intro Homies estate. Voglio andà ar mare. Devo soddisfare i miei clienti, ma in realtà li vorrei ammazzare. Caldo, sudore, ascelle pezzate. C’ho talmente tanto schifo che le mutande mi rimangono incollate. Ho mezz’ora di tempo scendo in Passeggiata, ma al posto del sole ci prendo un’ombrellata. Aperitivo, apericena, aperitutto. So tre mesi che non ceno a casa, me magno lo spumante e mi tolgo la sete col prosciutto. Homies fanzine le penne culle muturine. Notti d’estate, ma non so dove andare e poi... Il Pirgo è affollato, il cocktail me s’è rovesciato, m’hanno menato col casco e sto pure allappato. Faccio la parodia (e parotenga) della pubblicità della Sammontana, poi mi compro i gelati all’Eurospin per risparmiare la grana. Homies fanzine locale, la mia estate sul litorale. Joseph.
indice Sport - intervista con daniel Cirilli
1
a cura di: Jacopo Fortunato
Musica - intervista con Benedetta e Valeria Duo Handpan
3
a cura di: Leandra Myriam Vitali
Arte - intervista con Andrea Cofrancesco
5
a cura di: Olga Kostanchuk
Sociale - Intervista con Alessandro Marciano'
7
a cura di: Olga Kostanchuk
Rhomies - intervista con Ivana De Innocentis
9
a cura di: Matteo Pranzetti
Artigianato - intervista con marilena Alfano
11
a cura di: Olga Kostanchuk
folkhomies - intervista con Massimiliano Bellu
13
a cura di: Jacopo Fortunato
Local Graffiti - intervista con zetal x black haNd Crew
15
a cura di: Matteo Pranzetti
homies in fuga - intervista con giammarco amoroso
19
a cura di: Olga Kostanchuk
Ciborio - intervista con Daniele Guidoni
21
a cura di: Olga Kostanchuk
cinema - SE NZA SENSE8: LE RIVOLUZIONI TARGATE WACHOWSKI
23
a cura di: Joseph Crisafulli
E venti
25
a cura di: Giordano Tricamo
vignettone
26
scritto da: Joseph Crisafulli, realizzato da: Jacopo Fortunato
In copertina, foto di: Matteo Pranzetti. Illustrazione Poster: Andrea Cofrancesco.
Local Fanzine. Da un’idea di: Olga Kostanchuk. Progetto grafico: Matteo Pranzetti. Homies team: Joseph Crisafulli, Jacopo Fortunato, Olga Kostanchuk, Matteo Pranzetti, Giordano Tricamo, Leandra Myriam Vitali.
Homies Fanzine
homiesfanzine@gmail.com
homiesfanzine
sport Daniel Cirilli
Presentati ai nostri lettori!
Street Workout e Calisthenics, cosa sono?
Ciao Homies, sono Daniel Cirilli ho 27 anni e sono un atleta internazionale di Street Workout e Calisthenics, membro della World Street Workout and Calisthenics Federation, Presidente di Calisthenics & Street Workout Italia A.S.D., CEO and Founder of RadarBarz Team. Laureando in Scienze Motorie presso l’università degli studi di Roma “Foro Italico”, sono un Progressive Calisthenics Certified Instructor e Calisthenics Master Trainer. Insegno Calisthenics e Street Workout dal 2012 e partecipo al campionato del mondo di Street Workout dal 2015 Bene, quasi un alieno. Raccontaci come sei arrivato a tutto questo! Ho iniziato per gioco vedendo dei video su YouTube, successivamente a fine 2014 ho cominciato agonisticamente e mi sono posto subito alcuni obiettivi personali: partecipare alla Street Workout World Cup 2015 e diventare membro della World Street Workout and Calisthenics Federation.
Lo Street Workout è uno sport che prende il concetto del Calisthenics come massima espressione di forza ma allo stesso tempo aggiunge un pizzico di extreme dato dal Freestyle, dalle combinazioni dinamiche e statiche, e non solo. Il Calisthenics è una disciplina di allenamento a corpo libero e può essere praticata ovunque, non solo in palestra. Ci si allena usando il proprio corpo come carico e si utilizzano una larghissima varietà di esercizi, dai classici esercizi come Push-ups, Pull-ups, Squat e Lounges e Core fino ad esercizi e che nemmeno si può immaginare di riuscire a fare nella vita, ad esempio il Planche, lo HumanFlag o il Front Lever. Ultimamente l’interesse verso queste discipline in Italia e nel resto del mondo è cresciuto. Credi sia legato unicamente ad un moda del momento? Ovviamente si parla di moda come lo è stato per il CrossFit in passato, ma nello street workout si è creata una vera e propria comunità mondiale
homies 1
che sta permettendo ai vecchi atleti e alle nuove generazioni in Europa e nel mondo di creare delle realtà molto interessanti. A differenza dell’Italia dove facciamo più fatica ad unirci e collaborare per un unico obiettivo comune, ovvero quello di far crescere questo sport e divulgarlo ovunque tra donne, bambini, anziani e chiunque abbia voglia di mettersi in gioco con sé stesso. Compagnie estere hanno creato strutture adatte anche per far allenare persone disabili e questo secondo me è un qualcosa di grandioso.
lezioni, dimostrazioni, show e non da meno la 2 edizione della “Kenguru Pro Street Workout World Cup 2017”. Inoltre ci saranno delle novità che non anticipiamo ora, per questo vi consiglio di non perdervi questa spettacolare edizione!
Dove possiamo allenarci con te?
Dipende ovviamente dalla gara che stai andando a fare, ti devi allenare seriamente con criterio, giuste motivazioni e determinazione. Un periodo preciso di preparazione non lo posso dare perché ci sono troppe variabili, ma posso dire che se una persona è abbastanza allenata ed ha buon talento, con un anno serio di allenamento può riuscire a partecipare.
La tua move più cafona, quella che conquista! Di moves cafone ne esistono a bizzeffe però quelle che mi fanno uscire la vena sono l’Impossible Dips on Straight Bar, il Neck Hang, lo HumanFlag e il Planche!
Esatto! Come gli anni passati abbiamo organizzato un evento di 3 giorni:
homies 2
Daniel_jose_cirilli
Anche quest’anno sarete presenti con Radar Barz Team e Calisthenics & Street Workout Italia A.S.D. all’Italia Surf Expo. Cosa avete organizzato per l’evento?
DanielCirilliCalisthenics
Quanto e come ci si deve allenare per partecipare ad un contest di Street Workout?
Per chi volesse allenarsi con me, può scrivermi un messaggio privato su Facebook o Instagram o contattarmi via mail per organizzare un incontro, una sessione o solo una semplice chiacchierata, in altri casi potete trovarmi presso la Palestra Heaven Group Sporting Club - VILLA BORGHESE a Roma.
