Eneide vera felici

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ENEIDE LIBRO VI


L'Eneide è un poema epico della cultura latina scritto dal poeta e filosofo Virgilio tra il 31 a.C. e il 19 a.C., che narra la leggendaria storia di Enea, eroe troiano figlio di Anchise, fuggito dopo la caduta della città di Troia, che viaggiò per il Mediterraneo fino ad approdare nel Lazio, diventando il progenitore del popolo romano.

https://www.atuttarte.it/autore/virgilio.html


DESCRIZIONE DELL’EPISODIO

Una volta recatosi a Cuma, Enea decide di consultare la Sibilla, pregandola di guidarlo nel suo percorso negli inferi.

Giacomo Di Chirico – La Sibilla Cumana

Quest’ultima accetta, ma lo avverte che, prima di iniziare insieme il cammino, l’eroe dovrà trovare un ramo d’oro da offrire in dono a Proserpina, e celebrare i funerali di un compagno morto durante la sua assenza dalle navi.

Giuseppe Gambarini, Enea stacca il ramo d’oro, 1712-14


Enea organizza e celebra i funerali del compagno e, grazie all’aiuto della madre Venere, trova il ramo d’oro da porre in dono a Proserpina, dea degli inferi e della terra feconda. Giunta la notte, ha finalmente inizio il viaggio ed Enea varca con la Sibilla la soglia dell’Averno. Il cammino, attraverso il vestibolo, è per Enea un’esperienza terrificante, poiché attorno ai due ospiti si aggirano creature mostruose, mali, malattie e spiriti.

Enea e la Sibilla Cumana Traghettati da Caronte – Sirani Giovanni Andrea


Una volta passata questa fase del loro viaggio, i due si ritrovano sulle sponde del fiume Acheronte. Nella confusione prodotta dagli spiriti insepolti, Enea incontra Palinuro, che lo supplica di dargli la sepoltura affinchĂŠ egli possa entrare nel regno dei morti.

François Perrier, Enea e la Sibilla Cumana, 1646 circa. Varsavia, Museo Nazionale


A questo punto, Enea e la Sibilla, vengono traghettati da una sponda all’altra da Caronte, il traghettatore infernale, che li accompagna all’antinferno. Qui incontrano il Cerbero, cane mostruoso, che fa da guardia. La Sibilla lo addormenta con una focaccia soporifera. Enea intravede i Campi del Pianto e le anime delle eroine morte per amore, tra le quali Didone, che, sdegnata, si allontana in silenzio. Inoltre, passando accanto ai Campi degli eroi incontra Deifobo, il figlio di Priamo.

Francesco Comeliani – Enea condotto dalla Sibilla


Una volta lasciatosi alle spalle il Tartaro, dove sono puniti gli empi, Enea e la Sibilla arrivano ad un bivio, e giungono alla città di Dite. Enea affigge alla porta il ramo d’oro, e prosegue verso i Campi Elisi, dove risiedono i beati. Qui, incontra il padre Anchise, che con grande gioia ed orgoglio, gli mostra le anime che si reincarneranno nei corpi dei suoi futuri, grandi discendenti, tra le quali spicca quella di Marcello. Enea e Anchise - Tiepolo


I PERSONAGGI


ANCHISE Anchise fu principe troiano, figlio di Capi e di Temi, nipote di Assaraco e uno dei capostipiti troiani. La dea Afrodite si innamorò di lui e gli partorì Enea, il mitico progenitore della stirpe romana. Ma l'unione con la dea gli costò la vista. Nell'Eneide di Virgilio è narrato come Anchise, scampato alla distruzione di Troia, morì in Sicilia durante le peregrinazioni dei profughi troiani. La fuga di Enea, che sorregge Anchise sulle spalle, opera di Charles-André van Loo, 1729, Parigi, Musée du Louvre.


CARONTE Nella religione greca e in quella romana, Caronte è il traghettatore dell'Ade. Trasporta le anime dei morti da una riva all'altra del fiume Acheronte, ma solo se i loro cadaveri avevano ricevuto i rituali onori funebri. Chi, invece, non li aveva ricevuti, era costretto a errare in eterno senza pace tra le nebbie del fiume.

Caronte, illustrazione di Gustave DorĂŠ


SIBILLA CUMANA Sacerdotessa di Apollo, è una delle piÚ importanti Sibille, figure profetiche delle religioni greca e romana.

Sibilla Cumana di Michelangelo, Cappella Sistina


ENEA Nell’Eneide, la figura metaforica del protagonista Enea è importantissima per orientarsi nel poema. Infatti Enea dimostra numerose caratteristiche che lo differenziano dai personaggi degli altri poemi e che lo rendono più «umano» e sensibile a tutto ciò che lo circonda. Enea non è solo eroe e condottiero, ma la raffigurazione delle virtù umane, civili, militari e religiose che sono all'origine della grandezza di Roma.


