consumatori Nordest, Coop Estense, Coop Eridana, Coop Reno, Coop Veneto, Ipercoop Sicilia e ai Superstore di Trento e Rovereto. In questo modo Coop aiuta a garantire lavoro e continuità produttiva a 22 imprese del territorio (tra aziende agricole e di trasformazione, panifici e pastifici) e reddito a oltre 200 famiglie, senza considerare l’indotto generato dal settore. In fatto di cereali, gli italiani sono un popolo esigente e Coop sa procurare pane per i loro denti. Ogni giorno il pane fresco è assicurato: o perché fatto da noi, con farine di filiera di molini locali, o perché fornito dai laboratori vicini. I panifici, custodi di un’arte antica, rimangono il nostro principale punto di forza, perché la bontà di alcuni prodotti è tutta farina del loro sacco. Li scegliamo attraverso un’accurata ricerca nel quartiere vicino a ogni negozio e selezioniamo solo quelli che soddisfano i requisiti di qualità Coop. Collaboriamo con le grandi aziende più attente sul piano della sicurezza e della qualità, capaci di portare su scala industriale il valore della lavorazione artigia-
COOP PER IL TRENTINO >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
TERRITORI.COOP CONTINUA SUL WEB Come saperne di più sui prodotti locali che metti nel carrello
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Coop lavora per portare in tavola cereali e derivati legati al territorio, buoni e genuini: un impegno che premia i fornitori locali più virtuosi.
nale. Largo anche al biologico italiano: un’evoluzione che permette a molte piccole realtà imprenditoriali con 5-10 dipendenti - soprattutto in montagna o in collina - di continuare a esistere scegliendo la strada della diversificazione. In uno scenario mondiale non sempre stabile, dove i prezzi evolvono in fretta con importanti ricadute sul “paniere”, c’è bisogno di queste e altre politiche a sostegno delle microaziende e dei consumatori. La qualità rimane un fattore competitivo per stabilizzare i redditi di agricoltori e trasformatori, ma anche per soddisfare l’esigenza di maggiori garanzie, sempre più viva fra i consumatori. Dop e Igp, tracciabilità e diversificazione del prodotto sono strumenti forti nelle mani dei nostri fornitori, molti dei quali hanno scelto la strada della certificazione volontaria. In questo numero e sul sito www. territori.coop.it, Coop vi presenta alcune delle esperienze più virtuose, raccontando le produzioni a ridotto impatto ambientale, le lavorazioni più tipiche, le azioni a tutela del territorio e dei suoi abitanti. Un modo per accorciare le distanze tra chi produce e chi compra, per stimolare la sensibilità e la curiosità di chi sceglierà di acquistare i prodotti locali, segnalati nei nostri punti vendita a partire dal 20 ottobre.
Scegli la tua regione, seleziona la categoria alimentare e accedi alle storie dei prodotti e dei fornitori Coop. Essere consapevoli delle proprie scelte di acquisto è un’opportunità sempre più vicina, grazie alla facilità di ricerca offerta dal portale www.territori.coop.it. Anche in questa puntata dedicata ai cereali, “Territori.coop” semina sul web alcuni contenuti extra legati ai temi della sostenibilità, della difesa delle tradizioni e dell’impegno per un prodot-
territori. COOP Prodotti, storie e sapori del Trentino N.5 Prodotti cerealicoli Distribuito gratuitamente
Una pubblicazione a cura di: Superstore Coop di Trento e Rovereto. Con la collaborazione di: Giuliano Sosi, A.Loacker, Molino Tamanini di Molino Merano, Pastificio Felicetti. Concept, progetto grafico, interviste, redazione dei testi e impaginazione a cura di hicadv Foto: Ivano Di Maria, Fabio Fantini, Jacopo Niccoli Stampa: Tipografia Lame Castel Maggiore (BO)
100%
Stampa su carta premiata con etichetta ambientale Blue Angel - n. reg. RAL - UZ72, fornita da UPM
IN ASCOLTO Elena - della troupe di Territori.coop mentre intervista Riccardo Felicetti
to buono e sicuro. Un viaggio che ricostruisce il legame fra Coop e il territorio dal punto di vista sociale, culturale ed economico. Potrete ascoltare le storie di panificazione dalla viva voce dei nostri fornitori, trovare informazioni sulla trafilatura della pasta, oppure fare zapping da un racconto fotografico all’altro. Segnalateci gli eventi e le tradizioni gastronomiche della vostra regione: le più interessanti saranno ospitate in home page.
territori.COOP - n.5 / Trentino / Prodotti cerealicoli
PANE / Cotto sulla pietra
IL PANE PER MAGIA Fare il pane è quasi un gioco di prestigio. Con piccole e sapienti variazioni nella lavorazione si può ottenere una quantità sorprendente di ricette e formati diversi.