Musica Benedetta e Valeria duo handpan
Presentatevi! Ciao a tutti! Sono Valeria Contessini e sto per laurearmi in Psicologia Clinica. Adoro stare in mezzo alle persone e condividere le proprie storie. Le cose a cui do più importanza sono la comprensione come accettazione reciproca e la musica, che da un po’ di tempo colora la mia vita. Io invece sono Benedetta Ferrara, nata a Santiago Del Cile e vivo in Italia da 22 anni. Nella vita sono un tecnico di restauro. Per me la musica è sempre stata importante: essendo una persona introversa, mi ha insegnato a condividere. Adoro stare all’aria aperta e poter sentire i suoni della natura.
dpan. Ringrazio il giorno in cui è entrato nella mia vita, risollevandomi. Mi ha fatto sorridere e sentire leggera, libera. Lo considero il mio “eroe di metallo”. (Valeria) Io invece scoprii l’handpan su youtube. Dissi a me stessa: “questo strumento è il mio, ed è quello che voglio suonare”. Da quel giorno iniziai la mia ricerca per comprarne uno. Non saprei dire il vero motivo, so solo che mentre ascoltavo la musica dell’Handpan continuavo a ripetermi che, nonostante io non avessi mai suonato nulla prima, questo avrei davvero potuto suonarlo. L’handpan è ancora uno strumento poco conosciuto, quando lo avete visto per la prima volta?
Perché avete scelto l’Handpan? (Benedetta)In realtà è lui che ha scelto me! Dalla prima volta che l’ho sentito è stato amore a prima vista, credo che se la mia anima potesse suonare, avrebbe il suono di un Han-
Io (Valeria) 4 anni fa ad un concerto di apertura a Roma. Anche se poi solamente un anno fa me ne innamorai perdutamente e capii che sarebbe diventato il mio strumento. Mentre Betta lo conosce da molti anni, per
homies 3
la prima volta credo l’abbia visto a Barcellona. In seguito se ne innamorò seriamente grazie ad una performance live a Tolfa e da lì ha cominciato a cercare il modo di comprarselo!
che nasce 17 anni fa.
Avete avuto modo di conoscere altre persone con la vostra stessa passione?
Benedetta è admin di “Handpan Advisor” su Facebook, il posto giusto per fare domande, soprattutto se si è un neofita. Inoltre ci hanno aiutato molto i social network dove si possono contattate diverse persone che suonano e costruiscono Handpan. Ad ogni modo ci sentiamo di consigliare: “suonate per passione e voglia di condividere, non c’è bisogno di dimostrare la propria bravura, siate sempre umili e disposti ad aiutare”.
Come nasce il movimento “handpan”?
Trasmettiamo emozioni con il tocco delle nostre dita. Amiamo quando la gente che ci sente suonare si ferma ad ascoltarci, come assorbiti dalle nostre melodie, creando un’atmosfera magica. Ci basta questo per essere felici. Avete progetti futuri? Vorreste rimanere come duo o contare anche su altri elementi? Avremmo collaborazioni con altri musicisti. l’Handpan si sposa bene con molti strumenti esistenti: sia naturalmente con il mondo delle percussioni, ma anche con strumenti a fiato e soprattutto a corde.
Valeria Contessini
Dalla passione comune di più persone che vengono da ogni parte del mondo! Ci si raduna periodicamente in festival o “gathering”. Sinceramente non sappiamo affermare con certezza quando questo strumento sia nato, per certo però possiamo dirvi che gli “Handpan” sono una derivazione dello strumento svizzero chiamato “Hang”
Cosa cercate di trasmettere con la vostra musica?
Benedetta Ferrara
Quando c’è una passione così grande non puoi non aver voglia di cercare altri come te! Non essendo uno strumento ancora così comune, spostarsi diventa necessario per poter suonare assieme ad altri e per partecipare ai vari “gathering”. Insieme per esempio, siamo andate a Milano presso l’Handpan House, che è una casa privata con persone che condividono la passione per gli Handpan/Hang. E’ fondamentale conoscere persone nuove, non solo per condividere una passione, ma anche per capire cosa significa avere a che fare con delle anime diverse dalle nostre.
Per chi scoprisse l’handpan adesso, come potrebbe vivere al meglio la propria esperienza?
Handpan Advisor
homies 4
Arte Andrea Cofrancesco Lavorare dentro casa potrà sembrare un sogno, ma in realtà può diventare piuttosto alienante. I rapporti con i colleghi e il mio team sono unicamente virtuali, la maggior parte del tempo sei da solo. Anche se potrei fare come mi pare e piace, cerco di lavorare sempre negli stessi orari, ultimamente la mattina, e non inizio a lavorare se non sono lavato e vestito. Quindi puliti, vestiti e con orari non troppo flessibili! Tuttavia non vivere da pendolare o incastrati nel traffico é la sensazione più meravigliosa di questo mondo!
Presentati! Sono Andrea. Romano di nascita ma “naturalizzato santamarinellese”, artista di professione. Per la precisione sono un concept artist/illustratore e lavoro nel campo ludico. Come hai cominciato e quando hai capito che l’illustrazione sarebbe stata la tua professione? Il disegno è un interesse che avevo da piccolo, mi riusciva abbastanza bene, ma non mi ci ero mai applicato seriamente. Qualche anno fa infatti la mia carriera era orientata totalmente verso la musica. Ho realizzato che il disegno sarebbe stata la mia professione nell’esatto momento in cui ho deciso che sarebbe stato cosi! Ho iniziato a disegnare tutti i giorni tutto il giorno, come se improvvisamente una voce dentro mi dicesse “guarda che sarà questa la tua vita, in fondo lo hai sempre saputo!” Adesso sono diventato un professionista a tempo pieno. Com’è lavorare a casa? Come gestisci il tuo tempo e come organizzi il lavoro?
Cosa e chi ti ispira di più? Tutto ciò a cui ho sempre guardato e da cui sono stato ispirato proviene dal Giappone e dall’invasione di animazione e videogiochi avvenuta negli anni ‘90. In particolare amo l’arte che viene utilizzata a scopo promozionale nel mondo dei videogiochi. Non voglio elencare nomi su nomi di artisti, diciamo che chi mi ispira, sono quel tipo di artisti unici nel loro genere, dei quali riconosceresti il tratto in mezzo a migliaia, e che fanno dello stile la loro forza. Oltre all’illustrazione sappiamo che hai altre grandi passioni, parlacene un po’. Come ho già detto sono un appassionato di musica. Ho anche lavorato come tecnico del suono. La creazione di musica è una mia grande passione e quando non disegno porto avanti diversi progetti musicali. L’altra grande passione é quella per tutto ciò che proviene dagli anni 80 e 90! Dai giocattoli vestiti e ogni tipo di oggettistica. Seguo sempre Marilena, la mia ragazza, alla ricerca di
homies 5
questo tipo di cose, a Porta Portese o altri mercati e mercatini. Questa passione ci accomuna molto, siamo dei cacciatori di tesori o come ci chiamano oggi “accumulatori”! Come mai la scelta di prendere casa a Santa Marinella?
