Homies Anno 0 - Numero 0

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intro L’idea di questa fanzine mi è venuta pochi giorni dopo il mio ritorno in Italia. Ho vissuto all’estero per 3 anni e ho deciso di ritornare a casa per dedicarmi alla mia professione. Sono tornata con una mente più fresca, uno spirito più combattivo e un ottimismo di chi rivede la propria città dopo tanto tempo e pensa: “Io amo questo posto. E vorrei tanto rimanerci a vivere. Se solo...” Se solo Santa Marinella non sembrasse sospesa nel tempo. Nessun apparente cambiamento, nessun progredire, nessun passo in avanti. Scrollando la bacheca di Facebook ho pensato: “Possibile che la gente parli solo di buche per le strade, di erba non tagliata, di pali della luce mal funzionanti?” Possibile che non ci sia altro di cui parlare in questo angolo di paradiso? Siamo una generazione di musicisti, artisti, sportivi, cuochi, creativi di tutti i generi. Sembriamo essere sempre i soliti quattro gatti eppure quando vai a contare. Siamo tanti! Così ho deciso di provare a dar voce a NOI. A chi surfa nel nostro mare da 15 anni, a chi lo studia, a chi va a pescare tutte le settimane, a chi dipinge e fa teatro, a chi suona, a chi si occupa di artigianato, a chi cerca di fare la differenza. Di talenti ne abbiamo tantissimi ma sembra che da queste parti nessuno apprezzi o valorizzi nulla. Perciò dato che gli altri non lo fanno, ho deciso che dobbiamo farlo da soli. Una fanzine (come negli anni d’oro del punk) come manifesto di una generazione, che dia voce a chi sogna e a chi combatte per le proprie passioni. Un giornaletto, che mi ricorda i tempi in cui regalavano Vice da Banzai Surf Shop e noi (che facevamo le medie), correvamo ad accaparrarci le copie prima che finissero, per poi passarcele ridendo sotto ai banchi. Una cosa un po’ ironica, che faccia sorridere e pensare, scandalizzare (forse un pochino), ma senza strillare troppo. “Homies” vuol dire “amici”, “fratelli”, “di casa”. Ed è così che vogliamo essere intesi. Abbiamo scelto di non essere politici, ma sociali. Di includere tutti, anche i ragazzi delle scuole. Perchè non so voi, ma io quando avevo quindici anni ne avevo di cose da dire. Vogliamo dar vita a qualcosa che sia “nostro” e di tutti. Perchè le cose belle non si creano senza condivisione, senza un senso di comunità. Olga.

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indice 0

Intro a cura di: Olga Kostanchuk

Indice

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Sport - intervista con Valerio Tufoni

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a cura di: Olga Kostanchuk

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Musica - intervista con Duilio Galioto a cura di: Giordano Tricamo

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Arte - intervista con Veronica Ciancarini a cura di: Olga Kostanchuk

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Sociale - intervista con Surf4children a cura di: Luca Fratturato

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Artigianato - intervista con Manuele Muliello a cura di: Luca Fratturato

Ciborio - intervista con Omar Olivieri e Davide Dainotto

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a cura di: Olga Kostanchuk

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Cinema - Natale con Shane Black a cura di: Joseph Crisafulli

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Homies in fuga - intervista con Mateusz Kinski a cura di: Jacopo Fortunato

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E venti a cura di: Giordano Tricamo

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Vignettone scritto da: Joseph Crisafulli, realizzato da: Jacopo Fortunato, Matteo Pranzetti

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Special Guest Tommy True Story

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I nostri Sponsor Local Fanzine. Da un’idea di: Olga Kostanchuk. Progetto grafico: Matteo Pranzetti. Homies team: Joseph Crisafulli, Jacopo Fortunato, Luca Fratturato, Olga Kostanchuk, Matteo Pranzetti, Giordano Tricamo.

Homies Fanzine

homiesfanzine@gmail.com Homies

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Sport Valerio Tufoni

Presentati. Ciao il mio nome è Valerio e sono un surfista, skateista e punkista del litorale di Santa Marinella. Da quanti anni pratichi surf? Pratico Surf da 19 anni.

RocknRide DjSet

Come hai iniziato? Dove? Con chi? Mi sono avvicinato al mondo del surf grazie ai miei genitori che sin da piccolo mi portavano al mare anche d’inverno. Nel 1983 mio padre praticava wave nella spiaggia di Sant’Agostino mentre la prima onda dove mi sono alzato bene è stata al Piccolo Paradiso Spot di Civitavecchia. Ho iniziato da solo, un pò come tutti in quel periodo (1996), prima col body poi con la mini malibu. Alla prima mareggiata dopo aver letto un sacco di King Surf Magazine sono andato all’Ideale di Civitavecchia dove ho incontrato un amico di scuola, Marco Morelli. E’ stato strano vedere anche lui in acqua! Da li abbiamo sempre surfato insieme fino ad oggi. Speriamo che domani

se beccamo entrà da SE!

che

dovrebbe

Quali sono i migliori spot del compensorio? Per me i migliori spot del comprensorio anche se lavorano poco sono Il Bunker, Sotto Casa (012), Lo Stadio e naturalmente Banzai Biach Santa Marinella. Hai notato delle differenze da quando hai iniziato a oggi? Quali sono? Cosa ne pensi? Quando ho cominciato a fare surf l’ambiente era un pò ostile quasi non ci si salutava l’uno con l’altro in acqua, o comunque prima di passare ad un saluto o ad una conversazione trascorreva davvero diverso tempo. Un po il concetto del “mai visto” insomma...Prima c’era molto rispetto nei riguardi dei surfisti più grandi e volevi imparare a fare surf proprio come loro. Fortunatamente sono cresciuto nella costa Laziale dove da sempre secondo me sono usciti i surfisti più forti d’Italia (ma anche secondo il WCT), quindi le persone da