L’abilità del fornaio ha molto in comune con quella del prestigiatore: è importante fare la cosa giusta al primo colpo, con movimenti rapidi e precisi, senza prove d’appello. Lo sanno bene i fratelli Stefano e Giulia Sosi, che insieme guidano il panificio di famiglia fondato ottant’anni fa a Trento dal loro nonno. Stefano, Responsabile di produzione, fa notare che il panettiere a Milano si chiama prestinè, termine che trae origine proprio dal “fare presto”. Un’urgenza però mai frettolosa o improvvisata, che richiede attenzione e competenza: “Un’attività artigianale con questo genere di vincolo deve essere sempre organizzata”. Il panificio è specializzato in produzione e vendita di un ampio assortimento di pane e prodotti da forno dolci e salati (pizze, focacce, snack, pasticceria e ricette tradizionali come strudel e zelten). Sosi lavora con un mercato prossimale, grazie a una rete di quattordici punti vendita propri dislocati nel raggio di 20 km. L’organizzazione interna consente di tarare gli ordini sulSfoglia la galleria fotografica di questo articolo e ascolta il videoconsiglio su www.territori.coop.it
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PANE / Cotto sulla pietra
Tavola e tavolozza A cura di Home Food - www.homefood.it
L’ARTE SI NUTRE DEL TERRITORIO
IL PANE SCURO DELLA PACE Tullio Garbari racconta il Trentino Garbari (Pergine Valsugana, 1892 - Parigi, 1931) è fra i pittori trentini più raffinati e intensi del secolo scorso. Nei suoi quadri, i prodotti locali diventano strumenti di allegoria ed espressione di autenticità. La “Madonna della Pace”, dipinta nel 1927, trasmette il senso della vita vera: la Vergine è assisa su un tronco da cui si dipana l’Albero della Vita e ha il bimbo in braccio che alza le mani in un antico gesto augurale. Alla sua destra una mucca con il vitello al pascolo, alla sua sinistra un campo di messi mature nel quale si affaccenda un mietitore, ai suoi piedi una pagnotta di pane scuro (probabilmente pane di segale) accanto un boccale, forse di vino. In un quadro denso di rimandi allegorici, nei quali i valori autentici sono espressi dai reali prodotti del territorio, non potevano mancare il grano e il pane.
Tullio Garbari, Madonna della Pace, 1927. Trento, Museo Diocesano.
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IMPASTI SPECIALI
TRAINATI DA UNA BIGA Per Sosi, la biga è il legame con la tradizione. Si tratta di una miscela di farina, acqua e una piccola parte di lievito; a 100 kg di farina vengono aggiunti 300-400 g di lievito di birra (0,3-0,5% del peso complessivo), ovvero un decimo di quanto avviene in una produzione diretta, priva della fase intermedia di lievitazione di 24-48 ore caratteristica della biga. Il processo richiede farine molto pregiate in termini di contenuto proteico. Per arrivare alla composizione ideale, i due mulini con cui Sosi collabora selezionano e macinano qualità di grano differenti.
le esigenze del cliente, producendo “al bisogno” e minimizzando gli sprechi. Le consegne avvengono quattro volte al giorno, dalle 7 alle 14, per integrare le vendite già effettuate e consegnare il pane al massimo della sua freschezza. Anche Coop può contare su una consegna pomeridiana di prodotti appena sfornati. Il 90% del pane prodotto da Sosi viene distribuito ai punti vendita di Trento e Rovereto sia sfuso sia confezionato, prediligendo soprattutto i prodotti cotti su pietra, come il pugliesino e il maltagliato (entrambi di grano tenero e con una percentuale di semola il secondo), il rustichino di grano duro, il pane tradizionale di segale, quello di farro e di kamut. Per ottenere un pane fragrante con un’ottima consistenza ci vogliono due accorgimenti: l’uso della biga e la cottura nel forno a pietra. La biga è un preimpasto di farina e acqua utilizzato in una fase intermedia di lievitazione (24-48 ore prima della lavorazione) con un inoculo di una piccola quantità
RIVENDITA LOCALE Con 4 consegne giornaliere Sosi rifornisce i Superstore Coop a Trento e a Rovereto, oltre ai 14 punti vendita di proprietà dislocati nel raggio di 20 km.