Dopo molteplici esperienze negative con il mercato italiano ho deciso di declinare ogni offerta proveniente da qui. In Italia l’artista non viene preso sul serio e chi ti cerca per lavoro, lo fa con quella mentalità di svalutare a priori una professione di tipo artistico, non reputandolo un mestiere vero. Ho lavorato con clien-
La prima visibilità l’ho ottenuta all’epoca di MySpace e delle piattaforme/forum per artisti. Di social c’era veramente poco! Con le nuove piattaforme, soprattutto instagram e tumblr, tutto é diventato più facile. I social sono importantissimi per questo tipo di lavoro, perché tutto il mondo può vedere quello che fai e funzionano benissimo come vetrina per il proprio lavoro. Mi accorgo che in alcuni casi si diventa “famosi” anche senza fare nulla di eccezionale, ma in fondo l’importante nel mondo dei social é avere contenuti da mostrare, che siano disegni, musica o un paio di chiappe. La miglior canzone per una scopata perfetta? Fiorello - Finalmente Tu.
andreacofrancescoart.tumblr.com
Quali sono le differenze fra clienti e pubblico italiani e quelli stranieri?
Hai una marea di followers su Instagram e sei parecchio famoso a livello internazionale. Come vivi la storia dei social? Quanto sono importanti per un mestiere di questo genere?
andrewcockroach
Fu il dottore a consigliare alla mia bisnonna di andare a respirare un po’ di aria buona a Santa Marinella. Dopo un paio di generazioni sono arrivato a Santa Marinella anche io. Sono un nostalgico sotto ogni punto di vista, e qui ho dei bellissimi ricordi. Quando ho avuto la possibilità di acquistare una casa ho scelto di comprarla a Santa Marinella! Inoltre tutti i miei amici sono qui. Vengo sempre quando posso. Un giorno conto di trasferirmi stabilmente ho anche un ufficio dentro casa! La cosa più bella é potersi letteralmente lanciare a mare durante le pause.
ti da quasi tutto il mondo, fortunatamente siamo nell’era di internet e non siamo più costretti a vivere necessariamente di quello che ci da il paese dove ci troviamo. Ricordiamoci che lavoro non deve essere sinonimo di sofferenza. In compenso però, il mio direttore artistico é un italiano trapiantato in Brasile. Bello no??
robomuzik.bandcamp.com
homies 6
sociale Surf Expo 2017 Presentati!
Le difficoltà e le soddisfazioni.
Ciao sono Alessandro Marcianò, Romano classe 71 e surfista da sempre. Dal 1999 organizzo il SurfExpo, il principale evento nazionale sul surf! Nel 2016 sono stato premiato con l’Inspirational award AMG Mercedes per essere stato il primo Italiano a surfare un’onda di 18mt a Nazarè.
Le difficoltà sono moltissime, innanzitutto ottenere tutte le autorizzazioni a norma di legge, reperire le sponsorizzazioni dai grandi brand, far si che l’evento “funzioni” durante il suo intero svolgimento, mantenere l’ordine pubblico vista l’alta affluenza, lasciare tutto intatto e pulito per preservare la location, cercare di accontentare tutti gli espositori e il pubblico presente con un format sempre nuovo e divertente. Ammetto di aver avuto anche molte soddisfazioni soprattutto ripensando alla prima edizione del Surf Expo quando alcuni surfisti della prima generazione mi dissero che secondo loro non sarebbe andato lontano. Ora dopo cosi tanti anni l’evento è ancora in crescita e questo forse significa che l’idea non era poi cosi strampalata! Con il mio team siamo riusciti a portare il surf sui maggiori TG delle reti nazionali, a disputare sul litorale contest mondiali come il campionato del mondo di SUP (2013/2014 ), aver dato vita surf-contest che hanno fatto la storia in Italia (es: Oakley gang challenge 2008/2009), ma soprattutto aver avvicinato migliaia di persone allo sport in modo gratuito e in totale sicurezza. Queste si che sono soddisfazioni…
Come è nato il Surf Expo? Il Surf Expo nasce nel giugno del 1999, a quei tempi mio padre era uno dei soci amministratori del Porticciolo di Santa Marinella dunque la location non era un problema. Inoltre il mercato fiorente dell’epoca e la voglia di realizzare qualcosa di nuovo fu la miscela esplosiva che diede vita ad uno degli eventi più particolari del nostro territorio. L’evento negli anni si è spostato su diverse location: Banzai, il Porto di Ostia e la marina di Civitavecchia. Poi nel 2008 la prima edizione sulla spiaggia del Castello di Santa Severa. Fortunatamente questo tratto di costa è il migliore per la pratica del surf! Infatti è riconosciuto come uno degli spot maggiori in Italia. Le onde di Banzai sono famose ormai oltre confine e la spiaggia di Santa Severa è ideale per i principianti. È sicuramente la location perfetta per questo evento.
homies 7
Migliaia di presenze e quindi migliaia di rifiuti come viene gestita la spiaggia?
Dacci qualche anticipazione! Di solito non diamo molte anticipazioni ma a voi vogliamo svelare almeno una cosa che sicuramente piacerà agli skaters come ai surfers. Per la prima volta installeremo una “wood wave” sulla quale svolgeremo un contest surf/skate con un format innovativo, montepremi in cash e prodotti in palio. Poi l’edizione 2017 segna il ritorno dei prestigiosi marchi come Quiksilver e Roxy, che saranno protagonisti della “surf-school” e del “fashion show”. Poi yoga session, lo street work-out, il campionato Nazionale di SUP e molto altro. Per lo special-guest dovete aspettare!
Italia Surf Expo
Appena prendiamo in consegna l’area iniziamo con la pulizia dell’intera spiaggia e del terreno subito sopra oltre che del viale di accesso alla spiaggia. Un lavoro che ci porta via 2 gg su i 4 previsti per l’allestimento. Purtroppo ogni anno ci ritroviamo sempre più immondizia di tutti i generi: i venditori ambulanti sporcano tantissimo tra plastica e i loro bisogni personali, gli stessi bagnanti e pescatori lasciano bottiglie e cartacce senza contare i rifiuti che provengono dal mare. Una volta data alla location un aspetto decente ci occupiamo di mantenere il luogo più pulito possibile tramite il nostro staff di ragazzi che con secchi e buste girano costantemente in lungo e largo durante la manifestazione. Inoltre abbiamo una squadra che si occupa solo della raccolta rifiuti al mattino presto dopo le feste in spiaggia. Quando finisce l’evento lasciamo la location meglio di come la troviamo, peccato che dopo pochi giorni tutto torna allo stato precedente.
tendenze del mercato. Proiezioni degli ultimi surf-edit, special guest di fama internazionale, incontri tra gli addetti al settore e quando siamo fortunati anche le onde per dare sfogo alla voglia di cavalcare le onde sotto il Castello.
italiasurfexpo
A chi è destinato questo evento?
homies 8
www.italiasurfexpo.it
Principalmente al grande pubblico, persone che si avvicinano per la prima volta a questo mondo. Vogliamo dare la possibilità a tutti di poter provare il surfing e vivere le emozioni che solo questo sport sa dare. Ovviamente c’è apprezzamento anche dai surfisti perché è un evento “from surfers to surfers”, ovvero organizzato da surfisti e quindi attenti alle nuove
Rhomies Urban Lives Presentati ai lettori di Homies! Ciao! Sono Ivana, social media manager e formatrice, ma soprattutto blogger, scrittrice e reporter di street art e graffiti. Urban Lives: da cosa nasce questo progetto? Urban Lives è nato dall’esigenza di colmare un vuoto editoriale riguardante la scena artistica underground nazionale, nonché dal desiderio di raccontarla attraverso testimonianze dirette e indirette o interviste, con un linguaggio semplice e di facile comprensione. Ora il progetto si è evoluto: non più solo articoli ma anche organizzazione di eventi, viaggi tematici con artisti e approfondimenti, fino ai viaggi all’estero alla scoperta delle scene di arte di strada internazionali e alla curatela di opere e residenze d’artista.