Effettivamente Enea viene spesso definito con l’aggettivo «pio», ovvero profondamente dedito ai propri doveri verso i genitori, la patria e la divinità. Enea, conta infatti tra le sue caratteristiche la pietas, la calma, la bontà, la comprensione, la saggezza, il senso della giustizia. Tali pregi mancano sovente agli eroi di Illiade e Odissea, caratterizzati solitamente da furore guerresco e furbizia che anche Enea possiede ma mostra nelle giuste occasioni.


EPISODIO E PERSONAGGI NELL’ARTE…


LA SIBILLA CUMANA DIPINTO

Zampieri Domenico (1616 - 1617)


ENEA E LA SIBILLA CUMANA DIPINTO

Discesa di Enea agli Inferi

Del Cairo Francesco 1625 - 1674 Cavaliere del Cairo


ENEA NELLA CAVERNA CHE CONDUCE AL REGNO DEI MORTI

Rubens


LA SIBILLA CUMANA DIPINTO

La "Sibilla Cumana" del Guercino (1591-1666)


ENEA, LA SIBILLA TRAGHETTATI DA CARONTE DIPINTO

Enea, Sibilla, Caronte di Giuseppe Maria Crespi (1665-1747)


PARAFRASI Quinci preser la via là ’ve si varca Il tartareo Acheronte. Un fiume è questo Fangoso e torbo, e fa gorgo e vorago, Che bolle e frange, e col suo negro loto Si devolve in Cocíto. È guardïano E passeggiero a questa riva imposto Caron demonio spaventoso e sozzo, A cui lunga dal mento, incolta ed irta Pende canuta barba. Ha gli occhi accesi Come di bragia. Ha con un groppo al collo Appeso un lordo ammanto, e con un palo, Che gli fa remo, e con la vela regge L’affumicato legno, onde tragitta Su l’altra riva ognor la gente morta. Vecchio è d’aspetto e d’anni; ma di forze, Come dio, vigoroso e verde è sempre.

ENEIDE, LIBRO VI, VERSI 437-452 Il fiume Acheronte, viene descritto con aggettivi dispregiativi che lo fanno apparire come torbido, fangoso e gorgogliante, e col suo loto nero, si trasforma in Cocìto, uno dei cinque fiumi dell’inferno In questo verso Virgilio descrive il traghettatore Caronte con tre aggettivi che lo rappresentano in modo diretto come spaventoso, sporco e demone. Caronte si presenta anziano d’aspetto, ma forte e vigoroso come un giovane.


LA SIBILLA CUMANA APPROFONDIMENTO


Donna sapiente in grado di predire il futuro. Compare nelle tradizioni di molti paesi, ma nessuna più della Sibilla Cumana fu celebrata nell’antichità. Già in epoca molto remota alcune popolazioni dell’Asia occidentale si tramandavano sotto forma di versi i responsi oracolari di profetesse conosciute come Sibyllai.

La Sibilla Cumana


Le Sibille erano giovani vergini, anche se spesso figurate come decrepite per l'antichità del lignaggio, che svolgevano attività mantica in uno stato di trance. L'etimologia e l'origine del nome è sconosciuta.

Cerrini: Apollo e la Sibilla Cumana, Berlino, Gemäldegalerie


Giovanni Paolo Panini, la Sibilla Cumana all’Oracolo, 1741 circa

La Sibilla Cumana svolgeva la sua attività oracolare nei pressi del Lago d'Averno, in una caverna conosciuta come l’Antro della Sibilla dove la sacerdotessa, ispirata dalla divinità, trascriveva in esametri i suoi vaticini su foglie di palma le quali, alla fine della predizione, erano mischiate dai venti provenienti dalle cento aperture dell'antro, rendendo i vaticini "sibillini". La sua importanza era nel mondo italico pari a quella del celebre oracolo di Apollo di Delfi in Grecia.


L'antro della Sibilla Cumana si trova nella frazione di Cuma, tra i comuni di Pozzuoli e Bacoli, nella cittĂ metropolitana di Napoli. Ăˆ ricordata una Sibilla Cumana anche a Ponte Arche (Trentino), sede delle Terme di Comano.

L’antro della Sibilla


LINK – SIBILLA CUMANA Ø  http://www.napolitan.it/ 2016/10/21/54474/venerdi-21-ottobresala-delle-carceri-castel-dellovo-mostrafotografica-sibilla-cumana/ Ø  http://www.summagallicana.it/lessico/c/ Cuma.htm Ø  http://www.storienapoli.it/ 2016/11/26/6200-2/


COMMENTO PERSONALE A mio parere Virgilio ha voluto sfruttare la discesa agli inferi di Enea per elogiare Roma in quanto resa grande e potente dai suoi discendenti. In questo libro, inoltre, vengono sottolineate le virtù del protagonista, come il suo coraggio e la sua umanità, e vengono approfondite la psicologia e i modi di pensare, sia di Enea che degli altri personaggi. L’episodio che mi ha colpito maggiormente è quello in cui Anchise mostra ad Enea i suoi successori, mi è piaciuta l’idea di far «conoscere» ad Enea i suoi discendenti non ancora incarnati nei loro corpi.


FINE


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