LO SAPEVATE?
LIEVITAZIONE INDIRETTA Un preimpasto, detto biga, viene preparato mescolando acqua, farina e lievito e lasciato maturare anche parecchie ore (fino a 48) prima della lavorazione dell’impasto vero e proprio.
LIEVITAZIONE DIRETTA L’impasto si ottiene in un’unica soluzione, mescolando tutti gli ingredienti, e con tempi di lavorazione molto più rapidi.
2500 KG DI PANE QUOTIDIANO Grazie al lavoro di 70 dipendenti, Sosi sforna ogni giorno ben 30/40.000 pani di vari formati e oltre 100 kilogrammi di focaccia e pizza.
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USI DAI MASI
I SUPERPOTERI DELLA SEGALE La segale, che cresce ad altezze molto più elevate del frumento, è il cereale tipico del Trentino-Alto Adige. Il suo sapore deciso è spesso associato a quello dei semi aromatici del pane che lo contiene. In realtà, storicamente i semi avevano una funzione di conservazione: nei masi di montagna si aggiungevano all’impasto i semi di cumino e di finocchio, perché rilasciano alcaloidi che migliorano la durata del pane. Oggi, più che per questi poteri, si apprezzano per il loro gusto.
di lievito di birra. La lievitazione lenta garantisce un pane più gustoso, digeribile e che si conserva più a lungo. La cottura su piani di pietra refrattaria - Sosi è l’unico panificio trentino a farne uso - è meno aggressiva e assicura un’asciugatura corretta dell’impasto, senza sottrargli alcuna componente aromatica. Così il pane rimane più croccante nel tempo. Come ricorda Giulia, Responsabile commerciale e marketing, i fattori su cui si può intervenire per ottenere un buon pane sono limitati: oltre a usare le farine più idonee, bisogna condurre opportunamente il gioco della temperatura e dell’umidità relativa. “Il pane in sostanza è farina, acqua, lievito, sale e pochi altri ingredienti. È sugli aspetti di processo che si può fare la differenza”. Come per magia, grazie a piccole variazioni dei parametri di lavorazione (tecnologia del freddo per la lievitazione, temperatura del forno, tempi di cottura), si possono ottenere ricette molto diverse l’una dall’altra. Questa e altre storie su www.territori.coop.it
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FARINE / Dal mais alla polenta
A OGNI VALLE LA SUA POLENTA
La polenta è presente da sempre nella tradizione gastronomica trentina. Attraverso le diverse granature della farina, è possibile tracciare una geografia alimentare della regione.
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cqua, farina di mais e sale. Il risultato dell’alchimia tra questi semplici ingredienti è da secoli alla base dell’alimentazione del Trentino. Generalmente considerata un piatto umile, oggi la polenta è ricomparsa sulle tavole degli italiani, riscoperta dagli chef e raccomandata dai nutrizionisti. “Ma c’è polenta e polenta” - come insegna Rolf von Berg titolare di Molino Tamanini (marchio che dal 2000 fa capo a Molino Merano, a Lana in provincia di Bolzano). In Trentino ne esistono numerose varianti che, a seconda della zona, differiscono per consistenza e Pag. 6
granulometria della farina. Se in Val di Non e in Val di Sole è richiesta una granatura più grossa, in Valsugana la farina è estremamente fine. Ci sono poi le due versioni raffinata e integrale (quella che Molino Tamanini commercializza con il nome di “Polenta del Trentino”, macinata a pietra come una volta), che conserva anche le parti cruscali. Infine il mais può essere più o meno pregiato: il più ricercato è quello dal caratteristico colore rossastro. Oltre alla farina per polenta (disponibile anche in versione istantanea, pronta in due minuti), la gamma Tamanini comprende farine di grano tenero 00, di grano saraceno, per dolci, per pizza, di grano duro, polenta taragna e cous cous. “Il segreto della nostra azienda è la flessibilità”, spiega Rolf von Berg, titolare di Molino Merano. E continua: “Siamo piccoli, siamo rimasti in pochi e siamo innovativi: ogni anno cerchiamo di lanciare un nuovo prodotto”. L’ultima creazione si chiama “Il pane lo faccio io”, una linea di miscele per fare il pane in casa. Basta aggiungere un po’ d’acqua al mix di farine e si ottiene un pane senza additivi e profumatissimo, arricchito da semi e spezie.