Dopodiché “Urban Lives – Viaggio alla scoperta della street art in Italia”. Raccontaci del tuo libro! Scrivere questo libro è stato un passo importante. Un’opportunità per raccogliere materiale inedito, esprimere opinioni, e soprattutto per un confronto più che mai vivace e costruttivo con i miei lettori. Da quando l’ho scritto ho avuto finalmente un
contatto diretto con loro, ho avuto l’opportunità di raccontare dal vivo le mie esperienze e di approfondire il mio punto di vista, ho ricevuto complimenti, messaggi e telefonate di artisti, curatori e appassionati. Vivo questo momento come un piccolo obiettivo raggiunto e un’apertura verso nuove opportunità e magari un preludio per un prossimo progetto editoriale. Tu racconti l’arte urbana sotto ogni aspetto, infatti tratti sia la street art che i graffiti. Quanto questi due mondi si legano e dove invece si differenziano? Condividendone il pensiero, per risponderti ti riporto un estratto dell’intervista al graffiti writer Gojo, di Roma: “... io non so se effettivamente ci sia una dipendenza tra graffiti e street art, so che all’interno dei graffiti un sacco di gente gli dà fastidio la street art anche non ragionando. Ma poi tanti anni dopo li vedi e si mettono a fare street art, abbiamo degli esempi nobili e meno nobili, non c’è una dipendenza vera e propria, volendo continuare con la metafora naturale, sono due razze simili che occupano la stessa nicchia ecologica quindi è probabile che ci sarà sempre una rivalità. Sarebbe invece interessante far collaborare queste due “categorie”, educando i fruitori della street art a capire che i graffiti non sono solo il puro egocentrismo di scrivere il proprio nome. Le categorie importano poco, tutto quello che è in strada o su un treno è espressione libera, più o meno creativa, di un pensiero, di un desiderio condiviso, di una necessità”.
homies 9
lità della vita quanto di strutture urbanistiche e/o edilizie”. Speriamo che qualcuno inizi a fare chiarezza e che anche i media facciano la loro parte. Quali sono gli artisti che, più di tutti ti hanno fatto innamorare di quest’arte? Senza dubbio gli italiani Blu ed Ericailcane. Ma il murale che forse più di tutti mi ha lasciato a bocca aperta è un’opera dello spagnolo Aryz, a Buenos Aires. Nei graffiti, volendo fare solo un nome, il mio preferito è Aris. L’evento sicuramente da non perdere quest’estate in Italia in termini di street art?
www.urbanlives.it
homies 10
urbanlivesit
Problema comune è il disinteresse verso la valorizzazione e l’analisi dei fenomeni underground, unito a una generale ignoranza sulla storia e terminologia dell’arte di strada. Penso alle campagne antigraffiti in molti comuni europei, come scrissi in un articolo, “portati avanti in maniera arbitraria, senza una reale conoscenza del valore storico e culturale delle opere presenti in strada, senza un doveroso percorso parallelo di informazione e di coinvolgimento e confronto con la scena locale. Insomma, interventi che cercano di controllare il sistema, spostando l’attenzione dalle libere espressioni a quelle commissionate di arte pubblica. Conosciamo bene il moderno e pericoloso trend del “museo a cielo aperto” come forma di decoro privo di finalità sociali o di riqualificazione; specchietti per le allodole e operazioni furbesche ed economiche per contenere i fenomeni underground e per nascondere e far dimenticare i mancati interventi e progetti istituzionali finalizzati a un reale recupero e miglioramento tanto della qua-
Personalmente sono molto legata al Clorofilla Festival a Belluno, ma tantissimi saranno gli eventi sparsi per l’Italia da tenere d’occhio. Non ultimo, spero, i miei viaggi in giro per l’Europa. Voglio scoprire nuove scene artistiche underground per trasformare Urban Lives in un progetto sempre più ampio e internazionale.
Urban Lives
Viaggiando spesso anche fuori dall’Italia, che differenze noti in termini di “tolleranza” per questo tipo di espressione artistica?
Artigianato Marilena Alfano Presentati.
Cosa distingue i tuoi capi d’abbigliamento?
Sono Marilena, 27 anni e vengo da Roma! Appassionatissima di vintage e Do It Yourself!
Come nasce la tua passione per il vintage e per i vestiti? La mia passione per il vintage proviene principalmente dalla musica anni 80. Le magiche atmosfere dei video di quell’epoca mi catturano e fanno sognare. Quella dei vestiti viene di conseguenza, l’attenzione dei particolari, i contrasti, le forme geometriche che caratterizzano i capi d’abbigliamento e gli accessori mi fanno rimpiangere quei meravigliosi anni che purtroppo non ho mai vissuto!
I miei capi d’abbigliamento sono un mix tra vintage e moderno. Prendo spunto dalle epoche passate e do un’occhiata alle mode contemporanee per catturare l’attenzione. La mia specialità è ridar vita a vecchie lenzuola degli anni 80 e 90 trasformandole in vestiti o coordinati. Mi esalta l’idea di poter ricavare una camicia unica al mondo da un pezzo di stoffa trovato su una bancarella! Come organizzi il tuo lavoro? Quanto tempo ci vuole dall’idea alla realizzazione di un capo? Il mio lavoro lo svolgo nella mia cameretta adibita a piccolo atelier. CI sono 3 macchine da cucire, tanti fili colorati e un’appendi abiti per riporre le mie creazioni che visualizzo e creo senza disegni, cartamodelli o appunti! Il tempo di realizzazione varia da mezza giornata a un giorno intero a seconda di quello che voglio creare. Visualizzo, taglio e cucio! Usi molti social networks per lavorare. Chi sono i tuoi clienti? Come gestisci la distribuzione? Facebook, Instagram, Etsy, Depop sono tutti canali importantissimi, con essi riesco a vendere i miei prodotti in Italia e nel resto del mondo, infatti per lo più i miei clienti sono italiani e americani. Per la distribuzione me ne occupo io personalmente. Cucio, impacchetto e vado a spedire alla posta.
homies 11
Il tuo ragazzo ha l’intervista pochine pagine più in là. Ho visto che a volte ti fa da modello e avete una comunicazione visiva particolare e dai colori molto simili, pensi che in qualche modo vi influenziate a vicenda? Come ti supporta? Com’è la convivenza fra due artisti/artigiani?
Marilena Alfano
Io e Andrea abbiamo avuto la fortuna di incontrarci e scoprire che condividevamo da subito le stesse passioni che nel tempo abbiamo coltivato insieme. Io sono la sua prima fan sia nel campo della musica sia in quello dell’illustrazione. Lui è il mio affiatato partner che mi assiste nella ricerca delle stoffe suggerendomi i pattern migliori da acquistare. Spesso mi fa anche da modello per pubblicizzare i capi che il più delle volte gli piacciono cosi tanto che decide di tenerli per sé :) Chi è che ti ispira di più? Da dove prendi le idee?