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cui imparare anche solo guardando erano davvero tante. soprattutto quando ho cominciato ad andare a surfare a Banzai, dopo parecchi anni che surfavo solo a Civitavecchia. Il surf oggi nella mia zona è leggermente diverso rispetto a quando ho cominciato, ci sono molte cose positive, i ragazzini diventano subito bravi grazie alle scuole, ci sono posti dove puoi comprare buona attrezzatura ed il livello si è alzato tanto. Tuttavia ne restano anche di negative, ne cito solo due altrimenti rischierei di annoiare. Uno, gli spot sono super affollati per la qualità e la frequenza di onde. Due, personaggi strani. Parecchio strani... Qual’è il rapporto fra locals e non? Ci sono episodi che vuoi raccontare? Il rapporto tra locals e non oggi è molto diverso. Fortunatamente nella mia zona non è stato mai presente un vero gruppo di locals ostile, tranne qualche episodio isolato. Siamo diventati tutti grandi, non me li ricordo neanche più.


Resta comunque la parte brutta di questa attività ricreativa, non si può andare al mare per litigare anche se ultimamente, ce ne sono stati di episodi per cui farlo! Come pensi si possa migliorare la conoscenza e la pratica della cultura surf nella nostra zona? Meglio di così non si può fare, è già abbastanza conosciuto il surf. La cultura no, è quello il problema...Per conoscere la cultura del surf di certo non puoi fermarti all’Italia (NO SURF IN ITALY), ma devi andare all’estero per renderti conto di un sacco di cose e magari prendere pure qualche bel liscia busso! Per apprendere bene ci sono un sacco di scuole alle Hawaii, in California o Australia dove si parla sempre di cultura surf e si tengono lezioni su tutti i più svariati aspetti di questa fantastica cultura. Quanto i sindaci e gli assessori sono propensi a stimolare la crescita di questi sport “di strada”? Che rapporto c’è tra i surfisti locali e l’amministrazione

comunale?

e chiaramente scopare.

Vorrei asserire tre cose principali che ci terrei a sottolineare con fermezza: uno Non vedo; due Non sento e tre, Non parlo...è meglio fidati, per il quieto vivere! Già ci sono tante cose nella vita di tutti i giorni che ti fanno incazzare. Come nasce il Rock’n’Ride e che rapporto c’è fra musica e surf per te? Il Rock’n’Ride nasce principalmente da un amicizia e dalla voglia di fare serate con una selezione musicale prevalentemente Rock, cosa assente dalle nostre parti. Il surf e la musica sono relazionati da sempre ed hanno un rapporto principalmente Punk per me. Cosa pensi dell’idea di creare una fanzine locale? Un’idea molto bella ed originale! Un ‘in bocca al lupo’ gigantesco e un ‘in culo alla balena’ a tutte le persone che stanno collaborando, grande Olga! I migliori dischi per surfare, skaetare, pogare,

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anche

per

I migliori dischi per surfare sono D.I. - Ancient Artifacts, e D.I. - Horse bites dog cries. Il miglior disco per skateare J.F.A. - Blatant Localism. Per pogare direi il primo degli Adolescents. Per scopare niente disco ragazzi... Chi sono i tuoi punti di riferimento e le persone che ti hanno ispirato nella vita? Il punto di riferimento è la mia famiglia. Per quanto riguarda le persone che mi hanno ispirato nella vita ce n’è una sola, mio padre. Parlaci di quel Babbo Natale che ti hanno regalato e tu hai messo nel calzino... Ma pensa te che domanda... comunque è andata così. Il 25 Dicembre una persona ci ha regalato a me e ai miei fratelli un babbo natale brutto di ceramica, ma brutto vero. Il giorno dopo ho preso una calza ci ho infilato dentro il babbo natale e l’ho usata come frusta sul davanzale fino a che non si è macinato tutto, fine.


musica Duilio Galioto Presentati. Ciao sono Duilio Galioto, nato e cresciuto a Civitavecchia, amo la musica in tutte le sue forme e nella vita suono principalmente piano e tastiere. Nel tempo libero amo tirare con l’arco, il fai da te, tanto che le mie mani, più’ che da pianista sembrano quelle di un contadino; amo il mare e le scampagnate, giocare con gli amici e stare con la mia famiglia.

DiodatoOfficial

www.diodatomusic.it

Partendo dalle origini, raccontaci un po’ del tuo percorso artistico.

un pezzo. Poi vabbè dalle analisi del sangue risulta RH Pink Floyd. Che cosa è la musica per te? La Musica è benessere, è come respirare a pieni polmoni, la musica è come un avventura, come quando inizi un sentiero in montagna e non sai mai dove porta o cosa potrebbe succedere, la musica è esprimersi, è mettersi alla prova sempre qualsiasi sia la tua esperienza o la tua età, è quindi migliorarsi, la musica è ricercare, sperimentare, condividere, la musica è un gioco ma anche vita.

Fin da piccolo, suonavo ad orecchio melodie di ogni tipo con una “clavetta”. A sette anni feci il mio primo concertino sul sagrato di una chiesa, con un enorme organo che mi regalarono i miei genitori. Ai tempi del motorino avevo sempre la chitarra a tracolla e un flauto in tasca. Poi i primi gruppi musicali, dalla cantina ai palchi più grandi. Ho iniziato a studiare pianoforte un po’ tardi con Flavio Mazzocchi e successivamente ho frequentato l’Università della Musica di Roma. Ho sempre giocato con la musica in tutte le sue forme e sonorità, ricoprendo diversi ruoli, dal compositore, arrangiatore, produttore, fonico.