SICUREZZA ALIMENTARE Un laboratorio interno analizza le materie prime. Nel grano tenero vengono controllati proteine, glutine e qualità dell’amido, mentre nel mais vengono esaminati detoxini, umidità e proteine. SELEZIONE DEI CEREALI Il mais viene conferito da agricoltori veneti, mentre il grano tenero arriva da Austria e Germania. I fornitori hanno contratti di coltivazione di lunga data che garantiscono la stabilità del prodotto. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Gli impianti di filtrazione evitano l’uscita di polveri e un sistema fotovoltaico copre il 30% del fabbisogno energetico. Le confezioni dei prodotti sono quasi tutte in carta.
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CUM GRANO SALIS / Biologico & locale
VIVI VERDE E FIOR FIORE: IL MEGLIO DEI CEREALI Ricchi di carboidrati e di fibre, i cereali sono utili per la regolazione di diverse funzioni dell’organismo e non a caso centrali nella dieta degli italiani. Per questo Coop ha cercato di scegliere le coltivazioni migliori e di bandire gli OGM fin dal 1998: un obiettivo garantito da controlli costanti e mirati, con tolleranza zero. 100% italiani e biologici, i cereali Vivi Verde mettono in pratica la vocazione nazionale alla cura delle persone e del territorio. La pasta biologica Vivi Verde utilizza semole prodotte senza pesticidi, fitofarmaci o fertilizzanti di sintesi chimica da grani che possono maturare grazie a metodi di coltivazione sostenibile e rispettosi della biodiversità, del suolo, delle acque e dell’aria. Come ad esempio la rotazione delle colture, un antidoto efficace contro l’inaridimento dei
IL RISO, L’ITALIA E L’ORIENTE
Nelle cucine degli italiani i cereali non mancano mai, ma c’è chicco e chicco. Chi crede nel biologico apprezzerà la linea Vivi Verde, chi cerca sapori antichi può scegliere la linea Fior Fiore.
terreni. Il segno della qualità del biologico Coop è la foglia verde chiaro del marchio, sottoposta per legge a continui controlli (anche preventivi) da parte di organismi di certificazione autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole. Scegliere il biologico è importante tanto più per la pasta integrale, che viene prodotta macinando anche la parte esterna del chicco, più soggetta a raccogliere i residui chimici. Ma il vero segreto è nascosto nel cuore, quel germe di grano che
la coltivazione biologica riesce a preservare salvando l’intero chicco: un concentrato di acidi grassi essenziali, sali minerali e un’alta percentuale di vitamina E ad azione antiossidante in grado di contrastare i radicali liberi. La linea Fior Fiore è dedicata a chi ama sperimentare nuovi sapori legati alla tradizione locale italiana, ma non solo. Tra le tante proposte non potevano mancare la pasta fresca (cappelletti emiliani e ravioli), il riso (Basmati e Long&wild), la pasta (Taglia-
Si racconta che una principessa accettò di sposare il dio Shiva se in cambio avesse creato un alimento da consumare ogni giorno senza stancarsi mai. Orientale di origini, il riso è legato ai miti della fecondità e può essere mangiato quotidianamente perché nutriente, leggero e digeribile (si assimila in 60-100 minuti). L’Italia ha saputo approfittarne, trasformandolo in una coltura centrale per l’economia. A seconda del tipo di lavorazione operata sul granello e sulla quantità di fibra presente, può essere integrale, bianco o parboiled. A ciascun piatto il suo riso, in base alla varietà: Arborio Coop per i risotti italiani, Basmati della linea Fior Fiore come accompagnamento alla carne o per la preparazione di ricette orientali.
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RICONOSCIBILE La spiga cancellata simbolo dei prodotti senza glutine.
telle di Campofilone, Paccheri, Calamarata, Maccheroncini al Pettine) e autentiche delizie dolciarie. Ogni prodotto Fior Fiore racchiude una storia. La pasta di Campofilone, per esempio, nasce in un borgo medievale immerso nelle colline marchigiane e affacciato sul mare Adriatico, secondo una ricetta che si tramanda dal 1400. All’apparenza ruvida ma dal cuore saporito, ha bisogno di pochi, semplici ingredienti: uova provenienti da allevamenti non intensivi con alimentazione controllata e semole di grano duro, senza l’aggiunta di acqua e sale. La lavorazione manuale è una garanzia di bontà, come l’uso della trafila in bronzo e la prolungata essiccazione a bassa temperatura: così la sfoglia rimane elastica ed è in grado di trattenere il sugo e il sapore.