Il mio grande sogno sarebbe quello di aprire un negozio di abbigliamento vintage con un angolo dedicato alla vendita delle mie creazioni!
Fiorello - Finalmente tu.
homies 12
COCKROACHvtg
Miglior colonna sonora per una scopata?
marypiccia
Progetti e sogni futuri?
primordialsoupp
Internet è il miglior archivio per le mie idee! Ma anche girare nei mercati rionali di Roma e buttarmi tra le montagne di vecchi vestiti alla ricerca di un capo particolare da destrutturare e prenderne ispirazione mi da grandi soddisfazioni! Per non parlare del palinsesto della tv in notte fonda che ripropone i bei vecchi programmi di una volta.
Folkhomies I Carri Allegorici di Santa Marinella Ciao Massimiliano, grazie per il tempo che ci dedichi! Iniziamo subito... La “Sfilata dei Carri”, niente di più folkloristico! Ma qual è la sua storia? Durante gli anni ‘50/60 per celebrare la “Festa del Fiore” si portavano in strada carri completamente adornati di fiori. Nel tempo, con la crisi del settore floricolo la manifestazione andò perduta per poi essere ripresa agli inizi degli anni ’90, con la nascita e la costituzione dei Rioni e la costruzione di Carri Allegorici composti non più da fiori, ma da altri materiali (legno e cartapesta su tutte). La Sfilata riversava in città migliaia di turisti e visitatori e raggiunse presto un successo straordinario, tanto da essere riconosciuta a livello nazionale e trasmessa anche dalla RAI. Con la rinascita del 92 nasce anche il palio ecologico dell’autopedale ovvero, una gara ciclistica con macchinette a pedali che vedeva sfidarsi, una settimana dopo la sfilata dei carri, i team dei rioni. Il palio ecologico è unico nel suo genere proprio per la particolare caratteristica costruttiva delle auto a pedali che, insieme alla particolarità della sfilata carnevalesca estiva, rappresenta il simbolo della tradizione santamarinellese. Quanto tempo ci vuole per preparare un carro e che difficoltà si devono affrontare? Per costruire un carro allegorico ci vuole soprattutto l’impegno dei volontari rionali che dura un anno intero, con le innumerevoli difficoltà. La sfilata è viva grazie ad un contributo comunale e altri enti pubblici ma la maggior parte delle risorse
provengono dal tessuto cittadino. Dagli abitanti dei rioni, dai commercianti e dagli artigiani che, oltre a prestare la loro opera gratuitamente, animano durante tutto l’anno i propri quartieri con cene di beneficenza, eventi a tema durante le festività e tante iniziative per bambini. In ultimo, il comitato rioni senza frontiere, composto da ogni presidente di Rione, più un direttivo, organizza la lotteria dei rioni, stampando oltre 10 mila biglietti e la cui estrazione avviene la sera della proclamazione del vincitore. Altra difficoltà molto importante è l’individuazione degli spazi dove poter allestire i capannoni per la costruzione dei carri. Ad oggi il comune, dopo anni, ha ancora difficoltà, a causa dei vincoli urbanistici, ad individuare un terreno da poter destinare alla costruzione dei carri. Quali sono i Rioni che concorreranno quest’anno e come si fa a contribuire e partecipare? I rioni in gara quest’anno sono Alibrandi, che porterà in scena La Magia Dei Colori, il rione Valdambrini che realizzerà Notre Dame de Paris, il Rione Quartaccia con un carro dedicato al matrimonio dal titolo The Wedding Planner ed infine il Rione Santa Severa che porterà in scena i simboli più caratteristici della frazione di Santa Severa, con il Castello e la sua spiaggia. Ad aprire la sfilata un carro fuori concorso allestito dal comitato centrale sul tema della pace. Per partecipare basta contattare i vari rioni sulle proprie pagine facebook oppure inviare una mail a:rionisenzafrontiere@gmail.com.
homies 13
homies 600
Andrea Cofrancesco per
La sfilata dei carri è stato un grande evento. Sai darci qualche numero? La sfilata, negli anni ha raggiunto picchi massimi di flussi turistici che vedevano cifre come quindicimila persone in un sono giorno. Oggi, con tanta fatica, siamo riusciti di nuovo ad avvicinare cifre come seimila persone, grazie ad una buona campagna pubblicitaria ed alla costanza nel tempo di riportare alla luce l’orgoglio del territorio santamarinellese, conosciuto anche a Viareggio, avendo partecipato, a metà degli anni 90, alla sfilata Viareggina con il Rione Pirgus. Ogni rione ha al seguito una scenografia composta da un minimo di 200 ad un massimo di 400 persone per ogni carro allegorico, raccogliendo le adesioni di tanti cittadini dei paesi limitrofi, oltre che delle scuole di ballo e di teatro presenti sul territorio.
Ma alla fine che si vince? Ahahah! Ma alla fine non si vince nulla se non il titolo ed una bellissima coppa che ogni anno viene trasferita al vincitore. In realtà la nostra vittoria è il sogno che si avvera nel giorno della sfilata. Quando, la sera prima ci ritroviamo di notte in strada tutti insieme a preparare il circuito e stanchi morti brindiamo affinché vinca il migliore. I rioni di Santa Marinella sono così, sono sorretti dalla passione, dall’amore per la propria terra e dallo spirito di solidarietà e di sana competizione. Vincono gli ideali, l’impegno e la passione.
Riesumando il passato, quali sono stati i carri che sono rimasti più impressi nella storia di questa tradizione?
Quale è il contributo che il comune dona ai rioni per la realizzazione dei carri? Durante gli anni 90 il budget si aggirava intorno agli 80 milioni di lire, ad oggi, con la grave situazione economica le risorse messe a disposizione del Comune non superano i 15 mila Euro, ma siamo fiduciosi nel futuro ed intanto i volontari continuano a lavorare per mantenere viva la tradizione dei propri nonni e padri.
homies 14
rionisenzafrontiere@gmail.com
I carri che fanno parte dei ricordi indelebili della storia sono innanzitutto la Pagota e la Caravella del Rione Alibrandi, che ha detenuto il trofeo per molti anni prima di lasciare il testimone al Rione Pirgus, con le splendide coreografie dell’India, il Tucano e i balli caraibici, ma anche il Rondò Veneziano del Rione Combattenti e tanti altri temi indimenticabili.