Tra le tue esperienze e partecipazioni, quali ricordi con soddisfazione?

Raggiungere un proprio stile e identità, quanto è importante per un musicista?

Cosa ne pensavano i tuoi amici e familiari della tua scelta di intraprendere questa strada?

La risposta è già nella domanda, la propria identità per un musicista è tutto, maturare il proprio suono ed arrivare ad essere riconoscibili nel modo di suonare e nelle idee è la cosa più grande che un musicista possa raggiungere. Si può ottenere con molto lavoro e molta ricerca su noi stessi, senza commettere l’errore di seguire la strada di qualcun’altro più bravo di te, ma ascoltando te stesso e i tuoi gusti, che poi è la cosa più naturale.

Ho collaborato in studio e dal vivo con molti artisti che ricordo tutti con affetto, Lilliput, De Blaise, Monobit, Rocco Papaleo, Agricantus, Massimo Di Cataldo, Ginevra Di Marco, Maurizio Rota, Paola Turci, Marina Rei, Phil Palmer e molti altri. Ho partecipato a diverse colonne sonore: “Caterina Va In Città” di Paolo Virzi, “L’Estate Del Mio Primo Bacio”, “Paralisi” e della fiction “Cuore Contro Cuore”. Tuttora uso i tasti bianco e neri con Diodato e l’Orchestra di Piazza Vittorio.

Intorno a me ho sempre avuto molto calore e affetto, e anche molti stimoli per andare avanti, in primis mia moglie che mi aiuta in ogni dura scelta professionale, poi mia madre e mio padre che seppur preoccupati non me lo hanno mai fatto notare e hanno sopportato i miei rumori in tutte le ore del giorno e della notte.

Influenze ed artisti di riferimento?

Raccontaci della tua collaborazione con Daniele Silvestri. Come è nata, l’esperienza in studio, acrobati tour.

Questa è tosta. Ascolto qualsiasi genere ed inevitabilmente ne rimango influenzato, dal rock al progressive anni 70, dal jazz alla musica elettronica. Se proprio sono costretto a citare un gruppo direi i Radiohead, quando li sento mi viene voglia di andare a scrivere

Daniele è stato ospite ad un concerto di Diodato, è stato tutto il tempo alle mie spalle dietro la quinta a sentire il concerto, sicuramente avrà avuto modo di osservarmi e ascoltare il concerto dal mio poderoso monitor. Dopo qualche giorno mi chiese se

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volevo chiudermi in uno studio a suonare e registrare “roba” nella più assoluta libertà con altri musicisti di grandi capacità creative. Da quei giorni poi, nacquero incredibilmente 21 pezzi! Il Tour Teatrale e quello Estivo poi sono stati densissimi sotto tutti gli aspetti, con un pubblico sempre eccezionalmente caloroso, una squadra tecnica stupenda e instancabile, mille ospiti eccezionali con cui condividere il palco e soprattutto una scaletta sempre diversa. Con Daniele e tutti gli altri incredibili musicisti non è mai routine, è sempre uno stimolo dietro l’altro, in estrema serenità sempre col massimo entusiasmo e massima libertà. Cosa rara che auguro a tutti. Che strumentazione hai utilizzato in questo tour? La strumentazione è ormai sempre la stessa: il mio inseparabile Wurlitzer accessoriato di effetti, un sintetizzatore Korg MS20, un Korg CX3 per emulare l’organo, un piano digitale Roland RD800, un sintetizzatore Clavia Nordwave, e una Novation Mininova per le parti di vocoder. Quali consigli daresti a un giovane che sta

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iniziando la sua avventura musicale? Di viverla a fondo, di ascoltare tanto, di rimanere sempre curioso, di sperimentare sempre e non arrendersi mai. Cosa pensi della scena musicale del comprensorio? Artisti, locali ed eventi in generale? Civitavecchia ha sempre avuto artisti di grande talento (sarà il mare!), sarà un po la distanza con Roma che ci rende un po’ più liberi, ma purtroppo gli spazi e locali che possono ospitare band intere sono veramente pochi. La colonna sonora perfetta per una scopata perfetta? Mmm! Direi Twelve Moons di Jan Garbarek Group, oppure una bella compilation dei Soundgarden. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Una scopata perfetta. A parte gli scherzi, a gennaio uscirà il nuovo disco di Diodato, e per il resto, per scaramanzia, non dico nulla.

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arte Veronica ciancarini l’inchiostro o con le penne a china e, negli ultimi anni ho sviluppato una passione per gli acquerelli. Dipingo molto con gli acrilici ma mi piacerebbe provare l’olio. Influenze ed riferimento.

Presentati. Salve! Sono Veronica Ciancarini, 23 anni il giorno di Natale! Sono cresciuta scarabocchiando mentre guardavo i cartoni animati. Tanti cartoni animati.