Coop dedica ai celiaci grandi e piccini una linea a marchio completamente priva di glutine. Pasta, biscotti, torte, pizze, gelati e preparati riconoscibili dalla confezione verde acqua e dal simbolo rosso, approvata dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC) per i requisiti di qualità e sicurezza. Per un’alimentazione varia e gustosa anche senza i cereali off limits (frumento, orzo, segale, avena, farro e kamut).
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PASTA / In alta quota
IMPASTATA COL CIELO S
ono cambiate molte cose dal 1908, quando Valentino Felicetti pose fine alle sue peregrinazioni attraverso l’impero asburgico per stabilirsi a Predazzo (TN), con il progetto di aprire un pastificio che offrisse stabilità alla sua famiglia. Oggi quella piccola bottega artigiana, giunta alla quarta generazione, vanta più di un primato: è il pastificio più alto d’Italia, produce pasta biologica conosciuta in tutto il mondo e garantisce lavoro a sessanta dipendenti della Val di Fiemme. Felicetti ha deciso di investire sulle persone e di creare una rete economica stabile che porti benessere alla collettività. “Cerchiamo di essere attenti alle esigenze di tutti”, spiega Riccardo Felicetti, Socio amministratore. “Le ferie, per esempio, vengono concordate con il team e mai imposte”. Creare un ambiente di lavoro sereno è prioritario. Il silenzio e la calma delle montagne sembrano essersi trasferiti anche negli uffici e nello stabilimento. Ma i record dell’azienda non si esauriscono qui: in 103 anni di attività il pastificio non si è spostato dal paese, non ha mai licenziato nessuno e ha sempre considerato la natura un elemento da cui trarre vantaggio. Già nel 1974 parte dell’energia elettrica veniva prodotta sfruttando le risorse idriche e oggi un impianto di cogenerazione e un sistema fotovoltaico garantiscono il fabPag. 8
Nel pastificio più alto d’Italia, la pasta conserva l’aria fresca dell’etica e della sostenibilità. Perché nasce dal rispetto dei dipendenti e dagli investimenti in energie alternative.
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PASTA / In alta quota
IN ENTRATA E IN USCITA Il laboratorio effettua le analisi sia sulle farine in arrivo, sia sul prodotto finito.
GIOVANI L’età media dei dipendenti del pastificio è di 35 anni.
2000 FORMATI DI PASTA Alcune suggestive immagini della produzione e del confezionamento della pasta. Ogni giorno Felicetti ne produce 60 tonnellate su quattro linee di produzione.
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bisogno energetico per il processo di essiccazione. “Investire in energie alternative per noi significa pensare sia all’economia sia all’ambiente”, prosegue Felicetti. “Quando cresci in un luogo come questo, la natura la senti e la tocchi quotidianamente. Evitando di immettere sostanze nocive, diminuiscono le probabilità che ti si rivolti contro”. Lo stabilimento è dotato di impianti tecnologici avanzati che facilitano il lavoro rispettando il prodotto. La qualità è il risultato di un processo che coinvolge tre fattori: il territorio, l’ambiente di lavoro e la coesione tra chi lavora. La conoscenza maturata in tanti anni ha permesso di ottimizzare i processi a vantaggio della qualità. Il 60% della farina proviene da agricoltura biologica e testimonia la capacità di stabilire un contatto positivo e duraturo con gli agricoltori. Le semole bio provengono soprattutto da Sicilia, Puglia e Maremma e sono controllate all’ingresso per verificare l’assenza di pesticidi o elementi nocivi. Un laboratorio di analisi esamina la farina in entrata e il prodotto finito sotto il profilo fisico-chimico e organolettico. “La sicurezza igienica e sanitaria è fondamentale per la nostra produzione”, assicura Daniela Vigani, Responsabile Qualità. Sfoglia la galleria fotografica di questo articolo e ascolta il videoconsiglio su www.territori.coop.it
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OLTRE I CEREALI / Territorio, legalità e qualità
TERRA LIBERI TUTTI Dove c’è Libera, rinasce un’economia locale pulita e giusta. Alla luce del sole, i frutti esibiscono l’eccellenza di una terra confiscata alle mafie e ritornata ai suoi abitanti. IN LIBERO SUOLO Uno dei terreni coltivati da Terre di Puglia. Sono quasi 10.0000 i beni immobili confiscati alla criminalità. Il 70,1% già destinato per finalità sociali o istituzionali.