Local Graffiti ZETAL - BLACK HAND Presentati. Bella Ragazzi, grazie mille per la possibilità e lo spazio che ci concedete! Mi ‘presento’; all’anagrafe A. ma il mio secondo nome, quello che ho tatuato sotto pelle, è Zetal. Black Hand - una grande storia! Raccontaci come è nato il crew, quanti e chi sono i membri e perché la scelta di tale nome. Il crew è nata a cavallo tra il ‘99 e il nuovo millenio, per necessità stilistica e per sancire un’amicizia tra me e Dres. Black Hand nasce da un nostro modo di dire a fine dipinta: se avevamo fatto un graffito sporco, grezzo, ma d’effetto (in pieno stile Romano), dicevamo che era un pezzo negro/nigga (nel senso positivo del termine) e da lì nacque la Black Hand. In quegli anni dipingevamo spalla a spalla. Ci siam fatti Roma in lungo e in largo. Lui è della Rustica, io di Cerveteri, quindi i nostri graffiti li facevamo tra casa sua e casa mia. Muri, treni, autostrade, qualsiasi superficie. Ci piaceva rivederli e quindi dove quotidianamente passavamo, dipingevamo. Dopo si aggiunsero Monke e Besko che assorbirono subito lo stile e la mentalità del gruppo. In comitiva a Ladispoli poi c’erano Romek e Benji che si univano a noi nelle scorribande serali, ma entrarono a pieno titolo nella Black Hand solo nel 2006. Proprio in quegli anni si trasferì in zona Dem, un gigante della scena romana, un Bomber con
la B maiuscola che sin da subito si inserì perfettamente nella Famiglia. Con la sua entrata avevamo raggiunto l’apice: ogni sera uscivamo e al mattino apparivano murate nuove, vagoni, lettere e colori senza fine. Per anni abbiamo imposto il nostro crew e i nostri Tag con prepotenza, autorevolezza e qualità. Nessuno come noi nella scena di Roma per quantità e qualità. Nel 2010 però accadde qualcosa di inaspettato che ruppe l’incantesimo, Romek si tolse la vita e il sogno che stavamo vivendo si interruppe. Il senso di invincibilità venne meno. Quella notte del 15 Maggio 2010 diventammo “Uomini”. Il trauma si sentì forte nel gruppo, e ognuno di noi la prese in maniera diversa. Chi si isolò, chi fu segnato in maniera indelebile, chi rilanciò; ma il crew ebbe uno shock tremendo. Siete ancora attivi o una volta “cresciuti” avete perso la fotta di blastare tutto il blastabile? Oggi il crew si sta trasformando. Attivi siamo rimasti io e Dem, gli altri hanno seguito altri interessi e la vita quotidiana li ha rapiti! Solo pochi giorni fa però sono entrati nel gruppo amici di vecchia data. Ozer, Gioel e Bone (tnt). Abbiamo scelto di aprire le porte al nuovo, tirando una linea sul passato. Quindi alla domanda se siamo ancora attivi ogni componente risponderebbe in maniera diversa, io e Dem non smetteremo mai!
homies 15
homies 16
Legalità/street art – illecito/graffiti, come la vivi questa dicotomia artistica? Hai all’attivo anche pezzi legali e/o su commissione? Premetto che io mi definisco un vandalo. Dentro di me mi sento un artista, ma genero vandalismo, dipingo per strada, sulla società. Il senso del fare graffiti è soprattutto quello di vivere forti esperienze di gruppo, con gli amici di sempre. Scrivo perché sono vivo! Mi piace vivere al massimo e l’illegalità è la linfa di ciò che facciamo. È innegabile che in questi anni qualcosa sta cambiando: il concetto di Vandalismo sta mutando e i suoi attori di conseguenza. C’è sempre più interesse da parte dei curatori d’arte e dei musei nei riguardi di questo fenomeno. Vorrebbero mettere al guinzaglio il “lupo” e farlo diventare cane, alcuni si fanno tentare, pensano di saper gestire quel dualismo interiore ma finiscono per imbastardirsi. Il vandalismo (graffiti), non ha bisogno né di autorizzazioni né di musei, né di gente in giacca e cravatta. È pura libertà di agire e fare, ma fare illegale. Il nostro fine ultimo deve essere di spingere il nome, da soli e con le proprie forze. Oltretutto il linguaggio dei graffiti nel 99% dei casi è rivolto ad altri graffitari, le persone comuni né lo comprendono né lo accettano, quindi perché portarlo dentro ai musei? Ad ogni modo ci capita di fare lavori su commissione, ma sono buone occasioni soprattutto per rimediare materiale. Proprio qualche mese fa la stessa Trenitalia ci ha pagato un lavoro con del materiale: una minima parte l’ho usata per il “legale” il resto gliel’ho “restituito” pian piano le notte successive, onesto no?
Hai qualche idea o progetto per il tuo futuro che coinvolga i graffiti? Progetti per il futuro? Abbiamo tutti famiglia, lavoro e figli... i veri progetti sono per loro. nei graffiti vivo alla “nottata” perché ogni sera è un’esperienza nuova. Vorrei in futuro però fare graffiti più impegnati, far sì che chi mi legge recepisca il mio senso di critica di questo mondo, di questa società! Siamo circondati da una realtà piena di contraddizioni, di abusi su noi e su altri, vorrei urlarlo con più chiarezza! Da sempre accosto ai miei disegni frasi, pensieri, ma serve fare di più! Serve imporre un messaggio con forza, far alzare lo sguardo alla gente. Utopia? Ma quella storia del “vediamo chi finisce prima gli spray” ce la racconti? Quella frase - finisci prima i colori te della rota io - ha significato molto. Rivolta a Forza Nuova (sez. di Cerveteri), ci contendevamo lo spazio in quegli anni, loro con le solite frasi fasciste, noi con i nostri tag. Noi semplicemente rivendicavamo lo spazio che avevamo dipinto per primi, rientra nelle “regole della strada”, regole non scritte ma sono quelle che muovono la giostra. Chi la vinse? Il comune, sì proprio il comune, scrivendo la frase “benvenuti a Santa Severa”, decisi di lasciargliela, avevano fatto qualcosa che ritenei degna di rimanere. Ma così funzionano le cose, dimostrare all’altra fazione che NON MOLLERAI MAI! Come disse Sonny Tre Dita nel celebre film Bronx Machiavelli insegna che solo ESSENDO PRESENTE agli occhi della gente, la gente ti rispetta e il nemico ti teme - e la BLACK HAND ci sarà ancora per molto!
homies 17
homies 18
homies in fuga Giammarco Amoroso
Presentati. Ciao sono Giammarco Amoroso, nato a Civitavecchia ma cittadino del mondo. Attualmente vivo a Londra e sono co fondatore di Senzi Education. Quando come e perché hai scelto di fuggire dall’Italia? A 21 anni sono andato a New York ma dopo qualche mese decisi di spostarmi definitivamente a Londra, dove risiedo da 8 anni. Diciamo che la voglia di esplorare nuove realtà, crescere culturalmente e professionalmente é un bisogno che nella mia vita é in continua evoluzione. In Italia fare il parrucchiere è visto sempre come una seconda scelta al “Non voglio andare a scuola” e quando dici alle persone più grandi che vuoi fare il “parrucchiere” (a me fa brutto anche chiamarlo cosi) ricevi sempre quegli sguardi che non dimenticherai mai. Si, proprio quei sguardi mi hanno spinto ad arrivare fin qui. Come nasce il progetto Senzi Education? Parlaci della tua società.