Veronicartoon

veronicartoon

Che percorso hai fatto per diventare illustratrice? Alle elementari ero popolare essendo la bimba che disegnava . Poi alle medie la situazione si è capovolta e sono diventata “quella strana che disegna sempre”. Il disegno è stato il mio rifugio. Poi in terza media arriva il nuovo insegnante d’Arte, il professor Blasi. È stata la prima figura professionale ad aver creduto nelle mie capacità. É anche grazie a lui se ho scelto di studiare al Liceo Artistico di Civitavecchia, e lasciatevelo dire, sono stati i 5 anni più belli della mia vita! Professori straordinari e compagni di classe fantastici, con cui ho potuto coltivare l’amore per l’arte. Parallelamente allo studio ho sempre potuto

esercitarmi su quello che più mi stimolava artisticamente, e tra un pannello decorativo, un mosaico, e una tela, potevo dedicarmi al mio primo grande amore: I cartoon. Creavo personaggi e inventavo storie, ma il più delle volte preferivo immortalarli in illustrazioni piuttosto che in fumetti. Come defineresti il tuo stile? Che tecnica usi più frequentemente e quale ti piacerebbe esplorare di più? Non saprei definire il mio stile, non so nemmeno se ne ho uno! Ma di certo è il risultato di tanti anni di film, cartoni animati, fumetti, e libri. Guardavo i disegni e i dipinti grotteschi di Tim Burton ma anche i character design di Glan Keane per la Disney e, durante l’adolescenza, credo di aver cercato di attingere da entrambi per definire il mio “stile”. Poi ci sono le illustrazioni di Edward Gorey, le litografie di Munch e anche qualche autoritratto di Frida Kahlo. Quindi di solito disegno a matita e poi ripasso con

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artisti

di

Per primo Walt Disney con Biancaneve ma sopratutto Tim Burton. Lui in particolare è quello che tutt’ora influenza maggiormente le mie inclinazioni artistiche . Poi c’è Glen Keane con il suo lavoro per “La Sirenetta” , “La bella e la bestia” fino al più recente “Rapunzel”. Tra i banchi del liceo mi sono innamorata di Edvard Munch e di Dalì, e più avanti mi sono persa tra Frida Kahlo, Artemisia Gentileschi e Leonor Fini. Ultimo ma non meno importante: Edward Gorey . Digitale o non digitale? Sono un’amante del tradizionale, infatti preferisco le matite e i pennelli, ma non disprezzo l’arte digitale e forse sarebbe bello imparare a sfruttarla al meglio! Ho visto che una delle tue tematiche preferite è la cultura “horror”, come nasce questa passione? Avevo nemmeno due anni quando mi sono ritrovata ad imparare a memoria “Biancaneve e i sette nani” ,che diciamocelo, non è tutto animaletti coccolosi


e Nani allegri! Pochi anni dopo con i miei cuginetti cantavamo le canzoni di “The Nightmare Before Christmas” e mi incantavo con “Edward Mani di Forbice”. Anche qui come vedete Tim Burton ha fatto la sua parte! In realtà più che l’horror mi piacciono i mostri! Vampiri in primis (ma non quelli che brillano) ma anche creature riassemblate, lupi mannari, mummie, zombie, e quant’altro mi hanno sempre affascinata.

attivando per cambiare le cose, ma ora come ora personalmente non trovo un terreno fertile. Ho avuto la fortuna di poter esporre al teatro Nuovo Sala Gassman di Civitavecchia una piccola personale, il che mi ha resa molto orgogliosa e arricchita professionalmente, ma, dall’altra parte occasioni come questa non le hanno tutti e non si hanno spesso. Civitavecchia è una città che ha tanto potenziale: se si investisse nei tantissimi talenti che la abitano, forse sarebbe un posto più bello, non solo esteticamente.

Dicembre, sono io la prima a dimenticare che è anche il mio compleanno! La musica che ascolti mentre disegni. Io ascolto di tutto. Dalla mia adorata Barbra Streisand alle musiche di Danny Elfman, dagli Slipknot alle canzoni di High School Musical, passando per Beyoncè, Guns and Roses, Lady Gaga, Gorillaz, sigle di cartoni giapponesi, praticamente l’intero repertorio Disney, David Bowie, Alice Cooper, Bon Jovi, e tanta altra bella gente fino ad arrivare ad ore e ore di Musical di tutti i generi (tra i miei preferiti Wicked, Legally Blonde, Phantom Of The Opera, Sweeney Todd, La piccola bottega degli orrori...

Fai anche teatro: come unisci questi 2 aspetti della tua vita? Iscrivermi a scenografia all’accademia di belle arti di roma è stato un buon compromesso per unire le due cose. Mi sono appassionata al teatro parallelamente a quando ho cominciato a studiare canto. Da piccola volevo entrare nel mondo dei cartoni animati. E allora giocavo, e in qualche modo diventavo un cartone animato anche io. E il teatro è un modo di giocare un pochino più complesso. Recitare mi permette di entrare in quel “mondo dei cartoni” di quando ero bambina. Come descriveresti il panorama artistico locale? Lavofi con l’illustrazione? Cosa secondo te andrebbe migliorato? Diciamo che non è proprio Parigi negli anni 20... Ho notato con piacere che molti ragazzi della nostra generazione si stanno

Un consiglio che daresti ad un 14enne alle prime armi con le matite e i colori? Se ti fa sentire bene, fallo! Non vergognarti mai dei tuoi lavori, che siano schizzi a matita, dipinti o pupazzi fatti di carta, sono sempre usciti dalle tue mani e sono parte di te. Vai per la tua strada con coraggio e non smettere mai di sognare! Come diceva lo zio Walt :”Se puoi sognarlo puoi farlo! Il peggior regalo di natale che tu abbia mai ricevuto. Non saprei...io sono il tipo di persona che si emoziona nel ricevere calzini, non sono molto esigente. La grande verità è che io amo alla follia il Natale! Le decorazioni, l’albero, il presepe, le canzoni, Il “canto di Natale” di Dickens, il Grinch e tutto il resto della banda! Tant’è che puntualmente ogni 25 di

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La colonna sonora perfetta per una scopata perfetta. Scorpions - Rock you like a Hurricane. Oppure un bel temporale. Progetti futuri? Prima di tutto vorrei laurearmi! Poi vorrei fare un libro, non sono sicura se sarà un libro illustrato o un fumetto, ma voglio impegnarmi a superare i miei limiti per fare qualcosa di bello. Grazie per questa bella intervista! Per me è stato un piacere ed un onore!