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ai terreni confiscati alle mafie e gestiti da Libera oggi prendono vita olio, vino, pasta, taralli, legumi, conserve e limoncello. Nata il 25 marzo 1995 per sensibilizzare la società civile alla legalità, Libera oggi coordina circa 1600 associazioni e cooperative in tutta Italia, nonché 4500 scuole italiane e straniere. I frutti della terra sono un’occasione per condividere le regole del progetto tra gli agricoltori e i trasformatori. A Piana degli Albanesi e a Corleone (PA), tutti lavorano uniti per rilanciare quei terreni che prima erano a uso e consumo dei mafiosi locali e convertirli in un volano per un’economia locale pulita e giusta. In Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, Libera ha sviluppato diversi progetti per sostenere le cooperative locali, impegnate in attività di formaPag. 10
zione o di produzione biologica. Promuovere l’agricoltura biologica sembra essere una scelta naturale per chi ha deciso di ripartire dal territorio. Nei territori liberati in Puglia, ad esempio, la pasta artigianale, i tarallini e le friselline sono prodotti con varietà di grano autoctono seminato in autunno, senza sostanze chimiche di sintesi e con concimazione organica e in rotazione con legumi, orti e foraggi. Un percorso non sempre privo di ostacoli, a raccontarla tutta. A Mesagne (BR), cinque anni fa i campi confiscati alla Sacra Corona Unita erano “intoccabili”: rimanevano abbandonati e incustoditi, luoghi dove le minacce della mafia continuavano a vincere. Poi nove giovani del paese hanno scelto di prendersi cura di queste terre fondando la Cooperativa sociale Terre di Puglia - Li-
IL G(I)USTO DEL GRANO Una trafila al bronzo e alcuni formati di pasta prodotti in Sicilia.
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OLTRE I CEREALI / Territorio, legalità e qualità
COMUNITÀ, ECONOMIA E PRODOTTI LOCALI Libera Terra Mediterraneo è una cooperativa consortile presente in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Impiega 100 lavoratori.
ALTRE METE
TURISTI RESPONSABILI Scoprire i territori nel rispetto delle economie locali. Attraverso il progetto “Il g(i)usto di viaggiare” di Libera Terra, i viaggiatori potranno accostarsi ai cibi tipici e genuini prodotti dalle cooperative agricole attive sui terreni confiscati alla mafia: le vigne del brindisino, le cantine del corleonese, l’agriturismo di Portella della Ginestra e gli oliveti del Marro… Nel 2010 hanno visitato le cooperative circa 6000 visitatori. La qualità dei percorsi enogastronomici proposti è assicurata dalla stretta collaborazione con Slow Food.
Info: www.ilgiustodiviaggiare.it
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bera Terra. La Cooperativa rappresenta oggi un’alternativa lavorativa stabile per la forza lavoro locale, una possibilità di impiego per gli stagionali e per persone svantaggiate. Con l’ambizione di coinvolgere anche altri agricoltori in questo percorso, in modo da innescare un circolo virtuoso capace di generare reddito per le comunità locali. Terre di Puglia, così come le altre cooperative aderenti al Consorzio Libera Terra Mediterraneo, ricevono un sostegno per iniziare a gestire i beni di nuova confisca, compresa la consulenza tecnica legata agli aspetti agronomici. Il Consorzio si occupa anche di far conoscere e distribuire tutti i prodotti alimentari con il marchio Libera Terra. “È un mezzo per raggiungere due obiettivi fondamentali: combattere le mafie e dare occupazione ai giovani che abitano in
questi luoghi. Nel rispetto del territorio e delle sue tradizioni”, spiega Francesco Galante, Responsabile Comunicazione Libera Terra Mediterraneo.
LE REGOLE D’ORO DI LIBERA TERRA Rispetto per i lavoratori e il territorio Coltivazioni biologiche e sostenibili Coinvolgimento delle comunità locali Qualità dei prodotti e dei processi
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Ăˆ tutto Trentino del tuo
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sacco. Sono genuini e fedeli alle tradizioni locali. Dal 20 ottobre vanno in scena i cereali del Trentino: dal chicco alla farina, al pane e alla pasta, scopri nei nostri punti vendita i prodotti della terra e del saper fare della tua regione.
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Cereali e derivati del Trentino Vicini, buoni, tipici, nostri.
Nei Superstore Coop di Trento e Rovereto.