A Londra ho avuto l’opportunità di fare carriera con società leader nel settore, come Vidal Sassoon. In quegli anni ho potenziato le mie capacità a livello artistico e manageriale che hanno cambiato il mio approccio all’ambito professionale. Ho formato parrucchieri da tutte le parti del mondo e non c’é niente di più gratificante nel condividere le proprie conoscenze con gli altri. Dopo ho deciso di lasciare le società e andare in contro a quella che era la mia visione, dove potevo esprimermi artisticamente senza limiti e politiche imposte. SENZI Education nasce dall’esigenza di portare la formazione di qualità in giro per il mondo. La conoscenza e la valorizzazione delle proprie capacità, rende le persone più confidenti e sicure di poter avere un ruolo fondamentale nella società di oggi così controversa. Nel calendario di quest’anno ci sono Giappone, Canada, Francia, Korea, USA, Grecia e Italia. In questo modo diamo la possibilità a molti di ricevere l’esperienza accademica Londinese che non tutti possono permettersi.
homies 19
Quali sono le principali differenze che hai riscontrato nel tuo settore nei vari paesi dove sei stato? Perché aprire una scuola a Londra e non Italia?
il tutto visivamente lineare. Abbiamo un team di amici, tra designers e fotografi che collaborano con noi nelle nostre creazioni. L’unione fa sempre la forza! Il nostro stile? Minimale sicuramente: Less is More. Tutti si lamentano dell’Italia ma alla fine casa manca sempre un po’. Cosa ti manca di più di Civitavecchia?
La canzone perfetta per una bella notte d’amore.
senzi_education
Vivere in una delle città più care e frenetiche al mondo comporta continui sacrifici e rinunce. Mi manca in primis la famiglia, i momenti spensierati con gli amici di sempre, quelle risate senza senso, il caffè sul mare, il cielo stellato d’estate e sicuramente la spontaneità delle persone.
SENZI Education
Tutto gira intorno al tempo. Il settore Hairdressing in Italia semplicemente non é pronto ad accogliere questo modo e approccio lavorativo. Non mi piace generalizzare, ma credo che ogni paese sia caratterizzato dalle persone che lo popolano. In Italia c’è in qualche modo una mancanza di umiltà e abbondante orgoglio, forse parte del DNA, che vanta di tutte quelle vittorie, scoperte e invenzioni avvenute nel corso della storia. Quei tempi sono finiti e ora siamo noi qua a scrivere la nostra storia. Nel nostro settore il sistema non aiuta, l’economia non é al massimo e credo tutto questo rende molte persone chiuse nella loro zona di comfort e rassegnazione. Comunque cercherò gradualmente di essere presente il più possibile in Italia contribuendo alla crescita professionale degli hairstylist.
Queen- You’re My Best Friend.
Visione e esecuzione sono il segreto del raggiungimento di ogni obbiettivo. Mantenere l’integrità del brand senza compromessi aiuta a mantenere
homies 20
www.senzi-education.com
Avendo collaborato con voi so quanta cura c’è dietro ad ogni piccolo dettaglio, come descriveresti il vostro stile e come gestite la vostra comunicazione visiva?
Ciborio Carita Morena Drink & fruit
Presentati! Ciao ragazzi mi chiamo Daniele Guidoni abito a Santa Severa Beach e sono il proprietario del Carita Morena Drink & Fruit. Come nasce l’idea di aprire un chiosco di frutta e perchè proprio a Santa Severa? L’idea del chiosco di frutta non parte proprio da zero...dobbiamo tornare indietro di 10 anni circa quando avevo poco più di 18 anni e lavoravo come cameriere in quel chioschetto a Piazza Garda. A suo tempo era un semplice chiosco di angurie (detto anche “cocomeraro”) dove si poteva passare quei 15 minuti a gustarsi la frutta! Con gli anni a venire mi sono avvicinato di più alla creazione dei piatti cercando di dare qualcosa di più di una semplice fetta di cocomero! Nel 2012 nasce il Carita Morena dove è stato ricreato un ambiente di puro relax con sottofondo musicale, immerso nel verde adatto a tutte le età, con uno stile che riprende molto la costa brava spagnola poiché la Spagna e i suoi locali sono stati per me oggetto di spunto.
Quali sono le difficoltà maggiori nella gestione di un attività di questo genere e quali le maggiori soddisfazioni? Non ci sono delle grandi difficoltà. Una potrebbe essere legata alle variazioni climatiche visto che lavoriamo completamente all’aperto! Le soddisfazioni al contrario sono molte soprattutto perché amo quello che faccio quindi per me è già una grande soddisfazione personale! Vedere i volti soddisfatti dei clienti, ricevere i loro complimenti e vedere le foto postate sui social con i commenti positivi, tutto questo mi soddisfa...quando vedo le persone felici e appagate posso dire di essere soddisfatto anche io. Cosa è #TuttiASantaSevera? Parlaci di questo progetto. #tuttiasantasevera è un progetto nato totalmente per gioco mentre scherzavo con mia sorella riguardo gli hashtag di Instagram! Poi ho avuto questa idea e da lì ho pensato di stampare delle T-Shirt da regalare. Subito dopo mi sono trovato di fronte a un vero e proprio successo poiché sia la
homies 21
gente di santa severa che i villeggianti non facevano altro che chiedermi la maglia con l’hashtag. Dal gioco si è trasformato in un progetto coinvolgente per tanti imprenditori del posto che usano quotidianamente l’hashtag sui social delle proprie attività! L’estate è alle porte e stiamo stampando la t-shirt versione sum2017! Credo che con iniziative come questa si possa dare più visibilità al nostro paese creando curiosità tra i giovani con un linguaggio sempre più social!! Homies nasce dall’idea di spingere i giovani creativi e imprenditori del litorale e dar voce a chi crede veramente che si possa far qualcosa di buono per le nostre città. Cosa pensi ci manchi per far splendere il nostro litorale?
Dalla regia la bizzarria ci proporrai per l’estate
mi chiedono se conosci e se si, quali cocktail con questo magico frutto 2017?
Cosa consigliereste a un giovane che vuole aprire un’attività del genere? Come tutte le attività ci vuole tanta passione e impegno, un consiglio che do è di non aver paura di sbagliare, di formarsi e dare sempre il massimo! Visto che fai anche cocktail, dicci qual è quello migliore per stordire il tuo partner e portartelo a letto? Ahahahah!! Guarda, Alessia non è una gran bevitrice, la stordisco di più con il mio sex appeal! Forse però una bella Capiroska alla fragola, sperando sempre che dopo mi riconosca!
homies 22
carita_morena
La bizzarria è una rarità, un agrume unico e particolare! Praticamente un mix di agrumi tutti nello stesso frutto. Anche quest’anno vi faremo degustare nuovi cocktail eccezionali e sicuramente fra questi anche un cocktelino, appunto, bizzarro! Non vi resta che venire a provare!