sociale Surf 4 Children

surf4children

www.surf4children.it

surf4children

Surf4Childrenonlus

Cos’è Surf4Children? Siamo un’organizzazione senza scopo di lucro che vuole aiutare tramite lo sport, in particolare il surf, bambini in difficoltà a causa di malattia, povertà o disabilità. Le nostre attività si svolgono in Italia e in Africa. In Italia abbiamo iniziato organizzando delle giornate estive di surf per bambini con disabilità fisica e intellettiva (sindrome di Down, autismo, fibrosi cistica, altre sindromi rare) in collaborazione con istruttori federali di surf, iniziando proprio da una scuola stanziata a Santa Marinella, la Banzai Surf School. A queste giornate al mare sono seguiti incontri di allenamento durante i mesi invernali per i nostri ragazzi, per continuare il percorso di crescita fisica e continuare a stare insieme. In Africa operiamo in Sierra Leone, Paese devastato da una guerra civile e poi dall’epidemia di Ebola, dove portiamo la nostra esperienza in un’area paesaggisticamente molto bella, per organizzare basilari servizi sanitari e promuovere la bellezza dell’area, e le sue fantastiche onde dall’enorme potenziale surfistico.

attività lavorativa. Inizialmente pensavano fossimo pazzi, dopo un anno e mezzo di preparativi è nata la nostra associazione, e dopo tre anni eccoci qui! Quali sono le vostre soddisfazioni? Abbiamo tutti lavori abbastanza impegnativi e stancanti, ma i sorrisi, gli affetti, gli abbracci sinceri che abbiamo raccolto durante questi mesi, valgono qualsiasi fatica. Attorno al piccolo nucleo iniziale di fondatori si stanno raccogliendo tanti giovani che portano fantastiche idee e che trovano in Surf4Children una casa per realizzarle. In più alcuni bambini stanno diventando veramente bravissimi, si muovono meglio, sono più spigliati e si formano nuove amicizie. Alcune di queste esperienze sono oggetto di studi scientifici, tra cui uno recente sulla funzionalità del sistema cardio-respiratorio in bambini con fibrosi cistica è stato recentemente presentato a congressi scientifici e rappresenterà la base per futuri lavori sperimentali.

E le vostre vittorie?

Cosa vi ha ispirato? Viaggiavamo in posti molto poveri in cerca di onde da surfare, ma non potevamo fare finta di non vedere i bambini in strada, in case fatiscenti senza luce e servizi igienici, a pochi metri da mega resort occidentali. Poi abbiamo pensato che il surf poteva essere usato anche per aiutare i bambini che vedevamo quotidianamente nella nostra

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Dopo le iniziali diffidenze, i progetti in Italia sono stati in costante crescita. Passo dopo passo riusciamo a fare sempre di più e sempre più persone vogliono dare il loro contributo. In Africa le differenze culturali sono state fonte di difficoltà, ma la voglia di crescere dei ragazzi, i sorrisi dei bambini, sono state le nostre vittorie. Finiremo presto un piccolo ospedale e stiamo lavorando all’illuminazione di una vasta area. Diciamo spesso che Surf4Children ha cambiato la nostra vita.

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Cosa ne pensano i genitori? Oltre al surf ora organizziamo uscite, siamo andati allo stadio olimpico a eventi culturali, giornate di spensieratezza. I genitori trovano in noi amici e sostegno nel fare e pensare cose che sembravano totalmente precluse a loro e ai loro bambini. Perché il surf? Il surf è uno sport non facile. Anche le persone senza disabilità lo considerano uno sport per pochi, che richiede grosse abilità fisiche e di coordinazione. Al tempo stesso però, è uno sport che fa sognare ed ha un grandissimo appeal tra i giovani. La scelta rispecchia quelli che sono i nostri principi: la battaglia è culturale, non esistono sfide impossibili da realizzare se hai la preparazione e la passione per raggiungerli. Tutti hanno la possibilità di realizzare qualcosa per un mondo migliore. Chiunque può dare il suo contributo. Il nostro motto rispecchia tutto questo, noi ci crediamo tantissimo. “Right to Fun” tutti hanno il diritto a divertirsi e a vivere momenti felici, qualunque sia la loro difficoltà. E per quelle due ore in cui sei in acqua il mondo si ferma! I ragazzi hanno la possibilità di condividere delle esperienze uniche in un ambiente incredibile!

Banzai. Molti dei nostri ragazzi sono di qua e noi amiamo questo posto e ci sentiamo sui cittadini. Chi vi sostiene? Abbiamo iniziato col sostegno economico dei privati. Nel nostro percorso abbiamo trovato importanti aiuti da Decathlon e Prosolidar (associazione benefica degli operatori del credito). Un nostro fondamentale sostenitore è la FiSurf, con cui lavoreremo per progetti a lunga scadenza. Recentemente siamo stati ricevuti da Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, il loro sostegno ci permetterà di strutturare sempre di più le nostre attività a proporle in altre sedi. Da ringraziare poi il Pol. A. Gemelli e l’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, in cui lavorano molti di noi, che ci hanno sempre sostenuto. Infine ci sono tutte le famiglie, l’Associazione Italiana Persone Down, la Lega Italiana Fibrosi Cistica e tante piccole associazioni che combattono tutti i giorni e da cui non smettiamo di imparare.

Come i lettori possono essere d’aiuto?

Un vostro Consiglio. Le persone sono spaventate da quello che non conoscono. Non scappare ma prova a capire e magari scoprirai delle cose belle della vita. Molti dei nostri volontari ci raccontano della loro iniziale diffidenza. Sono spesso loro che poi si trovano in prima linea a lavorare con noi.

