Hystrio 2018 3 luglio-settembre

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la società teatrale

a cura di Roberto Rizzente

L’estate dei Festival, tra crolli e mantenimenti dello status quo di Roberto Rizzente

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e premesse non sono delle migliori. È di fine marzo la dichiarazione dell’Assessore alla Cultura di Volterra, Eleonora Raspi, di voler biennalizzare, in via sperimentale, Volterrateatro, orfana di Armando Punzo, sì da ridefinirne i contenuti, stanziando «una macchina operativa efficiente, tempo e risorse adeguate». Né ci sarà una 18a edizione della Fabbrica delle Idee a Racconigi, per l’assenza del main sponsor, la Compagnia di San Paolo; e ancora in forse, mentre scriviamo, è il Terni Festival, a causa, anche qui, del ritiro di un partner di peso, il titolare del contributo Fus, lo Stabile dell’Umbria diretto da Nino Marino, per ragioni di bilancio. Mentre già da giugno dello scorso anno è risaputo che Teatro a Corte, ancora per volontà di un assessore, Antonella Parigi, dal 2018 avrebbe mutato pelle, trasformandosi nel neonato Palchi Reali. Cosa rimane, allora, dell’esperienza festivaliera? Pochi spettacoli, poche novità, qualche debutto, qualche ripresa (Eracle di Emma Dante all’Estate Veronese, 14-15 settembre; Giudizio. Possibilità. Essere di Romeo Castellucci a Spoleto, 30 giugno-15 luglio; Overload di Teatro Sotterraneo a Dro, 27-28 luglio); Benvenuto umano di Collettivo Cinetico a Bassano, 24 agosto), molti studi (Scavi di Deflorian/Tagliarini a Santarcangelo, 13-14 luglio, assaggi, musica, cinema, concerti. Nel clima generale d’incertezza dovuto al

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nuovo governo e al difficoltoso divenire della Legge per lo Spettacolo, i festival superstiti si contentano di preservare l’esistente - concedendo sì, qualche eccezione, chi può permetterselo (le grandi star, Joseph Nady a Mittelfest, con Dark Union, 14 luglio; e Victoria Thierrée Chaplin al Festival dei Due Mondi di Spoleto, con Bells and Spells, 12-15 luglio) - ma senza rivolgimenti di fondo, preferendo affidarsi ai nomi di sempre, frequentatori abituali del territorio, con un proprio pubblico di affezionati, e non troppo costosi. Destano comunque curiosità i progetti sull’Orestea di Anagoor a Venezia (Orestea , Agamennone, Schiavi, Conversio, Biennale Teatro, 20 luglio) e quello sul bestseller di Elena Ferrante, L’amica geniale, di Fanny & Alexander (Storia di un’amicizia, Bassano del Grappa, 29 agosto); piuttosto che i nuovi lavori di mk (Bermudas_Tequila Sunrise, Bolzano Danza, 19 luglio); Menoventi (Docile, Kilowatt, 16 luglio); Qui e Ora + Fratelli Dalla Via, a partire da interviste agli abitanti del luogo (I will survive, Kilowat t, 17 luglio); Simone Aughterlony (Everything fits in the room, Biofiction, Uni*Form, Biennale Teatro, 23-26 luglio); Kronoteatro (Cicatrici, Biennale Teatro, 31 luglio-1 agosto); Tiago Rodrigues (By heart, Dro, 26-27 luglio); e Babilonia Teatri (Calcinculo, Bassano del Grappa, 30 agosto). Come pure è lecito

aspettarsi un cambio di rotta dal Tamerlan, da Marlowe, di ricci/forte (Mittelfest, 14-15 luglio), dopo il deludente PPP; o le prove d’autore di Arturo Cirillo a Borgio Verezzi, con La scuola delle mogli, 22 luglio; Gabriele Lavia a Taormina Arte, con Il sogno di un uomo ridicolo, da Dostoevskij, 4-5 agosto; e di Giampiero Solari e Bruno Fornasari all’Estate Teatrale Veronese, con l’adattamento dal fortunatissimo Shakespeare in Love di Lee Hall (25-28 luglio). Più complicato è giudicare gli “altri” spettacoli, quelli pensati ad hoc per un Festival, site-specific come è di moda chiamarli, coinvolgendo gli abitanti (ovvero, a basso costo, il necessario ritorno sul territorio e d’immagine), o artisti ancora poco noti in Italia. La fregatura, qui, è dietro l’angolo, ma pure la possibilità di vivere un’esperienza unica. Ecco, allora, Un giorno a corte ai Palchi Reali, un percorso animato per famiglie, interattivo, alla scoperta delle Residenze Sabaude (9, 23 settembre); Ballo 1450_Resurrezione di Virgilio Sieni, dedicato ai cittadini di Sansepolcro (Kilowatt, 1315 luglio); le quattro creazioni commissionate da OperaEstate per quattro spazi della città (Yaara’s dances 2, Ido’s Dances 2, Andrea’s Dances 2, 2224, 26 agosto); l’esperimento di conversazione silenziosa di Building Conversations e Lotte van den Berg a Dro (Conversations without words, 2528 luglio). E, ancora, i lavori “partecipati” di Ingri Fiksdal, Night Tripper e Diorama for Santarcangelo (13-15 luglio), e Your word in my mouth-Brussels take di Anna Rispoli, Lo t te Lindner & Till Steinbrenner a Santarcangelo (11-15 luglio), che mette in scena una discussione tra cittadini su interviste raccolte in Belgio, abolendo i confini tra realtà e rappresentazione. E all’estero? Nonostante il costo della trasferta, Edimburgo e Avignone continuano a rappresentare, per gli appassionati, una valida alternativa all’asfittico panorama italiano. Il programma è sempre di alta qualità, dai nuovi lavori di Milo Rau (7-10, 12-14 luglio), Olivier Py (7-11, 13-17, 2022 luglio), Amir Reza Koohestani (8-11, 13-15 luglio), Ivo Van Hove (14-15, 17-21 luglio) e Oskaras Koršunovas (17-21 luglio) per Avignone, alle proposte della compagnia residente per il 2018 a Edimburgo, il Théâtre des Bouffes du Nord, tra cui vale la pena di ricordare The Beggar’s Opera, diretto da Robert Carsen (16-19 agosto, dopo il passaggio, lo scorso luglio, a Spoleto) e The Prisoner, co-diretto nientemeno che da Peter Brook, (22-26 agosto). ★


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