Carita Morena
Il nostro litorale è uno dei più belli del Lazio senza ombra di dubbio, e Credo che siamo sulla buona strada per migliorarlo e valorizzarlo ancora di più. Io nel mio piccolo con il Carita Morena e come tutti gli altri giovani che come me hanno un’attività, tutti contribuiamo al miglioramento del nostro territorio. Anche voi con la vostra fanzine! Penso siano delle iniziative interessanti e coinvolgenti. Insieme, unendo le forze, si può fare qualcosa di veramente bello.
cinema SENZA SE NSE8: LE RIVOLUZIONI TARGATE WACHOWSKI Vi ricorderete di certo di Matrix. Gli unici che non lo conoscono o non sono ancora nati o hanno scelto di ingerire la pillola azzurra. Tutti coloro che hanno scelto la pillola rossa, e sono rimasti nel paese delle meraviglie vedendo quanto è profonda la tana del Bianconiglio, di certo sono stati assuefatti dallo straord inario prodotto degli ex fratelli Wachowski. Ex fratelli perché Larry ed Andy ora sono Lana e Lilly, diventando così le sorelle Wachowski. Il dirompente cocktail culturale di Matrix ha fatto sì che il primo film con Keanu Reeves diventasse non solo un cult, ma una vera e propria rivoluzione. La saga ha proseguito il suo corso. I successivi Matrix Reloded e Matrix Revolution (in cui compare anche la nostra Monica Bellucci) hanno diviso pubblico e critica. Chi infatti ha
amato il primo film ha considerato i prodotti successivi come una semplice e mera operazione commerciale. I fan di Neo invece hanno apprezzato ogni singolo minuto della trilogia. Nonostante tutto, gli ex fratelli sono stati consacrati e Wachowski è diventato sinonimo di grande fantascienza. E poi... Matrix è diventato un enorme golem, spesso troppo ingombrante, che ha giganteggiato sulle loro opere successive. Il dimenticabilissimo Speed Racer (basato sull’anime Superauto Match 5), il purtroppo incompreso Cloud Atlas e il disastroso Jupiter Ascending (di cui meno parliamo e meglio è!), hanno minato sempre più la credibilità del duo. E poi finalmente un vero è proprio miracolo. La transizione umana e fisica dei due autori di fantascienza ha smosso la loro creatività. Nel 2015 arriva Sense8, che ha fatto per le serie TV ciò che Matrix aveva fatto nel ci-
homies 23
nema: una rivoluzione. Prodotta da Netflix e scritta insieme a J. Micheal Straczynski (sceneggiatore di Babylon 5, Changeling e di molti fumetti Marvel e DC), Sense8 tratta le vicende di otto personaggi sparsi per il mondo, che hanno vite e abitudini molto diverse tra loro, ma sono accomunati dal fatto che possono parlarsi e che possono scambiarsi reciprocamente le proprie abilità con la forza della mente. Utilizzando il linguaggio social, questi particolari individui, i sensate, possono condividere le proprie esperienze di vita e aiutarsi a vicenda. La sfida degli autori è quella di far crollare i pregiudizi legati alle distinzioni di genere, razza e soprattutto di orientamento sessuale. Non è un caso che due dei protagonisti siano un transgender e un omosessuale. Anzi proprio quando vengono trattate queste tematiche, le sorelle Wachowski danno il meglio, mostrando una intensa lucidità. Sense8 abbatte numerosi tabù e sono
davvero molte le scene erotiche ed orgiastiche che, oltre ad essere emotivamente d’impatto, sono di grandissima fattura tecnica. Il lavoro di montaggio è ineccepibile. Dopo la prima stagione uscita nel 2015 e lo special di Natale uscito a dicembre 2016, Sense8 è ritornata con la seconda stagione a maggio 2017 (nel cast è presente Valeria Bilello sensualissima nel ruolo di una sensate di Napoli). Purtroppo nonostante una seconda stagione davvero esplosiva, Netflix ha deciso di cancellare la serie, lasciandoci con un finale aperto; i costi di produzione elevatissimi (Sense8 è stata girata su 4 dei 5 continenti!) hanno inciso parecchio su questa decisione. Chiudere Sense8 ha significato chiudere un prodotto che finalmente aveva raggiunto la grandezza di quel golem ingombrante, che ha affossato le opere successive targate Wachowski. Purtroppo questa volta è stata scelta la pillola azzurra ed il suo sapore è davvero molto, molto, molto amaro.
homies 24
eventi Arriva l’estate e con essa arriva la stagione dei festival e dei grandi eventi, aprono i locali sulla spiaggia, le feste fino all’alba e noi di homies abbiamo il dovere di segnalarvi quelli che riguardano il nostro comprensorio! CIVITAVECCHIA
TOLFA
Oltre alle manifestazioni organizzate alla marina dal comune (ancora non comunicate), Civitavecchia in estate offre diversi spazi dove passare le proprie serate. Di seguito i luoghi più in voga.
Per gli amanti delle serate al fresco, il paesino di collina offre un ottima programmazione estiva. Infatti, oltre alle note sagre di paese, Tolfa propone 3 grandi eventi estivi affermati ormai negli anni.
Freedom Beach, sulla spiaggia di Sant’Agostino, ormai da 4 anni infiamma i venerdì sera dei giovani. Un grande palco per gli spettacoli e un personale in grado di soddisfare ogni vostra esigenza alcolica.
Tolfarte, arrivato alla sua tredicesima edizione, il 4 5 e 6 Agosto il paese si trasformerà in un festival degli artisti di strada. Lo scorso anno ha contato oltre 70.000 presenze.
Boca Do Mar, uno dei primi stabilimenti di Sant’Agostino che quest’anno si presenta con un locale completamente rinnovato, un look mozzafiato e con l’intento di regalarvi dei giovedì da urlo a suon di musica live e dj set.
Tolfa Booper Fest, 2 giorni di sano Rock ‘n’ Roll nella magnifica cornice del giardino della villa comunale. Arrivato alla sua terza edizione, il Booper è diventato un sicuramente un icona per tutti gli amanti del genere. Lasciatevi trasportare dalla magia degli anni ‘30. (14 e 15 luglio - INGRESSO GRATUITO)
Grotta Aurelia, da anni è un riferimento per i ragazzi più alla moda. Una bella discoteca sulla spiaggia dove ballare musica house in compagnia di cocktail e belle ragazze. Noi di homies ve lo consigliamo anche per i suoi meravigliosi tramonti. Little Paradise, dopo anni di stop, torna uno dei beach club più famosi del litorale che, vista la loro esperienza sicuramente sapranno coinvolgere le nuove generazioni nel loro grande ritorno. Buena Vista Social Bar, da sempre il rifugio per gli amanti della tranquillità e della musica reggae. Un posto meraviglioso che il sabato sera si trasforma in un festone reggae in tutti i sensi.
Tolfa Jazz, Dal 2010 Tolfa Jazz si propone come l’unico evento interamente dedicato alla cultura di New Orleans presente sul territorio nazionale; cucina creola, street band, second line, artisti di livello internazionale sono alcune delle peculiarità che rendono Tolfa Jazz unico nel suo genere. L’obiettivo, infatti, è quello di far incontrare la cultura e la musica tradizionale creola con le tradizioni locali, proponendo un evento divertente e alla portata di tutti che rispecchia la natura popolare della musica di New Orleans.
homies 25
BUON DIVERTIMENTO!
homies 26
I nostri sponsor Via Licinio Refice 19 Civitavecchia 0766560118
Piazza Trieste 17 Santa Marinella
Piazzale Garda Santa Severa 3408723889
Via Cantoni 12/14 Ladispoli 3333273703
www.rivieraetrusca.com tetyana21@yahoo.it 3479135871
Via Traiana 37 Civitavecchia 0766731214
Viale Italia 39 1 piano Ladispoli 069946768
Vuoi sostenere anche tu il nostro progetto? Contattaci e saremo ben lieti di INSERIRTI Tra i nostri sponsor! Homies Fanzine
homiesfanzine@gmail.com
homiesfanzine