Quello che facciamo ha dei costi, offerte anche piccole possono permetterci di fare sempre di più. Diciamo spesso che noi vogliamo essere un modello: i nostri pochi ragazzi si impegnano per loro stessi, ma anche per tutti gli altri nella loro condizione. E poi la nostra è una battaglia culturale, vogliamo che sempre più persone ci seguano sui social, condividano con noi le loro idee, le loro passioni e suggerimenti, aiutandoci a farci andare sempre più lontano.

Che ne pensate di Santa Marinella? Santa Marinella è diventata la nostra seconda casa, siamo partiti dalla scuola surf di Banzai, abbiamo organizzato la prima stagione estiva nella spiaggia davanti al castello di Santa Severa e poi ci siamo spostati per la seconda estate verso lo spot surfistico di

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artigianato Manuele Muliello Come è iniziato il progetto Mug Wood? Il progetto Mug Wood è nato circa due anni e mezzo fa da me ed Elena costruendo un paio di divani, un tavolino e mensole portabottiglie. Con un falegname in casa (il papà di Elena) la strada era spianata. Abbiamo iniziato a lavorare con un seghetto a traforo ed un piccolo pantografo per partecipare al TolfArte 015 portando una linea di prodotti tutti rigorosamente in legno riciclato. Utilizziamo pallet, scarti di falegnameria e legni che troviamo a mare.

si ha anche la possibilità di acquistare. Inoltre in determinati periodi dell’anno siamo presso i mercatini di artigianato locale. Santa Marinella, Civitavecchia e Tarquinia ma anche Roma e dintorni. Presto apriremo anche un sito web con un e-shop. Qual è il concetto di sostenibilità per Mug Wood? Mug Wood ha fatto della sostenibilità uno dei suoi punti di forza, cercando di migliorare sempre di più la qualità dei prodotti. Minimo consumo di materie prime visto che utilizziamo soprattutto legno riciclato, e minimo investimento energetico al fine di ottenere un prodotto più prossimo al Km0. Cosa ne pensi ambiente?

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In che legno?

modo

lavorate

il

Lavoriamo il legno con le più classiche macchine ed utensili da falegnameria, squadratrice, pialla, sega a nastro, troncatrice, fino ad arrivare al più moderno laser per taglio ed incisione con l’utilizzo di programmi CAD.

del

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Come dicevo utilizziamo soprattutto legno riciclato, dove ciò non fosse possibile utilizziamo solo legno proveniente da foreste sostenibili e certificate. Anche per le vernici usiamo prodotti certificati rispettosi dell’ambiente. Gli scarti poi vengono “impacchettati” ed usati per camini e stufe a legna, smaltendoli così in modo naturale. Che opinione hai del nostro litorale?

Dove possiamo vostri lavori?

trovare

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Pubblichiamo tutte sulle nostre pagine Facebook e Instagram, dove volendo

Adoro il nostro litorale, uno dei tratti di costa più belli del centro Italia colmare ad ovest e le montagne ad est. Purtroppo però è deturpato dalla cementificazione massiccia, dall’inquinamento. Siamo indietro anni luce rispetto a molte altre località balneari, e nessuna amministrazione presente e

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passata ha fatto nulla per riqualificarla e renderla migliore. Cosa proponete natale?

per

questo

Per questo Natale proporremo molte novità, grazie alla digitalizzazione e a una macchina laser oltre alle classiche decorazioni natalizie fatte a mano, scatole portagioie in pallet avremo anche alberelli da tavolo ad incastro, cornici portafoto, papillon, portachiavi, magneti, segnalibri e molto altro ancora! Inoltre, grazie ad un network di artigiani ed hobbisti organizziamo mercatini dedicati per il periodo natalizio dove si propongono oggetti di artigianato, prodotti culinari, eventi di musica e cultura. Tutto Made in Italy! La tua miglior canzone per fare sesso! Paranoid dei Black Sabbath!!!


ciborio Hot Road Chi siete? Presentatevi.

giovani.

Siamo Omar e Davide, due ragazzi di Civitavecchia che appena maggiorenni si sono immersi nel mondo del Food & Beverage.

Avete trovato difficoltà nella realizzazione del progetto?

Come nasce il progetto Hot Road? Osservando gli sviluppi in questo ambiente, abbiamo deciso di metterci in proprio creando qualcosa di originale che unisca diverse culture culinarie, influenzati anche dal nostro “primo amore” ovvero la miscelazione.

Cosa vi ha street food?

spinto

nello

Lo street food nel mondo si è sviluppato molto in fretta, assumendo sfumature sempre più particolari. In Italia, soprattutto in città come Civitavecchia, rimane lo stereotipo del solito “porchettaro”. Fin dall’inizio abbiamo voluto cambiare radicalmente questa visione di street food, con idee innovative e puntando molto sulla qualità dei prodotti e la presentazione dei piatti. Come sono le prime reazioni/ feedback dei clienti? Qual è il target che vedete più interessato?

Qual è forte?

il

vostro

piatto

Diciamo che non abbiamo un vero e proprio “cavallo di battaglia”, ci piace molto sperimentare. Possiamo dire che i nostri piatti forti sono 2 hamburger chiamati “Space Jam Burger” e “Havana Burger” (macinato di scottona cotta a bassa temperatura). Il primo con mela verde e marmellata di mirtilli neri, il secondo con julienne di zucchine e carote al mojito e salsa cocktail al rum. Un mix di sapori che vi esploderà in bocca, bilanciati al punto giusto e con un gusto unico.

Per la miglior scopata entrambi concordiamo sui RHCP. “Blood Sugar Sex Magic” per Davide e “Sir Psycho Sexy” per Omar. Il peggior piatto che avete mai mangiato in vita vostra. Omar opta per la pizza civitavecchiese. Davide, dopo l’esperienza all’estero, va sul sicuro con la pizza Hawaii.

Un menù natalizio?

street

food

Visto l’arrivo del Natale ci siamo regalati un nuovo menù per i pranzi, da asporto e a domicilio, che partiranno i primi di Dicembre, ma non riveleremo nulla. Dove vi possiamo parcheggiati?

trovare

Intanto ci trovate i fine settimane al Re-cycle, ma vi terremo aggiornati per l’apertura vera e propria del Food Truck, in centro. La musica che ascoltate nel vostro furgoncino e che assocereste al vostro cibo? Durante la creazione di questi piatti e la preparazione della linea prima del servizio ci piace ascoltare musica a tutto volume, lasciandoci ispirare dai vari generi musicali che più amiamo, passando dal rap alla drum & bass e dal rock al soul.

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Hot Road

Abbiamo ricevuto moltissimi feedback positivi, riscontrando una buona continuità da parte dei nostri clienti, che spaziano da famiglie a ragazzi

Tutto sommato non abbiamo riscontrato grandi difficoltà nel concretizzare il progetto, avevamo le idee chiare sin da subito ma siamo stati un po’ rallentati dall’apparato burocratico italiano che di certo non aiuta questo tipo di imprese.

La miglior colonna sonora per una bella scopata.


cinema Natale con Shane Black Se a Natale non vi sentite più buoni, anzi magari vi sentite più violenti, cinici e bastardi che mai, sappiate che non siete soli. Non tutti aspettano il proprio miracolo nella trentaquattresima strada (o sull’Aurelia). C’è uno sceneggiatore e regista (e anche attore!) che ha scritto e diretto film con sottofondo natalizio decisamente non convenzionali; il suo nome è Mr. Shane Black. Nato a Pittsburgh in Pennsylvania, scrive il suo primo lungometraggio a 22 anni, ricevendo un compenso di 250.000$ ne incassa circa 120 milioni e lancia la carriera di Mel Gibson: stiamo parlando di Arma Letale. Nei titoli di testa

possiamo goderci Jingle Bell Rock di Bobby Helms, subito dopo una donna mezza nuda sniffa cocaina e si butta dal balcone, insomma c’è chi reagisce peggio di voi alle canzoncine natalizie. Su nove film scritti, tra cui gli ultimi tre diretti da lui stesso, sei si svolgono nel periodo della nascita di Gesù (solo per i veri esperti, c’è un settimo esempio in Last Action Hero, in cui il film fittizio all’interno del film vero e proprio, si svolge in quest’occasione). Una vera e propria fissazione. “A Natale chi è solo, si sente ancora più solo, vedendo le famiglie camminare per le strade.” Inoltre spiega il regista: “In questo periodo siamo spinti a fare una sorta

di retrospettiva del nostro anno e della nostra vita.” Se siete rimasti scioccati per l’inizio di Arma Letale, come reagirete a L’ultimo Boy Scout, in cui il protagonista Joe Hallenbeck (interpretato da Bruce Willis, prima che iniziasse a dire “Qui prende!”)vede il disegno di sua figlia su SATAN CLAUS; giocatori di

football che si sparano alle tempie al grido di “La vita è una merda”, esplosioni e spacconerie varie sapranno tirarvi su il morale. Se invece volete andare più sul classico, anche se con Shane Black non lo saremo mai, potrete gustarvi Spy (titolo originale The Long Kiss Goodnight); sceneggiatura

pagata ben 4 milioni di dollari, racconta le vicende di una smemorata amorevole mamma, con tutti i crismi natalizi, che non ricorda più di essere stata una violenta spia americana, ad aiutarla ci pensa il più tosto dei compagni: Samuel L. Jackson. Kiss Kiss Bang Bang non è un consiglio, è un dovere di ogni cinefilo natalizio che si rispetti.

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Il film vede protagonista Robert Downey Jr. nella parte di un ladro che, mentre fugge da una rapina da un negozio di giocattoli (ognuno ha i suoi modi di fare i regali di Natale ai propri figli), si ritrova invischiato in una paradossale, divertente e violenta indagine. Shane Black ritorna con Robert Downey Jr. in Iron Man 3, in cui il miliardario playboy filantropo si ritrova, durante le feste, la casa

piena di nemici pronti ad ucciderlo (chiara metafora dei parenti a Natale). Infine l’ultimo titolo natalizio targato Shane Black è The Nice Guys, con la non convenzionale, ma efficace coppia Russell Crowe e Ryan Gosling; anni ‘70, belle macchine con ottima carrozzeria (sì c’è il doppio senso), tante botte e tante risate e naturalmente un finale natalizio. I titoli li avete, buona visione e Buon Natale!


homies in fuga Mateusz Kinski Presentati. Mi chiamo Mateusz Kinski ho 28 anni e vivo a Praga da 2 anni. Da piccolo dopo una serie di avventure/ disavventure la mia famiglia si trasferì in Italia, in questa piccola cittadina di mare chiamata Santa Marinella. Grazie alla gente con la quale sono cresciuto ho avuto la Fortuna di conoscere tante culture e sub culture nuove! (grazie massicci!)

molto il mondo delle insegne fatte a mano (sign painting), che in Italia non è molto conosciuto, un lavoro artigianale che esiste da secoli ma che purtroppo è stato ucciso dall’era digitale. Per fortuna c’è ancora qualcuno che la considera una forma d’arte. Qual’è la situazione locale a Praga? Qua a Praga ci sono molte crew locali attive nello street bombing, come in tutte le capitali europee. La street art invece non è diffusa come ad esempio in Italia ma c’è uno scultore che mi piace in particolare, David Cerny, che ha fatto sculture molto interessanti in giro per la città. Super consigliato.

Come definiresti quello che fai? Da quanto lo fai?

Da chi o da cosa sei stato influenzato? Il tuo artista di riferimento?

La mia famiglia, i miei amici e tutte le nostre cazzate… mi mancate CK! Poi mi manca il mare e il buon cibo italiano. Ora come ora non ho intenzione di tornare in Italia. Personalmente credo sia ottima per le vacanze ma non per viverci. La tua colonna sonora preferita per fare sesso.

Cosa ti ha portato a Praga? Stai lavorando con la tua passione? La voglia di esplorare e provare esperienze nuove. Non è stato difficile all’inizio grazie all’aiuto dei miei due carissimi amici. Mi avete chiesto se lavoro con la mia passione, non proprio. Faccio un lavoro noioso per vivere ma nello stesso tempo ho avuto la fortuna di trovare qualcuno che ha creduto in me e che mi ha dato la possibilità di entrare nel mondo del tatuaggio, uno dei miei sogni nel cassetto. Sono molto orgoglioso di questa cosa e oltre ad avere la possibilità

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Uultimamente ascolto parecchio Tycho, Bonobo, a volte Pink Floyd…Dipende sempre dal momento. Quest’anno cosa hai chiesto a Babbo Natale? Non ho chiesto niente, vedremo se sarà generoso. Quando torni zio??? Ti risponderò con una domanda.Voi quando verrete a trovarmi? Eh?

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In primis dai miei amici, graffiti, lo skate e la musica. Negli ultimi anni sicuramente Luca Barcellona grazie al quale mi sono avvicinato al mondo della calligrafia, Niels Shoe Meulman l’autore del libro “Calligraffiti” e tanti altri artisti. Mi affascina

Cosa ti manca di più di casa? Torneresti?

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Mi dedico alle lettere, alla continua ricerca di nuovi stili e nuove tecniche. Questa passione nasce intorno al 2003 quando per le prima volta con un gruppo di Amici ci siamo avvicinati alla cultura hip-hop e ai graffiti, da li in poi non ho più smesso di pensare alle lettere, anche lo skateboard è stata una grande influenza durante questo cammino.

di imparare nuove tecniche ho la possibilità di praticare e dedicarmi a qualcosa che mi piace veramente. Lo studio ora è la mia seconda casa, grazie anche alla mia ragazza che mi supporta tantissimo in questo!


eventi Cari lettori di Homies, in questa rubrica troverete le notizie riguardo tutti gli eventi appartenenti al mondo della musica e dello spettacolo locale, informazioni sulle vostre local-band preferite, in modo da rimanere informati su tutto ciò che riguarda lo scenario musicale del nostro comprensorio. Ecco a voi una lista degli eventi musicali, eventi privati e le manifestazioni comunali che troverete in zona nei prossimi mesi. LIVE CLUB

Sab 25 Febbraio - Cartoon 5. A mi me gusta (Piazzale Fucsia, Civitavecchia - 076628473). Risto-pub di cucina messicana, vegetariana e vegana con musica rigorosamente dal vivo Ingresso gratuito. Ven 13 Gennaio - Harakiri acoustic trio. Ven 27 Gennaio - Onde Roots.

PinUp (Via Montegrappa 21/A, Civitavecchia - 3887993660).

Hangar Drc (Via 3914372773).

Offre spettacoli musicali tutti i Venerdì e Sabato a partire dalle 22:30. Ingresso gratuito. Gio 22 Dicembre - Immersion Radiohead.

Siligato,

Civitavecchia

L’Hangar è un Risto Disco Cafe e propone spettacoli di vario genere: gratuiti e a pagamento. Ven 23 Dicembre – Progressive Xmas Attack.

Ven 23 Dicembre - Capabrò. EVENTI COMUNALI Ven 6 Gennaio – Il Profeta. L’altra Domenica

Sab 7 Gennaio – Cartoon 5. Ven 20 Gennaio

Dead Man’s Head.

Ven 27 Gennaio – We Love Surf. Sab 28 Gennaio – Los Infartos. Ven 03 Febbraio – Be Animal(cover Pearl Jam). Sab 04 Febbraio – Luca Orsini Rock Trio. Ven 10 Febbraio – Soreta & Kamorra. Sab 11 Febbraio – Vincenzo Salamone.

L’Altra Domenica è un evento contenitore che si sovrappone alle domeniche senza auto istituite dal comune di Civitavecchia, un evento che da la possibilità di utilizzare l’intero centro storico come un palcoscenico naturale, dove si da la possibilità a tutte le associazioni, gruppi musicali, artisti di strada, intrattenitori di dar vita alla propria arte. L’appuntamento è ogni seconda domenica del mese nelle vie del centro della città! Se volete aderire alla manifestazione per proporre le vostre attività o esibire la vostra arte scrivete a: laltradomenica@ gmail.com

Ven 17 Febbraio – Jumping the Shark.

EVENTI PRIVATI

Sab 18 Febbraio – Trio d’autore.

Incubo - Giovedì 5 Gennaio.

Ven 24 Febbraio – The Monkey Weather.

Evento autogestito che ospiterà sul palco gruppi dalla scena locale e altri provenienti dalla capitale. Serata Punk Hardcore, Garage Punk, Rock’n Roll e Psichobilly.

Sab 25 Febbraio – Mascalzoni Latini. Black Hole (Via Montegrappa 29, Civitavecchia)

Casale Del Sole Civitavecchia).

Sab 14 Gennaio - MoG. Sab 11 Febbraio - Rock’N Roll Brothers.

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